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“Luci” nel mistero - I fatti della domenica

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“Luci” nel mistero - I fatti della domenica
SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale
di Siracusa n.2/2003
diretto da
Salvo Benanti
Flash
I FATTI ONLINE: www.ifattidelladomenica.it
FONDATO NEL
1988
Supplemento 74
al n° 40/2011
lunedì
19 dicembre 2011
I morti dell’amianto? Fregati!
Cancellati causa di servizio, pensione privilegiata e l’equo indennizzo.
Con Berlusconi ci sarebbe stato il finimondo, oggi invece tutti zitti
L'art.6 della manovra Monti cancella la causa di servizio,
la pensione privilegiata e l'equo indennizzo per chi si ammala al lavoro nel settore pubblico. Di botto vengono cancellate cause di servizio ed equo indennizzo. Che tradotto
in soldoni, lascia senza tutela e senza speranza di vedersi
riconosciuto in giudizio un equo risarcimento le persone
che si sono ammalate al lavoro. Col governo Berrlusconi ci
sarebbe stata la rivoluzione per le strade. Qui
tutti zitti. Censura totale. Unico deputato siracusano a votare contro
il siracusano Pippo
Gianni (nella foto
mentre annuncia il suo
voto negativo)
I casi sono tanti, migliaia, in particolare
per due categorie: coloro che vengono fatti
oggetto di mobbing sul
posto di lavoro e coloro che si ammalano per
essere stati a contatto
con l'amianto. Cgil,
Cisl e Uil, per oggi,
lunedì 19 dicembre, hanno indetto uno sciopero del settore
pubblico contro la manovra Monti, ma non appare nessun
riferimento all'articolo 6 nei comunicati della mobilitazione. Anche su tutti i principali quotidiani nazionali non c'è
traccia della norma. Ma la gravità della decisione, che salva solo i dipendenti pubblici del '' comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico'', pare passare inosservata.
Gli istituti tagliati sono tipici del rapporto di pubblico impiego. La causa di servizio è costituita dalla sussistenza di
un rapporto di causalità tra la prestazione lavorativa effetSchizzoide e canino l’agire della nostra
classe politica. Che c’entrano i cani con i
matti? C’entrano nella misura in cui i cani
prevalgono nelle relazioni affettive fra persone. Per varie ragioni: solitudine, amore
per gli animali, sicurezza personale. È
l’egoismo dilagante tuttavia che fa chiudere in sé stesso ciascun individuo e la società, evitando il confronto con gli altri, considerati addirittura nemici se estranei o
stranieri. Ci avete fatto caso? Nessuno
chiede più scusa, anche a fronte di torti palesi e gli extra comunitari sono il male assoluto. Tutti aggrediscono, con prepotenza,
violenza, ipocrisia. E meno capiscono più
attaccano. Ognuno fa come gli pare e delle
ragioni degli altri poco gliene cale. Sarà la
crisi, le incertezze del momento o l’atavico
amor di sé dell’uomo, sta di fatto che gli
animali, specie i cani (anche loro comunque e sovente vittima di abbandoni crudeli), occupano spazi sempre maggiori nella
vita degli umani. Probabilmente perché
non discutono, non emettono giudizi mancando della parola. Basta una carezza e
scodinzolano, rispondendo a riflessi condizionati, animali appunto, d’istinto non di
ragionamento, in teoria prerogativa umana.
La politica, come sempre cinica e opportunista, coglie la metafora realistica della cosa, adeguandosi di conseguenza: agisce per
naturale impulso di conservazione, di sé e
dei propri interessi, profondamente infastidita dall’altrui dissenso o interesse. Che in
democrazia dovrebbe essere quello pubblico, della collettività che mantiene uno Sta-
tuata ed una determinata infermità. Al fine di determinarne
l'esistenza viene effettuato un giudizio medico-legale teso
ad accertare il nesso tra la minorazione ed il servizio.
Scompare anche la pensione privilegiata introdotta nel
1973, attribuita al lavoratore pubblico se in conseguenza
dell'infermità o della lesione derivante da fatti di servizio
ha comportato l'inabilità assoluta o permanente. Infine svanisce l'equo indennizzo,
che è uno speciale emolumento avente natura indennitaria e per tali ragioni cumulabile sia con il
risarcimento del danno
che con il trattamento di
pensione privilegiata, attribuito al dipendente
pubblico nel caso in cui
questi abbia subito una
patologia riconosciuta dipendente da causa di servizio.
''Questa norma colpirà
tutti quelli che si ammalano lavorando. Compresi i
malati di amianto'', ha
commentato l'avvocato
Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto. ''La nostra associazione adirà tutte le sedi competenti, non escludendo una pregiudiziale di illegittimità costituzionale, oltre alle iniziative di mobilitazione già in corso in Italia, e all'appello a tutte le autorìtà istituzionali e
forze politiche affinché non si prestino ad avallare dette
modificazioni, contrarie allo stesso principio di uguaglianza, oltre che di equità e giustizia, rispetto a chi è stato già
pesantemente pregiudicato in seguito a una patologia per
causa di servizio''. Ovviamente le ricadute siracusane saranno gravissime, ma importa a qualcuno?
Monti arrogante
Ce ne siamo accorti dell'articolo 6 e consideriamo un accanimento nei confronti dei soliti noti l'azione di questo Governo(come di quello precedente), ma due considerazioni
vanno fatte anche se apparentemente contrastanti:
-E' indecente infilare dentro un decreto fatto in una settimana tutta una serie di norme , in capitoli differenti che incidono cosi pesantemente sul tessuto sociale;
-L'ordinamento previdenziale sui danni da lavoro per causa
di servizio nel pubblico impiego mostrava da anni una doppia faccia e una doppia tutela (sia quella dell'Inail che quella
dell'istituto della causa di servizio,equo indennizzo e pensione privilegiata) che i dipendenti del settore privato non hanno. Andava perlomeno verificata con le parti sociali sia a
livello di compatibilita' economica che di armonizzazione
normativa col settore privato...Ma il Sig. Monti e i suoi professoroni non ritengono i capitoli previdenziali materie da
concertare...
Patronato Inca-cgil Siracusa
“Luci” nel mistero
to, la comunità. Canino, nel senso deleterio
del termine, è il complesso dei comportamenti della classe dirigente (politica, religiosa, burocratica): si circondano di tanti/pochi
cortigiani (elucubrati
ruffiani, mediocri collaboratori), tutti in genere carinamente scodinzolanti nei momenti
di gloria e privilegi,
fuggevolmente topini
quando la nave affonda. Siracusa, fulgido
esempio di questo paradossale paradigma
della vita, vanta gloriosi esempi. ZTL su tutto: dopo la felice trovata di ripristinare il parcheggio libero in Ortigia, la mancata applicazione del PUT (Piano urbano del traffico) e del PPO (Piano particolareggiato di
Ortigia), l’obbligo di riattraversare i ponti
per rientrare in Ortigia, gli illustri urbanisti
dell’Amministrazione comunale hanno deciso di riportare il capolinea degli autobus
in Ortigia, piazzandolo dapprima in Via
Trieste, arteria vitale
densamente abitata del
minuscolo centro storico, con i motori spesso
accesi di bus vetusti e
altamente inquinanti,
con
buona
pace
dell’inquinamento, già
alle stelle, di PM 10 nella città più carica di polveri sottili del Paese.
Solo dopo le vivaci proteste degli abitanti, con
la risibile scusa dell’atto
dovuto (mancavano i
marciapiedi) il capolinea
è stato spostato in Riva
Nazario Sauro. Trasporto pubblico e parcheggi?
Peggio di prima. Provate
a utilizzare un bus urbano. Mia nonna c’è morta
aspettandolo. Altisonante, al contrario, la pantomima. Come quella di Siracusa capitale della cultura europea (già mancato il primo appuntamento per definire gestione e linee guida). Oppure il riaggancio di Siracusa al quarto
polo universitario. Ricorderanno i lettori
i fieri proclami (l’anno scorso) dell’ex
Ministra Prestigiacomo, dei parlamentari
locali, di Presidente e Sindaco, del personale di sottogoverno: nessuno toglierà
l’università a Siracusa; anzi, entro un anno
e mezzo avremo il quarto polo universitario. Una fiera delle castronerie figlia di una
bassezza intellettuale imbarazzante, di vergognosa accidia umana e politica,
d’incapacità a gestire perfino l’ordinaria
amministrazione. Come spiegare altrimenti
la perdita dell’intero nodo del trasporto ferroviario, della marginalizzazione del territorio, la più grande disoccupazione del paese (45% dei giovani)? In un periodo di stagnazione economica abbiamo mancato per
anni l’opportunità di utilizzare i fondi europei cui abbiamo attinto mediamente per un
misero 4%. A Siracusa la parola d’ordine è
lentezza: emblematici i teatri Verga e Comunale chiusi da tempo immemorabile, il
Liceo classico Tommaso Gargallo ancora
ospitato nei locali delle suore orsoline a
circa 25 mila euro al mese d’affitto; morte
eco bici, bus e auto elettrice della Polizia
municipale. Persistente lo spreco di fondi
per cultura e spettacoli come Luci a Siracusa, per l’ennesima volta recettore di un
finanziamento regionale cospicuo (si parla
di 800 mila euro) a fronte di una perdurante assenza di programmazione. A pochi
giorni dall’inizio, qualcuno ne conosce il
calendario? A proposito, quando inizia?
Però la politica si riempie la bocca con siamo un territorio Unesco! E che fa? Ma il
Piano regolatore generale, via. Che vuoi di
più dalla vita a Siracusa? Una vita da cani!
Nuccio Gemma
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