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allegato a - Istituto Comprensivo "G. e G. Robecchi"
ALLEGATO A Carta d’identità: caratteristiche psicologiche Per cominciare ti proponiamo il seguente brano tratto da Margherita Dolcevita di Stefano Benni. Poi ci sono io, Margherita Dolcevita. Ho quasi quindici anni, sono bionda con dei capelli ricci un po’ strani, diciamo che sembrano una piantagione di fusilli. Ho occhi maliardi e blu, ma sono un po’ sovrappeso. Mi piacerebbe indossare quei bei jeans stretti e bassi che spunta l’ombelico, ma la volta che ho provato mi sono scoppiati in autobus e ho ferito tre persone coi bottoni. A volte penso che dovrei mettermi a dieta, poi penso che se dimagrissi sarei sempre tesa per paura d’ingrassare, invece così sono tranquilla. A scuola vado abbastanza bene, e da grande vorrei fare la poetessa. La mia specialità sono poesie brutte. Pensateci bene: il mondo è pieno di poeti così così, ma una poesia brutta è veramente rara. Sentite questa: Mi chiamo Margherita Peso meno in mutande che vestita. Mica male vero? Che altro posso dire? Ballo bene, nonostante i chiletti e un lieve difetto cardiaco. Invento anche i passi, perche mi piace ballare in mezzo agli altri ma voglio essere unica. Il mio attore preferito è Anthony Hopkins, quello del Silenzio degli innocenti. Penso che con uno così sai già che devi stare attenta. S. Benni, Margherita Dolcevita, Feltrinelli, Milano 2005 Come puoi notare, è un simpatico ritratto di Margherita, che descrive mettendo in luce alcuni suoi tratti fisici e qualità e caratteristiche psicologiche. In breve, ci trasmette l’immagine che lei ha di se stessa. E tu, che tipo sei a tuo parere? Ti sei mai chiesto che carattere hai? Qual è l’immagine che hai di te? IL MIO CARATTERE 1. Scegli gli aggettivi, tra i seguenti, che a tuo parere ti definiscono meglio. Sono un tipo: ansioso; sicuro; silenzioso; allegro; tranquillo; timido; chiacchierone; simpatico; socievole; vivace; altro _______________________________________________________________________________ I MIEI PREGI 2. Scegli gli aggettivi, tra i seguenti, che a tuo parere ti definiscono meglio. Sono un tipo: attivo; collaborativo; coraggioso; autonomo; ordinato; prudente; fantasioso; responsabile; deciso; sincero; I MIEI DIFETTI 3. Scegli gli aggettivi, tra i seguenti, che a tuo parere ti definiscono meglio. Sono un tipo: 4. confusionario; indeciso; distratto; disordinato; testardo; vanitoso; Traccia infine un breve ritratto del tuo carattere e della tua personalità evidenziando i tuoi pregi e i tuoi difetti. Che cosa vorresti cambiare? Perché? Ho undici anni, sono bionda con gli occhi azzurri. Sono una ragazza sicura di me stessa e sempre allegra, mi piace molto divertirmi. Sono molto chiacchierona e per questo i professori mi richiamano spesso, non sto mai zitta! Sono simpatica, ma dicendo la verità, solo con quelli che voglio io, e sempre con questi sono molto socievole! Sono anche molto vivace perché non mi piace stare ferma. Sono anche attiva, fantasiosa, decisa, ordinata ma questo non sempre anzi quasi mai, responsabile, autosufficiente e abbastanza prudente. I miei interessi Per conoscersi meglio è importante capire quali sono i propri interessi e le attività che ci piacciono o vorremmo svolgere. Rispondi con sincerità alle domande che ti proponiamo di seguito. GIOCHI 1. Quali erano i tuoi giochi preferiti da bambino? ____________________________________________________________________________________ 2. Quali sono oggi i tuoi giochi preferiti? ____________________________________________________________________________________ 3. Quale tipo di giochi preferisci? Segna con una crocetta la risposta, tra le seguenti, che ritieni più appropriata, fornisci degli esempi e motiva la tua scelta: i giochi all’aria aperta. Quali? Perche? i giochi in casa. Quali? Perché? 4. Come preferisci giocare? Segna con una crocetta la risposta, tra le seguenti, che ritieni più appropriata: da solo; SPORT con un amico in particolare; con un gruppo di amici. 5. Pratichi qualche sport in particolare? SI NO Se si, quali? ________________________________________________________________________ 6. Quanto tempo dedichi settimanalmente allo sport che pratichi? __________________________________________________________________________________ 7. Quale tipo di sport preferisci? Segna con una crocetta la risposta, tra le seguenti, che ritieni più appropriata: uno sport individuale; uno sport di squadra. Perché? Quali sono a tuo parere i vantaggi e gli svantaggi dell’uno e dell’altro? ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ 8. Pratichi uno sport a livello agonistico? SI NO Se si, quale? Perché? __________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ Se no, ti piacerebbe praticarne uno? Perché? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate: per mettermi alla prova; per stare insieme agli altri; altro _______________________________________________________________________________ LETTURE 9. Ti piace leggere? SI 10. Che cosa leggi di solito? NO ____________________________________________________________________________________ 11. Qual è l’ultimo libro che hai letto? ____________________________________________________________________________________ 12. Qual è, tra i libri che hai letto, quello che ti è piaciuto di più? ____________________________________________________________________________________ 13. Qual è il genere di libri che preferisci? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate: avventura; horror; fiabe e favole; poliziesco; fantasy; altro _______________________________________________________________________________ 14. Leggi abitualmente fumetti? SI NO 15. Qual è il fumetto che ti piace di più? ____________________________________________________________________________________ TELEVISIONE 16. Quali sono i tuoi programmi preferiti? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate: film; soap opera; cartoni animati; sit com; documentari; telefilm; reality show; trasmissioni sportive; altro _______________________________________________________________________________ 17. Quante ore trascorri giornalmente davanti alla televisione? ____________________________________________________________________________________ 18. Qual è, tra i film che hai visto ultimamente, quello che ti è piaciuto di più? ____________________________________________________________________________________ 19. Qual è il genere di film che preferisci? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate: avventura; fantascienza; fantastico; poliziesco; horror; commedia; sentimentale; thriller; drammatico; altro _______________________________________________________________________________ MUSICA 20. Ti piace ascoltare musica? SI 21. Qual è il tuo cantante preferito? NO ____________________________________________________________________________________ 22. Qual è il tuo gruppo preferito? ____________________________________________________________________________________ 23. Quanto tempo dedichi giornalmente all’ascolto della musica? ____________________________________________________________________________________ 24. Come preferisci ascoltare musica? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate: da solo; in compagnia. 25. Quale, tra le canzoni che abitualmente ascolti, è la tua preferita? ____________________________________________________________________________________ HOBBY 26. Quale passioni e hobby coltivi nel tuo tempo libero? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate: suono uno strumento musicale; danza; pittura; ceramica; collezionismo; modellismo; videogiochi; computer; cura di animali. altro _______________________________________________________________________________ PER CONCLUDERE… 27. In base alle risposte date, che tipo sei, a tuo parere? Scegli gli aggettivi, tra i seguenti, che a tuo parere ti definiscono meglio: pigro; lento; ozioso; attivo; 28. sportivo; solitario; chiuso; motivato. demotivato; fantasioso; energico; Traccia un breve ritratto di te stesso che metta in luce i tuoi interessi, le attività che svolgi quotidianamente e quelle che vorresti svolgere. Quando ero piccola la maggior parte del mio tempo lo passavo giocando con i puzzle, le barbie, le bambole, i peluche e altri giochi come quelli. Ma ora i miei interessi sono cambiati, ora mi piace usare il telefono, giocare con i videogiochi, ascoltare la musica con il mio iPod, uscire con gli amici, andare in piscina con i miei amici, anche se questo può succedere solo durante l’estate, e alcune volte alla sera leggere un libro… Ho frequentato il corso agonistico di ginnastica artistica che però ho smesso siccome era troppo di frequente e i mie non riuscivano a portarmi… Sono molto sportiva! ALLEGATO B Angelo Petrosino Terrò un diario Tratto da “Un anno con Jessica” Comprensione del testo 1)Perché Jessica decide di tenere un diario? Jessica decide di tenere un diario per un anno, perché le piace scrivere e perché vuole “vedersi crescere e cambiare”. 2) In che modo pensa di riuscire a nasconderlo e tenerlo segreto? Jessica pensa di riuscire a tenere segreto il suo diario utilizzando un normale quaderno di scuola e nascondendolo sotto un fascio di carta nel suo cassetto. 3) Nelle prime pagine di cosa parla? Nelle prime pagine Jessica alterna il racconto di sé e delle sue giornate a momenti in cui fantastica. 4) Cosa le piace fare soprattutto? A Jessica piace scrivere e vedere la penna che scorre sulla riga. Le piace fantasticare e inventare frasi che iniziano con: - ‘’ Mettiamo che ’’…- Analisi della struttura 5) In quale persona è scritto il diario? Il testo è scritto in prima persona. Esempio: io sono, mi piace scrivere, mi chiamo. 6) I fatti narrati sono realmente accaduti o sono fantastici? I fatti narrati sono realmente accaduti. Esempio: ieri sera mentre mi lavavo le mani, siamo nel cuore dell’inverno. 7) E’ annotato il giorno in cui scrive? Ogni giorno l’autrice, prima di iniziare, riporta la data. 8) Nella narrazione si segue un ordine cronologico? Nella narrazione si segue un ordine cronologico: Jessica scrive il diario giorno dopo giorno. 9) Quali sono i tempi verbali più usati in un diario? I tempi usati nel testo sono il presente che Jessica usa per descrivere se stessa e il passato prossimo usato per raccontare i fatti da poco avvenuti. 10) Com’è il linguaggio? Semplice e familiare o colto e letterario? Il linguaggio è semplice e familiare. Esempio: ho preso gusto a infilare… una manciata di fiocchi di neve… venga giù tutta la neve… ALLEGATO C Roald Dahl Consigli d’autore Tratto da “Agendahl” Comprensione del testo 1) 2) 3) 4) 5) Quando Roald diventa un fanatico del diario? In seguito a cosa? Che cosa pensa di scrivere sul suo diario? Perché scrive il diario anziché parlare ad un amico? Mentre scrive il diario, cosa pensa Roald? Secondo Roald, prima di scrivere un diario, cosa è necessario fare? 6) Come si sente Roald dopo aver scritto il diario? 6b) Per quanto tempo Roald scrive un diario? 7) In conclusione, secondo Roald, che cosa può essere un diario? 1) Roald diventa un fanatico del diario a 8 anni, perché gliene era stato regalato uno, in occasione del suo compleanno. 2) Roald pensa di scrivere sul diario sia i suoi pensieri segreti, le sue speranze e qualsiasi cosa importante gli fosse accaduta nelle ultime 24 ore (cose assolutamente straordinarie e stravolgenti), sia appunti banali di tutti i giorni. 3) Roald scrive il diario anziché parlare ad un amico, perché a quel tempo era un tipo solitario e sognatore e non osava dire a nessuno quello che scriveva. 4) Mentre scrive il suo diario, il protagonista pensa di stare scrivendo la piccola storia della sua piccola vita. 5) Secondo Roald, prima di scrivere un diario, è necessario trovargli un nascondiglio sicuro. 6) Roald dopo aver scritto il diario, si sente benissimo. 6b) Roald scrive il diario per cinque o sei anni. 7) In conclusione, per Roald, un diario può essere tante cose: un promemoria di date importanti nel futuro, un ricordo del tempo perduto, un libro per poter scrivere pensieri, speranze e paure. ALLEGATO D Il diario è come un amico. Spesso ci si confida con lui ciò che siamo veramente, senza la paura di essere giudicati. Scrivi una pagina di diario in cui tracci un ritratto di te stesso, evidenziando sia le tue caratteristiche fisiche, sia quelle psicologiche, descrivendo il tuo carattere, la tua personalità, i tuoi interessi, i tuoi hobby. Sei contento di te stesso? Che cosa vorresti cambiare? Perché? 18 Dicembre 2009 Caro diario, scrivo le tue pagine perché, quando sarò grande, vorrei ricordarmi di quello che faccio da giovane, ma soprattutto vorrei vedere come cambio nel tempo .Innanzitutto, io mi chiamo Riccardo.Sono molto allegro, vivace e simpatico. Mi piace più disegnare che leggere e mi faccio spesso e volentieri gli affari degli altri. Sono ghiotto di dolci e ne mangerei di tutti i tipi, purchè il cioccolato sia al latte. Sono basso, snello e ho gli occhi marroni come i capelli. Quelli li ho sparati a porcospino e mi diverto, quando ho finito la doccia, ad acconciarli nei modi più strani, poi me li rimetto a posto. Ho un naso regolare, le labbra sottili e la bocca piccola. Non ho una carnagione molto chiara. Mi piace giocare a calcio e mi piacciono le scarpe sportive, non per altro vado sempre su Internet ad ammirarle. Come ho detto, mi interessa molto il calcio e da grande vorrei e spero di fare il calciatore. I miei hobby sono soprattutto giocare alla WII e alla PSP con i giochi del calcio, di avventura e di sport. Mi piace vestirmi in modo sportivo ed elegante al tempo stesso. Sono contento di me stesso e vorrei cambiare qualche aspetto del mio carattere perché magari ai miei amici non piace. Riccardo 18 Dicembre 2009 Caro diario, oggi è il nostro primo giorno insieme per questa fantastica avventura come amici. Innanzitutto vorrei dirti che sono un ottimo ragazzo: buono con le persone che amo, simpatico con gli amici e bravo a scuola. Sono un po’ cicciottello ma ho una grande forza e sono alto. Ho i capelli corti, mossi e di colore castano scuro ed i miei occhi sono azzurrini. Porto gli occhiali color lupo. Io, ti ripeto, penso di essere un bravo ragazzo ma, a mio dispiacere, nessuno è perfetto! Infatti anch’io ho alcuni piccoli difetti: a volte mi trasformo in un’ altra persona diventando cattivo e istigatore, arrivando anche a dimenticarmi di ascoltare gli altri, cose che invece farei abitualmente! Mi piace giocare e conoscere il mondo. Sono un tipo sveglio che difficilmente si fa “fregare”, vivace e abbastanza coraggioso. Mi piacerebbe sempre fare il capo perché non mi andrebbe bene sempre di stare al comando di altri. Mi interessa leggere libri di diverso genere. Mi attrae seguire trasmissioni sportive e documentari. La mia squadra del cuore è la Juventus e il mio sport preferito è il calcio, infatti lo pratico. Questo sport, oltre ad insegnare a diventare un campione, insegna ad essere amici. Per quanto riguarda al scuola, mi piacciono diverse materie ma, se ne dovessi scegliere una, spiccherebbe storia. Suono la batteria, ascolto molta musica e preferisco il Rock agli altri generi. A volte mi piace fantasticare, vivere in altri mondi al di fuori del mio. Ho un cane, Billy: è bello e bravo e il mondo animale è un mondo che mi attrae, per questo un mio sogno è quello di fare lo zoologo. Per finire ti dico che mi piaccio molto, innanzitutto perché nessuno è universalmente perfetto e poi perché le persone che ho intorno mi vogliono bene e mi accettano per quello che sono. Grazie, amico diario, per avermi ascoltato con pazienza. Ormai è tardi e a malincuore ci dobbiamo salutare. Arrivederci a presto! Luca 19/01/10 Caro diario, tu diventerai il mio sportello di ascolto. Io sono Silvia, una ragazza con molti amici…ma non sono certa di potermi fidare di loro; ecco perché ho deciso di scriverti. Non sono nè alta né troppo bassa, ho i capelli lunghi e castani, con la frangia come quella dei cani a cui fanno il ciuffo. Papà me lo ripete sempre. Sono robusta e la cosa mi va bene; non voglio essere un manico di scopa. Sono leggermente permalosa, infatti non mi si può dar contro. Sono molto, ma molto timida, soprattutto quando mi chiedono di cantare, non perché sono stonata, anzi sono intonata, solo che mi imbarazzo e vado in trance. Sono testarda e anche un po’ bugiarda con i miei genitori, ma li adoro ed essi sono fantastici con me. Solo qualche volta mento loro, come tutti i ragazzini, credo. Adoro leggere tutti i tipi di libri, o quasi. Per esempio adesso sono fissata con la saga sui vampiri, ma non vampiri con il mantello, il rossetto e robe da Halloween, persone normal,i ma vampiri. Quando me ne hanno parlato, non mi attiravano né il film né i libri, invece il primo libro della saga l’ho finito in otto giorni. Come al solito avevo giudicato prima di conoscere. Come ho già detto, sono intonata e amo cantare e, per questo, ovunque io vada devo assolutamente cantare un pezzo di “Party in the USA” di Miley Cyrus. Qualche volta vado a giocare a tennis con mio padre oppure vado a nuotare. Naturalmente prendo lezioni di canto e anche di chitarra, perché il mio più grande sogno è quello di diventare una star di Hollywood o almeno una cantante/attrice. Se non riuscissi a realizzare questo sogno, un po’ assurdo per gli altri, ma importante per me, vorrei diventare una scrittrice o una dentista. Sono felice di me stessa e non vorrei MAI cambiare qualcosa di me. Spero di non averti annoiato troppo. Ciao Ciao Silvia 09-01-10 Caro diario, oggi è il 19 Gennaio ed è anche il primo giorno che ti scrivo, quindi mi presento. Mi chiamo Stefano Nuccio, ho 11 anni e vivo a Gambolò. Io ho gli occhi marroni e i capelli castani. Il mio naso e la mia bocca sono piccoli e le mie orecchie invece, pur essendo molto grandi, sono un po’ a sventola. Io sono un ragazzo magro e abbastanza alto. Io sono molto attivo e vivace e per questo nonna mi dice sempre che non sto mai fermo un secondo. Sono anche sportivo, infatti pratico calcio da cinque anni. I primi 4 anni ho giocato qui a Gambolò, invece l’anno scorso ho cominciato a Vigevano, nell’Accademia Vigevano. Il campionato in cui hanno iscritto la nostra squadra è quello dove giocano 11 calciatori. Io gioco laterale sinistra, a centrocampo. Mi alleno il martedì e il venerdì mentre ho la partita al sabato. Sono un ragazzo allegro, ma anche un po’ impulsivo,perché se qualcuno mi dà fastidio mi arrabbio immediatamente. Sono molto chiacchierone: a casa non taccio mai; sono silenzioso solo a scuola durante le lezione, perché devo stare attento e quando dormo. Pur essendo chiacchierone, di fronte ad uno sconosciuto, divento timido. Durante il mio tempo libero mi piace uscire con gli amici, giocare a calcio, stare in compagnia, ad esempio quando usciamo noi ragazzi ci mettiamo d’accordo per mangiare una pizza insieme ed imploriamo i nostri genitori di lasciarci fare. Mi piace giocare con il computer, giocare con la play, disegnare, inventarmi qualcosa per passare il tempo e guardare il film horror, fantasy, polizieschi e di azione. I miei interessi sono stare con le persone che amo di più, fare amicizia, provare esperienze nuove e migliorare le mie conoscenze. Grazie per avermi ascoltato. Stefano. P.S. : Io sono contento di me stesso e non voglio cambiare niente. 19/01/2010 Caro diario, mi chiamo Andrea e da oggi ho un nuovo amico; ti darò anche un nome, ti chiamerò Pippo. Oggi voglio descrivermi, così anche tu saprai come sono fatto. Io sono un ragazzo attivo, voglio sempre fare qualcosa. Per questo sono un ragazzo sportivo. Lo sport che mi piace di più è il calcio; io gioco a calcio a Vigevano, nell’Accademia Juventus. Faccio gli allenamenti il lunedì e il giovedì, poi il sabato c’è la partita. Sabato prossimo andrò con il pullman a Torino dove giocherò contro i bambini della Juventus. Sarà una vera emozione. Adesso mi descrivo, così anche tu puoi immaginare come sono: io sono abbastanza alto e un po’ cicciotello. Io vorrei essere un po’ più magro anche se nel calcio bisogna essere fisici. Ho i capelli color biondo scuro con il ciuffo( io vorrei averli biondi) gli occhi castani(anche questi vorrei averli azzurri), ma vorrei avere anche i piedi più grandi, così potrei giocare a calcio con scarpe originali che partono dal 39 in su. Come vedi ci sono un po’ di cose che vorrei cambiare di me stesso. Penso di essere simpatico, però mi arrabbio facilmente, soprattutto quando gioco a calcio. A me piace mangiare la pizza con tanta mozzarella filante, la cioccolata, il kebap con le patatine fritte e il ketchup. Prima di salutarti devo trovarti un posto segreto: ti metterò nella casetta che ha costruito mia nonna di Garlasco, così non ti troverà nessuno. A presto, Pippo. Ciao Andrea 18 dicembre 2009 Caro diario, visto che oggi è la prima volta che parlo con te, voglio descrivermi. Sono un ragazzo abbastanza alto e di corporatura normale. Ho i capelli corti, castani e mossi e gli occhi marroni che parlano in modo vivace. Ho le orecchie un po’ a sventola e il naso regolare. Sono vivace, simpatico, allegro, intelligente, prudente, un po’ timido, autonomo e ordinato. I miei pregi sono la prudenza, l’ intelligenza, la simpatia e l’ autonomia. Però ho anche dei difetti: sono un po’ distratto, qualche volta dico delle bugie, sono un po’ prepotente e voglio sempre aver ragione o essere il più bravo. Lo sport che pratico e che preferisco è il calcio, inoltre sono molto bravo! Mi piace stare con gli amici e in un gruppo prendere l’ iniziativa e fare il “boss”. Ma mi piace anche ascoltare la musica e soprattutto le canzoni di Caparezza e dei Black eyed pease. Le loro canzoni che preferisco sono “Cacca nello spazio” e “I gotta feeling”. Guardo di solito la televisione per quattro ore al giorno e quando vedo i chitarristi penso sempre che mi piacerebbe suonare la chitarra elettrica. Bene, adesso, amico, verrò al dunque: il fatto è che volevo dirti che mi piaccio e sono contento di essere come sono, perché ho tanti amici, sono bello e simpatico! Secondo te faccio bene o male a piacermi? Va beh, anche se non mi rispondi subito non importa… è arrivato il momento di salutarci. Allora sai cosa ti dico? Ciao! Emanuele 18 dicembre 2009 Caro diario, sono Asia, ho undici anni ed abito a Gambolò. Oggi volevo parlarti di me. E’ la prima volta che ti scrivo e come prima cosa voglio parlarti del mio aspetto fisico, del carattere, dei miei interessi e di tante altre cose di me. Beh, come aspetto fisico devo confessarti che non sono male (non è per vantarmi)! Sono abbastanza alta e magra. Prima ero magrissima, ora ho messo su qualche chilo e sono giusta per la mia età. I miei capelli sono di un biondo scuro, mentre i miei occhi cambiano a seconda del tempo! Qualche volta sono verdi, altre volte azzurri o addirittura più scuri. Insomma, ce li ho un po’ pazzerelli! Ho il naso leggermente a patatina e la bocca carnosa. La mia carnagione è chiara, ma quando mi abbronzo, divento subito nera. Sono molto chiacchierona e devo confessarti che mi arrabbio sempre per qualsiasi cosa! Sono anche molto vanitosa, perché voglio sempre essere pettinata bene, avere dei bei vestiti e vorrei anche truccarmi qualche volta, ma mia mamma dice che sono troppo piccola. Mi piacerebbe vestirmi e truccarmi anche come la mia prof. di italiano, è sempre molto bella! Sono socievole solo con le persone che voglio io! Di solito sono molto precisa e responsabile, anzi fin troppo! A me piace abbastanza leggere, anche se preferisco ascoltare la musica, guardare la TV, giocare con la Wii, uscire con i miei amici. Insomma leggere sì, mi piace abbastanza, però lo classificherei negli ultimi posti. Con i videogiochi mia mamma mi lascia solo mezz’ ora al giorno. A me piacciono tantissimo gli animali, infatti il mio sport preferito è equitazione! Amo la musica pop, dove suonano anche i bassi! Non ho un cantante preferito, mi piacciono tutti quelli recenti! Io sono contenta di me stessa, perché mi piace il mio carattere e il mio aspetto fisico. Forse i difetti preferirei non averli! Ora però devo andare, ci vediamo domani o tra qualche giorno! Ciao ciao! Asia 18/12/2009 Caro diario, anche se siamo amici ed io so bene come sei fatto, tu non sai come sono fatto io, quindi te lo spiegherò per farti capire con chi hai a che fare. Sono un ragazzo alto di media statura, castano e con gli occhi marroni; sono pigro e mi piace chiacchierare con gli amici. Mi piace stare spaparanzato sul divano come un pascià facendomi servire dai miei nonni, ma anche andare in giro con i miei amici, pattinare o chiacchierare mentre vado al bar. Quindi sono anche un po’ egoista, disordinato ma attivo, vivace e pasticcione; se devo mettere dell’impegno per una cosa che mi interessa, ci metto tutto me stesso. Pratico violoncello da due anni e, non per vantarmi, lo faccio così bene che suono già in orchestra: ho fatto cinque saggi per delle feste del paese, suono in chiesa tutte le domeniche e ho suonato persino per una messa del Vescovo. Fra poco inizierò calcio, se non avessi avuto il problema del piede (mi hanno operato per i piedi piatti), avrei iniziato già da quest’anno!!! Tuttavia sono contento di me stesso perché se cambiassi qualcosa della mia vita non sarei più come prima e avrei amici diversi con rapporti diversi. E ora che mi conosci, possiamo salutarci… quindi un caloroso “ciao” e “a domani”. Filippo Gambolò, 20 Gennaio 2010 Caro Diario, dal momento che diventeremo buoni amici ho deciso di parlarti di me. Mi chiamo Eva e ho undici anni, ho i capelli corti, biondi con una ciocca colorata di viola e sono di corporatura slanciata ed ho gli occhi marroni, quasi neri. Mi piace stare sola, quindi mi definisco una tipa solitaria. Certi miei conoscenti mi definiscono depressa per la musica che ascolto e per i libri che leggo solitamente; beh, forse è vero: sono anche un po’ depressa! Mi rispecchio nel colore nero (in verità è un’assenza di colore, ma non importa): sono molto cupa, evanescente, sempre un po’ giù di morale, ma in fondo saranno ben fatti miei; non sono malata, è il mio carattere e a me sta bene così. Se fossi un animale sarei di sicuro un gatto: sono misteriosi e cupi come me. I miei interessi si rivolgono verso la musica Rock “deprimente”, Hardcare, Speedcare, metal e goth. I miei gruppi musicali preferiti sono: gli Evanescence, i 30Seconds to Mars, i My Chemical Romance e i Tokio Hotel, invece i miei cantanti preferiti sono Marylin Manson ( ma non vorrei mai ridurmi nel suo stato) e Michael Jackson. Il mio hobby preferito è leggere, poi , perché credo che nessuno mi capisca sul serio; per la verità le cose meno intime le confido a Silvia, la mia vicina di banco. Noi due ci capiamo ed ella non mi critica mai. Proprio per questo motivo ho bisogno di un amico veramente fidato e vorrei che questa persona fossi tu. Io ti scrivo e, così facendo, posso sfogarmi liberamente senza che nessuno mi giudichi; mi giudica già abbastanza mia madre, non mi serve “un’altra vipera”, lei basta e avanza! Come ogni amico hai bisogno di un nome…mmm che ne dici di Jason? A me piace “un botto”. Inizierò col dirti una cosa: Caro Jason, io sono più che contenta di me stessa, non voglio cambiare, non cambierò mai per nessuno perché “io mi vado a genio così”! Bye! (=ciao!) La tua unica ed inimitabile Eva PS: sono un po’ sfacciata, vero? ALLEGATO E Scrivi la prima pagina del tuo nuovo diario Caro diario, oggi è il giorno in cui diventerai il mio fidato amico. Penso che sia bello avere un amico come te, che sappia tenere i miei segreti al sicuro. Ti scriverò ogni giorno dei fatti successi a scuola, delle mie avventure con gli amici, delle mie partite a calcio. Ci tenevo tanto ad averti perché anche molti dei miei compagni hanno un proprio diario su cui scrivere e sfogarsi. Ti ho trovato nella cartoleria del centro della mia città, ci siamo piaciuti a vicenda perché, tra i tanti diari che erano esposti, tu sei quello che ha attirato subito la mia attenzione. Ti sei presentato con la tua bella copertina verde con il disegno di un fantasma minaccioso che si impegna a tenere lontano le occhiate dei curiosi. Io mi chiamo Pietro e ti chiamerò George, spero che questo nome ti piaccia, l’ho scelto perché mi ricorda un vecchio gatto dei fumetti. Mi auguro di non annoiarti con i miei racconti, mi piacerebbe tanto che tu potessi rispondermi e darmi dei consigli, ma so che non è possibile. Sono certo comunque che raccontarti le mie giornate e i miei pensieri mi aiuterà a fere chiarezza dentro di me. Ho deciso che il tuo nascondiglio segreto sarà il secondo cassetto del mio comodino, spero ti sentirai a tuo agio, sarai in compagnia della mia collana preferita. Scusami, ma adesso devo proprio andare. Il nostro appuntamento sarà tutte le sere prima di addormentarci. A domani quindi e buona notte. Pietro Cara Giugia, sì, ti darò questo nome, un nome divertente e carino per non farti rattristare. Io non ho mai pensato di avere un diario, ma ora ho cambiato idea. Mi sei stato regalato il giorno del mio compleanno e, quando ti ho visto, ho pensato che non mi saresti servito un granchè e che forse ti avrei usato per fare degli scarabocchi; poi ci ho ripensato e ho deciso di provare questa “avventura” del diario che non ho mai sperimentato prima. Tu mi sarai molto d’aiuto: con te mi potrò sfogare e ti potrò raccontare la mia giornata perché, a volte, le persone che mi sono vicine sono troppo occupate per ascoltarmi. Inoltre ti metterò al corrente della mia opinione sui fatti accaduti, anche se magari saranno un po’ noiosi, ma non mi preoccupo più di tanto perché ho sentito dire che sei molto paziente. La mia vita è abbastanza tranquilla e ho dei buoni amici. Oggi a scuola ho imparato tante cose interessanti; in questo periodo, nella mia classe, ci sono molti assenti a causa dell’influenza e anch’io sono stata ammalata per qualche giorno. Secondo me la scuola è un po’ noiosa, ma imparo tante cose nuove che mi serviranno quando sarò grande quindi, anche se non sempre ne ho voglia, mi impegno e studio. Ora che sai qualcosa in più su di me, ti saluto e ti do appuntamento alla prossima. A presto Martina Cara Giulia, ti ho dato questo nome non per una ragione in particolare, ma semplicemente perché mi “ispirava”. Mi chiamo Angela, ho 12 anni e ho sempre pensato che il diario fosse una cosa inutile, da bambini, forse perché ho sempre avuto amiche fidate con cui scambiare segreti e confidenze, ma, ora che è iniziata la scuola, non ci vediamo più così spesso e io mi sento un po’ sola. In classe poi, abbiamo letto alcune pagine del Diario di Anna Frank e mi sono resa conto che è importante sfogarsi, scrivendo sul proprio diario tutte le emozioni che si sono provate durante la giornata o le osservazione fatte a scuola. Per questo motivo ti voglio scrivere perché durante l’anno scolastico non ho un’amica che ascolti con pazienza i miei sfoghi, che capisca i miei sentimenti e mi dia consigli sulle mie esperienze, belle o brutte che siano. In questa prima pagina però voglio dirti anche qualcosa di me. Voglio assolutamente che tu sappia che la mia famiglia si è allargata da poco perché sono arrivai due gemellini, una femmina e un maschio (Noemi e Niccolò): sono bellissimi, anche se piangono tanto! E’ come se fossero un po’ anche i miei figli perché so dar loro da mangiare, li cambio, li faccio addormentare…insomma, li adoro! Ora però ti devo proprio salutare perché a dormire è meglio che vada io, visto che è molto tardi. Ti saluto e….alla prossima puntata! Ciao Angela ALLEGATO F Traccia un ritratto di te stesso che metta in luce i tuoi interessi. Da piccola mi piaceva “tirare fuori ” i miei pupazzi e le mie bambole, ma ora preferisco giocare al computer e al gameboy, anche se mi rimane lo stesso la voglia di tornare bambina. Gioco molto volentieri con i miei amici all’aria aperta con la palla, specialmente a muretto. Anche la danza per me è uno sport molto bello perché , ballando, ci si può sfogare, come accade nel nuoto sincronizzato. Quando faccio i saggi, cerco di dare tutta me stessa, inoltre la danza è uno sport di squadra e per questo io penso che ci si diverta di più. Mi piace anche leggere, soprattutto libri che parlano di problemi sociali, come “Iqbal”e di tanto in tanto distrarmi guardando film, realityshow, soapopera come Beautiful. Forse esagero nel guardare la tv : la guardo per tre ore al giorno. I film che preferisco sono quelli drammatici. Come tutti i ragazzi amo la musica. Mi piacciono come cantanti Laura Esquivel e Brenda Asnicar. La mia canzone preferita è Domani , una canzone creata per l’Abruzzo. Tra i miei difetti peggiori penso che si possa elencare la pigrizia, perché alla mattina mi piace restare a letto. Samuele ALLEGATO G Io e i miei compagni Che tipo di rapporto hai con i tuoi compagni di classe? Quali comportamenti assumi nei loro confronti? Di volta in volta,indica con una crocetta le voci che ti riguardano. 1) in classe vai d’accordo: - con tutti i compagni - con quasi tutti i compagni - con pochi - con nessuno 2) nei lavori di gruppo: -collabori attivamente con tutti i compagni -collabori attivamente solo con alcuni -non ami lavorare in gruppo e quindi non collabori -accetti senza discutere tutte le decisioni dei compagni 3) nel corso di una discussione, di un dibattito su un determinato argomento: -ascolti e rispetti le opinioni dei compagni -interrompi i compagni e non rispetti le loro opinioni -sei disposto a modificare una tua opinione o a rinunciare a una tua idea, se ti rendi conto che hanno ragione gli altri - non sei disposto a modificare una tua opinione o a rinunciare a una tua idea, se ti rendi conto che hanno ragione gli altri - intervieni raramente o non intervieni affatto perché temi di dire cose sbagliate e di essere preso in giro dal compagno 4) per quanto riguarda gli strumenti di lavoro: - sei disponibile a prestarle ai compagni - li presti mal volentieri - ti rifiuti di prestarli 5) se un compagno è in difficoltà a svolgere un lavoro e ti chiede aiuto: - sei disposto ad aiutarlo - non sempre ti dimostri disponibile ad aiutarlo - non sei disposto ad aiutarlo 6) Un compagno prende un bel voto: - ti congratuli con lui e gli fai i complimenti - assumi un atteggiamento del tutto indifferente - provi invidia e gelosia 7) se un compagno,durante un’ interrogazione o in un compito,sbaglia: - ti dispiace - assumi un atteggiamento del tutto indifferente - lo prendi in giro 8) se vieni accusato ingiustamente da un compagno: - gli chiedi educatamente spiegazioni e cerchi di difenderti - ti arrabbi e lo insulti - non ti difendi e fai l’offeso 9) se ti rendi conto che una tua frase o una tua azione ha offeso un compagno: ti dispiace e gli chiedi scusa - hai difficoltà a chiedergli scusa - non gli chiedi scusa 10) - se un compagno ti provoca o ti prende in giro: cerchi di mantenere la calma e di non prendertela ti innervosisci e reagisci in modo aggressivo - assumi un atteggiamento del tutto indifferente 11) se sei in disaccordo con un tuo compagno: - cerchi di difendere le tue idee con toni decisi, ma mai aggressivi - difendi le tue idee con toni accessi o addirittura aggressivi - non lotti per difendere le tue idee 12) se ti accorgi che un tuo compagno è triste, demotivato: - cerchi di conoscerne la causa, di consolarlo oppure di coinvolgerlo in attività divertenti - lo fai notare all’insegnante affinché intervenga con sistemi appropriati - assumi un atteggiamento del tutto indifferente in quanto pensi che i problemi dei compagni non ti debbano interessare riflettendo sulle risposte che hai dato, quale pensi che sia il tuo comportamento nei confronti dei compagni? - di collaborazione di rispetto di competizione di ostilità, aggressività di indifferenza altro (specificare) se il tuo comportamento risulta negativo o passivo, di indifferenza, devi sforzarti di migliorarlo. È importante, infatti,stabilire con i compagni di classe dei comportamenti corretti, educati responsabili, di collaborazione e rispetto reciproci. Io e i miei insegnanti Il rapporto che un alunno stabilisce con i propri insegnanti è decisamente importante perché influisce moltissimo sul rendimento e sul proprio “star bene” a scuola. Ti proponiamo alcune domande per riflettere sul rapporto che hai con i tuoi insegnanti. 1) come definiresti il tuo rapporto con gli insegnanti? ( indica con una crocetta la risposta appropriata) - decisamente buono - abbastanza buono - buono con alcuni,conflittuale con altri - conflittuale 2) se hai definito “conflittuale” il rapporto con gli insegnanti spiegane le ragioni. 3) hai un’insegnante “speciale” che preferisci rispetto agli altri? - si - no 4) se alla domanda precedente hai risposto “si”, quali caratteristiche comportamentali ha questo tuo insegnante preferito? 5) quale opinione pensi che gli insegnanti abbiano di te? 6) Per te, è importante l’opinione che gli insegnanti hanno di te? Perché? 7) se un insegnante non ha una buona opinione di te,quale atteggiamento assumi? - sei completamente indifferente. - ti impegno a modificare il tuo comportamento in modo da fargli cambiare opinione. - ti demoralizzi e pensi che non ci sia alcuna possibilità di fargli cambiare opinione. - Altro(specificare) 8) quali aspetti di te vorresti che fossero maggiormente considerati e apprezzati dai tuoi insegnanti? 9) quando i tuoi insegnanti ti affidano l’incarico o una responsabilità, ti senti orgoglioso e ti fai in quattro per assolvere l’impegno, oppure cerchi di evitarlo accampando mille scuse? 10) che cosa vorresti poter migliorare del tuo rapporto con gli insegnanti? - la confidenza - la stima - la disponibilità - la fiducia - la comprensione 11) secondo te, quali doti deve possedere un insegnante x creare in classe con un clima di serenità indispensabile a favorire l’apprendimento? Indica con una crocetta le risposte che ritieni appropriate, poi confrontale con quelle dei compagnie e discutine in classe. - essere molto permissivo - essere sereno, cordiale. - saper incoraggiare gli alunni. mostrare interesse nei confronti dei problemi, sia di natura scolastica sia extrascolastica, degli alunni. ALLEGATO H Nick Hornby L’arrivo di un nuovo alunno Tratto da ”Un ragazzo” Comprensione del testo 1)Perché Marcus, la notte dopo il suo primo giorno di scuola, si veglia ogni mezz’ora o quasi? Marcus si sveglia ogni mezz’ora o quasi, perché ha paura di ritornare nella nuova scuola, e di essere ancora preso in giro. 2)Il mattino dopo, a colazione, Marcus quale atteggiamento assume? Di conseguenza, la madre, che cosa gli dice? Marcus a colazione è triste, ma sua mamma lo consola dicendo che prima o poi si abituerà. 3)Arrivato a scuola, Marcus si reca in classe e si siede al suo banco. Nell’aula ci sono due ragazze. Come si comportano nei suoi confronti? Arrivato a scuola Marcus, vede due ragazze che però lo ignorano. 4)Quella mattina, a scuola, va tutto bene fino a dopo l’intervallo. Infatti, Marcus come trascorre le due ore di matematica? E durante l’intervallo che cosa dice al professor Brooks? Marcus trascorre le ora di matematica in modo piacevole e durante l’intervallo chiede al professore di far parte del suo gruppo di computer. 5)Purtroppo, però, durante l’ora d’inglese le cose vanno di nuovo male. Perché “di nuovo”? Che cosa era successo il giorno prima sempre durante l’ora d’inglese? E questa volta quale episodio suscita risalto e scherno da parte dei compagni? Quale sentimento prova Marcus nei confronti dell’insegnante e perché? Il giorno prima, nell’ora d’inglese, Marcus si era messo a cantare ad alta voce durante una lettura ed ora un suo compagno spiega alla professoressa come riconoscere un pazzo e riferisce della figura che Marcus aveva fatto il giorno prima. Da quel momento Marcus odia la professoressa, perché si mette a ridere pure lei. 6)Secondo te, quali erano i veri problemi di Marcus? In che modo pensi che avresti potuto aiutarlo? I veri problemi di Marcus erano che non riusciva a socializzare con i compagni e con la maggior parte degli insegnati. Avrei potuto aiutarlo diventando sua amica e poi l’avrei presentato ai miei amici per far loro capire che sbagliavano a prenderlo in giro. ALLEGATO I Terry Wardle Le ore di matematica Tratto da "Il problema più difficile del mondo" Comprensione del testo 1)Perché il viso di Billy si fa sempre più scuro man mano che si avvicina a scuola? Man mano che si avvicina a scuola il viso di Billy si fa sempre più scuro perchè alla prima ora avrà matematica, una materia che non capisce e che non gli piace. 2)Perché Billy, una volta entrato in aula, emette un profondo sospiro di sollievo? Billy, quando entra in classe, emette un profondo sospiro di sollievo perchè vede che Miss Penny, insegnante di matematica, non è ancora arrivata. 3)Quale reputazione ha la classe di Billy e perchè? La classe di Billy è considerata la peggiore tra le quattro prime esistenti, perché Harris e i suoi amici fanno gli stupidi durante tutte le ore di lezione, tranne quelle di matematica. 4)Come si comportano gli alunni quando Miss Penny entra in aula? Quando Miss Penny entra in aula gli alunni diventano silenziosi e nell'aula c'è molta tensione. 5)Quale episodio rende di cattivo umore e irrita particolarmente Miss Penny? Miss Penny si irrita quando vede che Billy non ha eseguito i compiti. 6)Quale domanda di Billy mette in imbarazzo Miss Penny? Billy mette in imbarazzo Miss Penny chiedendole quale sia il problema più difficile del mondo. Analisi del testo 1)Chi è Jumbo? Quali sono le sue caratteristiche fisiche? Jumbo è il migliore amico di Billy e un suo compagno di classe; è chiamato così perchè è un ragazzino grasso. In realtà è carino, con lineamenti regolari e occhi azzurrissimi; porta gli occhiali e ha un viso paonazzo a causa della corsa. 2)Caratteristiche di Miss Penny: -insegna matematica -è molto temuta dagli alunni -durante le sue lezioni c'è un religioso silenzio -con gli alunni ha un rapporto freddo e distaccato. ALLEGATO L Tracy Kidder Un’insegnante severa, ma giusta Tratto da “Un posto che si chiama scuola” Comprensione del testo 1)Il lunedì mattina Mrs Zajac è severa. Di conseguenza, come si devono comportare gli alunni? Gli alunni il lunedì mattina devono obbedire immediatamente a Mrs Zajac. 2)Come si comporta Mrs Zajac nei confronti degli alunni che non svolgono i compiti a casa? Se gli alunni si dimenticano i compiti a casa per una sola volta, Mrs Zajac li perdona, ma se lo dimenticano più volte li minaccia di far loro saltare l’intervallo e di farli uscire da scuola in ritardo, in modo che dovranno prendere l’ultimo autobus. 3)Che cosa pensa Julio di Mrs Zajac? Julio pensa che Mrs Zayac sia un’insegnante severa. 4)Durante le lezioni di Mrs Zajac bisogna rispettare alcune regole. Quali? Durante le lezione di Mrs Zajac bisogna alzare la mano per fare una domanda o dare una risposta, non bisogna fare la spia e non si deve usare un “linguaggio da strada”, come lo chiama ; bisogna sempre essere educati e non si deve bestemmiare. 5) Quali errori Mrs Zajac corregge in continuazione? Mrs Zajac, quando un bambino parla, corregge in continuazione gli errori di grammatica. 6)A volte Mrs Zajac organizza dei giochi o delle attività particolari. Quali e perché? Organizza dei giochi e degli indovinelli prima di un compito in classe per prepararli bene e non fare errori grammaticali. 7)Nella classe di Mrs Zajac qual è il giorni più bello, tranquillo e felice?Perche? Il giorno più bello e più tranquillo nella classe di Mrs Zajac è il venerdì, perché dopo l’intervallo Mrs Zajac legge dei racconti ad alta voce e i bambini possono ascoltare , disegnare a scrivere qualcosa senza disturbare gli altri. 8) Secondo Judith, Mrs Zajac è una delle migliori insegnanti che abbia mai avuto. Perché? Judith pensa che Mrs Zajac sia una delle migliori insegnanti che abbia mai avuto perché è severa, ma gentile e giusta. Inoltre è sincera, carina e chiara. Anche nella mia classe bisogna rispettare alcune regole: -fare i compiti o avvisare preventivamente che non si sono svolti; -stare zitti durante le lezioni; -non tirare i gommini; -rispettare i compagni e gli insegnanti; -portare il materiale; -alzare la mano per intervenire durante la lezione; -non usare un linguaggio volgare e dialettale; -comportarsi in modo educato; -alzarsi quando entra un insegnante o il Preside; -non picchiare; -non fare domande inopportune. ALLEGATO M Roald Dahl Capitan Harcastle Tratto da “Boy” Comprensione del testo 1) Chi sono i personaggi del brano? I personaggi del brano sono Roald e il Capitan Hardcastle. 2) In quale luogo sono avvenuti i fatti narrati? I fatti narrati sono avvenuti in una scuola, durante un compito in classe. 3) Quando avvengono? I fatti avvengono nel 1923. 4) Chi è il narratore dei fatti? Il narratore dei fatti è Roald, ovvero lo scrittore. 5) Perché il capitan Hardcastle decide di punire Roald? Il Capitan Hardcastle decide di punire Roald perché l’aveva scoperto parlare con un suo compagno durante un compito in classe. 6) In che modo cerca di difendersi Roald? Roald si difende dicendo che stava chiedendo ad un suo amico un pennino per scrivere, non per farsi suggerire le risposte come pensava Hardcastle. 7) In che cosa consiste il sistema di stelle e strisce cui si riferisce l’autore? Che cosa si è meritato Roald? Il sistema delle strisce e delle stelle consiste nel premiare con una stella gli alunni che si comportano bene o svolgono correttamente un esercizio e nel punire con una striscia gli alunni che disturbano la lezione mattutina. Roald riceve una striscia. 8) Quale pena gli infligge il Direttore? Il Direttore gli infligge una pena terribile: lo bastona con delle canne sulla schiena. 9) Perché Roald nonostante il dolore decide di non emettere alcun lamento? Roald, nonostante il dolore, decide di non emettere alcun lamento perché non vuole dare soddisfazione al Direttore. ALLEGATO N Scrivi una pagina di diario presentando la tua classe. Soffermati in particolare sulla descrizione psicologica di alcuni compagni che hanno colpito la tua attenzione per vari motivi (impegno nello studio, partecipazione, disinteresse, simpatia, disponibilità…). Sei soddisfatta dei tuoi compagni? Pensi che lo siano anche gli insegnanti? Si potrebbe forse migliorare qualcosa? 05/03/2010 Caro diario, oggi ho proprio voglia di scriverti per parlare della mia fantastica, ma bizzarra classe. Siamo in ventuno, otto femmine e tredici maschi, purtroppo! Vorrei parlarti dei miei “nuovi” amici maschi: Giovanni, Samuele e Matteo. Credevo che nella mia classe quasi tutti i maschi fossero un po’ stupidi, ma conoscendo a fondo questi tre ragazzi sono rimasta davvero colpita. Samuele lo conosco da quattro anni, perché alle elementari siamo stati in classe insieme, ma prima non lo avevo mai notato; Giovanni lo conoscevo, pure lui, dalle elementari,i ma eravamo in classi differenti. L’ultimo, Matteo, mi ha colpito davvero, davvero molto. Arriva da Lomello ed è riuscito ad ambientarsi subito. Tutte le mie amiche non lo sopportano molto e spesso dicono che mi piace, solo perché parlo molto con lui, ma io lo vedo unicamente come un grande amico “scimmione”! E’ il suo soprannome, l’ho inventato io! Una mia amica, Silvia, pensa che non sia normale avere degli amici maschi, ma parla proprio lei che scherza di continuo con i compagni che siedono davanti al suo banco. Non voglio soffermarmi troppo su di lei, prima di dire cose da” pessima amica”, voglio parlare di questi tre ragazzi. Sono molto simpatici e a loro non sembra così “osceno” avere un’amica femmina; infatti non è strano come Silvia pensa. Io la vedo molto cambiata in questi mesi, rispetto alle elementari. Alle elementari avere un maschio come amico non era poi così strano, alcune avevano anche il cosiddetto “fidanzatino”… sto divagando troppo… torno al discorso sulla mia amica; in quest’anno mi sembra troppo competitiva, pensa che ogni cosa che facciamo insieme debba diventare una sfida. Va be’ basta. Argomento chiuso. Penso di aver aperto troppi discorsi. Comunque, Gio’, Samu e Scimmione parlano soprattutto di computer, Xbox (o come si scrive) Wii, Nintendo DS ecc., un argomento che mi interessa molto e nel quale sento di potermi esprimere, dare la mia opinione e scherzare. . proprio ringraziare la prof. Baraglia che mi ha cambiato di posto e mi ha messo in mezzo ai maschi giusti. Io sono molto soddisfatta dei miei compagni e della mia classe in generale. Gli insegnanti invece, non credo siano molto contenti, perché, come avevo accennato all’inizio, la mia classe è un po’ bizzarra, ne succedono di tutti i colori e infatti si potrebbe migliorare in molte cose, tipo niente mani addosso, stare zitti per almeno tutta l’ora (non ci siamo ancora riusciti). Comunque qualche battutina va sempre bene! Un bacio! A domani ^_^ ^^_Silvi@_^^ Scrivi una pagina di diario presentando la tua classe. Soffermati in particolare sulla descrizione psicologica di alcuni compagni che hanno colpito la tua attenzione per vari motivi( impegno nello studio, partecipazione, disinteresse, simpatia, disponibilità …). Sei soddisfatto dei tuoi compagni? Pensi che lo siano anche gli insegnanti? Si potrebbe migliorare qualcosa? 05-03-10 Caro diario, è da un po’ di tempo che non ci sentiamo. Sono molto impegnato in questi giorni, ma adesso ho del tempo libero. Oggi voglio presentarti la mia classe e parlatene un po’. Essa è abbastanza numerosa: siamo in ventuno. Siamo una classe rumorosa e che non studia, come ci dice sempre la prof. Zoppi. C’è un mio compagno di nome Andrea Marrale che è un ragazzo che si arrabbia molto facilmente e piange spesso, alcune volte per cose importanti, altre, invece, per cose senza senso. C’è stato un episodio che mi ha molto impressionato: era un lunedì e stavamo facendo Educazione Tecnica; in classe con noi c’era la Prof. Petrungaro e Samuele Strazeri. Samuele ha cominciato a prendere in giro Andrea dicendogli “pingu”. Andrea, dopo un po’ , si è arrabbiato e ha inseguito Samuele per la classe; quando Samuele si è fermato ha preso la stampella di Federico e Andrea ha distrutto la riga, tirandola contro la stampella. Per fortuna non si è fatto male nessuno,ma l’episodio ci ha un po’ impressionati. C’è un altro mio compagno che mi ha colpito ed è Sascia Attardo. Dall’inizio dell’anno, fino a lunedì, era tranquillo, invece lunedì, mentre eravamo in palestra, lui e il mio compagno Federico Bassi si sono picchiati e poi sono stati mandati dal Preside. Tra le femmine c’è una mia compagna, di nome Erika Ardesi, che è una ragazza che non studia, non fa i compiti, quando ha un’interrogazione sta a casa per non essere interrogata e poi prende brutti voti. Non ho ancora capito perché si comporta così. Ci sono poi i miei amici, con cui scherzo sempre, che sono Stefano Nuccio che è un lazzarone, come gli dice sempre la Prof. Baraglia, Samuele Esposito e William Villa che sono due ragazzi molto simpatici. Un altro mio compagno, Edoardo Farinello è un ragazzo che partecipa alle lezioni, si impegna tanto nello studio ed è simpatico. Anche Mattia Manassa è un mio amico. Lui dall’inizio dell’anno ad oggi è cambiato tantissimo. Silvia Gilardini è una ragazza molto brava, studia, partecipa ed è simpatica. Un mio compagno di nome Matteo Guarnieri invece, non è cambiato per niente dall’inizio dell’anno, anzi è peggiorato, perché non partecipa e non s’impegna, però è simpatico. Ora ti lascio e saluto sia te, sia i miei compagni, Andrea P.S. Io sono soddisfatto dei miei compagni perché sono simpatici e gioco con loro, però non vado d’accordo con tutti. Non tutti gli insegnanti, però, sono contenti di noi, perché non studiamo abbastanza, siamo superficiali e siamo rumorosi. Forse si potrebbe studiare di più, portare sempre il materiale giusto ed eseguire i compiti. ALLEGATO O Facendo riferimento al brano di Roal Dahl “Capitan Hardcastle”, letto in classe, scrivi una pagina di diario in cui esponi le tue considerazioni sulle regole di comportamento che è giusto rispettare nella scuola di oggi, confrontandole con quelle del passato. Ricordi qualche episodio significativo? Esprimi un giudizio in merito Caro diario, sono due giorni che non ci sentiamo e mi sei mancato tantissimo. Alcuni direbbero che è impossibile sentire la mancanza di un diario, ma io non sono d’accordo. Tu, infatti, per me sei un amico in carne ed ossa. Continuerei a farti i complimenti, ma ora ti voglio raccontare della lunga conversazione che abbiamo fatto due giorni fa in classe riguardo alle regole che bisogna rispettare a scuola. Tutto è iniziato dalla lettura, in classe, di “Capitan Hardcastle”, un brano dell’autobiografia di Roal Dahl: avevamo opinioni diverse, ma io non ho espresso la mia, perché ho sempre paura di sbagliare. La professoressa ci ha posto delle domande sulle regole di comportamento che pensiamo sia giusto rispettare a scuola e le abbiamo confrontate con quelle della scuola del passato. Poi ci ha chiesto di raccontare qualche episodio che è successo nella nostra classe e di esprimere le nostri opinioni al riguardo. Io, in quell’occasione non ho parlato, ma ora racconterò tutto a te. Non ritengo giusto che, anche se lontano nel tempo, un ragazzino abbia ricevuto delle frustate solo perché aveva chiesto un pennino al compagno. Era il 1900(o giù di lì), non l’anno “0”! Caspiterina,è una vera ingiustizia! Il direttore e il maestro avevano un cervello inferiore a quello di un canarino: a scuola bisogna trovarsi a proprio agio e non sentirsi come in un campo di concentramento. E poi trovo molto stupido il sistema delle “ strisce e delle stelle”! Ora, però, basta parlare della scuola del passato e delle sue regole che non condivido affatto. Al giorno d’oggi a scuola le cose vanno decisamente meglio: gli alunni non vengono più picchiati e vengono mandati dal Direttore solo per cose molto serie. Ora ti parlerò delle regole che bisogna rispettare nella mia classe. La prima è “non picchiare”; ecco, non posso dire di condividerla del tutto, perché io, una volta, non l’ho rispettata e quindi sono stata richiamata dal Preside e schedata, ma non presa a frustate! Un’altra regola è che bisogna rispettare i compagni e gli insegnanti: io l’ho sempre fatto e ritengo che sia una regola essenziale per il buon funzionamento della classe. Anche “alzare la mano prima di intervenire”è una regola importante per non creare confusione in classe. “Non prendere in giro”: ecco un’altra regola che non ho sempre rispettato. Sono malefica, vero? Beh, ho picchiato per difendermi, ma ho preso in giro perchè...è talmente stupido il motivo che preferisco non dirtelo. Voglio ora raccontarti quel che è successo in classe questa mattina durante l’ora di Ed. fisica, l’ora della mia insegnante preferita, la professoressa Bossi. Eravamo tutti nello stesso spogliatoio, perché aspettavamo di essere chiamati per iniziare la prova di orienti ring. Alcuni miei compagni hanno iniziato a lanciarsi il cappello di Sascia, poi lui e Federico si sono spintonati e Federico lo ha graffiato. A quel la cosa è degenerata ed Andrea è andato a chiamare la Professoressa Bossi che li ha portati dal Preside che li ha “schedati”. La mia opinione? Penso che tutto si potesse risolvere diversamente, senza che nessuno fosse portato dal Preside, con una bella sgridata e le scuse reciproche. Ora passiamo ad un altro capitolo: io abolirei ogni regola e farei una scuola con due sole materie, arte ed ed. fisica. No, sto scherzando: le regole da rispettare vanno benissimo e una scuola senza le altre materie sarebbe una noia mortale. Una cosa , però, la cambierei: i gusti musicali del professor Carnevale Carlino. Mi piacerebbe che ci insegnasse a suonare la musica rock, punk, metal e anche qual cosina di hardcore e goth. Ora vado, perché comincia a dolermi la mano. Bye, bye Eva Scrivi una pagina di diario in cui descrivi il tuo rapporto attuale con gli insegnanti, lo confronti con quello degli insegnanti della scuola elementare ed esprimi i tuoi desideri per stabilire un rapporto sempre migliore. Caro diario, è abbastanza bello il rapporto che ho instaurato con i professori, anche se con uno di loro non è che vada molto d’accordo. Lo so, forse parlo un po’ troppo e allora mi sgrida! Ma succede anche quando non faccio niente e mi sembra che sgridi solo me! E questo mi dà molto fastidio! Alle elementari tutto era diverso. Le maestre erano, in poche parole, fantastiche!Comprensive,sempre disposte ad aiutarmi. Qua, mi piacerebbe che i professori fossero un po’ più comprensivi!Vorrei che questo prof. capisse che a me alcuni suoi comportamenti danno fastidio! Con affetto Vivi ALLEGATO P Scrivi una pagina di diario per parlare del progetto sul bullismo al quale hai partecipato con la tua classe. Soffermati in particolare su una lezione e spiega come si è svolta e in che modo vi hanno coinvolti: pensi che questo lavoro sia stato utile? Hai notato all’ interno della tua classe atteggiamenti o comportamenti più maturi? Riporta le tue riflessioni. 17 maggio 2010 Caro diario, nelle ultime quattro settimane, nella quarta e nella quinta ora, io e la mia classe abbiamo lavorato ad un progetto sul bullismo. Ci hanno aiutato anche Cristian ed Ernesto, degli psicologi che vanno di scuola in scuola quasi ogni giorno. Ci siamo divertiti molto, abbiamo discusso, giocato, chiacchierato e ci siamo anche fatti sgridare!!! Appena sono arrivati, questi ragazzi hanno attaccato sulla lavagna un foglio e hanno scritto: BULLI, NO GRAZIE ! All’inizio non avevamo capito bene cosa volessero. Sapevamo solo che erano qui per “combattere i bulli”. Infatti hanno iniziato chiedendoci chi fosse per noi un bullo. Abbiamo risposto diverse cose, come chi picchia, chi prende in giro, chi ruba i soldi, chi minaccia…….. Cristian ed Ernesto sembravano soddisfatti delle nostre risposte e le hanno subito scritte nel cartellone. Poco dopo, hanno chiamato due di noi e hanno fatto distribuire alcuni fogli con dei vecchi giornali. Noi non capivamo a cosa servissero, ma loro ci hanno detto di descriverci su quel foglio, con ritagli di giornali che ci raffigurassero. Il lavoro è stato molto divertente. Infatti, dopo averlo consegnato, ci hanno chiamato uno ad uno e ci hanno fatto spiegare come ci eravamo presentati. Io ero un po’ emozionata, ma piano piano, sono riuscita a palare. Altri però erano così emozionati che al momento di parlare, si sono agitati e sono stati muti come pesci. Ovviamente, Cristian ed Ernesto hanno cercato di tranquillizzarli, ma molti, compresa io, gli mettevano più agitazione. La lezione è stata molto bella, come anche tutte le altre. Dopo quella volta, però, ci hanno dato un fogliettino da compilare a casa che chiedeva chi era secondo noi un bullo della letteratura o dello sport o del cinema o della televisione………..è stato un lavoro molto divertente. A me è toccato scrivere il bullo dello sport. Io ho risposto che era Maradona, ma sinceramente, ho tirato ad indovinare. Penso che questa lezione sia servito molto a tutta la classe perché è qualcosa che, in un modo o nell’altro, riguarda ciascuno di noi. Infatti penso che come sia stata bella per me, lo sia stato anche per i miei compagni; sarà perché, anche se poco, il comportamento di tutta la classe è migliorato in molti aspetti, ed è per questo motivo che penso che il progetto del bullismo con Cristian ed Ernesto, sia stato molto utile. Adesso però caro diario devo andare. CIAO/KISS 14/05/2010 Caro diario, amico caro. Oggi ti racconto degli incontri con gli psicologi che, con mio dispiacere sono già finiti. E' stato interessante e allo stesso tempo divertente; per esporre meglio gli argomenti gli psicologi hanno inventato stravaganti giochi. Diarietto, ti vorrei parlare della lezione “Bulli, no grazie”. Era il nostro primo incontro ed eravamo un po’ emozionati. Quando sono entrati gli psicologi Cristian ed Ernesto, hanno tirato fuori dei giornali: ciascuno di noi doveva incollare i propri “ritagli” su un cartellone appositamente preparato da loro. Lo scopo era spiegare ciò che ci piaceva o ciò che non ci piaceva o parlare dei nostri hobby; in sintesi raccontarci. Subito c’ è stato un via vai di giornali e poco dopo un tremendo caos, gli psicologi inizialmente si sono arrabbiati, ma poi è tornata la quiete e gli animi si sono calmati, così ognuno ha potuto esporre i propri lavori. Verso la fine dell’ incontro Cristian ed Ernesto ci hanno spiegato cosa vuol dire bullo e ci hanno chiesto secondo noi chi lo fosse. Oltre a giocare e scherzare, abbiamo anche esposto le nostre idee. Come la prima tappa, anche le tappe successive di “Sbullonati” sono state divertenti e spero che anche tu, leggendole, ti possa rallegrare come hanno vivacizzato me. Per me questo lavoro è stato un importante passo avanti nella mia crescita perché mi ha fatto considerare cose che prima per me erano inutili; ora mi sento un’ importante “figura” nella mia vita quotidiana, ma, malgrado tutto, alcuni miei compagni non hanno capito nulla. Tuttavia quasi tutta la classe ha apprezzato il progetto e, secondo noi, siamo cresciuti diventando maturi. Non tutti però, perché sfortunatamente una parte di noi è rimasta bambina piccola e stupida! Questo lavoro è servito a molto perché ci ha fatto riflettere e pensare a cose più che giocare al game-boy o stare a poltrire davanti alla TV, ci ha insegnato che la vita va vissuta e affrontata: questo progetto ci ha permesso di pensare e diventare grandi! Per oggi basta amico fidato, a malincuore ti devo salutare. A domani. 11/05/10 Caro diario, è da tanto tempo che non ci sentiamo e ora, poichè ti devo raccontare molte cose , non so da dove incominciare. In particolare ti vorrei parlare di un progetto sui bulli che abbiamo fatto a scuola. Un venerdì sono venuti in classe due psicologi che si chiamano Ernesto e Cristian e ci hanno parlato del problema del bullismo e tutti i miei compagni si sono subito armati di parole per dire qualcosa. Gli psicologi erano molto divertenti e le loro lezioni erano sempre movimentate; con loro abbiamo fatto quattro lezioni, tutte il venerdì alla seconda e alla terza ora. Gli incontri che mi sono piaciuti di più sono stati il primo e l’ultimo, ma ora io ti racconto dell’ultimo. Magari la prossima volta ti racconterò dell’altro. Erano già passate tre lezioni e quel venerdì eravamo tristi perché sapevamo che sarebbe stato l’ultimo, ma quando sono arrivati ci hanno subito risollevato il morale e ci hanno fatto fare il gioco del tiro con la fune. Bisognava dividersi in due squadre, a scelta, e tirare il fazzoletto verso di sé, ma nessuno di noi ci è riuscito, quindi ci hanno rimandati al posto. Poi ci hanno spiegato che noi, essendoci divisi in due squadre, non avremmo mai potuto vincere. Quel fazzoletto rappresentava il bullo e per sconfiggerlo dovevamo metterci tutti da una parte e tirare il fazzoletto verso di noi. Con questo gioco, secondo me, ci hanno voluto far capire che se il bullo rimane da solo contro tutti gli altri, può perdere, perchè l’unione fa la forza. Alla fine gli psicologi ci hanno sottoposto un questionario. Secondo me questo lavoro è servito molto per ragionare sui bulli e i miei compagni, per una volta, mi sono sembrati veramente interessati a quelle lezioni. Infatti, anche le persone più timide si facevano avanti con un gran coraggio e parlavano anche loro. Ora ti devo salutare. E’ stato bello parlare con te spero di trovare un altro minuto per scriverti ancora. Ciao Erika 14 Maggio 2010 Caro Jason, scusami se in queste ultimi tempi non ti ho scritto, ma ho avuto un sacco di cose da fare. Mi sei mancato tantissimo! Sono passate settimane e non sono cambiata moltissimo, ma non è di questo che ti devo parlare. Vorrei parlarti delle lezioni sul bullismo che abbiamo fatto con gli psicologi Ernesto e Christian, per tre volte e con Elena e Andrea una volta. Gli argomenti che abbiamo trattato sono: -“Bulli? No grazie”, con Ernesto e Christian; -“Sbullonati”, con Ernesto e Christian; -“Spettatori…attori”, con Elena e Andrea; -“Bulli di sapone”, con Ernesto e Christian. Durante la prima lezione abbiamo fatto un cartellone con delle immagini che ci rappresentavano; la seconda lezione abbiamo inventato due storie a testa sul bullismo; la terza lezione abbiamo recitato delle scene di bullismo e infine, nella quarta lezione, ci siamo cimentati con il tiro alla fune, però nessuno ha vinto: non siamo riusciti a far cadere a terra il fazzoletto bianco, ovvero il bullo, perché la nostra classe si era divisa in due squadre e il fazzoletto, così facendo, restava in mezzo e non andava da nessuna delle due parti e quindi il bullo “ha vinto”. La lezione che mi è piaciuta di più è stata la terza, ma Marrale, detto Pingu o Pino Pinguino, come al solito, ha sclerato: è davvero insopportabile! Lui può dire figlia o figlio di ******* e ribaltare banchi e sedie addosso a tutti, ma noi non possiamo cantargli la canzone e fargli il balletto di “Pino Pinguino”! E’ inammissibile! Ora ti racconto tutto per bene… Si stava tranquillamente parlando di Pino Pinguino e di Federico e Francesco, perché sono sempre in contrasto tra loro ( io tifo per il Fede e il Fra, lo noterai più avanti). La verità a Pino brucia, allora ha preso l’astuccio di Mattia e lo ha scaraventato addosso a Federico che stava raccontando agli psicologi di quando Pingu aveva ribaltato i banchi addosso a Francesco e lo aveva insultato. Poi abbiamo recitato le scene di bullismo e quando stavano recitando Pino Pinguino e Francesco, è scoppiato un disastro e mezza lezione è saltata. Per primo è toccato a Francesco fare il bullo e ne ha approfittato per inveire contro Pingu, poi è toccato a Pino Pinguino e… giù lacrime di coccodrillo, perché si è ricordato di quando, in un’ora del prof Catelli ha ribaltato il banco addosso al Fra. Ci deve sempre rovinare tutto! Ora cambio argomento e sparo insulti a tutto andare, peggio di un camionista ubriaco XD XD XD (sono delle smile). Penso che questo lavoro sia stato utile per Francesco e Federico, perché negli ultimi giorni hanno un comportamento più maturo, ma… a Pingu non è servito molto perché ha un atteggiamento ancora un po’ immaturo. Ora vado perché ho un sacco di cose da fare! Ciao, a presto! =) Kiss <3 La tua Eva 14 Maggio 2010 Caro diario, oggi è venerdì e una settimana fa due psicologi ci sono venuti a parlare del bullismo. Abbiamo seguito quattro lezioni con argomenti diversi ogni volta. Mi è piaciuta in particolare la terza lezione dove abbiamo dovuto fare scenette interpretando una vittima e un bullo a scuola e fuori. Gli psicologi ci hanno spiegato che noi dovevamo essere in grado di farlo per capire come si sente un bullo o una vittima. Così si offriva una persona per il bullo e un’altra per la vittima, a ogni scenetta tutti ridevano fino a che ci hanno fatto notare che non bisognava ridere; soprattutto il bullo che dovrebbe mantenere fermezza e quindi se avesse riso nessuno lo avrebbe preso sul serio; ma anche la vittima perché se gli fosse capitato veramente una cosa così, credo che non avrebbe riso, soprattutto lui. Quando ho fatto io la bulla mi sono divertita un mondo, perché ti senti potente e anche rispettata dall’altra persona perchè metti paura con parole che non offendono ma che fanno rimanere a scena muta. Quando poi nessuno si è offerto abbiamo riflettuto su quello che abbiamo fatto e ne abbiamo dedotto che essere il bullo in fondo è bello per vari motivi ma nella realtà, secondo alcuni di noi, i bulli sono sempre i più “fighi”, ma chi si vuole far rispettare e basta. Di solito chi è bullo è perché a casa non viene considerato o addirittura viene maltrattato dai genitori e quindi poi si sfoga così a scuola. Dopo aver fatto questa riflessione gli psicologi hanno messo dei fogli con scritto dei luoghi in cui a scuola il bullo ha via libera. Questi luoghi sono: entrata da scuola, uscita da scuola, palestra, intervallo, spogliatoi, bagni e cambio dell’ora. Noi non dovevamo fare altro che toccare la scritta dove secondo noi potevamo avvenire degli atti di bullismo. Subito abbiamo scelto: l’entrata e l’uscita da scuola, gli spogliatoi, i bagni e i cambi dell’ora perchè sono tutti luoghi dove non ci sono né professori né bidelle per controllare la situazione. Così abbiamo capito che possono evitare atti di bullismo le prof e le bidelle. Poi ci hanno fatto pensare chi ci può essere in una scena di bullismo oltre al bullo e alla vittima,ci sono anche gli aspettatori che assistono e non fanno niente. Io penso che sia stato un bel lavoro e che sia stato molto utile per farci capire che non bisogna far del male o provocare le persone per farci rispettare o sfogarci per qualcosa e che i bulli fanno così solo per farsi notare dalle ragazze. Sicuramente abbiamo imparato molto e siamo diventati più consapevoli, ma nella nostra classe ci sono dei ragazzi che fanno tanto i duri e si credono chissa chi, quando in realtà se la prendono con i più piccoli perché vogliono solo farsi vedere, infatti qualche volta ci dà un po’ fastidio il loro atteggiamento. Ora devo proprio andare, spero che non ti sia annoiato, baci. La tua Emma 14/05/10 Caro diario, per un mese, tutti i venerdì, sono venuti gli psicologi per parlarci del bullismo. Sono stati molto gentili e cortesi con noi ma noi li abbiamo contraccambiati chiacchierando e, se devo essere sincera, una volta stavano addirittura per andarsene. Una lezione su cui mi voglio soffermare è l’ ultima perchè mi è piaciuta molto. Si intitolava “Bulli di Sapone”: consisteva nel dividere la classe in due con dello scotch e fare accomodare gli alunni sui banchi ai lati della classe dividendoli in due gruppi. Poi Ernesto o Cristian, gli “pissicologi” come li abbiamo chiamati noi, iniziavano la frase con :” chi pensa che...” e ci facevano delle domande sui bulli, ad esempio”chi pensa che il bullo sia intelligente?”. Chi lo pensava doveva avvicinarsi alla riga e in quel caso, come mi aspettavo e si aspettava la classe, Bryan si è avvicinato con aria indifferente dimostrando così di essere l’ unico a pensarla in questo modo. Alla fine gli “pissicologi”, hanno tirato fuori una corda dal loro sacchetto, e in quaranta secondi, IN UNA O PIU’ SQUADRE, dovevamo giocare al tiro alla fune;poi in venti secondi dopodichè in uno, ci hanno ripetuto la frase “ IN UNA O PIU’ SQUADRE “ , ma noi ci siamo divisi in due. Loro ci hanno fatto capire che in un solo secondo dovevamo metterci tutti da una parte,così avremmo vinto. Ciò significa che non siamo una classe ben unita! Secondo me ci sono servite molto queste lezioni, soprattutto per Bryan perchè anche se è simpatico e fa ridere, ha un po’ l’atteggiamento da superiore. Ora vedo che la classe è più unita perchè ho notato che quando Ernesto,invece, ci ha fatto notare l’ opposto, eravamo molto sorpresi. Per ora è tutto e ti terrò informato. Baci Susy 11/05/2010 Caro diario, è un bel po’ di tempo che noi due non ci sentiamo, ma oggi ho tutto il tempo per scriverti in santa pace. Venerdì scorso, sono arrivati in classe due psicologi di Vigevano per parlarci del bullismo;ci hanno spiegato chi è un bullo e che cosa fa. Tra le attività che abbiamo svolto, mi è piaciuto in particolare un gioco:gli psicologici hanno fatto mettere i banchi ai lati dell’aula e, con del nastro adesivo, hanno diviso l’aula in due parti , poi ci dicevano una cosa e noi dovevamo andare avanti se eravamo d’accordo, e indietro se non lo eravamo. Ad esempio gli psicologi ci hanno chiesto-Chi è un bullo secondo voi?-e noi, tutti in avanti, abbiamo risposto che un bullo è chi se la prende con i più piccoli o chi ruba i soldi o la merenda o chi picchia i propri compagni senza motivo. Questo gioco è stato utile, perché è servito a farci riflettere su quello che facciamo o su eventi che sono accaduti in classe, ma anche fuori dalla scuola, perché è proprio fuori che più frequentemente accadono i fenomeni di bullismo, oppure durante l’intervallo. Queste zone sono dette “zone franche”, perché manca il controllo degli adulti.. L’ultima lezione abbiamo fatto un altro gioco,il tiro alla fune. Lo scopo di questo gioco era quello di portare il nodo che era al centro della fune(il bullo)da una parte; noi potevamo dividerci in due squadre oppure decidere come sistemarci.. Alla fine non ha vinto nessuno , perché lo scopo era quello di unirci in un'unica squadra che avrebbe portato il nodo da una sola parte, cosa che noi non abbiamo fatto, perché eravamo più interessati a vincere. In realtà,come ci hanno spiegato gli psicologi,uno dei modi per sconfiggere il bullo è quello di essere uniti contro di lui ,perché l’unità fa la forza. La forza più importante del bullo è il pubblico, perché lo incita a picchiare a prendere in giro. È stata una bella esperienza, perché ho capito come comportarmi quando c’è un bullo che mi dà fastidio, senza picchiarlo o minacciarlo,perché altrimenti passo dalla parte del torto. Questo lavoro è stato utile per me , ma forse per certi miei compagni non lo è stato, per esempio per Francesco. Lui è un bravo ragazzo, però certe volte prende in giro Andrea,chiamandolo Pingu. Andrea è vero,se la prende un po’, però Francesco lo sa e pertanto dovrebbe evitare di usare quel nomignolo. Comunque ora devo andare. Grazie per avermi ascoltato attentamente, a presto. Edoardo