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Duecento milanesi. Nativi e adottivi tra `800 e `900

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Duecento milanesi. Nativi e adottivi tra `800 e `900
 Duecento milanesi. Nativi e adottivi tra '800 e ‘900 Milanesi si nasce, milanesi si diventa. Duecento volti di “milanesi” – disegnati da Masahiko Kubo ‐ che hanno riconosciutamente contribuito alla vita della città e alla sua rappresentazione nell’800 e nel ‘900, con una breve didascalia biografica. Elenco ispirato alle iscrizioni al Famedio del Monumentale. Con l’aggiunta dell’immagine di Bianca Maria Visconti Sforza (1425‐1468) Selezione e testi a cura del Comitato Brand Milano 1 Criteri tendenziali . Metà ‘800 / metà ‘900 . Metà nativi /metà adottivi . I 70 tumulati al Famedio /i restanti reputati in sede storiografica . La metà società, cultura, istruzione, arte, media, scienza, religione, sport / l’altra metà divisa tra politica e istituzioni e economia,impresa, tecnologia e lavoro Cenni biografici Marta Abba Milano 1990‐Milano1988. Attrice teatrale e cinematografica. La maggiore interprete del teatro pirandelliano. Importante la sua relazione e il suo grande carteggio con il Premio Nobel. Ha scritto l’autobiografia La mia vita di attrice. Claudio Abbado Milano 1933–Bologna 2014. Musicista, direttore d’orchestra. Dal 1967 (apertura della stagione della Scala con Lucia di Lammermour) fino al 1986 – pur presente nei grandi teatri del mondo – dirige alla Scala, di cui è per molti anni direttore artistico. Poi a Vienna e a Berlino. Il 30 agosto 2013 è nominato senatore a vita. Nicola Abbagnano Salerno 1901‐Milano 1990. Filosofo e storico della filosofia. Ordinario di Storia della filosofia a Torino, parte del gruppo neo‐illuminista di filosofi laici italiani negli anni ’50 e ’60. Consigliere comunale liberale a Milano e assessore alla Cultura a Palazzo Marino. Luigi Albertini Ancona 1971–Roma 1941. Giornalista ed editore, diresse il Corriere della Sera (fondato da Eugenio Torelli Viollier) dal 1900 al 1925, portandolo a posizioni di prestigio nazionale e internazionale. Liberale, senatore del Regno dal 1914, fu oppositore del fascismo e autore di opere storiche e politiche. Gioacchino Alemagna Melegnano 1892‐Milano 1974. Fondatore dell’omonima azienda alimentare, trasformando l’attività di un pasticceria assunta in proprio nel 1925. Negli anni ’30 il locale, dietro piazza Duomo, diventa di moda grazie alla specialità della casa, il panettone. Giorgio Ambrosoli Milano 1933‐Milano 1979. Avvocato milanese. Ebbe dalla Banca d’Italia il compito di gestire la liquidazione della Banca Privata di Michele Sindona che accettò conoscendo il rischio dell’impegno. Fui assassinato da un sicario mafioso l’11 luglio 1979. Su di lui Corrado Stajano ha scritto Un eroe borghese. Aldo Aniasi Palmanova 1921‐Milano 2005. Comandante Iso della Brigata Garibaldi Redi in Val d’Ossola e capo della piazzaforte di Milano per conto del CLNAI. Dal 1967 al 1976 sindaco socialista di Milano. Poi parlamentare, vicepresidente della Camera dei Deputati e Ministro della Sanità. Alberto Ascari Milano 1918‐Monza 1955. Pilota automobilistico e motociclistico. Campione del mondo in Formula 1 (1952, 1953), disputando 32 Gran Premi e vincendone 13 con le scuderie Ferrari, Maserati e Lancia. Morto sulla pista di Monza in un giro di prova. Gae (Gaetana) Aulenti Palazzolo della Stella (Udine) 1927‐Milano 2012. Architetto e designer, impegnata soprattutto nell’allestimento e nel restauro architettonico. Tra le principali realizzazioni: Il Museo d’Orsay a Parigi, l’Istituto italiano di cultura a Tokio, l’arredo urbano di Piazza Cadorna a Milano, Palazzo Branciforte a Palermo. 1 Hanno collaborato Valentina Bilgini, Bruno Maffeis, Amelia Popa‐Rolando, Federica Scicchitano Enrico Baj Milano 1924‐Vergiate2003. Pittore e scultore. Studiò Medicina, laureandosi in Giurisprudenza. Di tendenze anarchiche, artista con attenzioni sociali e civili (Funerali dell’anarchico Pinelli). Antonio Banfi Vimercate 1886‐Milano 1957. Filosofo razionalista, ebbe stretti rapporti con Husserl, firmò nel 1925 il manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Croce. Di orientamento marxista, diresse la rivista “Studi filosofici”. Nel dopoguerra fu senatore del Partito Comunista per due legislature. Luigi Barzini Senior Orvieto 1874‐Milano 1947. Giornalista e scrittore. Tra i pionieri del giornalismo degli inviati speciali. Al Correre della Sera dal 1899 al 1921, testimone narrante di grandi eventi soprattutto di guerra. Considerato tra i maggiori giornalisti internazionali dell’epoca (con onorificenze inglesi e francesi). Famoso il raid automobilistico Pechino‐Parigi vinto con il principe Scipione Borghese raccontando le popolazioni di Siberia e Russia. Molti scritti. Senatore del Regno dal 1934. Giannino Bassetti Crenna di Gallarate (Varese) 1851‐ Milano 1980. Artefice di crescita e sviluppo dell’omonima azienda tessile lombarda dalla fine degli anni ’20 fino alla fine degli anni ’60. Passata poi al nipote Giansandro e acquisita infine prima dalla Marzotto e poi dal gruppo Zucchi. Zio di Piero Bassetti, primo presidente della Regione Lombardia e presidente della Fondazione Giannino Bassetti. Riccardo Bauer Milano 1896‐Milano 1982. Collaboratore di Rivoluzione liberale di Piero Gobetti, fondatore con Ferruccio Parri del Caffè, tra i fondatori del movimento Giustizia e Libertà. Militò nel Partito d’Azione. Poi a lungo fu presidente della Società Umanitaria a Milano. Giulia Beccaria Milano 1762‐Milano 1841. Nobildonna milanese figlia di Cesare Beccaria e madre di Alessandro Manzoni. In amicizia con i fratelli Verri, simpatizzò con l’Illuminismo. Visse negli ultimi venti anni di vita in stretto rapporto con il figlio Alessandro e la sua famiglia. Luca Beltrami Milano 1854‐Milano1933. Architetto, storico dell’arte, professore al Politecnico di Milano, senatore del Regno d’Italia. Tra opere di restauro e di progettazione il suo contributo alla città di Milano è vastissimo (tra l’altro il riordino moderno di piazza della Scala e il restauro del Castello Sforzesco). Adolfo Beria d’Argentine Torino 1920‐ Milano 2000. Magistrato e giurista, fondatore e direttore della rivista Giustizia e Costituzione (che fu anche una costola di Magistratura Democratica, associazione che lo ebbe tra i fondatori). Parte rilevante della sua carriera – particolarmente segnata degli anni di lotta al terrorismo – fu a Milano, come procuratore generale della Corte d’Appello. Antonio Bernocchi Castellanza 1859‐Milano 1930. Fondatore di un grande gruppo industriale tessile a Legnano. Cavaliere del Lavoro e senatore del Regno. Diede i soldi al Comune di Milano per finanziare la costruzione della Triennale. A lui è dedicata una nota corsa ciclistica italiana, la Coppa Bernocchi. Luigi Vittorio Bertarelli Milano 1859‐Milano 1926. Geografo e speleologo, tra i fondatori e primo presidente del Touring Club Italiano, di cui diresse importanti produzioni cartografiche. Giorgio Bocca Cuneo 1920‐Milano 2011. Giornalista e scrittore, tra i maggiori della stampa italiana del secondo ‘900. Aderì al fascismo, ufficiale degli Alpini, poi nel Partito d’Azione. Comandante partigiano nelle brigate di Giustizia e Libertà .Tra le principali firme del Giorno di Milano, con Pietra direttore. Poi tra i fondatori di Repubblica diretta da Eugenio Scalfari e firma storica dell’Espresso. Autore di vasta saggistica storica e politica. Umberto Boccioni Reggio Calabria 1882 – Chievo 1916. Pittore e sculture tra i protagonisti del Futurismo. Dal 1907 a Milano (dove vivevano madre e sorella) in cui frequenta i divisionisti e scrive – con Marinetti, Carrà, Balla e altri – Il manifesto dei futuristi (1910). A Milano sono dedicate sue opere importanti (come Rissa in Galleria). Ferdinando Bocconi Milano 1836‐Milano 1908. Da venditore ambulante di stoffe divenne fondatore e imprenditore di un gruppo integrato di produzione e commercio di abbigliamento (Casa Bocconi) e fondò l’Università Bocconi in nome del figlio caduto a Adua. Cavaliere del Lavoro e senatore del Regno. Arrigo Boito Padova 1842‐Milano 1918. Letterato e librettista d’opera. Musicista, legato alla Scapigliatura milanese, autore di importanti libretti per Giuseppe Verdi. Ebbe una intensa relazione con Eleonora Duse. Senatore del Regno dal 1912. Valentino Bompiani Ascoli Piceno 1898‐Milano 1992. Editore, scrittore e drammaturgo. Fonda l’omonima casa editrice nel 1929, puntando al mondo fuori dall’accademismo. La guida fino al 1972, quando l’azienda passa al gruppo Rizzoli. Progetta e realizza – in tempo di guerra – il Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi (poi degli Autori).Ha diretto dal 1953 al 1971 la rivista di teatro Sipario. Mike (Michael Nicholas Salvatore) Bongiorno New York 1924–Monte Carlo 2009. Il più popolare conduttore tv nell’Italia del secondo ‘900. Fece la Resistenza, imprigionato a San Vittore, deportato a Mathausen. Con Lascia o raddoppia? in Rai portò la tv alla dimensione di massa contribuendo all’unificazione linguistica dell’Italia. Dal 1979 fu bandiera delle reti tv di Silvio Berlusconi (Tele Milano e poi Canale5). Anna Bonomi Bolchini Milano 1910‐Milano 2003. Imprenditrice e Cavaliere del Lavoro. Nel 1940 eredita Beni Immobili Italia, generando impresa costruttrice che realizza tra l’altro il Grattacielo Pirelli e Milano San Felice. Sviluppa numerose imprese nel dopoguerra (Mira Lanza, Postalmarket) e partecipa ad altre (La Fondiaria, Montedison). Dedica ultimi anni della vita alla Associazione ricerca cancro. Giovanni Borghi Milano 1910‐Comerio 1975. Imprenditore, fondatore della Ignis (frigoriferi) e della Emerson (televisori). Attivo soprattutto nella provincia di Varese. Sponsor in molti campi sportivi (pallacanestro, ciclismo, pugilato, canottaggio). Per definizione il “cumenda”. Senatore Borletti Milano 1880 – Milano 1939. Imprenditore, senatore del Regno (con appartenenza al fascismo). Fondatore e presidente de La Rinascente, fondatore delle Officine Borletti, presidente della Mondadori, presidente della Snia Viscosa. Piero Bottoni Milano 1903‐Milano 1973. Architetto, artista e progettista esponente del Razionalismo italiano, tra i promotori della rivista Quadrante, dal 1956 al 1964 consigliere comunale per il PCI a Milano, progetta il Quartiere QT8, nel dopoguerra commissario straordinario della Triennale. Gino (Luigi) Bramieri Milano 1928‐Milano 1996. Attore di cinema e televisione. Tra i più popolari comici e artisti di varietà. Più di 30 film (il primo Siamo tutti milanesi del 1953, tra gli altri Oh Serafina di Lattuada) e di programmi tv di successo (L’amico del giaguaro, Anche i bancari hanno un’anima, GB Show, Nonno Felice). Ernesto Breda Campo San Martino 1852‐Milano 1918. Ingegnere e imprenditore, fondatore della Breda (costruzione meccaniche) trasformando l’officina Elvetica in liquidazione. Nella prima guerra mondiale – membro del comitato per la mobilitazione industriale – il gruppo si allargò anche al settore aeronautico. Gianni Brera San Zenone Po (Pavia) 1919‐Codogno 1992. Tra i maggiori giornalisti sportivi italiani del ‘900. A 15 anni gioca a calcio nella “rappresentativa milanese ragazzi”, a 16 scrive di calcio. A 18 anni è assunto al Guerin Sportivo. Si laurea in Scienze Politiche a Pavia nel ’43. Da fascista a partigiano: prima paracadutista nella Folgore, poi resistente nelle Brigate Garibaldi. Dal ’45 alla Gazzetta dello Sport, direttore dal ’49. Firma di primo piano al Giorno e a Repubblica. Stile originalissimo, autore di molti libri. Francesco Brioschi Milano 1824‐Milano 1897. Matematico e ingegnere idraulico, all’origine dell’Istituto tecnico superiore (che diventerà il Politecnico di Milano di cui sarà direttore). Partecipa all’insurrezione delle Cinque giornate. Deputato al Parlamento e senatore del Regno. Pietro Bucalossi San Miniato 1905‐Milano 1992. Medico oncologo di fama, direttore (dal 1956) e poi presidente (dal 1974) dell’Istituto dei Tumori di Milano, autore di studi scientifici. Già membro del Partito d’Azione durante la Resistenza, nel 1948 aderì al Partito Socialista, consigliere comunale e deputato per il PSDI, dal 1968 parlamentare del PRI e vicepresidente della Camera, ministro negli anni ’70 (Ricerca Scientifica e Lavori Pubblici). Sindaco di Milano dal 1964 al 1967. Dino Buzzati San Pellegrino (Belluno) 1906‐Milano 1972. Scrittore, giornalista, drammaturgo, artista. Fin da giovane giornalista al Corriere della Sera (dove rimase per oltre 40 anni), il primo romanzo Barnabo delle montagne è del 1933, grande notorietà dopo la pubblicazione de Il deserto dei Tartari (1940).A teatro il suo Un caso clinico è messo in scena da Strehler nel 1953. Nel 1958 Premio Strega con Sessanta Racconti. Tra gli ultimi testi I miracoli di Valmorel (1971). Adriano Buzzati Traverso Milano 1913‐Milano 1983. Genetista e scienziato, fratello di Dino Buzzati, promosse contributi scientifici originali nel capo della radiogenetica. Fondatore del Laboratorio di genetica e biofisica a Napoli, direttore scientifico all’Unesco a Parigi, dedicò largo impegno ai temi demografico, ambientale e energetico. Luigi Cagnola Milano 1773‐Inverigo 1833. Architetto, laureato a Pavia, lavorò a Verona e Venezia. E a Milano nell’epoca napoleonica. Fu autore – tra l’altro ‐ dell’Arco della Pace e dell’Arco di Porta Ticinese. Ideatore del primo piano regolatore di Milano. Emilio Caldara Soresina 1868‐Milano 1942. Il primo sindaco socialista di Milano (1914‐1920).Socialista turatiano, laureato in Giurisprudenza, resse il Comune durante la prima guerra mondiale. Fu poi deputato del PSI e nel 1924 partecipò all’Aventino e fu decaduto da parlamentare nel 1926. Davide Campari Milano 1867‐Sanremo 1936. Distaccò a Sesto San Giovanni il laboratorio dal Caffè Campari ereditato, con il fratello, dal padre Gaspare, iniziando nel 1904 la produzione del Bitter e del Cordial. Nel 1932 aprì la filiale in Argentina. Importante la sua attività nella pubblicità. Massimo Campigli (Max Ihlenfeldt) Berlino 1895‐Saint‐Tropez 1971. Al Corriere nel 1914, aderisce al Futurismo con pseudonimo italiano. Volontario in guerra. Prigioniero degli austriaci, fugge in Russia nel ’17, dopoguerra a Milano al Corriere. Corrispondente da Parigi, frequenta artisti a Montparnasse. Espone a Parigi, Roma e dal ‘26 a Milano. Poi lascia il giornalismo per la pittura. Decora Padiglione italiano (Expo ’36). Lascia Milano per Parigi nel ’49. Negli anni ’60 mostre personali nel mondo. Remo Cantoni Milano 1914‐Milano 1978. Professore di Filosofia morale, allievo di Antonio Banfi. Impegno culturale multidisciplinare (sociologia, antropologia), all’origine di una vasta produzione scientifica e di prefazioni, traduzioni e curatele di moltissimi grandi filosofi. Tino (Agostino) Carraro Milano 1910‐Milano 1995. Dal 1952 primo attore del Piccolo Teatro di Milano, grande interprete delle maggiore realizzazioni di Giorgio Strehler (Lulù, L’opera da tre soldi, La tempesta, Re Lear, I giganti della montagna, ecc), di popolarissimi sceneggiati televisivi (Il Mulino del Po, I promessi sposi, Piccolo mondo antico, ecc.) e di molti film (Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi, Notte italiana di Carlo Mazzacurati, ecc.). Gabrio Casati Milano 1798‐ Milano 1873. Presidente liberale del Governo provvisorio della città di Milano durante l’insurrezione del 1848. Presidente del Consiglio del Regno di Sardegna, deputato al Parlamento e presidente del Senato del Regno d’Italia dal 1865 al 1867. Ministro della Pubblica Istruzione, promosse la riforma scolastica che va sotto il nome di “legge Casati”. Teresa Casati Confalonieri Milano 1787‐Buccinigo 1830‐ Sorella di Gabrio Casati e moglie di Federico Confalonieri, dama di corte della viceregina d’Italia Augusta di Baviera (figlia di Massimiliano IV d’Austria). Si prodigò per la posizione del marito condannato all’ergastolo allo Spielberg progettando anche una evasione fallita. Ispirò al Manzoni il personaggio di Ermengarda nell’Adelchi. Gino Cassinis Milano 1885‐Milano 1964. Ingegnere, professore di Topografia, preside di Ingegneria e rettore del Politecnico di Milano fino al 1960. Fu presidente dell’Accademia dei Lincei e – come esponente del PSDI ‐ sindaco di Milano dal 1961 al 1964, in cui promosse una giunta di centrosinistra anticipando la formula nazionale. Carlo Castellaneta Milano 1930 – Palmanova 2013. Scrittore scoperto da Elio Vittorini (Viaggio col padre, 1958), narratore al Corriere della Sera e a Storia illustrata (di cui fu direttore). Presidente del Museo Teatrale alla Scala. Dal romanzo Notti e nebbie Marco Tullio Giordana ha tratto uno sceneggiato tv. Tra gli scritti Storia di Milano (1974). Moltissime pubblicazioni. Achille Castiglioni Milano 1918‐Milano 2002. Architetto e designer, tra i più significativi nel campo del disegno industriale (quattordici opere oggi al MOMA). In architettura si ricorda la Torre della Permanente e la sede della Camera di Commercio di Milano. Carlo Cattaneo Milano 1801–Lugano 1869. Patriota, filosofo, saggista, politico federalista, a capo dell’insurrezione di Milano nelle Cinque Giornate del 1848. Deputato repubblicano nel primo parlamento unitario. Ha lasciato importanti ed eclettiche opere, riferimento del pensiero politico federalista (La città considerata come principio ideale delle istorie italiane; Notizie naturali e civili su la Lombardia). Riparato in Svizzera dopo il ’48 prese definitivamente casa vicino a Lugano. Camilla Cederna Milano 1911‐Milano1997. Giornalista e scrittrice. Per molti anni nella redazione de L’Espresso, coltivando denuncia e satira politica e di costume. Tra i libri: Pinelli. Una finestra sulla strage (1971), Il lato debole (1977), Giovanni Leone (1978), Nostra Italia del miracolo (1980). Giovanni Colombo Caronno Pertusella (Varese) 1902‐Milano 1992. Studi teologici a Milano, vescovo ausiliare a Milano dagli anni ’60, nominato da Papa Paolo VI arcivescovo di Milano nel 1963 e cardinale nel 1965 (fino al 1979). Consacrò 165 nuove chiese e fondò l’Università della terza età. Giuseppe Colombo Milano 1836‐Milano 1921. Ingegnere, imprenditore e politico. Combattente nella II guerra di indipendenza, garibaldino. Professore di Meccanica e Ingegneria industriale nella Scuola che divenne il Politecnico. Imprenditore lungimirante assicurò a Milano la prima centrale elettrica Edison in Europa che illuminò nel giugno 1883 le vie del centro. Consigliere comunale, deputato del Regno, ministro delle Finanze e del Tesoro nei governi Di Rudinì, presidente della Camera e infine senatore del Regno. E ancora presidente della Edison, rettore del Politecnico, presidente del Credito Italiano. Eugenio Colorni Milano 1909‐Roma 1944. Di famiglia ebraica, laureato in filosofia a Milano, nei Gruppi goliardici della libertà (con Basso e Morandi), poi in Giustizia e Libertà (con Ginzburg e Foa). Pubblicazioni letterarie e filosofiche. Dal 1935 nella lotta antifascista. Dal 1937 dirigente del Centro interno socialista. Arrestato nel ‘38, al confino a Ventotene (dove con Spinelli e Rossi redasse il Manifesto europeo). Poi al confine a Melfi. Nel ’43 a capo di una brigata Matteotti. Assassinato dai fascisti a Roma nel 1944. Federico Confalonieri Milano 1785‐ Hospental 1846. Di famiglia nobile cha appoggiava l’Austria scelse la causa patriottica. Contro il regime napoleonico, sollevò la folla nel 1814 che portò al linciaggio del ministro delle Finanze Giuseppe Prina, per cui ebbe anni di cause. Fondò Il Conciliatore aderendo alla Carboneria. Partecipa ai moti del 1821, arrestato dagli austriaci e condannato a morte (poi commutata in ergastolo allo Spielberg, commutata ancora con esilio in America). Tornato clandestinamente nel ‘37, prese casa a Mendrisio per continuare azioni insurrezionali. Morì in viaggio tra Parigi e Milano. Adolfo Consolini Costermano (Verona) 1917‐Milano 1969. Olimpico a Londra (1948) nel lancio del disco e tre volte primatista mondiale, per 17 anni recordman italiano, vincitore di 375 concorsi atletici su 453 disputati fino alla fine degli anni ’60. Capitano della nazionale italiana alle Olimpiadi di Roma del ’60. Recitò in Cronache di poveri amanti (di Carlo Lizzani, con Mastroianni e la Lualdi). Cesare Correnti Milano 1815‐Lesa 1888. Patriota, politico e senatore del Regno. Tra gli agitatori delle Cinque giornate di Milano. Fondatore e presidente della Società geografica italiana, ministro dell’Istruzione (governi Ricasoli e Lanza). Si dimise per accuse di anticlericalismo. Fu tra i progettatori della moderna configurazione regionale italiana. Bettino (Benedetto) Craxi Milano 1934–Hammamet 2000. Il primo leader del socialismo italiano (segretario del Partito Socialista dal 1976 al 1993) che ha ricoperto l’incarico di presidente del Consiglio dei Ministri (dal 1983 al 1987), consolidando la posizione dell’Italia in Europa e nel contesto internazionale. Consigliere e assessore a Milano nel 1960, parlamentare milanese dal 1968. Enrico Cuccia Roma 1907 – Milano 2000. Tra i più importanti banchieri italiani della seconda metà del’900. Nella delegazione italiana che trattò dal 1944 con gli USA i fondi per la ricostruzione, nel 1946 divenne direttore generale e poi amministratore delegato di Mediobanca, per anni centro della vita finanziaria di Milano e dell’Italia. Giovanni D’Anzi Milano 1906‐S.Margherita Ligure 1974. Musicista e compositore, pianista talentuoso, scrisse nel 1935 la nota canzone dedicata alla sua città O mia bela Madunina. Scrisse anche la canzone vincente a Sanremo nel ’53 (Viale d’autunno, Carla Boni e Flo Sandon’s). Molti successi poi a teatro, cinema e tv (Ma le gambe, Non dimenticar le mie parole,Bambina innamorata, Ma l’amore no, eccetera e molti motivi in dialetto milanese). Dario Del Corno Milano 1933‐ Milano 2010. Grecista di chiara fama, allievo di Raffaele Cantarella a cui subentrò nella cattedra di Letteratura greca all’Università degli studi di Milano. Grande traduttore di opere teatrali dell’antica Grecia, curatore di edizioni critiche di opere e direttore della rivista Dioniso (Istituto del Dramma Antico). Divulgatore sulle pagine culturali del Sole‐24 ore e autore di libretti teatrali (tra cui l’opera Outis musicata da Luciano Berio). Emilio De Marchi Milano 1851‐Milano 1901. Scrittore, traduttore e docente di Stilistica all’Università di Milano. Culturalmente manzoniano (la morale della rassegnazione e dell’onestà), aderì con moderazione alla Scapigliatura. Autore di romanzi pubblicati sulla stampa, inventore del genere noir (Il cappello del prete, 1888), predilige ambientazioni milanesi (Demetrio Pianelli, 1889). Ai “vinti” di Verga contrappone umanità dolente ma trattata con leggero umorismo. Scritti politici di natura conservatrice (Le forze conservatrici) e a sfondo pedagogico (Età preziosa, sui valori religiosi e familiari). Victor De Sabata Trieste 1892‐Santa Margherita Ligure 1967. Diplomato al Conservatorio di Milano, dirige nel 1917 alla Scala la sua opera Il macigno. Dopo Montecarlo e gli Stati Uniti torna alla Scala nel ’29 restando fino al 1957 come direttore di orchestra e direttore artistico. Immenso il carnet delle opere dirette. Trattato dalla critica come rivale di Toscanini. Ha diretto nei grandi teatri del mondo, con predilezione per l’opera wagneriana. Legato sentimentalmente all’attrice Valentina Cortese. Luigi Devoto Borzonasca (Genova) 1864‐Milano 1936. Docente di Patologia a Pavia, poi ordinario di Clinica delle malattie professionali a Milano, fondatore nel 1910 della Clinica del Lavoro di Milano, primo istituto al mondo in questo settore (oggi Dipartimento di medicina del lavoro).. Dal 1934 senatore del Regno. Angelo Donati Modena 1885‐ Parigi 1960. Di religione ebraica, salvò molti ebrei dalla persecuzione nazista nella Francia occupata dagli italiani. Laureato in Giurisprudenza, combattente in guerra, in Francia anche console generale di San Marino. Dal ’40 a Nizza direttore della Banca Franco‐Italiana continua i trasferimenti di ebrei in Palestina con passaggio clandestino in Italia. Sfugge alla cattura dei nazisti in Italia, nominato dal Governo ai vertici della Croce Rossa. Con l’ambasciatore a Parigi Saragat operò per la liberazione degli italiani dai campi di internamento. Medaglia d’oro al merito civile. Marcello Dudovich Trieste 1878‐Milano 1962. Pittore e pubblicitario precursore del moderno cartellonismo. A Milano dal 1897, litografo alle Officine Ricordi, opera nella pubblicità. Decorando il padiglione italiano a Expo 1906. Nel movimento dei Fauves (Matisse). Molte campagne pubblicitarie nell’età della Belle Epoque. Lavora a Monaco (dove si sposa). Allo scoppio della guerra, internato per via della famiglia germanofila. A Torino fa manifesti per il cinema. E a Milano è direttore artistico della Impresa Generale Affissioni Pubblicità continuando il lavoro per La Rinascente. Dal 1930 realizza manifesti per grandi imprese italiane e straniere. Decoratore murale a Roma, soggiorna in Libia e torna poi esclusivamente alla pittura. Giorgio Enrico Falck Dongo (Como) 1866‐Sanremo 1947. Ingegnere (laurea h.c. al Politecnico) e imprenditore. Fondò nel 1905 le Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck, società originata dal padre e dal nonno alsaziani e continuata dai figli Giovanni ed Enrico. Cavaliere del Lavoro dal 1919, senatore del Regno dal 1934. Carlo Feltrinelli Milano 1881‐ Milano 1935. Continuò le imprese di famiglia generate da Giacomo e Giovanni Feltrinelli nel campo industriale (legnami in Carinzia e Transilvania) e finanziario (la Banca Feltrinelli). Ribattezzò la banca nel 1919 in Banca Unione, fu presidente di Edison e Credito Italiano (da cui si dimise in conflitto con l’IRI di Alberto Beneduce). Il fratello Antonio lasciò la sua parte di patrimonio all’Accademia dei Lincei per costituire i Premi Feltrinelli. Giangiacomo Feltrinelli Milano 1926‐Segrate 1972. Fondatore dell’editrice Feltrinelli e organizzatore (primi anni ’70) di formazioni di lotta armata negli anni di piombo, nel cui quadro morì tragicamente. Partecipa alla Resistenza nel ’44, aderisce al PCI (finanziandolo). Costituisce a Milano la Biblioteca Feltrinelli poi Fondazione. Avvia nel ‘54 l’editrice pubblicando libri importanti come Dottor Zivago (con opposizione del PCI, per cui lascerà il partito) e Il gattopardo. A Cuba nel ‘64 in rapporti con Castro e Guevara. Andrea Carlo Ferrari Lalatta di Palanzano (Parma) 1850‐Milano 1921. Arcivescovo cattolico e cardinale italiano della Chiesa cattolica. Teologo (la Summula theologiae dogmaticae generalis tra i testi di teologia più diffusi alla fine dell'Ottocento). Vescovo di Como e arcivescovo di Milano dal 1984 al 1921, A Milano la sua missione fu, sulla scia di Carlo Borromeo, di "conservare la fede" attraverso predicazione e catechesi. Istituì presso le parrocchie oratori maschili e femminili e promosse l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole elementari. Proclamato beato da papa Giovanni Paolo II nel 1987. Virgilio Ferrari Pordenone 1888‐Milano 1975. Medico di professione, iscritto al Partito Socialista Democratico Italiano. Sotto il fascismo arrestato nel ‘31 per avere favorito la fuga in Francia di Filippo Turati. Nel 1943 internato a Bolzano. Nel 1946 entrò nel Consiglio comunale di Milano, e nel 1951 fu eletto sindaco, quando successe al socialista Antonio Greppi. La sua amministrazione fu caratterizzata dalla ricostruzione e dal rilancio della città con importanti infrastrutture, come la Metropolitana e l'aeroporto Forlanini. Gianfranco Ferré Legnano 1944‐Milano 2007. Stilista italiano, tra i più conosciuti del made in Italy. Laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1969, entra nella moda negli anni settanta, Nel 1978 fonda la sua maison, la Gianfranco Ferré Spa e nel 1989 assume la direzione artistica della casa francese Christian Dior. Nel 1986 la prima collezione Gianfranco Ferrè Couture. Crea la linea Gianfranco Ferrè Jeans e sigla con la Italiana Manifatture SpA di San Benedetto del Tronto un accordo produrre e distribuire le sue linee. Angelo Filippetti Milano 1866‐Milano 1936. Politico ed esperantista italiano, sindaco socialista di Milano dal 20 novembre 1920 al 3 agosto 1922, poi esautorato dal prefetto filofascista dell'epoca. Presidente della Federazione Esperantista Italiana dal 1913 al 1920, si adoperò come sostenitore dell'istruzione dell'esperanto. Ambrogio Fogar Milano 1941‐Milano 2005. Navigatore, esploratore, scrittore e conduttore televisivo. Nel 1978 alle Falkland la sua imbarcazione viene colpita da orche e affonda. Con lui il giornalista Mauro Mancini. Si salvano con una zattera autogonfiabile. Soccorsi dopo 74 giorni da un mercantile greco, Mancini muore di polmonite, Fogar sopravvive, ma l’esperienza lo segna per la vita. Negli anni ’80 è conduttore tv del programma da lui creato su Retequattro, Jonathan‐Dimensione avventura, precursore del filone ambientalista. Pubblica sul Corriere dei Ragazzi le sue avventure. Carlo Forlanini Milano 1847‐Nervi 1918. Illustre medico milanese, due volte candidato al premio Nobel, primario all'ospedale Fatebenefratelli. Inventò nel 1882 a Pavia lo pneumotorace artificiale che ha guarito tanti tubercolotici e che ha riportato la speranza nel cuore dei tisiologi. Questo intervento ha ispirato tutta quella nuova cura antitubercolare che forma la collassoterapia. Enrico Forlanini Milano 1848‐Milano 1930. Ingegnere, inventore e pioniere dell'aviazione italiana. Ricordato come inventore dell'aliscafo. La sua attività pionieristica nel nascente settore aeronautico fu significativa su elicotteri e dirigibili. Realizzò la navicella di comando solidale con l'involucro per ridurre la resistenza aerodinamica e per primo utilizzò getti d'aria compressa per il controllo direzionale di un aeromobile, quest'ultimo applicato al dirigibile Omnia Dir che volò postumo nel 1931. Lucio Fontana Rosario (Argentina) 1899‐Cornabbio (Varese) 1968. Figlio di italiani in Argentina, lavora con il padre scultore ed è seguace di Adolfo Wildt. Nel 1949 infrangendo la tela con tagli supera la dicotomia pittura‐scultura. Fonda il movimento spazialista, provocando il pubblico con quadri monocromi. Lavora come pittore, scultore, ceramista, mosaicista e pratica anche l’architettura. Il suo atelier era ad Albissola Marina, ma la città in cui sviluppò il suo dibattito artistico e culturale fu Milano. dove la moglie Teresita Rasini nel 1982 ha dato vita alla Fondazione Fontana con oltre 600 opere dell’artista. Franco Fornari Rivergaro (Piacenza) 1921‐Milano 1985. Psicoanalista, psicologo e medico. Laureato in Medicina e specializzato in Neuropsichiatria a Milano. Psicoanalista con Cesare Musatti, membro delleSocietà Psicoanalitiche Italiana e Internazionale. Docente a Trento, nel 1972 direttore dell'Istituto di Psicologia della Statale di Milano. Ha influito su vari sviluppi della psicanalisi: la dimensione psicotica dell'uomo; il trattamento di schizofrenia e depressione; la dinamica dei gruppi; la conflittualità sociale. Importanti studi nel campo di ricerca sulla guerra, originata dalla proiezione all'esterno di un pericolo interno e da negazione e alienazione della morte in un'entità persecutrice, da distruggere per sopravvivere. Giorgio Gaber (Gaberscik) Milano 1939‐ Camaiore 2003. Il Signor G. Cantautore, regista e attore teatrale e cinematografico. chitarrista, tra i primi interpreti del rock and roll italiano. Carriera iniziata con Ghigo Agosti. Esordio al Festival jazz del 1954. Entra nei Rock Boys, il complesso di Celentano con Jannacci al piano. Nel ‘57 in tv con Voci e volti della fortuna. Conosce Tenco a Milano e forma il gruppo dei Rocky Mountains Old Times Stompers che si esibiscono al Santa Tecla (si paga così gli studi alla Bocconi). Inizia la carriera da solista, incide per Ricordi. Primo grande successo Non arrossire (1960). Innumerevoli poi i titoli. Partecipa quattro volte a Sanremo. Esce dalla tv e si dedica al teatro‐canzone (collaborazione ai testi di Sandro Luporini) con stagioni raccolte in 15 doppi CD. Carlo Emilio Gadda Milano 1893–Roma 1973. Ingegnere, scrittore, poeta. Volontario di guerra (Cronache di guerra e prigionia), lavora come ingegnere in Italia e all’estero, inizia nel ’27 la collaborazione a Solaria (primo saggio Apologia manzoniana). Dal ’31 collabora al quotidiano L’Ambrosiano. Nel ’40 abbandona la professione e si trasferisce a Firenze. Dal ’50 è a Roma ai programmi culturali di Radiotre Rai. Tra le opere principali: La cognizione del dolore (Prix internazionale de la Littérature), L’Adalgisa (quadro storico‐satirico della borghesia milanese), Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (romanzo giallo sperimentale), Meditazione milanese (postumo). Dina (Clotilde Annamaria) Galli Milano 1877‐Roma 1951. Attrice, figlia d’arte. Nel 1890 – in piena Scapigliatura ‐ è scritturata da Edoardo Ferravilla, attore dialettale. Nel 1900 scritturata dalla prestigiosa compagnia di Virgilio Talli. La consacrazione in teatro è del maggio dello stesso anno, interpretando Dame de Chez Maxim di Feydeau. Nel 1906 fonda la sua compagnia, che tre anni dopo diventa la Sichel ‐ Guasti ‐ Galli‐Ciarli ‐ Bracci, detta anche la "compagnia dei cinque”. Al tempo considerata una fra le maggiori attrici italiane. Nel 1933 ebbe il primo contatto col cinema interpretando Ninì Falpalà nell'omonimo film di Amleto Palermi. Interpreterà una ventina di film. Tommaso Gallarati Scotti Milano 1878‐Bellagio 1966. Scrittore e diplomatico, laureato in lettere all’Università di Genova. Ebbe un intenso rapporto, dapprima educativo, poi amicale, con Achille Ratti (Papa Pio XI). Fondò la rivista Il Rinnovamento, impegnandosi con la Lega democratica nazionale per l'autonomia politica dei cattolici. Partecipò alla Prima Guerra Mondiale, fu oppositore del fascismo. Ambasciatore in Spagna e a Londra. Scrisse una biografia di Alessandro Manzoni. Ignazio Gardella Milano 1905‐Oleggio 1999. Architetto, ingegnere e designer. Nato in una famiglia di architetti, laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano e in architettura allo IUAV. Produce una grande quantità di progetti e realizzazioni. Protagonista dei CIAM e dei primi congressi INU. Fonda la prima azienda italiana di design di alta qualità, la Azucena. Numerosi i riconoscimenti ricevuti lungo la sua carriera, dal Premio Olivetti, al Leone d’Oro. Aldo Garzanti Forlì 1883‐San Pellegrino Terme 1961. Imprenditore ed editore italiano. Ricevette un'educazione improntata agli ideali mazziniani e risorgimentali. Allievo di Giovanni Pascoli, laureato in Lettere all’Università di Bologna. Si dedicò all’insegnamento. Trasferitosi a Milano si diede all’attività di imprenditore. Nel 1937 passa all’editoria (Garzanti Editore). Creò la Fondazione Livio e Maria Garzanti destinata ad ospitare artisti e letterati. Agostino Gemelli Milano 1878‐Milano 1959. Religioso, medico, psicologo e rettore. Laureato in Medicina a Pavia. Servizio militare a Milano. Nel 1903 nel convento francescano di Rezzato è ordinato sacerdote. Nel 1909 fonda la Rivista di filosofia neoscolastica e nel ‘14 la rivista Vita e Pensiero. Sviluppa ricerche scientifiche in laboratori italiani ed europei prima in Istologia, poi in Psicologia sperimentale. Presta servizio come medico e sacerdote durante la prima guerra. Fonda l’Università Cattolica, inaugurata nel ‘21, di cui è per anni rettore. Membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione. Ludovico Geymonat Torino 1908‐Rho 1991. Filosofo, matematico, epistemologo. Laureato nel 1930 in filosofia all’Università di Torino e in matematica nel 1932. Mentalità europea aperta, rifiuta di iscriversi al partito fascista, vedendosi preclusa la possibilità di carriera accademica. Iscritto al Partito Comunista, fu partigiano in Piemonte e assessore al Comune di Torino. Dal 1949 insegnò all’Università di Cagliari, poi a quella di Pavia e infine, a lungo, a Milano per la prima cattedra di Filosofia della scienza istituita in Italia. Direttore del comitato di redazione dell'Enciclopedia della scienza e della tecnica. Antonio Ghiringhelli Brunello (Varese) 1906‐Curmayeur 1979. Laureato col massimo dei voti in Economia all’Università di Genova. Dopo essere stato un affermato imprenditore calzaturiero, divenne sovrintendente del Teatro alla Scala a 42 anni nel 1948 rimanendo nell’incarico fino al 1972. Sotto la sua guida, la Scala, riaperta nel maggio del ’46, viene ricostituita facendo da traino alla rinascita di Milano.La sua biografia nel libro di Vieri Poggiali Antonio Ghiringhelli, una vita per la Scala. Luigi Giovanni Giussani Desio 1922‐Milano 2005. Sacerdote e teologo, fondatore negli anni ’50 di GS‐Gioventù Studentesca che diventerà CL‐Comunione e Liberazione (1970). Nel 1945 riceve l'ordinazione sacerdotale dal cardinale Idelfonso Schuster. Si specializza in teologia orientale e sui protestanti USA. Dal ‘54 al ‘64 insegnante di Religione al Liceo Berchet di Milano.Poi cattedra di Introduzione alla Teologia alla Cattolica fino al 1990. Creato monsignore da Giovanni Paolo II nel 1883. Nel 1989 contribuisce alla creazione del Banco Alimentare. Nel ’97 il testo Il senso religioso presentato in inglese all’ONU a New York. Funerali celebrati a Milano dal cardinale Ratzinger. Carlo Gnocchi San Colombano al Lambro 1902‐Milano 1956. Presbitero, educatore e scrittore, beato dalla Chiesa Cattolica (processo diocesano istruito dal card. Martini). Ordinato sacerdote nel 1925 dall’arcivescovo di Milano Tosi. La sua passione fu la crescita e l'educazione dei giovani avvicinatisi alla chiesa e all’oratorio. L’arcivescovo Idelfonso Schuster lo nominò direttore spirituale dell’Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Volontario durante la seconda guerra mondiale (Balcani e Russia, con gli alpini). Fonda la Pro Iuventute, dedicandosi ai bambini mutilati e poliomelitici. Paolo Grassi Milano 1919–Londra 1981. Giornalista, editore, organizzatore culturale. Da giovane collaborò con numerose riviste e scoprì passione per il teatro. Fondò (con Giorgio Strehler e Nina Vinchi) nel 1947 il Piccolo Teatro della Città di Milano, dirigendolo per 25 anni, poi soprintendente del Teatro alla Scala (1972‐1977) e presidente della RAI (1977‐1980). Dal 1980 Presidente della casa editrice Electa. La Fondazione Grassi a Milano promuove il suo pensiero e le sue esperienze. Antonio Greppi Angera 1894–Milano 1882. Politico socialista, scrittore, commediografo. Combattente nella Prima Guerra Mondiale, iscritto al Partito Socialista Italiano. Primo sindaco di Milano dopo la Liberazione, fino al 1951. Fece la Resistenza nelle Brigate Matteotti. Deputato al Parlamento (PSI) dal 1958 al 1968. Autore di romanzi. Tommaso Grossi Bellano (Como) 1790‐Milano 1853. Scrittore e poeta, amico di Manzoni. Laureato in Giurisprudenza a Pavia. Si diede alla letteratura, pubblicando nel 1816 a Milano la Prineide, poemetto satirico in milanese. L'amicizia con Carlo Porta fu di grande importanza per la scelta del dialetto e del genere satirico. Il poema storico nazionale I lombardi della prima crociata (1826) fu l'opera letteraria con più alta tiratura del tempo. Si dedicò poi al romanzo storico Marco Visconti, tradotto in francese, inglese, tedesco e spagnolo. Dopo il matrimonio lasciò la letteratura per la professione di notaio. Francesco Hayez Venezia 1791‐ Milano 1882. Pittore italiano, esponente del romanticismo storico, noto per l'opera Il bacio. Nel 1809 vinse il concorso l'Accademia nazionale di San Luca a Roma (allievo di Canova). Nel 1814 lasciò Roma dopo un'aggressione, per vicende sentimentali, trasferendosi a Napoli dove Murat gli commissiona il dipinto Ulisse alla corte di Alcinoo. Dal 1822 insegna a Brera, aiuto di Luigi Sabatelli, alla cui morte ne assume la cattedra fino al 1879. Nella sua opera Il Bacio racconta il suo tempo: un patriota parte in guerra contro gli Austriaci. In anni in cui era vietato rappresentare liberamente queste scene, camuffò i suoi dipinti trasponendoli in epoche passate. Suo anche il ritratto di Manzoni. Ulrico Hoepli (Joahannes Ulrich Höpli) Tuttwill (Svizzera) 1847‐Milano 1935. Editore di origini svizzere, famiglia contadina del Canton Turgovia. Nel 1870 rilevò per corrispondenza la libreria Laengner a Milano, in Galleria De Cristoforis, presso il Duomo, trasferendovisi. Dal 1871 affiancò l’attività editoriale, con la nascita della Casa editrice Hoepli. Legatosi all’Istituto Tecnico Superiore (poi Politecnico) e ad altre istituzioni scientifiche milanesi, concepì l’operazione culturale di rimediare alla povertà dell’editoria scientifico‐tecnica italiana creando testi agili (manuali), destinati ai quadri tecnici di cui cresceva il bisogno. Vladimir Samojlovič Horowitz Kiev 1903‐New York 1989. Pianista e compositore russo di origine ucraina e famiglia ebraica. In Conservatorio a 11 anni, diplomato a 16 anni suonando il terzo concerto di Rachmaninov (con cui fu amico suonando anche insieme). Iniziò a suonare a Kiev e presto nei grandi teatri del mondo, tra cui la Scala. Nel 1928 debuttò a New York. Nel ’32 tornò alla Carnegie Hall con la direzione di Toscanini, di cui nel ’33 sposò la figlia Wanda. Dopo crisi di salute, negli anni ’80 l’attività concertistica torna agli splendori di un tempo. In particolare al Teatro alla Scala. E’ sepolto al Monumentale nella tomba Toscanini. Domenico Induno Milano 1815‐Milano 1878. Frequenta l’Accademia di Brera, subendo una forte influenza di Hayez. Tratta soggetti biblici e storici, inserendo risvolti patriottici. Per sfuggire alla repressione austriaca nei moti milanesi del ’48 soggiorna in Svizzera. Espone negli anni successivi a Torino, Genova, Firenze, Parigi e a Vienna, dove nel 1873 viene premiato per l’opera Un dramma domestico. Alle esposizioni di Parigi nel ’78 ottiene la Legione d’onore. Famosi i ritratti di Goffredo Mameli e Aleardo Aleardi. Gerolamo Induno Milano 1825‐Milano 1890. Frequenta l’Accademia di Brera dal 1839 al 1846, allievo di Luigi Sabatelli. Partecipa ai moti del ’48, poi con il fratello Domenico si rifugia in Svizzera. A Firenze si arruola volontario con il generale Giacomo Medici, per la difesa di Roma assediata dai francesi (realizzando schizzi, disegni e pitture dal vero). Gravemente ferito a Porta San Pancrazio, torna a Milano, dove lavora ed espone a Brera. Nel 1854 è nel corpo dei Bersaglieri di La Marmora nella campagna di Crimea. Espone insieme al fratello a Parigi nel 1855 e torna ad arruolarsi nelle file garibaldine, interpretando pittoricamente molti episodi dell’epopea risorgimentale. Stefano Jacini Casalbuttano (Cremona) 1826‐Milano 1891. Politico ed economista, famiglia antica della Bassa lombarda. Studiò in Svizzera, a Milano e in università tedesche. Durante la restaurazione del dominio asburgico sulla Lombardia (1849‐1859), si dedicò a studi economici e letterari. Per il suo lavoro su La Proprietà fondiaria in Lombardia (Milano, 1856) ricevette il premio dalla Società d'incoraggiamento di scienze e lettere e fu accolto nell'Istituto Lombardo. In Sulle condizioni economiche della Valtellina (Milano, 1858), espose i mali del dominio austriaco e scrisse per Cavour un libro bianco sulle condizioni generali di Lombardia e Veneto. Enzo (Vincenzo) Jannacci Milano 1935‐Milano 2013. Musicista, cantautore, attore, caposcuola del cabaret. 30 album musicali all’attivo. Famiglia pugliese emigrata a Milano, carriera iniziata con Gaber, Tenco e Celentano. Laurea a Milano in Medicina, specializzato in Sud Africa nell’équipe di Barnard. Si diploma al Conservatorio e va negli USA (sposa Giuliana Orefice). Dopo esperienze jazz e rock‐and roll, nel ’62 Crivelli lo scrittura per Milanon Milanon al Piccolo (con Carraro e Milly) da cui iniziano le sue composizioni dialettali. Molte performances teatrali, cinematografiche e tv negli anni ’60 e ’70. Collabora con Fo. Popolare il tormentone Vengo anch’io,no tu no. Con Cochi e Renato e Mina lancia in tv i maggiori successi. Compone colonne per il cinema. Nei primi anni ’80 collabora con Paolo Conte (Sudamerica, Bartali) e realizza una memorabile tournèe in Italia. Nel 1984 scrive l’Inno del Milan. Tre volte a Sanremo negli anni ’90 (Se me lo dicevi prima). Moise Jarach Torino 1846‐Milano 1922. Banchiere, famiglia ebraica di Torino, a Milano nel 1869 con il padre Lazzaro e il fratello Alberto. Nel 1869 costituisce a Milano a 23 anni con i fratelli Lazzaro e Angelo la società “Donati‐Jarach” di cambiavalute e commissionario in banca con sede in via Santa Margherita, presso Piazza della Scala. La banca superò il difficile biennio 1873‐1874 e la crisi bancaria del 1893 diversificando i rischi. Nel 1899 i fratelli Gustavo e Alberto Weill‐Schott decisero di incorporare la società Donati Jarach nella loro nuova Società Bancaria Milanese, alleandosi con un gruppo di banchieri e industriali milanesi. Dopo la cessione, i fratelli Jarach lavorarono nella Società Bancaria Milanese facendo parte dal 1899 al 1901, come azionisti, del cda. Nel 1913 entrò nel consiglio di reggenza della Banca d’Italia. Herbert Kilpin Nottingham 1870‐Milano 1916. Calciatore britannico, giocatore dell'Internazionale Torino, co‐fondatore, primo capitano e allenatore del Milan. La carriera iniziò nella squadra del Notts Olympic e poi per il St. Andrews, in cui era indifferentemente difensore e centrocampista. All'inizio del 1898, Kilpin lasciò Torino e si stabilì a Milano. Il 16 dicembre 1899 insieme ad un gruppo di italiani già soci della Società per l'Educazione Fisica Mediolanum, costituì il Milan Cricket and Football Club. Fu il primo allenatore, il primo capitano ed il primo goleador del club milanese. Anna Kuliscioff Sinferopoli 1855–Milano 1925. Nata in Crimea, università a Zurigo, aderì al bakuninismo in Russia, conobbe Andrea Costa, con lui a Parigi e in Italia cambiando il cognome Rozenstein in Kuliscioff (“manovale”).Laureata in Medicina e specializzata in Ginecologia, si legò a Filippo Turati, esercitò la medicina a Milano, diresse la Critica Sociale, contribuì alla fondazione del Partito Socialista e al movimento di emancipazione delle donne. Gina Lagorio (nata Bernocco) Bra 1922‐Milano 2005. Scrittrice, laureata in Letteratura inglese a Torino, sposa Emilio Lagorio e poi, a Milano, l’editore Livio Garzanti. Deputata al Parlamento, eletta a Milano, per la Sinistra indipendente. Con La spiaggia del lupo vince il Premio Campiello (1977), con Raccontami quella di Flic il Premio Flaiano (1983), con Tosca dei gatti il Premio Viareggio 1984). In Càpita, postumo, ha raccontato la sua crisi di salute. La sua saggistica è dedicata alla letteratura ligure del’900, in particolare a Camillo Sbarbaro. Alberto Lattuada Vaprio d’Adda 1914–Orvieto 2005. Regista, sceneggiatore, produttore cinematografico. Intellettuale eclettico, appassionato di letteratura, arte e fotografia, noto per aver trasposto celebri romanzi e alcuni kolossal anche per il piccolo schermo. In contatto con Gianni Comencini e Mario Ferrari, si mise alla ricerca sistematica di vecchie pellicole, salvandole dal macero presso i magazzini dei distributori e ponendo le basi della futura Cineteca Italiana di Milano. Tra i suoi film principali Anna (1950), Il Cappotto (1952), Sono stato io! (1972) e in tv il kolossal Cristoforo Colombo . Giuseppe Lazzati Milano 1909‐Milano 1986. politico e intellettuale italiano. La diocesi di Milano lo ha riconosciuto Servo di Dio. Nel 2013 il Papa ha promulgato il decreto che riconosce le sue virtù eroiche. Lazzati è stato dichiarato Venerabile. Laureato in Lettere classiche alla Cattolica, presiede la Gioventù italiana di Azione Cattolica dal ‘34 al ‘45. Dal ‘39 è incaricato di Letteratura cristiana alla Cattolica. Negli alpini in guerra, dal ’46 è nella direzione nazionale della DC, eletto alla Costituente e poi alla Camera. Torna a Milano dove Montini gli affida la direzione del quotidiano L’Italia. Rettore dell’Università Cattolica dal 1975 al 1983. Prospero Moisè Loira Mantova 1814‐Milano 1892. Fondatore della Società Umanitaria, innovativa istituzione del riformismo fattivo del Novecento milanese e italiano. Israelita, commerciante, democratico, massone, filantropo, lasciò in eredità al Comune di Milano 10 milioni di lire per dar corpo al sogno di “mettere i diseredati, senza distinzione, in condizione di rilevarsi da sé medesimi, procurando loro appoggio, lavoro e istruzione”. Riccardo Lombardi Regalbuto 1901‐Roma 1984. Ingegnere, politico, partigiano, giornalista (direttore dell’Avanti!), parlamentare per otto legislature (anche capolista a Milano). Storico esponente del Partito Socialista italiano (dal 1947). Prima iscritto al Partito Popolare poi al Partito d’Azione (tra i fondatori nel ’42), tra i capi delle brigate Giustizia e Libertà, membro del CLNAI che lo nominò prefetto di Milano alla liberazione della città. Ministro dei Trasporti nel primo governo De Gasperi. Autonomista nel PSI rispetto alla alleanza con il PCI, ottenne il voto favorevole del PSI all’Euratom. Dal 1957 puntò alla alternativa di sinistra, dal ’64 contro la collaborazione con la DC. Si impegnò per la decolonizzazione e contro la guerra USA in Vietnam. Alleato a Craxi nel cambiamento del PSI (1976), eletto presidente del partito si dimise per divergenze. Leo (Leopoldo) Longanesi Bagnocavallo 1905‐Milano 1957. Disegnatore, giornalista, pittore, editore. Inizia a Bologna, in ambienti fascisti (Arpinati, Balbo, Grandi) ma anche intellettuali. Nel 1926 fonda il settimanale L’italiano e avvia una casa editrice. Opera nel quadro della “fronda satirica” al regime, di cui tuttavia cura la propaganda per l’impresa di Etiopia. Collabora con Giovanni Ansaldo e dirige dal 1929 L’assalto. Nel ‘37 nasce Omnibus, rotocalco con grandi firme, in cui si forma Arrigo Benedetti. Dopo il ’43 si stabilisce a Napoli, fa propaganda antifascista alla radio (Stella bianca). Nel 1945 edita Sette. Dal 1946 lavora a Milano. Fonda con l’industriale Giovanni Monti la casa editrice Longanesi. E’ attivo con Montanelli nella campagna anticomunista del ’48. Nel 1950 fonda Il Borghese a cui affianca il movimento Lega dei fratelli d’Italia. Carlo Maciachini Induno Olona 1818‐Varese 1899. Architetto, Accademia di Brera, si dedicò alla costruzione e ristrutturazione di chiese ed edifici funerari in Lombardia, Veneto e Friuli‐Venezia Giulia. La sua opera più famosa è il Cimitero Monumentale di Milano. Clara Maffei (Elena Chiara Maria Antonia Carrara Spinelli Maffei) Bergamo 1814‐Milano 1886. Patriota e mecenate, figlia dei nobili Ottavia Gambara e G.Battista Carra‐Spinelli. Sposatasi con Andrea Maffei, diede vita al famoso salotto, punto di ritrovo per artisti (come Francesco Hayez, Balzac, Verdi). Con il tempo quel salotto fu luogo di incontro politico, frequentato dai maggiori patrioti del Risorgimento. Vico Magistretti Milano 1920‐Milano 2006. Laureato al Politecnico di Milano in architettura, è stato architetto e designer. Tra le realizzazioni più significative: la Torre al Parco in via Revere e il palazzo per Uffici in Corso Europa. Nel 1956 è tra i soci fondatori dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale). Premio Compasso d’oro per la lampada Eclisse (1967), per la lampada Atollo (1977) e per la poltrona Maralunga (1979). Alcune opere di design sono esposte al MOMA (New York) e in altri musei nel mondo. Luigi Majno Gallarate 1852‐Milano 1915. Docente di Diritto e procedura penale all’Università di Pavia. Deputato socialista al parlamento nella XXIa legislatura. Presidente della Società Umanitaria, rettore dell’Università Bocconi e Assessore all’Istruzione del Comune di Milano. promotore – insieme alla moglie – di molte iniziative sociali. Co‐autore del Codice di procedura penale commentato. Riccardo Malipiero Milano 1914‐Milano 2003. Compositore, critico, organizzatore musicale. Compì studi pianistici e si diplomò a Milano. Diplomato al Conservatorio di Torino. Uno dei maggiori sostenitori della Dodecafonia in Italia. Luigi Mangiagalli Mortara 1849‐Milano 1928. Laureato in Medicina a Pavia, ginecologo e docente universitario (Sassari e Pavia) di Ostetricia, rettore universitario e politico. Nel 1902 deputato alla Camera per l’Unione Democratica Sociale. Senatore a vita dal 1905 e Sindaco di Milano dal 1922 (nel 1923 il Comune si allarga a 11 comuni limitrofi) promosse la costruzione della Università degli Studi essendone rettore dal ‘23 al ‘26. Nel ’24 fu determinante nella creazione dell’Istituto dei Tumori. Alessandro Manzoni Milano 1785–Milano 1873. Figlio di Giulia Beccaria, fu scrittore, poeta, drammaturgo, tra i maggiori del ‘900 italiano ed europeo. Senatore del Regno d’Italia. Tra le opere principali: I Promessi Sposi, Inni Sacri, Odi civili. Adolescenza a Lugano, poi a Milano, a Venezia e a Parigi (dalla madre). Sposò Enrichetta Blondel e tornò in Italia. Nel 1872 cittadino onorario di Roma. Ercole Marelli Milano 1967‐Azzano (Como) 1922. Imprenditore e fondatore dell’omonima impresa metalmeccanica (motori elettrici, trasformatori, elettropompe) con stabilimento a Sesto San Giovanni. Fece esperienze internazionali e promosse brevetti industriali nel campo elettromeccanico. Assertore della specializzazione industriale e dell’organizzazione del lavoro creò una grande rete internazionale di vendita. Nel 1919 creò con la Fiat il comparto dei magneti con la Magneti Marelli (passata a Fiat nel 1967). Filippo Tommaso Marinetti Alessandria d’Egitto 1876‐Bellagio 1944. Poeta, scrittore, fondatore del movimento futurista. Baccalaureato a Parigi, laureato in Legge a Genova. Prime poesie in francese, ambivalenti rapporti con D’Annunzio. Tra il 1905 e il 1909 dirige la rivista Poesia poi organo ufficiale del futurismo. Promuove il Manifesto del futurismo (1908), contro i decadenti, pubblicato in prima pagina dal Figaro. Lancia il manifesto Contro Venezia passatista. Bellicista convinto nella guerra italo‐turca. In Russia nel ’14 per rapporti con i futuristi russi, guida la propaganda antiaustriaca nell’ingresso dell’Italia in guerra. Due medaglie al valore, dissidi con D’Annunzio nella vicenda fiumana, nel ‘19 è alla adunata di Mussolini a piazza San Sepolcro. Tiene all’originalità del futurismo rispetto al fascismo (contro monarchia e Vaticano). Esaurita l’esperienza politica torna alla letteratura. In pieno dadaismo a Parigi è descritto come la caffeina d’Europa. Firma però il Manifesto degli intellettuali fascisti nel ‘25 e Mussolini lo vuole nella Accademia d’Italia contro l’ esterofilia dilagante. Partecipa alla guerra d’Etiopia nel ’36 e, a 66 anni, alla spedizione dell’Armir in Russia. Opera memoriale La grande Milano tradizionale e futurista. Aderisce alla Repubblica Sociale italiana. Suo ultimo testo Quarto d’ora di poesia della X Mas. Carlo Maria Martini Torino 1927–Gallarate 2012. Biblista, teologo, cardinale della Chiesa Cattolica. Arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. Tra i protagonisti, di parte cattolica, dell’ecumenismo e del dialogo inter‐religioso, ha vissuto negli ultimi anni della vita prevalentemente a Gerusalemme. Vasta la produzione di scritti. Guido Martinotti Milano 1938‐Parigi 2012. Professore di Sociologia urbana, prorettore della Università Bicocca a Milano, con molteplici incarichi universitari in Italia e negli Stati Uniti, una vasta bibliografia scientifica e civile (tra cui La città difficile del 1982, Metropoli del 1993, La dimensione metropolitana del 1999, L’Atlante dei bisogni delle periferie milanesi del 2001, La memoria e il tempo del 2006). Impegnato, nell’ambito socialista (con posizioni critiche), nella vita politica e civile, soprattutto di Milano città in cui ha operato in prima linea per il cambiamento avvenuto alle elezioni amministrative del 2011. Sposato con la grecista Eva Cantarella. Antonio Maspes Milano 1932‐Milano 2000. Campione di ciclismo, tra i maggiori corridori in pista. Professionista dal 1952 al 1068, sette volte campione del mondo nella velocità. Stabilì il record mondiale sui 200 metri. Enrico Mattei Acqualagna (Pesaro) 1906‐Bascapè (Milano) 1962. A Milano come giovane agente di commercio, fu un leader della resistenza (di ispirazione democristiana), nel 1945 nominato liquidatore dell’AGIP che, valutandone le potenzialità, trasformò nell’ENI assumendo in breve un ruolo primario internazionale nel campo dell’energia. Fondò il quotidiano Il Giorno. Morì per un attentato doloso. Raffaele Mattioli Vasto 1895–Roma 1973. Direttore generale e poi Amministratore delegato della Banca Commerciale Italiana. Studioso, docente, mecenate culturale. Sepolto all’Abbazia di Chiaravalle (da lui restaurata). Luciano Mauri Marina di Massa 1929‐Milano 2005. Presidente delle Messaggerie Italiane, la maggiore distribuzione editoriale italiana, succeduto al padre Umberto, è stato uno dei protagonisti dell’editoria italiana della seconda metà del Novecento. Nipote di Valentino Bompiani. Azionista del gruppo Longanesi, chiama Mario Spagnol a riorganizzare l’azienda, con molti best‐seller in tutti i marchi del gruppo. Fonda nel 1983 la Scuola per librai. Sostiene con ottimismo le politiche di promozione del libro e della lettura (tra cui nel 1988 l’Italia primo ospite d’onore alla Buchmesse – sostenendo che “l’Italia produce 210 titoli all’anno per ogni milione di lettori contro i 1000 della Germania” ‐ e l’avvio del Salone del libro a Torino). Giuseppe Meazza Milano 1910‐Rapallo 1979. Calciatore allenatore, attaccante, considerato uno dei migliori giocatori di foot‐ball di tutti i tempi. Esordì nell’Inter a 17 anni. Campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1934 e nel 1938. Gli è stato dedicato lo Stadio di San Siro a Milano. Mariangela Melato Milano 1941‐Roma 2013. Attrice di teatro, cinema e televisione. Accademia di Brera, vetrinista alla Rinascente, debutta nel 1960, lavora negli anni ’60 con Dario Fo, Luchino Visconti, Luca Ronconi. Moltissimi film negli anni ’70 e ’80. Poi ancora teatro (classico e moderno). Versatile, con vastissimo repertorio, premiata in ogni campo. Fausto Melotti Rovereto 1901‐Milano 1986. Scultore e pittore, liceo a Firenze e laureato al Politecnico di Milano in Ingegneria elettronica. Studiò musica e scultura (a Torino e a Brera a Milano sotto la guida di Wildt). Insegnò alla Regia Scuola d’arte di Cantù dirigendola per alcuni anni. Lavorò alla Richard Ginori con Giò Ponti. Una grande mostra gli fu dedicata a Milano nel 1967. Lodovico Melzi d’Eril Milano 1820‐Milano 1996. Eredita titolo e possedimenti della famiglia Melzi. Imprenditore, attua (con la Banca Rothshild) nel 1856 la privatizzazione della Società ferroviaria del Lombardo Veneto. Costruisce il palazzo della contrada Cavalchina a Milano (oggi via Manin) avvia in Polesine una importante bonifica della palude. Dopo l’Unità d’Italia promuove lo sviluppo urbanistico del “quartiere Umberto” a Milano “per l’urgente bisogno di abitazioni e per il decoro e il vantaggio che risulterebbero alla nostra Milano”. Alda Merini Milano 1931–Milano 2009. Poetessa e scrittrice, una complessa opera poetica (consacrata con il Premio Librex‐Gugghenheim “Eugenio Montale”) che si accompagna ad una altrettanto complessa esistenza quasi interamente condotta a Milano. Grandi letterati italiani le sono stati amici, da Giorgio Manganelli a Giacinto Spagnoletti a Salvatore Quasimodo. Maria Corti identifica il suo capolavoro in La terra Santa (1993). Ottavio Missoni Ragusa di Dalmazia 1921‐Sumirago 2013. Stilista di moda e atleta nazionale e olimpico. Sette titoli nazionali assoluti in atletica leggera, alle Olimpiadi di Londra nel ‘48 è nella staffetta 4x400. Guerra in Africa, dopo la battaglia di El Alamein prigioniero degli inglesi (4 anni in Egitto). Fonda nel 1953, con la moglie Rosita, la creativa casa di moda Missoni che ottiene successi internazionali fin dagli anni ’60. Nel 1970 una bottega Missoni è a Bloomingdales’s a New York. La prima boutique a Milano è del 1976. Milano gli riconosce la medaglia d’oro al valore civile nel 1979. Giuseppe Missori Mosca 1829‐Milano 1911. Patriota e militare, partecipò a molte battaglie per l’Unità d’Italia. Di fede repubblicana, nel 1960 prese parte alla spedizione dei Mille. A fianco di Garibaldi nella battaglia di Aspromonte contro i Bersaglieri, sempre con Garibaldi nel 1866 alla Bezzecca e nel 1967 a Monterotondo e a Mentana. Salvò la vita a Milazzo a Garibaldi. Generale garibaldino, dopo l’unità fu consigliere comunale di Milano. Città che gli ha intitolato una piazza dietro il Duomo (la statua a cavallo è opera di Riccardo Ripamonti). Morì a Milano travolto sulle rotaie del tram. Arnoldo Mondadori Poggio Rusco (Mantova) 1889–Milano 1971. Dopo editoria locale e scolastica (marchio La Scolastica), fonda a Ostiglia la Mondadori (con la Tipografia Gaetano Franchini di Verona) presto trasferita a Milano. Franchini vuole l’accordo con Bemporad, Mondadori preferisce i Borletti, per garantire credito e sviluppo. Nel ’21 Borletti è presidente e Mondadori consigliere delegato. La scolastica resta base, ma arrivano grandi autori: Brocchi, Panzini, Ada Negri e poi nel ’26 D’Annunzio con la sua Opera Omnia (patrocinata dal re e da Mussolini). Con l’acquisto del Secolo a Milano, posizionato contro il Corriere, il fiancheggiamento del fascismo è avviato e con la biografia di Mussolini (Dux) di Margherita Sarfatti si completa. Negli anni ’30 ciò porterà a posizione dominante nella scolastica. Si apre l’editoria popolare: giallo Mondadori, narrativa straniera, collana Medusa. La guerra non favorisce l’azienda e nel ’43 Mondadori si rifugia in Svizzera con i figli (Alberto è su posizioni antifasciste e nel ’58 fonderà Il Sagggiatore). Il socialista Mondolfo sarà commissario alla Liberazione, ma Mondadori tornerà alla presidenza. Gli Oscar Mondadori (inaugurati da Addio alle armi di Hemingway) segnano – negli ultimi anni di vita dell’editore – grande successo. Ernesto Teodoro Moneta Milano 1833–Milano 1918. Giornalista e patriota, l’unico italiano a ricevere il Premio Nobel per la Pace (1907). Fu direttore (1867‐1895) de Il Secolo (fondato da Edoardo Sonzogno), lavorò per la pace e la giustizia internazionale (rappresentante italiano nell’ International Peace Bureau e presidente del Congresso internazionale sulla Pace in occasione dell’Expo 1906 a Milano). Impegnato negli eventi del Risorgimento, si unì a Garibaldi nell’impresa dei Mille e fu capo di stato maggiore del generale Sirtori nella sfortunata battaglia di Custoza. Eugenio Montale Genova 1986‐Milano 1981. Poeta, giornalista, critico musicale e scrittore italiano, Premio Nobel per la Letteratura nel 1975. A seguito dell’affermazione del fascismo ne prese subito le distanze sottoscrivendo nel 1925 il Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. Visse a Firenze, in periodo di incertezze economiche e complicati rapporti sentimentali; leggendo Dante, Svevo e i classici americani. Nel 1948 si trasferisce a Milano e pubblica Le occasioni e le prime liriche di quelle che formeranno La bufera e altro (che uscirà nel ‘56). Prova subito dopo la guerra ad iscriversi al Partito d'Azione, ma ne esce poco dopo. Trascorre l'ultima parte della sua vita (dal 1948) a Milano. Collaboratore stabile del Corriere della sera e critico musicale del Corriere d'Informazione. Indro Montanelli Fucecchio 1909–Milano 2001. Giornalista, scrittore e storico, firma‐bandiera del Corriere della Sera, lasciato nel 1972 per fondare Il Giornale nuovo e poi La Voce. Nel 1977 subì l’ attentato dalle Brigate Rosse. Declinò nel ‘91 la proposta di Cossiga di nomina a senatore a vita. Opere teatrali e vasta produzione saggistica. Aderì al fascismo. Sottotenente del battaglione coloniale in Etiopia. Corrispondente del Messaggero nella guerra civile spagnola, con articoli sgraditi al regime, per i quali il ministro Bottai lo mandò a dirigere l’Istituto di cultura a Tallin. Nel ’38 al Corriere come inviato di guerra. Dopo il ’43 aderì a Giustizia e Libertà, arrestato dai tedeschi. Sfuggito al carcere, si rifugiò in Svizzera. Tornato al Corriere, diretto da Mario Borsa, finì in “epurazione”, spostato a dirigere la Domenica del Corriere. Di nuovo al Corriere pubblicando con Longanesi, collaborando dal 1954 al Borghese. Della sua monumentale Storia d’Italia (molti i volumi con Mario Cervi) il primo, sulla Storia di Roma, a puntate sulla Domenica. Definendosi anarco‐conservatore ebbe polemiche politiche, tra cui l’uscita dal Corriere nel 1972, accettando l’offerta di Agnelli di scrivere su La Stampa; e poi con Berlusconi – proprietario del Giornale – al momento di “scendere in campo” in politica partitizzando il quotidiano. Ancora al Corriere dopo la chiusura della Voce nel 1995. Giovanni Battista Montini Concesio (Brescia) 1897‐Castel Gandolfo 1978. E’ stato – con il nome di Paolo VI ‐ il 262º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, a partire dal 21 giugno 1963 fino alla morte. È venerabile dal 20 dicembre 2012, dopo che papa Benedetto XVI ne ha riconosciuto le virtù eroiche. Come Arcivescovo di Milano (nominato l’ 1 novembre 1954) seppe risollevare le sorti della Chiesa lombarda in un difficile momento storico, con i problemi economici della ricostruzione, l'immigrazione dal sud, il diffondersi dell'ateismo e del marxismo all'interno del mondo del lavoro. Angelo Moratti Somma Lombardo (Varese) 1909‐Viareggio 1981. Figlio del farmacista di piazza Fontana a Milano, fondatore della Saras, gruppo industriale di raffinazione del petrolio, nei consigli di molte imprese petrolifere e dell’energia, presidente dell’Inter (con successi internazionali), comproprietario del Corriere della Sera negli anni ’70, cavaliere del lavoro. Angelo Motta Gessate 1890‐ Milano 1957. Imprenditore italiano, fondatore dell'azienda alimentare omonima. Proveniente dalla provincia milanese, Motta fu un pasticcere che agli inizi degli anni dieci del XX secolo, si trasferì a Milano per intraprendere l'attività in proprio. Nel 1919 aprì il suo primo forno in via Chiusa, con la produzione del panettone, dolce tipico meneghino. Nel 1948 inizia con la produzione industriale di gelati (Coppa del Nonno e Mottarello). Nel 1934 fonda il Premio della Notte di Natale. Giorgio Muggiani Milano 1887‐Lenno 1938. Pittore italiano e pubblicitario, fondatore dell’Inter. Famiglia di commercianti, agli inizi del secolo inviato in Svizzera, presso l’ Institut auf dem Rosenberg di San Gallo, per la formazione alle future responsabilità. Nel 1914, su richiesta di Mussolini, disegnò la testata del giornale Il Popolo d'Italia. Il senso degli affari unito a vena artistica e creativa, ne fece un pioniere della cartellonistica e dell'illustrazione pubblicitaria e un interprete dello spirito del tempo. Le campagne di Cinzano, Pirelli, Società di Navigazione, Rinascente, Martini (1921), Lazzaroni (1928), Moto Guzzi (1917), Recoaro e Hair Coloring Tonic sono i lavori più famosi. Nel 1908, con 43 soci, fonda il Foot‐ball Club Internazionale Milano, disegnando logo e colore della maglia nerazzurra. Bruno Munari Milano 1907‐Milano 1998. Artista e designer, esponente della fortuna della creatività visuale in ogni campo applicativo (arti visive, design industriale, editoria, cinema). Vasta produzione saggistica e di ricerca. Considerata una “figura leonardesca” per creatività e complessità applicativa. Partecipò in gioventù al futurismo (anche inventando le macchini inutili). A Parigi negli anni ’30, lavorò come grafico in Mondadori, poi art director a Tempo, poi – con Gillo Dorfles e altri – fondò nel 1948 il Movimento Arte Concreta. Viaggi in Giappone negli anni ’60. Realizza prodotti visivi d’avanguardia, crea nel ‘77 un laboratorio per bambini nella Pinacoteca di Brera a Milano.Tra i suoi libri: Teoremi sull’arte (1961), Arte come mestiere (1966), Da cosa nasce cosa (1981), Uno spettacolo di luce (1984). Cesare Musatti Dolo (Venezia) 1897‐ Milano 1989. Psicologo, tra i fondatori della psicoanalisi in Italia. Università di Padova (Matematica, poi Lettere e Filosofia e successivamente la specializzazione in Psicologia sperimentale con Benussi, del cui laboratorio divenne nel ’28 direttore). Nel ’40 professore di filosofia al liceo Parini di Milano. Impegno politico con i socialisti nella Resistenza. Poi a Ivrea fonda il Centro di Psicologia del Lavoro alla Olivetti. Cattedra di Psicologia all’università Statale di Milano dal 1947 per vent’anni. Importante il suo Trattato di Psicoanalisi (1949) e la cura delle edizioni italiane delle opere di Sigmund Freud. Giulio Natta Porto Maurizio (Imperia) 1903–Bergamo 1979. Ingegnere chimico, dopo avere insegnato per due anni a Pavia, a Roma e a Torino, diresse l’Istituto di chimica industriale al Politecnico di Milano, studiando i polimeri a struttura cristallina (fondamentali per le applicazioni della plastica). Premio Nobel per la Chimica nel 1963 per la scoperta dei “catalizzatori di Ziegler‐Natta”. Mario Negri Milano 1891‐Milano 1960. Imprenditore e filantropo italiano. Attivo nell'industria e nel commercio di gioielli si occupò di iniziative rivolte al sociale e allo sviluppo dell'istruzione in campo professionale. Negli anni ‘50 rilevò una modesta industria farmaceutica della quale iniziò ad interessarsi personalmente. A contatto con studiosi dell'istituto di farmacologia dell'Università di Milano. Alla sua morte lasciò per testamento una parte del patrimonio all'Università di Milano per costituire un istituto di ricerca farmacologica, che divenne l'attuale Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri". Bob Noorda Amsterdam 1927‐Milano 2010. Grafico e designer. A Milano dal ’54, lavora per Pirelli e Rinascente. Nel ’64 (con Franco Albini e Franca Helg) fa l’archigrafia della Metropolitana Milanese (Compasso d’oro). Fonda con Massimo Vignelli Unimark International che realizza corporate identity di grandi imprese italiane. Suo il simbolo di Regione Lombardia (1970). Gaetano Osculati San Giorgio al Lambro 1808‐Milano 1894. Esploratore, cartografo e botanico italiano. Conoscitore ed esploratore delle Americhe. Fu il primo italiano ad attraversare tutta l'Amazzoni. Per questo venne soprannominato Il Marco Polo del Brasile. Durante gran parte della sua vita ha viaggiato in Asia e nelle Americhe. Wanda Osiris (Anna Menzio) Roma 1905‐Milano 1994. Attrice, cantante e soubrette italiana del teatro di rivista nel periodo anni trenta‐cinquanta. A Milano nel 1940 uscì da un astuccio di profumo in Tutte donne; a Roma nel 1944 recitò per la prima volta con Carlo Dapporto, in Che succede a Copacabana, nel 1945 in L'isola delle sirene e La donna e il diavolo. Dopo la liberazione, di nuovo a Milano e sempre con Dapporto regina del Gran varietà. Nel 1946 nella compagnia teatrale di Garinei e Giovannini. Si stava meglio domani e Domani è sempre domenica, prima rivista italiana dove la Wandissima usciva come Venere da una conchiglia. Sul finire degli anni quaranta, la Osiris diventò la regina dei salotti e del Teatro Lirico. Franco Parenti Milano 1921‐Milano 1989. Attore, regista e autore televisivo italiano. Nel 1940 debutta come attore nella compagnia Merlini‐Cialente, nel 1941 fonda il gruppo Il palcoscenico con Paolo Grassi, nel 1946 recita nella compagnia Navarrini‐Rol. Dal 1947 al 1949 è al Piccolo di Milano. Interpreta Moscone nel Il mago dei prodigi di Caldéron, Brighella nell'Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni e Milordino ne I giganti della montagna di Pirandello. Negli anni ’50 e ’60 recita nei maggiori teatri. Torna al Piccolo a Milano dal ’69 al ’71. Nel 1972 fonda il Salone Pier Lombardo (oggi Teatro Franco Parenti) con Andrèe Ruth Shammah, Testori e Isella, in cui lavora a molti spettacoli. Giovanni Pesce Visone (Alessandria) 1918‐Milano 2007. Militante comunista, partecipò alla guerra civile spagnola nelle Brigate internazionali guidate da Luigi Longo, deportato a Ventotene durante il regime fascista, liberato nel ’43 fece parte dei GAP a Torino e a Milano, uno dei più coraggiosi “guerriglieri urbani” della Resistenza contro i repubblichini e i nazisti. Insignito di medaglia d’oro al valor militare, consigliere comunale di Milano per il PCI dal 1951 al 1964. Francesco Maria Piave Murano (Venezia) 1810‐Milano 1876. Cominciò e interruppe la carriera ecclesiastica. Studiò a Roma e nel 1842 divenne direttore degli spettacoli della Fenice di Venezia e aprì la collaborazione con la Scala, di cui fu “poeta ufficiale” dal 1859 al 1867. Scrisse 10 libretti con Giuseppe Verdi, tra cui Rigoletto, La Traviata e La Forza del Destino. Italo Pietra Godiasco 1911‐Ponte Nizza 1991. Ufficiale degli Alpini in Abissinia e in Albania. Comandante partigiano nel Oltrepò pavese. Collaboratore della stampa socialista, inviato de L’Illustrazione italiana e del Corriere della Sera. Ha diretto a Milano Il Giorno dal 1960 al 1972 e a Roma Il Messaggero dal 1974 al 1975, individuando e lanciando giornalisti divenuti famosi. Ha scritto libri tra cui Mattei, la pecora nera , Moro, fu vera gloria? , I tre agnelli. Giovanni Battista Pirelli Varenna 1848–Milano 1932. Ingegnere, imprenditore, senatore del Regno, presidente della Confindustria. Brevettando un particolare sviluppo della gomma fondò la sua azienda, continuata dai figli e sviluppatasi internazionalmente. Leopoldo Pirelli Velate 1925‐Portofino 2007. Per 50 anni nella società Pirelli (gomma, pneumatici e cavi), nipote del fondatore Giovanni Battista Pirelli. Laureato in ingegneria meccanica nel 1950 resta fino al 1996 alla guida dell’azienda. Tra i rinnovatori di Confindustria negli anni ’70. Portò nel ’68 la settimana lavorativa a cinque giorni e le ferie scaglionate. Cavaliere del Lavoro nel 1977. Gian Domenico Pisapia Caserta 1915‐Milano 1995. Laureato in Giurisprudenza nel 1935 e in Filosofia nel 1938, rinunciò alla carriera nell’Avvocatura dello Stato per non giurare al PNF (Partito Nazionale Fascista). Avvocato penalista di grande fama, fu professore di Diritto e procedura penale prima a Modena e poi, dal 1961 al 1985, a Milano. Presidente della commissione ministeriale che elaborò nel 1988 l’attuale codice di procedura penale. Avvocato in processi di risonanza nazionale, collaborò con i Ministri della Giustizia Conso e Vassalli. Molte le opere scientifiche in materie giuridiche. Fernanda Pivano Genova 1917‐Milano 2009. Traduttrice, scrittrice e giornalista. Studia a Torino. Ebbe come supplente di italiano Cesare Pavese (che l’avvicinò alla letteratura americana) e come compagno di ginnasio Primo Levi (con cui condivise la sorte della non‐ammissione alla maturità, per temi di italiano giudicati “non idonei”). Diploma in pianoforte a Torino nel 1940. Prima traduzione l’Antologia di Spoon River per Einaudi nel ‘43. Sposa nel ‘49 Ettore Sottsass e si trasferisce a Milano. Nel ‘56 primo viaggio negli USA. Traduce grandi scrittori americani. Molti premi per giornalismo e traduzione. Amilcare Ponchielli Paderno (Cremona) 1834‐Milano 1886. Ricevette la rima istruzione musicale dal padre organista. A nove anni superò l’esame di ammissione al Conservatorio di Milano, diplomato nel 1854. Un felice esito al Teatro dal Verme dei Promessi Sposi con libretto riveduto da Emilio Praga. Sposato con la cantante lirica Teresina Brambilla, si trasferisce a Milano. Nel 1876 debutta alla Scala con La Gioconda. Ottiene la cattedra di composizione al Conservatorio di Milano (tra i suoi allievi Puccini e Mascagni). Ettore Ponti Gallarate (Varese) 1855‐Biumo Superiore (Varese) 1919. Figlio di facoltoso industriale tessile. Scuola ufficiali a Genova poi in Europa per studiare industrie tessili, aziende agricole e organizzazione sanitaria. Politicamente liberale, in Consiglio comunale a Milano dal 1881, membro di associazioni, consorzi e imprese. Utilizza parte dell’eredità per costruire padiglioni all’Ospedale Maggiore di Milano. Senatore del Regno dal 1900, nel cda della Società Anonima Meccanica Lombarda (aerei della guerra italo‐turca). Dal 1905 al 1909 è Sindaco di Milano. Tra le realizzazioni la costruzione del centro urbano di Martirano Lombardo che accoglie le popolazioni terremotate di Martirano (1905). Gio (Giovanni) Ponti Milano 1891–Milano 1979. Architetto e designer tra i maggiori del secolo XIX. Professore (dal 1936 al 1961) alla Facoltà di Architettura, progettista – tra moltissime opere ‐ del Grattacielo Pirelli e del Palazzo Eiar (poi Rai) a Milano, fondatore della rivista Domus. Dagli anni ’20 rielabora la strategia del design industriale e collabora con Richard Ginori. Carlo Porta Milano 1775–Milano 1821. Il maggior poeta dialettale milanese. Manzoni compose per lui versi in milanese. Stendhal gli fu amico. Opere più significative: Desgrazzi de Giovannin Bongee (1812); Prineide (1815), in forma anonima, contro i politici corrotti; La Ninetta del Verzee (1815). Tra le sue opere minori anche una traduzione in milanese (incompiuta) della Divina Commedia. Gaetano Previati Ferrara 1852‐Lavagna 1920. Da Ferrara a Milano nel 1876 per frequentare l’Accademia di Brera, in contatto con gli ambienti della Scapigliatura, ma dal 1821 aderente al Divisionismo e ai temi dei Simbolisti. Nei primi vent’anni del secolo espone a Parigi, a Venezia, a Genova e a Milano. Tra le sue opere più importanti La maternità (1890), Madonna dei gigli (1893), Re sole (1900). Salvatore Quasimodo Modica 1901‐Napoli 1968. Poeta, traduttore, esponente di rilievo dell’Ermestismo, Premio Nobel per la Letteratura nel 1959. Figlio di un capostazione, infanzia in giro per la Sicilia (compreso la Messina del terremoto del 1909, città in cui si diploma e in cui conosce Giorgio La Pira, stringendo duratura amicizia). A Roma dal ‘19 Giovanni Raboni Milano 1932‐Fontanellato (Parma) 2004. Poeta, scrittore e giornalista. Figlio di un funzionario del Comune, di famiglia cattolica sfollata a Sant’Ambrogio Olona per i bombardamenti, riceve dal padre passione per la letteratura europea dell’Ottocento, che legge da ragazzo come legge le novità. Liceo a Milano, legato a Vittorio Sereni, scopre le riviste culturali e politiche degli anni ’50. Studia Giurisprudenza, è segretario di redazione di Aut Aut (diretta da Enzo Paci). Scrive sul Corriere della Sera. Prime raccolte di poesia negli anni ’60 (la prima Il catalogo è questo). Negli anni ’80 nel comitato direttivo del Piccolo Teatro, scrive testi teatrali. Premio Viareggio nel ’93 per la poesia e altri riconoscimenti. Eugenio Radice Fossati Erba 1910‐Milano 2000. Conte e proprietario terriero, dal 1958 al 1969 presidente della Camera di Commercio di Milano, negli anni ’50 consigliere per il Partito Liberale Italiano al Comune di Milano, grande conoscitore della città e della comunità milanese. La sua biografia (curata da Francesco Samorè) Un gentiluomo visionario nella Milano del Novecento. Franca Rame Villastanza di Parabiago (Milano) 1929‐Milano 2013. Attrice teatrale, drammaturga, parlamentare. Figlia d’arte, tradizione del teatro dei burattini, scritturata dal 1950 nella compagnia di Tino Scotti (Ghe pensi mi, di Marcello Marchesi). Sposa Dario Fo in Sant’Ambrogio a Milano nel 1954, con lui fonda la compagnia nel ’58. Nel 1962 presenta con Fo Canzonissima in Rai (sostituiti per uno sketch sulla sicurezza nel lavoro da Sandra Mondaini e Tino Buazzelli). Fo‐Rame uscirono dal circuito ETI nel ’68 realizzando il gruppo La Comune. Sostenne Soccorso Rosso Militante e partecipò al movimento femminista. A teatro anche su testi propri (Tutta casa, letto,chiesa), stuprata nel 1973 (tema de Lo stupro del 1981). Mise in scena con Dario Fo Mistero Buffo e altre rappresentazioni. Interprete di film. Senatrice nel 2006 per Italia dei Valori, lasciò il Parlamento due anni dopo. La sua autobiografia Una vita all’improvviso nel 2009. Achille Ratti Desio 1857‐Città del Vaticano 1939. 259° pontefice della Chiesa Cattolica, seminari a Seveso e a Monza, maturità al liceo Parini di Milano, terziario francescano, studi teologici al Seminario Maggiore di Milano, sacerdote a Roma dal 1879. Prefetto della Biblioteca Ambrosiana dal 1907, studioso di storia ecclesiastica, tre lauree, passione letteraria (Dante e Manzoni), collaboratore del geologo Don Giuseppe Mercalli. Professore di Matematica al Seminario minore, docente di ebraico, cappellano del Cenacolo di Milano. Rigido nelle posizioni del confronto tra cattolici e liberali, fondò nel 1907 la rivista Il Rinnovamento. Appassionato alpinista, scalò il Cervino e il Monte Bianco. Prefetto della Biblioteca Vaticana dal 1914, poi nunzio apostolico in Polonia e Lituania. Gettò le basi del futuro concordato concluso in Lettonia, dal 1921 arcivescovo di Milano. Nel 1922 , eletto Papa, realizzò numerose encicliche in un periodo storico complesso per le relazioni con il nazismo, il fascismo, il comunismo e la guerra civile spagnola. Giulio Ricordi Milano 1840‐Milano 1912. Editore milanese (Casa Ricordi fondata dal padre, diretta dal 1888 al 1912). Soprattutto noto per essere stato l’editore di Verdi, Ponchielli, Puccini, Catalani e Giordano. Realizzò periodici musicali e opere di grande rilievo culturale, quali La biblioteca del pianista, L’Opera Omnia di Frydryk Chopin e L’Arte musicale in Italia. Dino Risi Milano 1916–Roma 2008. Regista e sceneggiatore, tra i protagonisti della commedia all’italiana. Laureato in Medicina a Milano. Leone d’oro alla carriera (2002). Maggiori successi: Il sorpasso (1962), In nome del popolo italiano (1971), Profumo di donna (1974). Angelo Rizzoli Milano 1889‐Milano 1970. Imprenditore, editore, produttore cinematografico. Fondatore della Rizzoli editore. Cresciuto in orfanotrofio (Martinitt), inizia a 20 anni con una rivista popolare (Novella) l’attività editoriale con significative collane di alta divulgazione e molte testate. La Cineriz produrrà importante cinema italiano dagli anni ’30 agli anni ’70 (tra cui La dolce vita di Fellini e Deserto rosso di Antonioni). Ernesto Nathan Rogers Trieste 1909‐Gardone Riviera 1969. Architetto, laureato al Politecnico di Milano in cui fu professore di ruolo in età avanzata, fondò (con Barbiano di Belgioso, Peressutti e Banfi) lo Studio BBPR nel 1932. Nel ’39 in Svizzera per sfuggire alle persecuzioni razziali, fece parte del movimenti resistenziale di Giustizia e Libertà. Banfi morì a Mauthausen e Belgojoso fu deportato. Direttore di Quadrante (’33‐’36), Domus (’46‐’47) e Casabella (’53‐’65), i suoi editoriali sono specchio di una visione dell’architettura ispirata da Husserl e da Dewey. Allevò una generazione di noti architetti (Rossi, Gregotti, Aulenti, Stoppino, Canella. De Carlo). Significative pubblicazioni (Esperienze di architettura, Editoriali di architettura) e progetti come la Torre Velasca a Milano. Lalla (Graziella) Romano Demonte (Cuneo) 1906‐Milano 2001. Poetessa, scrittrice, giornalista. Pronipote del matematico Giuseppe Peano, primo amore la pittura (allieva di Casorati), allieva di Lionello Venturi a Torino (si laurea sullo Stil Novo), amica di Soldati, Antonicelli, Pavese. Attiva nella Resistenza in Giustizia e Libertà, incoraggiata da Montale a pubblicare poesia (1941 l’esordio con Fiore, Frassinelli), Pavese le commissiona traduzioni di Flaubert. Dal dopoguerra a Milano, avvia la scrittura di narrativa (1951, Le metamorfosi). Successo nel 1964 con La penombra che abbiamo attraversato. Scrive su Corriere, Giorno e Giornale, nel 1976 è consigliere comunale indipendente di sinistra a Milano. L’ultima opera Diario Ultimo esce postuma a cura di Antonio Ria. Nicola Romeo Sant’Antimo (Napoli) 1876‐Magreglio 1938. Ingegnere e imprenditore, laureato a Napoli, studi di ingegneria elettronica in Germania e in Francia, rifiutò il posto di capostazione a Tivoli fino a trovare un posto di promotore delle tranvie elettriche in Italia della società inglese Robet Blackwell. Diresse la filiale italiana, poi fondò nel 1906 la Nicola Romeo&C. con successo nel segmento dei materiali rotabili e nei macchinari. Nel 1915 proprietario della ALFA (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), al Portello, convertendola alla produzione bellica e trasformandola in Alfa Romeo. Nacque la Torpedo con cui vinse la prima di dieci Targa Florio. L’azienda produceva anche locomotive a Saronno e aeroplani a Pomigliano d’Arco. Lasciò l’impresa nel 1928. Dal 1929 senatore del Regno. Medardo Rosso Torino 1858‐Milano 1928. Scultore esponente dell’Impressionismo, a Milano dall’età di 12 anni, Accademia di Brera e partecipe della Scapigliatura. Lavorò con cera, gesso, bronzo, terracotta. Esposizioni a Parigi (Esposizione Universale del 1889) e Vienna, busti per il Cimiero Monumentale. Influenzò molti artisti italiani (Boccioni, Carrà, Manzù). Celebri le sue opere dedicate ai bambini. Nino Rota (Giovanni Rota Rinaldi) Milano 1911‐ Roma 1979. Musicista e compositore per il teatro, il balletto e per il cinema, con celebri colonne sonore (Il padrino, Amarcord, Rocco e i suoi fratelli, Casanova, Assassinio sul Nilo, eccetera) che gli hanno portato importanti premi (Oscar. Golden Globe, David di Donatello). Conservatorio Verdi a Milano, poi a Roma con Alfredo Casella a Santa Cecilia. Negli anni ’30 negli USA poi laurea a Milano in Statale con tesi in storia della musica. Insegna nei Licei musicali e al Conservatorio di Bari (direttore nel 1950). Morto dopo aver composto la colonna sonora di Prova d’orchestra di Federico Fellini. Giorgio Rumi Milano 1938‐Milano 2006. Storico di formazione cattolica‐liberale, ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia della Statale di Milano, con rilevanti studi su la politica estera fascista, i cattolici tra fascismo e democrazia, liberali e moderati dopo l’Unità, cattolici e modernizzazione, Milano e la Lombardia nelle relazioni internazionali (“con la schietta convinzione dell’italianità come ragione storica e scelta etico‐
politica”, come ha ricordato Giuseppe Galasso). Collaboratore di grandi testate (Corriere della Sera, Sole‐24 ore, Avvenire), tra il 2003 e il 2005 consigliere di amministrazione della RAI. Edilio Rusconi Milano 1916‐Milano 1996. giornalista, scrittore, editore, produttore cinematografico. Laureato in Lettere alla Cattolica, chiamato da Rizzoli a dirigere Oggi nel 1945 (fino al 1956), portato al primato tra i settimanali. Poi a metà degli anni ’50 – acquistate le riviste Gioia e Rakam – avviò l’attività editoriale e un nuovo settimanale (Gente). Poi molte altre riviste e collane di libri. Nell’84 nel settore dei quotidiani con La Notte. La Rusconi Film ha prodotto solo quattro film (con Salce, Rossellini, Visconti e Del Balzo). Avviò anche attività televisiva (Italia 1) poi ceduta a Berlusconi. Cavaliere del Lavoro. Piero Sacerdoti Milano 1905‐Sankt Moritz 1966. Dirigente d'azienda e direttore generale della RAS‐Adriatica di Sicurtà dal 1949 alla morte, riferimento rilevante del mondo assicurativo e della vita economica e sociale della città e del Paese, introducendo molte innovazioni nel settore. Di famiglia ebraica, perseguitato e rifugiato in Svizzera dopo l'8 settembre del '43 dove insegna Diritto amministrativo a Ginevra. Docente di Diritto del lavoro all’Università degli Studi a Milano dal 1954. Aligi Sassu Milano 1912 – Pollença (Spagna) 2000. Di famiglia paterna sarda e socialista, in amicizia con Carlo Carrà, avvicinatosi al futurismo milanese, partecipa alla Biennale di Venezia nel 1928 per invito di Marinetti. Amico di Bruno Munari e Giacomo Manzù, vasta produzione a Milano, poi soggiorno a Parigi. Arrestato per complotto antifascista, graziato nel '38, riprende la pittura nel '41. Sua l’illustrazione dei Promessi Sposi nel 1943. Soggiorni in Francia e Spagna. Ha donato 350 opere alla città di Lugano, dando vita alla Fondazione Sassu. Giorgio Scerbanenco Kiev 1911‐Milano 1969. Scrittore e giornalista ucraino ma di madre italiana, in Italia da ragazzo (prima Roma e poi Milano) per la morte del padre ucciso nella rivoluzione russa, senza studi, dopo diversi mestieri giunse all’editoria. Da correttore di bozze a redattore, a scrittore. E’ considerato il maestro di tutti i giallisti italiani, con moltissime opere all’attivo (racconti, romanzi e oggi antologie) e riconoscimenti nazionali e internazionali. Giovanni Virginio Schiaparelli Savigliano 1835‐Milano 1910. Astronomo e storico della scienza, noto per gli studi su Marte, accademico dei Lincei, senatore del Regno d'Italia, fece molteplici scoperte scientifiche (asteroidi, crateri e canali con il suo nome sulla Luna e su Marte). Pubblicazioni principali La vita sul pianeta Marte e Le stelle cadenti. Ildefonso Schuster Roma 1880‐Venegono Inferiore 1954. Sacerdote benedettino, laureato in Filosofia al Collegio Pontificio di S. Anselmo, cardinale e arcivescovo di Milano nominato da Pio XI dal 1919 al 1954, proclamato beato nel 1985 da Papa Giovanni Paolo II (dopo la riapertura della tomba in cui il corpo risultava intatto). Perseguì il progetto di “cristianizzazione del fascismo” che, dopo le leggi razziali (condannate per “ideologia neo‐pagana”), abbandonò. Tentò la mediazione sulla sorte di Mussolini proponendo la consegna su sua responsabilità agli Alleati. Amatore Sciesa Milano 1814‐Milano 1851. Popolano e tappezziere milanese, arrestato dalla polizia austriaca il 30 luglio 1851 per avere affisso manifesti rivoluzionari in via Spadari. Per la legge sullo stadio d'assedio fu ‐ sproporzionatamente ‐ condannato a morte per impiccagione. Fatto passare sotto le finestre di casa per indurlo a svelare i complici, pronunciò la famosa e storica frase "Tiremm innanz". Causa il decesso del boia, fu fucilato. Ettore Sottsass Innsbruck 1917‐Milano 2007. Architetto (figlio di architetto) e designer, laureatosi al Politecnico a Torino nel ’39, designer a Milano dal 1947. Inizia collaborazione con Olivetti nel 1958 nel disegno dei computer, collaborando con Marcello Nizzoli di cui prenderà il posto di capo del design. Disegna macchine importanti dell’azienda (Compasso d’oro 1959). Partecipa nel ’72 a mostra sul design italiano al MOMA. Fonda nell’80 un suo studio e con altri (tra cui Branzi, De Lucchi, Isozaki) Memphis nell’81. Molteplici interessi artistici e molte personali nel mondo. Angelo Sraffa Pisa 1865‐Rapallo 1937. Eminente giurista, fondatore del moderno diritto commerciale italiano, professore di Diritto Commerciale a Macerata, Parma, Torino. Rettore all’Università Bocconi dal 1919 al 1926. Antifascista (il figlio Piero fu valente economista marxista, amico di Gramsci ma anche di Mattioli, messo in cattedra dal padre) fu aggredito davanti all’Università nel 1922, con le scuse poi di Mussolini. Per questa vicenda preferì lasciare il rettorato. Membro della Accademia dei Lincei, fondatore e direttore di Rivista del diritto commerciale. Albe Steiner Milano 1913‐ Raffadali 1974. Nipote di Giacomo Matteotti, studia grafica, design, pittura e fotografia. Prima mostra nel 1940 in Triennale. Impegnato nella Resistenza nel Partito Comunista, legato a Elio Vittorini diventa grafico della rivista Il Politecnico. In Messico dal ’46 al ’48, torna a Milano e insegna alla Scuola Grafica Rinascita, tra i capiscuola dell’Umanitaria. Lavora per le maggiori riviste di settore, per giornali politici (L’Unità) per Pirelli e Olivetti. Art director della Rinascente. Stendhal (Marie‐Henri Beyle) Grenoble 1783‐Parigi 1842. Studioso d’arte e musica e dell’Italia (biografie e libri di storia), firmò il testo Roma, Napoli, Firenze con lo pseudonimo di Stendhal (la città tedesca di Winkelmann). Con i romanzi Il rosso e il nero (1830) e La Certosa di Parma (1839) tra i maggiori francesi del XIX secolo. Console di Francia in Italia assiduo a Milano soprattutto dal 1814 al 1821 frequentando gli ambienti intellettuali della Città. Giorgio Strehler Trieste 1921–Lugano 1997. Regista. Fondatore – insieme a Paolo Grassi e a Nina Vinchi – del Piccolo Teatro della Città di Milano nel 1947. Nel 1990 fonda, con Jack Lang, l’Unione dei teatri d’Europa. Senatore socialista della Repubblica e parlamentare europeo. Al Senato eletto con la Sinistra indipendente. Emilio Tadini Milano 1927‐Milano 2002. Pittore, scultore e poeta. Presidente della Accademia di Brera dal 1997 al 2000. Ha iniziato la carriera scrivendo sul Politecnico di Elio Vittorini. Nel 2001 la sua retrospettiva a Milano. Critico d’arte e letteratura del Corriere della Sera. Ha lasciato dipinti, saggi, romanzi e raccolte di poesia. Walter Tobagi San Brizio di Spoleto 1947‐Milano 1980. Giornalista e scrittore, nato in Umbria e trasferito a Bresso (padre ferroviere), redattore del giornale degli studenti del Liceo Parini La Zanzara, continua il giornalismo a Milano (Avanti!, Avvenire, Corriere d’Informazione e Corriere della Sera). Impegnato in analisi del terrorismo (morte Feltrinelli, caso Calabresi, iniziative militari delle BR), è in trincea professionale e civile negli anni di piombo. Scrive sul giudice Alessandrini assassinato da Prima Linea (Vivere e morire da giudice a Milano). Impegnato nell’associazionismo professionale riformista. Assassinato il 18 maggio 1980 a Milano da un commando della Brigata XXVIII marzo i cui componenti – di estrazione borghese e orientati all’estrema sinistra – vengono processati nel 1983. Giuseppe Toeplitz Varsavia 1866‐Sant’Ambrogio Olona 1938. Dirigente d’azienda e banchiere, di origine polacca, cittadino italiano dal 1912. Studia ingegneria a Gand e Aquisgrana, a Genova nel 1890 collabora con la Banca russa per il commercio. Assunto a Milano dalla Banca Commerciale ne diventa vice‐
direttore, sostituisce nel 1915 il cugino Otto Joel ai vertici della banca che lascia per origini tedesche incompatibili con clima nazionalistico di guerra. E’ amministratore delegato fino al 1933 (sostituito da Raffaele Mattioli). La sua villa vicino a Varese è ora adibita a polo universitario dell’Insubria. Giovanni Testori Novate Milanese 1923‐Milano 1993. Scrittore, drammaturgo e critico letterario e d’arte. Formazione cattolica, Manzoni, Caravaggio e la pittura lombarda tra i riferimenti valoriali. Dal 1954 pubblica narrativa con Einaudi. Poi il ciclo I segreti di Milano con al centro vicende umane delle periferie. Sperimentatore linguistico, con la trilogia Conversazione con la morte, Interrogatorio a Maria, Factum est (dal ’78 all’81) si orienta verso Comunione e Liberazione. Dal 1977 ha collaborato al Corriere della Sera. Arturo Toscanini Parma 1867–New York 1957. Tra i maggiori direttori d’orchestra al mondo, autorevole interprete di Verdi e Wagner. Iniziò la collaborazione alla Scala nel 1898, in esilio per antifascismo tornò a dirigere a Milano nel 1945 dopo la Liberazione. E’ sepolto al Monumentale. Wally Toscanini Milano 1900‐Roma 1991. Figlia secondogenita di Arturo Toscanini, vita dedicata alla memoria del padre e al culto del Teatro alla Scala, fondando nel 1943 la associazione Amici della Scala sollecitando la società milanese a sostenere il teatro, in quegli anni per la ricostruzione (mantenendo anche rapporti con gli ambienti della Resistenza) e in seguito per mantenere il livello di eccellenza. Stretta collaboratrice di don Gnocchi a favore dei piccoli mutilati di guerra. Eugenio Tosi Busto Arsizio 1864‐Milano 1929. Cardinale e arcivescovo di Milano dal 1922 al 1929. Nella congregazione degli Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo, vicario parrocchiale nella sua città di nascita poi vicario generale a Rimini, vescovo di Squillace,vescovo a Andria e poi a Milano succedendo al card. Ferrari e nominato cardinale da Pio XI. Si prodigò per il Seminario lombardo a Roma e per quello di Venegono inferiore. Ernesto Treccani Milano 1920‐Milano 2009. Pittore, figlio del sen. Treccani (fondatore dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana),da giovanissimo in ambienti di avanguardia e antifascisti. Fondatore (a 18 anni) e direttore di Corrente, nelle cui botteghe espone le prime opere. Impegnato nella Resistenza, prima mostra personale a Milano nel 1949. Segue per anni temi civili, promuove negli anni ’70 la Fondazione Corrente. Milano gli dedica un’antologica a Palazzo Reale nel 1989. Cristina Trivulzio di Belgiojoso Milano 1808–Milano 1871. Patriota, attiva nel Risorgimento milanese, scrittrice, giornalista, editrice di giornali. Dopo vaste relazioni internazionali, sostenne a Parigi la Gazzetta Italiana, fondò il periodico Ausonia, operando per il sostegno francese alla causa risorgimentale italiana e partecipando alle Cinque giornate milanesi. Nicola Trussardi Bergamo 1942‐Milano 1999. Assume la guida della azienda familiare di guanti (1970), trasformandola in uno dei grandi marchi della moda. Realizza gli interni dei vettori Alitalia e delle auto Alfa Romeo. Disegna le divise degli atleti olimpici italiani (1988). Filippo Turati Canzo 1857–Parigi 1932. Giornalista, politico, leader del Socialismo italiano, di orientamento riformista. Deputato dal 1896, in esilio a Parigi dal 1926, dopo una rocambolesca fuga organizzata da Oxilia, Olivetti, Parri, Pertini e Rosselli. Le spoglie tornarono al Monumentale a Milano nel 1948. Molte le sue opere di analisi politica e storica, tra cui il libretto dell’Inno dei lavoratori italiani musicato nel 1889. Davide Maria (Giuseppe) Turoldo Coderno (Friuli) 1916–Milano 1992. Religioso e poeta, a Milano nel 1940 su invito del card. Schuster predicatore in Duomo, laureato in filosofia alla Cattolica, collaboratore della resistenza milanese (periodico clandestino L’Uomo). Fondò – con Camillo De Piaz – il Centro culturale Corsia dei Servi sostenendo anche il progetto di Nomadelfia (Carpi). Allontanato da Milano negli anni ’50, tornò poi a Firenze e a Udine. Autore di saggi e raccolte poetiche. Giorgio Valerio Milano 1904‐Milano 1979. Direttore amministrativo della Edison dal 1936, ne fu presidente e amministratore delegato negli anni ’60 operando nel ’66 la fusione che portò alla nascita della Montedison. Cavaliere del Lavoro. Leo Valiani (Leo Weiczen) Tripoli 1909‐Milano 1999. Cresciuto a Fiume sotto l’impero austriaco, al confino a Ponza per antifascismo dal 1928, aderì al Partito Comunista, poi fuggì in Francia, ruppe con il PCI e aderì a Giustizia e Libertà. Finito in campo di concentramento, alto esponente del Partito d’Azione e – insieme a Sandro Pertini – dell’insurrezione di Milano. Giornalista al Corriere della Sera, storico di vaglia, deputato repubblicano, senatore a vita dal 1980. Giuseppe Verdi Le Roncole (Parma) 1813–Milano 1901. Il più celebre compositore italiano. Si stabilì a Milano nel 1832 e nel 1839 rappresentò la sua prima opera alla Scala. Con Nabucco (1842) ebbe fama internazionale. Rigoletto, Il trovatore e La Traviata costituiscono la sua “trilogia popolare”. Sostenitore dei moti risorgimentali e deputato nel primo Parlamento unitario. Orio Vergani Milano 1898‐Milano 1960. Giornalista, fotografo e scrittore. Un maestro del giornalismo sportivo e del fotogiornalismo. Per 35 anni al Corriere della Sera. Fondatore a Milano della Accademia nazionale della Cucina. Fondatore del Premio Bagutta. Padre dei giornalisti del Corriere Guido e Leonardo Vergani. Luchino Visconti di Modrone Milano 1906–Roma 1976. Sceneggiatore e regista cinematografico e teatrale, considerato tra i padri del neorealismo italiano. Discendente della famiglia Visconti,avvia la carriera nel cinema a Parigi con Jean Renoir. Legato al Partito Comunista. Il suo primo film Ossessione (1942). I maggiori successi: Bellissima (1951), Senso (1954), Rocco e i suoi fratelli (1960), Il Gattopardo (1962), Morte a Venezia (1971), Ludwig (1972). Elio Vittorini Siracusa 1908–Milano 1966. Scrittore, traduttore ed editore (collane editoriali in Bompiani e in Mondadori e consulente di Einaudi). Direttore de l’Unità a Milano nel 1945 e della rivista Il Politecnico. Importante il suo contributo per la conoscenza degli scrittori americani contemporanei in Italia. Tra i suoi libri principali Il Garofano rosso e Conversazione in Sicilia. Adolfo Wildt Milano 1868‐Milano1931. Primo dei sei figli del portinaio di Palazzo Marino, con la terza elementare va a bottega dallo scultore Giuseppe Grandi, svolge mansioni di fatica ma apprende da noti scultori lombardi. Segue a Brera la Scuola d’arte applicata e trova una condizione retributiva stabile in cambio di opere. Da qui una carriera complessa, tra Milano, Venezia, la Romagna, il sostegno di personalità nazionali rilevanti (da D’Annunzio a Margherita Sarfatti) che, oltre alla notorietà, portano anche risorse. Si cimenta con il busto del Duce e monumenti ai Caduti. Lo stile della “lucidatura” del marmo gli è caratteristico. Marco Zanuso Milano 1916‐Milano 2001. Architetto, designer, urbanista. Tra i padri del design industriale (nuovi materiali e tecnologie degli oggetti di uso comune). Direttore delle riviste Domus e Casabella, presidente della Associazione per il Disegno industriale. Ha insegnato trent’anni al Politecnico di Milano (1961‐1991). Ha collaborato con Richard Sapper per Brionvega e con Cini Boeri nel campo dell’architettura di interni. Molti riconoscimenti (tra cui sette Compassi d’oro). Una grande donna in una delicata transizione storica Bianca Maria Visconti Sforza Settimo Pavese 1425–Melegnano 1468. Figlia di Filippo Maria Visconti, che non ebbe eredi maschi, sposa di Francesco Sforza (capo della dinastia che subentrò ai Visconti per volere popolare) e madre di Galeazzo Maria Sforza e Ludovico Maria Sforza detto il Moro. Svolse – in anni cruciali per la vita di Milano ‐ attività diplomatica, politica e culturale di grande rilievo. Sepolta nel Duomo di Milano, città che le ha dedicato un viale importante cha la ricorda solo per nome. 
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