Comments
Description
Transcript
“Ho sentito dire che...”
“Ho sentito dire che...” RICERCA SULLA COMUNICAZIONE AZIENDALE IN OCCASIONE DI EVENTI STRAORDINARI Ottobre 2008 In collaborazione con Ottobre 2008 Progetto editoriale e realizzazione a cura di: Pub Srl In collaborazione con: AIDP PUB ©2008 - Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione, anche parziale, dei contenuti della ricerca. Chi siamo PUB È l’agenzia di corporate publishing del network di comunicazione Brand Portal. Nata nel 2003, Pub si occupa della realizzazione, per i propri clienti, di progetti di editoria aziendale come magazine, newsletter cartacee e digitali, house organ, bilanci e contenuti audio/video, con particolare attenzione agli strumenti per la comunicazione interna. AIDP È l’associazione italiana per la direzione del personale. Dal 1960 si prefigge lo scopo di valorizzare la professionalità dei suoi soci e di essere componente attiva nel processo di sviluppo delle risorse umane nelle organizzazioni lavorative. Raccoglie tutti coloro che hanno funzioni direttive e di responsabilità nell’area delle HR e studiosi, accademici e ricercatori del settore. 1. INTRODUZIONE 2. RICERCA 06 08 10 16 07 09 15 35 1a. Prefazione 1b. Editoriale 1c. Avvertenze 2a. L’esistente Le ragioni della ricerca: comunicare è coltivare la relazione tra dipendenti e azienda. La macchinetta del caffè, simbolo delle voci di corridoio. Ovvero tutto ciò che si dovrebbe evitare quando si gestisce un cambiamento importante. Obiettivi, campione, metodologia e struttura. Una fotografia dello stato dell’arte. Le pratiche rilevate nelle aziende in tema di comunicazione interna. 3. CONCLUSIONI 36 44 50 52 43 49 51 53 2b. Valutazioni 2c. Suggestioni Che cosa pensano gli intervistati, responsabili del personale e della comunicazione interna, di come le aziende gestiscono il flusso di informazioni durante i processi di integrazione o riorganizzazione. Per costruire si comincia dalle idee. Consigli, suggerimenti, ipotesi e proposte dei protagonisti di questa indagine. Su un punto, tutti d’accordo: ci vuole una strategia. 3a. Il ruolo della comunicazione interna 3b. Un possibile approccio operativo Dalla semplice neutralizzazione degli effetti negativi alla costruzione di un nuovo territorio comune: ragioni e scopi della comunicazione interna in circostanze aziendali straordinarie. Tra teoria e pratica, alcuni principi e linee guida su cui strutturare un piano d’azione. Il primo passo? Considerare la comunicazione una leva del business. 06 INTRODUZIONE Prefazione 07 Le persone e l’organizzazione: un rapporto da ricostruire I pericolosi venti di recessione di questo periodo hanno un minimo comun denominatore: il deciso decremento della produttività per addetto. Il riflesso di questo, per chi vive nelle organizzazioni, è palpabile. Il nanismo del nostro sistema produttivo si è accompagnato a un progressivo e diffuso malessere tra i lavoratori, non solo per l’erosione del loro salario reale, ma anche per il rapporto che percepiscono con le loro organizzazioni d’appartenenza. Queste non garantiscono più il posto di lavoro per la vita e i lavoratori, di converso, sempre più si sentono parti di un meccanismo anonimo, soggetti estranei in un corpo sociale che non gli appartiene. Questa lontananza emerge in maniera ancora più netta nei casi di fusioni, acquisizioni, alleanze strategiche, quando cioè l’organizzazione sta vivendo un momento particolare della propria crescita e richiede maggior coesione tra le persone. La prima leva per la ricostituzione di un corpo sociale, per ritrovare un rapporto tra la persona e l’organizzazione, per recuperare motivazione e quindi produttività è la comunicazione interna. L’Associazione Italiana per la Direzione del Personale, in collaborazione con Pub, società leader specializzata in questo particolare settore, ha quindi voluto indagare lo stato di utilizzo di questa leva e le sue molte potenzialità ancora inespresse. Con questa ricerca vogliamo dare un piccolo contributo e uno stimolo al dibattito: l’obiettivo finale che ci anima è il benessere delle organizzazioni e, ancor di più, quello delle persone che le compongono. Paolo Iacci Vicepresidente Nazionale di AIDP 08 INTRODUZIONE Editoriale 09 La macchinetta del caffè “Quanto zucchero? Hai saputo l’organigramma?”. È alla macchinetta del caffè, spesso, che si apprendono le grandi notizie sulle sorti dell’azienda. Pazienza se, altrettanto spesso, non sono vere. I grandi cambiamenti (fusioni, acquisizioni, ristrutturazioni), sempre più frequenti, producono desiderio di informazioni: e questo, quando non è soddisfatto in modo ufficiale, si nutre di voci, invenzioni, allarmismi. La presente ricerca nasce proprio da qui. E vuole fornire un piccolo contributo per capire se la battaglia contro la cultura della macchinetta del caffè è persa per sempre, o se - più probabilmente - c’è lo spazio per una comunicazione interna più “adulta”. Facendola abbiamo capito che l’argomento è molto sentito. Che quasi tutti i manager concordano sulla necessità di comunicare. Abbiamo scoperto anche che ci sono strumenti davvero efficaci (e spesso semplici) che hanno già funzionato e che, debitamente adattati, possono essere utilizzati. Resta la sensazione che quando si passa dalla teoria alla pratica, come sempre, le cose si facciano un po’ meno fluide. L’auspicio è che - per usare un parolone - questo lavoro faccia un po’ di cross fertilization . Che, in termini più semplici, metta in circolo idee e spunti virtuosi, invogliando i manager delle HR e della comunicazione interna a provarci. Luca Villani Amministratore delegato - PUB Srl 10 INTRODUZIONE Avvertenze 11 Gli obiettivi di questa ricerca La comunicazione interna è una questione di business? Quando una società si trova ad affrontare una fusione, un’acquisizione o una ristrutturazione, deve informare la popolazione aziendale? In che modo? E quando o, meglio, da quando? Più in generale, si può dire che la comunicazione interna giochi un ruolo strategico ai fini di un buon esito dell’operazione straordinaria che l’azienda sta conducendo? È da queste domande che è nata l’esigenza di condurre questa ricerca sulla comunicazione interna in caso di eventi aziendali straordinari. L’obiettivo finale è determinare quanto essa sia importante come vera e propria leva strategica interna al business in fase di pianificazione del cambiamento. E come usarla al meglio. 12 INTRODUZIONE: AVVERTENZE Il campione Un panel rappresentativo Sono stati intervistati 25 direttori del personale e responsabili della comunicazione interna (in diversi casi i due ruoli sono ricoperti dalla stessa persona) di grandi società. È stata coperta un’ampia gamma di settori: dalle utility alle multinazionali, dal settore medico-farmaceutico all’IT, dall’industria ai servizi finanziari. La griglia nella pagina accanto fornisce l’elenco degli intervistati, con le relative cariche, l’azienda di appartenenza e il settore di attività. 13 Il campione Nome Filippo Cinzia Patrizia Marco Angelo Attilio Rodolfo Alberto Domenico Andrea Lara Riccardo Franca Gianni Angelo Mariateresa Paolo Biagio Maurizio Alessandro Matteo Marco Alessandra Emanuela Andrea Cognome Abramo Arsini Benedetti Berini Bestazzi Boffi Buat Busnelli Butera Camera Carrese Cesati Dall’Ara Di Lello Donato Faregna Iacci Longo Manetti Merati Moi Morbidelli Rizzi Salati Zorzi Posizione Direttore centrale e VDG Direttore del personale Direttore generale Direttore del personale Slovacchia Direttore del personale Direttore del personale Direttore del personale Direttore del personale Direttore del personale Direttore del personale Direttore del personale Collezionabili Direttore del personale Condirettore generale Direttore del personale Direttore del personale Responsabile relazioni esterne Condirettore generale operativo Direttore della comunicazione Direttore centrale servizi Uss Emea Sales VP Direttore del personale Direttore del personale Direttore del personale Responsabile form. sel. e com. interna Responsabile comunicazione interna Società Banco di Sardegna Centro Diagnostico Italiano Cassa Edile Unicredit Merck Serono IDB Holding Casinò Saint Vincent Basf BCC Lombardia Visiant DeAgostini Mondadori Gruppo Salmoiraghi & Viganò Dell Italia Librerie Feltrinelli CA Italia Pride A2A-AEM Compass Datalogic Carglass Angelini Farma Randstad ATM Intesa Sanpaolo Settore Finanziario Medico Servizi Finanziario Farmaceutico Chimico-farmaceutico Entertainment Chimico Finanziario IT Editoria Editoria Distribuzione IT Distribuzione IT IT Energia Finanziario IT Industriale Farmaceutico HR Trasporto pubblico Finanziario 14 INTRODUZIONE: AVVERTENZE La metodologia Quantità e qualità Lo strumento di rilevazione è costituito da un questionario di undici domande, sottoposto in forma di intervista one to one , frutto della collaborazione tra HR Online e Pub. La formula è ibrida: i quesiti sono in parte a risposta multipla e in parte consentono risposte discorsive. Tale formula ha permesso di raccogliere dati sia quantitativi, sia qualitativi. È stato così possibile da un lato fotografare lo stato dell’arte della comunicazione interna in caso di situazioni aziendali straordinarie; dall’altro raccogliere opinioni e suggestioni, che insieme consentono di delineare una cultura di settore e i suoi possibili sviluppi. 15 La struttura di questo report Tre sezioni: conoscere, interpretare, proporre Le domande sono state innanzitutto suddivise in tre parti: la fotografia dell’esistente, cioè la rappresentazione oggettiva dell’esperienza professionale vissuta dagli intervistati in termini di gestione della comunicazione interna in casi eventi aziendali straordinari; le valutazioni soggettive da parte degli intervistati su quanto vissuto; infine le suggestioni, cioè le indicazioni che gli intervistati hanno ricavato dall’esperienza. Per ogni domanda sono state pubblicate, nell’ordine: la risposta quantitativa, dove esistente, sotto forma di grafico; alcuni verbatim , cioè le dichiarazioni testuali degli intervistati ritenute più interessanti e significative. Per ognuna delle macro-sezioni, infine, è stata realizzata una sintesi dei principali concetti emersi. 16 RICERCA L’esistente 17 18 RICERCA: L’ESISTENTE Domanda 1 La sua azienda è stata interessata da fusioni, acquisizioni o altre situazioni straordinarie? Quali? 1 ALTRO • 9 % RISTRUTTURAZIONE • 17 % ABBIAMO ACQUISITO • 42 % FUSIONE PARITETICA • 13 % SIAMO STATI ACQUISITI • 19 % 19 20 RICERCA: L’ESISTENTE Domanda 2 Nel complesso, quali effetti hanno avuto in termini di motivazione, coesione, produttività i cambiamenti? 2 NUOVE MOTIVAZIONI • 20 % 23% • DISORIENTAMENTO/PAURA AUMENTO DI PRODUTTIVITÀ • 10 % 10 % • CALO DI PRODUTTIVITÀ EUFORIA • 5 % 32 % • DEMOTIVAZIONE 21 Dichiarazioni degli intervistati “La produzione è inizialmente calata... La stessa cosa vale per la motivazione e la coesione, che hanno subito l’effetto della naturale preoccupazione diffusa tra la popolazione aziendale”. “… Un forte turn-over, che, oltre alla fuga di talenti, comporta un danno notevole all’immagine dell’azienda, sia all’interno sia all’esterno”. “Dopo un primo momento in cui le due aziende (addirittura in mensa si erano creati gruppi separati) non riuscivano a integrarsi, si è riusciti a creare una nuova identità aziendale”. 22 RICERCA: L’ESISTENTE Domanda 3 Al momento erano attivi strumenti di comunicazione interna? 3 NESSUNO • 8 % ALTRO • 30 % TV AZIENDALE • 6 % 10 % • RIVISTA INTERNA CARTACEA 14 % • NEWSLETTER DIGITALE 32 % • INTRANET 23 Domanda 4 In occasione dell’evento straordinario, gli strumenti di comunicazione interna fino a quel momento attivi sono stati: 4 POTENZIATI • 67 % 28 % • UTILIZZATI COME PRIMA IN TERMINI DI TIPOLOGIA E PERIODICITÀ 5 % • TEMPORANEAMENTE SOSPESI 24 RICERCA: L’ESISTENTE Domanda 5 Se gli strumenti di comunicazione esistenti sono stati potenziati, che cosa è stato fatto? 5 30 % • AUMENTATA LA PERIODICITÀ CREATI ALTRI STRUMENTI AD HOC • 70 % 25 Dichiarazioni degli intervistati “Varie newsletter mirate (per business unit) dedicate all’evento”. “Gruppi di lavoro e incontri di fast start, finalizzati alla costruzione del nuovo team”. “È stato utilizzato un programma di animazione per i manager di entrambe le aziende, da un lato per ospitare momenti di informazione ed elaborazione circa i cambiamenti in atto, dall’altro per avviare l’integrazione e costruire una nuova identità, che fosse sintesi dell’eredità delle due aziende”. “Si è costruito un progetto comunicativo ad hoc costituito da: a) testo programmatico circa gli scopi e gli impatti del progetto distribuito a tutto il personale e commentato in riunioni apposite; b) slogan; c) logo; d) metafore; e) incontri plenari ed eventi; f) sito specifico nella intranet; g) linea telefonica dedicata per rispondere alle domande dei colleghi”. “L'intera popolazione è stata coinvolta nella ricerca creativa del nuovo nome e del nuovo marchio”. 26 RICERCA: L’ESISTENTE Domanda 6 Quale popolazione aziendale è stata coinvolta nelle eventuali iniziative di comunicazione interna? 6 SOLO DIPENDENTI DELL’AZIENDA ACQUISITA • 4 % 4 % • SOLO DIPENDENTI DELL’AZIENDA ACQUIRENTE 9 % • SOLO ALCUNE FASCE 4 % • SOLO RETE TERRITORIALE TUTTI • 79 % 27 Dichiarazioni degli intervistati “Tutti devono partecipare, devono essere coinvolti e motivati”. “Tutti. Ma bisogna stare attenti, perché lo stesso messaggio viene letto diversamente dai due lati”. “Tutti, in momenti e con strumenti diversi”. “Tutti sono stati informati della strategia complessiva e dei maggiori impatti organizzativi”. 28 RICERCA: L’ESISTENTE Domanda 7 Gli strumenti impiegati hanno sortito effetti positivi? 7 NO • 4 % 96 % • SÌ 29 Dichiarazioni degli intervistati “Contenimento dell’ansia degli acquisiti; esaltazione degli acquisitori; creazione di identità aziendale”. “… Dando l’impressione (corretta) che il cambiamento fosse guidato e controllato”. “La comunicazione ha aiutato a passare abbastanza rapidamente da una situazione emotiva di incertezza all’adesione al progetto. E ha consentito: di realizzare l’integrazione in sei mesi; di mantenere un elevato livello di risultati nella vendita e nella redditività nel corso di tutto l’anno [della fusione, ndr]; di non perdere personaggi chiave, neppure in periferia”. 30 RICERCA: L’ESISTENTE Domanda 8 Se si è deciso di non attivare alcuna attività di comunicazione interna, per quale motivo è avvenuto? 8 ALTRO • 25 % SCELTA • 50 % 25 % • INDISPONIBILITÀ DEL BUDGET 31 Dichiarazioni degli intervistati “Di solito, per non sbilanciarsi troppo, si tende a non dire niente. Questa riservatezza è eccessiva. Le comunicazioni andrebbero modulate, cercando di dire tutto ciò che si può dire, compreso, se necessario, che un certo punto non è ancora stato chiarito o deciso”. “… Il management e la proprietà non avevano una sensibilità su questo tema e i tentativi di sviluppare strumenti di comunicazione interna sono sempre stati bocciati. Ora, anche se lentamente, questa sensibilità sta cambiando…”. “La comunicazione interna è ancora poco valorizzata dagli operatori del mio settore”. “Non si pensa mai alla comunicazione interna come a una leva strutturale della strategia gestionale”. 32 RICERCA: L’ESISTENTE La sintesi di questa sezione Che cosa succede quando l’azienda annuncia un cambiamento strutturale Nella maggior parte dei casi, quando un evento straordinario viene annunciato, la popolazione aziendale ha una reazione iniziale negativa. Le emozioni che prevalgono sono disorientamento, preoccupazione per il futuro e demotivazione, con ovvie ripercussioni sulla coesione e sulla produttività. In caso di fusione, le reazioni negative riguardano soprattutto i dipendenti dell’azienda acquisita, ma non solo. In molti casi, infatti, anche i dipendenti e i manager dell’azienda acquirente non sono esenti da preoccupazioni. Questo dipende evidentemente dalla “filosofia” della fusione: comanderanno per definizione gli acquirenti, o verrà creato un mix su basi meritocratiche? Di fatto, è bene tenere presente che entrambi i lati potrebbero necessitare di informazioni. L’effetto collaterale più comune (e sgradito) di un’acquisizione è la divisione. È facile che si formino gruppi, ognuno dei quali reagirà in modo diverso al cambiamento in atto: gli acquisitori da un lato e gli acquisiti dall’altro. Tali gruppi tenderanno a respingersi reciprocamente, determinando una ulteriore difficoltà per chi deve implementare le nuove politiche aziendali. Di contro, stando alle dichiarazioni degli intervistati, in alcuni casi all’iniziale impatto negativo segue la scoperta di nuove motivazioni. E molto spesso, secondo le dichiarazioni del campione, questo processo si verifica in coincidenza con l’evolversi e il progredire della comunicazione interna. 33 Gli strumenti Negli ultimi anni le aziende sembrano avere colto la potenzialità degli strumenti digitali per la comunicazione interna: intranet (dove però resta il problema di chi la aggiorna e con che frequenza), newsletter digitali, addirittura in qualche caso business TV. Un altro strumento di grande importanza è rappresentato da incontri e gruppi di lavoro, che rappresentano la quasi totalità delle risposte raccolte sotto l’etichetta “altro”. Rimangono molto usate le pubblicazioni periodiche, siano esse digitali (come accennato sopra) o cartacee. Come cambia la comunicazione interna in circostanze straordinarie Il 66,67% delle aziende, nel caso di situazioni straordinarie, sceglie di potenziare i propri strumenti di comunicazione interna. Il dato mostra che le società, al di là di come poi essa viene gestita concretamente, riconoscono almeno in teoria l’importanza della comunicazione interna rispetto all’esito di operazioni eccezionali. Potenziare gli strumenti di comunicazione, nel 70% dei casi, significa creare strumenti ad hoc. In Segue< 4 34 RICERCA: L’ESISTENTE particolare, incontri e gruppi di lavoro mirati e differenziati in base ai ruoli e alle competenze; attività di team building e formazione; newsletter periodiche per raccontare il cambiamento in atto. Nella grande maggioranza dei casi esaminati (79,17%), quando un piano di comunicazione interna viene messo in atto, il suo target è costituito dall’intera popolazione aziendale. Comunicare con tutti pone però un problema: il messaggio, o meglio la sua formulazione, e i mezzi che lo veicolano devono essere sempre gli stessi? O devono variare al variare del destinatario? La risposta che sembra emergere dalle dichiarazioni degli intervistati è questa: il contenuto della comunicazione e i suoi veicoli devono essere segmentati e mirati a seconda del target. Incontri, comunicazioni formali, comunicazioni di tipo editoriale (newsletter, intranet, web TV) possono entrare a far parte di un mix articolato per contenuti e target. La comunicazione interna funziona. Ma come se ne misurano gli effetti? Che la comunicazione interna abbia effetti benefici appare incontrovertibile. Tuttavia, diversi intervistati hanno ammesso la difficoltà di effettuare misurazioni dei risultati. Questa difficoltà è molto minore nei casi in cui gli strumenti utilizzati prevedono un “canale” di comunicazione dal basso. In altre parole, modalità di 35 comunicazione anche partecipative consentono di verificare con buona precisione quanto e come i messaggi aziendali vengono recepiti e interpretati. Perché alcune aziende non sfruttano la comunicazione interna? Nonostante quanto riscontrato finora, ci sono ancora aziende che non sfruttano la comunicazione interna nella gestione di situazioni straordinarie. I motivi principali per cui un piano di comunicazione interna non viene messo in atto possono essere distinti tra “involontari” e “volontari”. Nella metà dei casi, infatti, la comunicazione manca o perché non c’è un budget sufficiente o perché i vertici aziendali non sono sensibili al tema. Diverso, invece, il caso in cui la comunicazione manca per scelta, rappresentato dalla restante metà delle risposte. Le motivazioni portate a supporto di tale scelta sono sostanzialmente due: la necessità di riservatezza e il non voler interferire con i sindacati. Motivazioni, però, che da molti intervistati vengono percepite come alibi. In definitiva, quindi, si potrebbe dire che il maggiore ostacolo alla comunicazione interna è la mancanza di una cultura specifica in azienda o quantomento presso i vertici. 36 RICERCA Valutazioni 37 38 RICERCA: VALUTAZIONI Domanda 9 Come giudica il rischio che - in occasione di fusioni, acquisizioni, ristrutturazioni - una insufficiente informazione possa provocare effetti negativi sulla popolazione aziendale? 9 TRASCURABILE • 4 % MEDIO • 20 % 76 % • ELEVATO 39 Dichiarazioni degli intervistati “… L’informazione era in balia delle voci di corridoio, spesso allarmistiche e comunque controproducenti”. “Se non comunichi o lo fai male, crei delle sclerotizzazioni che poi ti porti dietro per sempre”. “L’integrazione sarebbe stata molto più semplice e indolore se fossero stati utilizzati strumenti di comunicazione interna”. 40 RICERCA: VALUTAZIONI Domanda 10 A posteriori, ritiene che sul fronte della comunicazione interna 10 40 % • SIA STATO FATTO IL NECESSARIO SI SAREBBE POTUTO/DOVUTO FARE DI PIÙ O DIVERSAMENTE • 60 % 41 Dichiarazioni degli intervistati “Si può fare di più, ma c’è un problema culturale: la cultura manageriale nel settore è poca, si concentra tutta nell’ambito economico-finanziario, le aree soft sono un demerito”. “Ogni volta si scopre che la comunicazione interna può essere migliorata, il problema del capo che non sa comunicare è una costante”. “Sarebbe non solo stato meglio, ma essenziale cercare di dare delle linee guida comuni alla popolazione aziendale”. “La comunicazione interna è stata non solo inutile, ma ha addirittura sortito l’effetto opposto a quello desiderato. Questo perché non era coerente con il resto dell’operazione”. 42 RICERCA: VALUTAZIONI La sintesi di questa sezione Una cultura che si afferma. O no? Una maggioranza schiacciante considera elevato il rischio di incorrere in effetti negativi dovuti a una comunicazione interna inadeguata alla situazione. Non solo: il 60% del campione ritiene insufficienti o inadeguate le azioni di comunicazione interna attuate dalle proprie aziende. Sembra, insomma, che la cultura della comunicazione interna stia crescendo quantomeno presso la fascia manageriale direttamente coinvolta, che corrisponde al campione intervistato (direttori del personale, direttori della comunicazione, responsabili della comunicazione interna). Resta qualche dubbio sulla partecipazione attiva del top management. 43 44 RICERCA Suggestioni 45 46 RICERCA: SUGGESTIONI Domanda 11 Che cosa farebbe oggi nella stessa situazione? 11 CREEREI NUOVI STRUMENTI • 36 % 44 % • LE STESSE COSE POTENZIEREI GLI STRUMENTI ESISTENTI • 20 % 47 Dichiarazioni degli intervistati “Anticiperei la pianificazione della strategia comunicativa: quando, come di solito accade, questa arriva solo dopo la fase delle trattative, ci si trova a dover gestire un’emergenza”. “Si sarebbe dovuto attivare un canale di comunicazione che potesse fornire informazioni in real time”. “In caso di fusioni e acquisizioni, bisognerebbe prevedere un fondo per la comunicazione interna”. “… Convincere il management dell’importanza di allocare risorse adeguate”. “… Gruppi di lavoro dedicati alla fusione (e solo a quella)”. “… Creare degli integration team”. “Sono stati i vertici e non il management operativo a portare le notizie alla popolazione aziendale, dando così importanza e rilievo alla comunicazione”. Segue< 4 48 RICERCA: SUGGESTIONI Dichiarazioni degli intervistati “… Lavorare di più sui quadri intermedi: senza un coinvolgimento di chi fa funzionare ogni giorno l’azienda, l’implementazione dei cambiamenti tarda a partire”. “Per prima cosa, rilevare i livelli di credibilità. Per l’operaio non è sempre più credibile l’amministratore delegato, meglio il caporeparto”. “Userei meglio le strutture organizzative, per mettere in atto un processo più periferico”. “La comunicazione ha funzionato perché si integrava ad altri strumenti strategici e operativi ed è stata quindi coerente con il reale vissuto di business”. “La comunicazione deve rientrare nel piano aziendale, in quanto fronte fondamentale per l’esito positivo dell’integrazione e per la creazione di sinergie”. “La comunicazione interna è il lavoro di conferimento di senso. È allineare le persone agli obiettivi aziendali”. 49 La sintesi di questa sezione Ci vuole un piano Abbiamo rilevato che la maggioranza del campione considera inadeguati i piani di comunicazione interna straordinari messi in atto in passato dalle proprie aziende. Dalle dichiarazioni degli intervistati sono poi emersi alcuni punti critici: tempo; risorse; ruolo della comunicazione interna. Focalizzando l’attenzione su questi punti, che verranno elaborati nella sezione seguente, si è progressivamente delineato quello che possiamo considerare come un possibile background di ogni piano di comunicazione interna straordinaria. Ossia, l’idea che la strategia comunicativa e la strategia di business procedano di pari passo, sostenendosi a vicenda, che siano funzionali l’una all’altro. 50 CONCLUSIONI Il ruolo della comunicazione 51 Il ruolo della comunicazione interna Gli intervistati hanno prima di tutto descritto alcune esperienze negative e indicato quali fossero i danni indubbiamente attribuibili a una cattiva gestione delle informazioni. Questo ha consentito innanzitutto di stabilire quali siano le funzioni specifiche della comunicazione interna. L’uso della comunicazione interna in caso di eventi aziendali straordinari risponde a specifiche e fondamentali esigenze e persegue scopi precisi: • neutralizzare gli effetti negativi provocati dall’annuncio dell’evento sulla popolazione aziendale; • mostrare il cambiamento come un’opportunità e non un pericolo; • promuovere l’integrazione delle risorse umane; • coinvolgere la popolazione aziendale e allineare le persone agli obiettivi e alle strategie dell’azienda. 52 CONCLUSIONI Approccio operativo 53 Un possibile approccio operativo Raccogliendo le ipotesi, le proposte, i suggerimenti di alcuni degli intervistati, è stato possibile provare a definire alcuni principi generali da considerare al momento di costruire la propria strategia di comunicazione interna. La comunicazione interna fa parte del business: serve, in ultima istanza, a integrare tra loro le risorse umane e allinearle a un’azienda che sta cambiando, creando un nuovo linguaggio comune, abbiamo detto fin qui. Ora, seguendo ciò che è emerso nel corso delle interviste, proponiamo un possibile approccio operativo: • comunicare da subito (possibilmente da prima) e regolarmente; • dire quello che si può dire, eventualmente dichiarando che alcune cose non si possono dire. La riservatezza è un alibi; • creare gruppi dedicati alla fusione; • destinare un budget alla fusione; • creare codici semantici chiari e condivisi; • strutturare su di essi un insieme di azioni comunicative, coordinate tra loro, integrate al business. note note In collaborazione con