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Anno Scolastico 2015/2016 NOI CUSTODI DELLA TERRA

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Anno Scolastico 2015/2016 NOI CUSTODI DELLA TERRA
ISTITUTO COMPRENSIVO “P. RUFFINI” VALENTANO
Scuola dell’Infanzia
Anno Scolastico 2015/2016
Progetto didattico Annuale
NOI CUSTODI DELLA
TERRA
Plessi: Marta,Ischia di C., Farnese,
1
PROGETTO DIDATTICO
a.s. 2015/2016
INTRODUZIONE
Ti avverto, chiunque tu sia.
Oh, tu che desideri sondare gli Arcani della natura,
se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi,
non potrai nemmeno trovarlo fuori.
Se ignori le meraviglie della tua casa,
come pretendi di trovare altre meraviglie?
In te si trova occulto il tesoro degli dei.
(Oracolo di Delfi)
Questo è il nostro fine. Guidare il bambino alla scoperta di se stesso, delle sue
capacità inespresse, delle potenzialità chiuse nel seme del cuore e della mente che
aspettano pioggia, calore e luce per germinare. Noi vorremmo essere quella pioggia,
quel calore, quella luce che permetterà ad ognuno di scoprire la propria identità, le
più intime aspirazioni e la convinzione che con l’impegno e un pizzico di sacrificio,
qualsiasi ostacolo può essere superato, così da orientarsi poi nel mondo, credendo
in se stessi e nel futuro.
Come procedere?
Vogliamo partire come consueto dalle RADICI.
Il bambino e la sua casa, il bambino e il suo ambiente, il bambino e le origini del suo
territorio. Utilizzando il MITO, la NARRAZIONE FAVOLOSA.
Perché?
Per stimolare quanto è andato perso o si rischia di perdere con il bombardamento di
stimoli scarsamente mediati, con una tecnologia sempre più invadente, con una
pioggia di immagini che determinano un grave assottigliamento delle facoltà
immaginative. Tutto si vede, si guarda, si osserva nulla si immagina. Noi vorremmo
riattivare quel dispositivo di cui ciascuno è dotato: il sogno, la fantasia. Senza di
questa si annulla anche la facoltà di desiderare, e il desiderio sta alla base del
sapere, come la curiosità sta alla base della ricerca e dell’esplorazione. Inoltre con il
2
MITO vogliamo aiutare il bambino a dare centralità all’ascolto della parola letta o
narrata e da questa a valorizzare il testo scritto come strumento di comunicazione e
scambio dei saperi, legando le attività al progetto lettura, al quale in ogni nostra
scuola, con diverse metodologie e tempistiche, il bambino viene avvicinato,
coinvolgendo i genitori in un vissuto di complicità, ed empatia, nella condivisione
dell’esperienza di lettura e contatto con il libro. Promuovendo e ispirandoci al
contempo, con visite e utilizzo delle biblioteche e alle iniziative di genitori illuminati
“Nati per leggere”, ad editori sensibili “Chi legge spicca il volo”, “Regalami un libro”.
Infine è spiegando anche l’origine del MITO, che si può meglio comprendere perché
la nostra scelta si è orientata in questo senso.
Il filosofo greco Evemero considerava i miti come “racconti immaginosi di
avvenimenti storici, di dei, eroi, re, e guerrieri che avevano lasciato nella memoria
degli uomini ammirazione, gratitudine o terrore”. Plotino e Porfirio consideravano i
miti ”simboli di verità filosofiche e norme morali”. I miti nel tempo, hanno assunto
scopi diversi, molti hanno carattere religioso, altri raffigurano sentimenti,
esortazioni, divieti tipici di un gruppo sociale. Si pongono a modello o al posto delle
leggi. I miti fanno parte del patrimonio orale dei popoli, della tradizione più antica,
ma nel tempo hanno trovato collocamento e garanzia di eternità, nella parola
scritta. Alcuni miti sono stati creati per spiegare l’origine di tutte le cose, dall’acqua,
alle narrazioni sull’origine dell’Universo, della Terra, del Cielo.
Noi procederemo in due direzioni scegliendo alcuni miti etruschi (Marta,Ischia di C.,
Farnese) e greco - romani (Valentano). L’intento comune sarà quello di avvicinare il
bambino ad intuire le origini della propria cultura, attingendo alle conoscenze, agli
usi e costumi evidenziati dal racconto mitologico, così da aiutarlo a considerare
l’importanza del proprio territorio e delle sue risorse, allargando poi la visuale
sull’immagine di un pianeta che è la fonte primaria dell’esistenza della vita stessa.
Stimolandone infine, il sentimento di rispetto e valorizzazione che dovrebbe
cambiare l’atteggiamento di ogni uomo nei confronti della tutta la terra. Abbiamo
pensato di iniziare dai più piccoli, i quali sono ancora scarsamente inquinati dalla
nostra mancata cultura del rispetto e della conservazione.
Ispirati dal manifesto ecologista quale è l’enciclica”Laudato sì” di Papa Francesco,
in qualità di educatori anche noi sentiamo la responsabilità di formare i giovani alla
“custodia dell’ambiente, risvegliando il senso della famiglia umana per far crescere
la collaborazione e la solidarietà per poter consegnare il futuro alle generazioni.”
“Per troppo tempo siamo cresciuti pensando di essere proprietari e dominatori,
autorizzati a saccheggiare la terra, usandola e abusandola” e non vogliamo essere
tra coloro che negano il problema, vivono nell’indifferenza, nella comoda
rassegnazione o nella cieca fiducia nelle soluzioni tecniche.
3
”Noi crediamo nella necessità di costruire una solidarietà universale, per unire tutta
la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, perché è
inseparabile la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno
nella società e la pace interiore”.
Crediamo che sia necessaria una «conversione ecologica».
“La nostra casa è inquinata, non soltanto nel suo ambiente naturale, ma osserviamo
un deterioramento della qualità della vita umana e una grave degradazione sociale.
Dovremmo ricorrere alle diverse ricchezze culturali dei popoli, alla vita interiore, alla
spiritualità. Dovremo imparare a proteggere l’uomo da sè stesso”.
“L’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani,
familiari, lavorativi, urbani e dalla relazione di ciascuna persona con sé stessa.”
La conversione è cambiamento, rinnovamento e soltanto prendendo in
considerazione una ecologia sociale e culturale, potremo sperare di salvare il nostro
pianeta e noi con esso.
E’ un progetto ambizioso se pensiamo a quanto sono piccoli i nostri utenti, ma è
alla purezza, al candore, allo stupore, alla meraviglia delle loro menti che noi
vogliamo consegnare il seme della speranza che con un impegno comune, nel
rispetto reciproco e nell’amore per la vita, si possa radicare alla ricchezza delle
proprie origini, per orientarsi poi, con ali leggere, in un futuro universalmente
migliore.
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TEMPI DI ATTUAZIONE
Inizio : 15 Ottobre
Conclusione: tra il 15 Aprile e il 15 Maggio
(Maggio/Giugno : realizzazione della festa di fine anno, secondo i plessi)
SPAZI
Interni (aule, salone, palestra) ed esterni alla scuola (giardino e cortile),
esterni nell’ambito del paese
MATERIALI
materiale di facile consumo; materiale di recupero; giochi semi-strutturati e strutturati
METODOLOGIA

ROUTINE DELLA SEZIONE
- Accoglienza al mattino
-
gioco libero
riordino
presenza (io sono a scuola)
calendario, rilevazione meteo
cerchio
allestimento setting
attività strutturata
consolidamento, verifica, documentazione
igiene personale
mensa
laboratori, completamento
riordino
Nel piccolo gruppo di sezione il bambino sperimenta la vita in comune, con le sue regole, i suoi criteri
organizzativi. Impara a condividere, si riconosce come individuo nel gruppo, si integra con esso, matura sul
piano dell’autonomia, inizia a controllare le sue pulsioni (riconosce, accetta, condivide le regole).
 GRANDE CERCHIO (Marta)
E’ composto da tutti gli alunni della scuola, da tutte le insegnanti.
Nel plesso di Marta dal momento che gli spazi interni lo consentono, si ritiene che il grande cerchio
costituisca un’ulteriore opportunità di confronto e relazione. Il bambino sperimenta l’eterogeneità, il senso
di appartenenza ad un gruppo allargato, nella totale condivisione. Questa proposta di ruotine scandisce, in
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assoluto, il momento più forte e significativo del percorso. E’il tempo della proposta, della scoperta. E’ il
punto di partenza di ogni successiva esperienza.
 PICCOLO CERCHIO (Tutti i plessi)
E’ composto dagli alunni della singola sezione e le insegnanti curricolari.
Il bambino rielabora stimoli ed esperienze specifiche ed individualizzate.
 IL GIOCO
E’ fortemente valorizzato sia nella sua espressione libera che nella proposta semi-strutturata o
strutturata. Ogni esperienza è veicolata attraverso dal gioco. Quindi il bambino ricerca, esplora,
sperimenta, crea inconsapevolmente le basi del pensiero logico e scientifico. Egli è soggetto attivo della
sua educazione, matura con gradualità compiendo un percorso formativo funzionale alle sue effettive
capacità.
 LE FESTE
Natale, Carnevale, Pasqua, e Festa di fine anno scolastico, sono l’occasione per scambiarsi auguri e saluti
in modo speciale e far conoscere ai genitori il cammino compiuto grazie alle esperienze proposte dal
Progetto Didattico.
In ogni plesso si dedica spazio alla preparazione di piccole coreografie per balletti, si canta in coro, si
memorizzano poesie. E’ il tempo del travestimento, della musica, degli scherzi, delle piccole
drammatizzazioni, ma anche della gioia condivisa, sapendo che ci si dovrà esibire davanti al pubblico di
coetanei, compagni della scuola e genitori.
L’atmosfera di condivisione rende questi momenti tempi molto speciali.
LA REALTA’ ESTERNA
E’ vissuta come confronto, verifica, scambio, con la famiglia e gli enti locali (pro-loco, comune, ecc.),
nel contesto delle attività produttive, artigianali, agricole (boschive, lacustri) del paese.
DESTINATARI
Tutti i bambini di tre, quattro, cinque, sei anni, delle Scuole dell’Infanzia di Ischia di C., Farnese, Valentano e
Marta.
TEAM DOCENTI E DESTINATARI

VALENTANO
Sez A – B (49 bambini) : Marchiò Maria Antonietta; Pacchiarotti Anna Maria;
Biagini Antonina; Lattanzi Lina;

ISCHIA DI CASTRO
Sez C – D (42 bambini) : Contrucci Francesca; Sebastiani Maria Assunta;
Briganti Alessandra; Scarfagna Maria Concetta; Ilaria Di Virginio

FARNESE
Sez E (22 bambini) : Gelsomini Maria Rosaria; Pompili Giuliana;
6

MARTA
Sez F – G – H (75 bambini) : Alessandrini Paola; Catanesi Antonella;
Rocchi Giuseppina; Salmistraro Simona;
Liberti Anna Maria; Morichetti Maria Grazia; Laici Maria Teresa; Bellitto Luigina
Il team dei docenti condivide un rapporto di collegialità di interplesso espresso in parte da questa
progettualità condivisa. Il lavoro collegiale è anche alla base delle attività di plesso.
DOCUMENTAZIONE
(Valentano): Materiale fotografico, elaborati di carattere grafico-pittorico-plastico.
(Marta, Ischia di C., Farnese) Libro delle Esperienze: documenta per ogni bambino le esperienze e le attività
attraverso la sistematizzazione delle rielaborazioni grafico-pittorico-plastiche, riportando verbalizzazioni
collettive o individuali, fotografie, grafici e mappe, racconti e poesie.
VALUTAZIONE (in itinere)





Osservazioni
Attività individuali
Tracce di lavoro specifiche
Verifiche mensili
Verifiche con i genitori nei consigli di intersezione
VALUTAZIONE (finale)

fascicolo personale: verifica traguardi di sviluppo attraverso l’utilizzo di griglie/schede, breve profilo
discorsivo per il passaggio alla Scuola Primaria.
COSTI

Compatibilmente con la disponibilità del Fondo d’Istituto i docenti chiedono 20 ore per le attività
aggiuntive di progettazione e attuazione della festa di fine anno.

L’ACQUISTO DI MATERIALE DI FACILE CONSUMO E GIOCATTOLI SEMI-STRUTTURATI E STRUTTURATI
È PRIORITARIO E IDENTIFICATIVO DELLA SPECIFICITÀ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA, E NON
SUBORDINATO AI PROGETTI.
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NOI CUSTODI DELLA TERRA
1° Nucleo Progettuale
(15 Ottobre / Novembre)
SITUAZIONI MOTIVANTI
LA SAETTA DELLA
SCOPERTA
IL MITO
“IL FANCIULLO DIVINO”
(Liberamente ispirato al mito)
1°) SITUAZIONE MOTIVANTE
La scoperta
Facciamo trovare in giardino o semplicemente conficcata in un grande vaso pieno di
terra, una saetta di cartone pesante e carta brillante (rossa, gialla). Troviamo il modo
di far avvicinare qualche bambino tra i più grandicelli che possa porsi una domanda,
fare un ipotesi. Noi adulti esprimiamo stupore, dubbio …. E convochiamo il grande
cerchio. Nel g. c. guidiamo i bambini a scoprire che forse la saetta infilata nella terra
è come una freccia che ci indica …. di scavare. Sotto terra il bambino incaricato
troverà una olpe con dentro una pergamena, sulla pergamena …. IL MITO
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2°) SITUAZIONE MOTIVANTE
Il MITO
(Dentro la pergamena il testo)
(Non leggere il titolo per non svelare il contenuto del racconto)
“ il fanciullo divino”.
Domandiamo ai bambini : -che cos’è un MITO?. Raccogliamo le loro ipotesi poi
offriamo le nostre indicazioni.
”Nei tempi antichi gli uomini conoscevano poche cose, ma volevano trovare una
spiegazione ai fenomeni, ai misteri che non capivano, così inventarono il MITO.
Il mito è un racconto, una storia fantastica, con la quale gli uomini antichi
spiegavano o credevano di spiegare i misteri del loro mondo”.
Andiamo a leggere il racconto e cerchiamo di scoprire quale popolo ce lo ha
mandato e perché.
Lettura parziale o integrale del brano:
Tarconte era un umile contadino. Ogni giorno andava sulla sua terra, nei campi
vicino al paese di Tarquinia e curava la sua proprietà. Un giorno mentre arava i
campi, davanti al suo aratro si aprì una voragine, la terra sembrava franare sotto i
suoi piedi, tremò, scivolò, cadde spaventato. Non era un terremoto, non era una
frana, non c’erano grotte sotto le sue terre, ma allora cos’era quella voragine.
Annaspò e aggrappandosi ai ciuffi d’erba, stava cercando di rialzarsi, quando …. dal
buco nel terreno, uscì una nuvola di vapore, nebbia, fumo che impediva la vista.
Tarconte non riusciva a spiegare quello che stava avvenendo. Era ancora stordito da
quella foschia che gli impediva di vedere bene, quando all’improvviso, gli uccelli
smisero di cinguettare, le fronde degli alberi smisero di stormire, il vento smise di
soffiare, … si fece silenzio ovunque. Tarconte non sapeva più cosa pensare, a quel
punto era terrorizzato. Senza alcun rumore, dal fosso emerse … un bambino, un
bambino bellissimo, avvolto in una candida tunica bianca, con una chioma di grigi
capelli che arrivavano fino alla vita, e una corona di foglie di Lauro sulla testa, le sue
gambe erano serpentine. Stava sospeso sul campo a mezz’aria, irradiava una luce
abbagliante. Tarconte era quasi svenuto, non per paura, ma per la grande
meraviglia. La visione di quel bambino lo faceva sentire improvvisamente beato,
leggero. Ma c’era un'altra cosa, … che cosa?. Un bambino di solito fa tenerezza,
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simpatia, quello apparso nel suo campo, venuto fuori da una voragine, lo faceva
sentire umile, piccolo, tanto che provò il bisogno di inginocchiarsi come si fa davanti
ad un re, davanti ad un dio. Tarconte si fece coraggio, con voce tremante, tenendo
chinata la testa e le mani alzate ad invocare, chiese timidamente: -Chi sei … ?-.
Il bambino rispose:- io sono TAGETE il “Fanciullo Divino”-.
Da quel momento, con una voce melodiosa simile a quella dell’usignolo, iniziò a
parlare, parlare, parlare, parlare … . Il povero contadino Tarconte non capiva niente
dei suoi discorsi, era ignorante, non sapeva nulla del mondo e dei suoi misteri. Capì
soltanto una cosa, quel bambino era speciale, era come un adulto, di più, era un
grande sapiente che conosceva il volere degli dei e i fenomeni incomprensibili.
Aveva solo una cosa da fare, correre a chiamare i grandi sacerdoti, i re delle 12 città
etrusche, i LUCOMONI. Quando questi arrivarono al campo, il fanciullo si manifestò
di nuovo, i Lucomoni presero a trascrivere tutto quello che il bambino diceva, e
scrissero, scrissero, per giorni e giorni. Tutti erano presi da un grande turbamento, si
domandavano da dove verrà, chi l’avrà mandato. Quando il fanciullo smise di
parlare, uno dei grandi re, si prostrò e con un filo voce chiese :-Da dove vieni?.- Lui
rispose:- Sono il figlio della Madre Terra, vengo dal suo grembo. In lei è ogni
sapere!-. Da quel giorno il popolo ETRUSCO seguì e rispettò le regole dettate dal
fanciullo divino. Tali norme furono raccolte in tre tipi di libri:
ARUSPICINI, FULGURALES, RITUALES.
INFORMAZIONI CONDIVISE:
ARUSPICINI: esaminando le viscere degli animali (il fegato della pecora), pensavano
di prevedere il futuro.
FULGURALES (o tagetici): Avevano definito un calendario che studiava le fasi della
luna, i temporali, i tuoni, i fulmini. Legavano la manifestazione dei tuoni nei vari
giorni dei mesi, ad eventi relativi alla vita pubblica, all’agricoltura, alla caccia, ai
commerci ecc.. L’interpretazione dei dati meteorologici si rifletteva su tutto non solo
sul tempo e il clima. Gli Etruschi pensavano che i fenomeni naturali servissero per
conoscere il futuro e i propri doveri per realizzarlo, se le previsioni erano brutte
potevano cercare di modificare il proprio destino, offrendo riti e sacrifici per placare
gli dei.
RITUALES: stabilivano le regole sociali. Tra queste vi erano le modalità per la
ripartizione della proprietà dei terreni.
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I sacerdoti esercitavano l’arte divinatoria, cioè lo studio dei prodigi.
Gli AUGURI (prendevano informazioni, auspici), osservando il volo degli uccelli, o
interpretando la pioggia, i tuoni o i fulmini.
Gli ARUSPICI leggevano le viscere degli animali.
Questo mito è lo spunto motivazionale per:
Analizzare il testo
Descrivere il luogo, gli avvenimenti, i personaggi;
Drammatizzare il racconto;
Scoprire il popolo di cui si vuole parlare
Scoprire dove si trova Tarquinia, ascoltando eventuali vissuti dei bambini;
Scoprire le conoscenze dei bambini legate alla parola etruria, etruschi;
Spiegare chi sono i LUCOMONI ;
Guidare i bambini nella riflessione : perché gli etruschi hanno inventato questo mito,
che cosa volevano dire, qual’ è la cosa più importante che dice TAGETE, il bambino:
“Gli ETRUSCHI avevano grande rispetto per la MADRE TERRA”
ma chi sono gli ETRUSCHI?
Scopriamolo.
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2° Nucleo Progettuale
Dal 16 novembre e per tutto il mese di dicembre, gennaio
(Considerando che nel mese di dicembre verranno contemporaneamente trattate le tematiche riferite al Natale)
SITUAZIONI MOTIVANTI
CHI ERANO GLI ETRUSCHI?
SCOPRIAMOLO
LA SAETTA DELLA
SCOPERTA
PORSENNA
LO SCAVO
ARCHEOLOGICO
1°)La saetta della scoperta.
Nella OLPE viene rinvenuta una pergamena con il mito di PORSENNA;
2°) ILMITO: “PORSENNA” (liberamente tratto da note storiche e mitologiche);
3 °) Lo Scavo Archeologico( Ente proponente Riserva Naturale Selva del Lamone
Loc. Bottino snc 01010 Farnese(VT);
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PORSENNA
Porsenna era un uomo Etrusco, re, sacerdote e Lucumone della città di Chiusi.
Fin da bambino era cresciuto nel rispetto della divinazione dei libri tagetici.
Prevedeva il futuro attraverso l’interpretazione di segni e fenomeni, conosceva il
volere degli dei, rispettava le loro leggi. Guidava il suo popolo con giustizia.
Era forte, sfidava il pericolo. In battaglia affrontava i nemici con coraggio. I suoi
soldati lo temevano, ma rispettavano ed ubbidivano ad ogni suo ordine.
Amava la caccia. Spesso si avventurava da solo nei boschi ombrosi, regno delle
querce imponenti. Entrava con rispetto in punta di piedi. Cacciava gli animali
onorandoli e ammaliandoli col suono mellifluo del flauto, riconoscente ringraziava
ogni creatura, ma anche le rocce, le fonti, le piante delle quali lui riconosceva
l’importanza per la sua vita.
Un giorno venne chiesto il suo aiuto.
Un gigantesco mostro, metà uomo, con la testa di lupo, aveva devastato le
campagne dei Volsinii, (dove si trova oggi Bolsena), e ora cercava di attaccare la
città. Il mostro si chiamava OLTA (anche detto Volta),il suo ululato era terrificante,
tutti tremavano di terrore, le guardie a difesa delle mura scappavano, gli abitanti
della città cercavano di nascondersi in ogni buco scavato per terra e nella roccia.
Porsenna si pose davanti alle porte della città, con la spada sguainata e a gran voce
sfidò il mostro :- Vieni, combatti, bestia schifosa!!!. Io non ho paura dei tuoi artigli,
dei tuoi denti aguzzi. Ho la mia spada, i miei muscoli, e prego tutti gli dei che io
rispetto: “Sostenetemi nella lotta!!!!”-.
OLTA furente, mentre si avvicinava, continuava a distruggere tutto quello che
trovava sul suo cammino, alberi, rocce, capanne, ponti e strade. Porsenna restava
impavido a braccia alzate, a gambe aperte, saldamente piantate a terra anche se
temeva per la sua vita.
Gli dei orgogliosi, del suo grande coraggio, compiaciuti, per il rispetto che Porsenna
dimostrava per tutte le leggi, decisero di premiarlo con il loro aiuto.
Le nubi si aprirono, il cielo si riempì di luce e un potentissimo fulmine colpì il mostro
OLTA.
Il fuoco divampò e lo avvolse.
OLTA si dibbattè scalciando, ululando, ma le fiamme lo ridussero ad un pugnetto di
cenere. Tutto il popolo uscì dalle porte della città e portò in trionfo il mitico
Porsenna che con il suo eroismo, aveva intenerito persino il cuore degli dei.
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Questo racconto è lo spunto motivazionale per:
Guidare il bambino alla scoperta dei progenitori ETRUSCHI, nostri avi, creando un
parallelismo;
PORSENNA come eroe, condottiero, forte, giusto, gentile (rielaborazione del testo);
(è sufficiente nominare con poche espressioni le questioni riferite al passato , dando invece molto più
spazio alla lettura della nostra realtà moderna).

Dove vivevano (nominare le 12 città stato, con i LUCOMONI re e sacerdoti. Chi lo ritiene
opportuno può rappresentare il Lucumone e confrontare con la fotografia del sindaco);
Dove viviamo ( regione LAZIO,paese …);
 Vita in famiglia ieri ed oggi; le fanciulle e i ragazzi;
 L’Alimentazione (sale e miele), (confrontare con una esperienza) ;
 L’agricoltura : la vite, l’olivo,frumento, cereali, piante da frutta ,(da confrontare con
la nostra agricoltura,esperienze dentro e fuori la sezione);

L’allevamento: pecore,capre , grandi bovini, cavalli da battaglia, api
le nostre mucche, le nostre pecore, latte e derivati, le nostre api.
 Caccia e pesca ieri e oggi;
 Cosmesi;
 Arte (cenni);
Come sono arrivate a noi tante informazioni?

Le tombe etrusche, la necropoli, lo scavo archeologico
14
3° Nucleo Progettuale
(da febbraio al 15 maggio)
SITUAZIONI MOTIVANTI
LA SAETTA DELLA
SCOPERTA
CANZONE
“AMICA TERRA”
E POESIA
“NOI CUSTODI
DELLA TERRA”
La canzone e la poesia sono lo spunto motivazionale per:
Passare gradualmente dal pensiero riverente dei nostri progenitori Etruschi nei
confronti della madre terra ad una presa di coscienza del concetto di “conversione
ecologica” dei nostri giorni:





Rielaborando i contenuti a livello grafico – pittorico – plastico
Valorizzando il senso di appartenenza alla famiglia umana
Favorendo l’ intuizione che la terra è fonte della vita
Cercando di comprendere il significato di sfruttamento, abuso,inquinamento
Sviluppando un atteggiamento ecologico rispetto al mondo vegetale, animale
e sociale
 Partecipando attivamente ad esperienze di cura dell’ambiente
15
AMICA TERRA
GUARDA LA TERRA CHE BELLA
DAI MONTI AL MARE TUTTA UNA GRANDE ARMONIA
TONDA COME UNA CIAMBELLA
CON TANTI BEI COLORI NON FARLI ANDAR VIA
SIAMO TUTTI INSIEME
VEDIAMO SBOCCIARE UN FIORE NEL PRATO
SIAMO TUTTI INSIEME
VEDIAMO NUOTARE UN DELFINO NEL MARE
ORA CAPIAMO IL PERCHE’
LA TERRA E’ COSI’ BELLA COSI’ COM’E’
IL NOSTRO SOGNO SARA’ FARLA, RIMANERE COSI’ COM’E’
GUARDA LA TERRA CHE BELLA
DAI MONTI AL MARE TUTTA UNA GRANDE ARMONIA
TONDA COME UNA CIAMBELLA CON TANTI BEI COLORI NON FARLI ANDAR VIA
….DAI DAI!!!!
TERRA SIAMO NOI
TERRA E’ PER NOI
TERRA SEI COSI’
TERRA BELLA LI’
SIAMO TUTTI INSIEME
VEDIAMO VOLARE UN GABBIANO NEL CIELO
SIAMO TUTTI INSIEME
ASCOLTIAMO IL RUMORE DEL VENTO TRA I RAMI
ORA CAPIAMO IL PERCHE’
LA TERRA E’ COSI’ BELLA COSI’ COM’E’
IL NOSTRO SOGNO SARA’
FARLA RIMANERE COSI’ COM’E’
GUARDA LA TERRA CHE BELLA
DAI MONTI AL MARE TUTTA E’UNA GRANDE ARMONIA
TONDA COME UNA CIAMBELLA
CON TANTI BEI COLORI NON FARLI ANDAR VIA ,DAI DAI…
TERRA SIAMO NOI
TERRA E’ PER NOI
TERRA SEI COSI’
TERRA BELLA LI’
GUARDA LA TERRA CHE BELLA
DAI MONTI AL MARE TUTTA UNA GRANDE ARMONIA
TONDA COME UNA CIAMBELLA CON TANTI BEI COLORI NON FARLI ANDAR VIA
16
Noi custodi della terra
COME SAREBBE BELLO AVERE PRATI COLORATI INVECE CHE INQUINATI.
GRANDI MARI AZZURRI CON TANTI PESCI COLORATI
E UN MONDO NORMALE DOVE POTER GIOCARE
PIENO DI FIORI DORATI
E CAMPI COLTIVATI.
VORREMMO ALBERI
SEMPRE BELLI
E UN MONDO NON DEVASTATO PER VIVERE IN UN POSTO
AMATO E BEN CURATO.
Le tue insegnanti
(liberamente ispirata a “filastrocca ecologica”)
17
A conclusione del progetto…
La scuola e l’educatore devono offrire al bambino prima e all’alunno poi, la possibilità di
attingere alle radici della cultura del suo territorio, del suo Paese, per donargli nel tempo, la
possibilità, la capacità di esprimersi così da permettergli di volare alto, con la speranza di
costruire un futuro colmo di soddisfazioni.
Questo è il motto del nostro Istituto, questa è da sempre la base della nostra ispirazione:
ANTICO PROVERBIO DEL QUEBEC
“SOLO DUE COSE POSSONO DARE GLI EDUCATORI:
“LE RADICIE E LE ALI”
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Campo di esperienza : Il sé e l’altro
Macro obiettivi
Sviluppo affettivo – emotivo
Comprendere la necessità di norme di comportamento e di relazione indispensabili per una convivenza
universalmente valida
Sviluppo sociale
Sviluppare il superamento del proprio punto di vista,accettare la diversità ed assumere autonomamente
ruoli e compiti
Sviluppo etico – morale
Riconoscere il valore e la dignità di ogni essere umano
Obiettivi specifici da privilegiare (per costruire la sicurezza di base)
Sviluppo emotivo - affettivo














Acquisire fiducia nelle figure di accadimento
Sviluppare il senso di appartenenza
Stabilire rapporti empatici
Conquistare gradualmente autonomia
Controllare gradualmente le proprie pulsioni
Canalizzare l’aggressività verso obiettivi costruttivi
Riconoscere la rabbia e canalizzarla verso obiettivi costruttivi
Esorcizzare le paure
Stabilire rapporti interpersonali
Rafforzare lo spirito di amicizia
Comprendere le necessità di norme che regolano la vita in famiglia, a scuola, nel paese
Adeguarsi alle richieste
Comprendere la necessità di essere contenuti dall’adulto
Accettare la sanzione
Sviluppo sociale





Superare gradualmente il proprio punto di vista
Accettare gradualmente il pensiero divergente
Accettare la varietà, la diversità, la disabilità
Prendere libere iniziative
Assumere ruoli e compiti
Sviluppo etico - morale







Accogliere gli altri
Condividere le cose della scuola
Condividere le proprie cose
Collaborare in attività duali, di piccolo gruppo, di grande gruppo
Condividere le iniziative del grande gruppo
Conquistare tempi lunghi di attenzione
Conquistare fiducia nelle proprie possibilità
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Campo di esperienza: Il corpo e in movimento
Macro obiettivi
Conoscere e discriminare il proprio corpo a livello percettivo
Rappresentare il corpo in movimento e sviluppare le capacità grosso e fino – motorie
Sviluppare la capacità di discriminare la proprietà percettiva degli oggetti
Conoscere la propria identità sessuale e sviluppare una immagine positiva di sé
Acquisire positive abitudini igienico – sanitarie e cura del proprio corpo
Obiettivi specifici da privilegiare





Sviluppare un’immagine positiva di sé
Riconoscere le espressioni del viso
Affinare la coordinazione oculo - manuale
Acquisire destrezza nei giochi guidati
Sviluppare un equilibrato senso della competizione
Campo di esperienza: Immagini, suoni, colori
Macro obiettivi
Attività grafico – pittorico- plastiche
Sviluppare le capacità nell’utilizzo di mezzi, strumenti e tecniche per appropriarsi di linguaggi e di
abilità specifiche, formando il proprio gusto estetico.
Attività drammatico – teatrali
Identificarsi , proiettarsi in personaggi e situazioni fantastiche, mitologiche, e reali.
Attività sonoro – musicali
Utilizzare la musica come strumento per comunicare, esprimere emozioni,e formare il proprio
gusto estetico
Obiettivi specifici da privilegiare
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Comunicare emozioni attraverso il linguaggio pittorico
Esplorare i materiali a disposizione e utilizzarli con creatività
Sviluppare la creatività avvicinandosi al concetto di diritto/dovere/piacere
Elaborare graficamente racconti ,canzoni, poesie ascoltate riconoscendo il diritto /dovere
della conservazione dei beni universalmente condivisi
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Campo di esperienza :I discorsi e le parole
Macro obiettivi
Sviluppare le capacità comunicative del linguaggio verbale.
Farsi capire dagli altri pronunciando correttamente le parole, usando i tempi dei verbi in
modo adeguato.
Conoscere e utilizzare le funzioni comunicative del linguaggio.
Avviare alla comprensione e all’utilizzo della lingua scritta.
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Obiettivi specifici da privilegiare
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Verbalizzare esperienze motorie e sensoriali
Comunicare con un linguaggio appropriato emozioni e sentimenti
Verbalizzare esperienze ed emozioni
Raccontare le principali avventure compiute da un personaggio
Comunicare i propri bisogni, desideri, e stati d’animo attraverso il codice verbale
Ascoltare ciò che gli altri dicono,
Sviluppare un vocabolario appropriato in relazione alle tematiche trattate(racconto
mitologico, vita degli Etruschi, concetto di “ecologia”)
Campo di esperienza: La conoscenza del mondo
Macro obiettivi
Raggruppare
Ordinare
Quantificare
Misurare
Localizzare
Porre in relazione
Progettare e inventare
Riconoscere l’esistenza di problemi e la possibilità di affrontarli e risolverli.
Osservare, ricercare dare ordine nel procedere.
Rispettare tutti gli esseri viventi e provare interesse per le loro condizioni di vita.
Apprezzare gli ambienti naturali e impegnarsi attivamente per la loro salvaguardia.
Obiettivi specifici da privilegiare
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Utilizzare un linguaggio appropriato per descrivere osservazioni ed esperienze
Avvicinarsi al concetto di diritto /dovere
Conoscere i valori dell’amicizia, dell’amore e della pace
Cogliere la scansione temporale attraverso le feste
Nella programmazione mensile, dai nuclei progettuali si svilupperanno le unità di
apprendimento con gli obiettivi specifici e gli item, secondo la fascia di età dei bambini, e i
traguardi di sviluppo previsti dalla programmazione didattica che è stata stilata collegialmente
tenendo conto delle indicazioni ministeriali. Seguiranno le verifiche di sezione e la mappa delle
attività che effettivamente sono state realizzate con i bambini.
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COME STILARE L’UNITA’ DI APPRENDIMENTO
UNITA’ DI APPRENDIMENTO N°….
Sezione ……..
Tempi: …………….
TITOLO:…………………………………………………..
OBIETTIVI GENERALI DI APPRENDIMENTO:
“Acquisire identità, autonomia, competenze e senso della cittadinanza”
OBIETTIVI SPECIFICI DI RIFERIMENTO:
Vedi progetto didattico
………..N.P.
OBIETTIVI FORMATIVI:
Vedi progetto didattico e programmazione didattica
(Finalità- Traguardi di sviluppo- Obiettivi Generali- Obiettivi Specifici)
ATTIVITA’
…………………………………………
………………………………………… ecc..
METODI:
circle time
problem- solving
ricerca- azione
dimensine ludica
SOLUZIONI ORGANIZZATIVE
Setting
Grande gruppo
Piccolo gruppo (sezione)
Micro-gruppo
Rapporto duale
MODALITA’ DI VERIFICA
Osservazione sistematica
Griglie per la verifica della sfera relazionale - affettiva
Griglia per la verifica/valutazione delle competenze
COMPETENZE
Grafico - pittorico e manipolative
Espressive - comunicative
Logiche e mnemoniche
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BIBLIOGRAFIA
Lettera Eciclica “Laudato sì”Papa Francesco Bergoglio
Introduzione alla mitologia – pubblicato da maestra.dani
“il viaggio tra le ricerche dei ragazzi di quinta nella mitologia greca”
Werner Keller – La civiltà etrusca – ed. Garzanti
Raymond Bloc – Gli Etruschi – ed. Il Saggiatore
Jacques Heurgon – Vita quotidiana degli Etruschi – ed. il Saggiatore
R. Bloc - Prodigi e divinazione nel mondo antico,
R. Bloc – La religione ertusca
Per i bambini informazioni tratte da
Chiara Cipolla – Sai chi erano gli etruschi? Ed. Helicon
Regione Lazio Assessorato alla Cultura
“Storia di Vulca” bambino etrusco
Ovvero la vita quotidiana degli etruschi spiegata a fumetti
ideato e realizzato dalla coop. Mixer Media disegnato da Pinky,
con testi di Ebe e Gabriella Giacometti e Elisabetta Flumeri
ed. Mixer Media
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