La preparazione fisico-tecnica nelle categorie Giovanissimi
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La preparazione fisico-tecnica nelle categorie Giovanissimi
Seminario del Corso “La Preparazione Fisica nei Giochi di Squadra” in collaborazione con il Comitato Regionale Lazio AIPAC Sabato 18 gennaio 2003, Aula Magna IUSM Roma La preparazione fisico-tecnica nelle categorie Giovanissimi ed Allievi nel gioco del calcio Alessandro Ruspantini Andrea Bambina Walter Ameli A. S. LODIGIANI Proposta metodologica di preparazione fisica nelle categorie Giovanissimi e Allievi Un ringraziamento particolare ad Emanuela “Vi sono prove tali da suggerire che l’allenamento dei giovani calciatori non necessiti di essere localizzato sul miglioramento delle prestazioni fisiche. Spesso i giovani calciatori ricevono sufficienti stimoli per lo sviluppo della prestazione fisica praticando le abituali partite ed esercitazioni” ? (Bangsbo, 1996) Alcune considerazioni introduttive… La preparazione fisica rappresenta ormai un fattore imprescindibile nel gioco del calcio Per ottimizzare questo aspetto bisogna puntare: ¾ sulla qualità del lavoro ¾ sulla educazione alla preparazione fisica nel settore giovanile Punti cardine su cui impostare la preparazione fisica in un settore giovanile: ¾ Progressione didattica negli anni per l’apprendimento corretto delle tecniche di esecuzione (qualità del lavoro) ¾ Progressione del carico (modulato in base alle caratteristiche biologico-antropometriche e psicologiche del giovane calciatore) per non “bruciare” il giocatore. ¾ Analisi del modello di prestazione del giovane calciatore del quale conosciamo poco o nulla perché in letteratura esistono pochi lavori strutturati su questo argomento. Alcune problematiche ESTERNE – pregiudizi – difficoltà nel comprendere la visione “a lungo termine” – partita settimanale – (attrezzatura) – investimento sulle “risorse umane” INTERNE – conoscenza dell’età biologica – conoscenza della fragilità della struttura di ogni singolo atleta – conoscenza approfondita del modello funzionale del giovane calciatore Il lavoro nei Giovanissimi e Allievi fa parte di un percorso e di una progressione di più ampio respiro che caratterizzano gli anni del settore giovanile. È importante che le stesse persone seguano lo stesso gruppo di ragazzi per qualche anno per non dover ricominciare ogni volta da capo. GIOVANISSIMI (13 -15 anni) Caratteristiche antropometriche 9 Periodo di allungamento prevalente (proceritas secunda) o fase pre-pubertaria: 12-14 per 9 9 9 9 9 9 9 9 i maschi; 10-12 per le femmine (Facchini, ‘88). Nei maschi forte crescita staturale (in media 7 cm all’anno), dovuta principalmente agli arti inferiori (Facchini, ‘88). Secondo Sale (in Cometti, ‘02) l’anno del picco di crescita costituisce il riferimento biologico più importante (in media 12 anni per le femmine e 14 anni per i maschi). 6 mesi dopo, si ha lo sviluppo puberale con aumento ponderale e difficoltà nelle esecuzioni tecniche (Marella, ’01). La grande apertura delle braccia si accresce più che in quelli successivi (Facchini, ‘88). Il peso, soprattutto nel 12° anno, presenta forti incrementi (Facchini, ‘88). Ossificazione non ancora completata e notevole crescita delle ossa lunghe (AASS e AAII) con cartilagini ancora in via di sviluppo (Beraldo e Polletti, ‘88). L’apparato muscolare non ancora adeguato al notevole incremento dello sviluppo scheletrico, anche se trofismo generale tende ad un evidente miglioramento (Beraldo e Polletti, ‘88). Relativo dimagrimento (Beraldo e Polletti, ‘88). Gli apparati cardio-circolatorio e respiratorio non hanno una completa funzionalità e la gabbia toracica non è ancora completamente sviluppata (Beraldo e Polletti, ‘88). Sono frequenti le scapole alate e gli atteggiamenti paramorfici in particolare quelli scoliotici (Beraldo e Polletti, ‘88). Metodi di valutazione auxologica ¾ Metodi somatometrici (vari) con specifico riferimento alla comparazione del peso e della statura nelle diverse fasce di età (Facchini, ‘88). ¾ Metodi biologici: – la prima e seconda dentizione (Facchini, ‘88); – lo stato di ossificazione rilevabile radiologicamente. Come riferimento i centri di ossificazione delle ossa della mano, del polso, delle ossa lunghe, del bacino, da cui vengono determinate le epoche di comparsa, la grandezza e la forma dei nuclei di ossificazione (De Toni, ‘68, in Facchini, ‘88); – il dosaggio di testosterone (nelle urine o nel sangue) e degli steroidi androgeni (17 –chetosteroidi) nei maschi e degli steroidi estrogeni nelle femmine: i valori si accrescono decisamente nel periodo prepuberale e puberale (Facchini, ‘88); – osservazione del grado di sviluppo dei caratteri sessuali primari e secondari (con varie proposte di classificazione: Reynold e Wines, ‘48, ‘51, Tanner, ‘64, ‘81 citati da Facchini, ‘88). Curva staturale di velocità (Facchini, ‘88) Curva di crescita di diversi tessuti e apparati (da Scammon R E, in Marella et al., ‘84) Curva Peso e curva Velocità-Peso (Facchini, ‘88) Caratteristiche endocrinologiche 9 Accelerazione della crescita e caratterizzazione sessuale determinati rispettivamente dagli ormoni della crescita e le somatomedine e dagli ormoni gonoidei (testosterone negli uomini ed estrogeni nelle donne) (Bosco, ‘97). 9 Fortissima connessione tra le espressioni di forza esplosiva e la concentrazione serica di Testosterone (Bosco, ‘97). Le funzioni attribuite al Testosterone (Bosco, 1997): 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 effetti sulla crescita dei tessuti sessuali (pene, scroto, prostata, ecc.); formazione dello sperma; sviluppo dei peli (ascelle, faccia, pube); crescita di muscoli ed ossa (incremento della sintesi proteica); stimolazione dell’eritropoietina (ormone increto dal surrene, preposto alla stimolazione della produzione di globuli rossi); favorisce la fenotipizzazione delle fibre veloci spostandole verso un processo glicolitico più marcato (Bleish et al., 1984); se in elevata concentrazione è correlato di più con la forza esplosiva e con la velocità di sprint che con la forza massima (Bosco e Bosco et al., 1993-1996); favorirebbe i processi neurogeni, potenziando l’effetto dell’azione dell’acetilcolina che favorisce a sua volta la comunicazione tra le diverse strutture nervose e la connessione tra il nervo motore (α – motoneurone) ed il muscolo scheletrico; favorirebbe la pompa Ca++ che determina la formazione dei ponti di actomiosina regolando il numero dei cross-bridge e l’entità della tensione sviluppata da ognuno. Il fenomeno verrebbe amplificato durante gli effetti indotti dalla fatica (Bosco et al., ‘97); favorirebbe la rigenerazione ed il recupero delle strutture muscolari lesionate da lavoro eccentrico (Rolling et al., ‘96); Caratteristiche psicologiche 9 L’ideale costruzione del mondo e dei rapporti con gli altri 9 9 9 9 coetanei e adulti è nuova e un po’ confusa (Beraldo e Polletti, ‘88). Inizia a nascere il senso critico (Beraldo e Polletti, ‘88). C’è curiosità verso il mondo esterno e le nuove acquisizioni (Beraldo e Polletti, ‘88). Rifiuto di ogni forma di esame e giudizio sulla propria personalità (Beraldo e Polletti, ‘88). Tendenza ad una indipendenza dall’adulto anche se i modelli comportamentali sono ancora incerti e da definire (Beraldo e Polletti, ‘88). Caratteristiche fisiologiche 9 La capacità vitale aumenta costantemente nel periodo della crescita 9 9 9 9 9 9 9 (Schiassi, ‘33, Suster, ‘63, Facchini, ‘65, in Facchini ‘88). La F.C. diminuisce durante il periodo della crescita, in relazione con il diminuire dei processi metabolici (Facchini, ‘88), comunque è più elevata che negli adulti. Gli atti respiratori diminuiscono (Facchini, ‘88). Secondo alcuni Autori, nel periodo prepuberale si avrebbe un notevole incremento nei valori pressori (Grahm e coll., ‘45, Conrad, ‘63, Facchini, ‘65, in Facchini, ‘88). Il metabolismo basale decresce con l’aumentare dell’età (Facchini, ‘88). La temperatura diminuisce gradualmente (Iliff e Lee, ‘52, Eichorn e Mc Kee, ‘53, in Facchini, ‘88). I bambini e i giovani sono molto adatti a sforzi di resistenza di tipo aerobico, sia da un punto di vista cardiopolmonare, sia da un punto di vista metabolico (Weineck, ’98). Con l’incremento della statura aumenta anche il VO2 max (Weineck, ’98). Meccanismi energetici 1 9 MECCANISMO AEROBICO: - Dopo 12 anni c’è un leggero abbassamento dei valori relativi di VO2 max (Manno, ’89). - La risposta adattativa nei bambini allenati è del tutto simile a quella degli adulti (Manno, ’89). - Se si considera il valore relativo (ml/kg/min), si ha, in entrambi i sessi, il valore più alto intorno ai 10 anni (circa 50 ml/kg/min nei maschi e 40 ml/kg/min nelle femmine) con una progressiva diminuzione con l’età per quanto riguarda i soggetti sedentari (Åstrand e Rhodal, ‘70, Hermansen e Oseid, ‘71, Bailey, ‘73, Mocellin, ‘75, Bailey et al., ‘75, Mellerowicz, ‘81, Shephard, ‘82, Flandrois et al., ‘82, in Bisciotti, ‘00). Meccanismi energetici 2 9 MECCANISMO ANAEROBICO LATTACIDO: - Quando si riesce a motivare i ragazzi negli impegni lattacidi, si - rilevano picchi di lattato ematico simili a quelli degli adulti (Jacobs, ‘86, in Arcelli, ‘95). Secondo Tittel (‘93, in Arcelli, ‘95) il metabolismo anaerobico lattacido è già consolidato funzionalmente a 13 anni. Secondo Bar-Or (‘99, in Arcelli, ‘95) l’allenabilità della fosfofruttochinasi (PKF) è uguale sia per i ragazzi dagli 11 ai 15 anni che negli adulti. Controindicazioni sull’allenamento di questa capacità: produzione di fatica duratura e iperproduzione di ormoni da stress (Manno, ’89, Arcelli, ‘95). Bassa allenabilità della massima potenza lattacida, degli enzimi coinvolti nel processo anaerobico, nello smaltimento di acido lattico e nella produzione di catecolamine (Eriksson, ‘72, Benzi, ‘76, Lehman, ‘80, in Weineck, ‘01). Meccanismi energetici 3 9 MECCANISMO ANAEROBICO ALATTACIDO: - La dotazione di ATP e CP a livello muscolare e la cinetica della loro utilizzazione sono simili a quelli degli adulti (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). - Secondo Williams (’99, in Bisciotti, ’00), però, la disponibilità di CP sarebbe inferiore nei giovanissimi e aumenterebbe con l’età. - L’andamento di test indiretti su ragazzi dai 6 ai 18 anni segue quello della forza, quindi con un incremento dovuto all’aumento delle masse muscolari dato dalla crescita (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). - Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, la minore produzione di potenza a svantaggio del giovane rispetto all’adulto, potrebbe essere spiegata da: • fattori ormonali (produzione di testosterone) (Falgairette et al., 1990, Williams CA, 1997, in Bisciotti, 2000); • l’area di sezione traversa del muscolo (Bisciotti, 2000); • l’angolo di pennazione muscolare (Sargeant, 1986, 1989, in Bisciotti, 2000). ALLENABILITÀ DELLE CAPACITÀ MOTORIE 9 9 9 9 9 Durante gli anni della Scuola Calcio un intervento coordinativo ha un successo superiore rispetto a quello fatto all’inizio o durante la fase puberale (Hirtz e Starosta, ‘00, Stemmler, ‘77, Hirtz, ‘76, in Marella ‘02). Di conseguenza, a questa età il lavoro più importante sulle capacità coordinative si sta concludendo. Teoria delle fasi sensibili. Fasi sensibili molto incerte per il divario tra età cronologica ed età biologica: è difficile individuarle precisamente. Secondo Marella (‘02) le spinte allo sviluppo motorio non deriverebbero dalle fasi sensibili ma sarebbero dovute al fatto che nuove capacità o livelli superiori di una capacità possano essere acquisite solo se siano già state acquisite certe capacità o determinati livelli di queste. Ci sarebbe un collegamento tra picco di crescita (che precede immediatamente lo sviluppo puberale) ed un peggioramento nella coordinazione (Greifswald e Starosta, ‘90, in Marella, ‘02), legato anche ad una stagnazione nell’incremento delle abilità tecniche (Sharma, Wutscherk, ‘87, Sharma ‘91, ‘93, Hirtz, ‘77, in Marella ‘02). Fasi sensibili alle diverse capacità motorie e qualità psichiche nelle età dai 6 ai 15 anni, secondo Martin (’82, in Manno ’89) La Forza 9 9 9 9 9 9 Con l’inizio della fase puberale si evidenziano eccezionali cambiamenti della forza in tutte le sue manifestazion riflettendo le drastiche modificazioni ormonali che sopraggiungono in questo periodo (Bosco, ‘97). Drastica increzione di Testosterone nei maschi, che coincide con il drastico incremento della forza esplosiva (Bosco, 1997). Per Verchoshanskij (‘97, in Marella ‘02) la forza veloce è la capacità tipica dei giovani fino a 14-15 anni, dalla quale dipendono lo sviluppo delle altre espressioni di forza nei rispettivi campi di applicazione. Secondo Cometti (‘02) il momento nel quale la forza aumenta maggiormente nei maschi è situato un anno dopo il picco di crescita. Per le ragazze invece 6 mesi dopo il picco di crescita. Verso i 13 anni la forza degli estensori delle gambe aumenta molto generando uno squilibrio con i flessori: ciò potrebbe provocare dei problemi alla muscolatura degli ischio-crurali se non si effettuano lavori specifici per la muscolatura posteriore (Fowler e Gardner, ‘67, in Cometti, ‘02). Il lento andamento dei processi di adattamento dovuto alla crescita, rende necessario un rigoroso sviluppo progressivo delle sollecitazioni, per dare tempo alle strutture del sistema motorio passivo di adattarsi (per adattamenti muscolari di una settimana ce ne vogliono alcune per far adattare le ossa, le cartilagini, i tendini e i legamenti) (Weineck, ’98). Esercitazioni utilizzate per lo sviluppo della forza ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Sprint (max 30m) in salita (anche con cambi di direzione) Insegnamento dell’uso e utilizzo delle macchine da palestra Lanci palla medica (fino a 3 kg) Insegnamento squat ed esercizi derivati Salto in lungo e multibalzi brevi Brevi sprint con opposizione del compagno Gesti esplosivi seguiti da sprint Gradoni e gradini (1/2 squat jump, sprint, skip) Affondi laterali e sagittali (ATTENZIONE), step-up Forza AASS e tronco con esercizi di preatletismo classici e l’insegnamento nell’uso di macchine e attrezzature “da palestra” palestra La Velocità 9 ¾ ¾ ¾ La componente ‘velocità di movimento’ diminuisce tra i 12 e i 1516 anni (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). Il miglioramento del tempo nei test di corsa veloce, dopo i 12 anni, è a carico esclusivo dell’aumentata lunghezza dei passi (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). Fino all’età puberale bisogna stimolare le qualità nervose con esercitazioni che favoriscano l’attivazione dei meccanismi intersinaptici del SNC (giochi di destrezza, agilità, velocità) (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). Dall’età di 14 anni l’allenamento alla velocità deve essere praticato almeno due volte alla settimana (Cometti, ’02). Esercitazioni utilizzate per lo sviluppo della velocità ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Sprint da 5 a 40 m con e senza pallone, con e senza cambi di direzione o di velocità; Skip per la rapidità Andature di preatletismo (passo saltellato, doppio impulso, ecc.); Esercizi per la reazione (principalmente a stimoli visivi) Allunghi (Alcune esercitazioni tecnico-tattiche) La Resistenza ¾ ¾ ¾ ¾ Non ci sono controindicazioni biologiche per i lavori di resistenza (secondo Crasselt, citato da Manno, ’89, a 8 anni si può cominciare un allenamento aerobico), bensì psicologiche (motivazione) (Manno, 1989) Nonostante alcune particolarità dovute all’età, i bambini e i giovani mostrano gli stessi meccanismi di adattamento (in senso positivo) degli adulti (Weineck, ’98) La massima capacità di allenamento si riscontra nei periodi di crescita accelerata (Dobrzynski, ’76, Koinzer, ’78, in Weineck, ’98) Non si raggiunge uno sviluppo esauriente della capacità di prestazione di resistenza se durante il periodo della pubertà lo sfruttamento delle capacità di adattamento funzionale rimane incompleto (Weineck, ’98) Esercitazioni utilizzate per lo sviluppo della resistenza ¾ ¾ ¾ (Corsa continua) Ripetute (1000m), 4x4’ Lavori intermittenti (5/25, 10/20, 15/15, 20/20, 30/30): - ¾ con la palla con sprint con allunghi con circuiti di destrezza (“coordinativi”) “Quadrati” La Flessibilità 9 Manno (1989) riporta che molti autori indicano questa età come quella di massimo sviluppo della flessibilità, anche se con delle diversità tra le articolazioni. 9 Lo scheletro dei giovani non è ancora maturo, perciò non bisogna utilizzare esercitazioni riconducibili specificatamente al calcio, ma quelle che abbiano un effetto generalizzato per una crescita globale e armonica di tutto il corpo TEST ¾Seat & Reach ¾10m – 20m – 30m ¾Lungo da fermo ¾Yo-Yo Intermittent Endurance Test Periodizzazione e organizzazione del lavoro ¾ ¾ Ciclo biennale o triennale Preparazione pre-campionato (periodo limitato): 4 fasi: 1. Ripresa e test 2. Capacità aerobica, potenziamento generale (resistenza alla forza), rapidità, accenno di velocità – test 3. Potenza aerobica, potenziamento più specifico, rapidità, velocità 4. Forza esplosiva e velocità, rapidità, mantenimento della potenza aerobica ¾ Preparazione campionato - ¾ ¾ 3 allenamenti settimanali: R - V+F - V Preparazione post-campionato Transizione (programma) ALLIEVI (16 - 17 anni) Caratteristiche antropometriche 9 Periodo puberale (turgor tertius): 14-17 per i maschi; 12,5-15,5 per le 9 9 9 femmine (Facchini, ‘88). Periodo contrassegnato dalla maturazione sessuale, ed ha inizio, dal punto di vista biologico, con la formazione delle prime cellule germinali. Lo sviluppo sessuale è più precoce nella donna (1-2 anni) e presenta oscillazioni da individuo a individuo, per le influenze ormonali e costituzionali (Facchini, ’88). Complesso di modificazioni morfologiche, funzionali e psichiche, che consistono in un prevalente accrescimento ponderale dell’organismo e nel completamento dell’individualità sessuale con la maturazione delle gonadi e l’intensa produzione degli ormoni specifici che regolano la comparsa dei caratteri sessuali secondari. La crescita durante il periodo puberale è caratterizzata dall’aumento delle masse muscolari, del peso, dell’altezza del busto, dei diametri del torace e, particolarmente nelle femmine, della larghezza delle anche. Si verifica invece una decelerazione per la statura e la lunghezza degli arti a partire dall’inizio puberale. Curva staturale di velocità (Facchini, 1988) Curva di crescita di diversi tessuti e apparati (da Scammon R E, in Marella et al., 1984) Curva Peso e curva Velocità-Peso (Facchini, 1988) Caratteristiche endocrinologiche Verso i 16 anni le increzioni delle somatomedine, dell’hGH e del Testosterone raggiungono il massimo delle loro espressioni biologiche (Bosco, ‘97). Caratteristiche psicologiche 9 L’iniziale stato di disagio psichico trova il suo equilibrio verso 17-18 anni (Beraldo e Polletti, ‘88). 9 L’apatia, l’ansia, la contraddizione, l’incoerenza e l’eccessiva aggressività tendono ad un progressivo e stabile miglioramento (Beraldo e Polletti, ‘88). 9 La personalità, in generale, è in fase di definitiva formazione (Beraldo e Polletti, ‘88). Caratteristiche fisiologiche 9 La capacità vitale ha il maggior incremento nel periodo della pubertà 9 9 9 9 9 9 9 (Schiassi, ‘33, Suster, ‘63, Facchini, ‘65, in Facchini ‘88). La F.C. diminuisce durante il periodo della crescita, in relazione con il diminuire dei processi metabolici (Facchini, ‘88), comunque è più elevata che negli adulti. Gli atti respiratori negli anni della crescita diminuiscono (Facchini, ‘88). Secondo alcuni Autori, nel periodo puberale si avrebbe un notevole incremento nei valori pressori (Grahm e coll., ‘45, Conrad, ‘63, Facchini, ‘65, in Facchini, ‘88). Il metabolismo basale via via decresce con l’aumentare dell’età (Facchini, ‘88). Nell’infanzia e nell’adolescenza la temperatura diminuisce gradualmente (Iliff e Lee, ‘52, Eichorn e Mc Kee, ‘53, in Facchini, ‘88). I bambini e i giovani sono molto adatti a sforzi di resistenza di tipo aerobico, sia da un punto di vista cardiopolmonare, sia da un punto di vista metabolico (Weineck, ’98). Con l’incremento della statura aumenta anche il VO2 max (Weineck, ’98). Meccanismi energetici 1 9MECCANISMO AEROBICO: - il VO2 max aumenta per il processo di accrescimento: la massa muscolare (che è la maggior usufruitrice del consumo di ossigeno), aumenta sensibilmente determinando un aumento del consumo di ossigeno in valore assoluto Meccanismi energetici 2 9 MECCANISMO ANAEROBICO LATTACIDO: - La capacità anaerobica cresce notevolmente durante la pubertà e l’adolescenza (Labitzke/Vogt, ’76, Wasmund/Nowacki, ’78, in Weineck, ’98) permettendo l’utilizzo di esercitazioni mirate al suo miglioramento. Meccanismi energetici 3 9 MECCANISMO ANAEROBICO ALATTACIDO: - La dotazione di ATP e CP a livello muscolare e la cinetica della loro utilizzazione sono simili a quelli degli adulti (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). - L’andamento di test indiretti su ragazzi dai 6 ai 18 anni segue quello della forza, quindi con un incremento dovuto all’aumento delle masse muscolari in seguito alla crescita (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). La Forza 9 9 9 9 9 9 L’allenabilità della forza diventa notevole e negli adolescenti l’aumento della tolleranza del carico risulta più evidente (Winter, ‘87, Farfel, ‘59, Stemmler, ‘77, Crasselt, ‘82, in Marella, ‘02). L’incremento della forza esplosiva raggiunge il suo massimo sviluppo (Bosco, ’97). La forza esplosiva è legata alla capacità del sistema nervoso (invio di treni d’impulso con frequenze rapide e sincrone) che proprio nella pubertà completa il suo stadio di maturazione (Bosco, ‘97). È il momento biologicamente più corretto per iniziare le esercitazioni di forza massima: si passa da fasi di apprendimento della tecnica a fasi di allenamento vero e proprio (Bosco, ‘97). Verso i 16 anni è il periodo più idoneo per l’ipertrofia. Infatti in questo periodo l’increzione delle somatomedine, dell’hGH e del Testosterone raggiungono il massimo delle loro espressioni biologiche, favorendo quindi la sintesi proteica e la costruzione di imponenti masse muscolari (Bosco, ‘97). Verso la fine della pubertà è il periodo più consono per iniziare ad allenare sistematicamente la resistenza alla forza veloce. Elevati livelli ormonali e la maturazione completa di tutti gli organi favoriscono la capacità psico-fisica di sostenere e sopportare gli effetti della fatica indotti da sollecitazioni violente e brevi ma protratte nel tempo, che caratterizzano gli allenamenti di forza veloce e di resistenza lattacida (Bosco, ‘97). Esercitazioni utilizzate per lo sviluppo della forza ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Sprint (max 30m) in salita (anche con cambi di direzione); Insegnamento dell’uso e utilizzo delle macchine da palestra incrementando i carichi; Lanci palla medica (fino a 3 kg); Insegnamento squat ed esercizi derivati (aumento dell’intensità con i jump); Salto in lungo e multibalzi brevi; Brevi sprint con opposizione del compagno; Gesti esplosivi seguiti da sprint; Gradoni e gradini (1/2 squat jump, sprint, skip); Affondi laterali e sagittali (ATTENZIONE), step-up; Concatenazioni (tipo “Cometti”); Forza AASS e tronco con esercizi di preatletismo classici e l’insegnamento nell’uso di macchine e attrezzature “da palestra”; Circuit-training generale. La Velocità ¾ La velocità di movimento riprende a svilupparsi dai 16 ai 18 anni (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). ¾ I miglioramenti che si registrano in prove di velocità sono da attribuirsi al solo sviluppo delle capacità tensive (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). ¾ Essendo la velocità legata alle doti nervose, risulta scarsamente allenabile e migliorabile e, in ogni caso, non dopo la pubertà (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). Esercitazioni utilizzate per lo sviluppo della velocità ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Sprint da 5 a 40 m con e senza pallone, con e senza cambi di direzione o di velocità; Skip per la rapidità Andature di preatletismo (passo saltellato, doppio impulso, ecc.) Esercizi per la reazione (principalmente a stimoli visivi) Allunghi (Alcune esercitazioni tecnico-tattiche) La Resistenza ¾ Il carico non deve osservare una progressione simile a quella degli anni precedenti, ma deve avere una stasi per permettere una stabilizzazione funzionale durante il grande accrescimento somatico (Manno, ‘89). ¾ La capacità di resistenza migliora grazie ad una economizzazione del gesto di corsa (Weineck, ’98). ¾ La capacità anaerobica cresce notevolmente durante la pubertà e l’adolescenza consentendo l’impiego di metodi e mezzi di allenamento volti al miglioramento della capacità anaerobica (ma in maniera limitata e differenziata) (Weineck, ’98). Esercitazioni utilizzate per lo sviluppo della resistenza ¾ ¾ Ripetute (1000m), 4x4’ Lavori intermittenti (5/25, 10/20, 15/15, 20/20, 30/30): ¾ con la palla; ¾ con sprint; ¾ con allunghi; ¾ con circuiti di destrezza (“coordinativi”) ¾ “intermittente-forza” ¾ Lavori lattacidi principalmente con l’1>1 La Flessibilità 9 Secondo Weineck (‘98) dai 14 ai 16 anni lavori di stretching statico possono entrare sistematicamente a far parte dell’allenamento calcistico, con una intensificazione degli stessi dopo i 16 anni. TEST ¾Seat & Reach ¾10m – 20m – 30m ¾Lungo da fermo ¾Yo-Yo Intermittent Endurance Test Periodizzazione e organizzazione del lavoro ¾ ¾ Ciclo biennale Preparazione pre-campionato (periodo limitato): 4 fasi: 1. Ripresa e test 2. Sviluppo potenza aerobica e forza generale, rapidità e preparazione al lavoro di velocità 3. Sviluppo potenza aerobica, sviluppo forza esplosiva, rapidità e velocità 4. “Settimana tipo” ¾ Preparazione campionato - 4 allenamenti settimanali: - ¾ ¾ (F - R - F o V - V) oppure (R - F - V o L -V) Preparazione post-campionato Transizione (programma) Conclusioni ¾ ¾ ¾ ¾ La preparazione in ogni fascia di età va inquadrata in un percorso a lungo termine La preparazione fisica si orienta su un aspetto didattico e su un potenziamento delle capacità in base al grado di sviluppo Bisogna pesare le esercitazioni tecniche prima di programmare il lavoro fisico L’organizzazione del lavoro deve comunque tener conto della partita settimanale GRAZIE PER L’ATTENZIONE Bibliografia ¾Arcelli, ACIDO LATTICO E PRESTAZIONE, QUELLO CHE L’ALLENATORE DEVE SAPERE, Cooperfativa Dante Editrice, Vigevano, 1995 ¾ Beraldo e Polletti, IL LIBRO DELLA PREPARAZIONE FISICA, Edizioni Mediterraneee, Roma, 1988 ¾Bisciotti, TEORIA E METODOLOGIA DEL MOVIMENTO UMANO – BIOMECCANICA E BIOENERGETICA MUSCOLARE, Teknosport Libri, Ancona, 2000 ¾Bosco, LA FORZA MUSCOLARE, ASPETTI FISIOLOGICI ED APPLICAZIONI PRATICHE, SSS, Roma, 1997 ¾ Bangsbo, LA PREPARAZIONE FISICA NEL CALCIO – UN APPROCCIO SCIENTIFICO, Kells Edizioni, Ancona, 1996 ¾ Cometti, FORZA E VELOCITÀ NELL’ALLENAMENTO DEL CALCIATORE, Edizioni Correre, Milano, 2002 ¾ Manno, FONDAMENTI DELL’ALLENAMENTO SPORTIVO, Zanichelli, Bologna, 1989 ¾ Marella, STATO DELL’ARTE NELL’ALLENAMENTO IN ETÀ PRE-PUBERE E PUBERE, relazione presentata al IX Congresso Nazionale “La preparazione fisica in età prepuberale e puberale”, Firenze, Lunedì 6 Maggio 2002, Centro Affari di Firenze, a cura dell’A.I.P.A.C., Patrocinio dell’Università degli Studi di Firenze ¾Marella, Nicoletti, Salvini, Dal Monte, Faina, Manno, Morino, Merni, Carbonaro, NUOVI ORIENTAMENTI PER L’AVVIAMENTO DEI GIOVANI ALLO SPORT, Società Stampa Sportiva, Roma, 1984. ¾ Weineck, LA PREPARAZIONE FISICA OTTIMALE DEL CALCIATORE, Calzetti-Mariucci Editori, Perugia, 1998 ¾ Weineck, L’ALLENAMENTO OTTIMALE, Calzetti-Mariucci Editori, Perugia, 2001