Il tema delle aree pubbliche a Ladispoli è un argomento
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Il tema delle aree pubbliche a Ladispoli è un argomento
COMUNE DI LADISPOLI Variante Generale al Piano Regolatore Generale 3.5 GLI STANDARD E LE AREE PUBBLICHE Il tema delle aree pubbliche a Ladispoli è un argomento particolarmente sentito dall’Amministrazione Comunale, dalla cittadinanza e dai progettisti della Variante e per questo motivo vi si è prestata particolare attenzione. Il precedente piano, conformemente alla logica del periodo storico in cui è stato elaborato, proponeva di vincolare la maggior parte di superficie possibile a destinazione pubblica, assegnando quindi priorità alla quantità. Le ragioni che motivavano le scelte di quel periodo erano soprattutto rivolte a controllare o meglio impedire una crescita edilizia smisurata e devastante per il territorio e per l’ambiente. Queste scelte vincolistiche, che non sono state una prerogativa di Ladispoli, ma che hanno riguardato anche molti altri comuni hanno avuto alterne fortune. In alcuni casi la crescita demografica o la rendita fondiaria hanno avuto il sopravvento in altri si è riusciti tramite queste scelte a indirizzare la crescita dell’edificato rendendo compatibile la residenza con l’ambiente e offrendo i necessari servizi ai cittadini. Nel caso di Ladispoli il piano del ’78 aveva cercato di vincolare tutte le aree ancora libere dall’edificazione a superficie pubblica ed era andato a reperire le aree necessarie al soddisfacimento degli standard di legge in tutte le aree a margine o esterne all’edificato. Rientrano infatti nelle superfici da destinare a spazio pubblico grandi aree esterne all’edificato quali ad esempio l’area di Osteria Nova, l’area dell’Oasi Naturalistica del WWF, l’area del Bosco di Palo, l’area della spiaggia. Il piano inoltre prevedeva una serie di altre aree a destinazione pubblica interna all’edificato, ma concedeva anche la possibilità di completamento per alcune zone quali ad esempio le zone C1 e C2 in prossimità della ferrovia senza necessità di reperire spazi da destinare a servizio pubblico. La storia delle difficoltà di attuazione di queste aree destinate a spazi pubblici è ormai nota a tutti: la carenza di risorse da parte delle Amministrazioni Comunali, la difficoltà dell’esproprio come logica d’intervento che ha portato spesso a contenziosi e a lotte tra il pubblico e il privato, la durata limitata nel tempo (5 anni) dei vincoli del PRG nonché l’obbligo, una volta approvato il piano, di inserire i costi degli espropri nel bilancio comunale entro il quinquennio con le relative conseguenze nella difficile gestione delle limitate risorse comunali. Nel caso di Ladispoli queste scelte hanno portato alla delibera 550 esclusivamente indirizzata a rendere edificabili: - le aree pubbliche inferiori a 3.000mq destinate a standard all’interno del centro urbano - le aree pubbliche eccedenti i 3.000 mq con obbligo di cessione gratuita dei mq in esubero oltre i 3.000 (per es. terreno di 3200mq= 3.000mq edificabili e 200mq da cedere per standard.) RELAZIONE TECNICA E ILLUSTRATIVA 131 COMUNE DI LADISPOLI - Variante Generale al Piano Regolatore Generale le aree pubbliche superiori a 6.000mq con obbligo di cessione del 50% della superficie pubblica. Spesso il principale appiglio a cui i soggetti privati si rivolgono nei casi di vincoli scaduti è che l’Amministrazione Comunale può reiterare i vincoli delle aree a standard solo se dimostrata la necessità secondo quanto previsto dal D.M. 1444/68. Nel caso di Ladispoli la quantità di superficie destinata a spazi pubblici da PRG del 76 è sicuramente in esubero rispetto a quella prevista dal decreto ministeriale citato. Dalla analisi dello stato di attuazione delle aree pubbliche emerge che: - la parte inattuata delle aree pubbliche è piuttosto rilevante rispetto a quella prevista; - molte aree di grandi dimensioni limitrofe all’edificato o non sono state attuate o sono state attuate in difformità dalle previsioni di piano (si veda l’oasi del WWF che certamente non può essere definita come una superficie a servizio della residenza) - alcune aree interne all’edificato, anche di grandi dimensioni, sono ormai diventate nell’idea di tutti spazi da destinare al verde pubblico e quindi in queste aree deve essere concentrato lo sforzo dell’Amministrazione. A queste analisi si devono aggiungere alcune riflessioni. Il modificarsi del contesto politico, sociale ed economico ha portato ad una minore pressione del mercato della casa: oggi, infatti, si tende più alla ristrutturazione o alla modifica dell’esistente piuttosto che alle nuove edificazioni. La richiesta di nuove abitazioni è soprattutto dovuta all’aumento dei nuclei familiari composti da uno o due persone invece che al fenomeno di urbanesimo o di crescita demografica. Ciò nonostante cresce il bisogno di servizi di prima necessità e per il tempo libero che permettano di migliorare la qualità della vita. Disporre di servizi più efficienti distribuiti sul territorio e accessibili migliora da una parte la qualità della vita dei cittadini e dall’altra rende più appetibile il comune per localizzazioni di attività turistiche ricreative e per il tempo libero in grado di offrire posti di lavoro. Inoltre in questi ultimi anni si è andata sempre più sviluppando la possibilità di collaborazione tra soggetti pubblici e soggetti privati nella realizzazione delle opere pubbliche o di pubblico interesse; tra questi due soggetti è diminuita la contrapposizione e si stanno ricercando nuove forme collaborative in cui alla pubblica amministrazione è delegata la funzione di decisione e di controllo mentre ai soggetti privati viene demandata la realizzazione e la gestione delle opere. Nel tentativo di cercare di rispondere con la Variante Generale al PRG a queste problematiche emerse i progettisti si sono posti come principali obiettivi: RELAZIONE TECNICA E ILLUSTRATIVA 132 COMUNE DI LADISPOLI Variante Generale al Piano Regolatore Generale - reperire la quantità di spazi da destinare a standard tale da consentire all’Amministrazione Comunale di attuare nel decennio le previsioni della Variante Generale al PRG; - reperire gli standard utilizzando come parametro di riferimento la cubatura realizzata e da realizzare per il verde, i parcheggi e le attrezzature di interesse collettivo, calcolare invece le scuole per la reale popolazione insediata e da insediare; - reperire il maggior numero possibile di spazi da destinare a superfici pubbliche nel centro edificato e in particolare in quella parte del territorio che è delimitato dal mare, dai due fossi e dalla ferrovia che potremmo definire come la città consolidata. Infatti la densità edilizia di fabbricazione di questa parte del territorio è molto alta e non consente nuove edificazioni; - rendere realmente fruibili gli spazi a standard da parte della popolazione anche con la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili; - spostare il dibattito sugli standard da un livello quantitativo, oggi da tutti riconosciuto, a un livello qualitativo, vera scommessa della Variante. Per raggiungere il primo e secondo obiettivo si è svolta innanzi tutto un’analisi dello stato di fatto particolarmente dettagliata. Utilizzando lo studio svolto da Sara Nistri, società che ha redatto la nuova cartografia del territorio comunale, sono state calcolate le cubature realizzate edificio per edificio e sono state aggregate per isolato. Tenendo in conto le attuali modalità d’uso degli edifici è stata quindi calcolata la popolazione teorica per ciascun isolato. Nel calcolare questo dato sono quindi stati utilizzati i parametri previsti dal D.M. 1444/68 secondo il quale 1 abitante occupa 80 mc di edificio nelle aree senza presenza di commercio e a 100 mc per quelle aree con presenza di commercio a piano terra. Questa scelta ha creato alcune differenze di calcolo con il PRG 76, fatta salva la quantità di superficie destinata. La situazione delle aree pubbliche si presenta, come nella maggior parte dei comuni della Regione Lazio, con una dotazione di metri quadrati ad abitante al di sotto del minimo di legge e soprattutto con una bassa qualità dello spazio destinato a standard. Dal rilievo dello stato di attuazione delle aree pubbliche risultano, a livello comunale, 14,03 mq ad abitante, come da tabella di seguito allegata relativa allo stato di attuazione delle aree pubbliche. RELAZIONE TECNICA E ILLUSTRATIVA 133 COMUNE DI LADISPOLI Variante Generale al Piano Regolatore Generale Computo della dotazione di aree a standard per servizi pubblici di quartiere attuati (art.3 D.M. n° 1444/1968) ZONA Strumenti urbanistici esecutivi vigenti Volumetria Superficie residenziale territoriale (mq) (mc) Abitanti insediati (ab) Superficie a standard (mq) Marina di San Nicola PdL 1.241.863 628.625 7.420 186.514 Miami PdL 260.006 104.002 1.040 43.508 Cerreto PdL 988.972 474.707 4.747 135.488 Campi di Vaccina PdZ 80.800 80.800 1.010 26.580 Cerreto PdZ 23.565 58.913 589 144 La Cantinaccia PdZ 9.156 16.225 162 725 Fascia Aurelia PdZ 34.968 31.990 400 1.302 Viale Italia e sottoferrovia PPE 106.360 334.123 4.177 26.462 Vecchio centro PPE 163.822 607.452 7.593 7.027 Centro Civico PPE 168.800 70.500 705 118.477 Variante della Finanza Var. PRG 27.699 15.000 188 3.343 Olmetto Monteroni PPE 618.000 185.400 2.318 55.620 PI 186.817 119.909 1.053 70.414 Punta di Palo Agglomerati urbani e zone parzialmente edificate Aree per l'istruzione TOTALE 3.910.828 2.727.646 31.401 675.602 - − 4.065.594 40.656 − Sc − − − 9.379 42.719 I − − − Parcheggi pubblici Pp − − − 35.211 Verde pubblico Vp − − − 248.381 TOTALE − 4.065.594 40.656 335.690 − 6.793.240 72.057 1.011.292 Aree per attrezzature collettive TOTALE ESISTENTE BILANCIO (mq/ab) RELAZIONE TECNICA E ILLUSTRATIVA 14,03 134 COMUNE DI LADISPOLI Variante Generale al Piano Regolatore Generale In questa duplice ottica di legge e stato di fatto, la Variante generale al Prg ha scelto di dimensionare gli spazi pubblici nell’ordine di circa 24 mq/ab, garantendo nel computo solo spazi di qualità, fruibili e prossimi agli abitanti. Una città si “vive”, si percepisce e si rappresenta attraverso il suo spazio pubblico pertanto più sarà qualificato, migliore sarà l’immagine della città che avremo. La problematica degli standard è quindi stata affrontata cercando di dare risposte sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo e per ottenere questo duplice obiettivo si è scelto da un lato di colmare il fabbisogno di aree pubbliche attraverso la perequazione e dall’altro di destinare a spazio pubblico preferibilmente le aree incluse tra l’edificato esistente e il nuovo edificato in modo da far assumere ai servizi pubblici e allo spazio pubblico, più in genere, il ruolo di fulcro dell’aggregato urbano. La tecnica urbanistica della perequazione prevede l’attribuzione di un indice di fabbricabilità territoriale uniforme a tutte le proprietà che concorrono alla trasformazione urbanistica del territorio prescindendo dall’effettiva localizzazione della capacità edificatoria delle singole proprietà e dalla imposizione di vincoli d’inedificabilità ai fini di una dotazione di spazi da riservare alle opere collettive. Questo significa che i proprietari indistintamente partecipano in misura uguale alla distribuzione dei valori e degli oneri derivanti dalla pianificazione ai fini della trasformazione. In tal modo l’Amministrazione Comunale può disporre senza ricorrere all’esproprio (quindi senza oneri) di un cospicuo patrimonio fondiario pubblico come conseguenza diretta dell’attuazione del “piano perequativo”. Gli obiettivi che l’utilizzo della perequazione, quale modalità di trasformazione di un’area, intende raggiungere sono sostanzialmente tre: - la giustizia distributiva nei confronti dei proprietari dei suoli; - l’acquisizione delle aree pubbliche senza gravare sulle esigue casse comunali; - la formazione, senza la necessità di effettuare espropri, di un patrimonio di aree pubbliche. Garantire ai privati il diritto di edificare e alla collettività l’acquisizione gratuita di aree da destinare a servizi significa poter intervenire, con le risorse pubbliche, per qualificare e migliorare la città nel suo complesso. Questa tecnica, ormai ampiamente diffusa nella pratica urbanistica, modifica il rapporto tra proprietà e edificazione; riconosce, infatti, a ciascun proprietario una quota di edificabilità all’interno dell’area di sviluppo indipendentemente da ciò che verrà effettivamente realizzato sul suo terreno (edificio privato o spazio pubblico). RELAZIONE TECNICA E ILLUSTRATIVA 135 COMUNE DI LADISPOLI Variante Generale al Piano Regolatore Generale Il piano prevede quindi di acquisire come patrimonio pubblico, senza aggravio sul bilancio comunale, le aree indicate negli elaborati di piano e sinteticamente descritte nelle tabelle seguenti. Computo della dotazione di aree a standard per servizi pubblici di quartiere (art.3 D.M. n° 1444/1968) ZONA Superficie territoriale (mq) Volumetria residenziale (mc) Abitanti insediati (ab) Superficie a standard (mq) 186.514 Marina di San Nicola PdL 1.241.863 628.625 7.420 Miami PdL 260.006 104.002 1.040 43.508 Cerreto PdL 988.972 474.707 4.747 135.488 Campi di Vaccina PdZ 80.800 80.800 1.010 26.580 Cerreto PdZ 23.565 58.913 589 144 La Cantinaccia PdZ 9.156 16.225 162 725 Fascia Aurelia PdZ 34.968 31.990 400 1.302 PPE 106.360 334.123 4.177 26.462 Vecchio centro PPE 163.822 607.452 7.593 7.027 Centro Civico PPE 168.800 70.500 705 118.477 Variante della Finanza Var. PRG 24.018 5.120 188 3.343 Olmetto Monteroni PPE 618.000 185.400 2.318 55.620 Strumenti urbanistici esecutivi vigenti Viale Italia e sottoferrovia Punta di Palo Agglomerati urbani e zone parzialmente edificate Aree per l'istruzione Aree per attrezzature collettive Parcheggi pubblici Verde pubblico PI 186.817 119.909 3.907.147 2.717.766 31.401 - − 4.065.594 40.656 − Sc − − − 9.379 675.602 I − − − 42.719 Pp − − − 35.211 Vp − − − 248.381 TOTALE − 4.065.594 40.656 335.690 − 6.783.360 72.057 1.011.292 TOTALE ESISTENTE BILANCIO (mq/ab) Standard di progetto in perequazione negli agglomerati urbani e nelle zone parzialmente edificate 70.414 1.053 TOTALE − TOTALE AGGLOMERATI URBANI − − − 6.783.360 14,03 − 105.620 72.057 1.116.912 BILANCIO (mq/ab) 15,50 Area di sviluppo urbano Piazzale di Nazario Sauro C1 13.629 6.815 68 7.421 Area di sviluppo urbano Giardini di via f.lli Bandiera C2.1 3.960 3.960 40 1.660 Area di sviluppo urbano via Latina C2.2 4.548 6.822 68 2.274 Area di sviluppo ubano via Livorno - via Napoli C2.3 3.445 3.445 34 1.723 Area di sviluppo urbano via Mazzini C2.4 1.990 1.990 20 995 Area di sviluppo urbano Bosco urbano C3 245.107 122.553 1.226 99.413 Area di sviluppo urbano Olmetto nord C4 45.696 18.278 183 13.709 Area di sviluppo urbano Parco urbano C5 850.288 425.144 4.251 374.142 Area di sviluppo urbano Osteria Nova C6 490.990 122.748 1.227 221.995 Area di sviluppo urbano Parco del fosso Vaccina C7 219.674 87.870 879 84.372 Area di sviluppo urbano Rimessa Nuova nord C8 50.902 25.451 255 10.180 Area di sviluppo urbano Rimessa Nuova sud C9 29.322 14.661 147 5.864 C10 37.695 18.847 188 7.539 Area di sviluppo urbano Olmetto ovest TOTALE 1.997.246 858.584 8.586 831.287 BILANCIO TOTALE − 7.641.944 80.643 1.948.199 BILANCIO (mq/ab) RELAZIONE TECNICA E ILLUSTRATIVA 24,16 136 COMUNE DI LADISPOLI Variante Generale al Piano Regolatore Generale Secondo quanto stabilito all’art.18 comma 3 della L.R.11 agosto 2009, n.21 - Misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l’edilizia residenziale sociale in sede di elaborazione della Variante Generale al Piano Regolatore Vigente è necessario prevedere che il 20% della superficie fondiaria edificabile venga ceduto oltre le cessioni complessive per gli standard urbanistici. La Variante ha previsto quindi l’acquisizione da parte della Pubblica Amministrazione di circa 360.000 mq. di superficie fondiaria su cui poter realizzare circa 190.000 mc (1.900 abitanti teorici) di volumetria per edilizia residenziale sociale pari a circa 760 alloggi. Confrontando le previsioni di sviluppo urbanistico del Piano Regolatore del 78 e della Variante Generale si evidenzia che il piano del 78 ha consentito l’insediamento di 72.000 abitanti ed ha attuato circa 1.000.000 di mq di standard; la Variante prevede l’acquisizione di 1.300.000 mq di standard a fronte di uno sviluppo edilizio privato pari a circa 6.690 abitanti (che derivano dal seguente calcolo: 8.590 abitanti insediati totali – 1.900 abitanti insediati nell’edilizia residenziale sociale). Segue la tavola: P5 Progetto delle aree pubbliche RELAZIONE TECNICA E ILLUSTRATIVA scala 1:5.000 137 COMUNE DI LADISPOLI RELAZIONE TECNICA E ILLUSTRATIVA Variante Generale al Piano Regolatore Generale 138