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Liberate i giovani leoni
Business ilFRIULI Mensile dell’econoMia - suppl. al n. 31 del settimanale il Friuli direttore Giovanni Bertoli - a cura di Rossano Cattivello - AGOSTO 2014 Chiara Mio Liberate i giovani leoni Alberto De toni Come superare l’attuale modello di welfare, Costoso, buroCratiCo e presto insostenibile FAbrizio romAnelli il CeCk-up energetiCo, anChe per le piCCole imprese, può dare enormi opportunità di risparmio ADriAno luci solo Cambiando pelle torniamo Competitivi in settori tradizionali e diventiamo ‘globali’ Dove volAno gli Angeli - CresCe l’attività dei business angel, ma quando una start-up deColla il sistema la sChiaCCia www.portfolio.is.it La nostra professionalità supporta le imprese a misura delle per problematiche vostre di ogni esigenze. grandezza. METLAB è specializzata nella gestione, manutenzione e taratura di apparecchi di misura. “Il concetto di misura caratterizza la società e il suo progresso, fin dalle sue origini”. Le grandezze di peso, lunghezza, tempo, forza sono sempre state quantificate per definire transazioni commerciali, definire confini, costruire, tassare, celebrare. Che ci piaccia o no ogni aspetto della nostra vita viene misurato e non sempre ci chiediamo se tali misure siano corrette! Il Laboratorio di taratura METLAB S.r.l si propone di dare supporto alle imprese per la risoluzione dei problemi associati alle misure, alla taratura degli apparecchi di misurazione e monitoraggio, alla loro gestione e alla loro scelta. Grazie alla propria professionalità, è attivo nella diffusione della cultura metrologica attraverso corsi di formazione ed incontri periodici su temi mirati. METLAB S.r.l è una società GP GROUP. Un network che offre un panel di servizi integrati nell’ambito della qualità e dei sistemi di gestione nel settore metalmeccanico, siderurgico, chimico e dell’energia. Laboratorio qualificato Laboratorio autorizzato METLAB è in grado di eseguire tarature di strumenti utilizzati per misurare: > Grandezze di temperatura > Grandezze elettriche > Grandezze di forza > Taratura di massa > Grandezze di pressione > Grandezze di lunghezza > Strumenti per il CND Contattatteci per qualsiasi necessità di supporto, informazioni e consulenze. Un tecnico specialista è sempre a vostra disposizione. Socio fondatore www.gp-group.it Via Cussignacco, 78/40-41 - 33040 Pradamano, Udine - Tel. (+39) 0432.685145 / 655292 - Email: [email protected] Sommario Inchieste 5 Fondi europei, un oceano di retorica La via d’uscita della sussidiarietà Dove volano gli angeli Lasciamo cacciare i nostri leoni 8 Impresa e finanza 17 Sistemi produttivi 20 Industria 31 Costruzioni 36 Agroalimentare 46 Terziario 48 Attesa per la liquidità Piazza ‘affari’ per i soci Studio all’estero verso il raddoppio Ceck-up al contatore La voce del domani 22 Qualità a prova di sisma Oggetti a regola d’arte Eresia innovativa Atelier per ambiente ed edilizia La storia continua grazie alla coop Una, cento, mille certificazioni 32 Caduta e ripartenza Soluzioni olistiche Passpartout per i Balcani 40 Responsabilità sociale 52 It club 54 Bandiera verde I vantaggi di tagliare i fili Finanza agevolata 56 Aziende, fatevi una App 50 Diritto Sconfitto il cartello della Silicon Valley Alpe adria 59 60 La riscossa dell’estate R ubriche 60 Design Diritto del lavoro Fisco Supplemento al numero 31 dell‘8 agosto 2014 del settimanale Il Friuli direttore Giovanni Bertoli a cura di Rossano Cattivello [email protected] grafica: Vittorio Regattin agosto 2014 62 Sei un imprenditore o un professionista? Invia suggerimenti, opinioni e commenti all’indirizzo mail [email protected] Faremo sentire la tua voce! società per la pubblicità Per la tua pubblicità Euronews Srl piazza I Maggio, 4 33100 Udine tel. 0432 512270 LUOGO, LUOGO, PUOI LEGGERE IN QUALSIASI LUOGO, GIORNO E ORA GIORNO E ORA IN QUALSIASI LUOGO, GIORNO E ORA IN QUALSIASI LUOGO, DA OGGI GIORNO E ORA LUOGO, DALEGGERE OGGI GIORNO E ORA PUOI IN QUALSIASI si legge GIORNO E ORA PUOI LEGGERE LUOGO, GIORNO E ORA IN QUALSIASI IN QUALSIASI LUOGO, LUOGO, GIORNO E ORA GIORNO E ORA Qui Via Via posta posta Via posta Recapitato Recapitato aa casa casa Via posta Recapitato a casa On-line sul On-line sul tuo tuo pc pc Via posta Recapitato a casa On-line sul tuo pc Via posta Recapitato a casa On-line sul tuo pc Recapitato a casa On-line sul tuo pc Via posta On-line sul tuo pc Recapitato a casa On-line sul tuo pc Via posta Via posta Recapitato a casa Recapitato a casa On-line sul tuo pc On-line sul tuo pc ilFRIULI BUSINESS 3 La Provincia informa le Imprese PIPOL-GARANZIA GIOVANI: fondamentale il contributo delle imprese S ono 2.806 utenti registrati a PIPOL – Garanzia Giovani, dei quali 1.933 già convocati dai Centri per l’Impiego per il primo colloquio e ben 75 laboratori di accoglienza realizzati. Sono numeri importanti quelli registrati al 31 luglio 2014 e relativi alla prima fase delle attività del progetto PIPOL in Provincia di Udine. Nel solo mese di luglio sono stati 1.087 gli utenti convocati ai colloqui presso i Centri per l’Impiego e 39 i laboratori di accoglienza realizzati da ogni CPI in collaborazione con gli enti di formazione presenti sul territorio. Fondamentali per illustrare agli aderenti le opportunità offerte da PIPOL, i laboratori di accoglienza sono anche lo strumento che incarna il concetto di cooperazione attuativa sul quale è incentrato tutto il progetto. PIPOL integra infatti le competenze del sistema regionale pubblico dei servizi per il lavoro e dell’orientamento, del sistema scolastico e universitario regionale, degli enti di formazione professionale accreditati ai servizi al lavoro e dei servizi sociali territoriali. Tutti questi soggetti agiscono in sinergia, mettendo in campo le proprie competenze e specificità affinché i destinatari del progetto possano ricevere un concreto potenziamento delle loro abilità a muoversi nel mercato del lavoro. Dopo un primo step prevalentemente orientato ai cittadini sta ora iniziando la fase nella quale vengono messi a punto gli strumenti operativi e le linee guida che coinvolgeranno anche le imprese del territorio. E’ dunque fondamentale che anche le realtà imprendi- Palazzo Belgrado, sede della Provincia di Udine Avviata con successo la fase dedicata all’utenza, le aziende del territorio sono ora chiamate a segnalare le loro esigenze toriali entrino in rete e diventino soggetti attivi e propositivi. A questo proposito, la Provincia di Udine sta effettuando una capillare ricognizione dei fabbisogni formativi ed occupazionali delle imprese, al fine di indirizzare al meglio la formazione prevista nel piano Garanzia Giovani – Pipol e offrire alle aziende un ventaglio di servizi concreti. “Lancio un appello a tutte le imprese del territorio – afferma l’assessore Leonardo Barberio – affinché, direttamente o attraverso le associazioni di categoria, ci segnalino le loro esigenze e richieste e diano così un contributo fondamentale per l’attuazione delle linee guida del progetto. Solo con l’aiuto degli imprenditori saremo davvero in grado di essere concreti e di rispondere realmente alle necessità del tessuto imprenditoriale locale”. P.I.P.O.L si propone dunque come un’occasione importante per le imprese della Provincia di Udine, che possono beneficiare di bonus occupazionali (sgravi contributivi) per le nuove assunzioni e di incentivi economici per l’attivazione di tirocini, contratti di apprendistato e di interventi formativi. Sono infatti molteplici le azioni di post accoglienza previste da P.I.P.O.L. che prevedono il coinvolgimento delle imprese del territorio, soprattutto a livello di interventi formativi. Particolarmente interessanti sono le operazioni per la qualificazione di base abbreviata e le operazioni formative professionalizzanti. Si tratta di interventi formativi di lunga durata (dalle 500 alle 1000 ore) finalizzati all’accrescimento di competenze specialistiche, che prevedono una fase di stage in azienda. Le imprese sono chiamate ad attestare la valenza formativa dei percorsi e la disponibilità alla realizzazione degli stage. L’attività di formazione mirata all’inserimento lavorativo è invece caratterizzata da una valenza occupazionale e propone percorsi formativi individuali studiati in base alle esigenze di specifiche competenze professionali espresse da un’azienda, che deve dunque garantire il successivo inserimento occupazionale dell’allievo. Rivolti ad un massimo di tre unità, questi percorsi formativi permettono l’acquisizione delle competenze specifiche necessarie a colmare i gap che rendono difficoltoso l’inserimento lavorativo. RECAPITI DEI CENTRI PER L’IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI UDINE: Orario al pubblico: Dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 13.00 - Lunedì, martedì, mercoledì dalle 15.00 alle 16.30 previo appuntamento Cluster Friuli Centrale Centro per l’Impiego di Udine Viale Duodo, 3 – 33100 Udine Scopri i servizi per le Imprese dei Centri per l’impiego Tutte le NEWS su: Centralino: 0432 209400 Informazioni ai Cittadini: 0432 209450 Informazioni alle Imprese: 0432 209451 – 0432 209438 Informazioni Mobilità: 0432 209434 Ricerca Personale: 0432 209419 – 0432 209561 Collocamento Mirato Imprese: 0432 209410 Collocamento Mirato Lavoratori: 0432 209414 Sportello Assistenti Familiari: 0432 209575 – 0432 209576 GILS: 0432 209541 – 0432 209542 Fax: 0432 209570 e-mail: [email protected] www.provincia.udine.it/lavoro Centro per l’Impiego di Cividale del Friuli Stretta S. Martino, 4 - 33043 Cividale del Friuli (UD) Sede Centrale: Centralino: 0432 731451 – 0432 701125 Fax: 0432 704672 e-mail: [email protected] Via della Prefettura, 16 - Udine Centralino: 0432 279954 Sportello di Manzano Via Natisone, 36 - 33044 Manzano (UD) [email protected] 4 ilFRIULI BUSINESS Centralino: 0432 740644 Fax: 0432 740644 e-mail: [email protected] Cluster Medio Friuli Cluster Basso Friuli Cluster Alto Friuli Centro per l’Impiego di Codroipo Centro per l’Impiego di Cervignano del Friuli Centro per l’Impiego di Gemona del Friuli Centralino: 0431 388211 – 0431 388201 Fax: 0431 388288 e-mail: [email protected] Centralino: 0432 981033 Fax: 0432 970315 e-mail: [email protected] NUOVA SEDE Via Balilla, 4 - 33033 Codroipo (UD) Centralino: 0432 906252 Fax: 0432 912710 e-mail: [email protected] Centro per l’Impiego di San Daniele del Friuli Via Udine, 2 33038 San Daniele del Friuli (UD) Centralino: 0432 957248 Fax: 0432 942504 e-mail: [email protected] Centro per l’Impiego di Tarcento Viale Matteotti, 33 - 33017 Tarcento (UD) Centralino: 0432 785397 Fax: 0432 784383 e-mail: [email protected] Via Ramazzotti, 16 33052 Cervignano del Friuli (UD) Via Santa Lucia, 25/27 33013 Gemona del Friuli (UD) Centro per l’Impiego di Latisana Via Manzoni, 48 - 33053 Latisana (UD) Centralino: 0431 50264 – 0431 59545 Fax: 0431 512298 e-mail: [email protected] Sportello di Lignano Sabbiadoro Viale Europa, 115 - 33054 Lignano Sabbiadoro (UD) Centralino: 0431 427041 Fax: 0431 427041 e-mail: [email protected] Orario al pubblico: Lunedì e mercoledì dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 16.30 Lo sportello di Lignano Sabbiadoro è aperto fino al 30 Settembre. Centro per l’Impiego di Pontebba Via Verdi, 3 33016 Pontebba (UD) Centralino: 0428 91031 Fax: 0428 991933 e-mail: [email protected] Centro per l’Impiego di Tolmezzo Via Matteotti, 19 - 33028 Tolmezzo (UD) Centralino: 0433 2302 Fax: 0433 40589 e-mail: [email protected] agosto 2014 L’OPINIONE Fondi europei, un oceano di retorica di giovanni bertoli N el 2012, l’Italia ha versato all’Unione europea 16 miliardi di euro e ne ha ricevuti 11. Secondo regolamento, per ogni euro di fondi strutturali che riceve dalla Ue, il Paese deve aggiungere almeno un euro di risorse proprie. Contrariamente a quanto si crede, dunque, i fondi strutturali sono tutti pagati – e due volte – dal contribuente italiano. Fin qui, la fotografia contabile del passato. Visto che sta partendo la programmazione per il periodo 2014-20, è lecito chiedersi se questo fiume di denaro già speso sia stato utile e se non sia eventualmente il caso di aggiustare il tiro. due risposte , un esperimento La risposta alla prima domanda è sconsolante: non abbiamo idea, infatti, degli effetti prodotti dai progetti già realizzati. La risposta al secondo quesito è altrettanto sconsolante: la nuova programmazione ricalca sostanzialmente la precedente. Per dirla in breve: non sappiamo come è andata sin qui, ma continuiamo sulla stessa strada. Un abominio metodologico, a prescindere dai risultati che poi produce. Parliamo di formazione, visto che è un asset strategico e che assorbe una gran quantità di risorse (ogni euro per agosto 2014 Il dIsastro annuncIato deI contrIbutI strutturalI La programmazione per i prossimi 7 anni rischia di somigLiare aLLa gestione faLLimentare deLL’esperienza precedente: tanti soLdi spesi senza sapere se sono serviti davvero aLLo scopo i soldi che costa. Ebbene, non risulta che nessun esperimento del genere sia stato condotto in Italia. Nonostante ciò, i sostenitori del marchingegno ci dicono allegramente che, mal che vada, i corsi di formazione pagano almeno i formatori. costi e benefici Il caso emblematico dei corsi di formazione, che sarebbero strategici in questa difficile congiuntura: non si riesce nemmeno a capire quanto siano efficaci un corso di formazione, lo ribadiamo, ci costa due euro in tasse). Buon senso vorrebbe che si cercasse di stabilire quali siano gli effetti di tali corsi di formazione. Per farlo, si potrebbe condurre un semplice esperimento: prendiamo due gruppi casuali di tot persone disoccupate; al primo mettiamo a disposizione un corso di formazione, al secondo no. Dopo un anno o due, vediamo quante persone del primo gruppo hanno un lavoro e quante sono ancora a spasso. Se non vi è alcuna differenza, oppure se è poco significativa, è molto difficile sostenere che il corso di formazione vale Il vecchio adagio secondo il quale quando si ragiona di servizi (sanità, scuola, trasporti, pubblica amministrazione in genere) ci si concentra più sui fornitori del servizio che sui fruitori, indipendentemente dall’efficienza e dall’economicità delle prestazioni. A questa considerazione, possiamo aggiungerne una seconda: la valutazione dei progetti di formazione – pur producendo risultati insoddisfacenti sull’efficacia dei percorsi svolti – è a sua volta un’industria che non conosce crisi e che tiene in vita decine di centri di ricerca, non tutti attrezzati scientificamente e non tutti indipendenti dai propri committenti politici. La stessa Unione europea incarica un network di esperti per collezionare tutti i rapporti di valutazione di ciascun Paese. Nessuna delle valutazioni prese in esame per l’Italia è del tipo costi-benefici. Forse perchè non abbiamo la minima idea né degli uni, né degli altri. La formula del co-finanziamento attuata in Italia, inoltre, parte da un presupposto buono, ma lo realizza male. Il cofinanziamento, infatti, è un’ottima idea in linea di principio perché punta a coinvolgere il beneficiario e lo motiva a svolgere il compito nel migliore dei modi. Il problema è che l’applicazione pratica del meccanismo è stata tale da negare il principio. Mentre praticamente tutti i progetti di formazione sono attuati da Regioni e Province, solo il 4 per cento del finanziamento totale proviene da questi Enti. Il resto è foraggiato in parti uguali dallo Stato italiano e dalla Ue. Le Regioni, dunque, hanno pochi incentivi ad assicurarsi che questi progetti funzionino sul serio. miliardi sfuggiti di mano Non è solo colpa nostra, però. La struttura complicata dei fondi europei non aiuta. E l’euroburocrazia, per molti aspetti, è peggiore di quella nostrana. Una mentalità dirigistica, che produce un gigantesco esercizio di programmazione, costa una barca di miliardi, ma rischia di risolversi in un oceano di retorica o, quantomeno, nella pretesa illusoria di poter programmare e prevedere tutto su un orizzonte di sette anni (il dirigismo sovietico si accontentava dei piani quinquennali!). Questi fondi sono completamente sfuggiti di mano, soprattutto nel nostro Paese. E la programmazione 2014-20, che sta iniziando ora, non sarà diversa da quella attuale nella sostanza. Anche essa, perciò, pare destinata a naufragare in un mare di retorica. [email protected] ilFRIULI BUSINESS 5 Da 35 anni al vostro servizio tutto, dappertutto, per piccole e grandi partite di merci Spedizioniinternazionali ▶ TrasportogroupageItalia ▶ ServiziocorrieristicoItalia ▶ Serviziopalletespresso ▶ Servizidireverselogistics ▶ Servizidilogisticaintegrata ▶ Serviziodioutsourcing ▶ pergrandiutenze Tel.+390432690761 [email protected] www.ceccarelligroup.it meta management La via d’uscita della sussidiarietà di alberto felice de toni In questa rubrica abbiamo più volte indicato nell’auto-organizzazione una risposta sistematica alla complessità crescente che le imprese devono affrontare. In ambito politico, una delle risposte chiave alla complessità di governo è la sussidiarietà, che può essere intesa come una forma di auto-organizzazione. In generale, la sussidiarietà è definita come quel principio regolatore per cui se un ente che sta ‘più in basso’ è capace di fare bene qualcosa, l’ente che sta ‘più in alto’ deve lasciargli questo compito, eventualmente sostenendone anche l’azione. Il principio di sussidiarietà può essere l’espressione di una nuova cultura politica che contiene una forte istanza di libertà e di democrazia e un immenso valore etico-sociale. Si tratta, in altri termini, del tentativo di progettare e sperimentare forme di democrazia partecipata a responsabilità diffusa, in cui i processi decisionali siano collocati il più vicino possibile ai soggetti coinvolti e in cui i soggetti si esprimono con le proprie risorse e con la propria capacità di assumersi responsabilità dirette. Cittadinanza attiva e non popolazione amministrata. squilibrio evidente Per spiegare cosa significhi declinare la sussidiarietà nell’ambito del welfare, si consideri che oggi l’Europa con il 9% della popolazione mondiale, ha il 25% del Pil mondiale e il 50% del welfare mondiale. Perché esiste questo squilibrio? Perché non viene applicato il principio di sussidiarietà. Si considera in modo astratto il problema del bisogno, per soddisfare il quale si costruisce un sistema necessariamente sempre più costoso. Prescindendo dalle agosto 2014 Welfare Community Va superato l’attuale modello costoso, burocratico e presto insostenibile soluzione del problema, in quanto non agisce sulle cause (l’organizzazione del Welfare State), bensì sugli effetti (i costi dei servizi). La soluzione non è ridurre il Welfare State, ma passare dal Welfare State al Welfare Community. Un welfare fondato sulle comunità locali, le quali possono interpretare in modo contestualizzato dal basso i portatori del bisogno e offrire soluzioni non solo personalizzate (non standard), ma anche meno costose. peculiarità di chi lo esprime e dal contesto familiare, culturale, sociale, economico in cui si manifesta. Partendo dall’assunto dell’uguaglianza di tutti i cittadini anche nell’espressione del bisogno, si giunge a prefigurare risposte standardizzate, attraverso strutture che finiscono con il burocratizzarsi e, quindi, diventare sempre più costose. Anziché considerare il bisogno o i bisogni in modo indifferenziato, ricercare soluzioni universalistiche e rafforzare l’apparato di definizione dei bisogni e di costruzione deduttiva delle modalità di soddisfacimento, sarebbe più corretto tenere conto del loro manifestarsi. La politica del welfare dovrebbe spostare il focus dal ‘bisogno’ a chi è portatore di quel bisogno, con le sue capacità di provvedere come singolo e come appartenente a un gruppo, come la famiglia o la comunità, con la sua storia e con i suoi valori. L’insistenza sul bisogno e, quindi, sulla meccanicità delle risposte, porta alla progressiva deresponsabilizzazione di amministratori, operatori e utenti, e perciò a crescenti costi. tagliare non è la soluzione Ridurre l’assistenza del Welfare State perché ha costi incompatibili con la situazione economica attuale non è la portatore del bisogno Come è possibile fornire soluzioni personalizzate e meno costose? Nel tempo lo sviluppo del Welfare State fondato sul bisogno standard ha portato alla creazione di una burocrazia sempre più ampia e sproporzionata rispetto all’obiettivo da raggiungere; all’assunzione di un potere enorme, non giustificato e incontrollabile da parte degli operatori e dei professionisti preposti all’analisi dei bisogni, all’organizzazione e all’erogazione dei servizi; a rafforzare la tendenza dei politici a offrire sempre di più, convinti di potere in questo modo di ampliare il consenso; alla crescente pressione fiscale, con i cittadini ridotti a pagare imposte e contributi senza poter in alcun modo scegliere come soddisfare il proprio bisogno, senza poter esercitare alcun controllo sulle strutture che erogano i servizi e sulle modalità di erogazione. L’erogazione dei servizi in una logica di Welfare Community si basa su una concezione sussidiaria che è intrinsecamente pluralista, si concentra sul portatore del bisogno, sollecitandone l’assunzione di responsabilità, coinvolgendolo nei processi decisionali e riconoscendo la sua libertà di scelta. [email protected] ilFRIULI BUSINESS 7 Business Angel - In questI annI dI declIno economIco come sta cambIando l’attIvItà deglI ‘InvestItorI InformalI’? Il loro numero è aumentato, così come l’offerta dI Idee ImprendItorIalI da sostenere, eppure non sI rIesce ad avvIare una nuova IndustrIalIzzazIone D opo tutti questi anni di declino economico, i business angel volano ancora. Anzi, la loro attività si è fatta progressivamente più intensa: il clima di difficoltà ha spinto molti a proporre nuove idee imprenditoriali, i potenziali investitori sono cresciuti nel numero, esistono numerose strutture, private e pubbliche, che consentono di avviare l’incubazione. Tutto questo, però, non si è tradotto in nuova epoca di industrializzazione. La decimazione delle start-up nel momento di entrare nella fase della produzione è altissima, mancano finanziamenti e anche supporti professionali per la commercializzazione. Il fermento c’è, quindi, ma rimane nella botte. In Italia il mercato dell’informal 8 ilFRIULI BUSINESS Dove volano gli angeli venture capital è in continua crescita e nel 2013 ha fatto registrare operazioni per un totale di quasi 32 milioni di euro. Secondo una ricerca di Iban, sono stati censiti 324 investimenti: l’84% è stato finalizzato all’acquisto di equity, l’11% al finanziamento soci e il 5% come garanzia bancaria. Il 68% degli investimenti è stato di importo inferiore ai 100mila euro. Un terzo degli investimenti vede impegnato congiuntamente più di un business angel. Il settore che ha beneficiato maggiormente dei finanziamenti è stato l’Ict, seguito dal ‘media & entertainment’ e dal medtech. Lo scorso anno sono stati registrati 19 disinvestimenti, la metà di essi ha comportato una perdita o un recupe- ro del solo capitale investito, mentre il 14% ha ottenuto una redditività superiore al 50%. Dal quadro generale emerge che gli investimenti in high-tech non garantiscono performance superiori rispetto agli investimenti in altri settori. Inoltre, quelli di durata inferiore ai tre anni producono ritorni inferiori rispetto a quelli con impegno temporale superiore. Infine, chi è il tipico business angel italian? Ha fra i 40 e i 50 anni, è un uomo e vive nel Nord Italia. È un imprenditore e ha un passato come manager, è laureato, ha un patrimonio inferiore ai due milioni di euro e investe meno del 10% del proprio patrimonio in angel investment. agosto 2014 INCHIESTA Carlo asquini (Italian Angels for Growth) Il percorso non è completo: manca Il ‘second round’ E’ rElativamEntE sEmplicE accompagnarE un’idEa imprEnditorialE a divEntarE una start-up. l’anEllo dEbolE è l’avvio dElla fasE produttiva: è un problEma di EcosistEma A nche in Friuli ‘volano’ diversi business angel. Tra loro Carlo Asquini, che aderisce al gruppo Italian Angels for Growth (Iag), il quale con 118 attuali associati rappresenta il più grande network del genere in Italia. Si tratta di imprenditori, manager, professionisti e uomini di finanza che decidono di essere investitori in prima persona e, quindi, vanno a caccia di idee imprenditoriali da sostenere affinché si traducano in realtà concrete. In questi anni di caduta economica, come è cambiato il ruolo dei business angel? “La crisi ha indotto molte persone a tirare fuori dal cassetto progetti e idee, all’insegna del ‘tanto non c’è nulla da perdere’: se l’azienda per cui lavori è in crisi e, quindi, rischi di perdere il lavoro, allora diventa più facile poter decidere di rinunciare allo stipendio per tentare di sviluppare un sogno inespresso. Di conseguenza, c’è stata una presa di coscienza rispetto a chi può aiutare l’idea a concretizzarsi, vale a dire i business angel, che sono cresciuti nel numero e hanno acquisito maggiore visibilità. Inoltre, sono nati acceleratori privati di ‘primo miglio’, che forniscono tutoraggio affinché chi ha un’idea la possa presentare e sviluppare nel modo migliore. È il caso, per esempio, dell’Impact Hub Trieste, di cui sono socio, e in cui hanno investito anche Friulia e gli imprenditori Lorenzo Pacorini e Giuseppe Visentini”. La quantità e qualità delle idee imprenditoriali che aiutate a nascere sono aumentate o diminuite? “Negli ultimi anni la quantità è semagosto 2014 pre molto alta e la qualità non è in media molto cambiata. Rimane invariato un problema, presente sia prima della crisi, sia oggi: i progetti troppo spesso vengono presentati male. Mancano informazioni di mercato, mancano dati economici e finanziari di supporto: chi ha un’idea non può nascondersi dietro la difficoltà di fare una previsione, ma deve comunque fare un stima, altrimenti non merita di avere attenzione da parte di potenziali investitori. Mancano, poi, team completi: quelli composti di soli tecnici oppure soli commerciali non sono sufficienti e non danno le necessarie garanzie di successo. Va, comunque, dato atto che molti progetti sono, invece, presentati i maniera formidabile. Rimango sempre colpito quando giovani potenziali imprenditori ventenni presentano in maniera eccellente idee innovative. Assicuro che trasmettono una energia incredibile: anche per questo è bello essere un business angel; riempie di soddisfazione sapere che, forse, grazie anche al proprio aiuto potranno avere successo”. Quali sono le idee che oggi hanno più probabilità di avere succe sso? “Ogni settore può presentare opportunità interessanti, tutto dipende dalla qualità del management, che deve essere in grado di interpretare velocemente i segnali del mercato e, se necessario, di modificare in tempi rapidi il proprio modello di business. La regola non scritta è: meglio investire in un’idea buona con un eccellente management, piuttosto che in un’idea eccellente con un management discreto”. Può fare un bilancio di questi anni di attività del vostro network? “Nel periodo tra febbraio 2008 ad aprile 2014 abbiamo ricevuto 2.135 segnalazioni di idee imprenditoriali, delle quali il primo screening ha bocciato il 21 per cento. Il 4,4% è stato, poi, presentato ai soci e trenta, pari all’1,4%, hanno superato tutto il percorso è sono diventate start-up. Importante è stata anche la crescita della nostra realtà, visto che oggi contiamo 118 soci, di cui 21 nel Nordest e, in particolare, 12 che operano in Friuli Venezia Giulia”. Gli ostacoli per far decollare un’idea imprenditoriale sono gli stessi o sono cambiati? “Purtroppo, sono sempre gli stessi. E non è solo la burocrazia o la solita ‘rigidità’ del nostro Paese. C’è anche un problema di ecosistema: le medie e grandi aziende dovrebbero cominciare a investire in innovazione e tecnologia anche acquistandola dalle start-up. Infatti, uno dei problemi più evidenti è l’altissima difficoltà a trovare capitali per il cosiddetto ‘second round financing’, ovvero nella fase successiva all’accompagnamento del business angel, in cui la start-up che ha già elaborato un prototipo o testato un prodotto dovrebbe tradurlo in una linea produttiva e lanciarlo, quindi, sul mercato con azioni commerciali e di marketing”. Quindi, siamo bravi a generare nuove imprese vincenti, ma non a farle vivere? “Gli Usa in questo sono maestri: da loro un bel progetto raccoglie dieci volte i capitali che potrebbe raccogliere in Italia. È sempre un problema di ecosistema non adeguato. Le aziende già esistenti e ben avviate dovrebbero diventare più permeabili all’innovazione, cercandola al di fuori della propria organizzazione, che si rivela spesso poco flessibile alle novità, e di conseguenza andandola a scovare anche tra le start-up”. Quali azioni, quindi, sarebbe importante mettere in campo oggi? “Vanno fatte incontrare eccellenze produttive friulane e start-up locali. Sono certo che potranno nascere progetti stupendi che non sarà difficile finanziare ulteriormente. Solo così si potrà creare il giusto ecosistema”. ilFRIULI BUSINESS 9 INCHIESTA D ai business angel ai rainman: l’intuizione di creare un ulteriore anello, quello cioè che collega l’idea imprenditoriale a un potenziale investitore o assistente alla nascita, si è concretizzata in un progetto di network, frutto di collaborazione tra l’Associazione italiana degli investitori informali in rete (Iban) e la cooperativa Cramars. Perché, spesso, non far incontrare l’idea giusta con il business angel adatto diventa un’occasione persa per tutto il sistema economico, come spiega il presidente della coop carnica Vanni Treu. Vanni treu (Cooperativa Cramars) Ecco i rainman Un network regionale per mettere in contatto l’idea giUsta con il bUsiness angel più adatto: solo bagnando il terreno i semi possono germinare 10 ilFRIULI BUSINESS Perché nasce Ban Fvg? “Nasce all’interno del sistema della formazione professionale finanziata dalla Regione, in quanto Cramars, che è l’ente di formazione che l’ha creata, sostiene da sempre che i posti di lavoro si creano con nuovi imprenditori o rafforzando l’imprenditoria locale. Ban Fvg desidera, pertanto, mettere l’imprenditore o l’aspirante imprenditore al centro del suo progetto di intervento coinvolgendo la rete nazionale dei business angels”. Come opera il progetto? “Ban Fvg opera cercando di scovare nelle menti giovani il guizzo dell’autoimpiego. Accompagna il giovane nell’analisi delle sue potenzialità personali e indaga nella valenza dell’idea imprenditoriale coinvolgendo i rainman”. Chi sono? “Sono gli ‘uomini della pioggia’, che se vedono un piccolo seme di idea imprenditoriale valida accompagnata da un imprenditore capace dedicano il loro tempo a far germogliare velocemente questa idea. Di solito sono professionisti affermati o imprenditori che hanno sposato questa filosofia di Cramars”. In questi anni di caduta economica, come è cambiato il ruolo dei business angel? “Il business angel, figura relativamente nuova nel panorama italiano, è un investitore informale interessato a investire parte delle proprie risorse agosto 2014 personali in progetti di impresa ad alto tasso di innovazione, a bassa intensità di capitale e che possano, in tempi relativamente brevi, portare significativi profitti. In questo senso la crisi economica ha contribuito a far emergere nuovi modelli di innovazione e di business”. La quantità e qualità delle idee imprenditoriali che aiutate a nascere sono aumentate o diminuite? “Non si tratta di una questione di numeri, intesi come valori assoluti, ma di settori e di nicchie di mercato, e, soprattutto, di progetti e idee imprenditoriali particolarmente innovative, in cui la compagine sociale deve dimostrare di meritare la fiducia di un potenziale investitore”. Gli ostacoli che incontrate nel far decollare un’idea imprenditoriale sono gli stessi o sono cambiati? “Non tutte le idee imprenditoriali vengono finanziate da un bussines angel. Questo perché non tutte le idee hanno le caratteristiche per suppor- agosto 2014 tare il rientro economico dell’investitore. Pertanto, una buona parte dei progetti valutati si limita alla semplice consulenza per la redazione dei business plan da parte dei nostri rainman. Ci sono alcuni settori e alcuni progetti, comunque, che stiamo accompagnando con i nostri rainman che prevedono crescite esponenziali nei prossimi anni. Ci riferiamo soprattutto al settore Ict. In questo caso, l’ostacolo principale è quello di trovare il business angel maggiormente adatto”. Quali sono le idee che oggi hanno più probabilità di avere successo? “Esiste un contenitore che si chiama Imprenderò 4.0 finanziato dalla nostra Regione. Noi siamo partner del progetto e assieme agli altri partner analizzeremo ogni idea che proviene al fine di poterla ospitare all’interno del nostro particolare percorso di autoimprenditorialità. Alcune idee potranno proseguire l’iter, altre le fermeremo prima in quanto non remunerative, ma non limiterei mai i settori della creatività imprenditoriale”. ilFRIULI BUSINESS 11 AdriAticA commerciAle mAcchine Precisione e affidabilità nei momenti che contano www.adriatica-macchine.com La collaborazione pluriennale con marchi leader del settore quali Liebherr e Neuson, fa sì che ACM offra un’ampia gamma di macchine movimento terra personalizzabili secondo le specifiche necessità. Ma ACM è molto di più: dalla consulenza alla vendita, dall’assistenza al noleggio, è un gruppo di persone che punta a costruire un rapporto unico con il cliente per dare sempre una mano nel migliorare l’attività dell’impresa. PADOVA SEDE Via dell’Artigianato, 5 - 35020 Due Carrare (PD) - Tel. 049.9125266 - Fax 049.9125410 UDINE Via dei Prati - 35050 Santa Maria la Longa (UD) - Tel. 0432.655011 - Fax 0432.685061 VERONA Via della Meccanica, 28 - 37139 Verona - Tel. 045.8511078 - Fax 045.8518217 IL PERSONAGGIO Lasciamo cacciare i nostri leoni Chiara Mio - Per l’economista i giovani sono ‘addomesticati’: devono riaPProPriarsi di un ruolo decisionale, anche in maniera traumatica. e’ giunto il momento di mettere in camPo un orgoglio socialmente diffuso L a grandinata è terminata: restare chiusi in casa non serve a niente, ora bisogna uscire, spalare il ghiaccio e ricominciare a coltivare la nostra terra. Usa questa metafora l’economista Chiara Mio per descrivere il momento attuale. Fu lei, addirittura nel 2006, quasi come una inascoltata Cassandra, ad avvertire che non ci si stava infilando nel tunnel di una semplice crisi, ma che gli stessi paradigmi dell’economia stavano cambiando. Non rendersene conto e non riuscire a reagire, avrebbe generato enormi difficoltà per il nostro tessuto produttivo, con conseguenze inevitabili di carattere sociale. Così è stato. Pordenonese, Mio è docente di management all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ma è ben immersa nell’economia ‘reale’: siede nel consiglio di amministrazione, come indipendente, di Banca FriulAdria e di Eurotech, è componente del collegio sindacale nel Gruppo Danieli ed è stata anche assessore al Comune di Pordenone, chiamata dall’allora sindaco Sergio Bolzonello. Cosa succederà nei prossimi mesi? “Nel secondo semestre AGOSTO 2014 dell’anno i segnali di ripresa continueranno e andranno a coagularsi. Non si tratta, comunque, di segnali tutti convergenti: è impossibile passare dal nero al bianco immediatamente. In termini sociali, invece, servirà molto più tempo per riassorbire l’espulsione occupazionale: i frutti della ripresa sul lavoro si avvertiranno non prima di 3-5 anni”. Se le cose andranno meglio, sarà merito di un sistema friulano che si è effettivamente rinnovato, oppure sarà ‘per grazia ricevuta’? “Abbiamo affrontato questa lunga fase con pochi e isolati casi di aziende ‘champion’, cui dal 2008 si sono aggiunte altre che non avevano difficoltà debitorie e si sono ripensate. Possiamo dire, così, che attualmente il 20% delle aziende friulane è pronta ad affrontare e a cogliere le opportunità di questo nuovo periodo”. Sono, quindi, una minoranza: e le altre? “Tutte le altre vanno accompagnate. A livello di contesto, considero molto favorevole la spinta di una rinnovata politica, sia a livello regionale sia nazionale, che sta portando a Il 20% delle imprese locali è pronta per le nuove sfide, le altre devono essere accompagnate una vera strategia industriale. All’interno di ogni singola impresa, poi, vanno individuati i fondamentali veramente utili in questo momento. Va superata, però, la scarsità di leadership che in passato ha portato a errori colossali nella lettura di quanto stava accadendo. Faccio un esempio pratico: oggi ci troviamo con un notevole patrimonio edilizio invenduto, ma gli stessi costruttori hanno continuato a edificare fino a ieri con classi energetiche basse e, quindi, già fuori mercato. Più in generale, nella nostra società bisogna elevare il livello culturale, che non si significa il ‘titolo di studio’, ma riguarda una consapevolezza diffusa dell’importanza dell’economia intesa non come generatrice di soldi, ma di benessere. Senza questo tipo di orgoglio socialmente diffuso non riusciremo neppure a mettere in discussione e a migliorare settori strategici, come scuola e welfare”. Nella sua esperienza di amministratore locale, cosa ha imparato? “Che la vera sfida è garantire capacità di ascolto delle persone, senza cedere sui propri principi. Si impara a concilia- re questi due aspetti facendo l’amministratore locale, più che il politico”. Che impatto ha avuto con la burocrazia? “Obbligherei a fare stage semestrali nelle aziende tutti i funzionari e dirigenti pubblici e, viceversa, gli imprenditori e manager negli enti locali. Solo creando questa osmosi si riuscirebbe a far capire alla pubblica amministrazione come funziona il mercato, quello ‘sano’, abbattendo la sua autoreferenzialità, e a far comprendere all’impresa la complessità nella gestione del bene comune. Questa potrebbe essere la vera ‘riforma’ della burocrazia, da realizzare peraltro a costo zero”. La giunta regionale ha appena presentato le linee guida del piano di sviluppo industriale: che valutazioni fa? “Il piano, che ho avuto modo di leggere in maniera approfondita, costituisce una rappresentazione ampia, completa e dettagliata della situazione economica della manifattura attuale e degli strumenti a disposizione. ilFRIULI BUSINESS 13 IL PERSONAGGIO L’incarico ai vertici di categorie e sindacati è diventato un mestiere: c’è una squadra di mediocri che rende deboli i loro rappresentati In passato, disse che non ci vogliono solo le quote rosa, ma anche quelle anagrafiche, per aumentare la presenza di giovani nella classe dirigente. Conferma? “I giovani, volendo semplificare gli under 35, devono riappropriarsi di un ruolo decisionale, anche in maniera traumatica”. È, quindi, un’ottima base di partenza per sviluppare la strategia attraverso l’individuazione delle priorità e l’allocazione delle risorse disponibili”. Quali suggerimenti ha? “Siamo l’unico territorio in Italia con un sistema portuale che, non solo è il più vicino al Centro Europa attraverso il canale di Suez, ma che si affaccia su piattaforme produttive molto ampie e infrastrutturate, immediatamente disponibili. Questa combinazione di trasporti e spazi è, poi, arricchita dalla presenza di maestranze abili in vari settori. Dobbiamo mettere assieme porti, logistica e fabbriche, persone e competenze, che possono così realizzare l’ultimo anello manifatturiero, che spesso è anche quello a maggiore valore aggiunto. Per sviluppare questo progetto la Regione non basta, ma servono decisioni a livello di governo nazionale. La vicinanza della nostra governatrice al premier, perciò, costituisce un’opportunità strategica”. Come sono le banche viste dal di dentro? “Anche le banche, in generale, sono aziende, ma sono diventate dei Moloch e devono, quindi, evolversi, altrimenti sono veramente a rischio di estinzione. La questione non è dimensionale, ma legata alla capacità di accompagnare le imprese. Sopravviveranno quelle in grado di valutare le prospettive future di un’azienda cliente e non meramente il AGOSTO 2014 suo bilancio, che fotografa invece il passato”. Il sistema creditizio locale è ancora a rischio di collasso per i non performing loans? “Le sofferenze nei bilanci bancari sono tante: in passato si sono dati soldi senza una logica aziendale, spesso per interesse dei singoli manager, che venivano premiati anche in base agli incrementi realizzati negli impieghi. Oggi recuperare questi soldi è estremamente difficile, vista anche la diffusa e pessima abitudine delle procedure concorsuali che si chiudono spesso con il pagamento di appena il 10% del credito vantato. Non credo, comunque, che il sistema bancario sia in pericolo, ma deve rassegnarsi a un periodo di minore redditività e impegnarsi a un recupero di efficienza e, in questo caso, gli spazi sono enormi. Penso, ad esempio, a bisogni che possono emergere tra la clientela e che le banche ancora non soddisfano. Ad esempio, si potrebbero, attraverso i mezzi di pagamento elettronico, comprendere le ragioni sottostanti i flussi finanziari delle persone e delle aziende e intercettare, così, nuovi spazi di business”. In questa fase economica, che differenze di approccio avverte tra gli imprenditori veneti e quelli friulani? “I friulani soffrono della cultura dell’assistenzialismo. Stiamo sprecando tempo ed energie per farci riconoscere la nostra ‘specialità’, mentre i veneti se la prendono sul campo. Oggi per noi la specialità è una gabbia”. In Friuli c’è anche un ‘problema’ di rappresentanza imprenditoriale e sindacale? “Chi siede ai vertici delle rappresentanze, sia di categoria, sia sindacali, è spesso portatore della cultura dell’individualismo degli ultimi vent’anni: per queste persone, che spesso non hanno più alternative professionali, ricoprire tali incarichi è diventato un mestiere. Sono come la gramigna, aggrappati al loro posto. È una squadra di mediocri che rende deboli gli interessi dei loro rappresentati nei confronti degli interlocutori politici e sociali”. Non è che ci sono pochi giovani alla guida perché proprio tra loro c’è scarsità di talento, impegno e capacità di mettersi in gioco? “Nel loro percorso di crescita hanno sempre avuto un aiuto per superare i problemi. Oggi, quindi, sono più deboli e non affrontano alcuna battaglia perché la ritengono, a priori, già persa. Il leone pericoloso è quello che ha fame, mentre i giovani sono leoni addomesticati che non sono stati addestrati a procurarsi il cibo da soli”. Quindi, come si può spezzare questa situazione? “O attendiamo ancora di perdere benessere e, quindi, che cresca la ‘fame’, oppure mettiamo in campo azioni, come dicevo, traumatiche. Per esempio: riformiamo il sistema camerale creando un’unica Camera regionale imponendo un limite di età massimo ai suoi vertici e una rotazione. All’orizzonte, però, c’è un’opportunità…” Quale? “Sarà interessante vedere cosa faranno i giovani immigrati di seconda generazione nati qui in Friuli, ma cresciuti in un contesto familiare con situazioni di incertezza, con fame di successo e alla ricerca di un ascensore sociale. Dobbiamo attendere, però, ancora una decina di anni per vederne i risultati”. ilFRIULI BUSINESS 15 imprese & finanza Attesa per la liquidità I prezzi al consumo continuano a mantenersi troppo bassi nell’Area euro: il tasso annuo è negativo in Spagna, allo zero in Italia, in calo sotto l’1% in Germania. I livelli d’inflazione, così lontani dal target della Bce, aumentano le aspettative sugli effetti dell’immissione di liquidità che la stessa avvierà a settembre. Sul fronte geopolitico internazionale, le sanzioni decise dall’Unione europea alla Russia rischiano di essere una nuova zavorra sulla già fragile ripresa dell’Area. Preoccupanti e confusi anche gli sviluppi sul default dei titoli argentini a seguito di una sentenza Usa: le trattative hanno pesato non poco sui mercati, condizionati anche dall’andamento del Banco Espirito Santo portoghese la cui azione è crollata in una sola seduta di oltre il 40% dopo la notizia ImmIssIone della Bce L’infLazione rimane aL di sotto dei target e iL mercato ha grandi aspettative per L’operazione che sarà avviata a settembre I RISULTATI IN PIAzzA AffARI cHIUSURA 30-12-2013 cHIUSURA 04-08-2014 VAR % Danieli 24,95 20,85 -16,43% Danieli risp 16,25 15,60 -4,00% Eurotech 1,82 1,96 +7,70% Generali 17,17 15,81 -7,92% Banca Generali 22,51 20,95 -6,93% 18.967 20479 +7,97% SOCIETA’ fTMIB Rubrica realizzata in collaborazione con di perdite per 3,5 miliardi di euro nel primo semestre. Tranquillo il mercato dei titoli governativi. Che la percezione del rischio nell’Area euro sia bassa, lo dimostra anche l’esito delle aste dei GRUPPO BANCA POPOLARE DI CIVIDALE Bot, Ctz e Btp: i rendimenti all’emissione hanno segnato nuovi minimi storici su tutte le scadenze proposte. Spicca il 2,60% del Btp a dieci anni, che già sul mercato secondario nelle sedute precedenti l’asta aveva trattato a un nuovo minimo storico poco sopra tale livello. Il mercato delle divise è stato condizionato soprattutto dalle scelte, per quanto attese, della Federal Reserve: il dollaro ha recuperato contro tutte le principali valute. La Fed ha continuato a ridurre gli acquisti di asset sul mercato, portandoli a 25 miliardi di dollari mensili; erano 85 all’inizio della manovra e l’azzeramento è previsto per ottobre. Ha, poi, parlato di miglioramento del ciclo economico e del mercato del lavoro, ma con “ampio potenziale inutilizzato delle risorse lavorative”. Il solo tasso di disoccupazione, quindi, non è l’unico driver per le decisioni sui tassi, che apparentemente non c’è fretta di rialzare, anche perché non vi è alcun segnale di tensioni inflazionistiche. nuovi business daLLe fiLiere energetiche Le grandi occasioni dell’Energy Community L a costruzione di una capacità di governance energetica territoriale può rappresentare una occasione di rilancio, secondo un approccio finalizzato alla costruzione di modelli di business innovativi. Dell’argomento se n’è parlato in modo molto operativo presso la sede della Banca Popolare di Cividale, che ha una propria struttura interna dedicata alla green economy, in occasione della visita di Luigi Debarberis, high level officer researcher e responsabile per le Smart Grid al Joint Research Center, la struttura di ricerca con sede a Petten in Olanda che supporta la Commissione Europea nelle scelte di politica energetica. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili, come biomasagosto 2014 se, solare, eolico, geotermico, idroelettrico, con la diffusione dei centri di produzione sul territorio, di elettricità e calore, comporterà impatti enormi, cambiamenti nelle regole del mercato, investimenti nelle infrastrutture e in apparati energetici che per funzionare necessiteranno di tecnologie intelligenti (smart grid) e sistemi di accumulo. Energie pulite a minor costo, modelli di sviluppo efficienti e basati sulle Energy Community, sono i binari sui cui si muove l’Europa. “Il costo sostenuto dai Paesi UE per l’approvvigionamento energetico è enorme – ha dichiarato Debarberis - per cui s’impone un processo di riconversione e di forte innovazione del sistema energetico in Europa. Solo per abbattere i costi energetici degli edifici pubblici la Commissione Europea conta di favorire la ristrutturazione del 3% annuo del patrimonio immobiliare esistente. È la dimensione finanziaria che ora va bene individuata. Ci sono enormi risorse finanziarie che attendono di essere allocate e qui in Friuli ho visto la concreta possibilità di avviare dei business plan sostenibili che prevedano la creazione di filiere energetiche attraverso la messa in rete di tanti progetti che possano formare una consistente massa critica per tali modelli di business. Persino la Banca europea degli investimenti (Bei) mette a disposizione tranche di finanziamento a partire da 7,5 milioni di euro a tale scopo, a tassi estremamente agevolati”. ilFRIULI BUSINESS 17 imprese & finanza friuladria per pmi e mid cap ottanta milioni di credito agevolato F riulAdria è sempre più vicina alle imprese di Friuli Venezia Giulia grazie all’accordo firmato a Parma tra il Gruppo Cariparma Crédit Agricole, di cui l’istituto friulano fa parte, e la Banca europea per gli investimenti (Bei), che prevede un plafond di 80 milioni rivolto a Pmi e Mid Cap, per finanziare progetti che abbiano un costo massimo di 25 milioni di euro ciascuno. Le linee di credito aperte dal gruppo Cariparma Crédit Agricole consentiranno a molte imprese, nelle due rispettiva fasce fino a 250 dipendenti e tra 250 e tremila, di accedere a finanziamenti a condizioni ancora più vantaggiose rispetto ai valori di mercato, grazie al sostegno appunto della Bei. Le risorse saranno fornite alle imprese che vorranno investire nell’acquisto di beni materiali (diversi dai terreni), brevetti, licenze e per i beni immateriali (spese di sviluppo, R&S, realizzazione di reti di distribuzione). Il plafond copre anche i finanziamenti per cessione dell’impresa per passaggio generazionale o passaggio di proprietà ai dipendenti e quelli per garantire fabbisogno di capitale circolante a medio-lungo termine. Cariparma Crédit Agricole rinnova, quindi, il suo impegno, grazie alla partnership con Bei, per sostenere le Pmi e le Mid Cap più dinamiche e pronte a investire e a rilanciarsi innovando. I progetti che verranno finanziati dovranno essere realizzati entro un termine massimo di tre anni dalla data di finanziamento. la direzione generale di friuladria 18 ilFRIULI BUSINESS Federazione Bcc - La vetrina web deL credito cooperativo regionaLe è ‘affoLLata’ da oLtre 400 imprese che offrono servizi scontati Piazza ‘affari’ per i soci S ono oltre 400 le imprese che hanno scelto di mettersi ‘in mostra’ nella vetrina web spaziosoci.it, un progetto ormai collaudato delle Bcc del Friuli Venezia Giulia. Artigiani, aziende agricole, professionisti, alberghi diffusi, ristoranti, negozi, agenzie di viaggio, associazioni sportive, circoli culturali, Udine e Gorizia Fiere, Il Piccolo Festival del Fvg, l’Ente Teatrale Regionale, hanno deciso di offrire servizi, sconti e agevolazioni a tutti i 62mila soci del credito cooperativo della regione. legami sul territorio Una bacheca virtuale di successo che ha riscosso pure l’interesse di 56 aziende del vicino Veneto. Da sempre, i soci rappresentano per la Bcc la principale ragione d’essere e un potente motore di sviluppo e di crescita. Grazie a essi, il credito cooperativo mantiene un legame forte, costante ed esteso con le comunità locali di riferimento. Per questo motivo la Federazione delle Bcc ha aperto lo spaziosoci.it: un servizio on line, completamente dedicato ai soci dei quindici istituti della regione; uno spazio telematico gratuito che rappresenta un vero e proprio punto d’incontro virtuale tra chi cerca e chi offre prodotti e servizi a condizioni favorevoli. sito e social L’iniziativa del portale (www.spaziosoci.it), è supportata da una fan page di Facebook, con quasi 1.300 fan e la pubblicazione di un post al giorno, da una newsletter periodica e dalla tessera identificativa personalizzata ‘Spazio Soci’ che può essere richiesta presso uno dei 238 sportelli delle Bcc regionali. Si tratta di un progetto innovativo che si propone di rappresentare la versione moderna di una bacheca strutturata con alcuni tratti identificativi: la divisione in 20 categorie merceologiche, l’area di operatività del socio con le caratteristiche dell’attività svolta e delle facilitazioni concesse. L’accesso, via web, è disponibile anche attraverso i social network più diffusi, quali Facebook e Twitter. agosto 2014 Istituto Nord Est Qualità Grazie a Ineq, salami, salumi, ma anche formaggi sicuri e di qualità D a anni impegnata nel controllo e nella certificazione di conformità del Prosciutto di San Daniele e di altre grandi produzioni a DOP-IGP - tra le quali possono essere ricordati la Mortadella Bologna (prodotta in otto regioni), lo Speck Alto Adige, i Salamini italiani alla cacciatora (ottenuti in undici regioni) -, di altri cinque salami e salumi, di ulteriori cinque prosciutti stagionati e dell’enclave della carne originata dalla Cinta Senese in Toscana, da tempo l’Istituto Nord Est Qualità si occupa anche di formaggi (Stelvio) e, dal 2012, segue anche i grandi settori produttivi del Pecorino Romano e del Pecorino Sardo. Per il San Daniele – fondato su una quarantina di operatori, cui si aggiungono altri otto prodotti che condividono obbligatoriamente la medesima filiera, che fa riferimento ad altri 110 prosciuttifici e salumifici - l’Ineq controlla, oltre alla conformità di tutte le lavorazioni, anche i flussi della materia prima per prosciutti e salami originata da un bacino che si sviluppa nell’Italia centro-settentrionale, dove operano oltre quattromila allevamenti di suini e alcune decine di stabilimenti di macellazione . Ad essi si aggiungono altri 140 salumifici, 27 laboratori che certificano la carne di Cinta Senese ed una settantina di caseifici. L’ attività complessiva del 2013 si è articolata attraverso 19.378 verifiche L’ istituto – diretto da Francesco Ciani ed attualmente presieduto da Alberto Morgante opera su quattro sedi (San Daniele, Fidenza, Chiusi e Bolzano - e sta predisponendo l’apertura di una propria sezione in Sardegna ispettive e di controllo e l’analisi di alcune migliaia di campioni in laboratorio, con il supporto di ulteriori migliaia di visite in allevamento e macello e da un continuo monitoraggio dei flussi lungo le filiere - quasi 70mila partite di suini macellati in 6.673 diverse giornate, oltre 26mila partite di suinetti trasferiti inter-allevamenti - e con l’ emissione di 4.430 certificati di conformità. L’ istituto – diretto da Francesco Ciani ed attualmente presieduto da Alberto Morgante - opera su quattro sedi (San Daniele, Fidenza (Pr), Chiusi (Si) e Bolzano e sta predisponendo l’apertura di una propria sezione in Sardegna, anche in funzione di ulteriori programmi di sviluppo; sono in programma, in breve, le misure di approntamento della struttura di controllo della IGP “Finocchiona”, che dovrebbe ottenere il riconoscimento comunitario entro l’anno e per la quale l’Ineq è stato già indicato come organismo di controllo di alcune altre decine di salumifici che lavorano il famoso salame in Toscana . Il Prosciutto di San Daniele si affida ai nostri controlli perchè condividiamo la passione per la trasparenza e per le cose fatte bene. Istituto Nord Est Qualità L’Istituto Nord Est Qualità controlla e certifica alcune fra le più importanti D.O.P. e I.G.P. italiane: Prosciutto di San Daniele, Prosciutto Toscano, Prosciutto di Carpegna, Prosciutto di Sauris, Prosciutto Veneto Berico Euganeo, Speck Alto Adige, Mortadella Bologna, Salame Brianza, Salame Cremona, Valle d’Aosta Jambon de Bosses, Cotechino Modena, Zampone Modena, Salamini italiani alla Cacciatora, Valle d’Aosta Lard d’Arnad, Cinta Senese, Stelvio/Stilsfer, Brovada, Pecorino Romano e Pecorino Sardo. INEQ - San Daniele del Friuli Via Rodeano, 71 - Tel. 0432.940349 - Fax 0432.943357 - e-mail: [email protected] - www.ineq.it agosto 2014 ilFRIULI BUSINESS 19 sistEmi Produttivi Studio all’estero verso il raddoppio Erasmus - Entro il 2020, il numEro di studEnti univErsitari impEgnati in corsi E tirocini in altri paEsi EuropEi dovrà raggiungErE il 20% N on solo le produzioni e i commerci vanno internazionalizzati, ma anche le menti. Da ventisette anni ci pensa Erasmus, il programma europeo che incentiva la mobilità internazionale degli studenti, con esperienze di studio e di tirocinio. In Europa circa il 10% degli studenti matura un’esperienza all’estero. L’obiettivo che si è posto la nuova programmazione Erasmus+ è quello di raddoppiare questa adesione entro il 2020. Una sfida ambiziosa, spiegata dalla delegata alla mobilità dell’Università di Udine, Monica Ballerini. Quali sono i numeri dell’Erasmus in chiave friulana? “Il quadro generale ha visto il programma Erasmus, lanciato per la prima volta nel 1987, passare a livello europeo da tremila studenti coinvolti addirittura ai 270mila nell’anno accademico 2012-13. Quindi, ha avuto una grandissima evoluzione, riscontrabile, con le dovute proporzioni, anche nell’Università di Udine. Nell’ultima annualità Erasmus conclusa (a.a. 2012-13) sono stati 369 gli studenti friulani che hanno svolto un periodo all’estero, mentre 142 quelli stranieri che sono venuti a Udine per i propri studi”. Gli ultimi anni di difficoltà economica hanno portato a una rinuncia da parte di studenti e famiglie? “Anche in questi ultimi anni la partecipazione è costantemente aumentata, in media del 10% all’anno. Dovremmo, comunque, presupporre che in una situazione economica più favorevole, probabilmente, l’incremento sarebbe stato anche maggiore. Infatti, è ormai consolidata da consapevolezza da parte di studenti e famiglie dell’importanza di un’esperienza di studio all’estero”. Il costo di mantenimento è un ostacolo? “Per fare un esempio concreto. Il programma europeo ha garantito nel 201213 una borsa di studio di 230 euro al mese che, con l’integrazione garantita dall’ateneo friulano, è arrivata a 300 euro. Come 20 ilFRIULI BUSINESS Erasmus atENEo frIulaNo aNNo 2012/13 studENtI In uscIta 369 In entrata 142 Fonte: Mobilità internazionale Università di Udine si capisce, copre solo una parte delle spese che lo studente deve affrontare, che poi dipendono anche dal costo della vita del Paese che sceglie. Ciononostante, dai dati non ancora definitivi del periodo 2013/14 la partecipazione al programma è ulteriormente aumentata”. Quali sono le destinazioni preferite dagli studenti friulani? “Siamo in linea con i dati europei. Infatti, i Paesi di destinazioni preferiti e che da soli rappresentano quasi il 60% di tutte le partenze per studio da Udine sono Spagna, Germania e Francia”. Nel corso degli anni si è evoluto anche l’approccio degli studenti? “Vorrei sottolineare che c’è stato un cambiamento di spirito nella mobilità internazionale. All’inizio si partiva per curiosità e per migliorare la propria competenza linguistica. Oggi, già prima della partenza è richiesta una competenza linguistica alta e si privilegia la destinazione in cui sarà possibile acquisire crediti adeguati. Dalla semplice possibilità di crescita personale, quindi, Erasmus ha assunto una funzione di crescita accademica, con la possibilità di acquisire anche competenze che non sono presenti nell’ateneo cui si appartiene”. Esiste un punto debole? “Purtroppo, molti conoscono l’Erasmus per lo studio, meno quello per il tirocinio. Infatti, il programma dà la possibilità anche di fare esperienza in un’azienda all’estero. All’ateneo friulano su 369 partecipanti nel 2012/13, solo 75 hanno partecipato a un tirocinio. Organizzarlo è indubbiamente più difficile, perché sono necessarie relazioni dirette con le aziende ospitanti. Però, è importante per il percorso formativo maturare un’esperienza all’estero in un ambiente lavorativo, anche per gettare possibili basi per un’eventuale futuro inserimento”. Quali sono le prossime novità? “A gennaio è partito Erasmus+ il nuovo programma 2014-20 per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, che ha far gli obiettivi quello di portare in sette anni gli studenti in mobilità al 20 per cento. E’ una nuova sfida che prevede anche la possibilità di estendere la mobilità Erasmus oltre i confini d’Europa”. agosto 2014 CANTIERE APERTO! SABATO 23 - DOMENICA 24 - SABATO 30 - DOMENICA 31 AGOSTO SABATO 7 - DOMENICA 8 SETTEMBRE - dalle 10.00 alle 18.00 ...nel punto più soleggiato e panoramico della Valcanale, di fronte al Lussari e alla Ciclovia Alpe Adria, Le case di Via Sella a Camporosso Visite guidate senza impegno! 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Infatti, se nelle grosse aziende energivore, cosa che spesso già si fa, un’analisi dei consumi consente di individuare miglioramenti che, a loro volta, consente risparmi rilevanti, anche nelle medie e piccole attività, non necessariamente energivore, è possibile limare la bolletta energetica. È lo spirito della direttiva europea entrata in vigore alla fine del 2012 e che tra non molto sortirà i suoi primi effetti pratici, introducendo l’audit energetico obligatorio. Matteo Mazzolini (Ape Fvg) efficienzA migliore del 20-25 Per cento le SolUzioni diSponibili Sono moltiSSime e molto SpeSSo integrabili tra loro D opo l’audit, cioè l’analisi, serve la prognosi, che può essere data dall’energy manager. Una figura in grado di suggerire, come spiega il direttore dell’Agenzia per l’energia (Ape Fvg) Matteo Mazzolini, soluzioni per la riduzione della voce di costo fino al 2025 per cento. Che impatto avrà sulle imprese, in particolare piccole, la direttiva europea? “Per le grandi imprese e per quelle a elevato consumo di energia si introduce un obbligo di diagnosi energetica: dovranno eseguirla entro il 5 dicembre 2015 e, successivamente, ogni 4 anni. L’obbligo non si applica alle grandi imprese con sistemi di gestione certificati Iso 50001 O Iso 14001. Le aziende saranno agevolate nell’assolvere all’obbligo, con contributi nell’ordine del 50% a carico delle Regioni e del 50% a carico dello Stato, che a tal fine mette sul piatto 10 milio- 22 ilFRIULI BUSINESS ni di euro presi dai proventi annui delle aste delle quote di emissione di anidride carbonica. In caso di inottemperanza, i soggetti obbligati dovranno pagare una multa i cui proventi sono destinati ad alimentare il fondo per l’efficienza energetica previsto nel decreto. Nel provvedimento, infatti, si dispone che venga istituito presso il Mise un Fondo nazionale per l’efficienza energetica. Tale fondo, a natura rotativa, sosterrà interventi di efficientamento realizzati dalla pubblica amministrazione, le Esco e le imprese. Per le piccole imprese, invece, non cambia molto nell’immediato, in quanto l’iniziativa è lasciata alla sensibilità della proprietà o del management, ma la strada è tracciata. In questo senso sono previsti programmi triennali di informazione e formazione per sensibilizzare le imprese: per il triennio 2015-2017 ci sarà a disposizione un milione di euro”. agosto 2014 Rifugio Alpino “Luigi Zacchi” tappa Cucina Cucina tipica, grigliate miste. Alloggio Il Rifugio dispone di 20 posti letto in 3 camere HI.IT ZACC IFUGIO WWW.R Itinerario trekking senza confini Italia, Slovenia e Austria LE RNA E V N I RA ERTU P A e r b 8 dicem Sci Alpinismo e Cjaspole TARVISIO - Località Conca delle Ponze E-mail: [email protected] Telefono: +39 338 5030887 Gianni - +39 320 2591042 Loris +39 333 2357346 Rosa SiStemi Produttivi Cos’è la diagnosi energetica e a cosa serve? “È un’analisi dei consumi di energia all’interno dell’azienda per identificare la ripartizione dei consumi energetici in funzione di impianti e tecnologie. Si individuano i potenziali di risparmio energetico e il margine di miglioramento ottenibile attraverso l’adozione di appropriate soluzioni. Nelle aziende queste analisi dei costi energetici vengono fatte di continuo, ma a volte sfuggono certi aspetti e ci vuole il contributo di un professionista esterno. L’energy manager esperto saprà trovare anche opportunità di finanziamento o di sgravio fiscale da parte dell’amministrazione statale. Ad esempio, uno dei componenti più diffusi in alcuni cicli produttivi sono i motori elettrici: quelli che si trovano nell’ultimo quarto di vita utile possono essere sostituiti con motori ad alto rendimento, molto più efficienti Più il ciclo produttivo si avvicina alla scala industriale, maggiori sono i volumi di energia in gioco e maggiori sono anche i margini di risparmio: migliorando l’efficienza energetica del processo si possono tagliare i costi anche del 20-25 per cento dal punto di vista energetico. Il costo di sostituzione, leggermente più elevato, è ampiamente compensato dal risparmio energetico ed economico generato nell’arco della vita utile della macchina”. Quali margini di risparmio si possono ottenere dal mettere sotto esame i propri consumi energetici? “Nel settore secondario e terziario dipende molto dal tipo di attività e dal profilo del consumatore: ovviamente, più il ciclo produttivo si avvicina alla scala industriale, maggiori sono i volumi di energia in gioco e maggiori sono i margini di risparmio. Ad esempio, imprese molto energivore dal punto di vista termico, con cicli di produzione continui, possono dotarsi di cogeneratori, ovvero di macchine che producono sia calore, sia elettricità, migliorando l’efficienza energetica del processo di una percentuale che si aggira attorno al 20-25 per cento. Le soluzioni disponibili sono moltissime e molto spesso integrabili: prima di investire occorre, comunque, condurre un audit energetico per identificare gli interventi fattibili tecnicamente e convenienti economicamente. Per questo nel mercato ci sono professionisti, i cosiddetti esperti nella gestione di energia, che sono di supporto alle aziende per queste attività”. 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Tutto questo è il pane quotidiano di un progetto avviato proprio in Friuli e che da alcuni mesi sta fornendo un servizio gratuito di audit energetico. Il progetto si chiama Ceem (Central environmental and agosto 2014 energy management) ed è finanziato con fondi europei del programma di cooperazione per l’Europa Centrale, avendo come partner locale Friuli Innovazione. Referente è l’esperto Fabrizio Romanello. Che approccio avvertite tra gli imprenditori sul tema del risparmio energetico? “Il progetto Ceem vuole affrontare due temi cruciali per il mondo produttivo: l’ambiente e l’energia, ma con un approccio preciso, addirittura considerandoli come ‘strumenti per la sopravvivenza’. Per la parte ambientale, ma anche l’energia è ambiente, i settori strategici sono quelli della green economy e della caratterizzazione di prodotti e servizi in funzione delle loro emissioni di gas serra, in particolare anidride carbonica. In questa fase stiamo affrontando il tema energetico, coinvolgendo le imprese friulane nel mega-sforzo planetario, o per lo meno europeo, visto che molti Paesi industrializzati ultimamente si sono defilati sulla questione, di ridurre i fabbisogni energetici e migliorare l’efficienza energetica in generale. ilFRIULI BUSINESS 25 IMMAGINA. IMMAGINA. Idea Prototipi dà forma all’immaginazione. Idea Prototipi è in grado di interpretare e sviluppare una vostra idea traducendola in un proce Idea Prototipi forma all’immaginazione. competenza eddà accuratezza realizza prototipi curando tutti gli aspetti del processo produttivo Idea ed utilizza la ricerca prezioso per sviluppare e Idea Prototipi Prototipi intende è in grado di interpretare e industriale sviluppare come una vostra ideastrumento traducendola in un proce competenza ed accuratezza realizzaindustriali, prototipi curando tutti gli aspetti del processo produttivo Grazie alla combinazione di capacità esperienza e competenze artigianali, Idea Protot IdeaIdea Prototipi dà forma all'immaginazione. Prototipi intende ed utilizza la ricerca industriale come prezioso strumento per sviluppare chi, una volta concepito un prodotto, debba progettarlo o di chi senta la necessità di migliorare ue IMMAGINA. Ideaed Prototipi è in grado di interpretare eindustriali, sviluppare una vostraeidea traducendola in un proottimizzandone i processi industriali e di fabbricazione. Grazie alla combinazione di capacità esperienza competenze artigianali, Idea Protot cesso o in un prodotto innovativo. Con efficienza, competenza ed accuratezza realizza prototipi chi, una volta concepito un prodotto, progettarlo di chi senta laCon necessità di migliorare u stra idea traducendola in del unprocesso processo o debba in un prodottoleoinnovativo. efficienza, curando tutti gli aspetti produttivo e risolvendo problematiche ad esso legate. Idea Prototipi Srl ed ottimizzandone i processi industriali e di fabbricazione. gli aspetti del processo produttivo e le-come problematiche ad esso legate. 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Idea Prototipi Srl via Malignani, 76 33031 Basiliano (Ud) tel. 0432 - fax 0432 830798all’immaginazione. Idea830281 Prototipi dà forma 98 - [email protected] www.ideaprototipi.it [email protected] - www.ideaprototipi.it Idea Prototipi è in grado di interpretare e sviluppare una vostra idea traducendola in un proce competenza ed accuratezza realizza prototipi curando tutti gli aspetti del processo produttivo SiStemi Produttivi Si può risparmiare non solo sull’energia di processo, ma anche su quella relittuale, spesso poco conosciuta C’è da stabilire da subito un punto fermo: si sente dire che le industrie sposano le politiche ambientali solo per il fatto che ridurre i consumi energetici fa ridurre anche i costi aziendali. Dai numerosi incontri che stiamo avendo con gli imprenditori friulani, possiamo senz’altro affermare che l’aspetto ambientale dell’energia, ovvero la necessità di ridurre le emissioni in atmosfera e i consumi di fonti fossili, è invece molto sentito. La sensibilità verso questi aspetti è sicuramente aumentata: si pensi alle centinaia di certificazioni ambientali Iso 14001, quasi 600, tuttora attive in Friuli Venezia Giulia. I consumi energetici sono, però, un aspetto strategico e cruciale in tempo di crisi, appunto per la ‘sopravvivenza’. Si tratta di un’area di costo che promette grandi vantaggi e opportunità per il fatto che le tecnologie, le modalità costruttive, i materiali, i rendimenti motoristici, i nuovi carburanti hanno fatto enormi progressi negli ultimi tempi e vi sono ancora margini di miglioramento. Molti risultati provenienti dal mondo della ricerca, poi, non hanno ancora trovato adeguata diffusione e collocazione sul mercato. Per questo ci sono i progetti europei, che hanno lo scopo di colmare questa lacuna”. Dai primi casi che avete esaminato con il progetto che sta guidando cosa emerge? “Ceem offre alle imprese diverse opportunità: innanzitutto, vuole indurre l’imprenditore all’analisi, alla conoscenza dei fabbisogni energetici, reali e potenziali. Questo aspetto non è scontato, perché, soprattutto nelle micro e piccole imprese, queste conoscenze sono spesso piuttosto approssimate. Quindi, dalla raccolta delle informazioni, elaborate da un apposito tool da compilare on-line, si ottiene una sintesi ‘prestazionale’, da utilizzare come base per le strategie di miglioramento. Attraverso le visite e gli incontri che teniamo con gli imprenditori si passa alla fase più operativa, dove i problemi emergono nel concreto e dove è possibile formulare alcune soluzioni di massima, utili all’impresa per orientarsi in termini di investimenti, di ritorno del capitale investito attraagosto 2014 verso i risparmi ottenuti, di risorse finanziarie da reperire. In queste settimane abbiamo incontrato numerose imprese, dei più disparati settori, dal lattiero-caseario al metallurgico, dalla gestione rifiuti ai bancali industriali, ma tutte con elevati consumi energetici. Di quale tipo, però? Per molti è energia di processo, rendimenti di motori e prestazioni delle linee; ma per altri c’è l’opportunità, spesso già intravista dall’imprenditore, di sfruttare l’energia relittuale, ad esempio termica, per operazioni che la richiedono, come il riscaldamento locali, oppure per abbattere consumi energetici di altra natura, ad esempio elettrici. Molto spesso le tecnologie risolutive dei diversi problemi si trovano. Tuttavia, occorre fare i conti, ovviamente, con i numeri: soluzioni tecnicamente possibili, ma costose, che quindi rendono i tempi di pay-back eccessivi, chiaramente lasciano le cose come stanno. I nostri interventi nelle imprese, comunque, affrontano anche gli aspetti finanziari, seppure a grandi linee, per far capire all’impresa se una soluzione è percorribile e a quali condizioni economico-finanziarie”. ilFRIULI BUSINESS 27 sistemi produttivi La voce del domani G20 YounG EntrEprEnEurs AlliAncE Dal summit monDiale Dei giovani imprenDitori iDee concrete per rilanciare economia e occupazione, portate avanti anche Da Due friulani E siste un altro G20, che dà voce ai giovani dei Paesi più industrializzati. Si tratta del G20 Young Entrepreneurs Alliance, il cui summit annuale si è tenuto nelle scorse settimane a Sydney in Australia. All’evento, che si tiene dal 2009, hanno partecipato anche due friulani, presenti in seno alla delegazione italia- 28 ilFRIULI BUSINESS na presente con 21 imprenditori junior. Una è Lia Correzzola, imprenditrice pordenonese di seconda generazione, che prosegue l’attività delle aziende di famiglia, Tecnogroup e LeanProducts, che si occupano di strumenti e tecnologie per l’automazione industriale e il lean manufacturing. L’altro è Matteo I delegati del Nordest, tra essi da sinistra il secondo è Matteo Tomba e l’ultima è Lia Correzzola Tomba, 36 anni, della Pert di Tavagnacco, specializzata nella fornitura di impianti ad alto valore tecnologico nel settore della laminazione a caldo e nell’ecologia tramite la divisione Perteco. Tema centrale del sum- mit di quest’anno è stata disoccupazione giovanile e le azioni per combatterla. “Il nostro mercato sono le aziende manifatturiere, oggi in grande difficoltà – spiega Correzzola - e proprio da questa considerazione nasce agosto 2014 occupazione. Dati i tassi di disoccupazione italiani, non possiamo far altro che investire e sostenere l’imprenditoria in particolare giovanile. È importante insistere in ogni situazione per mantenere e promuovere l’imprenditoria, sia a livello nazionale verso i nostri leader politici, dato che gli imprenditori possono essere molto utili a raggiungere gli obiettivi promessi di crescita e occupazione, visto che coincidono con quelli aziendali; sia a livello internazionale, promuovendo la qualità e vitalità del sistema Italia, nonostante tutto e tutti”. il mio impegno in Confindustria e in questo progetto G20Yea: non c’è altra soluzione per creare benessere e lavoro se non sostenere le aziende, unica realtà che può trasformare risorse e know-how in ricchezza e agosto 2014 contaminazione di idee “Ho seguito il G20Yea, sin dalla sua fondazione nel 2008 a Stresa, grazie al lavoro fatto dal gruppo internazionalizzazione di Confindustria giovani a Roma – aggiunge Tomba -. Lo scopo dei vari summit è quello di scambiare idee ed esperienze tra giovani imprenditori provenienti dai 20 Paesi più industrializzati e proporre soluzioni coordinate ai problemi comuni. Un punto fermo che vorrei portare avanti nel prossimo summit del 2015, in Turchia, è l’importanza del settore manifatturiero. Settore che nella nostra regione sta soffrendo molto e non riesce a uscire dalla spirale della crisi. Nel nostro piccolo, come gruppo giovani, dobbiamo mettere a disposizione degli associati i contatti con i vari rappresentanti del G20Yea in modo da creare una piattaforma comune e mettere in contatto le nostre realtà con quelle estere. Sfruttando anche la logistica favorevole della nostra regione come porta al mercato Europeo”. Al summit in Austrialia è stato redatto un documento chiamato ‘Final communiquè’, che riassume le otto azioni concrete richieste a una voce da tutti i giovani imprenditori del mondo. Tra queste, riformare il sistema finanziario globale per promuovere investimenti e accesso ai capitali a condizioni accessibili; promuovere istruzione e formazione intensificando la collaborazione tra scuole e imprese, allineando i percorsi formativi alle esigenze del mercato e favorendo l’istruzione tecnica; una riduzione e semplificazione del sistema della tassazione nazionale. Tale documento è stato consegnato a vari rappresentanti istituzionali affinché venga preso in considerazione dai leader politici che si riuniranno a novembre a Brisbane durante il G20 ‘senior’. ilFRIULI BUSINESS 29 1954 2014 Componenti artistici Aziende IndustrIa Qualità a prova di sisma Modulblok L’AziendA di PAgnAcco continuA A crescere neL settore deLLe scAffALAture industriALi grAzie A unA costAnte ricercA ALL’insegnA deLLA sicurezzA D urante gli eventi sismici del maggio 2012 in Emilia tutte le scaffalature industriali prodotte da Modulblok hanno retto alle scosse riportando in alcuni casi dei danni ma senza collassare. Dati importanti che l’azienda friulana, con 150 dipendenti distribuiti nelle due sedi di Pagnacco e Amaro e un fatturato di 25 milioni di euro, per quasi un terzo realizzato all’estero. Nonostante il protrarsi della crisi economica, Modulblok ha aumentato costantemente i propri investimenti in ricerca e sviluppo, collaborando a stretto contatto con centri universitari in Italia e nel mondo. Per quanto riguarda l’aspetto normativo Modulblok è in prima linea non solo nell’ottenere le certificazioni, da citare che nell’ottobre 2013 è stata la prima azienda in Italia a ottenere la certificazione Igq per la norma più importante del settore, la En 15512:2009, ma anche nel contribuire a definire le normative del futuro nel settore: i tecnici e ricercatori dell’azienda partecipano attivamente ai gruppi di lavoagosto 2014 1976 25 150 Anno di fondazione Fatturato in milioni di euro Numero di dipendenti ro dell’Uni (ente normativo italiano), dell’Erf (European Racking Federation) e del Cen (Comité Européen de Normalisation). Modulblok, inoltre, è l’unica azienda italiana che partecipa al Seiseracks2, il progetto di studio europeo più avanzato al mondo sul comportamento degli scaffali in zona sismica. Della strategia futura parla l’amministratore delegato Mauro Savio. Qual è la situazione antisismica di magazzini e strutture logistiche in Friuli? “È difficile sapere quale sia la situazione attuale in Friuli dal momento che ogni cliente opta per un’azienda di logistica che può essere attenta alla qualità e, quindi,alla sicurezza anche in chiave antisismica o meno. Per quanto riguarda la nostra clientela abbiamo notato come, soprattutto ultimamente, sia sempre più consapevole dell’importanza di questo aspetto. Ma ciò è anche possibile perché siamo noi a sottolinearlo: in ogni preventivo Modulblok specifichiamo, ad esempio, gli alti Mauro Savio valori di sismoresistenza dei nostri prodotti”. Quali linee di crescita state percorrendo? “Nella logistica c’è bisogno di un cambiamento continuo. Questo è possibile grazie alla conoscenza che, nel nostro settore, può arrivare solo frequentando le imprese e le università. Ecco perché, ad esempio, investiamo moltissimo, e continueremo a farlo, in ricerca. Solo così possiamo testare i nostri prodotti, soprattutto in termini di qualità e sicurezza. Grazie agli studi condotti in collaborazione con rinomati atenei nazionali e internazionali e ai test eseguiti dagli enti di certificazione è stato possibile dimostrare come le performance delle nostre soluzioni siano superiori a quanto previsto dalle norme. L’obiettivo è quello di continuare a porci a livello nazionale ed europeo come un’azienda che propone soluzioni logistiche eccellenti sia perché aumentano le performance dei magazzini grazie a strutture personalizzate, originali e innovative, sia perché sono in grado di resistere alle sollecitazioni più estreme come quelle sismiche”. Per l’azienda quanto pesa sul fatturato il mercato estero? “Il 30% del fatturato arriva dal mercato estero. Esportiamo principalmente nel Nord Europa in Paesi come Francia, Germania, Olanda. Dal punto di vista commerciale siamo sempre alla ricerca di nuove opportunità all’estero anche se per noi il servizio alla clientela resta la priorità, quindi penetriamo solo nei mercati dove siamo in grado di offrirlo alle stesse condizioni garantite in Italia”. ilFRIULI BUSINESS 31 aziende industria Oggetti a regola d’arte C reatività, qualità e una cura certosina per i dettagli. Sono le tre parole chiave per comprendere tutta la produzione Creativando. Eppure, forse, l’azienda di Udine non sarebbe mai nata senza un altro ingrediente fondamentale: la passione per l’arte contemporanea e il design. Quella che fin dall’inizio ha spinto i fondatori, Mauro Bassani e Laura Ellero, nella ricerca, ideazione e realizzazione di oggetti regalo e di uso quotidiano rivisitati sotto una lente artistico-grafica. Un’ispirazione che spesso arriva dalla Pop-Art: ecco perché da oltre un decennio dura la collaborazione tra Creativando e la Keith Haring Foundation. L’azienda friulana, infatti, riproduce sui materiali con cui crea i suoi prodotti, dalla ceramica ai tessuti, fino al laminato, alcune delle più celebri opere di Haring. Sempre nell’ottica del Pop Style, Creativando non poteva mancare di scegliere due texture realizzate da Karim Rashid, 32 ilFRIULI BUSINESS Creativando - L’azienda di Udine reaLizza i sUoi cataLoghi ispirandosi aLL’arte contemporanea e coLLaborando con artisti e designer di tUtto iL mondo uno dei designer più prolifici del momento, per personalizzare i suoi prodotti con un tocco di vitalità e colore. cura dei materiali In generale, al di là delle collaborazioni celebri, tutti i complementi d’arredo firmati Creativando sono il frutto di una continua ricerca di idee innovative possibile grazie al confronto con artisti e designer italiani e stranieri. Nascono, così, prodotti sempre originali che non prescindono mai dalla qualità garantita dal Made in Italy: tutti i complementi sono prodotti in Italia con materiali accuratamente selezionati e l’azienda pone un’attenzione massima a ogni singolo dettaglio, al punto che anche il packaging riveste un ruolo fondamentale. Per queste ragioni spesso i prodotti Creativando catturano l’attenzione anche fuori dai confini nazionali: è questo il caso di Oplà, originale portariviste che nasce dall’incastro di tre semplice pezzi che sono reversibili e possono essere utilizzati in due finiture diverse, secondo il gusto del momento. Disegnato dai designer Gianluca Tonelli e Davide Carlesi di Area 44, è stato recentemente selezionato e inserito nel agosto 2014 1997 Anno di fondazione 5 Numero di dipendenti 0,7 Fatturato in milioni di euro Mauro Bassani catalogo di uno dei più prestigiosi musei americani, l’Institute of Art of Chicago. collezioni per ogni occasione La produzione dell’azienda, quindi, spazia da specchi a orologi, da appendiabiti a tavolini, da portaombrelli a portariviste, per arrivare a cuscini, grembiuli e tovaglie. Non solo: per valorizzare in particolare la ceramica Made in Italy ha creato un marchio apposito, Heart Gallery, che produce solo oggetti realizzati con questo materiale. Sono oltre 80 i cuori interpretati graficamente da artisti e agosto 2014 graphic designer, tutti con un messaggio e un significato diverso, che sono un vero e proprio biglietto da visita del marchio. Molto successo ha ottenuto negli anni anche la collezione sempre implementata con nuovi modelli degli hummi, creativi umidificatori in ceramica, e delle butterfly, farfalle in ceramica da usare come oggetto decorativo o fermacarte. Fra le novità, i Balloons, palloncini decorativi in ceramica colorati da fissare al muro e due prodotti perfetti per chi ama la tecnologia, i-Woof e i-Xxxl, speaker naturali per amplificare naturalmente rispettivamente l’i-Phone e l’i-Pad. ilFRIULI BUSINESS 33 PAOLA 8:55 ANTONIO e PIERO 9:03 MARIO e AVV. ROSSI 10:10 FRANCESCA 11:45 CEO 15:00 GIAN 15:30 ANTONIO 16:50 GABRIELE 17:30 FRANCESCA 17:32 TOCCATE IL CIELO CON UN RITO. A casa, in ufficio, in fabbrica, in palestra o dovunque vi troviate, createvi sempre il vostro angolo di paradiso con i distributori CDA. Una pausa di assoluto relax per un buon caffè. Scegliete con gusto a seconda del momento. Noi ci siamo e vi offriamo un servizio completo pensato per una pausa solitaria o in compagnia. Se cercate la qualità, ricordatevi di mettere in agenda CDA. www.cdacom.it - [email protected] C.D.A. di Cattelan srl - via degli Artigiani, 3 - 33030 Flumignano - Talmassons (UD) - Tel. 0432 766853 - Fax 0432 765863 SiStema Costruzioni Eresia innovativa ArChitetturA in CArniA - a FaaS di timau un ediFicio di deSign vuole rompere Sia con l’immobiliSmo progettuale, Sia con la Finzione grotteSca e Stereotipata della tradizione. il Suo progettiSta, Federico mentil: “Qui la gente dovrebbe credere di più nel Futuro” L ’innovazione è una disobbedienza andata a buon fine, ma, sua volta, cos’è la tradizione se non un’innovazione che si è consolidata nel tempo? L’architetto Federico Mentil ha preso alla lettera questi principi e li ha tradotti in realtà nella ‘sua’ Timau, precisamente nel piccolo borgo di Faas, dove ha progettato la ristrutturazione di un vecchio stavolo, recuperando i volumi e realizzando un edificio di design, destinato a diventare strutture ricettiva per il neonato albergo diffuso del comune di Paluzza. radici da coltivare La sua è stata un’eresia in un territorio, come quello carnico, in cui vige un immobilismo architettonico che altre zone alpine, dalla vicina Carinzia al Sud Tirolo, da tempo hanno superato. Mentil, oggi 45enne, è figlio di emigranti carnici in Svizzera, rientrati quando lui aveva 12 anni; ha svolto gli studi universitari alla Iuav di Venezia e nella città lagunare è rimasto, creando nel 1998 assieme a Gaetano Ceschia uno studio associato. Pur operando a livello nazionale, tra le varie opere realizzate la riquali36 ilFRIULI BUSINESS ficazione del centro storico di Trieste, ama tornare nella vallata delle origini per realizzare piccoli progetti, che regolarmente vincono premi e segnalazioni, oppure finiscono semplicemente sulle riviste di design. Così è stato per il vecchio fienile dello zio, Velio Unfer. Mentil lo ha ripensato e ne è nato un piccolo gioiello di architettura contemporanea, che utilizza però materiali locali naturali. in armonia con la natura La struttura, che si sviluppa su due piani e un soppalco, ha complessivamente 60 metri quadrati. È energicamente autonomo, grazie a pannelli solari montati a terra nel prato e che alimentano lampade a Led, acqua captata da una fonte nei pressi, una stufa a legna per il riscaldamento e solo i fuochi della cucina sono alimentati a Gpl. Il costo complessivo dell’opera è stato di 115mila euro, per metà finanziato con fondi europei gestiti dall’amministrazione regionale nell’ambito del progetto di albergo diffuso. Per la sua realizzazione sono servite due stagioni estive di lavori. “Il pezzo forte del progetagosto 2014 to è la finestra – commenta Mentil – ampia, che guarda a Est, e che diventa cornice di un quadro in costante mutamento qual è il paesaggio. All’alba il sole invade la stanza, mentre al tramonto si può vedere lo spettacolo delle montagne illuminate dagli ultimi raggi”. Questa opera non dovrebbe suscitare stupore, se non fossimo in Carnia. Qui, infatti, è ancora forte un immobilismo architettonico restio a soluzioni contemporanee e quando si interviene su edifici esistenti, anche storici, alla fine si ottengono finzioni stereotipate della tradizione montana, al limite del grottesco. i nonni erano più moderni “Anche i professionisti qui sono poco propensi a guardare avanti – continua Mentil – spesso succubi del committente che detta i dettagli architettonici e richiede un supporto soltanto per il disbrigo delle pratiche. La giusta conservazione dei luoghi non deve trasferire paranoie anche sulle cose nuove. In Carnia, invece, tutti dovrebbero credere di più nel futuro e aprirsi, quindi, anche all’architettura contemporanea. I nostri nonni, al loro tempo, sono stati molto più moderni di noi oggi”. Questo moderno chalet, inoltre, è inserito in un pro- getto turistico ben preciso, quale l’albergo diffuso. L’ambizione, infatti, è quella di aumentare la ricettività non più con grandi infrastrutture alberghiere, ma grazie a piccole unità sparse sul territorio e, ancora meglio, se frutto del recupero del patrimonio edilizio in disuso. Per portare in porto la sua idea, però, Mentil ha utilizzato uno ‘stratagemma’. omologazione evitata “I lavori per l’opera – chiarisce - sono stati avviati attraverso la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), che prevede l’asseverazione da parte del professionista del rispetto di alcuni parametri estetici. Infatti, se il progetto fosse stato sottoposto ai vari organi consultivi, ci sarebbe stata sicuramente l’imposizione di modifiche finalizzate a rendere il progetto maggiormente attinente a quella tradizione costruttiva proveniente da ‘tipi edilizi’, che mal si conciliano alla globalità dei bisogni del vivere contemporaneo”. Il risultato, così, è un’abitazione di design in simbiosi con la natura circostante e in cui il panorama entra dalla finestra. Viverci, anche per soli pochi giorni, è una esperienza che tutti possono provare con pochi euro grazie all’albergo diffuso. Ecco come si presentava il preesistente edificio agosto 2014 ilFRIULI BUSINESS 37 Centro Medico San Biagio Un percorso in continua crescita U n percorso in continua ascesa. Così si potrebbe definire l’evoluzione del Centro Medico San Biagio che, dalle sue lontane origini (1993) si delinea oggi come uno dei Centri più qualificati del Veneto orientale e del Basso Friuli per il trattamento dei difetti visivi con laser ad eccimeri e per la microchirurgia del- la cataratta. Supportato da anni di esperienza e forte delle ultimissime tecniche di intervento con attrezzature all’avanguardia, il Centro Medico San Biagio è oggi una struttura di riferimento per le patologie oftalmiche. I pazienti che devono sottoporsi ai trattamenti possono farlo i tempi rapidi, in anestesia locale e in ambito ambulatoriale. LA CHIRURGIA dELLA CATARATTA Per cataratta si intende l’opacizzazione del cristallino, lente naturale interna all’occhio, che provoca l’annebbiamento progressivo della vista. Sebbene la cataratta possa insorgere anche in giovane età, è un tipico effetto dell’invecchiamento. Generalmente essa si sviluppa lentamente e senza causare dolore. Può insorgere in entrambi gli occhi, anche se di norma un occhio viene interessato prima dell’altro. In presenza di cataratta non esistono medicine od occhiali in grado di farla regredire. Finora l’unico trattamento valido è di tipo chirurgico e consiste nell’estrazione del cristallino opaco e nella sostituzione con un cristallino artificiale di materiale plastico. Solo il giorno dell’intervento e fino alla prima visita di controllo da effettuarsi il giorno dopo, l’occhio operato resta bendato e, per qualche tempo, è bene limitare gli sforzi. CHIRURGIA REFRATTIVA LASER Il raggio di luce che in pochi minuti ti può cambiare la vita. La maggior parte delle persone ha bisogno di ricorrere a occhiali o lenti a contatto per correggere miopia, astigmatismo, ipermetropia. Quale portatore di occhiali non sogna di fare sport, andare al mare o lavorare, libero dalle lenti? Oggi, fra le tecniche chirurgiche utilizzate per la correzione dei difetti della vista la fotocheratectomia refrattiva mediante laser ad eccimeri rappresenta la metodica più avanzata ed innovativa, con risultati positivi nella quasi totalità dei casi (98%). La nostra Refractiv Suite comprende il nuovo laser a femtosecondi FS200 ed il laser ad eccimeri di nuova generazione EX500 collegati in un network computerizzato per l’inserimento e il trattamento semplificato dei dati. Per coloro che non sono idonei alla chirurgia con il laser, esiste un’altra opzione per correggere il difetto refrattivo oltre agli occhiali e alla lente a contatto. La lente fachica viene posizionata in camera anteriore in presenza del cristallino naturale e permette di correggere il difetto refrattivo anche se elevato. CENTRO MEdICO SAN BIAGIO - Via del Commercio 69/4 - 30025 Fossalta di Portogruaro (VE) - Direttore Sanitario prof. dott. Luigi Diana Tel. segreteria 0421.244016 - [email protected] - www.centromedicosanbiagio.it Non serve andare all’estero per avere cure dentali a prezzi convenienti. Oggi presso la nostra struttura puoi avere cure dentali di qualità a prezzi bassi e convenienti. Grazie a medici odontoiatri esperti, attrezzature diultima generazione, materiali e protesi prodotte in Italia. PRENOTA UNA VISITA SENZA IMPEGNO ALLO 0431 620990 38 ilFRIULI BUSINESS agosto 2014 Aziende Costruzioni Atelier per ambiente ed edilizia Gruppo LuCi - LA reALtà di PovoLetto, sPeciALizzAtA in servizi AmbientALi e in costruzioni, hA ‘cAmbiAto PeLLe’ e PuntA A crescere neL mercAto internAzionALe C rescita nel mercato estero con nuove idee innovative in settori apparentemente tradizionali. È quanto sta facendo il Gruppo Luci, procedendo, appunto, su due binari: quello dei servizi ambientali all’industria e quello delle costruzioni. Un piede nel ‘mercato globale’, in verità, lo ha già messo da tempo, e la partecipazione all’Expo di Shanghai nel 2010 è stato un consolidamento importante per l’azienda di Povoletto, perché ha potuto orientarsi verso le esigenze emergenti e, al contempo, entrare in contatto con partner strategici. Fatturato in Numero di Anno di L’azienda nasce nel 1951 per opera di milioni di euro dipendenti fondazione Francesco Luci, che avvia un’attività artigianale di estrazione di ghiaia dai corsi economico locale. d’acqua. Negli Anni ’70 l’ingresso dei fiStrategiche, poi, si rivelano le collabogli, Adriano, Giancarlo, Graziano razioni con università e centri di rie Cristina, porta un ampliamencerca, non ultima per importanza to della strategia che sfocerà e prestigio quella con il Cnr. negli Anni ’80 con i primi ser“Non intendiamo crescere vizi ambientali all’industria, in volumi, ma in qualità dei tra i primi in regione. Oggi, servizi – continua Luci – è stata compiuta una riorgacosì, dopo essere passati da nizzazione per adeguare la una realtà operante a livello struttura a nuovi obiettivi. provinciale, poi, regionale La holding del gruppo è la e, quindi, nazionale, ora inElle Partecipazioni che contendiamo consolidarci oltre i trolla le società specializzate confini italiani e guardare al Adriano Luci Gesteco, Labiotest e Lod, oltre mercato internazionale”. ad altre società di scopo e quote La carte da giocare sono molminori in altre imprese. to competitive e hanno già portato a “Negli ultimi anni – commenta interessanti traguardi. In tale contesto, Adriano Luci – abbiamo elevato il livello di competenze del personale, anche investendo su una maggiore presenza di giovani e donne: abbiamo cambiato stile e prospettiva”. 1951 continua ad assumere Attualmente, il gruppo conta 130 dipendenti, di cui una quindicina sono stati assunti quest’anno, in evidente controtendenza rispetto allo scenario agosto 2014 25 130 per esempio, si inserisce la partnership con il Gruppo Hera, primaria multiutility nazionale, per la bonifica e il recupero di aree dismesse dal settore siderurgico. Nel settore delle costruzioni, poi, la collaborazione con Italcementi ha consentito al Gruppo Luci di adottare per le proprie realizzazioni il ‘cemento trasparente’, vale a dire un materiale dai molteplici utilizzi che risulta appunto trasparente, grazie all’inserimento nella mescola di componenti diversi. novità in arrivo Nei prossimi mesi sono previste ulteriori novità. “Nel settore delle costruzioni stiamo cambiando pelle, individuando prodotti rivoluzionari” rivela Adriano Luci. Da poco è stato realizzato un nuovo stabilimento del gruppo, a Remanzacco, destinato a diventare un vero ‘atelier’ del cemento. Sul fronte ambientale, invece, sarà presto presentato un innovativo strumento per la qualità dell’aria negli ambienti interni, frutto di una ricerca durata cinque anni: si tratta di un impianto in grado contemporaneamente di neutralizzare cattivi odori, aromatizzare l’aria e sanificarla, con un preciso ‘killeraggio’ dei batteri. Lo strumento è pensato per strutture di comunità, dalle scuole agli ospedali. ilFRIULI BUSINESS 39 Aziende Costruzioni La storia continua grazie alla coop MarMi Marangon - L’AziendA hA superAto Lo scogLio deL pAssAggio generAzionALe grAzie ALLA formuLA cooperAtivA degLi stessi dipendenti che hAnno, così, difeso iL proprio posto e vALorizzAto iL know-how Acquisito in tAnti Anni Q uando l’imprenditore vuole ‘passare la mano’, la formula cooperativa può essere la soluzione ideale. I lavoratori dell’impresa possono, cioè, garantire la continuità aziendale, trasformandosi in cooperativa e assumendo direttamente la gestione aziendale. Ne è un esempio recente la cooperativa Marmi Marangon di Fmb, nata a Capriva d’Isonzo nel gennaio del 2013 quando, tre lavoratori dell’impresa artigiana nata quarant’an- 40 ilFRIULI BUSINESS ni fa, si sono costituiti in cooperativa. “Sia in presenza di crisi aziendali, sia in occasione del passaggio generazionale – spiega il segretario generale di Confcooperative Fvg, Nicola Galluà – la forma d’impresa cooperativa può consentire ai lavoratori dell’azienda di assumerne la direzione, così da salvaguardare non solo l’occupazione, ma anche il knowhow che il personale stesso ha acquisito nel tempo. Il beneficio per la continuità dell’attività aziendale è evidente”. portafoglio clienti La nuova cooperativa, che nel frattempo ha anche assunto un dipendente, ha preso in affitto il ramo d’azienda ceduto dal titolare, mantenendo intatto il know-how e le relazioni commerciali acquisite nella precedente gestione, specializzata nella lavorazione dei marmi, dei graniti e delle pietre, in particolare quelle locali quali Fior di mare, Aurisina, Repen e Piasentina, destinate agosto 2014 all’edilizia, all’arredamento, ai restauri e all’arte funeraria. “Si è trattato – commenta Ervino Nanut presidente dell’Unione provinciale cooperative di Gorizia - di un esempio da manuale di come sia possibile consentire a un’attività consolidata di proseguire nel tempo con il passaggio alla forma di gestione cooperativa: è un metodo che permette di non disperdere il patrimonio industriale che si è costituito nel tempo e, a chi lo vuole, consente di diventare imprenditore di sé stesso”. agosto 2014 Con il passaggio alla forma cooperativa, infatti, chi un tempo era dipendente, oggi è diventato il presidente dell’azienda, eletto dai tre soci lavoratori. esempio da replicare “L’avviamento dell’attività è stato in continuità con la precedente società, di cui abbiamo potuto conservare i clienti – spiega Davide Bertoli, appunto presidente e socio lavoratore della cooperativa – mentre il cambiamento sostanziale è stato sotto il profilo delle responsabilità, che sono aumentate: ma anche a questo eravamo preparati perché già stati responsabilizzati nella precedente società”. Non mancano tuttavia i problemi. “Non vi sono ancora strumenti che incentivino efficacemente questo tipo di operazioni – conferma Galluà –. Se fossero disponibili misure di sostegno specifiche, la formula cooperativa si potrebbe rivelare lo strumento ideale per superare molte crisi aziendali”. ilFRIULI BUSINESS 41 SiStema Costruzioni 80 Tipi di certificazioni esistenti oggi in Europa Una, cento, mille certificazioni P arte proprio da Udine l’appello per mettere un ordine tra i numerosi modelli di certificazione edilizia presenti in Italia e in Europa. Nel corso del tempo, infatti, si sono sviluppati in maniera parallela diversi protocolli, ognuno con caratteristiche peculiari, che analizzano lo stesso edificio sotto i vari aspetti. Ora è giunto il momento di far dialogare tra loro le varie certificazioni, di armonizzare per quanto possibile i vari protocolli, per consentire così a progettisti, costruttori e clienti di avere a disposizione strumenti più efficaci. Lo spiega Andrea Moro, architetto e rappresentante di iiSbe Italia, un’organizzazione non profit per la promozione di costruzioni sostenibili. Perché siamo arrivati a una Babele europea di 80 criteri differenti di certificazione della sostenibilità delle costruzioni? “Il primo sistema di certificazione della qualità ambientale degli edifici nasce circa 25 anni fa in Gran Bretagna: si tratta del Breeam. L’idea era di poter certificare, oltre alla qualità ambientale, anche le prestazioni di un edificio riguardo all’eco-compatibilità dei ma- agosto 2014 Progetto Cesba - Nel campo della valutazioNe di SoSteNibilità degli edifici fiNo a oggi è Stata coStruita uNa babele. ora Si puNta a uN ‘dialogo’ tra i diverSi protocolli e a uNa armoNizzazioNe dei parametri teriali da costruzione impiegati, i consumi di acqua, il comfort indoor, l’impatto sul sito. Breeam ebbe un notevole successo e da allora molti altri sistemi ne seguirono le orme, come ad esempio lo statunitense Leed, il tedesco Dgnb, il francese Hqe o l’italiano Protocollo Itaca del 2004. Purtroppo, questo processo di implementazione di nuovi sistemi di valutazione non si è sviluppato in maniera sinergica e coordinata. Se non in pochi casi, non si è riusciti, cioè, a convergere su una metodologia comune, con il risultato di avere oggi un quadro molto eterogeneo di sistemi di valutazione che non consentono la comparabilità dei risultati prodotti. Ciò ha generato molta confusione tra i portatori di interesse del settore delle costruzioni”. Come è possibile semplificare questo scenario? “Attraverso lo sviluppo di un comune denominatore tra i sistemi. Ovvero, concordando a livello internazionale i cosiddetti ‘indicatori chiave di performance’ (Kpi) e definendo metriche comuni per misurarli. In questo modo, i numerosi sistemi di valutazioni utilizzati in Europa potrebbero avere una pagina ‘europea’ del certificato. In quest’ultima potrebbero essere rappresentati i valori dei Kpi sotto forma di ‘firma’ dell’edificio, permettendo una comparazione diretta delle prestazioni di edifici in diverse aree geografiche e valutati con sistemi diversi tra loro. Questo è l’obiettivo dell’iniziativa Cesba (Common european sutainable building assessment), lanciata per iniziativa di un cluster di progetti europei e di cui è promotrice, prima tra le città italiane, la città di Udine. Proprio a inizio di luglio, la Commissione Europea ha pubblicato una raccomandazione sulle opportunità per l’uso efficiente delle risorse nel settore delle costruzioni in cui si sottolinea la priorità di definire un cuore comune di criteri di valutazione europeo”. ilFRIULI BUSINESS 43 SiStema Costruzioni Come è meglio che si orientino i costruttori tra tutti questi protocolli? “Dipende dalle loro esigenze. I protocolli hanno caratteristiche molto diverse. Non è vero, ad esempio, che in Italia il Leed, il Protocollo Itaca o Casaclima siano sullo stesso piano. Leed è un protocollo americano di valore mondiale, rivolto soprattutto agli edifici ‘internazionali’. Prevede criteri onerosi in termini di verifica, come ad esempio il commissioning o le verifiche energetiche in regime dinamico. Casaclima è un protocollo di natura principalmente energetica e certifica anche una modalità di realizzare le costruzioni. Il Protocollo Itaca è un sistema per la certificazione ‘diffusa’, ovvero caratterizzato da un allineamento totale con le norme e i regolamenti nazioni e formato da criteri di agevole verifica. Anche i costi sono differenti. Una certificazione Leed, consulenze incluse, costa molto di più di una certificazione Casaclima o Protocollo Itaca”. Si può certificare per se stessi oppure per il mercato: il risultato sarà comunque migliore rispetto a un edificio tradizionale Secondo lei l’introduzione dell’obbligatorietà della classe energetica che cosa ha portato? “A un miglioramento della media delle prestazioni energetiche degli edifici. Purtroppo, ci sono ancora problematiche per quanto riguarda il processo di certificazione definito a livello nazionale, che ha portato a una scarsa credibilità di questo tipo di certificazione. Una maggiore qualità del processo di certificazione potrebbe sicuramente portare a un ulteriore miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici nuovi o ristrutturati”. Ne esiste uno migliore di altri? “Direi di no. Dipende dalle esigenze della certificazione”. La certificazione energetica è ancora vista più come un onere, piuttosto che un’opportunità? “Bisogna fare un distinguo: l’ambito residenziale e quello non. Per quanto riguarda il primo, la certificazione è vista come un onere. Purtroppo, non c’è ancora la coscienza di valutare il consumo energetico tra le priorità di scelta di un immobile da affittare o acquistare. Nel campo commerciale e terziario, invece, c’è maggiore coscienza della convenienza di investire magari di più inizialmente per ottenere costi di gestione inferiori durante il ciclo vita della costruzione, In campo residenziale, ad esempio, la maggior parte delle certificazioni di sostenibilità sono legate alla presenza di un incentivo. In campo commerciale ci si certifica perché si dà così più valore all’immobile sul mercato”. Come si possono cogliere le opportunità di un protocollo? “Un protocollo di certificazione consente di ottenere un edificio migliore: 44 ilFRIULI BUSINESS consuma di meno, quindi le bollette saranno meno care, e ci si vive meglio, quindi ci sarà maggiore comfort. Si può certificare per sé se stessi oppure per il mercato: il risultato sarà comunque migliore rispetto a un edificio tradizionale”. Andrea Moro È sufficientemente diffusa oggi tra progettisti e costruttori una sensibilità verso il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale? “Sta crescendo esponenzialmente. Fino a dieci anni fa, i ‘bioarchitetti’ erano uno sparuto gruppo, quasi una élite di moda. Oggi non c’è professionista che non si avvicini al tema. Sicuramente, la diffusione dell’edilizia sostenibile, soprattutto grazie alle iniziative pubbliche che richiedono o premiano prestazioni superiori, è una grande occasione di aggiornamento e crescita di tutta la filiera delle costruzioni”. agosto 2014 aziende agroaLimentare Caduta e ripartenza Latterie FriuLane - La cooperativa di campoformido sta recuperando quote di mercato ed è pronta a riavviare iL processo di aggregazione con granaroLo N el 2013, Latterie Friulane di Campoformido aveva chiuso i conti con un fatturato pari a 60 milioni di euro e un saldo positivo a favore degli allevatori con un conguaglio sul latte conferito pari a 4,835 centesimi. Per effetto di tale decisione, la liquidazione media del latte conferito dai soci l’anno scorso, pari a 446 mila ettolitri, è stata pari a 42,721 centesimi al litro, al netto dell’Iva. È a questa dimensione e ruolo nello scenario lattierocaseario regionale, cui si aggiunge il dato sui collaboratori pari a 186, che la società ora conta di riassumere, puntando a chiudere e superare il capitolo nero legato alla vicenda del latte contenente tossine e al blocco produttivo di fine giugno. in profondità l’azienda e l’incidente di giugno ha peggiorato le cose, provocando un danno economico di alcuni milioni di euro. Resta il fatto evidente che tutta la squadra di Latterie Friulane, guidata dai due temporary manager Massimiliano Dri e Roberto De Simone, è impegnata nel recuperare in trasparenza e reputazione con degli ottimi risultati raggiunti in poco più di un mese di appassionato lavoro. Infatti, siamo di nuovo presenti in tutti i punti vendita della grande distribuzione organizzata e il fatturato delle vendite è già stato recuperato per oltre la metà del proprio valore”. Insomma, un’estate particolarmente calda per gli uomini e le donne di Latte- una calda estate “Naturalmente, il bilancio per il 2014 avrà numeri diversi – spiega la neopresidente della cooperativa, la commercialista udinese Michela Del Piero -. La crisi ha morso 46 ilFRIULI BUSINESS Michela Del Piero rie Friulane e tutta l’azienda che, recentemente, ha presentato il risultato degli investimenti effettuati e indirizzati all’aumento della qualità e della produttività. Come quelli legati al formaggio Montasio Dop, confezionato nell’unico impianto del suo genere esistente in Italia, totalmente automatizzato, con una capacità produttiva di 1.500 forme al giorno, risultanti dalla lavorazione di 120mila litri di latte. impianti all’avanguardia Nel nuovo impianto di ricevimento del latte, il cuore pulsante della cooperativa, sono stati investiti oltre 7 milioni di euro. Sicuramente è l’impianto più avanzato nel Nordest. Di fianco, è in funzione da un anno l’impianto automatico per la produzione di ricotta in sacchi da 10 chilogrammi a uso delle industrie alimentari, con una capacità produttiva di circa tre tonnellate al giorno. Come nella tradizione friulana, esso utilizza il siero quale sottoprodotto della lavorazione del Montasio Dop, degli altri formaggi pressati e della mozzarella, estraendone grassi e proteine utili alla produzione di ricotta. Valutate tutte queste premesse, oltre lo storico presidio del territorio regionale e la forte patrimonializzazione della cooperativa friulana, pari a 26 milioni di euro, il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari ha confermato l’interesse della cooperativa emiliana a procedere con il progetto di integrazione e alleanza strategica tra i due soggetti. “Siamo convinti – ha spiegato Calzolari - che la regionalizzazione dei prodotti e del mercato sia importante, ma lo sia altrettanto la necessità di internazionalizzazione dove c’è ampio spazio per i prodotti agroalimentari italiani e per il Montasio Dop in particolare. Il nostro scopo principale è quello di lavorare per valorizzare il latte dei soci in una condizione di partnership come facciamo con tutte le altre cooperative con le quali collaboriamo. Perciò, a settembre faremo una verifica sui numeri e riapriremo il tavolo delle trattative con il preciso progetto di mantenere attiva la struttura friulana, valorizzare i marchi storici aziendali e garantire l’occupazione, anche per conservare la fiscalità in Friuli Venezia Giulia, come concordato pure con la giunta regionale”. agosto 2014 Jonnny Luanie, è questo il nuovo format che ha recentemente aperto i battenti a San Daniele del Friuli, nel punto in cui era nata la prima prosciutteria Dok Dall’Ava, auspicando che possa avere la stessa fortunata ascesa. Da JL, questo l’acronimo della pizzeria burgeria, troverete pizze con impasto a farina bianca e multi grain a lievitazione madre e ingredienti di qualità con filiera corta direttamente dal produttore. Ecco quindi che tra gli ingredienti si trovano i pomodori di Gragnano, mozzarella di bufala pugliese, friarielli campani, olive taggiasche, trota di San Daniele, mortadella di Bologna del presidio di Slow Food, acciughe e tonno del Cantabrico, capperi di Pantelleria, solo per citarne alcuni. E poi i panini a base di burger di scottona piemontese e salsicce di suini friulani che abbinati ad ingredienti mai banali fanno elegante il piatto; il tutto abbinato a diverse birre artigianali locali. Vi aspettiamo tutti i giorni, tranne il martedì chiuso per turno di riposo, per emozionarvi il palato con le nostre pizze e burger. E’ gradita la prenotazione. Pizzeria Burgeria JL Via Gemona, 49 a San Daniele del Friuli (UD) T 0432 940570 e-mail [email protected] Aziende Terziario Soluzioni olistiche olos - LA società di Udine è speciALizzAtA in eUroprogettAzione e in gestione deLLe fLotte AziendALi e si distingUe per Un Approccio consULenziALe e formAtivo ‘sistemico’ U n soluzione ‘sistemica’ per le imprese e gli enti locali, che tiene conto di tutti gli aspetti economici e sociali. È questo il significato di ‘olistico’ ed è da questo principio che ha mosso i suoi passi nel 2009 la Olos di Udine, società di servizi specializzata in due distinti settori, per entrambi con un approccio consulenziale e formativo: l’europrogettazione e la gestione delle flotte aziendali. A dare avvio all’iniziativa imprenditoriale è stata Simona Rossotti, cui si è 48 ilFRIULI BUSINESS affiancato poi nel 2012 Giovanni Col- strutturazione organica della nostra lino, che è diventato presidente della società, rinforzando le nostre compesocietà. All’inizio, l’attività si tenze e facendo esperienza è mossa nei campi della procon commesse in tutta Italia – gettazione per bandi europei spiega Collino – oggi, così, abe nell’educazione alla sicubiamo consolidato un’offerta rezza stradale. Gli orizzonti, di servizi qualificati che ci però, si sono ben presto amconsentirà di aprire una nuopliati. va stagione di espansione”. Simona Rossotti Sono due le aree operatial via una nuova fase ve di Olos. Una è quella, appunto, della progettazione per bandi europei, diretti “Da due anni abbiamo avviato una e indiretti, dell’assistenza tecnica agli agosto 2014 enti pubblici e alle imprese per l’accesso ai finanziamenti europei, ministeriali e regionali. Settori di specializzazione sono, in particolare, l’innovazione per le imprese, l’ambiente, l’energia, la mobilità e lo sviluppo territoriale integrato. “Su questo fronte siamo molto impegnati – continua Collino –. È appena iniziata la Nuova Programmazione 2014-2020 e anche in Italia sta maturando la consapevolezza che per vincere un bando è necessario rispondere ai bisogni delle aziende e degli enti locali con idee sostenibili”. sicurezza vuol dire risparmio L’altro campo di attività è la gestione integrata delle flotte veicolari. Il metodo integrato di gestione delle flotte veicolari crea, indirizza e monitora processi di gestione delle flotte rivolgendosi ad aziende, multi utility ed enti locali. Olos agisce attraverso quattro strumenti operativi integrati fra loro: analisi delle flotta veicolare (personale, mezzi), formazione (guida anticipativa e EcoDrive Italia), gestione in piat- taforma web avanzata, monitoraggio (strumenti di localizzazione sui veicoli leggeri e pesanti). “Formiamo i dipendenti delle aziende nel rivedere i propri stili di guida e di comportamento sulla strada per ottenere diversi risultati, tra loro connessi: maggiore sicurezza, minore usura dei mezzi, consumi più contenuti e, di conseguenza, anche minori emissioni – aggiunge Collino -. Tutto nasce dalla consapevolezza che la strada costituisce un luogo di incontro sociale tra uomo, veicolo e infrastruttura. Da lì parte, così, un approccio formativo integrato e olistico”. I risultati ottenuti con la formazione permettono di generare una riduzione tra il 10 e 15% dei consumi e delle emissioni di anidride carbonica dell’intera flotta veicolare. Inoltre, notevoli sono i vantaggi a favore della sicurezza stradale, incolumità pubblica e sistema assicurativo e di welfare. Questo ‘percorso’ formativo è stato declinato anche all’indirizzo dei giovani. Infatti, in quattro anni Olos ha formato più di 14mila studenti di tutta Italia. PubblicitˆToniuttiFestadelProsciutto.pdf C M Y CM MY 1 31/05/12 curriculum ImprendItore e polItIco le due vite di collino M ondo dell’impresa, andata e ritorno. È questo il percorso che ha compiuto Giovanni collino. Di lui, infatti, oggi si ricorda spesso l’attività politica, che lo ha portato per quattro legislature dal 1996 a sedere in Parlamento e per un paio d’anni anche all’Europarlamento. Ha salutato, però, la politica attiva nel 2011 e il suo, quindi, è stato un ritorno al sistema economico locale. Infatti, prima della lunga e importante parentesi politica, Collino ha lavorato alle Ferriere Nord e alla Venturini, poi ha fondato una società di servizi finanziari specializzata nel leasing. 18.48 . . I E M E E . D T I S E SI RM FO CY CMY K TONIUTTI INFISSI srl San Daniele Del Friuli Udine - Italia Via San Martino, 15 agosto 2014 www.toniutti.it [email protected] Tel: 0432.955597 Fax: 0432.940937 ilFRIULI BUSINESS 49 Aziende Terziario Passpartout per i Balcani Friuli innovazione - GrAzie Ai proGetti europei vinti in questi Anni e Al network di collAborAzioni che hA costruito, è sempre di più un riferimento per le imprese che voGliono sviluppAre il proprio business nei pAesi dell’europA orientAle tica. Su questo fronte, ma in un altro progetto che si intitola Profis, siamo anche impegnati in questo periodo nella formazione di 25 startupper provenienti da tutta Italia, che a settembre affronteranno una selezione. I migliori tre andranno a Budapest a novembre e presenteranno il loro progetto di impresa davanti a degli investitori internazionali provenienti da ben nove Paesi del sud est Europa”. “ I frutti di tante attività fatte durante i progetti europei a cui abbiamo partecipato negli ultimi cinque anni ora costituiscono un capitale importante di conoscenze, relazioni e opportunità che Friuli Innovazione mette a disposizione del territorio”. Così si è espresso Fabio Feruglio in occasione della presentazione del più recente progetto europeo in cui l’ente friulano, che gestisce il Parco Scientifico di Udine, è coinvolto, ovvero Smart Inno, finanziato dal programma di cooperazione adriatico Ipa. in anticipo sulle nuove strategie Si tratta di un’iniziativa con un ampio consorzio, tant’è che sono 18 i partner, che di fatto anticiperà la messa in opera della strategia per la nuova macroregione adriatico-ionica, che sarà approvata al Consiglio Europeo di dicembre, a conclusione del semestre di presidenza italiana dell’Ue. Il progetto vuole ottimizzare l’offerta di competenze innovative disponibili nei Paesi e nelle regioni costiere e dare impulso alle quattro priorità 50 ilFRIULI BUSINESS della macroregione: economia marittima, trasporti, ambiente e turismo. Uno dei principali obiettivi è la messa in rete di strumenti finanziari e schemi di supporto alle start-up e ai progetti di altre Pmi innovative già esistenti o di nuova istituzione. Le attività prevedono, fra l’altro, l’aggregazione di Pmi interessate al trasferimento tecnologico, la creazione di una rete trans-adriatica di centri di ricerca e di incubatori di impresa, la facilitazione dell’accesso alle competenze tecnologiche disponibili nell’area anche attraverso il potenziamento del ruolo dei business angel, il rafforzamento della bancabilità dei progetti di innovazione delle start-up e delle Pmi in generale. rete di Business angel “Grazie al nostro incubatore Techno Seed - spiega Feruglio - vantiamo un’importante competenza nel supporto alle start-up e, in base a questa esperienza, guideremo per Smart Inno la creazione di una rete di business angel internazionale nell’area adria- trasferimento di conoscenza Il know-how del centro di ricerca friulano è molto richiesto anche per altri aspetti. Recentemente, ad esempio, Friuli Innovazione ha firmato un accordo voluto dalla città croata di Lepoglava per assicurarsi l’assistenza, il supporto e il trasferimento di conoscenze nell’avvio di un centro tecnologico per l’industria del legno nella contea di Varazdin, un comparto che nel Paese balcanico impiega un terzo della forza lavoro di tutto il manifatturiero. Friuli Innovazione contribuirà alla definizione del modello di business da applicare al centro per il legno, che è inteso come luogo in cui alle piccole e medie imprese croate saranno messi a disposizione macchinari, tecnologie d’avanguardia e servizi specifici, fino alla possibilità di esternalizzare le lavorazioni speciali. Il secondo fronte di collaborazione con Friuli Innovazione riguarderà, invece, l’attivazione di relazioni con imprese italiane sia nell’ambito del design, sia per la fornitura di macchinari di lavorazione innovativi. agosto 2014 DA OLTRE 25 ANNI PROGETTATI E COSTRUITI PER LORO. www.imetradioremotecontrol.it IMET s.r.l. Italy 33077 Sacile (PN) - Via Fornace 8 - t. +39 0434 7878 r e s p on s a b i l i t à s o c i a l e premio save vincono Forni di sopra e Tavagnacco I vincitori del Premio Sustainable Actions Versus Energy (Save) sono risultati ex aequo il Comune di Forni di Sopra, per la realizzazione di una filiera corta delle biomasse legnose con utilizzo sostenibile delle risorse locali e teleriscaldamento di edifici pubblici e privati, e il Comune di Tavagnacco per il suo modello di governance energetica che ha promosso la partecipazione attiva dei residenti tramite gruppi di acquisto sull’energia, piani e azioni di mobilità sostenibile, audit energetico, azioni di risparmio energetico. f.barcherini@ mgmtgorizia.com Un impianto della Secab Bandiera verde Secab - La Cooperativa idroeLettriCa CarniCa, assieme ad ape fvg e ai Comuni deLLa vaLLe deL But, indiCata da LegamBiente Come esempio positivo neLLa gestione deL territorio montano A nche quest’anno Legambiente ha assegnato riconoscimenti nell’ambito della sua campagna ‘Carovana delle Alpi’, che segnala esempi positivi e negativi di gestione del territorio. Tra loro, ‘bandiera verde’ andata all’Agenzia per l’energia (Ape Fvg), alla cooperativa idroelettrica carnica Secab e ai Comuni della Valle del But per aver avviato un piano di azione orientato all’autosufficienza energetica. pUlizia sUll’arzino Piena promozione secondo il giudizio dell’associazione ambientalista per Damiano Nonis di Mountain Wilderness e i suoi amici, cesba per la complessa e spettacolare pulizia dell’Alta Valle dell’Arzino. anche Una bocciaTUra Legambiente, però, non manca di assegnare anche alcune bocciature, con due ‘bandiere nere’ assegnate nella nostra regione. La prima è per Massimo Peresson, presidente della società Carnia Welcome, per aver sostenuto che le manifestazioni motoristiche in alta quota fanno bene all’ambiente. La seconda, per ora a livello di sola ‘segnalazione’, è alla società Edipower, per il progetto di sfangamento del Lago di Verzegnis. Comparazione tra varie piattaforme Udine in prima fila sui protocolli N ell’ambito delle azioni finalizzate a promuovere il risparmio e l’efficienza energetica negli edifici, il Comune di Udine, che è partner del progetto europeo Cec5, ha organizzato un convegno sui protocolli di sostenibilità in edilizia e nella pianificazione urbana. L’obiettivo è comparare le procedure certificative quali la piattaforma Cesba, il protocollo 52 ilFRIULI BUSINESS Itaca e il protocollo CasaClima Nature. Il convegno, con partecipazione gratuita, si è svolto a metà luglio nel Salone del Parlamento del Castello di Udine. Il Comune aderisce fin dal 2009 al patto tra sindaci per ridurre entro il 2020 il 20% delle emissioni e incrementare l’efficienza degli edifici. [email protected] agosto 2014 NUOVA GESTIONE Scheda descrizione gioco EX SALA GIOCHI 3BAR’S NUOVATRICESIMO GESTIONE (UD) VIA ROMA,Scheda 290 - LOC. MORENA descrizione Un nuovo nome, un nuovo marchio e nuovi partners commerciali danno vita ad una realtà dove è presente il meglio delle piattaforme VLT italiane (INSPIRED, NOVOLINE, SPIELO) e AWP internazionali, all’interno di uno spazio rinnovato ed informale nel quale passare in relax un po’ delUn vostro tempo. nome, Per tutto ilun mese di Agosto i clienti della sala potranno usufruire del servizio FREEBAR nei seguenti di tempo: nuovo nuovo marchio e nuovi partners commerciali danno vita adintervalli una realtà · 10,30/ 12,00 FREE CAFFÈ E BRIOCHE · 21,30/ 00,00 FREEBAR dove è presente il meglio delle piattaforme VLT italiane (InspIred, novolIne, spIelo) e AWP Scheda descrizione gioco internazionali, all’interno di uno spazio rinnovato ed informale nel quale passare in relax un po’ del vostro tempo. Per tutto il mese di Agosto i clienti della sala potranno usufruire del servizio FREEBAR nei seguenti intervalli EX di tempo: NUOVA GESTIONE SALA GIOCHI 3BAR’S IL GIOCO E’ VIETATO AI MINORI E PUÒ CAUSARE DIPENDENZA PATOLOGICA · 10,30/ 12,00 FREE CAFFÈ E BRIOCHE · +39 21,30/ FREEBAR INFOLINE: 345TRICESIMO 908120000,00 - www.getluckyclub.eu - Fb: getluckyclubtricesimo (UD) Note informative sulle probabilità di vincita e ulteriori informazioni sono consultabili sul sito www.aams-gov.it, sul sito www.getluckyclub.eu e presso la sala giochi. Messaggio di avvertimento ai sensi del DL 13/09/2012 n.158 e s.m.i. VIA ROMA,Scheda 290 - LOC. MORENA descrizione to di questo documento appartiene al gruppo Sisal ed è strettamente riservato . ermesso solo al personale autorizzato e non deve essere divulgato ad altre persone 28/03/2013 ORARIO: Lun - Ven 10.30 - 00.00 Sab 12.00 - 23.00 g Un nuovo nome, un nuovo marchio e nuovi partners commerciali danno vita ad una realtà dove è presente il meglio delle piattaforme VLT Scheda descrizione gioco italiane (INSPIRED, NOVOLINE, SPIELO) e AWP internazionali, all’interno di uno spazio rinnovato ed informale nel quale passare in relax un po’ del vostro tempo. Per tutto il mese di Agosto i clienti della sala potranno usufruire del servizio FREEBAR nei seguenti intervalli di tempo: DOMENICA CHIUSO SALA GIOCHI 3BAR’S · 10,30/ 12,00 FREE CAFFÈ E BRIOCHE · 21,30/ 00,00 FREEBAR EX TRICESIMO (UD) VIA ROMA,Scheda 290 - LOC. MORENA descrizione g Un nuovo nome, un nuovo marchio e nuovi partners commerciali danno vita ad una realtà dove è presente il meglio delle piattaforme VLT italiane (INSPIRED, NOVOLINE, SPIELO) e AWP internazionali, all’interno di uno spazio rinnovato ed informale nel quale passare in relax un po’ Note informative sulle probabilità di vincita e ulteriori informazioni sono consultabili IL GIOCO E’ VIETATO AI MINORI E PUÒ CAUSARE DIPENDENZA PATOLOGICA sul sitodi www.aams-gov.it, sito www.getluckyclub.eu presso la sala giochi. del vostro tempo. Per tutto il mese Agosto i sul clienti della sala epotranno usufruire del servizio FREEBAR nei seguenti intervalli di tempo: INFOLINE: +39 345 9081200 - www.getluckyclub.eu - Fb: getluckyclubtricesimo Messaggio di avvertimento ai sensi del DL 13/09/2012 n.158 e s.m.i. · 10,30/ 12,00 FREE CAFFÈ E BRIOCHE · 21,30/ 00,00 FREEBAR enuto di questo documento appartiene al gruppo Sisal ed è strettamente riservato . è permesso solo al personale autorizzato e non deve essere divulgato ad altre persone 28/03/2013 contenuto di questo documento appartiene al gruppo Sisal ed è strettamente riservato . lizzo è permesso solo al personale autorizzato e non deve essere divulgato ad altre persone Note informative sulle probabilità di vincita e ulteriori informazioni sono consultabili sul sito www.aams-gov.it, sul sito www.getluckyclub.eu e presso la sala giochi. Messaggio di avvertimento ai sensi del DL 13/09/2012 n.158 e s.m.i. IL GIOCO E’ VIETATO AI MINORI E PUÒ CAUSARE DIPENDENZA PATOLOGICA INFOLINE: +39 345 9081200 - www.getluckyclub.eu - Fb: getluckyclubtricesimo it club I vantaggi di tagliare i fili Tecnologia wi-fi in azienda E’ una grandE comodità, La maggior parte di pc e anche stampanti sono già dotati di antenna interna; inoltre accedono anche i tablet e gli smartphone pErchè consEntE EconomiE nEll’installazionE E facilE accEsso da più dispositivi, anchE in movimEnto, ma richiEdE adEguatE politichE di sicurEzza di cristiano di paolo La possibilità di creare reti di pc senza la necessità di collegare i dispositivi con i cavi di rete realtà ormai da parecchio tempo grazie al wi-fi. Il passaggio dei dati avviene attraverso un segnale radio, similmente a quanto avviene per i nostri smartphone, sebbene utilizzando la tecnologia in scala ridotta. In sostanza, si tratta di dotare i nostri uffici di un apparato detto access point che trasmetta e riceva i dati tramite onde radio e di fare in modo che i nostri pc, ma anche stampanti e altri dispositivi, siano altrettanto in grado di comunicare con questo dispositivo utilizzando il wi-fi. I pc portatili sono ormai quasi tutti dotati di antenna wi-fi integrata, così come smarphone e tablet; per i pc da scrivania, invece, bisogna dotarsi di un piccolo dispositivo che funga da antenna, normalmente da installare in un porta Usb come una normale pen drive. Particolare attenzione va posta nel posizionare l’access point, poiché a differenza del segnale della telefonia mobile, quello wi-fi ha una portata piuttosto limitata, nell’ordine di decine di metri al chiuso e centinaia all’aperto, ed è piuttosto sensibile all’attraversamento di pareti e altri ostacoli. verificare il segnale Con un unico access point si è normalmente in grado di coprire più stanze, ma solo una prova diretta sul campo 54 ilFRIULI BUSINESS permette di verificare l’effettiva copertura e la po-tenza del segnale nelle varie postazioni. Un vantaggio importante del wi-fi è permettere di spostare il pc senza perdere la connettività e senza l’impaccio dei cavi, oppure di consentire in maniera semplice di far connettere alla rete aziendale, o solo a internet, i dispositivi di eventuali ospiti e di personale esterno che operi in azienda anche solo temporaneamente. appositi sistemi in grado di rilasciare le credenziacredenzia li di accesso con scadenza programmabile o limitate a un certo volume di dati. Per quanto riguarda la banda che il wifi mette a disposizione, cioè la quantità di dati che è possibile scambiare, gli apparati più recenti utilizzano tecnologie che riescono ad arrivare fino a 0,5 Gb/s, quindi prestazioni confrontabili a quelle di una rete cablata. filtri e barriere le origini del nome Naturalmente, questa facilità nell’accesso alla rete deve essere coniugata a politiche di sicurezza in grado di evitare accessi non autorizzati o abusi nell’uso della connessione da parte di qualcuno che, posto nelle vicinanze, ‘ascolti’ le comunicazioni radio della nostra rete. La rete wi-fi va, quindi, sempre protetta impostando sistemi di cifratura che ne impediscano l’utilizzo a chi non conosca la password di connessione; per gli ospiti o gli accessi temporanei, esistono Una curiosità sul wi-fi è l’origine del nome: nonostante l’assonanza con la sigla hi-fi (High Fidelity,cioè alta fedeltà) utilizzata per l’audio, wi-fi non sta per wireless fidelity (fedeltà senza fili), ma è semplicemente un nome scelto da un’azienda di marketing, dopo che il consorzio inventore del sistema nel 1999 si accorse che la sigla tecnica Ieee 802.11 non era particolarmente accattivante e non ne favoriva la diffusione sul mercato. [email protected] agosto 2014 f i n an z a a g e vo l ata Rubrica realizzata in collaborazione con bandi in corso un posto in fiera È stato approvato il Bando per la concessione di contributi per la partecipazione da parte delle Pmi della provincia di Udine a fiere internazionali in Italia e all’estero, che si terranno fino al 31 ottobre. Le domande di contributo, dovranno essere inoltrate entro il 31 dicembre. nuova call per life È stata pubblicata la call 2014 del nuovo programma Life 2014-2020. Complessivamente, la call mette a disposizione dei beneficiari 283mila euro, di cui oltre l’80% dedicati al sub-programma ‘Ambiente’ e la quota restante riservata al sub-programma ‘Azioni per il clima’. La scadenza per i progetti ‘tradizionali’ è fissata per il 16 ottobre. primo bando per la salute È stato pubblicato il bando 2014 relativo al nuovo programma Sanità 2014-2020. Riguarda il co-finanziamento di progetti e le sovvenzioni di funzionamento e dispone di un budget di 12,3 milioni di euro per i progetti e 4.650.000 euro per le sovvenzioni di funzionamento. La scadenza per l’invio delle proposte progettuali è il 25 settembre. Per maggiori informazioni [email protected] 56 ilFRIULI BUSINESS Aziende, fatevi una App Camera di CommerCio di Udine - Contributi per la Creazione di appliCazioni informatiChe dediCate ai dispositivi di tipo mobile e di siti web responsive L a Camera di Commercio di Udine contribuisce le imprese della provincia che intendono realizzare per la propria azienda applicazioni mobile e siti web responsive. Sono ammesse a contributo le spese per l’acquisizione di consulenze specifiche per la creazione di applicazioni informatiche dedicate ai dispositivi di tipo mobile; inoltre, per l’acquisizione di consulenze specifiche per la creazione di un sito web responsive. Potrà essere ammessa a finanziamento solamente una domanda di contributo per ciascuna impresa con spese sostenute, ovvero fatturate e pagate, prima della presentazione della domanda di contributo. Inoltre, l’iniziativa deve essere avviata successivamente al 10 giugno 2014 e conclusa prima della presentazione della domanda di contributo. un aiuto fino al 70% L’agevolazione concedibile per ciascuna domanda consiste in un contributo a fondo perduto, in conto capitale sulle spese sostenute e ritenute ammissibili per gli investimenti, di cui all’art. 6 del bando, nella percentuale massima del 70 per cento. Saranno esclusi i progetti con spesa ammissibile inferiore a 2.000 euro, al netto dell’Iva. Il contributo concedibile non potrà, in ogni caso, superare l’importo di 10mila per progetto. Le domande potranno essere inviate via Pec entro il 31 dicembre 2014. Le risorse finanziarie destinate al presente bando ammontano a 70mila euro, successivamente ampliabili con l’assestamento di bilancio 2014 dell’ente camerale. La Camera di Commercio di Udine si riserva di chiudere anticipatamente il bando in caso di esaurimento dei fondi disponibili. www.mgmtgorizia.com creazione di applicazioni informatiche dedicate ai dispositivi di tipo mobile e di siti web responsive - bando 2014 riferimenti Determinazione sel segretario Generale n. 202 del 06/06/2014. destinatari Sono ammesse ai benefici del presente bando le imprese, loro cooperative e consorzi che rientrano nella definizione di micro, piccola e media impresa secondo la normativa comunitaria recepita a livello nazionale, con sede legale e/o unità locale destinataria dell’investimento nella provincia di Udine. regime d'aiuto Le agevolazioni sono concesse in osservanza alle condizioni prescritte dal regolamento CE 1407 del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli artt. 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti di importanza minore “de minimis” pubblicato in GUUE serie L n. 352 del 24 dicembre 2013. ammontare del contributo L’agevolazione concedibile per ciascuna domanda consiste in un contributo a fondo perduto, in conto capitale sulle spese sostenute e ritenute ammissibili per gli investimenti di cui all’art. 6 del Bando nella percentuale massima del 70%. Saranno esclusi i progetti con spesa ammissibile inferiore a euro 2.000,00 (al netto dell’IVA). Il contributo concedibile non potrà, in ogni caso, superare l’importo di euro 10.000,00 per progetto. Non è prevista l’erogazione di anticipazioni sul contributo concesso. spese ammissibili Sono ammesse a contributo le spese prima della presentazione della domanda per le seguenti tipologie di investimento: a) l’acquisizione di consulenze specifiche per la creazione di applicazioni informatiche dedicate ai dispositivi di tipo mobile; b) l’acquisizione di consulenze specifiche per la creazione di un sito web responsive. Per app si intende: una applicazione o un programma creato per essere installato su dispositivi di connettività mobile quali telefoni cellulari o tablet. Per sito web responsive (adattivo) si intende un Sito web capace di adattarsi alle diverse risoluzioni dei dispositivi sui quali viene visualizzato, dallo schermo del computer a quello di dispositivi di connettività mobile quali telefoni cellulari o tablet. Le spese per consulenze sono ammissibili a condizione che il consulente o la società di consulenza svolga un’attività professionale, risultante dalla visura camerale o da documentazione equipollente, coerente con le consulenze ammissibili per il presente articolo. Sarà parte integrante del contratto il CV della società di consulenza o del consulente debitamente firmato. procedure I contributi sono attribuiti, secondo il procedimento valutativo a sportello, fino ad esaurimento dei fondi disponibili, secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande determinato da: - data e ora del messaggio trasmesso a mezzo posta elettronica certificata (PEC), con in allegato la domanda di contributo, attestate dai dati di certificazione del messaggio, che sono documentati e certificati dal gestore del sistema pec dell’ente camerale all’ente medesimo. Potrà essere ammessa a finanziamento solamente una domanda di contributo per ciascuna impresa contatti Le imprese interessate presentano domanda di contributo in bollo alla CCIAA di Udine utilizzando, a pena di inammissibilità, la modulistica prevista dal Bando a partire dalle ore 09.00.00 del 10 giugno 2014 ed entro il 31 dicembre 2014. Per maggiori informazioni: [email protected] agosto 2014 diritto internazionale Sconfitto il cartello della Silicon Valley di alessia sialino Questa volta non più con Samsung in materia di brevetti, tecnologie o sistemi informatici, ma con Google, suo collaboratore in tante battaglie, per lo sviamento del personale. Eh sì… i cervelli bravi valgono oro e, quindi, ogni strategia è buona per strappare un dipendente al ‘rivale’. Loro, però, i dipendenti, non ci stanno e hanno intentato una class action, cioè una causa collettiva tipica del diritto americano di common law, per bloccare questa pratica di non concorrenza fra i big in materia di personale. Infatti, non da oggi vige la possibilità di costituire un cosiddetto ‘cartello’ fra aziende al fine di non farsi la guerra su determinate questioni e anche quella del personale era diventata tale: quindi, meglio tutelarsi e procedere giudizialmente. stipendi addomesticati Risulta, infatti, che un numero consistente di lavoratori e scienziati della Silicon Valley, pare 64mila, abbiano denunciato un cartello anticoncorrenza fra Apple e Google instaurando una causa collettiva con l’accusa di aver silenziosamente concordato di non strapparsi i talenti, cioè di non reclutare personale altrui con l’intento di ‘addomesticare’ gli stipendi. agosto 2014 Patto di non concorrenza - Nella ricerca di persoNale quattro sorelle dell’hi-tech avevaNo raggiuNto uN accordo segreto, ma i dipeNdeNti haNNo avviato uNa class actioN Le società per non finire alla gogna mediatica del processo hanno preferito un accordo bonario con i dipendenti, risarcendoli con 3 miliardi di dollari La normativa antitrust, violata negli anni fra il 2005 e il 2009, avrebbe avuto, in realtà, quali protagoniste, quattro aziende: Intel e Adobe System oltre alle due sopracitate. Agli atti e-mail scottanti fra Steve Jobs e Sergey Brin da cui emergeva la rabbia per il comportamento scorretto di avances da parte dell’Ad di Google agli scienziati di Apple e, quindi, facendo di necessità virtù, la volontà di porre fine a questa pratica, istituendo un cartello proprio con l’intento di evitare abboccamenti segreti, diretti o tramite intermediari, sulle assunzioni. Nel rilevare l’importanza di una tale accusa e della portata della class action, che avreb- be visto molti top manager ed executive testimoniare pubblicamente, le società hanno preferito firmare un patteggiamento milionario, ma sicuramente inferiore al danno all’immagine che un tanto avrebbe causato. rischi per l’immagine Pure senza riconoscere di aver violato alcuna norma e, anzi, negando di averlo fatto, si è preferito accordarsi in via bonaria partendo dalla richiesta di risarcimento dei danni ai dipendenti, ammontante a 3 miliardi di dollari, cifra che poteva essere triplicata in sede di processo visto che la normativa americana lo prevede, con ricadute economiche e di immagine, come detto, ben oltre il danno effettivo. Un patteggiamento anche miliardario ha chiuso, ancora una volta, pratiche americane di cartello che nuocciono al libero mercato e che, se avevano lo scopo forse indiretto di contenere gli stipendi alla luce della crisi mondiale, sicuramente non facevano bene all’umore dei lavoratori i quali, in questo modo, hanno raggiunto un duplice obbiettivo: si sono garantiti un bonus ragguardevole e si sono dimostrati paladini di una giustizia, quella americana, che sa essere molto punitiva nei confronti dei mostri sacri dell’hi-tech. [email protected] ilFRIULI BUSINESS 59 alpe adria Corridoio per il gAs Tra le strategie consiprese in consi derazione negli ultimi mesi per assicurare la stabilità energetica dell’Europa centrale, con un rifornimento sicuro e continuo di gas naturale, baypassando la Russia, ci sarebbe la costruzione di un rigassificatore nel nord Adriatico, sull’isola di Veglia (Krk), in Croazia, nei pressi della città di Fiume. Lo scopo finale è di collegare il terminal per il gas sull’isola di Veglia al rigassificatore sul Mar Baltico, in Polonia, formando in questo modo un corridoio energetico nord-sud che garantirebbe forniture di gas naturale alla Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Ungheria e Croazia, con collegamenti anche ai Paesi confinanti, inclusa l’Ucraina. La riscossa dell’estate AltA BAdiA - Il progetto MovIMënt, con la realIzzazIone dI un ‘parco dIvertIMentI’ a dueMIla MetrI, vuole potenzIare e allungare l’offerta turIstIca della zona sfruttando al MeglIo le bellezze naturalI delle doloMItI con gli impianti di risalita, ha realizzato tutta una serie di strutture per il turismo estivo. Come è nata l’idea di Movimënt? Vi siete ispirati a qualcosa che già esiste in qualche parte del mondo? “L’idea è nata qualche anno fa, mentre passeggiavo sul Piz La Ila in primavera, verso la fine di maggio. C’era una calma irreale, ho pensato che d’estate, ancora più che d’inverno, l’altopiano tra La Villa, San Cassiano e il Pralongià, senza dimenticarci del Boè, potesse essere il posto ideale per godere della bellezza delle Dolomiti. Un posto unico per tutte le attività sportive, dove far giocare, divertire e rilassare grandi e piccini. La nostra offerta si distingue soprattutto per la ricchezza di attività e offerta, ma il vero valore aggiunto sono sicuramente le Dolomiti che ci circondano, e che rendono tutta la zona unica nel suo genere”. FArMACi trAinAnti La società farmaceutica Krka, principa principale esportatore sloveno, ha registrato nel primo semestre dell’anno in corso un lieve incremento del giro d’affari e un sostanzioso aumento degli utili rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli affari nel periodo gennaio-giugno 2014 sono aumentati dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente attestandosi a 599,4 milioni di euro. Gli utili registrati sono stati invece pari a 106,6 milioni di euro, ovvero il 6% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il mercato principale di Krka rimane l’Est Europa e in primis la Russia. Nelle regioni dell’Europa orientale la società farmaceutica ha venduto prodotti per 220,8 milioni di euro, dichiarando di non lamentare perdite o ribassi di vendita a causa della crisi ucraina. 60 ilFRIULI BUSINESS U na destinazione leader nel turismo invernale alpino vuole diventarlo anche nel periodo estivo. L’Alta Badia, infatti, ha aggiunto da qualche anno un nuovo tassello per un’offerta competitiva. Si tratta di Movimënt, un’iniziativa per la quale la definizione di parco divertimento in alta quota è, forse, riduttiva. A idearlo e realizzarlo è stato Andy Varallo, discendente di una conosciuta famiglia ladina fatta di campioni sportivi e imprenditori turistici. Su un altipiano a duemila metri di altezza, raggiungibile comodamente Andy Varallo è l’imprenditore ladino che ha realizzato il progetto Dal 2011 è stato investito finora un milione di euro Qual è stato il valore dell’investimento e come è stato sostenuto? “Per le nostre società, Movimënt è stato sicuramente un investimento importante. Da quando è nato, nel 2011, sono stati spesi circa un milione di euro. Anche quest’anno abbiamo migliorato l’offerta costruendo un mini golf molto particolare sul Piz Sorega nella zona di San Cassiano e delle attività sul Piz Boè per ampliare l’area Movimënt”. Che riscontro sta avendo questa estate? “È ancora troppo presto per tiagosto 2014 Friuli europa La paroLa ai cittadini città da ripensare di Fabio cattaruzzi Qual è l’obiettivo di numero di visitatori che vi siete dati? “L’obiettivo è sicuramente quello di aumentare i visitatori dell’Alta Badia in estate. In inverno siamo una delle principali località turistiche nell’arco alpino, oltre a essere nei primi posti mondiali. Perché non provare a raggiungere lo stesso risultato anche d’estate? Sappiamo che la strada è lunga, bisogna ancora investire molto sul turismo estivo, ma il potenziale è grande, le Dolomiti sono addirittura più affascinati d’estate che d’inverno”. Questa iniziativa vuole anche dimostrare che è possibile conciliare turismo in alta quota con rispetto della natura? “Ovviamente, il turismo in alta quota deve conciliarsi con il rispetto della natura. Questa è una nostra idea imprescindibile fin da quando è nata l’area Movimënt. I nostri parchi, le nostre attrazioni sono ‘frutto’ della natura stessa. La agosto 2014 nostra volontà è quella di godere della natura in modo attivo e responsabile”. Quale potrebbe essere la strada di un’area montana come quella friulana e carnica, ancora marginale e poco sviluppata, per conquistare un proprio ruolo nel turismo? “A queste domande difficilmente posso rispondere, in quanto dall’esperienza maturata in questi anni ho potuto apprendere che lo sviluppo turistico di una località deve essere determinato dalla gente del posto. Solo gli abitanti della località turistica conoscono e apprezzano veramente le peculiarità della loro zona. Il progetto Movimënt, replicato altrove, sicuramente non trasmetterebbe ciò che intendiamo comunicare ai clienti estivi dell’Alta Badia. Il problema dei finanziamenti, poi, lo affronterei solo dopo aver individuato la strada da percorrere”. Foto Gabi Russwurm-Biro rare le somme. Vediamo un grosso interesse attorno al concetto Movimënt, oltre che dai turisti che stanno arrivando in Alta Badia, anche dai residenti che hanno apprezzato molto gli sviluppi delle ultime stagioni estive. Questo ci rende orgogliosi, perché vorremmo coinvolgere sempre di più anche la gente del posto nelle nostre attività, sia d’estate, sia d’inverno. Sono sicuro che, se il prodotto Movimënt è apprezzato dalla gente del posto, lo sarà doppiamente dal turista che ci fa visita per le sue vacanze”. Tra le politiche comunitarie per il rilancio e la crescita sostenibile dei Paesi dell’Unione Europea, accanto a energia, ambiente, occupazione e lavoro, ve n’é una che, per ricaduta in termini di sviluppo del territorio, trova un collegamento forte con gli enti locali e che, di recente, è stata oggetto di intervento da parte del Commissario per le Politiche regionali Joannes Hahn: la politica urbana. Lo scorso 22 luglio lui stesso ha esortato tutti i cittadini dell’Unione a contribuire a quella che rappresenterà una delle principali fonti di ispirazione per l’attuazione, anche nella dimensione urbana, delle politiche comunitarie, ossia l’Agenda Urbana Ue. L’importanza di pensare e ri-pensare le città ha assunto, via via nel tempo e in modo sempre più preponderante, un peso non solo maggiore, ma altresì specifico: a livello europeo, oltre due terzi dei cittadini vive e opera in ambito urbano. Questo significa che le problematiche maggiori collegate alla società moderna quali l’inquinamento, la gestione del ciclo dei rifiuti, l’approvvigioneranno energetico, la disoccupazione si concentrano nelle città. Motivo questo per migliorare, in termini qualitativi, l’apporto che le istituzioni europee possono fornire alla costruzione e allo sviluppo delle città del futuro, integrando fin dall’origine politiche energetiche, di innovazione, sviluppo e occupazione nella strategia urbana comunitaria. A tal fine, la Commissione ha lanciato la consultazione pubblica, che resterà aperta fino al 26 settembre, per poter acquisire indicazioni utili al fine di mettere a punto l’Agenda Urbana Ue, per poter integrare le politiche nazionali degli Stati membri e sostenere quelle regionali o locali secondo il principio della sussidiarietà. Quella delle città è, quindi, ancor di più una sfida da affrontare su più piani d’intervento: non a caso anche a livello regionale, oltre che nazionale, la riforma dell’architettura amministrativa dello Stato, con l’eliminazione delle Province a favore di Aree metropolitane o ambiti territoriali estesi, prende atto della preponderante necessità di intervenire e regolamentare un mutamento sociale, demografico e produttivo, che ha portato a modificare l’assetto e il peso delle varie istituzioni preposte all’amministrazione pubblica, spostando il baricentro su realtà cittadine sempre più aggregate e connesse. La tematica è quella, quasi ventennale, delle unioni e fusioni di Comuni, dei consorzi, delle gestioni associate di servizi pubblici. Con un distinguo: come indicato e riconosciuto anche dalla Commissione, la dimensione non deve essere più solo locale, regionale o nazionale, ma europea, mediante l’adozione di buone pratiche comuni e di strategie integrate, al fine di sfruttare la grande ricchezza rappresentata da quel primo e imprescindibile punto di riferimento per ogni cittadino che è il proprio Comune. [email protected] ilFRIULI BUSINESS 61 design Aprite pure quella porta Maniglie Le usiamo costantemente, ma ci accorgiamo deLLe Loro forme soLo aL momento deLL’acquisto. ecco, quindi, una panoramica suLLe uLtime novità di Fabio di bartolomei * Forse non ci facciamo caso a quest’oggetto, anche se lo usiamo sempre, ed è probabilmente per questo che gli dedichiamo interesse solo quando l’acquistiamo. Sto parlando della maniglia per la porta, strumento essenziale che è oramai divenuta un oggetto di design a tutti gli effetti: non più solo oggetto funzionale all’utilizzo, ma ornamento a pieno titolo con cui moltissimi designer si sono confrontati. È proprio al momento di acquistarla che ci rendiamo conto della grande varietà di proposte che le aziende specializzate fanno. Esse sono frutto spesso di importanti studi ergonomici, ma anche semplicemente formali. Alcuni modelli, per esempio vengono studiati per chi ha diffi- coltà motorie, per cui agevolano loro la presa. Tra i molti modelli che il mercato offre, ne ho selezionati alcuni interessanti. cura dei materiali Di Colombo Design due maniglie, la prima appena presentata è nata dalla collaborazione con Momo Design e si chiama Tecno. È disponibile nelle finiture cromat-cromo e cromat-carbonio, viene realizzata nel robusto materiale Cromall. Decorativo e d’impatto l’inserto in fibra di carbonio sul fronte della maniglia, caratterizzato dal logo Momodesign; la seconda si chiama Twitty, disegnata da Tomo Kimura, è una maniglia certamente tra le più originali sul mercato, ma che I nostri servizi La nostra esperienza a servizio del tuo sorriso SBIAONFFCAERMTAENTO a 149 € • IGIENE ORALE • PROFILASSI • SBIANCAMENTO • PARODONTOLOGIA • CONSERVATIVA • ENDODONZIA • PROTESI DENTALE fissa e mobile • CHIRURGIA • IMPLANTOLOGIA • IMPLANTOLOGIA COMPUTER ASSISTITA • ORTODONZIA CLASSICA ED ESTETICA Via Del Porto Patriarcale 8 - Palazzolo dello Stella (UD) Tel. 0431 611358 - www.stelladent.com - Facebook: Stelladent S.r.l 62 ilFRIULI BUSINESS agosto 2014 trovo anche molto raffinata. Su un’ottica decisamente opposta, non mancano certo di stupire le RococòPop, maniglie disegnate da Enrico Cassina, che fondono lo stile di Luigi XV con la stravaganza di Andy Warhol. Sembra, invece, un sasso scultura la maniglia Chelsea di Olivari, design Jean Nouvel, declinata nei colori bianco e nero. Sarà capitato a tutti di ritrovarsi senza luce in casa e agosto 2014 vagare alla disperata ricerca di una torcia. Ecco allora che il trio di designer Kun-hee Kim, Kei Shimizu & Nguyenvu Dan ha ideato Ledoor. Si tratta di una stravagante maniglia per porte dotata di un sensore di luce integrato per l’attivazione automatica al buio e di una batteria al litio che permette di trasformare la maniglia in una pratica torcia trasportabile. Altra grande innovazione è che la batteria si ricarica quotidianamente sfruttando la spinta manuale della maniglia. animali da guardia Zaha Hadid con Woody Yao ha disegnato H356, una serie di maniglie prodotte da Fusital decisamente originali e che rispecchiano il suo progetto in architettura. Per concludere la mani- glia per porta a forma di lucertola: essa richiama alla mente antiche maniglie a forma di animali che troviamo in castelli o ville d’epoca, ma in chiave decisamente contemporanea. *Industrial & Interior Designer Former Design Professor at the Architecture Faculty of Udine and Trieste University, Academy ‘Cignaroli’ of Verona www.dibartolomei.com ilFRIULI BUSINESS 63 ROSON&COCCOLO Via Marittima, 11 | San Giorgio di Nogaro (UD) | T. 0431 65649 [email protected] | www.rosonecoccolo.com mod. New logica System | www.valcucine.it l av o r o Troppi i bluff della politica di alberto giorgiutti Negli ultimi anni tra i giuslavoristi vi è l’opinione diffusa che non ci sono state vere riforme del lavoro. Formazione nella macroregione A oggi non viene utilizzato il vantaggio competitivo del Trentino Alto Adige: i loro ragazzi dalle elementari vengono formati al bilinguismo, attraverso scambi con scuole austriache e tedesche. In Friuli Venezia Giulia abbiamo il vantaggio enorme della formazione allo sloveno e al tedesco e non viene finanziata. Si pensi che a 100 chilometri a nord e fino ad Amburgo il tasso di disoccupazione giovanile è del 7% contro il nostro 50 per cento! È indispensabile dare la possibilità ai giovani di imparare il tedesco per fornire loro l’opportunità di non subire la disoccupazione giovanile italiana. Un giovane che espatria per cercare lavoro a 24 anni non riesce a colmare il gap linguistico, e ancora di più culturale, che gli permetta di comprendere anche psicologicamente i colleghi e i datori di lavoro. Si pensi, per esempio, che a Villacco vi è una valida scuola alberghiera dove si esce con un’ottima conoscenza delle lingue e con capacità tecnica, oltre che con costante interazione scuola lavoro. Manca completamente, poi, un ufficio di collocamento transfrontaliero per cercare lavori da qui fino ad Amburgo. A oggi, nonostante tantissimi incontri politici e gemellaggi tra Udine e Villacco, per esempio, non sono stati attivati scambi di un semestre in quarta superiore tra scuole friulane e carinziane. I nostri politici e funzionari non parlano le lingue e non conoscono le altre culture, e vengono subito identificati come ‘italiani’ appena arrivano oltre confine. Non è corretto facciano fare la stessa fine ai nostri figli. OccupaziOne giOvanile - OstacOli per le aziende, sOlite lObby e scarsità di strumenti per i lavOratOri e cOsì, se l’eurOpa del nOrd sta reagendO, da nOi stiamO cOmprOmettendO il nOstrO futurO: breve elencO delle rifOrme false O mancate po indeterminato o trasformazioni a tempo indeterminato in base alla legge 18/2005: sono finite le risorse con comunicazione della Regione del 30 giugno, ma con effetto retroattivo al 30 aprile. Almeno si poteva dare copertura fino al 30 giugno. Per effetto di tali incentivi ben utilizzati, in molte aziende regionali la percentuale dei contratti a tempo indeterminato era superiore rispetto alla media nazionale. Questo dava molta stabilità ai lavoratori e alle loro famiglie. 1 agosto 2014 Stagisti estivi Quest’anno la Regione Friuli Venezia Giulia non ha, di fatto, reso possibile l’alternanza scuolalavoro. gli stage estivi sono attivabili solo dagli enti formativi e dalle scuole e solo per i loro studenti. La norma è stata pubblicata il 24 luglio, ma di fatto verranno avviati pochissimi stage vista la chiusura delle scuole. 2 Contratto a termine È stato posto un limite del 20% ai contratti a termine: questo significa che per le aziende fino a 5 dipendenti si può avere solo un contratto a termine! Se un’azienda ha un picco di lavoro, non può assumere, salvo pesanti sanzioni. Come sempre, però, hanno dato la possibilità alle aziende di lavoro interinale di assumere senza vincoli. I giovani resteranno precari con contratto dipendendo da un ‘fornitore’ e non dal vero datore di lavoro. 3 4 Incentivi per la stabilizzazione Blocco degli incentivi regionali alle assunzione a tem- 5 Apprendistato La riforma Renzi ‘Jobs Act’ aveva, in un primo momento, ridotto la burocrazia e la formazione esterna trasversale; poi, le lobby conservatrici sono riuscite di nuovo a ridurre la portata del contratto. A oggi le aziende industriali in Italia non stanno utilizzando l’apprendistato e anche per questo aumenta la disoccupazione giovanile. Le principali industrie friulane hanno pochissimi apprendisti al loro interno. Garanzia Giovani A oggi e dopo 3 mesi dall’apertura delle iscrizioni dei giovani alle banche dati, non vi sono indicazioni su quali siano gli sgravi per le aziende che assumono. Si è solo a conoscenza di finanziamenti agli enti formativi. 6 Non vi è altro da dire. Il tempo sta scadendo, le pensioni che oggi stanno ancora mitigando la crisi nella nostra regione finiranno e avremo tanti disoccupati non formati per la competizione internazionale. ilFRIULI BUSINESS 65 F I S C O Limiti alla presunzione PrinciPio abusato Onere della prOva a di karen garofalo investigative, di cercare di legare la spesa con la ‘presunta’ capacità contributiva, senza spostare l’onere della prova sul ‘povero’ contribuente. Sarebbe opportuno un intervento legislativo che stabilisse in maniera definitiva che i coefficienti reddituali hanno natura indiziaria, con la conseguente necessità che anche gli accertamenti basati sul redditometro siano supportati, non solo da elementi o valori standardizzati, ma da elementi effettivi, al fine di realizzare il principio sancito dall’art. 53 della Costituzione, secondo cui tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva. [email protected] Secondo il diritto italiano, la ‘presunzione’ è una conseguenza che la legge o il giudice ricavano da un fatto noto per ottenere la conoscenza di un fatto ignoto. Non solo il diritto civile e penale prevedono specie di presunzioni, ma, al fine di evitare l’evasione e nell’interesse della giusta e regolare percezione dei tributi, anche nell’ordinamento tributario con l’art.53 dell’Iva e l’art. 39 delle imposte sui redditi sono state introdotte presunzioni per rendere meno gravosa l’attività accertatrice dell’ammi- 66 ilFRIULI BUSINESS nistrazione finanziaria. Altri strumenti nel tempo si sono aggiunti ai suddetti articoli, il primo dei quali fu quello dei ‘coefficienti presuntivi’, i quali furono elaborati dal Ministero delle Finanze per determinare il reddito in base a elementi extracontabili come la superficie dei locali, gli acquisti, le retribuzioni dei dipendenti, i macchinari, senza che gli uffici dovessero fornire altra dimostrazione, lasciando al contribuente l’onere di fornire la prova contraria. Tale strumento fu abrogato e sostituito dai cosiddetti ‘parametri’. Abbandonato anche quest’ultimo strumento, attualmente sono in vigore il Redditometro e gli Studi di settore, con cui l’amministrazione determina induttivamente i ricavi di professionisti e imprese, i quali hanno l’onere di dimostrare la prova contraria, altrimenti rischiano di subire una tassazione di ricchezze non realizzate. rispetto per la costituzione Premesso che nessuno vuole negare all’Agenzia delle Entrate il diritto di basare i suoi accertamenti sulle spese o sugli incrementi degli elementi patrimoniali di un contribuente, però allo stesso tempo si richiede agli accertatori di non attribuire automaticamente solo a questi elementi un corrispondente valore reddituale. È compito della stessa Agenzia, che ne ha poteri e possibilità caricO del cOntribuente agosto 2014 ZI ZI ZZIIZII II ZZZZIZZI I SVERV ES ER SS SE RE R R V V E E S S R I Z I E A V V I I I Z Z Z I I I E E E E N SSESERER S A A A RV R R N N N E D E E E VVII VII II V Z Z Z I I I D D D E E E L A A A N N N L L L E E E E L E E E I Z Z Z I I I D D D E E E A A A L L L N N N L E E E E E E DDEDEE LLLLLA AA ALLA A A AAA A Se sei... SeSeSe sei... sei... sei... Se sei... Se Se sei... sei... CONTRIBUENTE MINIMO, DI CONTRIBUENTE CONTRIBUENTE CONTRIBUENTE MINIMO, MINIMO, MINIMO, AGENTE AGENTE AGENTE DI DI AGENTE DI Se Se Se sei... sei... sei... 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