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Presentazione di PowerPoint

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Presentazione di PowerPoint
in «Casabella-continuità» 273, 1963, numero
monografico dedicato all’architettura Giapponese
Tokyo Imperial Palace, F.L. Wright, 1915 Tokyo
La bomba atomica fu sganciata Hiroshima il 6 agosto 1945.
L'esplosione rase l al suolo un'area di oltre 10 km² e uccise almeno 100.000 persone.
Centro commemorativo di
Hiroshima, 1949-56, K. Tange
Tange, 1955-58, Kagawa
administration building
«Ho riflettuto a lungo sul
problema della tradizione e
ho concluso che la
tradizione non può
continuare a vivere nella
sua propria forza, né essere
considerata in se stessa
energia creativa. Per essere
trasformata in qualcosa di
creativo deve essere
rinnegata ed in un certo
senso distrutta. Invece di
farne l’apoteosi, bisogna
profanarla.»
[Kenzo Tange, 1959]
Tange, 1958-60, Municipio di
Kurashiki
Kikutake, 1956,
Tonogaya
Apartament
Mayekawa, 1957, Harumi Apartaments, Tokyo
TOKYO/1950 = 5.400.000 abitanti
TOKYO/1960 = 10.000.000 abitanti
«Nel 1958, fu proprio il presidente della Japan Housing
Corporation, Hisaakira Kano, a proporre di risolvere il
problema dei terreni per l’edilizia popolare, recuperando
dalla baia di Tokyo 8.500 milioni di terreno da rilievi
collinari della penisola di Boso. Egli forse non poteva
immaginare quale vertiginosa serie di proposte dovesse
scaturire dalla sua iniziale...»
in «Casabella-continuità» 273, 1963
Kyonori Kikutake, Marine City 1958
Kisho Kurokawa, bambola giapponese
«Noi guardiamo la società umana come un processo
vitale, uno sviluppo continuo dall’atomo alla nebulosa.
La ragione per la quale noi utilizziamo il vocabolo con
rimandi biologici “Metabolismo” è che noi crediamo che
il disegno e la tecnologia dovranno denotare la vitalità
umana. Noi non crediamo che il metabolismo indichi
l’accettazione di un procedere naturale e storico, ma noi
cerchiamo di incoraggiare lo sviluppo attivo della nostra
società attraverso le nostre proposte.»
[Metabolism, the proposal for the new urbanism, 1960, manifesto
presentato all’International Design Conference di Tokyo]
FLOATING CITY
1961, Città fluttuante, Kasumigaura
Kikutake,
Marine city
1963
1963, Kikutake,
Marine City
K. Kikutake, 1968, Ocean City
Hotel di lusso galleggiante, Kikutake, 1975.
Kikutake, 1975, Acquapolis
ARTIFICIAL GROUND
1960-62, Arata Isozaki, City in the air
UNICORE/JOINTCORE
1961
Kurokawa,
Città-Torre
per Tokyo,
proposta
per i
distretti di
Nihonbashi
e Kanda
«La nostra concezione per la città del futuro deve essere tale da
comprendere in sé il disordine, da ricavare in mezzo ad esso un
nuovo ordine.... Quando pertanto noi presentiamo una
“ i m m a g i n e t o t a l e ”, n o n vo g l i a m o a f f a t t o s p e c i f i c a r e
dettagliatamente come può essere la città del futuro. Le nostre
proposte [...] sono suggerimenti su quelli che ci sembrano i
metodi e le vie da prendere. Non vi può essere un punto finale a
cui la città possa un giorno arrivare nel suo sviluppo perchè, se
questo accadesse, la città si ridurrebbe istantaneamente in
rovina. [...] Questo non significa che noi formuliamo soggettivi,
impossibili sogni fantastici. Noi siamo alla ricerca di un metodo
che accomuni una varietà di immagini diverse.»
[Kawazoe, The city of the future, in «Zodiac» 9, 1962]
Kenzo Tange, Tsukiji
Plan, Tokyo 1964
CAPSULE
K. Awazu - anni ‘60
«Il problema cardine del mio
pensiero architettonico era il
“Sistema della sostituzione”.
Come la sostituzione avrebbe
potuto diventare reale, quando si
sarebbe dovuto farla, e quali
potessero essere le conseguenze
erano domande costantemente
presenti nella mia mente. Inoltre,
osservando un’architettura, i miei
standard di valutazione erano
determinati dal fatto se c’era un
sistema di sostituzione nella
costruzione.»
[K. Kikutake]
Kikutake, 1960,
Marine City
Kisho Kurokawa,
Apartments project, 1962
Kikutake, Spiral Housing
Kurokawa, Nakagin capsule
tower, Tokyo 1972
Tange, 1967, sede
amministrativa
Shizuoka, Ginza,
Tokyo
1972, Torre Sony,
Tokyo, Kurokawa
1970, Expo 70, Osaka,
Kurokawa, Takara
Pavilion
«In futuro tutte le
comunicazioni saranno
organizzate in reti dotate
di dispositivi di comando
automatico, mediante
circuiti analoghi a quelli
usati in cibernetica dalla
teoria dell’informazione.
Il sistema su rotaie,
basato sui si e sui no, si
rivelerà come il più
pratico. In questi circuiti i
veicoli si muoveranno a
bottone, seguendo gli
impulsi elettrici.»
[Noriaki Kurokawa]
Tokyo 2025 project,
K. Kurokawa, 1987
Renzo Piano, 1988-94, Kansai international airport terminal, Osaka
«Tokyo ci ripete ... che il sistema razionale
non è che un sistema tra gli altri».
[R. Barthes]
Mori Towers, Minatoku, 2001, Cesar Pelli
Roppongi Hills, Roppongi, 1986-2003, Khon, Pedersen & Fox
Toyo Ito, U-House,
Tokyo 1976
«Ogni giorno di più il Giappone gli pareva
diviso in due, come appunto le spie che
hanno sempre due facce. Una era la colossale
maschera occidentale, con i suoi edifici e
quasi tutti i suoi prodotti di consumo, l’altra
faccia, niente affatto colossale e spettacolare,
anzi fragile e sottile come carta dipinta era il
Giappone vero. I due volti non si mostravano
mai insieme ...».
[G. Parise, L’eleganza è frigida, Adelphi 1982]
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