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Provincia di Monza e della Brianza
Comitato di Coordinamento Volontariato Protezione Civile
Esercitazione Provinciale
“LAMBRO2013”
Esercitazione di Protezione Civile
Lambro 2013
Documento di Impianto
Redatto da:
CCV-MB
Verificato il:
21/10/2013
Approvato il:
21/10/2013
CCV-MB Modello Scheda Impianto Esercitazione SIE Rev. 001 del 30042012
Revisionato il:
19/10/2013
Nr. revisione
05
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Provincia di Monza e della Brianza
Comitato di Coordinamento Volontariato Protezione Civile
Esercitazione Provinciale
“LAMBRO2013”
Premessa
Nell’ambito dell’annuale prova di esercitazione provinciale, visti i PEC dei comuni interessati storicamente
dalle problematiche idrauliche determinatesi anche nel corso degli ultimi recenti avvenimenti, ritenuto di testare operativamente i PEC e i dispositivi di tutela, sicurezza e risposta agli eventi che possono interessare
l’area della Valle del Lambro anche in occasione dei lavori di messa a norma della diga del lago di Pusiano,
regolata attraverso il Cavo Diotti, che vedrà l’interruzione del servizio per manutenzione straordinaria;
l’Assessorato Provinciale alla Protezione Civile ed il Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato
(CCV-MB) in collaborazione con i comuni di Veduggio, Briosco, Giussano, Verano Brianza, Carate Brianza,
Triuggio, Albiate, Sovico, Macherio, Lesmo, Arcore, Biassono, Villasanta, Monza, Brugherio con la supervisione ed il coordinamento di Regione Lombardia Assessorato alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione e della Prefettura di Monza e della Brianza, organizzano una esercitazione provinciale di protezione civile basata sullo scenario di rischio idraulico e multi specialistico per addestramento delle componenti volontarie delle organizzazioni della Provincia di Monza e Brianza e delle componenti istituzionali dei Comuni e
degli Enti interessati.
Date di svolgimento
25 e 26 ottobre 2013
25 ottobre 2013 – venerdì - Attivazione delle iniziative sul territorio squadre locali, Sala Operativa Unificata,
Centro Coordinamento Soccorsi, COM e COC
26 ottobre 2013 – sabato - Proseguimento scenari esercitativi ISTITUZIONALI e conclusione
dell’esercitazione
27 ottobre 2013 – domenica – Debriefing delle Organizzazioni di Volontariato partecipanti presso il CPE di
Agrate Brianza.
Redatto da:
CCV-MB
Verificato il:
21/10/2013
Approvato il:
21/10/2013
CCV-MB Modello Scheda Impianto Esercitazione SIE Rev. 001 del 30042012
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Introduzione
Viene proposto come modello organizzativo e di funzionamento quanto estratto dai Piani di Emergenza Comunale dei comuni interessati, indicando i principali ruoli e competenze relativi a una generica gestione
dell’emergenza.
Si farà riferimento ai documenti del Dipartimento della Protezione Civile ed al cosiddetto "Metodo Augustus";
L’esercitazione si atterrà agli scenari di rischio di scala locale indicati nei piani di emergenza comunali e intercomunali.
Metodologia descrittiva e di analisi
Elemento fondamentale è il sistema che, colpito dall’evento, subisce il danno e sul quale il servizio di Protezione Civile interviene per ridurre gli effetti negativi e ripristinare (se e dove possibile) la condizione di
normalità.
In questa esercitazione, saranno considerati gli scenari derivanti dal rischio idraulico/idrogeologico e correlazioni in fase di evoluzione.
L’esercitazione sarà di tipo misto, sia per posti di comando sia per azione.
Soggetti coinvolti
Provincia di Monza e della Brianza
Prefettura UTG di Monza e della Brianza
Regione Lombardia - UO Protezione Civile
Parco Valle del Lambro - Ente Gestore
Comuni dell’asta del Lambro – Comandi Polizia locale (n.15)
Organizzazioni di volontariato presenti nei Comuni dell’asta del Lambro (n.15)
Vigili del Fuoco
Corpo Forestale dello Stato
Polizia Stradale
Polizia Provinciale
Carabinieri
ANAS
AIPo
ARPA
ARI-RE
Obiettivi
L’esercitazione per posti di comando ha lo scopo di testare i flussi informativi, le procedure di allertamento,
di attivazione e di funzionalità degli organi dell’emergenza a livello provinciale e comunale, verificare le procedure operative di risposta all’emergenza ripercorrendo la tempistica che porta dall’innalzamento del livello del fiume Lambro a valori prossimi all’esondazione con la conseguente attivazione dei vari piani di emergenza dei Comuni rivieraschi e del Piano Provinciale per il Rischio Idraulico – Idrogeologico, basandosi su
quanto previsto dagli stessi Piani Emergenza Comunali (PEC) di protezione civile con tempi di ritorno dei 20
e 80 anni.
L’Esercitazione per azione ha lo scopo di testare le capacità di risposta, attivazione e gestione, del volontariato (uomini e mezzi) e delle altre strutture operative di protezione civile e verificare che le organizzazioni di
volontariato della provincia siano in grado di affrontare e gestire le azioni predisposte dai PEC (Piani Emergenza Comunali) e gli interventi urgenti per la tutela e la sicurezza delle persone, delle cose e degli animali.
La gestione di un luogo di ammassamento soccorritori presso la sede del COM 2 (Centro Operativo Misto)
attraverso la segreteria mobile del CCV-MB (Comitato di Coordinamento Volontari Monza e Brianza) intesa
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come Posto di Comando Avanzato per il ruolo del volontariato, che confluirà con le relative attrezzature tecniche e logistiche provenienti sia delle organizzazioni che dalla dotazione di Colonna Mobile Provinciale. Il
CCV-MB costituirà un dispositivo di risposta alle emergenze attraverso la messa a disposizione dell’Autorità
di Protezione Civile, incaricata del coordinamento del soccorso, alcune squadre di specialisti provenienti dal
territorio provinciale quali, il soccorso tecnico, il soccorso sanitario, le radiocomunicazioni di emergenza, moduli AIB destinati nella specificità ad interventi di fitodisinfezione.
La prova esercitativa comprenderà tutti i comuni rivieraschi del fiume Lambro, in particolare verranno sottoposti a particolare attenzione gli aspetti relativi ai comuni rivieraschi ricompresi nel COM 2 avente come comune capo COM Carate Brianza, in quanto interessati oltre che dall’attraversamento del fiume Lambro, anche dai suoi affluenti. Per quanto attiene i comuni rivieraschi ricompresi nel COM 1, avente come comune
capo COM Monza, si provvederà alla fornitura di supporto in termini di mezzi, materiali e personale, in quanto già fortemente strutturato e organizzato.
Specificatamente l’esercitazione si propone i seguenti scenari di test per la messa a punto della risposta operativa delle componenti volontarie e istituzionali, ed in particolare:
a) verificare e testare le procedure previste nei Piani comunali di protezione civile per rischio esondazione fiume Lambro con particolare riguardo ai precursori di evento;
b) redigere piano speditivo di protezione civile di livello provinciale che dovrà avere inizialmente almeno
i seguenti contenuti: elenco delle zone di possibile esondazione, delimitazione cartografica delle aree con eventuali distinta perimetrazione per ciascun evento finalizzato all’allertamento della popolazione eventualmente interessata dall’evento e allo scopo di allontanarla e ospitarla in luoghi sicuri.
c) verificare e testare la catena di comando e controllo in ordine a:
avvisi di criticità localizzati (emessi dal CFMR - Centro Funzionale di Monitoraggio dei Rischi
di R.L.);
sistemi di monitoraggio;
pronta attivazione della struttura comunale di protezione civile;
pronta attivazione della struttura provinciale di protezione civile l’attivazione del CCS (Centro
Coordinamento Soccorsi) presso la Prefettura di Monza e della Brianza e della SOU - Sala
Operativa Unificata (Prefettura/Provincia) presso il CPE di Agrate Brianza per la gestione
delle funzioni necessarie agli scenari ipotizzati con collegamento in fonia DMR (Digital Mobile Radio) criptata;
l’attivazione del COM 1 e 2;
pronta attivazione del volontariato locale e di quello provinciale;
transito delle comunicazioni e gestione dell’emergenza;
d) verificare e testare le risorse disponibili a livello locale, eventualmente integrandole con quelle a disposizione della Colonna Mobile Provinciale (CMP);
e) a seguito dell’esito dell’esercitazione, analizzare ed eventualmente integrare e/o modificare le procedure previste dai vigenti Piani comunali di protezione civile per rischio esondazione fiume Lambro
(in accordo con Prefetture-UTG, Province e Comune);
f) assemblare e approvare, entro il termine dei lavori di adeguamento del Cavo Diotti, un piano di protezione civile interprovinciale unico per tutta l’asta del fiume Lambro fino alla sezione di via Feltre nel
Comune di Milano;
g) aggiornamento del “Documento di protezione civile dedicato ai lavori di ristrutturazione della diga di
Pusiano” e di eventuali ulteriori esistenti documenti di protezione civile.
L’esercitazione inoltre potrà diffondere nelle località interessate dall’evento una migliore comprensione del rischio idraulico e ad esso collegato, al fine di attivare nella popolazione, in caso di evento reale, i comportamenti più idonei per affrontare correttamente l’emergenza, in quanto si ritiene che, in questo modo, i danni
possono essere limitati ragionevolmente al minimo possibile.
L’esercitazione si colloca anche in un quadro di istruzione e formazione della “squadra di protezione civile”,
permettendo ai nuovi volontari di effettuare verifiche puntuali sul campo.
Sarà possibile anche verificare l’interazione tra squadre di protezione civile diverse con la possibilità di
scambio di idee esperienze e informazioni utili.
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Relativamente alle comunicazioni si verificherà la flessibilità e la competenza raggiunta dalla squadra e la
capacità della stessa di connettere le varie squadre di volontari e il centro operativo via radio con relativo
scambio di informazioni utili sull’andamento dell’emergenza simulata.
Il contesto esercitativo provvederà anche a delineare alcuni momenti di utilità formativa e nozionistica emergenti dalle eventuali necessità.
Le fasi dell’esercitazione saranno le seguenti:
1.
Propagazione allarme zona asta idrografica del Lambro, del Seveso, del Molgora con relativo monitoraggio;
2.
Attivazione CCS - Centro Coordinamento Soccorsi e SOU - Sala Operativa Unificata;
3.
Attivazione COM 1 e COM 2 e allestimento COC (Centro Operativo Comunale) o UCL (Unità di Crisi Locale) in
ognuno dei comuni interessati;
4.
Attivazione squadre locali e richiesta di attivazione squadre provinciali;
5.
Raggiungimento del centro operativo o del teatro d’azione da parte delle squadre specializzate e logistiche;
6.
Approntamento Area di Segreteria con Unità Mobile Provinciale;
7.
Allestimento sala/e radio e gestione delle maglie (Locale – Provinciale – COC-Centro Operativo Comunale –
SOR-Sala Operativa Regionale);
8.
Attivazione delle squadre e invio delle stesse sui luoghi operativi con il supporto del Posto di Comando Avanzato del CCV-MB risorsa volontariato in supporto alle squadre istituzionali;
9.
Gestione comunicazioni radio relative all’andamento dell’emergenza simulata;
10. Gestione dell’emergenza da COC- Centro Operativo Comunale in collegamento con Sala Operativa Unificata
Prefettura – Provincia (SOU) e SOR;
11. Gestione maglia estesa con utilizzo di radioamatori ARI-RE;
Sistema di Comando e Controllo
Livelli di coordinamento
-
Supervisione e Coordinamento Generale di: Regione Lombardia, Assessorato alla Sicurezza, Protezione
Civile e Immigrazione, U.O. Protezione Civile – Sala Operativa – via Rosellini 17, Milano;
CCS presso la Prefettura di Monza e della Brianza, via Prina 17, Monza;
SOU presso il CPE Centro Polifunzionale Emergenze Provincia di Monza e della Brianza, viale delle industrie 79, Agrate Brianza;
Centri Operativi Misti (COM) n. 1 a Monza e n. 2 a Carate Brianza;
Centri Operativi Comunali (COC) di Veduggio, Briosco, Giussano,Verano Brianza, Carate Brianza, Albiate, Triuggio, Sovico, Macherio, Lesmo, Arcore, Biassono, Villasanta, Monza, Brugherio;
L’attività di tutti i Centri Operativi sarà organizzata, ove possibile, attraverso le Funzioni di supporto del
Metodo“Augustus”;
Comitato Coordinamento Volontariato di Protezione Civile di Monza e della Brianza presso il CPE, viale
delle Industrie 79, Agrate Brianza.
Comitato tecnico–scientifico
-
Parco della Valle del Lambro;
Regione Lombardia U.O. Protezione Civile – Sala Operativa;
Modalità di condotta dell’esercitazione
Tutti gli Enti partecipanti all’esercitazione, riportati nell’elenco di diramazione, dovranno redigere un diario
cronologico delle iniziative attivate nonché del personale, anche volontario, impegnato, da consegnare alla
Direzione d’esercitazione secondo il sistema di comando e controllo ordinario (COC, COM, SOU).
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CCV-MB
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Il piano delle attivazioni cadenzerà i tempi di sviluppo dell’esercitazione.
Tutte le forze istituzionali partecipanti dovranno segnalare la loro presenza presso gli appositi Centri Operativi dei Comuni o dei COM, che provvederanno alla registrazione e al relativo impiego.
Le OOV- Organizzazioni di Volontariato di protezione civile, saranno registrate presso l’area ammassamento
soccorritori presso la quale sono stati invitati a presentarsi, o direttamente sul cantiere presentandosi al PCA
Posto di Comando Avanzato del CCV-MB.
Gli automezzi partecipanti all’esercitazione dovranno essere muniti di apposito contrassegno di riconoscimento, rilasciato dai Centri Operativi Comunali o dai Centri Operativi Misti, secondo il modello concordato
(vedi allegati).
I Centri Operativi e la viabilità di accesso dovranno essere segnalati con cartelli indicatori.
Ai partecipanti verrà distribuito un cartellino di riconoscimento.
Al termine dell’esercitazione ai partecipanti verrà consegnato un attestato di partecipazione non valido ai
sensi del D.P.R. 194/2001 artt. 9 e 10.
OGNI COMUNE RICOMPRESO NELL’ASTA DEL FIUME LAMBRO, METTERA’ IN ATTO SCENARI ESERCITATIVI
SECONDO QUANTO PREVISTO DAL PROPRIO PIANO DI EMERGENZA COMUNALE E GESTIRA’ LA RISORSA
VOLONTARIATO LOCALE SECONDO QUANTO DESCRITTO NEL PIANO.
La Provincia di Monza e della Brianza, in intesa con alcuni comuni rivieraschi già identificati, organizzerà per
il tramite del Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato (CCV) specifici scenari per il
test complessivo delle specialità operative di alcune organizzazioni di volontariato. Per tutti i restanti comuni,
fornirà secondo le proprie capacità fino ad esaurimento, risorse materiali, e personale coordinato.
LOCALIZZAZIONE AREE NEL TERRRITORIO DEL COM 1 E COM 2
La località di installazione dell’Area di Accoglienza e Ammassamento Soccorritori (sigla radio AS1) è situata
presso: Sede GVPC Monza – Magazzino Comunale, via Luigi Fossati s.n.c. 20900 Monza – Tel:
03928841(polizia locale) email: [email protected] o [email protected]
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La località di installazione dell’ Area di Accoglienza e Ammassamento Soccorritori (sigla radio AS2) è situata
presso: Sede Gruppo Volontari Protezione Civile Carate Brianza, Via Marengo s.n.c., 20841 Carate Brianza
- email: [email protected]
La località di installazione della SM (sigla radio SM) Segreteria Mobile che registrerà tutte le squadre intervenute sul campo è situata presso il parcheggio dell’edificio adibito a sede GVPC Carate Brianza e Sede
COM 2
La località di installazione del PCA (sigla radio PC) Posto di Comando Avanzato che coordinerà sul campo le
operazioni è presso: Scuola Elementare di Costa Lambro, via Montello.
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La località è raggiungibile dalla SP 6 e dalla SP 155 è in posizione sicura posta sopra Borgo San Dazio
Frazione Agliate nel comune di Carate Brianza.
La località di installazione della SALA OPERATIVA UNIFICATA e del CCV (sigla radio SO) è presso il
CPE Centro Polifunzionale delle Emergenze, in Agrate Brianza, viale delle Industrie 79 telefono 039
65601 – email: [email protected]
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SCENARI ESERCITATIVI
Sono previsti scenari esercitativi per POSTI DI COMANDO e per AZIONE nelle seguenti località a cura delle
rispettive Amministrazioni Comunali attivando quanto previsto dai propri PEC Piani di Emergenza Comunali
relativi al rischio idraulico / idrogeologico in ordine di asta idrografica: Comuni di Veduggio, Briosco, Giussano,Verano Brianza, Carate Brianza, Triuggio, Albiate, Sovico, Macherio, Lesmo, Arcore, Biassono, Villasanta, Monza e Brugherio.
Oltre agli scenari previsti dai rispettivi piani di emergenza comunali, saranno aggiunti a scopo di verifica e
propedeutico alcuni aspetti operativi aventi un cronologico sul documento di regìa che prevedono:
Illuminotecnica e logistica scenario 1
Rischio idraulico scenario 2
Assistenza alla popolazione e sfollamento scenario 3
TSA e recupero pericolanti (a supporto istituzionale VVF e AAT) scenario 4
Ricerca persona dispersa scenario 5
Fitodisinfezione a seguito del ritiro acque di esondazione scenario 6
Area prevista per gli scenari aggiuntivi
CRONO PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ LINEE DI CONDOTTA
Svolgimento dell’esercitazione (tutte le fasi sequenziali) riportate su apposito documento di regìa
1. VENERDI’ test catena di allertamento con emissione da parte del CFMRL del superamento della
quota di 0,45 mt di riferimento ed in previsione del superamento della quota limite di 0,85 mt, entro
tali limiti il Prefetto di Como potrà disporre l’abbattimento delle “Ture” del cavo Diotti e determinare
quindi l’onda di piena attesa a valle.
2. Vengono prese per precauzione tutte le misure previste per la gestione della crisi, diffondendo l’ACR
ricevuta nella notte Codice Rosso Forte criticità livello 3 e facendo compiere le azioni di monitoragRedatto da:
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gio strumentale e visivo da parte del Coordinamento Provinciale che presidia la Sala Operativa Unificata Provinciale e dai Sindaci delle località poste sull’asta del Lambro e del Seveso, in parte minore
del Molgora.
3. viene attivata la maglia provinciale di comunicazione radio, presso la Sala Operativa Unificata, la
quale redige un apposito registro dei messaggi semplificato;
4. ciascun Sindaco assume la direzione dell’evento nel territorio di propria competenza, chiama il ROC
(Referente Operativo Comunale), il quale comunica l’avvio dell’esercitazione/emergenza alla Sala
Operativa Unificata via mail o via fax mediante il modulo comunicazione di emergenza e mobilita i
primissimi interventi della squadra di protezione civile locale e della struttura comunale;
5. il Sindaco quindi sottoscrive il modulo attivazione volontari comunali;
6. A seguire i volontari comunali si mettono a disposizione e partecipano all’attivazione della Sala Operativa Comunale nonché il Piano Comunale di Protezione Civile mediante il presidio delle aree di
raccolta della popolazione e l’attivazione delle aree per soccorritori e delle risorse necessarie al loro
ricovero.
7. viene quindi attivato il COC (Centro Operativo Comunale), la cui direzione indicherà al gruppo locale
le attività da svolgere previste dal PEC (Piano Emergenza Comunale).
8. viene attivata la maglia locale di comunicazione radio, gestita direttamente da un operatore radio
(volontario comunale) presso il COC il quale redige un apposito registro dei messaggi semplificato;
ATTIVAZIONE SCENARIO ILLUMINOTECNICA 1
SABATO La SOU riceve dalla Prefettura di Como per mezzo della Sala Operativa Regionale CFMRL
l’avviso di abbattimento delle “Ture” e quindi viene elevato lo stato di criticità di emergenza al livello 4
“viola”inoltre allerta la Prefettura e gli altri enti istituzionali (da compilare a cura della Prefettura MB) interessati dalle operazioni di emergenza/esercitazione;
9. il Sindaco, qualora necessario, richiede via mail o fax l’attivazione di altri volontari e/o squadre specializzate alla SOU mediante il modulo richiesta volontari, firma le prime ordinanze di sgombero e di
evacuazione nelle zone critiche;
10. A seguire, i volontari attivati in prima battuta, segnalano immediatamente al Sindaco e questi alla
Sala Operativa Unificata, l’estensione delle zone colpite e le condizioni di massima rilevate e iniziano
a prestare i primi soccorsi, operando soprattutto alla salvaguardia delle persone e dove previsto dai
piani agevolando lo sgombero e l’evacuazione preventiva, supportando anche la polizia locale che
nel frattempo avrà notificato l’ordinanza del Sindaco;
11. la Sala Operativa Unificata avvia le procedure per le competenze delle forze dell’ordine (Carabinieri,
Polizia di Stato, VVFF, ecc.) per il controllo del traffico veicolare nelle zone colpite e per le altre operazioni necessarie, nonché dando disposizione per il funzionamento dei COM 1 e 2;
12. la Sala Operativa Unificata richiede l’eventuale spedizione di squadre di volontari nonché di gruppi
specializzati a seconda del tipo di emergenza/esercitazione informando la Sala Operativa Regionale;
13. i Sindaci ed i Presidenti delle Organizzazioni di volontariato degli altri Comuni della Provincia e i responsabili dei gruppi specializzati attivati comunicano alla SOU mediante apposito modulo, la propria disponibilità al supporto;
14. la SOU richiede l’intervento di altre squadre di volontari provenienti dalle Organizzazione che ne
hanno dato disponibilità, ognuno secondo la propria specializzazione.
15. i residenti delle aree evacuate vengono trasportati nei centri di accoglienza predisposti, registrati negli appositi elenchi e gestiti dalla locale Protezione Civile supportati dalla Croce Rossa Italiana.
ATTIVAZIONE SCENARIO EVACUAZIONE POPOLAZIONE IN TUTTI I COMUNI INTERESSATI.
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16. i gruppi logistici si portano sulle località previste dal Piano Comunale di Protezione Civile per
l’allestimento della struttura di accoglienza;
17. A seguire - la SOU allerta inoltre il Corpo Forestale dello Stato per gli eventuali interventi di salvataggio in zone impervie coadiuvati dall’utilizzo di elicottero; ATTIVAZIONE SCENARIO RICERCA
DISPERSO
18. A seguire - viene attivata la maglia estesa di radiocomunicazioni gestita da radioamatori con un operatore presso il COC il quale redige la modulistica prevista;
19. A seguire - viene attivata l’area soccorritori ove viene installato un punto di accoglimento, all’interno
del quale è tenuto un registro delle squadre pervenute e attive, il nominativo del caposquadra responsabile e le modalità di contatto (tel., cell., freq. radio);
20. successivamente all’allertamento della SOR, i volontari comunali, unitamente alle unità cinofile, e agli altri gruppi specializzati si radunano presso l’Area Soccorritori nella località prevista dal Piano
Comunale di protezione Civile;
21. vengono inviati i volontari e i gruppi specializzati alle varie zone d’intervento così come indicato dal
gruppo responsabile della gestione dell’emergenza presente presso il COC;
22. in ogni zona d’intervento viene attivata la postazione di comunicazione radio verso il COC, gestita da
un apposito operatore radio (Caposquadra volontario PC);
23. l’esercitazione/emergenza prosegue con il coordinamento di tutti i volontari da parte del COC e della
SOU e ogni episodio viene seguito via radio dal COC ed eventualmente dalla SOR;
24. ore 16,00 – informativa dal CFMRL per aggiornamento
25. ore 16,30 – Al termine dell’emergenza il Sindaco stabilisce la chiusura delle operazioni, tutti i volontari vengono richiamati al campo base e solo dopo aver verificato la presenza di tutte le squadre
coinvolte e dei volontari attivati, viene chiusa l’emergenza
26. ore 17,00 – viene decretata il termine della parte gestionale istituzionale secondo quanto previsto dai
rispettivi modelli di intervento e si comunica il termine dell’esercitazione
27. ore 18,00 – si inviano alla SOR il riepilogo di tutti gli scenari esercitativi e di conclusione
dell’esercitazione ufficiale.
28. DOMENICA; ore 10:00 - viene effettuato un de briefing con la presenza delle organizzazioni di volontariato che hanno partecipato alle prove esercitative su tutto il reticolo idrografico e delle rappresentanze istituzionali presso il Centro Polifunzionale delle Emergenze di Agrate Brianza.
Procedure operative generali
Lo schema generale di funzionamento del sistema dei soccorsi a livello Comunale è rappresentato dal diagramma di flusso (tratto dalla D.G.R. n° 8/4732 del 16/05/2007 "Direttiva Regionale per la pianificazione di
emergenza per enti locali.
Inquadramento operativo
Secondo quanto stabilito dalla Prefettura di Monza e della Brianza, il territorio provinciale è suddiviso in 5
C.O.M. stabiliti con i seguenti capofila: 1-Monza, 2-Carate, 3-Vimercate, 4-Desio, 5-Seregno.
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Andamento idrometrico:
viene utilizzato il sistema “SINERGIE” per il monitoraggio on line dell’andamento idrometrico del Fiume Lambro nelle sezioni di “Caslino d’Erba”, “Molteno”, “Lambrugo –Costa Masnaga", “Peregallo”, “Milano - Parco
Feltre”:
In particolare, in considerazione della posizione rispetto al territorio interessato, si utilizza come strumento di
riferimento l’idrometro di Lambrugo e di Peregallo correlati ai rispettivi livelli di guardia contenuti nei PEC.
Bibliografia e contributi:
www.protezionecivile.gov.it
www.protezionecivile.regione.lombardia.it
www.cavodiotti.it
www.progettolambro.it
www.comune.monza.it
www.infosafe.it
prof. Ing. Mario Moiraghi
dott. A. Campoleoni
dott. L. Brignoli
dott. Ing. Mario Stevanin
dott. Ing. Daniele Giuffrè
Allegato 8
MODELLO CONTRASSEGNO AUTOMEZZI CON CODICE A BARRE
Redatto da:
CCV-MB
Verificato il:
21/10/2013
Approvato il:
21/10/2013
CCV-MB Modello Scheda Impianto Esercitazione SIE Rev. 001 del 30042012
Revisionato il:
19/10/2013
Nr. revisione
05
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Provincia di Monza e della Brianza
Comitato di Coordinamento Volontariato Protezione Civile
Esercitazione Provinciale
“LAMBRO2013”
Allegato 9
MODELLO BADGE DI RICONOSCIMENTO CODICE FISCALE - CODICE A BARRE
Allegato 11
Glossario dei termini utilizzati in protezione civile
Aree di emergenza
aree destinate, in caso di emergenza, ad uso di protezione civile. In particolare le aree di attesa sono luoghi di prima accoglienza per la
popolazione immediatamente dopo l’evento;
le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse rappresentano i centri di raccolta di uomini e mezzi per il soccorso della popolazione; le aree di ricovero della popolazione sono i luoghi in cui saranno installati i primi insediamenti abitativi o le strutture in cui si potrà alloggiare la popolazione colpita.
Attivazioni in emergenza
rappresentano le immediate predisposizioni che dovranno essere attivate
dai centri operativi.
Attività addestrativa
la formazione degli operatori di protezione civile e della popolazione tramite corsi ed esercitazioni.
Calamità
è un evento naturale o legato ad azioni umane, nel quale tutte le strutture fondamentali della società sono distrutte o inagibili su un ampio tratto del territorio.
Catastrofe
è un evento, non importa di quale entità e con quali conseguenze sia sulle persone che sulle cose, provocato vuoi da cause naturali che
da azioni umane, nel quale però le strutture fondamentali della società rimangono nella qu asi totalità intatte, efficienti ed agibili.
Centro Operativo
è in emergenza l’organo di coordinamento delle strutture di protezione civile sul territorio colpito, ed è costituito da un’Area Strategia,
nella quale afferiscono i soggetti preposti a prende re decisioni, e da una Sala Operativa, strutturata in funzioni di supporto.
La DI.COMA.C. (Direzione Comando e Controllo) esercita, sul luogo dell’evento, il coordinamento nazionale. Il C.C.S. (Centro Coordinamento Soccorsi) gestisce gli interventi a livello provinciale attraverso il coordinamento dei C.O.M. (Centro Operativo Misto) che operano sul territorio di più Comuni in supporto all’attività dei Sindaci; il C.O.C. (Centro Operativo Comunale), presieduto dal Sindaco,
provvede alla direzione dei soccors i e dell’assistenza della popolazione del comune.
Centro Situazioni
è il centro nazionale che raccoglie e valuta informazioni e notizie relative a qualsiasi evento che possa determinare l’attivazione di strutture operative di protezione civile. In situazioni di emergenza si attiva come Sala Operativa a livello nazionale.
Commissario delegato
è l’incaricato da parte del Consiglio dei Ministri per l’attuazione degli interventi di emergenza conseguenti alla dichiarazione dello stato
di eme genza (eventi ditipo "c" - art. 2, L.225/92).
Continuità amministrativa
il mantenimento delle attività amministrative fondamentali volto a garantire l’organizzazione sociale in situazioni di emergenza.
Redatto da:
CCV-MB
Verificato il:
21/10/2013
Approvato il:
21/10/2013
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19/10/2013
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Coordinamento operativo
è la direzione unitaria delle risposte operative a livello nazionale, provinciale e comunale.
Evento atteso
rappresenta l’evento, in tutte le sue caratteristiche (intensità, durata ecc.), che la comunità Scientifica si aspetta possa accadere in una
certa pozione di territorio, entro un determi nato periodo di tempo.
Evento non prevedibile
l’avvicinarsi o il verificarsi di tali eventi non è preceduto da alcun fenomeno (indicatore di evento) che consenta la previsione.
Evento prevedibile
un evento si definisce prevedibile quando è preceduto da fenomeni precursori.
Evento
fenomeno di origine naturale o antropica in grado di arrecare danno alla popolazione, alle attività, alle strutture e infrastrutture, al territorio. Gli eventi, ai fini dell’attività di protezione civile, si distinguono in:
a) eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e
amministrazioni competenti in via ordinaria;
b) eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più
enti e amministrazioni competenti in via ordinaria;
c) calamità naturali, catastrofi o altri eventi che per intensità ed estensione devono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari (art. 2, L.225/92).
Fasi operative
è l’insieme delle azioni di protezione civile centrali e periferiche da intraprendereprima (per i rischi prevedibili), durante e dopo l’evento;
le attivazioni delle fasi precedenti all’evento sono legate ai livelli di allerta (attenzione, preallarme, allarme).
Funzioni di supporto
costituiscono l’organizzazione delle risposte, distinte per settori di attività e di intervento, che occorre dare alle diverse esigenze operative. Per ogni funzione di supporto si individua un responsabile che, relativamente al proprio settore, in situazione ordinaria provvede
all’aggiornamento dei dati e delle procedure, in emergenza coordina gli interventi dalla Sala Operativa.
Indicatore di evento
è l’insieme dei fenomeni precursori e dei dati di monitoraggio che permettono di prevedere il possibile verificarsi di un evento.
Lineamenti della pianificazione (Parte B del Piano secondo il metodo Augustus)
individuano gliobiettivi da conseguire per dare una adeguata risposta di protezione civile ad una qualsiasi situazione di emergenza e le
competenze dei soggetti che vi partecipano.
Livelli di allerta
scandiscono i momenti che precedono il possibile verificarsi di un evento e sono legati alla valutazione di alcuni fenomeni precursori o,
in alcuni casi, a valori soglia. Vengono stabiliti dalla Comunità Scientifica. Ad essi corrispondono delle fasi operative.
Modello di intervento (Parte C del Piano secondo il metodo Augustus)
consiste nell’assegnazione delle responsabilità nei vari livelli di comando e controllo per la gestione delle emergenze, nella realizzazione del costante scambio di informazioni nel sistema centrale e periferico di protezione civile, nell’utilizzazione delle risorse in maniera
razionale. Rappresenta il coordinamento di tutti i centri operativi dislocati sul territorio.
Modello integrato
è l’individuazione preventiva sul territorio dei centri operativi e delle aree di emergenza e la relativa rappresentazione su cartografia, e/o
immagini fotografiche e/o da satellite. Per ogni centro operativo i dati relativi all’area amministrativa di pertinenza, alla sede, ai responsabili del centro e delle funzioni di supporto sono riportati in banche-dati.
Modulistica
schede tecniche, su carta e su supporto informatico, finalizzate alla raccolta e all’organizzazione dei dati per le attività addestrative, di
pianificazione e di gestione delle emergenze.
Parte generale (Parte A del Piano secondo il metodo Augustus)
è la raccolta di tutte le informazioni relative alla conoscenza del territorio e ai rischi che incombono su di esso, alle reti di monitoraggio
presenti, alla elaborazione degli scenari.
Pericolosità (H)
è la probabilità che un fenomeno di una determinata intensità (I) si verifichi in un dato periodo di tempo ed in una data area.
Pianificazione d’emergenza
l’attività di pianificazione consiste nell’elaborazione coordinata delle procedure operative d’intervento da attuarsi nel caso si verifichi
l’evento atteso contemplato in un apposito scenario. I piani di emergenza devono recepire i programmi di previsione e prevenzione.
Potere di ordinanza
è il potere del Commissario delegato, in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza, di agire anche a mezzo di ordinanze in deroga adogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico.
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Procedure operative
è l’insieme delle attivazioni-azioni, organizzate in sequenza logica e temporale, che si effettuano nella gestione di un’emergenza. Sono
stabilite nella pianificazione e sono distinte per tipologie di rischio.
Programmazione
L’attività di programmazione è afferente alla fase di previsione dell’evento,intesa come conoscenza tecnico scientifica dei rischi che insistono sul territorio, nonché alla fase della prevenzione intesa come attività destinata alla mitigazione dei rischi stessi. Il risultato
dell’attività di programmazione sono i programmi di previsione e prevenzione che costituiscono il presupposto per la pianificazione
d’emergenza.
Rischio (R)
è il valore atteso delle perdite umane, dei feriti, dei danni alle proprietà e delle perturbazioni alle attività economiche dovuti al verificarsi
di un particolare fenomeno di una data intensità. Il rischio totale è associato ad un particolare elemento a rischio E e ad una data intensità I è il prodotto: R (E;I) = H (I) V (I;E) W(E). Gli eventi che determinano i rischi si suddividono in prevedibili (idrogeologico, vulcanico)
e non prevedibili (sismico,chimico-industriale, incendi boschivi).
Risposta operativa
è l’insieme delle attività di protezione civile in risposta a situazioni di emergenza determinate dall’avvicinarsi o dal verificarsi di un evento
calamtoso.
Sala Operativa
è l’area del centro operativo, organizzata in funzioni di supporto, da cui partono tutte le operazioni di intervento, soccorso e assistenza
nel territorio colpito dall’evento secondo quanto deciso nell’Area Strategia.
Salvaguardia
l’insieme delle misure volte a tutelare l’incolumità della popolazione, la continuità del sistema produttivo e la conservazione dei beni culturali.
Scenario dell’evento atteso
è la valutazione preventiva del danno a persone e cose che si avrebbe al verificarsi dell’evento atteso.
Sistema di comando e controllo
è il sistema per esercitare la direzione unitaria dei servizi di emergenza a livello nazionale, provinciale e comunale e si caratterizza con i
seguenti centri operativi: DI.COMA.C., C.C.S., C.O.M. e C.O.C..
Soglia
è il valore del/i parametro/i monitorato/i al raggiungimento del quale scatta un livello di allerta.
Stato di calamità
prevede il ristoro dei danni causati da qualsiasi tipo di evento, alle attività produttive e commerciali.
Stato di emergenza
al verificarsi di eventi di tipo "c" (art. 2, L.225/92) il Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza, determinandone durata ed estensione territoriale. Tale stato prevede la nomina di un Commissario delegato con potere di ordinanza.
Strutture effimere
edifici presso i quali di regola si svolgono attività ordinarie (scuole, palestre ecc.), mentre in emergenza diventano sede di centri operativi.
Vulnerabilità (V)
è il grado di perdita prodotto su un certo elemento o gruppo di elementi esposti a rischio risultante dal verificarsi di un fenomeno di una
data intensità. È espressa in scala da 0 (nessuna perdita) a 1 (perdita totale) ed è in funzione dell'intensità del fenomeno edella tipologia
di
elemento a rischio: V = V (I; E).
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