Il dieselgate fa tremare il Lazio - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il dieselgate fa tremare il Lazio - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Il Nuovo Corriere IlNuovoCorriere di numero 51 anno I - 1 euro Roma e del Lazio SABATO 3 OTTOBRE 2015 Marino, basta È il momento che qualcuno stacchi la spina di Carlo Rebecchi “I o lasciare? Se a chiedermi questa riflessione fosse papa Francesco, mi fermerei a pensare seriamente alle mie azioni”. Così disse Ignazio Marino, nel giugno scorso, a un grande quotidiano della Capitale. Parole che è utile ricordare al sindaco, ora che anche il Papa lo ha di fatto “dimissionato” davanti ai giornalisti di tutto il mondo - dandogli dell’ “imbucato” nel viaggio americano - proprio come aveva fatto qualche mese fa Matteo Renzi quando, in veste di premier-segretario del PD, gli aveva preannunciato da Porta a Porta “il licenziamento” poi mai avvenuto. A giudizio nostro, e di molti romani, il momento che Marino si fermi a “pensare seriamente” alle sue azioni è arrivato. Una cosa è infatti evidente: così, e noi lo ripetiamo da tempo, non si può andare avanti. Per dirla con il suo “badante”, il prefetto Franco Gabrielli, “basta farci del male”. Perché il Giubileo è alle porte - l’inizio è fissato per l’8 dicembre - e, anche se ormai i progetti del Comune sono ormai ridotti al minimo e ci si limiterà di fatto solo all’essenziale, e anche quello in chiave minimalista, molto c’è comunque da fare per garantire un’ospitalità perlomeno accettabile agli oltre venti milioni di pellegrini-turisti attesi nella Capitale. I motivi per cui non si può andare avanti sono più d’uno. Tra di essi, uno di non poco conto è il fatto che Marino, sia tutta colpa sua oppure no, per gli autori della comunicazione a livello mondiale è ormai uno zimbello. Basta pronunciarne il nome e gli interlocutori stranieri allargano le braccia o si mettono a ridere. Il Campidoglio sta insomma rivivendo ciò che l’Italia ha vissuto negli anni berlusconiani, quando la prima cosa che l’italiano che andava all’estero si sentiva chiedere: “Berlusconi? E il bunga-bunga”?”, con risatina incorporata. Alla fine, l’essere stato definito dall’Economist “unfit”, inadatto, a governare l’Italia, al Cavaliere è costato Palazzo Chigi. IL CASO/ DA WOLFSBURG A CASSINO, LE RIPERCUSSIONI DELLO SCANDALO TEDESCO NEL FRUSINATE Il dieselgate fa tremare il Lazio Il distretto regionale, con le sue 183 mila aziende attive, fonda buona parte della sua economia sull’indotto generato dalle macchine di produzione tedesca. Il timore è che la vicenda delle emissioni truccate abbia riflessi negativi in un momento in cui la ripresa stava diventando tangibile. La speranza di sindacati e industriali è che le preferenze di chi acquista vetture si orientino verso quelle del marchio Fca, senza portare ad una nuova contrazione nelle vendite. E Zingaretti arriva in soccorso: la Regione investe 5 milioni di euro nella viabilità del Cassinate L o scandalo dei diesel “truccati” delle auto Volkswagen, partito dagli Usa qualche giorno fa, rischia di avere ricadute importanti anche in Italia.Il Frusinate, ad esempio, fonda gran parte della sua economia proprio sull’indotto delle auto tedesche, tra le più vendute sul territorio. Da Wolfsburg a Cassino il passo è breve. L’Unione degli industriali di Frosinone è l’associazione più preoccupata, in questo momento, degli effetti sulla domanda interna e locale, soprattutto per il coinvolgimento di altri marchi legati alla centralina finta non-inquinante, come Audi e Porche. Il rischio più grande per il territorio, che produce pezzi di ricambio per la Golf, è che ci sia non solo uno stop all’occupazione ma soprattutto, per la contrazione inevitabile del mercato per quei marchi, anche un calo degli ordini. Non poteva mancare,invece, in questo frangente, la visita del numero uno dell’ex Fiat, ora IL CASO Dopo il fuoco di “Paglia” su Marino diplomazie al lavoro A due mesi dall’inizio del Giubileo si tenta di ricucire i rapporti tra Papa Bergoglio e il primo cittadino di segue a pagina 3 Roma, dopo le parole pronunciate dal Santo Padre sul volo di ritorno dagli Stati laS an Uniti e dopo le dichiaità Lazio razioni del presidente del Pontificio Consiglio Tagli, Regio ni per la Famiglia alla tracontro Ren zi smissione radiofonica Zingaretti fuori dal co “La Zanzara”. Primi sero Tace gnali distensivi nelle dichiarazioni di padre Federico Lombardi, portaC voce del Vaticano. All’interno l’inserto di Sanità del Lazio NUMERO 51 ANNO I SABATO IN PRIMO 3 OTTOB RE 2015 del PIANO La sanità per il Giub ileo Non è pron ? to quasi nien te LA MAPPA a pagina 8 DEL POTERE E se scop rissi che a dett mo are è il sub com la strategia Giovanni missario Bissoni? a pagina 10 hiamparino le incong (PD) denun cia canna che si eraruità del govern del gas. o, gio Vanificati fa l’impe assunto un anno come i di Roma l’accorpamento giochi di prestidue miliargno di destin 2015 e tre a forza are samen Capitale, - i cittadi di in più per il 2016: ni sarann per la Sanità te in una decreto finito delle ASL riore per il ma o chiam inglori esborso proposta azzerato,e nelle singole lo stanziamento dovrà fare l’inter ati ad per poter di legge o- niche e presta Regioni forse per eseguire un ulte- i medici sere un che Né è stato nale. Ne uscirà o iter in Consig il 2016 zioni analisi climiliar di conferenza do. I conti ci potrebbe es- quali condiz chissà quand lio Regio- nitàsi può pensare specialistiche. della sanitàfamiglia, con o, e chissà ioni. che dunque, delle Region non tornan sono un le tante Onlus Palazzo in ottantlaziale possa essereil disastro della tante, o e la e servon Tutto ritorn che riferimento i sa- basta per cercare soluzio sanato e Comm Chigi, ma Zingarprotesta contro sparmiare pochi o altre soluzi a in ballo, verno otto milion imporissario della oni per etti, spiccioli i conti in in ragion i di euro, elargitsolo dagli non accorpare servizi ni condivise? mane muto, ri(nessu Sanità per Presidente motivo proposito e Non ci sono, i dal gonon alza e li ha resi no ha fatto vismo di Zingar del Giubileo. L’iper non basta se poi quei servizi si rendes autobu ci sarà) la voce, il Lazio rietti da un può far pubblici, se la pubbli atti- nità s dell’Atac credere del Lazio, conto (possibile’) come se non accorgersi che ma Zingaretti per far creder cità sugli alla gente cantiere all’altr regionale finge di un ressando aumentano quella che che la sanità corso e le o trova funzio e che che si stia liste di attesa nei Pronto non dei propri realmente ai lui govern inte- princi a dover difend ni. Zingaretti la saSoc- sostan a, è alla decreto del Minist concittadini. problemi sanita , mentre ere il Lazio oggi si grazie quello che za ro ri Loren palmente contro Ma taglia 208 Beatrice Loren al coraggio delle cose. Quandnon cambia zin la coppia anche e incapace la crete zin,Zingar prestazioni o Renzi di a chi già sanitarie “cabina di regia”etti e il respon avranno il nazion paga per dare risposte con-sabile della volo di confro D’Ama il servizi ale o sanita tore non e regionale. Ma nto con to di aprire un rio si forse i camici vuole esporr il bianchi, tae troppo governacon . Il Corvo a pagina 2 Fca, Marchionne agli stabilimenti di Piedimonte San Germano per il rilancio della nuova Alfa Romeo e a conferma di quanto sia fondamentale nella strategia industriale del Lingotto, fuori da ogni scandalo. Strategia industriale nella quale la Regione Lazio vuole fare la propria parte investendo quasi 5 milioni di euro per viabilità della zona industriale del Cassinate e sostenendo l’accordo sulla cassa integrazione per la riconversione aziendale. Il lancio della notizia partita dalla piattaforma social del presidente Nicola Zingaretti sancisce in definitiva l’obiettivo di sostenere la Fiat: «Rilancio Alfa Romeo a Cassino: stiamo facendo la nostra parte. Investiamo 4,7 milioni su innovazione, industria e infrastrutture». La commissione Bilancio alla Pisana avrebbe da poco rifinanziato la legge regionale n. 46, in discussione da oltre un anno e mezzo. Santoro a pagina 6 SABRINA ALFONSI “Abusivi, ora si fa sul serio Ma il problema sono i mercatini rom” Savatteri a pagina 5 FUORI PISTA Viaggio nelle gelaterie migliori di Roma segnalate dai nostri lettori alle pagine 12 e 13 CAMPIDOGLIO Alfio Marchini e Giorgia Meloni Una poltrona per due D a questi nomi il centrodestra prova a ripartire dopo il terremoto di Mafia Capitale e la frantumazione del Pdl: entrambi i “sindaci in pectore” hanno il vantaggio di essere romani e di conoscere la città e i suoi problemi. Ma tra i duellanti si inserisce Matteo Salvini, pronto a giocare la sua personalissima partita per Palazzo Chigi puntando tutto sulla leader di Fratelli d’Italia. E così il 2018, data naturale delle elezioni, non appare poi così lontano. Santoro a pagina 3 sabato 3 ottobre 2015 pagina 2 PRIMO PIANO IL CASO D ue mesi di tempo per rimediare in qualche modo alla figuraccia planetaria prima che s’apra quella porta santa che segna l’avvio ufficiale del Giubileo della Misericordia. Diplomazie al lavoro, colloqui riservatissimi, dichiarazioni distensive come quella fornita dal direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che mercoledì scorso ha parlato di “rapporti che continueranno a svolgersi con serenità e correttezza con le autorità italiane”. Insomma, la parola d’ordine ora è “ricucire” dopo i fatti di Filadelfia. Perché non c’è che dire, è proprio una figuraccia mondiale quella che Ignazio Marino ha rimediato dopo il viaggio negli States, per partecipare al raduno mondiale della famiglia, il 27 settembre scorso. E la vicenda sembra complicarsi ogni giorno di più, tra chiarimenti forniti in prima persona dal Santo Padre, puntualizzazioni di alti prelati come monsignor Paglia, ennesima versione dei fatti da parte del sindaco stesso e commenti ironici, come quello dell’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli. Era in prima fila, dunque, Ignazio Marino, con la sua fascia tricolore che spiccava tra i presenti alla kermesse di Filadelfia, nata per difendere quella che la Chiesa definisce “cellula primaria della società”. Lui che, proprio lo scorso anno, dopo il Sinodo della famiglia, aveva annunciato la nascita delle unioni civili a Roma, si era presentato lo stesso IL VIAGGIO NEGLI STATI UNITI E LA FIGURACCIA PLANETARIA DEL SINDACO Dopo il fuoco di “Paglia” su Marino diplomazie al lavoro per ricucire A due mesi dall’inizio del Giubileo si tenta di riannodare i rapporti tra il Papa e il primo cittadino, dopo le parole pronunciate in aereo dal Santo Padre e le dichiarazioni del presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia nella città americana. Era lì, il sindaco Ignazio Marino che “si professa cattolico”, come ha detto Papa Francesco sul volo di ritorno nella Capitale. Parole che hanno subito assunto il sapore della scomunica nei confronti di chi, più dei suoi predecessori, ha sempre fatto di tutto per presenziare agli eventi con protagonista il Pontefice. Bergoglio aveva voluto chiarire una volta per tutte la polemica che lo ha investito suo malgrado, insieme al primo cittadino: “Non l’ho invitato io, è chiaro?”, aveva risposto con fermezza alla domanda di un giornalista, che chiedeva lumi sul viaggio dell’inquilino del Campidoglio negli Usa. Dichiarazione per smentire con fermezza che la presenza del chirurgo fosse stata caldeggiata dal Vaticano. Perché Oltretevere avevano già fatto notare che mai, per protocollo, si sarebbero permessi di decidere la lista degli ospiti in casa d’altri. La notizia, dunque, andava smentita. L’assist del cronista aveva fatto il resto e scatenato le critiche. Perché, Papa Bergoglio e il sindaco Marino come sempre, Francesco sapeva cosa dire e l’aveva detto senza peli sulla lingua. Poi la stoccata che è suonata come una scomunica: “Si professa cattolico, è venuto spontaneamente”. Nella prima frase c’era tutta l’insofferenza verso un sindaco che guarda al soglio di Pietro per avere uno sponsor politico, ma poi va in direzione ostinata e contraria, come raccontano le cronache sui matrimoni gay. La domanda serviva a fare chiarezza. Con Bergoglio deciso a mettere un punto alla scappatella a stelle e strisce di Marino. Il giorno dopo, in verità, dal Vaticano si era cercato di gettare acqua sul fuoco, facendo capire quanto fosse stata inopportuna la domanda del giornalista al Santo Padre. Con Marino che s’affannava a trovare nuove spiegazioni al viaggio. Ed ecco la telefonata “mascalzona” dalla trasmissione “La Zanzara” a monsignor Paglia, che, come presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia, dei fatti di Filadelfia sa proprio tutto. E a quel punto, in collegamento radio, il buon monsignore ha vuotato il sacco, non sappiamo se credendo davvero che di parlare con il premier Renzi e non con l’imitatore Andro Merkù, o se facendo finta di crederci. Raccontando di come Marino abbia fatto di tutto per incontrare il Papa a Filadelfia, di come si sia imbucato e di come il “Numero Uno” si sia infuriato. Nuova figuraccia planetaria, nuove scuse balbettate dal sindaco, che per giustificare la sua presenza a Filadelfia ha tirato in ballo l’invito della Temple University. E poi il sublime siparietto di Francesco Rutelli, sindaco di Roma per due mandati, che la fascia tricolore l’indossava quando Giovanni Paolo II aprì la porta santa del Grande Giubileo del Duemila. Intervenendo in tv a La7, alla domanda se anche lui avesse valicato gli oceani per incontrare il Santo Padre, ha risposto, dando prova di possedere un umorismo che noi romani mai avremmo immaginato, ha risposto che lui, per incontrare il Papa, si travestiva da pastorello, accampandosi nottetempo in qualche santuario di periferia alla periferia di Roma. Con immancabile coro di risate e applausi da parte dello studio tutto. Ma ora è tempo di ricucire, partendo dalle parole di padre Lombardi: “I rapporti fra rappresentanti della Santa Sede e le Autorità italiane a proposito del Giubileo si sono sempre svolti e continueranno a svolgersi con serenità e correttezza nelle sedi appropriate. Affermazioni riportate da una conversazione privata, ottenuta con inaccettabile inganno, non possono esprimere in alcun modo le posizioni della Santa Sede”. Speriamo sia così. Non per Ignazio Marino, ma per i romani sui quali si abbatteranno tutti i problemi legati a quest’anno della Misericordia, che il sindaco-chirurgo non riesce a risolvere. S.I. DALLO SPOGLIATOIO A BORDO CAMPO sabato 3 ottobre 2015 pagina 3 PRIMO PIANO TECNICHE DI COALIZIONE IN VISTA IN PRIMO PIANO PROVE DELLE PROSSIME AMMINISTRATIVE Alfio Marchini e Giorgia Meloni Una poltrona (in Campidoglio) per due Da questi nomi il centrodestra prova a ripartire dopo il terremoto di Mafia Capitale e la frantumazione del Pdl: entrambi i “sindaci in pectore” hanno il vantaggio di essere romani e di conoscere la città e i suoi problemi. Ma tra i duellanti si inserisce Matteo Salvini, pronto a giocare la sua personalissima partita per Palazzo Chigi puntando tutto sulla leader di Fratelli d’Italia. E così il 2018, data naturale delle elezioni, non appare poi così lontano di Giovanni Santoro D a una parte Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ex ministro della Gioventù e delfino di Fini prima e di Rampelli poi, che oggi gioca a fare la frontwoman della coalizione. Dall’altra Alfio Marchini, civico con una solida tradizione a sinistra, forte del 10% conquistato alle scorse elezioni amministrative e che vuole a tutti i costi la poltrona di sindaco in Campidoglio. Da questi due nomi riparte il centrodestra della Capitale, che aveva sognato con i post-fascisti di Alemanno, dopo la vittoria nel 2008, e che oggi si ritrova relegato in un angolo. Colpa dell’inchiesta per mafia, di parentopoli e dell’atomizzazione subìta dal Pdl per le mancate primarie e per l’appoggio al governo di Enrico Letta. Le parole del Papa, che in aereo di ritorno dal viaggio a Cuba e negli Usa scomunica Marino e boccia la sua condotta da finto cattolico, fanno il resto. Così, anche se alla data ufficiale dell’apertura delle urne mancano più di due anni, l’area moderata e gli ex missini si preparano a riprendersi Palazzo Senatorio. Partendo proprio da quei due nomi. Marchini, romano e chiamato “calce e martello” per via Alfio Marchini dell’amore per il Pci dei suoi antenati, è un costruttore che buca lo schermo. Ha potenza di fuoco, sia mediatica che economica: è ambizioso. Ma ha capito che da solo non può farcela. Ha bisogno di conquistare consenso e, in quest’ottica, gli odiati partiti possono essere utili alla causa, nella corsa alla poltrona più ambita di Roma. Per questo il costruttore-ingegnere si è fatto vedere alla kermesse di Fiuggi, Giorgia Meloni organizzata dal vicepresidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. Sostenuto soprattutto dall’Ncd, dietro la sponsorizzazione del senatore Andrea Augello. L’accordo, in realtà, era stato chiuso da mesi. Ma il governatore forzista Giovanni Toti lo ha abbandonato: “Si è candidato praticamente a tutto”, riferendosi all’intervista in cui il “Ridge de noantri” metteva nel mirino anche Palazzo Chigi. Matteo Salvini, eurodeputato e segretario leghista, ha capito che il momento è buono per contrattaccare. E per convincere Giorgia Meloni a sciogliere la riserva e guardare alla Capitale, sponda Campidoglio. Così sceglie di rilanciare: lo fa candidando l'ex parlamentare Souad Sbai. Lei, attivista dei diritti delle donne e contraria alla violenza islamica, accetta l’investitura: “Comincio da subito a lavorare, sono qui da 35 anni”. La tattica di Salvini è quella di far concentrare l’ex ministro sulla sua città, per lavorare in solitudine alla sfida contro l’altro Matteo. Perché, anche se il leader della Lega Nord punta ufficialmente su Zaia come federatore del centrodestra per le politiche, è lui a voler duellare con Renzi per la poltrona di premier. Così, insieme a Toti, spera nella ragazza della Garbatella: “A Roma si voterà il prima possibile, spero. Marino è assolutamente inadatto a fare il sindaco. Lei di sicuro farebbe meglio”, dichiara il numero uno del Carroccio. Seguito a ruota dal presidente della Regione Liguria: “La stimo, è un’alleata e un’amica. A me andrebbe benissimo”. L’astuta frontwoman di FdI fiuta il trappolone e risponde: “Me state a mette ‘mezzo”, per non tradire l’animo borgataro che rivendica. Poi però ci pensa e aggiunge: “Vorrei che il prossimo primo cittadino fosse romano, perché se questa città non l’hai vissuta fino in fondo non puoi capirla”. Gli endorsement ci sono, i candidati pure. La speranza dell’eurodeputato leghista è che il ticket Meloni-Salvini si faccia sul serio. Entrambi sulla Capitale: la prima al Campidoglio, il secondo a Palazzo Chigi. Abbandonando Marchini a se stesso. segue dalla prima pagina Marino, basta. È il momento che qualcuno stacchi la spina S econdo logica, la definizione di “imbucato” espressa da papa Francesco (poi suffragata da monsignor Giuseppe Paglia: “Il sindaco è una brava persona. Però nessuno lo ha invitato”), al sindaco-chirurgo dovrebbe ora costare il Campidoglio. In politica, purtroppo, la logica non sempre finisce per prevalere. Il prolungarsi del “caso Marino”, che dura da mesi, ne è la conferma. Con conseguenze disastrose per la città di Roma e per i romani, come questo giornale scrive fin dall’inizio. La giunta lavora al minimo sindacale; con il prefetto Gabrielli “badante” del sindaco e la Procura della Repubblica e l’Authority anti-corruzione impegnati nel tentativo di eliminare un po’ del marcio nel quale Roma sta affondando, nessuno si vuole scoprire più di tanto. I settori di gestione del Giubileo che il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha affidato a Marino (accoglienza e trasporti) sono, se possibile, sempre peggio. Ogni giorni porta una pena nuova: ora è l’arredo a crollare, come alla stazione Spagna, ora sono il moltiplicarsi dei guasti agli autobus e ai convogli della metro. Il degrado della città, eccezion fatta per alcuni “salotti buoni” del centro storico, non si ferma. L’ad dell’Ama dice che “è colpa anche dei romani”, e ha ragione. Ma chi sarebbe stimolato a non gettare cartacce per terra, se quando esce di casa trova in strada cassonetti che a quasi tutte le ore del giorno “vomitano” sull’asfalto quantità indicibili di rifiuti che non riescono a contenere? Un Gassman che pulisce il suo vicoletto è una rondine che non fa primavera, così come non lo è l’operatore ecologico dell’Ama che fa il suo dovere fino in fondo. La pulizia e la lotta contro il degrado della città si possono ottenere solo lavorando insieme. Ci vorrebbe una persona capace di portare avanti questa svolta culturale, un sindaco. Sindaco che purtroppo Roma non ha. Qualche volta perché Marino è fisicamente assente; molto più spesso perché è incapace - probabilmente per motivi caratteriali - di entrare in sintonia con i cittadini romani suoi amministrati. A questo punto però, per rispetto dei diritti dei cittadini, la politica deve battere un colpo, deve fare sentire la propria voce. Ne abbiamo abbastanza dei giochi e giochetti in atto nel Partito Democratico, di cui Marino è espressione. Si tratti delle critiche di Renzi a Marino e ai romani o della spocchia con la quale il sindaco reagisce. Che il premier non ami Roma è comprensibile, visto il marciume nel quale la città si dibatte da anni senza mostrare all’esterno una reale voglia di voltare pagina. Come dargli torto, visto che per un premier la Capitale è il fiore all’occhiello da mostrare, come biglietto da visita, agli interlocutori internazionali? In base a questa semplice constatazione sarebbe stato logico da subito, tra Renzi e Marino, un chiarimento diretto, che invece non c’è mai stato, forse anche perché la base del Pd romano, quello che sostiene Marino, è nella sua grande maggioranza anti-renziana. A Roma l’ “enfant cheri” non è il segretario Renzi ma il suo antagonista (e leader della minoranza) Gianni Cuperlo. Dialogare con Marino voleva dire mettere sotto accusa il Pd romano. Renzi, che era già in contrasto con la sua minoranza su temi delicati come le riforme istituzionali, non se l’è sentita di aprire un altro fronte. E Marino, che al dialogo non ha mai pensato, si è chiuso nel suo “ego”. Salvato poi, almeno fino ad oggi, dalla decisione di papa Francesco di indire, a sorpresa, l’Anno Santo. Carlo Rebecchi sabato 3 ottobre 2015 pagina 5 CRONACHE PRIMO PIANO INTERVISTA AL MINISINDACO DEL PRIMO MUNICIPIO SABRINA ALFONSI “Abusivi e tavolino selvaggio, ora si fa sul serio Ma il vero problema sono i mercatini rom” Locali sotto sequestro e multe salatissime a proprietari e gestori con l’applicazione del codice penale; contrasto all’abusivismo commerciale in collaborazione con la finanza che, con i vigili, sta scovando i centri di raccolta della merce, localizzati soprattutto all’Esquilino. Ma il vero cruccio del presidente di via Giulia sono i nomadi, che svuotano i cassonetti e rivendono ciò che trovano: fino ad ora ogni sforzo per fermarli si è rivelato inutile Da piazza della Cancelleria al Ghetto, da via delle Carrozze a piazza Farnese fino al Lungotevere, sono tante le operazioni condotte contro gli abusivi e contro tavolino selvaggio. L’ultima, appena qualche giorno fa, il 29 settembre, in via di Tor Millina: i vigili urbani hanno posto sotto sequestro i locali che occupavano abusivamente il suolo pubblico con tavoli e arredi, applicando gli articoli 633 e 639 del codice penale, che prevedono la reclusione fino a 2 anni e una multa di oltre 1.000 euro per uso di beni pubblici per scopi privati. Denominatore comune di ogni operazione, il municipio di appartenenza delle strade teatro delle operazioni, quel Primo Municipio, cuore di Roma, salotto buono della capitale, governato dalla volitiva e, la signora ci passi il termine, “muscolare” Sabrina Alfonsi. L’abbiamo criticata in qualche occasione per i suoi interventi,oggettivamente superflui; l’abbiamo stigmatizzata in qualche caso, per l’eccesso di sovraesposizione e l’attitudine della “presidenta” ad occupare gli spazi nelle cronache. Ora, finalmente, qualcosa si muove, Ancora poco perché il salotto buono di Roma torni davvero tale. Ma è un inizio, speriamo anzi sia solo l’inizio. E ne abbiamo parlato con lei, Sabrina Alfonsi. di Monica Savatteri Sabrina Alfonsi U n Giubileo libero dall'abusivismo che infesta le strade del centro storico e della zona attorno al Vaticano. Un impegno che l'amministrazione capitolina ha preso e che sembra dare già alcuni frutti, ma non tutti quelli sperati. Lo spiega la presidente del Primo Municipio Sabrina Alfonsi che, dice "ci troviamo a dover sorvegliare un territorio molto vasto per difenderlo da abusivismi di diversa natura che sommati creano un fenomeno difficile da contrastare". Ma quali sono le aree che stanno mag- giormente beneficiando dell'azione della task force anti-abusivismo sperimentale? Sicuramente la zona del Colosseo e di San Pietro sono più libere dai vu cumprà e dall'abusivismo su tappeto, cioè quello che si fa ai bordi dei marciapiedi senza alcuna struttura. Questo è dovuto, oltre che ai controlli, anche al fatto che con la guardia di finanza e la polizia locale abbiamo individuato i centri di raccolta della merce che sono principalmente all'Esquilino, dove vengono comprate borse e ombrelli, sui quali poi vengono applicate le etichette con le griffes; e abbiamo individuato i call center o i negozi di frutta e verdura gestiti da extracomunitari, che fungono anche da magazzini per tenere la merce durante la notte. Come si è arrivati a questi risultati? Su questo fenomeno sembra che i risultati siano arrivati perché non ci si è limitati a farli scappare da una parte all'altra, ma molti di questi ambulanti sono stati fermati e la merce sequestrat". Ma il vero problema sembra essere quello dei mercatini rom. Si spostano di continuo da una zona all'altra. Abbiamo individuato delle zone critiche come via Andrea Doria o via Carlo Felice e piazzale dei Partigiani. Il problema è che sono tutti cittadini comunitari e vendono merce trovata nei cassonetti. Di conseguenza, anche se la merce la si butta, loro si spostano e ne prendono altra. Non basta fare controlli una tantum, ma serve un presidio continuo del territorio. La verità è che è vero ciò che dice Gabrielli, e cioè che in centro ci sono il quadruplo degli agenti rispetto alle altre parti di Roma. Ma è anche vero che il nostro territorio ha problemi diversi, cronicizzati. Come quello dei “tavolini selvaggi”, quell'abitudine di ristoratori e gestori di bar a posizionare tavolini e sedie sul suolo pubblico fin quasi a bloccare il passaggio di auto e pedoni. Abbiamo iniziato con l'assessore Sabella e con il comandante dei vigili urbani Clemente a fare dei blitz una volta alla settimana anche perché possiamo procedere al sequestro penale di questi oggetti, in virtù dell'articolo 633 del codice penale. Di conseguenza i recidivi possono addirittura finire in galera per aver occupato suolo pubblico per profitto. Questo ci ha permesso di vedere un po' di ordine sulle nostre strade perché il sequestro penale fa paura a tutti. Proprio a tutti? Meno che a uno: un ristoratore del Ghetto che non ne vuole sapere ,e nonostante il magistrato abbia convalidato il fermo penale ad agosto, espone ancora in bella vista tavolini e seggiole a uso e consumo dei suoi ospiti. I DATI In un anno accertata evasione per 13 milioni La task force composta da funzionari e agenti di polizia locale, ispettori di Aequaroma, Inps e Asl da settembre 2014 a oggi ha controllato 420 esercizi su 15mila operanti. Le violazioni amministrative contestate ammontano a 427mila euro mentre l'evasione tributaria accertata è stata di 13 milioni di euro. La percentuale di illegalità riscontrata per le somministrazioni è stata pari al 70% di quelle controllate, mentre per gli esercizi di vicinato non alimentare è stata del 40%. Per quanto riguarda l'occupazione abusiva di suolo pubblico vengono applicati gli articoli 633 e 639 bis del codice penale che prevedono la reclusione fino a due anni e una multa fino a 1032 euro per coloro che occupano arbitrariamente suolo pubblico o privato allo scopo di trarne profitto. sabato 3 ottobre 2015 pagina 6 CRONACHE IL CASO LE RIPERCUSSIONI DELLO SCANDALO TEDESCO SUL COMPARTO AUTO DEL FRUSINATE Da Wolfsburg a Cassino: così il dieselgate fa tremare l’Italia Il distretto regionale, con le sue 183 mila aziende attive, fonda buona parte della sua economia sull’indotto generato dalle macchine di produzione tedesca. Il timore è che la vicenda delle emissioni truccate abbia riflessi negativi in un momento in cui la ripresa stava diventando tangibile. La speranza di sindacati e industriali è che le preferenze di chi acquista vetture si orientino verso quelle del marchio Fca, senza portare ad una nuova contrazione nelle vendite di Giovanni Santoro D a Wolfsburg a Cassino. Perché il dieselgate che ha coinvolto la Volkswagen, con i motori a gasolio truccati per superare i test sulle emissioni di sostanze inquinanti, rischia di avere ricadute sul comparto auto del frusinate. Luogo nel Lazio che fonda la sua economia proprio grazie all’indotto sulle tedesche, tra le più vendute. Il distretto regionale, infatti, conta 279mila imprese. Attive però solo 183mila, quindi in fase di produzione. Un settore che, dopo gli anni bui della crisi, ha ripreso a crescere nell’ultimo triennio toccando quota 450 milioni di fatturato, con un incremento di 40 punti percentuali rispetto al 2012. Per questo Unindustria e sindacati si dicono preoccupati sul futuro di tanti lavoratori. Perché non sono poche le aziende che producono pezzi per la casa che ha fatto la sua fortuna con le sette serie della Golf. Dalla progettazione delle parti meccaniche alla componentistica per le catene di montaggio, passando per gli impianti che costruiscono i cuscinetti per i veicoli: ecco i capannoni che tremano. Presto per fare previsioni realistiche, ma gli esperti parlano di un rischio più industriale che commerciale. L’obiettivo delle organiz- zazioni sindacali è quello di salvaguardare i posti di lavoro; quello degli imprenditori è, evidentemente, di mantenere gli stessi livelli di produzione. A Frosinone sono già pronti a fare i conti con un calo degli ordini del gruppo Volkswagen. La speranza dell’Unione degli industriali è che, a beneficiare dello scandalo dei motori diesel, siano altre case: la Fca in primis. La Fiat-Chrysler che ha rilanciato il polo di Cassino. Tremano anche i concessionari. Le auto della casa di Wolfsburg sono 10, arrivano a 54 con gli altri marchi del colosso tedesco: Skoda, Seat, Porsche e Audi, che solo in Europa ha distribuito 500mila automobili con la centralina furbetta. Perché se le vendite sono ripartite, la crescita è dovuta soprattutto al mercato dell’usato. Per Claudio Di Berardino, segretario della Cgil regionale, le problematiche saranno connesse soprattutto alla rete commerciale. “Con effetti diretti - spiega il numero uno del sindacato della Camusso - anche sulla catena dei saloni auto”. Nel Lazio, infatti, il mercato ha fatto segnare una contrazione del 6%: tanto da conquistare il penultimo posto in Italia. Roma, nel solo 2014, terzultima provincia d’Italia con un calo di 9 punti. Tutto questo mentre Volkswagen aumenta di un decimo nel 2015, rispetto l’anno precedente. E più della metà dei mezzi venduti è proprio diesel. La possibile ricaduta sarà inevitabile sull’usato, che rappresenta la parte più alta degli scambi proprio nella Capitale. Su questo punto le sigle sindacali e gli industriali preferiscono non fare previsioni. Sperando che gli automobilisti puntino sulla Fiat. E che il dieselgate resti legato alla Germania. IL CASO/ La Regione e l’uso discrezionale di fondi pubblici Quegli strani vitalizi a persone “illustri” di Stefania Pascucci I l Partito democratico e il vitalizio per cittadini illustri, una storia sconosciuta ai più. Piero Marrazzo - governatore del Lazio travolto dallo scandalo di Via Gradoli, luogo di transessuali e festini a base di droga e costretto a dimettersi nel 2009 - fa in tempo ad attribuire un assegno vitalizio (cioè, per tutta la vita) a due persone, secondo il suo parere, “illustri” e indigenti. Il primo “illustre” di nome Benedetto Simonelli, all’epoca di soli anni 61, beneficia di un assegno annuo di 12mila euro, mentre il secondo nome è quello di Luciana Fortini, classe 1927, alla quale è corrisposto un assegno di 8mila euro annui. Lo ha fatto ricorrendo alla legge regionale n. 21 del 1999, istituita da Piero Badaloni, giornalista Rai che dal 1995 al 2000 ha rivestito la carica di presidente della Regione Lazio. Secondo questa strana legge regionale che concerne l’istituzione di un assegno a vita, sono meritevoli i “cittadini illustri che si siano particolarmente distinti, in ambito regionale, nel campo delle arti, delle scienze e delle lettere, che si trovino in stato di indigenza" A prima vista distinguere chi realmente ha contribuito all’accrescimento culturale e sociale del territorio laziale sembrerebbe un compito arduo e, quindi, scegliere tra possibili migliaia di persone che in qualche modo potrebbero essere riconosciute come tali dovrebbe richiedere non solo un avviso pubblico ma anche un esame accurato dei requisiti. Nessun dubbio ebbe, invece, Marrazzo nel firmare il decreto per il vitalizio per Simonelli e Fortini. E senza ricorrere a nessuna graduatoria. Eppure da una veloce ricerca su Internet, del primo non c’è traccia di una biografia, risulterebbe aver partecipato come attore di secondo ordine in due film, anch’essi di spessore minimal, “Rosina Fumo viene in città per farsi il corredo” e “Gli ultimi tre giorni”. Un po’ poco. Ovvio che l’accertamento della Siae nei suoi confronti è stato pari a zero. Se si parla di meriti illustri, qui sono decisamente nascosti in chissà quale angolo buio. Per la Fortini il discorso è un altro. Risulta tuttora, anche se ultraottantenne, un’artista di rilievo tale da meritarsi una citazione nel catalogo dei Beni Culturali, per essere tra gli artisti della mostra andata in scena a Tivoli a Villa Adriana dall’8 aprile al 6 novembre 2011. In più la Fortini è titolare di una elegante sito ( link lucianafortini.com) nel quale si spiega nei dettagli chi è l’artista, quali sono le opere e dove sono le esposizioni, comprese le collaborazioni con la società internazionale Antinoo e l’università di Tor Vergata di Roma. Qui il dubbio si pone doppio: artista sì, ma perché definirla “illustre”? E si può definire la signora Fortini un’indigente dopo aver letto di tutte le sue collaborazioni con istituti di rilievo, quelli sì, così importanti? Siamo andati a fondo di questa storia non solo poco chiara, di cui i protagonisti sono i soliti amministratori di denari pubblici, soldi dei cittadini, perché in questi giorni è stata istituita, di nuovo, una commissione che dovrà decidere come allora - altri vitalizi a personaggi “illustri” del calibro di Simonelli e Fortini, cui poi la Regione corrisponderà i relativi assegni. Guarda caso un altro politico del Pd, un altro governatore del Lazio ha firmato il decreto. Questa volta, dopo Badaloni, Marrazzo, tocca a Nicola Zingaretti. anità S la Lazio del NUMERO 51 ANNO I SABATO 3 OTTOBRE 2015 IN PRIMO PIANO LA MAPPA DEL POTERE La sanità per il Giubileo? Non è pronto quasi niente E se scoprissimo che a dettare la strategia è il sub commissario Giovanni Bissoni? a pagina 10 a pagina 8 Tagli, Regioni contro Renzi Zingaretti fuori dal coro Tace C hiamparino (PD) denuncia le incongruità del governo, che si era assunto un anno fa l’impegno di destinare due miliardi in più per il 2015 e tre per il 2016: ma lo stanziamento per la Sanità nelle singole Regioni è stato azzerato,e forse per il 2016 ci potrebbe essere un miliardo. I conti non tornano e la conferenza delle Regioni protesta contro Palazzo Chigi, ma Zingaretti, Presidente e Commissario della Sanità per il Lazio rimane muto, non alza la voce, come se non si rendesse conto (possibile’) che la sanità del Lazio, quella che lui governa, è alla canna del gas. Vanificati i giochi di prestigio come l’accorpamento a forza delle ASL di Roma Capitale, decreto finito ingloriosamente in una proposta di legge che dovrà fare l’intero iter in Consiglio Regionale. Ne uscirà chissà quando, e chissà in quali condizioni. Tutto ritorna in ballo, dunque, e servono altre soluzioni per risparmiare pochi spiccioli (nessuno ha fatto i conti in proposito e li ha resi pubblici, un motivo ci sarà) ma Zingaretti finge di non accorgersi che aumentano nei Pronto Soccorso e le liste di attesa, mentre grazie al decreto del Ministro Beatrice Lorenzin,quello che taglia 208 prestazioni sanitarie - i cittadini saranno chiamati ad un ulteriore esborso per poter eseguire analisi cliniche e prestazioni specialistiche. Né si può pensare che il disastro della sanità laziale possa essere sanato solo dagli ottantotto milioni di euro, elargiti dal governo in ragione del Giubileo. L’iper attivismo di Zingaretti da un cantiere all’altro può far credere alla gente che si stia interessando realmente ai problemi sanitari dei propri concittadini. Ma non cambia la sostanza delle cose. Quando avranno il coraggio Zingaretti e il responsabile della “cabina di regia” D’Amato di aprire un tavolo di confronto con i camici bianchi, con i medici di famiglia, con le tante Onlus che della sanità sono un riferimento importante, per cercare soluzioni condivise? Non basta accorpare servizi se poi quei servizi non ci sono, non basta la pubblicità sugli autobus dell’Atac per far credere che la sanità regionale funzioni. Zingaretti oggi si trova a dover difendere il Lazio anche e principalmente contro la coppia RenziLorenzin incapace di dare risposte concrete a chi già paga per il servizio sanitario nazionale e regionale. Ma forse il governatore non si vuole esporre troppo. Il Corvo la Sanità Lazio sabato 3 ottobre 2015 pagina 8 PRIMO PIANO del IN PRIMO PIANO COSA NASCONDONO I SORRISI E LE DICHIARAZIONI RASSICURANTI DI ZINGARETTI La sanità per il Giubileo? Non è pronto quasi niente Ufficialmente va tutto bene, in realtà non sono ancora stati assunti gli operatori in più necessari (bisognerà anche formarli), non sono state acquistate le nuove ambulanze (45, ma dovevano rimpiazzare quelle che non camminano più). Sarà una corsa contro il tempo e il rischio rimarrà altissimo di Giulio Terzi U fficialmente va tutto bene, anzi. Benissimo. Volti sorridenti, messaggi enfatici. Il solito Zingaretti con il caschetto giallo da cantiere in testa è uno spot dell’ottimismo. Roma è sempre stata all’altezza della situazione, in altre occasioni tutto si è svolto nell’ordine e senza scosse. Ma si è sempre trattato di eventi circoscritti nello spazio e cronologicamente : il Giubileo si gioca su tempi lunghissimi e con troppi picchi di rischio. La professionalità dei tecnici è stata dimostrata nelle diverse occasioni ma ora servono uomini e mezzi. E da questo punto di vista siamo messi male, malissimo anche se nessuno deve saperlo. In realtà siamo sull’orlo di un abisso e il rischio di precipitare è altissimo. Stiamo parlando del sistema di gestione del sistema dell’emergenza sanitaria in occasione del Giubileo. In realtà curiosando dietro le quinte emerge un quadro agghiacciante. Il countdown procede impietoso e scopriamo – ad oggi – che le 45 nuove ambulanze da mettere in campo semplicemente non esistono. Due gare sono andate deserte, mai visto niente di simile! Finirà che si procederà per affidamento diretto all’ultimo momento e al prezzo dettato dal mercato? Con tanti saluti ad una gestione oculata e soprattutto trasparente. Sgombriamo anche il campo da un equivoco creato dalla propaganda zingarettiana: questa fornitura di mezzi viene spacciata come necessità del Giubileo, ma si tratta dello stesso numero di ambulanze che l’Ares 118 si propone di acquistare da tempo: quelle che girano sono vecchie, obsolete, le più recenti son o del 2007. Tradotto significa che affrontiamo un anno di sofferenze con un parco macchine ridotto e in parte rappezzato. Ma non è finita. Siamo indietro con le assunzioni promesse e annunciate. Molto indietro. E non si tratta di personale qualunque, ma di uomini e donne che avranno nelle mani migliaia di vite. Andranno formate e inserite in un meccanismo già asfittico. I bandi procedono faticosamente, e si è andati avanti sono per i medici. Autisti, barellieri, infermieri? Chissà, si sta lavorando. Ma se anche si facesse in tempo ad assumere nuovi operatori non si ha ormai la possibilità temporale di formarli sufficientemente per il delicato lavoro che dovranno svolgere. L’Ares 118 ha carenze storiche di organico, i responsabili dei turni fanno i salti mortali per assicurare l’ordinaria amministrazione. Ma la prolungata emergenza dettata dall’anno giubilare come verrà gestita? Con quanti uomini? L’arte di arrangiarsi è di casa a Roma ma viene da chiedersi se qualcuno remi contro scientemente o si tratti più banalmente di incapacità gestionale, di sciatteria. I soldi, pochi, ci sono ma ad oggi come sono stati impiegati?. Molti ospedali li stanno utilizzando per lavori di restyling dei Pronto Soccorso, anche se le gole profonde sottolineano che in alcune delle strutture coinvolte dalla operazione Giubileo ci siano tracce di restauri molto recenti. Ma il problema dei Pronto Soccorso oggi è il colore delle pareti o la carenza di personale e di posti letto per ricoverare i pazienti? (1- CONTINUA) SERVIZI/ Test numero chiuso 2015 A rischio annullamento la prova di migliaia di candidati S ono moltissime le segnalazioni di questi giorni per gravi irregolarità che si sarebbero verificate in occasione dello svolgimento delle prove di accesso alle facoltà a numero chiuso 2015, per i corsi di laurea in medicina e chirurgia ed odontoiatria e protesi dentaria, e per i corsi di laurea in professioni sanitarie. Il sistema delle etichette adesive - che dovevano essere applicate dai candidati sul foglio delle risposte e sul foglio anagrafica (introdotto per la prima volta quest’anno) - ha creato moltissime problematiche agli studenti, al momento della consegna degli elaborati. Molti degli aspiranti medici, infatti, pare non abbiamo sottoscritto la scheda anagrafica o abbiano apposto in modo errato le etichette autoadesive o, co- munque, abbiano consegnato non correttamente il materiale di prova. Ebbene, questi candidati secondo una stima circa il 10% dei partecipanti al test - rischiano di vedere annullata la propria prova. “Quest’anno il test di accesso alle facoltà a numero chiuso” spiega l’avvocato Cristiano Pellegrini Quarantotti, esperto di diritto amministrativo e di impugnative di concorsi pubblici, che, da oltre 10 anni, rappresenta uno dei più importanti riferimenti a livello nazionale in materia di ricorsi avverso il mancato accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso, “ha presentato delle enormi criticità. Molti candidati potrebbero vedersi annullata la prova per errori commessi nella procedura di consegna del test. Per capire quale potrà essere la decisione del MIUR al riguardo, occorrerà attendere la pubblicazione della propria prova (2 ottobre) e dopo la graduatoria (7 ottobre) e vedere per ciascun candidato se avrà avuto validato il suo compito. Dopodiché, in caso di annullamento della prova questi motivi, si potrà agire con ricorso al TAR, impugnando il relativo provvedimento, invocando l’assoluta contraddittorietà tra le disposizioni previste dal bando ministeriale e le successive indicazioni operative fornite dallo stesso ministero alle università. In sostanza, il bando impartiva determinate istruzioni e compiti alle commissioni in merito alla vigilanza del corretto espletamento delle operazioni di consegna dei moduli di prova (tra cui la firma dell’anagrafica), ma ciò non è stato fatto. Si può imputare, pertanto, a negligenze e/o mancata chiarezza del Miur e delle commissioni l’errore commesso riguardo la mancata firma”. Proprio per questo motivo la prova di accesso alle facoltà a numero chiuso, rischia di sfociare anche quest’anno, come già i precedenti - in innumerevoli ricorsi alla giustizia amministrativa. sabato 3 ottobre 2015 pagina 9 CRONACHE SERVIZI la Sanità Lazio del I LABORATORI INAUGURATI DALL'AZIENDA SANITARIA S.GIOVANNI ADDOLORATA Farmaci ad personam per i malati oncologici Una nuova struttura produce farmaci contro i tumori con una logica che innalza incredibilmente la qualità, l'efficacia della cura e l'attenzione nei confronti del paziente, e che limita nel contempo gli sprechi. Inaugurato anche il nuovo laboratorio di medicina trasfusionale, un'area di 750 mq che comprende anche la biobanca delle cellule staminali e terapie cellulari a servizio del Reparto di Ematologia di Francesco Vitale C erto non tutto funziona ancora a dovere, i limiti di una sanità ospedaliera che cambia e che si proietta verso il futuro sono ancora evidenti, ma non c’è dubbio che l’Azienda Ospedaliera S.Giovanni Addolorata stia procedendo a grandi passi verso un livello di offerta di servizi di indubbia eccellenza. Come il nuovo laboratorio per produrre farmaci contro i tumori, appena inaugurato, uno dei più avanzati d’Italia. Il servizio introduce concetto dei farmaci ad personam, che innalza incredibilmente la qualità, l'efficacia della cura e l'attenzione nei confronti del paziente, e che limita nel contempo gli sprechi, perchè si produce ciò che occorre, quindi non si compra e poi si utilizza, ma soprattutto si elimina il problema dello smaltimento dei rifiuti medici che hanno un costo altissimo. Il laboratorio si inserisce in un contesto davvero avveniristico se rapportato allo standard medio dell’ospedalità italiana. C’è il nuovo laboratorio di medicina trasfusionale, che nasce dall'esigenza di unificare tutte le strutture già esistenti, ma dislocate su più edifici del- l'intero complesso ospedaliero Un'area di 750 mq che comprende sia il sevizio di medicina trasfusionale che la biobanca delle cellule staminali e terapie cellulari a servizio del Reparto di Ematologia. L'intervento è stato realizzato in 70 giorni, con finanziamenti in conto capitale destinati dalla Regione Lazio per oltre un milione di euro. Il laboratorio si presenta maggiormente tecnologico e soprattutto funzionale con migliori spazi per gli operatori sa- nitari. Il progetto prevede accessi e percorsi dedicati per le attività aperte all'esterno (accettazione o riconsegna campioni e servizio di Emaferesi Terapeutica) separate dagli accessi dedicati alle attività dei laboratori. Circa 40 mq sono dedicati alle terapie con due posti letto, servizio igienico dedicato e di separatori cellulari di ultima generazione. Per quanto riguarda i laboratori, invece, saranno presto operativi quelli dedicati alle attività di diagnostica im- munoematologica per donatori di sangue e pazienti, pensati per ottimizzare l'efficienza e l'efficacia dei flussi di lavoro e dotati di tecnologie avanzate per la completa automazione analitica e la tracciabilità dei risultati. Tutto il reparto è dotato di impianto di climatizzazione centralizzato, telecontrollato e tele gestito da remoto. Grande importanza è stata data, inoltre, alla gestione degli allarmi, che prevedono un impianto di rilevazione incendi e uno di allarme di sottossigenazione e presenza di gas tossici. Nel reparto sono presenti, infine, i locali di supporto necessari all'attività: sala medici, capo tecnico, tecnici di guardia, medico responsabile, sosta del personale, medico di guardia, servizi igienici per il personale, locali di stoccaggio materiali d'uso e delle attrezzature e per il materiale sporco e pulito. Uno spot notevole per il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha parlato di «un salto di qualità per la vera difesa del diritto alla salute, con un laboratorio all'avanguardia rispetto ai parametri italiani». Il San Giovanni, anche grazie ai lavori che stanno rendendo più funzionale il vecchio Pronto Soccorso, si candida sempre più ad essere un polo centrale di Roma e del Lazio. L'impatto con la lunga emergenza del Giubileo sarà a questo proposito un test di estremo interesse.Se i nostri amministratori avessero un minimo di decenza dovrebbero archiviare i litigi e le polemiche inutili e pensare alla città. E invece no. SI stanno giornate intere dietro alla dichiarazione del momento, senza pensare i problemi storici. Chi se ne importa chi ha invitato chi alla visita papale. Il problema è che la gente è esasperata, la città abbandonata e continua a cadere a pezzi. Roma commissariata è purtroppo un ipotesi archiviata. Nessun governo farebbe cadere l’attuale giunta prima del Giubileo con la certezza dell’esasperazione dei romani. Vincerebbero i 5 Stelle a man bassa. Vincerebbe chiunque a man bassa vista la gestione Marino e il ricordo di quella Alemanno. Resta il problema della città abbandonata, in preda a scioperi e agitazioni che sono contenuti solo perché chi sciopera perde una giornata di stipendio e di questi tempi non è cosa da poco. Però prima o poi la misura sarà colma. Ma i nostri continueranno a fregarsene tutti presi da discussioni sterili e senza futuro. Un po’ come questa città eterna… che sta morendo SANITÀ&RICERCA/ Uno studio della Fondazione S.Lucia pubblicato su Translational Psychiatry C’è un legame tra traumi infantili e forme depressive in età adulta di Marco De Leo S carsi livelli di cure parentali, maltrattamenti fisici, abusi sessuali. Nessun essere umano merita di essere esposto a questi eventi traumatici. Ma quando toccano la vita di un bambino o un adolescente, il fenomeno diventa ancora più delicato. Perché tutto quello che la persona subisce nelle fasi precoci dello sviluppo, resta ineluttabilmente impresso nella sua mente per sempre. Non solo nella sua memoria, ma anche a livello neurobiologico. Uno studio recentemente pubblicato su Translational Psychiatry firmato dai ricercatori della Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma evidenzia la correlazione tra l’esposizione a stimoli ambientali negativi durante l’infanzia o l’adolescenza e la pre- disposizione biologica a sviluppare forme di depressione da adulti. La Dott.ssa Valeria Carola, ricercatrice del Laboratorio di Neurobiologia del Comportamento, spiega che grazie all’utilizzo di modelli preclinici il suo team di lavoro ha «identificato alcuni dei meccanismi biologici e molecolari che traducono l’esposizione a traumi precoci in disturbi depressivi in età adulta». Comportamenti antisociali, simil-depressivi e anedonia, ovvero l’incapacità di trovare soddisfazione nella vita, sono tra le principali conseguenze di queste alterazioni neurobiologiche. «Ma predisposizione non significa predeterminazione - precisa la dott.ssa Carola -. Non tutti gli individui che sperimentano un trauma in età precoce sviluppano depressione in età adulta». Tra chi subisce un trauma precoce viene infatti stabilito il di- stinguo tra suscettibilità e resistenza a sviluppare patologie depressive da adulte. Risulta dunque importante «individuare biomarcatori misurabili in maniera non invasiva» che possano predire queste patologie, per importare le scoperte scientifiche nel campo della prevenzione clinica. In particolare il Laboratorio di Neurobiologia del Comportamento della Fondazione Santa Lucia ha osservato che «le alterazioni del comportamento di chi è stato esposto a uno stress in età precoce sono associate ad una diminuzione dei livelli di espressione nel cervello e nel sangue di una molecola chiamata SIRTUNIA 1». Confrontando i livelli di SIRTUINA 1 nel sangue di 27 pazienti con diagnosi di depressione maggiore e negli individui sani del gruppo di controllo è emerso che al diminuire di questi livelli aumenta la severità dei sin- tomi depressivi. Con la prospettiva di proseguire su questo filone di studi ed estendere il campione della ricerca, il prossimo obiettivo sarà quello di identificare nuovi potenziali bersagli farmacologici per la prevenzione e la terapia della depressione associata a traumi precoci. Sanità Lazio del E se scoprissimo che a dettare la strategia è il sub commissario Giovanni Bissoni? Asl Viterbo Commissario LUIGI MACCHITELLA Direttore sanitario Antonio Bray Direttore Amministrativo Daniela Donetti Asl Rieti u la sabato 3 ottobre 2015 pagina 10 LA MAPPA DEL POTERE U na fase di stallo pericolosa. Nessuna nomina –per non correre rischi –ma anche una non dichiarata paralisi amministrativa e gestionale nelle Asl e nelle aziende ospedaliere. Chi si assume la responsabilità di prendere provvedimenti di sostanza, di qualsiasi tipo, se sa di essere sul piede di partenza? Il fenomeno inverso, quelle delle nonime, delle promozioni dell’ultima ora è prassi appunto degli ultimi giorni di governo. Quindi tutto fermo. E ci potrebbero volere dei mesi per ripartire. Ricordiamo che non si tratta di spostare questo o quel dirigente, si tratta di cambiare faccia a mezza sanità laziale. Frosinone, Viterbo, S.Andrea, Ifo, Spallanzani, RmB, RmC, Ares 118, Latina. Un terremoto. Con una incognita in più: chi gestirà questa rivoluzione, chi la accompagnerà, correggendo passo passo gli errori? Con la rimozione della Dssi – personaggio chiave della politica e del potere sanitario laziale – si apre un vuoto proprio al centro. Servirebbe una persona capace di pilotare una operazione complessa sia dal punto di vista amministrativo che da quello politico. Non c’è all’orizzonte. A meno che il vero playmaker, l’ispiratore, non sia Giovanni Bissoni, sub commissario governativo. Immanente, dicono, anche se non compare mai. Non è un tecnico qualsiasi, è un politico con tessera in tasca e delle idee ben precise. E se dovessimo scoprire che Zingaretti è etero diretto? Direttore Generale Laura Figorilli Direttore sanitario Marilina Colombo Direttore Amministrativo Manuel Festuccia Asl Frosinone Direttore Generale ??? Direttore sanitario Roberto Testa Direttore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini LEGENDA Commissario Facente funzione A rischio? Vacante In uscita a Asl Roma A CENTRO STORICO Commissario Angelo Tanese Direttore sanitario Barbara Giudiceandrea Direttore Amministrativo Alessandro Moretti Asl Roma B Asl Latina CENTRO STORICO Direttore Generale VITALIANO DE SALAZAR Direttore sanitario Vittorio Amedeo Cicogna Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli Asl Roma C u Direttore Generale MICHELE CAPOROSSI??? Direttore sanitario Alfredo Cordoni Direttore Amministrativo Vania Rado u EUR E DINTORNI Direttore Generale CARLO SAITTO Direttore sanitario Marina Capasso Direttore Amministrativo Silvia Cavalli Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIA Direttore Generale Vincenzo Panella??? Direttore sanitario Flavia Simonetta Pirola Direttore Amministrativo Paolo Farfusola Asl Roma E Asl Roma F u DAL VATICANO A BRACCIANO Direttore Generale Angelo Tanese Direttore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi CIVITAVECCHIA Direttore Generale Giuseppe Quintavalle Direttore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea Asl Roma G Asl Roma H u TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACO Direttore Generale GIUSEPPE CAROLI Direttore sanitario Domenico Bracco Direttore Amministrativo Daniele Aguzzi San Giovanni Addolorata San Camillo Forlanini Direttore Generale ILDE COIRO Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli Direttore Generale Antonio D’Urso Francesco Cortese Direttore sanitario Direttore Amministrativo Alessandro Cipolla Sant’Andrea Policlinico Universitario Umberto I Direttore Generale Lorenzo Sommella ff Direttore sanitario Lorenzo Sommella Direttore Amministrativo Paola Longo Direttore Generale Domenico Alessio Direttore sanitario Amalia Allocca Direttore Amministrativo VACANTE Spallanzani Ifo Direttore Generale Mastrobuono ??? Direttore sanitario Marina Cerimele ??? Direttore Amministrativo Guglielmo di Balsamo??? Direttore Generale Marta Branca ??? Direttore sanitario Marina Cerimele Direttore Amministrativo Guglielmo di Balsamo Ares 118 u CASTELLI, ANZIO, NETTUNO Direttore Generale FABRIZIO D’ALBA Direttore sanitario Narciso Mostarda Direttore Amministrativo Francesca Merli AZIENDE OSPEDALIERE Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI??? Domenico Antonio Ientile Direttore sanitario Direttore Amministrativo Francesco Malatesta sabato 3 ottobre 2015 pagina 11 CRONACHE RICETTA DEDICATA PAROLA DI CHEF AUNA CHI AMA I SAPORI DECISI Pasta e ‘nduja, e portate a tavola il vostro lato più piccante di Piero Cantore D a buon calabrese amo il peperoncino e di conseguenza i cibi piccanti quali - come diceva un grande comico calabrese Franco Neri – “u peperoncino e Soverato”, l’unico salume dove il peperoncino è il componente principale , oltre naturalmente alla carne di maiale , e la N'duja. La più famosa è quella originale di Spilinga , ma io gradisco di più quella fatta con il suino nero di Calabria, che ha un gusto più intenso e più deciso. Infatti il suino nero è una carne più gustosa del suino normale, crescendo allo stato semi brado, e, anche se può sembrare strano, il suo grasso, essendo ricco di omega tre e omega sei, fa bene al colesterolo. La N’duja ha molteplici usi in cucina, ma il più conosciuto è quello più semplice: sul pane caldo con un po’ di olio. La ricetta di questa settimana è la rivisitazione in chiave moderna calabrese delle famose “penne all'arrabbiata” ma con delle varianti: vale a dire il pecorino rigorosamente crotonese stagionato e la N'duja. Adesso vediamo come preparare il piatto. PENNE PECORINO E N'DUJA Ingredienti per 4 persone 100 grammi di N'duja 40 grammi di pecorino crotonese stagionato 150 grammi di passata di pomodoro 320 grammi di penne rigate 1 cipolla di Tropea olio quando basta pepe nero e sale q.b. PROCEDIMENTO La preparazione è semplice ma molto gustosa. Prima di tutto prendiamo una padella antiaderente, sistemiamo all'interno la cipolla di Tropea con un filo di olio e la facciamo soffriggere per bene; dopo di che aggiungiamo la passata di pomodoro e la- LE MANIE ASTROLOGICHE di Patrizia Tamiozzo Villa con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po' maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente (5-12 ottobre 2015) ♈ Ariete (21 Marzo - 20 Aprile) ♎ Bilancia (23 Settembre - 22 Ottobre) Mercurio, ancora opposto al vostro segno, vi rende irrequieti; anche il Sole è contro; cercate quindi di essere più comprensivi con il partner e più sereni in famiglia; lavorate senza distrarvi, anche se vi mancano quei riconoscimenti che vorreste, ma non vi manca l’amore, con Venere ancora positiva, ma per poco. Avete Mercurio in anello di sosta nel vostro segno: una situazione favorevole, che può gratificarvi in famiglia e può trasformare una relazione superficiale per chi è ancora libero in qualcosa di ben più intimo e profondo. Mercurio positivo, poi, vi rende intuitivi e favorisce molte professioni (giornalisti e scrittori). ♉ Toro (21 Aprile - 21 Maggio) sciamo il tutto a cuocere a fuoco moderato per circa 8/10 minuti. Al termine del tempo, prendiamo la N'duja, la tagliamo a fette, leviamo il budello e la facciamo sciogliere nel pomodoro per altri 3/5 minuti, in base alla grandezza delle fette che abbiamo ricavato. Quando il tutto è ben amalgamato, mettiamolo da parte e lessiamo le penne in abbondante acqua salata . Nel frattempo grattugiamo il nostro pecorino a scaglie grandi e, quando la pasta è al dente, la saltiamo con il pomodoro e la N'duja , Mettiamo il pecorino lasciandone un po’ da parte, saltiamo per bene il tutto e poi lo dividiamo in 4 piatti. Mettiamo qualche scaglia di pecorino sopra ogni porzione e serviamo il nostro primo a tavola. ABBINAMENTO A questo piatto tipicamente calabrese dobbiamo rigorosamente abbinare un vino del territorio, ma che si leghi bene al piccante in modo da pulire le nostre papille gustative. Serve dunque un vino incisivo ma elegante: noi consigliamo un Merlo o un Sangiovese, così da lavare bene la bocca con il gusto del piccante e accompagnarla al boccone successivo. La ricetta di Sisto Fiori di zucca ripieni Ingredienti Fiori di zucca Ricotta Olive di Gaeta Capperi di Pantelleria Sale e parmigiano qb Preparazione Mettiamo ricotta, olive denocciolate e tagliate a pezzetti e parmigiano in una ciotola, quindi amalgamiamo bene, aggiungendo i capperi di Pantelleria e alla fine aggiustando di sale, secondo i nostri gusti. Dopo aver delicatamente lavato e asciugato i fiori di zucca, svuotiamoli per poi riempirli con il ripieno precedentemente preparato. Disponiamoli in una teglia e inforniamo a 250 gradi per 15 minuti circa. Buon appetito. vai al SISTORANTE con e avrai uno sconto del 10% ♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre) Venere, dal giorno 8, porta il suo aiuto per le vostre storie sentimentali e Marte, in un segno positivo insieme a Giove, vi dona quell’energia che vi rimette in forma; nuove occasioni lavorative sono pronte per voi: rimboccatevi le maniche e datevi da fare! Serenità in famiglia. Saturno vi ha lasciato e quindi potete tirare un sospiro di sollievo. Avete però ancora una Venere negativa in Leone e pertanto non potete sperare in grandi successi nel campo amoroso. Perciò dedicatevi di più al tempo libero. ♊ Gemelli (22 Maggio - 21 Giugno) Anche se Marte in quadratura vi fa sentire perdenti, grazie a Saturno potrete ottenere risultati positivi nel lavoro e negli affetti, anche perché avete una Venere amica ancora nel segno amico del Leone e quindi potrete vivere momenti di intensa passione e anche regolarizzare unioni di fatto di lunga durata. Saturno, opposto unitamente a Marte e Giove, può provocarvi qualche fastidio nel campo lavorativo; fortunatamente un Mercurio favorevole vi rende più scaltri e saprete così parare i colpi degli avversari e reagire con il vostro solito acume a chi vi provoca; così anche in amore potete averla vinta e non perdere l’affetto di chi vi ama. ♋ Cancro (22 Giugno - 22 Luglio) Marte in Vergine e, dal giorno 9 anche Venere, vi rendono più amabili del solito; Mercurio, negativo, può far rivivere antichi rancori e rendervi particolarmente irritabili anche se si tratta di piccoli fastidi; poiché questa è sicuramente una settimana un po’ particolare, vi si invita alla serenità, alla prudenza e alla riflessione, in attesa di tempi migliori, che sono molto vicini. ♌ Leone (23 Luglio - 22 Agosto) Avete ancora Venere nel vostro segno, che vi rende fortunati in amore; Giove e Marte esigono da voi molta prudenza nel lavoro e negli affari; fortunatamente però anche Saturno è positivo e vi favorisce nel campo lavorativo e in quello delle attività sociali e filantropiche. ♍ Vergine (23 Agosto - 22 Settembre) Avete Giove nel vostro segno e vi favorisce nel lavoro; Marte accresce l’energia; Saturno, in quadratura, può complicare, agli appartenenti alla prima decade, qualche situazione, anche in ambito familiare; perciò molta attenzione e prudenza nelle scelte da adottare. ♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre) ♑ Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio) Mercurio vi rende nervosi e intrattabili; avrete però una forma fisica migliore perché Marte e Giove in Vergine aumentano l’energia e le risorse fisiche del vostro organismo. Ottimi risultati in questo periodo per gli sportivi professionisti del segno. ♒ Acquario (21 Gennaio - 18 Febbraio) Saturno, positivo nel segno del Sagittario, porta un indubbio miglioramento nella vostra vita sentimentale; potrete risolvere ogni malinteso nel vostro matrimonio o nella vostra attuale relazione amorosa; Venere è in opposizione nel Leone (fortunatamente ancora per pochi giorni); superate le eventuali difficoltà sentimentali impegnandovi molto fortemente nel settore lavorativo e dei vostri hobby. ♓ Pesci (20 Febbraio - 20 Marzo) Cercate di rilassarvi con trattamenti tonici, considerato che vi sentite piuttosto affaticati; Saturno è negativo, in Sagittario, e accresce il vostro spirito polemico, in ciò favorito da Giove, opposto al vostro segno; fortunatamente Nettuno decisamente positivo può offrirvi validi sostegni per risolvere ogni problema nel campo lavorativo e degli affari. SISTORANTE Il ristorante si trova vicino ai Musei Vaticani e a pochi passo dal mercato Trionfale. Le materie prime quindi sono sempre freschissime e per questo motivo il menu cambia quotidianamente. Tra le varie portate, molto buoni gli gnocchi, fatti in casa, se ne possono scegliere 6 tipi. Ambiente molto familiare e informale, massima cura per i commensali, a disposizione 45 coperti. Non rinunciare ad una cena fuori... il Sistorante propone il menù light Carpaccio di spigola Vermicelli al pomodoro fresco basilico e scampi oppure Gamberoni grigliati accompagnati da pinzimonio tagliata di ananas e kiwi un calice di vino bianco chardonnay Euro 25 a persona SISTORANTE Via Tolemaide 17 - Roma Tel. 0664521715 sabato 3 ottobre 2015 pagina 12 RUBRICHE FUORI PISTA ALLA RICERCA DELLE GELATERIE MIGLIORI LONTANE DAI CIRCUITI DEL GRAN TURISMO Gelato, un consumo consapevole Duecento nuove gelaterie a Roma, è vero boom con aumenti di vendite del 4-6 per cento, Nella capitale sono già 1700 gli esercizi, con migliaia di addetti. Un percorso di qualità si impone e il Giubileo può essere una buona occasione per fare ordine LA CLASSIFICA 1 IL RE DEL GELATO Via Augusto Vera 52, Roma 2 GELATERIA SPLASH Via Eurialo 104 3 GELATERIA MARANI Via dei Volsci, 57 4 GELATERIA PICA Via della Seggiola, 12 5 LEMONGRASS SMS LINE (Tel. 351.2366300) S e tutti si occupano di gelato il motivo c’è. Stiamo assistendo al decollo di un fenomeno di un certo interesse. Sugli scudi il gelato artigianale, che sta sorpassando quello industriale. Contro ogni logica economica. Ma il primo è più buono del secondo. E si trova ovunque. Solo a Roma negli ultimi due anni sono state aperte circa 200 gelaterie , si trovano ad ogni angolo di strada. C’è l’imbarazzo della scelta e scatta una concorrenza spietata. Vince il gusto del pubblico, vince la qualità, si dvorebbe dire. E il senso della nostra iniziativa è questo, quello di accompagnare un consumo consapevole. “A Roma le gelate- rie – dice Claudio Pica., leader indiscusso della Associazione Italiana Gelatieri - – sono circa 1700, un numero veramente importante mentre in Italia sono oltre 41 mila anche se un censimento reale è difficile in quanto oltre ai laboratori artigianali vi sono i semplici punti vendita. Le gelaterie italiane si stanno affermando anche con grande velocità in tutto il mondo con molti nostri maestri gelatieri che aprono all’estero sia in proprio ma anche tramite il settore del franchising. Un comparto enogastronomico di grande importanza che vede l’Italia ed il Made in Italy, in grande predominanza a livello mondiale anche per quanto riguarda il consumo procapite con circa 170mila tonnellate consumate, con una media di oltre 3kg di gelato a testa". Cifre importanti. Migliaia di addetti – a questo punto sempre meno stagionali – fatturati interessanti. Alcuni esercizi conoscono un autentico boom, frutto del mix prodotto buono-ambiente confortevole- tam tam tra i consumatori. Un percorso di qualità si impone e il Giubileo può essere una buona occasione per fare ordine. E quasi sempre quelle sono le gelaterie artigianali migliori. Ma c’è anche qualche prodotto di nicchia che sfugge. Noi cerchiamo di portarlo alla ribalta. I GUSTI PREFERITI Cioccolato fondente Crema pasticcera Pistacchio Ricotta e fichi Banana e noci Cioccolato all’arancia Cannolo siciliano Fragola Stracciatella Riso pagine a cura di Francesco Vitale Via Barletta 1 Via Ottaviano 29 6 GELATERIA RETRO’ Via Baldo degli Ubaldi 118 7 L’ANGOLO DEL GELATO Via Trionfale 75 8 GELATERIA LA ROMANA Via Ostiense 48 9 466 CAFE Via Ugo Ojetti 466 10 FATA MORGANA Via Leone IV 50/52 11 ARCIONI Via Nemorense, 57 12 BARTOCCI Via Alessandria, 145/147 13 GELATERIA MILLENNIUM Piazza Santa Maria delle Grazie 2/A ATTENDIAMO I VOSTRI SMS AL 351 2366300 I 10 messaggi più simpatici, originali, divertenti, riceveranno in omaggio un libro sulle gelaterie e le cornetterie romane e un invito a prendere un gelato con noi, in una delle gelaterie da voi premiate attraverso gli sms. sabato 3 ottobre 2015 pagina 13 RUBRICHE FUORI PISTA ALLA RICERCA DELLE GELATERIE MIGLIORI LONTANE DAI CIRCUITI DEL GRAN TURISMO Quel piccolo gioiello nel cuore di Talenti Il 466 Cafè di Via Ojetti, gestione familiare e cortesia, passione e professionalità. E, naturalmente del buon gelato N on solo gelateria, ma anche un bar pasticceria. Ce ne è per tutti i gusti si potrebbe dire. La scelta ottimale per gli abitanti e i lavoratori del quartiere Talenti a Roma. E' il 466 Cafè, questo il nome del locale si trova verso la fine di Via Ugo Ojetti (i lettori indovineranno il numero civico), a pochi metri dalla rotonda che collega strade verso la Nomentana, la Tiburtina e la Bufalotta fino al centro commerciale Porta di Roma. Al 466 Cafè, cortesia e professionalità sono di casa. Un locale ben curato dove respirare un ambiente familiare. I nostri lettori lo segnalano via sms per le ottime colazioni, con cornetti e brioches, per i piatti freschi preparati ogni giorno a pranzo e, inevitabilmente, per i svariati gusti di gelato. La location è perfetta anche per gli aperitivi a buffet e gli happy hour a prezzi molto buoni. Il 466 Cafè è a gestione familiare. Entrando colpiscono le le lavagne scritte con il gessetto dove ogni giorno si fa il menù del giorno con i piatti speciali consigliati. Un vero e proprio ristorante. Forse la cosa che piace ancora di più è che il locale è gestito da marito e moglie che si cimentano anima e corpo per dare il meglio di loro stessi per la buona riuscita. 466 CAFE' Via Ugo Ojetti 466 00137 Roma La Romana è un’esperienza non perdere All’Ostiense una gelateria fuori dal comune, con un prodotto artigianale raffinato e genuino. Artigiani per tradizione e passione dal 1947 propongono gusti della tradizione fatti esclusivamente con prodotti selezionati, seguendo le antiche ricette di una volta L aRomana è un’esperienza, un incontro, uno scambio. Artigiani per tradizione e passione dal 1947 in continuo movimento e ricerca La gelateria La Romana nasce nel cuore del centro storico di Rimini nel 1947 prendendo il nome dalla figlia del primo proprietario e fondatore. Dopo pochi anni Vito Zucchi, capostipite della famiglia, rilevò l’attività e grazie alla sua fervida fantasia basandosi sui pochi ingredienti presenti allora realizzò una vasta gamma di gusti di qualità, che si possono gustare anche oggi. Proprio questa scelta ha fatto in modo di realizzare un gelato che possa far sorridere i bambini e che arrii al cuore di tutti. La Romana è presente con i suoi punti vendita in tutta Italia e ovviamente anche a Roma. Propone gusti della tradizione fatti esclusivamente con prodotti selezionati, seguendo le antiche ricette di una zare il cliente al consumo esclusivo di prodotti genuini, vengono proposti gusti realizzati con prodotti accuratamente selezionati, come ad esempio la nocciola (prodotto ottenuto esclusivamente da "Nocciola Piemonte IGP") e il Marsala Dop. Lo abbiamo provato per voi e la domanda nasce spontanea. Come fa il gelato a essere così fresco, buono e soprattutto cremoso? Semplice, ci rispondono i proprietari, basta produrne quantità minime in diversi momenti della giornata e fare in modo che la sua durata media non superi le tre ore. I clienti, e i nostri lettori, sembrano dar loro ragione. volta. E' un gelato realizzato fresco ogni giorno nel laboratorio artigianale con ingredienti genuini di un tempo, uova, zucchero, panna fre- sca e con l'aggiunta di latte biologico. Per sensibiliz- Gelateria La Romana Via Ostiense 48 Tel. 06 5730 2253 www.gelateriaromana.com ChiùSapore TRATTORIA VERACE PIZZERIA NAPOLETANA Via Ugo Ojetti 514- 00137 Roma - Tel. 06.82004177 - sopra il supermercato super élite www.chiusapore.com sabato 3 ottobre 2015 pagina 14 RUBRICHE ACCADEMIA DI VIA FLAMINIA TRA LIRICA, SCELTI PER VOI L’MUSICA DA CAMERA E DANZA MODERNA IN PRIMA FILA Il barocco e la Carmen versione 2.0 nella nuova stagione della Filarmonica di Maria Pia Miscio R icomincia dall’opera l’Accademia Filarmonica Romana, che a 195 anni dalla sua fondazione inaugura la nuova stagione, giovedì 22 ottobre, al Teatro Olimpico, con una versione rinnovata e, se possibile, ancor più sorprendente, della Carmen di Bizet eseguita dall’Orchestra di Piazza Vittorio. Che, con la direzione artistica e la regia di Mario Tronco e la direzione musicale di Leandro Piccioni, passerà con disinvoltura dalla salsa al flamenco, dalla tecno alla lirica, dal blues al tango e alle sonorità arabe, sempre nel rispetto della partitura originaria firmata da Bizet. Dopo questa prima assoluta, la stagione dell’Accademia Filarmonica proseguirà fino a maggio, snodandosi, come è ormai tradizione, in ben tre spazi: l’Olimpico appunto, il Teatro Argentina e la Sala Casella, nella sede della Filarmonica in via Flaminia. E, come tradizione vuole, anche quest’anno i concerti si alterneranno alla danza e al teatro musicale, per un totale di oltre trenta appuntamenti in cartellone. Il Teatro Olimpico accoglierà soprattutto la danza (con il ritorno sempre I Momix, ospiti del Festival della danza dell'Accademia Filarmonica Romana atteso dei Momix e del Festival Internazionale della Danza di Roma), l’opera e alcuni concerti speciali, come quello della celebre percussionista Evelyn Glennie. La musica da camera e i grandi solisti saranno di scena al Teatro Argentina, consolidando una preziosa collaborazione con il Teatro di Roma e portando al centro della vita di questo teatro la musica, sua ospite assidua per quasi tre secoli. Si alterneranno sul palco fra rarità barocche, repertori classici e contemporanei Cristina Zavalloni, Mischa Maisky con la figlia Lily, Fe- derico Tiezzi e Sandro Lombardi, Rinaldo Alessandrini con Concerto Italiano, Alessandro Quarta con Concerto Romano, l’Ensemble L’Estravagante con Stefano Montanari. La Sala Casella, infine, si conferma, dopo il successo della passata stagione, cuore pulsante del “Cerchio della Musica”, un ciclo di appuntamenti in cui si potrà entrare in contatto con interpreti, compositori e artisti, impegnati a stringere con il pubblico un rapporto più intimo e diretto. Appare davvero difficile scegliere tra i tanti nomi di una stagione tanto ricca: ma il dovere di cronaca impone l’obbligo della cernita. Per questo ci piace segnalare ancora il primo appuntamento con la danza, all’Olimpico: si tratta dello spettacolo che apre il nuovo anno, giovedì 7 gennaio, “La bella addormentata”, un classico di Marius Petipa, sulle celebri note di Čajkovskij con il Balletto di Mosca "La Classique". E sarà danza, oltre che con i Momix di Moses Pendleton, con Astra Roma Ballet, Aterballetto e Balletto del Sud. Il ciclo di concerti al Teatro Argentina si inaugura giovedì 21 gennaio con “Stravaganze armoniche”, concerto tutto barocco con i quattro musicisti dell’ensemble L’Estravagante. Ma nel programma si leggono anche i nomi del Quartetto Prometeo e di Sandro Cappelletti, di Beatrice Rana, del Quartetto Modigliani. La Sala Casella in via Flaminia ospiterà invece gli appuntamenti con “Il Cerchio della Musica” a partire dal 5 novembre. Accademia Filarmonica Romana Stagione 2015 - 2016 Abbonamenti a partire da € 36; biglietti da € 10 a € 40 Info e programma dettagliato 06 3201752 ALL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA IL 7 OTTOBRE TEATRO SISTINA Torna Billy Elliott Sarà il sogno di “Billy Elliot il Musical”, a inaugurare la nuova stagione del Teatro Sistina, il 1 ottobre. Il musical, con le musiche di Elton John e la regia originale di Massimo Romeo Piparo, che firma anche l'adattamento italiano, resterà in scena fino al 18 ottobre. A dare vita alla storia del ballerino che appassiona intere generazioni di talenti è Alessandro Frola, quattordici anni e un curriculum da piccola étoile. Biglietti da € 27,50 a € 44; info 06 4200711 TEATRO DELL’OPERA La libertà secondo Weill Al Teatro dell’Opera, dal 6 al 17 ottobre, va in scena “Aufstieg und fall der stadt Mahagonny” (“Ascesa e caduta della città di Mahagonny”), su libretto di Bertolt Brecht e musiche di Kurt Weill. Si tratta di un’opera che ha fortemente segnato la musica del Novecento ed è stata a lungo considerata simbolo dell’opposizione politica e musicale al nazismo. L’opera conclude la stagione lirica dello stabile capitolino. Biglietti da € 17 a € 150; info 06 481601 PARCO DELLA MUSICA Apparat Sascha Ring è un protagonista inarrestabile dell’ultimo decennio della musica elettronica. Dopo aver pubblicato tre acclamati album con il nome di Apparat ed essersi esibito in intensi live in migliaia di club e festival di tutto il mondo, l’artista berlinese sarà all’Auditorium Parco della Musica per un’attesissima tappa del suo “Soundtrack live”. Appuntamento il 2 ottobre alle 21 in Sala Sinopoli. Biglietti da € 20 a € 25 euro; info 06 80241281 Joe Satriani, il virtuoso della chitarra di Tonino Merolli G rande fermento fra tutti gli appassionati di chitarra elettrica che in Italia (come nel resto del mondo) sono davvero tanti per i preannunciati live di uno dei più importanti chitarristi statunitensi: Joe Satriani. Quattro le date del tour italiano che prevede un concerto a Roma la sera di mercoledì 7 ottobre all’Auditorium Parco della Musica. Non ostante sia stato più volte nel nostro paese il virtuoso strumentista americano di chiare origini italiane (nonni paterni di Piacenza e Bobbio, quelli materni originari di Bari) continua a richiamare numerosi appassionati che, nell’occasione, non si faranno sfuggire la data capitolina di questo “The Shockwave Tour”, messosi in moto anche per promuovere l’uscita del nuovo bellissimo album di Satriani “Shockwave Supernova”. Un lavoro che vede la partecipazione, accanto al virtuoso statunitense, di nomi importanti del panorama musicale internazionale come Mike Keneally (tastiere, chitarra), Marco Minnemann (batteria) e Bryan Beller (basso), da anni fedeli compagni di viaggio del nostro e naturalmente accanto a lui anche nel live dell’Auditorium. Una serata, quella del 7 ottobre, dove si potranno apprezzare, oltre le evidenti capacità virtuosistiche del chitarrista statunitense, anche le indubbie capacità compositive, messe in mostra sin dall’esordio discografico per la Relativity Record, con l’album “Surfing with the Alien” (eletto, nel 1987, miglior lavoro chitarristico dell’anno). Aspetti diversi che compongono la personalità di un artista davvero unico che ha aperto la strada ad allievi diventati, a loro volta, dei veri e propri maestri come il grande Steve Vai o ha saputo conquistare la fiducia di personaggi come Frank Zappa, nel cui gruppo Satriani ha militato per diversi anni, o di band come i Deep Purple ( ha sostituito Ritchie Blackmore nel tour del 1995). Joe Satriani Mercoledì 7 ottobre 2015, h 21 Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia Biglietti da € 30 a € 52 Info: 06 80241281 L’INIZIATIVA DI SANTA CECILIA DAL 3 OTTOBRE Viaggio nella musica di Beethoven in 5 concerti A ntonio Pappano, per il decimo anno direttore musicale dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, affronta in cinque concerti consecutivi il ciclo dei cicli: tutte le nove Sinfonie di Beethoven. Le celebri composizioni verranno proposte in una chiave diversa e originale che è racchiusa nel titolo: "Beethoven e i contemporanei". Il programma di ogni concerto infatti volge lo sguardo sia al tempo di Beethoven sia al presente, accostando a Beethoven autori della sua epoca (Spontini, Cherubini) e della nostra (Francesconi, Sollima, Nieder). Si comincia sabato prossimo, 3 ottobre - al quale si aggiungono le date di lunedì 5 e martedì 6 - con la “Nona Sinfonia”, proposta con “Bread, Water and Salt”, nuova composizione di Luca Francesconi su testi di Nelson Mandela, commissionata dall'Accademia di Santa Cecilia. Il viaggio nell’universo di Beethoven prosegue sabato 10 ottobre (e poi lunedì 12 e martedì 13) con le Sinfonie numero 2 e numero 5, alle quali Pappano affiancherà l’ouverture dell’Olympie di Spontini. Nell’appuntamento successivo, il terzo del ciclo (in programma sabato 17 ottobre e quindi lunedì 19 e martedì 20), riflettori puntati sulle Sinfonie numero 4 e numero 7, alle quali viene accostata l’ouverture della Medea di Cherubini. Il rapporto tra Beethoven e i contemporanei è invece al centro del quarto trittico di concerti (sabato 24 ottobre, lunedì 26 e martedì 27), quando, con la Sinfonia numero 8 e la Sinfonia numero 6 “Pastorale”, sarà eseguito il nuovo brano di Giovanni Sollima “Ludwig Frames”, commissionato da Santa Cecilia. La conclusione del ciclo, in programma domenica 1 novembre (e quindi lunedì 2 e martedì 3), prevede l’esecuzione della Sinfonia numero 1 e della Sinfonia numero 3 “Eroica”, accostate ad un’altra prima esecuzione assoluta, la “Danza lenta di C.S. tra gli specchi” del triestino Fabio Nieder. Beethoven e i contemporanei Da sabato 3 ottobre a martedì 3 novembre Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia Biglietti da € 22 a € 60 Info e orari: 06 80242501 direttore responsabile Giovanni Tagliapietra redazione via Boezio, 6 00193 ROMA tel. 06 32 80 34 81 - fax 06 32 80 34 00 [email protected] www.corrierediroma-news.it editore IL NUOVO CORRIERE EDITORIALE SRL INCE SRL Distribuzione Emilianpress s.c.r.l. via del Maggiolino, 168 - 00155 Roma Pubblicità Commerciale INCE Srl - via Boezio n. 6 - 00193 Roma Tel. 06.32803407 – email: [email protected] Pubblicità legale Concessionaria esclusiva per la pubblicità legale Il Sole 24 Ore Spa System Via Monterosa 91 - 20149 Milano Tel. 02.30223594 e-mail: [email protected] iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) al numero 25423 stampa Arti grafiche Boccia spa via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 Salerno P. Iva e Codice Fiscale 9713300584 registrazione Tribunale di Roma n° 266 del 27 novembre 2014 sabato 3 ottobre 2015 pagina 15 esercizi commerciali VATICANO MASSENZI CAFFÈ SRLS PIAZZA PIO IX N 3 PIZZERIA LA RUSTICHELLA VIA ANGELO EMO PRATI PIZZERIA NON SOLO PIZZA VIA DEGLI SCIPIONI N 95 STAR SHOP ROMA FUMETTERIA VIA DEGLI SCIPIONI N 116 PIZZERIA SAN MARCO VIA TACITO N 29 SISTORANTE VIA TOLEMAIDE N 29 CENTRO RISTORANTE CLEMENTE ALLA MADDALENA PIAZZA DELLA MADDALENA N 4 TRIONFALE PINETA SACCHETTI SALARIA - LIBIA ARCIONI PIAZZA CRATI N 22/24 LIBRERIA ARION VIALE SOMALIA N 50 PASTICCERIA SALENTINA VIA LAGO TANA NOMENTANA ARTE BIANCA – PANE, PIZZA, DOLCI E…SFIZI VIALE ADRIATICO N 97 CASSIA - FLAMINIA RISTORANTE FLAMINIO 86 VIA FLAMINIA N 86 DELFO BAR EREDI SALVADEI SRL PIAZZA DEI GIUOCHI DELFICI N 36 BAR LATTERIA VITI FABIO VIA TAGGIA N 13/15 BAR PASTICCERIA GELATERIA TAVOLA CALDA BAKER’S 2000 SRL PIAZZA CAPECELATRO N 1/2A AGORÀ SUPERMERCATI VIA T. 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