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La menera d`oro
CRONACHE dal CONDOMINIO La Marta & l’Egidio LA MENERA D’ORO “Egidio… el mè andà giò!!” L’Egidio abbassa il binocolo col quale dalla finestra seguiva le malefatte del cane di quello dell’ultimo piano scala “D” nei confronti delle aiuole condominiali e si volta ad osservare la Marta che gli sta di fronte con l’aria smarrita e incredula. “che cosa te andato giù?” “El dent! – spiega - Stavo facendo i gargarismi per la gola arrossata e …” “U capì – fa lui sarcastico – Hai inghiottito il dente del giudizio” “Non l’ho inghiottito! E’ finito nello fcarico del lavandino. E peu l’è no quel del giudiffi, perché quel lu perdù giomò tant temp fa …Quand tu fpufaà” “ Ste dit? Te parlet in una manera strana. Capissi no” “ Fa no’l tuaia. Te capiffet istess ! E’ il dente provviforio che è faltato via ed è finito nello fcarico del lavabo! Chiffà dove farà andato a finire oramai! Con quel chel me cuftà!” Occhi rivolti al cielo “Te custà a ti!? A mi te vouraret dì. A ghè el bancomat chel piang ammò! E l’è dumà un provvisorio!” “Fta no a cambià discurs! Adeffo piuttosto fe fu?” Lui scuote la testa. Con la calma dei forti, di chi ha la situazione in pugno, ripone in silenzio il binocolo, poi deciso spiega …. “Il tuo dente è finito nella piletta dello scarico. E’ li che t’aspetta! Due minuti e te lo ritrovo. Tranquilla!” Lei sospira sollevata e segue l’Egidio verso il bagno. “Allora è un lavoro da idraulico?” “Certo” “Allora chiamo quello del condominio. E’ così bravo, m’ha detto la Rosanna…” e si dirige al telefono. “Ferma! - Il tono è perentorio – Te se matta?! El cugnusi qellì! L’è un lader e peu l’è minga bun de laurà!” “Chi te l’ha detto?” domanda seccata lei “Il marito della Rossana. Mi ha detto che è andato avanti e indietro per una settimana perché non riusciva a trovare la perdita in cucina.” “Alla fine la trovata,no?” “Si ma al ghè custada 400 euro. L’era no propi cuntent quand me la cuntada!” “Be la Rossana l’è stada suddisfada.” “Te ghe dumandà per quale prestazione?” Lei scuote la testa . “Alura chi ciami?” Nessuno! Te la fà l’Egidio la prestazione e a gratis!” “Ti!? Te see sicur? De ves bun? E poi ti devi mettere in ginocchio, la tua schiena la cervicale….” “Basta saper fare i movimenti giusti. Tu non sai, ma a militare mi chiamavano “la menera d’oro”. Giustavo i lavandini di tutta la Compagnia! “ Poi avviandosi verso il ripostiglio dove tiene la scatola degli attrezzi la rassicura “.. cinq minut e il dente e di nuovo nelle tue mani..” “Alura mi podi andà in cufina a preparare per il pranzo?” “Vai tranquilla …. ----------------------------------------------------------------“Te manca tant?” “Cinque minuti..” Le risponde la voce opaca per lo sforzo, dell’Egidio semi incastrato nel mobile sotto il lavabo e con la pila tra i denti. “Ma l’è un’ura che te me difet “cinq minut”!! -Obbietta spazientita la Marta – A ghèe tut frech in taula…. Laffa lì e ven a mangià. E dopo chiameremo l’idraulico” “Ecco ,ancora un momento…..- la tensione e lo sforzo si riflettono nella voce dell’Egidio,poi.. – Ecco, ecco!” Con fatica riesce a districarsi e lentamente riemerge da sotto il lavabo. E’ paonazzo, gli occhi rossi, sudato e ansante come avesse fatto la Milano Sanremo. Ma soddisfatto. “Ecco qua” E in ginocchio brandisce un aggeggio complicato con la stessa soddisfazione che provò re Artù nello strappare alla roccia Escalibur! “Ma non è il dente!?” Si sorprende la Marta “Certo che no! E’ la piletta questa” “E il dente?” “E’ dentro!” “E alura dervela. Ste spettett!” Ma la piletta, pur con tutti gli sforzi dell’Egidio non ne vuol sapere di farsi aprire. “La menera d’ora! – allarga le braccia e occhi al cielo - El menarel d’or…. furfe! Adeff ciami’l’trumbèedraulico “La Marta è decisa, ma lui non demorde. “Alt! Ferma! Faccio una corsa al Castorama e risolvo tutto! Mi faccio svitare questa e ne cumpri voeuna noeuva!” Non c’è verso di convincerlo a desistere: la Marta lo sa bene. “ Cinque minuti! Vado e vengo !” Dopo un’ora è di ritorno, raggiante come un bambino a Natale. Sventola un aggeggio lucido e cromato “ecco la piletta nuova di pacca” e s’infila sotto il lavabo ancora prima che la Marta possa aprire bocca. “Fatto!!” Annuncia soddisfatto mettendosi in piedi con fatica. “El me dent?” Chiede la Marta “El tò…?! Ossignur!!! – si batte sulla fronte- Lu lassà al Castorama. Ma preoccupess no. Vado e vengo. Cinque minuti!” Quando torna è quasi buio. Ha dovuto rimestare nel cassone degli scarti alla ricerca della vecchia piletta e poi convincere un seccato addetto al reparto idraulica a svitarla. Poi c’è stata la ricerca del dente piuttosto impegnativa pechè gli occhiali li aveva lasciati a casa. Comunque c’era riuscito alla fine. Adesso sotto casa c’è movimento. Le luci azzurre di un camion dei pompieri scintillano sinistre. S’avvicina ad un pompiere che sta sistemando qualche cosa nello scomparto laterale del mezzo. “C’è un incendio?” “No, allagamento!” “Dove?” “Quinto piano, scala D – poi si volta e lo scruta – Lei abita qui?! “Io? – Io no! No! Passavo…Ma come è successo?” “Il solito pensionato maniaco del fai da te! Ha voluto cambiare la piletta del lavabo ed ha combinato un disastro! Acqua dappertutto!! Se chiamava l’idraulico risparmiava un sacco di soldi… E poi…” “…e poi?” “..c’è la moglie che se lo prende lo strozza!!! ..Ma si sente bene? Mi sembra pallido..” “No, no sono le luci…. E poi io non abito qui!”