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l`aria di domani
Numero Numero 4 MENSILE 4 l’aria di domani Abbonamento annuo fr. 38.- /estero: euro 30.- giugno2006 2006 19 giugno ISSN 1660-7163 l’aria di domani Tutto quello che dovremmo sapere sul degrado dell’ambiente e delle istituzioni POLITICA 2-3 RISORSA SERVIZI 4-5 GIUSTIZIA Non è successo niente Berlusconi e il 8-12 Ticino Finanza pulita! 6-9 RISORSA TERRA 10-11 In che paese siamo? Silvio Berlusconi DIRITTO AL FUTURO 12-14 NATURA UMANA 15 Politica ambientale: una catastrofe Adriano, vedessi... Stampato su carta riciclata 1 l’aria di domani R eteAntiMobbing insieme contro i soprusi C.P. 2496 6501 Bellinzona Numero 4 l’aria di domani 19 giugno 2006 Non è successo nulla Malcontento popolare generalizzato, Fiscogate, lotte intestine contro Brenno Martignoni, caso Marina Masoni, movimento contro l’inceneritore, 8000 firme contro la Metanord. Ebbene: tutto questo non è mai esistito. E neanche il popolo ha mai avuto luogo. Il sistema si ricompatta e i 90 parlamentari stanno per inchinarsi agli ordini di scuderia dei tre partiti “astorici”. di Sidney Rotalinti In un clima di fantastica, incredibile concordia si è svolto il congresso cantonale del Partito liberale radicale ticinese (PLR). Non c’è più traccia dei feroci dissidi fra Lele Gendotti, il presidente Merlini e Marina Masoni. Mauro dell’Ambrogio tuona dalla tribuna contro “quelli che speravano che ci sbranassimo”. In questo clima da “non è mai successo nulla”, tutto intriso di campagna elettorale, costoro sono condannati a “rimanere delusi” , dice. Gli fanno rima altri caporioni nei corridoi. La tecnica è sempre la stessa, da secoli. Consiste nel gridare “al lupo” al momento giusto per distogliere il popolo dai veri mali del Paese “Non dobbiamo aver paura dei soliti Rotalinti…”, dice qualcuno. Prima di tutto “soliti” non siamo noi, ma loro. Secondo: perché mai la gente dovrebbe aver paura di noi? In realtà anche i sassi hanno capito che Mentre scrivo provo la sensazione sgradevolissima che ci stiano fregando. Purtroppo non è solo una sensazione. Il partito che difende il sistema si sta ricompattando. I cinque Padri sfondatori stanno già pensando alle elezioni 2007. Inceneritore? Quale inceneritore? L’inceneritore di Giubiasco Baragge? Le quindicimila firme? Che importa se il Piano di Magadino diverrà l’immondezzaio della città di Milano? L’importante, per loro, è rimanere al potere. Così potranno portare a sono loro ad aver paura del “solito fastidioso popolo”. Ora hanno deciso che non è successo niente. Che non vi è mai stata nessuna guerra fratricida. Neppure con il loro sindaco liberale di Bellinzona Brenno Martignoni. Non è successo nulla. Nessun Fiscogate. Nessun movimento popolare contro l’inceneritore di Giubiasco. Nessun ricorso. Nessun referendum contro gli assurdi trecento chilometri di tubi della Metanord nel Sopraceneri. Nessuna procedura di revoca del Governo. Grazie agli indegni ordini di scuderia dell’ala marcia del PS ticinese, grazie alle analoghe manovre da uregiatt dell’ala marcia del PPD il Ticino dei “cuori a forma di salvadanaio” sta cercando ancora una volta di fare come se non fosse successo nulla. A proposito: Marina Masoni non è mai stata assente e non è mai caduta sul ghiaccio engadinese. termine i loro progetti e i loro contratti. Contrariamente alle D.C.: nostre Washington speranze la Commissione la sede dellahaCIA della Legislazione deciso di castrare l’Iniziativa costituzionale 28 inceneritori bastano. Solo una settimana prima i commissari erano 9 contro 9. Significa che un commissario su due non si sarebbe opposto all’idea di far votare il popolo sul famoso “punto a”, quello della moratoria, il solo che potrebbe fermare le ruspe di Marco Borradori e Gian Paolo Grassi. Il ppd sembrava schierato dalla parte dei diritti popolari. I socialisti e la Lega erano al 2 nostro fianco a raccogliere le firme contro l’assurdo progetto della Metanord. Eravamo tutti indignati per l’assoluta mancanza di trasparenza (e di buonsenso) della politica energetica dell’Azienda elettrica ticinese di Mauro Dell’Ambrogio e Paolo Rossi. Anche qui la gente ci ha dato ragione, dandoci quasi 8000 firme. Poi sono arrivati gli ordini di scuderia del plr. Anzichè offendersi i socialisti e i pipidini si sono messi in fila e - dopo qualche esitazione - hanno fatto esattamente quello che volevano i liberali. Intanto Marina Masoni l’aria di domani Numero 4 19 giugno 2006 ppd Dick Marty durante la conferenza stampa del 13 dicembre 2005 I partiti suicidi é scomparsa da tutti i radar, col suo incidente engadinese. Non sapremo mai cosa pensa dell’inceneritore. A difendere le sue idee c’è, adesso, la sua sostituta, la socialista Patrizia Pesenti. Università contro popolo Come sono cambiate in fretta le cose. Quasi tutto era ampiamente prevedibile. Non sapevamo, però, che avremmo scoperto - per caso - la causa di questo cambio di tendenza. Abbiamo intercettato la fattura che un professore dell’Università manda alla Metanord dopo essere stato incaricato di studiare una strategia comunicativa contro di noi o più precisamente per disarmare i diritti popolari. Trecento franchi l’ora, per un totale di quattromila e cinquecento circa. Che tristezza, pensare che noi lavoriamo a gratis, notti intere per redigere ricorsi in nome della gente. Non c’erano già in giro abbastanza periti costituzionalisti contro di noi! Borghi, Grisel, ce li sognamo di notte. Grazie alle loro perizie l’ala legalista e craxiana del ps ha prevalso sul parere di centinaia di compagni sani e desiderosi di rimanere tali. 3 La stessa cosa è successa nel ppd. I popolari democratici veri sono stati sopraffatti dalla corrente fondamentalista e antidemocratica. Che grande tristezza. Che mondo di traditori! Dobbiamo però resistere a questa tristezza: per l’inceneritore e il metano siamo ancora nelle mani dei novanta parlamentari. Ci rivolgiamo alle loro coscienze di uomini liberi e intelligenti. Liberi di votare, appunto, secondo il loro buon senso. Abbastanza intelligenti da ricordare che noi non stiamo chiedendo la luna, ma semplicemente di far votare il popolo. Nient’altro. Numero 4 l’aria di domani 19 giugno 2006 Berlusconi e il Canton Ticino Inchiesta sul potere economico nel nostro Paese, sul potere politico, sulle interrelazioni reciproche e infine sulla dipendenza dalla “vicina Italia”. La Fidinam di Tito Tettamanti a due ‘contabili federali’: Guido Turati e Maurizio Crippa. Il Villaggio globale nonché Fidinam SA a Ginevra. Nella SB Fiduciaria ritroviamo l’ avvocato Giangiorgio Spiess, co-fondatore e presidente del gruppo fino al 2004. La Fidinam nasce nello studio legale Tettamanti-Spiess, quello cui faceva capo il ‘maestro venerabile’ della loggia massonica P2 Licio Gelli durante le sue ‘epiche’avventure in terra elvetica, negli anni ’70/’80. A vedere il congresso liberale della finanza oggi è diventato perfettamente Attorno a questa normale che Marina doppia “testa” opera Masoni da aprile segua una quindicina di le riunioni del Governo braccia attive e in videoconferenza. specializzate nella Sembrano passati mille gestione di capitali anni da quando Ina perennemente inquieti, Piattini Pelloni anonimi e pellegrini, interviene in pieno La banca nella ‘consulenza Fiscogate in difesa di Ina Piattini di Carlo Rasini fiscale e societaria’, Marina Masoni. “Il ‘aziendale’ e ‘immobiliare’. Ticino ha bisogno di lei!” Dice. L’ultima della lista delle affiliaAll’estero il gruppo è presente Al fianco del presidente te alla costellazione Fidinam, la ufficialmente nel Principato di onorario Tito Tettamanti, Ina Rasini Viganò SA non è altro che Monaco, nel Liechtenstein, a Piattini, portavoce non ufficiale la faccia svizzera del colosso Madrid e a Milano. In tutto il del partito pro Masoni, fa parte del italiano RVA Rasini Viganò mondo ha una fitta rete di agenti consiglio di amministrazione assicurazioni, creato nel 1958 da fiduciari e prestanome. della Fidinam Group Holding, Alessandro Rasini e Giorgio In Svizzera, oltre all’ “head ofcon sede a Lugano. Inoltre, Viganò. fice” luganese, vi sono le sempre nell’ambito della La RVA nasce da una costola succursali a Bellinzona e Zurigo costellazione Fidinam, presiede della Banca Rasini, quella il consiglio di dove lavorava Luigi A Lugano convivono le diverse braccia amministrazione Berlusconi, padre dell’ex operative della medusa Fidinam: dell’affiliata GPM Global presidente del Consiglio Fidinam & Partners SA; Property Management. Silvio Berlusconi. Siamo già Direzione Lavori SA; La Fidinam inizia a entrati nel giallo perché è Fidirevisa SA; operare a Lugano nel 1960. proprio Carlo Rasini, patron Infocredit SA; Oggi copre tutti i settori della piccola banca milanese, GPM Global Property Management SA della finanza. Le due teste il primo finanziatore del fupresieduta dalla Piattini; della Fidinam Group turo Cavaliere quando ancora SB Fiduciaria SA; Holding hanno sede a è un anonimo, squattrinato, MGF Consulenze SA; Lugano e in Lussemburgo. ma ambizioso immobiliarista. BITS Partners SA; Lo “head office” di Lugano Ma questo è solo l’inizio di SC Marketing Consult SA è affidato a Giorgio una lunga storia. Armatevi di e Rasini Viganò SA. Antonini, Roberto Grassi e fegato e pazienza e seguiteci. 4 Numero 4 1983: La notte di San Valentino Il casinò di Campione d’Italia torna alla ribalta con l’ arresto di Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo Re d’Italia. L’inchiesta parte da Potenza ed è diretta dal giudice Henry John Woodcock. Le presunte imputazioni sono gravissime: “associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso”, “sfruttamento della prostituzione”. Oltre al principe, sabato 17 giugno, vengono arrestati anche il portavoce di Gianfranco Fini, Salvatore Sottile, e il sindaco di Campione d’Italia. La gente del luogo fa finta di niente, abituata a tutto. Il primo marasma ad abbattersi su Campione - l’aria di domani 19 giugno 2006 e su molti altri Casinò quelle della Pizza Con- è quello della famosa nection. Emergono notte di giovedì 14 nomi imprtantissimi, la febbraio 1983, più famiglia mafiosa è nota come “notte di quella dei fratelli San Valentino”. Giuseppe e Alfredo Polizia, Carabinieri e Bono, che controlla le Finanza perquisiscono bische di Milano e il a tappeto le sale da traffico di droga gioco di Sanremo, attraverso la figura Campione, Saint strategica di Gaetano Vincent e Venezia. Gaetano Fidanzati Fidanzati. Sono gli Arrestano una ambasciatori di Cosa quarantina di persone fra cui Nostra presso la famiglia Ilario Legnaro e la moglie, ex Gambino di New York. proprietari della Fun Time, la L’inchiesta rivela che il canale società procacciatrice di grandi usato dall’organizzazione per giocatori per il Casinò di Lugano riciclare il danaro sporco è proche farà scandalo nel 2003. prio quello della Banca Rasini, Le indagini si intersecano con dove ci sono i conti di alcuni quelle che porteranno al imputati, fra i quali Luigi Monti maxiprocesso di Palermo contro e Antonio Virgilio, condannati 705 membri di Cosa Nostra. Con per associazione a delinquere. La Pizza connection Ma siamo solo all’inizio. L’indagine sui “colletti bianchi della mafia” trova conferme anche nella “Pizza connection”, una colossale inchiesta che renderà famosi tre magistrati: Rudolph Giuliani, Richard Martin e Louis Free. Gli americani mettono a fuoco una rete internazionale di traffici di droga governata dal boss della cosiddetta mafia perdente Tano Badalamenti. I canali per il riciclaggio del danaro passano per Lugano dove verranno processati e condannati alcuni operatori economici che lavorano al servizio delle banche. Fra questi Enrico Rossini e Franco Della Torre. Gli inquirenti italiani additano anche Oliviero Tognoli, industriale bresciano che amministra una rete di conti segreti nelle banche ticinesi. Questi si rende latitante per quattro anni. Poi si consegna alle autorità svizzere. Grazie a Carla Del Ponte e al suo avvocato Franco Gianoni se la cava a buon mercato. Ma gli inquirenti americani hanno scoperto altri rami ticinesi della “Pizza”. Un nome di riferimento è quello di Chico Frigerio, magnate del basket luganese. La DEA (l’antidroga americana) gli mette alle costole l’agente speciale Robert Stia. Siamo proprio nel giro dei fratelli Bono, dei Gambino, Inzerillo, Bontade... I nomi sono quelli della “notte di San Valentino”. L’agente Stia, nei suoi rapporti, annota tutta una 5 serie di ignare confidenze che parlano anche di finanza; della BSI (Banca della Svizzera italiana) e dell’ avvocato Giangiorgio Spiess. Quanto all’ universo finanziario di Tito Tettamanti esso è “troppo caldo”. Meglio “lasciarlo stare” al momento perché le autorità svizzere starebbero “facendo indagini” sulla Fidinam. Chi sono i mittenti del danaro? Nomi che fanno impressione: come Raffaele Cutolo, Michele Sindona, banchiere della mafia; il ‘maestro venerabile’ della loggia P2 Licio Gelli e Roberto Calvi, il presidente del Banco Ambrosiano trovato morto a Londra, sotto il ponte dei Frati Neri, all’alba del 18 giugno1982, nel bel mezzo dello scandalo P2. Numero 4 l’aria di domani “La sinistra è collusa con la Giustizia” Parola di Silvio Berlusconi, “la sinistra è collusa con la Giustizia”. Marco Travaglio presenta il suo ultimo libro e racconta questa battuta, che è probabilmente la più bella di tutte. Ma il libro non è solo un’occasione per ridere a crepapelle, è una cosa seria. Il mistero delle origini Ci sono anche alcune parziali risposte ad alcune eterni interrogativi. Il principale: dove è andato a prendere i soldi il giovane Berlusconi delle origini? Intanto c’è quello che sappiamo sulla Banca Rasini e il suo sportello in piazza dei Mercanti, a Milano. Gianni Barbacetto, altra grande penna del giornalismo italiano, ci racconta un episodio gustoso: “Michele Sindona, al noto giornalista e scrittore americano Nick Tosches, che nel 1985 gli chiedeva quali erano le banche della mafia, rispondeva: «In Sicilia il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una piccola banca di piazza dei Mercanti».” Nel giro di un paio d’anni, fra il 1961 e il 1963, Berlusconi diventa un palazzinaro rampante e si prepara a realizzare la città-satellite di Milano 2, sul territorio di Segrate. Le società importanti sono la Edilnord, e la Aktiengesellschaft für Immo- 19 giugno 2006 Peter Gomez e Marco Travaglio pubblicano un nuovo libro su Silvio Berlusconi intitolato “Le mille balle blu”. In pratica l’autore è lui stesso perchè si tratta di una meticolosa raccolta di citazioni provenienti dalla prodigiosa mente del cavaliere 1977 la San Martino diventa Milano 2 SPA. La Fininvest nasce alla fine degli anni 70. Per i primi tre anni Dalla Svizzera amministratore unico è Umberto i soldi per ‘Milano 2’ Previti (padre di Cesare) poi la sede viene spostata a Milano. Nel Nel 1973 nasce la Italcantieri ‘cda’ siedono Silvio Berlusconi, dove approdano altri ingenti il fratello Paolo Berlusconi e il finanziamenti tutti provenienti cugino Giancarlo Foscale. dalla Svizzera. Sembra un gioco Ma a Lugano, già dal 1968, c’è di bamboline russe incastrate la sede della Fininvest Service, l’una nell’altra. Nella Italcantieri oggi in liquidazione. Nel sono rappresentate due società consiglio vi sono l’avv. Renzo ticinesi: la Cofigen SA di Lugano Rezzonico, c’è il cugino e la Eti holding AG Giancarlo Foscale, vero di Chiasso. Nel ambasciatore in Svizzera consiglio di del biscione e vi sono altre amministrazione della figure particolarmente Italcantieri Berlusconi importanti fra cui il è rappresentato (fino fiduciario Giorgio al 1975) dal cugino Ferrecchi e gli avvocati Luigi Foscale che ha elvetici Pierfelice Barchi la sua “centrale e Mario Postizzi. operativa” a Lugano In quegli anni Barchi e Paradiso. Pierfelice Barchi Postizzi sono i titolari Nasce dello studio legale dove la Fininvest muove i primi passi una giovane stagiaire della Intanto a Roma è Valle Maggia di nome nata (nel 1974) Carla Del Ponte. Sarà la San Martino SA. proprio lei, nei primi anni Amministratore ’90 a centralizzare nelle unico è Marcello proprie mani tutte le decine Dell’Utri, fra i di rogatorie dei giudici fondatori vi sono due milanesi che indagano sui fiduciarie che fanno conti svizzeri del capo alla Banca ‘Cavaliere’ nell’ambito nazionale del Lavoro (BNL). Nel Carla Del Ponte dell’inchiesta Mani pulite. bilienanlagen, amministrata dall’avvocato luganese Renzo Rezzonico. Da lì vengono i soldi. 6 Numero 4 La famiglia Marcellini e il biscione Tre anni fa siamo stati minacciati di morte per aver detto queste cose l’aria di domani Marcellini è fra i protagonisti di un caso ancora più clamoroso: il sequestro Sossi. La sera del 18 aprile 1974, mentre rientra a casa, viene rapito il 42 enne sostituto procuratore Mario Sossi. Il sequestro viene rivendicato dalle Brigate Rosse , che considerano Sossi un nemico. Siamo ormai entrati negli anni di piombo. Pochi mesi prima Sossi ha sostenuto la pubblica accusa nel processo a carico del Gruppo XXII ottobre accusato fra l’altro del terribile omicidio per rapina al trentenne commesso Alessandro Floris,che trasporta le buste paga per i dipendenti dell’Istituto per le case popolari. La tragedia ha luogo il 26 marzo 1971 e viene immortalata da un fotografo ( a fianco). Nel complicato universo societario Berlusconiano l’avvocato Renzo Rezzonico si accompagna molto spesso col fiduciario Giorgio Ferrecchi, a Lugano come negli altri paradisi fiscali, inclusa Panama. Ma la Visawert SA, costituita nel 1977 a Lugano è una ditta particolarmente interessante perché c’è anche un principe del foro genovese: l’avvocato Francesco Marcellini, il padre di Marcellini, leader Luca Marcellini, ex Procuratore del “partito Sossi” generale del Canton Ticino. La circostanza è Le BR chiedono la imbarazzante liberazione del Gruppo perché Marcellini, XXII ottobre, altrimenti nella sua qualità di uccideranno Sossi. rappresentante del Questi riesce a mandare Ministero pubblico segnali verso l’esterno. federale, ha il Fuori ci sono due partiti. compito perquisire Il primo è quello degli la Fininvest serirremovibili, che non vice di Massagno vogliono scendere a durante la bufera di patti con i terroristi. Il Tangentopoli. secondo è il “partito Chi è Francesco Sossi”, capeggiato Marcellini, padre di dall’abilissimo avvocato Sossi prigioniero Luca? Un avvocato Francesco Marcellini. famoso, il legale del Si finge di stare al gioco. biondino dalla spider rossa, Il ‘patto’ si regge sul principio che Lorenzo Bozano, rapitore della Sossi deve essere incolume, tredicenne Milena Sutter, figlia altrimenti i militanti del Gruppo del magnate svizzero della cera XXII ottobre rimarranno in cella Arthur Sutter. Milena scompare il a scontare l’ergastolo. 6 maggio del 1971. Ricompare, Alla fine Sossi viene liberato, morta, due settimane dopo. ma non è incolume. Durante le Ma l’avvocato Francesco fasi concitate del rapimento, della 7 19 giugno 2006 fuga, ha riportato delle contusioni e ha due costole rotte. Alla fine le BR vengono ingannate. Malgrado la corte di cassazione di Genova conceda la scarcerazione il procuratore generale Francesco Coco blocca tutto perché Sossi non è incolume. La vendetta arriva puntuale e prevedibile due anni dopo (8 giugno 1976): Il procuratore Coco viene ucciso dalle BR. La famiglia dell’avvocato Marcellini trasferisce i propri interessi in Svizzera. Talis pater talis filius Luca Marcellini, figlio del “leader” del “partito Sossi”, studia diritto all’Università di Ginevra e termina agli inizi degli anni ’80. Nel 1988 lo ritroviamo in un consiglio di amministrazione profondamente e storicamente legato all’epopea di Silvio Berlusconi, quello della Fiduciaria Ferrecchi SA, in via Bossi 6 a Lugano. Il futuro procuratore generale Marcellini, presiede la società. Con lui c’è, nella veste di amministratore delegato, il fiduciario del cavaliere Giorgio Ferrecchi, cui si affianca una ditta di revisione onnipresente: la Gefisa Gestioni Fiduciarie SA, che dapprima ha sede presso la Ferrecchi a Lugano, poi si trasferisce a Bellinzona, in via Cancelliere Molo 9. Amministiratrice unica è Fernanda Loss, di Arbedo Castione. Chi controlla i conti della Gefisa gestioni fiduciarie? La Fiduciaria Ferrecchi, naturalmente. Un capolavoro di creatività finanziaria: i controllori controllano i controllati e viceversa. Numero 4 l’aria di domani 19 giugno 2006 Finanza pulita! La vicenda della Bipielle Svizzera cancella ogni dubbio: tutte le strade della bancopoli italiana portano a Lugano. I leaders della Fidinam di Tito Tettamanti esautorati dalla Commissione federale delle Banche. I legami con la famigerata Fimo di Chiasso, con la fortuna di Silvio Berlusconi e l’oscuro passato della Banca Rasini. Antonio Fazio, ex Governatore della Banca d’Italia è il “caduto” più illustre dello scandalo della scalata alla banca Antonveneta che divampa a partire dall’estate 2005. Ma ci sono anche dei feriti gravi sul versante svizzero. Fra questi l’industriale Franco Ambrosetti e due consiglieri di amministrazione della Fidinam holding: Massimo Pedrazzini e Aleardo Cattaneo. Secondo la Commissione federale delle banche avrebbero “violato l’obbligo di tenere una condotta irreprensibile” e vengono allontanati dal ‘cda’ della banca Bipielle Suisse di Lugano, il “forziere” offshore di Giampiero Fiorani, la fontana da cui sgorga il danaro per la scalata che porterà in carcere Fiorani e Stefano Ricucci. Ma attenzione: la Bipielle è anche una specie di rotonda, dove si incrocia una multitudine di altre storie, una più tosta dell’altra. Nel 1991 la Bipielle ha inglobato la famigerata Banca Rasini. Ma c’è ben altro. Una serie di inchieste pubblicate dal settimanale il Caffè ci insegna che la Bipielle é ‘semplicemente’ la vecchia Fimo di Chiasso, balzata alla ribalta della cronaca nello stesso 1991, quando gli inquirenti scoprono che è la foce di un fiume di danaro sporco che approda in Svizzera a partire dai traffici di droga di Cosa Nostra fino ai colossali giri di mazzette di tangentopoli. Infatti la BPL prima si chiamava Adamas, che a sua volta si chiamava Albis, che... a sua volta era controllata dalla Fimo... ma i funzionari sono sempre gli stessi. Fabrizio Donati e Pierluigi Gallo finiscono sotto inchiesta. La Fimo viene fondata nel 1956 da un personaggio molto vicino agli interessi di Berlusconi, il ticinese Ercole Doninelli. Questi è pure fondatore della Eti holding, cioè una fra le società che hanno finanziato gli esordi del Cavaliere. La finanza cattolica e l’Opus Dei Durante i momenti roventi dello scandalo Antonveneta, nel vano tentativo di difendere il Fazio Fiorani 8 Governatore Fazio, scende in campo persino l’ Opus Dei, cioè la mano di Dio in terra. Scopo dell’ Opus Dei (‘opera di Dio’), istituzione fondata nel 1928 dal sacerdote spagnolo Josemaría Escrivá, è quello di trasfondere nella vita quotidiana una ‘viva consapevolezza’ della chiamata universale alla santità e all’apostolato. Con la Costituzione apostolica del 1982, voluta e attuata da Giovanni Paolo II, l’Opus Dei assume lo statuto di prelatura personale del pontefice. Di fatto l’organizzazione è accusata di essere una chiesa nella chiesa, elitaria, dalle regole proprie, una potentissima lobby internazionale che protegge e favorisce la carriera di esponenti cattolici nei campi della politica e dell’economia. La vicenda riapre il dibattito sulla finanza cattolica. Le banche hanno una religione? Lo stesso Tito Tettamanti viene indicato come persona molto vicina all’Opus Dei. Anche nel vecchio consiglio di amministrazione della Fimo c’era un cattolico profondamente conservatore: l’ex consigliere nazionale ppd Gianfranco Cotti noto per aver presieduto, fra l’altro, la Lega anticomunista internazionale (WACL). l’aria di domani Numero 4 Grampa Danzi Malgrado le difese accorate dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, malgrado gli interventi di tre cardinali, malgrado l’Opus Dei, la permanenza di Antonio Fazio sul trono della Banca d’Italia viene stroncata dall’evidenza di alcune intercettazioni telefoniche. Un prelato di fede juventina La “finanza cattolica” vive un brutto momento anche in virtù di altre intercettazioni telefoniche, Quelle che sorprendono Luciano Moggi, il protegonista dello scandalo calcio, con un prelato ben noto in Ticino, monsignor Gianni Danzi, oggi vescovo di Loreto, fino a pochi anni fa Incaricato del Patrimonio della Sede apostolica, co-fondatore di Comunione e liberazione ed ex parroco di Bellinzona Daro. I due si danno appuntamento e parlano di argomenti che apparentemente non hanno nulla a che vedere con la fede religiosa o con il credo a striscie della Juventus: Moggi chiede al prelato di procurargli delle donne filippine. Che significa? Gli inquirenti sospettano che i fondi neri del calcio sporco possano essere passati attraverso le strutture di quello IOR (Istituto per le opere di religione) che ci ricorda i tempi in cui la Banca del Gottardo di Lugano era una filiale del vecchio Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. Lo IOR era lo strumento delle spregiudicate operazioni dell’arcivescovo Marcinkus, comprese le tangenti piduiste dell’ ENI (Agip) che finirono sul Conto Protezione dell’UBS di Lugano ai tempi del psi di Bettino Craxi. Oil for food a Formigopoli Per aprire un conto al Banco Ambrosiano, ai tempi, bisognava esibire il certificato di battesimo. Eccola la finanza cattolica. In Lombardia i termini “finanza cattolica” sono sinonimi di Roberto Formigoni. Anche lui ha i suoi malanni. Il principale si chiama “Oil for food”, riguarda i rapporti con l’Iraq di Saddam Hussein. Doveva essere un programma dell’ONU che avrebbe alleviato gli effetti perversi dell’embargo. In realtà è diventato uno scandalo colossale che ha coinvolto gli stessi vertici delle Nazioni Unite. Gli investigatori sono andati a scavare nei documenti del Ministero del petrolio iracheno e hanno scoperto un giro internazionale di indegni profittatori che hanno sottratto miliardi al popolo iracheno sottoforma di petrolio. Stando a un’inchiesta di Financial Times e Sole 24 ore, Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, con un totale di 24 milioni di barili, “spicca quale maggiore beneficiario di petrolio fra tutti i politici occidentali” coinvolti nello scandalo. “Solo i russi possono vantarsi di aver fatto meglio di lui”. 9 19 giugno 2006 Durante i lunghi anni del Governo Berlusconi, Roberto Formigoni viaggia su una macchina elettorale potente e capillare: il binomio Comunione e liberazione - Compagnia delle opere (CdO). Come dice il suo stesso sito internet la CdO non è nè una holding nè un’associazione di categoria. Infatti, è molto di più: un’associazione di imprese potentissima. Una vera e propria ammiraglia nel mare tempestoso della finanza cattolica. Sarebbe proprio questo il giro di potere che sta dietro agli interlocutori italiani del progetto Metanord per il Sopraceneri. I rifiuti di Milano Anche la vicenda della discarica di Cerro porta in Ticino. Fra le innumerevoli storie di corruzione che hanno avuto per teatro la Lombardia di Formigoni è la più emblematica e non solo perché il protagonista (condannato) è il fratello di Silvio Berlusconi, Paolo. Vi è anche un morto: il ragionier Luigi Ciapparelli, direttore della Vitecol SA di Chiasso. La mattina del 13 novembre 1997 lo trovano esanime, in discarica, apparentemente suicida (ma si è sparato da dietro). Poco prima la muraglia della discarica era crollata, rivelando un colossale disastro ambientale. La vicenda ci rivela che Milano vive da almeno dieci anni una situazione di continua emergenza rifiuti. Il problema per anni è stato ‘risolto’ lasciando campo alla mafia. Ora la città di Milano ha un contratto con il nuovo inceneritore di Losanna. Ovvio che parecchi farebbero salti di gioia se ci fosse, domani, un altro impianto a Giubiasco. Numero 4 l’aria di domani Diteci, in che Paese siamo? 19 giugno 2006 I padri sfondatori Vediamo di tirare un po’ di somme. Allora: chi comanda qui da noi? Tutte le inchieste che vi abbiamo illustrato nelle pagine precedenti sono sufficienti a documentare meno dell’ 1% del gigantesco groviglio di relazioni che assicura a una ristretta oligarchia di finanzieri il controllo assoluto su tutti i poteri dello Stato, compresa la radiotelevisione e la stampa, cioè il quarto potere. Esse mostrano l’assoluta dipendenza (o la totale mancanza di indipendenza) del potere politico da quello economico. Ma in realtà è ancora peggio, molto peggio, perché è evidente che tutto il “sistema-Ticino” è al servizio del potere economico straniero. Berlusconi è molto più di un esempio. Carla Del Ponte ha mosso i primi passi dall’avvocato Barchi, consigliere di amministrazione della Fininvest di Massagno. L’ex procuratore Marcellini prima di divenire magistrato compare nei consigli di amministazione che servono ai bisogni del nascente biscione... Personaggi come Ina Piattini non sono solo nei consigli di amministrazione della Fidinam, ma anche, per lungo tempo, nelle commissioni che controllano l’Università della Svizzera italiana, la SUPSI, la CORSI. La Cooperativa per la radiodiffusione nella Svizzera italiana viene fondata il 29 dicembre 1938 a Bellinzona, cinque anni dopo la nascita di Radio Monte Ceneri. Il compito statutario della CORSI è quello di assicurare al popolo della Svizzera italiana una radiotelevisione al servizio della democrazia, sensibile alle specificità etniche e culturali del Paese, onesta, utile alla formazione della pubblica opinione. In realtà la CORSI è divenuta oggi lo strumento che permette a un manipolo di politici - affaristi dal “cuore a forma di salvadanaio” - di esercitare un controllo capillare sul cosiddetto quarto potere e spartire lavori interessanti e creativi con gli amici degli amici. Corsi e ricorsi della storia Nella Corsi di ieri troviamo l’avvocato Franco Masoni. Oggi nel più esclusivo dei due comitati della cooperativa (il consiglio 10 regionale) siede sua figlia Marina Masoni, la quale in teoria dovrebbe essere pure in Governo. Destra cattolica, cattolicesimo sociale, la diocesi, i grigionesi... il piccolo impero CORSI è da sempre suddiviso in feudi: non si sa bene perché, ma un invisibile manuale della spartizione prevede che i socialisti abbiano sempre posti di comando privilegiati nella Radio. Posti immeritati, come quello del capo della Rete 1 Edy Salmina, avvocato, ex direttore della fallita Libera Stampa, organo del ps. Salmina ha un protettore d’eccezione nella figura del suo collega e amico John Noseda, ex presidente del partito. La vicepresidenza del “cda” è sempre socialista. Infatti è nelle mani di Virginio Pedroni, un altro craxiano convinto della prima ora. A capo di questo sistema feudale vi è la figura più importante di tutte, quella che rappresenta la tormentosa e tormentata piazza finanziaria luganese. Claudio Generali, ex presidente di direzione della Banca del Gottardo è l’ammiraglio della Corsi, quello che tutti, socialisti Numero 4 l’aria di domani 19 giugno 2006 Parole che si commentano da sole Gian Paolo Grassi, direttore dell’ACRR Televisione svizzera, 31 maggio, l’Arena. Domanda di Sabina Zanini a Gian Paolo Grassi, direttore dell’Azienda cantonale rifiuti che ha fretta di far partire le ruspe per non perdere i 50 milioni della Confederazione: ...‘D’altra parte rimangono ancora pendenti dei ricorsi contro la licenza edilizia. Su quel fronte come vi state muovendo?’ Grassi: “Noi stiamo attendendo la sentenza del Tribunale cantonale amministrativo sui ricorsi contro la licenza edilizia. Se questa decisione fosse per noi vantaggiosa, nel senso che la licenza viene confermata, questi ricorrenti hanno ancora facoltà compresi, guardano con sussiego. Ora la Corsi ha definitivamente perso la sua identità originaria. Niente più dibattiti politici. Con Claudio Generali e con il direttore generale della SRG SSR Armin Walpen la radiotelevisione svizzera è diventata una holding e funziona come tale. Più nessuno contraddice nessuno, tantomeno il presidente. Nei consigli che si succedono anno dopo anno Generali è regolarmente affiancato da altri rappresentanti del potere economico come Remo Storni, uomo chiave della Fideconto dove affianca l’avvocato Pierfelice Barchi, ex presidente plr. La Fidinam di Tito di ricorso al Tribunale federale, il quale - come spesso capita in materia edilizia - potrebbe concedere l’effetto sospensivo. Allora, se così fosse, noi non potremmo mantenere i tempi tecnici previsti. Ecco, abbiamo una via da seguire che è quella di chiedere al Tribunale federale di prestare adeguata cauzione da parte dei ricorrenti. Ecco, la cauzione sarebbe dell’ordine di svariati milioni di franchi data la posta in gioco dell’investimento. Ecco, mi auguro che questo possa servire come deterrente a coloro che si immaginano magari solo di interrompere un iter naturale.” Tettamanti e Giangiorgio Spiess è naturalmente di casa nella Corsi: un nome spicca su tutti, quello di Ina Piattini che affianca Marina Masoni nel consiglio regionale fino al 2004. Ina Piattini è pure direttrice editoriale dell’organo ufficiale del plr Opinione liberale ed ha ricoperto cariche importantissime nell’ambito dell’Università della Svizzera italiana e della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. Nella persona di Claudio Generali, invece, convivono un ex consigliere di Stato (dal 1983 al 1989), la figura più in vista della piazza finanziaria, l’ex 11 presidente di direzione della Gottardo, il responsabile della ‘commissione media’ del plr e una moltitudine innumerevole di altre funzioni. La Banca del Gottardo è quella del ‘Russiagate’, di Marcinkus e Calvi. Un altro esempio da manuale è la persona di Mauro Dell’Ambrogio. Quale altro paese al mondo permetterebbe allo stesso individuo di essere ex comandante della polizia, capogruppo plr, creatore dell’ USI , direttore della SUPSI, consigliere di amministrazione di cliniche private e presidente dell’Âzienda elettrica ticinese? Numero 4 l’aria di domani Politica ambientale: una catastrofe Il 31 maggio 2006 una frana si abbatte sull’autostrada A2 nei pressi di Gurtnellen uccidendo due persone e creando ripercussioni disastrose sul traffico. Jean Daniel Rouiller, geologo cantonale vallesano intervistato dall’ats, si dichiara stupito per la mancanza di tempestività nel porre rimedio alla situazione. Parla di “analisi insufficiente dei rischi su un passaggio strategico di grande importanza”. Il Canton Vallese ad esempio sta verificando un sistema per monitorare i movimenti delle rocce. Il geologo si chiede come mai questo sistema d’allarme, che può già essere utilizzato oggi, non sia stato proposto dall’Ufficio federale delle strade alla cellula di crisi del Canton Uri. “Questo avrebbe permesso di riaprire almeno una delle due carreggiate con l’opzione di bloccare il traffico al minimo movimento delle crepe” osserva Rouiller che conclude con una riflessione sulle ripercussioni economiche. La situazione, a quasi un mese di distanza non volge a un miglioramento: l’asse autostradale San Bernardino è 12 19 giugno 2006 intasato all’inverosimile, ne risulta colpito tutto il Sopraceneri. La prima ripercussione di questo disastro allargato: a Moleno, dove vengono registrate concentrazioni di ozono mai viste in questa stagione, che superano addirittura quelle di Chiasso. Circolo vizioso Cause e effetti si confondono: le concentrazioni di ozono a bassa quota sono responsabili di cambiamenti climatici, catastrofi, frane. Le frane bloccano le strade, il traffico ristagna, le emissioni di combustibili fossili riscaldano l’aria che produce più ozono. Un circolo vizioso. È come quando i “signori dell’energia” nostrani piangono per la carenza di risorse idriche e ostentano la necessità di importare gas metano, oppure di costruire inceneritori. Con le emissioni dei loro gas, con le loro ciminiere, andranno a riscaldare la temperatura dell’aria, a rendere il clima sempre più arido, finché le risorse idriche cadranno definitivamente in crisi. Piangono, ma intanto vendono la nostra energia elettrica e comprano fonti di inquinamento dall’estero. L’importante è fare affari, in modo frenetico, ansiogeno. Forse a causa del loro complesso di inferiorità verso i “grandi signori della finanza”, che risulta in netto contrasto con i loro stessi deliri di onnipotenza che il povero popolo deve subire. Numero 4 l’aria di domani 19 giugno 2006 Ricordate la vecchia roccia? Il documentario di Al Gore L’avevamo incontrato nel 2003, Jean Daniel Rouiller, per il primo numero del nostro periodico. Si parlava del Cervino allora, e della frana caduta in quel torrido mese di agosto. Il geologo vallesano aveva descritto le cause della catastrofe: “durante la giornata l’acqua si insinua nelle crepe della roccia, fra le piode. Di notte gela divaricando le fessure. Il ghiaccio funziona come una colla, mantiene insieme piode e massi, ma solo fino alla prossima fusione”. È il noto meccanismo del permafrost che funziona come una micidiale macina quando le temperature sono troppo alte . Il ‘gelo permanente’ che permanente non è più, neanche in montagna per via dell’effetto serra. Ecco un uomo che parla chiaro, che non ha venduto la propria coscienza a nessuno. Alfonsina lo sapeva, cento anni fa Al Gore, ex candidato alla presidenza USA e vice di Clinton, il 21 maggio al Festival di Cannes ha presentato il documentario “An Inconvenient Truth” (Una verità scomoda), che sta scuotendo le coscienze di tutti noi. Quella “verità” è sempre la stessa: l’uso di combustibili fossili (petrolio e gas) le deforestazioni, causano l’effetto serra che provoca il riscaldamento globale della terra. Il clima, la natura, gli esseri viventi ne pagano le conseguenze. Ognuno di noi può misurare gli effetti di questa catastrofe progressiva sulla natura e sulla propria pelle. Alfonsina Storni, poetessa di fama mondiale nata nel 1892 a Sala Capriasca è cresciuta in Argentina, dove ha vissuto fino al 1938. Non era scienziata e nemmeno geologa, forse non le interessava l’effetto serra, ma dedica una poesia all’acqua che “fa scoppiare le rocce”: Cuando dentro de las rocas se hiela el agua, a pesar de ser roca la roca estalla. Orden que no comprendo Se ha dado al agua, fuerza de partir rocas y abrir montañas Quando dentro alle rocce l’acqua si gela nonostante sia roccia la roccia esplode. Ordine misterioso Fu dato all’acqua, forza di fender rocce e aprir montagne 13 Numero 4 Effetti degli inceneritori Le sostanze chimiche emesse dal camino di un inceneritore comprendono composti come biossido di carbonio CO2 Effetti del gas metano Dall’inizio della Rivoluzione Industriale, la concentrazione atmosferica dell’anidride carbonica è aumentata del 30% l’aria di domani 19 giugno 2006 (responsabile dell’effetto serra e del surriscaldamento globale dell’atmosfera), ossido di carbonio CO (cha la capacità di ostacolare il trasporto dell’ossigeno da parte del sangue), ossidi di azoto (responsabili della pioggia acida, della nebbia urbana e dell’ozono a livello del suolo), acido cloridrico HCI (responsabile della corrosione degli impianti, foschie e nubi acide) e metalli pesanti come piombo, cadmio e mercurio. L’aumento della temperatura, provocato dal camino di un inceneritore, produce un rialzo delle concentrazioni di ozono. circa, e la concentrazione del gas metano è più che raddoppiata. Dati recenti indicano che le velocità di crescita delle concentrazioni di metano e anidride carbonica sono comparabili a quelle particolarmente alte e allarmanti registrate negli anni ’80. Il metano risulta 20 volte più nocivo dell’anidride carbonica per quanto riguarda il suo contributo all’effetto serra a causa del suo altissimo potenziale riscaldante. Inoltre ha una rapida velocità di diffusione nell’aria. 14 Numero 4 l’aria di domani 19 giugno 2006 Adriano, vedessi... Vorremmo che tu fossi qui, come diceva la canzone quando te ne sei andato. A dividere con noi questo tempo, ti regalerebbe altri anni da vivere. Il gas metano, i tubi… volevi comprare tutti i tubi in circolazione, pur di impedire a certi personaggi di estendere quei tentacoli a forma di condotta da 30 pollici. A loro non importa niente di noi. Ci ingannano, ci rubano il pane, ci “gasano” volentieri. “Bisogna comprare i tubi - dicevi - è l’unico modo per fermarli, non devono trovarne più, comprare tubi!”. Il Comune di Gordola ha appena terminato di interrarli, i tubi. Arbedo già da anni è diventato un tracciato pazzo di quelle maledette condotte. Quei tubi blu larghi una spanna sembra che li vogliano tutti, ma non è così. Caro amico, nemmeno comprare tutti i tubi del mondo sarebbe stata una soluzione alla loro follia tentacolare, sai perché? Perché nel frattempo abbiamo scoperto che quando la Metanifera di Gavirate non ha a disposizione le belle condotte blu fiammanti, usa tubi vecchi (e forse pure un po’ marci), senza dire niente a nessuno. Avresti fatto politica, battitore libero per natura, ma eri troppo solo, per mancanza di sostegni, per l’oblio creato ad arte attorno a te. Come avrebbe potuto capirti la gente, se nessuno voleva raccontare la tua storia? Vedessi Adriano, oggi persino i politici osano parlare. Ogni tanto escono dal fragile nido dei partiti e guardano al futuro, pensano ai loro figli, ai bambini, agli uomini di domani. Hanno capito che il colore, la bandiera del partito non 15 sono così importanti, quando si tratta del futuro della terra e dei suoi abitanti. Alcuni di loro sono meno egoisti, più onesti, altri purtroppo accettano ordini e dettati e non dicono la verità. Sono sempre troppo pochi gli uomini veramente liberi che scelgono di agire secondo la loro sana coscienza. Gli altri sono pupazzetti di scarsa autonomia, caricati a mano, sempre dalla stessa mano: proprio quella che oggi, grazie al tuo lavoro, iniziamo a riconoscere. Tu queste cose le sapevi già. La redazione Nota: Adriano Corti è morto il 21 giugno 2005. Una settimana prima aveva pubblicato, con noi, un’inchiesta intitolata “di Cuomo sapevano tutto” che nessun altro giornale ha mai ripreso. l’aria di domani Numero 4 19 giugno 2006 GAB 6500 Bellinzona 1 Abbonamenti 2006: forza! Grazie di cuore a tutti coloro che hanno già generosamente pagato l’abbonamento 2006. Agli altri ricordiamo che le cedole erano nell’ultimo numero. Dalla vostra solidarietà dipendono interamente il nostro presente e il nostro futuro perché per scelta non abbiamo sponsor e nemmeno pubblicità. 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