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La preparazione fisico-tecnica nelle categorie Giovanissimi

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La preparazione fisico-tecnica nelle categorie Giovanissimi
Seminario del Corso
“La Preparazione Fisica nei Giochi di Squadra”
in collaborazione con il Comitato Regionale Lazio AIPAC
Sabato 18 gennaio 2003, Aula Magna IUSM Roma
La preparazione fisico-tecnica
nelle categorie Giovanissimi
ed Allievi nel gioco del calcio
Alessandro Ruspantini
Andrea Bambina
Walter Ameli
A. S. LODIGIANI
Proposta metodologica
di preparazione fisica
nelle categorie
Giovanissimi e Allievi
Un ringraziamento particolare ad Emanuela
“Vi sono prove tali da suggerire che l’allenamento
dei giovani calciatori non necessiti di essere
localizzato sul miglioramento delle prestazioni
fisiche. Spesso i giovani calciatori ricevono sufficienti
stimoli per lo sviluppo della prestazione fisica
praticando le abituali partite ed esercitazioni”
?
(Bangsbo, 1996)
Alcune considerazioni
introduttive…
La preparazione fisica rappresenta ormai un
fattore imprescindibile nel gioco del calcio
Per ottimizzare questo aspetto bisogna puntare:
¾ sulla qualità del lavoro
¾ sulla educazione alla preparazione fisica nel
settore giovanile
Punti cardine su cui impostare la
preparazione fisica in un settore
giovanile:
¾
Progressione didattica negli anni per l’apprendimento
corretto delle tecniche di esecuzione (qualità del lavoro)
¾
Progressione del carico (modulato in base alle
caratteristiche biologico-antropometriche e
psicologiche del giovane calciatore) per non
“bruciare” il giocatore.
¾
Analisi del modello di prestazione del giovane
calciatore del quale conosciamo poco o nulla perché in
letteratura esistono pochi lavori strutturati su questo
argomento.
Alcune problematiche
ESTERNE
– pregiudizi
– difficoltà nel comprendere la
visione “a lungo termine”
– partita settimanale
– (attrezzatura)
– investimento sulle “risorse
umane”
INTERNE
– conoscenza dell’età
biologica
– conoscenza della
fragilità della struttura
di ogni singolo atleta
– conoscenza
approfondita del
modello funzionale del
giovane calciatore
Il lavoro nei Giovanissimi e Allievi fa
parte di un percorso e di una
progressione di più ampio respiro
che caratterizzano gli anni del settore
giovanile.
È importante che le stesse
persone seguano lo stesso
gruppo di ragazzi per
qualche anno per non
dover ricominciare ogni
volta da capo.
GIOVANISSIMI
(13 -15 anni)
Caratteristiche antropometriche
9 Periodo di allungamento prevalente (proceritas secunda) o fase pre-pubertaria: 12-14 per
9
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i maschi; 10-12 per le femmine (Facchini, ‘88).
Nei maschi forte crescita staturale (in media 7 cm all’anno), dovuta principalmente agli
arti inferiori (Facchini, ‘88). Secondo Sale (in Cometti, ‘02) l’anno del picco di crescita
costituisce il riferimento biologico più importante (in media 12 anni per le femmine e 14
anni per i maschi). 6 mesi dopo, si ha lo sviluppo puberale con aumento ponderale e
difficoltà nelle esecuzioni tecniche (Marella, ’01).
La grande apertura delle braccia si accresce più che in quelli successivi (Facchini, ‘88).
Il peso, soprattutto nel 12° anno, presenta forti incrementi (Facchini, ‘88).
Ossificazione non ancora completata e notevole crescita delle ossa lunghe (AASS e
AAII) con cartilagini ancora in via di sviluppo (Beraldo e Polletti, ‘88).
L’apparato muscolare non ancora adeguato al notevole incremento dello sviluppo
scheletrico, anche se trofismo generale tende ad un evidente miglioramento (Beraldo e
Polletti, ‘88).
Relativo dimagrimento (Beraldo e Polletti, ‘88).
Gli apparati cardio-circolatorio e respiratorio non hanno una completa funzionalità e la
gabbia toracica non è ancora completamente sviluppata (Beraldo e Polletti, ‘88).
Sono frequenti le scapole alate e gli atteggiamenti paramorfici in particolare quelli
scoliotici (Beraldo e Polletti, ‘88).
Metodi di valutazione auxologica
¾
Metodi somatometrici (vari) con specifico riferimento alla
comparazione del peso e della statura nelle diverse fasce di età
(Facchini, ‘88).
¾ Metodi biologici:
– la prima e seconda dentizione (Facchini, ‘88);
– lo stato di ossificazione rilevabile radiologicamente. Come riferimento
i centri di ossificazione delle ossa della mano, del polso, delle ossa
lunghe, del bacino, da cui vengono determinate le epoche di
comparsa, la grandezza e la forma dei nuclei di ossificazione (De Toni,
‘68, in Facchini, ‘88);
– il dosaggio di testosterone (nelle urine o nel sangue) e degli steroidi
androgeni (17 –chetosteroidi) nei maschi e degli steroidi estrogeni
nelle femmine: i valori si accrescono decisamente nel periodo
prepuberale e puberale (Facchini, ‘88);
– osservazione del grado di sviluppo dei caratteri sessuali primari e
secondari (con varie proposte di classificazione: Reynold e Wines, ‘48,
‘51, Tanner, ‘64, ‘81 citati da Facchini, ‘88).
Curva staturale di velocità (Facchini, ‘88)
Curva di crescita di diversi tessuti e apparati
(da Scammon R E, in Marella et al., ‘84)
Curva Peso e curva Velocità-Peso (Facchini, ‘88)
Caratteristiche endocrinologiche
9 Accelerazione della crescita e caratterizzazione sessuale determinati
rispettivamente dagli ormoni della crescita e le somatomedine e dagli
ormoni gonoidei (testosterone negli uomini ed estrogeni nelle donne)
(Bosco, ‘97).
9 Fortissima connessione tra le espressioni di forza esplosiva e la
concentrazione serica di Testosterone (Bosco, ‘97).
Le funzioni attribuite al Testosterone (Bosco, 1997):
9
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9
9
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9
effetti sulla crescita dei tessuti sessuali (pene, scroto, prostata, ecc.);
formazione dello sperma;
sviluppo dei peli (ascelle, faccia, pube);
crescita di muscoli ed ossa (incremento della sintesi proteica);
stimolazione dell’eritropoietina (ormone increto dal surrene, preposto alla
stimolazione della produzione di globuli rossi);
favorisce la fenotipizzazione delle fibre veloci spostandole verso un processo
glicolitico più marcato (Bleish et al., 1984);
se in elevata concentrazione è correlato di più con la forza esplosiva e con la
velocità di sprint che con la forza massima (Bosco e Bosco et al., 1993-1996);
favorirebbe i processi neurogeni, potenziando l’effetto dell’azione
dell’acetilcolina che favorisce a sua volta la comunicazione tra le diverse
strutture nervose e la connessione tra il nervo motore (α – motoneurone) ed il
muscolo scheletrico;
favorirebbe la pompa Ca++ che determina la formazione dei ponti di
actomiosina regolando il numero dei cross-bridge e l’entità della tensione
sviluppata da ognuno. Il fenomeno verrebbe amplificato durante gli effetti
indotti dalla fatica (Bosco et al., ‘97);
favorirebbe la rigenerazione ed il recupero delle strutture muscolari lesionate
da lavoro eccentrico (Rolling et al., ‘96);
Caratteristiche psicologiche
9 L’ideale costruzione del mondo e dei rapporti con gli altri
9
9
9
9
coetanei e adulti è nuova e un po’ confusa (Beraldo e Polletti,
‘88).
Inizia a nascere il senso critico (Beraldo e Polletti, ‘88).
C’è curiosità verso il mondo esterno e le nuove acquisizioni
(Beraldo e Polletti, ‘88).
Rifiuto di ogni forma di esame e giudizio sulla propria
personalità (Beraldo e Polletti, ‘88).
Tendenza ad una indipendenza dall’adulto anche se i modelli
comportamentali sono ancora incerti e da definire (Beraldo e
Polletti, ‘88).
Caratteristiche fisiologiche
9 La capacità vitale aumenta costantemente nel periodo della crescita
9
9
9
9
9
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9
(Schiassi, ‘33, Suster, ‘63, Facchini, ‘65, in Facchini ‘88).
La F.C. diminuisce durante il periodo della crescita, in relazione con il
diminuire dei processi metabolici (Facchini, ‘88), comunque è più
elevata che negli adulti.
Gli atti respiratori diminuiscono (Facchini, ‘88).
Secondo alcuni Autori, nel periodo prepuberale si avrebbe un notevole
incremento nei valori pressori (Grahm e coll., ‘45, Conrad, ‘63,
Facchini, ‘65, in Facchini, ‘88).
Il metabolismo basale decresce con l’aumentare dell’età (Facchini, ‘88).
La temperatura diminuisce gradualmente (Iliff e Lee, ‘52, Eichorn e Mc
Kee, ‘53, in Facchini, ‘88).
I bambini e i giovani sono molto adatti a sforzi di resistenza di tipo
aerobico, sia da un punto di vista cardiopolmonare, sia da un punto di
vista metabolico (Weineck, ’98).
Con l’incremento della statura aumenta anche il VO2 max (Weineck,
’98).
Meccanismi energetici 1
9 MECCANISMO AEROBICO:
- Dopo 12 anni c’è un leggero abbassamento dei valori relativi di
VO2 max (Manno, ’89).
- La risposta adattativa nei bambini allenati è del tutto simile a
quella degli adulti (Manno, ’89).
- Se si considera il valore relativo (ml/kg/min), si ha, in entrambi i
sessi, il valore più alto intorno ai 10 anni (circa 50 ml/kg/min nei
maschi e 40 ml/kg/min nelle femmine) con una progressiva
diminuzione con l’età per quanto riguarda i soggetti sedentari
(Åstrand e Rhodal, ‘70, Hermansen e Oseid, ‘71, Bailey, ‘73,
Mocellin, ‘75, Bailey et al., ‘75, Mellerowicz, ‘81, Shephard, ‘82,
Flandrois et al., ‘82, in Bisciotti, ‘00).
Meccanismi energetici 2
9 MECCANISMO ANAEROBICO LATTACIDO:
- Quando si riesce a motivare i ragazzi negli impegni lattacidi, si
-
rilevano picchi di lattato ematico simili a quelli degli adulti (Jacobs,
‘86, in Arcelli, ‘95).
Secondo Tittel (‘93, in Arcelli, ‘95) il metabolismo anaerobico
lattacido è già consolidato funzionalmente a 13 anni.
Secondo Bar-Or (‘99, in Arcelli, ‘95) l’allenabilità della
fosfofruttochinasi (PKF) è uguale sia per i ragazzi dagli 11 ai 15 anni
che negli adulti.
Controindicazioni sull’allenamento di questa capacità: produzione di
fatica duratura e iperproduzione di ormoni da stress (Manno, ’89,
Arcelli, ‘95).
Bassa allenabilità della massima potenza lattacida, degli enzimi
coinvolti nel processo anaerobico, nello smaltimento di acido lattico e
nella produzione di catecolamine (Eriksson, ‘72, Benzi, ‘76, Lehman,
‘80, in Weineck, ‘01).
Meccanismi energetici 3
9 MECCANISMO ANAEROBICO ALATTACIDO:
- La dotazione di ATP e CP a livello muscolare e la cinetica della loro
utilizzazione sono simili a quelli degli adulti (Dal Monte e Faina, in
Marella et al., ’84).
- Secondo Williams (’99, in Bisciotti, ’00), però, la disponibilità di CP
sarebbe inferiore nei giovanissimi e aumenterebbe con l’età.
- L’andamento di test indiretti su ragazzi dai 6 ai 18 anni segue quello
della forza, quindi con un incremento dovuto all’aumento delle masse
muscolari dato dalla crescita (Dal Monte e Faina, in Marella et al.,
’84).
- Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, la minore produzione
di potenza a svantaggio del giovane rispetto all’adulto, potrebbe
essere spiegata da:
• fattori ormonali (produzione di testosterone) (Falgairette et al.,
1990, Williams CA, 1997, in Bisciotti, 2000);
• l’area di sezione traversa del muscolo (Bisciotti, 2000);
• l’angolo di pennazione muscolare (Sargeant, 1986, 1989, in
Bisciotti, 2000).
ALLENABILITÀ DELLE CAPACITÀ MOTORIE
9
9
9
9
9
Durante gli anni della Scuola Calcio un intervento coordinativo ha un
successo superiore rispetto a quello fatto all’inizio o durante la fase
puberale (Hirtz e Starosta, ‘00, Stemmler, ‘77, Hirtz, ‘76, in Marella ‘02).
Di conseguenza, a questa età il lavoro più importante sulle capacità
coordinative si sta concludendo.
Teoria delle fasi sensibili.
Fasi sensibili molto incerte per il divario tra età cronologica ed età
biologica: è difficile individuarle precisamente.
Secondo Marella (‘02) le spinte allo sviluppo motorio non deriverebbero
dalle fasi sensibili ma sarebbero dovute al fatto che nuove capacità o livelli
superiori di una capacità possano essere acquisite solo se siano già state
acquisite certe capacità o determinati livelli di queste.
Ci sarebbe un collegamento tra picco di crescita (che precede
immediatamente lo sviluppo puberale) ed un peggioramento nella
coordinazione (Greifswald e Starosta, ‘90, in Marella, ‘02), legato anche
ad una stagnazione nell’incremento delle abilità tecniche (Sharma,
Wutscherk, ‘87, Sharma ‘91, ‘93, Hirtz, ‘77, in Marella ‘02).
Fasi sensibili alle diverse capacità motorie e qualità psichiche
nelle età dai 6 ai 15 anni, secondo Martin (’82, in Manno ’89)
La Forza
9
9
9
9
9
9
Con l’inizio della fase puberale si evidenziano eccezionali cambiamenti della forza
in tutte le sue manifestazion riflettendo le drastiche modificazioni ormonali che
sopraggiungono in questo periodo (Bosco, ‘97).
Drastica increzione di Testosterone nei maschi, che coincide con il drastico
incremento della forza esplosiva (Bosco, 1997).
Per Verchoshanskij (‘97, in Marella ‘02) la forza veloce è la capacità tipica dei
giovani fino a 14-15 anni, dalla quale dipendono lo sviluppo delle altre espressioni
di forza nei rispettivi campi di applicazione.
Secondo Cometti (‘02) il momento nel quale la forza aumenta maggiormente nei
maschi è situato un anno dopo il picco di crescita. Per le ragazze invece 6 mesi dopo
il picco di crescita.
Verso i 13 anni la forza degli estensori delle gambe aumenta molto generando uno
squilibrio con i flessori: ciò potrebbe provocare dei problemi alla muscolatura degli
ischio-crurali se non si effettuano lavori specifici per la muscolatura posteriore
(Fowler e Gardner, ‘67, in Cometti, ‘02).
Il lento andamento dei processi di adattamento dovuto alla crescita, rende
necessario un rigoroso sviluppo progressivo delle sollecitazioni, per dare tempo alle
strutture del sistema motorio passivo di adattarsi (per adattamenti muscolari di
una settimana ce ne vogliono alcune per far adattare le ossa, le cartilagini, i tendini
e i legamenti) (Weineck, ’98).
Esercitazioni utilizzate per lo sviluppo della forza
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
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¾
Sprint (max 30m) in salita (anche con cambi di direzione)
Insegnamento dell’uso e utilizzo delle macchine da palestra
Lanci palla medica (fino a 3 kg)
Insegnamento squat ed esercizi derivati
Salto in lungo e multibalzi brevi
Brevi sprint con opposizione del compagno
Gesti esplosivi seguiti da sprint
Gradoni e gradini (1/2 squat jump, sprint, skip)
Affondi laterali e sagittali (ATTENZIONE), step-up
Forza AASS e tronco con esercizi di preatletismo classici e
l’insegnamento nell’uso di macchine e attrezzature “da palestra”
palestra
La Velocità
9
¾
¾
¾
La componente ‘velocità di movimento’ diminuisce tra i 12 e i 1516 anni (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84).
Il miglioramento del tempo nei test di corsa veloce, dopo i 12 anni,
è a carico esclusivo dell’aumentata lunghezza dei passi (Dal Monte
e Faina, in Marella et al., ’84).
Fino all’età puberale bisogna stimolare le qualità nervose con
esercitazioni che favoriscano l’attivazione dei meccanismi
intersinaptici del SNC (giochi di destrezza, agilità, velocità) (Dal
Monte e Faina, in Marella et al., ’84).
Dall’età di 14 anni l’allenamento alla velocità deve essere praticato
almeno due volte alla settimana (Cometti, ’02).
Esercitazioni utilizzate per lo
sviluppo della velocità
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Sprint da 5 a 40 m con e senza pallone, con e
senza cambi di direzione o di velocità;
Skip per la rapidità
Andature di preatletismo (passo saltellato,
doppio impulso, ecc.);
Esercizi per la reazione (principalmente a
stimoli visivi)
Allunghi
(Alcune esercitazioni tecnico-tattiche)
La Resistenza
¾
¾
¾
¾
Non ci sono controindicazioni biologiche per i lavori di
resistenza (secondo Crasselt, citato da Manno, ’89, a 8 anni
si può cominciare un allenamento aerobico), bensì
psicologiche (motivazione) (Manno, 1989)
Nonostante alcune particolarità dovute all’età, i bambini e i
giovani mostrano gli stessi meccanismi di adattamento (in
senso positivo) degli adulti (Weineck, ’98)
La massima capacità di allenamento si riscontra nei periodi
di crescita accelerata (Dobrzynski, ’76, Koinzer, ’78, in
Weineck, ’98)
Non si raggiunge uno sviluppo esauriente della capacità di
prestazione di resistenza se durante il periodo della pubertà
lo sfruttamento delle capacità di adattamento funzionale
rimane incompleto (Weineck, ’98)
Esercitazioni utilizzate per lo
sviluppo della resistenza
¾
¾
¾
(Corsa continua)
Ripetute (1000m), 4x4’
Lavori intermittenti (5/25, 10/20, 15/15, 20/20,
30/30):
-
¾
con la palla
con sprint
con allunghi
con circuiti di destrezza (“coordinativi”)
“Quadrati”
La Flessibilità
9
Manno (1989) riporta che molti
autori indicano questa età come
quella di massimo sviluppo della
flessibilità, anche se con delle
diversità tra le articolazioni.
9 Lo scheletro dei giovani non è
ancora maturo, perciò non
bisogna utilizzare esercitazioni
riconducibili specificatamente al
calcio, ma quelle che abbiano un
effetto generalizzato per una
crescita globale e armonica di
tutto il corpo
TEST
¾Seat
& Reach
¾10m – 20m – 30m
¾Lungo da fermo
¾Yo-Yo Intermittent Endurance Test
Periodizzazione e
organizzazione del lavoro
¾
¾
Ciclo biennale o triennale
Preparazione pre-campionato (periodo limitato): 4
fasi:
1. Ripresa e test
2. Capacità aerobica, potenziamento generale (resistenza alla
forza), rapidità, accenno di velocità – test
3. Potenza aerobica, potenziamento più specifico, rapidità, velocità
4. Forza esplosiva e velocità, rapidità, mantenimento della potenza
aerobica
¾
Preparazione campionato
-
¾
¾
3 allenamenti settimanali: R - V+F - V
Preparazione post-campionato
Transizione (programma)
ALLIEVI
(16 - 17 anni)
Caratteristiche antropometriche
9 Periodo puberale (turgor tertius): 14-17 per i maschi; 12,5-15,5 per le
9
9
9
femmine (Facchini, ‘88).
Periodo contrassegnato dalla maturazione sessuale, ed ha inizio, dal
punto di vista biologico, con la formazione delle prime cellule
germinali. Lo sviluppo sessuale è più precoce nella donna (1-2 anni) e
presenta oscillazioni da individuo a individuo, per le influenze
ormonali e costituzionali (Facchini, ’88).
Complesso di modificazioni morfologiche, funzionali e psichiche, che
consistono in un prevalente accrescimento ponderale dell’organismo e
nel completamento dell’individualità sessuale con la maturazione delle
gonadi e l’intensa produzione degli ormoni specifici che regolano la
comparsa dei caratteri sessuali secondari.
La crescita durante il periodo puberale è caratterizzata dall’aumento
delle masse muscolari, del peso, dell’altezza del busto, dei diametri del
torace e, particolarmente nelle femmine, della larghezza delle anche.
Si verifica invece una decelerazione per la statura e la lunghezza degli
arti a partire dall’inizio puberale.
Curva staturale di velocità (Facchini, 1988)
Curva di crescita di diversi tessuti e apparati
(da Scammon R E, in Marella et al., 1984)
Curva Peso e curva Velocità-Peso (Facchini, 1988)
Caratteristiche endocrinologiche
Verso i 16 anni le increzioni delle
somatomedine, dell’hGH e del
Testosterone raggiungono il
massimo delle loro espressioni
biologiche (Bosco, ‘97).
Caratteristiche psicologiche
9 L’iniziale stato di disagio psichico trova il suo equilibrio verso 17-18
anni (Beraldo e Polletti, ‘88).
9 L’apatia, l’ansia, la contraddizione, l’incoerenza e l’eccessiva
aggressività tendono ad un progressivo e stabile miglioramento
(Beraldo e Polletti, ‘88).
9 La personalità, in generale, è in fase di definitiva formazione (Beraldo e
Polletti, ‘88).
Caratteristiche fisiologiche
9 La capacità vitale ha il maggior incremento nel periodo della pubertà
9
9
9
9
9
9
9
(Schiassi, ‘33, Suster, ‘63, Facchini, ‘65, in Facchini ‘88).
La F.C. diminuisce durante il periodo della crescita, in relazione con il
diminuire dei processi metabolici (Facchini, ‘88), comunque è più elevata
che negli adulti.
Gli atti respiratori negli anni della crescita diminuiscono (Facchini, ‘88).
Secondo alcuni Autori, nel periodo puberale si avrebbe un notevole
incremento nei valori pressori (Grahm e coll., ‘45, Conrad, ‘63, Facchini,
‘65, in Facchini, ‘88).
Il metabolismo basale via via decresce con l’aumentare dell’età (Facchini,
‘88).
Nell’infanzia e nell’adolescenza la temperatura diminuisce gradualmente
(Iliff e Lee, ‘52, Eichorn e Mc Kee, ‘53, in Facchini, ‘88).
I bambini e i giovani sono molto adatti a sforzi di resistenza di tipo
aerobico, sia da un punto di vista cardiopolmonare, sia da un punto di
vista metabolico (Weineck, ’98).
Con l’incremento della statura aumenta anche il VO2 max (Weineck, ’98).
Meccanismi energetici 1
9MECCANISMO AEROBICO:
- il VO2 max aumenta per il processo
di accrescimento: la massa muscolare
(che è la maggior usufruitrice del
consumo di ossigeno), aumenta
sensibilmente determinando un
aumento del consumo di ossigeno in
valore assoluto
Meccanismi energetici 2
9 MECCANISMO ANAEROBICO LATTACIDO:
- La capacità anaerobica cresce notevolmente durante la
pubertà e l’adolescenza (Labitzke/Vogt, ’76,
Wasmund/Nowacki, ’78, in Weineck, ’98) permettendo
l’utilizzo di esercitazioni mirate al suo miglioramento.
Meccanismi energetici 3
9 MECCANISMO ANAEROBICO
ALATTACIDO:
- La dotazione di ATP e CP a livello
muscolare e la cinetica della loro
utilizzazione sono simili a quelli
degli adulti (Dal Monte e Faina, in
Marella et al., ’84).
- L’andamento di test indiretti su
ragazzi dai 6 ai 18 anni segue quello
della forza, quindi con un
incremento dovuto all’aumento
delle masse muscolari in seguito alla
crescita (Dal Monte e Faina, in
Marella et al., ’84).
La Forza
9
9
9
9
9
9
L’allenabilità della forza diventa notevole e negli adolescenti l’aumento della
tolleranza del carico risulta più evidente (Winter, ‘87, Farfel, ‘59, Stemmler, ‘77,
Crasselt, ‘82, in Marella, ‘02).
L’incremento della forza esplosiva raggiunge il suo massimo sviluppo (Bosco, ’97).
La forza esplosiva è legata alla capacità del sistema nervoso (invio di treni
d’impulso con frequenze rapide e sincrone) che proprio nella pubertà completa il
suo stadio di maturazione (Bosco, ‘97).
È il momento biologicamente più corretto per iniziare le esercitazioni di forza
massima: si passa da fasi di apprendimento della tecnica a fasi di allenamento vero
e proprio (Bosco, ‘97).
Verso i 16 anni è il periodo più idoneo per l’ipertrofia. Infatti in questo periodo
l’increzione delle somatomedine, dell’hGH e del Testosterone raggiungono il
massimo delle loro espressioni biologiche, favorendo quindi la sintesi proteica e la
costruzione di imponenti masse muscolari (Bosco, ‘97).
Verso la fine della pubertà è il periodo più consono per iniziare ad allenare
sistematicamente la resistenza alla forza veloce. Elevati livelli ormonali e la
maturazione completa di tutti gli organi favoriscono la capacità psico-fisica di
sostenere e sopportare gli effetti della fatica indotti da sollecitazioni violente e brevi
ma protratte nel tempo, che caratterizzano gli allenamenti di forza veloce e di
resistenza lattacida (Bosco, ‘97).
Esercitazioni utilizzate per lo sviluppo della forza
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Sprint (max 30m) in salita (anche con cambi di direzione);
Insegnamento dell’uso e utilizzo delle macchine da palestra
incrementando i carichi;
Lanci palla medica (fino a 3 kg);
Insegnamento squat ed esercizi derivati (aumento dell’intensità
con i jump);
Salto in lungo e multibalzi brevi;
Brevi sprint con opposizione del compagno;
Gesti esplosivi seguiti da sprint;
Gradoni e gradini (1/2 squat jump, sprint, skip);
Affondi laterali e sagittali (ATTENZIONE), step-up;
Concatenazioni (tipo “Cometti”);
Forza AASS e tronco con esercizi di preatletismo classici e
l’insegnamento nell’uso di macchine e attrezzature “da palestra”;
Circuit-training generale.
La Velocità
¾
La velocità di movimento riprende a svilupparsi dai 16 ai 18 anni
(Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84).
¾ I miglioramenti che si registrano in prove di velocità sono da
attribuirsi al solo sviluppo delle capacità tensive (Dal Monte e
Faina, in Marella et al., ’84).
¾ Essendo la velocità legata alle doti nervose, risulta scarsamente
allenabile e migliorabile e, in ogni caso, non dopo la pubertà (Dal
Monte e Faina, in Marella et al., ’84).
Esercitazioni utilizzate per lo
sviluppo della velocità
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Sprint da 5 a 40 m con e senza pallone, con e
senza cambi di direzione o di velocità;
Skip per la rapidità
Andature di preatletismo (passo saltellato,
doppio impulso, ecc.)
Esercizi per la reazione (principalmente a
stimoli visivi)
Allunghi
(Alcune esercitazioni tecnico-tattiche)
La Resistenza
¾
Il carico non deve osservare una progressione simile a
quella degli anni precedenti, ma deve avere una stasi
per permettere una stabilizzazione funzionale durante
il grande accrescimento somatico (Manno, ‘89).
¾
La capacità di resistenza migliora grazie ad una
economizzazione del gesto di corsa (Weineck, ’98).
¾
La capacità anaerobica cresce notevolmente durante la
pubertà e l’adolescenza consentendo l’impiego di
metodi e mezzi di allenamento volti al miglioramento
della capacità anaerobica (ma in maniera limitata e
differenziata) (Weineck, ’98).
Esercitazioni utilizzate per lo
sviluppo della resistenza
¾
¾
Ripetute (1000m), 4x4’
Lavori intermittenti (5/25, 10/20, 15/15, 20/20,
30/30):
¾ con la palla;
¾ con sprint;
¾ con allunghi;
¾ con circuiti di destrezza (“coordinativi”)
¾ “intermittente-forza”
¾
Lavori lattacidi principalmente con l’1>1
La Flessibilità
9
Secondo Weineck (‘98) dai 14 ai 16 anni lavori di
stretching statico possono entrare sistematicamente a
far parte dell’allenamento calcistico, con una
intensificazione degli stessi dopo i 16 anni.
TEST
¾Seat
& Reach
¾10m – 20m – 30m
¾Lungo da fermo
¾Yo-Yo Intermittent Endurance Test
Periodizzazione e
organizzazione del lavoro
¾
¾
Ciclo biennale
Preparazione pre-campionato (periodo limitato): 4 fasi:
1. Ripresa e test
2. Sviluppo potenza aerobica e forza generale, rapidità e
preparazione al lavoro di velocità
3. Sviluppo potenza aerobica, sviluppo forza esplosiva, rapidità e
velocità
4. “Settimana tipo”
¾
Preparazione campionato
-
4 allenamenti settimanali:
-
¾
¾
(F - R - F o V - V) oppure
(R - F - V o L -V)
Preparazione post-campionato
Transizione (programma)
Conclusioni
¾
¾
¾
¾
La preparazione in ogni fascia di età va
inquadrata in un percorso a lungo termine
La preparazione fisica si orienta su un aspetto
didattico e su un potenziamento delle capacità
in base al grado di sviluppo
Bisogna pesare le esercitazioni tecniche prima
di programmare il lavoro fisico
L’organizzazione del lavoro deve comunque
tener conto della partita settimanale
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Bibliografia
¾Arcelli, ACIDO LATTICO E PRESTAZIONE, QUELLO CHE L’ALLENATORE DEVE SAPERE,
Cooperfativa Dante Editrice, Vigevano, 1995
¾ Beraldo e Polletti, IL LIBRO DELLA PREPARAZIONE FISICA, Edizioni Mediterraneee, Roma,
1988
¾Bisciotti, TEORIA E METODOLOGIA DEL MOVIMENTO UMANO – BIOMECCANICA E
BIOENERGETICA MUSCOLARE, Teknosport Libri, Ancona, 2000
¾Bosco, LA FORZA MUSCOLARE, ASPETTI FISIOLOGICI ED APPLICAZIONI PRATICHE, SSS,
Roma, 1997
¾ Bangsbo, LA PREPARAZIONE FISICA NEL CALCIO – UN APPROCCIO SCIENTIFICO, Kells
Edizioni, Ancona, 1996
¾ Cometti, FORZA E VELOCITÀ NELL’ALLENAMENTO DEL CALCIATORE, Edizioni Correre,
Milano, 2002
¾ Manno, FONDAMENTI DELL’ALLENAMENTO SPORTIVO, Zanichelli, Bologna, 1989
¾ Marella, STATO DELL’ARTE NELL’ALLENAMENTO IN ETÀ PRE-PUBERE E PUBERE,
relazione presentata al IX Congresso Nazionale “La preparazione fisica in età prepuberale e
puberale”, Firenze, Lunedì 6 Maggio 2002, Centro Affari di Firenze, a cura dell’A.I.P.A.C., Patrocinio
dell’Università degli Studi di Firenze
¾Marella, Nicoletti, Salvini, Dal Monte, Faina, Manno, Morino, Merni, Carbonaro, NUOVI
ORIENTAMENTI PER L’AVVIAMENTO DEI GIOVANI ALLO SPORT, Società Stampa Sportiva,
Roma, 1984.
¾ Weineck, LA PREPARAZIONE FISICA OTTIMALE DEL CALCIATORE, Calzetti-Mariucci Editori,
Perugia, 1998
¾ Weineck, L’ALLENAMENTO OTTIMALE, Calzetti-Mariucci Editori, Perugia, 2001
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