L`ACTIGRAFIA - Cos`è? La diagnosi dei disturbi del sonno si basa
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L`ACTIGRAFIA - Cos`è? La diagnosi dei disturbi del sonno si basa
L'ACTIGRAFIA - Cos'è? La diagnosi dei disturbi del sonno si basa sia su una valutazione clinica, sulla somministrazione di questionari e sulla compilazione di un diario del sonno, così come sulla esecuzione di esami strumentali. La polisonnografia è sicuramente l'esame per eccellenza, ma utili informazioni sul sonno possono ricavarsi anche da esami strumentali di più facile esecuzione, in particolare l'actigrafia. L'actigrafo è un sensore di movimento tridimensionale incorporato in un braccialetto, simile ad un piccolo orologio che di solito si posiziona al polso, e che permette di identificare le fasi di attività (veglia) dalle fasi di quiescenza (sonno). In alcuni actigrafi è anche possibile registrare la luminosità ambientale ed il soggetto può inserire nella registrazione dei marker per segnalare un evento. I dati registrati vengono poi scaricati sul computer ed attraverso dei software dedicati è possibile ricavare molti parametri relativi al sonno. I vantaggi dell'actigrafia sono da un lato l'obiettività nella misurazione dei parametri considerati, la possibilità di studiare il sonno del soggetto nel suo ambiente naturale anche per lunghi periodi (per un mese consecutivo ed oltre) senza che lo strumento stesso interferisca sulle caratteristiche del sonno, la semplicità di esecuzione. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente utile anche in soggetti con scarsa compliance, come i bambini o gli anziani con decadimento cognitivo. Il limite principale è che ci permette una valutazione quantitativa del sonno, ma non è possibile discriminare le varie fasi, così come identificare gli arousals ed i brevi risvegli. I parametri actigrafici più affidabili sono la Latenza di Addormentamento (SOL), il Tempo Totale di Sonno (TST), la percentuale di sonno, il tempo di veglia dopo l'inizio del sonno (WASO), il numero di risvegli. Ovviamente non è indicata in tutte le situazioni con disturbi del sonno, ma numerosi studi l'hanno validata particolarmente per lo studio dell'insonnia, dell'ipersonnia, per le alterazioni del ritmo sonno veglia, come nella fase anticipata di sonno o nella fase ritardata di sonno. Inoltre, essendo una valutazione oggettiva, può essere utilizzata in associazione al diario del sonno che invece ci offre delle informazioni soggettive, e quindi dal confronto dei dati si può capire la reale percezione che il soggetto ha del proprio sonno. Poiché l'actigrafo esegue la registrazione durante tutte le 24 ore, è anche possibile identificare fasi di addormentamento che si verificano nelle ore diurne e la loro durata. L'actigrafia è stata utilizzata con successo anche nel valutare l'efficacia del trattamento, confrontando le registrazioni prima e dopo l'inizio della terapia, particolarmente nei casi di fase avanzata di sonno, fase ritardata di sonno, jet lag, disturbi dei turnisti. L'utilizzo dell'actigrafo, ad integrazione di una poligrafia cardiorespiratoria, ha permesso una più precisa definizione della gravità della Sindrome delle Apnee Ostruttive poiché non raramente i pazienti con gravi apnee restano svegli a lungo durante la notte, determinando una sottostima del problema. Ciò ha indotto l'American Academy of Sleep Medicine a consigliare l'uso dell'actigrafo in associazione con la poligrafia per determinare il reale Tempo Totale di Sonno (TST) e quindi poter calcolare un indice di apnea per ora di sonno più affidabile.