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02 - Seconda Lezione
REGIONE CARABINIERI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA Comando Provinciale di Torino Reparto Operativo - Sezione Investigazioni Scientifiche Repertamento biologico 2. Il repertamento biologico. a. Generalità; b. Tracce biologiche; c. Metodi di ricerca di tracce biologiche; d. Modalità di repertamento. 2. Il repertamento biologico. a. Generalità. L’indagine biologica ha assunto un ruolo di primaria importanza con la scoperta dei polimorfismi del DNA. L’enorme potenzialità dell’indagine genetica, è data dal fatto che non esistono due persone che siano geneticamente identiche, fatta eccezione per il caso di gemelli omozigoti. Infatti molti casi giudiziari sono stati risolti grazie alla biologia forense che ha permesso l’identificazione del colpevole sulla base di indagini condotte su macchie di sangue, capelli, frammenti di pelle o altre tracce rinvenute sulla scena del delitto o su effetti personali dell’indagato. 2. Il repertamento biologico. a. Generalità. La deperibilità rappresenta il limite principale dell'utilizzo del DNA per scopi forensi. Per impedire la proliferazione dei microorganismi decompositori (batteri, muffe, funghi, ecc.), responsabili del deterioramento della traccia biologica, il reperto può essere sia essiccato sia congelato: nel primo caso, con l’evaporazione dell’acqua viene distrutta la vita dei microorganismi; nel secondo caso, viene rallentata la velocità di proliferazione microbica al punto da renderla pressoché assente. 2. Il repertamento biologico. a. Generalità. Attualmente è possibile estrarre il DNA da 2. Il repertamento biologico. a. Generalità. Caratteristiche Precauzioni presenza su ogni substrato attenta ispezione dei luoghi estrema pericolosità al contatto indumenti di protezione contaminazione cambio degli indumenti rapida degradazione essicazione del reperto 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Sangue. Sulla scena del crimine le tracce di sangue devono essere individuate per descriverne e rilevarne sede, disposizione e quantità, in quanto oltre a fornire materiale per l'estrazione del DNA, possono essere utilissime alla ricostruzione della dinamica dell'evento. Il sangue può essere rinvenuto in forma: liquida, semisolida, essiccata su substrato asportabile, essiccata su substrato non asportabile. 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. In presenza di tracce di versomile sostanza ematica: • viene effettuata una diagnosi generica con lo scopo di stabilire in modo definitivo o presunto la natura del reperto; • si può effettuare un esame per verificare se la traccia sia di animale o attribuibile ad essere umano, al fine di valutare l'opportunità di procedere al repertamento. 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Liquido seminale. Lo sperma viene solitamente rinvenuto su preservativi, indumenti, lenzuola, fazzoletti, tappezzerie di automobili e si può presentare in fase liquida o solida. Le tracce di liquido seminale prevedono generalmente il trasferimento su carta di campioni ancora allo stato liquido. Fanno eccezione i preservativi che devono essere repertati in provetta, facendo attenzione a non disperderne il contenuto, e conservati in congelatore. La necessità di congelare i preservativi deriva dal fatto che la presenza di sostanze spermicide potrebbe degradare il DNA contenuto nelle cellule seminali. 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Gli accertamenti che si possono eseguire sul liquido seminale sono i seguenti: determinazione della presenza di spermatozoi; accertamento del DNA del violentatore. Raggiunta la scena del crimine è pertanto necessario provedere al recupero degli abiti indossati dalla vittima e far eseguire un tampone vaginale alla stessa ad opera di personale sanitario. 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. SALIVA. Generalmente è rinvenibile su mozziconi di sigaretta o sigaro, su francobolli, buste, fazzoletti, bicchieri e gomma da masticare. La saliva è identificabile mediante analisi generica con il test dell’alfa-amilasi. Le tracce, di solito secche, devono essere conservate in frigorifero. 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Sulle tracce di saliva si possono eseguire i seguenti accertamenti: test generico dell' alfa – milasi che permette di verificare la presenza di saliva sull'oggetto; per particolari esigenze investigative anche il gruppo sanguigno; individuazione del profilo genetico della persona. 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Resti cadaverici, urina e sudore. Per quanto riguarda i resti cadaverici, si deve impedire o, almeno, rallentare la decomposizione congelando i reperti a – 20°C per poi inviarli ai laboratori in contenitori in grado di mantenere basse temperature. Il sudore, di norma rilevabile su un indumento, deve essere asciugato all’aria e l’indumento deve essere chiuso in contenitori di carta o cartone. Per le urine valgono gli accorgimenti da adottare per le altre sostanze biologiche che si trovano allo stato liquido. Le informazioni desumibili da quest'ultimo reperto, comunque, sono veramente esigue. 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Formazioni pilifere. Sono strutture filiformi costituite da radice e stelo. La radice è impiantata nel follicolo dermico ed è avvolta per la maggior parte della sua lunghezza da un rivestimento epidermoidale costituito da più strati cellulari. La radice presenta alla sua estremità un rigonfiamento denominato bulbo che costituisce l’alloggiamento della papilla, organo produttore del pelo. Lo stelo, a sua volta, è costituito da tre strati concentrici denominati rispettivamente (dall’esterno all’interno) cuticola, corticale e midollo. Il primo accertamento è rivolto ad accertare se si tratti effettivamente di formazioni pilifere o di fibre inorganiche. Si procede, quindi,effettuando l’indagine di specie al fine di stabilire l’appartenenza o meno alla specie umana della formazione pilifera in oggetto. In seguito, i capelli devono essere esaminati al microscopio: dalle caratteristiche morfologico - strutturali e dall’eventuale presenza del bulbo pilifero è possibile stabilire la fase del ciclo vitale in cui il capello si trovava al momento della caduta (Anagen – Talogen – Catagen). 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. STELO RADICE 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Sulle formazioni pilifere possono essere svolti i seguenti accertamenti: analisi macroscopica (curvatura, lunghezza); analisi microscopica (colore, struttura, etc.); analisi genetica mediante estrazione del DNA nucleare dal bulbo. 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Lo stelo è composto da: CUTICOLA CORTICALE MIDOLLO 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Colore formazioni pilifere 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Pigmentazione formazioni pilifere 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Tipi di midolla 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Tipi di cuticola 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Tipi di corticale 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Tipi di punta 2. Il repertamento biologico. b. Tracce biologiche. Tipi di danno 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Tracce biologiche. Le tracce di natura biologica possono essere: TRACCE EVIDENTI: visibili ad occhio nudo; TRACCE LATENTI: non visibili. 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Qualora si sospetti la presenza di tracce biologiche allo stato latente, per la loro individuazione su di un reperto o sulla scena del crimine, si procede mediante le seguenti tecniche: Impiego della lampada MINI CRIMESCOPE 400; Impiego del reagente LUMINOL; Utilizzo di TEST GENERICI O PRESUNTIVI. 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. CRIMESCOPE. La lampada MINI-CRIMESCOPE 400 è una sorgente di luce molto versatile, con una possibilità di diverse lunghezze d’onda (da 390 a 630 nm), da utilizzare sia sulla scena del crimine sia in laboratorio per ricerca di: impronte digitali, su superfici porose e non, impronte di calzature, fluidi biologici ( ad eccezione del sangue), fibre, capelli, vernici etc. . 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. - CRIMESCOPE 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. - CRIMESCOPE 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. - CRIMESCOPE 2. Il repertamento biologico. LUMINOL. c. Modalità di ricerca. Il LUMINOL è una sostanza chimica utilizzata per individuare tracce ematiche latenti, siano state esse lavate o rimosse, usando la proprietà naturale della . Il colore del LUMINOL che reagisce alle tracce latenti è blu e la luminescenza dura circa 30 secondi e necessita, per essere rilevata, della quasi totale oscurità; le tracce vengono rese visibili sotto forma di aloni con tipica colorazione blu brillante. Tuttavia il LUMINOL reagisce anche con altre sostanze (rame, candeggina, piante ed alcuni tipi di terreno) è ciò dà luogo ai c.d. “falsi positivi”. La modalità d’impiego del test del LUMINOL consiste nell’utilizzazione di una soluzione acquosa costituita da una miscela di carbonato di sodio, sodio perborato e luminolo, opportunamente miscelati tra loro poco prima del loro impiego; la soluzione che si ottiene, viene quindi vaporizzata sulla superficie sottoposta all’analisi. Altro inconveniente del LUMINOL è che è una sostanza tossica, pertanto va impiegata con apposite protezioni. 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Superficie prima e dopo il trattamento con LUMINOL; la traccia diviene luminescente dopo esser stata irrorata con LUMINOL. 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. - LUMINOL 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. - LUMINOL 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. TEST PRESUNTIVI EMATICI. La possibile natura ematica di una traccia può essere determinata mediante un test orientativo o presuntivo: COMBUR TEST; LEUCOMALACHITE; FENOFTALEINA; HEXAGON OBTI. II primi tre test sono catalitici e possono determinare i c.d. falsi positivi, sfruttano l'attività perossidasica del ferro contenuto nell'emoglobina del sangue. L' HEXAGON OBTI e un test immunologico che gisce sugli anticorpi anti-hHB. 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Impiego COMBUR TEST Tracce di emoglobina COMBUR TEST di verifica: POSITIVO 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Impiego COMBUR TEST Positivo Negativo Falso positivo: acqua ossigenata Falso positivo: succo di frutta 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Impiego LEUCOMALACHITE La LEUCOMLACHITE in presenza di un perossido e del ferro contenuto nel gruppo eme dell’emoglobina viene ossidata assumendo una colorazione blu. 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Impiego LEUCOMALACHITE Agitare per 1’ Far cadere una goccia sul campione prelevato dalla traccia in esame 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Impiego LEUCOMALACHITE 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Impiego LEUCOMALACHITE Positivo 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. TEST FENOFTALEINA LEUCOMALACHITE COMBUR TEST LUMINOL bianco celeste luminescente rosa-rosso blu-verde verde tempo di reazione 3'' 3'' immediato 5'' sensibilità (diluizione sangue) 1:100.000 1:300.000 1:250.000 1:5.000.000 caratteristiche distruttiva distruttiva distruttiva NON distruttiva economicità, praticità richiede ambiente buio colore positivo note 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Impiego HEXAGON OBTI Il test immunologico HEXAGON OBTI utilizza anticorpi specifici per l’emoglobina umana, pertanto il rischio di falsi positivi è molto basso. 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Impiego HEXAGON OBTI La singola linea blu indica NEGATIVITA': Due linee blu indicano POSITIVITA': Nessuna linea indica ERRORE: 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Impiego HEXAGON OBTI Principio di funzionamento del test. Quando il campione è inserito nella test bar, l’emoglobina presente reagisce con particelle blu e anticorpi monoclonali anti-hHb. L’immunocomplesso migra verso la zona test, dove è catturato da un secondo anticorpo immobilizzato diretto contro hHb formando una linea blu di test, indicando un risultato positivo. Reagenti che non hanno reagito migrano ulteriormente e sono legati in una seconda linea da anticorpi IgG immobilizzati anti-mouse. Questa linea di controllo indica il corretto funzionamento ed utilizzo del test. Il test individua sangue intero fino a una diluizione di 1:1.000.000. Almeno 500 globuli rossi sono richiesti per un risultato positivo. 2. Il repertamento biologico. c. Modalità di ricerca. Impiego HEXAGON OBTI Vantaggi • Altissima sensibilità • Specifico per il sangue umano • Bassissimo rischio di falsi positivi • Veloce e pratico Svantaggi • Costo 2. Il repertamento biologico. d. Modalità di repertamento. Sangue Le tracce di sangue possono assumere peculiare importanza ai fini investigativi e pertanto, la descrizione della sede e della morfologia sulla scena del crimine, sono talvolta determinanti nella ricostruzione delle circostanze e delle modalità del fatto. 2. Il repertamento biologico. d. Modalità di repertamento. Sangue rinvenuto in forma liquida Si esegue il campionamento con carta assorbente 2. Il repertamento biologico. d. Modalità di repertamento. Sangue su indumenti Si esegue il repertamento dell'indumento previa asciugatura 2. Il repertamento biologico. d. Modalità di repertamento. Sangue su substrato asportabile SU SUBSTRATO SOLIDO ASPORTABILE In questo caso si reperta l’intero oggetto interessato dalla traccia provvedendo sempre al completo essiccamento della stessa all’aria prima di confezionarlo per il trasporto. 2. Il repertamento biologico. d. Modalità di repertamento. Sangue su substrato non asportabile In molti casi la traccia viene rinvenuta su un substrato non asportabile; l’esempio più classico è rappresentato da una traccia di sangue depositata su un pavimento o su una qualsiasi altra superficie piastrellata. 2. Il repertamento biologico. d. Modalità di repertamento. Sangue su substrato non asportabile In questo caso si procede anzitutto ad inumidire la traccia riportandola allo stato liquido, mediante l’utilizzo di acqua distillata o soluzione fisiologica. 2. Il repertamento biologico. d. Modalità di repertamento. Sangue su substrato non asportabile La traccia inumidita viene tamponata con un frammento di carta assorbente o di garza in modo da trasferirvi la sostanza ematica; la superficie di trasferimento non deve essere eccessivamente grande per evitare l’eccessiva diluizione della traccia. 2. Il repertamento biologico. d. Modalità di repertamento. Sangue su substrato non asportabile La traccia così acquisita viene fatta asciugare all’aria e, quando completamente asciutta, può essere posta in una comune busta da lettera. La modalità di repertamento indicata per la traccia ematica è la più indicata per qualsiasi fluido di natura biologica (saliva, sperma e secrezioni organiche di diversa natura). 2. Il repertamento biologico. d. Modalità di repertamento. Formazioni Pilifere 2. Il repertamento biologico. d. Modalità di repertamento. Formazioni Pilifere Formazione pilifera adesa a supporto. 2. Il repertamento biologico. d. Modalità di repertamento. Formazioni Pilifere 1 B A B D C F E G H Il sistema più efficace per il repertamento di formazioni pilifere consiste nel fissarle su un supporto di carta o cartoncino, facendo attenzione a non interessare le due estremità e porle all’interno di un involucro in modo tale da evitare lo sfregamento delle stesse con le pareti. A seconda della disposizione delle formazioni pilifere si procede diversamente per manipolazione, repertamento, confezionamento e conservazione. REGIONE CARABINIERI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA Comando Provinciale di Torino Reparto Operativo -Sezione Investigazioni Scientifiche Quesiti ? Cap. Emilio Bosini Reparto Operativo Carabinieri – Sezione Investigazioni Scientifiche Via F.Valfré nr. 5/bis 10121 Torino Tel 011/6887655 e-mail [email protected]