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Vita Sociale.
Vita sociale L’Associazione Liberi Tartufai di Montepulciano si dimette da FNATI G eneralmente in ogni edizioni del giornale “Il Tartufaio Italiano”, non mancano mai notizie di nuove adesioni alla Federazione. In questa edizione desideriamo anche comunicare una notizia che va nel senso opposto, quella dell’associazione senese che scontenta dell’operato di FNATI, desidera dissociarsene. Pubblichiamo pertanto la lettera ufficiale che il presidente Luciano MORELLI, ci ha inviato il 26 luglio 2012. tela dei singoli tartufai (non delle associazioni) e di quanto invece, purtroppo non è in grado di fare una federazione nazionale, siamo spiacenti di informarla che l’Associazione Liberi Tartufai di Montepulciano ha intenzione di ritirarsi dalla FNATI già a partire dall’anno in corso. Allego copia della documentazione in argomento, rilasciata dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Siena. Cordiali saluti. Luciano MORELLI – (Presidente A. L. T.) Buongiorno presidente, quest’anno i miei soci sono diminuiti e non raggiungono la quota di cinquanta iscritti. Ciò è dovuto essenzialmente alla mancanza di risultati concreti a salvaguardia dei tartufai. Come lei ben ha specificato nell’articolo comparso su l’ultimo numero della rivista, le leggi, sia quella nazionale ma anche quella regionale, nonché la famosa “mappatura” provinciale che dovrebbe servire a limitare le tartufaie riservate, sono ancora una chimera al momento irraggiungibile. Siamo coscienti che gli interessi sono molteplici. In primis quello dei commercianti che crediamo, in questi momenti di difficoltà economica nazionale, inseguano una chimera, ancora più irraggiungibile della nostra. Gli altri interessi sono quelli dei proprietari terrieri e questi a nostro avviso hanno già raggiunto pienamente il loro scopo principale di privatizzare tutto il territorio produttivo. Prova ne è che erano riusciti ad accaparrarsi anche il territorio demaniale (Perlomeno nella provincia di Siena). Per fortuna, dopo tre anni di battaglie della nostra associazione, siamo riusciti ad evitare che anche il pubblico venisse concesso in affitto, siamo in possesso dei documenti sia della regione che della provincia di Siena, con i quali ci viene confermato il libero accesso perlomeno negli “alvei demaniali” e siccome dalla Regione Toscana è stato ribadito che non è più possibile concedere a nessuno tali aree, a far data dall’apertura della stagione del bianco, procederemo ad informare tutte le forze di Polizia affinché venga tutelato il libero accesso a tutti i tartufai. Alla luce di quanto esposto e in considerazione di quanto una piccola associazione è stata in grado di fare per la tu- Risposta di FNATI - Con riferimento alla mail del 26 luglio, siamo molto spiacenti della decisione da Voi adottata. Desideriamo comunque darvi atto di aver saputo combattere adeguatamente un abuso di potere esercitato dalla Regione Toscana, per la concessione dei rii demaniali a singoli proprietari. Desideriamo anche rilevare che questa situazione anomala, si è verificata soltanto in Toscana, poiché tutte le altre regioni italiane hanno legiferato nel rispetto delle indicazioni della Legge quadro 752/85. Per quanto riguarda FNATI, vogliamo rilevare che pur non disinteressandosi delle questioni locali e regionali, essa si occupa principalmente delle attività che le competono, che sono di carattere nazionale ed europeo. Una questione come quella senese, era materia dell’associazione provinciale di riferimento o al massimo del coordinamento regionale, organizzazione alla quale voi non appartenete. Ciò nonostante, FNATI non si è disinteressata della questione, facendone anche grande eco tramite il notiziario “Il Tartufaio Italiano”. Per quanto riguarda la modifica della Legge nazionale, per il momento siamo riusciti a bloccarne l’iter, proposta che senza il nostro intervento avrebbe messo in serio pericolo la figura del tartufaio e la sua attività di libero cercatore. La decisione di ritirarvi dalla federazione, ci pare avventata e prematura; Vi preghiamo pertanto di riesaminare questa rigida posizione, iniziativa, che avrà come solo effetto quello di indebolire entrambe le organizzazioni. Per quanto riguarda il calo dei soci, è fisiologico, poiché dopo una stagione di raccolta pessima, da sempre tutte le associazioni hanno avuto come conseguenza un calo delle 18 iscrizioni. Potrete pertanto rinnovare l’iscrizione, versando la quota sociale minima. Nella speranza che ci vorrete favorire, porgiamo distinti ossequi. Bruno SABELLA - (Presidente FNATI). Commento – Commento – Per motivi di spazio, non pubblichiamo i documenti degli Enti delegati giacché ne conosciamo i contenuti. Siamo sorpresi della reazione del volitivo presidente Luciano MORELLI, che per la prima volta, ci è parso un po’ giù di morale, poiché probabilmente considera la perdita di un po’ di soci, come uno smacco personale. Anche lui ha toccato con mano che modificare leggi e regolamenti già operativi, non è cosa semplice, poiché la sua battaglia è durata ben tre anni, periodo, che per la burocrazia italiana è da considerarsi se non fulmineo, perlomeno abbastanza breve. Certamente anche per FNATI è assai difficoltoso portare a termine una proposta di modifica alla legge nazionale che per certi aspetti è rivoluzionaria, soprattutto in una grave e confusa situazione politica come quella attuale, che giustamente non può che vedere le forze politiche distratte dalle questioni legate al tartufo. Per la federazione è già un grosso successo l’essere riuscita a coordinare le associazioni italiane, le quali all’unanimità, hanno realizzato un apprezzato documento condiviso e presentato alla Commissione Agricoltura del parlamento italiano. L’aver ostacolato e bloccato il cammino di una proposta di legge sgradita ai tartufai e che ricordiamo non promossa da FNATI, costituisce già un buon successo. Questo non esclude che in un prossimo futuro, quando un nuovo governo si sarà stabilmente insediato, che non si possa riprenderne l’iter e portarla a buona fine. Bisogna anche tener presente che non sempre quando si mette mano a una modifica di legge si ottengono i risultati sperati, le vie per giungere a una nuova legge sono molto tortuose e aleatorie; ne abbiamo avuto esperienza in occasione della proposta di modifica richiesta nel 2003, che nonostante fosse stata approvata all’unanimità, grazie ai furbetti della politica, ci siamo trovati la sorpresa dell’attuale legge fiscale inserita furtivamente nella finanziaria. Per quanto riguarda la mappatura delle zone vocate e produttive, desideriamo ripetere che questa fa già parte dell’attuale legge 752/85, per cui le associazioni provinciali e i coordinamenti regionali possono già farne richiesta alla regione di appartenenza. Non per nulla alcune Regioni l’hanno già realizzata da anni e altre sono in procinto di farlo. Modena l’ha ottenuta nel 2003; al presente, le riserve realizzate rappresentano solo lo 0,2% delle zone censite, grazie agli interventi puntuali dell’associazione modenese. Curiosamente le uniche due riserve realizzate, non hanno avuto un buon destino, una è stata abbandonata perché non produttiva e l’altra è stata sconvolta da profondi movimenti franosi e non produce quasi più nulla. Si sconsiglia pertanto di richiedere nuove autorizzazioni, poiché a Modena non porta bene. Spesso c’è la tendenza da parte delle Associazioni di attendere che i loro problemi siano risolti da FNATI, mentre la gran parte delle questioni devono e possono essere affrontate dalle associazioni territoriali, poiché esse stesse sono le referenti nei confronti degli Enti delegati quando le questioni sono di carattere squisitamente locale. La Federazione può intervenire indirettamente come già avviene, fornendo consulenze e consigli, ma non può occuparsi direttamente di tutte le grane territoriali, non ne avrebbe nemmeno la forza strutturale. Nuovo socio L’Associazione AMICI DEL TARTUFO POLESANO aderisce alla federazione. Enrico VICENTINI, il Presidente dell’Associazione dei tartufa della provincia di Rovigo, nella lettera di adesione ci scrive: “Sono contento di far parte con la mia associazione di questa nuova famiglia, l’aggregazione fa la forza e aggregare anche solo pochi tartufai è già una conquista”. “Complimenti per quello che fate e state portando avanti”. Commento – Desideriamo ringraziare il gentile presidente Vicentini per le belle parole espresse nei nostri riguardi, elogi che ci gratificano e ci spronano a far sempre meglio. L’ingresso di questa nuova compagine conferisce a FNATI un maggior accrescimento della propria rappresentatività. Questi sono i riferimenti: AMICI DEL TARTUFO POLESANO – Sede legale Via A. Mario, 19 – 45100 ROVIGO. Presidente: Enrico VICENTINI – Strada Retratto 17 h – 45011 ADRIA (RO). Tel. 348.3109428 – E-mail: [email protected]. www.facebook/groups/amicitartufo/ Segretario: Carlo FRANCESCHETTI – Tel. 328.4208322. Ricorrenza Sant’Antonio Abate e Fondiaria SAI, proteggono i tartufai. Desideriamo ricordare che il 17 gennaio ricorre la nascita di Sant’Antonio, che è uno dei Santi più venerati. E’ considerato il protettore degli animali domestici; infatti, è anche ricordato come il Santo delle stalle, dove si usava esporre una tavola votiva raffigurante il santo. E’ anche considerato il protettore dei ricercatori di tartufo, poiché ai suoi piedi è sempre raffigurato un piccolo maiale, animale che in passato era assai utilizzato per la ricerca dei tartufi, specialmente in Francia, dove Sant’Antonio soggiornò e dove compì una miracolosa guarigione di un notabile del Périgord, il quale poi autorizzò i frati del locale convento a raccogliere i tartufi nei suoi territori e anche in vicinanza delle case. Si ritiene pertanto che Sant’Antonio fosse un nostro collega, “un vero tartufaio!“ Nel titolo abbiamo mescolato il sacro col profano, poiché Sant’Antonio, sa che i tartufai sono un popolo un po’ bugiardello, ma comprendendone le ragioni, li perdona e spalanca loro le porte del paradiso. Fondiaria SAI, con la polizza del tartufaio, protegge questi soggetti (anche i miscredenti) per le attività materiali e terrene, assicura il ricercatore in caso di malaugurato infortunio sino al massimale di € 50.000 e i propri cani per danni causati a terzi, sino a un massimale di un milione d’euro. Il costo complessivo ammonta a soli € 15.00. La polizza ha validità dal 1 aprile 2013 al 31 marzo 2014. Allora, cosa aspettate! Aiutate Sant’Antonio a proteggervi! Sottoscrivete subito la polizza del tartufaio! Basta versare i 15 euro sul c/c postale n. 95015939, intestata a FNATI, Fiorano (MO). Chi desidera conoscere la storia del Santo, potrà collegarsi al sito www.fnati.it e leggere l’artico relativo nell’edizione n. 2 del 2009, pag. 6, 7 e 8, la copertina raffigura una tavola votiva del Santo. 19