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editorial - bioMérieux
LUGLIO 2011
EDITORIAL
La sepsi è la causa di morte più comune nelle unità di terapia
intensiva coronarica, dove il tasso di mortalità può raggiungere il 32%
nel caso di sepsi grave e il 54% per settico shock.1 Nel mondo, ogni
anno, ci sono oltre 18 milioni di casi di sepsi grave, e circa 1.400
pazienti muoiono ogni giorno di questa malattia.2, 3 Ad oggi, la
diagnosi precoce di sepsi rimane una sfida clinica ancora aperta,
sebbene sia stato riconosciuta l’importanza della rapida
somministrazione di una appropriata terapia antibiotica al fine di
migliorare la cura del paziente.
La prima priorità di bioMérieux è quella di fornire risultati utiili nel
minor tempo possibile per migliorare la cura dei pazienti. Questo
impegno è particolarmente sentito per quanto riguarda la sepsi, un
settore chiave per la società. bioMérieux ha sviluppato una vasta
gamma di soluzioni a supporto della diagnosi clinica, della prognosi
e della somministrazione antibiotica tra cui il test della procalcitonina
su strumentazione VIDAS®, il software epidemiologico VIGIGUARD™,
il sistema BacT/ALERT® per emocolture, le soluzioni per ID/AST con
VITEK® 2 e adesso con VITEK® MS.
In questo numero di One Microbiology Word, il dr.Tim Drake,
Responsabile del Laboratorio di Microbiologia presso l'Ospedale
Grady negli Stati Uniti, discute la sua scelta di passare ad un
laboratorio di Microbiologia totalmente automatizzato e di come
questa scelta ha aiutato il personale di laboratorio nella gestione della
routine giornaliera. Oltre 400 persone hanno partecipato al simposio
organizzato da bioMérieux, "La diagnosi delle infezioni del sangue:
presente e futuro", in occasione del Congresso Europeo Di
Microbiologia Clinica e Malattie Infettive (ECCMID). In questo numero,
vogliamo condividere alcuni spunti delle presentazioni tenute dai
principali esperti internazionali, il Prof. Pierre-François Laterre, il Prof.
Emmanuelle Cambau, il Prof. Stephan Harbarth e il Dott. Patricia
Munoz e vogliamo far luce su alcuni nuovi metodi alternativi per la
diagnosi di sepsi precoce. Il prof. Emmanuelle Cambau
dell’Università Diderot di Parigi, fornisce anche consigli su come
migliorare la pratica delle emocolture.
Il nostro obiettivo è quello di essere un partner per i
microbiologi e gli operatori sanitari di tutto il mondo nella
lotta contro la sepsi Siamo quindi particolarmente
interessati a ricevere il vostro feedback su questa edizione
di One Microbiology World.
Alexandre Mérieux,
Corporate Vice President, Microbiology Unit
1. Vincent J.L., et al.Crit Care Med. 2006;34:344-355
2. Angus D.C., et al. Crit Care Med. 2001;29:1303-10
3. Bone R.C., et al. Chest 1992;101:1644-55
In questa edizione:
> Diagnosi di infezioni del torrente ematico > Automazione di laboratorio > ID/AST Rapidi > Forum HAI
> diagnosi di C. difficile > screening di Streptococco di gruppo B > Certificati di compatibilità
La diagnosi delle infezioni del sangue:
la via da seguire
“La diagnosi di infezioni del sangue: presente e futuro" è stato il tema del Simposio
che bioMérieux ha organizzato durante il Congresso Europeo di Microbiologia
Clinica e Malattie Infettive (ECCMID), l’8 maggio 2011. IN questa occasione, oltre
400 partecipanti hanno assistito a presentazioni tenute dai principali esperti
internazionali quali il professor. Pierre-François Laterre, il professor Emmanuelle
Cambau, il professor Stephan Harbarth e la dottoressa Patricia Munoz.
Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni per quanto riguarda la cura del paziente, la sepsi grave rimane
una minaccia importante per la sanità e presenta ancora tassi di mortalità del 20-40%1. La sepsi è una delle
sfide più impegnative nei reparti di terapia intensiva, e la diagnosi precoce è un fattore determinante per
la cura del paziente. L’emocoltura, seguita da l'identificazione del germe patogeno e dal suo profilo di resistenza
(ID/AST), è ancora un test chiave per la diagnosi di sepsi. Tuttavia, fino al 30-50% dei casi di sepsi sono risultati
negativi al metodo colturale, e circa un terzo delle colture positive sono ascrivibili a contaminanti.
Inoltre è da sottolneare anche che il tempo medio per un risultato di ID/AST varia tra le 24 – 48 ore, mentre le
moderne linee guida suggeriscono di iniziare il trattamento del paziente nelle prime 24 ore.
Il trattamento tempestivo del paziente con cure antimicrobiche a seguito dei primi segni clinici si è dimostrato efficace
nell’aumentare le probabilità di sopravvivenza del malato, mentre ogni ora di ritardo nella somministrazione di
tali cure aumenta il tasso di mortalità del 7%2. La necessità di intervenire in modo tempestivo, porta alla
prescrizione di antibiotici ad ampio spettro, soluzione che spesso risulta in un trattamento prolungato e non specifico
che può determinare l’insorgenza di meccanismi di multi-resistenza ai farmaci. Appare evidente la necessità di
nuove tecnologie o strumenti in grado di fornire un risultato di ID/AST più rapido rispetto a quanto disponibile
(pagina 4)
per consentire ai clinici di prendere decisioni mirate e migliorare la cura del paziente
•••
Direttamente dal Laboratorio
Il Grady Health System è uno dei più grandi centri
di salute pubblica negli Stati Uniti. Composto dal
Grady Memorial Hospital (953 posti letto), sei distretti
sanitari., il Crestview Health & Rehabilitation Center
e il Children’s Healthcare di Atlanta a Hughes
Spalding – un’attività costante ed efficiente è critica
per il successo dell’organizzazione e la qualità della
cura e dei servizi offerti ai pazienti
(page 2)
•••
Direttamente dal Laboratorio
••• Il laboratorio di microbiologia dell’ospedale, che riceve e processa
approssimativamente 600 campioni al giorno, si è trovato con significativa
pressione a dover fornire risultati di altissima qualità per i test svolti sui
pazienti nel più breve tempo possibile, visto il rapido incremento di
germi multi-resistenti, una lista “super-germi” in continua espansione
responsabili di infezioni potenzialmente mortali e una forza-lavoro ridotta
in microbiologia. Il laboratorio di microbiologia del Grady Health System
usa le tecnologie bioMérieux del PREVI™ Isola, PREVI™ Color Gram,
BacT/ALERT®, VITEK® 2 ed Etest® per affrontare le sfide attuali che
riguardano il laboratorio di microbiologia e per fornire informazioni
accurate, rapide e significative ai medici per una migliore gestione del
paziente. Il VITEK® MS è attualmente in valutazione (esclusivamente
a scopo di ricerca).
società aiuta a ridurre il numero di grattacapi che si devono affrontare
durante il giorno.
Come ha gestito il processo di transizione il suo staff ?
TD: Il cambiamento può far paura – specialmente quando si vuole adottare
soluzioni automatizzate. Una persona potrebbe pensare: “Se questo strumento
assumerà questa funzione, io cosa faccio ?” Ma l’obiettivo della dirigenza
del Grady non è mai stato eliminare qualcuno – l’idea è stata quella di
usare l’automazione per aiutare il ricollocamento di risorse per aumentare
la capacità di assorbimento del carico di lavoro. Praticamente, con il nuovo
laboratorio, i tecnici in microbiologia ora stanno imparando volontariamente
a fare cose nuove e lavorare su progetti speciali.
Più avanti c’è un’intervista fatta a Tim Drake, il responsabile del
laboratorio di microbiologia del Grady Health System.
Come hanno impattato I cambiamenti sulle
pratica quotidiana ?
L’integrazione di un laboratorio di microbiologia
completamente automatizzato è una fase
importante – perchè questo passo ?
TD: C’è stato un effetto positivo sull’efficienza del laboratorio. E’ sorprendente
quanto tempo le strumentazioni abbiano fatto guadagnare all’individuo
dandogli la possibilità di fare altre cose. Noi stiamo constatando un
guadagno di tempo di circa 8 ore alla settimana soltanto con l’inserimento
del PREVI Isola. Questo strumento determina la formazione di moltissime
colonie isolate, con lo stesso costante sistema di semina – offre ai nostri tecnici
un miglior flusso di lavoro. Essi possono rapidamente identificare la
porzione della piastra dove poter trovare colonie isolate; questo consente
loro di passare alla fase successiva del processo di analisi evitando di
incorrere in un giorno di ritardo dovuto alla subcoltura. Ogni campione
che processiamo con il PREVI Isola ci fa guadagnare più tempo da poter
dedicare a qualcos’altro. Perché pagare qualcuno per un’attività di routine
quando si può usare uno strumento che faccia la stessa cosa in maniera
standardizzata ? Piuttosto dovevamo avere risorse capaci di focalizzarsi
sull’identificazione e antibiogramma, validando e refertando i risultati da
comunicare ai medici.
Tim Drake: Il Grady analizza circa 600 campioni al giorno – che equivalgono
a molte piastre. Naturalmente c’è anche una grande enfasi nel fornire risultati
velocemente. L’ospedale ospita un grande centro di insegnamento e
l’informazione ha bisogno di essere inviata in molti posti differenti. Con
queste richieste e cambiamenti continui,abbiamo constatato che le
soluzioni bioMérieux supporterebbero realmente il nostro flusso di lavoro.
Quale è stato l’obiettivo del Grady nel considerare
un cambiamento nell’attività di analisi
del laboratorio ?
TD: L’idea è stata quella di snellire il nostro flusso di lavoro per avere
risultati più rapidi e un’efficienza maggiore,
per un miglior trattamento dei pazienti.
Più riusciamo a far arrivare rapidamente
l’informazione nelle mani dei medici , più
le loro decisioni che prenderanno sul
trattamento dei pazienti saranno migliori.
La limitazione delle risorse è stata un’altra
difficoltà. Abbiamo molte persone bisognose
di cure, che attualmente rappresentano la
maggioranza al Grady, che limitano, in qualche
caso, la nostra capacità di reperire risorse
aggiuntive utili a gestire il carico di lavoro. Vogliamo assicurare
che i nostri pazienti ricevano cure di alta qualità, e la nostra
capacità di fornire l’informazione giusta al tempo giusto ai nostri medici è
fondamentale per gestire i nostri pazienti nella maniera più efficiente possibile.
Abbiamo capito che l’automazione ci consente di ricollocare il nostro staff su
progetti differenti. Per esempio, il PREVI Isola ci consente di avere una semina
migliore e di isolare più colonie sulla piastra. Alla fine questo aiuta il tecnico
ad evitare subcolture aggiuntive, così da consentirgli di focalizzare il proprio
tempo sul test per l’identificazione e l’antibiogramma (ID/AST). L’eliminazione
di subcolture consente di guadagnare un giorno sui risultati da fornire ai
medici.
Perchè avete scelto le soluzioni BioMérieux ?
TD: Una buona cosa di bioMérieux è il fatto di avere una soluzione
completamente automatizzata. E’ l’unico fornitore che offre tutto, e quando
hai una soluzione unica, questo aiuta nella comunicazione e alla gestione
di qualsiasi problema che possa sorgere. Avere a che fare con un'unica
Ha visto un miglioramento
nel flusso delle
informazioni ai medici ?
TD: il punto essenziale in microbiologia è
che molti medici vogliono sapere “cosa
ucciderà il germe ?” Per sapere cosa
ucciderà il germe, abbiamo bisogno di
identificare il germe. Con risultati di
identificazione rapidi e l’informazione sulla tendenza
che stiamo generando circa i meccanismi di resistenza di
organismi specifici presenti all’interno del Grady, possiamo
aiutare a ridurre i tempi per raggiungere la terapia appropriata per il
paziente. Arrivare a questo livello di informazione per i medici significa
avere buone probabilità di vincere la battaglia.
Cosa ne pensa di come il laboratorio di
microbiologia del Grady sta lavorando ?
TD: Il laboratorio di microbiologia di Grady non ha avuto molta visibilità in
passato e molti medici non credono nel ruolo di sostegno che questa struttura
potrebbe dare nella diagnosi clinica . Curiosamente, sebbene molti medici
della Georgia abbiano fatto praticantato al Grady, non hanno avuto modo
di approfondire la microbiologia eccetto i casi in cui la specializzazione
scelta non fosse in malattie infetitive. Per questo il laboratorio di microbiologia
non ha avuto molta visibilità.
Tim Drake,
Microbiology Laboratory Manager at Grady Health System.
Laboratorio del futuro
Identificazione ed antibiogramma rapidi:
l’informazione giusta alle persone
giuste più rapidamente
Il VITEK® MS ed il VITEK® 2 sono completamente integrati con il software
Myla™, un middleware altamente flessibile che può essere configurato per
l’accesso da remoto e multi-utente con utilizzo di più terminali disposti in
laboratorio. Myla™ accentra l’informazione proveniente da molti strumenti su
di un “cruscotto”, utilizzato dai microbiologi per controllare le analisi dalla
preparazione dei campioni al loro caricamento negli strumenti, i test intermedi
e la gestione dei dati. Può essere consultato da stazioni in remoto, come
computer portatili o iPad, e può essere direttamente collegato al sistema
informativo ospedaliero per il trasferimento rapido dei risultati.
VITEK® MS
Acquisition Station
Visibilità delle operazioni
Praticità e facilità d'uso
Myla™ server
con il database
MS-ID
VITEK® 2
VITEK® MS
Sample Prep Station
Letture di barcode semplificate Connessione tra VITEK® MS
(identificazione) e VITEK® 2 (antibiogramma)
La riduzione del tempo di risposta e l’invio ai clinici dell’informazione di
cui hanno bisogno per gestire il trattamento del paziente riducendo
contemporaneamente i costi sanitari costituiscono la massima priorità per
i laboratori di microbiologia. I clinici si basano sempre più sull’informazione
proveniente dal laboratorio di microbiologia poiché le resistenze batteriche
hanno reso più difficili le decisioni sul trattamento terapeutico. Tenendo conto
di queste necessità, durante l’ultimo decennio nuove tecnologie e soluzioni automatizzate hanno drasticamente ridotto il tempo necessario per fornire
al clinico risultati decisivi. bioMérieux è stata all’avanguardia in questo tipo
di sviluppo, offrendo ai microbiologi soluzioni definitive. Oggi bioMèrieux
ha sviluppato la soluzione più rapida ed integrata per l’identificazione e
antibiogramma – identificazione in alcuni minuti e antibiogramma in giornata
con il VITEK® MS* e VITEK® 2, ininterrottamente connessi tra loro attraverso il
software Myla™.
Lanciato a Maggio in Europa, il VITEK® MS consiste in uno strumento
per la spettrometria di massa ed in una soluzione informatica progettati per
l’identificazione rapida di microrganismi basata sulla tecnologia MALDI-TOF
(Matrix Assisted Laser Desorption Ionization – Time of Flight). L’identificazione
microbica viene raggiunta tramite l’ottenimento di spettri, analizzati con l’ausilio
del database presente nel VITEK® MS. I picchi di questi spettri vengono confrontati
con il profilo tipico di una specie, genere o famiglia di microrganismo, per dare
una identificazione microbica. Lo strumento include una Stazione di
Preparazione ed un software che consentono all’operatore di assicurare un
link tra le informazioni relative ad ogni campione isolato, la sua posizione
occupata sulla piastrina porta-campioni del VITEK® MS e la posizione della
relativa card per antibiogramma nella cassetta VITEK® 2. Questo consente di
ottenere una integrazione facile e sicura tra il dato dell’identificazione con la
spettrometria di massa e quello dell’antibiogramma con VITEK® 2.
Il VITEK® MS utilizza piastrine porta-campioni monouso munite di codice a
barre e contenenti 48 posizioni campione. Possono essere inserite nello
strumento fino a 4 piastrine contemporaneamente. La flessibilità e la facilità
d’uso della soluzione permette al microbiologo di fornire informazioni critiche
alle persone giuste e al momento giusto.
Il collaudatissimo strumento VITEK® 2 fornisce risultati dell’antibiogramma in
giornata e riduce l’attività di preparazione e standardizzazione dell’inoculo da
parte del microbiologo, gestendo le fasi di incubazione e lettura così come la
piena tracciabilità grazie all’uso di codici a barre pre-applicati. La sua facilità
d’uso e la completa automazione significano periodi limitati di avvio, e lo
rendono riconoscibile come l’unico strumento che veramente assicura risultati
in giornata. Il software “Advanced Expert System™” (AES), un componente
critico della tecnologia VITEK® 2, risulta unico anche perché analizza i valori di
MIC per determinare fenotipi di resistenza. A differenza di altri sistemi che
utilizzano solo l’interpretazione della categoria – sensibile, intermedio o
resistente – AES aiuta a rilevare meccanismi di resistenza emergenti e nuovi
fenotipi.
Come funziona praticamente ? Dopo una fase colturale overnight,
gli isolati vengono simultaneamente processati sul VITEK® 2 e sul VITEK® MS.
Grazie a Myla™ vengono generati automaticamente fogli di lavoro elettronici
che assicurano una completa rintracciabilità dei campioni dall’inizio alla fine.
In circa 2 minuti il VITEK® MS fornisce l’identificazione microbica;
l’informazione, poi, può essere immediatamente inviata ai medici in qualità
di supporto alla diagnosi. I risultati dei test di sensibilità possono essere
disponibili su VITEK® 2 a cominciare dalle 5 ore e, con un tempo minimo di
avvio. Myla™ gestisce la connessione tra i due strumenti, legando
automaticamente il risultato dell’identificazione generato dal VITEK® MS con
quello dell’antibiogramma proveniente dal VITEK® 2, consentendo di far
pervenire l’ informazione giusta alle persone giuste più rapidamente.
La presentazione chiara ed organizzata dei risultati nel cruscotto di Myla™
Facilita la convalida dei risultati grazie al fatto che tutti i dettagli necessari sono
a portata di mano, anche lavorando in remoto.
* La disponibilità commerciale dipende dal completamento dei trial clinici e dalle
regolamentazioni locali di registrazione del prodotto.
La diagnosi delle infezioni del sangue:
la via da seguire
•••
migliorare il tasso di positività delle emocolture grazie a una migliore pratica è, di sicuro,
una via da seguire (vedi “5 suggerimenti per ottimizzare l’esame delle emocolture suggeriti dal
professor E. Cambau). Durante il simposio organizzato per il congresso ECCMID, sono state
suggerite e discusse altre soluzioni alternative quali l’utilizzo della spettrometria di massa, della
biologia molecolare e di biomarcatori per valutare la risposta dell’ospite.
Un approccio basato sull’utilizzo della spettrometria di massa (meglio nota come MALDI-TOF,
Matrix Assisted Laser Desorption Ionization – Time Of Flight) mostra, oggi, un elevato potenziale.
Se utilizzato su emocolture positive, MALDI-TOF può fornire un’ indentificazione a livello
di genere e di specie in pochi minuti, consentendo un significativo risparmio di tempo
rispetto ai metodi tradizionali. Attualmente, sono stati iniziati numerosi studi per determinare
l’effettivo potenziale della spettrometria di massa nel fornire altre informazioni utili al clinico
(genotipizzazione, meccanismi di resistenza ed il fattore di virulenza di rilevamento).
I metodi molecolari, effettuati su emocolture positive, possono fornire risultati in tempi
estremamente rapidi (identificazione di germi patogeni in pochi minuti). L’approccio
ideale, naturalmente, sarebbe quello di eseguire test molecolari direttamente su campioni
di sangue, tuttavia questa soluzione non è ancora attuabile a causa di diversi fattori, non ultimo
la possibile carica batterica insufficiente nel campione in analisi. Inoltre, deve essere sottolineato
anche il fatto che i metodi molecolari richiedono robusti studi clinici prima che possano
davvero essere integrati nel processo di gestione della sepsi.
Per quanto riguarda la risposta dell'ospite invece, appare evidente che è necessaria l’introduzione
di una nuova generazione di marcatori che siano più precisi e che permettano di identificare
pazienti ad alto rischio di infezione del torrente ematico (BSI). Il linea teorica, un marcatore
ideale per la sepsi dovrebbe accorciare i tempi di diagnosi, facilitare la differenziazione tra cause
infettive e non di infiammazione, e riflettere l'efficacia della terapia antimicrobica somministrata
al paziente. I marcatori di recente introduzione forniscono già un valore aggiunto da un
punto di vista medico e consentono di ridurre i tempi necessari per la diagnosi.
La procalcitonina (PCT) è stata ampiamente valutata in larga scala mediante studi clinici
prospettici3,4, dimostrando di avere un ruolo utile in diversi casi:
- Differenziare infezioni batteriche da quelle virali,
- Fornire indicazioni sull’inizio, la durata e la sospensione della terapia antibiotica,
- Discriminare il vero patogeno causa di infezione del sangue dal contaminante.
L’adrenomedullina e il PSP (Pancreatic Stone Protein) sono due marcatori attualmente in
fase di valutazione. Livelli elevati di queste due proteine si riscontrano nei pazienti con sepsi
e shock settico (SIRS) e, come per la PCT, i livelli plasmatici correlano bene con il grado di
gravità della malattia, suggerendo un possibile impiego dei marcatori nella diagnosi di
settico shock55,6.
Molte evidenze sperimentali suggeriscono che la morte correlata alla sepsi o a lesioni gravi
sia la risultante dell’effetto di diversi meccanismi nel tempo. Inizialmente, dopo una grave
infezione, i pazienti sviluppano una forte risposta infiammatoria sistemica, che può portare
a disfunzione d'organo multipla e morte precoce. Contemporaneamente, l'organismo attiva una
serie di meccanismi anti-infiammatori che possono portare ad uno stato immunosoppressivo
persistente, aumentando il rischio di infezioni nosocomiali e la morte successiva. Pertanto,
la classificazione dei pazienti sulla base di marcatori dello stato immunitario prima dell'
attuazione di trattamenti antinfiammatori della stimolazione immunitaria, è un percorso
alternativo e interessante per lo sviluppo di cure personalizzate nei pazienti critici. I marcatori
della risposta dell'ospite, in combinazione con quelli patogeni, rappresentano, probabilmente,
l’area della ricerca in cui vengo riposte le maggiori speranze per migliorare la cura del
paziente, aumentare le capacità predittive di complicanze legate alla sepsi e ridurre il tasso
di mortalità nei pazienti critici.
Queste nuove soluzioni diagnostiche hanno lo scopo di fornire indicazioni precise per una
precoce terapia antibiotica, di migliorare la cura del paziente e di diminuire i tassi di mortlità
e l’insorgenza di nuovi meccanismi di resistenza ai farmaci. Gli esperti del settore che hanno
partecipato al simposio, sono concordi nell’affermare che sono necessari ulteriori studi per
stabilire con chiarezza l’impatto delle nuove tecnologie e delle nuove scoperte diagnostiche
nella gestione del paziente e la loro integrazione nel processo decisionale clinico.
References: 1. Schaaf et al. Eur Respir J. 2007;30:517-524 • 2. Kumar et al. CCM 2006;34(6):1589-1596 • 3. Christ-Crain M et al. Am
J Respir Crit Care Med. 2006;174:84-93 • 4. Bouadma L. et al. Lancet 2010 ;375 :463-474 • 5. Christ-Crain M. et al. Crit Care 2005;9:816824 • 6. Keel M. et al. Crit Care Med. 2009;37:1642-1648
5 suggerimenti per ottimizzare
l’esame delle emocolture
Abbiamo chiesto al professor Emmanuelle Camba dell’University Paris Diderot,
Assistance Publique-Hopitaux de Paris, 5 consigli per ottimizzare l’esame delle
emocolture e aumentare il tasso di positività.
1 Volume di sangue raccolto: almeno 30-40 ml per episodio
Il volume di sangue raccolto è il primo parametro da ottimizzare per migliorare l’esame delle
emocolture. Quattro flaconi, ciascuno contenente 10 ml di campione, contengono il miglior
volume da prelevare sia in termini di efficacia dell’esame che di rapporto costo-beneficio.
È importante anche attuare programmi di formazione del personale perché i metodi di raccolta
campione possono variare a seconda del dispositivo utilizzato per il prelievo.
2 Disinfezione della cute
È essenziale disinfettare la cute: lavare con un sapone antisettico, asciugare e applicare una
soluzione disinfettante quali iodio povidone o clorexidina in alcool. Per questo step della raccolta
del campione è di fondamentale importanza che il personale infermieristico sia preparato e con
una buona esperienza, che la struttura attui programmi di formazione e che si utilizzino sempre
guanti. Tuttavia, è anche importante sottolineare che sebbene si lavoro in condizioni di igiene
ottimali, non è praticamente possibile ridurre il tasso di contaminazione sotto il 2%. Una percentuale
di contaminazione tra il 3 e il 4% rapprensenta il 30% di tutti i risultati positivi (ovvero un alto
livello di falsi positivi). Una percentuale di contaminazione sopra il 5% è inaccettabile.
3 Incubare un campione nel minor tempo possibile
Un campione, una volta prelevato, dovrebbe essere subito messo in incubazione per evitare
eventuali falsi negativi a seguito della morte dei microrganismi incapaci di sopravvivere a lungo
a temperatura ambiente. Il tempo che intercorre da quando un campione è prelevato a quando
è messo in incubazione può dipendere da diversi fattori quali l’organizzazione generale della
struttura, gli orari di lavoro del laboratorio, la distanza dal sistema
per emocolture. In linea teorica un campione dovrebbe
essere incubato 2-3 ore dopo dalla sua raccolta.
4 Raccogliere 2 set di emocolture a 15-30 minuti di
distanza
Un contaminante solitamente è presente in una
bottliglia di un set mentre un vero positivo è ritrovato in
più di un flacone. Per questo motivo è importante
raccogliere sempre due set di flaconi da distretti anatomici
diversi e rapidamente, l’uno dopo l’altro.
5 Rispettare l’ordine di prelievo: prima il flacone per aerobi e, di seguito, quello
per anaerobi
L’introduzione di aria nel flacone comporta l’instaurarsi di una condizione aerobia di conltura.
Quando si utilizzano ago e siringa, è raccomandato iniziare a inoculare per primo il flacone
anaerobio ma quando la raccolta viene fatta con un set di prelievo, la prima bottiglia da inoculare
è quella per germi aerobi. In questo senso, un video illustrativo o un audit sulla buona pratica
di raccolta del campione possono giocare un ruolo chiave nel migliorare le competenze del
personale tecnico e sul incrementare la buona pratica di raccolta del campione.
Per maggiori informazioni consultare le linee guida ASM/CUMITECH e i parametri ottimali per
l’esame delle emocolture.
1 - ASM/CUMITECH Guidelines. Baron, E.J., M.P. Weinstein, W.M. Dunne, Jr., P. Yagupsky, D.F. Welch, and D.M. Wilson. Cumitech 1C,
Blood Cultures IV. Coordinating ed., E.J. Baron. ASM Press, Washington, D.C. 2005.
2 Cockerill FR, Wilson JW, Vetter EA, et al. Optimal testing parameters for blood cultures. Clin Infect Dis. 2004;38:1724-1730.
Pronto per un mondo senza antibiotici?
Il 27-29 giugno si è tenuta la 3° edizione del World HAI Forum “Il punto di vista degli esperti di settore”, di John Ryan, capo dell’unità
che bioMérieux ha organizzato presso il centro congressi Les Minacce per la salute, DG SANGO, Commissione Europea (Belgio).
Pensiéres della Fondazione Mérieux (Annecy, Francia).
“Che cosa ci ha insegnato l’NDM-1?” e “La prospettiva indiana”,
Oltre 70 esperti mondiali nel campo della medicina, delle malattie di Patrice Nordmann, Responsabile del dipartimento di
infettive, della microbiologia e dell’epidemiologia si sono riuniti Microbiologia, Bicetre Hospital, Scuola medica Parigi Sud, e capo
per discutere e confrontarsi in merito a uno dei principali problemi di INSERM Research Unit U914 “Emerging Resistances to Antibiotics”,
della sanità mondiale: la resistenza agli antibiotici. Questo problema K-Bicêtre (Francia); Timothy Walsh, professore di medicina,
ha raggiunto dimensioni allarmanti anche e soprattutto perché dipartimento di infezionie, immunità e biochimica, Cardiff University
lo sviluppo di nuovi farmaci è quasi ad un punto morto.
School of Medicine (UK); Abdul Ghafur, dottore, consulente in malattie infettive e microbiologia clinica presso l’ospedale Apollo (India).
Le presentazioni durante il Forum includevano:
“Come il CDC sta gestendo l’aumento di KPC”, argomento
relazionato da Arjun Srinivasan, direttore associato per il programma
di prevenzione delle malattie trasmesse in ambito nosocomiale,
divisione della promozione della qualità sanitaria, centro per il
controllo e la prevenzione delle malattie (USA).
Dobbiamo proteggere gli antibiotici come proteggiamo
l’ambiente.
Uno degli obiettivi del Forum di questo anno era di stimolare
e interessare l’opinione pubblica per favorire un utilizzo più
responsabile degli antibiotici da parte di medici e pazienti.
I partecipanti al Forum hanno scritto una sorta di linea guida
proponendo misure concrete per la lotta alle infezioni nosocomiali
che saranno raccolte in un documento comune e inviate a tutte
le autorità politiche mondiali.
Voglio saperne di più?
Se si desiderano avere ulteriori informazioni, si possono vedere
le intervste agli esperti e i dibattiti al sito:
www.biomerieux.com/hai-resistance
L’ultimo prodotto della linea ChromID™ ha come target
un patogeno emergente, il C. difficile, che viene isolato
e identificato in tempi record. Sebbene in passato fosse
stato considerato una sorta di “fastidio” clinico,
oggi il C. difficile è la vera minaccia
emergente in ambiente nosocomiale.
La comparsa di ceppi altamente
tossinogenici e multiresistenti agli
antibiotici da una parte e l’incremento
di infezioni acquistite in comunità e
associate al C. difficile dall’altra,
hanno spinto organizzazioni nazionali
e internazionali a attuare importanti
misure di controllo.
La coltura del ceppo è, ad oggi, il metodo
diagnostico più sensibile, rappresenta uno step essenziale
per la ricerca del batterio in pazienti con malattie severe
ed è il uno strumento necessario per studi epidemiologici
e test di sensibilità antibiotica.
ChromID™ C. difficile, recentemente lanciato da
bioMérieux, è il primo terreno cromogeno che permette
l’isolamento e l’identificazione di C. difficile in 24 ore
soltanto. Il terreno è rapido e preciso, facile da interpretare
e inoltre non richiede particolare competenze tecniche
per la lettura. Con una percentuale di identificazione
che varia tra il 96 e il 99% dei casi in 24 ore e il 30% di
sensibilità in più rispetto ai tradizionali metodi colturali,
il ChromID™ C. difficile aiuta il clinico a somministrare
la migliore terapia per il paziente e rappresenta un
valido aiuto nel controllo delle infezioni nosocomiali
fornendo risultati in breve tempo.
Insieme a ChromID™ C. difficile, bioMérieux fornisce
una soluzione completa per la ricerca e la diagnosi
di C. difficile. Il test completamente automatico
VIDAS® tossina C. difficile A&B fornisce una soluzione
standardizzata e risultati in soli 75 minuti consentendo
di prendere decisioni terapeutiche in un tempo minore
e di adottare eventuali misure di contenimento del
paziente. Il sistema VITEK® 2 fornisce risultati rapidi e
accurati di identificazione e di antibiogramma. L’Etest®
rapprenta uno strumento in grado di fornire valori di
MIC (minima concentrazione inibente) con un ottimo
rapporto costo-benefici. Le gallerie API® e ATB™
consentono di identificare infezioni sostenute da C. difficile
e aiutano a individuare meccanismi di resistenza
antibiotica (es. al metronidazolo o alla vancomicina).
Per finire, il sistema DiversiLab® consente la genotipizzazione
dei ceppi in circa 4 ore e il software VIGIGUARD™
è uno strumento di supporto nella sorveglianza
epidemiologica e nel monitoraggio attivo.
Un completo range di prodotti per
lo screening e la diagnosi di GBS
Le infezioni sostenute da streptococco di gruppo B
rimangono una delle principali cause di malattie neonatali
nei paesi industrializzati con una sintomatologia che di
solito si manifesta nelle prime 24 ore di vita come sepsi
bioMérieux Italia S.p.A.
Via Di Campigliano, 58 50012 Bagno a Ripoli (FI)
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fulminante, polmonite o meningitie associata ad un alta
morbidità e mortalità. Ad oggi, l’opinione pubblica è
concorde nel ritenere che la strategia più efficace per
ridurre l’incidenza di GBS nei neonati consiste nello
screening delle donne in gravidanza nelle settimane di
gestazione 35-37 utilizzando il metodo colturale per
valutare la necessità di una profilassi antibiotica. Organismi
ufficiali quali in CDC (si faccia riferimento alla nuova
revisione delle linee Guida CDC sulla Prevenzione di malattie
prenatali sostenute da streptococco di gruppo B:
http://www.cdcgov/groupbstrep/guidelines
/guidelines.html) raccomandano questa
strategia che è anche adottata nella
forma americana oppure rivista, in
molti paesi industrializzati. I prodotti
bioMérieux per lo screening e la
diagnosi di streptococco di gruppo B
sono in completo accordo con
quanto suggerito nelle linee guida
del CDC e possono essere combinati
per fornire una soluzione in funzione
delle diverse esigenze di laboratorio
Alcuni esempi:
Soluzione 1. Screening rapido dei risultati positivi, con diretta
identificazione in 18-24 ore: utilizzare il brodo bifasico
Granada seguito da una subcoltura in Columbia CNA + 5%
di sangue di montone o su ChromID™ Strepto B.
Soluzione 2. Rilevamento di ceppi non beta emolitici
e conferma definitiva di risultati negativi: seminare in
brodo di arricchimento Todd Hewitt seguito da una
subcoltura su ChromID™Strepto B e un test di
agglutinazione al lattice per la conferma dei campioni
positivi con SLIDEX® Strepto Plus Gruppo B.
Nel corso del 2011, bioMérieux ha anche lanciato una
nuova piastra settata, Granada/Columbia CNA + 5%
sangue montone per la prevenzione di GBS nelle donne
in gravidanza e per la rilevazione di streptococchi di
gruppo A. La combinazione di due terreni consente una
lettura più rapida dei risultati, un ottimizzazione del
flusso di lavoro e una più facile tracciabilità del risultato.
Inoltre, tra i vantaggi di avere due terreni in una piastra
soltanto, dobbiamo anche ricordare la riduzione dello
spazio dedicato al magazzino, dei costi e dei reflui.
Certificati di compatibilità:
semplificare la vita
quotidiana
La messa a punto di nuovi test e
le procedure di accreditamento
richiedono molto tempo ed hanno
anche un notevole costo. Per questo
motivo, come parte della sua proposta
globale, bioMérieux verifica la compatibilità
dei suoi prodotti e fornisce, gratuitamente, certificati di
compatibilità. Questo documento validato dimostra la
compatibilità di un terreno con altri test complementari
forniti ancora da bioMérieux.
A titolo di esempio, il chromID® CPS, un terreno di
coltura utilizzato per le urine, è totalmente compatibile
con 23 prodotti per l’identificazione batterica e
10 per i test di sensibilità antibiotica (card VITEK®2,
gallerie API® e ATB™)*.
I nostri studi di compatibilità per i nuovi terreni
costituiscono parte integrata dello sviluppo del prodotto
e sono condotti da un gruppo dedicato della Ricerca e
Sviluppo. Per ciascun prodotto gli studi di compatibilità
sono condotti utilzzando un pannello di ceppi
rappresentativi in accordo con l’utilizzo previsto del test
e utilizzando agar sangue o un altro appropriato terreno
come referenza.
Il certificato di compatibilità è un documento pronto
all’uso che può essere facilmente scaricato dalla
Libreria tecnica del sito bioMérieux. Una volta che i
prodotti vengono modificati, questi certificati vengono
aggiornati regolarmente. Ad oggi è possibile scaricare
20 certificati di compatibilità per 36 diverse referenze.
Altra documentazione è in fase di sviluppo.
bioMérieux fornisce un range di documenti completo
disponibile online per supportare i propri clienti nel
soddisfare i requisiti normativi:
• Scheda tecnica
• Dichiarazione di non pericolosità
• Dichiarazione dello stato di conformità
• Certificato di shock termico
• Controllo di qualità
• Certificati di compatibilità
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* consultate le istruzioni per ulteriori dettagli
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