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289 Le aziende che trattano i RAEE, come la
L’Isola che non c’è Le aziende che trattano i RAEE, come la Tred, la Vallone, la Scrap, la Citiraya etc., per adesso, si stanno, come visto dalle varie visite e dai vari siti, scervellando a trovare sistemi di raccolta e sistemi di gestione movimento rifiuti. Affrontano, all’oggi, un problema del tutto aperto col cittadino, mentre si sforzano a ritirare e a farsi chiamare dalle aziende con ampi dismessi in magazzino. Ma i RAEE dei cittadini? I RAEE della gente, le migliaia di tonnellate di RAEE senza destinazione rinchiuse nei cassetti o impolverate negli studi delle case? A prescindere dalla grande questione sul chi paga queste aziende - anche se presto i vettori che pagheranno saranno ben chiari, presto le classi che, come le PWB, si pagano da sole si amplieranno - qual beneficio sarebbe, per gli organismi di raccolta di queste imprese, se sapessero dove e quando andare a ritirare le caterve di BDD, già pronti per il carico senza intermediari? La questione, in effetti, è molto complicata ed in fieri; ma continuiamo. •Grossi incentivi di vendita previi accordi col produttore/importatore •Abbattimento problema ritiro vecchio/usato sull’acquisto del nuovo •Abbattimento rischio multe per conferimento in discariche vecchio/usato Negozi Dettaglianti Rivenditori Elettronica/ elettrotecnica Figura 9-8 Movimento Isola - rivenditori Che c’entrano i negozi? C’entrano, eccome! Ora come ora alcuni ritirano l’usato vendendo il nuovo cercando, molto limitatamente, di spingere il mercato e le pale del proprio mulino; ma per quanto riguarda il fenomeno dismesso la cosa è un poco grave. Nella maggior parte dei casi questo usato o rifiuto rimane invenduto, inutilizzato, dato all’azienda municipalizzata che, alla fine, lo porta in discarica…altre volte è proprio il rivenditore che, servendosi dei suoi mercenari trasportatori, lo sbatte in discarica, e sappiamo cosa sono e come sono le discariche. Altre volte, il rifiuto viene abbandonato vicino a dei bidoni dei RSU. Poche volte arrivano multe (quali, se non c’è una buona Normativa?); sempre, più per un commerciante che per una catena di vendita, la questione diventa un problema che va a sommarsi agli altri . E se la gente portasse l’usato tecnologico in un’isola? 289 L’Isola che non c’è Forte riduzione inquinamento Sollevamento dal problema dei metalli pesanti, delle emissioni da incenerimento, degli effluenti tossici che vanno nelle acque, nella terra, nei mari, nell’atmosfera, etc. Forte riduzione delle discariche A M B I E N T E Spazi, terreni, pazienza totali Figura 9-9 Movimenti Isola - Ambiente L’Ambiente c’era prima dell’uomo e ci sarà dopo, ci ha messo a disposizione tutto, non sarebbe meglio cominciare a rispettarlo? Che valore ha una scoperta se distrugge la Natura? Ma a parte questi discorsi: non potrebbe, l’Isola, aiutare noi a tenere il nostro habitat migliore? Sollevamento problema del fumo (di Pb?) negli occhi, delle chimere di occupazione → incubo sfruttamento & inquinamento Paesi in via di sviluppo Figura 9-10 Movimento Isola – Paesi invia di sviluppo 290 L’Isola che non c’è Abbiamo parlato del problema rifiuti Hi-Tech per i Paesi in via di sviluppo ampiamente in un capitolo precedente. L’Isola potrebbe, insieme a mille altre cose, sia chiaro, contribuire a sanare la questione contro-Basilea ed, indirettamente, a evitare che migliaia di persone perdano la salute davanti a quell’immondizia e che migliaia di tonnellate di immondizia rovinino le loro risorse naturali. Un piccolo contributo; il più grande dovrebbe provenire dai governi e dalle coscienze. L’Isola Hi-Tech dovrebbe accogliere i beni durevoli dimessi • ad alta tecnologia e • di una certa dimensione, vale a dire elettrodomestici contenenti chip, PWB, memorie, sistemi di comunicazione e telecomunicazione etc. ma non potrebbero essere portati, in Isola, grossi elettrodomestici ed elettrodomestici difficili e delicati da portare; è il caso di frigoriferi, condizionatori, congelatori, CRT di grosse dimensioni… per 2 motivi: • l’Isola deve favorire e rendere comodo, quasi piacevole il conferimento da parte dei cittadini, non è il caso dei grossi elettrodomestici; • alcuni AEE, come quelli del freddo ed i CRT di grosse dimensioni, sono molto delicati ed è pericoloso rischiare di far loro perdere le sostanze pericolose per negligenza o incapacità. Ecco uno schema chiarificatore. Figura 9-11 Schema dell’Isola per conferimento L’Isola dovrebbe accogliere, in sezioni separate, una vasta tipologia di elettrodomestici e BDD Hi-Tech, progettando a priori i contenitori. 291 L’Isola che non c’è Naturalmente, più è disassemblato un apparecchio migliore è il conferimento. Per esempio, per un PC: Come portare in Isola un PC considerando che chi usa un PC possiede anche le minime capacità di “primo smontaggio” Chassis schede Lettori/ scrittori FD monitor Lettori/ scrittori CD tastiere Lettori/ scrittori DVD stampanti CPU casse audio scanner mouse Cavi Ventole Pannelli di Al Plastica Altro … Figura 9-12 PC in Isola “Considerando che chi usa un PC possiede anche le minime capacità di primo smontaggio” vuol dire che, non chiunque ma quasi, oggigiorno sa smontare uno chassis ed estrarre gli elementi più macroscopici; ma di questo se ne potrebbe e se ne dovrebbe discutere. Il CENSIS ci fornisce, per il 2001, una valida tabella della presenza dei media nelle case degli Italiani, questo vuol dire media elettrici, elettronici, ma anche media in generale, che ci danno una informazione preziosa sul grado di benessere, stile di vita, cultura, informazione e tutto ciò che è correlato. 292 L’Isola che non c’è Famiglie con TV Radio Libri Quotidiani Videoregistratori Settimanali /mensili Computer Internet Decoder 1 Componente 97.4 89.3 62.7 54.9 41.8 42.9 21.5 13.3 8.2 2 Componenti 98.4 91.1 76.7 70.4 63.8 57.2 29.2 22.2 13.2 3-4 Componenti 99.5 98.1 81.8 76.9 82.0 65.8 53.8 38.7 16.4 Oltre 4 componenti 99.2 100.0 88.9 82.5 82.5 67.5 66.7 46.8 24.6 Fonte: CENSIS 2001 Figura 9-13 Media nelle case degli Italiani Il problema della diffusione e della densità di tali Isole non è indifferente, anzi è fondamentale. Infatti, per i contenitori della carta, del vetro etc. che sono presenti ora nelle nostre città, la densità e la scelta dei luoghi strategici è stata basilare per la riuscita e, purtroppo nella maggioranza dei casi, non riuscita del progetto. Ciò che frega la gente e gli enti, infatti, è la mala organizzazione, come è successo per la raccolta differenziata: se i bidoni non ci sono e quelli esistenti vengono svuotati una volta al mese, che si fa? Si getta il riciclabile nei RSU o nell’Ambiente. Questo, almeno, per gli irresponsabili e gli ignoranti. La stessa cosa non deve avvenire per un’Isola Hi-Tech, che dovrà avere una sua ben definita locazione ed una sua precisata densità. Mentre per i raccoglitori di carta, pile, etc. non c’è mai stata una definizione di questa natura, o non è mai stata rispettata (il che è lo stesso), per un’Isola Hi-Tech sarà obbligatoriamente stabilita sulla carta demografica. La persona che vive in una città munita di Isole Hi-Tech non dovrà, come l’amico dell’esempio sopra, fare 2 Km per raggiungerla, o 3 per trovarla. L’utente ne potrà fare anche 5, o 8, o 10, ma dovrà sapere che ad aspettarlo ci sarà un’Isola in grado di accogliere i suoi dismessi e di regalargli soddisfazione, coscienza… ed un bel bonus con un bel gruzzolo di EURO! Il sistema Bonus potrebbe funzionare con una scheda magnetica che si carica e si scarica, come una carta di credito ecologica da caricare quando si conferisce il bene e da scaricare quando si ritira il contante o si acquista un nuovo bene. 293 L’Isola che non c’è Oppure si potrebbe ritirare uno scontrino, come succede al supermercato o al distributore di benzina. Lo scontrino, o la carta magnetica, potrebbe caricarsi dopo aver inserito un codice relativo al prodotto conferito. Infatti ogni prodotto ha una sua carta d’identità: • il codice IMEI per un cellulare • i codici a barre • altri codici di identificazione. Immettendo il codice tramite tastiera o facendo leggere il codice tramite un lettore elettronico, come quello delle farmacie o dei supermercati, verrebbero calcolati: • anno di produzione, • marca, • modello, • Paese di importazione e/o di costruzione, • altri dati . A questo punto la macchinetta emetterebbe un “responso bonus”, caricherebbe la scheda o emetterebbe uno scontrino che permetterebbero: • un bonus sull’acquisto del nuovo della stessa classe merceologica, • un bonus sull’acquisto del nuovo su diversa classe merceologica, • un bonus per ritirare, in banca o alle poste, per esempio, dei contanti corrispondenti. Si potrebbe pensare ad un sistema di conferimento • controllato, • totalmente automatizzato, • parzialmente automatizzato. Quello controllato funzionerebbe come le attuali Isole Ecologiche, ma con personale qualificato ed ammaestrato alla procedura di accoglimento uomo e BDD. Potrebbe essere allestito, molto probabilmente, un sistema misto, con alta automatizzazione ma controllata dall’uomo, e questo è sicuramente ciò che accadrà. Non si disdegna, comunque, in questa sede, di “disegnare” un sistema ad un più alto grado di automazione. Si potrebbe pensare ad un sistema raccoglitore, per ogni tipo di RAEE, simile a quello usato già per altre categorie merceologiche. 294 L’Isola che non c’è Sistema di ammortizzazione Inserimento Codice o scheda magnetica Deve chiudersi ermeticamente Sistema di verifica RAEE ed emissione bonus nuova apparecchiatura Oppure di lettura e caricamento scheda magnetica Lo sportello si apre, poi si chiude automaticamente Ritiro scontrino O Maniglia Scheda magnetica Figura 9-14 Schema singolo contenitore e relativa macchina a schede magnetiche o a emissione scontrino Bonus Naturalmente si dovrà pensare ad un sistema di informazione e pubblicità molto importante. Esso dovrebbe coinvolgere gli enti preposti, i produttori, gli importatori, i distributori e, ovviamente, i mezzi di comunicazione. Il cittadino dovrebbe essere coinvolto solo dopo essere stato interessato dalle argomentazioni, dagli intenti o dagli ami dell’interesse; in questo modo ne sarebbero attratti sia i cittadini coscienziosi, sia quelli che pensano all’Ambiente come al posto che calpestano. 295 L’Isola che non c’è Governo Regione Provincia Comune Solo informazione Aziende trattamento RAEE Giornali → da Nazionali a Comunali Radio Internet → anche banner TV → Tg Trasmissioni ambiente Pubblicità progresso Produttori/importatori Cittadino Dialogo di organizzazione e gestione costi Isole e Preparazione e gestione: •sconti, Negozi elettronica/elettrotecnica •validità e valenza scontrini, •preparazione e incentivi dettaglianti e •tipo di AEE sostitute Figura 9-15 Sistema di informazione, pubblicità e comunicazione tra attori L’Isola Hi-Tech, l’Isola che non c’è, dovrà essere costruita con grandi accortezze tecniche, • di protezione BDD, • di alimentazione raccoglitori e • con sistemi di caricamento vettori. Una profonda elettronica ed un profondo studio a livello di software dovrà, inoltre, venire incontro alle esigenze di riconoscimento/catalogazione delle apparecchiature e a occorrenze monetarie. L’Isola Hi-Tech non potrà accumulare i RAEE oltre il suo limite e farli ammucchiare al di fuori dei raccoglitori, come succede oggi per la maggior parte dei contenitori per il vetro, la plastica etc.; in un sistema avanzato dovranno essere progettati ed installati • sensori a gravità per segnalare il riempimento direttamente collegati con i sistemi di raccolta e trasporto, • un apparato d’allarme silenzioso per i pirati elettronici attratti da cotante risorse. Si potrebbe anche dire che dovrà essere • coperta, • almeno di 500 m2 e che • ci dovranno essere dei parcheggi generosi. L’Isola Hi-Tech, però, deve, e qui useremo il presente, accogliere, ospitare, rasserenare chi la visita. 296 L’Isola che non c’è I colori dominanti devono essere il verde, l’azzurro, il giallo. Ci deve essere una fortissima spinta d’immagine: • essa deve richiamare all’ecologia, alla pulizia, all’ordine, alla Natura incontaminata, • deve essere quasi un momento di gioia, • deve essere un’isola talmente “pura” da richiamare l’attenzione dei bambini, • deve assolutamente entrare nelle persone come isola verde, come modello. Dovrà, inoltre, essercene 1 per ogni, circa, 15.000 abitanti o per ogni Comune. Per i soldi si useranno quelli di tutti noi consumatori, va bene; oppure, fra qualche tempo il sistema comincerà anche ad auto-finanziarsi… ma dobbiamo agire, e l’Isola sarebbe un ottimo inizio! 9.5.2 L’UOMO Il problema è l’uomo. Il sistema avanzato si trova, si è sempre trovato; le tecnologie non mancano e neanche le menti rivolte ad essa. Bisogna, però, attirare l’attenzione di tutti su questo problema e spingere le menti pensanti ad usare gli ingegni e a pensare la tecnologia in un certo modo, con la priorità del rispetto di chi, quella tecnologia, la permette. E’ questo l’epilogo di questo lavoro: un grande monito su ciò che sta accadendo, una preghiera infinita agli ingegni perché si sforzino a costruire tecnologia sostenibile, una richiesta ai pensanti di rimuovere, nei limiti dell’umano, il setaccio degli interessi per entrare in armonia con il vero vincolo della ricerca: la Natura. Mi rivolgo, ora, a Chi è consapevole del motivo di questo lavoro affinché trasformi quel motivo in destinazione e conduca il mio lavoro futuro solamente se nel rispetto del mondo che ha creato. 297 Conclusioni Conclusioni “Questo è un argomento vasto, un soggetto che sfugge da ogni parte”, mi disse, un giorno, il mio relatore. Non penso ci sia una espressione, oggigiorno, migliore di questa in relazione alla materia che abbiamo affrontato. Pur tuttavia ci si è sforzati molto nel compito di avvicinarsi sensibilmente alla questione, si è approfondito il problema della distinzione tra le apparecchiature, quello dell’utilizzo e della produzione, quello della conseguente, contemporanea e successiva produzione di esausto. Si sono collocate le conoscenze in una dimensione quantitativa. Si è fatta una panoramica a livello mondiale, toccando anche dei temi strazianti sia per l’uomo che per il nostro Ambiente, a livello Europeo e Nazionale. Si è esaminato il problema normativo e gestionale riguardo al mondo dell’Hi-Tech, non senza entrare nel merito aziendale. A questo punto la trattazione si è spinta nell’analisi degli impianti e del trattamento, rispettando ma anche criticando l’attuale know-how. Si è entrati nel dettaglio separando e distinguendo le tecniche ed i trattamenti per la più rilevante gamma di apparecchiature conosciute senza dimenticare di dare grande risalto al tema della termovalorizzazione. Nel corso dell’intera stesura si è dato, non meno, un grande rilievo al problema dell’inquinamento derivato dal non trattamento… ma anche dal trattamento, più o meno oculato, delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Ciò che è stato studiato, scritto, proposto si è in ogni modo sviluppato con un certo colore gestionale, di potenzialità e atti, di proposte e norme, di intenti e di fattibilità, di progetti e di realizzabilità. Tutto questo ci ha condotti a progettare, e quindi illustrare, un sistema tecnicogestionale in grado di coordinare il problema del conferimento, della raccolta, del trasporto dell’elettronico dismesso, confrontando il valore e il peso delle parti, in maniera sì appassionata, ma anche attenta all’attualità degli intenti, agli interessi e capacità degli attori e alla forza della tecnologia. A volte, nel far questo, ci si è fermati sui dossi, ad esempio riconoscendo l’unicità delle schede elettroniche, ora come ora, nel crearsi intorno riciclo accurato e finanze sicure; a volte, questi dossi, si sono superati senza incertezze, come quando si è previsto che il nostro paese potesse arrivare a certi livelli di termovalorizzazione in breve tempo o quando si è pensato ad un circuito “idraulicamente” funzionante tra produzione, utilizzo, conferimento e trattamento del dismesso. Una cosa, in ogni caso, è certa: si è agito, nell’analisi e nella ricerca, con impegno, determinazione e audacia e si è consegnata al lettore una idea gestionale che si sviluppa un po’ come avvertimento, un po’ come esortazione, infine come strumento di legame tra i mezzi e gli uomini. E come vincolo tra la gestione del RAEE e le coscienze. 298 Glossario GLOSSARIO AEA: American Electronics Association - Associazione Elettronica Americana. AEE: Apparecchiatura elettrica e/o elettronica. Aerobico: processo che avviene in presenza di ossigeno. Un esempio è la decomposizione aerobica dei rifiuti umidi a opera di microorganismi, attraverso la quale possiamo ottenere il compost. Batteria d'avviamento: accumulatore normalmente utilizzato per i servizi combinati di avviamento ed illuminazione di veicoli con motore a scoppio. Batteria per trazione: batteria impiegata per l’utilizzo in veicoli elettrici, carrelli elevatori, trans-pallets. Batteria sigillata: batteria che non necessita dell’aggiunta di elettrolita acido. Batteria stazionaria: accumulatore utilizzato per assicurare l’alimentazione dei circuiti in condizioni di emergenza. E’ presente nei gruppi di continuità dei grandi centri di calcolo, ospedali, centrali telefoniche. Batterie industriali: utilizzate per esigenze industriali e commerciali, si dividono in batterie per trazione e batterie stazionarie. Batterie primarie: sono tutte le batterie “usa e getta”, rappresentate dalle pile zincocarbone, alcaline, argento etc.. Biodegradabilità: caratteristica dei materiali che possono essere decomposti dai microrganismi. Biogas: Gas che si genera dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici, in discarica in appositi impianti, composto per circa da metano e per il resto da azoto, anidride carbonica e vapor d’acqua. Camera di post-combustione: camera a valle del forno di incenerimento di rifiuti solidi urbani (o ospedalieri) nella quale viene completata la combustione dei gas generati dal trattamento termico dei rifiuti. Carbone attivo: polvere ultrafine di carbone che, grazie ad una elevatissima superficie specifica, è in grado di fissare sulle sue particelle, trattenendole, alcune sostanze con le quali queste vengono in contatto.. Catalizzatori: sostanze che, in piccole quantità, sono in grado di aumentare la velocità delle reazioni chimiche senza prendervi apparentemente parte in quanto alla fine del processo si trovano chimicamente inalterate. 299 Glossario CCC: Clean Computer Campaign, campagna per il computer pulito; campagna di informazione critica, battaglia politica ed istituzionale sul tema dei rifiuti elettronici negli USA. CDR: Con il termine CDR si identifica il combustibile derivato da rifiuti, utilizzabile in regime semplificato in impianti (dedicati e non) rispondenti ai requisiti ed alle prescrizioni di cui al DM 5 febbraio 1998, che vengono sinteticamente riportate di seguito: Potere calorifico, kJ/kg min. 15000 (3600 kcal/kg ca.), Umidità, % in peso max 25, Ceneri, % in peso sul secco max. 20. CER: Codici Europei dei Rifiuti. Clean Production Action: azione per una produzione pulita. Cogenerazione: Generazione in un unico impianto di forme diverse di energia, per esempio elettrica (corrente) e termica (calore). Spesso l’energia termica si ottiene ad un costo aggiuntivo minimo, sfruttando i fluidi caldi residui (vapore a bassa pressione) dopo la produzione di elettricità. Compost: prodotto della decomposizione delle sostanze organiche contenute nei rifiuti. Ottimo come concime per orti e giardini. Compostaggio: decomposizione aerobica della parte umida dei rifiuti da parte di microorganismi (batteri, funghi), insetti e lombrichi. Compostaggio: fermentazione controllata, in appositi impianti, della frazione organica contenuta nei rifiuti, al fine di ottenere un ammendante utilizzabile in agricoltura. Composti organici clorurati: composti organici che contengono nella loro molecola uno o più atomi di cloro. COV o VOC: Composti Organici Volatili o Volatile Organic Compounds , composti organici volatili. Composti organici volatili sono, a rigore, tutte le sostanze organiche che, quando vengono esposte all’aria, abbandonano lo stato fisico liquido o solido in cui si trovano, passando allo stato aeriforme. Nella pratica, vengono incluse tra i VOC anche tutte le sostanze organiche che si presentano allo stato aeriforme a temperatura ambiente. Questa classe di inquinanti raggruppa molecole contenenti principalmente atomi di carbonio e di idrogeno, ma anche di ossigeno, cloro, fluoro, fosforo e zolfo, di metalli e altri metalloidi. Esempi di COV sono l’acetone, gli idrocarburi (tra cui il benzene) e i clorofluorocarburi. L’attenzione nei loro confronti è essenzialmente legata al loro ruolo nelle reazioni che conducono alla produzione degli inquinanti fotochimici. 300 Glossario Deacidificazione: neutralizzazione dell'acidità. Succede a valle di alcuni forni per rifiuti dove viene prodotto HCl, e prima dell’entrata in turbina; a valle di questi l’HCl o altri acidi vengono neutralizzati da forti basi come potassa (KOH) o soda (NaOH). Decomposizione: scomposizione di una sostanza complessa nei suoi elementi di base. Diossine, tossicità equivalente (TEQ): è la somma dei Fattori equivalenti tossici per la concentrazione di ciascun isomero presente nella miscela delle diossine. Ogni isomero ha una sua tossicità; assegnando il Fattore di tossicità 1 alla diossina 2,3,7,8 TCDD (la diossina di Seveso, la più tossica) a tutti gli altri isomeri (o congeneri) PCDDs e PCDFs viene assegnato un Fattore equivalente <1 per definirne la tossicità in confronto a quella della 2,3,7,8 TCDD. Discarica di 1^ categoria: impianto per lo smaltimento nel terreno, protetto con opportuni accorgimenti, dei rifiuti urbani (domestici) che vengono appunto "interrati". Discarica di 2^ categoria: impianto per lo smaltimento nel terreno, protetto con opportuni accorgimenti, dei rifiuti speciali, prodotti da industrie, commerci ed agricoltura. Discarica: luogo in cui i rifiuti sono ammassati e ricoperti di terra. Nelle discariche controllate vengono seguite regole di sicurezza e tutela dell’ambiente, al contrario di quanto avviene nelle discariche incontrollate (vedi impermeabilizzazione). EIA: Electronics Industry Alliance - alleanza delle industrie elettroniche. EMAS: Environmental Management and Audit Scheme: regolamento del Consiglio della Comunità Europea n.1836/93, abrogato e sostituito dal regolamento n.761/01, contenente uno standard per l’adesione volontaria da parte delle organizzazioni ad un sistema comunitario di ecogestione ed audit. EPA: Environmental Protection Agency. Fermentazione: trasformazione chimica per opera di microorganismi che porta alla decomposizione. Filtri a maniche: filtri di forma tubolare, costituiti da speciali tessuti, attraverso i quali passano i fumi che debbono essere depurati dalle particelle solide (polveri) in essi contenute. FOS: Frazione Organica Stabilizzata. Frazione compostabile: frazione dei rifiuti che, attraverso decomposizione biochimica, può essere trasformata in un fertilizzante. 301 Glossario Frazione secca: parte non decomponibile e a bassa umidità dei rifiuti solidi urbani e altri. Frazione umida: materiabili decomponibili con alto tasso di umidità presenti nei rifiuti solidi urbani e altri. Fritta: il termine fritta o polvere di vetro è usato con diversi significati: in ceramica indica gli elementi che costituiscono lo smalto vetroso, nel mondo del vetro viene usato sia la composizione di elementi per ottenere l’impasto vitreo, sia il vetro già allo stato solido, quando, dopo la cottura ed il raffreddamento, viene macinato. E’ questo il senso che noi daremo ora al termine.La fritta viene utilizzata per lavori in termofusione ed in pasta di vetro. Vi sono diversi metodi, industriali ed artigianali, per ottenere la polverizzazione. La sequenza mostra una tra le tecniche più immediate. Prima di ogni cosa bisogna sempre scegliere vetri simili (compatibili tra loro). Questi verranno macinati con un mortaio di acciaio e passati al setaccio, in modo da ottenere una polvere omogenea. È possibile che alcune particelle di metallo penetrino nella fritta. Anche se la quantità è irrisoria, al momento della cottura, darebbe al vetro una colorazione verdastra. Per ovviare all’inconveniente, dopo la polverizzazione, la fritta può essere lavata o vi si può passare sopra una calamita. Per colorare il vetro macinato si usano ossidi metallici che, allo stato secco ed in polvere, vengono mischiati al vetro e fusi ad una temperatura superiore a 900 °C. La percentuale di ossido dovrà essere molto più bassa rispetto a quella della fritta. Le reali proporzioni sono da testare, in quanto variano da vetro a vetro e, soprattutto, in base alle caratteristiche degli ossidi. In commercio esistono fritte colorate già testate e compatibili tra di loro. A differenza delle fritte macinate e colorate artigianalmente, hanno maggiore uniformità, in quanto l’ossido è nella struttura stessa della materia. Queste fritte sono inoltre compatibili con lastre dello stesso tipo (o della stessa casa produttrice, normalmente americana). La combinazione tra lastra e polveri permette interessanti effetti decorativi. GATT: General Agreement on Tariffs and Trade - accordo generale sulle tariffe e gli scambi commerciali. Goretex microporoso: speciale tessuto sintetico caratterizzato da eccellenti proprietà meccaniche e di termoresistenza e da pori molto piccoli, utilizzato nella fabbricazione di filtri a maniche. Gorgogliatori di lavaggio: recipienti di forma particolare contenenti un liquido di lavaggio che vengono attraversati da fumi che devono essere depurati. Impianto a cicloni: impianto consistente in una sezione cilindrica nella quale viene immesso radialmente un fluido contenente particelle solide in sospensione e da una sezione conica. In questo impianto si effettua la separazione delle particelle solide, che vengono estratte dal fondo del cono, dal fluido che viene estratto dalla parte superiore della sezione cilindrica. Impianto elettrostatico: impianto costituito da piastre metalliche mantenute sotto tensione con una differenza di potenziale tra file alterne. Serve a separare le 302 Glossario particelle di polvere che, elettrizzandosi, aderiscono alle piastre e precipitano sul fondo dal quale vengono estratte. Inceneritore: impianto in cui vengono bruciati i rifiuti per smaltirli, a volte con recupero del calore o produzione di energia elettrica. Inquinamento: alterazione non desiderata delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche di acqua, aria e terra, con potenziali rischi per la vita dell’uomo e delle altre specie. International Campaign for Responsible Technology: campagna internazionale per una tecnologia responsabile. IPCC: International Panel on Climate Change: è stato fondato da WMO e UNEP per stabilire informazioni di natura scientifica, tecnica e socio-economica rilevanti per la comprensione del cambiamento di clima, del suo potenziale impatto e delle opinioni sull’adattamento e la mitigazione. L’Ente è aperto a tutti i membri delle Nazioni Unite e del WMO. ISO 14000: serie di norme sulla gestione ambientale pubblicate dall'International Organization for Standardization nel settembre del 1996. Tali standard costituiscono il riferimento più avanzato per le imprese che vogliano dotarsi di un Sistema di Gestione Ambientale per le proprie attività produttive. ISO 9000: serie di norme emanate dall’International Standardization per l’introduzione di un sistema qualità. Organization for Lisciviazione: estrazione mediante solventi di sostanze solubili da una massa di sostanze insolubili. Macroinquinanti: inquinanti contenuti in quantità elevate. Materia prima: materiale di base nelle produzioni industriali. Materia seconda: materiale ricavato dal riciclaggio dei rifiuti. Microinquinanti : inquinanti contenuti in piccole quantità. Microinquinanti organo-clorurati: sostanze organiche contenenti cloro, considerate come inquinanti, contenute in tracce nella massa esaminata (per es. aria, acqua, suolo etc.). Microrganismi: presenti nel terreno, sono di origine animale o vegetale: batteri, miceti (funghi), alghe. Insieme agli insetti intervengono nella degradazione dei rifiuti organici. MUD: Modello Unico di Dichiarazione ambientale. 303 Glossario NOx: ossidi di azoto a diverso grado di ossidazione. Ossido di calcio ventilato: ossido di calcio con una granulometria particolarmente ridotta e costante ottenuta mediante separazione in corrente d'aria delle particelle più fini da quelle più grosse. Particelle carboniose: particelle provenienti da processi di combustione incompleti, costituite prevalentemente da carbonio a struttura grafitica. Particolato: particelle solide in sospensione nei fumi, costituite da ossidi metallici, particelle carboniose incombuste ecc.. PCDD/PCDF: Policlorodibenzodiossine e Policlorodibenzo-furani. PCP: pentaclorofenolo. Percolato: liquame carico di sostanze inquinanti che si forma in una discarica per effetto della putrefazione dei rifiuti umidi e delle infiltrazioni di acque meteoriche nella massa dei rifiuti. Piattaforma di raccolta: centro di raccolta comunale o intercomunale dove possono essere conferite molte tipologie di rifiuti. Piattaforma Ecologica: impianto integrato per il ricevimento e lo smaltimento (o il carico su mezzi di trasporto a lungo raggio) di differenti tipologie di rifiuti, come per esempio le varie frazioni recuperabili di rifiuti urbani, diverse classi di rifiuti pericolosi o, come nel nostro intento, i RAEE. Precursori clorurati: in riferimento alla formazione di "diossine" nei processi di combustione, vengono definite "precursori" quelle sostanze (generalmente già contenenti cloro, nelle loro molecole) che, per la loro struttura chimica, possono trasformarsi facilmente e rapidamente in diossine (per es. clorofenoli, policlorobifenili). PST (Particolato Sospeso Totale): composizione molto varia di particelle di materia di dimensioni estremamente ridotte (molto meno di un millesimo di millimetro) tali da rimanere, anche per molto tempo, in sospensione in aria prima di depositarsi al suolo. La pericolosità del particolato è in funzione della sua composizione e delle dimensioni delle particelle che, se inferiori a 10 micron, possono superare le vie aeree superiori arrivando agli alveoli polmonari. Raccoglitore incaricato: persona fisica o giuridica in possesso di idonei requisiti tecnici ed autorizzativi e, comunque, in regola con la vigente normativa in materia che, in virtù di un contratto di incarico assegnato dal COBAT in aree geografiche definite, si impegna ad effettuare la raccolta residuale, a titolo gratuito, su chiamata presso i singoli detentori. 304 Glossario Raccolta differenziata: i rifiuti sono raccolti in contenitori differenti a seconda del tipo di materiale (carta, vetro, alluminio, plastiche etc.). RAEE: Rifiuti da Apparecchiature Elettriche e Elettroniche. RDF: Refuse Derived Fuel, ovvero combustibile derivato dai rifiuti. Recupero: riduzione della quantità di rifiuti tramite il riutilizzo o il riciclaggio. Registro di carico e scarico: registro su cui sono annotate le quantità e le tipologie di rifiuti prodotti, ricevuti, trasportati o commercializzati. Resource concepts Incorporation: associazione dei concetti di risorsa. Rete di raccolta: complesso degli operatori incaricati dal COBAT, in possesso di idonei requisiti tecnici ed autorizzativi e, comunque, in regola con la vigente normativa in materia, preposti alla raccolta, stoccaggio ed, eventualmente, trasporto agli impianti di smaltimento mediante riciclaggio, oggi come oggi in modo preminente, delle batterie al piombo esauste. Riciclaggio: raccogliere, rielaborare, commercializzare e usare materiale considerato rifiuto (ANPA); lavorazione dei materiali raccolti in maniera differenziata, per produrre nuovi oggetti con risparmio economico ed energetico. Rifiuti: residui di attività domestiche e di lavorazioni, oggetti rotti e materiali considerati non riutilizzabili. Qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nell'allegato A del decreto legislativo n.22/97 e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi. RSU: Rifiuti solidi urbani, rifiuti provenienti da fabbricati e insediamenti urbani; comprendono i rifiuti pericolosi e i rifiuti ingombranti. RSUA: Rifiuti Solidi Urbani Assimilabili: rifiuti prodotti da attività lavorative, ma simili ai rifiuti urbani e trattati assieme a questi. Rifiuti ingombranti: mobili, elettrodomestici e altri rifiuti di grandi dimensioni. RUP: Rifiuti urbani pericolosi, rifiuti contenenti sostanze tossiche e nocive per l'uomo e per l'ambiente (pile, neon, medicinali, oli etc.). Rifiuto pericoloso: è pericoloso qualsiasi rifiuto non domestico di cui all'allegato D del Decreto Legislativo n.22/97 sulla base degli allegati G, H ed I. Riutilizzo o Riuso: gli oggetti o i materiali sono utilizzati nuovamente per lo stesso uso iniziale (es. vuoti a rendere) o per nuovi usi. ROHS: Restriction Of Hazardous Substances. 305 Glossario RSU: Rifiuti solidi urbani. RU: Rifiuti urbani. Sfrido: il calo che subiscono prodotti, merci e materiali vari durante la lavorazione , il magazzinaggio, il carico e lo scarico; complesso di residui o cascami di lavorazione di materiali o prodotti vari. Dal lat. Volg. Frividus, appartenente alla famiglia di frivolus, ridotto in frammenti. Sinterizzazione: processo di agglomerazione in una massa solida di particelle (metalliche e/o ceramiche) senza raggiungere il loro punto di fusione. Sintesi de novo: si intende con questa definizione il processo di formazione di PCDDs e PCDFs partendo da particelle carboniose a struttura grafitica parzialmente demolita, cloro, vapor d'acqua ed ossigeno in presenza di ossidi metallici che agiscono da catalizzatori. Smaltimento: allontanamento definitivo dei rifiuti, tramite incenerimento o in discarica. Sospensione acquosa: dispersione di particelle solide o liquide in acqua. Sostanze volatili: sostanze che tendono ad evaporare con facilità a causa della loro elevata tensione di vapore. SOx: ossidi di zolfo a diversi livelli di ossidazione. Stazione di trasferimento: Impianto in cui i rifiuti vengono scaricati dagli automezzi usati per la raccolta (solitamente piccoli) e ricaricati su mezzi di trasporto a lungo raggio (p. es. autotreni, vagoni ferroviari, ecc.) per il trasferimento agli impianti in cui si effettua lo smaltimento finale. Stoccaggio: Immagazzinamento (anche dei rifiuti, quindi) a carattere temporaneo, con opportune precauzioni (stoccaggio provvisorio). Per l’accumulo a tempo lungo o anche indeterminato si usa più frequentemente il termine "confinamento". Stoccaggio di rifiuti: accumulo, in appositi spazi, di rifiuti in attesa di trattamento finale. Ai sensi della normativa vigente (DLgs 22/97), lo stoccaggio prende il nome di “messa in riserva” quando il deposito precede un’operazione di recupero e di “deposito preliminare” quando precede un’operazione di smaltimento. E’ invece definito deposito temporaneo quello effettuato dal produttore stesso del rifiuto, nel luogo di produzione, in attesa dell’invio al sistema di trattamento. SVTC: Silicon Valley Toxic Coalition. TBT: agreement on Technical Barriers to Trade - accordo sulle barriere tecniche agli scambi commerciali. 306 Glossario Tenore in cloro: quantità in peso di cloro contenuto in una determinata sostanza. Tep: Tonnellate equivalenti di petrolio: unità di misura convenzionalmente utilizzata per la determinazione dell'energia primaria contenuta nelle diverse fonti tenendo conto del potere calorifico delle stesse. Un tep è pari a 41.868 MJ. Termodistruzione: incenerimento dei rifiuti in appositi forni. Termoriduzione: riduzione del volume dei rifiuti conseguente all’incenerimento in appositi impianti in cui il materiale tal quale viene ridotto a scorie e ceneri. Termoutilizzazione dei rifiuti: recupero e utilizzo di energia dai rifiuti sfruttando il calore dei fumi derivanti dall’incenerimento ed evitando che vada disperso in atmosfera. Termovalorizzazione dei rifiuti: particolare forma di termoutilizzazione dei rifiuti in cui il recupero di energia dell’incenerimento produce un ricavo maggiore dei costi di captazione e trasformazione del calore, sicché questa forma di smaltimento diventa economicamente più conveniente rispetto a quelle impiegate di solito (p. es. la discarica) . In tal caso, ferma restando la tariffa di smaltimento corrente, l’imprenditore che effettua la termovalorizzazione ottiene un guadagno ovvero, se i benefici vanno a favore degli utenti, la tariffa stessa diminuisce. Total Equivalent: si veda sopra, Diossine, Tossicità equivalente (TEQ). Turbolenza dei fumi: moto irregolare dei fumi. UNEP: United Nations Environmental Program. VIA: Valutazione Impatto Ambientale. WEEE: Waste form Electrical and Electronic Equipment, rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. WMO: World Meteorological Organization. 307 Bibliografia Bibliografia Adie D., Maher A., Direzione Generale dell’Ambiente, “Opuscolo informativo – Presentazione della Direzione Generale dell’Ambiente della Commissione Europea e delle fonti di informazione sulla politica ambientale dell’Unione Europea”, Lussemburgo, Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità Europee, 2002. Ambrosoli G., “Rifiuti elettronici, in arrivo la raccolta differenziata”, ItaliaOggi (Diritto e Impresa), p. 32, 31 Agosto 2001. Angelone A.M., “C’è un tesoro nel tuo vecchio PC”, Panorama, pp. 202-209, 12 Ottobre 2000. Apuzzo S., “Aspetti critici della mancata gestione dei rifiuti tecnologici”, Dossier di Ecoqual’It, 2000. 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Andrea Cirelli) W http://www.webelements.com http://www.webplaces.com/search http://www.wwf.it X Y Z 318 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende Per fortuna, ogni impresa che produce o ha a che fare con rifiuti e imballaggi ha l’obbligo di dichiarare ciò che ha generato. Questo viene fatto attraverso il MUD. Vediamolo meglio. I Modello di Dichiarazione Ambientale Ogni anno, le imprese che producono o gestiscono rifiuti, e quelle che producono, immettono sul mercato e riutilizzano imballaggi, devono presentare il modello unico di dichiarazione ambientale, detto MUD. La normativa vigente è quella introdotta dal D.P.C.M.1 24/12/02 pubblicato sul Supplemento Ordinario della Gazzetta Ufficiale del 4/1/03. Il DPCM pubblicato sul Supplemento Ordinario della Gazzetta Ufficiale del 27/2/03, pubblicando integralmente le schede per la dichiarazione MUD 2003 mette in grado le aziende di presentare la dichiarazione. Le novità introdotte con il nuovo D.P.C.M. sono le seguenti: 1. integrazione al MUD della “comunicazione IPPC” 2. possibilità di invio telematico del MUD 3. semplificazione della compilazione dei MUD presentati su supporto cartaceo dai “piccoli produttori”. Si deve inoltre ricordare che ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva 09/04/2002 nel 2003 il MUD dovrà essere presentato utilizzando la nuova classificazione CER. Tale disposizione viene ribadita dal D.P.C.M. 24/12/2002. A seguito dei pareri del Ministero dell’Ambiente e del Ministero delle Attività Produttive la data di scadenza del MUD risulta fissata al 27 giugno 2003. 1. Integrazione al MUD della “comunicazione IPPC” L’integrazione al MUD della “comunicazione IPPC” è prevista dall’articolo 10, comma 5, del D.Lgs. 372/1999 e dell’articolo 6, comma 1, del decreto 23/11/2001. Tale comunicazione, che era già dovuta l’anno passato, è inerente ai dati caratteristici relativi alle emissioni in aria ed acqua e deve essere effettuata da parte dei gestori degli impianti in esercizio di cui all'allegato I del D.Lgs. n. 372/1999, ai fini della costituzione dell’inventario delle principali emissioni e loro fonti. Il formato ed i dati della “comunicazione IPPC” sono stati definiti con il decreto 23/11/2001, come modificato dal decreto 26 aprile 2002, ed il nuovo MUD, per quanto riguarda il capitolo emissioni, rimanda a tali norme. La presentazione del capitolo emissioni del MUD (cioè della “comunicazione IPPC”) dovrà avvenire esclusivamente per via telematica, come previsto dall’articolo 4, comma 4, del D.M. 23/11/2001. Per informazioni le aziende possono essere indirizzate al sito www.dichiarazioneines.it . 1 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. A1 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 2. Possibilità di invio telematico del MUD Viene previsto l’invio telematico del MUD, in rapporto alla progressiva diffusione delle firme digitali distribuite dalle Camere di Commercio. In pratica i soggetti obbligati alla presentazione del MUD potranno inviare i dati secondo le seguenti opzioni: - Capitolo 1 – rifiuti a) se produttori: su carta o su supporto magnetico o telematicamente b) se gestori: su supporto magnetico o telematicamente - Capitolo 2 – emissioni (“comunicazione IPPC”): solo telematicamente. 3. Semplificazione della compilazione dei MUD presentati su supporto cartaceo Con il nuovo MUD è stata inserita una nuova scheda estremamente semplificata che consente, ai produttori che non producano più di 3 rifiuti e che per ogni rifiuto prodotto non utilizzano più di tre trasportatori e più di tre destinatari, di adempiere all’obbligo compilando solo 2 fogli (salvo non ricorrano anche le condizioni di cui all’articolo 37, comma 2, del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, nel qual caso dovranno compilare inoltre le pertinenti schede della SEZIONE IMBALLAGGI). . Rispetto al 2002 rimangono inalterati: • • soggetti tenuti all’adempimento [1] le modalità di presentazione e i diritti di segreteria [2] Viene ritoccata • la modulistica cartacea [3] [1] SOGGETTI OBBLIGATI La comunicazione rifiuti riguarda gli obblighi e i soggetti previsti: · dall’articolo 11 e dall’articolo 19 comma 4-bis del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n° 22 come modificato dal decreto legislativo 8 novembre 1997, n° 389; · dall’articolo 37, comma 2, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n° 22 come modificato dal decreto legislativo 8 novembre 1997, n° 389. In particolare i soggetti tenuti alla presentazione della comunicazione rifiuti sono: A2 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende o per quanto riguarda la gestione e la produzione dei rifiuti speciali (compresi i rifiuti di imballaggio): · i soggetti che effettuano a titolo professionale attività di raccolta e di trasporto rifiuti, · i soggetti che svolgono le operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti, · i commercianti e gli intermediari di rifiuti, · le imprese e gli enti che producono rifiuti pericolosi, · le imprese agricole con un volume di affari annuo superiore a lire 15 milioni limitatamente ai soli rifiuti pericolosi. · le imprese e gli enti che producono: - rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali e artigianali (escluse le imprese artigiane con un numero di dipendenti inferiore o uguale a tre), - rifiuti derivanti dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, - i fanghi prodotti: a) dalla potabilizzazione delle acque, b) da altri trattamenti delle acque, c) dalla depurazione delle acque reflue, d) dall’abbattimento di fumi, o per quanto riguarda le attività di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti ad essi assimilati: · i comuni, · i consorzi di comuni, · le comunità montane, · le aziende speciali con finalità di smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati o per quanto riguarda i rifiuti prodotti dalle navi e da queste consegnati nei porti: · le autorità portuali, ove istituite, o le autorità marittime o per quanto riguarda i rifiuti non assimilati conferiti al servizio pubblico di raccolta in base a convenzione: · i gestori del servizio pubblico, o per quanto riguarda gli imballaggi immessi sul mercato ed esportati: · i produttori di imballaggi vuoti che effettuano, nel territorio nazionale, la prima cessione ad un utilizzatore sul mercato interno secondo il regolamento del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) di cui all’art. 31 del D.M. 29 ottobre 1997 relativo allo statuto del CONAI, · gli autoproduttori di imballaggi così come definiti dal sopracitato regolamento CONAI, · gli importatori di imballaggi vuoti e pieni, · gli esportatori di imballaggi vuoti e pieni; o per quanto riguarda gli imballaggi riutilizzati: · i riutilizzatori. [2] MODALITÀ DI PRESENTAZIONE A3 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende La comunicazione rifiuti, completa in tutte le sue parti, deve essere presentata, unitamente all'attestazione di versamento dei diritti di segreteria, alla Camera di Commercio competente per territorio. La Camera di Commercio competente per territorio è quella della provincia in cui ha sede l'unità locale cui si riferisce la comunicazione rifiuti. La presentazione alla Camera di Commercio può avvenire: · mediante spedizione postale a mezzo di raccomandata senza avviso di ricevimento; · mediante consegna diretta alla sede della Camera stessa; · mediante invio telematico. MODALITÀ DI COMPILAZIONE La comunicazione rifiuti si può compilare: · su supporto cartaceo; · su supporto informatico. Coloro che eseguono attività di gestione dei rifiuti, comprese le attività di commercio ed intermediazione, devono presentare la comunicazione rifiuti esclusivamente su supporto informatico. VERSAMENTO DEL DIRITTO DI SEGRETERIA La Legge 70/1994 prevede il versamento di un diritto di segreteria alla Camera di Commercio per l'espletamento dei compiti previsti dalla legge medesima. Tale diritto è fissato con apposito decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato e vale € 10 per ogni Scheda Anagrafica contenuta nelle denunce presentate su supporto magnetico, € 15 per le denunce presentate su supporto cartaceo (non è consentita la presentazione di denunce multiple su supporto cartaceo). Il diritto di segreteria spettante alla Camera di Commercio potrà essere versato utilizzando un bollettino di conto corrente postale indicando nella causale di versamento il codice fiscale del dichiarante e la dicitura "DIRITTI DI SEGRETERIA MUD – COMUNICAZIONE RIFIUTI (legge 70/1994) ". Il numero di conto corrente da utilizzare relativo alla Camera di Commercio competente per territorio sarà reso pubblico a cura della Camera di Commercio stessa. In caso di dichiarazioni multiple su supporto magnetico, il soggetto che presenta la dichiarazione, per conto A4 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende dei dichiaranti (di seguito definito compilatore), effettua il versamento dei diritti di segreteria relativo all’insieme di comunicazioni rifiuti presentate, per ciascun plico inviato, in un’unica soluzione, utilizzando un unico bollettino di pagamento di importo pari alla somma dell’importo dei diritti di ogni singola comunicazione rifiuti contenuta nella dichiarazione multipla. In caso di invio telematico permane la possibilità di pagamento cumulativo di cui sopra, da effettuarsi mediante l’utilizzo di sistemi di pagamento elettronici sicuri (ad esempio carta di credito, Telepay, Telemaco, ecc.) e/o con altre modalità concordate dalle associazioni di categoria e dagli studi di consulenza con la Camera di Commercio territorialmente competente. PRESENTAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE O INTEGRAZIONI Eventuali modifiche o integrazioni alla comunicazione rifiuti potranno essere comunicate unicamente attraverso la presentazione di una nuova comunicazione rifiuti completa anche dei dati già dichiarati. Sulla busta contenente tale nuova dichiarazione andrà riportata la dicitura “ANNULLA E SOSTITUISCE LA PRECEDENTE DEL GG/MM/AAAA”. Le eventuali modifiche o integrazioni alle comunicazioni rifiuti inviate telematicamente saranno gestite in maniera analoga e dovranno essere effettuate secondo le procedure messe a disposizione nell’apposito sito. La presentazione della nuova dichiarazione è sottoposta al nuovo pagamento dei diritti di segreteria e, nel caso sia presentata oltre il termine di scadenza, alle sanzioni previste dal primo comma dell’art.52 del D.Lgs. 22/1997 e successive integrazioni e modifiche. [3] COMPILAZIONE SU SUPPORTO CARTACEO Per la compilazione su supporto cartaceo si può utilizzare la modulistica distribuita dalla Camere di Commercio o sua riproduzione su fogli bianchi, formato A4. La modulistica deve essere compilata con inchiostro nero, preferibilmente a macchina o in alternativa a mano con caratteri "stampatello", senza cancellature, abrasioni o scritte aggiuntive rispetto a quanto già riportato nella modulistica, avendo cura di rimanere all’interno degli appositi spazi, separando le parole e partendo da sinistra. A5 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende Tutte le quantità numeriche riportate nella dichiarazione devono essere espresse nelle unità di misura indicate nelle istruzioni e nella modulistica. Ove necessario approssimare alla seconda o alla terza cifra decimale arrotondandole all’unità superiore se la terza o la quarta cifra decimale sono superiori a 5 (es. 22,516 diventa 22,52 e 22,4515 diventa 22,451). Si ricorda che la modulistica che deve essere utilizzata è quella prevista dal D.P.C.M. 24/12/2002; non devono essere utilizzate modulistiche diverse. In caso di compilazione della comunicazione rifiuti su supporto cartaceo, essa dovrà essere spedita o consegnata in busta chiusa, sulla quale si dovranno riportare i dati identificativi della dichiarazione come da schema riportato nell'Allegato 3; ogni busta deve contenere la dichiarazione relativa ad un'unica unità locale e la relativa attestazione di versamento dei diritti di segreteria. Per maggiori informazioni si rimanda all’area informativa sul MUD accessibile da questa pagina Web, dalla quale è possibile scaricare la modulistica in vigore. Per la compilazione e presentazione del MUD 2002 su supporto magnetico è stato realizzato il software MUD 2002. NON può essere utilizzato il software di compilazione del MUD utilizzato l'anno passato. Il MUD va presentato alla Camera di Commercio e deve essere accompagnato dall'attestazione del pagamento del diritto di segreteria di 10 Euro (se si utilizza il supporto magnetico), o di 15 Euro (se si utilizzano i moduli di carta); ma, attenzione, l'uso del supporto magnetico è obbligatorio per i soggetti che effettuano la gestione dei rifiuti (ma non per i produttori). I dischetti contenenti il programma per la presentazione su supporto magnetico possono essere prelevati facendo un click sulle icone poste in fondo a questa pagina, i moduli sono in formato PDF, per leggerli è necessario il programma Acrobat Reader, che si può scaricare gratuitamente; si possono inoltre richiedere alla Camera di Commercio della propria provincia. Utilizzare il software comporta diversi vantaggi: il diritto di segreteria ha un costo ridotto, sono presenti alcuni controlli di congruità, che rendono più difficile commettere errori nella compilazione, si elimina la possibilità che siano commessi errori da parte della Pubblica Amministrazione in fase di informatizzazione dei dati . Nel MUD sono contenute: A6 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende • • • la denuncia annuale dei rifiuti a carico delle imprese che producono e gestiscono rifiuti pericolosi di qualsiasi provenienza e rifiuti non pericolosi provenienti da attività industriali e artigianali; la dichiarazione annuale dei rifiuti urbani raccolti e trattati a carico dei comuni; la dichiarazione annuale degli imballaggi prodotti, immessi sul mercato e riutilizzati I soggetti obbligati sono stabiliti dal Decreto Legislativo 22/97 (articolo 11, commi 3 e 4, per quanto riguarda i rifiuti; articolo 37, comma 2, per quanto riguarda gli imballaggi); sono inoltre specificati nelle istruzioni scaricabili da questa pagina. Ogni dichiarazione segue la propria normativa di riferimento, sia come contenuto dell'obbligo sia come sanzioni, ma tutte sono presentate con un unico modulo, alla stessa scadenza, allo stesso sportello (la Camera di Commercio), che provvederà a trasmettere le singole parti della dichiarazione alle amministrazioni di competenza. Per risolvere ulteriori dubbi sulle modalità di compilazione ci si può rivolgere alla propria Camera di Commercio o alla propria Associazione di Categoria. Ma molte risposte si possono trovare anche in rete: ad esempio Ecocerved, società specializzata del sistema camerale in materia ambientale, pubblica nel suo sito internet i quesiti più frequenti, con le relative risposte. I dati raccolti attraverso il MUD sono sottoposti ad un attento processo di correzione statistica e successivamente trasmessi agli organismi competenti; i principali dati aggregati, a livello nazionale e regionale sono disponibili sul sito di Infocamere, la società consortile informatica della Camera di Commercio. A7 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende II MUD 2003 A8 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A9 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A10 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A11 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A12 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A13 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A14 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A15 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A16 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A17 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A18 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A19 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A20 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A21 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A22 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A23 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A24 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A25 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A26 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A27 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A28 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A29 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A30 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A31 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A32 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A33 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A34 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende A35 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende III Codice Europeo dei Rifiuti III.I Vecchi e nuovi codici CER L’Italia ha messo ordine nei nuovi Codici europei dei rifiuti (Cer) come definiti dalla decisione 2000/532/Ce e successive modifiche. La decisione Ue vige dal 1° gennaio 2002, ma a renderla compatibile con il pregresso sistema di codifica è stato un decreto con il quale il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli (di concerto con Attività produttive, Salute e Politiche agricole) ha sciolto i dubbi operativi di produttori e gestori dei rifiuti. Operatori che, alle prese con il nuovo sistema comunitario, rischiavano di subire un vero e proprio fermo operativo dovuto a incertezze e ambiguità di corrispondenza tra il "vecchio" e il "nuovo" sistema. Il CER 2002 sostituisce non solo il CER originario, a suo tempo introdotto con la decisione 93/3/CE e riprodotto nell’allegato A2 del D.Lgs. N. 22/1997, ma anche l’elenco Europeo dei rifiuti pericolosi approvato con la decisione 94/904/CE e recepito dall’allegato D del medesimo D.Lgs. A differenza del CER originario, il CER 2002 incorpora l’elenco dei rifiuti pericolosi, sostituendolo. Sono tenuti ad avviare un processo di ricodifica non solo i soggetti che effettuano attività di gestione dei rifiuti la cui classificazione è stata modificata, ma tutti gli operatori del settore e tutte le imprese produttrici di rifiuti che non possono essere affidati al servizio pubblico di raccolta. A seguito della comunicazione all’autorità competente dell’avvenuta ricodifica effettuata dagli operatori, prima del 1° Gennaio 2002 tutti i produttori di rifiuti speciali non assimilati hanno dovuto: • • • • A36 valutare la necessità di procedere a una nuova attribuzione del codice identificativo, anche in considerazione del fatto che al catalogo europeo sono stati aggiunti ben 470 nuovi codici identificativi a fronte della eliminazione di 270 prima in uso; verificare, anche per mezzo di analisi di laboratorio, che rifiuti in precedenza classificati come non pericolosi non siano divenuti pericolosi; se la verifica precedente ha dato esito positivo, effettuare l’attribuzione dei codici seguendo il percorso concettuale definito dalla Commissione Europea; nel caso in cui sia mutata la classificazione dei rifiuti (non pericolosi/pericolosi), accettare l’eventuale sussistenza di nuovi adempimenti (registri di carico e scarico, modalità di deposito temporaneo dei rifiuti presso il luogo nel quale sono stati prodotti); appurare che, a seguito della nuova attribuzione dei codici o della mutata classificazione, i fornitori di servizi di gestione dei rifiuti continuino ad essere adeguati alle esigenze delle imprese (verifica delle iscrizioni e delle abilitazioni all’esercizio di attività di recupero o smaltimento). Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende III.II Processo di codifica Ricodifica, non trascodifica CER originario ma comunque codificati CER 2002 codici mantenuti codici mantenuti codici soppressi codici sostitutivi rifiuti non considerati codici residuali (XX XX 99) codici integrativi codici residuali (XX XX 99) Diagramma A-1 Processo di (ri)codifica nuovi codici CER III.III Il processo di attribuzione dei Codici 1)Identificare la fonte che genera il rifiuto consultando i titoli dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 per risalire al codice a sei cifre riferito al rifiuto in questione, ad eccezione dei codici dei codici del suddetto capitolo che terminano con le cifre 99. E’ possibile che un determinato impianto o stablimento debba classificare le proprie attività riferendosi capitoli diversi. Nota: i rifiuti di imballaggio oggetto di raccolta differenziata (comprese combinazioni di diversi materiali di imballaggio) vanno classificati alla voce 15.01 e non alla voce 20.01. 2) Se nessuno dei codici dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 si presta per la classificazione di un determinato rifiuto, occorre esaminare i capitoli 13, 14 e 15 per identificare il codice corretto. 3) Se nessuno di questi codici risulta adeguato, occorre definire il rifiuto utilizzando i codici di cui al capitolo 16. A37 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 4) Se un determinato rifiuto no è classificabile neppure mediante codici del capitolo 16, occorre utilizzare il codice 99 (rifiuti non altrimenti specificati) preceduto dalle cifre del capitolo che corrisponde all’attività identificata al precedente punto 1. Il processo di attribuzione codici Appartiene ad Una “famiglia” da 01 a 12 o da 17 a 20? Il rifiuto da catalogare si no no no Appartiene ad una delle “famiglie” 13, 14 o 15? Ricominciare da capo considerando anche i codici XX XX 99 E’ possibile attribuirgli un codice appropriato (esclusi XX XX 99) si E’ possibile attribuirgli un codice appropriato (esclusi XX XX 99) no E’ possibile attribuirgli un codice appropriato della “famiglia” 16 Diagramma A-2 Processo di attribuzione codici CER A38 no Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende III.IV Schematizzazione di riconoscimento per i rifiuti pericolosi Criteri per l’individuazione dei rifiuti pericolosi 10 10 03 Scorie di fusione Codici Senza asterisco C E R 2002 Il rifiuto non è pericoloso Codici con asterisco I rifiuti Domestici Sono Non Pericolosi 16 06 06*Elettroliti da batterie di accumulatori, oggetto di raccolta differenziata Il rifiuto è pericoloso Descrizione del rifiuto Con riferimento a sostanze pericolose Il rifiuto non è pericoloso Gli deve essere attribuito un altro codice entro i limiti dell’art. 2 della dec. 2000/532/CE 11 01 11* Soluzioni acquose di lavaggio, cont. sost. Pericolose ………11 01 12 Senza riferimento A sostanze pericolose 06 08 02* Rifiuti contenenti clorosilano pericoloso 06 03 11* Sali e loro soluzioni, contenenti cianuri analisi Oltre i limiti dell’art. 2 della dec. 2000/532/CE 08 04 11* Fanghi e adesivi sigillanti contenenti solventi organici……. 08 04 12 Il rifiuto è pericoloso Diagramma A-3 Diagramma a flusso per l’individuazione dei rifiuti pericolosi La distinzione fra pericolosi e non pericolosi ha effetto su: • Deposito temporaneo (nel luogo di produzione) pericolosi 2 mesi – 10 M3 non pericolosi 3 mesi – 20 M3 • Regimi autorizzativi di smaltimento, recupero e VIA E’ prevista l’iscrizione all’Albo se si effettua il trasporto di rifiuti pericolosi in conto proprio • Obblighi di registrazione e comunicazione • Divieto di miscelazione • Sistema sanzionatorio Con i suoi cinque allegati, il Dm effettua una ricognizione dei codici Ue: -allegato A: Elenco dei rifiuti istituito conformemente all’articolo 1, lettera a), della direttiva 75/442/CEE relativa ai rifiuti e all’articolo 1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/CEE relativa ai rifiuti pericolosi; A39 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende -allegato B: Schema di trasposizione dai codici CER di cui agli allegati del Decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, ai codici dell'elenco dei rifiuti di cui alla Decisione 2000/532/CE come modificata dalle decisioni 2001/118/CE, 2001/119/CE e 2001/573/CE; -allegato C: Schema di trasposizione dei codici CER nei codici dell'Elenco dei Rifiuti (Dec. 2000/532/CE e successive modifiche ed integrazioni; -allegato D: Tipologie (elenco esemplificativo); di rifiuti sanitari e loro classificazione -allegato E: Rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo. Trattare tutti i codici CER e tutti gli allegati, in questa sede, diventerebbe pesante, inoltre si ha illustrato il processo di individuazione e codifica attraverso i grafici ……..; tuttavia è utile e giusto illustrare codici e specificazioni che interessano propriamente le apparecchiature elettriche ed elettroniche descrivendo, nel particolare, l’allegato A. L’allegato A ci informa, in sintesi, di quanto segue. L’elenco armonizzato di rifiuti verrà rivisto periodicamente, sulla base delle nuove conoscenze ed in particolare di quelle prodotte dall’attività di ricerca, e se necessario modificato; l’inclusione di un determinato materiale nell’elenco non significa tuttavia che tale materiale sia un rifiuto in ogni circostanza. La classificazione del materiale come rifiuto si applica solo se il materiale risponde alla definizione di cui all’articolo 1, lettera a), della direttiva 75/442/CEE. È possibile che un determinato impianto o stabilimento debba classificare le proprie attività riferendosi a capitoli diversi. Per esempio un fabbricante di automobili può reperire i rifiuti che produce sia nel capitolo 12 (rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli), che nel capitolo 11 (rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti da trattamento e ricopertura di metalli) o ancora nel capitolo 08 (rifiuti da uso di rivestimenti), in funzione delle varie fasi della produzione. Questo può succedere anche per i RAEE. Nota: I rifiuti di imballaggio oggetto di raccolta differenziata (comprese combinazioni di diversi materiali di imballaggio) vanno classificati alla voce 15 01 e non alla voce 20 01. I rifiuti contrassegnati nell’elenco con un asterisco “*” sono rifiuti pericolosi Si ritiene che tali rifiuti presentino una o più caratteristiche indicate nell’Allegato III della direttiva 91/689/CEE e, in riferimento ai codici da H3 a H8, H10 e H11 del medesimo allegato, una o più delle seguenti caratteristiche: • punto di infiammabilità ≤ 55 °C, • una o più sostanze classificate come molto tossiche in concentrazione totale ≥ 0,1%, • una o più sostanze classificate come tossiche in concentrazione totale ≥ 3%, • una o più sostanze classificate come nocive in concentrazione totale ≥ 25%, • una o più sostanze corrosive classificate come R35 in concentrazione totale ≥ 1%, A40 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende • una o più sostanze corrosive classificate come R34 in concentrazione totale ≥ 5%, • una o più sostanze irritanti classificate come R41 in concentrazione totale ≥ 10%, • una o più sostanze irritanti classificate come R36, R37 e R38 in concentrazione totale ≥ 20%, • una sostanza riconosciuta come cancerogena (categorie 1 o 2) in concentrazione ≥ 0,1%, • una sostanza riconosciuta come cancerogena (categoria 3) in concentrazione ≥ 1%, • una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categorie 1 o 2) classificata come R60 o R61 in concentrazione ≥ 0,5%, • una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categoria 3) classificata come R62 o R63 in concentrazione ≥ 5%, • una sostanza mutagena della categoria 1 o 2 classificata come R46 in concentrazione ≥ 0,1%, • una sostanza mutagena della categoria 3 classificata come R40 in concentrazione ≥ 1%; Ai fini del presente Allegato per “sostanza pericolosa” si intende qualsiasi sostanza che è o sarà classificata come pericolosa ai sensi della direttiva 67/548/CEE e successive modifiche; per “metallo pesante” si intende qualunque composto di antimonio, arsenico, cadmio, cromo (VI), rame, piombo, mercurio, nichel, selenio, tellurio, tallio e stagno, anche quando tali metalli appaiono in forme metalliche classificate come pericolose. Occorre riconoscere che le caratteristiche delle leghe sono tali che la determinazione precisa delle loro proprietà mediante i metodi convenzionali attualmente disponibili può risultare impossibile: le disposizioni di cui al punto 1 non trovano dunque applicazione per le leghe di metalli puri (ovvero non contaminati da sostanze pericolose). Ciò in attesa dei risultati di ulteriori attività che la Commissione e gli Stati membri si sono impegnati ad avviare per studiare uno specifico approccio di classificazione delle leghe. Per la numerazione delle voci contenute nell'elenco sono state applicate le seguenti regole: per i rifiuti rimasti invariati sono stati utilizzati i numeri specificati nella decisione 94/3/CE della Commissione, mentre i codici dei rifiuti che hanno subito modifiche sono stati cancellati e rimangono inutilizzati per evitare confusioni dopo l'adozione del nuovo elenco. Ai rifiuti che sono stati aggiunti è stato attribuito un codice non ancora utilizzato nella decisione della Commissione 94/3/CE, né nella decisione della Commissione 2000/532/CE. III.V Capitoli CER Capitoli dell'elenco 01 02 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti A41 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell'industria tessile Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone Rifiuti dei processi chimici inorganici Rifiuti dei processi chimici organici Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti e inchiostri per stampa Rifiuti dell'industria fotografica Rifiuti provenienti da processi termici Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 e 12) Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 e 08) Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) Rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati) Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da trattamento terapeutico) Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata III.VI Codici CER che interessano i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche 06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI 06 01 06 01 01* 06 01 02* 06 01 03* 06 01 04* 06 01 05* 06 01 06* 06 01 99 06 02 06 02 01* A42 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di acidi acido solforico ed acido solforoso acido cloridrico acido fluoridrico acido fosforico e fosforoso acido nitrico e acido nitroso altri acidi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di basi idrossido di calcio Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 06 02 03* idrossido di ammonio 06 02 04* idrossido di sodio e di potassio 06 02 05* altre basi 06 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 03 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di sali, loro soluzioni e ossidi metallici 06 03 11* 06 03 13* 06 03 14 06 03 15* 06 03 16 06 03 99 06 04 06 04 03* 06 04 04* 06 04 05* 06 04 99 06 06 sali e loro soluzioni, contenenti cianuri sali e loro soluzioni, contenenti metalli pesanti sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci 06 03 11 e 06 03 13 ossidi metallici contenenti metalli pesanti ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce 06 03 15 rifiuti non specificati altrimenti rifiuti contenenti metalli, diversi da quelli di cui alla voce 06 03 rifiuti contenenti arsenico rifiuti contenenti mercurio rifiuti contenenti altri metalli pesanti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti zolfo, dei processi chimici dello zolfo e dei processi di desolforazione 06 06 02* rifiuti contenenti solfuri pericolosi 06 06 03 rifiuti contenenti solfuri, diversi da quelli di cui alla voce 06 06 02 06 06 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 07 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti alogeni e dei processi chimici degli alogeni 06 07 01* 06 07 02* 06 07 03* 06 07 04* 06 07 99 06 08 rifiuti dei processi elettrolitici, contenenti amianto carbone attivato dalla produzione di cloro fanghi di solfati di bario, contenenti mercurio soluzioni ed acidi, ad es. acido di contatto rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso del silicio e dei suoi derivati 06 08 02* rifiuti contenenti clorosilano 06 08 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 09 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti fosforosi e dei processi chimici del fosforo A43 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 06 09 02 scorie fosforose 06 09 03* rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio contenenti o contaminati da sostanze pericolose 06 09 04 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce 06 09 03 06 09 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 11 rifiuti dalla produzione di pigmenti inorganici ed opacificanti 06 11 01 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio 06 11 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 13 rifiuti di processi chimici inorganici non specificati altrimenti 06 13 01* prodotti fitosanitari, agenti conservativi del legno ed altri biocidi inorganici 06 13 02* carbone attivato esaurito (tranne 06 07 02) 06 13 03 nerofumo 06 13 04* rifiuti della lavorazione dell'amianto 06 13 05* fuliggine 06 13 99 rifiuti non specificati altrimenti 07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI 07 01 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici organici di base 07 01 01* 07 01 03* 07 01 04* 07 01 07* 07 01 08* 07 01 09* 07 01 10* 07 01 11* 07 01 12 07 01 99 07 02 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri fondi e residui di reazione, alogenati altri fondi e residui di reazione residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 01 11 rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali 07 02 01* 07 02 03* 07 02 04* 07 02 07* 07 02 08* A44 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri fondi e residui di reazione, alogenati altri fondi e residui di reazione Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 07 02 09* residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati 07 02 10* altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 07 02 11* fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 07 02 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 11 07 02 13 rifiuti plastici 07 02 14* rifiuti prodotti da additivi, contenenti sostanze pericolose 07 02 15 rifiuti prodotti da additivi, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 14 07 02 16* rifiuti contenenti silicone pericoloso 07 02 17 rifiuti contenenti silicone diversi da quelli di cui alla voce 07 02 16 07 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 07 03 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di coloranti e pigmenti organici (tranne 06 11) 07 03 01* 07 03 03* 07 03 04* 07 03 07* 07 03 08* 07 03 09* 07 03 10* 07 03 11* 07 03 12 07 03 99 07 07 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri fondi e residui di reazione alogenati altri fondi e residui di reazione residui di filtrazione e assorbenti esauriti alogenati altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 03 11 rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti della chimica fine e di prodotti chimici non specificati altrimenti 07 07 01* 07 07 03* 07 07 04* 07 07 07* 07 07 08* 07 07 09* 07 07 10* 07 07 11* 07 07 12 07 07 99 soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri fondi e residui di reazione, alogenati altri fondi e residui di reazione residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 07 11 rifiuti non specificati altrimenti A45 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 08 RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE, VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA 08 01 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso e della rimozione di pitture e vernici 08 01 11* pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 12 pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 08 01 11 08 01 13* fanghi prodotti da pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 14 fanghi prodotti da pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 13 08 01 15* fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 16 fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 15 08 01 17* fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 18 fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 17 08 01 19* sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 20 sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, diverse da quelle di cui alla voce 08 01 19 08 01 21* residui di vernici o di sverniciatori 08 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 08 02 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di altri rivestimenti (inclusi materiali ceramici) 08 02 01 08 02 02 08 02 03 08 02 99 08 03 polveri di scarto di rivestimenti fanghi acquosi contenenti materiali ceramici sospensioni acquose contenenti materiali ceramici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di inchiostri per stampa 08 03 07 fanghi acquosi contenenti inchiostro 08 03 08 rifiuti liquidi acquosi contenenti inchiostro 08 03 12* scarti di inchiostro, contenenti sostanze pericolose 08 03 13 scarti di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 12 08 03 14* fanghi di inchiostro, contenenti sostanze pericolose 08 03 15 fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 14 A46 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 08 03 16* 08 03 17* 08 03 18 08 03 19* 08 03 99 08 04 residui di soluzioni chimiche per incisione toner per stampa esauriti, contenenti sostanze pericolose toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 17 oli dispersi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di adesivi e sigillanti (inclusi i prodotti impermeabilizzanti) 08 04 09* adesivi e sigillanti di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 04 10 adesivi e sigillanti di scarto, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 09 08 04 11* fanghi di adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 04 12 fanghi di adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 11 08 04 13* fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 04 14 fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 13 08 04 15* rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 04 16 rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 15 08 04 17* olio di resina 08 04 99 rifiuti non specificati altrimenti 08 05 rifiuti non specificati altrimenti alla voce 08 08 05 01* isocianati di scarto 10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI 10 01 rifiuti prodotti da centrali termiche ed altri impianti termici (tranne 19) 10 01 01 10 01 02 10 01 03 10 01 04* 10 01 05 10 01 07 10 01 09* 10 01 13* 10 01 14* 10 01 15 ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce 10 01 04) ceneri leggere di carbone ceneri leggere di torba e di legno non trattato ceneri leggere di olio combustibile e polveri di caldaia rifiuti solidi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi acido solforico ceneri leggere prodotte da idrocarburi emulsionati usati come carburante ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento, contenenti sostanze pericolose ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento, diverse da quelli di cui alla voce 10 01 14 A47 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 10 01 16* ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, contenenti sostanze pericolose 10 01 17 ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce 10 01 16 10 01 18* rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 01 19 rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci 10 01 05, 10 01 07 e 10 01 18 10 01 20* fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 10 01 21 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 20 10 01 22* fanghi acquosi da operazioni di pulizia caldaie, contenenti sostanze pericolose 10 01 23 fanghi acquosi da operazioni di pulizia caldaie, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 22 10 01 24 sabbie dei reattori a letto fluidizzato 10 01 25 rifiuti dell'immagazzinamento e della preparazione del combustibile delle centrali termoelettriche a carbone 10 01 26 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento 10 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 02 rifiuti dell'industria del ferro e dell'acciaio 10 02 01 rifiuti del trattamento delle scorie 10 02 02 scorie non trattate 10 02 07* rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 02 08 rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 07 10 02 10 scaglie di laminazione 10 02 11* rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenti oli 10 02 12 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 11 10 02 13* fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 02 14 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 13 10 02 15 altri fanghi e residui di filtrazione 10 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 03 rifiuti della metallurgia termica dell'alluminio 10 03 02 frammenti di anodi 10 03 04* scorie della produzione primaria 10 03 05 rifiuti di allumina 10 03 08* scorie saline della produzione secondaria 10 03 09* scorie nere della produzione secondaria 10 03 15* schiumature infiammabili o che rilasciano, al contatto con l'acqua, gas infiammabili in quantità pericolose 10 03 16 schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 03 15 10 03 17* rifiuti contenenti catrame della produzione degli anodi A48 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 10 03 18 10 03 19* 10 03 20 10 03 21* 10 03 22 10 03 23* 10 03 24 10 03 25* 10 03 26 10 03 27* 10 03 28 10 03 29* 10 03 30 10 03 99 10 04 10 04 01* 10 04 02* 10 04 03* 10 04 04* 10 04 05* 10 04 06* 10 04 07* 10 04 09* 10 04 10 10 04 99 10 05 10 05 01 10 05 03* 10 05 04 10 05 05* 10 05 06* 10 05 08* rifiuti contenenti carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 17 polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce 10 03 19 altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), contenenti sostanze pericolose altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), diverse da quelle di cui alla voce 10 03 21 rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 23 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 25 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 27 rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 29 rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del piombo scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria arsenato di calcio polveri dei gas di combustione altre polveri e particolato rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 04 09 rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica dello zinco scorie della produzione primaria e secondaria polveri dei gas di combustione altre polveri e particolato rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli A49 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 10 05 09 10 05 10* 10 05 11 10 05 99 10 06 10 06 01 10 06 02 10 06 03* 10 06 04 10 06 06* 10 06 07* 10 06 09* 10 06 10 10 06 99 10 07 10 07 01 10 07 02 10 07 03 10 07 04 10 07 05 10 07 07* 10 07 08 10 07 99 10 08 10 08 04 10 08 08* 10 08 09 10 08 10* rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 05 08 scorie e schiumature infiammabili o che rilasciano, al contatto con l'acqua, gas infiammabili in quantità pericolose scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 05 10 rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del rame scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria polveri dei gas di combustione altre polveri e particolato rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 06 09 rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di argento, oro e platino scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi altre polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 07 07 rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di altri minerali non ferrosi polveri e particolato scorie salate della produzione primaria e secondaria altre scorie impurità e schiumature infiammabili o che rilasciano, al contatto con l'acqua, gas infiammabili in quantità pericolose 10 08 11 impurità e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 08 10 10 08 12* rifiuti contenenti catrame derivante dalla produzione degli anodi 10 08 13 rifiuti contenenti carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 12 10 08 14 frammenti di anodi 10 08 15* polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose 10 08 16 polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce 10 08 15 10 08 17* fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 08 18 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 17 A50 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 10 08 19* rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli 10 08 20 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 19 10 08 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 09 rifiuti della fusione di materiali ferrosi 10 09 03 scorie di fusione 10 09 05* forme e anime da fonderia non utilizzate, contenenti sostanze pericolose 10 09 06 forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 05 10 09 07* forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze pericolose 10 09 08 forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 07 10 09 09* polveri dei gas di combustione contenenti sostanze pericolose 10 09 10 polveri dei gas di combustione diverse da quelle di cui alla voce 10 09 09 10 09 11* altri particolati contenenti sostanze pericolose 10 09 12 altri particolati diversi da quelli di cui alla voce 10 09 11 10 09 13* scarti di leganti contenenti sostanze pericolose 10 09 14 scarti di leganti diversi da quelli di cui alla voce 10 09 13 10 09 15* scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose 10 09 16 scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce 10 09 15 10 09 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 10 rifiuti della fusione di materiali non ferrosi 10 10 03 scorie di fusione 10 10 05* forme e anime da fonderia non utilizzate, contenenti sostanze pericolose 10 10 06 forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 05 10 10 07* forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze pericolose 10 10 08 forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 07 10 10 09* polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose 10 10 10 polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 09 10 10 11* altri particolati contenenti sostanze pericolose 10 10 12 altri particolati diversi da quelli di cui alla voce 10 10 11 10 10 13* scarti di leganti contenenti sostanze pericolose 10 10 14 scarti di leganti diversi da quelli di cui alla voce 10 10 13 10 10 15* scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose 10 10 16 scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce 10 10 15 10 10 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 11 rifiuti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro 10 11 03 scarti di materiali in fibra a base di vetro 10 11 05 polveri e particolato 10 11 09* scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, contenenti sostanze pericolose A51 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 10 11 10 scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, diverse da quelle di cui alla voce 10 11 09 10 11 11* rifiuti di vetro in forma di particolato e polveri di vetro contenenti metalli pesanti (provenienti ad es. da tubi a raggi catodici) 10 11 12 rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce 10 11 11 10 11 13* lucidature di vetro e fanghi di macinazione, contenenti sostanze pericolose 10 11 14 lucidature di vetro e fanghi di macinazione, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 13 10 11 15* rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 11 16 rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 15 10 11 17* fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 11 18 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 17 10 11 19* rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 10 11 20 rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 19 10 11 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 12 rifiuti della fabbricazione di prodotti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione 10 12 01 10 12 03 10 12 05 10 12 06 10 12 08 scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi stampi di scarto scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) 10 12 09* rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 12 10 rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 12 09 10 12 11* rifiuti delle operazioni di smaltatura, contenenti metalli pesanti 10 12 12 rifiuti delle operazioni di smaltatura diversi da quelli di cui alla voce 10 12 11 10 12 13 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 10 12 99 rifiuti non specificati altrimenti 11 RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA A52 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 11 01 rifiuti prodotti dal trattamento e ricopertura di metalli (ad esempio, processi galvanici, zincatura, decapaggio, pulitura elettrolitica, fosfatazione, sgrassaggio con alcali, anodizzazione) 11 01 05* 11 01 06* 11 01 07* 11 01 08* 11 01 09* 11 01 10 11 01 11* 11 01 12 11 01 13* 11 01 14 11 01 15* 11 01 16* 11 01 98* 11 01 99 11 02 11 02 02* 11 02 03 11 02 05* 11 02 06 11 02 07* 11 02 99 11 03 11 03 01* 11 03 02* 11 05 11 05 01 11 05 02 11 05 03* 11 05 04* 11 05 99 12 acidi di decappaggio acidi non specificati altrimenti basi di decappaggio fanghi di fosfatazione fanghi e residui di filtrazione, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce 11 01 09 soluzioni acquose di lavaggio, contenenti sostanze pericolose soluzioni acquose di lavaggio, diverse da quelle di cui alla voce 10 01 11 rifiuti di sgrassaggio contenenti sostanze pericolose rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce 11 01 13 eluati e fanghi di sistemi a membrana e sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze pericolose resine a scambio ionico saturate o esaurite altri rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla lavorazione idrometallurgica di metalli non ferrosi rifiuti della lavorazione idrometallurgica dello zinco (compresi jarosite, goethite) rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, contenenti sostanze pericolose rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, diversi da quelli della voce 11 02 05 altri rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti solidi e fanghi prodotti da processi di rinvenimento rifiuti contenenti cianuro altri rifiuti rifiuti prodotti da processi di galvanizzazione a caldo zinco solido ceneri di zinco rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi fondente esaurito rifiuti non specificati altrimenti RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA A53 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 12 01 rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastiche 12 01 01 12 01 02 12 01 03 12 01 04 12 01 05 12 01 06* 12 01 07* 12 01 08* 12 01 09* 12 01 10* 12 01 12* 12 01 13 12 01 14* 12 01 15 12 01 16* 12 01 17 12 01 18* 12 01 19* 12 01 20* 12 01 21 12 01 99 12 03 limatura e trucioli di materiali ferrosi polveri e particolato di materiali ferrosi limatura e trucioli di materiali non ferrosi polveri e particolato di materiali non ferrosi limatura e trucioli di materiali plastici oli minerali per macchinari, contenenti alogeni (eccetto emulsioni e soluzioni) oli minerali per macchinari, non contenenti alogeni (eccetto emulsioni e soluzioni) emulsioni e soluzioni per macchinari, contenenti alogeni emulsioni e soluzioni per macchinari, non contenenti alogeni oli sintetici per macchinari cere e grassi esauriti rifiuti di saldatura fanghi di lavorazione, contenenti sostanze pericolose fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 14 materiale abrasivo di scarto, contenente sostanze pericolose materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce 12 01 16 fanghi metallici (fanghi di rettifica, affilatura e lappatura) contenenti olio oli per macchinari, facilmente biodegradabili corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, contenenti sostanze pericolose corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 20 rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da processi di sgrassatura ad acqua e vapore (tranne 11) 12 03 01* soluzioni acquose di lavaggio 12 03 02* rifiuti prodotti da processi di sgrassatura a vapore 13 OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19) 13 01 13 01 01* 13 01 04* 13 01 05* 13 01 09* 13 01 10* 13 01 11* 13 01 12* 13 01 13* A54 scarti di oli per circuiti idraulici oli per circuiti idraulici contenenti PCB (1) emulsioni clorurate emulsioni non clorurate oli minerali per circuiti idraulici, clorurati oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati oli sintetici per circuiti idraulici oli per circuiti idraulici, facilmente biodegradabili altri oli per circuiti idraulici Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende (1) La definizione di PCB adottata nel presente elenco di rifiuti è quella contenuta nella direttiva 96/59/CE. 13 02 scarti di olio motore, olio per ingranaggi e oli lubrificanti 13 02 04* scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, clorurati 13 02 05* scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati 13 02 06* scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione 13 02 07* olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile 13 02 08* altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione 13 03 oli isolanti e termoconduttori di scarto 13 03 01* oli isolanti e termoconduttori, contenenti PCB 13 03 06* oli minerali isolanti e termoconduttori clorurati, diversi da quelli di cui alla voce 13 03 01 13 03 07* oli minerali isolanti e termoconduttori non clorurati 13 03 08* oli sintetici isolanti e termoconduttori 13 03 09* oli isolanti e termoconduttori, facilmente biodegradabili 13 03 10* altri oli isolanti e termoconduttori 13 04 oli di sentina 13 04 01* oli di sentina della navigazione interna 13 04 02* oli di sentina delle fognature dei moli 13 04 03* altri oli di sentina della navigazione 13 05 prodotti di separazione olio/acqua 13 05 01* rifiuti solidi delle camere a sabbia e di prodotti di separazione olio/acqua 13 05 02* fanghi di prodotti di separazione olio/acqua 13 05 03* fanghi da collettori 13 05 06* oli prodotti dalla separazione olio/acqua 13 05 07* acque oleose prodotte dalla separazione olio/acqua 13 05 08* miscugli di rifiuti delle camere a sabbia e dei prodotti di separazione olio/acqua 13 07 rifiuti di carburanti liquidi 13 07 01* olio combustibile e carburante diesel 13 07 02* petrolio 13 07 03* altri carburanti (comprese le miscele) 13 08 rifiuti di oli non specificati altrimenti 13 08 01* fanghi ed emulsioni prodotti dai processi di dissalazione 13 08 02* altre emulsioni 13 08 99* rifiuti non specificati altrimenti 14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) 14 06 solventi organici, refrigeranti e propellenti di schiuma/aerosol di scarto 14 06 01* clorofluorocarburi, HCFC, HFC 14 06 02* altri solventi e miscele di solventi, alogenati 14 06 03* altri solventi e miscele di solventi A55 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 14 06 04* fanghi o rifiuti solidi, contenenti solventi alogenati 14 06 05* fanghi o rifiuti solidi, contenenti altri solventi 16 RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO 16 01 veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, 16 06 e 16 08) 16 01 08* 16 01 09* 16 01 10* 16 01 22 16 01 99 16 02 16 02 09* 16 02 10* componenti contenenti mercurio componenti contenenti PCB componenti esplosivi (ad esempio “air bag”) componenti non specificati altrimenti rifiuti non specificati altrimenti scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche trasformatori e condensatori contenenti PCB apparecchiature fuori uso contenenti PCB o da essi contaminate, diverse da quelle di cui alla voce 16 02 09 16 02 11* apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC 16 02 12* apparecchiature fuori uso, contenenti amianto in fibre libere 16 02 13* apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi (2) diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12 16 02 14 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13 16 02 15* componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso 16 02 16 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15 (2) Possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche ed elettroniche gli accumulatori e le batterie di cui alle voci 16 06 contrassegnati come pericolosi, i commutatori a mercurio, i vetri di tubi a raggi catodici ed altri vetri radioattivi, ecc. 16 03 prodotti fuori specifica e prodotti inutilizzati 16 03 03* rifiuti inorganici, contenenti sostanze pericolose 16 03 04 rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03 16 03 05* rifiuti organici, contenenti sostanze pericolose 16 03 06 rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 16 06 16 06 01* 16 06 02* 16 06 03* 16 06 04 16 06 05 16 06 06* 16 09 16 09 01* A56 batterie ed accumulatori batterie al piombo batterie al nichel-cadmio batterie contenenti mercurio batterie alcaline (tranne 16 06 03) altre batterie ed accumulatori elettroliti di batterie ed accumulatori, oggetto di raccolta differenziata sostanze ossidanti permanganati, ad esempio permanganato di potassio Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 16 09 02* cromati, ad esempio cromato di potassio, dicromato di potassio o di sodio 16 09 03* perossidi, ad esempio perossido d'idrogeno 16 09 04* sostanze ossidanti non specificate altrimenti 17 RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) 17 09 altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione 17 09 01* rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, contenenti mercurio 17 09 02* rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, contenenti PCB (ad esempio sigillanti contenenti PCB, pavimentazioni a base di resina contenenti PCB, elementi stagni in vetro contenenti PCB, condensatori contenenti PCB) 17 09 03* altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose 17 09 04 rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01, 17 09 02 e 17 09 03 19 RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE 19 01 19 01 02 19 01 05* 19 01 06* 19 01 07* 19 01 10* 19 01 11* 19 01 12 19 01 13* 19 01 14 19 01 15* 19 01 16 19 01 17* 19 01 18 19 01 19 19 01 99 rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi rifiuti liquidi acquosi prodotti dal trattamento dei fumi e di altri rifiuti liquidi acquosi rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi carbone attivo esaurito, impiegato per il trattamento dei fumi ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 11 ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 13 ceneri di caldaia, contenenti sostanze pericolose polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 15 rifiuti della pirolisi, contenenti sostanze pericolose rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce 19 01 17 sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti non specificati altrimenti A57 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 19 02 rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione) 19 02 03 miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi 19 02 04* miscugli di rifiuti contenenti almeno un rifiuto pericoloso 19 02 05* fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose 19 02 06 fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 19 02 05 19 02 07* oli e concentrati prodotti da processi di separazione 19 02 08* rifiuti combustibili liquidi, contenenti sostanze pericolose 19 02 09* rifiuti combustibili solidi, contenenti sostanze pericolose 19 02 10 rifiuti combustibili, diversi da quelli di cui alle voci 19 02 08 e 19 02 09 19 02 11* altri rifiuti contenenti sostanze pericolose 19 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 19 03 rifiuti stabilizzati/solidificati (4) 19 03 04* rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente (5) stabilizzati 19 03 05 rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce 19 03 04 19 03 06* rifiuti contrassegnati come pericolosi, solidificati 19 03 07 rifiuti solidificati diversi da quelli di cui alla voce 19 03 06 (4) I processi di stabilizzazione modificano la pericolosità delle sostanze contenute nei rifiuti e trasformano i rifiuti pericolosi in rifiuti non pericolosi. I processi di solidificazione influiscono esclusivamente sullo stato fisico dei rifiuti (dallo stato liquido a quello solido, ad esempio) per mezzo di appositi additivi senza modificare le proprietà chimiche dei rifiuti stessi. (5) Un rifiuto è considerato parzialmente stabilizzato se le sue componenti pericolose, che non sono state completamente trasformate in sostanze non pericolose grazie al processo di stabilizzazione, possono essere disperse nell'ambiente nel breve, medio o lungo periodo. 19 04 rifiuti vetrificati e rifiuti di vetrificazione 19 04 01 rifiuti vetrificati 19 04 02* ceneri leggere ed altri rifiuti dal trattamento dei fumi 19 04 03* fase solida non vetrificata 19 04 04 rifiuti liquidi acquosi prodotti dalla tempra di rifiuti vetrificati 19 05 rifiuti prodotti dal trattamento aerobico di rifiuti solidi 19 05 01 parte di rifiuti urbani e simili non compostata 19 05 02 parte di rifiuti animali e vegetali non compostata 19 05 03 compost fuori specifica 19 05 99 rifiuti non specificati altrimenti 19 06 rifiuti prodotti dal trattamento anaerobico dei rifiuti 19 06 03 liquidi prodotti dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani 19 06 04 digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani 19 06 05 liquidi prodotti dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale A58 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 19 06 06 19 06 99 19 07 19 07 02* 19 07 03 19 10 19 10 01 19 10 02 19 10 03* 19 10 04 19 10 05* 19 10 06 19 11 19 11 01* 19 11 02* 19 11 03* 19 11 04* 19 11 05* 19 11 06 19 11 07* 19 11 99 19 12 digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale rifiuti non specificati altrimenti percolato di discarica percolato di discarica, contenente sostanze pericolose percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce 19 07 02 rifiuti prodotti da operazioni di frantumazione di rifiuti contenenti metallo rifiuti di ferro e acciaio rifiuti di metalli non ferrosi fluff - frazione leggera e polveri, contenenti sostanze pericolose fluff - frazione leggera e polveri, diversi da quelli di cui alla voce 19 10 03 altre frazioni, contenenti sostanze pericolose altre frazioni, diverse da quelle di cui alla voce 19 10 05 rifiuti prodotti dalla rigenerazione dell'olio filtri di argilla esauriti catrami acidi rifiuti liquidi acquosi rifiuti prodotti dalla purificazione di carburanti tramite basi fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 19 11 05 rifiuti prodotti dalla purificazione dei fumi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti 19 12 01 19 12 02 19 12 03 19 12 04 19 12 05 19 12 06* 19 12 07 19 12 08 19 12 09 19 12 10 19 12 11* 19 12 12 carta e cartone metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica e gomma vetro legno contenente sostanze pericolose legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 prodotti tessili minerali (ad esempio sabbia, rocce) rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti) altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11 A59 Allegato A Generazione di rifiuti, come si svelano le aziende 20 RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA 20 01 frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15 01) 20 01 02 20 01 13* 20 01 14* 20 01 15* 20 01 17* 20 01 21* 20 01 23* 20 01 25 20 01 26* 20 01 27* 20 01 28 vetro solventi acidi sostanze alcaline prodotti fotochimici tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi oli e grassi commestibili oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce 20 01 25 vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce 20 01 27 20 01 33* batterie e accumulatori di cui alle voci 16 06 01, 16 06 02 e 16 06 03 nonché batterie e accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie 20 01 34 batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce 20 01 33 20 01 35* apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolosi (6) 20 01 36 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23 e 20 01 35 20 01 37* legno, contenente sostanze pericolose 20 01 38 legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 20 01 39 plastica 20 01 40 metallo 20 01 99 altre frazioni non specificate altrimenti (6) Possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche ed elettroniche gli accumulatori e le batterie di cui alle voci 16 06 contrassegnati come pericolosi, i commutatori a mercurio, i vetri di tubi a raggi catodici ed altri vetri radioattivi, ecc.» A60 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tech in Italia Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tech in Italia I I più importanti Verranno di seguito elencate le aziende, gli enti, i consorzi che si occupano, attualmente in Italia, di gestione dei beni durevoli a fine vita e dei BDD high-tech. Prima di tutto si cita il più grande e importante organo ufficiale: il Ministero dell’Ambiente. All’interno di esso troviamo: l’ ONR -Osservatorio Nazionale Rifiuti- e il Comitato Nazionale Albo Gestori Rifiuti. ONR: Osservatorio Nazionale Rifiuti E' costituito con decreto del Ministro dell'Ambiente, di concerto con il Ministro dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato, ed è composto da nove membri scelti tra persone esperte in materia. Le funzioni dell'Osservatorio sono: vigila sulla gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio; provvede all'elaborazione e all'aggiornamento permanente di criteri e specifici obiettivi d'azione, nonché un quadro di riferimento sulla prevenzione e gestione dei rifiuti; esprime il proprio parere sul Programma generale di prevenzione di cui all'art.42 del D.L. 29/97 e lo trasmette per l'adozione definitiva al Ministro dell'Ambiente e al Ministro dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato; predispone lo stesso qualora il Consorzio Nazionale Imballaggi non provveda nei termini previsti e ne verifica l'attuazione; verifica i costi di recupero e smaltimento; verifica i livelli di qualità dei servizi erogati; predispone un rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi e ne cura la trasmissione ai Ministri dell'ambiente, dell'industria, del commercio e dell'artigianato e della Sanità. L'Osservatorio ha sede presso l' Ufficio di Gabinetto del Ministro dell'Ambiente. Comitato Nazionale Albo Gestori Rifiuti Le imprese che svolgono a titolo professionale di raccolta e trasporto di rifiuti e le imprese che raccolgono e trasportano rifiuti pericolosi, anche se da esse prodotti, nonché le imprese che intendono effettuare attività di bonifica dei beni contenenti amianto, di commercio ed intermediazione dei rifiuti, di gestione di impianti di smaltimento e di recupero di titolarità di terzi, e di gestione di impianti mobili di smaltimento e di recupero di rifiuti, devono essere iscritte all'Albo. B1 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia L'iscrizione deve essere rinnovata ogni cinque anni e sostituisce l'autorizzazione all'esercizio delle attività di raccolta, di trasporto, di commercio e di intermediazione dei rifiuti; per le altre attività l'iscrizione abilita alla gestione degli impianti il cui esercizio sia stato autorizzato ai sensi del Decreto Legislativo 22/97. In particolare l’Ente: • • • • svolge, sviluppa, valorizza e promuove la ricerca e l'innovazione, anche tramite la realizzazione di impianti dimostrativi e di progetti pilota, per le finalità e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, nel quadro del programma nazionale della ricerca ed in linea con gli impegni scaturenti dalla partecipazione italiana all'Unione Europea e alle altre organizzazioni internazionali in tema di energia, ambiente e innovazione tecnologica; sostiene i processi di innovazione del sistema produttivo, in particolare delle piccole e medie imprese, anche promuovendo la domanda di ricerca e di tecnologia in conformità ai principi dello sviluppo sostenibile; favorisce il processo di trasferimento tecnologico e delle esperienze positive in campo energetico ed ambientale alle imprese, in particolare di piccola e media dimensione e alle pubbliche amministrazioni nell'ambito degli indirizzi nazionali e dell'Unione Europea; fornisce, a richiesta, nei settori di sua competenza e nell'ambito di accordi di programma con i Ministeri dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato, dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e dell'Ambiente, nonché con altre amministrazioni pubbliche, supporto tecnico specialistico ed organizzativo alle amministrazioni competenti per le azioni pubbliche, in ambito nazionale ed internazionale, alle regioni e agli enti locali. II Enti e consorzi ENEA l’Ente: • • B2 svolge, sviluppa, valorizza e promuove la ricerca e l'innovazione, anche tramite la realizzazione di impianti dimostrativi e di progetti pilota, per le finalità e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, nel quadro del programma nazionale della ricerca ed in linea con gli impegni scaturenti dalla partecipazione italiana all'Unione Europea e alle altre organizzazioni internazionali in tema di energia, ambiente e innovazione tecnologica; sostiene i processi di innovazione del sistema produttivo, in particolare delle piccole e medie imprese, anche promuovendo la domanda di ricerca e di tecnologia in conformità ai principi dello sviluppo sostenibile; Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia • • favorisce il processo di trasferimento tecnologico e delle esperienze positive in campo energetico ed ambientale alle imprese, in particolare di piccola e media dimensione e alle pubbliche amministrazioni nell'ambito degli indirizzi nazionali e dell'Unione Europea; fornisce, a richiesta, nei settori di sua competenza e nell'ambito di accordi di programma con i Ministeri dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato, dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e dell'Ambiente, nonché con altre amministrazioni pubbliche, supporto tecnico specialistico ed organizzativo alle amministrazioni competenti per le azioni pubbliche, in ambito nazionale ed internazionale, alle regioni e agli enti locali. ANPA – Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente- , ora APAT Associazione per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici Istituita con Legge 21.1.1994 n. 61 "Disposizioni urgenti sulla riorganizzazione dei controlli ambientali e istituzione dell’Agenzia nazionale per la protezione dell’ ambiente". Si propone : • • • attività tecnico-scientifiche di interesse nazionale in materia di protezione dell’ambiente attività di indirizzo e coordinamento tecnico nei confronti delle Agenzie regionali e delle Province autonome per la protezione dell’ambiente (ARPA), istituite con Legge 61/94, art. 03 attività di consulenza e supporto tecnico-scientifico al Ministero dell’Ambiente e, tramite convenzioni, ad altre Amministrazioni ed Enti pubblici Attività tecnico- scientifiche: • • • • • • • • promozione della ricerca di base e applicata sulle forme di tutela degli ecosistemi raccolta sistematica e diffusione dei dati sullo stato dell’ambiente (realizzazione del sistema informativo nazionale ambientale promozione di programmi di informazione e formazione in materia ambientale formulazione di proposte e pareri ad autorità amministrative centrali e periferiche cooperazione con organizzazioni internazionali, con l’Agenzia europea dell’ambiente e con EUROSTAT promozione della ricerca e diffusione di tecnologie ecocompatibili, di prodotti e sistemi a ridotto impatto ambientale (concessione del marchio CEE di qualità ecologica e attività di auditing ambientale) supporto agli organi preposti alla valutazione e prevenzione dei rischi industriali studi e attività di supporto alla valutazione di impatto ambientale B3 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia • controlli ambientali delle attività connesse all’uso pacifico dell’energia nucleare E’ presente capillarmente nelle Regioni con l’acronimo ARPA: Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. CONAI CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi – è il consorzio privato senza fini di lucro costituito dai produttori e utilizzatori di imballaggi con la finalità di perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio previsti dalla legislazione europea e recepiti in Italia attraverso il Decreto Ronchi. CONAI è l’organismo che il Decreto ha delegato per garantire il passaggio da un sistema di gestione basato sulla discarica a un sistema integrato di gestione basato sul recupero e sul riciclo dei rifiuti di imballaggio. CONAI è il più grande consorzio d’Europa con circa 1.400.000 aziende iscritte, chiara testimonianza di una massiccia adesione del mondo imprenditoriale agli obiettivi di recupero dei materiali riciclabili e al modello scelto per raggiungere questi obiettivi. COMIECO Comieco è il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica. La sua finalità è il riciclo e il recupero energetico degli imballaggi di origine cellulosica. I Soci di Comieco sono produttori, importatori e trasformatori di materiale e di imballaggi cellulosici. Possono aderire anche i recuperatori. Il Consorzio stipula con le Amministrazioni locali convenzioni per la raccolta differenziata, e gestisce volontariamente, d'intesa con CONAI, il sistema della raccolta e dell'avvio a riciclo di carta e cartone provenienti dalla raccolta comunale. UNIECO è un'impresa generale di costruzioni profondamente radicata sul territorio reggiano, con esperienza e vocazioni imprenditoriali che la proiettano su tutto il mercato nazionale. Si avvale di oltre 500 addetti e conta più di 300 Soci lavoratori. Unieco si dirama in 5 settori: costruzioni, immobiliare, ambiente, laterizi e ferroviario. III Unieco Ambiente Opera per la realizzazione di impianti di depurazione, trattamento rifiuti, bonifiche, discariche e gestisce servizi di smaltimento rifiuti per conto terzi. In modo diretto ha raggiunto nel 2001 circa 25 milioni di Euro di fatturato. A questa attività vanno aggiunte significative presenze in società di scopo in campo ambientale. Le società partecipate: B4 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia ASA - Azienda Servizi Ambientali S.p.a. E' una società a capitale misto pubblico privato che ha in proprietà e gestisce direttamente un impianto discarica per rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, non tossico nocivi non putrescibili, di Seconda categoria tipo "B Super". La discarica è destinata allo smaltimento delle scorie prodotte dall'incenerimento di RU ed allo smaltimento di altri rifiuti speciali, prodotti prevalentemente all'interno del territorio romagnolo. BARRICALLA S.p.a. E' una società che ha in proprietà e gestisce direttamente un impianto discarica di Seconda categoria tipo "C". L'attività della società consiste nello smaltimento in sicurezza, attraverso interramento controllato, di rifiuti solidi pericolosi, provenienti dal comparto industriale e produttivo e da attività di bonifica ambientale. MANDURIA AMBIENTE S.p.a. Costituita in data 10.07.2001 a rogito Notaio Aldo Gargano in Manduria ai sensi dell'art. 37-quinquies della legge 11.01.1994 n° 109, la società ha quale oggetto la progettazione, acquisizione delle aree, costruzione e gestione di una piattaforma e di una discarica controllata di 1° categoria in località "La Chianca" per lo smaltimento dei rifiuti urbani, dei rifiuti speciali assimilati agli urbani e dei fanghi residui da impianti di depurazione delle acque reflue civili. Dopo aver ottenuto, nel corso dei primi mesi dell'esercizio 2002 tutti i necessari nullaosta, la società ha iniziato nel mese di Maggio 2002 la costruzione del primo lotto della discarica, unitamente all'impianto di trattamento rifiuti. NUOVA GEOVIS S.p.a. Nuova Geovis spa è una società di Seabo spa di Bologna e Unieco s.c.r.l. di Reggio Emilia, imprese che si occupano, entrambe, di ambiente e corretta gestione del territorio. L'impianto polifunzionale di trattamento e smaltimento di rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi, sito in s. Agata Bolognese, è finalizzato alla stabilizzazione biologica di scarti organici, sia derivanti dai rifiuti solidi urbani tal quali che da rifiuti organici raccolti separatamente, nonché alla produzione di C.D.R. (combustibile derivato dai rifiuti) a norma del decreto del 5 febbraio 98, per le frazioni a più alto valore energetico. L'impianto di discarica è solo al servizio dell'impianto di trattamento, finalizzato cioè unicamente allo smaltimento dei rifiuti che residuano dall'impianto di trattamento medesimo. L'impianto di Ozzano dell'Emilia si occupa prevalentemente di compostare rifiuti lignocellulosici, scarti del verde urbano e da altre attività agricole, florovivaistiche e giardinaggio. Nell'impianto di Ozzano dell' Emilia Nuova Geovis sta realizzando moderne linee di B5 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia confezionamento e valorizzazione dei prodotti ottenuti nei due impianti di produzione. L'impianto di Nuova Geovis è inserito nel Piano Infraregionale di Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani e Speciali della Provincia di Bologna. Le potenzialità di trattamento degli impianti sono le seguenti: a. Rifiuti urbani indifferenziati e fanghi : 94.500 tons/anno di cui 90.000 sono di rifiuti urbani indifferenziati e 4.500 di fanghi biologici. b. Trattamento per C.D.R. : 50.000 ton/anno di sovvallo da preselezionare c. Rifiuti organici differenziati: 25.500 ton/anno comprensiva di rifiuti urbani raccolti in modo differenziato e di rifiuti speciali non pericolosi a base organica tra cui anche materiali lignocellulosici , per l'impianto di Sant'Agata Bolognese. L'ammendante compostato misto, prodotto dai rifiuti selezionati alla fonte , viene totalmente commercializzato a fini agricoli e florovivaistici, mentre il compost derivato da selezione meccanica dei rifiuti solidi urbani trova applicazione in ripristini ambientali e ricoprimenti di discariche. REFRI s.r.l Refri è l'azienda con cui il gruppo UNIECO è attivo nel settore del recupero e riciclaggio dei rifiuti, un settore in continua evoluzione che rappresenta l'unica soluzione possibile alla gestione dell'enorme quantità di rifiuti che la società produce. Refri, attraverso una rete di impianti opportunamente dislocati sul territorio nazionale, può far fronte in modo efficace alle richieste dei clienti. La tecnologia REFRI è nata nel Il sistema REFRI è composto dalle seguenti tre società: 1994 ad Isernia. TRED CARPI S.r.l. Tred Carpi srl è una Società mista costituita da AIMAG, azienda pubblica multiservizi dell'area nord - modenese e da REFRI, Società detentrice della tecnologia italiana per il trattamento dei frigoriferi dismessi. Essa nasce da una iniziativa del Consorzio Intercomunale Smaltimento Rifiuti (C.S.R.) di Carpi che, nell'ambito di un protocollo d'intesa Ministero Ambiente Ministro del Lavoro - ANCI - Cispel - Federambiente, ha avviato nel 1997 un progetto di L.S.U., imperniato su attività di "smaltimento ecologico" dei frigoriferi dismessi, poi proseguito come progetto L.P.U. e concluso nel 1999. Dal 1 gennaio 2000 è dunque pienamente operativa una vera e propria impresa industriale che impiega stabilmente, come dipendenti, tutti i lavoratori (per lo più donne) già impegnati nel progetto di Lavori di Pubblica Utilità e che ha sviluppato ed esteso la propria attività all'intera gamma dei Beni Durevoli Dismessi di cui all'art. 44 del Decreto Ronchi. Per la B6 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia TRED LIVORNO S.r.l. Livorno e la TRED SUD S.r.l. Sessano di Molise (IS) valgono gli stessi commenti di Tred Carpi. STA - Società Toscana Ambiente S.p.a. La società è stata costituita nel corso dell’esercizio 1999, con l’obiettivo di riunire e rendere omogenei all’interno della stessa azienda tutti gli investimenti fatti dai singoli Soci in Toscana nel settore ambientale. L’attività della società si svolge principalmente mediante: • partecipazione alla società mista C.S.A. SpA proprietaria di impianti discarica di 1° e 2° categoria • partecipazione alla Società Produrre Pulito SpA (piattaforma di stoccaggio di rifiuti speciali, tossico e nocivi e discarica per rifiuti speciali); • partecipazione alla Società Siena Ambiente SpA (gestione di discariche, impianti di depurazione e forno di incenerimento) mediante C.T.C. di Firenze; • partecipazione alla Società Valdisieve S.cons. a r.l. per la detenzione unitaria della partecipazione alla AER SpA (Azienda municipalizzata di Pontassieve); • gestione della discarica di 1° categoria in località “Il Bonello” - Pienza; • organizzazione del servizio di smaltimento dell’impianto discarica sito in “Podere Rota” - Terranuova Bracciolini. CSA - Centro Servizi Ambiente S.p.a. Compagine sociale: • • • Comune di Terranuova Bracciolini del 59% del capitale sociale; Comune di Loro Ciuffenna in misura dell'1% del capitale sociale; Ecosistema in misura del 40% del capitale sociale (a sua volta con un capitale sociale così composto: o La Castelnuovese S.c.r.l. in misura pari all'1%; o S.T.A. - Società Toscana Ambiente S.p.A. in misura pari al 99%, così composto: Unieco S.c.r.l. in misura pari al 37,5%; La Castelnuovese S.c.r.l in misura pari al 37,5%; Cooplat S.c.r.l. in misura pari al 10%; Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. in misura pari al 15%. "C.S.A. S.p.A." è stata costituita il 30/07/1997 a seguito della delibera del Comune di Terranuova Bracciolini n° 86 del 13/09/1996. La società è proprietaria e gestisce direttamente un impianto discarica di Prima e Seconda categoria tipo "B", in località di Terranuova Bracciolini - Località "Podere Rota". B7 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia SEI - Servizi Ecologici Integrati S.p.a. La società "S.E.I.. S.p.A." è stata costituita il 31/07/1997 a seguito di delibera del Comune di Castiglion Fibocchi. Nel corso del 1998, la società, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie all'esercizio dell'attività di smaltimento rifiuti, ha iniziato ad operare sul mercato dei rifiuti gestendo la discarica, sita in località "Il Pero". PRODURRE PULITO S.p.a. L'attività della società a capitale misto pubblico-privato, si articola su due aree distinte: • • il centro destinato allo stoccaggio temporaneo rifiuti e al trattamento di reflui liquidi sorge su un'area in diritto di superficie di durata pari a 50 anni, come da Atto di costituzione di diritto di superficie del 16/05/88; la discarica, sita il Loc. Palastreto - Sesto Fiorentino (FI), è destinata a ricevere rifiuti speciali e rifiuti assimilabili agli urbani ed è stata realizzata in una vecchia cava in località Palastreto (FI). SIENA AMBIENTE S.p.a. L'attività della società si concentra sul mercato ambientale con particolare riferimento a: • • gestione del servizio smaltimento e trattamento di rifiuti urbani e speciali mediante le discariche di Sinalunga, Castelnuovo Berardenga, Monteroni d'Arbia, Monticiano, Abbadia San Salvatore e Chianciano Terme, il forno di incenerimento e l'impianto di compostaggio; raccolta dei rifiuti urbani in 22 Comuni per circa 100.000 abitanti e raccolta differenziata di carta, vetro, pile, medicinali, cimiteriali, ospedalieri in Comuni della provincia di Siena, Arezzo, Grosseto. VISANO - Societa' trattamento reflui S. cons r.l. VISANO Società Trattamento Reflui s.cons. a r.l. è titolare di una concessione trentennale per la gestione del sistema di collettamento e trattamento dei reflui zootecnici (100.000 capi suini equivalenti) del comprensorio sud est della provincia di Brescia. L'impianto è sito in comune di Visano (BS); la rete di collettamento si estende attraverso i territorio del comune di Visano e di altri comuni limitrofi (Isorella, Calvisano, ecc.) con immissione dei reflui direttamente da 23 allevamenti mediante altrettante stazioni di sollevamento e numerosi altri mediante conferimento da autobotte. UNIPROJECT S.r.l. B8 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia La società gestisce in concessione l'impianto industriale di trattamento chimico-fisico (D9) e trattamento biologico (D8) di rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi, provenienti da attività produttive e di servizio. Gli impianti di depurazione hanno una portata autorizzata di oltre 400 mc giorno. UNIRECUPERI S.r.l. La maggiore attenzione rivolta dall'opinione pubblica ai problemi ambientali, unitamente all'introduzione di una normativa ispirata a criteri di riduzione del ruolo delle discariche e di incremento della quantità di rifiuti recuperati e avviati al riutilizzo, hanno contribuito allo sviluppo del mercato del recupero incentivando, soprattutto in questi due ultimi anni, la nascita di attività imprenditoriali la cui caratteristica prevalente consiste nel selezionare e valorizzare la frazione recuperabile presente nei rifiuti da raccolta differenziata e nei rifiuti speciali assimilabili agli urbani. L'esperienza di UNIRECUPERI, società controllata da UNIECO, si inserisce in questo contesto. UNIRECUPERI è proprietaria di una piattaforma di circa 7.000 mq (di cui 700 coperti) inserita nella zona Piccola Media Industria situata a circa 1 Km dall'uscita autostradale di Ferrara Nord. Tale piattaforma è autorizzata ad effettuare le attività di stoccaggio provvisorio, cernita e trattamento di 29.000 ton/anno di rifiuti speciali assimilabili prodotti da terzi. I rifiuti ritirati e trattati sono essenzialmente costituiti da miscele indifferenziate di scarti d'imballaggio, composte generalmente da carta, cartone, nylon, legno, gomma, imbottiture, tessuti, pannelli, metalli vari, ecc. I materiali recuperabili risultanti dalla selezione e cernita (carta, cartone, plastiche, legnami, metalli, ecc.) vengono poi conferiti agli impianti autorizzati per la loro "raffinazione" o per il loro definitivo recupero; vale a dire cartiere, fonderie e aziende produttrici di materie prime secondarie per l'industria delle materie plastiche o per l'industria del pannello di legno. Le tecnologie e le modalità gestionali adottate permettono ad UNIRECUPERI di offrire e i propri servizi a prezzi competitivi. Tali servizi, oltre a quelli già citati, comprendono anche il noleggio di container scarrabili, il trasporto e la consulenza in materia di gestione amministrativa dei rifiuti assimilabili. Ecosistema S.r.l La società "Ecosistema S.r.l." ha iniziato la propria attività sul mercato ambientale specializzandosi in opere di progettazione, realizzazione e gestione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti; in particolare gestendo, fino al 31.12.1998, in regime di concessione la discarica di 1° e 2° categoria nel Comune di Terranuova Bracciolini, la discarica di 1° categoria nel Comune di Castiglion Fibocchi e, dall'esercizio 1998, la discarica di Pienza. Dall'esercizio 1999, a seguito della costituzione delle due società miste a prevalente capitale pubblico locale, "C.S.A. S.p.A." con il Comune di Terranuova Bracciolini e "S.E.I. S.p.A." con il Comune di Castiglion Fibocchi, la società è entrata, mediante la collaborazione con gli enti pubblici in modo stabile nell'attività di gestione e B9 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia smaltimento di rifiuti. Nel corso del 1998, la società ha attivato e perfezionato il rapporto con la collegata "Centro Servizi Ambiente S.p.A." ai fini dello smaltimento nell'impianto discarica di seconda categoria Tipo B per rifiuti speciali, per conto della quale la società effettua servizi di smaltimento. Alla data odierna, la società Ecosistema mantiene, quali cardini dell'attività caratteristica, il rapporto con la collegata "Centro Servizi Ambiente S.p.A." ai fini dello smaltimento nell'impianto 2B "Podere Rota", per conto della quale la società effettua l'organizzazione del servizio di smaltimento, la progettazione, costruzione e gestione di impianti di smaltimento anche per conto terzi e la gestione della discarica di 1° categoria in Località "Il Bonello". IV Consorzio TECNOIMPRESE Consorzio di per associazioni e gruppi di imprese servizi e attività Tecnoimprese ha per oggetto la gestione di associazioni e i relativi servizi, in particolare: comunicazione e consulenza dedicate alle imprese di elettronica e Ict (Information Communication Technologies) internazionalizzazione per le PMI elettroniche e ambiente per i vendor di hardware informatico, tramite i programmi pluriennali gestiti a livello nazionale in accordo con Confederazioni, Uniocamere, Assessorati e Ministeri competenti. Nel settore dell'elettronica industriale Tecnoimprese è la principale realtà in Italia ad essere promotrice e riferimento operativo su progetti pianificati tra Enti, Associazioni e Imprese. Il Consorzio Tecnoimprese è attivo nel settore ambientale con importanti iniziative volte a risolvere le esigenze delle aziende che operano nel settore dell'Information Technology ed Elettronico. Tabella B-1 Elenco dei soci Tecnoimprese 3M ACAL ACTEL B10 ITALIA ITALIA GCI GEI GRAFOS EUROPE GROUP Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia ADECOM HITACHI ADELCO HYPERTAC ADELSY IDT ADES INFINEON TECHNOLOGIES ADIMPEX INTEL DIVISIONE CESSG ADREL INTERNATIONAL RECTIFIER ADREL ALFA ITALWEBER ADREL HELLIS ITT CANNON ADREL - LA TECNIKA DUE (TO) JAMPEL ADREL - TECNIKA DUE (MI) JST ITALIA ADREL - TECNIKA DUE (TV) KEVIN SCHURTER ADREL WELT KONTEK COMATEL ADVECO LARCET ALHOF M.E.C. ALTERA MALPASSI AMPHENOL MARELCOM ARCOTRONICS MATSUSHITA ARIZONA MICROCHIP MECTRONIC ARROW ITALY CLAITRON MELCHIONI ARROW ITALY INTESI MEMEC ITALIA - IMPACT ARROW ITALY - LASI ELETTRONICA MEMEC ITALIA - INSIGHT ARROW ITALY - SILVERSTAR CELDIS MEMEC ITALIA - UNIQUE ATMEL ITALIA MICROELIT AVX MICROTOUCH SYSTEMS B.C.E. MITSUBISHI BC COMPONENTS MOLEX BELCO MOS BERTON GIANBRUNO MOTOROLA BFI OPTILAS MURATA BOURNS NATIONAL CEFRA SEMICONDUCTOR CIMEE NL INDUSTRIES COMAPEL GROUP - BOLOGNA OMEGA FUSIBILI COMAPEL GROUP MILANO OMP DISTRIBUZIONE COMAREL OMRON COMELEC OPTELEK COMESTERO SISTEMI ORVEM COMTEC 80 PANASONIC INDUSTRIAL CONSORTIUM EUROPE CONSORTIUM ALTA PEIRS CONSORTIUM COGEDIS PHILIPS SEMICONDUCTORS CONSORTIUM - ELECTRONIC POINT POWER ONE CONSORTIUM ELTECO POWERBOX CONSORTIUM GIAMPER RAFI CONSORTIUM JOHNVOX REBOSIO CONSYSTEM REC COVEL REPCOM B11 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia CYPRESS RICHCO DAE WON EUROPA RS COMPONENTS DASA SACCHI ELETTRONICA DCD SDE DELTA CONTROL SYSTEMS SEI NORDSTAR AN AVNET DISTAR COMPANY DISTRELEC SGE SYSCOM DSPM SHARP EBV ELEKTRONIK SIRI ELETTRONICA ECC ABACUS SKYLAB ELCART SOCO ELCO SPECIAL IND ELCOMI STELVIO CHIAPPONI ELETTROMECCANICA ECC STMICROELECTRONICS ELMAX SUMIDA ELPACK TCE ELSAP TDK ELECTRONICS EUROPE EMCO TEAM EPCOS TECHNOLASA ELETTRONICA ESCO ITALIANA TECHNOPARTNER ESPRINET DIVISIONE COMPREL TEKNITRONICA ETRI TOSHIBA EURODIS TOTEM ELECTRO EUROTRONIKS TT ELECTRONICS FAIRCHILD SEMICONDUCTORS TTI ITALY FARNELL ITALIAN DIPARTIMENT TYCO ELECTRONICS - AMP FCI ITALIA ITALIA FITRE UMEC FITTINGS VARITRONIX FUJITSU VECTOR ELECTRONIC FUTURA VEMATRON FUTURE ELECTRONICS VICOR G.P. TECNO VISHAY VISTO WBC YAMAICHI ELECTRONICS IV.I Consorzio Certo e Qualificazione Eco&Tech IV.I.I Award Ecohitech Information Technologies & Ambiente Promosso da Consorzio Tecnoimprese su iniziativa delle Associazioni Asso.It ed Ecoqual'It (costituite dai maggiori produttori di apparecchiature di Information Technology) e sotto il patrocinio di vari Enti Pubblici, del Ministero dell'Ambiente e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L'Award è il riconoscimento alle imprese che si sono distinte per i prodotti, le attività B12 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia produttive e servizi realizzati nel rispetto dell'ambiente e con ridotto impiego di risorse naturali. IV.I.II Servizi Consulenziali I servizi professionali nel settore ambientale attualmente svolti dalla Divisione Consulting del Consorzio Tecnoimprese sono studiati per risolvere le esigenze delle aziende che operano nel settore dell'Information Technology ed Elettronico. Il Consorzio Certo (Consorzio Nazionale Eco Trattamento Rifiuto Tecnologico) è stato costituito il 13 Giugno 2002 tra imprese che operano nel recupero, trattamento, smaltimento e servizi del fine vita dei prodotti tecnologici, qualificate ECO&TECH. I principi operativi del Consorzio (estratto dallo Statuto) "Il Consorzio ha per oggetto l'espletamento di attività e servizi a favore dell'ambiente, degli utenti e delle imprese produttrici, importatrici e distributrici di apparecchiature elettroniche, elettrotecniche, energetiche e più in generale hi-tech. Tra le attività del Consorzio, risultano prioritarie: l'analisi e gli interventi richiesti dai prodotti Hi-tech a fine vita l'elaborazione, l'attivazione e il coordinamento di piani di raccolta e recupero di beni a fine vita in accordo con le autorità competenti l'applicazione delle Leggi nazionali e delle Direttive UE in merito alla promozione ed allo sviluppo di tecnologie pulite, all'immissione sul mercato di prodotti ecocompatibili, allo sviluppo di tecnologie appropriate per l'eliminazione delle sostanze pericolose contenute nei rifiuti Hi-tech, al recupero dei rifiuti mediante riciclo, reimpiego e riutilizzo". Obiettivo del Consorzio è dare certezza al mercato (produttori, operatori, utenti pubblici e privati) sui criteri attuativi conformi alle normative ed ai parametri nazionali e comunitari, con lo scopo di: identificare e selezionare operatori sul territorio nazionale garantire la qualità del Consorzio e degli operatori con un processo continuo di monitoraggio, informazione e formazione degli associati definire un listino prezzi di riferimento nazionale coerente con la qualità degli interventi necessari promuovere la comunicazione sui servizi offerti dal Consorzio e dai suoi associati; valorizzare l'impegno e la correttezza degli associati e le garanzie del pieno rispetto delle leggi vigenti partecipare, come Consorzio, a gare nazionali private e pubbliche rappresentare e tutelare le aziende associate e il mercato in base alle modalità operative concordate, anche a livello legislativo e giudiziale. IV.I.III Qualificazione ECO&TECH Ripetiamo (prima era stato fatto nel capitolo sulla Legislazione) la importante descrizione di questa qualificazione, che sta cercando di unire aziende che operano B13 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia nel settore BDD e che sta riuscendo a saldare coscienze ed impegni per uno sviluppo sostenibile. Questo documento interessa gli operatori che desiderino qualificarsi per gestire il fine vita hi-tech. Contiene le motivazioni di tipo ambientale e di mercato, i passi per qualificarsi e lo stato dell'arte sull'argomento. La qualificazione avviene sotto il marchio ECO&TECH e con essa gli Operatori qualificati possono entrare a far parte del Consorzio CERTO (Consorzio Nazionale Eco-Trattamento Rifiuto Tecnologico). A seguito della richiesta di moltiGestori fine vita, Utenti, Vendor e Produttori di apparecchiature elettroniche ed informatiche, (questi ultimi associati in ASSOIT ed ECOQUALIT), si è deciso, all'inizio del 2000, di lanciare un processo di: Censimento delle aziende operanti nella raccolta, conferimento, trattamento, recupero e smaltimento delle apparecchiature informatiche a fine vita sul territorio nazionale. Qualificazione delle aziende stesse, secondo una procedura che rispecchi un criterio oggettivo di ottimale differenziazione delle diverse fasi del ciclo di smaltimento delle apparecchiature, intese come rifiuti tecnologici, nonché di corretto espletamento delle fasi medesime intese come servizi suddivisibili in otto classi di servizi: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. B14 Analisi/Classificazione bene/rifiuto Ritiro, trasporto e conferimento Stoccaggio Pretrattamento: smontaggio e cernita Riciclo e reimpiego Trattamento e separazione per recupero materie prime e seconde Smaltimento finale materie irrecuperabili Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica Il Processo di Qualificazione, suddiviso in due Parti, prevede una Parte I Regolamento, appositamente creato allo scopo, tramite cui vengono verificati in azienda gli aspetti organizzativi, gestionali, economici, strutturali e di risorse umane con cui correttamente può essere eseguita l'attività di raccolta, stoccaggio, conferimento, trattamento, recupero e smaltimento di apparecchiature informatiche a fine vita. Detto Regolamento fa poi riferimento a sua volta ad una specifica Parte II - Norma, denominata EEWM-QM/2000 (Electric and Electronic Waste Management - Quality Mark / 2000), anch'essa creata allo scopo, nella quale sono stati raccolti ed integrati tutti gli attuali requisiti tecnici e gestionali dettati dalla UE, dall'ANPA, dall'AIPA, etc. che una azienda deve possedere per espletare correttamente l'attività di cui sopra nel settore della ICT. Il Regolamento e la Norma sono il risultato di mesi-lavoro di un Gruppo di esperti delle categorie coinvolte a partire dagli inizi del 2000. La Norma è stata anche sottoposta all'UNI e poi al CEI mediante l'istituzione di una apposita Commissione di Lavoro, coordinata dal Consorzio ECOQUAL'IT, per poterla far ufficializzare come standard di settore, non esistendo altro riferimento normativo per i requisiti tecnico-gestionali sui rifiuti tecnologici nel cosiddetto "grigio" (i Quaderni dell'ANPA, le disposizioni dell'AIPA, le indicazioni nelle Direttive ed i suggerimenti delle Associazioni di categoria sono sempre stati troppo settoriali e/o tecnici e poco esaustivi per gli aspetti Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia organizzativi, gestionali e comportamentali). La Norma EEWM - QM/2000, revisionata dalla suddetta Commissione, è stata sintetizzata poi sotto forma di Linee Guida, dal titolo: "Gestione del fine vita delle apparecchiature elettriche ed elettroniche provenienti da attività di lavoro - Linee Guida CEI 308 - 2". La Linea Guida CEI è disponibile dal giugno2002 ed è l'unica attualmente nel settore ET/ICT. La norma EEWM - QM / 2000 resta comunque in forma 9. integrale come Parte II del Processo d Qualificazione ed in essa si fa specificatamente riferimento alle Linee Guida CEI 308-2. Queste ultime raccolgono per la prima volta, in modo integrato, la terminologia e tutte le informazioni tecniche, giuridiche ed organizzative, di carattere operativo, (ovvero con gli opportuni rimandi per i dettagli) in materia di gestione del fine vita delle apparecchiature elettroniche/informatiche a beneficio di produttori, catene di distribuzione, operatori dei rifiuti, Enti Pubblici ed utenti non domestici IV.I.IV Passi per qualificarsi Il Processo di Qualificazione, per la cui attuazione in azienda l'impegno economico risulta contenuto ed il tempo occorrente di poco superiore ad un mese-lavoro, prevede un audit aziendale, svolto da un Verificatore professionista che ispeziona e confronta le varie attività di lavoro dell'impresa richiedente al fine di accertarne la conformità almeno alle suddette Linee Guida, nonché una sorveglianza periodica, al fine di garantire all'utenza il mantenimento dei requisiti richiesti alle aziende nel tempo. L'elenco delle aziende qualificate viene poi sistematicamente inviato almeno ai Produttori, agli Enti Locali ed agli Organismi Pubblici, alle catene di distribuzione ed alle Associazioni di Utenti dell'area business; viene altresì pubblicato sulle principali testate editoriali del settore "gestione fine vita apparecchiature" e viene periodicamente promosso in occasione di fiere, convegni, seminari, etc... La Qualificazione, rilasciata da un apposito Comitato di Qualificazione (CdQ) composto da nove membri (almeno cinque) rappresentanti dei settori coinvolti ma al di sopra delle parti (in carica per cinque anni), deve essere intesa, dalle Aziende operanti nel settore dei rifiuti tecnologici, come una specifica "attestazione di mestiere" (del tutto autonoma da eventuali preesistenti certificazioni aziendali del tipo ISO 9000 e/o ISO 14000), cioè come un distintivo di garanzia con cui farsi conoscere in maniera commercialmente più incisiva sul mercato e, dalle Aziende utenti, come riferimento selettivo per valutare le modalità comportamentali (livelli di tariffazione, qualità delle prestazioni, etc.) nel momento comune del fine vita, in cui vendor e operatore gestione rifiuti "vivono" in contemporanea interessi convergenti sul prodotto (apparecchiatura) detenuto come rifiuto dall'utente. La Qualificazione viene ratificata dal CdQ solo dopo che il Verificatore, che presenta di volta in volta l'Azienda richiedente al CdQ medesimo, ha valutato positivamente la conformità ai requisiti ( obbligatori ) imposti dal Regolamento del Processo in questione. B15 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia IV.I.V Stato dell'arte Il Processo è stato avviato in Lombardia, ma si sta estendendo a livello nazionale alle altre Regioni Italiane (Lazio, Puglia, Veneto, Piemonte, EmiliaRomagna, etc.) ed in altri settori (telefonia,strumentazione,etc.). Fino ad ora si sono volontariamente sottoposte al suddetto processo di Qualificazione diciannove Aziende operanti nella gestione del fine vita di apparecchiature della ICT (Information Communication Technology) e della ET (Electronic Technology). Molte delle Aziende qualificate si sono raggruppate ed hanno poi dato vita al Consorzio CERTO (Consorzio Nazionale Eco-trattamento Rifiuto Tecnologico), aperto a chiunque abbia i requisiti, il cui fine è quello di uniformare e divulgare verso l'utenza uno "standard comportamentale" degli Operatori gestione del fine vita, basato prioritariamente sulla garanzia qualitativa di ogni tipo di prestazione (servizi) espletata da questi ultimi, garanzia offerta dal Processo di Qualificazione di cui sopra, tramite il quale chi vuole aderire al Consorzio deve obbligatoriamente passare. Ciò distingue sul mercato gli Operatori di CERTO e dà chiarezza alla committenza per le proprie decisioni commerciali in merito ai rifiuti. Attualmente i Consorziati a CERTO sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, con prevalenza al centro-nord, ma con buone prospettive di maggiore espansione anche al sud e nelle isole principali, viste le verifiche in atto (non ancora concluse) presso Operatori gestione fine vita dell'area meridionale. Il Consorzio è aperto a tutte le imprese qualificate che svolgono una o più delle attività di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento di beni tecnologici a fine vita. Per poter entrare a far parte del Consorzio Certo, le aziende devono essere dotate di alcuni requisiti fondamentali. E' indispensabile che l'impresa sia stata qualificata, ossia che abbia superato un processo di analisi e verifica finalizzato ad accertare la corretta esecuzione delle attività (servizi di fine vita) dalla medesima dichiarati ed espletati. Il processo di qualificazione è proprio l’Eco&Tech ed è stato promosso dal Consorzio Tecnoimprese su iniziativa delle Associazioni Asso.it ed Ecoqual’It, con il patrocinio di diverse Istituzioni, dal Ministero dell'Ambiente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e con il coinvolgimento di diversi Enti di settore. V Asso.it Associazione Nazionale Fornitori Apparecchiature Information Technology Asso.IT esprime oggi l'evoluzione di Assoprint, associazione che dal 1991 raggruppa a livello nazionale i maggiori vendor (produttori e fornitori) di periferiche, sistemi di stampa e data processing. B16 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia La sua attività è rivolta a informare e formare tutti coloro che fornendo informatica, partecipano allo sviluppo tecnologico del Paese. Consapevole che è nell'esperienza di tutti il primo passo per il successo di ognuno. Tabella B-1 Elenco dei produttori e fornitori aderenti ad Asso.it ADI ITALIA LASERCOM ADOBE SYSTEMS ITALIA LEXMARK INTERNATIONAL AMERICAN DATALINE LG ELECTRONICS ITALIA AVERY DENNISON OFFICE MACCHINGRAF PRODUCTS ITALIA MINOLTA ITALIA AVNET APPLIED MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE COMPUTING MULTITECNIC BOWE SYSTEC MWCR DIV. OLYTALIA BROTHER OFFICE NEC ITALIA EQUIPMENT NETFLOW BURGO DISTRIBUZIONE NEW OFFICE C/O CPM (GROUP 1 NPO SISTEMI SOFTWARE ITALY) NRG ITALIA CANON ITALIA OKI SYSTEMS ITALIA COMPUPRINT-FINMEK OLIVETTI TECNOST CPF PHILIPS DAEWOO ELECTRONICS PITNEY BOWES ITALIA ITALIA RICOH ITALIA DANKA ITALIA RIGOLI FIME DGV RISOGRAPH ITALIA DHI HYUNDAI SADI EFI ELECTRONICS FOR SAMSUNG ELECTRONICS ITALIA SCITEX IMAGING ITALIA EPSON ITALIA SHARP ITALIA FORGRAF SHAZAM INFORMATION FUJITSU ITALIA TECHNOLOGIES HEWLETT PACKARD SONY ITALIA ITALIANA STIELOW ITALIANA HITACHI EUROPE TALLY HT HIGH TECHNOLOGIES TELEKOM ASSIST EUROPE (FACIT) IBM ITALIA TOSHIBA TEC ID&CM TRASMA IFIN SISTEMI VIEWSONIC EUROPE ITALIA IMATION NATIONAL SEMICONDUCTOR INDIGO ITALIA WAITEC ISIS PAPYRUS (APA) XEROX KONICA BUSINESS MACHINES ITALIA KYOCERA MITA ITALIA LANIER ITALIA B17 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia VI Ecoqual'It Ecoqual'It è il Consorzio volontario nazionale per la tutela della qualità in tutte le fasi di produzione, uso, raccolta e smaltimento dei materiali di consumo e degli accessori per le apparecchiature informatiche e per l'ufficio. Ecoqual'It, che fa parte di Federinformatica (Federazione aderente a Confcommercio), nasce il 5 maggio 1994 per iniziativa di alcuni tra i maggiori produttori e rivenditori di Information Technology. Ecoqual'It si occupa principalmente delle problematiche connesse al rapporto tra ambiente ed Information & Communication Technology (I&CT). Le Attività e le Iniziative Ecoqual'It ha promosso e gestito, dal 1996 al 1998, il programma comunitario ambientale Life denominato ITER (Information Technology Environment Recovery) per la raccolta, il recupero e lo smaltimento delle cartucce toner esauste. Ecoqual'It partecipa al Gruppo di lavoro europeo WEEE (Waste Electric and Electronic Equipments) ed ha partecipato attivamente ai lavori per la realizzazione dell'Accordo Volontario di Programma sui beni durevoli (articolo 44 del "Decreto Ronchi"). Ha concordato, con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e con il Ministero delle Attività Produttive, l'Accordo Volontario di Programma per la raccolta, a mezzo Poste Italiane, di cartucce esauste toner, ink jet e bubble jet degli utenti SOHO (Small Office Home Office). Inoltre: • • • collabora con Istituzioni e Ministeri al fine di sviluppare accordi di programma per un recupero eco-efficiente di beni durevoli del comparto I&CT promuove ed organizza l'AWARD ECOHITECH (nel 2001, alla quarta edizione) assegnato ad imprese che si distinguono per il loro impegno nella produzione e gestione del ciclo di vita dei beni realizza il VADEMECUM HI-TECH & AMBIENTE, pubblicazione annuale di particolare rilievo per promuovere il concetto dell'eco-efficienza, il nuovo modello di management adottato dalle aziende più competitive, più innovative e più responsabili nei confronti dell'ambiente. Tabella B-3 Soci Ecoqual’It BROTHER OFFICE EQUIPMENT CANON ITALIA DANKA ITALIA EPSON ITALIA ERICSSON TELECOMUNICAZIONI COMPUPRINT-FINMEK B18 LG ELECTRONICS MINOLTA NRG OKI SYSTEMS OLIVETTI RICOH SHARP ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA TECNOST ITALIA ITALIA Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia FUJITSU ITALIA HEWLETT PACKARD ITALIANA KONICA BUSINESS MACHINES ITALIA KYOCERA MITA ITALIA LANIER ITALIA LEXMARK INTERNATIONAL TALLY TOSHIBA XEROX TEC VII Borsa telematica del recupero la Borsa del Recupero è un servizio che le Camere di Commercio italiane mettono a disposizione delle aziende al fine di favorire la crescita del mercato del recupero, con l'obiettivo di promuovere l’incontro della domanda e dell’offerta di materiali recuperabili e di attività e operazioni di gestione dei rifiuti, di recupero, smaltimento in conformità alla normativa vigente. Sono scambiati all’interno della Borsa Telematica del recupero: • rifiuti definiti dal codice CER • rifiuti recuperabili come previsti dal DM 5/2/98 • materie, prodotti e materie prime seconde derivanti da processi di recupero e riciclaggio • beni a fine vita Sono oggetto di negoziazione all'interno della BTR i seguenti servizi: Recupero • smaltimento • trattamento • trasporto VIII Associazioni Associazione Nazionale fornitori elettronica Assodel è il riferimento istituzionale della Distribuzione Elettronica e, più in generale, di quanto è Electronics Trade. La sua attività è rivolta ad informare e formare tutti coloro che fornendo elettronica partecipano allo sviluppo tecnologico del Paese. Consapevole, come associazione, che è nell'esperienza di tutti il primo passo per il successo di ognuno. Associazione Italiana progettazione elettronica Assipe si rivolge a tutti coloro che, come impresa o a titolo personale, esercitano un'attività di progettazione e d'innovazione tecnologica nel settore elettronico. Obiettivo primario dell'Associazione è lo sviluppo e l'incentivazione delle attività di progettazione elettronica rivolte all'industria italiana. L'Associazione si pone quale B19 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia punto d'incontro tra mondo accademico e le imprese per lo sviluppo delle capacità progettuali e l'incremento della produttività delle aziende elettroniche italiane. IX Altre aziende Chimet Chimet è la maggiore azienda in Italia sia nel recupero e nell’affinazione di metalli preziosidi metalli preziosi, che nei prodotti di chimica fine a base di oro, argento, platino, palladio, rodio, rutenio ed iridio. I suoi stabilimenti si trovano ad Arezzo, nel distretto industriale orafo ed argentiero tra i più importanti del mondo. La Chimet ha messo a punto i migliori processi produttivi per trattare, recuperare e smaltire i residui e gli scarti delle lavorazioni industriali contenenti metalli preziosi. Vallone Vallone è stata costituita nel 1984 e da allora opera nel settore del trattamento teso al recupero di rifiuti. Vallone è una struttura integrata in grado di offrire una soluzione completa per lo smaltimento di tutte le apparecchiature elettroniche dismesse, dal ritiro su chiamata all'espletamento di tutte le incombenze amministrative; è stata la prima azienda in Italia ad inviare il tubo catodico all'effettivo recupero. Con la propria struttura tecnica, offre un valido supporto di consulenza e progettazione. Le strutture della Vallone si trovano ad Anagni (FR) e Canino (VT). IX.I Aziende menzionate dal Vademecum HI-TECH & AMBIENTE 20021. Arcc – Mirec E’ un’azienda di recente costituzione, nata per rispondere alla crescente richiesta di come gestire le apparecchiature elettriche ed elettroniche obsolete (Direttiva WEEE). L’azienda fa capo al gruppo Mirec, leader nel settore del riciclaggio elettronico e presente in 9 paesi Europei, con 50 anni di esperienza in una vasta gamma di servizi (consulenza, recupero, ricondizionamento, riciclaggio). I processi sono progettati ed implementati da specialisti, avendo come obiettivo l’alta percentuale di riciclo e la resa ottimale dei materiali ottenuti. E’ in grado, inoltre, di seguire il remarketing di sistemi o prodotti obsoleti. 1 Consorzio Ecoqual’It, Vademecum HI-TECH & AMBIENTE 2002, 2002. B20 Pretrattament o: smontaggio e cernita Riciclo reimpiego Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° Smaltimento finale materie irrecuperabili Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X e Stoccaggio PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] Ritiro, trasporto e conferimento Azienda MIREC Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia → 10.000 C.A. Demolizioni snc X X X X X X X X X X X X X X X Riciclo reimpiego Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica X X X X X X Smaltimento finale materie irrecuperabili Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° Pretrattament o: smontaggio e cernita X X X X X X e Stoccaggio PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Ritiro, trasporto e conferimento Azienda CA Demolizioni Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto C.A. è un’impresa dinamica che ha consolidato sul campo un’esperienza di oltre vent’anni di attività e gode di un know how per gestire un processo produttivo di recupero quasi totale. X B21 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] X X X X X X X X X X X X X X → 3.000 Chibo srl B22 Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X e X X X X X X Smaltimento finale materie irrecuperabili Riciclo reimpiego X X X X X X Pretrattament o: smontaggio e cernita X X X X X X Stoccaggio X X X X X X Ritiro, trasporto e conferimento PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Azienda Chibo Ambiente Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica Chibo Group è broker di computer usati e rigenerati; da oltre vent’anni opera nel campo dell’IT e sposa l’impegno ambientale. La società svolge un servizio di raccolta e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non, come PC, stampanti, monitor, fax ed elettrodomestici. La sfida imprenditoriale di Chibo ambiente è partita nel 2000, tramite una rete di franchisee “Chibo Ambiente Point”, per operare sul territorio Nazionale. Gode anche delle certificazioni Iso 9003 e ECO&TECH. X X X X X X X → 60.000 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia Citiraya Italia Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Riciclo reimpiego Smaltimento finale materie irrecuperabili X X X X X X X X X X X X X X X X X e X X X X X X X X X X X X X X X X X Stoccaggio Ritiro, trasporto e conferimento PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Azienda Citiraya Electronic Recycling Specialist Pretrattament o: smontaggio e cernita Citiraya Italia è una società specializzata nel riciclaggio di materiale elettronico e provvede alla completa distruzione e riciclaggio dei rifiuti senza rivendere nessuna parte o componente. Con avanzati processi chimico - fisici si produce una percentuale di materia destinata alla discarica equivalente a meno del 5% dei volumi dei materiali immessi nel processo. Si distingue per il recupero dei metalli preziosi. Con sede centrale a Singapore, opera in Italia dal 2001, in particolar modo per lo smaltimento del materiale obsoleto, scraps di produzione, apparecchiature elettroniche a fine vita, e quanto altro caratterizza il problema dello smaltimento del waste elettronico. → 50.000 (da notare che le attività segnate fanno riferimento all’inizio attività in Italia, cioè da poco più di un anno, mentre il commento fa riferimento alle attività dell’azienda nel mondo) EMS Electronic Metal Scraping srl EMS è una società di trattamento e distinzione di apparecchiature elettroniche obsolete, servizi, trasporti e smaltimento rifiuti pericolosi e non. Propone soluzioni varie che vanno dallo studio di fattibilità di Riverse Logistic al recupero di materiale obsoleto. B23 Smaltimento finale materie irrecuperabili Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X e Riciclo reimpiego X Pretrattament o: smontaggio e cernita X X X X Stoccaggio X Ritiro, trasporto e conferimento PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Azienda EMS srl Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia X X X X X X → 1.500 Eredi Papini Osvaldo snc B24 Smaltimento finale materie irrecuperabili X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Riciclo reimpiego X X X X X X X X Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° X X X X X X X e X X X X Pretrattament o: smontaggio e cernita X Stoccaggio PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali Ritiro, trasporto e conferimento Azienda Eredi Papini Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Nel 1996 l’azienda è stata autorizzata dalla Regione Lombardia allo stoccaggio e alla cernita dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. L’impianto può ritirare una gamma diversificata di materiali provenienti da insediamenti produttivi, attività commerciali artigianali e da raccolte differenziate. Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] X X X X X X X X X X X → 30.000 ESO Ecological Services Outsourcing PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II X X X X X X X X X X X X X X X X X Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica Smaltimento finale materie irrecuperabili Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° e Riciclo reimpiego Pretrattament o: smontaggio e cernita Stoccaggio Ritiro, trasporto e conferimento Azienda ESO Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Assicura il trattamento di tutti i rifiuti industriali e da ufficio. ESO garantisce il recupero e il riciclaggio dei materiali raccolti , evitando di ricorrere alla discarica e realizzando significative economie di materie prime , energia e riduzione dell’impatto ambientale. ESO Industry provvede alla raccolta, alla messa in sicurezza e al trattamento di rifiuti industriali. Solo una minima parte dei dei rifiuti consumabili da ufficio che vengono ritirati finiscono la loro vita negli impianti di combustione autorizzati con recupero di energia. Le lampade al neon, ritirate appositamente da “ESO BOX” che ne assicura l’integrità, vengono trattate per il recupero dei gas, vengono trattate per il recupero dei gas di mercurio, reimpiegati nelle nuove lampade, del metallo e del vetro. Anche la carta e gli archivi vengono mandati al riciclo. Computer vecchi, periferiche, telefonini e apparecchiature varie vengono recuperati al 90%. X X X X X X X X X X X X X X X X X B25 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] X → Relight srl X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X e X X X X X X X X Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica Smaltimento finale materie irrecuperabili Riciclo reimpiego X X X X X Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° Pretrattament o: smontaggio e cernita X X X X X Stoccaggio PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] Ritiro, trasporto e conferimento Azienda Relight Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Gestisce un impianto per il recupero di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Partner di Relight dal 1997 è Philips Lighting Italia. Partecipa al Consorzio “Eback”, grazie al quale è in costante contatto con le realtà Europee nel campo del recupero di materiale informatico. X X → 1.500 Sapi srl PC/CPU/Tastiere/Mouse B26 Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica Smaltimento finale materie irrecuperabili Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° e Riciclo reimpiego Pretrattament o: smontaggio e cernita Stoccaggio Ritiro, trasporto e conferimento Azienda Sapi Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Sapi ha cominciato la sua attività alla fine del 1993, rigenerando nastri per le allora usuali stampanti ad aghi. Poi, nel 1994, è nata anche l’attività di rigenerazione delle cartucce per stampanti laser. Sapi è il primo produttore di cartucce compatibili in Italia. Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X → 200 Scrap srl X X X X X X X X X X X X X X X X X e X X X X X X Stoccaggio X X X X X X Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° X X X X X X X X X X Smaltimento finale materie irrecuperabili Riciclo reimpiego X X X X Ritiro, trasporto e conferimento PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Azienda SCRAP Pretrattament o: smontaggio e cernita La Scrap è un’azienda che si propone di gestire, con un forte impegno ecologico, il fine vita dei prodotti tecnologici quali computer, monitor, stampanti, telefoni fissi e mobili, centralini telefonici etc.. Ha la capacità di recuperare e riciclare un’elevata percentuale di componenti e materie prime e seconde, che nel caso dei PC arriva al 90% del loro peso, destinando quindi allo smaltimento vero e proprio solo una parte minima dei prodotti. Per la realizzazione delle operazioni di raccolta e lavorazione (riverse manufacturing),la Scrap ha costituito una join venture operativa con la ben nota ditta logistica Sioli & Fontana, che è specializzata nel movimento e stoccaggio di beni Hi-Tech ed è attiva da circa un decennio in quello dei rifiuti collegati. X X X X X B27 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X → 300 Siat srl Sirmet srl B28 Smaltimento finale materie irrecuperabili X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X e Riciclo reimpiego X X X X X X X Stoccaggio X X X X X X X Ritiro, trasporto e conferimento PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Azienda Siat Società Italiana Ambiente e Territorio Pretrattament o: smontaggio e cernita Nel 1989 l’azienda ha ottenuto il primo provvedimento di autorizzazione regionale a “smaltire tramite recupero indiretto” apparecchiature elettroniche e loro accessori. Da allora il suo impianto si è evoluto tecnologicamente. Oggi il gruppo Siat, arricchito organicamente dalle consociate ES Logistica, Siat Brescia e Siat Bergamo, ha raggiunto una certa posizione nel settore specifico del recupero e smaltimento delle apparecchiature. Ha ottenuto la certificazione Iso 9001 e Iso 14001; è in corso la convalidazione Emas. → 3.000 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° Smaltimento finale materie irrecuperabili X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica Riciclo reimpiego X X e Pretrattament o: smontaggio e cernita X Stoccaggio PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] Ritiro, trasporto e conferimento Azienda SIRMET Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Sirmet, Società Italiana Recupero Materiali Elettro-Telefonici, opera nel settore del riciclaggio di rifiuti elettronici. La sua gestione consente che il materiale dismesso non diventi immediatamente rifiuto, ma una “risorsa” riciclabile. I rifiuti Hi-Tech sono, per l’azienda, un bene da valorizzare nel rispetto per l’ambiente. La società è specializzata nello smontaggio, trasporto, stoccaggio provvisorio, demolizione, cernita, riduzione volumetrica e recupero di: centrali telefoniche, ponti radio, centri elaborazione dati, sale energia, apparati e parti di apparati elettronici, schede elettroniche, PC e componenti elettronici obsoleti. Tutte le apparecchiature vengono smontate e i materiali risultanti avviati al recupero. X X X X X X X → 1.000 TME srl Smaltimento finale materie irrecuperabili X X X X X X Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° X X X e Pretrattament o: smontaggio e cernita X X X Riciclo reimpiego Stoccaggio PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Ritiro, trasporto e conferimento Azienda TME Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Si occupa dello smaltimento dei rifiuti elettronici, operando direttamente sulla selezione dei materiali recuperabili per un corretto sviluppo ecologico. B29 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X → 600 Tred Carpi B30 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Riciclo reimpiego Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica X X X X X X X X X X X Smaltimento finale materie irrecuperabili Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° Pretrattament o: smontaggio e cernita X X X X X X X X X X X e Stoccaggio PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Ritiro, trasporto e conferimento Azienda TRED CARPI Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Della Tred si è parlato ampiamente, ma vediamo le tabelle per Carpi e Sessano del Molise. Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] → 2.000 Tred Sud X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Riciclo reimpiego Vendita usato revisionato o per assistenza tecnica X X X X X X X X X X X Smaltimento finale materie irrecuperabili Trattamento e separazione per recupero materie 1° e 2° Pretrattament o: smontaggio e cernita X X X X X X X X X X X e Stoccaggio PC/CPU/Tastiere/Mouse Monitor e Display Stampanti/Copiatrici/Fax/Scanner Altre Periferiche – Add In – Add on Schede elettroniche Alimentatori Cartucce/Toner Cartucce Ink Jet Nastri inchiostrati Floppy/CD/Nastri magnetici Pellicole e carte Inchiostri di stampa Batterie Registratori di cassa Telefonia fissa e centralini Telefonia mobile ed accessori Apparecchi multimediali TV, Hi-Fi, videoregistratori, telecamere Strumentazioni medicali Motori elettrici, Cavi, Interruttori Linee ed apparecchi di processo Altro….. Convenzioni con altre società Nord Centro Sud Iso 9000:2000 Iso 14000 Qualificazione Emas II Qualificazione ECO&TECH Capacità autorizzata trattamento / anno [t/anno] Ritiro, trasporto e conferimento Azienda TRED SUD Analisi/Classi ficazione del bene/rifiuto Oltre alle attività di recupero e trattamento specifiche della Tred, Tred Sud è stata riconosciuta come piattaforma autorizzata per la raccolta e recupero di imballaggi in plastica, legno e carta dai maggiori consorzi di filiera : COREPLA (plastica), RILEGNO (legno), COMIECO (imballaggi di carta, cartone). Inoltre, ha attivato il servizio per i toner, la carta, le lampade al neon. X X → 1.000 Sono attive altre aziende altrettanto efficienti ed importanti; naturalmente ci si è basati sulle fonti disponibili e, forse, non tutte le aziende sono state allo stesso modo evidenziate, così come alcune aziende, molto probabilmente, non saranno state menzionate. Per questo ci si scusa con le società non riportate in questo lavoro e si sottolinea la totale buona fede con cui si sono raccolti i dati. Citiamo altri impianti ed altre informazioni utili sia per gli addetti ai lavori, sia per gli utenti attuali e potenziali. B31 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia IX.II Aziende menzionate da Fise e da FederAmbiente FISE Assoambiente - Impianti per il trattamento dei BDD (1) Tipologia di beni trattati IMPIANTO LOCALITA’ Frigoriferi/Congelat Televisori ori/Surgelatori Monitor – Computer Lavastoviglie Lavatrici Condizio natori X Ciclo Pre bonifica( completo 2) BOZ CARTA S. Vito al Tagliamento (PN) DTV Pomezia (RM) ECOEL Cornedo Vicentino (VI) (3) X X X ECOSYST Pomezia EM (RM) X X X X X X X X X FALCK AMBIEN TE Sesto S. Giovanni (MI) FERMET AL SUD Francavilla Fontana (BR) X MF Vinchiaturo (CB) X ORIM Macerata X X X X X RESAPEL Castelfranco X di Sotto (PI) RESIT Caserta X RETTON DINI Angiari (VR) X SIRA Fossò (VE) X SPORT.I Arzano (NA) NN (4) X X X X X X X X X X X X X X X X X X X (1) Sono esclusi quanti svolgono raccolta e stoccaggio. (2) I soggetti che svolgono attività di pre bonifica, associati e non, devono assicurare contrattualmente il successivo conferimento delle parti contenenti CFC agli impianti autorizzati al trattamento finale. (3) Per la potenzialità degli impianti di trattamento frigoriferi, v. tabella "Rapporto 2000". (4) Impianto mobile. B32 Allegato B Enti e aziende che trattano attualmente l’Hi-Tec in Italia FEDERAMBIENTE - Impianti per il trattamento dei BDD IMPIA LOCAL ITA' NTI Frigoriferi congelatori Televisor Computer i Monitors Lavastov Condizi Lavatrici onatori iglie Ciclo Pre trattame comple to nto AMIAT TBD S.r.l IDEAL SERVI CE Scarl AMAGE ST S.p.A. TRED Carpi S.r.l. AMSA 2 S.r.l CSA Spolet o ECOPO LIS 2000 S.r.l. Consor zio SA 2 Messin ambie nte S.p.A Eurode molizio ni S.r.l. C.I.R.S .U. S.Maur (TO) o T.se X X X X X X S.Giorgi (UD) o di Nogaro X X X X X X Roma X X X X (RM) Fossoli (MO) di Carpi Milano X (MI) X Spoleto (PG) X Crispian (TA) o X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X (SA) X (ME) X (OR) Oristan o Roseto (TE) degli Abruzzi X X X X X X X X X X X X Salerno Pace del Mela B33 Allegato C L’EFFETTO SERRA Allegato C L’effetto serra L’EFFETTO SERRA L’L’effetto I L’effetta serra naturale L’effetto serra è il fenomeno naturale determinato dalla capacità dell’atmosfera di trattenere sotto forma di calore parte dell’energia che proviene dal Sole. Come aveva intuito Fourier, il fenomeno è dovuto alla presenza nell’atmosfera di alcuni gas, detti “gas serra”, che “intrappolano” la radiazione termica che viene emessa dalla superficie terrestre riscaldata dal Sole. Proprio come i vetri di una serra, infatti, l’atmosfera è “trasparente” alla radiazione solare che proviene dal Sole, mentre è parzialmente “opaca” a quella termica emessa dalla superficie terrestre. Grazie a questo fenomeno, la temperatura media della terra si mantiene intorno ai 15°C, contro i -19°C che si avrebbero in assenza dei “gas serra”. Effetto serra su base 100 Dalle radiazioni solari entranti solo il 45% viene assorbito dalla terra: infatti il 25% viene riflesso dall’atmosfera, il 5% dalle superfici riflettenti della Terra (ghiacciai, oceani), mentre il 25% viene assorbito dall’atmosfera che lo rimette sotto forma di radiazione infrarossa (calore). Anche la Terra emette energia come radiazione infrarossa, di questa il 4% viene irradiata direttamente nello spazio, il 100% viene invece assorbita dai gas serra e viene poi re-radiata dall’atmosfera terrestre (88%). Quest’ultimo valore rappresenta l’effetto serra. La superficie della Terra emette energia anche attraverso l’evaporazione 24% e le correnti termiche 5%; questa energia viene assorbita dall’atmosfera e poi rimessa sottoforma di radiazione infrarossa. C1 Allegato C L’effetto serra Figura C-1 Disegno efficace sul processo che porta all’effetto serra I gas maggiormente responsabili di questo fenomeno, oltre il vapore acqueo, che è il principale gas serra naturale, sono la CO2, il metano, l’NO2 (protossido di azoto). L’anidride carbonica (CO2), uno dei principali composti del carbonio, è presente in natura in quattro grandi “serbatoi”: • La biosfera, nella quale il carbonio è presente nelle molecole organiche (lipidi, glucidi, ecc.) (3.100 miliardi di tonnellate o gigatonnellate); • Gli oceani, nei quali il carbonio è disciolto sotto forma di carbonati e bicarbonati (40.000 gigatonnellate); • La geosfera, dove il carbonio si presenta essenzialmente sotto forma di calcare e di combustibili fossili (rispettivamente 40.000 e 12.000 gigatonnellate); • L’atmosfera, dove il carbonio è presente sotto forma di CO2 (600 gigatonnellate). Questi serbatoi sono legati tra loro da importanti scambi che nel loro insieme costituiscono il “ciclo del carbonio”: • Gli organismi vegetali utilizzano la CO2 atmosferica per produrre materia organica attraverso la fotosintesi clorofilliana; la quantità di carbonio così fissata ogni anno è notevole (100 gigatonnellate per anno); il carbonio è poi riemesso dagli ecosistemi attraverso la respirazione di piante e animali; • La CO2 atmosferica entra negli oceani per diffusione e viene convertita in forme diverse; ad esempio viene fissata da alcuni organismi che la utilizzano per costruire i propri gusci che, alla morte dell’animale, si depositano sul fondo degli oceani a formare vasti depositi di materiale calcareo; • Gli organismi vegetali ed animali decomponendosi in condizioni anaerobiche hanno formato grandi depositi di combustibili fossili. Il carbone, il petrolio e il gas naturale sono infatti essenzialmente formati da composti del carbonio. In breve, la fotosintesi sottrae anidride carbonica all’atmosfera facendo passare il carbonio dall'ambiente abiotico agli organismi viventi. Da questi ultimi ritorna all'acqua od all'atmosfera attraverso la respirazione cellulare, la combustione e C2 Allegato C L’effetto serra l’erosione. Il bilancio naturale del ciclo del carbonio, in assenza di attività dell’uomo, è pressoché in pareggio. Il metano (CH4) si produce dalla degradazione di materiale organico in assenza di ossigeno (anossia). Esso viene naturalmente emesso da mangrovie e paludi, mentre le emissioni dovute alle attività umane provengono essenzialmente dalle perdite di gas naturale e di altri combustibili fossili durante l’estrazione e il trasporto, dalla combustione di biomasse, dall’agricoltura e dalla zootecnica, ed infine dalle discariche. Il protossido di azoto (NO2) è un gas serra molto potente e con un tempo di permanenza in atmosfera piuttosto elevato (120 anni), ma con una bassa concentrazione; le principali fonti antropiche di emissione derivano dai fertilizzanti azotati usati in agricoltura e in alcune produzioni industriali. CFC, HFC, CF4, sono dei composti chimici a base di carbonio che contengono cloro, fluoro, iodio o bromo. Con il Protocollo di Montreal (1987) è stato vietato l’uso di una serie di sostanze tra le quali i clorofluoro - CFC - carburi (responsabili del buco nell’ozono) e quindi si è arrivati ad una diminuzione della loro concentrazione; ma anche i prodotti sostitutivi (HFL e CF4) sono potenti gas serra. II L’effetto serra antropogenico Con le emissioni in atmosfera di grandi quantità di gas serra, le attività umane stanno generando un effetto serra aggiuntivo a quello naturale, che tende ad alterare tutti gli equilibri del sistema climatico. L’uomo, infatti, modifica costantemente la composizione dell’atmosfera, introducendo nuove sorgenti di gas serra ed interferendo con i serbatoi naturali; Le emissioni derivano per la maggior parte dal consumo e dalla combustione di fonti fossili, altre vengono da alcune produzioni industriali, dall’agricoltura, dall’allevamento e dalla gestione dei rifiuti. La diminuzione degli assorbitori di gas serra dipende invece dalla riduzione, per distruzione o per cambiamento d’uso, delle superfici forestali che hanno la proprietà di assorbire la CO2. III Le emissioni di gas serra Nel 1995 l’82% delle emissioni di gas serra sono state di CO2. Seguono il metano 12%, l’NO2 4%; il rimanente Grafico C-1 Percentuali delle “responsabilità” dei vari gas dell’effetto serra C3 Allegato C L’effetto serra 2% è dato dalla somma delle emissioni dei HCFC e PCF. Per valutare il contributo all’effetto serra dei differenti gas, bisogna prendere in considerazione tre parametri: • La loro concentrazione in atmosfera; • Il forcing radiattivo di ciascun gas, ovvero la diversa capacità di intrappolare l’energia che va dalla Terra verso lo spazio; • Il tempo medio per il quale un certo gas rimane in atmosfera, ovvero la persistenza (ovviamente se un gas serra rimane in atmosfera per poco tempo avrà un effetto minore di un gas serra che rimane in atmosfera molto a lungo). Per poter rendere possibile il confronto tra gas con differenti caratteristiche è stato sviluppato un metodo che permette di valutare i diversi gas evidenziando il loro potenziale di riscaldamento globale (GWP), tenendo dunque conto del tempo di permanenza in atmosfera, della concentrazione e del forcing radiattivo; il GWP è una misura dell’effetto serra relativo di un gas utilizzando come gas di riferimento l’anidride carbonica. Il Segretariato delle Nazioni Unite sui Tabella C-1 Livelli di concentrazione e persistenza in atmosfera per i più determinanti gas serra cambiamenti climatici (UNFCCC) svolge un’importante funzione di raccolta e di omogeneizzazione dei dati relativi alle emissioni di gas serra offrendo in questo modo una visione di insieme delle emissioni dei paesi industrializzati, oltreché paese per paese. Secondo l’UNFCCC, nel 1998 la maggior fonte di emissione proviene dall’uso di fonti di energia fossile (96,7%). All’interno di questa categoria sono le industrie energetiche ad occupare la quota più importante (39,1%), segue poi il settore dei trasporti (26,7%). L’anidride carbonica è dunque il principale gas ad effetto serra di origine antropogenica, ed il principale responsabile delle emissioni di gas serra è il settore energetico. Le emissioni di CO2 legate al settore energetico dipendono sia dal livello della domanda di energia, che dalle fonti utilizzate. Infatti, non tutti i combustibili emettono la stessa quantità di CO2 (ad esempio a parità di energia termica prodotta, il gas naturale emette quasi la metà del carbone). C4 Allegato C L’effetto serra Il grafico qui sotto mostra la crescita costante della concentrazione di CO2 in Grafico C-2 Crescita livello di CO2 negli ultimi 50 anni atmosfera: negli ultimi 40 anni, del 16%; con un incremento annuo dello 0,5%. Ogni anno l’uomo immette in atmosfera 7 gigatonnellate di carbonio; confrontando questo dato con l’entità dei flussi che legano l’atmosfera e la biosfera (100 gigatonnellate di carbonio all’anno) si nota che, pur essendo molto piccole rispetto alle emissioni totali, le emissioni antropiche sono sufficienti a spostare l’equilibrio del ciclo e a provocare un aumento delle concentrazioni di CO2 in atmosfera. IV Effetti sull’uomo e sull’Ambiente1 L’aumento delle temperature a causa del riscaldamento globale provocato dall’incremento della concentrazione dei gas serra nell’atmosfera può comportare sia effetti diretti che indiretti per la salute dell’uomo. Le temperature estremamente calde aumentano soprattutto i rischi fisici a carico delle persone che presentano problemi cardiaci. Questi soggetti sono più vulnerabili perché in condizioni termiche più elevate il sistema cardiovascolare deve lavorare in modo maggiore per mantenere la temperatura corporea stabile. Il clima più caldo comporterebbe inoltre una maggiore frequenza dei colpi di calore ed un aumento della diffusione dei problemi respiratori. Le temperature più elevate aumentano inoltre la concentrazione dell’ozono a livello del suolo, favorendone la formazione. Le statistiche sulla mortalità e sui ricoveri ospedalieri dimostrano chiaramente che la frequenza delle morti aumenta nei giorni particolarmente caldi, in modo particolare fra le persone molto anziane e fra i malati di asma. In ogni luogo della Terra, la presenza e la diffusione delle malattie sono fortemente influenzate dal clima locale. In effetti molte malattie infettive potenzialmente mortali 1 Studio di Davide Compagnin, dal sito http://www.nonsoloaria.com, 2003. C5 Allegato C L’effetto serra sono diffuse solamente nelle aree più calde del pianeta. Malattie come la malaria, la febbre dengue, la febbre gialla e l’encefalite potrebbero aumentare la loro diffusione se le zanzare e gli altri insetti che le diffondono trovassero delle condizioni climatiche più favorevoli alla loro diffusione. Le temperature più elevate possono anche favorire l’aumento dell’inquinamento biologico delle acque, favorendo la proliferazione dei vari organismi infestanti. Molti ricercatori ritengono anche che l’inasprirsi dell’effetto serra comporterebbe un aumento del fenomeno dell’eutrofizzazione delle acque, con tutti i danni biologici, economici e sanitari che questo comporterebbe. Tutti questi problemi sarebbero di difficile soluzione anche per i Paesi Occidentali che dispongono di un patrimonio economico ed industriale enorme. Molti degli impatti del cambiamento climatico potrebbero comunque essere risolti tramite l’organizzazione ed il mantenimento di adeguati programmi a difesa dell’ambiente e della salute pubblica. Invece, nei Paesi del Terzo (e Quarto) Mondo, l’inasprimento delle condizioni ambientali provocherebbe delle situazioni sanitarie e sociali insostenibili. L’aumento delle malattie, delle carestie e degli scontri sociali per la crescente povertà e precarietà della vita comporterà delle conseguenze inimmaginabili che finiranno per ricadere anche sui paesi più civilizzati, probabilmente a giusta condanna delle colpe di cui si sono macchiati nel corso di questi ultimi secoli. L’incremento della temperatura della Terra, lo osserviamo nel grafico C-32, può provocare una serie di effetti ambientali di notevoli proporzioni. L’aumento del calore e quindi dell’evaporazione dai grandi bacini idrici comporta un aumento corrispondente della quantità d’acqua in atmosfera e quindi un aumento delle precipitazioni. Alcuni ricercatori ritengono che queste siano cresciute di circa l’uno per cento su tutti i continenti nell’ultimo secolo. Le aree poste ad altitudini più elevate dimostrano incrementi più consistenti, al contrario le precipitazioni sono diminuite in molte aree tropicali. In ogni caso si nota una maggiore intensità delle piogge e dei fenomeni meteorologici più violenti Grafico C-3 Variazione della T del Pianeta negli ultimi (come le tempeste e gli 120 anni (dal 1880 al 2000) in °F uragani) con un conseguente aumento delle inondazioni e delle erosioni a carico del terreno. 2 Massimo Marchetti, http://www.meteo89.it . C6 Allegato C L’effetto serra Il riscaldamento globale comporta anche una diminuzione complessiva delle superfici glaciali. Le grandi masse di ghiaccio della Groenlandia e dei ghiacciai continentali stanno arretrando notevolmente; al contrario sembra che i ghiacci dell’Antartide stiano aumentando. L’aumento del volume oceanico a causa della temperatura più alta e lo scioglimento dei ghiacci provocano anche l’innalzamento del livello medio del mare. Negli ultimi cento anni è cresciuto approssimativamente di 15-20 cm. Inoltre, in molte zone tropicali già si assiste ad una riduzione dell’umidità del suolo che comporta una diminuzione nella resa agricola; molte aree, anche in Europa, sono a rischio di desertificazione. Tutti questi effetti sono già scientificamente evidenti per i molti dati ottenuti a riguardo e si ipotizza un inasprimento della situazione attuale nel caso in cui le concentrazioni dei gas serra aumentassero. Lo scenario che si può ipotizzare è impressionante: i deserti potrebbero espandersi in terre ora semiaride; le foreste, i polmoni della terra, diminuirebbero ulteriormente nella loro estensione; intere popolazioni, ora in regime di sussistenza, non avrebbero più risorse idriche a disposizione; città costiere e numerose isole scomparirebbero nel mare. C7 Allegato D IL BUCO DELL’OZONO Allegato D Il buco dell’Ozono IL BUCO DELL’OZONO1 I Il buco dell’Ozono La formazione della maggior parte dell’ozono della stratosfera avviene a più di 30 Km di altezza, in corrispondenza della zona equatoriale dove risulta più rilevante l’irraggiamento solare. Le radiazioni UV con una lunghezza d’onda inferiore ai 242 nm dissociano l’ossigeno molecolare in ossigeno atomico che, per la sua reattività, si combina rapidamente con una molecola di ossigeno originando l’ozono (O+O2 —> O3). A loro volta le molecole di ozono che si formano nel corso di questa reazione assorbono le radiazioni solari con lunghezza d’onda compresa fra 240 e 340 nm, e questo ne provoca la fotolisi che libera un atomo ed una molecola di ossigeno (O3—>O2+O). In definitiva questi processi instaurano un equilibrio dinamico che mantiene la concentrazione del gas ozono pressochè costante (e che permette di schermare per assorbimento gran parte dei raggi UV). Si ritiene che la produzione globale di ozono attraverso questo meccanismo ammonti a circa 4000 tonnellate al secondo. Dalle zone equatoriali l’ozono viene trasportato verso i poli dai venti stratosferici associati con le aree cicloniche (i vortici polari) che si trovano sopra i poli stessi. Le osservazioni da satellite e dalla terra hanno permesso di valutare la distribuzione media dell’ozono totale sia in funzione della latitudine che della stagione. L’ozono viene solitamente misurato come ozono colonnare, cioè come l’ozono presente in una colonna d’aria che si estende dalla superficie terrestre fino all’apice dell’atmosfera; viene misurato in Unità Dobson (DU). Per avere un’idea delle quantità in gioco basti considerare questo: se si portassero 100 DU di ozono sulla superficie della terra si formerebbe uno strato spesso 1 millimetro. A livello dei tropici i livelli di ozono nel corso dell’anno sono tipicamente fra 250 e 300 DU; il valore si mantiene pressoché costante perché l’attività fotochimica rimane invariata durante tutto il corso dell’anno a causa dell’intensità costante dell’irraggiamento solare. A latitudini diverse le concentrazioni sono più soggette a variazioni. I valori massimi di concentrazione si trovano alle latitudini medio-alte. Per quanto riguarda le variazioni temporali il valore massimo assoluto si verifica all’inizio della primavera alle alte latitudini. In estate si osserva una diminuzione dell’ozono fino a raggiungere un minimo in autunno. Le piccole variazioni che si possono presentare nella distribuzione longitudinale sono essenzialmente dovute all’alternarsi delle terre emerse e dei mari. 1 Studio di Davide Compagnin, dal sito http://www.nonsoloaria.com, 2003. D1 Allegato D Il buco dell’Ozono Figura D-1 Elaborazione grafica realizzata dal Royal Netherlands Meteorological Institute (RNMI) e che rappresenta la distribuzione dell'ozono il giorno 06-11-2002. La stratosfera terrestre contiene una concentrazione relativamente alta di ozono, un gas costituito da tre atomi di ossigeno (O3) e che rappresenta un vero e proprio schermo nei confronti delle pericolose radiazioni ultraviolette (raggi UV) provenienti dal sole. Ogni anno, durante la primavera dell’emisfero australe, la concentrazione dell’ozono stratosferico nell’area situata in prossimità del Polo Sud diminuisce a causa di variazioni naturali. Purtroppo, a causa degli inquinanti rilasciati in atmosfera, sin dalla metà degli anni settanta questa periodica diminuzione è diventata sempre più grande, tanto da indurre a parlare del fenomeno come del “buco dell’ozono”. Recentemente si è comunque individuato un assottigliamento della fascia di ozono anche in una piccola zona al polo Nord, sopra il Mare Artico, fatto che Figura D-2 Rappresentazione a tre dimensioni del buco dell'ozono; è stata realizzata sulla base dei dati di concentrazione dell'ozono stratosferico dal Goddard Space Flight Center della NASA. In primo piano in penombra è visibile il Sud America. potrebbe preludere alla formazione di un altro buco dalla parte opposta. In effetti il fenomeno non rappresenta nient’altro che l’aspetto più evidente della generale e graduale diminuzione dell’ozono nella stratosfera. Il problema è D2 Allegato D Il buco dell’Ozono estremamente importante in quanto una riduzione dell’effetto schermante dell’ozono comporta un conseguente aumento dei raggi UV che giungono sulla superficie della Terra. Nell’uomo l’eccessiva esposizione a questi raggi è correlata ad un aumento del rischio di cancro della pelle, generato a seguito delle mutazioni indotte nel DNA delle cellule epiteliali. I raggi ultravioletti possono causare inoltre una inibizione parziale della fotosintesi delle piante, causandone un rallentamento della crescita e, nel caso si tratti di piante coltivate, una diminuzione dei raccolti. I raggi UV possono anche diminuire l’attività fotosintetica del fitoplancton che si trova alla base della catena alimentare marina, causando di conseguenza uno scompenso notevole a carico degli ecosistemi oceanici. Come già accennato in precedenza, la quantità dell’ozono stratosferico può variare anche di molto, sia per cause naturali (cicliche od occasionali) che per l’azione degli inquinanti prodotti dall’uomo. Esiste una variazione ciclica pluriennale legata all’attività solare che viene definita ciclo solare; dura circa 11 anni e comporta una fluttuazione dell’ozono pari all’1-2%. La QBO è un’oscillazione legata all’alternarsi dei venti stratosferici nella fascia intertropicale da ovest e da est, è quasi biennale e provoca una variazione quantitativa dell’ordine del 2-4%. Notevoli oscillazioni annuali (anche il 40%) sono legate alla variabilità naturale intrinseca, mentre fenomeni casuali, come le eruzioni vulcaniche, possono provocare variazioni anche del 10%. Infine, in tutto il corso dell’anno, possono avvenire delle variazioni della durata di pochi giorni a causa delle particolari condizioni meteorologiche. Queste variazioni possono essere dell’ordine del 30-50%. In ogni caso, l’azione degli inquinanti originati dalle attività umane è stata chiaramente documentata: a prescindere dalla naturali variazioni cicliche, questi inquinanti stanno causando in tutto il globo una graduale diminuzione dell’ozono stratosferico. A partire dal 1979, alle latitudini più popolate del globo si è osservata una diminuzione annuale dell’ozono colonnare pari al 5% ogni 10 anni. Nel periodo inverno-primavera nella fascia dell’emisfero settentrionale fra i 60° e gli 80° di latitudine la diminuzione è stata superiore del 7,5% ogni dieci anni. Le zone equatoriali hanno invece registrato solo una riduzione decennale dell’1,8%, probabilmente a causa degli effetti dell’eruzione del Monte Pinatubo (1991). Il cosiddetto “buco dell’ozono” situato sopra l’Antartide si ripresenta periodicamente all’inizio della primavera, nel periodo settembre-ottobre, e consiste in un brusco assottigliamento (anche del 60%) che dura per un paio di mesi; purtroppo dopo questo periodo il buco non si richiude totalmente ed in genere ogni anno si ripresenta di dimensioni ancora maggiori. L’assottigliamento risulta più marcato in questa zona del globo soprattutto per l’azione determinante che ha il freddo nei meccanismi di degradazione dell’ozono (vedi il paragrafo specifico). D3 Allegato D Il buco dell’Ozono Grafico D-1 Variazione della dimensione del buco dell’Ozono sull’Antartide (milioni di Km2), 1980-1998. Il continuo e graduale impoverimento dell’ozono della stratosfera può essere senz’altro ricondotto alla presenza in atmosfera di un gran numero di composti chimici in grado di attaccare l’ozono. Queste sostanze vengono anche definite ODS, Ozone Depleting Substances (sostanze che riducono l’ozono). Gli ODS sono generalmente molto stabili nella troposfera e si degradano solamente per l’intensa azione della luce ultravioletta nella stratosfera; quando si spezzano, rilasciano atomi di cloro e di bromo che danneggiano l’ozono. Per avere un’idea quantitativa degli effetti causati dai composti ODS è stato concepito il potenziale di eliminazione dell’ozono (ODP, Ozone Depleting Potential), un numero che si riferisce all’ammontare della riduzione dell’ozono causata da un composto ODS. Per la precisione l’ODP viene determinato sulla base del numero di atomi di cloro e di bromo presenti nella molecola, dalla “vita” atmosferica del composto (il tempo totale di permanenza nell’atmosfera, che varia da pochi mesi a migliaia di anni) e dagli specifici meccanismi implicati nella sua degradazione. L’ODP è il rapporto tra l’impatto sull’ozono di un composto chimico e l’impatto causato dal CFC-11 avente la stessa massa della sostanza presa in considerazione. Così, l’ODP del CFC-11 è definito pari a 1. Le sostanze più implicate nel fenomeno del buco dell’ozono e più in generale nella riduzione dell’ozono stratosferico sono i Clorofluorocarburi (CFC). I CFC sono composti costituiti da Cloro, Fluoro e Carbonio. Questi composti sono comunemente utilizzati come refrigeranti, solventi ed agenti propellenti. I più comuni CFC sono i CFC-11, CFC-12, CFC-113, CFC-114 e il CFC-115. Il potenziale di danno all’ozono (ODP) per ognuno dei CFC citati è rispettivamente: 1; 1; 0,8; 1 e 0,6. La produzione dei CFC è stata abbandonata in base ad accordi internazionali. Altri composti implicati nel fenomeno sono gli HCFC (Idroclorofluorocarburi), una classe di composti chimici che vengono utilizzati temporaneamente per rimpiazzare i CFC. Contengono cloro e per questo sono in grado di deteriorare la fascia di ozono nella stratosfera, ma molto meno efficacemente dei CFC. Hanno un D4 Allegato D Il buco dell’Ozono ODP che varia a seconda dei composti fra 0,01 e 0,1. Anche la produzione di HCFC dovrà essere abbandonata (nel 2020 nelle nazioni occidentali e nel 2040 nei Paesi in via di sviluppo). I gas Halon, anche conosciuti come Bromofluorocarburi, sono composti costituiti da bromo, fluoro e carbonio. Gli halon sono utilizzati come agenti estinguenti del fuoco sia in sistemi fissi che in estintori portatili. Causano la riduzione della fascia di ozono perché contengono il bromo (che è molte volte più efficace nella distruzione della fascia di ozono di quanto possa esserlo il cloro). Il potenziale di eliminazione dell’ozono del halon 1301 e del 1211 sono rispettivamente 10 e 3, anche se recenti studi scientifici riportano 13 e 4. N.B. tecnicamente tutti i composti che contengono carbonio e fluoro e/o cloro sono halon. Anche altre sostanze sono implicate nella degradazione dell’ozono: per esempio il metilcloroformio ed il tetracloruro di carbonio (comuni solventi industriali) ed in definitiva tutti quei composti volatili che comprendono nella loro struttura atomi di cloro o bromo, come il bromuro di metile, una sostanza chimica molto utilizzata in agricoltura come fumigante per eliminare i parassiti. La presenza dei vari inquinanti prodotti dall’uomo ha profondamente alterato i naturali meccanismi di formazione e degrazione dell’ozono stratosferico. I composti ODS nell’alta atmosfera causano infatti una lenta ma graduale degradazione dell’ozono, in modo particolarmente vistoso nell’area sopra l’Antartide. In questa zona durante l’inverno australe (in Maggio-Giugno) il Polo Sud si trova completamente immerso nelle tenebre. Nella media e bassa stratosfera si rende così evidente l’azione di una forte corrente circumpolare chiamata vortice polare. Questo vortice isola le grandi masse d’aria posizionate sopra il polo che per l’assenza dei raggi solari e per la mancanza di scambi termici con altre masse d’aria diventano sempre più fredde. Quando la temperatura raggiunge gli 80°C sotto lo zero si formano delle nubi di acido nitrico triidrato e di acqua ad alto contenuto di acido nitrico (normalmente presente in fase gassosa) chiamate nubi stratosferiche polari (PSC, Polar Stratospheric Clouds). Queste nubi costituiscono la superficie catalitica ideale per la formazione di tutta una complicata serie di reazioni che comporta la degradazione dei vari composti ODS e la liberazione di molecole biatomiche di Cloro (Cl2) e Bromo (Br2). All’insorgere della Primavera australe (OttobreNovembre) l’azione dei raggi del sole provoca la dispersione delle nubi stratosferiche polari e la scissione delle molecole biatomiche di cloro e bromo in singoli atomi altamente reattivi. L’improvvisa comparsa e liberazione di questi atomi provoca l’inizio di una catena di reazioni catalitiche che comporta la degradazione dell’ozono e la comparsa del cosiddetto “buco dell’ozono”. Gli atomi degli alogeni (cloro o bromo) agiscono come catalizzatori, combinandosi a ripetizione con molecole di ozono e formando una molecola di ossigeno e un monossido (ad es. Cl+O3 —> O2+ClO). Il monossido si combina poi con un atomo di ossigeno liberando ossigeno molecolare e un atomo dell’alogeno che ricomincia il processo (ClO+O —> O2+Cl). Con questo ciclo ripetitivo un singolo atomo di cloro o bromo può distruggere centinaia di molecole di ozono prima di venire neutralizzato (da sostanze come il metano, il perossido di idrogeno o l’idrogeno molecolare). Da notare che il bromo, pur essendo meno presente del cloro, è più reattivo; infatti le molecole volatili che D5 Allegato D Il buco dell’Ozono contengono questo elemento hanno solitamente un potenziale di eliminazione dell’ozono relativamente più alto di altre sostanze come i CFC. L’azione distruttiva delle sostanze ODS, pur essendo presente in ogni parte del globo, diventa particolarmente evidente proprio nella zona antartica per la formazione di queste nubi stratosferiche polari; in ogni caso è bene sottolineare che l’azione degli ODS si verifica dovunque nella stratosfera, seppure in maniera meno vistosa, perché l’azione dei raggi solari stratosferici comporta sempre la liberazione degli atomi di cloro e di bromo che fungono da catalizzatori nella degradazione dell’ozono. Figura D-3 Rappresentazione del buco dell'ozono realizzata dal Royal Netherlands Meteorological Institute (RNMI); l'immagine si riferisce alla giornata del 18 settembre 2001. Il buco dell’ozono ed in generale la diminuzione dell’ozono stratosferico non rappresentano al momento un rischio immediato per la salute dell’uomo. Questo, comunque, se le dimensioni del fenomeno non sono destinate a crescere ulteriormente, nel qual caso la situazione potrebbe diventare drammatica. L’ozono agisce infatti schermando la maggior parte delle pericolose radiazioni UV-B provenienti dal sole ed un drastico aumento delle radiazioni ultraviolette anche nelle zone popolate della terra potrebbe causare danni impensabili. Alcuni studi teorizzano che una diminuzione dell’1% dell’ozono colonnare possa comportare un aumento delle radiazioni ultraviolette a livello del suolo pari all’1,2%. I raggi UV-B sono in grado di attaccare e danneggiare molecole come il DNA e l’RNA, così se l’esposizione a questi raggi diviene eccessiva, si possono sviluppare sia dei melanomi che altri tipi di cancro della pelle. Un altro possibile effetto consiste nella creazione di varie interferenze nella regolazione dei meccanismi di difesa immunitaria; il tutto contribuisce all’aumento delle malattie a causa delle minori potenzialità difensive naturali di ogni persona. L’effetto più evidente e diretto è invece legato all’azione che i raggi UV esercitano sulla retina dell’occhio, dove provocano danni che possono rapidamente portare alla cecità. In effetti in Patagonia D6 Allegato D Il buco dell’Ozono ed in Nuova Zelanda, regioni vicine al Polo Sud e quindi alla zona più colpita dalla diminuzione dell’ozono stratosferico, sono sempre più frequenti i casi di cecità fra le greggi di pecore. In definitiva bisogna ricordare che è sempre importante proteggersi contro i raggi UV-B, anche a prescindere dalla riduzione della fascia di ozono, portando cappelli, occhiali da sole e utilizzando creme solari; in ogni modo, tutte queste precauzioni diventeranno sempre più indispensabili con l’aumentare della riduzione dell’ozono stratosferico e con l’allargarsi del famigerato “Buco dell’ozono”. La presenza di una graduale diminuzione dell’ozono stratosferico comporta inevitabili danni anche a carico della fauna e della flora, anche se l’assorbimento delle radiazioni UV varia molto da un organismo ad un altro. Dato che la riduzione maggiore è presente, per il momento, in aree pressochè disabitate, gli effetti non sono ancora particolarmente gravi, almeno per gli animali superiori. Questi effetti si possono comunque sempre ricondurre all’azione dei raggi UV e più specificamente ai raggi UV-B. Diversi organismi viventi hanno sviluppato particolari meccanismi di protezione dall’azione dei raggi UV-B: limitano la loro esposizione (alcuni organismi acquatici fermano la loro attività verso metà giornata, quando l’azione dei raggi UV è più intensa); alcuni si proteggono con dei pigmenti; altri possiedono dei meccanismi di riparazione del DNA o riparano i tessuti danneggiati (dalle scottature). In ogni caso, per la maggior parte degli organismi questi meccanismi diventano insufficienti quando aumentano i livelli di irradiazione UV-B. Dato che queste radiazioni vengono assorbite da pochi strati di cellule (logicamente quelle più superficiali), gli organismi di dimensioni maggiori sono più protetti degli esseri più piccoli, come quelli unicellulari. In effetti gli organismi marini che costituiscono il fitoplancton e lo zooplancton e che giocano un ruolo cruciale nella catena alimentare marina, sono estremamente sensibili. Sulla base di alcune ricerche sembra che diverse specie di plancton siano al limite della massima tolleranza nei confronti delle radiazioni UV. Così, anche un piccolo aumento nei livelli degli UV-B potrebbe comportare un cambiamento estremamente negativo nella varietà e nella quantità degli organismi presenti nelle acque superficiali e di conseguenza, avere ripercussioni su tutta la comunità presente nelle acque. Sulle piante le radiazioni UV comportano in genere un rallentamento della crescita a causa di un effetto limitante nella crescita della superficie fogliare e quindi dell’area deputata alla cattura dell’energia solare. In piante irradiate da raggi UV si verifica sempre un decadimento generale ed una riduzione nel peso secco. In ogni caso, non sono comunque disponibili delle informazioni scientifiche accurate sugli effetti causati dai raggi UV per tutti gli ecosistemi vegetali, in quanto finora sono stati studiati accuratamente solamente gli effetti su foreste temperate, praterie, tundra, zone alpine e soprattutto aree coltivate. Sulla base di questi studi sono state formulate diverse previsioni negative: tanto per fare un esempio, si ritiene che ad una diminuzione del 25% della concentrazione dell’ozono stratosferico corrisponda una percentuale equivalente di riduzione nella resa della soia. Bisogna sottolineare, però, che la maggior parte degli studi fanno riferimento a pochi esemplari coltivati in serra, e diverse ricerche indicano che almeno i due terzi delle piante presentano diversi gradi di resistenza all’azione dei raggi ultravioletti; inoltre molte specie selvatiche D7 Allegato D Il buco dell’Ozono presentano una resistenza maggiore ai raggi UV-B delle corrispondenti specie coltivate. D8 Grazie a Mamma e a Papà. Grazie a Fernanda, ad Aurora, a Lina e ad Antonio. Grazie a Gianna. Grazie anche a quei Professori che mi sono stati vicini e che sono stati grandi. In fondo, ce ne sono eccome. E grazie a tutte le persone che mi sono state vicine e che hanno creduto in me. Per questo lavoro un ringraziamento particolare va a (in ordine alfabetico): On. Ing. Ing. Dott. Ing. Sig. Sig. Dott. Ing. Ing. S. Apuzzo di ECOQUAL’IT A. Barboni e Colleghi di RIFIUTILAB P. Comolli S. Contini R. Corridori di ANIE E. Guidetti della TRED Carpi G. Moretti della SCRAP s.r.l. B. Pinotti della TRED Carpi G. Pirillo del Consorzio TECNOIMPRESE F. Stanca di SCRAP s.r.l.