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l`aria di domani

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l`aria di domani
Numero
Numero
4 MENSILE
4
l’aria
di domani
Abbonamento
annuo
fr. 38.- /estero: euro 30.-
giugno2006
2006
19 giugno
ISSN 1660-7163
l’aria di domani
Tutto quello che dovremmo sapere sul degrado dell’ambiente e delle istituzioni
POLITICA
2-3
RISORSA
SERVIZI
4-5
GIUSTIZIA
Non è successo niente
Berlusconi e il 8-12
Ticino
Finanza pulita!
6-9
RISORSA
TERRA
10-11
In che paese siamo?
Silvio Berlusconi
DIRITTO
AL
FUTURO
12-14
NATURA
UMANA
15
Politica ambientale:
una catastrofe
Adriano, vedessi...
Stampato su carta riciclata
1
l’aria di domani
R
eteAntiMobbing
insieme contro i soprusi
C.P. 2496
6501 Bellinzona
Numero 4
l’aria di domani
19 giugno 2006
Non è successo nulla
Malcontento popolare generalizzato, Fiscogate, lotte intestine contro Brenno Martignoni, caso
Marina Masoni, movimento contro l’inceneritore, 8000 firme contro la Metanord. Ebbene: tutto
questo non è mai esistito. E neanche il popolo ha mai avuto luogo. Il sistema si ricompatta e i 90
parlamentari stanno per inchinarsi agli ordini di scuderia dei tre partiti “astorici”.
di Sidney Rotalinti
In un clima di fantastica, incredibile concordia
si è svolto il congresso cantonale del Partito
liberale radicale ticinese (PLR). Non c’è più
traccia dei feroci dissidi fra Lele Gendotti, il
presidente Merlini e Marina Masoni.
Mauro dell’Ambrogio tuona dalla tribuna
contro “quelli che speravano che ci sbranassimo”.
In questo clima da “non è mai successo nulla”,
tutto intriso di campagna elettorale, costoro sono
condannati a “rimanere delusi” , dice.
Gli fanno rima altri caporioni nei corridoi. La
tecnica è sempre la stessa, da secoli. Consiste nel
gridare “al lupo” al momento giusto per distogliere
il popolo dai veri mali del Paese “Non dobbiamo
aver paura dei soliti Rotalinti…”, dice qualcuno.
Prima di tutto “soliti” non siamo noi, ma loro.
Secondo: perché mai la gente dovrebbe aver paura
di noi? In realtà anche i sassi hanno capito che
Mentre scrivo provo la
sensazione sgradevolissima che ci
stiano fregando. Purtroppo non è
solo una sensazione. Il partito che
difende il sistema si sta
ricompattando. I cinque Padri
sfondatori stanno già pensando
alle elezioni 2007.
Inceneritore?
Quale inceneritore?
L’inceneritore di Giubiasco
Baragge? Le quindicimila
firme? Che importa se il Piano di
Magadino diverrà l’immondezzaio della città di Milano?
L’importante, per loro, è rimanere
al potere. Così potranno portare a
sono loro ad aver paura del “solito fastidioso
popolo”. Ora hanno deciso che non è successo
niente. Che non vi è mai stata nessuna guerra
fratricida. Neppure con il loro sindaco liberale di
Bellinzona Brenno Martignoni. Non è successo
nulla. Nessun Fiscogate. Nessun movimento
popolare contro l’inceneritore di Giubiasco.
Nessun ricorso. Nessun referendum contro gli
assurdi trecento chilometri di tubi della Metanord
nel Sopraceneri. Nessuna procedura di revoca del
Governo. Grazie agli indegni ordini di scuderia
dell’ala marcia del PS ticinese, grazie alle
analoghe manovre da uregiatt dell’ala marcia del
PPD il Ticino dei “cuori a forma di salvadanaio”
sta cercando ancora una volta di fare come se non
fosse successo nulla. A proposito: Marina Masoni
non è mai stata assente e non è mai caduta sul
ghiaccio engadinese.
termine i loro progetti e i loro
contratti. Contrariamente alle
D.C.:
nostre Washington
speranze la Commissione
la sede dellahaCIA
della Legislazione
deciso di
castrare l’Iniziativa costituzionale 28 inceneritori bastano.
Solo una settimana prima i
commissari erano 9 contro 9.
Significa che un commissario su
due non si sarebbe opposto
all’idea di far votare il popolo sul
famoso “punto a”, quello della
moratoria, il solo che potrebbe
fermare le ruspe di Marco
Borradori e Gian Paolo Grassi. Il
ppd sembrava schierato dalla
parte dei diritti popolari.
I socialisti e la Lega erano al
2
nostro fianco a raccogliere le
firme contro l’assurdo progetto
della Metanord. Eravamo tutti
indignati per l’assoluta mancanza
di trasparenza (e di buonsenso)
della politica energetica
dell’Azienda elettrica ticinese di
Mauro Dell’Ambrogio e Paolo
Rossi. Anche qui la gente ci ha
dato ragione, dandoci quasi 8000
firme.
Poi sono arrivati gli ordini di
scuderia del plr. Anzichè
offendersi i socialisti e i pipidini
si sono messi in fila e - dopo
qualche esitazione - hanno fatto
esattamente quello che volevano
i liberali. Intanto Marina Masoni
l’aria di domani
Numero 4
19 giugno 2006
ppd
Dick Marty durante la conferenza stampa del 13 dicembre 2005
I partiti suicidi
é scomparsa da tutti i radar, col
suo incidente engadinese. Non
sapremo mai cosa pensa
dell’inceneritore. A difendere le
sue idee c’è, adesso, la sua
sostituta, la socialista Patrizia
Pesenti.
Università
contro popolo
Come sono cambiate in fretta le
cose. Quasi tutto era ampiamente
prevedibile. Non sapevamo, però,
che avremmo scoperto - per caso
- la causa di questo cambio di
tendenza. Abbiamo intercettato la
fattura che un professore
dell’Università manda alla
Metanord dopo essere stato
incaricato di studiare una strategia
comunicativa contro di noi o più
precisamente per disarmare i
diritti popolari. Trecento franchi
l’ora, per un totale di quattromila
e cinquecento circa. Che tristezza,
pensare che noi lavoriamo a
gratis, notti intere per redigere
ricorsi in nome della gente.
Non c’erano già in giro
abbastanza periti costituzionalisti
contro di noi! Borghi, Grisel, ce
li sognamo di notte. Grazie alle
loro perizie l’ala legalista e
craxiana del ps ha prevalso sul
parere di centinaia di compagni
sani e desiderosi di rimanere tali.
3
La stessa cosa è successa nel ppd.
I popolari democratici veri sono
stati sopraffatti dalla corrente
fondamentalista e antidemocratica. Che grande tristezza. Che
mondo di traditori!
Dobbiamo però resistere a
questa tristezza: per l’inceneritore
e il metano siamo ancora nelle
mani dei novanta parlamentari.
Ci rivolgiamo alle loro coscienze
di uomini liberi e intelligenti.
Liberi di votare, appunto, secondo
il loro buon senso. Abbastanza
intelligenti da ricordare che noi
non stiamo chiedendo la luna, ma
semplicemente di far votare il
popolo. Nient’altro.
Numero 4
l’aria di domani
19 giugno 2006
Berlusconi
e il Canton Ticino
Inchiesta sul potere economico nel
nostro Paese, sul potere politico, sulle
interrelazioni reciproche e infine sulla
dipendenza dalla “vicina Italia”.
La Fidinam
di Tito Tettamanti
a due ‘contabili federali’: Guido
Turati e Maurizio Crippa.
Il Villaggio globale
nonché Fidinam SA a Ginevra.
Nella SB Fiduciaria ritroviamo
l’ avvocato Giangiorgio Spiess,
co-fondatore e presidente del
gruppo fino al 2004.
La Fidinam nasce nello studio
legale Tettamanti-Spiess, quello
cui faceva capo il ‘maestro
venerabile’
della
loggia
massonica P2 Licio Gelli durante
le sue ‘epiche’avventure in terra
elvetica, negli anni ’70/’80.
A vedere il congresso liberale
della finanza
oggi è diventato perfettamente
Attorno a questa
normale che Marina
doppia “testa” opera
Masoni da aprile segua
una quindicina di
le riunioni del Governo
braccia attive e
in videoconferenza.
specializzate nella
Sembrano passati mille
gestione di capitali
anni da quando Ina
perennemente inquieti,
Piattini
Pelloni
anonimi e pellegrini,
interviene in pieno
La banca
nella ‘consulenza
Fiscogate in difesa di
Ina Piattini
di Carlo Rasini
fiscale e societaria’,
Marina Masoni. “Il
‘aziendale’ e ‘immobiliare’.
Ticino ha bisogno di lei!” Dice.
L’ultima della lista delle affiliaAll’estero il gruppo è presente
Al fianco del presidente
te alla costellazione Fidinam, la
ufficialmente nel Principato di
onorario Tito Tettamanti, Ina
Rasini Viganò SA non è altro che
Monaco, nel Liechtenstein, a
Piattini, portavoce non ufficiale
la faccia svizzera del colosso
Madrid e a Milano. In tutto il
del partito pro Masoni, fa parte del
italiano RVA Rasini Viganò
mondo ha una fitta rete di agenti
consiglio di amministrazione
assicurazioni, creato nel 1958 da
fiduciari e prestanome.
della Fidinam Group Holding,
Alessandro Rasini e Giorgio
In Svizzera, oltre all’ “head ofcon sede a Lugano. Inoltre,
Viganò.
fice” luganese, vi sono le
sempre nell’ambito della
La RVA nasce da una costola
succursali a Bellinzona e Zurigo
costellazione Fidinam, presiede
della Banca Rasini, quella
il
consiglio
di
dove lavorava
Luigi
A Lugano convivono le diverse braccia
amministrazione
Berlusconi, padre dell’ex
operative della medusa Fidinam:
dell’affiliata GPM Global
presidente del Consiglio
Fidinam & Partners SA;
Property Management.
Silvio Berlusconi. Siamo già
Direzione Lavori SA;
La Fidinam inizia a
entrati nel giallo perché è
Fidirevisa SA;
operare a Lugano nel 1960.
proprio Carlo Rasini, patron
Infocredit SA;
Oggi copre tutti i settori
della piccola banca milanese,
GPM Global Property Management SA
della finanza. Le due teste
il primo finanziatore del fupresieduta dalla Piattini;
della Fidinam Group
turo Cavaliere quando ancora
SB Fiduciaria SA;
Holding hanno sede a
è un anonimo, squattrinato,
MGF Consulenze SA;
Lugano e in Lussemburgo.
ma ambizioso immobiliarista.
BITS Partners SA;
Lo “head office” di Lugano
Ma questo è solo l’inizio di
SC Marketing Consult SA
è affidato a Giorgio
una
lunga storia. Armatevi di
e Rasini Viganò SA.
Antonini, Roberto Grassi e
fegato e pazienza e seguiteci.
4
Numero 4
1983: La notte
di San Valentino
Il casinò di Campione d’Italia
torna alla ribalta con l’ arresto di
Vittorio Emanuele di Savoia,
figlio dell’ultimo Re d’Italia.
L’inchiesta parte da Potenza ed è
diretta dal giudice Henry John
Woodcock.
Le
presunte
imputazioni sono gravissime:
“associazione per delinquere
finalizzata alla corruzione e al
falso”, “sfruttamento della
prostituzione”. Oltre al principe,
sabato 17 giugno, vengono
arrestati anche il portavoce di
Gianfranco Fini, Salvatore
Sottile, e il sindaco di Campione
d’Italia. La gente del luogo fa
finta di niente, abituata a tutto.
Il primo marasma ad
abbattersi su Campione -
l’aria di domani
19 giugno 2006
e su molti altri Casinò
quelle della Pizza Con- è quello della famosa
nection. Emergono
notte di giovedì 14
nomi imprtantissimi, la
febbraio 1983, più
famiglia mafiosa è
nota come “notte di
quella dei fratelli
San
Valentino”.
Giuseppe e Alfredo
Polizia, Carabinieri e
Bono, che controlla le
Finanza perquisiscono
bische di Milano e il
a tappeto le sale da
traffico di droga
gioco di Sanremo,
attraverso la figura
Campione, Saint
strategica di Gaetano
Vincent e Venezia. Gaetano Fidanzati Fidanzati. Sono gli
Arrestano
una
ambasciatori di Cosa
quarantina di persone fra cui
Nostra presso la famiglia
Ilario Legnaro e la moglie, ex
Gambino di New York.
proprietari della Fun Time, la
L’inchiesta rivela che il canale
società procacciatrice di grandi
usato dall’organizzazione per
giocatori per il Casinò di Lugano
riciclare il danaro sporco è proche farà scandalo nel 2003.
prio quello della Banca Rasini,
Le indagini si intersecano con
dove ci sono i conti di alcuni
quelle che porteranno al
imputati, fra i quali Luigi Monti
maxiprocesso di Palermo contro
e Antonio Virgilio, condannati
705 membri di Cosa Nostra. Con
per associazione a delinquere.
La Pizza
connection
Ma siamo solo
all’inizio.
L’indagine
sui
“colletti bianchi della mafia”
trova conferme anche nella
“Pizza connection”, una
colossale inchiesta che renderà
famosi tre magistrati: Rudolph
Giuliani, Richard Martin e
Louis Free. Gli americani
mettono a fuoco una rete
internazionale di traffici di droga
governata dal boss della
cosiddetta mafia perdente Tano
Badalamenti.
I canali per il riciclaggio del
danaro passano per Lugano dove
verranno processati e condannati
alcuni operatori economici che
lavorano al servizio delle banche.
Fra questi Enrico Rossini e
Franco Della Torre. Gli
inquirenti italiani additano anche
Oliviero Tognoli, industriale
bresciano che amministra una rete
di conti segreti nelle banche
ticinesi. Questi si rende latitante
per quattro anni. Poi si consegna
alle autorità svizzere. Grazie a
Carla Del Ponte e al suo avvocato
Franco Gianoni se la cava a buon
mercato.
Ma gli inquirenti americani
hanno scoperto altri rami ticinesi
della “Pizza”. Un nome di
riferimento è quello di Chico
Frigerio, magnate del basket
luganese. La DEA (l’antidroga
americana) gli mette alle costole
l’agente speciale Robert Stia.
Siamo proprio nel giro dei fratelli
Bono, dei Gambino, Inzerillo,
Bontade...
I nomi sono quelli della “notte
di San Valentino”. L’agente Stia,
nei suoi rapporti, annota tutta una
5
serie di ignare confidenze che
parlano anche di finanza; della
BSI (Banca della Svizzera
italiana) e dell’ avvocato
Giangiorgio Spiess. Quanto all’
universo finanziario di Tito
Tettamanti esso è “troppo
caldo”. Meglio “lasciarlo stare”
al momento perché le autorità
svizzere starebbero “facendo
indagini” sulla Fidinam.
Chi sono i mittenti del danaro?
Nomi che fanno impressione:
come Raffaele Cutolo, Michele
Sindona, banchiere della mafia;
il ‘maestro venerabile’ della loggia P2 Licio Gelli e Roberto
Calvi, il presidente del Banco
Ambrosiano trovato morto a
Londra, sotto il ponte dei Frati
Neri, all’alba del 18 giugno1982,
nel bel mezzo dello scandalo P2.
Numero 4
l’aria di domani
“La sinistra
è collusa
con la Giustizia”
Parola di Silvio Berlusconi, “la
sinistra è collusa con la
Giustizia”. Marco Travaglio
presenta il suo ultimo libro e
racconta questa battuta, che è
probabilmente la più bella di tutte.
Ma il libro non è solo
un’occasione per ridere a
crepapelle, è una cosa seria.
Il mistero
delle origini
Ci sono anche alcune parziali
risposte ad alcune eterni
interrogativi. Il principale: dove
è andato a prendere i soldi il
giovane Berlusconi delle origini?
Intanto c’è quello che sappiamo
sulla Banca Rasini e il suo
sportello in piazza dei Mercanti,
a Milano. Gianni Barbacetto, altra
grande penna del giornalismo
italiano, ci racconta un episodio
gustoso: “Michele Sindona, al
noto giornalista e scrittore
americano Nick Tosches, che nel
1985 gli chiedeva quali erano le
banche della mafia, rispondeva:
«In Sicilia il Banco di Sicilia, a
volte. A Milano una piccola
banca di piazza dei Mercanti».”
Nel giro di un paio d’anni, fra il
1961 e il 1963, Berlusconi diventa
un palazzinaro rampante e si
prepara a realizzare la città-satellite di Milano 2, sul territorio di
Segrate. Le società importanti
sono la Edilnord, e la
Aktiengesellschaft für Immo-
19 giugno 2006
Peter Gomez e Marco Travaglio
pubblicano un nuovo libro su Silvio
Berlusconi intitolato
“Le mille balle blu”.
In pratica l’autore è lui stesso perchè
si tratta di una meticolosa raccolta di
citazioni provenienti dalla
prodigiosa mente del cavaliere
1977 la San Martino diventa
Milano 2 SPA.
La Fininvest nasce alla fine
degli
anni 70. Per i primi tre anni
Dalla Svizzera
amministratore unico è Umberto
i soldi per ‘Milano 2’
Previti (padre di Cesare) poi la
sede viene spostata a Milano. Nel
Nel 1973 nasce la Italcantieri
‘cda’ siedono Silvio Berlusconi,
dove approdano altri ingenti
il fratello Paolo Berlusconi e il
finanziamenti tutti provenienti
cugino Giancarlo Foscale.
dalla Svizzera. Sembra un gioco
Ma a Lugano, già dal 1968, c’è
di bamboline russe incastrate
la sede della Fininvest Service,
l’una nell’altra. Nella Italcantieri
oggi in liquidazione. Nel
sono rappresentate due società
consiglio vi sono l’avv. Renzo
ticinesi: la Cofigen SA di Lugano
Rezzonico, c’è il cugino
e la Eti holding AG
Giancarlo Foscale, vero
di Chiasso. Nel
ambasciatore in Svizzera
consiglio
di
del biscione e vi sono altre
amministrazione della
figure particolarmente
Italcantieri Berlusconi
importanti fra cui il
è rappresentato (fino
fiduciario
Giorgio
al 1975) dal cugino
Ferrecchi e gli avvocati
Luigi Foscale che ha
elvetici Pierfelice Barchi
la sua “centrale
e Mario Postizzi.
operativa” a Lugano
In quegli anni Barchi e
Paradiso.
Pierfelice Barchi
Postizzi
sono i titolari
Nasce
dello studio legale dove
la Fininvest
muove i primi passi una
giovane stagiaire della
Intanto a Roma è
Valle Maggia di nome
nata (nel 1974)
Carla Del Ponte. Sarà
la San Martino SA.
proprio lei, nei primi anni
Amministratore
’90 a centralizzare nelle
unico è Marcello
proprie mani tutte le decine
Dell’Utri, fra i
di rogatorie dei giudici
fondatori vi sono due
milanesi che indagano sui
fiduciarie che fanno
conti
svizzeri
del
capo alla Banca
‘Cavaliere’ nell’ambito
nazionale
del
Lavoro (BNL). Nel Carla Del Ponte dell’inchiesta Mani pulite.
bilienanlagen, amministrata
dall’avvocato luganese Renzo
Rezzonico. Da lì vengono i soldi.
6
Numero 4
La famiglia
Marcellini
e il biscione
Tre anni fa siamo stati
minacciati di morte per aver
detto queste cose
l’aria di domani
Marcellini è fra i protagonisti di
un caso ancora più clamoroso: il
sequestro Sossi. La sera del 18
aprile 1974, mentre rientra a casa,
viene rapito il 42 enne sostituto
procuratore Mario Sossi. Il
sequestro viene rivendicato dalle
Brigate Rosse , che considerano
Sossi un nemico. Siamo ormai
entrati negli anni di piombo.
Pochi mesi prima Sossi ha
sostenuto la pubblica accusa nel
processo a carico del Gruppo XXII
ottobre accusato fra l’altro
del terribile omicidio per
rapina al trentenne
commesso Alessandro
Floris,che trasporta le
buste paga per i dipendenti
dell’Istituto per le case
popolari. La tragedia ha
luogo il 26 marzo 1971 e
viene immortalata da un
fotografo ( a fianco).
Nel complicato universo
societario
Berlusconiano
l’avvocato Renzo Rezzonico si
accompagna molto spesso col
fiduciario Giorgio Ferrecchi, a
Lugano come negli altri paradisi
fiscali, inclusa Panama.
Ma la Visawert SA, costituita
nel 1977 a Lugano è una ditta
particolarmente interessante
perché c’è anche un principe del
foro genovese: l’avvocato
Francesco Marcellini, il padre di
Marcellini, leader
Luca Marcellini, ex Procuratore
del “partito Sossi”
generale del Canton Ticino.
La circostanza è
Le BR chiedono la
imbarazzante
liberazione del Gruppo
perché Marcellini,
XXII ottobre, altrimenti
nella sua qualità di
uccideranno Sossi.
rappresentante del
Questi riesce a mandare
Ministero pubblico
segnali verso l’esterno.
federale, ha il
Fuori ci sono due partiti.
compito perquisire
Il primo è quello degli
la Fininvest serirremovibili, che non
vice di Massagno
vogliono scendere a
durante la bufera di
patti con i terroristi. Il
Tangentopoli.
secondo è il “partito
Chi è Francesco
Sossi”, capeggiato
Marcellini, padre di
dall’abilissimo avvocato
Sossi prigioniero
Luca? Un avvocato
Francesco Marcellini.
famoso, il legale del
Si finge di stare al gioco.
biondino dalla spider rossa,
Il ‘patto’ si regge sul principio che
Lorenzo Bozano, rapitore della
Sossi deve essere incolume,
tredicenne Milena Sutter, figlia
altrimenti i militanti del Gruppo
del magnate svizzero della cera
XXII ottobre rimarranno in cella
Arthur Sutter. Milena scompare il
a scontare l’ergastolo.
6 maggio del 1971. Ricompare,
Alla fine Sossi viene liberato,
morta, due settimane dopo.
ma non è incolume. Durante le
Ma l’avvocato Francesco
fasi concitate del rapimento, della
7
19 giugno 2006
fuga, ha riportato delle contusioni
e ha due costole rotte.
Alla fine le BR vengono
ingannate. Malgrado la corte di
cassazione di Genova conceda la
scarcerazione il procuratore
generale Francesco Coco blocca
tutto perché Sossi non è incolume.
La vendetta arriva puntuale e
prevedibile due anni dopo (8
giugno 1976): Il procuratore Coco
viene ucciso dalle BR. La
famiglia dell’avvocato Marcellini
trasferisce i propri
interessi in Svizzera.
Talis pater
talis filius
Luca Marcellini,
figlio del “leader” del
“partito Sossi”, studia
diritto all’Università di
Ginevra e termina agli
inizi degli anni ’80. Nel 1988 lo
ritroviamo in un consiglio di
amministrazione profondamente e
storicamente legato all’epopea di
Silvio Berlusconi, quello della
Fiduciaria Ferrecchi SA, in via
Bossi 6 a Lugano.
Il futuro procuratore generale
Marcellini, presiede la società.
Con lui c’è, nella veste di
amministratore delegato, il
fiduciario del cavaliere Giorgio
Ferrecchi, cui si affianca una ditta
di revisione onnipresente: la
Gefisa Gestioni Fiduciarie SA,
che dapprima ha sede presso la
Ferrecchi a Lugano, poi si
trasferisce a Bellinzona, in via
Cancelliere
Molo
9.
Amministiratrice unica è
Fernanda Loss, di Arbedo
Castione. Chi controlla i conti
della Gefisa gestioni fiduciarie?
La Fiduciaria Ferrecchi,
naturalmente. Un capolavoro di
creatività finanziaria: i controllori
controllano i controllati e
viceversa.
Numero 4
l’aria di domani
19 giugno 2006
Finanza pulita!
La vicenda della Bipielle Svizzera cancella ogni dubbio: tutte le strade della
bancopoli italiana portano a Lugano. I leaders della Fidinam di Tito Tettamanti
esautorati dalla Commissione federale delle Banche. I legami con la famigerata Fimo
di Chiasso, con la fortuna di Silvio Berlusconi e l’oscuro passato della Banca Rasini.
Antonio Fazio, ex Governatore
della Banca d’Italia è il “caduto”
più illustre dello scandalo della
scalata alla banca Antonveneta
che divampa a partire dall’estate
2005.
Ma ci sono anche dei feriti gravi
sul versante svizzero. Fra questi
l’industriale Franco Ambrosetti
e
due
consiglieri
di
amministrazione della Fidinam
holding: Massimo Pedrazzini e
Aleardo Cattaneo. Secondo la
Commissione federale delle
banche avrebbero “violato
l’obbligo di tenere una condotta
irreprensibile” e vengono
allontanati dal ‘cda’ della banca
Bipielle Suisse di Lugano, il
“forziere” offshore di Giampiero
Fiorani, la fontana da cui sgorga
il danaro per la scalata che porterà
in carcere Fiorani e Stefano
Ricucci. Ma attenzione: la
Bipielle è anche una specie di
rotonda, dove si incrocia una
multitudine di altre storie, una
più tosta dell’altra.
Nel 1991 la Bipielle ha
inglobato la famigerata Banca
Rasini. Ma c’è ben altro. Una
serie di inchieste pubblicate dal
settimanale il Caffè ci insegna
che la Bipielle é ‘semplicemente’
la vecchia Fimo di Chiasso,
balzata alla ribalta della cronaca
nello stesso 1991, quando gli
inquirenti scoprono che è la foce
di un fiume di danaro sporco che
approda in Svizzera a partire dai
traffici di droga di Cosa Nostra
fino ai colossali giri di mazzette
di tangentopoli.
Infatti la BPL prima si chiamava
Adamas, che a sua volta si
chiamava Albis, che... a sua volta
era controllata dalla Fimo... ma i
funzionari sono sempre gli stessi.
Fabrizio Donati e Pierluigi
Gallo finiscono sotto inchiesta.
La Fimo viene fondata nel 1956
da un personaggio molto vicino
agli interessi di Berlusconi, il
ticinese Ercole Doninelli. Questi
è pure fondatore della Eti holding, cioè una fra le società che
hanno finanziato gli esordi del
Cavaliere.
La finanza cattolica
e l’Opus Dei
Durante i momenti roventi dello
scandalo Antonveneta, nel vano
tentativo di difendere il
Fazio
Fiorani
8
Governatore Fazio, scende in
campo persino l’ Opus Dei, cioè
la mano di Dio in terra.
Scopo dell’ Opus Dei (‘opera di
Dio’), istituzione fondata nel 1928
dal sacerdote spagnolo Josemaría
Escrivá, è quello di trasfondere
nella vita quotidiana una ‘viva
consapevolezza’ della chiamata
universale alla santità e
all’apostolato.
Con
la
Costituzione apostolica del 1982,
voluta e attuata da Giovanni
Paolo II, l’Opus Dei assume lo
statuto di prelatura personale del
pontefice.
Di fatto l’organizzazione è
accusata di essere una chiesa nella
chiesa, elitaria, dalle regole
proprie, una potentissima lobby
internazionale che protegge e
favorisce la carriera di esponenti
cattolici nei campi della politica
e dell’economia.
La vicenda riapre il dibattito
sulla finanza cattolica. Le banche
hanno una religione?
Lo stesso Tito Tettamanti
viene indicato come persona
molto vicina all’Opus Dei.
Anche nel vecchio consiglio di
amministrazione della Fimo
c’era un cattolico profondamente
conservatore: l’ex consigliere
nazionale ppd Gianfranco Cotti
noto per aver presieduto, fra
l’altro, la Lega anticomunista
internazionale (WACL).
l’aria di domani
Numero 4
Grampa
Danzi
Malgrado le difese accorate
dell’ex presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi, malgrado gli
interventi di tre cardinali,
malgrado l’Opus Dei, la
permanenza di Antonio Fazio sul
trono della Banca d’Italia viene
stroncata dall’evidenza di alcune
intercettazioni telefoniche.
Un prelato
di fede juventina
La “finanza cattolica” vive un
brutto momento anche in virtù di
altre intercettazioni telefoniche,
Quelle che sorprendono Luciano
Moggi, il protegonista dello
scandalo calcio, con un prelato
ben noto in Ticino, monsignor
Gianni Danzi, oggi vescovo di
Loreto, fino a pochi anni fa
Incaricato del Patrimonio della
Sede apostolica, co-fondatore di
Comunione e liberazione ed ex
parroco di Bellinzona Daro.
I due si danno appuntamento e
parlano di argomenti che
apparentemente non hanno nulla
a che vedere con la fede religiosa
o con il credo a striscie della
Juventus: Moggi chiede al prelato
di procurargli delle donne
filippine. Che significa? Gli
inquirenti sospettano che i fondi
neri del calcio sporco possano
essere passati attraverso le
strutture di quello IOR (Istituto
per le opere di religione) che ci
ricorda i tempi in cui la Banca
del Gottardo di Lugano era
una filiale del vecchio Banco
Ambrosiano di Roberto
Calvi. Lo IOR era lo
strumento delle spregiudicate
operazioni dell’arcivescovo
Marcinkus, comprese le
tangenti piduiste dell’ ENI
(Agip) che finirono sul Conto
Protezione dell’UBS di
Lugano ai tempi del psi di
Bettino Craxi.
Oil for food
a Formigopoli
Per aprire un conto al Banco
Ambrosiano, ai tempi, bisognava
esibire il certificato di battesimo.
Eccola la finanza cattolica.
In Lombardia i termini “finanza
cattolica” sono sinonimi di
Roberto Formigoni. Anche lui
ha i suoi malanni. Il principale si
chiama “Oil for food”, riguarda i
rapporti con l’Iraq di Saddam
Hussein. Doveva essere un programma dell’ONU che avrebbe
alleviato gli effetti perversi
dell’embargo. In realtà è diventato
uno scandalo colossale che ha
coinvolto gli stessi vertici delle
Nazioni Unite. Gli investigatori
sono andati a scavare nei
documenti del Ministero del
petrolio iracheno e hanno
scoperto un giro internazionale di
indegni profittatori che hanno
sottratto miliardi al popolo
iracheno sottoforma di petrolio.
Stando a un’inchiesta di Financial Times e Sole 24 ore, Roberto
Formigoni, presidente della
Regione Lombardia, con un totale
di 24 milioni di barili, “spicca
quale maggiore beneficiario di
petrolio fra tutti i politici
occidentali” coinvolti nello
scandalo. “Solo i russi possono
vantarsi di aver fatto meglio di
lui”.
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19 giugno 2006
Durante i lunghi anni del
Governo Berlusconi, Roberto
Formigoni viaggia su una
macchina elettorale potente e
capillare: il binomio Comunione
e liberazione - Compagnia delle
opere (CdO). Come dice il suo
stesso sito internet la CdO non è
nè una holding nè un’associazione
di categoria. Infatti, è molto di
più: un’associazione di imprese
potentissima. Una vera e propria
ammiraglia nel mare tempestoso
della finanza cattolica.
Sarebbe proprio questo il giro di
potere che sta dietro agli
interlocutori italiani del progetto
Metanord per il Sopraceneri.
I rifiuti
di Milano
Anche la vicenda della
discarica di Cerro porta in
Ticino. Fra le innumerevoli storie
di corruzione che hanno avuto
per teatro la Lombardia di
Formigoni è la più emblematica e
non solo perché il protagonista
(condannato) è il fratello di Silvio
Berlusconi, Paolo. Vi è anche un
morto: il ragionier Luigi
Ciapparelli, direttore della Vitecol
SA di Chiasso. La mattina del 13
novembre 1997 lo trovano
esanime,
in discarica,
apparentemente suicida (ma si è
sparato da dietro). Poco prima la
muraglia della discarica era
crollata, rivelando un colossale
disastro ambientale.
La vicenda ci rivela che Milano
vive da almeno dieci anni una
situazione di continua emergenza
rifiuti. Il problema per anni è stato
‘risolto’ lasciando campo alla
mafia. Ora la città di Milano ha
un contratto con il nuovo
inceneritore di Losanna. Ovvio
che parecchi farebbero salti di
gioia se ci fosse, domani, un altro
impianto a Giubiasco.
Numero 4
l’aria di domani
Diteci,
in che Paese
siamo?
19 giugno 2006
I padri sfondatori
Vediamo di tirare un po’ di somme.
Allora: chi comanda qui da noi?
Tutte le inchieste che vi abbiamo
illustrato nelle pagine precedenti
sono sufficienti a documentare
meno dell’ 1% del gigantesco
groviglio di relazioni che assicura
a una ristretta oligarchia di
finanzieri il controllo assoluto su
tutti i poteri dello Stato, compresa
la radiotelevisione e la stampa,
cioè il quarto potere.
Esse mostrano l’assoluta
dipendenza (o la totale mancanza
di indipendenza) del potere politico da quello economico.
Ma in realtà è ancora peggio,
molto peggio, perché è evidente
che tutto il “sistema-Ticino” è al
servizio del potere economico
straniero. Berlusconi è molto più
di un esempio. Carla Del Ponte
ha mosso i primi passi
dall’avvocato Barchi, consigliere
di amministrazione della
Fininvest di Massagno. L’ex
procuratore Marcellini prima di
divenire magistrato compare nei
consigli di amministazione che
servono ai bisogni del nascente
biscione...
Personaggi come Ina Piattini
non sono solo nei consigli di
amministrazione della Fidinam,
ma anche, per lungo tempo, nelle
commissioni che controllano
l’Università della Svizzera
italiana, la SUPSI, la CORSI.
La Cooperativa per la
radiodiffusione nella Svizzera
italiana viene fondata il 29
dicembre 1938 a Bellinzona,
cinque anni dopo la nascita di
Radio Monte Ceneri. Il compito
statutario della CORSI è quello di
assicurare al popolo della
Svizzera
italiana
una
radiotelevisione al servizio della
democrazia, sensibile alle
specificità etniche e culturali del
Paese, onesta, utile alla
formazione della pubblica
opinione. In realtà la CORSI è
divenuta oggi lo strumento che
permette a un manipolo di politici
- affaristi dal “cuore a forma di
salvadanaio” - di esercitare un
controllo capillare sul cosiddetto
quarto potere e spartire lavori
interessanti e creativi con gli
amici degli amici.
Corsi e ricorsi
della storia
Nella Corsi di ieri troviamo
l’avvocato Franco Masoni. Oggi
nel più esclusivo dei due comitati
della cooperativa (il consiglio
10
regionale) siede sua figlia Marina
Masoni, la quale in teoria
dovrebbe essere pure in Governo.
Destra cattolica, cattolicesimo
sociale, la diocesi, i grigionesi...
il piccolo impero CORSI è da
sempre suddiviso in feudi: non si
sa bene perché, ma un invisibile
manuale della spartizione prevede
che i socialisti abbiano sempre
posti di comando privilegiati nella
Radio. Posti immeritati, come
quello del capo della Rete 1 Edy
Salmina, avvocato, ex direttore
della fallita Libera Stampa,
organo del ps. Salmina ha un
protettore d’eccezione nella figura
del suo collega e amico John
Noseda, ex presidente del partito.
La vicepresidenza del “cda” è
sempre socialista. Infatti è nelle
mani di Virginio Pedroni, un
altro craxiano convinto della
prima ora.
A capo di questo sistema feudale
vi è la figura più importante di
tutte, quella che rappresenta la
tormentosa e tormentata piazza
finanziaria luganese. Claudio
Generali, ex presidente di
direzione della Banca del
Gottardo è l’ammiraglio della
Corsi, quello che tutti, socialisti
Numero 4
l’aria di domani
19 giugno 2006
Parole
che si commentano
da sole
Gian Paolo Grassi, direttore dell’ACRR
Televisione svizzera, 31 maggio, l’Arena. Domanda
di Sabina Zanini a Gian Paolo Grassi, direttore
dell’Azienda cantonale rifiuti che ha fretta di far
partire le ruspe per non perdere i 50 milioni della
Confederazione:
...‘D’altra parte rimangono ancora pendenti dei
ricorsi contro la licenza edilizia. Su quel fronte
come vi state muovendo?’
Grassi: “Noi stiamo attendendo la sentenza del
Tribunale cantonale amministrativo sui ricorsi
contro la licenza edilizia. Se questa decisione fosse
per noi vantaggiosa, nel senso che la licenza viene
confermata, questi ricorrenti hanno ancora facoltà
compresi, guardano con sussiego.
Ora la Corsi ha definitivamente
perso la sua identità originaria.
Niente più dibattiti politici. Con
Claudio Generali e con il direttore
generale della SRG SSR Armin
Walpen la radiotelevisione
svizzera è diventata una holding
e funziona come tale. Più nessuno
contraddice nessuno, tantomeno il
presidente. Nei consigli che si
succedono anno dopo anno
Generali è regolarmente
affiancato da altri rappresentanti
del potere economico come Remo
Storni, uomo chiave della
Fideconto dove affianca
l’avvocato Pierfelice Barchi, ex
presidente plr. La Fidinam di Tito
di ricorso al Tribunale federale, il quale - come
spesso capita in materia edilizia - potrebbe
concedere l’effetto sospensivo. Allora, se così fosse,
noi non potremmo mantenere i tempi tecnici previsti.
Ecco, abbiamo una via da seguire che è quella di
chiedere al Tribunale federale di prestare adeguata
cauzione da parte dei ricorrenti.
Ecco, la cauzione sarebbe dell’ordine di svariati
milioni di franchi data la posta in gioco
dell’investimento.
Ecco, mi auguro che questo possa servire come
deterrente a coloro che si immaginano magari solo
di interrompere un iter naturale.”
Tettamanti e Giangiorgio Spiess
è naturalmente di casa nella Corsi:
un nome spicca su tutti, quello di
Ina Piattini che affianca Marina
Masoni nel consiglio regionale
fino al 2004. Ina Piattini è pure
direttrice editoriale dell’organo
ufficiale del plr Opinione liberale
ed ha ricoperto cariche
importantissime nell’ambito
dell’Università della Svizzera
italiana e della Scuola
universitaria professionale della
Svizzera italiana.
Nella persona di Claudio
Generali, invece, convivono un
ex consigliere di Stato (dal 1983
al 1989), la figura più in vista
della piazza finanziaria, l’ex
11
presidente di direzione della
Gottardo, il responsabile della
‘commissione media’ del plr e
una moltitudine innumerevole di
altre funzioni. La Banca del
Gottardo
è
quella
del
‘Russiagate’, di Marcinkus e
Calvi.
Un altro esempio da manuale è
la
persona
di
Mauro
Dell’Ambrogio. Quale altro
paese al mondo permetterebbe
allo stesso individuo di essere ex
comandante della polizia,
capogruppo plr, creatore dell’
USI , direttore della SUPSI,
consigliere di amministrazione di
cliniche private e presidente
dell’Âzienda elettrica ticinese?
Numero 4
l’aria di domani
Politica
ambientale:
una catastrofe
Il 31 maggio 2006 una frana si
abbatte sull’autostrada A2 nei
pressi di Gurtnellen uccidendo
due persone e creando
ripercussioni disastrose sul
traffico. Jean Daniel Rouiller,
geologo cantonale vallesano
intervistato dall’ats, si dichiara
stupito per la mancanza di
tempestività nel porre rimedio alla
situazione. Parla di “analisi
insufficiente dei rischi su un
passaggio strategico di grande
importanza”. Il Canton Vallese ad
esempio sta verificando un
sistema per monitorare i
movimenti delle rocce. Il geologo
si chiede come mai questo sistema
d’allarme, che può già essere
utilizzato oggi, non sia stato
proposto dall’Ufficio federale
delle strade alla cellula di crisi del
Canton Uri. “Questo avrebbe
permesso di riaprire almeno una
delle due carreggiate con
l’opzione di bloccare il traffico al
minimo movimento delle crepe”
osserva Rouiller che conclude
con una riflessione sulle
ripercussioni economiche.
La situazione, a quasi un mese
di distanza non volge a un
miglioramento:
l’asse
autostradale San Bernardino è
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19 giugno 2006
intasato all’inverosimile, ne
risulta colpito tutto il Sopraceneri.
La prima ripercussione di questo
disastro allargato: a Moleno, dove
vengono
registrate
concentrazioni di ozono mai
viste in questa stagione, che
superano addirittura quelle di
Chiasso.
Circolo
vizioso
Cause e effetti si confondono:
le concentrazioni di ozono a bassa
quota sono responsabili di
cambiamenti climatici, catastrofi,
frane. Le frane bloccano le strade,
il traffico ristagna, le emissioni di
combustibili fossili riscaldano
l’aria che produce più ozono. Un
circolo vizioso. È come quando i
“signori dell’energia” nostrani
piangono per la carenza di risorse
idriche e ostentano la necessità di
importare gas metano, oppure di
costruire inceneritori. Con le
emissioni dei loro gas, con le loro
ciminiere, andranno a riscaldare
la temperatura dell’aria, a rendere
il clima sempre più arido, finché
le risorse idriche cadranno
definitivamente in
crisi. Piangono, ma
intanto vendono la
nostra
energia
elettrica e comprano
fonti di inquinamento dall’estero.
L’importante è fare
affari, in modo
frenetico, ansiogeno.
Forse a causa del loro
complesso
di
inferiorità verso i
“grandi signori della
finanza”, che risulta
in netto contrasto con
i loro stessi deliri di
onnipotenza che il
povero popolo deve
subire.
Numero 4
l’aria di domani
19 giugno 2006
Ricordate
la vecchia roccia?
Il documentario
di Al Gore
L’avevamo incontrato nel 2003,
Jean Daniel Rouiller, per il primo
numero del nostro periodico. Si
parlava del Cervino allora, e della
frana caduta in quel torrido mese
di agosto. Il geologo vallesano
aveva descritto le cause della
catastrofe: “durante la giornata
l’acqua si insinua nelle crepe
della roccia, fra le piode. Di notte
gela divaricando le fessure. Il
ghiaccio funziona come una colla,
mantiene insieme piode e massi,
ma solo fino alla prossima
fusione”. È il noto meccanismo
del permafrost che funziona come
una micidiale macina quando le
temperature sono troppo alte . Il
‘gelo
permanente’
che
permanente non è più, neanche in
montagna per via dell’effetto
serra. Ecco un uomo che parla
chiaro, che non ha venduto la propria coscienza a nessuno.
Alfonsina lo sapeva,
cento anni fa
Al Gore, ex candidato alla
presidenza USA e vice di Clinton,
il 21 maggio al Festival di Cannes
ha presentato il documentario
“An Inconvenient Truth” (Una
verità scomoda), che sta
scuotendo le coscienze di tutti noi.
Quella “verità” è sempre la stessa:
l’uso di combustibili fossili
(petrolio e gas) le deforestazioni,
causano l’effetto serra che
provoca il riscaldamento globale
della terra. Il clima, la natura, gli
esseri viventi ne pagano le
conseguenze. Ognuno di noi può
misurare gli effetti di questa
catastrofe progressiva sulla
natura e sulla propria pelle.
Alfonsina Storni, poetessa di
fama mondiale nata nel 1892 a
Sala Capriasca è cresciuta in Argentina, dove ha vissuto fino al
1938. Non era scienziata e
nemmeno geologa, forse non le
interessava l’effetto serra, ma
dedica una poesia all’acqua che
“fa scoppiare le rocce”:
Cuando dentro de las rocas
se hiela el agua,
a pesar de ser roca
la roca estalla.
Orden que no comprendo
Se ha dado al agua,
fuerza de partir rocas
y abrir montañas
Quando dentro alle rocce
l’acqua si gela
nonostante sia roccia
la roccia esplode.
Ordine misterioso
Fu dato all’acqua,
forza di fender rocce
e aprir montagne
13
Numero 4
Effetti
degli inceneritori
Le sostanze chimiche emesse
dal camino di un inceneritore
comprendono composti come
biossido di carbonio CO2
Effetti
del gas metano
Dall’inizio della Rivoluzione
Industriale, la concentrazione
atmosferica
dell’anidride
carbonica è aumentata del 30%
l’aria di domani
19 giugno 2006
(responsabile dell’effetto serra e
del surriscaldamento globale
dell’atmosfera), ossido di
carbonio CO (cha la capacità di
ostacolare
il
trasporto
dell’ossigeno da parte del
sangue), ossidi di azoto
(responsabili della pioggia acida,
della nebbia urbana e dell’ozono
a livello del suolo), acido
cloridrico HCI (responsabile della
corrosione degli impianti, foschie
e nubi acide) e metalli pesanti
come piombo, cadmio e mercurio.
L’aumento della temperatura,
provocato dal camino di un
inceneritore, produce un rialzo
delle concentrazioni di ozono.
circa, e la concentrazione del gas
metano è più che raddoppiata.
Dati recenti indicano che le
velocità di crescita delle
concentrazioni di metano e
anidride
carbonica
sono
comparabili
a
quelle
particolarmente alte e allarmanti
registrate negli anni ’80.
Il metano risulta 20 volte più
nocivo dell’anidride carbonica per
quanto riguarda il suo contributo
all’effetto serra a causa del suo
altissimo potenziale riscaldante.
Inoltre ha una rapida velocità di
diffusione nell’aria.
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Numero 4
l’aria di domani
19 giugno 2006
Adriano, vedessi...
Vorremmo che tu fossi qui,
come diceva la canzone quando
te ne sei andato. A dividere con
noi questo tempo, ti regalerebbe
altri anni da vivere. Il gas metano,
i tubi… volevi comprare tutti i
tubi in circolazione, pur di
impedire a certi personaggi di
estendere quei tentacoli a forma
di condotta da 30 pollici.
A loro non importa niente di noi.
Ci ingannano, ci rubano il pane,
ci “gasano” volentieri. “Bisogna
comprare i tubi - dicevi - è l’unico
modo per fermarli, non devono
trovarne più, comprare tubi!”.
Il Comune di Gordola ha appena
terminato di interrarli, i tubi.
Arbedo già da anni è diventato un
tracciato pazzo di quelle
maledette condotte. Quei tubi blu
larghi una spanna sembra che li
vogliano tutti, ma non è così.
Caro
amico,
nemmeno
comprare tutti i tubi del mondo
sarebbe stata una soluzione alla
loro follia tentacolare, sai perché?
Perché nel frattempo abbiamo
scoperto che quando la
Metanifera di Gavirate non ha a
disposizione le belle condotte blu
fiammanti, usa tubi vecchi (e forse
pure un po’ marci), senza dire
niente a nessuno.
Avresti fatto politica, battitore
libero per natura, ma eri troppo
solo, per mancanza di sostegni,
per l’oblio creato ad arte attorno
a te. Come avrebbe potuto capirti
la gente, se nessuno voleva
raccontare la tua storia?
Vedessi Adriano, oggi persino i
politici osano parlare. Ogni tanto
escono dal fragile nido dei partiti
e guardano al futuro, pensano ai
loro figli, ai bambini, agli uomini
di domani. Hanno capito che il
colore, la bandiera del partito non
15
sono così importanti, quando si
tratta del futuro della terra e dei
suoi abitanti. Alcuni di loro sono
meno egoisti, più onesti, altri
purtroppo accettano ordini e
dettati e non dicono la verità.
Sono sempre troppo pochi gli
uomini veramente liberi che
scelgono di agire secondo la loro
sana coscienza.
Gli altri sono pupazzetti di
scarsa autonomia, caricati a mano,
sempre dalla stessa mano: proprio quella che oggi, grazie al tuo
lavoro, iniziamo a riconoscere. Tu
queste cose le sapevi già.
La redazione
Nota: Adriano Corti è morto il
21 giugno 2005. Una settimana
prima aveva pubblicato, con noi,
un’inchiesta intitolata “di Cuomo
sapevano tutto” che nessun altro
giornale ha mai ripreso.
l’aria di domani
Numero 4
19 giugno 2006
GAB
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Grazie di cuore a tutti coloro che hanno già generosamente pagato l’abbonamento
2006. Agli altri ricordiamo che le cedole erano nell’ultimo numero. Dalla vostra
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non abbiamo sponsor e nemmeno pubblicità. Chi avesse smarrito la cedola ci telefoni al
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CH81 0844 0857 1403 0009 6; Sidney Rotalinti, C.P. 2496, 6501 Bellinzona
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16
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insieme contro i soprusi
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