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principi di apprendimento motorio e tecnica

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principi di apprendimento motorio e tecnica
APPRENDIMENTO DELLE ABILITA’ TECNICHE
OBIETTIVI DELLA PRESENTAZIONE OBIETTIVO GENERALE •  INDICARE IL PERCORSO METODOLOGICO DELL’INSEGNANTE NELL’INTENTO DI GARANTIRE AD OGNI ALLIEVO UN’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO OTTIMALE OBIETTIVI SPECIFICI •  CONOSCERE I PRINCIPI DI APPRENDIMENTO MOTORIO CHE SOTTENDONO L’APPRENDIMENTO DELLE ABILITA’ TECNICHE •  SAPER PREPARARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO (CONOSCENZA E DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI) •  SAPER STRUTTURARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO ( APPLICAZIONE DEI METODI DI INSEGNAMENTO ED UTILIZZO OTTIMALE DELLE TECNICHE DI ESERCITAZIONE) •  SAPER POTENZIARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO (CONOSCENZA ED APPLICAZIONE DEL FEEDBACK) •  SAPER FACILITARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO (UTILIZZO DI PROGRESSIONI DIDATTICHE CHE SIANO LA RISULTANTE DELL’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DI APPRENDIMENTO MOTORIO) PRINCIPI DI APPRENDIMENTO MOTORIO E TECNICA • 
A) 
B) 
C) 
CONOSCENZA DELLA NATURA DELLE ABILITA’ TECNICHE: Abilità psico-­‐motorie Abilità aperte (ad eccezione del servizio) Abilità discrete •  CONOSCENZA DELLA TEORIA DEI PROGRAMMI MOTORI A) Cos’è un programma motorio? B) Perché applicare la teoria dei programmi motori al tennis C) LimiS della teoria •  CONOSCENZA DELLA TEORIA DEI PROGRAMMI MOTORI GENERALIZZATI: A) Programma motorio semplice vs. Programma motorio generalizzato B) AUribuzione di importanza delle singole fasi del movimento C) La parte invariabile del movimento ( il “sequencing “ e il “Sming relaSvo”) D) La parte variabile del movimento ( i “parametri del movimento” ) PRINCIPI DI APPRENDIMENTO MOTORIO E TECNICA • 
SEQUENCING ED APPLICAZIONI DIDATTICHE: A) Sequencing e durata del movimento B) Sequencing vs. catena cineSca C) Il Sequencing nelle diverse abilità tecniche • 
TIMING RELATIVO ED APPLICAZIONI DIDATTICHE: A) Modello di prestazione: tempo minimo di esecuzione del movimento B) Teoria ed applicazione dida[che: controllo vs. velocità C) Precisione spaziale e velocità del movimento D) Precisione temporale ed ampiezza del movimento • 
I PARAMETRI DEL MOVIMENTO A) Cosa è possibile variare in un movimento stabilizzato B) Il processo di variabilità della tecnica nelle fasi del percorso formaSvo C) Relazione tra parametri del movimento e processi cogniSvi inerenS alle abilità ta[che PRINCIPI DI APPRENDIMENTO MOTORIO E TECNICA Si realizzano prestazioni migliori quando gli atleS lasciano che siano le capacità apprese dal sistema motorio a controllare l’azione,anziché cercare di intervenire con processi consci. IntervenS consci portano ad un “ipercontrollo” dell’azione che rende peggioraSva la prestazione.” Al contrario per raggiungere la massima performance occorre “lasciar fluire i propri movimenS” (“flow”). (Richard Schmidt) PREPARARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO •  SAPER DEFINIRE GLI OBIETTIVI •  DEFINIRE OBIETTIVI A BREVE, MEDIO E LUNGO TERMINE •  DEFINIRE OBIETTIVI RELATIVI ALL’ APPRENDIMENTO •  DEFINIRE OBIETTIVI RELATIVI ALLA PRESTAZIONE •  DEFINIRE OBIETTIVI RELATIVI AL PROCESSO D’APPRENDIMENTO E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA PRESTAZIONE SOTTOBIETTIVI TECNICI I pre-­‐requisiS della tecnica Acquisizione della struUura profonda del movimento IL MINI-­‐TENNIS OBIETTIVO GENERALE: LA MULTILATERALITA’ Per a[vità mulSlaterale si intende un percorso dida[co orientato contemporaneamente su ogni aspeUo relaSvo alla prestazione(area tecnica, area fisica, area psicologica) SOTTOBIETTIVI TATTICI Conoscenza degli spazi di gioco e delle regole di base del mini-­‐tennis Acquisizione delle abilita’ tecnico-­‐
ta[che (parametri del movimento) SOTTOBIETTIVI FISICI Sviluppo delle capacità coordinaSve SOTTOBIETTIVI PSICOLOGICI A[vazione circuito virtuoso emozione-­‐ricordo-­‐ritorno Sviluppo auto-­‐efficacia percepita PRINCIPIO DI SPECIFICITA’ DELL’APPRENDIMENTO UTILIZZO DI MEZZI DIDATTICI ADEGUATI PRINCIPIO DI DIFFICOLTA’ CRESCENTE PRINCIPI DIDATTICI FONDAMENTALI DEL MINI-­‐TENNIS APPRENDIMENTO ATTRAVERSO L’INTERATTIVITA’ CORRETTO UTILIZZO DEL FEEDBACK INSEGNAMENTO BASATO SUL RISPETTO DEI CANALI DI APPRENDIMENTO APPRENDERE GIOCANDO STRUTTURARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO •  APPLICAZIONE DIDATTICA DEI METODI DI INSEGNAMENTO: IL METODO GLOBALE A)  Significato dida[co del metodo globale in relazione alle abilità tecniche B)  Il metodo globale con polarizzazione dell’aUenzione C)  Vantaggi e limitazioni del metodo globale D)  Metodo globale vs. approccio dida[co olisSco IL METODO ANALITICO A)  Significato dida[co del metodo analiSco in relazione alle abilità tecniche B)  Il metodo analiSco e la struUura profonda del movimento C)  Vantaggi e limitazioni del metodo analiSco D)  Metodo analiSco vs. approccio dida[co molecolare IL METODO COMPLESSO A) Significato dida[co del metodo complesso in relazione alle abilità tecniche B) TempisSca nell’uSlizzo del metodo complesso STRUTTURARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO •  L’acquisizione ed il miglioramento delle abilità richiede ripeSzioni. Purtroppo la praSca da sola non rende perfe[ e non garanSsce il miglioramento delle abilità , ma produce semplicemente comportamenS più stabili. Soltanto una “praSca perfeUa” (aUraverso esercitazioni efficacemente struUurate) può rendere perfe[. (Richard Schmidt) STRUTTURARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO IMPLICAZIONI DIDATTICHE DELLE ESERCITAZIONI: •  DIFFERENZA TRA APPRENDIMENTO MOTORIO E PRESTAZIONE •  LA FASE DI ACQUISIZIONE DEL MOVIMENTO vs. LA FASE DI RITENZIONE DEL MOVIMENTO TIPOLOGIE DI ESERCITAZIONI: 1) ESERCITAZIONI A BLOCCHI 2) ESERCITAZIONI RANDOMIZZATE 3) ESERCITAZIONI SERIALI 4) ESERCITAZIONI COSTANTI 5) ESERCITAZIONI VARIATE 6) ESERCITAZIONI A BLOCCHI/VARIATE 7) ESERCITAZIONI RANDOMIZZATE VARIATE LA FASE DI ACQUISIZIONE DEI MOVIMENTI (Esercitazioni a blocchi vs. Esercitazioni randomizzate) LA FASE DI RITENZIONE DEI MOVIMENTI (Esercitazioni a blocchi vs. Esercitazioni randomizzate) ESERCITAZIONI A BLOCCHI vs. ESERCITAZIONI RANDOMIZZATE •  Le condizioni di esercitazione che mantengono fissi e prevedibili molS aspe[ dell’ambiente in cui viene eseguito il compito, sono condizioni che non offrono agli allievi l’opportunità di apprendere ciò che non sanno ancora fare. La chiave del successo sta nel consenSre ai discenS di sperimentare le condizioni che possono aspeUarsi di trovare nel contesto target, anche se ciò comporta errori più frequenS ed un più lento miglioramento della prestazione. (Richard Schmidt) ESERCITAZIONI A BLOCCHI vs. ESERCITAZIONI RANDOMIZZATE • 
PERCHE’ LE ESERCITAZIONI RANDOMIZZATE NONOSTANTE INIZIALMENTE COMPORTINO UNA PRESTAZIONE PIU’ SCARSA, IN UNA FASE SUCCESSIVA GARANTISCONO UNA MIGLIORE RITENZIONE DEL MOVIMENTO? A) Consentono di produrre una costante elaborazione dell’informazione (ipotesi della dimenScanza e del recupero del piano d’azione) B) Consentono di recuperare programmi motori differenS rendendo più significaSvo l’apprendimento (condizioni simili a quelle presenS in un contesto target) C) 
Consentono di meUere in aUo il processo di parametrizzazione in relazione alla variabilità della situazione D) 
RispeUo del principio di specificità dell’apprendimento vs. apprendimento apparente ESERCITAZIONI A BLOCCHI vs. ESERCITAZIONI RANDOMIZZATE •  IL PROCESSO DI APPRENDIMENTO MOTORIO ATTRAVERSO GLI STADI DELL’ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE: a) IdenSficazione dello sSmolo b) Selezione della risposta c) Programmazione della risposta •  IL TEMPO DI REAZIONE E L’ANTICIPAZIONE MOTORIA •  VANTAGGI DELLE ESERCITAZIONI RANDOMIZZATE RISPETTO ALLE ESERCITAZIONI A BLOCCHI IN RELAZIONE AGLI STADI DELL’ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE ESERCITAZIONI A BLOCCHI vs. ESERCITAZIONI RANDOMIZZATE • 
LE TECNICHE DI ESERCITAZIONE IN RELAZIONE AGLI STADI DI APPRENDIMENTO MOTORIO: a) 
Coordinazione grezza = esercitazioni a blocchi + esercitazioni seriali b) 
Coordinazione fine = esercitazioni a blocchi, esercitazioni seriali ed esercitazioni randomizzate c) 
Stabilizzazione motoria = esercitazioni randomizzate N.B: una valida alternaSva alle esercitazioni a blocchi può essere rappresentata negli stadi iniziali di apprendimento dalle esercitazioni seriali che rendono conto di come per un allievo in fase evoluSva la variazione può avere un significato dida[co di portata maggiore rispeUo alla randomizzazione ESERCITAZIONI SERIALI ESERCITAZIONI COSTANTI vs. ESERCITAZIONI VARIATE ESERCITAZIONI COSTANTI a)  Definizione delle esercitazioni costanS b) Significato dida[co delle esercitazioni costanS ESERCITAZIONI VARIATE a)  Definizione delle esercitazioni variate b)  Significato dida[co delle esercitazioni variate c) Sviluppo dello “schema” aUraverso le esercitazioni variate (il processo di parametrizzazione) d) L’esercitazione variata a blocchi e in forma randomizzata ESERCITAZIONI VARIATE E SVILUPPO DELLO SCHEMA Secondo la teoria dello
schema attraverso le
esercitazioni variate gli
allievi nel tempo
acquisiscono un insieme di
regole (il cosiddetto
“schema”) che usano per
determinare i valori dei
parametri necessari per
produrre numerosi varianti
dell’azione motoria.
POTENZIARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO • 
FEEDBACK INTRINSECO vs. FEEDBACK ESTRINSECO • 
FEEDBACK INTRINSECO E PROPRIOCEZIONE • 
FEEDBACK ESTRINSECO O FEEDBACK POTENZIATO /AGGIUNTIVO • 
FEEDBACK ESTRINSECO SULLA CONOSCENZA DEI RISULTATI vs. FEEDBACK CINEMATICO PERCHE’ FORNIRE FEEDBACK? a) 
Il Feedback ha proprietà informaSve b)  Il Feedback ha proprietà di rinforzo (aumentare le probabilità di riprodurre un’azione motoria) c) 
Il Feedback ha proprietà moSvanS (informazioni sui progressi raggiunS) POTENZIARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO • 
DETERMINARE SE FORNIRE IL FEEDBACK (in relazione agli stadi di apprendimento motorio) • 
DETERMINARE QUALE INFORMAZIONE FORNIRE (feedback sulla struUura profonda e feedback sui parametri, feedback sulla direzione o sulla lunghezza, feedback descri[vo o prescri[vo, feedback prescri[vo o interrogaSvo) • 
DETERMINARE QUANTA INFORMAZIONE FORNIRE (evitare il fenomeno dell’ informaSon overloading ) • 
DETERMINARE QUANTO DEVE ESSERE PRECISO IL FEEDBACK (feedback sull’eccesso di errore) • 
DETERMINARE QUANDO FORNIRE IL FEEDBACK (feedback immediato e ritardato) FACILITARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO FACILITARE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO •  APPRENDIMENTO ATTRAVERSO LE RIPETIZIONI (approccio cogniSvo) •  RIPETIZIONI SENZA RIPETIZIONI (approccio eurisSco) • 
CONOSCERE IL MODELLO vs. CONOSCERE L’ALLIEVO • 
STILE PRESCRITTIVO vs. SCOPERTA GUIDATA • 
APPRENDERE IL MOVIMENTO vs. ESPLORARE I GRADI DI LIBERTA’ DEL MOVIMENTO • 
CORREZIONE DELL’ERRORE vs. APPRENDIMENTO ATTRAVERSO GLI ERRORI • 
POSSIBILE INTEGRAZIONE DEI DUE APPROCCI DIDATTICI?? •  LA PROGRESSIONE DIDATTICA INTESA COME RISULTANTE DELLA CONOSCENZA E COME MEZZO FACILITANTE L’APPRENDIMENTO CONCLUSIONI •  LE COMPETENZE DELL’INSEGNANTE •  LA MOTIVAZIONE DELL’INSEGNANTE •  LA “ TEORIA DELLA PRATICA” •  L’ ALLIEVO COME PROTAGONISTA DELLA SITUAZIONE DIDATTICA (canale di comunicazione bidirezionale) 
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