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COLDIRETTI, RADDOPPIANO I MARCHIGIANI SPAVENTATI DAL

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COLDIRETTI, RADDOPPIANO I MARCHIGIANI SPAVENTATI DAL
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15 Marzo
COLDIRETTI, RADDOPPIANO I MARCHIGIANI SPAVENTATI DAL
“CEMENTO SELVAGGIO”
Raddoppia la percentuale di marchigiani spaventati dal “cemento selvaggio”, l’eccessiva
costruzione di edifici che mette a rischio l’assetto del paesaggio. E’ quanto afferma la Coldiretti
regionale sulla base del rapporto Istat-Cnel sul Benessere equo e sostenibile. Secondo i dati
relativi al 2012, i cittadini che indicano l’eccessiva cementificazione tra le cinque priorità
ambientali rappresentano oggi il 19 per cento della popolazione, contro il 10 per cento che
esprimeva la stessa preoccupazione nella precedente rilevazione, risalente a più di dieci anni fa.
Non è un caso che negli ultimi tempi si sia aggravato il problema del consumo di suolo. Secondo
un’analisi Coldiretti su dati Istat, ai 229mila ettari svaniti tra il 1960 e il 2008 se ne sono aggiunti
altri 55mila nel giro di appena quattro anni, con una evidente accelerazione del fenomeno. In
pratica, ben un terzo dell’intero territorio regionale che una volta era agricolo ha cambiato
destinazione, e ciò senza considerare i guasti causati dal “fotovoltaico selvaggio”. Proprio sul
consumo di suolo e sul governo del territorio la Regione Marche ha predisposto una proposta di
legge attualmente in discussione con le forze sociali che dovrebbe presto arrivare in Consiglio.
“La conservazione della superficie agraria utilizzabile deve essere una priorità per preservarla
dalla crescente urbanizzazione delle campagne – sottolinea Giannalberto Luzi, presidente di
Coldiretti Marche -, tutelando la disponibilità di superfici agricole per garantirne la fruibilità alle
prossime generazioni che potranno praticarvi un’agricoltura imprenditoriale, innovativa ed
ecosostenibile tutelando così il paesaggio agrario italiano”. Un’opportunità in più a sostegno di
quel trend che vede i giovani indirizzarsi verso la campagna come dimostra il boom di iscrizioni
fatto registrare dagli istituti agrari della regione, con un aumento del 20 per cento dei nuovi
studenti.
PAPA: MARINI (COLDIRETTI), FRANCESCO E’ GRANDE DONO PER NOI
AGRICOLTORI
“Nel segno della semplicità e del rispetto della natura insegnato da San Francesco e che è
sempre rimasto vivo nel mondo agricolo, la Coldiretti esprime un gioioso ringraziamento a Dio
per il dono del nuovo Pontefice e conferma la filiale adesione all’invito a percorrere insieme al
Santo Padre lo stesso “cammino di fratellanza”. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti
Sergio Marini che ha inviato un messaggio di saluto e di augurio al nuovo Papa Francesco I.
COLDIRETTI: BOOM TRA GLI SCEICCHI PER IL CIBO MADE IN
MARCHE, STORICO RECORD EXPORT A 322 MLN
E’ record storico per il cibo marchigiano all’estero che nel 2012 ha fatto segnare un valore di 322
milioni nelle esportazioni, il 16 per cento in più rispetto al 2011, con un vero e proprio boom di
vendite negli stati degli sceicchi e dei petrodollari. A sostenerlo è la Coldiretti Marche sulla base
dei nuovi dati Istat sul commercio estero. Dall’analisi emerge che nel giro di dieci anni il made in
Marche a tavola è addirittura raddoppiato, passando dai 163 milioni di euro ai 322 attuali, per una
quantità totale di 510 milioni di chili di prodotti acquistati all’estero. Se il mercato di riferimento
resta quello europeo dove la stagnazione dei consumi continua a pesare (198 milioni, l’uno per
cento in meno), l’agroalimentare nostrano guadagna soprattutto su quelli emergenti. Nei ricchi
stati petroliferi (Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti) si è passati da 22
milioni a 56 milioni di euro, con un incremento di quasi tre volte. Export raddoppiato se si
considera, invece, l’intero continente asiatico, passato da 42 milioni di euro a 84 milioni. Un
segnale importante, sottolinea Coldiretti, considerato che si tratta di paesi emergenti con grandi
margini di crescita per l’affermazione del cibo marchigiano. Esportazioni in aumento anche su un
mercato storico come quello statunitense (+9 per cento). “E’ questa la dimostrazione che dinanzi
alla globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti e a quel saper fare che sono
espressione diretta della nostra identità e del nostro territorio – sottolinea il presidente della
Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -. I fatti hanno dimostrato che pensare di competere
su produttività e costi di produzione significa perdere. Se invece aggiungiamo creatività,
paesaggio, storia, tutto ciò che di bello e unico abbiamo in questo Paese, possiamo vincere e noi
tutti questi valori li mettiamo nostri prodotti agroalimentari”.
ALIMENTARE: E’ ITALIANO IL CIBO MENO CONTAMINATO IN UE E NEL
MONDO
L’Italia conquista il primato in Europa e nel mondo della sicurezza alimentare con il minor numero
di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre il limite (0,3 per cento) che sono risultati peraltro
inferiori di cinque volte a quelli della media europea (1,5 per cento di irregolarità) e addirittura di
26 volte a quelli extracomunitari (7,9 per cento di irregolarità). E’ quanto emerge da una
elaborazione della Coldiretti sulle analisi condotte dall’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza
alimentare, su oltre 77mila campioni di 582 alimentari differenti ed appena pubblicate nel
Rapporto annuale sui residui di pesticidi negli alimenti.
Secondo i dati contenuti nel Rapporto un prodotto su due che circola nel Vecchio Continente è sottolinea la Coldiretti - completamente privo di “tracce” di residui chimici da fitofarmaci mentre il
98,4 per cento dei campioni esaminati presenta residui entro i limiti, con la percentuale che sale
addirittura al 99,7 per cento nel caso dell’Italia che conquista il primato e scende al 92,1 per cento
per la media dei Paesi extracomunitari.
Se si vanno ad analizzare i singoli paesi il dato peggiore - precisa la Coldiretti - viene fatto
segnare dai cavoli cinesi che in piu’ di quattro casi su cinque (83 per cento) sono risultati con
valori oltre i limiti ammessi, ma lo stesso discorso vale anche per i broccoli (irregolare il 77 per
cento dei casi) e i pomodori (47 per cento dei casi) provenienti dal paese asiatico. Risultano poco
salubri anche l’uva (65 per cento di superamento dei limiti) e il pepe (42 per cento) indiani, i piselli
sloveni, l’aglio argentino, le patate brasiliane. Per le analisi Efsa ha usato per la primissima volta il
sistema di analisi cumulativa del rischio, che consente di valutare insieme gli effetti combinati di
una esposizione incrociata a diversi agenti chimici che hanno proprietà tossicologiche simili.
Il risultato - sostiene la Coldiretti - è incoraggiante per i produttori agricoli italiani che vedono così
premiato il loro impegno per garantire la qualità e la sicurezza alimentare ma preoccupa per la
crescente flusso di importazioni di prodotti alimentari dall’estero, spesso a basso costo e con
minori garanzie, favorito dalla crisi. Secondo il rapporto Coldiretti/Eurispes la produzione
complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati per un valore di 51 miliardi di
euro di fatturato, deriva da materie prime importate, trasformate e vendute con il marchio Made in
Italy. Nello specifico secondo una analisi della Coldiretti viene dall’estero ben il 40 per cento del
frumento duro utilizzato per produrre la pasta, il 60 per cento il frumento tenero per produrre il
pane, il 40 per cento della carne bovina, il 35 per cento della carne suina da consumare fresca o
da trasformare in salumi e prosciutti e il 45 per cento del latte per prodotti lattiero caseari. Tra
l’altro nel 2012 - precisa la Coldiretti - sono stati importati dalla Cina oltre 80 milioni di chili di
pomodori conservati destinati con la rilavorazione industriale a trasformarsi magicamente in
prodotti Made in Italy.
Una situazione resa possibile dalla mancanza di trasparenza nell’informazione dovuta ai ritardi
accumulati nell’introdurre l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli alimenti per effetto
della pressione delle lobby nonostante sia ritenuto importante dal 71 per cento dei cittadini
europei secondo Eurobarometro. Ad oggi - denuncia la Coldiretti - è obbligatorio indicare l’origine
in etichetta per la carne bovina ma non per quella di cavallo, agnello, coniglio o maiale fresco o
trasformato in salumi, per il latte fresco ma non per quello a lunga conservazione o i formaggi, per
la passata di pomodoro ma non per le il concentrato o i sughi pronti, per la frutta fresca ma non
per quella conservata o per i succhi, ne’ tantomeno per il grano impiegato nella pasta.
CRISI: COLDIRETTI, SPINGE FRODI A TAVOLA. MEZZO MLD
SEQUESTRI NEL 2012
Con la crisi aumenta il rischio frodi a tavola con l’utilizzo di ingredienti di bassa qualità per ridurre i
costi mentre oltre un certo limite sul cibo non è possibile risparmiare se non si vuole mettere a
rischio la salute. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai recenti scandali alimentari, dalla
carne di cavallo alle cappesante, nel sottolineare che le frodi alimentari scoperte in Italia hanno
portato complessivamente al sequestro di quasi 20 milioni di chili di prodotti alimentari e bevande
per un valore di 468 milioni di euro nel 2012, sulla base dell’ottima attività svolta dai carabinieri
dei Nas. Le preoccupazioni, secondo la Coldiretti, riguardano anche il fatto che l'Italia è un forte
importatore di prodotti alimentari, con il rischio concreto che nei cibi in vendita vengano utilizzati
ingredienti di diversa qualità come il concentrato di pomodoro cinese, l'extravergine tunisino, la
cagliata di latte della lituania o il prosciutto olandese spacciato per nazionale. I prodotti alimentari
piu’ colpiti dalle frodi sono stati - sottolinea la Coldiretti - farine, pane e pasta (16 % in valore del
totale sequestrato), quello della carne e degli allevamenti (11%), latte e derivati (8 %), vini e
alcolici (5%). Va precisato peraltro che ben il 31 % del valore dei sequestri riguarda la ristorazione
con la chiusura dei locali. Gli ottimi risultati dell’attività investigativa confermano - sostiene la
Coldiretti - che tra Agenzie delle Dogane, Nas dei Carabinieri, Istituto Controllo Qualità,
Capitanerie di Porto, Corpo Forestale e Carabinieri delle Politiche Agricole, Asl, ai quali si
aggiunge l’attività degli organismi privati, l’Italia puo’ contare sul primato comunitario in materia di
scurezza alimentare grazie alla piu’ estesa rete di controlli. Un impegno che va sostenuto conclude la Coldiretti - stringendo le maglie troppo larghe della legislazione comunitaria con
l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti per garantire trasparenza negli
scambi commerciali, agevolare l’attività ispettiva e difendere i consumatori ed i produttori dal
rischio di frodi ed inganni.
UE: BILANCIO; COLDIRETTI, ORA ACCORDO FORTE. NO TAGLI AD
AGRICOLTURA
Ci aspettiamo che il negoziato che si apre ora possa contribuire a migliorare la proposta per
evitare tagli finanziari rilevanti anche per l’agricoltura proprio in un momento storico in cui l’Europa
dovrebbe rafforzare una rinnovata centralità per generare quel clima di fiducia necessario per una
maggiore integrazione. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel
commentare la risoluzione adottata dal Parlamento Europeo sulle conclusioni del Consiglio
europeo del 7 e 8 febbraio 2013 relative al quadro finanziario pluriennale. In questo contesto sottolinea Marini - è fondamentale che le minori risorse vadano riorientate premiando chi vive e
lavora di agricoltura e all’attività rivolta alla produzione di cibo e alla sostenibilità ambientale. Per
quanto riguarda, poi, le modifiche approvate dal Parlamento Europeo in materia di riforma della
Politica Agricola Comune - conclude Marini - purtroppo, si confermano gli elementi di criticità
rappresentati da una inadeguata definizione di agricoltore attivo che, in pratica, determina il
permanere delle rendite fondiarie, anche se sono state individuate talune soluzioni ad altre
problematiche che hanno modificato in positivo quanto proposto dalla Commissione europea.
CRISI: COLDIRETTI, SI VENDE PIU’ VINO MADE IN ITALY ALL’ESTERO
CHE IN ITALIA
Nel 2012 le esportazioni fanno segnare record storico di 4,7 mld (+6%)
Le esportazioni di vino Made in Italy raggiungono il valore record di 4,7 miliardi di euro (+6% ) e
superano nel 2012 la spesa per il vino a livello nazionale. E’ quanto emerge da una analisi della
Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero con il vino Made in Italy che fa
segnare all’estero il record storico e si classifica come il prodotto agroalimentare italiano piu’
esportato nel 2012. Negli Stati Uniti il vino italiano - sottolinea la Coldiretti - supera lo storico tetto
di un milione di euro in valore, con un aumento del 6 per cento mentre un incremento a due cifre
si registra in Cina, dove le bottiglie tricolori stanno conquistando sempre più spazi di mercato
(+17 per cento, da 66 milioni a 77 milioni). Ma - precisa la Coldiretti - è l’intero continente asiatico
a rivelarsi terra di conquista per i nostri prodotti, con un aumento netto del 20 per cento. Un
risultato che riflette il cambiamento in atto nei consumi di vino a livello internazionale con cali nei
produttori storici come Italia, Francia e Spagna e l’aumento che si sta invece verificando conclude la Coldiretti - in altri Paesi come la Russia e la Cina che fanno segnare i tassi di crescita
piu’ elevati.
SALUTE: COLDIRETTI, BENE NAS, 1 ITALIANO SU 4 CONSUMA
PRODOTTI ETNICI
Con un italiano su quattro che consuma prodotti etnici qualche volta durante l’anno l’operazione
dei carabinieri dei Nas è importante per garantire la salute dei cittadini. E’ quanto afferma la
Coldiretti nell'esprimere apprezzamento per l'operazione dei carabinieri Nas di Roma che ha
portato al sequestro di 500 chili di alimenti in vendita nei negozi etnici. A causa dei recenti allarmi
sanitari il consumo di cibi etnici nel 2012 – sottolinea la Coldiretti - ha avuto un calo del 24 per
cento rispetto all’anno precedente ma rimane comunque rilevante. Sotto accusa soprattutto il cibo
proveniente dalla Cina che - ricorda Coldiretti - ha conquistato il triste primato nell'Unione
Europea del maggior numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla
presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge. Su un totale di 3.721
allarmi per irregolarità segnalate in Europa ben 569 (15 per cento) hanno riguardato, infatti, la
Cina. La cucina cinese è tra le piu’ diffuse in Italia e, nonostante la pressione dei kebab conclude la Coldiretti - i ristoranti cinesi rappresentano una presenza storica ormai consolidata
nelle città.
PIL: COLDIRETTI, GIU’ DEL 7,3% NEI CAMPI, MALTEMPO PEGGIO
DELLA CRISI
Il maltempo colpisce piu’ della crisi nei campi italiani dove si registra un crollo record del 7,3 per
cento nell’ultimo trimestre del 2012, rispetto all’anno precedente. E’ quanto afferma la Coldiretti
nel commentare il dato sull’andamento del Pil in Italia divulgato dall’Istat che evidenzia come
l’agricoltura abbia avuto la contrazione piu’ significativa tra i diversi settori produttivi. A segnare
profondamente i risultati del 2012 oltre alla crisi è stato - sottolinea la Coldiretti - l’andamento
climatico negativo che ha provocato un crollo dei raccolti Made in Italy che sono in grado di
garantire quest’anno attorno al 75 per cento del fabbisogno alimentare degli italiani. Ad esempio
tra i prodotti simbolo del Made in Italy - conclude la Coldiretti - la vendemmia si è attestata sui
valori minimi da quasi 40 anni per un totale di appena 40 milioni di ettolitri e la produzione italiana
di olio di oliva è scesa a 4,8 milioni di quintali con un calo del 12 per cento uguale a quello che si
è verificato per il pomodoro da conserva.
CINA: COLDIRETTI, L’ITALIA NON IMPORTA CARNE DI MAIALE O
MAIALI
L’Italia non importa carni di maiale fresche o refrigerate o congelate ne tantomeno maiali vivi dalla
Cina dove test di laboratorio hanno riscontrato tracce di virus porcino in uno dei campioni d'acqua
prelevati nel fiume che attraversa il fiume HangPu a Shanghai. E’ quanto emerge da una analisi
della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2012 dopo le autorita' di Shanghai hanno
individuato un virus suino nell'acqua del fiume dove sono state recuperate circa 1220 carcasse di
maiali.
FISCO: COLDIRETTI, CON CALO GETTITO IVA SCONGIURARE
AUMENTO LUGLIO
Occorre scongiurare l’aumento Iva previsto per il primo luglio 2013 per evitare ulteriori effetti
depressivi sui consumi, che già hanno provocato il calo del gettito nel 2012. E’ quanto afferma la
Coldiretti nel commentare i dati dell’entrate tributarie nel 2012 che evidenziano un calo del gettito
Iva (-1,9 per cento) per effetto della crisi. L’innalzamento dell’aliquota avrebbe ulteriori effetti
depressivi sui consumi con risultati opposti a quelli che si intende ottenere sulle casse dello Stato.
La Legge di Stabilità - conclude la Coldiretti - ha posticipato l’aumento dell’Iva ordinaria dal 21%
al 22% che interessa alcuni prodotti come l’acqua minerale, la birra e il vino al 1° luglio 2013
CARNE CAVALLO: COLDIRETTI, ESCALATION CASI GENERA
PSICOSI CONSUMI
L'escaltion di casi in cui la carne di cavallo è stata spacciato cme manzo sta provocando un
impatto sui consumi anche in Italia dove sono crollati di oltre il 30 per cento gli acquisti di primi
piatti pronti, surgelati e ragu’. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare e le tracce di carne
di cavallo che sono state trovate dai Nas in confezioni di pasta fresca a Roma, a Viterbo, nel
bolognese e nel perugino che fanno salire ad oltre 200 i diversi tipi di confezioni di prodotti
alimentari ritirati in 24 diversi Paesi dall'inizio dello scandalo. Sei italiani su dieci hanno paura a
tavola, secondo un sondaggio della Coldiretti, con le indagini che hanno scoperto l’esistenza di un
giro vorticoso di partite di carne che si spostano da un capo all’altro dell’Europa attraverso
intermediazioni poco trasparenti che favoriscono il verificarsi di frodi ed inganni, a danno delle
imprese e dei consumatori. Una situazione che - sostiene la Coldiretti - non puo’ essere affrontata
semplicemente con un aumento momentaneo dei controlli perché è ormai chiaro che si tratta di
una truffa non occasionale, ma sistematica che ha coinvolto piccole aziende ma anche i grandi
marchi dell’agroalimentare mondiale, dalla Buitoni a Star fino alla Findus. Per evitare il ripetersi in
futuro di altre emergenze e dipanare ogni dubbio sulle effettive caratteristiche del cibo che si
porta a tavola occorrono - continua la Coldiretti - interventi strutturali come l’obbligo di indicare la
provenienza degli alimenti in etichetta per farla conoscere ai consumatori e scoraggiare il
proliferare di passaggi che favoriscono le truffe. Ma per evitare danni economici e occupazionali,
le piccole e le grandi aziende multinazionali soprattutto se titolari di marchi prestigiosi dovrebbero
anche valutare concretamente - afferma la Coldiretti - l’opportunità di evitare forniture di prodotti
di dubbia qualità e di origine incerta per acquistare invece al giusto prezzo prodotti locali e
certificati che non devono percorrere lunghe distanze con mezzi inquinanti. Secondo l’indagine
Coldiretti/Swg ben il 65 per cento degli italiani si sente garantito da un marchio degli agricoltori
italiani, il 16 per cento da quello della distribuzione commerciale e appena il 9 per cento da uno
industriale.
AGRICOLTURA BIOLOGICA, L’UE VARA UN NUOVO PIANO DI
SVILUPPO
Dal 15 gennaio scorso la Commissione europea ha avviato on line una consultazione pubblica
relativa alla revisione della legislazione e del piano di azione dell’Unione in materia di agricoltura
biologica (http://ec.europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=orgagric2013&lang=it).
L’iniziativa, alla quale possono partecipare tutti i cittadini, le organizzazioni e le amministrazioni
interessate, mira ad individuare attraverso le opinioni espresse le misure da intraprendere per
sviluppare il settore del biologico che assume oggi, nell’ambito del comparto agricolo comunitario,
nuova centralità dovuta all’aumento della domanda di prodotti bio e all’esigenza, sempre più
avvertita, di una maggiore qualità alimentare.
L’indagine propone il riesame di temi connessi all'agricoltura biologica soffermandosi, nello
specifico, su alcune questioni fondamentali quali la semplificazione del quadro giuridico di
riferimento, la gestione della coesistenza delle colture, la valutazione delle nuove norme
sull’etichettatura dei prodotti biologici e il sistema dei controlli che, anche alla luce dei recenti casi
di frode alimentare, sembra evidenziare la necessità di un generale rafforzamento.
Inoltre, attraverso la consultazione, la Commissione intende conoscere il parere degli interessati
sui settori nei quali potrebbe essere necessario un nuovo piano d’azione che integri o modifichi
quello precedente, promosso nel 2004.
L’agricoltura biologica si fonda sulla gestione delle risorse naturali, restringendo rigorosamente
l’impiego di fattori ottenuti per sintesi chimica ed escludendo totalmente l’uso di Ogm. Tuttavia,
rappresenta soltanto il 5% (circa) della superficie agricola comunitaria utilizzata, il che rischia di
rendere più difficile l’affermarsi di tale sistema di produzione agricola nei mercati interni,
soprattutto in un contesto di crisi economica.
Proprio per questo motivo, affinché la preferenza dei consumatori continui a ricadere su una
condotta alimentare più sostenibile e qualitativamente superiore è senz’altro auspicabile un
miglioramento nell’efficienza del sistema che preveda misure quali l’armonizzazione, in ambito
europeo, delle norme biologiche e del complesso sanzionatorio riferito; la riduzione del livello di
residui di antiparassitari per i prodotti biologici; l’inasprimento dei controlli sui prodotti biologici di
importazione e l’avvio di nuove campagne di promozione che sensibilizzino al termine “Agricoltura
Ue”, garanzia di norme di produzione rigorose ed esigenti più che in altri Paesi extracomunitari.
In questo senso la consultazione proposta dalla Commissione (aperta fino al prossimo 14 aprile)
fornisce l’occasione per promuovere la revisione della disciplina con l’intento di dare nuovo
impulso all’intero complesso, dalla produzione alla promozione, dell’agricoltura biologica.
COLDIRETTI E ARCICACCIA: “RISOLVERE PROBLEMA DEI DANNI DA
SELVATICI”
Il problema del sovrannumero degli animali selvatici e dei danni provocati alle aziende agricole è
stato al centro del dibattito del X congresso nazionale Arci Caccia, tenutosi a Chianciano Terme
(Siena). L’ Associazione dei cacciatori ha sottolineato come vada aperta “una nuova fase che
veda la costruzione di un patto rinnovato con il mondo agricolo che preveda risorse integrative
per quelle aziende che operano direttamente nella gestione faunistica e che investono in progetti
di riqualificazione ambientale”.
Coldiretti ha concordato come la questione dei danni da fauna selvatica sia una priorità per il
settore agricolo ed ha sottolineato come finora siano purtroppo falliti i tentativi di risolvere il
problema tramite una revisione della legge sulla caccia ostacolata, paradossalmente, da alcune
associazioni venatorie che arroccandosi su posizioni più radicali hanno chiesto, durante l’iter di
discussione della legge, una modifica dell’elenco delle specie cacciabili incompatibile con le
indicazioni dell’Ispra e ciò non ha consentito di proseguire un confronto a livello parlamentare
sulla riforma della legge 157/1991 da molti invocata.
Coldiretti ha sottolineato anche come le misure attualmente in vigore siano ormai totalmente
insufficienti a risolvere l’emergenza dei danni provocati dai cinghiali e tale fenomeno costituisce
un ‘emergenza nelle aree rurali che non può essere più sottovalutata. Si auspica quindi la
riapertura di un confronto tra associazioni venatorie, ambientaliste, Organizzazioni professionali
agricole con le Istituzioni per individuare un percorso normativo anche indipendentemente dalla
riforma della legge 157/1991 che possa risolvere tale annoso problema.
E’ evidente che una ripresa del dialogo può avvenire a condizione che tutti i soggetti interessati
condividano un modello di caccia sostenibile rispettoso della biodiversità, della normativa
comunitaria e delle indicazioni dell’Ispra, presupposto senza il quale non è possibile aprire alcun
tavolo di confronto visto il fallimento della precedente esperienza del Tavolo nazionale sulla
caccia istituito dalle Regioni con le associazioni di settore che, arenatosi sulla questione dei
calendari venatori, non ha consentito di aprire un confronto che portasse a risolvere la questione
dei danni da fauna selvatica.
Osvaldo Veneziano che è stato confermato presidente nazionale dell’Arci Caccia ha dichiarato
che “La caccia si è desta; dal congresso viene una forte e rinnovata spinta per il cambiamento
delle politiche venatorie. Occorre una inversione di rotta per rilanciare l’intero settore e per
affrontare le sfide del futuro, in una ottica complessiva che veda comunque la caccia coniugata
con i criteri di sostenibilità, di compatibilità con le indicazioni scientifiche, di integrazione con le
normative comunitarie e con le differenti istanze della società”.
Secondo il Presidente nazionale tali indicazioni dovranno concretizzarsi in una proposta di legge
da sottoporre all’attenzione del nuovo governo e del nuovo Parlamento: “una nuova gestione
dell’attività venatoria a partire dal potenziamento degli Atc; finanziamenti ed interventi incisivi per
dare risposte concrete al problema dei risarcimenti per i danni causati alle aziende agricole dagli
animali selvatici; la definizione di una nuova fiscalità generale che preveda soprattutto una
corretta rimodulazione delle imposte connesse alla caccia, in modo da destinare risorse per la
gestione dell’attività venatoria direttamente sui territori”.
FIRMATO IL DECRETO SULLA STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE
I ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente hanno firmato il decreto interministeriale della
Strategia Energetica Nazionale (Sen) che chiude la procedura di consultazione pubblica avviata
qualche mese fa.
Il documento dovrebbe essere presentato giovedì 14 marzo. La firma arriva al termine del
riesame del documento da parte delle amministrazioni competenti sulla base dei contributi ricevuti
nell’ambito della procedura di consultazione pubblica.
In una nota del sottosegretario allo Ministero dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, si
rimarca come la versione finale del documento recepisca i numerosi contributi provenienti da oltre
cento realtà tra istituzioni, associazioni di categoria e ambientaliste e parti sociali. “Si tratta - ha
aggiunto De Vincenti - di un documento che per la ricchezza delle analisi, delle indicazioni di
prospettiva che contiene, e per la priorità che assegna all'efficienza energetica e alla green
economy, rappresenta un patrimonio a disposizione di tutti e in primo luogo del governo che
verrà, senza voler precostituire alcunché”.
Coldiretti ha partecipato alla consultazione pubblica sulla Sen inviando un contributo. Le
osservazioni si sono concentrate sulla necessità di rendere disponibili maggiori risorse per
incentivare le fonti termiche poiché permane un disequilibrio, in termini di volumi assegnati,
rispetto all’incentivazione del settore elettrico.
Nell’ambito di quest’ultimo Coldiretti ha rilevato la necessità di dare maggiore sostegno alle
biomasse rispetto al fotovoltaico e all’eolico. Nel merito è stata evidenziata l’esigenza di rivedere
gli obiettivi indicati per lo sviluppo delle fonti rinnovabili al 2020, innalzando quello relativo alle
fonti termiche (attualmente fissato al 19%) e riducendo quello delle fonti elettriche (attualmente al
37%).
Secondo Coldiretti, infatti, la necessità di dare maggiore impulso al settore delle rinnovabili
termiche nasce dalla considerazione che, rispetto a quelle elettriche, si configurano come fonti più
“a misura di territorio”, anche per quanto riguarda le occasioni di coinvolgimento del settore agroforestale. Inoltre, le rinnovabili termiche possono svilupparsi con minori costi e maggiori ricadute
per l’economia italiana rispetto alle rinnovabili elettriche (analizzando i dati contenuti nella
Strategia si evidenzia, infatti, come la produzione di 1 Mtep di energia rinnovabile costa 150
milioni di euro se ottenuto con le rinnovabili termiche, 210 milioni se ottenuto mediante attività di
efficientamento energetico e ben 1.400 milioni di euro se ottenuto da rinnovabili elettriche).
Un maggiore sostegno della produzione di energia termica da fonti rinnovabili, infatti, oltre a
costituire un’occasione per perseguire obiettivi di efficienza energetica nel comparto agroforestale, potrebbe rappresentare un opportunità per contribuire al rilancio dell’attività di gestione
dei boschi grazie al valore aggiunto costituito dalla possibilità di impiego a fini energetici dei
prodotti legnosi (legna, cippato e pellet), in un contesto di filiera corta.
API E NEONICOTINOIDI: SI VOTA IN SEDE EUROPEA PER IL DIVIETO
D’USO DI ALCUNE SOSTANZE
Prosegue il dibattito in sede comunitaria per stabilire se introdurre e con quali modalità il divieto
d'uso dei tre neonicotinoidi clothianidin, thiamethoxam e imidacloprid al fine di tutelare la salute
delle api.
Secondo fonti informali, un gruppo di sei Stati membri, tra cui Germania, Ungheria, Lituania, Austria,
Spagna e Repubblica ceca, sta spingendo l’esecutivo Ue ad introdurre esenzioni più ampie nei piani
per limitare l’uso di neonicotinoidi per la protezione delle api, sostenendo che l’uso di tali sostanze
dovrebbe essere consentito alle aziende in grado di dimostrare che le api non sono in pericolo.
Secondo la proposta della Commissione europea, l’uso dei 3 neonicotinoidi oggetto di studio
anche da parte dell’EFSA dovrebbe essere sospeso per due anni a partire dal 1° luglio. Tuttavia
per i sei paesi che hanno cofirmato una nota diffusa tra gli Stati membri e all’interno della
Commissione, il divieto in discussione è “sproporzionato”.
Inoltre, secondo fonti comunitarie tale nota ha ricevuto il sostegno anche di Finlandia, Bulgaria, Malta,
Slovakia, Irlanda, Cipro e Romania, mentre Regno Unito e Danimarca si sono limitati ad esprimere le
proprie preoccupazioni dovute alle lacune dei dati pubblicati dall’EFSA e la proporzionalità dei
piani della Commissione. Tuttavia, Francia, Paesi Passi, Polonia, Grecia e Slovenia hanno dichiarato di
essere favorevoli alla proposta dell’esecutivo UE, affiancandosi ai gruppi ambientalisti, i quali
hanno richiesto anche un’estensione del divieto.
In base alle informazioni trasmesse dalla Segreteria del Copa Cogeca, nonostante le posizioni
degli Stati membri e dei Commissari europei non siano ancora ben definite, la DG SANCO è
intenzionata a passare direttamente al voto sul divieto delle sostanze neonicotinoidi in occasione
della prossima riunione dello SCoFCAH che si terrà il 14-15 marzo.
In aggiunta, durante l’intervento di un rappresentante della European Crop Protection Association
(ECPA) di fronte ai membri del Copa Cogeca è emerso che gli Stati membri favorevoli ad divieto,
ma contrari all’applicazione di tale per trattamento foliare, tra cui Francia ed Italia, saranno coloro
che determineranno l’esito del voto in quanto per il momento gli altri Stati membri sembrano
essere divisi egualmente tra pro e contro la proposta della Commissione. In caso di approvazione
del divieto da parte del Comitato permanente (SCoFCAH), secondo il rappresentante dell’ECPA,
sarà difficile richiedere ulteriori valutazioni e una revisione della proposta a livello politico. L’ECPA
ha dichiarato di essere contraria alla proposta della Commissione e favorevole ad un
approfondimento dello studio secondo le procedure scientifiche e all’attuazione di misure di
mitigazione in attesa di risultati completi.
Inoltre, è stata annunciata la pubblicazione di un nuovo studio sulla protezione delle api da parte
dell’EFSA verso il mese di maggio
COMMISSIONE UE: PROPOSTA PER ATTIVITA' MARITTIME E
GESTIONE INTEGRATA COSTE
13.03.2013 - Bruxelles, - La Commissione europea ha presentato oggi una proposta volta a
migliorare la pianificazione delle attività marittime e la gestione delle zone costiere. "il progetto di
direttiva proposto - spiega la commissione europea - intende istituire un quadro comune europeo
per la pianificazione dello spazio marittimo e la gestione integrata delle zone costiere negli stati
membri dell'unione. L'obiettivo è garantire che lo sviluppo delle attività marittime e costiere e
l'utilizzo delle risorse offerte dal mare e dai litorali avvengano secondo modelli
sostenibili". Presentando la proposta in conferenza stampa Maria Damanaki, Commissario
europeo per gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: "la nostra proposta inaugura una nuova
fase della politica marittima integrata dell'unione e offre un nuovo strumento per la nostra
strategia a favore della crescita blu. nel promuovere lo sviluppo sostenibile e gli investimenti a
favore delle attività marittime, la direttiva contribuirà a concretizzare le potenzialità dell'economia
blu dell'Europa per la crescita e l'occupazione".
COMUNICAZIONE FITOSANITARI
(AGGIORNAMENTO NOVEMBRE 2012/FEBBRAIO 2013)
Proseguendo l’aggiornamento costante dei provvedimenti di autorizzazione e revoca dei
prodotti fitosanitari, si comunica che sono stati autorizzati, con decreto, alcuni nuovi
prodotti. Si tratta di:
Denominazione
Gazzetta Ufficiale
EXOSEX GVM
09/11/2012
DUEFOR R
15/11/2012
POM-BAL
15/11/2012
IRAZU TOP
16/11/2012
ELIOS WG TOP
16/11/2012
CLUE
17/11/2012
KESHET 25 EC
17/11/2012
ALIADO
29/11/2012
WINNER
29/11/2012
GIB TAB
30/11/2012
GIBRELIN 2 LG
30/11/2012
RUNWAY
30/11/2012
NICOZEA
01/12/2012
ZEUS DUO
01/12/2012
SONG 70 WDG
01/12/2012
FOLGORE
14/12/2012
KYLEO
02/01/2013
MAGNET MED
02/01/2013
CYTHRIN L
02/01/2013
VERTIMEC PRO
02/01/2013
SHIP
02/01/2013
FLEXITY
03/01/2013
LAN 70 WG
03/01/2013
BILKO
03/01/2013
DUEFOR 50 WP
03/01/2013
FASTWET
08/01/2013
OSSICLOR 35 WG
08/01/2013
POLTIGLIA 20 PB GREEN
08/01/2013
ACOMAC
21/01/2013
TORINKA
21/01/2013
VANTO
23/01/2013
PREVINT DUO
23/01/2013
CREW SUPERB
23/01/2013
MAXIRAM WG
23/01/2013
GARAVEL
24/01/2013
SWORD UP
24/01/2013
INSTANT
31/01/2013
ARAMIS PLUS
31/01/2013
MOSAIKO COMBI
31/01/2013
TEFI
31/01/2013
QUIZ
31/01/2013
WISH
31/01/2013
TEER
31/01/2013
MAGIO' 50
31/01/2013
CLERANDA
20/02/2013
Si informa, inoltre, che i seguenti prodotti risultano autorizzati in quanto sono stati oggetto
di una autorizzazione provvisoria, di una ri-registrazione provvisoria o di una
autorizzazione sulla base di modifiche da apportare all’etichetta:
Denominazione
SYNERO
ROUNDUP PLATINUM
ROUNDUP RAPIDO
GLUFOS 20
BATON 800 SP
VENTUREX D 65
SYLLIT 65
SYLLIT FLO
SYLLIT 355 SC
VENTUREX 65 DG
SYLLIT 65 WP
VENTUREX 35 L
SILLIT 230 SC
SYLLIT
VIC 19 L
COMET SC
CRITTODINA
DODIPREV 35
SEPRADINA SC
Scadenza Autorizzazione
Autorizzazione provvisoria (sino al 14
novembre 2015) ai sensi dell' art. 80 del
reg. (CE) 1107/2009
Autorizzazione provvisoria (sino al 31
dicembre 2015) ai sensi dell' art. 80 del
reg. (CE) 1107/2010
Autorizzazione provvisoria (sino al 31
agosto 2019) ai sensi dell' art. 80 del reg.
(CE) 1107/2011
Autorizzazione dell'adeguamento
dell'etichetta, conformemente all'etichetta
del prodotto di riferimento (BASTA 200)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Gazzetta Ufficiale
01/12/2012
01/12/2012
01/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
14/12/2012
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
maggio 2021)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
PIMENTO 600
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
U46 D FLUID
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
MALERTOX GRANO
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
ATRIN
dicembre 2015)
Modifiche all'etichetta (intervallo di
EMME H 60 WG
sicurezza su patata)
Modifiche all'etichetta (intervallo di
PATAGERM
sicurezza su patata)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
BATON TAPPETI ERBOSI dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
PROPIFLOWER
maggio 2014)
Modifica al decreto di autorizzazione
(Modifiche all'etichetta per quanto riguarda
CITHRIN 50 EC
alcune dosi di impiego)
Modifica al decreto di autorizzazione
(Modifiche all'etichetta per quanto riguarda
NURELLE 5
alcune dosi di impiego)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
LENTEMUL D
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
DISERBONE E 54
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
PANTOPUR D
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
ERBITOX LV 4
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
2,4 DISERBIN E
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
DESORMONE D
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
FRUMEX 450
dicembre 2015)
TECNO CONTROL
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
EXTRA
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 31
FITONEX 54 D
dicembre 2015)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 28
ENOVIT METIL FL
febbraio 2016)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 28
ENOVIT METIL FLO
febbraio 2016)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 28
FARO
febbraio 2016)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 28
KATIUS
febbraio 2016)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 28
ENOVIT METIL DF
febbraio 2016)
Ri-registrazione provvisoria (sino al 28
FARO WG
febbraio 2016)
FUNGIDINA
14/12/2012
15/12/2012
15/12/2012
15/12/2012
15/12/2012
17/12/2012
17/12/2012
17/12/2012
03/01/2013
08/01/2013
08/01/2013
16/01/2013
16/01/2013
16/01/2013
16/01/2013
16/01/2013
16/01/2013
16/01/2013
16/01/2013
16/01/2013
25/01/2013
25/01/2013
25/01/2013
25/01/2013
26/01/2013
26/01/2013
Si informa che i seguenti prodotti fitosanitari sono autorizzati secondo le norme del
commercio parallelo:
Denominazione
Prodotto di riferimento
Gazzetta Ufficiale
VERDE CLODINAFOP
Prodotto di riferimento: TOPIK
14/12/2012
ORYTIS II
Permesso valido sino al 31/12/2021 Prodotto di riferimento: ORYTIS
14/12/2012
RAMESSE
Permesso valido sino al 30/6/2013 prodotto di riferimento: XANILO 45 WG
17/12/2012
EMI 48
Permesso valido sino al 31/7/2018 prodotto di riferimento: ETHREL 48 SL
16/02/2013
COLIAGREN
Permesso valido sino al 31/5/2014 prodotto di riferimento: CORAGEN
16/02/2013
I seguenti prodotti risultano, invece, revocati:
Denominazione
Gazzetta Ufficiale
PREMIS DELTA
17/01/2013
FUMIDOR
17/01/2013
ARNOS
17/01/2013
Si comunica, inoltre, l’inclusione nell’allegato I delle seguenti sostanze attive:
Denominazione
Direttiva attuata
Attuazione direttiva 2012/16/UE recante
modifica della direttiva 98/8/CE (biocidi),
al fine di iscrivere il principio attivo
ACIDO CLORIDRICO
nell'allegato I
Attuazione direttiva 2012/2/UE recante
modifica della direttiva 98/8/CE (biocidi),
al fine di iscrivere il principio attivo
OSSIDO DI RAME (II)
nell'allegato I
Attuazione direttiva 2012/2/UE recante
modifica della direttiva 98/8/CE (biocidi),
al fine di iscrivere il principio attivo
IDROSSIDO DI RAME (II)
nell'allegato I
Attuazione direttiva 2012/2/UE recante
modifica della direttiva 98/8/CE (biocidi),
CARBONATO BASICO DI
al fine di iscrivere il principio attivo
RAME
nell'allegato I
Attuazione direttiva 2012/15/UE recante
modifica della direttiva 98/8/CE (biocidi),
al fine di iscrivere il principio attivo
ESTRATTO DI MARGOSA
nell'allegato I
Attuazione direttiva 2012/3/UE recante
modifica della direttiva 98/8/CE (biocidi),
al fine di iscrivere il principio attivo
BENDIOCARB
nell'allegato I
Attuazione direttiva 2012/22/UE recante
modifica della direttiva 98/8/CE (biocidi),
CARBONATO DI
al fine di iscrivere il principio attivo
DIDECILDIMETILAMMONIO nell'allegato I
Gazzetta Ufficiale
25/01/2013
25/01/2013
25/01/2013
25/01/2013
26/01/2013
26/01/2013
20/02/2013
FLUFENOXURON
METIL NONIL CHETONE
Attuazione direttiva 2012/20/UE recante
modifica della direttiva 98/8/CE (biocidi),
al fine di iscrivere il principio attivo
nell'allegato I
Attuazione direttiva 2012/14/UE recante
modifica della direttiva 98/8/CE(biocidi),
al fine di iscrivere il principio attivo
nell'allegato I
24/02/2013
24/02/2013
IL PUNTO COLDIRETTI
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