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Iniziate le requisitorie della Procura di Torino e domani (giovedì) si

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Iniziate le requisitorie della Procura di Torino e domani (giovedì) si
Armi in casa, attenti alle
la scadenza dei documenti
CUORGNÉ (vmu) C’è tempo fino a maggio
per i possessori di armi e munizioni per
mettersi in regola. Scade il 5 maggio il
termine per presentare nella locale sta-
zione dei carabinieri il certificato medico
(originale e in marca da bollo) che attesti
l’idoneità psicofisica per la detenzione di
armi, rilasciato dal settore medico-legale
dell’Asl, da un medico militare della Polizia di Stato o del corpo nazionale dei
Vigili del Fuoco, rilasciato negli ultimi sei
mesi.
Cuorgnè 18
MERCOLEDÌ 4 MARZO 2015
Il Canavese
PROCESSO MINOTAURO. Il Pm Roberto Sparagna sta ripercorrendo le tappe dell’inchiesta
Iniziate le requisitorie della Procura di Torino
e domani (giovedì) si torna a parlare di Coral
CUORGNÈ (ses) In questi giorni i pubblici ministeri di Torino esamineranno le posizioni dei singoli imputati,
nell’Appello del processo antimafia «Minotauro». Le requisitorie sono iniziate lunedì,
2 marzo, con l’intervento del
pm Roberto Sparagna. E’ stata ripercorsa la storia della
‘ndrangheta radicata anche in
Canavese, secondo la tesi
d’accusa, da almeno mezzo
secolo. E definita anche più
pericolosa di quella operante
al Sud: «Perché qui è riuscita a
«mimetizzarsi». Il Pm in merito ha ricordato anche la recente sentenza della Cassazione, pronunciata nel ricorso
presentato da quanti sono stati sono già stati condannati
con rito abbreviato, ribadendo
la presenza della criminalità
organizzata. E poi si è soffermato sulle presunte commistioni emerse nell’inchiesta, tra i presunti capi della
‘ndrangheta ed alcuni politici
locali. Nel ripercorrere i fatti il
pm ha citato gli episodi ruotati
intorno alle amministrazioni
dei due Comuni commissariati per presunte infiltrazioni
mafiose. Rivarolo, dove è imputato nel processo l’ex segretario comunale Nino Battaglia, con l’accusa di presunto scambio di voto (è decaduta in primo grado l’aggravante mafiosa), contestato
per gli incontri avvenuti in
occasione della campagna
elettorale delle Europee del
2009, quando l’allora sindaco
di Rivarolo, Fabrizio Bertot
(mai sfiorato dall’indagine), si
candidò al parlamento di Bruxelles. Diversa la posizione
definita dalle risultanze
dell’inchiesta a Leini, altro comune commissariato per presunte infiltrazioni mafiose.
L’ex primo cittadino Nevio
Coral è già stato condannato
in primo grado a dieci anni
per presunto concorso esterno. E la sua posizione, in
particolare, verrà trattata nel
corso delle udienze in calen-
dario domani, giovedì 5, e
venerdì 6. All’epoca del suo
arresto Coral era stato da poco
eletto a capo del gruppo di
minoranza in quel di Volpia-
no. Il Comune, insieme a
quello di Leini, si è infatti
costituito parte civile nel procedimento. Due i capisaldi
de ll’impianto probatorio,
L’OPERAZIONE. DA CUORGNÈ, VALPERGA FINO A RIVAROLO
All’alba della sentenza di Cassazione
sono scattate le condanne definitive
CUORGNÈ (vmu) All’alba del giorno
dopo la lettura della sentenza di
Cassazione, che ha confermato le
condanne di secondo grado del processo per ‘ndrangheta, Minotauro,
sono scattati i primi provvedimenti.
Alle prime luci del 25 febbraio, infatti, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino, in collaborazione con i militari dei reparti di
Torino, Reggio Calabria, Ivrea, Locri
e Melito Porto Salvo (in provincia di
Reggio Calalbria), hanno eseguito 16
provvedimenti nei confronti di affiliati alla ‘ndrangheta giudicati e
condannati per l’articolo 416 bis.
Questi i nomi delle persone colpite
dal provvedimento.
Paolo Cufari, 77 anni, abitante a
Torino, sottoposto agli arresti domiciliari, condannato alla pena complessiva di anni 8 mesi 8.
Francesco D’Agostino, 54 anni,
abitante a Caselle Torinese via bona
43, sottoposto agli arresti domiciliari
(condannato alla pena complessiva
di anni 7).
Fortunato Curra’, 38 anni, di Pianezza, condannato alla pena residua
di anni 4 mesi e 14 giorni.
Cosimo Lombardo, 72 anni, di
Torino, sottoposto agli arresti domiciliari, condannato alla pena complessiva di anni 5.
Giuseppe Barbaro, 52 anni, residenti a Platì, condannato alla pena
residua di anni 3 mesi 4 e 25 giorni.
Pasquale Trunfio, 72 anni, di Tor-
razza Piemonte, sottoposto agli arresti domiciliari, condannato alla pena complessiva di anni 8 mesi 8.
Nicodemo Callà, 39 anni, di Rivarolo Canavese, condannato alla
pena residua di anni 2, mesi 8 e 4
giorni.
Antonio Ciccia, 42 anni, residente
a Busano, condannato alla pena
residua di anni 3, mesi 2 e 27
giorni.
Michele Callipari, 57 anni, di
Torino condannato alla pena residua
di anni 6, mesi 4 e 14 giorni.
Luigi Cincinnato, 76 anni, di Valperga, condannato alla pena residua
di anni 3 e 7 giorni.
Domenico Gorizia, 44 anni, di
Cuorgné, condannato alla pena residua di anni 3 e 7 giorni.
Vincenzo Iervasi, 32 anni, di
Coazze condannato alla pena residua di anni 2, 9 mesi e 27 giorni.
Giuseppe Iaria, 51 anni, abitante
a Condofuri (Reggio Calabria), condannato alla pena residua di anni 2,
mesi 10 e 29 giorni.
Valter Macrina, 50 anni, abitante
a Sarre (provincia di Aosta), condannato alla pena residua di anni 3 e
10 giorni.
Francesco Marando, 40 anni, abitante a Nichelino, condannato alla
pena residua di anni 3, 5 mesi e 24
giorni.
Domenico Natale Racco, 61 anni,
residente a Prascorsano, condannato
alla pena residua di anni 2, mesi 10 e
giorni.
Luigi
Cincinnato
Walter
Macrina
stando all’accusa: da una parte le testimonianze dei collaboratori di giustizia. Rocco
Varacalli, per primo: è stato
lui a dare quasi 10 anni fa, il là
alle prime indagini, sfociate
nella più ampia inchiesta «Minotauro». E dopo di lui Nicodemo Ciccia, in base alle
conclusioni degli investigatori, affiliato alla cosiddetta «locale» di Cuorgnè, con a capo il
presunto boss Brunio Iaria.
Arrestato nel giugno del 2011,
quando scattò l’operazione
dei carabinieri, Ciccia dopo
essere uscito dal carcere e aver
scontato la pena inflitta, ha
deciso di collaborare con le
autorità. Ma se la sua deposizione non era stata ammessa nel procedimento di
primo grado, è stata invece
ascoltata durante l’Appello. In
tre lunghe udienze ha rivelato
una serie di azioni compiute
in particolare ai danni di imprenditori nel basso Canavese
(anche loro sentiti in aula).
Nonché i presunti legami tra le
cosche radicate sul territorio e
tra gli esponenti della ‘ndrina
di Chivasso e quella di Iaria.
Proprio quest’ultimo, presunto «capo» del sodalizio operativo in Alto Canavese, è stato
di contro sentito in udienza,
chiamato invece dai legali degli imputati. Ed ha negato,
oltre che respinto, le presunte
verità confessate dal pentito.
Altro perno dell’accusa sono
le intercettazioni: una mole di
registrazioni ambientali e telefoniche, confermando dunque la presenza della ‘ndrangheta a Torino e in provincia,
con particolare riferimento al
Canavese, dove sono state individuate anche le «locali» di
Volpiano, con a capo i Marando - Agresta e di San Giusto, retta dai Romeo - Fazari,
oltre a quella comandata da
Bruno Iaria a Cuorgnè.
SIGLATO ACCORDO
Al via all’ex istituto
Morgando laboratori
per disabili autistici
Mimmo Galati
CUORGNÈ (ces) Lune dì
mattina, presso il Comune di Cuorgnè, e'
stato siglato l'accordo
per l'utilizzo dei locali
soprastanti il centro
diurno "Metafora" all'interno dell'ex Istituto
Morgando, da parte della cooperativa Andirivieni, che nell'ambito
del progetto «Con le
mani» organizzerà in
questi nuovi spazi, dei
laboratori pre lavorativi
per disabili autistici
adulti. "Una risposta
concreta a delle esigenze rilevate sul territorio
n e l l'a m b i t o d i u n a
Cuorgnè più Solidale,
che si inserisce nel più
ampio progetto del
Centro Diurno, per dare
un ulteriore prospettiva
anche ai soggetti adulti,
che in età più giovane
sono inseriti nel percorso educativo della
«Casa Regina Elena»"
sottolinea Lino Giacoma Rosa, consigliere
delegato alle politiche
sociali del comune ed
anima di questa ulteriore iniziativa. Dopo la
firma di questo protocollo d'intesa, a cui era
presente per la Cooperativa Andirivieni, il direttore Mimmo Galati,
prende il via questa ulteriore, importante, iniziativa sul territorio.
MUSICA La Band di Cuorgné ha festeggiato i 7 anni di attività: Mantra, l’ultimo disco, è oggi in tutti i negozi
Antinomia, come regalo la distribuzione nazionale
CUORGNÉ (cfg) Una festa di compleanno
ben riuscita quella che si è svolta al Cinema
Margherita mercoledì 18 febbraio per il settimo anniversario degli Antinomia. Nel corso della serata è stato proiettato «Mantra», il
film concerto dell'ultima esibizione della
rock band canavesana all'Hiroshima Mon
Amour di Torino, inframezzato da immagini
delle prime apparizioni, della nascita del
gruppo. A raccontare l'idea è il frontman
della band Riccardo Rizzi: «Dopo la presentazione del videoclip di "Ombra", siamo
di nuovo qui al Cinema Margherita per
un'occasione molto speciale: festeggiare la
nascita del nostro gruppo il 9 febbraio 2008.
L'idea è nata quasi per caso, negli anni a
cavallo tra liceo e università e la formazione
è cambiata molte volte, ma i nostri obiettivi e
le nostre convinzioni sono rimasti gli stessi e
ci hanno portato fino a qui. Il concerto di
Carnevale al Ponte Vecchio è stato il nostro
battesimo e da lì abbiamo fatto molta strada.
Per legittimare questi progressi abbiamo deciso di filmare il concerto di qualche mese fa
a Torino sul palco dell'Hiroshima Mon
Amour per la presentazione del disco "Mantra". Svuotando i salvadanai, dato che siamo
un gruppo autoprodotto, abbiamo potuto
costruire ogni tassello della nostra storia e ne
andiamo fieri. Siamo partiti dalla volontà di
costruire un sogno e ci stiamo avvicinando
sempre di più: da questa settimana, infatti, il
nostro disco potrà essere comprato in ogni
negozio d'Italia. Essere arrivati alla grande
distribuzione è un grande risultato per
noi».
LA FESTA Torta con candelina per gli Antinomia e i loro successi
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