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CONOSCERE I PERICOLI DELL`AMIANTO PER VIVERE LIBERI

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CONOSCERE I PERICOLI DELL`AMIANTO PER VIVERE LIBERI
CONOSCERE I PERICOLI DELL'AMIANTO
PER VIVERE LIBERI DALL'AMIANTO
I circoli territoriali Legambiente della Provincia di Pavia
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L'amianto
L'asbesto (o amianto) è un insieme di minerali del gruppo dei silicati, appartenente alle
serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. L'amianto è un minerale con struttura
fibrosa utilizzato fin da tempi remoti per le sue particolari caratteristiche di resistenza al
fuoco e al calore. È presente naturalmente in molte parti del globo terrestre e si ottiene
facilmente dalla roccia madre dopo macinazione e arricchimento, in genere in miniere a
cielo aperto. Le caratteristiche dell'amianto ed il basso costo di lavorazione ne hanno
favorito l'impiego in numerosi campi e in oltre 3000 prodotti differenti. L'amianto è stato
utilizzato massicciamente nell'industria, nell'edilizia e nei trasporti. L'uso più massiccio
dell'amianto è avvenuto in edilizia, soprattutto nel periodo 1950-1983 come cementoamianto (eternit).
I rischi per la salute
I rischi per la salute dovuti all'uso dell'amianto derivano dal possibile rilascio di fibre
microscopiche dai materiali all'ambiente. Queste fibre, disperse in aria, possono essere
inalate dall'uomo e le malattie che ne conseguono sono dunque associate all'apparato
respiratorio. L'amianto può entrare in profondità negli alveoli polmonari, pertanto è stato
riconosciuto come un cancerogeno certo per l'essere umano.
I materiali più pericolosi sono quelli che rilasciano facilmente le fibre in aria e cioè quelli
friabili, mentre solo il deterioramento causa la cessione di fibre dai materiali compatti.
Pertanto il cemento-amianto (eternit), essendo un materiale compatto, è molto meno
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pericoloso dei materiali friabili. I maggiori livelli di rischio si sono riscontrati negli ambienti
di lavoro dove l'amianto veniva manipolato (produzione di cemento-amianto, spruzzatura
di edifici o di mezzi di trasporto come treni e navi, produzione di tessuti, ecc.) e negli
ambienti di vita dove è presente amianto spruzzato in cattivo stato di conservazione. I
materiali contenenti amianto compatto possono diventare un rischio se abrasi o
danneggiati.
Le polveri di amianto, respirate, provocano, infatti, l'asbestosi, nonché tumori della pleura,
ovvero il mesotelioma pleurico e dei bronchi, ed il carcinoma polmonare.
Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di
rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia
pericolosa: teoricamente l'inalazione anche di una sola fibra può causare il mesotelioma
ed altre patologie mortali, tuttavia un'esposizione prolungata nel tempo o ad elevate
quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di contrarle.
L'amianto è stato utilizzato fino agli anni '80 per produrre la miscela cemento-amianto (il
cui nome commerciale era Eternit) per la coibentazione di edifici, tetti, soffitti, pavimenti
(linoleum), navi, treni; come materiale per l'edilizia (es.: tegole, pavimenti, tubazioni,
vernici, canne fumarie, serbatoi acqua), nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (pastiglie
dei freni, vernici, parti meccaniche), ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e
cartoni. Inoltre, la polvere di amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante nella
filtrazione dei vini.
Dove si trova e come si riconosce
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Come rimuovere l'amianto
Proprio la pericolosità dell'amianto rende necessario affidarsi a ditte specializzate che
operano in sicurezza sia per i lavoratori sia per l'ambiente circostante e quindi per la
salute pubblica; il principio ispiratore delle bonifiche di manufatti contenenti amianto è
quello di agire senza disperdere fibre di amianto nell'aria. Ecco perché prima di rimuovere,
trasportare, o comunque prima di agire su lastre di amianto e a maggior ragione in casi in
cui l'amianto è in forma friabile, si agisce con particolari prodotti che fissano, incollano i
manufatti in tutte le loro superfici che a loro volta sono poi ulteriormente impacchettati in
sicurezza impedendo la liberazione di fibre nell'aria. Dal 1994 non vengono più prodotti e
commercializzati materiali con amianto;
i manufatti presenti nel territorio sono quindi stati prodotti antecedentemente alla fine degli
anni 80.
Specie i tetti in eternit sono stati esposti agli agenti climatici per parecchi anni creando
condizioni di degrado delle lastre stesse che non possono che peggiorare nel tempo e
determinare sempre più gravi problemi per la salute pubblica.
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Esistono tre metodi: la rimozione, l’incapsulamento ed il confinamento. La rimozione
deve essere effettuata da personale competente con le adeguate protezioni;
l’asportazione in sicurezza delle lastre in eternit risolve per sempre il problema amianto.
L’incapsulamento consiste nel trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti
che (a seconda del tipo di prodotto usato) tendono ad inglobare le fibre di amianto, a
ripristinare l’aderenza al supporto, a costituire una pellicola di protezione sulla superficie
esposta. Costi e tempi dell’intervento risultano più contenuti. Non richiede la successiva
applicazione di un prodotto sostitutivo e non produce rifiuti tossici. Il principale
inconveniente è rappresentato dalla permanenza nell’edificio del materiale di amianto e
dalla conseguente necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione.
Occorre inoltre verificare periodicamente l’efficacia dell’incapsulamento, che col tempo
può alterarsi o essere danneggiato, ed eventualmente ripetere il trattamento.
L’eventuale rimozione di un materiale di amianto precedentemente incapsulato è più
complessa, per la difficoltà di bagnare il materiale a causa dell’effetto impermeabilizzante
del trattamento. Inoltre, l’incapsulamento può alterare le proprietà antifiamma e
fonoassorbenti del rivestimento di amianto. Il confinamento consiste nell’installazione di
una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio. Se non viene
associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all’interno del
confinamento. Rispetto all’incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera
resistente agli urti.
E’ indicato nel caso di materiali facilmente accessibili, in particolare per bonifica di aree
circoscritte (ad es. una colonna). Non è indicato quando sia necessario accedere
frequentemente nello spazio confinato. Il costo è contenuto, se l’intervento non comporta
lo spostamento dell’impianto elettrico, termoidraulico, di ventilazione, ecc. Occorre
sempre un programma di controllo e manutenzione, poiché l’amianto rimane nell’edificio;
inoltre la barriera installata per il confinamento deve essere mantenuta in buone
condizioni.
Indicativamente il costo della bonifica e smaltimento di manufatti in eternit e
cemento/amianto (esclusa la sostituzione del manufatto con materiali ecologici
comunque non pericolosi) si aggira su un costo medio di 15 € al mq con un costo
minimo di 12 € e un massimo di 20€.
Sempre di più, soprattutto per ragioni economiche e di risparmio sui costi, si sta
diffondendo la pratica di bonifica dei tetti di amianto e loro sostituzione con tetti fotovoltaici
beneficiando degli incentivi destinati a questi interventi.
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Come smaltire l'amianto
La questione di liberare il territorio dall’amianto con la necessità di pretendere il ciclo
completo per eliminarlo in sicurezza, dal censimento, alla bonifica di siti e manufatti fino
allo smaltimento definitivo è prioritaria. E lo smaltimento rappresenta un problema che va
affrontato nel modo migliore possibile, chiedendo anche che si favorisca da parte della
Regione l’uso e la sperimentazione di sistemi alternativi alle discariche, che solo
attraverso l’interessamento diretto del pubblico possono decollare.
Attualmente l'amianto e a maggior ragione l'eternit e i manufatti in cemento - amianto,
infatti, vengono smaltiti in discarica riponendo questo materiale nella sua sede naturale.
Negli ultimi tempi si parla molto anche di trattamenti termici di inertizzazione (processi di
vetrificazione,
incenerimento/trattamento
al
plasma
e
comunque
ad
alte
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temperature) finalizzati alla trasformazione cristallo-chimica delle fibre da cui ricavare
materiali a bassa pericolosità riutilizzabili dall'industria. Le esperienze di questo tipo in
Italia e nel mondo sono limitatissime e ancora sperimentali. Comunque di là da discariche
e/o impianti di trattamento termico di inertizzazione il problema rimane inalterato; va
realizzata al più presto l'eliminazione dell'amianto incontrollato dalle nostre comunità e dal
nostro territorio e questo va attuato con tutte le misure necessarie per rendere minimi i
rischi per la salute e per l'ambiente. In particolar modo per le discariche che sono la forma
più diffusa per smaltire in sicurezza l'eternit e i manufatti in cemento-amianto elementi di
sostenibilità ambientale suggeriscono che si debbono rispettare precise condizioni
localizzative, che non debbano essere megadiscariche a bacino nazionale, ma impianti il
più vicino possibile alla presenza dell'amianto sul territorio (bacini provinciali), che
assicurino garanzie nella costruzione, nell'esercizio dell'interramento e sopratutto nel
trasporto delle lastre di amianto; infine in sede di autorizzazione è fondamentale che
vengano stabiliti i parametri e la periodicità dei controlli sia da parte del gestore che da
parte degli Enti Competenti pubblici da rendere disponibili e verificabili dai cittadini.
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Fax simile di Avviso alla Cittadinanza per censimento Amianto
Comune di ………………..
Avviso alla Cittadinanza Campagna Censimento e Manutenzione Amianto
Il Sindaco rende noto che:
1. La Regione Lombardia con delibera della Giunta Regionale n. 8/1526/2005 ha dato inizio al
“PRAL” – Piano Regionale Amianto Lombardia – Con la D.d.g. n. 13237 del 18 novembre 2008 si
è approvato il protocollo per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento
amianto e contestuale abrogazione dell’algoritmo per la valutazione delle coperture esterne in
cemento amianto di cui alla d.g.r. n. 7/1439 del 04 ottobre 2000, ora sostituito dall’Indice di
degrado – ID .
2. Vista la Nota della Provincia di Pavia – Settore Tutela Ambientale del 7-12-2010 con oggetto
Censimento Amianto, i proprietari di immobili sono tenuti tramite autonotifica a comunicare i dati
relativi alla presenza di Amianto. La denuncia di presenza di amianto mediante auto-notifica deve
essere presentata entro il .................(tramite fax, raccomandata o a mano) presso il Comune
di …….– ufficio tecnico – settore ecologia.
La documentazione per l’autonotifica/scheda tecnica è disponibile sul sito internet del
Comune di………..e presso l’ufficio tecnico negli orari di apertura al pubblico.
METODI DI BONIFICA- NOTE TECNICHE
Per il monitoraggio dello stato di conservazione è d’obbligo provvedere alla valutazione del
rischio. La valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto è effettuata
tramite l’applicazione dell’Indice di Degrado (ID), calcolato facendo riferimento all’allegato A
della D.d.g. n. 13237 del 18 novembre 2008. Questa documentazione non è da inviare, ma serve al
proprietario per monitorare lo stato del manufatto. Nel caso in cui il manufatto risulti ammalorato è
auspicabile che si programmi la bonifica del manufatto al più presto.I metodi di bonifica previsti
dalla normativa sono: la sovracopertura, l'incapsulamento e la rimozione. La sovracopertura
consiste nell'installare una nuova copertura al di sopra di quella esistente in eternit che verrà
comunque lasciata se la struttura portante potrà sopportare un carico permanente aggiuntivo.
L'incapsulamento prevede la pulizia della superficie della copertura da ricoprire e quindi l'utilizzo
di appositi prodotti ricoprenti e fissanti. Il trattamento finale dovrà essere certificato dall'impresa
esecutrice; nel caso dell'incapsulamento e della sovracopertura si rendono necessari controlli
ambientali periodici e interventi di normale manutenzione per conservare l'efficacia e l'integrità dei
trattamenti stessi; resta a carico del committente l'obbligo di verificare lo stato di conservazione.
Infine la rimozione l'intervento più risolutivo che prevede la totale asportazione della copertura in
eternit e la sostituzione con altra copertura non pericolosa.
SANZIONI
Si ritiene necessario richiamare l’attenzione sull’obbligo posto in capo ai proprietari di edifici
civili, industriali e artigianali ed amministratori condominiali che per l’inosservanza degli obblighi
di informazione e di autonotifica, le norme prevedono sanzioni amministrative e penali come da
Legge 257/92.
L'Amministrazione utilizzerà ulteriori forme, quali le foto aeree già disponibili, per
l'individuazione dei tetti/manufatti in cemento amianto e per ulteriori controlli sulla presenza di
cemento amianto nel territorio comunale
Il Sindaco
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