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FAQ – Domande frequenti

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FAQ – Domande frequenti
FAQ – Domande frequenti
A) ACQUISTO DI MONETE
A-1) Esiste un negozio Swissmint?
No. La merce desiderata può essere ordinata sullo Swissmintshop oppure acquistata presso un
negozio di numismatica. Elenco dei commercianti numismatici
A-2) Quali sono le modalità di pagamento disponibili nello Swissmintshop?
È possibile scegliere tra le seguenti modalità di pagamento: pagamento anticipato, PostFinance
Card, carta di credito (VISA o MasterCard).
A-3) Presso Swissmint è possibile acquistare anche monete commemorative di vecchie
emissioni?
Swissmint mette in vendita solo le monete elencate nello Swissmintshop. Per monete
commemorative di emissioni precedenti si consiglia di rivolgersi a un negozio di numismatica.
Elenco dei commercianti numismatici
A-4) Presso Swissmint è possibile reperire le cosiddette «bullion coin» (monete lingotto,
spiegazione nella parte successiva), ovvero monete d’oro e d’argento in once?
No. La vendita è limitata agli articoli presenti nello Swissmintshop.
A-5) Rivolgendosi alla Zecca federale è possibile acquistare monete circolanti sfuse, per
esempio una nuova moneta da 5 franchi?
Swissmint consegna tutte le monete circolanti destinate al traffico dei pagamenti alla Banca
nazionale svizzera (BNS) che si occupa della relativa distribuzione. La BNS mette in circolazione
un nuovo anno di emissione (millesimo) solo nel momento in cui quelli precedenti relativi all’unità
monetaria in questione sono esauriti, il che può avvenire anche due–tre anni dopo rispetto alla
data stampata sulla moneta. La BNS non effettua nessuna spedizione di nuove monete, che
possono essere, pertanto, acquistate agli sportelli delle filiali.
Le serie annuali attuali (relative ai due–tre anni precedenti), che contengono tutte le monete in
circolazione dell’anno e una moneta commemorativa bimetallica, sono disponibili presso
Swissmint in due qualità di conio. Inoltre viene offerta anche una serie di monete per neonati che,
oltre alle monete in circolazione, contiene una medaglia raffigurante un orsetto,
cfr. Swissmintshop. Questa serie può essere acquistata anche nei principali postshop.
A-6) Da Swissmint è possibile reperire cataloghi numismatici?
No. Dal menu Link del nostro sito Web è possibile richiamare il documento «Cataloghi attuali di
monete svizzere circolanti e da collezione» cliccando sulla voce «Link interessanti per
collezionisti».
B) VENDITA DI MONETE E STIME
B-1) Vorrei vendere la mia collezione di monete. A chi posso rivolgermi?
Vi invitiamo a rivolgervi a un negozio di numismatica. Elenco di commercianti numismatici
Le vecchie monete d’argento fuori corso con dimensioni corrispondenti a quelle delle monete
circolanti possono continuare a essere convertite al valore nominale presso la BNS. È
consigliabile tuttavia effettuare tale operazione solo nel caso in cui il prezzo di mercato
dell’argento sia basso.
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Swissmint
Domande frequenti
B-2) Posso chiedere a Swissmint di stimare la mia collezione?
Swissmint non effettua stime. A tale scopo vi invitiamo a recarvi in un negozio di numismatica.
Elenco di commercianti numismatici
B-3) Per quanto tempo è possibile convertire le monete fuori corso?
Nel momento in cui una moneta viene messa fuori corso è previsto inizialmente un periodo di
circa due anni durante il quale è possibile richiedere la relativa conversione al valore nominale
presso la Posta, le Ferrovie federali svizzere e la BNS. In seguito, le monete possono essere
convertite presso la BNS entro 20 anni dalla loro messa fuori corso. Per le monete circolanti
messe fuori corso, le cui dimensioni ed effigie corrispondono a quelle delle monete circolanti, il
termine per il ritiro è illimitato (cfr. Tariffa del 7 aprile 2006 delle monete messe fuori corso ).
C) INFORMAZIONI GENERALI E TECNICHE RELATIVE ALLA NUMISMATICA SVIZZERA
C-1) Da quando la Svizzera adotterà l’euro?
Fino a nuovo avviso la Svizzera non utilizzerà l’euro.
C-2) Quando verrà introdotta la moneta da 10 franchi?
Nell’immediato futuro non è prevista l’introduzione di una moneta di questo taglio.
C-3) Chi approva i soggetti e le effigie riportati sulle monete in circolazione?
Tale competenza spetta al Consiglio federale.
C-4) Chi approva i soggetti e le effigie riportati sulle monete commemorative?
I motivi e le effigie riportati sulle monete commemorative vengono approvati rispettivamente dal
capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) e dal direttore dell’Amministrazione federale
delle finanze (AFF).
C-5) Chi stabilisce la quantità di monete da coniare?
Il fabbisogno di monete circolanti viene calcolato dalla BNS. Poiché la Confederazione è
responsabile dell’emissione delle monete, Swissmint formula, attraverso l’AFF, un’apposita
richiesta al capo del DFF, che autorizza in seguito il programma di coniazione. Per le monete da
collezione la quantità di monete da coniare viene stabilita da Swissmint.
C-6) Quante sono le monete in circolazione?
Le monete in circolazione sono più di 5 miliardi e hanno un valore nominale superiore a
2,9 miliardi di franchi e un peso di oltre 18 000 tonnellate.
C-7) Le monete sono soggette alla restrizione della massa monetaria fissata dalla BNS?
Nonostante in circolazione vi siano monete per circa 2,9 miliardi di franchi, tale quantitativo è
troppo irrilevante per poter essere preso in considerazione per il calcolo della massa monetaria. Il
quantitativo di monete da coniare viene stabilito pertanto in base al fabbisogno effettivo.
C-8) Per quale motivo sulla moneta da 50 centesimi è riportata la dicitura ½ franco e non
50 centesimi?
La prima legge federale sulle monete, varata nel 1850, si rifaceva ampiamente al sistema
monetario francese. Per analogia con il franco francese, quello svizzero fu definito come segue:
«cinque grammi d’argento al titolo di nove decimi di fino costituiscono l’unità monetaria che
conserva il nome di franco» (= piede monetario). La serie di monete fu suddivisa in tre gruppi che
si differenziavano nettamente tra loro per colore e impronta: le monete d’argento che
comprendevano i tagli da ½, 1, 2 e 5 franchi, le monete di biglione (lega a basso contenuto
d’argento) utilizzate per i tagli da 5, 10 e 20 centesimi e quelle di bronzo per le pezzature da 1 e 2
centesimi. In base alla definizione contenuta nella legge, la moneta da 5 franchi era costituita da
25 g d’argento al titolo di 0,900, quella da 2 franchi pesava 10 g e quelle da 1 e da ½ franco
avevano un peso rispettivamente di 5 e 2,5 g (= tali monete erano coniate interamente con
metallo prezioso e avevano un valore nominale pari a quello del metallo stesso = monete
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correnti). La denominazione ½ Fr. fu ripresa dalla moneta francese dello stesso valore, su cui fino
al 1845 era riportata l’indicazione «½ FRANC» o «DEMI FRANC». Insieme all’effigie (Helvetia
seduta) tale indicazione sottolineava l’appartenenza al gruppo delle monete d’argento.
C-9) Per quale motivo la moneta da ½ franco è più piccola di quella da 20 centesimi?
Come indicato al punto C-8, le monete erano suddivise in tre gruppi: quelle di bronzo, di biglione
e d’argento. L’unità più piccola delle monete d’argento era il ½ franco, che presentava un peso di
2,5 g e un diametro di 18 mm. Accanto alle monete d’argento coniate interamente con metallo
prezioso (= monete correnti) erano presenti anche le cosiddette monete divisionali (= non
costituite interamente di metallo prezioso e con un valore nominale inferiore al valore del metallo)
fatte di biglione (ct. 5, 10 e 20) o bronzo (ct. 1 e 2). Per queste monete il peso non veniva definito
ricorrendo al piede monetario. La lega e le dimensioni potevano essere quindi stabilite
indipendentemente da tale unità di misura. Non sussisteva dunque la necessità di creare una
moneta da 20 centesimi che fosse ancora più piccola di quella già molto piccola da ½ franco.
C-10) Come si chiamano i caratteri tipografici utilizzati sulle monete da 1, 2 e 5 franchi?
Sulle monete in circolazione nel nostro Paese non vengono utilizzati caratteri standard, bensì
caratteri inventati che sono stati appositamente ideati dagli autori per le varie monete e che
pertanto non presentano nomi specifici.
C-11) Di quale materiale sono fatte le monete svizzere in corso legale?
La moneta da 5 centesimi è realizzata in bronzo all’alluminio, mentre tutte le altre monete
circolanti sono costituite da una lega di rame e nichel. Per le monete commemorative vengono
impiegati, invece, bimetallo, argento oppure oro. Dati tecnici delle monete svizzere con corso
legale (PDF, 140 kb)
C-12) Da quando le nostre monete non sono più in argento?
Dal 1968 i nominali del franco, ovvero le monete dal ½ franco ai 5 franchi, non sono più realizzati
in argento 0,835, bensì in cupronichel. Nel 1969 solo la moneta da 5 franchi era ancora in
argento. Il cambio del materiale utilizzato per la coniazione fu determinato da un rialzo
dell’argento che fece sì che il valore dell’argento delle monete da ½ franco, 1 franco e 2 franchi
risultasse superiore al loro valore nominale; di conseguenza le monete vennero fuse e riutilizzate
da terzi. La moneta da 5 franchi subì, invece, un’evoluzione differente (cfr. n. C-13). La messa
fuori corso legale di tutte le monete d’argento fissata per il 1° aprile 1971 fu in seguito prorogata
fino al 31 marzo 1972.
C-13) È vero che nel 1969 la moneta da 5 franchi era d’argento?
Dato che la moneta da 5 franchi d’argento conteneva in proporzione una quantità inferiore
d’argento rispetto alle altre monete (il suo peso era di sole tre volte superiore a quello della
moneta da fr. 1), per quest’unità non si correva il rischio che il prezzo dell’argento avrebbe
superato tanto in fretta il valore nominale. Tuttavia in vista del passaggio ai pezzi da 5 franchi
realizzati in metalli non nobili, nel 1967 e 1968 venne coniato un gran numero di monete da 5
franchi in rame-nichel datate 1968 (tiratura di 33,81 mio. di esemplari) che, inizialmente, non
furono però emesse. Nel 1969 furono nuovamente prodotti e messi in circolazione pezzi da 5
franchi in argento con l’anno 1969 (8 637 mio.). Il ritiro delle restanti monete d’argento scatenò un
vero e proprio boom del collezionismo, che investì anche il 5 franchi. Quando, nel 1969, la
circolazione di quest’unità monetaria iniziò a essere fortemente compromessa dal dilagare del
collezionismo e il prezzo dell’argento, dopo una breve flessione, tornò a risalire, si decise di
passare definitivamente al rame-nichel anche per il 5 franchi.
C-14) Di quale materiale sono fatte le monete di biglione?
Il biglione è una lega di rame a basso contenuto d’argento contenente altri elementi come zinco,
stagno o nichel. Le monete di biglione della Confederazione (ct. 5, 10 e 20), che contenevano dai
50 ai 150 millesimi d’argento, furono sostituite a partire dal 1871 da equivalenti in rame-nichel
(ct. 5 e 10) e nichel puro (ct. 20). Secondo il dizionario online Wikipedia, la parola «biglione»
deriva dal latino medievale «billio» che significa «lingotto, lega metallica».
C-15) Che cosa si intende per «bullion coin»?
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Domande frequenti
Bullion coin è il termine utilizzato per indicare le cosiddette monete lingotto o da investimento che
vengono coniate in numero elevato e negoziate in tutto il mondo con un supplemento contenuto
(aggio). Vengono generalmente prodotte utilizzando oro da 22 carati (916.7), oro o argento puro
in once (31,103 g) o relative frazioni. Alcune delle monete d’oro da investimento più famose sono
il Krugerrand (Sud Africa: 22 k, peso 33,930 g), l’Eagle (USA: 22 k), la Maple Leaf (Canada:
999,9), la Britannia (Gran Bretagna: 22 k), il Kangaroo (Australia: 999,9) e la moneta della
Filarmonica di Vienna (Austria: 999,9). Il Vreneli svizzero (coniato per l’ultima volta nel 1949)
viene considerato attualmente una moneta da investimento anche se soddisfa solo in parte i
criteri sopra citati.
C-16) Per quale motivo Swissmint non emette monete da investimento proprie?
A causa dell’aggio contenuto e delle possibilità di vendita limitate non conviene produrre una
moneta da investimento svizzera. Inoltre l’emissione di questa tipologia di monete, legata alle
oscillazioni del prezzo dell’oro, presenta un notevole rischio finanziario.
C-17) Le monete d’oro sono realizzate interamente con questo materiale?
Le monete d’oro, a eccezione di quelle in metallo puro come, per esempio, le bullion coin (cfr. C15), sono coniate utilizzando leghe metalliche. Una lega è una miscela, per esempio di oro e
rame, ottenuta attraverso un processo di fusione che, rispetto al metallo puro, presenta
generalmente una maggiore durezza e resistenza all’abrasione. La lega d’oro utilizzata in
Svizzera è composta al 90 per cento d’oro e al 10 per cento da rame (oro 0,900), mentre quella
d’argento all’83,5 per cento d’argento e al 16,5 per cento da rame. Diversamente da una lega, la
placcatura d’oro o d’argento è semplicemente un rivestimento sottile, generalmente galvanico, di
metallo nobile applicato su un metallo non prezioso di supporto. In questo caso il contenuto di
metallo nobile è estremamente ridotto rispetto al peso totale.
C-18) Per quale motivo non tutti i Vreneli hanno lo stesso colore, ovvero alcuni sono «più
dorati» di altri?
Come per tutte le monete d’oro svizzere, la lega utilizzata per il Vreneli è composta al 90 per
cento d’oro e al 10 per cento da rame ed è contraddistinta da una colorazione tendente al rosso. I
Vreneli presentano tuttavia un colore che va dal giallo al giallo-rossastro, il che dipende dal fatto
che i tondelli (rondelle o monete grezze) vengono ossidati prima della coniazione e in seguito
decapati. Durante il processo di decapaggio il rame viene rimosso dalla superficie; questo
passaggio consente di ottenere un arricchimento in metallo prezioso, nella fattispecie oro, sullo
strato superficiale. A seconda dell’intensità del decapaggio il colore risulta essere più o meno
giallo. Tale processo comporta diversi vantaggi: la moneta appare più dorata e presenta una
superficie più gradevole, resistente e priva di macchie, pur conservando le caratteristiche
tecniche della lega di oro e rame, ovvero grande durezza, resistenza contro l’usura, omogeneità
e facilità di coniazione, aspetti molto importanti in quanto in passato i Vreneli venivano utilizzati
nel traffico dei pagamenti e, di conseguenza, erano sottoposti a notevole usura.
C-19) Che cosa si intende per coniazione con assi alla francese o alla tedesca?
Il reciproco orientamento delle due facce di una moneta varia in funzione dell’asse di conio. Nella
cosiddetta coniazione con assi alla tedesca, entrambe le facce della moneta sono poste sullo
stesso asse, mentre in quella con assi alla francese gli assi sono ribaltati, il che significa che il
diritto è in posizione corretta e il rovescio è in posizione capovolta. Per maggiori informazioni sul
tipo di coniazione utilizzata per le monete svizzere si rinvia all’elenco delle emissioni. Cfr. anche
n. D-20).
C-20) Per quale motivo alcune monete presentano un’incisione sul contorno?
Originariamente le monete coniate utilizzando metalli preziosi presentavano una zigrinatura sul
contorno volta a impedire che il materiale venisse «tosato», ovvero asportato con una lima
(= riduzione della moneta). In seguito, le incisioni sul contorno (scritte e zigrinature) divennero
inoltre un importante segno distintivo per contrastare la falsificazione. Anche oggi il punto debole
delle monete contraffatte è generalmente costituito dall’incisione sul contorno.
C-21) Per quale motivo le monete presentano un bordo rialzato?
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Domande frequenti
Il bordo in rilievo che circonda l’effigie non è un elemento puramente decorativo, bensì funzionale
alla protezione dall’usura dell’immagine stessa. Scivolando su tale elemento sporgente rispetto al
motivo stampato, la moneta ne preserva l’integrità.
C-22) Che cos’è una serie di monete?
Una serie di monete è una raccolta delle monete in corso legale circolanti all’interno di un Paese,
in genere emesse nello stesso anno.
C-23) Che cosa si intende per serie di monete per neonati?
Si tratta di una serie di monete pensata come regalo per la nascita e contenente le monete in
circolazione nell’anno di nascita del neonato, eventualmente corredate da una medaglia speciale.
C-24) Per quale motivo alcune monete presentano un contorno zigrinato e altre liscio?
L’incisione sul contorno veniva e viene tuttora eseguita per motivi di sicurezza. Originariamente
tale operazione era volta a evitare che il metallo prezioso utilizzato per coniare le monete venisse
tosato, ovvero asportato con una lima. Da quando le nostre monete non contengono più metallo
prezioso, il problema della riduzione delle monete è stato praticamente risolto. Anche oggi,
tuttavia, l’incisione sul contorno si conferma essere un’importante caratteristica di sicurezza, in
quanto, in base all’esperienza, i problemi principali di contraffazione risultano essere legati
proprio a tale operazione. Poiché la falsificazione delle monete con un nominale basso è molto
rara, per queste ultime il contorno viene lasciato liscio. Per i pezzi dal ½ franco in su è prevista
una zigrinatura sul contorno, mentre per la moneta da 5 franchi un’iscrizione, che risulta ancora
più difficile da contraffare. L’incisione sul contorno costituisce inoltre un importante segno di
riconoscimento per gli individui ipovedenti che, grazie al contorno zigrinato, possono distinguere,
per esempio, una moneta da 50 centesimi da una da 5 franchi.
D) NUMISMATICA SVIZZERA
D-1) Quando è stato introdotto il franco svizzero nella sua forma attuale?
Nel 1850, anno in cui la competenza in materia di emissione di moneta fu trasferita dai Cantoni
alla Confederazione. Tuttavia solo in seguito allo scioglimento dell’Unione Monetaria Latina (cfr.
parte seguente), ovvero dal 1° gennaio 1927, le uniche monete ad avere corso legale in Svizzera
furono quelle nazionali.
D-2) Per quale motivo le prime monete della Confederazione venivano coniate all’estero?
Le prime monete federali furono coniate a Parigi e Strasburgo in quanto la Svizzera non
disponeva di una propria zecca funzionante né inizialmente ne prevedeva l’istituzione. Le monete
prodotte dalle zecche francesi non soddisfacevano tuttavia le aspettative. Per risolvere tale
situazione nel 1853 la Confederazione rilevò la zecca della città di Berna ubicata am
Gerbergraben. La riforma monetaria del 1850–1852 sostituì le vecchie monete circolanti
all’interno del Paese. Tuttavia i quantitativi relativamente contenuti di nuove coniazioni erano di
gran lunga insufficienti per nazionalizzare l’intera circolazione monetaria e un intervento in tal
senso non era in alcun modo previsto. La stretta relazione con il sistema monetario francese
consentì di ricorrere a coniazioni estere e abbattere così i costi.
D-3) Che cosa si intende per «Unione Monetaria Latina»?
Nel XIX secolo l’economia mondiale in forte espansione non disponeva di un sistema di
pagamento internazionale transfrontaliero. Per agevolare le reciproche relazioni commerciali, la
Francia, il Belgio, l’Italia e la Svizzera decisero pertanto nel 1865 di siglare un accordo monetario
(la cosiddetta Unione Monetaria Latina) che disciplinasse in dettaglio il peso, il titolo, la forma, il
corso delle monete d’oro e d’argento e fissasse dei contingenti di monete per i singoli Stati in
base al numero degli abitanti. Nel 1866 il governo nazionale decretò quanto segue: «il Consiglio
federale considera l’equiparazione delle monete d’argento dei quattro Paesi come un primo
passo verso la concretizzazione dell’idea di un sistema monetario universale». Il contratto
monetario, che fu in seguito sottoscritto anche dalla Grecia, restò formalmente in vigore fino al
1926. Da allora all’interno della Confederazione fu accordato corso legale esclusivamente alle
monete svizzere. Nel 2002, con l’introduzione dell’euro, l’Unione europea ha compiuto un nuovo
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Domande frequenti
tentativo di creazione di una valuta comune europea, questa volta senza la partecipazione della
Svizzera.
D-4) Da dove deriva il nome «Rappen»?
Il termine Rappen, in italiano centesimo, indicava inizialmente un tipo di Pfennig di colore scuro
diffuso nei territori dell’Alto Reno nel XIV secolo. Si pensava che il nome Rappen utilizzato per
designare i Pfennig del conte di Rappoltstein derivasse dall’effigie della testa di corvo (in tedesco
Raben) stampata sulle monete. Oggi si ritiene, invece, che l’etimologia più probabile sia quella
legata al colore scuro delle monete. In antico alto tedesco «rapp» significa infatti «scuro» e
attualmente «Rappe» è il termine utilizzato per indicare il «morello», ovvero un cavallo dal manto
nero. (Fonte: www.moneymuseum.com).
D-5) Da dove deriva il nome «franco»?
Il termine deriva da una moneta aurea francese coniata nel 1360, recante l’iscrizione latina rex
francorum (re dei Franchi). Nel 1577 la Francia coniò anche un franco d’argento. Una moneta
argentea da dieci Batzen, coniata dal 1757 a Berna e più tardi anche a Basilea, Soletta e
Lucerna, fu denominata franco svizzero (in tedesco Schweizer Franken, in francese livre suisse).
Durante la Repubblica elvetica, si cercò di passare al sistema decimale sulla base dell’unità
monetaria bernese. Dal 1799 il sistema monetario avrebbe dovuto essere uniformato mediante il
franco svizzero, che con i suoi 6,6149 g di argento fino valeva quanto dieci Batzen o 100
centesimi, ma il tentativo di unificare il denaro non ebbe buon esito, anche per carenza di metallo
prezioso. La Mediazione (1803–13) ripristinò la sovranità monetaria dei Cantoni; la Dieta federale
cercò di fissare una base valutaria unica, ma fino alla riforma monetaria varata dallo Stato
federale circolarono – oltre a molte altre monete – franchi di conio, peso e titolo metallico diverso.
Nel 1848 la sovranità monetaria passò alla Confederazione, che introdusse il sistema argenteo
basato sul franco, suddiviso in 100 centesimi. (Fonte: Dizionario storico della Svizzera http://hlsdhs-dss.ch).
D-6) Da dove deriva il termine «Fünfliber» utilizzato per designare la moneta da 5 franchi?
La denominazione popolare «Fünfliber» fu ripresa originariamente dal termine francese «livre»,
che tradotto significa «Pfund», in italiano «lira». Il franco francese, che derivava dalla livre
tournois, aveva all’incirca lo stesso valore di quest’antica valuta che andò a sostituire. Per questo
motivo i pezzi da 5 franchi francesi che circolavano in Svizzera furono denominati «fünflivres».
Questo termine si diffuse in seguito per i pezzi da 5 franchi nazionali che presentavano le stesse
dimensioni del modello francese. Con il tempo la parola «fünflivre» fu trasformata nella comune
espressione dialettale «Fünfliber».
D-7) Da dove deriva il termine «Stutz» utilizzato per indicare i franchi?
«Häsch mer füf Stutz?» (Hai 5 franchi?) «Für dä Charre z'chaufe bruchsch en Huufe Stütz» (Per
quest’auto mi servono un mucchio di soldi). Lo Schweizer Idiotikon, il dizionario che raccoglie le
espressioni antiche e recenti di origine dialettale, fornisce una definizione molto concisa del
termine: Stutz = sinonimo di franco nella lingua parlata e nel gergo militare e studentesco. Per
spiegare il significato della parola «Stutz», nel Deutsches Wörterbuch di Jacob e Wilhelm Grimm
(Lipsia 1942 edito da S. Hirzel) vengono riportati i seguenti termini, che non hanno quasi nessuna
relazione con la parola denaro: Stutz = scambio, stutzen = scambiare, verstutzen = sperperare. I
soldi sono notoriamente un mezzo di scambio, in quanto possono essere scambiati con una
merce. Si deve pertanto presupporre che la designazione dialettale «Stutz» derivi dall’omonima
espressione dell’antico tedesco utilizzata per indicare lo «scambio».
D-8) Da dove trae origine il termine «thune» molto utilizzato nella Svizzera romanda per
indicare la moneta da 5 franchi?
Nel XVII secolo la parola francese «thune» era sinonimo di «aumône» (elemosina). In seguito
alla Rivoluzione francese la nuova moneta d’argento da 5 franchi fu denominata «thune», in
quanto veniva utilizzata come offerta. Attualmente la parola ha perso il suo significato originario.
D-9) Chi è Helvetia?
Helvetia è la rappresentazione allegorica (figurata) della Svizzera. Si tratta di un personaggio
inventato, mai esistito. Nel XVIII e XIX secolo le rappresentazioni allegoriche erano molto
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Domande frequenti
popolari. Mentre sulle prime monete a Helvetia era concesso di essere ritratta seduta, dal 1874 è
stata costretta a essere raffigurata in posizione stante.
D-10) Chi è Libertas?
Libertas è la rappresentazione allegorica (figurata) della Libertà. Questa figura, il cui capo è
ritratto sulle monete correnti da 5, 10 e 20 centesimi e sulle monete d’oro degli anni 1883–1896,
può essere riconosciuta da alcuni elementi, come il berretto frigio o, sulle monete svizzere,
dall’iscrizione LIBERTAS.
D-11) Quali monete vengono denominate Vreneli e da dove deriva questo nome?
Il termine «Vreneli» designa le monete d’oro da 20 franchi degli anni 1897–1949, da 10 franchi
degli anni 1911–1922 e da 100 franchi del 1925. La denominazione Vreneli si è diffusa solo
prima della seconda guerra mondiale ed è stata stampata per la prima volta nel 1943. Una
possibile spiegazione è che la rappresentazione giovanile di Helvetia realizzata da Landry
corrisponda maggiormente a una «Vreneli» (ragazza) piuttosto che a una sovrana. Diversamente
da quanto talvolta ipotizzato, non esiste alcuna relazione con Santa Verena. Maggiori
informazioni sul Vreneli (289 kb) (in tedesco).
D-12) Per quale motivo in Ticino il Vreneli viene chiamato marengo?
Il termine «marengo» deriva dal nome della località piemontese di Marengo, una frazione di
Alessandria. Originariamente il marengo era una moneta d’oro del valore nominale di 20 franchi e
un peso di 6,542 g che fu coniata a Torino per celebrare la vittoria di Napoleone Bonaparte
contro gli austriaci a Marengo (1800). La moneta rappresenta sul diritto un busto di Minerva e la
scritta «L’ITALIE DÉLIVRÉE À MARENGO» e sul rovescio la scritta «20 FRANCS» e la legenda
«LIBERTÉ – ÉGALITÉ – ERIDANIA». In Italia il termine marengo fu utilizzato in seguito anche
per indicare le altre monete francesi da 20 franchi (p. es. il napoleone) nonché le monete d’oro da
20 franchi e 20 lire coniate in conformità con il sistema monetario francese in Belgio, Italia e
Svizzera (Unione Monetaria Latina) e, di conseguenza, anche il Vreneli (marengo belga,
marengo italiano, marengo svizzero).
D-13) Per quale motivo su alcuni Vreneli da 20 franchi coniati nel 1935 a sinistra dell’anno
è incisa una «L»?
Al termine della seconda guerra mondiale in Svizzera vi fu una notevole richiesta di monete d’oro
che portò alla coniazione, tra il 1945 e il 1947, di più di 20 milioni di Vreneli da 20 franchi. Poiché,
diversamente dalla legge sulle monete del 1931, il decreto di svalutazione del 1936 fondato sul
diritto di necessità non prevedeva alcuna parità aurea fissa, queste monete furono corredate
dell’anno «1935» per indicare che presentavano il titolo richiesto dalla legge succitata. Per poter
distinguere le monete del dopoguerra da quelle coniate nel 1935 e sottolineare il carattere di
merce di scambio, all’anno «1935» fu anteposta la lettera «L» (lingot = lingotto). In seguito la
predatazione fu abbandonata e, di conseguenza, le monete vennero corredate solo dell’anno di
emissione effettivo. Il riferimento alla legge sulle monete del 1931 è indicato con l’iscrizione sul
contorno «AD / LEGEM ANNI / MCMXXXI» (ai sensi della legge del 1931). Con
l’anno 1947 furono stampati altri 9,2 milioni di esemplari. Maggiori informazioni sul Vreneli
(289 kb) (in tedesco).
D-14) Chi era la modella ritratta sul Vreneli?
La questione dell’identità della modella utilizzata per ritrarre la figura giovanile di Helvetia fu
sollevata solo in seguito al secondo conflitto mondiale, quando due giovani rivendicarono tale
onore alla madre defunta. Da allora si ipotizzò che la modella dovesse essere o Françoise
Kramer-Egli (1859–1946 originaria di Neuchâtel) o Rosa Tännler (1878–1946 di Gadmen
nell’Oberhasli). Sulla base di prove documentali l’ipotesi che si trattasse di Rosa Tännler apparve
la più fondata, tanto più che nel 1895 l’artista Fritz Landry dichiarò in una lettera inviata al
Consigliere federale Hauser che per la sua bozza aveva studiato un «type de femme très pur du
Hasli» (genere di donna molto pura di Hasli). All’epoca Rosa Tännler aveva solo 17 anni, mentre
Françoise Kramer-Egli già 36. La giovane età di Helvetia fa propendere, dunque, per la prima
tesi.
D-15) La figura ritratta sulla moneta da 5 franchi è quella di Guglielmo Tell?
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Domande frequenti
L’effigie riportata sulla moneta da 5 franchi non corrisponde a Guglielmo Tell, bensì a un pastore
alpino come indicato chiaramente dalle prime bozze eseguite dal disegnatore di monete Paul
Burkhard. Cfr. Paul Burkhard und der Fünfliber (1248 kb) (in tedesco).
D-16) Che cosa significa l’iscrizione «DOMINUS PROVIDEBIT» riportata sul contorno della
moneta da 5 franchi?
Il Signore provvederà (Genesi 22, 8). Gli aforismi religiosi (massime) erano molto popolari fin dal
medioevo e sono riportati, generalmente come legenda, su numerose monete. Cfr. DOMINUS
PROVIDEBIT / Sterne auf Schweizer Münzen (PDF, 506 kb) (in tedesco).
D-17) Che foglie sono raffigurate sulle monete svizzere in circolazione?
5 centesimi: foglie di vite; 10 centesimi: foglie di quercia, 20 centesimi: rododendro, ½ franco –
2 franchi: foglie di quercia e rododendro, 5 franchi: stella alpina e rododendro.
D-18) Che cosa significa l’iscrizione «INCT.» riportata sulla moneta da 5 o 2 franchi?
Si tratta dell’abbreviazione della parola «incidit», voce del verbo latino «incidere», che significa
«inciso da». « A. BOVY INCT.» = inciso da Antoine Bovy (sulle monete da fr. ½ – fr. 2) e
«P. BVRKHARD, INCT.» (su quelle da fr. 5). Denominazioni analoghe appaiono sulle monete
d’oro da 25 franchi di Remo Rossi su cui si legge: «HODLER PINX», abbreviazione di «pinxit» =
«dipinto da», dal verbo latino «pingere», e «ROSSI SCULPT», abbreviazione di «sculpsit» =
«scolpito da», dal verbo latino «sculpere».
D-19) In quali posizioni può trovarsi l’iscrizione sul contorno sulla moneta da 5 franchi?
Nel caso dell’iscrizione (sia delle lettere sia delle stelle) in rilievo, la posizione è sempre la stessa,
ovvero, osservando la moneta dal lato dell’effigie, la scritta parte da sotto lo scollo della camicia
del pastore e procede in senso orario segmentata in tre parti: DOMINUS / PROVIDEBIT /
. Sulle monete da 5 franchi con incisione in cavo (anni 1985–1993) la
posizione della scritta sul contorno non è fissa, in quanto veniva apposta in un’apposita fase di
lavorazione a parte prima della coniazione.
D-20) Una moneta da 1 franco in cui il rovescio è capovolto è falsa?
Dal 1982 tutte le monete vengono coniate con le facce allineate (↑↑), ovvero con entrambe le
facce poste sullo stesso asse (↑↑, questo tipo di coniazione viene denominata «con assi alla
tedesca» o «a medaglia»). Fino al 1981, invece, i pezzi dal ½ franco ai 5 franchi venivano coniati
con le facce sfalsate di 180°, ovvero con il diritto in posizione corretta e il rovescio ribaltato (↑↓,
coniazione detta anche con «assi alla francese» o «a moneta»). Le monete da 1 a 20 centesimi,
invece, venivano coniate con «assi alla tedesca» già in precedenza. Il motivo della modifica
dell’asse di conio è dovuto alla necessità di offrire una presentazione migliore e più consona delle
monete nelle apposite serie (serie annuali). (Cfr. anche n. C-19).
D-21) Che significato hanno le 13 stelle incise sul contorno della moneta da 5 franchi?
Come si legge in un rapporto redatto dal direttore della Zecca federale, Edmund Platel, nel 1889,
alle 13 stelle non deve essere attribuito alcun significato allegorico, in quanto esse costituiscono
semplicemente dei segni di riempimento. Le ipotesi secondo le quali le stelle indicherebbero i 13
Cantoni della Vecchia Confederazione o dei simboli religiosi (tre stelle per la Trinità e dieci per i
dieci comandamenti) appaiono prive di seri fondamenti.
D-22) Che cosa rappresentano le stelle riportate sulle monete da ½ franco, 1 franco e 2
franchi?
La corona di stelle simboleggia i Cantoni della Svizzera. Ai 22 elementi di cui era composta fino
al 1982 se ne è aggiunto nel 1983 un 23°, corrispondente al Cantone del Giura fondato nel
1979.
Dall’entrata in vigore della Costituzione federale integralmente rivista nel 2000, l’esistenza dei
mezzi Cantoni non viene più riconosciuta e, di conseguenza, la Confederazione non risulta più
composta da 23 Cantoni, bensì da 26 (art. 1 Cost. 1999). Nell’ambito del Consiglio degli Stati e
della maggioranza dei Cantoni gli ex mezzi Cantoni continuano, tuttavia, a contare solo a metà
(cfr. art. 142 e 150 Cost.1999). Dal 2000 quindi le 23 stelle non corrispondono più ai Cantoni
intesi in senso geografico, bensì ai Cantoni della Confederazione come indicati nella
Costituzione.
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Domande frequenti
D-23) Segno di zecca «B»
Il segno di zecca «B» posto sulle monete svizzere indica la città di Berna, sede della Zecca
federale. Su alcune monete svizzere, in particolare quelle coniate negli anni 1850–1851 e nel
1894, sono riportati, invece, marchi di zecche estere (Parigi, Strasburgo, Bruxelles).
D-24) Per quale motivo su alcune monete non è impresso il segno di zecca?
A cavallo tra il 1970 e il 1985 le monete circolanti in Svizzera furono coniate omettendo il segno
di zecca. È noto che il ritiro delle monete d’argento nel 1986 fece esplodere un vero e proprio
boom del collezionismo tra i cittadini svizzeri che, accanto alle monete antiche, andavano a
caccia anche di pezzi nuovi di conio in cupronichel. Dato che nel 1968 e 1969 i pezzi da ½ e
1 franco erano disponibili in due varianti (con o senza segno di zecca «B», queste ultime coniate
a Londra per far fronte alla crisi monetaria), i collezionisti le raccoglievano entrambe, il che causò
una penuria di moneta circolante. Per tale motivo dal 1970 non fu più riportato il segno di zecca
«B» che fu rintrodotto nel 1986.
D-25) Da quando la moneta da 5 centesimi è dorata?
Dal 1981. La decisione di sostituire il cupronichel bianco con il cupralluminio giallo, utilizzato
tuttora, è scaturita dalla necessità di distinguere con maggior facilità i pezzi da 5 centesimi da
quelli da ½ franco.
D-26) In che modo è possibile distinguere il primo e il secondo conio delle monete d’oro
commemorative da 250 franchi emesse nel 1991?
Mentre sulle monete commemorative di primo conio era riportata la seguente legenda:
«CONFOEDERATIO HELVETICA ++ 1291 – 1991++», su quelle di secondo conio è stato
inserito un punto al di sopra e al di sotto del trattino utilizzato per separare gli anni: «1291 ÷
1991».
D-27) Da quando in Svizzera non si paga più con le monete d’oro?
Dal 1936. A seguito della crisi economica mondiale la Svizzera procedette a una svalutazione del
franco di circa il 30 per cento, il che fece sì che il valore materiale delle monete d’oro ne
superasse quello nominale, imponendo il ritiro dalla circolazione di queste ultime.
D-28) Qual è la prima moneta commemorativa svizzera?
Il successo della sottoscrizione del prestito della difesa nazionale nel 1936 spinse la
Confederazione a emettere la prima moneta commemorativa svizzera. La moneta d’argento da 5
franchi venne coniata in una tiratura di 200 000 esemplari.
D-29) Quando sono state introdotte le serie di monete?
Nel 1974.
D-30) Gli Schützentaler o talleri di tiro con un’indicazione di valore sono considerati
monete o medaglie?
Pur riportando un valore nominale di 5 franchi, i cosiddetti «talleri di tiro» d’argento coniati tra il
1850 e il 1885 dalla Zecca federale su incarico degli organizzatori delle rispettive Feste federali
non costituivano un mezzo di pagamento legale. Di conseguenza (su disposizione dell’AFF) non
venivano accettati dalla Cassa federale come denaro (cfr. Rivista svizzera di numismatica, 1894,
pag. 56). Poiché tuttavia per dimensioni, peso e composizione risultavano analoghi alla moneta
da 5 franchi, il che significa che in base alla definizione contenuta nella legge sulle monete erano
coniati interamente con metallo prezioso, venivano utilizzati dalla popolazione come denaro,
senza che la Confederazione contrastasse in alcun modo tale abitudine, il che suscitò vari
reclami da parte degli Stati membri dell’Unione Monetaria Latina. Inoltre il comitato organizzativo
delle feste di tiro di Friburgo e Lugano ordinò un quantitativo di talleri superiore al fabbisogno
effettivo e utilizzò la parte rimanente per saldare i conti dei fornitori, operazione che grazie al
basso prezzo dell’argento si rivelò un buon affare. Tuttavia la Cassa federale non era disposta ad
accettare una simile concorrenza nei confronti del denaro ufficiale. Pertanto dal 1885 in poi non
furono più coniati talleri di tiro con valore legale, ma solo medaglie (senza indicazione di valore).
Non costituendo un mezzo di pagamento ufficiale i talleri non figurano nell’elenco delle monete
coniate da Swissmint. Dopo il 1934 vennero emessi nuovamente talleri di tiro con valore legale
limitato che potevano essere cambiati al valore nominale durante le feste di tiro. Tali monete non
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Domande frequenti
raggiunsero mai più lo status iniziale di mezzo di pagamento ampiamente utilizzato nonostante il
carattere non ufficiale.
D-31) Per quale motivo il tallero commemorativo della Landi da 5 franchi del 1939 non è
contenuto nell’elenco delle monete commemorative di Swissmint né in vari cataloghi
numismatici?
Questo tallero non rappresenta una moneta commemorativa ufficiale, bensì privata che,
analogamente alle medaglie di tiro, poteva essere utilizzata come mezzo di pagamento per un
periodo di tempo limitato (entro il 30 novembre 1939) alla Landi, l’esposizione nazionale di
Zurigo. Creazione dello stampo e coniazione: Huguenin Frères, Le Locle. La medaglia si
differenzia dalle monete commemorative d’argento da 5 franchi per via del diametro più grande
(33,5 anziché 31,2 mm) e il peso superiore (19,5 anziché 15 g).
E) SALUTE E AMBIENTE
E-1) Le nostre monete creano allergia al nichel?
A eccezione del 5 centesimi coniato in bronzo all’alluminio, tutte le altre monete circolanti
svizzere sono in cupronichel (lega composta al 75 % da rame e al 25 % da nichel). Non sono noti
casi di allergie al nichel causate dalla percentuale di tale metallo contenuta nelle monete.
Tuttavia il contatto frequente con monete contenenti nichel può provocare reazioni allergiche in
soggetti che presentano già una marcata intolleranza a tale componente.
E-2) Come vengono trattate le monete danneggiate o sporche?
Queste monete vengono scartate dalla Posta, dalle banche e dalla BNS e consegnate a
Swissmint per la distruzione. Per evitare qualsiasi utilizzo improprio, le monete vengono pertanto
laminate e in seguito consegnate ai fornitori di tondelli per il riutilizzo (riciclaggio) del materiale.
Con quest’ultimo vengono fabbricati nuovi tondelli (detti anche rondelle o monete grezze) con cui
possono essere coniate nuove monete.
E-3) Swissmint si impegna a favore della sicurezza sul lavoro?
Con lo standard OHSAS 18001 sono stati introdotti diversi criteri per la valutazione di un sistema
di gestione della sicurezza sul lavoro. Swissmint soddisfa tali requisiti ed è in grado di dimostrare
che il suo atteggiamento attento alla sicurezza è integrato nei processi aziendali, si fonda
sull’iniziativa e sull’impegno personale e consente di raggiungere risultati migliori.
E-4) Swissmint si impegna a favore della tutela dell’ambiente?
La norma ISO 14001 ha introdotto nel 1996 una serie di criteri, validi a livello mondiale, relativi
alla protezione dell’ambiente, che sono stati rinnovati per la prima volta nel 2004. Swissmint
soddisfa tali requisiti, che prevedono, tra le altre cose, una sistematizzazione della salvaguardia
dell’ambiente all’interno dell’azienda e una minimizzazione dei rischi e dell’inquinamento.
F) ASPETTI LEGALI
F-1) Chi ha il diritto di emettere monete in Svizzera?
In Svizzera la regalia delle monete (monopolio di emissione) spetta alla Confederazione.
L’articolo 99 capoverso 1 della Costituzione federale sancisce quanto segue: il settore monetario
compete alla Confederazione; essa soltanto ha il diritto di battere moneta e di emettere
banconote.
F-2) Qual è il numero massimo di monete che possono essere accettate in pagamento?
Conformemente all’articolo 3 capoverso 1 della legge del 22 dicembre 1999 sull’unità monetaria
e i mezzi di pagamento (LUMP, RS 941.10) chiunque è tenuto ad accettare in pagamento fino a
cento monete circolanti svizzere. Questa disposizione, tuttavia, è difficilmente applicabile nella
pratica.
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Domande frequenti
F-3) È possibile pagare con una moneta commemorativa al ristorante?
L’obbligo di accettazione delle monete commemorative è limitato alle casse della Confederazione
e vige pertanto solo per la BNS, la Posta Svizzera e le Ferrovie federali svizzere. Il personale del
ristorante non è pertanto tenuto ad accettare tale strumento come modalità di pagamento.
F-4) Chi decide se una moneta circolante deve essere messa in circolazione o tolta dal
corso legale?
Il Consiglio federale.
F-5) Le monete d’argento hanno ancora corso legale?
Pur essendo fuori corso dal 1° aprile 1971, le monete d’argento (dal fr. ½ ai fr. 5) continuano a
essere ritirate dalla BNS al valore nominale.
F-6) Le monete di bronzo (da ct. 1 e 2) possono essere ancora utilizzate come mezzo di
pagamento?
Le monete da 1 e 2 centesimi sono state messe fuori corso legale rispettivamente nel mese di
gennaio del 2007 e del 1978.
F-7) Quali monete messe fuori corso vengono ancora ritirate?
Le monete circolanti messe fuori corso sono ritirate dalla BNS alla tariffa del 100 per cento del
loro valore nominale entro 20 anni dalla loro messa fuori corso. Per le monete circolanti messe
fuori corso, le cui dimensioni ed effigie corrispondono a quelle delle monete circolanti, come pure
per le monete d'argento da 5 franchi commemorative messe fuori corso, il termine per il ritiro è
illimitato. Tariffa delle monete messe fuori corso del 7 aprile 2006
G) FALSIFICAZIONI E CONTROLLI DI AUTENTICITÀ
G-1) Esistono falsificazioni di monete svizzere circolanti?
Sì, anche se rispetto al numero delle monete autentiche la loro percentuale è estremamente
esigua. Un problema di gran lunga maggiore è rappresentato dal denaro estero che viene
introdotto in prevalenza nei distributori automatici. Il potere d’acquisto di queste monete nel
Paese d’origine costituisce generalmente solo una minima parte del valore delle monete
nazionali a cui va a sostituirsi.
G-2) Da che cosa si riconoscono le monete false?
Le contraffazioni moderne sono spesso di buona qualità e non sono pertanto facilmente
riconoscibili. Un’effigie poco precisa o un colore diverso da quello standard possono essere
indizio di una falsificazione.
G-3) Un suono diverso da quello abituale può essere un indice di contraffazione?
Un tintinnio diverso da quello prodotto da una moneta originale può costituire un indice di
contraffazione, nonostante spesso anche i pezzi autentici possano presentare divergenze a
livello di suono. Si deve prestare maggiore attenzione alle monete che non emettono suono o
che ne producono uno molto sordo.
G-4) La Confederazione sostituisce il denaro falso?
No, il denaro falso non viene sostituito.
G-5) Swissmint effettua perizie di monete da collezione?
Su richiesta Swissmint effettua perizie su monete svizzere preziose emesse a partire dal 1850. I
cui costi variano in funzione della tariffa applicata e del tempo impiegato. Se una moneta risulta
essere falsa viene sequestrata e consegnata alla polizia che decide la procedura da seguire.
G-6) Le monete presentano caratteristiche di sicurezza come le banconote?
Le monete vengono contraffatte con una frequenza nettamente minore rispetto alle banconote,
da un lato, per il loro valore più contenuto, dall’altro, per la complessità e onerosità del processo
di coniazione e gli sforzi considerevoli richiesti per la messa in circolazione. Le caratteristiche di
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Domande frequenti
sicurezza non assumono pertanto la stessa importanza che rivestono per le banconote. Accanto
all’incisione in rilievo delle effigie impresse sulle due facce (diritto e rovescio), le principali
caratteristiche di sicurezza delle monete sono l’iscrizione sul contorno e la lega utilizzata, nonché
il peso corretto e le giuste dimensioni (che devono rientrare entro determinati margini di
tolleranza). I pezzi da 5 franchi presentano sul contorno un’iscrizione in rilievo molto difficile da
contraffare. Le restanti monete (da quelle da fr. ½ a quelle da fr. 2) hanno un contorno zigrinato
che generalmente mette in seria difficoltà i falsari. Nel 2004, per ragioni di costi, si è rinunciato
all’introduzione delle misure pianificate, volte ad aumentare la sicurezza contro la falsificazione
delle nostre monete, così come di una serie di monete d’emergenza che, in caso di netto
aumento delle contraffazioni, avrebbe consentito di cambiare rapidamente l’unità monetaria in
questione (DCF del 19 ottobre 2005).
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