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Più morti e tumori dove si trattano rifiuti

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Più morti e tumori dove si trattano rifiuti
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L’INCHIESTA
n. 326 - dal 27 agosto al 2 settembre 2015
Più morti e tumori dove si trattano rifiuti
RICERCA SHOCK Chi vive nei pressi delle discariche e degli impianti di trattamento dei rifiuti, si ammala più degli altri
Dati drammatici ad Albano
e Latina: malattie cardiovascolari e respiratorie, diabete, ischemie, prostatiti...
V
MARINO
CASTEL GANDOLFO
ROMA
ALBANO LAZIALE ARICCIA
icino ai siti dove si lavorano i
rifiuti nel Lazio, si muore, ci si
ammala di tumore e di altre
GENZANO
gravissime patologie, soprattutto reDI ROMA
DISCARICA
spiratorie, e ci si ricovera di più che
altrove. In particolare, entro un raggio
POMEZIA
di 5 km, in linea d’aria.
Il problema non riguarda solo le diLANUVIO
scariche, ma anche certi siti dedicati
ARDEA
‘esclusivamente’ allo smistamento
dei rifiuti indifferenziati, ovvero gli
APRILIA
impianti TMB (Trattamento meccanico biologico), dove la spazzatura indifferenziata viene suddivisa per poi
essere bruciata in inceneritori e ce- per tumori alla trachea, bronchi e pol- ticolare, i maschi morti per linfomi
moni (+69%), per leucemie (+60%) e non-Hogkin sono il 71% in più rispetto
mentifici o interrata.
A confermare il gravissimo problema tumori allo stomaco (+48%). Vengono alla media regionale, hanno il 76% in
è un’importantissima ricerca epide- colpite di più dalle malattie dell’appa- più di malattie dell’apparato genitomiologica, recentemente pubblicata rato genito-urinario (+51%), malattie urinario, il +73% quelle all’apparato diper la prima volta nella sua interezza respiratorie (+39%), malattie ischemi- gerente e +44% di malattie respiratoche (+21%) e cardiovascolari rie. Male anche nelle altre discariche
dall’ERAS LAZIO. Si tratta d’un
e impianti TMB sparsi un po’ ovunque
(+17%).
prestigioso ed accreditato proInoltre, le donne che abita- nel Lazio. I dati epidemiologici rilevati
gramma di studio igienicono presso la discarica nei pressi dei vari siti di trattamento
sanitario, coordinato
registrano ricoveri dei rifiuti, si discostano solo di poco
dal Dipartimento di
Molti
per tumori alla da quelli emersi ad Albano.
Epidemiologia della
tipi di cancro
mammella di oltre Più malattie e maggiori decessi rispetRegione Lazio del
raddoppiano: donne,
l'83% in più rispetto to alla media laziale anche a Latina,
Servizio Sanitario
+83% di tumori al
alla media regiona- nei dintorni delle due discariche di
Nazionale, che si
seno; uomini +76% di
le. Vittime anche gli Borgo Montello, al confine con Nettuoccupa di capire le
uomini. Per loro “si no: i maschi muoiono di più per tumocorrelazioni dirette
tumori all’apparato
osserva un eccesso ri all’encefalo (+61%), al rene (+60%),
tra la gestione dei rigenito-urinario
di mortalità per le ma- alla vescica (+40%); mentre le donne
fiuti indifferenziati e
lattie respiratorie, le muoiono di più per tumori allo stomala salute umana. La remalattie polmonari croni- co (+36%), e rivelano un +33% di macente ricerca punta il dito
che e le malattie dell’apparato lattie dell’apparato genito-urinario.
sulla discarica di Albano (CecMale anche presso gli altri siti di tratgenito-urinario.
china), vicinissimo ad Ardea e
Pomezia. Le maggiori vittime sono le Tali eccessi sono statisticamente si- tamento rifiuti a Colfelice (Fr), Viterdonne. Per loro lo studio afferma che gnificativi – precisano i ricercatori -. bo, Guidonia e Malagrotta, dove i tu“si osserva un eccesso della mortalità Si osserva una mortalità per tutti i tu- mori di tutti i tipi sono decisamente
mori superiore all’atteso (+14%) ed superiori all’atteso.
per tutte le cause” (+12%).
Le donne di Albano nei 5 km dalla di- eccessi per il tumore della vescica Più in generale, maggiori problemi
scarica muoiono di più di quelle resi- (+49%) e per i tumori del tessuto linfa- all’apparato respiratorio: bronchiti, ladenti nel Lazio nello stesso periodo tico ed ematopoietico (+50%)”. In par- ringiti, tracheiti, polmoniti, pleuriti,
E TU, CHE VALORE TI DAI?
di Francesco Buda
Li chiamano ‘termovalorizzatori’. Parola
inventata dall’italico
genio furbetto della
lobby monnezzara e
arraffona, per scaricare i rischi d’impresa sulla collettività e guadagni privati coi soldi pubblici.
Corretta la prima parte del neologismo, ‘termo’, che indica alte temperature. Imbrogliona la seconda, che
suggerisce vantaggi. Producono sì
valore, ma per i boss di queste fabbriche di ceneri e smog, non certo per la
collettività. Altro valore lo producono
per il mondo farmaceutico e sanitario,
considerando i mali che arrecano alla
salute pubblica. All’estero non esiste
analoga frode linguistica per definire
questi giganteschi camini che mandano in fumo soldi nostri, ambiente e
salute. Nella tempesta negativa e
morbosa delle notizie tragiche ripetute
ad ogni ora, la Tv nei giorni scorsi ci
ha regalato un paio di bei film: uno su
Alcide De Gasperi, politico sano, tra i
padri della Patria nel 2° dopoguerra,
rischiando sulla propria pelle. Un cattolico che puntò i piedi pure contro il
papa per seguire la propria coscienza
antifascista e dare voce al popolo.
L’altro film, “Memoria del saqueo”,
racconta la svendita dell’Argentina a
banche e società straniere, affamando il popolo. Politici, sindacalisti,
manager e classe digerente (sì, digerente) hanno rovinato l’economia e il
futuro del Paese, ancora pieno di italiani e loro discendenti (un tempo i
rifiugiati eravamo noi), con promesbronco-pneumopatie.
Superiori alla media regionale anche
le patologie cardiovascolari, collegate
alla presenza nell’aria di sostanze “vo-
se, giri di parole, incesti politico-affaristici. Sembra quanto accaduto nel
dopo De Gasperi. «Cosa pensano i
governi dell'economia: se qualcosa si
muove tassatelo. Se continua a muoversi regolatelo. Se smette di muoversi
sussidiatelo», disse Ronald Reagan,
l’ex presidente Usa eroe del presunto
liberismo ipermaterialista anni ’80.
Nel caso degli inceneritori ed altre
bestialità antieconomiche, in Italia
vige solo la terza voce di quest’analisi:
sussidiano gli zombie. Balzelli e burocrazia li scagliano sulle iniziative sane
per l'ambiente e l'economia nazionale. Ad esempio sulle rinnovabili vere.
Per la cronaca, tra i divoratori
dell’Argentina, c’è la stessa lobby che
qui si sta prendendo l’acqua e fa inceneritori. Ma li chiamano termovalorizzatori. Di fronte a simili scempi, si può
continuare a subire?
O è il caso di “termo-valorizzarsi”?
Cioè di scaldarsi un po’, fuori dal tiepidume che uccide l’anima, il pianeta,
la sana economia. E così tirar fuori il
valore immenso di ogni persona.
Prendere posizione si può. E funziona. Ad esempio, i due inceneritori che
volevano fare a Latina, anche lì vicino
alla discarica, furono abbandonati
dopo la protesta popolare. Quello di
Albano è stato bloccato, finora, dalla
gente, che ha fatto fermare per sempre la megadiscarica sulle falde idriche che abbeverano Aprilia, Anzio,
Nettuno e parte di Velletri e Cisterna.
Termovalorizzarsi così conviene. O
pensiamo di non avere più valore né
valori?
latili” dannose per il cuore. E, ancora:
diabete, ischemie, mieliti e prostatiti.
Daniele Castri
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