Geometria (Fisica) Prof. K. O`Grady Soluzioni della prova scritta
by user
Comments
Transcript
Geometria (Fisica) Prof. K. O`Grady Soluzioni della prova scritta
Geometria (Fisica) Prof. K. O’Grady Soluzioni della prova scritta 29 Novembre 2011 Esercizio 1. Quali dei seguenti sottoinsiemi di spazi vettoriali reali sono sottospazi ? (1) Il sottoinsieme X ⊂ R3 definito da {(x1 , x2 , x3 ) | x1 x2 x3 = 0}. (2) Il sottoinsieme Y ⊂ R[t] definito da {p ∈ R[t] | p(0) + p0 (0) = 0}. (3) Il sottoinsieme Z ⊂ M2,2 (R) definito da {A ∈ M2,2 (R) | A · B = 0}, B= 1 2 . Per ciascun sottoinsieme dimostrate che è un sottospazio oppure verificate che non gode di tutte le proprietà che definiscono un sottospazio di uno spazio vettoriale. Risoluzione: (1): X non è un sottospazio. Abbiamo che (1, 1, 0), (0, 1, 1) ∈ X ma ((1, 1, 0) + (0, 1, 1)) ∈ / X. (2): Y è un sottospazio. Infatti le applicazioni R[t] −→ p 7→ R[t] −→ p 7→ R p(0) R p0 (0) sono lineari e quindi anche la loro somma ϕ R[t] −→ p 7→ R p(0) + p0 (0) è lineare. Dunque il nucleo di ϕ è un sottospazio di R[t]. Siccome Y = ker ϕ segue che Y è un sottospazio. (3): Z è un sottospazio. Infatti 02,2 ∈ Z e se A1 , A2 ∈ Z e λ1 , λ2 ∈ R abbiamo che (λ1 A1 + λ2 A2 ) · B = λ1 A1 · B + λ2 A2 · B = 0 + 0 = 0. Esercizio 2. Sia {i, j} una base di V 2 e k := 2i + 3j, h := 3i + 5j. Sia Q ∈ A2 il punto di coordinate (1, 1) nel RA(O; i, j). (1) Verificate che {k, h} è una base di V 2 . (2) Determinate le coordinate di O nel RA(Q; k, h). Risoluzione: (1): Abbiamo k = 2i + 3j (1) h = 3i + 5j. (2) 1 Moltiplicando (1) per 5 e (2) per −3 e sommando i risultati otteniamo che i = 5k − 3h. (3) Moltiplicando (1) per 3 e (2) per −2 e sommando i risultati otteniamo che j = −3k + 2h. j = −3k + 2h. (4) Quindi k, h generano V 2 : siccome dim V 2 = 2 segue che {k, h} è una base di V 2 . −−→ (2): Siccome le coordinate di Q nel RA(O; i, j) sono (1, 1) abbiamo che OQ = i + j. Usando (3) e (4) vediamo che −−→ QO = −i − j = −(5k − 3h) − (−3k + 2h) = −2k + h. Quindi le coordinate di O nel RA(Q; k, h) sono (−2, 1). Esercizio 3. Sia U ⊂ R4 il sottospazio definito da U := {(x1 , x2 , x3 , x4 ) | x1 + x2 + x3 + x4 = 0}. Sia f : U → U l’applicazione lineare definita da f U −→ (x1 , x2 , x3 , x4 ) 7→ U (x4 , x1 , x2 , x3 ) Sia B la base di U data da B := {(1, −1, 0, 0), (0, 1, −1, 0), (0, 0, 1, −1)}. (1) Calcolate MBB (f ). (2) Determinate MBB (f )4 . (Il punto (2) può essere risolto senza fare lunghi calcoli, basta ragionare.) Risoluzione: (1): Si ha 0 MBB (f ) = 1 0 0 0 1 −1 −1 . −1 (5) Infatti siano v1 , v2 , v3 i vettori della base B. Un facile calcolo dà che f (v1 ) = v2 , f (v3 ) = −v1 − v2 − v3 . f (v2 ) = v3 , Siccome le colonne di MBB (f ) sono le colonne delle coordinate di f (v1 ), f (v2 ) e f (v3 ) nella base B segue che vale (5). (2): Si ha MBB (f )4 = MBB (f 4 ) = MBB (IdU ) = 13 . Esercizio 4. Sia 1 A := 1 3 2 3 −1 −1 . 0 1 (1) Date una base di ker(LA ). (2) Date una base di Im(LA ). 2 Risoluzione: (1): Con una serie di operazioni elementari sulle righe di A arriviamo alla matrice a scala per righe 1 2 3 S := 0 −3 −4 . 0 0 0 Abbiamo che ker(LA ) = ker(LS ). Il nucleo di LS si calcola facilmente: otteniamo che una base di ker(LA ) è {(1, 4, −3)}. (2): Con una serie di operazioni elementari sulle colonne 1 0 S := 1 −3 3 −6 di A arriviamo alla matrice a scala per colonne 0 0 . 0 Abbiamo che Im(LA ) = Im(LS ). Una base di Im(LS ) è data dalle colonne non nulle di S. Quindi una base di Im(LA ) è {(1, 1, 3), (0, −3, −6)}. Esercizio 5. Sia V uno spazio vettoriale. Un’applicazione f : V → V è una proiezione se è lineare e f ◦ f = f. Per esempio l’applicazione identità IdV è una proiezione e anche l’applicazione 0 (che manda ogni vettore in 0). (1) Supponete che f : V → V sia una proiezione che non è l’applicazione identità: dimostrate che f non è iniettiva. (2) Date un esempio di proiezione f : R3 → R3 che non sia l’applicazione identità nè l’applicazione 0. Risoluzione: (1): Per definizione di proiezione abbiamo che f ◦ (f − IdV ) = 0. (6) Siccome f non è l’applicazione identità esiste v ∈ V tale che f (v) 6= v cioè w := (f (v) − v) 6= 0. Per la (6) abbiamo che f (w) = 0 e quindi f non è iniettiva. (2): f (x1 , x2 , x3 ) = (x1 , 0, 0). 3