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AGENDA EVENTI di MARZO CINDY SHERMAN CONCORSO UNO
MARZO 2013 N°5 pellicole UN MESE AL CINEMA sipario CONCORSO UNO stop-down CINDY SHERMAN AGENDA EVENTI di MARZO Sommario pag. 4 | the italian game scenari italiani anni ‘70 e ‘80 di ivan carozzi N° 5 • MARZO 2013 Editoriale di Matilde Sereni pag. 5 | arte radio papesse di ilaria gadenz e carola haupt pag. 6 | sipario concorso uno di tommaso chimenti pag. 8 | un sex symbol al mese bradley wiggins il moderatore pag. 8 | omaggi per ernesto di giulia nuti pag. 9 | palestra robur porta romana di leandro ferretti pag. 10 | pellicole un mese al cinema di caterina liverani pag. 15 | serie law & order di giustina terenzi pag. 17 | stop-down cindy sherman di sandro bini pag. 17 cara valentina di valentina pag. 19 | la scena fromscratch di l’espertone pag. 20 | interazioni :feedback È iniziato il countdown. Che tanto poi si sa, ci sarà da aspettare ancora qualche settimana di assestamento. Un giorno ti lasci illudere, il giorno dopo capisci di esserci caduta come una pera cotta. Però, però. Vuoi o non vuoi le giornate si allungheranno, molto lentamente, come una mozzarella filante dentro la parmigiana appena sfornata. E allora ci saranno più cose da fare. E allora ci vorrà pure qualcuno che si prenda la briga di fare luce. E allora poche chiacchiere, avete tra le mani quel che fa per voi. Ormai dovreste conoscerlo talmente bene da sapere esattamente a che pagina trovare l’argomento prediletto. Come al solito ci siamo portati avanti; dalla copertina ai contenuti tutto in questo numero cinque (e già, cinque), profuma di fresco. Per i cinefili consunti bolle in pentola un excursus su tutti gli spettacoli in arrivo; per gli amanti del teatro ci sono progetti in sordina che aspettano solo di essere scoperti. E i classici immancabili. Tanto so perfettamente che non state nella pelle nel sapere chi si sarà aggiudicato il titolo di sex symbol questo mese. Ebbene, marzo è cominciato. E significa che non dobbiamo avere paura, perché qualsiasi cosa accada, un inverno non cessa mai di trasformarsi in primavera. di francesca campigli pag. 21 pag. 22 parole suoni di sara loddo di l’espertone in copertina: “lamprepop” di Massimo Pasca pag. 23 | matite foffo di francesca d’alfonso Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 5 - MARZO 2013 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it Editore Associazione Culturale Lungarno Via dell’Orto, 20 - 50124 Firenze P.I. 06286260481 Direttore Responsabile Marco Mannucci Direttore Editoriale Matilde Sereni Responsabile di redazione Leonardo Cianfanelli Stampa Grafiche Martinelli - Firenze Distribuzione Ecopony Express - Firenze Hanno collaborato Francesca D’Alfonso, Francesca Campigli, Giustina Terenzi, Tommaso Chimenti, Sandro Bini, Caterina Liverani, il moderatore, Giulia Nuti, L’espertone, Carola Haupt, Ivan Carozzi, Massimo Pasca, Ilaria Gadenz, Sara Loddo, Leandro Ferretti. Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. Per sapere dove trovare Lungarno, cerca la lista completa dei punti di distribuzione su www.lungarnofirenze.it Massimo Pasca ha esposto in Italia e all’estero dipingendo per collezionisti privati, istituzioni, centri sociali, cineclub, teatri, musicisti. Centinaia sono le performance nei migliori locali italiani sin dal 1995, performa sul palco dipingendo dal vivo in compagnia di musicisti quali Negrita, Ebony Bones, Tommaso Novi,Can-D, Filippo Gatti, Francesco del Prete, Roy Paci, Bandabardò, Marta sui Tubi, Andrea Mi. Come illustratore ha collaborato con I Negrita (illustra l’album Helldorado), Esquelito Band,collabora con riviste come il Mucchio, Todo magazine, Wait mag, Colletivo Mensa, e l’etichetta discografica AlfaRomero. www.massimopasca.it 4 the italian game di ivan carozzi scenari italiani anni ’70 e ’80 in una prospettiva theitaliangame.tumblr.com retromaniaca Alcune ragazze sfilano per Ponte Vecchio, seminude e fasciate da un intreccio di foglie e rami. “È una iniziativa contro lo smog”, spiega lo stilista e creativo Domenico Albion. Due turiste inglesi fanno l’autostop, da qualche parte in Toscana, in agosto. Carlo e Diana insieme a Firenze, di fronte alla chiesa di San Miniato. Era Pasqua, avrebbero voluto visitare qualche museo, ma c’era sciopero dei musei. Per cui fecero un po’ shopping e comprarono dei souvenir: una bottiglietta di liquore, un sottopiatto di porcellana e un vasetto di miele. L’occupazione, in via dei Calzaioli, da parte di operai, disoccupati e studenti, di tre ex alberghi di proprietà dell’Ina (Istituto Nazionale Assicurazioni, oggi Assitalia): lo ‘Stella d’Italia’, il ‘Massimo D’Azeglio’ e il ‘Giglio’. Si celebra a Firenze il processo ad ‘Azione Rivoluzionaria’, una sigla lottarmatista minore, nata in Toscana nel 1977, in cui militarono italiani, tedeschi e cileni. Nel corso del convegno contro la repressione, inaugurato a Bologna il 23 settembre 1977, volantinarono liberamente e nel volantino oltre a fare propaganda armata polemizzarono con le Br, accusandole di voler egemonizzare il movimento Dieci studenti fiorentini partecipano ad una settimana bianca con la scuola, presso la località di Lurisia, in provincia di Cuneo. Ma non c’è neve, si annoiano, per cui fanno irruzione all’interno di un albergo chiuso e abbandonato, e distruggono tutto ciò che trovano. arte di ilaria gadenz e carola haupt Radio S ebbene siano passati vent’anni da quando Douglas Kahn lamentava la mancanza di una storia organica dell’arte sonora e radiofonica, ancora non si è arrivati a una risposta unica e condivisa e le discussioni in merito alla relazione fra radio e arte si intrecciano sul piano dei media studies, della storia dell’arte, degli studi di musica contemporanea ed elettroacustica, della performance e delle arti visive, sino ad arrivare a un livello puramente tecnologico: lo sviluppo sonoro della rete e l’appropriazione di internet come spazio uditivo. Radio Papesse si colloca in questo solco irregolare dove arte e suono si incontrano: non un magazine, non un progetto artistico, piuttosto un metodo di documentazione e produzione che stiamo coltivando dal 2006 e che trae forza dalla sua natura relazionale. Come ha scritto Gregory Whitehead “la Radio è principalmente un insieme di relazioni, una complessa triangolazione fra ascoltatore, trasmettitore e sistema...” Seguono questo spirito e la volontà di vivere oltre il web, i progetti che Radio Papesse ha sviluppato negli ultimi due anni: da La Radio a Pedali del 2011, con Alessio Ballerini - una coreografia che a velocità di bicicletta ha traghettato l’onda sonora di un esercito di radio lungo le strade di Firenze - all’Home Made Electronic Workshop che nel maggio 2012 ha raccolto a Villa Romana, musicisti e artisti intorno a Nicolas Collins, uno dei padri della sound art e pioniere del circuit bending; fino a Selezione Naturale dello scorso settembre, un dj set a sei - Giulio Aldinucci, Gea Brown, Attila Faravelli, Giacomo Laser, Miki Sema- 5 Papesse scus e THX - per ripercorrere la storia musicale dell’archivio di dischi di Radio Papesse. Seguono questo spirito anche le più recenti sessioni radiofoniche prodotte per noi dai promettenti Alpin Folks - i quattro episodi di Alpi Occidentali raccontano quattro scalate alpine attraverso la fusione di musica tecno e sonorità drone - e dall’enciclopedico Carlo Simula con una fruttuosa pesca nel mondo della italo disco in vinile. Coi tempi maturi del sesto anno di attività, con l’idea di usare la radio come spazio per la produzione artistica e coltivare la nostra dimensione territoriale, nel 2012 abbiamo invitato cinque artisti internazionali a confrontarsi con la Toscana - grazie a una residenza di due settimane - e con il mezzo radiofonico, inteso come metodo, piattaforma e linguaggio. Da questi incontri prende forma il progetto Nuovi Paesaggi, il nostro più ambizioso impegno di committenza e produzione artistica. Non ci rimane che invitarvi ad ascoltare gli intrecci di storie e percorsi di Viv Corringham nel quartiere di Firenze Rifredi/Statuto; il cammino dantesco di Mikhail Karikis a Larderello, il lavoro di Davide Tidoni, che dall’esplorazione fisica del cantiere del nuovo Teatro Comunale di Firenze, ha saputo cogliere le contraddizioni e le sospensioni di un progetto che è al centro dell’immaginazione politica e dell’identità culturale fio- rentina; l’ipnotico esercizio di parola di Laura Malacart impegnata nell’area di Santa Croce sull’Arno, con un lavoro che indaga le barriere, non solo linguistiche, di quanti si trovano a ‘vivere’ un’altra lingua; infine il saggio radiofonico di Allen S. Weiss, fine cesellatore della lingua che ne esplora i limiti di fronte all’esperienza del gusto. Nella sintesi dei cinque sorprendenti lavori sonori per la radio, se prestate ascolto, potrete scoprire una regione che non è solo quella delle cartoline. Se prestate ascolto scoprirete un’altra radio. Radio Papesse è una webradio nata nel 2006 all’interno del Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea di Siena; è una piattaforma aperta a sperimentazioni sonore e radiofoniche, produce e distribuisce interviste, documentari, audioguide e percorsi sonori commissionati o prodotti in collaborazione con musei e istituzioni culturali. Dedicata all’arte contemporanea Radio Papesse è curata da Ilaria Gadenz e Carola Haupt; da Aprile 2011 ha la sua sede presso Villa Romana a Firenze. www.radiopapesse.org facebook.com/groups/radiopapesse 6 sipario di tommaso chimenti Concorso UNO 2-9-16-23 marzo 2013 Teatro del Romito - Firenze F ioriscono nuovi spazi teatrali a Firenze. È il caso del Teatro del Romito, diretto dall’associazione Contaminazioni Teatrali, che organizza per il terzo anno consecutivo il “Concorso UNO”, nei quattro sabato di marzo, per monologhi brevi. Tra le centinaia richieste di partecipazione per l’edizione 2013 sono stati scelti diciotto pezzi, sei per sera nelle prime tre uscite, ed infine la finalissima con i migliori sei estratti. Si privilegia la scrittura. Premi per i primi due classificati, con una replica ad incasso garantito per la stagione successiva, riconoscimento con volumi della casa editrice Titivillus per il miglior attore o attrice e per la migliore drammaturgia. Una giuria tecnica, composta da giornalisti, direttori artistici ed operatori culturali, e la giuria popolare, con i propri voti decreteranno i passaggi alla fase finale. La giuria di professionisti, allargata per la finale, potrà contare su importanti nomi del teatro toscano ed italiano, a cominciare dall’autore e regista Stefano Massini, Dimitri Milopulos, scenografo e direttore del Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, Laura Croce, regista e direttrice del Teatro Everest del Galluzzo, Gianluca Balestra, direttore del Teatro Cantiere Florida di via Pisana, Patrizia Coletta, direttrice della Fondazione Toscana Spettacolo, Francesco Tei, giornalista di Rai 3, Enrico Falaschi della Titivillus. Sabato 2 si scontreranno Caterina Di Matteo di Caserta con “Il mamoto”, la terra che trema vista dagli occhi di una bambina, Martina Macelloni di Pistoia con “Setteezerozero”, la sveglia che suona e la corsa comincia, Marco Tizianel di Padova nel testo di Esther Messina “Raphael”, un pianeta caduto da una lontana galassia che non lo ha mai voluto, Daniela Quaranta di Campobasso con “Occhi blu”, ha preferito essere sbagliata nonostante conoscesse la strada giusta, Gianni Spezzano di Roma in “Patrizio”, pensieri hollywoodiani di un ragazzo destinato alla camorra, infine la russa, ma trapiantata fiorentina, Anna Tereshenko con “Videolettera”, prove di addio in video. Sabato 9 saliranno sul palco di via del Romito Alice Bachi di livorno con “To be or not to be”, chi è la bestia e chi è la bella a Sarajevo?, Roberta Paolini di Milano nell’intuizione biblica “La moglie di Noè”, il diluvio visto dalla donna sempre nel’ombra, Laura Rossi di Lucca ne “La ballata degli esseri pensanti”, resistenza al deterioramento e un barlume di speranza, Francesco Sgro di Bologna con “Gli occhiali da vista”, giocatore d’azzardo patologico, Gillo Conti Bernini di Prato (attore di Isole Comprese Teatro), in “Quitt”, recitare qualcosa che non esiste, e a chiudere Marta Lunetta dalla scuola del Piccolo di Milano con “Martire” scritto da Alessandra Ventrella, la leggenda di Sant’Agata mescolata alla storia di Rosa. Ultimo sabato di eliminatorie, il 16, con “5 maggio 2002” di Diego Garzino da Torino, la cronistoria emotiva di un interista di fronte alla disfatta di Lazio-Inter, “Falling apart” di Beatrice Vollaro di Venezia, la caduta di un dito, “Hurya” di Erica Roviello di Caserta, storia di una clandestina, “A cosa stai pensando” di Andrea Bochicchio di Torino, scrivendo d’amore, “Creaturamia” di Marianna Esposito di Milano, non smettere mai di sperare in un lieto fine, “Di là da quella” di Alessandra Tomassini di Modena, uscita dalla Bottega di Gassman, la violenza domestica sulle donne. Il 23 l’attesa finale. Nell’edizione del 2011 prima si classificò Daniela D’Argenio di Firenze con “Conversazione casuale”, seconda Alessandra Mattei di Brescia con “Lettera di bambola”, lo scorso anno prima fu Giulia Pont di Torino con “Ho finito l’ossitocina”, al secondo posto Dalila Cozzolino di Roma con “L’Italia s’è desta” per la drammaturgia di Rosario Mastrota. 5 / 10 marzo due di noi di Michael FraYn con emilio solfrizzi, lunetta savino regia leo muscato 19 / 24 marzo la serata a colono di elsa Morante con carlo cecchi, angelica ippolito, antonia truppo regia mario martone 9 / 14 aprile viviani varietà Poesie, Parole e Musiche dal teatro di varietà di raFFaele viviani con massimo ranieri regia maurizio scaparro 8 un sex symbol al mese una non precisata (ma di certo illuminata) mente alle prese con la vera essenza della bellezza Bradley Wiggins N el tessuto sociale italiano, il ciclismo è uno sport che può storicamente considerarsi secondo soltanto al calcio, e sfido io a trovare un adulto che non abbia ricordi infantili di biciclette infilategli sotto il culo da genitori cresciuti con il mito di Coppi e Bartali. Nel tessuto sociale inglese, al contrario, di ciclismo non è che ce ne sia molto; ci si possono trovare svariati alcolici, giubbotti antipioggia di ottima fattura nonché formaggi a pasta dura di colore tendente all’arancio, praticamente il sostrato perfetto per la più classica delle “eccezioni alla regola”. Bradley Wiggins infatti, è un atleta eccezionale, non solo perchè, dopo anni di sacrifici e trionfi su pista, è riuscito, nella scorsa estate 2012, nella ragguardevole impresa di vincere l’oro olimpico su strada dieci giorni dopo essersi imposto nella Grande Boucle del Tour de France, ma soprattutto perchè è un Mod. Uno che monta in sella con la zazzera frangiata e le basettone squadrate, uno che si sfava facile e non le manda a dire, con gli sporadici tatuaggi da galeotto, testimonianze di una vita di rincorse ben lontane dalle braccia illustrate degli hipster che vanno all’Eroica ma neanche si ricordano del “Diablo” Chiappucci. Una nota rivista di lifestyle lo ha eletto uomo dell’anno, un altrettanto noto marchio di abbigliamento lo ha voluto per una linea che porta il suo nome, anche Elisabetta II non ha potuto ignorare la classe cristallina di questa contemporanea icona di stile e lo ha nominato Cavaliere dell’Ordine dell’Impero Britannico. per Ernesto S even Songs While The City is Sleeping è l’album inedito del giornalista, musicista, produttore Ernesto De Pascale. Ernesto aveva una immensa passione per la musica. Era nata all’età di tredici anni, quando iniziò a costruire una collezione di dischi arrivata a superare il moderatore Noi comuni mortali possiamo soltanto ammirare Sir Bradley, promettendogli amore eterno, finché l’EPO non ci separi... http://unsexsymbolallasettimana.blogspot.it i diecimila LP, e poi cresciuta con il suo lavoro da giornalista, attraverso la carta stampata e sopratutto con la radio, che dai primi anni ‘80 lo ha visto tra i protagonisti di Rai Stereonotte. Nel 1995, sempre partendo dalla radio con l’omonimo programma su Controradio, ha fondato a Firenze il marchio Il Popolo del Blues. Nelle sue poliedriche attività, tuttavia, Ernesto non aveva mai dimenticato l’amore per la musica suonata e per l’attività di musicista, portata avanti prima con le band Lightshine e Hypnodance, poi con il suo primo disco solista Morning Manic Music e quindi con My Land Is Your Land, album scritto a quattro mani con Ashley Hutchings dei Fairport Convention. Il capitolo successivo della sua discografia sarebbe stato questo Seven Songs, la cui lavorazione è stata interrotta dalla prematura scomparsa di Ernesto nel 2011. omaggi di giulia nuti Un disco intimista, volutamente acustico, guidato dalla voce e dal pianoforte. Proprio la voce di Ernesto e il suo pianoforte, registrati in un solo pomeriggio a casa sua da Guido Melis, sono ciò che Ernesto ci ha lasciato. Su questa base aveva iniziato ad aggiungere i contributi di altri musicisti, completando due delle sette canzoni. Raccogliendo i suoi appunti e le sue idee, con lo staff delle persone a lui più vicine, abbiamo deciso di portare a compimento l’album, che dal 18 febbraio è disponibile grazie alla distribuzione Audioglobe. È un riconoscimento ad Ernesto come persona, giornalista e musicista. È il nostro ringraziamento per tutte le volte in cui lui, grande motivatore, ha spinto ognuno di noi a portare a compimento i propri progetti. Infine, è un modo per guardare avanti e far sì che le attività di Ernesto De Pascale e del Popolo del Blues procedano, probabilmente ciò che lui avrebbe avuto più a cuore. palestra robur lezioni di ginnastica culturale per fiorentini 9 di leandro ferretti N Porta Romana on ci son le ragazzine che te la danno, né la buonasera né la mano. Eppure Porta Romana è sempre più il crocevia del possibile, quello che sempre è stata nei due diversi sensi di marcia. Perché tutte le strade portavano a Roma e da Roma tornavano. Tenendo le spalle alla porta si vede il sud, come nella canzone: on dirait le Sud, le temps dure longtemps et la vie sûrement plus d’un million d’années, et toujours en été. Non c’è un varco a Firenze che sia passaggio verso il tutto più di Porta Romana. Da una parte c’è la salita verso il Piazzale, dopo un nobile arrampicarsi. Dall’altra le colline dove ci stanno i ricchi. In mezzo si punta il fiume e il cuore della città. A destra la verzura di Boboli, A sinistra si lambisce lo spirito di San Frediano come fosse una torta da glassare, e poi volendo lo si penetra calpestando i resti e il nuovo. La nostra Place de la Concorde. Non c’è luogo migliore per assistere al risveglio della città: dal nulla appaiono i primi furgoncini, gli scooter bardati dei lavoratori antelucani, gli autobus sempre più pieni. E in un attimo è tutto un formicare di persone e cose, un correre di ragazzi e un rallentare di anziani. Porta Romana ha anche la sua graziosa e utile mensola, Piazza della Calza. Recesso protetto di una vita tranquilla, microcosmo fatto di attese alla fermata e di piccoli bar tabacchi. Di un’atmosfera che sembra stare lì da sempre per accoglierti e spingerti avanti. Porta Romana ti insegna a raccontare quello che vedi. A capire il senso di un percorso. A sapere che stai partendo o stai arrivando. Che qui, a Firenze, è ancora tutto possibile. 10 pellicole di caterina liverani Un mese al cinema G olden Globe, Screen Actors Guild Awards, Bafta e infine i tanto agognati Oscar. Ci siamo appena lasciati alle spalle quella che gli addetti ai lavori chiamano “la stagione delle premiazioni” o “la corsa agli Oscar”. Per i cinefili di ferro questo è il periodo dei due film a settimana come minimo per non arrivare impreparati a questi appassionanti appuntamenti da seguirsi rigorosamente spaparanzati sul divano (con pop corn da sgranocchiare e smart phone per twittare) dal primo passettino sul red carpet all’ultima statuetta consegnata alle prime luci dell’alba. Sono ormai finiti anche i grossi festival internazionali\invernali come il Sundance di Robert Redford e la prestigiosa Berlinale, eventi che ci mettono sempre una grande acquolina in bocca e tante, talvolta troppe, aspettative. È quindi il momento, cari amici cinefili, di buttarci a capofitto nella nostra primavera di cinema che si preannuncia particolarmente gustosa e ricca di titoli . Ma procediamo con ordine cominciando dai volti che stanno per riempire gli schermi. James Franco, talmente intelligente, colto e impegnato che senza il suo proverbiale sorriso un po’ storto e il ricciolo ribelle potrebbe tranquillamente essere un nerd, a marzo si offrirà a noi in ben due versioni: quella patinata e fantasy de Il grande e potente Oz prequel del classico del 1939 prodotto dalla Disney per la regia di Sam Raimi, e quella tosta e cazzuta di criminale con treccine e denti d’oro di Spring Brakers, dissacrante omaggio alla cultura pop del regista cult Harmony Korine. Mentre Bradley Cooper, altra bella faccia a stelle e strisce fino ad ora prevalentemente impegnato in romantic comedy e action movie è finalmente messo alla prova da un ruolo impegnato e ricco di sfumature al fianco di Robert De Niro ne Il lato positivo, una delle pellicole più attese dell’anno, Sir Anthony Hopkins è protagonista di Hitchcock, biopic, che ripercorre la storia del grande regista inglese alle prese col suo capolavoro Psyco insieme a Scarlett Johansson, Hellen Mirren e Jessica Biel. Le commedie vedranno come indiscusse protagoniste le donne sia con il francese La cuoca del presidente ambientato nelle cucine dell’Eliseo che con Ci vuole un gran fisico interpretato da un’esuberante Angela Finocchiaro. Piatto ricco anche per gli amanti del thriller con La madre horror prodotto dall’intenditore e maestro del genere Gulliermo del Toro che ripropone il tema dell’enfant sauvage a tinte fosche, The Host adattamento dell’omonimo romanzo di Stephanie Meyer in cui gli alieni si impossessano di corpi umani tramite l’ innesto di anime extraterrestri e Stoker inquietante rapporto madre figlia diretto dal sudcoreano Chan-wook Park con Nicole Kidman. Adrenalina, botte, spari e inseguimenti in Attacco al potere con un Gerald Butler ex agente dei servizi segreti e pure in G. I. Joe La vendetta dove Bruce Willis, dopo qualche incursione nel cinema d’autore, rimette i panni di eroe senza tempo dai muscoli d’acciaio. Dead man down sancisce il ritorno di Noomi Rapace, come sempre bella e arrabbiatissima, sotto la direzione dello svedese Niels Adren Oplev (Uomini che odiano le donne) in un thriller di vendetta al femminile con Colin Farrell. Spazio al cinema d’impegno con Il figlio dell’altra dove il conflitto tra palestinesi e israeliani diventa dramma familiare e I figli della mezzanotte dall’omonimo romanzo di Salman Rushdie, ma anche all’animazione della favola preistorica targata Dreamworks I Croods. Gli amanti passeggeri con Antonio Banderas e Penelope Cruz diretti dal loro pigmalione Pedro Almodovar è sicuramente un bel regalo per gli amanti della commedia sofisticata d’autore e a cui consigliamo di non perdere 2 giorni a New York, seconda prova registica dell’affascinante Julie Delpy (Film Bianco, Prima dell’alba). Una segnalazione speciale in questo ricco menù cinematografico che ci accompagnerà verso la primavera è per Un giorno devi andare il nuovo film di Giorgio Diritti che ci ha eccellentemente rappresentati proprio all’ultimo Sundance Film Festival. Marzo 04 lun 11 lun FRANCO BATTIATO - Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. 25/55 euro GRUPO COMPAY SEGUNDO - Palazzo dei Congressi (PI) ing. 18 euro 05 mar 12 mar L’ARTE DEL DUBBIO - Teatro di Rifredi (FI) ing. 14 euro STAZIONI SONORE - Caffetteria delle Oblate (FI) ing. Libero DUE DI NOI - Teatro della Pergola (FI) ing. 15/30 euro PETER RUNDEL e ODT - Teatro Verdi (FI) ing. NP DUE ITALIANI VERI PREVIEW - Caffetteria delle Oblate (FI) ing. Gratuito JACOPO MARTINI EUROSWINGER QUARTET - Ridotto Teatro Politeama (Prato) ing. 5 euro IRLANDA IN FESTA - Obihall (FI) ing. 12 euro 06 mer 13 mer IL CLIENTE. Ovvero La favola degli ultimi - GLUE (FI) ing. Gratuito JAM SESSION - Ex Wide (PI) ing. Gratuito LA CUOCA DEL PRESIDENTE - Teatro Verdi (FI) ing. NP SUONIEMOZIONI - Teatro del Cestello (FI) ing. NP ELIO PETRI + MARCO PARENTE - Capanno Blackout (Prato) ing. gratuito SOZINHO. VIAGGIO IN MOZAMBIC - Caffetteria delle Oblate (FI) ing. Gratuito JACOPO MARTINI EUROSWINGER 4TET - Ex Wide (PI) ing 5 euro THE CRAZY CRAZY WORLD OF MR RUBIK - Capanno Blackout (Prato) ing. gratuito 07 gio 14 gio VENGO A PRENDERTI STASERA - Teatro Puccini (FI) ing. 18/22 euro MATCH DI IMPROVVISAZIONE TEATRALE - Auditorium FLOG (FI) ing. 10 euro SURVEILLANCE - GLUE (FI) ing. Gratuito NEGRITA - Obihall (FI) ing. 25/35 euro BABILON SUITE + WE MWLT CHOCOLATE - Tender Club (FI) ing. Gratuito FUORI DI TASTE - Varie location (FI) ing. NP ART - Teatro Verdi (FI) ing. NP L’ARTE DI MORIRE RIDENDO - Teatro di Rifredi (FI) ing. 14 euro MATCH DI IMPROVVISAZIONE TEATRALE - Auditorium FLOG (FI) ing. 10 euro XXY - GLUE (FI) ing. gratuito IMPROZERO - Pinocchio Jazz (FI) ing. NP MAX GAZZÉ - Viper Theatre (FI) 15 euro unePASSANTE - Tender Club (FI) ing. gratuito 01 ven 08 ven 15 ven BERLINGUER. I PENSIERI LUNGHI - Teatro Puccini (FI) ing. 16/20 euro PAOLA SERINO SUMMER PORTRAITS - La Feltrinelli (FI) - ing. gratuito NECESSARIA/MENTE - Auditorium FLOG (FI) ing. 10 euro SWEET SWEET MOON - Tender Club (FI) ing. gratuito QUINTE ARMATE - Teatro Studio (Scandicci) ing. NP BICIFI - Fortezza da Basso (FI) ing. gratuito MIRANDA - Controsenso (Prato) ing. gratuito CREDOINUNSOLODIO - Teatro Puccini (FI) ing. 18/22 euro MAMAMARJAS - Auditorium FLOG (FI) ing. 8 euro CHINA EXPEDISOUND - Viper Theatre (FI) ing. 12 euro HERSELF + FEMINA RIDENS - GLUE (FI) ing. Gratuito THE VENKMANS - Tender Club (FI) ing. Gratuito COLPO SU COLPO - Teatro Studio (Scandicci) ing. Gratuito BABEL - Teatro Everest (FI) ing. NP PINOCCHIO IL PAESE DEI BALOCCHI - Teatro Puccini (FI) ing. 15/18 euro SHANTEL + Live BALKAN CONCERT - Auditorium FLOG (FI) ing. 10 euro OSLO TAPES + RIO MEZZANINO - GLUE (FI) ing. Gratuito ETTORE GIURADEI - Tender Club (FI) ing. Gratuito FIRENZE VERDE - Fortezza da Basso (FI) ing. 5 euro MUMFORS & SONS - Mandela Forum (FI) ing. 30 euro FLORENCE KOREA FESTIVAL - Odeon (FI) ing. NP 02 sab 09 sab 16 sab STASERA NON ESCORT - Teatro Puccini (FI) ing. 18/22 euro CRAZY MAMA + WOWLAND - Auditorium FLOG (FI) ing. 5 euro GESAFFELSTEIN - Viper Theatre (FI) ing. 15 euro THE HUMANS - Pinocchio Jazz (FI) ing. 10 euro PLATONICK DIVE + BAD APPLE SONS - Tender Club (FI) ing. gratuito W L’ITALIA.IT… NOI NON SAPEVAMO - Teatro Everest (FI) ing. NP 3 CUORI E UNA CAPANNA - Teatro Le Laudi (FI) ing. NP LA BELLE JOYEUS - Teatro Aurora (Scandicci) ing. 13/15 euro PUNKREAS+MALASUERTE FI SUD - Auditorium FLOG (FI) ing. 12 euro TINISSIMA QUARTET - Pinocchio Jazz (FI) ing. 10 euro DISORDINE DELLE COSE - Tender Club (FI) ing. Gratuito TASTE - Stazione Leopolda (FI) ing. NP MIRANDA - Ex Fila (FI) ing. NP PROG NIGHT NEW TROLLS & LE ORME - Viper Theatre (FI) ing. NP KANGDING RAY + ALPIN FOLKS - Museo Marino Marini (FI) ing. 14 euro DUE ITALIANI VERI - Teatro Puccini (FI) ing. 13/16 euro CARL CRAIG - Viper Theatre (FI) ing. 20 euro SOPRATUTTO L’ANGURIA - Teatro Everest (FI) ing. NP FINAZ - Sala Vanni (FI) ing. 10 euro MAGIC CANDLE CORPORATION - Tender Club (FI) ing. Gratuito I MINISTRI+LE FURIE - Auditorium FLOG (FI) ing. 10 euro 03 dom 10 dom 17 dom LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO - Teatro Puccini (FI) ing. 7 euro FRANCO BATTIATO - Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. 25/55 euro SCENE DA UN MATRIMONIO - Teatro Cantiere Florida (FI) ing. 16 euro IL GATTO MAMMONE - Teatro Puccini (FI) ing. 7 euro ROBERTO ANGELINI - Sala Vanni (FI) ing. 10 euro ALAN FARRINGTON & SANDRO GIBELLINI DUO - Auditorium Comunale (Montevarchi) ing. 7 euro TINISSIMA 4TET MONK&ROLL - Ex Wide (Pisa) ing. 8 euro IN SUA MOVENZA È FERMO - Saloncino della Pergola (FI) ing. 16 euro INFINITE O SFINITE? MIRACOLI DELLE DONNE D’OGGI - Teatro Cantiere Florida (FI) ing. 16 euro REMO ANZOVINO - Sala Vanni (FI) ing. 20 euro NOTE NOIRE QUARTET - Teatro Puccini (FI) ing. 10 euro RAFFAELE CASARANO & LOCOMOTIVE 4TET - Teatro S. Andrea (PI) ing. 10/12 euro _ 10 marzo IN SUA MOVENZA È FERMO visita spettacolo al teatro della pergola _ 16 marzo VOCI PERDUTE SEMPRE PRESENTI itinerario tra i teatri chiusi di Firenze _ 24 marzo VISITA STORICA Perché a Firenze non c’è mai niente da fare... 18 lun 25 lun GIORGIO PANARIELLO - Mandela Forum (FI) ing. 28/69 euro LA GRANDE STORIA DEL TEATRO - Teatro Puccini (FI) ing. 13/15 euro EROS RAMAZZOTTI - Mandela Forum (FI) ing. 35/50 euro 19 mar 26 mar PIANO AND VOICES - Caffetteria delle Oblate (FI) ing. Gratuito L’AMORE AL TEMPO DI ELENA - GLUE (FI) ing. Gratuito LA SERATA A COLONO - Teatro della Pergola (FI) ing. 15/30 euro MATCH DI IMPROVVISAZIONE TEATRALE - Auditorium FLOG (FI) ing. 10 euro CHERUBINI IN JAZZ - Caffetteria delle Oblate (FI) ing. Gratuito ALESSANDRO MANNARINO - Obihall (FI) ing. 17,50/26 euro QUARTETTO ARABESQUE - Ridotto Teatro Politeama (Prato) ing. 5 euro HONG KONG FILM PANORAMA - Odeon (FI) ing. NP THE PATIENCE STONE - Teatro Verdi (FI) ing. NP 20 mer 27 mer L’AUTOBUS DI ROSA - Teatro Puccini (FI) ing. 7 euro SELEZIONI AREZZO WAVE - Tender Club (FI) ing. Gratuito CIRCULAR E-MOTION FEAT. ROB MAZUREK - Ex Wide (PI) ing. 8 euro GLI UOMINI VENGONO DA MARTE, LE DONNE DA VENERE - Teatro Puccini (FI) ing. 18/22 euro CRISTIANO DE ANDRÉ - Teatro Verdi (FI) ing. 22/35 euro CRISTIANO ARCELLI “PLASTIC FOOD” - Ex Wide (PI) ing. 5 euro 21 gio 28 gio L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE - Teatro di Rifredi (FI) ing. 14 euro MALA IN CUBA - Auditorium FLOG (FI) ing. 8 euro ATTACK THE BLOCK - GLUE (FI) ing. Gratuito GEMELLI DIVERSI - Viper Theatre (FI) ing. 15 euro UNMADE BAD + GIOCHI PER BAMBINI - Tender Club (FI) ing. Gratuito DANIEL KAWKA e ODT - Teatro Verdi (FI) ing. Gratuito CONSIGLI PER APPARIRE A PROPRIO AGIO IN ASCENSORE - Teatro Everest (FI) ing. NP LA BRISCOLA IN CINQUE - Teatro di Rifredi (FI) ing. 14 euro CENA TRA AMICI - GLUE (FI) ing. gratuito CAROLINE KEATING + THE GIORNALISTI - Tender Club (FI) ing. gratuito 22 ven 29 ven 6° (sei gradi) - Teatro Puccini (FI) ing. 18/22 euro NECESSARIA/MENTE - Auditorium FLOG (FI) ing. 10 euro STIV CANTARELLI and THE SILENT STRANGERS + THE HALF OF MARY - GLUE (FI) ing. Gratuito URANIA + DE GARAGE - Tender Club (FI) ing. Gratuito MARLENE KUNTZ - Officina Giovani (Prato) ing. 17 euro THE FULL MONTY - Teatro Verdi (FI) ing. NP HUSBAND + L’ARMANDO FURIOSO - GLUE (FI) ing. gratuito EDIBLE WOMAN - Tender Club (FI) ing. gratuito GIULIA PRATELLI / LIANA MARINO / GAGA QUARTET - Ex Wide (PI) ing. NP J MASCIS - Ex Fila (FI) ing. 7 euro UN’IDEA DI BELLEZZA - Strozzina (FI) ing. NP LISITRATA - Teatro Everest (FI) ing. NP 23 sab 30 sab MODENA CITY RAMBLERS - Auditorium FLOG (FI) ing. 13 euro CLASSIC ROCK SELECTION PARTY - GLUE (FI) ing. Gratuito THE JELLY FACTORY - Pinocchio Jazz (FI) ing. 10 euro HANG ON NIGHT - Tender Club (FI) ing. Gratuito SAD SAM /ALMOST 6/ - Teatro Studio (Scandicci) ing. NP LA PRIMAVERA DEL RINASCIMENTO - Palazzo Strozzi (FI) ing. NP TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA - Teatro Le Laudi (FI) ing. NP THE ASTROPHONIX + SURFER JOE & HIS BOSS COMBO+ TONY ROMANO PSYCHO EXPLOSION - Auditorium FLOG (FI) ing. 5 euro STP - Tender Club (FI) ing. gratuito 24 dom 31 dom IN VIAGGIO, STORIE IN VALIGIA - Teatro di Rifredi (FI) ing. 8 euro IL DRAGO DALLE SETTE TESTE - Teatro Puccini (FI) ing. 7 euro DANILO REA - Villa Medicea La Magia (Quarrata) ing. 5 euro MUSEO DELLA PERGOLA - Teatro della Pergola (FI) ing. 6 euro LO SCOPPIO DEL CARRO - Piazza Duomo (FI) ing. gratuito MERCATINO MENSILE ANTIQUARIATO - Piazza dei Ciompi (FI) in gratuito Dove Auditorium Flog Via Michele Mercati, 24 Firenze Biblioteca delle Oblate Via dell’Oriuolo, 26 Firenze Caffè LaCité Borgo San Frediano, 20 Firenze Cinema Odeon Via dÈ Sassetti, 1 Firenze Circolo Aurora Viale Vasco Pratolini, 2 Firenze Ex Fila Via Mons. Leto Casini, 11 - Firenze GLUE - Alternative Concept Space Viale Manfredo Fanti, 20 - Firenze Museo Marino Marini Via della Spada, 1 - Firenze Nelson Mandela Forum Viale Malta, 6 - Firenze NOF Gallery Borgo San Frediano, 17 - Firenze Nuovo Teatro dell’Opera Viale Fratelli Rosselli, 1 - Firenze Palazzo Strozzi Piazza degli Strozzi - Firenze Sala Vanni Piazza del Carmine, 14 - Firenze Stazione Leopolda Viale Fratelli Rosselli, 5 - Firenze Teatro della Pergola Via della Pergola, 18 Firenze Teatro di Rifredi Via Vittorio Emanuele II Firenze Teatro ObiHall Via Fabrizio De André, 50 - Firenze Teatro Puccini Via delle Cascine, 41 - Firenze Teatro Verdi Via Ghibellina, 101 - Firenze Tender Club Via Alamanni - Firenze Viper Theatre Via Pistoiese - Via Lombardia - Firenze Sabato 23 marzo siete tutti invitati al Tamerò di piazza S. Spirito, dove Andrea MI presenterà per noi la prima compila di pezzi inediti con il nome del suo radio show Mixology in onda su Controradio, da poco uscita in free download. Tanta buona musica in un dj-set esclusivo dalle ore 23 FOLLOW US ON TWITTER @LungarnoFirenze LIKE US ON FACEBOOK www.facebook.com/lungarnofirenze www.andreami.com serie 15 di giustina terenzi Segue... M a un caso a parte è il primo spin off prodotto nel 1999, Law & Order - Unità Vittime Speciali, che ha avuto un successo incredibile, tanto da surclassare la serie ‘madre’. Ancora una volta l’ambientazione è collocata nella Grande Mela, ancora una volta un caso poliziesco violento seguito da una squadra di poliziotti a cui subentra la magistratura nella seconda parte dell’episodio. Ma a differenziare la nale’ e degli altri spin off nell’Unità Vittime Speciali i personaggi sono ben definiti. La coppia Mariska Hargitay (il detective Olivia Benson) e Cristopher Meloni (il detective Elliott Stabler) scelti dopo un casting serratissimo sono diventati la coppia più amata e pagata del piccolo schermo, con loro Dan Florek (il capitano già visto nelle prime tre stagioni della serie originale I due za rimanere invischiati attraverso i propri sentimenti e le proprie ragioni. Ed è forse questa la ragione del vero successo rispetto alla serie originaria, che ha portato negli anni Law And Order Special Unit ad aggiudicarsi un Ascap Award, un Golden Globe, un Image Award e ben due Prism Award. Al momento in Italia si è appena conclusa la tredicesima stagione. Law and Order - I due volti della giustizia ha resistito nel palinsesto americano per oltre venti anni (e in quello italiano dove fortunatamente continua ad essere replicata) regalandoci negli anni un numero spropositato di guest star, ma purtroppo le ultime fasi, alterne, hanno portato la NBC alla sua cancellazione nel maggio del 2010, tentando la sorte con la messa in onda (purtroppo fallimentare) del quarto spin off, quello girato a Los Angeles. Una mossa spiazzante, mal sopportata dallo storico produttore e che non ha lasciato agli showrunners la possibilità di scrivere una degna conclusione della serie. Per gli appassionati del genere al momento si possono seguire le vecchie stagioni di Law and Order, spin off francese ed inglese in chiaro sul canale digitale Giallo. Law & Order una indagine lunga vent’anni serie dalle altre è il genere di crimine trattato che in questo caso è a sfondo sessuale . Non è un caso che il reato proposto in ogni puntata sia introdotto dall’incipit “Nel sistema giudiziario statunitense, i reati a sfondo sessuale sono considerati particolarmente esecrabili. A New York opera l’Unità Vittima Speciali, una squadra di detective specializzati che indagano su questi crimini perversi. Ecco le loro storie. “ Dick Wolf ideò la serie ispirandosi all’omicidio realmente avvenuto il 26 agosto 1986 nel cuore di New York, soprannominato dai media The Preppie Murder. Originariamente fu pensato di intitolare lo spin off Law & Order: Sex Crime, ma in un secondo momento si decise di scegliere Specials Victims Unit che rifletteva una unità realmente esistente e operante nella città di New York. A differenza della serie ‘origi- volti della giustizia), Richard Belzer (nel ruolo di Munch) e il suo collega l’afro americano Odafin Tutuola, interpretato dal rapper Ice T. Ognuno di loro con caratteristiche ben definite, dalla radical dei diritti civili Olivia Benson (che nasconde tra le pieghe del proprio doloroso passato la vera ragione del suo lavoro all’Unità Speciale), al cattolico coscienzioso padre di famiglia Stabler, fino al complottista antigovernativo Munch e l’uomo della strada Tutuola, rappresentano il pretesto per affrontare il caso attraverso chiavi di lettura differenti , dando allo spettatore la possibilità di interrogarsi sulle complessità dei casi trattati di volta in volta. A differenza delle altre serie, il loro punto di vista e la loro emotività non rimangono sullo sfondo ma apportano sfumature diverse alle storie; difficile occuparsi di casi così violenti e passionali sen- Glossario: Spin Off: termine inglese che nel gergo televisivo sta a indicare una serie / fiction costruita a partire da un altro prodotto di fiction. NBC: acronimo di National Broadcasting Company è un network radiotelevisivo statunitense Show Runner: termine usato nell’industria televisiva per indicare la persona responsabile delle operazioni quotidiane di una serie tv, ovvero colui che “fa funzionare” la serie. Guest star: termine inglese per indicare la partecipazione di un attore celebre ad un film o programma televisivo nel ruolo di un personaggio di secondaria importanza. Il termine è molto usato nel mondo televisivo, mentre in campo cinematografico viene utilizzato il termine cameo. fdtadvlungarnotc.pdf 1 22/02/2013 00:32:46 C M Y CM MY CY CMY K cara valentina 17 di valentina C ari Lungarni, la notizia è che ho aperto un profilo su facebook. Già, perché facevo parte di quello zoccolo duro di intellettualoidi che snobbano i social network e che hanno paura delle cose comuni, che hanno resistito fino all’ultimo per comprarsi un cellulare e per passare poi da un cellulare ad uno smartphone, che non guardano la televisione, perché no, non ce l’ho proprio la televisione. Lo sapete che poi questi personaggi guardano Sanremo e Masterchef in streaming vero? Lo sapete che non hanno un profilo su facebook, ma magari curano quello dell’associazione X di cui fanno parte, vero? Ecco, io adesso ho un profilo facebook e ogni richiesta di amicizia è un’emozione. Quindi cercatemi, aggiungetemi e scrivetemi anche lì e ricordatevi che se avete legittimamente bisogno dell’anonimato c’è il form sul sito che vi garantisce questo tipo di protezione. Questo mese ho scelto di pubblicare un breve racconto che mi è arrivato. Personalmente non credo che sia una storia inventata, anzi, ma nascondersi dietro ad uno scritto per dire qualcosa di sé mi ha fatto intenerire, come se mi avessero scritto: “Cara Valentina, una mia amica ha un problema”. Quello che poi mi è piaciuto è la semplice necessità di condivisione di sentimenti e sensazioni, senza essere alla ricerca di una soluzione o di un consiglio. Ecco, cara Alice, uno dei tuoi racconti, spero che arrivi nelle mani della persona giusta. La fine del mondo è per mano Una musica di sottofondo costante che ha il tuo viso e le tue movenze. La cena dagli amici è fatta di vino bianco, risate, condivisione di problemi e racconti post-postmoderni che alleggeriscono l’esistenza pesante che in certe domeniche bagnate non puoi che provare. Però tu ci sei, in sottofondo. Accompagni i gesti che faccio in maniera chiaramente meccanica, o quelli forzati che qualcuno mi impone, i sorrisi tirati e quelli che ti si stampano in faccia spontanei. I viaggi in macchina poi, quelli sì, lì sì che ci sei sempre. Sei nel disco che non ho ancora tolto di Dimartino, nei drum fatti sul seggiolino, nelle marce che ingrano automaticamente, nei parcheggi a destra, nei semafori che non ho mai capito perché abbiano quella forma e nell’asfalto drenante quando piove. La domanda è sempre la stessa, o forse cambia e diventa Cindy Sherman C indy Sherman, una delle artiste e fotografe americane più importanti e innovative del panorama contemporaneo, ripresenta in mostra fino al 9 Giugno i suoi lavori giovanili. La mostra Cindy Shrman; Early Works presenta due serie fotografiche più un cortometraggio, in cui le tematiche e le strategie visive della Sherman sono già in gran parte sviluppate. L’ispirazione cinematografica della serie fotografica Murder Mystery (1976), ristampata dall’artista nel 2000, i vari personaggi di un film degli anni ‘30 interpretati dalla stessa Sherman, contiene in nuce tutti gli sviluppi delle sue più celebri serie degli anni a venire. Nella serie originaria del 1976 i personaggi erano ritagliati come delle silhouette e le ottantadue scene originali erano appese nello spazio espositivo, in una sorta di mini film. Allo stesso modo la ricerca sugli stereotipi sociali un’altra e poi un’altra ancora fino a che ho un quiz in testa a cui devo rispondere. Le soluzioni a questo gioco sono molteplici e inventate come quando mi interrogavano sul budget e io non sapevo mai cosa dire e allora giù discorsi larghi per sbolognarsela in una qualche maniera. L’altra sera mi hai toccata, braccio intorno al collo e occhi piantati nei miei, chissà perché io sono rimasta impalata come la statua del Peter Pan a Hyde Park, con la differenza che io le braccia le tenevo giù. E ci vedo lì, stesi sull’erba, la tua testa sulla mia pancia, caffè latte with whipped cream rigorosamente di Starbucks, drummino pronto ad essere bruciato e occhiali da sole che nascondono gli occhi. Le mie mani sui tuoi capelli, ma per poco, silenzio piacevole che nemmeno vorresti parlare, a che serve alla fine. È così che dovrebbe finire, i miei casini che lascio da parte per te, i tuoi problemi che ti tengono impalato lì dove stai, il mondo che va a rotoli e i Maya arrivano in ritardo di qualche settimana, tu che mi prendi per mano e saltiamo, tanto alla fine è quello che conta. I National di sottofondo, anche se tu non apprezzi totalmente, ma è pur sempre il mio di sogno, perciò ci metto la musica che mi pare e poi Bloodbuzz Ohio è perfetta e lo sai anche tu. stop-down della serie Bus Riders (1976), anch’essa andata perduta e ristampata nel 2000, fa da incipit ad una ricerca ossessiva su genere, ruolo, ed identità, condotta con straordinaria costanza negli anni, sempre attraverso una rigorosa metodologia narrativa basata sulla serialità e realizzata tramite l’autoscatto, il travestimento e la posa. Nel cortometraggio Doll Clothes (1976) infine il corpo stesso dell’artista diventa “programmaticamente” una bambola fotografica da vestire e spogliare e riporre in una pillole di fotografia di sandro bini dal 11 gennaio al 9 giugno 2013 Museo Gucci Firenze scatola di plastica alla fine del gioco, con chiaro riferimento da un lato al conformismo visivo dello stereotipo femminile (dettato da uno sguardo maschile dominante), e dall’altro alla stessa metodologia artistica della Sherman che si serve del proprio corpo per riflettere sulle questioni del ruolo sociale e sessuale. Con questi lavori giovanili l’artista americana inizia insomma con grande precocità, lucidità e perché no divertimento, la sua trentennale ricerca sugli stereotipi visivi e comportamentali della società occidentale, una riflessione profonda, ironica e disincantata sugli effetti e i condizionamenti che la cultura e i mass media hanno sul nostro aspetto e sul nostro modo di comportarci. la scena 19 piacevoli incursioni nel sottobosco locale di l’espertone fromSCRATCH U ndici domande dal portiere al centravanti di sfondamento a Giuseppe Caputo di fromScratch. Il nome fromScratch records Anno fondazione 2003 La vostra storia Quest’anno sono dieci anni di attività, trenta dischi prodotti, diverse centinaia di concerti organizzati. Quando mettemmo su fromscratch dieci anni fa eravamo tutti studenti fuorisede appena laureati o in procinto di. Non avevamo ancora ben chiaro cosa ne sarebbe stato delle nostre vite (quello neanche oggi in realtà), ma avevamo una grande passione per i dischi e i concerti. Non abbiamo mai avuto grosse preclusioni sui generi musicali, anzi siamo stati sempre molto aperti alle sonorità più diverse. Nel corso degli anni abbiamo collaborato e prodotto artisti fondamentali della scena italiana più “sperimentale” come Luca Mai (Zu, Udus, Mombu), Massimo Pupillo (Zu), i Neo, le Amavo e i recentissimi Topsy the great . Ma anche cose decisamente diverse: folk (i Pentolino’s orchestra), rock in tutte le sue forme (Miranda, Fuzz Orchestra, Lush Rimbaud, Uber, Asino, Plasma expander, Karl Marx was a broker, eat the rabbit), elettronica pop (il folle Gioacchino Turù e Vanessa V. e di recente gli olandesi geniali zZz). Tutto quello che produciamo di solito è frutto di una collaborazione in primo luogo umana e di un rapporto di amicizia, non ci frega un cazzo dell’hype e delle pose. Per quanto riguarda i live, quello che ci è sempre piaciuto è l’idea di portare a Firenze musicisti che altrimenti non avremmo visto o saremmo dovuti andar a vedere fuori. Poi sono fondamentali per far crescere la scena locale e aprirla a quello che si fa altrove. Ogni tanto mi sono sentito dire da musicisti che vivono a Firenze, con gran soddisfazione, che se non fossero venuti ai nostri concerti avrebbero suonato roba completamente diversa. In qualche modo siamo responsabili nel bene e nel male di alcune delle cose che si suonano oggi a Firenze. Persone coinvolte Ecco questa sarebbe una storia lunga. Siamo partiti in dieci, rimasti a lungo in due (il sottoscritto e Alez Frassanito) con diversi amici che ci hanno dato una mano (Andrea, Michele, Manuela, Nicola), per un periodo breve sono rimasto solo e ho anche pensato di chiuder bottega. Imprescindibile dall’inizio il contributo di Piero Carafa sul versante dell’organizzazione dei live e della promozione degli eventi. Poi è stato importante il recente incontro con lo Jena (Tommaso Fantoni) che si è buttato a capofitto con grande entusiasmo nel progetto. Da un po’ a questa parte è ritornato attivo Ale e si è aggiunto anche Tommaso Di Tommaso. Ora siamo in cinque, pronti a spaccare il mondo e a far suonare questa città come non ha mai fatto. A chi o a cosa vi ispirate All’inizio il nostro modello era la dischord, storica etichetta dei Fugazi, nel tempo credo che siamo diventati solo la fromScratch. L’uscita a cui siete più affezionati Non posso dirlo perché sarei di parte, visto che produciamo anche il gruppo in cui suono (Miranda). Però forse potrei dire la nostra prima compilation del 2003 “collisioni in cerchio”, per registrarla abbiamo portato alcune bands nella cascina di amici in campagna e abbiamo passato dei giorni davvero belli. I tre dischi da portare sull’isola deserta Ti dico i miei, gli altri forse sceglierebbero altro: “ege bamyasi” dei Can, Blonde redhead “in an expression of the inexpressible”, i Fugazi “the argument”. Il sogno. Puoi scegliere chi vuoi da mettere sotto contratto. Risposta secca Non facciamo contratti alle bands per scelta, comunque i Battles. Cosa bolle in pentola Quattro nuove uscite: il nuovo dei Miranda, uno split tra Lush Rimbaud e zZz (duo olandese nowave electro, dal vivo incontenibili, questi hanno suonato con fatboy slim!), il nuovo dei Karl marx was a broker e dei Plasma expander). Poi un live imperdibile: il 29 marzo all’exfila portiamo J Mascis dei Dinosaur Jr, non credo necessiti di presentazioni. Poi faremo una mostra con i lavori di alcuni degli artisti visuali che hanno collaborato con noi negli anni (Nico Villani, responsabile dell’artwork fromscratch, Elena Rapa e Lorenzo Bob Coppini). A proposito. Piatto preferito Maccaruni a firritto cu sugu i pulpette, ovviamente con un bel po’ di peperoncino friscu friscu (è un piatto tipico delle mie parti: sono calabrese!) fromScratch fra cinque anni Non so se si faranno ancora i dischi tra cinque anni o sarà tutto digitale. Per questo siamo già ben attrezzati con un’ottima distribuzione digitale (grazie ad Audioglobe) e c’è in cantiere un nuovo ufficio stampa (Morewatt promotion) che lavorerà prevalentemente sui social media. Avremo presto un nuovo studio di registrazione fighissimo, magari anche un locale nostro per i live, ma quest’ultimo è davvero un sogno. A settembre 2013 faremo un festival di due giorni per festeggiare il decennale. disegno di Lorenzo “Bob” Coppini 20 interazioni di francesca campigli :feedback favorire la fioritura di nuovi spettatori N egli ultimi anni, nella cultura contemporanea, si è sviluppato un nuovo interesse verso i fruitori. Tante sono le iniziative, i progetti, le realtà (se pur con caratteristiche diverse l’una dall’altra) che hanno, al loro interno, un’attenzione sensibile verso i destinatari. In questo variegato panorama si inserisce :feedback, un progetto intenzionato a facilitare la comparsa di nuovi (e critici) spettatori nell’ambito della scena contemporanea. :feedback si rivolge a spettatori a “grado zero di teatro”, desiderosi di essere accompagnati alla visione di spettacoli e disponibili a partecipare al progetto. La programmazione degli spettacoli viene concordata insieme alla curatrice in un primo incontro a cui segue il percorso di visione. Il viaggio verso il teatro e “l’esperienza artistica” è occasione di conversazione, scambio, conoscenza. Il tutto per inserire lo spettatore nel mondo dell’artista, nel suo lavoro, nel suo percorso professionale attraverso alcuni strumenti (descrizione opere precedenti, fotografie, programmi di sala). Immediatamente dopo la visione l’intervento si sposta sul contatto fra spettatore e attore/ artista, creando un momento di confronto. La conoscenza diretta con l’artista, mediata dalla curatrice, è elemento centrale del progetto. Il momento è ancora quello della fascinazione ma anche delle domande che lo spettatore può esporre all’artista. Il dialogo fra i due sostiene il coinvolgimento dello spettatore agendo sulla sua impellente curiosità. In tutto questo ciò che guida è la disponibilità dello spettatore di stare al gioco, la proposta viene infatti declinata in base alle sue caratteristiche e alle sue voglie. Particolare cura viene posta ai diversi livelli di coinvolgimento manifestati durante il percorso. L’andamento del progetto viene raccontato attraverso un blog (www.messaggiodiritorno. tumblr.com). Qui la scrittura, attraverso la sua forza ludica, permette al vissuto dello spettatore di sedimentarsi fino a dare a tutto il processo un suo valore e una sua efficacia. Inoltre il blog svolge una funzione di sensibilizzazione sulle tematiche del progetto (rapporto fra artista e spettatore, lo spettatore partecipe). Nei mesi scorsi :feedback si è svolto in una forma sperimentale e ha visto la partecipazione di una sola spettatrice-”cavia da teatro” inserita all’interno di un piccolo percorso di visione dove si è riconosciuta la possibilità di escogitare, sondare e determinare insieme le varie strategie utili a incoraggiare lo sbocciare di nuovi spettatori. Alla spettatrice è stato messo a disposizione il blog per poter lasciare una traccia del suo messaggio di ritorno. Da queste “primissime combinazioni” si è via via organizzata la formulazione esecutiva del progetto. In questa modalità sperimentale :feedback ha trovato preziosa ospitalità all’interno di alcuni momenti di is it my world? #6 con cui il progetto vive una naturale empatia. Qui la curatrice e la spettatrice hanno assistito a due diverse opere: - Collettivo Cinetico <age> (Dotline 2012) produzione: CollettivO CineticO, Romaeuropa Festival, Armunia/Festival Inequilibrio, L’Arboreto Teatro Dimora di Mondaino, CSC Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival Veneto, Festival miXXer/Conservatorio di Ferrara. Residenze artistiche: Scarlattine Teatro, Il Giardino delle Esperidi; Armunia; L’Arboreto; CSC Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate. Vincitore del Bando "Progetto Speciale Performance 2012. Ripensando Cage”. - Kinkaleri > Play for Subject, Microphone and Target | All! (Dotline 2012) Progetto, realizzazione Kinkaleri / Con Massimo Conti e Marco Mazzoni In futuro :feedback si concentrerà su altri spettacoli della scena contemporanea continuando ad andare “in cerca dello spettatore”. Parole 21 di sara loddo CHRISTIAN RAIMO “Il Peso della grazia” COSIMO ARGENTINA “Per sempre carnivori” 460 pp. - Einaudi 2012 190 pp. - Minimum Fax 2013 Il primo romanzo di Christian Raimo – già autore di racconti, traduttore ed editorialista per testate quali Rolling Stone e Il Sole 24 Ore – racconta una storia contemporanea intessuta di fallimenti, inerzia e umanità romana. In mezzo a emarginazione, strade periferiche, fede cristiana e ai corridoi di Università e ospedali c’è Giuseppe, un ricercatore di fisica da anni impegnato in un insoluto studio sulle fiamme, il cui unico amico è un immigrato polacco alcolizzato di nome Lubo. Giuseppe è un ragazzo che vive nei suoi pensieri e si fa scivolare addosso il mondo esterno, fino a quando non incontra Fiora, il giovane medico che parla a mezze frasi e non ama il suo passato e che diventa il centro gravitazionale attorno al quale si sviluppa la sua esistenza. Una narrazione pulp, amara e scura come viscere putrescenti, fatta di flussi temporali che si alternano ad un ritmo serrato, fino a ricomporre l’immagine della testa mozzata su una spiaggia del litorale tarantino con cui inizia il romanzo. Con un registro linguistico da “drugo” in salsa salentina, Cosimo Argentina offre uno spaccato della provincia più vuota e disperata, in cui il Polonia, venticinquenne protagonista del libro, passa da una casa sul mare abitata dal padre alcolizzato alle aule dell’istituto privato, in cui veste i panni di professore di Diritto, il tutto innaffiato da bevute, sesso e scorribande con i suoi due compagni di sventura. FEDERICO RAMPINI “Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo” 169 pp. - Mondatori 2012 L’inviato de La Repubblica, tornato negli Stati Uniti dopo una lunga parentesi Orientale, raccoglie in un libro una serie di articoli e saggi brevi sulla propria generazione: quella dei Baby Boomers, dei nati negli anni del boom economico fra il 1945 e il 1965, che in Paesi come l’Italia vengono percepiti alla stregua di un peso sociale, un ostacolo all’accesso al lavoro dei più giovani e un dramma in termini di future pensioni. Nei suoi ragionamenti, però, l’autore ribalta la prospettiva, dipingendo quelle che chiama “Pantere Grigie” come una risorsa straordinaria per la società, ricche di esperienza e, soprattutto, di tempo prezioso. CAN’T EXPLAIN ANDRE AGASSI Open (493 pp. - Einaudi 2011) “Questo conflitto tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare l’essenza della mia vita”: Andre Agassi è la contraddizione fatta persona. È un ribelle incapace di ribellarsi al destino stabilito dal padre. Un tennista dall’aspetto punk che adora Barbra Streisand. Un capellone che teme la calvizie. Un ragazzo che odia il tennis ma non riesce a smettere. E forse è proprio l’insieme di queste contraddizioni che ne fanno un uomo grandioso, oltre che una delle persone reali più “di cuore” che si possano trovare dentro un libro. Scritto dal premio Pulitzer J.R. Moehringer, Open è una lettura appassionante, dove ritrovare alcuni dei rapporti più belli che possano esistere fra le persone. 4chiacchiere con lo psicologo... un incontro al mese con uno psicologo per comprendere meglio il vivere quotidiano 16 marzo - 0re 17.00 L’ANSIA E LO STRESS LIBRERIA DI PSICOLOGIA - Via P. F. Calvi, 7b/r - 50137 Firenze prossimi incontri: - la coppia: gioie e dolori Libri di Psicologia, Psicoterapia e Scienze Umane. Tutto il resto su ordinazione. - i figli: questi sconosciuti Tel. 055.6266080 - Fax 055.6235889 - E-mail: [email protected] www.voltatepaginalibreria.it 22 Suoni di l’espertone LOW “The Invisible Way” ARBOURETUM “Coming Out of the Fog” ROBYN HITCHCOCK “Love From London” Sub Pop Thrill Jockey Yep Roc Era un po’ che Jeff Tweedy invitava i Low a Chicago per un caffè e per dare un’occhiata agli studi degli Wilco. Alla fine, i Low, non solo si sono presi quel caffè, ma hanno anche messo la tenda per registrare il loro nuovo lavoro “The Invisible Way”, del quale lo stesso Tweedy ne è il produttore. Arrivati così, in splendida forma, al decimo album in venti anni di carriera, i tre di Duluth hanno trovato nuova ispirazione, e che ispirazione, nello stesso momento in cui Mavis Staples stava registrando le sue nuove canzoni, sempre lì a Chicago. “The Invisible Way” riprende il discorso avvolgente ed autunnale dell’ultimo “C’mon” e si allontana ulteriormente dal glaciale ed apocalittico “Drums and Guns”. Perché se esiste una band autunnale, anche se il loro nuovo lavoro esce adesso, che proprio autunno non è, questi sono i Low. Undici brani magnifici che addirittura mescolano un po’ di carte in tavola. Mimi, che di solito, oltre ad incrociare le sue melodie con quelle di Alan, canta al massimo in un paio di brani, qui è accredita in ben cinque pezzi. E poi il piano, tanto piano. Si parla di intimità, di archeologia, di droghe, di lotte di classe ed ovviamente di amore. Si parla di un gran disco, perché “The Invisible Way” tale è. Invecchiare bene, come il buon vino. Non deve essere per nulla facile suonare cose così fortemente radicate in un periodo storico senza passare per quelli troppo nostalgici. Prendete gli Arbouretum, quattro tizi di Baltimora, di cui tre barbuti – perché i dettagli hanno la loro importanza – che con il nuovo “Coming Out of the Fog” arrivano al loro (quasi) quinto album in carriera. Il quasi dipende da come si considera lo split “Aureola” realizzato con Hush Arbors. Dicevamo. Uno riprende i primi passi della band e, se dividesse la propria discoteca per decadi, la prima cose che viene da fare è infilare gli Arbouretum nei ’70. Eh no, non si fa così, troppo facile. Poi li ascolti con più calma ed arrivi a “Coming Out of the Fog” e ci trovi molto altro. Va bene, dentro ci trovate jam dilatate, fuzz, proprietà psicotrope. Tutti indizi che non lascerebbero scampo. Però in alcuni momenti c’è un approccio diverso, quasi folk. Ed è un folk moderno. “Coming Out of the Fog” vive, quindi, di questa dicotomia. Da una parte i cliché del sound fine anni’ 60, primi ’70 e le distorsioni heavy di quello che poi è diventato lo stonerrock, dall’altra la carezza cantautorale della conclusiva ‘Coming Out of the Fog’. HeavyAcid-Folk. Nel momento in cui scriviamo, Robyn Hitchcock, festeggia i suoi 60 anni, che compirà proprio a Marzo, con un concerto celebrativo al Village Underground di Londra, in occasione del quale, accompagnato da alcuni amici musici britannici, suonerà i suoi brani preferiti estratti, più o meno in maniera equa, dalla sua immensa discografia. Immaginiamo che per l’ex Soft Boys, una delle più estrose band art-rock di sempre, sia un lavoro piuttosto complesso, considerando che ha messo la penna in qualcosa come 500 canzoni. Immaginiamo anche che ci sarà qualcosa anche di quest’ultimo “Love From London”, vista la quantità di belle canzoni che lo popolano. Registrato in compagnia di Paul Noble, accreditato poi anche al basso, alla chitarra, alla tastiera e alla voce, “Love From London” è, nelle stesse parole di Robyn, un disegno che si può ascoltare. Missione ardua, non certo per Robyn, uno che ha suonato con Johnny Marr, Peter Buck e John Paul Jones, così a memoria. Dieci brani che celebrano la vita in un periodo, quello attuale, piuttosto complicato. Gli arrangiamenti, grazie anche al violoncello di Jenny Adejayan, sono ovviamente perfetti e mai convenzionali. Il Rock di Robyn, riconoscibile dopo due note, non è mai stato così in salute. Che sia una festa per i tuoi 60. MADE IN ITALY BAUSTELLE - “Fantasma” (2013) - Ci vogliono tre o quattro ascolti. Non in auto. “Non nel traffico, amore mio” direbbe Francesco Bianconi. Stiamo parlando un linguaggio alto, stiamo scavando in noi stessi, affrontiamo il Tempo, una voragine mistica e a tratti nervosa e la stiamo mettendo in musica. “ECCE HOMO”. I Baustelle con il loro ultimo lavoro “Fantasma” ti spogliano e si spogliano: nudi cercano assieme a noi ascoltatori le complessità del nostro tempo guardandosi dentro. Una somma algebrica dell’uomo che è, che fu, che sarà. L’ultimo lavoro della band di Montepulciano è un concept-pop che abbraccia Morricone, bacia Burt Bacharach, fa l’amore con il migliore De André e lo fa con uno spirito positivo e di vita nonostante tematiche che possono apparire lugubri e eccessivamente decandenti. Semplicissima come tesi: per Bianconi e C. non esiste la vita senza il Tempo, e lo sappiamo tutti. E sappiamo perfettamente che la morte è l’unica istantaneità che ci è concessa in una vita che gioca fra i sentimenti, Dio e libero arbitrio. Il disco è macchinoso ma vola, complici gli ottimi arrangiamenti scritti da Enrico Gabbrielli che si sposano perfettamente con le liriche di F. Bianconi e toccano vette molto alte di liriche con il brano di apertura “Nessuno” e con il singolo “La morte (non esiste più)” svoltando poi verso il pop bianconiano di “Monumentale” e “Maya colpisce ancora”. Menzione speciale per la canzonaccia “Contà l’inverni” dove la band si cimenta in un riuscito romanesco e per il boato di “Cristina”, autentico capolavoro. La vita della musica italiana è legata a questi signori, a questi dischi. Compriamoli, ascoltiamoli, amiamoli. Riccardo Morandi 23