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Osservatorio sulla disabilità, Inail senza diritto di voto

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Osservatorio sulla disabilità, Inail senza diritto di voto
Osservatorio sulla disabilità, Inail senza diritto di voto: "Collaboriamo ugualmente"
L'opinione di Mario Carletti, direttore "Riabilitazione e protesi" dell'Inail e membro
dell'Osservatorio: "Ma nella prossima riunione chiederemo di rimediare all'errore compiuto". Sui
lavori: "Un'opportunità per fare atti concreti"
ROMA. La soddisfazione per la partenza dell'attività dell'Osservatorio nazionale sulla condizione
delle persone con disabilità, la sorpresa per la "inaccettabile retrocessione di Inail" (indicata
solamente fra i membri invitati permanenti senza diritto di voto), la disponibilità a mettere a
disposizione dello stesso organismo il portale Superabile e il suo call center. Sono i tre punti messi
in rilievo da Mario Carletti, direttore centrale "Riabilitazione e protesi" dell'Inail, dopo l'avvio delle
attività dell'Osservatorio. Carletti, nominato come rappresentante dell'Istituto all'interno del nuovo
organismo, parla della necessità di individuare delle sottocommissioni per facilitare i lavori e
conseguire risultati concreti, e sottolinea la competenza raggiunta dall'Inail sui temi della disabilità,
ad iniziare dal reinserimento nel mondo del lavoro. Considerazione, quest'ultima, che vale anche ad
esprimere la sorpresa e il disappunto per il declassamento dell'Istituto da membro effettivo con
diritto di voto (come lo sono anche altri istituti previdenziali) a membro invitato permanente senza
diritto di voto. Una decisione definita senza mezzi termini "un errore".
L'attesa è stata lunga, ma finalmente l'Osservatorio è all'opera
La prima riunione dell'Osservatorio del 16 dicembre scorso è un momento che va festeggiato perché
rappresenta un punto di arrivo che si aspettava da tanto tempo e al quale ora finalmente siamo
arrivati. Un atteggiamento condiviso da tutti i componenti, visto che gli interventi sono stati
unanimi nell'esprimere apprezzamento per la partenza del tavolo e per la necessità di una
condivisione dei percorsi. Come avviene quasi sempre in situazioni di questo tipo, il primo incontro
è stata un'occasione di apertura e di conoscenza fra tutti i presenti, in qualche modo un atto formale.
Penso che gli atti reali cominceranno dalla seconda riunione.
Eppure, nella festa, c'è un motivo di rammarico
La gioia di essere arrivati a questo varo mette in secondo piano, ma purtroppo non cancella, la
sorpresa per il fatto di aver ritrovato Inail fra gli affiliati, fra i membri indicati come invitati
permanenti senza diritto di voto. Ho provato a trovare una giustificazione a questo fatto facendo
mille ragionamenti, ma in realtà mi sembra che l'unica giustificazione plausibile sia legata al fatto
che lavorando si possono commettere dei piccoli errori. Questo è stato un errore. Anche nella prima
riunione la stragrande maggioranza degli interventi ha sottolineato la necessità di trovare delle vie
migliori e preferenziali per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro delle persone con
disabilità, uno dei temi in assoluto più importanti dal punto di vista non solo sociale ma anche
economico. E proprio Inail, in questo campo, gioca una parte determinante.
Una sorpresa in negativo, dunque. Ha sollevato questo punto durante la prima riunione?
Ho pensato di non farlo durante la prima riunione semplicemente per educazione e per rispetto nei
confronti del ministro: non volevo minimamente alterare un giorno di festa con un intervento che
potesse sembrare polemico. Ma poiché questo punto non è polemico ma estremamente concreto,
farò sicuramente presente la questione nel corso della seconda riunione, chiedendo ove possibile
anche tecnicamente il superamento di questa inaccettabile retrocessione di Inail. Il tutto
confermando, come già detto, che questo non lede minimamente la volontà dell'ente. Non si tratta di
un capriccio, ma della manifestazione di una corretta lamentela volta a migliorare le cose, senza
nessuna polemica ma con il rispetto del ruolo che Inail non solo merita, ma si è meritata nei fatti in
questo campo.
L'impegno perché l'Osservatorio sia fruttuoso resta intatto, dunque.
Certamente si: questa leggerezza non mina in alcun modo l'apporto che Inail darà al tavolo, anzi.
Noi siamo presenti e daremo tutto quello che può servire. Ove fosse necessario, c'è da parte nostra
anche la disponibilità di mettere al servizio dell'Osservatorio il portale Superabile o - per quanto
riguarda eventuali risposte specifiche sull'Osservatorio anche il call center. Il tutto, naturalmente,
sempre che questa eventualità sia condivida dall'Osservatorio e possa essere ritenuta utile. Poiché
mi rendo conto di essere in un mondo in cui la sensibilità è particolarmente elevata, voglio che fin
dall'inizio sia molto chiaro che la mia attività in qualità di rappresentante di Inail non è
assolutamente un'attività che vuole prevaricare alcuno o alcun ruolo: voglio semplicemente offrire
quello che noi abbiamo. Poiché secondo me Superabile è qualcosa di straordinario, credo che sia
utile per l'Osservatorio utilizzarlo.
Quale è l'auspicio per il futuro?
La mia speranza quando partecipo a questi tavoli è che non siano dei momenti di
"tranquillizzazione sociale" ma siano e possano diventare dei momenti di concreta produzione di
atti che in qualche modo facilitino poi i percorsi. Poiché il tavolo avrà una periodicità trimestrale o
giù di lì, auspico che vengano create delle commissioni, dei piccoli sottogruppi, che siano in grado
di sviluppare delle tematiche da condividere poi in riunione plenaria perché diventino atti formali o
reali di miglioramento della situazione. Altrimenti tutto avrebbe poco valore. Come sempre queste
sono delle opportunità che devono essere colte, e se non le cogliamo diventano un boomerang.
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