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Viaggio di una Cartolina
Martina Sempreinviaggio Viaggio di una Cartolina da Cortona alla Sardegna Viaggio di una Cartolina testi e disegni di Martina stampato a dicembre 2014 1. C’era una volta una cartolina che da mesi se ne stava nella vetrina di un tabaccaio. Aspettava che una mano amica la prendesse per metterla in viaggio verso una cara persona. Era in compagnia di tante altre cartoline, qualcuna ogni tanto partiva per chissà quale viaggio. Nessuna era mai tornata a raccontarlo. D’altronde questa era la loro natura: consegnare in giro per il mondo parole, pensieri, emozioni, auguri o semplici saluti in un unico viaggio di sola andata. Ed a seconda del paese in cui erano dirette venivano chiamate in modo diverso: Cartolina, Postcard, Carte Postale, Postkarte… ma erano sempre loro, piccoli cartoncini con paesaggi di luoghi lontani, qualche brillantino e a volte persino dipinte come un quadro. Questa cartolina se ne stava in un piccolo angolo d’Italia, in cima ad una collina da cui si ammiravano distese di girasoli, papaveri e in lontananza un lago. Sulla sua superficie 2 c’era rappresentato uno di questi paesaggi che da centinaia di anni attiravano turisti venuti da lontano per ammirarne la bellezza, la pace e la storia. 2. Passavano le stagioni e Cartolina se ne stava sempre lì… ogni tanto qualcuno la prendeva, la guardava e lei già provava ad immaginare il suo viaggio. Sarebbe partita in carrozza? Ma noooooooo!! La posta non la portano più in carrozza! Allora in treno? O forse in nave? E l’aereo???? Ma piuttosto, che messaggio avrebbe portato? …e a chi? Forse un messaggio d’amore di una ragazza per il suo 3 fidanzato lontano … oppure un saluto di uno scolaro in gita ai propri genitori … o ancora … gli auguri di Natale di una bambina alla sua nonna che abita in Irlanda… o magari una ragazza alla sua mamma, partita per andare in un altro paese per un lavoro importante. Ahhh qualunque fosse il messaggio, l’importante era partire e dare un senso alla sua esistenza. Ma poi la vicina brillantinosa aveva sempre la meglio e lei veniva rimessa dietro la griglia, in bella mostra, a veder passare la vita davanti a sé. Passarono inverni, vide la neve cadere e qualche fiocco le cadde anche addosso, ma non rovinò la sua carta. Poi vennero la primavera, l’estate e l’autunno… di nuovo l’inverno ed il freddo gelido. 4 Alcune cartoline partivano, altre arrivavano, nuove di zecca e tutte luccicose e con nuove foto. Pensava che ormai il sole avesse sbiadito i suoi colori e che nessuno l’avrebbe più scelta. Ma un giorno di giugno accadde qualcosa di straordinario ed inaspettato. 5 3. Nel paese c’era la festa che si aspettava tutto l’anno, con tanto di corteo, tamburini, sbandieratori e magnifici vestiti di tutti i colori: rossi, blu, verdi, pesca, giallo grano e tanti altri ancora, che coloravano tutta la 6 piazza di fronte al tabaccaio. Cartolina se ne stava lì a guardare lo spettacolo e tutta quella gente accorsa da ogni dove, soprattutto gli stranieri, affascinati da queste feste e tradizioni italiane. Mentre se ne stava sovrappensiero a guardar le bandiere volare nell’aria, si sentì tirare un angolino… “ehi! Ma chi…” non c’era nessuno davanti a sé, ma qualcuno o qualcosa la stava tirando per prenderla. Non capiva. Poi abbassò lo sguardo e vide una bambinetta castana con le treccine che, in punta di piedi, cercava di arrivare con la manina a prenderla. Ma niente da fare, non ce la faceva. Cartolina tutta eccitata nel vedere quegli occhietti vispi e decisi ad averla, voleva scivolare tra le sue 7 mani ma non riusciva… “Se solo la mamma si voltasse e aiutasse la bambina…” ma la mamma, nel frastuono della festa e nella calca della gente, non si era accorta che la bambina si era allontanata per vedere la vetrina del tabaccaio, tra giocattoli, libri, stampe e tanti oggetti colorati che avevano attirato quegli occhietti. Poi finalmente … “Martina! …eccoti qui, ma cosa fai? Non si possono prendere quelle cose, amore, e poi lo sai che non ti devi allontanare senza dirmi niente. Lo vedi quante persone ci sono? Ti puoi perdere!” “…questa mamma, voglio questa. Voglio scrivere alla nonna dove siamo e salutarla!” La mamma si fermò a pensarci su… poi il 8 pensiero sembrò piacerle e così si mise a guardare tutte le cartoline esposte. “ma sei sicura di volere proprio quella? Ce ne sono molte altre, anche più colorate… quella forse è un po’ che sta lì e la foto è vecchia”. “No mamma, voglio quella lì… se è qui da molto tempo avrà anche più storie da raccontare alla nonna, avrà visto centinaia di persone passare in questa piazza, e magari già conosce questa festa e saprà raccontarla meglio di chiunque altro!” 9 La mamma sorrise… “Ma tesoro, le cartoline non parlano…” “Ma questa sì… è una cartolina speciale!” Così la mamma decise di far contenta la bambina e prese proprio quella cartolina speciale, e con essa un francobollo. “ehi!!! Pronta a viaggiare?” chiese Francobollo a Cartolina non appena ci venne attaccato sopra. “Non posso crederciiiiii!! Non ci speravo più! Ma hai visto che occhi quella bimba? Chissà dove ci condurranno le sue parole, chissà dove abita la nonna… Sono talmente felice che anche se mi tenesse semplicemente con sé sarebbe già straordinario!” “Eheh! Come ti capisco… ma io voglio 10 viaggiare, voglio vedere il mondo prima di finire in qualche album di collezionisti a sentire le storie degli altri colleghi. Voglio avere una storia super da raccontare!” rispose Francobollo. E così il loro viaggio cominciò! 11 4. Finita la festa Martina e la sua mamma tornarono a casa. “Mamma, mamma, dobbiamo scrivere la cartolina alla nonna!” “Ora è tardi, tesoro, fai un bel sonno e domani mattina la scriviamo, buonanotte!” la rassicurò la mamma. “…‘notte Mamy!” Cartolina e Francobollo erano sul comodino, accanto al letto della bambina che li guardò con aria sognante fino ad addormentarsi. “Che tenera! – esclamò Cartolina – hai sentito? 12 Ha detto alla mamma che sono una cartolina speciale e che ho tante storie da raccontare. Io sarei ben contenta di restare con lei e raccontarle ogni sera una storia diversa, ed a compiere con lei quel viaggio che gli umani chiamano vita”. “Puah!! Come sei smielata! – rispose Francobollo – non è ammissibile per uno come me fare una fine simile! Signorina mia, hai una vaga idea di chi io sia?” Cartolina si fermò un momento a riflettere: non aveva avuto modo in effetti di vedere chi fosse Francobollo. Persa in questi pensieri, si accorse di avere di fronte uno specchio… con un saltello si rigirò e riuscì così a vederlo: un uomo con i capelli scuri ed un lungo naso a punta se ne stava 13 là tutto impettito, con mantello e cappello di un verde bottiglia, gli occhi puntati all’orizzonte, come se qualcosa avesse attirato la sua attenzione. Ma Cartolina esitava a rispondere … non sapeva davvero chi fosse e non voleva offenderlo… Mentre rifletteva, Francobollo la tolse dall’impaccio: “Mia cara, so bene che non hai mai viaggiato, ma io son ben famoso… Vespucci … ti dice niente un certo Amerigo Il Vespucci? GRANDE navigatore… il GRANDE esploratore, 14 che solcò tutti i mari e scoprì…” “Oh mammina! … mi ci mancava l’intrepido navigatore come compagno di viaggio!!” pensò Cartolina. 15 5. Una mano la afferrò velocemente e Cartolina fu svegliata dalle grida della bambina: “Mamma, mamma, mamma, sono pronta!” “Per cosa, tesoro?” “Per la cartolina, non ti ricordi? La cartolina per la nonna. Voglio scriverle così quando la riceverà sarà felice e non si sentirà più sola!” “Ok tesoro ma non facciamo colazione prima?” Cartolina fu commossa dal pensiero della bambina nei confronti della nonna, e capì che era giusto compiere quel viaggio, così lascio che la bambina scrivesse quel messaggio per la nonna. 16 “Cara nonna sono con la mamma a Cortona. Qui c’è una bella festa con tamburi, bandiere e tante persone vestite come tanti anni fa. Ho scelto questa cartolina per te… lei ha tante storie da raccontarti. Ho pensato di mandartela cosi non ti sentirai sola. Tanti baci e abbracci. Martina!” Francobollo esclamò: “Ti sei decisa finalmente!” “La bambina crede in me non posso deluderla. Questa sarà la mia missione”. “Evvai! Si parte!!”. 17 6. La braccio bambina, alla in mamma imbucò con le proprie manine la cartolina e nel salutarla le disse: “Ci vediamo presto dalla nonna. Fa buon viaggio”. La cassetta era buia e fredda Cartolina e Francobollo non sapevano cosa aspettarsi. Poi 18 ad un tratto un rumore attirò la loro attenzione. Sembrava il rombo di un motore. Poi una luce abbagliante. Ben presto si sentirono scivolare giù. Ora si trovavano in un sacco insieme a centinaia di cartoline e lettere tutte come loro dirette verso l’inesorabile primo ed unico viaggio. Quando il rumore del motore svanì, si sentirono come trasportate su una giostra: il sacco ondeggiava sulle spalle del postino e …dopo poco, venne svuotato su un freddo tavolo all’interno dell’Ufficio Postale. Una grossa signora si armò di timbro e iniziò a sbattere sui francobolli delle lettere e cartoline: “ohiiii… pianooo… e che modi, così mi spiaccica il naso!” gridò Francobollo massaggiandosi il nasone appuntito. 19 Presto vennero divisi e smistati a seconda della loro destinazione: qualcuno sarebbe partito in treno, qualcuno in aereo, qualcun altro in nave… Cartolina e Francobollo dovevano partire dalla Toscana per raggiungere la Sardegna. Intrapresero il loro lungo viaggio che iniziò in treno. 20 7. Ciuuufffff … Cartolina ebbe un sussulto... “Dove siamo secondo te, grande esploratore di tutti i mari?” “Non ne ho la più pallida idea! Ma sicuramente non stiamo viaggiando sulle onde del mare. 21 Sento stridere qualcosa, come un rumore di ferraglia…” Il treno correva sui binari velocissimo, talmente veloce che il sacco che conteneva Cartolina, Francobollo ed i loro compagni di viaggio, cadde e… alcune lettere e cartoline finirono in terra, sparse nel vagone. “Accidenti, e ora come facciamo? Dobbiamo rientrare nel sacco altrimenti non arriveremo mai a destinazione!!” urlò una lettera su cui erano stati disegnati cuoricini rossi e applicati brillantini, che dava tanto l’idea di essere un’importante lettera d’amore. “Oh cielo! Come possiamo fare? Io devo assolutamente portare questa foto ad uno studioso che deve terminare la sua ricerca ed il suo lavoro. E’ 22 molto importante: rappresenta un’opera d’arte che si riteneva perduta!!” si allarmò un’altra busta gialla, di quelle imbottite che custodiscono gelosamente il loro contenuto, affinchè non si rovini nel viaggio. Cartolina e Francobollo si guardarono intorno: anche loro avevano un messaggio importante da consegnare ed una bambina da non deludere! Ma come potevano rientrare nel sacco? “Stiamo uniti – disse un vecchio francobollo – se restiamo vicini non ci perderemo e ci rimetteranno nel sacco”. Tremarono come foglie al vento, col timore che quel loro primo e ultimo viaggio non potesse giungere a compimento. Un fischio prolungato determinò l’arrivo in 23 stazione… anzi no… non era la stazione, ma il porto. Rumori di navi, sciabordio d’acqua e urla di gabbiani, risvegliarono l’animo di Francobollo, vecchio lupo di mare!! “Siamo al mare… o meglio, al porto! Saliremo su una gigantesca e potente nave ed arriveremo a destinazione in men che non si dica! Vedrete!! Finalmente guiderò una nave!” “Non sei tu a guidare la nave Francobollo!! Per quanto tu possa rappresentare un navigatore 24 grande del passato, non sarai tu a pilotare…” rispose Cartolina infastidita da quel suo essere spavaldo. “Cos’è? Sei gelosa? Hai paura? … noooo… non mi dire che ti da’ fastidio il mare!” disse tra le risa Francobollo in risposta alla sua compagna di viaggio. “Nient’affatto! Come puoi pensare una cosa del genere?” rispose lei. In realtà nessuno dei due aveva mai solcato il mare. Per anni chiusi in un album o nella vetrina del negozio in cui Martina li aveva scelti, non conoscevano altre realtà. Tutto era nuovo. Quel poco che sapevano gli era stato raccontato da altri colleghi. 25 8. Sapete come andò a finire? Dopo qualche ora il treno venne imbarcato con tutto il suo contenuto. E’ così che viaggiano i treni merce… seguono le rotaie fino ad entrare nella pancia della nave, dove si riposano un po’ trasportati oltremare, per poi riprendere il loro viaggio sulla terra ferma, su rotaie che li aspettano al prossimo porto. La nave, con un altro assordante rumore, salpò e prese il largo. Un po’ di vento smuoveva le acque e la nave di conseguenza oscillava. Dicevo… sapete come andò a finire? Finì che quello che soffriva il mal di mare era proprio il vecchio lupo di mare, il 26 27 temerario avventuriero, l’esploratore dei sette mari… lui, Francobollo!! “ohi ohi!! Fermate questa cosa… ma che razza di nave abbiamo preso? Ai miei tempi le facevano di più solide e non succedevano questi imprevisti. “Guarda che non c’è nessun imprevisto cervellone! È solo un po’ di mare mosso e stando qui dentro lo sentiamo di più. Le onde sbattono sulla pancia della nave e la fanno muovere… succedeva anche ai tuoi tempi ed anche con le tue navi… solo che tu non c’eri mai salito! Diciamo la verità!! Ehehhehe!!” rispose Cartolina, finalmente soddisfatta di poter mettere a tacere quella sua strafottenza! “Ohi ohi…” 29 La traversata durò diverse ore. Trascorsero la notte tra i lamenti di Francobollo, i pianti della lettera “tutta cuori” che temeva di non arrivare dall’amato della sua padroncina, i rumori della sala macchine della nave e lo sciabordio dell’acqua. Cartolina continuava a ripensare agli occhi pieni di luce e gioia della bambina. Martina confidava in lei. Doveva tener duro ed arrivare dalla sua nonna. Di lì a poco probabilmente sarebbe tornata anche tra le mani di quella deliziosa bambina e le avrebbe finalmente potuto raccontare mille storie, compresa quella di questo lungo viaggio. 30 9. Un rumore assordante fu seguito da un bagliore di luce che li accecò. Qualcuno aveva aperto il portellone del vagone e stava tirando fuori i sacchi postali. E fu una bella sorpresa per il facchino scoprire che tutte le cartoline e le lettere di un sacco erano rovesciate e sparse sul pavimento. “Oh povero me! E adesso? Dovrò raccogliere tutte queste lettere e rimetterle nel sacco… sperando di non lasciarne qualcuna o, peggio ancora, perderle”. Cartolina, Francobollo e i loro compagni di 31 viaggio si guardarono attorno stupiti e al tempo stesso impauriti. Sentivano nel timore del facchino il vero pericolo che stavano correndo: per quanto ne sapevano potevano anche esser trasportati da una folata di vento e finire di nuovo in mezzo al mare… con la sola differenza che stavolta non sarebbero stati chiusi nel garage di una nave, ma … a mollo insieme ai pesci! Rientrati tutti nel sacco, tirarono un sospiro di sollievo. “Forza ragazzi… siamo quasi giunti a destinazione… non pensavo che il mio viaggio sarebbe stato così lungo e pericoloso”. Disse la busta “gialla imbottita” che aveva l’aria di esser più forte e indistruttibile di tutti. 32 Ma il viaggio ancora non era finito. Quando scende dalla nave e dal treno, la posta viene portata all’ufficio postale e smistata verso le singole destinazioni … ciascuna nel suo paese, borgo o città. E da lì i postini le caricano sui loro motorini o biciclette e partono, col vento che gli accarezza la faccia, per accompagnare nell’ultimo tratto di viaggio questi singolari, unici e comunque speciali foglietti di carta, buste, cartoline e pacchetti, tutti partiti con una speciale missione, un messaggio importante, un pensiero, un dono o un semplice saluto per una persona troppo distante, o … da sorprendere, nell’éra di internet, con una bella e classica lettera scritta di proprio pugno. 33 10. Cartolina e Francobollo fecero l’ultima parte del loro itinerario in bicicletta. Il postino pedalava veloce e fischiettava nella fresca aria di giugno. L’odore di mare si mischiava al profumo del mirto, mentre i gabbiani volavano in cielo osservando il mare e buttandosi in picchiata per catturare il malcapitato pesciolino. Drin Drin Drin … suonò il postino con il campanello della bicicletta, 34 salutando un uomo intento a tagliare l’erba del giardino di fronte alla casa in cui erano diretti Cartolina e Francobollo. L’uomo alzò la testa e ricambiò il saluto con un cenno della mano. Oltre la siepe del suo giardino un’arzilla vecchietta se ne stava seduta sul dondolo a lavorare ai ferri. Stava preparando un vestitino per la sua nipotina. A breve sarebbe venuta a trovarla ed avrebbe trascorso l’estate con lei. La bambina era Martina… quella era sua nonna… e quindi il viaggio del nostro cartoncino colorato e del suo amico FrancobolloLupo di Mare stava per terminare. 35 11. Partiti dalla lontana Cortona nel giorno della Giostra dell’Archidado, tra un rullio di tamburi, un lancio di bandiere che sfrecciavano alte nel cielo, il fruscio dei bellissimi abiti storici lungo le strade principali della città, la preparazione attenta e concentrata dei balestrieri, pronti a scagliare le loro verrette per disputarsi l’ambita Verretta d’Oro… Cartolina e Francobollo giungevano in un piccolo paesino sardo, nella quiete di un posto di mare quando ancora non è stato assalito dai turisti, tra 36 le mani stanche ma solide di una nonna sola, che alla vista di quella scrittura di bambina aprì il suo viso in un sorriso ed i cui occhi si illuminarono per la gioia. 37 12. Passarono alcuni giorni. Cartolina e Francobollo continuavano a ripensare alla loro esperienza di viaggio, ma soprattutto alla gioia negli occhi di quella donna. Erano davvero felici. La loro missione era importante… e l’avevano compiuta a dovere! Martina doveva essere fiera di loro. Non passò troppo tempo per scoprirlo. Una mattina di sole la porta del salone si spalancò e con un gioioso grido entrò una bimbetta conosciuta: Martina. “Nonna, nonnaaaaa!!! Sono arrivata! Hai 38 ricevuto la mia cartolina? Sai ha viaggiato molto anche lei!” “Sì tesoro, è arrivata qualche giorno fa, con un bellissimo francobollo! Sai che il nonno faceva collezione di francobolli? Ma non ne ho mai visti di così belli nella sua collezione!” “Davvero?? Posso vederla nonna?” “Ma certo. Prima però fatti abbracciare!!” Francobollo si sentì fiero di sé stesso: non poteva capitare in mani migliori. Questa donna sì che se ne intendeva di pezzi unici e rari! “Ahhhh! Ora rincominci? Ti sei montato di nuovo la testa Francobollo?” disse Cartolina. “Mia cara… io sapevo che finiva così! Questo era il MIO viaggio! Hai sentito? Mi metteranno 39 nell’album del collezionista e sarò il più bello di tutti, diventerò famoso e la gente pagherà fior fiori di euro per avermi! ..tzè… ma cosa puoi capirne tu!” “Buon per te Marinaio! Tutto sommato sei stato un buon compagno di viaggio e sono felice di aver condiviso con te questa esperienza. La mia gioia più grande è stata consegnare il messaggio di quella piccoletta e vedere la gioia della destinataria. Ora resterò con loro e al solo pensiero di girare tra le manine di Martina e raccontarle il nostro viaggio mi mette allegria. Finirò nell’album dei ricordi e la mia esistenza ha finalmente avuto un senso. Non potevo sperare in una padroncina migliore, né in una missione più bella! Ho aspettato tanti anni 40 in quella vetrina, ma l’importante non è il tempo che ci si impiega a compiere il proprio viaggio, ma l’essenza stessa di tale viaggio”. 41 Martina Sempreinviaggio non è altro che Martina Romagnoli Polidori, una bambina che vive vicino Cortona, innamorata del mare, e in particolare del mare della Sardegna! Sempreinviaggio lo è da quando era piccolina, ma crescendo non si è stancata, anzi... la sua voglia di conoscere e vedere non fa che aumentare! In un’estate di un paio di anni fa, nella noia della calura pomeridiana, forse presa dalle storie di quei viaggiatori del passato di cui la mamma scrive, è nato questo racconto!