Il Resto del Carlino «Così combattiamo il tumore al cervello» Sanità
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Il Resto del Carlino «Così combattiamo il tumore al cervello» Sanità
2 settembre 2015 Il Resto del Carlino «Così combattiamo il tumore al cervello» IL MONDO medico si è dato appuntamento a Ferrara, venerdì 11 settembre, per discutere di uno dei tumori più aggressivi che il cervello umano possa contrarre: il glioblastoma. Una malattia, quella su cui verte la giornata della prossima settimana, che colpisce ogni anno una media di 2.400 persone (in maggioranza over 55) e che, purtroppo, risulta ancora altamente letale. Ecco, dunque, che grazie allo sforzo di Gian Paolo Cestari, presidente dell‟associazione „Il Quadrifoglio Verde P.S. P.S.‟, e di Gaetano Finocchiaro, coordinatore scientifico dell‟istituto neurologico Carlo Besta di Milano, venerdì il Castello estense sarà teatro di una giornata di lavori che coinvolgerà i migliori medici mondiali. «Sarà un evento dedicato a tutti i malati e alle loro famiglie – assicura Cestari –, in cui si parlerà liberamente e ci si confronterà. Il meeting non è sponsorizzato da case farmaceutiche quindi verrà trattato ogni aspetto della malattia con estrema chiarezza». La giornata sarà divisa in due parti: al mattino, dalle 8.30 alle 12, i sedici esperti (otto provenienti da Stati Uniti, Francia, Svizzera e Regno Unito e otto italiani) si riuniranno in „privato‟ per aggiornarsi sugli sviluppi della ricerca in tema di tumore al cervello. Al pomeriggio, invece, i dottori saranno a disposizione del pubblico che vorrà cogliere l‟occasione del meeting per cercare risposte sull‟argomento. «Il glioblastoma – spiega Gaetano Finocchiaro – è un tumore difficile da cui è ancora complesso guarire. Solo dal 2005 si utilizza la chemioterapia e in dieci anni abbiamo allungato la vita dei pazienti di poco più di due mesi, ma la scienza va avanti». L‟evento sarà in streaming su www.ilquadrifoglioverde.org. Sanità, al via gli esami di ammissione VENERDÌ si svolgeranno anche in Emilia Romagna gli esami di ammissione ai corsi di laurea per le professioni sanitarie, fra cui Infermiere, Ostetrica, Fisioterapista, Logopedista, Dietista, Tecnici di laboratorio, di Radiologia e di Neurofisiopatologia. In regione saranno 6.385 gli studenti a concorrere sui 2.153 posti a bando per un rapporto domande/posto di 3,3. Rispetto alle 6.497 domande del 2014, si rileva un calo del -1,7%, che è di poco superiore a quello nazionale del -0,6%. A Ferrara 1.449 domande su 442 posti (rapporto pari a 3,3 e differenza del -11% sulle 1.630 domande 2014). Mentre per quanto riguarda il rapporto domande su posti per le 19 professioni, il più alto si rileva per Fisioterapia: a Bologna con 892 domande su 60 posti (D/P 14,9) poi Ferrara con 528 domande su 50 posti (D/P 10,5). Nel caso di Medicina e Chirurgia, il calo delle domande è del -10% regionale, da 5.654 dello scorso anno agli attuali 5.087 (Parma, Modena e Ferrara il calo è del -21%). La Nuova Ferrara Convegno neuro-oncologico sui tumori aggressivi Sarà il Castello Estense ad ospitare il prossimo 11 settembre il Workshop “One Day Against Brain Tumors", meeting internazionale neuro-oncologico sul "glioblastoma" , uno dei tumori più aggressivi che colpisce adulti e bambini. «Saranno presenti una quarantina di medici con i più autorevoli esperti mondiali della neuro-oncologia - ha annunciato Gian Paolo Cestari, presidente associazione "Il Quadrifoglio verde Psps" che ha organizzato l'evento - con 16 speaker e 7 giovani ricercatori a cui l'associazione ha offerto una borsa di studio. L'obiettivo del convegno sarà quello di creare un momento d'incontro e di scambio di opinioni e incontrare i famigliari delle persone malate e fornire quelle giuste informazioni a chi si trova umanamente disorientato di fronte ad un problema di salute così grave e può essere convinto a cure alternative non previste dal protocollo medico ufficiale. Cestari è affiancato dal professor Gaetano Finocchiaro coordinatore scientifico dell'Istituto neurologico Carlo Besta di Milano che ha ribadito l'importanza di alcuni punti su cui si soffermerà il Workshop. «Innanzitutto procedere fase per fase per contrastare questo terribile tumore - ha sottolineato - poi incentrare la ricerca sul sistema immunitario specie dopo la scoperta di farmaci inibitori della sua stessa inibizione. Conosciamo l'intero Dna della cellula tumorale e con gli studi recenti speriamo di poter arrivare almeno ad una diagnosi precoce anche attraverso il sangue ed il midollo spinale». Tso, la ‘manovra salvavita’ in parlamento La “manovra ferrarese” per bloccare in sicurezza un uomo in stato d‟agitazione, di cui ha dato notizia nei giorni scorsi la "Nuova Ferrara", sarà presto portata all‟attenzione del parlamento. L‟annuncio arriva dalla deputata ferrarese del Pd Paola Boldrini che chiederà un‟audizione nelle commissioni di cui è componente: Affari sociali e Difesa. «Ho letto del lavoro svolto a Ferrara da operatori sanitari e forze dell‟ordine, ne ho parlato con il personale che l'ha promosso e mi sembra assolutamente degno di interesse. Potrebbe essere assunto anche a modello nazionale. Ed è quello che intendo verificare proprio attraverso un approfondimento tecnico a livello parlamentare», ha anticipato alla “Nuova” la deputata. Sul protocollo, approvato e illustrato nel 2014 sotto impulso della Prefettura, hanno lavorato sanitari del 118 e operatori delle forze dell‟ordine. «L‟obiettivo che ci siamo posti era di mettere a punto una tecnica di intervento sicura per il paziente che si trova in stato di grave alterazione, in particolare per chi deve essere sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio (Tso), ma non solo, e rischia di essere pericoloso per gli altri e per se stesso – spiega l‟infermiere professionale del 118, Damiano Zaganelli, uno degli istruttori del metodo di contenzione – Si tratta di una tecnica già collaudata, l‟abbiamo studiata per mesi collaborando fianco a fianco in particolare con un istruttore di polizia, Gian Pietro Bernini, che ha dato l'impulso per avviare il progetto. Poi si è passati alla fase dei corsi a cui hanno partecipato tutte le forze dell‟ordine (carabinieri, polizia, vigili urbani, guardia di finanza). Un‟attività che è stata estesa anche agli operatori del soccorso». «In sintesi l‟intervento per essere considerato sicuro dovrebbe essere realizzato da almeno tre persone: due bloccano il tronco del paziente e le braccia con le manette, il terzo si concentra sulle gambe che vengono immobilizzate con una apposita cintura. A quel punto il soggetto viene girato su un lato, nella cosiddetta posizione laterale di sicurezza, che viene utilizzata anche per i pazienti in rianimazione e si decide la modalità del trasporto in ospedale che dipende dal comportamento del paziente, dal fatto che sia più o meno tranquillo», precisa Zaganelli. L'attività ha richiesto una fase preparatoria, di sperimentazione e addestramento (con simulazioni eseguite negli spazi della questura e poi in una palestra della città) durata quasi due anni, prosegue l'infermiere professionale, «partiamo dal presupposto che il soggetto è una persona che ha bisogno d‟aiuto non un malvivente. Riteniamo che questo modo di operare possa evitare incidenti gravissimi come quelli avvenuti in diverse città italiane che hanno portato al decesso della persona da soccorrere». Il protocollo ferrarese parte da una considerazione: «L‟utilizzo di presìdi di contenzione o di mezzi di coazione fisica in genere è da considerarsi come extrema ratio qualora il paziente mantenga per un certo lasso di tempo il comportamento reattivo o violento, creando una situazione di oggettivo pericolo per sè e per gli altri». Il documento prevede un numero ottimale di quattro operatori per l‟intervento in sicurezza che, come ha spiegato anche Adelina Ricciardelli, responsabile dei pronto soccorso dell‟Asl, può scendere a tre. La versione per due operatori è stata studiata per il «caso in cui risulti impiegato un equipaggio di “minima”». «Servizi sanitari ridotti La colpa è della Regione» COPPARO Arriva forse per ultima, ma non vuole far mancare la sua voce Bruna Cirelli, esponente di Fratelli d‟Italia di Copparo: «Non posso dissociarmi da tutte le considerazioni fatte dai miei colleghi di opposizione riguardo la Casa della Salute di Copparo. La salute è il bene più importante che abbiamo. Ormai dal 2006, l‟opposizione (Alleanza Nazionale, Lega Nord, Forza Italia e Unione Democratici di Centro), ha cominciato a raccogliere firme e a chiedere perchè volevano distruggere il nostro ospedale, allora funzionante. Ci hanno date dei terroristi, bravi solamente a , bravi solo a diffondere bugie. E quando il comitato per salvare l'ospedale dimostrava davanti alla Casa della Salute la maggioranza non si faceva vedere. Non c'era mai. Sempre assente. La verità- sostiene la Cirelli – è che a Copparo alcuni servizi non esistono più, ci sono liste di attesa lunghissime e mancano i mezzi di trasporto per accedere alle altre strutture. In consiglio comunale ne abbiamo discusso diverse volte, la maggioranza ha sottoscritto ordini del giorno insieme alla minoranza, ma alla fine non si è mossa alcuna foglia; tutta una serie di rimpalli: non è compito del Comune, dell‟amministrazione provinciale , ma della Regione e oggi godiamo di una struttura che tutti quanti sanno come “funziona” e quali siano i servizi presenti. Ma anche le risposte dell‟assessore alla sanità Miola lasciano a desiderare: alcuni mesi fa chiedemmo (FdI/An e Lega) informazioni su alcuni servizi della Casa della Salute (per esempio nuovo ambulatorio ecografico in radiologia), la risposta che allora ci fu data dall‟assessore Miola fu che era stato aperto, ma a tutt‟oggi non risponde a verità.Nel frattempo, dall‟inizio dell‟anno risulta che la risonanza magnetica lavora solamente su di un turno. Sono state aumentate, anche se di poco, le disponibilità dell‟ambulatorio ecografico al sabato mattina, ma non si possono più fare – a Copparo – le ecoarticolari e le eco-mammarie (anche quelle previste dalla prevenzione – screening). Siamo sempre e comunque obbligati a rivolgerci altrove, con il conseguente aumento dei costi che gli utenti e le famiglie di questo territorio devono sopportare». Questa, secondo Bruna Cirelli, è l‟attuale situazione.