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Anno Scolastico 2015/2016 NOI CUSTODI DELLA TERRA
ISTITUTO COMPRENSIVO “P. RUFFINI” VALENTANO Scuola dell’Infanzia Anno Scolastico 2015/2016 Progetto didattico Annuale NOI CUSTODI DELLA TERRA Plessi: Marta,Ischia di C., Farnese, 1 PROGETTO DIDATTICO a.s. 2015/2016 INTRODUZIONE Ti avverto, chiunque tu sia. Oh, tu che desideri sondare gli Arcani della natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi, non potrai nemmeno trovarlo fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il tesoro degli dei. (Oracolo di Delfi) Questo è il nostro fine. Guidare il bambino alla scoperta di se stesso, delle sue capacità inespresse, delle potenzialità chiuse nel seme del cuore e della mente che aspettano pioggia, calore e luce per germinare. Noi vorremmo essere quella pioggia, quel calore, quella luce che permetterà ad ognuno di scoprire la propria identità, le più intime aspirazioni e la convinzione che con l’impegno e un pizzico di sacrificio, qualsiasi ostacolo può essere superato, così da orientarsi poi nel mondo, credendo in se stessi e nel futuro. Come procedere? Vogliamo partire come consueto dalle RADICI. Il bambino e la sua casa, il bambino e il suo ambiente, il bambino e le origini del suo territorio. Utilizzando il MITO, la NARRAZIONE FAVOLOSA. Perché? Per stimolare quanto è andato perso o si rischia di perdere con il bombardamento di stimoli scarsamente mediati, con una tecnologia sempre più invadente, con una pioggia di immagini che determinano un grave assottigliamento delle facoltà immaginative. Tutto si vede, si guarda, si osserva nulla si immagina. Noi vorremmo riattivare quel dispositivo di cui ciascuno è dotato: il sogno, la fantasia. Senza di questa si annulla anche la facoltà di desiderare, e il desiderio sta alla base del sapere, come la curiosità sta alla base della ricerca e dell’esplorazione. Inoltre con il 2 MITO vogliamo aiutare il bambino a dare centralità all’ascolto della parola letta o narrata e da questa a valorizzare il testo scritto come strumento di comunicazione e scambio dei saperi, legando le attività al progetto lettura, al quale in ogni nostra scuola, con diverse metodologie e tempistiche, il bambino viene avvicinato, coinvolgendo i genitori in un vissuto di complicità, ed empatia, nella condivisione dell’esperienza di lettura e contatto con il libro. Promuovendo e ispirandoci al contempo, con visite e utilizzo delle biblioteche e alle iniziative di genitori illuminati “Nati per leggere”, ad editori sensibili “Chi legge spicca il volo”, “Regalami un libro”. Infine è spiegando anche l’origine del MITO, che si può meglio comprendere perché la nostra scelta si è orientata in questo senso. Il filosofo greco Evemero considerava i miti come “racconti immaginosi di avvenimenti storici, di dei, eroi, re, e guerrieri che avevano lasciato nella memoria degli uomini ammirazione, gratitudine o terrore”. Plotino e Porfirio consideravano i miti ”simboli di verità filosofiche e norme morali”. I miti nel tempo, hanno assunto scopi diversi, molti hanno carattere religioso, altri raffigurano sentimenti, esortazioni, divieti tipici di un gruppo sociale. Si pongono a modello o al posto delle leggi. I miti fanno parte del patrimonio orale dei popoli, della tradizione più antica, ma nel tempo hanno trovato collocamento e garanzia di eternità, nella parola scritta. Alcuni miti sono stati creati per spiegare l’origine di tutte le cose, dall’acqua, alle narrazioni sull’origine dell’Universo, della Terra, del Cielo. Noi procederemo in due direzioni scegliendo alcuni miti etruschi (Marta,Ischia di C., Farnese) e greco - romani (Valentano). L’intento comune sarà quello di avvicinare il bambino ad intuire le origini della propria cultura, attingendo alle conoscenze, agli usi e costumi evidenziati dal racconto mitologico, così da aiutarlo a considerare l’importanza del proprio territorio e delle sue risorse, allargando poi la visuale sull’immagine di un pianeta che è la fonte primaria dell’esistenza della vita stessa. Stimolandone infine, il sentimento di rispetto e valorizzazione che dovrebbe cambiare l’atteggiamento di ogni uomo nei confronti della tutta la terra. Abbiamo pensato di iniziare dai più piccoli, i quali sono ancora scarsamente inquinati dalla nostra mancata cultura del rispetto e della conservazione. Ispirati dal manifesto ecologista quale è l’enciclica”Laudato sì” di Papa Francesco, in qualità di educatori anche noi sentiamo la responsabilità di formare i giovani alla “custodia dell’ambiente, risvegliando il senso della famiglia umana per far crescere la collaborazione e la solidarietà per poter consegnare il futuro alle generazioni.” “Per troppo tempo siamo cresciuti pensando di essere proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiare la terra, usandola e abusandola” e non vogliamo essere tra coloro che negano il problema, vivono nell’indifferenza, nella comoda rassegnazione o nella cieca fiducia nelle soluzioni tecniche. 3 ”Noi crediamo nella necessità di costruire una solidarietà universale, per unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, perché è inseparabile la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore”. Crediamo che sia necessaria una «conversione ecologica». “La nostra casa è inquinata, non soltanto nel suo ambiente naturale, ma osserviamo un deterioramento della qualità della vita umana e una grave degradazione sociale. Dovremmo ricorrere alle diverse ricchezze culturali dei popoli, alla vita interiore, alla spiritualità. Dovremo imparare a proteggere l’uomo da sè stesso”. “L’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani e dalla relazione di ciascuna persona con sé stessa.” La conversione è cambiamento, rinnovamento e soltanto prendendo in considerazione una ecologia sociale e culturale, potremo sperare di salvare il nostro pianeta e noi con esso. E’ un progetto ambizioso se pensiamo a quanto sono piccoli i nostri utenti, ma è alla purezza, al candore, allo stupore, alla meraviglia delle loro menti che noi vogliamo consegnare il seme della speranza che con un impegno comune, nel rispetto reciproco e nell’amore per la vita, si possa radicare alla ricchezza delle proprie origini, per orientarsi poi, con ali leggere, in un futuro universalmente migliore. 4 TEMPI DI ATTUAZIONE Inizio : 15 Ottobre Conclusione: tra il 15 Aprile e il 15 Maggio (Maggio/Giugno : realizzazione della festa di fine anno, secondo i plessi) SPAZI Interni (aule, salone, palestra) ed esterni alla scuola (giardino e cortile), esterni nell’ambito del paese MATERIALI materiale di facile consumo; materiale di recupero; giochi semi-strutturati e strutturati METODOLOGIA ROUTINE DELLA SEZIONE - Accoglienza al mattino - gioco libero riordino presenza (io sono a scuola) calendario, rilevazione meteo cerchio allestimento setting attività strutturata consolidamento, verifica, documentazione igiene personale mensa laboratori, completamento riordino Nel piccolo gruppo di sezione il bambino sperimenta la vita in comune, con le sue regole, i suoi criteri organizzativi. Impara a condividere, si riconosce come individuo nel gruppo, si integra con esso, matura sul piano dell’autonomia, inizia a controllare le sue pulsioni (riconosce, accetta, condivide le regole). GRANDE CERCHIO (Marta) E’ composto da tutti gli alunni della scuola, da tutte le insegnanti. Nel plesso di Marta dal momento che gli spazi interni lo consentono, si ritiene che il grande cerchio costituisca un’ulteriore opportunità di confronto e relazione. Il bambino sperimenta l’eterogeneità, il senso di appartenenza ad un gruppo allargato, nella totale condivisione. Questa proposta di ruotine scandisce, in 5 assoluto, il momento più forte e significativo del percorso. E’il tempo della proposta, della scoperta. E’ il punto di partenza di ogni successiva esperienza. PICCOLO CERCHIO (Tutti i plessi) E’ composto dagli alunni della singola sezione e le insegnanti curricolari. Il bambino rielabora stimoli ed esperienze specifiche ed individualizzate. IL GIOCO E’ fortemente valorizzato sia nella sua espressione libera che nella proposta semi-strutturata o strutturata. Ogni esperienza è veicolata attraverso dal gioco. Quindi il bambino ricerca, esplora, sperimenta, crea inconsapevolmente le basi del pensiero logico e scientifico. Egli è soggetto attivo della sua educazione, matura con gradualità compiendo un percorso formativo funzionale alle sue effettive capacità. LE FESTE Natale, Carnevale, Pasqua, e Festa di fine anno scolastico, sono l’occasione per scambiarsi auguri e saluti in modo speciale e far conoscere ai genitori il cammino compiuto grazie alle esperienze proposte dal Progetto Didattico. In ogni plesso si dedica spazio alla preparazione di piccole coreografie per balletti, si canta in coro, si memorizzano poesie. E’ il tempo del travestimento, della musica, degli scherzi, delle piccole drammatizzazioni, ma anche della gioia condivisa, sapendo che ci si dovrà esibire davanti al pubblico di coetanei, compagni della scuola e genitori. L’atmosfera di condivisione rende questi momenti tempi molto speciali. LA REALTA’ ESTERNA E’ vissuta come confronto, verifica, scambio, con la famiglia e gli enti locali (pro-loco, comune, ecc.), nel contesto delle attività produttive, artigianali, agricole (boschive, lacustri) del paese. DESTINATARI Tutti i bambini di tre, quattro, cinque, sei anni, delle Scuole dell’Infanzia di Ischia di C., Farnese, Valentano e Marta. TEAM DOCENTI E DESTINATARI VALENTANO Sez A – B (49 bambini) : Marchiò Maria Antonietta; Pacchiarotti Anna Maria; Biagini Antonina; Lattanzi Lina; ISCHIA DI CASTRO Sez C – D (42 bambini) : Contrucci Francesca; Sebastiani Maria Assunta; Briganti Alessandra; Scarfagna Maria Concetta; Ilaria Di Virginio FARNESE Sez E (22 bambini) : Gelsomini Maria Rosaria; Pompili Giuliana; 6 MARTA Sez F – G – H (75 bambini) : Alessandrini Paola; Catanesi Antonella; Rocchi Giuseppina; Salmistraro Simona; Liberti Anna Maria; Morichetti Maria Grazia; Laici Maria Teresa; Bellitto Luigina Il team dei docenti condivide un rapporto di collegialità di interplesso espresso in parte da questa progettualità condivisa. Il lavoro collegiale è anche alla base delle attività di plesso. DOCUMENTAZIONE (Valentano): Materiale fotografico, elaborati di carattere grafico-pittorico-plastico. (Marta, Ischia di C., Farnese) Libro delle Esperienze: documenta per ogni bambino le esperienze e le attività attraverso la sistematizzazione delle rielaborazioni grafico-pittorico-plastiche, riportando verbalizzazioni collettive o individuali, fotografie, grafici e mappe, racconti e poesie. VALUTAZIONE (in itinere) Osservazioni Attività individuali Tracce di lavoro specifiche Verifiche mensili Verifiche con i genitori nei consigli di intersezione VALUTAZIONE (finale) fascicolo personale: verifica traguardi di sviluppo attraverso l’utilizzo di griglie/schede, breve profilo discorsivo per il passaggio alla Scuola Primaria. COSTI Compatibilmente con la disponibilità del Fondo d’Istituto i docenti chiedono 20 ore per le attività aggiuntive di progettazione e attuazione della festa di fine anno. L’ACQUISTO DI MATERIALE DI FACILE CONSUMO E GIOCATTOLI SEMI-STRUTTURATI E STRUTTURATI È PRIORITARIO E IDENTIFICATIVO DELLA SPECIFICITÀ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA, E NON SUBORDINATO AI PROGETTI. 7 NOI CUSTODI DELLA TERRA 1° Nucleo Progettuale (15 Ottobre / Novembre) SITUAZIONI MOTIVANTI LA SAETTA DELLA SCOPERTA IL MITO “IL FANCIULLO DIVINO” (Liberamente ispirato al mito) 1°) SITUAZIONE MOTIVANTE La scoperta Facciamo trovare in giardino o semplicemente conficcata in un grande vaso pieno di terra, una saetta di cartone pesante e carta brillante (rossa, gialla). Troviamo il modo di far avvicinare qualche bambino tra i più grandicelli che possa porsi una domanda, fare un ipotesi. Noi adulti esprimiamo stupore, dubbio …. E convochiamo il grande cerchio. Nel g. c. guidiamo i bambini a scoprire che forse la saetta infilata nella terra è come una freccia che ci indica …. di scavare. Sotto terra il bambino incaricato troverà una olpe con dentro una pergamena, sulla pergamena …. IL MITO 8 2°) SITUAZIONE MOTIVANTE Il MITO (Dentro la pergamena il testo) (Non leggere il titolo per non svelare il contenuto del racconto) “ il fanciullo divino”. Domandiamo ai bambini : -che cos’è un MITO?. Raccogliamo le loro ipotesi poi offriamo le nostre indicazioni. ”Nei tempi antichi gli uomini conoscevano poche cose, ma volevano trovare una spiegazione ai fenomeni, ai misteri che non capivano, così inventarono il MITO. Il mito è un racconto, una storia fantastica, con la quale gli uomini antichi spiegavano o credevano di spiegare i misteri del loro mondo”. Andiamo a leggere il racconto e cerchiamo di scoprire quale popolo ce lo ha mandato e perché. Lettura parziale o integrale del brano: Tarconte era un umile contadino. Ogni giorno andava sulla sua terra, nei campi vicino al paese di Tarquinia e curava la sua proprietà. Un giorno mentre arava i campi, davanti al suo aratro si aprì una voragine, la terra sembrava franare sotto i suoi piedi, tremò, scivolò, cadde spaventato. Non era un terremoto, non era una frana, non c’erano grotte sotto le sue terre, ma allora cos’era quella voragine. Annaspò e aggrappandosi ai ciuffi d’erba, stava cercando di rialzarsi, quando …. dal buco nel terreno, uscì una nuvola di vapore, nebbia, fumo che impediva la vista. Tarconte non riusciva a spiegare quello che stava avvenendo. Era ancora stordito da quella foschia che gli impediva di vedere bene, quando all’improvviso, gli uccelli smisero di cinguettare, le fronde degli alberi smisero di stormire, il vento smise di soffiare, … si fece silenzio ovunque. Tarconte non sapeva più cosa pensare, a quel punto era terrorizzato. Senza alcun rumore, dal fosso emerse … un bambino, un bambino bellissimo, avvolto in una candida tunica bianca, con una chioma di grigi capelli che arrivavano fino alla vita, e una corona di foglie di Lauro sulla testa, le sue gambe erano serpentine. Stava sospeso sul campo a mezz’aria, irradiava una luce abbagliante. Tarconte era quasi svenuto, non per paura, ma per la grande meraviglia. La visione di quel bambino lo faceva sentire improvvisamente beato, leggero. Ma c’era un'altra cosa, … che cosa?. Un bambino di solito fa tenerezza, 9 simpatia, quello apparso nel suo campo, venuto fuori da una voragine, lo faceva sentire umile, piccolo, tanto che provò il bisogno di inginocchiarsi come si fa davanti ad un re, davanti ad un dio. Tarconte si fece coraggio, con voce tremante, tenendo chinata la testa e le mani alzate ad invocare, chiese timidamente: -Chi sei … ?-. Il bambino rispose:- io sono TAGETE il “Fanciullo Divino”-. Da quel momento, con una voce melodiosa simile a quella dell’usignolo, iniziò a parlare, parlare, parlare, parlare … . Il povero contadino Tarconte non capiva niente dei suoi discorsi, era ignorante, non sapeva nulla del mondo e dei suoi misteri. Capì soltanto una cosa, quel bambino era speciale, era come un adulto, di più, era un grande sapiente che conosceva il volere degli dei e i fenomeni incomprensibili. Aveva solo una cosa da fare, correre a chiamare i grandi sacerdoti, i re delle 12 città etrusche, i LUCOMONI. Quando questi arrivarono al campo, il fanciullo si manifestò di nuovo, i Lucomoni presero a trascrivere tutto quello che il bambino diceva, e scrissero, scrissero, per giorni e giorni. Tutti erano presi da un grande turbamento, si domandavano da dove verrà, chi l’avrà mandato. Quando il fanciullo smise di parlare, uno dei grandi re, si prostrò e con un filo voce chiese :-Da dove vieni?.- Lui rispose:- Sono il figlio della Madre Terra, vengo dal suo grembo. In lei è ogni sapere!-. Da quel giorno il popolo ETRUSCO seguì e rispettò le regole dettate dal fanciullo divino. Tali norme furono raccolte in tre tipi di libri: ARUSPICINI, FULGURALES, RITUALES. INFORMAZIONI CONDIVISE: ARUSPICINI: esaminando le viscere degli animali (il fegato della pecora), pensavano di prevedere il futuro. FULGURALES (o tagetici): Avevano definito un calendario che studiava le fasi della luna, i temporali, i tuoni, i fulmini. Legavano la manifestazione dei tuoni nei vari giorni dei mesi, ad eventi relativi alla vita pubblica, all’agricoltura, alla caccia, ai commerci ecc.. L’interpretazione dei dati meteorologici si rifletteva su tutto non solo sul tempo e il clima. Gli Etruschi pensavano che i fenomeni naturali servissero per conoscere il futuro e i propri doveri per realizzarlo, se le previsioni erano brutte potevano cercare di modificare il proprio destino, offrendo riti e sacrifici per placare gli dei. RITUALES: stabilivano le regole sociali. Tra queste vi erano le modalità per la ripartizione della proprietà dei terreni. 10 I sacerdoti esercitavano l’arte divinatoria, cioè lo studio dei prodigi. Gli AUGURI (prendevano informazioni, auspici), osservando il volo degli uccelli, o interpretando la pioggia, i tuoni o i fulmini. Gli ARUSPICI leggevano le viscere degli animali. Questo mito è lo spunto motivazionale per: Analizzare il testo Descrivere il luogo, gli avvenimenti, i personaggi; Drammatizzare il racconto; Scoprire il popolo di cui si vuole parlare Scoprire dove si trova Tarquinia, ascoltando eventuali vissuti dei bambini; Scoprire le conoscenze dei bambini legate alla parola etruria, etruschi; Spiegare chi sono i LUCOMONI ; Guidare i bambini nella riflessione : perché gli etruschi hanno inventato questo mito, che cosa volevano dire, qual’ è la cosa più importante che dice TAGETE, il bambino: “Gli ETRUSCHI avevano grande rispetto per la MADRE TERRA” ma chi sono gli ETRUSCHI? Scopriamolo. 11 2° Nucleo Progettuale Dal 16 novembre e per tutto il mese di dicembre, gennaio (Considerando che nel mese di dicembre verranno contemporaneamente trattate le tematiche riferite al Natale) SITUAZIONI MOTIVANTI CHI ERANO GLI ETRUSCHI? SCOPRIAMOLO LA SAETTA DELLA SCOPERTA PORSENNA LO SCAVO ARCHEOLOGICO 1°)La saetta della scoperta. Nella OLPE viene rinvenuta una pergamena con il mito di PORSENNA; 2°) ILMITO: “PORSENNA” (liberamente tratto da note storiche e mitologiche); 3 °) Lo Scavo Archeologico( Ente proponente Riserva Naturale Selva del Lamone Loc. Bottino snc 01010 Farnese(VT); 12 PORSENNA Porsenna era un uomo Etrusco, re, sacerdote e Lucumone della città di Chiusi. Fin da bambino era cresciuto nel rispetto della divinazione dei libri tagetici. Prevedeva il futuro attraverso l’interpretazione di segni e fenomeni, conosceva il volere degli dei, rispettava le loro leggi. Guidava il suo popolo con giustizia. Era forte, sfidava il pericolo. In battaglia affrontava i nemici con coraggio. I suoi soldati lo temevano, ma rispettavano ed ubbidivano ad ogni suo ordine. Amava la caccia. Spesso si avventurava da solo nei boschi ombrosi, regno delle querce imponenti. Entrava con rispetto in punta di piedi. Cacciava gli animali onorandoli e ammaliandoli col suono mellifluo del flauto, riconoscente ringraziava ogni creatura, ma anche le rocce, le fonti, le piante delle quali lui riconosceva l’importanza per la sua vita. Un giorno venne chiesto il suo aiuto. Un gigantesco mostro, metà uomo, con la testa di lupo, aveva devastato le campagne dei Volsinii, (dove si trova oggi Bolsena), e ora cercava di attaccare la città. Il mostro si chiamava OLTA (anche detto Volta),il suo ululato era terrificante, tutti tremavano di terrore, le guardie a difesa delle mura scappavano, gli abitanti della città cercavano di nascondersi in ogni buco scavato per terra e nella roccia. Porsenna si pose davanti alle porte della città, con la spada sguainata e a gran voce sfidò il mostro :- Vieni, combatti, bestia schifosa!!!. Io non ho paura dei tuoi artigli, dei tuoi denti aguzzi. Ho la mia spada, i miei muscoli, e prego tutti gli dei che io rispetto: “Sostenetemi nella lotta!!!!”-. OLTA furente, mentre si avvicinava, continuava a distruggere tutto quello che trovava sul suo cammino, alberi, rocce, capanne, ponti e strade. Porsenna restava impavido a braccia alzate, a gambe aperte, saldamente piantate a terra anche se temeva per la sua vita. Gli dei orgogliosi, del suo grande coraggio, compiaciuti, per il rispetto che Porsenna dimostrava per tutte le leggi, decisero di premiarlo con il loro aiuto. Le nubi si aprirono, il cielo si riempì di luce e un potentissimo fulmine colpì il mostro OLTA. Il fuoco divampò e lo avvolse. OLTA si dibbattè scalciando, ululando, ma le fiamme lo ridussero ad un pugnetto di cenere. Tutto il popolo uscì dalle porte della città e portò in trionfo il mitico Porsenna che con il suo eroismo, aveva intenerito persino il cuore degli dei. 13 Questo racconto è lo spunto motivazionale per: Guidare il bambino alla scoperta dei progenitori ETRUSCHI, nostri avi, creando un parallelismo; PORSENNA come eroe, condottiero, forte, giusto, gentile (rielaborazione del testo); (è sufficiente nominare con poche espressioni le questioni riferite al passato , dando invece molto più spazio alla lettura della nostra realtà moderna). Dove vivevano (nominare le 12 città stato, con i LUCOMONI re e sacerdoti. Chi lo ritiene opportuno può rappresentare il Lucumone e confrontare con la fotografia del sindaco); Dove viviamo ( regione LAZIO,paese …); Vita in famiglia ieri ed oggi; le fanciulle e i ragazzi; L’Alimentazione (sale e miele), (confrontare con una esperienza) ; L’agricoltura : la vite, l’olivo,frumento, cereali, piante da frutta ,(da confrontare con la nostra agricoltura,esperienze dentro e fuori la sezione); L’allevamento: pecore,capre , grandi bovini, cavalli da battaglia, api le nostre mucche, le nostre pecore, latte e derivati, le nostre api. Caccia e pesca ieri e oggi; Cosmesi; Arte (cenni); Come sono arrivate a noi tante informazioni? Le tombe etrusche, la necropoli, lo scavo archeologico 14 3° Nucleo Progettuale (da febbraio al 15 maggio) SITUAZIONI MOTIVANTI LA SAETTA DELLA SCOPERTA CANZONE “AMICA TERRA” E POESIA “NOI CUSTODI DELLA TERRA” La canzone e la poesia sono lo spunto motivazionale per: Passare gradualmente dal pensiero riverente dei nostri progenitori Etruschi nei confronti della madre terra ad una presa di coscienza del concetto di “conversione ecologica” dei nostri giorni: Rielaborando i contenuti a livello grafico – pittorico – plastico Valorizzando il senso di appartenenza alla famiglia umana Favorendo l’ intuizione che la terra è fonte della vita Cercando di comprendere il significato di sfruttamento, abuso,inquinamento Sviluppando un atteggiamento ecologico rispetto al mondo vegetale, animale e sociale Partecipando attivamente ad esperienze di cura dell’ambiente 15 AMICA TERRA GUARDA LA TERRA CHE BELLA DAI MONTI AL MARE TUTTA UNA GRANDE ARMONIA TONDA COME UNA CIAMBELLA CON TANTI BEI COLORI NON FARLI ANDAR VIA SIAMO TUTTI INSIEME VEDIAMO SBOCCIARE UN FIORE NEL PRATO SIAMO TUTTI INSIEME VEDIAMO NUOTARE UN DELFINO NEL MARE ORA CAPIAMO IL PERCHE’ LA TERRA E’ COSI’ BELLA COSI’ COM’E’ IL NOSTRO SOGNO SARA’ FARLA, RIMANERE COSI’ COM’E’ GUARDA LA TERRA CHE BELLA DAI MONTI AL MARE TUTTA UNA GRANDE ARMONIA TONDA COME UNA CIAMBELLA CON TANTI BEI COLORI NON FARLI ANDAR VIA ….DAI DAI!!!! TERRA SIAMO NOI TERRA E’ PER NOI TERRA SEI COSI’ TERRA BELLA LI’ SIAMO TUTTI INSIEME VEDIAMO VOLARE UN GABBIANO NEL CIELO SIAMO TUTTI INSIEME ASCOLTIAMO IL RUMORE DEL VENTO TRA I RAMI ORA CAPIAMO IL PERCHE’ LA TERRA E’ COSI’ BELLA COSI’ COM’E’ IL NOSTRO SOGNO SARA’ FARLA RIMANERE COSI’ COM’E’ GUARDA LA TERRA CHE BELLA DAI MONTI AL MARE TUTTA E’UNA GRANDE ARMONIA TONDA COME UNA CIAMBELLA CON TANTI BEI COLORI NON FARLI ANDAR VIA ,DAI DAI… TERRA SIAMO NOI TERRA E’ PER NOI TERRA SEI COSI’ TERRA BELLA LI’ GUARDA LA TERRA CHE BELLA DAI MONTI AL MARE TUTTA UNA GRANDE ARMONIA TONDA COME UNA CIAMBELLA CON TANTI BEI COLORI NON FARLI ANDAR VIA 16 Noi custodi della terra COME SAREBBE BELLO AVERE PRATI COLORATI INVECE CHE INQUINATI. GRANDI MARI AZZURRI CON TANTI PESCI COLORATI E UN MONDO NORMALE DOVE POTER GIOCARE PIENO DI FIORI DORATI E CAMPI COLTIVATI. VORREMMO ALBERI SEMPRE BELLI E UN MONDO NON DEVASTATO PER VIVERE IN UN POSTO AMATO E BEN CURATO. Le tue insegnanti (liberamente ispirata a “filastrocca ecologica”) 17 A conclusione del progetto… La scuola e l’educatore devono offrire al bambino prima e all’alunno poi, la possibilità di attingere alle radici della cultura del suo territorio, del suo Paese, per donargli nel tempo, la possibilità, la capacità di esprimersi così da permettergli di volare alto, con la speranza di costruire un futuro colmo di soddisfazioni. Questo è il motto del nostro Istituto, questa è da sempre la base della nostra ispirazione: ANTICO PROVERBIO DEL QUEBEC “SOLO DUE COSE POSSONO DARE GLI EDUCATORI: “LE RADICIE E LE ALI” 18 Campo di esperienza : Il sé e l’altro Macro obiettivi Sviluppo affettivo – emotivo Comprendere la necessità di norme di comportamento e di relazione indispensabili per una convivenza universalmente valida Sviluppo sociale Sviluppare il superamento del proprio punto di vista,accettare la diversità ed assumere autonomamente ruoli e compiti Sviluppo etico – morale Riconoscere il valore e la dignità di ogni essere umano Obiettivi specifici da privilegiare (per costruire la sicurezza di base) Sviluppo emotivo - affettivo Acquisire fiducia nelle figure di accadimento Sviluppare il senso di appartenenza Stabilire rapporti empatici Conquistare gradualmente autonomia Controllare gradualmente le proprie pulsioni Canalizzare l’aggressività verso obiettivi costruttivi Riconoscere la rabbia e canalizzarla verso obiettivi costruttivi Esorcizzare le paure Stabilire rapporti interpersonali Rafforzare lo spirito di amicizia Comprendere le necessità di norme che regolano la vita in famiglia, a scuola, nel paese Adeguarsi alle richieste Comprendere la necessità di essere contenuti dall’adulto Accettare la sanzione Sviluppo sociale Superare gradualmente il proprio punto di vista Accettare gradualmente il pensiero divergente Accettare la varietà, la diversità, la disabilità Prendere libere iniziative Assumere ruoli e compiti Sviluppo etico - morale Accogliere gli altri Condividere le cose della scuola Condividere le proprie cose Collaborare in attività duali, di piccolo gruppo, di grande gruppo Condividere le iniziative del grande gruppo Conquistare tempi lunghi di attenzione Conquistare fiducia nelle proprie possibilità 19 Campo di esperienza: Il corpo e in movimento Macro obiettivi Conoscere e discriminare il proprio corpo a livello percettivo Rappresentare il corpo in movimento e sviluppare le capacità grosso e fino – motorie Sviluppare la capacità di discriminare la proprietà percettiva degli oggetti Conoscere la propria identità sessuale e sviluppare una immagine positiva di sé Acquisire positive abitudini igienico – sanitarie e cura del proprio corpo Obiettivi specifici da privilegiare Sviluppare un’immagine positiva di sé Riconoscere le espressioni del viso Affinare la coordinazione oculo - manuale Acquisire destrezza nei giochi guidati Sviluppare un equilibrato senso della competizione Campo di esperienza: Immagini, suoni, colori Macro obiettivi Attività grafico – pittorico- plastiche Sviluppare le capacità nell’utilizzo di mezzi, strumenti e tecniche per appropriarsi di linguaggi e di abilità specifiche, formando il proprio gusto estetico. Attività drammatico – teatrali Identificarsi , proiettarsi in personaggi e situazioni fantastiche, mitologiche, e reali. Attività sonoro – musicali Utilizzare la musica come strumento per comunicare, esprimere emozioni,e formare il proprio gusto estetico Obiettivi specifici da privilegiare Comunicare emozioni attraverso il linguaggio pittorico Esplorare i materiali a disposizione e utilizzarli con creatività Sviluppare la creatività avvicinandosi al concetto di diritto/dovere/piacere Elaborare graficamente racconti ,canzoni, poesie ascoltate riconoscendo il diritto /dovere della conservazione dei beni universalmente condivisi Campo di esperienza :I discorsi e le parole Macro obiettivi Sviluppare le capacità comunicative del linguaggio verbale. Farsi capire dagli altri pronunciando correttamente le parole, usando i tempi dei verbi in modo adeguato. Conoscere e utilizzare le funzioni comunicative del linguaggio. Avviare alla comprensione e all’utilizzo della lingua scritta. 20 Obiettivi specifici da privilegiare Verbalizzare esperienze motorie e sensoriali Comunicare con un linguaggio appropriato emozioni e sentimenti Verbalizzare esperienze ed emozioni Raccontare le principali avventure compiute da un personaggio Comunicare i propri bisogni, desideri, e stati d’animo attraverso il codice verbale Ascoltare ciò che gli altri dicono, Sviluppare un vocabolario appropriato in relazione alle tematiche trattate(racconto mitologico, vita degli Etruschi, concetto di “ecologia”) Campo di esperienza: La conoscenza del mondo Macro obiettivi Raggruppare Ordinare Quantificare Misurare Localizzare Porre in relazione Progettare e inventare Riconoscere l’esistenza di problemi e la possibilità di affrontarli e risolverli. Osservare, ricercare dare ordine nel procedere. Rispettare tutti gli esseri viventi e provare interesse per le loro condizioni di vita. Apprezzare gli ambienti naturali e impegnarsi attivamente per la loro salvaguardia. Obiettivi specifici da privilegiare Utilizzare un linguaggio appropriato per descrivere osservazioni ed esperienze Avvicinarsi al concetto di diritto /dovere Conoscere i valori dell’amicizia, dell’amore e della pace Cogliere la scansione temporale attraverso le feste Nella programmazione mensile, dai nuclei progettuali si svilupperanno le unità di apprendimento con gli obiettivi specifici e gli item, secondo la fascia di età dei bambini, e i traguardi di sviluppo previsti dalla programmazione didattica che è stata stilata collegialmente tenendo conto delle indicazioni ministeriali. Seguiranno le verifiche di sezione e la mappa delle attività che effettivamente sono state realizzate con i bambini. 21 COME STILARE L’UNITA’ DI APPRENDIMENTO UNITA’ DI APPRENDIMENTO N°…. Sezione …….. Tempi: ……………. TITOLO:………………………………………………….. OBIETTIVI GENERALI DI APPRENDIMENTO: “Acquisire identità, autonomia, competenze e senso della cittadinanza” OBIETTIVI SPECIFICI DI RIFERIMENTO: Vedi progetto didattico ………..N.P. OBIETTIVI FORMATIVI: Vedi progetto didattico e programmazione didattica (Finalità- Traguardi di sviluppo- Obiettivi Generali- Obiettivi Specifici) ATTIVITA’ ………………………………………… ………………………………………… ecc.. METODI: circle time problem- solving ricerca- azione dimensine ludica SOLUZIONI ORGANIZZATIVE Setting Grande gruppo Piccolo gruppo (sezione) Micro-gruppo Rapporto duale MODALITA’ DI VERIFICA Osservazione sistematica Griglie per la verifica della sfera relazionale - affettiva Griglia per la verifica/valutazione delle competenze COMPETENZE Grafico - pittorico e manipolative Espressive - comunicative Logiche e mnemoniche 22 BIBLIOGRAFIA Lettera Eciclica “Laudato sì”Papa Francesco Bergoglio Introduzione alla mitologia – pubblicato da maestra.dani “il viaggio tra le ricerche dei ragazzi di quinta nella mitologia greca” Werner Keller – La civiltà etrusca – ed. Garzanti Raymond Bloc – Gli Etruschi – ed. Il Saggiatore Jacques Heurgon – Vita quotidiana degli Etruschi – ed. il Saggiatore R. Bloc - Prodigi e divinazione nel mondo antico, R. Bloc – La religione ertusca Per i bambini informazioni tratte da Chiara Cipolla – Sai chi erano gli etruschi? Ed. Helicon Regione Lazio Assessorato alla Cultura “Storia di Vulca” bambino etrusco Ovvero la vita quotidiana degli etruschi spiegata a fumetti ideato e realizzato dalla coop. Mixer Media disegnato da Pinky, con testi di Ebe e Gabriella Giacometti e Elisabetta Flumeri ed. Mixer Media 23