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FATECI VEDERE LA PASQUA!
GIORNALE DELLA PARROCCHIA S. MARIA GORETTI - VIA ACTIS, 20 - TORINO • TEL. (011) 779.48.27 • N. 56 MARZO 2004 FATECI VEDERE LA PASQUA! A voi, allietati da poco da una grande gioia e a voi, gravati da qualche peso che rende difficile alzare lo sguardo; a voi che respirate a pieni polmoni la primavera della vita e vi accingete a compiere le scelte fondamentali, a voi che vi sentite disorientati e non sapete in che direzione muovervi; a voi che con serenità e calma vi dedicate alle faccende quotidiane e a voi che ne siete travolti e correte ogni giorno senza sosta; a voi che accogliete una nuova vita nella vostra famiglia e a voi che sentite avvicinarsi il momento in cui renderete a Dio il vostro respiro: a tutti voi rivolgo non un augurio, ma un grido: fateci vedere la Pasqua! Riempite di Pasqua le nostre strade, le nostre case, i nostri posti di lavoro, le nostre stazioni, i nostri ospedali e i nostri supermercati. Andate! E non tornate fino a quando non sarete certi che almeno una creatura avrà intravisto in voi la speranza di un passaggio. Perché questo è Pasqua: passaggio, transi- to, trasformazione o, se preferite, Trasfigurazione: di gioia in Gioia, di dolore in Dolore, di morte in Morte, di vita in Vita. Il vostro compito è difficile, perché l’umanità oggi non sa quasi più gridare, perché non sa neanche più di avere delle domande profonde che attendono una risposta, ma siete stati scelti per questo tempo e non per un altro, per portare con Cristo questa croce e non un’altra, per testimoniare la bellezza e il fascino di un Cristo che per voi non è una proposta tra le tante, ma “la Via dell’uomo” l’unico Signore. Avete dalla vostra la vittoria della Croce e la gioia della Risurrezione, la grazia di ogni Eucarestia, nella quale vi inebriate di Colui che amate e che vi salva; avete dalla vostra un Dio umilmente testardo, che non ha nessuna intenzione di abbandonare l’uomo ad una sorte infame, che pure sembra meritarsi. E voi, questo Dio, non potete dire di non conoscerLo. Ahimè: il “grande fratello”: gente chiusa in casa che guarda dal buco della serratura altra gente chiusa in casa! Così è troppo comodo! C’è un mondo che ha bisogno di uscire dai propri drammi, ma che non trova chi indichi dov’è il guado, qual è la via; perché non è la terra promessa che manca, ma chi conosca la strada nascosta nel deserto. E voi non potete dire di non conoscerla. Cristiani di oggi: siate Pasqua per noi! Firmato: “Voce di uno che grida!” CATECHESI ADULTI 2004 Con l’inizio del nuovo anno sono ripresi gli incontri di catechesi adulti; i temi presentati da Don R. Repole ci aiutano a meglio definire sia il volto della Chiesa, sia il ruolo specifico dei laici, e sottolineano ancora una volta il grande evento che fu il Concilio Vaticano II. CHI È LA CHIESA? Nella cultura attuale la Chiesa è vista come un’istituzione, una società esteriore, che fondamentalmente limita la crescita e la libertà dell’uomo. Questa visione è in parte giustificata dal fatto che per molti secoli questo è il volto presentato al mondo dalla Chiesa stessa. Secondo il Catechismo preconciliare la Chiesa era presentata come una struttura piramidale, il cui capo al vertice era il Papa. La cristianità occidentale, in cui cittadino e cristiano si identificavano, vedeva la spada del potere spirituale in mano al Papa che, per farsi ascoltare, spesso adottava politiche di divisione. La Riforma Luterana, nel VI secolo, riportò la visione della Chiesa a quella di comunità interiore, di unità di cuori. Il cattolicesimo si oppose fermamente, dichiarando l’errore da parte di Lutero e accentuando, per difesa, la sua dimensione esteriore accentratrice. Dopo il Concilio Vaticano II, la Chiesa ha cercato di correggere e cambiare questa visione attenendosi alla Scrittura e alla Tradizione. Nacque così il documento “Lumen Gentium”, le cui parole iniziali sono: “la Chiesa è un mistero”. Per noi mistero è quando non capiamo, ma per il Concilio è tutt’altro “mistero” è quel progetto che Dio ha da sempre segue a pag. 5 SPECIALE FAMIGLIA Festa dell’amore 15 Febbraio 2004, ore 10.30: Festa dell’amore, ma oggi in particolare, amore di Dio verso tutte le creature, amore per coloro che, proprio per questo, hanno deciso di trascorrere insieme la vita. Eravamo in tanti, tante coppie, tante storie. C’erano i giovani, con l’entusiasmo dell’inizio, i figli ancora piccoli, tante cose ancora da scoprire e da vivere. C’erano gli anziani, con il loro bagaglio di esperienze e di fatiche, di gioie e dolori accumulati in tanti anni di vita, ma con la voglia di tenersi ancora per mano. C’eravamo noi, coppie di quell’età in cui si inizia a fare i bilanci: i figli cresciuti che vogliono “volare da soli”, le mete raggiunte nel lavoro, la speranza di andare ancora avanti insieme. Perché questa è la parola magica: INSIEME. Insieme nella gioia e nel dolore, nei momenti difficili e in quelli belli da ricordare. Con la mano di uno che sorregge l’altro, con gli sguardi che s’incrociano e si capiscono, ed è questo stare insieme e vivere la vita in- sieme, il grande dono per cui ringraziare Dio. E’ stata una bella festa nella quale ognuno di noi aveva la gioia di avere vicino le persone care, e tutti, per un momento, siamo tornati con la mente al giorno in cui tutto è iniziato pensando anche, con un velo di malinconia, a chi era vicino allora e oggi non c’è più. Siamo tornati a casa con un regalo: una pergamena con i nostri nomi e gli anni di anniversario di matrimonio. Grazie Don Emilio, per il sorriso e la stretta di mano sincera con cui hai salutato ognuno di noi. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato per offrirci un momento d’incontro dopo la S. Messa. Marina CHIESA UGUALE GIOIA Una definizione che non condividevamo appieno fino a domenica 15 febbraio: Festa degli Anniversari di Matrimonio. Entrando in Chiesa si respirava già aria di festa, tutti si salutavano e la gioia era evidente negli occhi e nei sorrisi dei presenti. L’atmo–2– sfera che si sentiva lasciava intuire che tutti erano consapevoli di far festa, sì tra noi, ma soprattutto si faceva chiesa con il Signore. A lui sentivamo di dover rivolgere il nostro grazie per esserci stato vicino in questi trenta anni di matrimonio e per i figli che ci ha donato. Mio marito ed io ci siamo ricaricati di spirito e della speranza di trascorrere ancora insieme altrettanti anni. Ringraziamo la Comunità che si è stretta intorno a noi per farci sentire sempre membri di un’unica famiglia. Anna e Aurelio LA NOSTRA TESTIMONIANZA A volte ci chiediamo se quello che abbiamo scelto sia la cosa giusta… Scelto? In realtà ci rendiamo conto che a scegliere non siamo stati noi, ma Lui! Sì, la pallavolo piace a tutti e due, ma chi ci ha fatto incontrare là nella “palestra” della nostra Parrocchia è stato l’Allenatore lassù! E un figlio lo desideravamo, ma chi rende capaci di amarlo giorno dopo giorno come essere unico e prezioso, è sempre Dio… Quel Dio che cinque anni fa ci ha unito per la vita e per l’eternità nel suo nome di Padre, di Figlio e di Spirito Santo. Oggi Lo ringraziamo e Gli affidiamo i nostri cuori perché rimangano puri nel suo Amore, le nostre azioni perché siano testimonianza del nostro appartenerGli insieme, i nostri attimi di famiglia perché li renda eterni in Lui. Paolo e Laura Vi informiamo che la Circoscrizione IV ha realizzato una nuova importante opportunità per gli ultrasessantenni. Cos’è? Uno Sportello Informativo sugli interventi e servizi presenti sul territorio cittadino e circoscrizionale utili per agevolare la quotidianità dell’Anziano. Chi lo gestisce? Le Associazioni di Volontariato e gli Operatori dei Servizi Sociali della Circoscrizione IV. A chi è rivolto? Ai cittadini ultrasessantenni della Circoscrizione IV. Dove e quando? Si può accedere sia di persona che telefonicamente, il servizio è gratuito. SPORTELLO PARELLA: Via Carrera, 81 Tel. 011/797351 mercoledì e giovedì ore 9/12 SPORTELLO S. DONATO/CAMPIDOGLIO: Via Principi d’Acaia, 12 Tel. 011/487775 lunedì 9/12 e giovedì 15/17. Un nuovo modo di comunicare Un gruppo di volonterosi (Giosuè) sta lavorando al sito internet di S. M. Goretti. Sito internet?? Ma la parrocchia non è un’azienda o un negozio di dischi virtuale, o peggio! Certo, e grazie anche al prezioso apporto di don Emilio, si sta cercando di costruire un sito che possa aiutarci ad essere una comunità, meno “virtuale” e sempre più concreta. Il vantaggio di internet, non sarà quello di non dover guardare in volto il nostro interlocutore o non dovergli stringere la mano: sarà semplicemente il vantaggio di potersi mettere in contatto più rapidamente e con un numero maggiore di persone. Per i fratelli che sono distanti o che hanno difficoltà di movimento i vantaggi non saranno poi così trascurabili… Due filoni, quindi: – il sito sarà una raccolta di informazioni utili sulle attività della parrocchia, i gruppi, i servizi. – d’altro canto, rappresenterà uno strumento pre- zioso di scambio e condivisione, attraverso le attività e gli stimoli che saranno proposti con regolarità dalla redazione (e da chi vorrà suggerire delle idee). Entro la primavera il sito sarà visitabile da tutti; inizialmente conterrà tutte le informazioni di cui abbiamo parlato, più una bacheca aperta alle intenzioni di chiunque voglia condividere i suoi sentimenti e le sue intenzioni di preghiera. Una specie di “Un Libro delle Preghiere” di tutta la comunità, attraverso il quale ringraziare il Signore, o invocarne il Suo aiuto, con il sostegno di tutti quelli che leggeranno le intenzioni con regolarità, dal computer di casa o dal lavoro – nei momenti di pausa, ovviamente. Molte altre attività sono già allo studio, ma c’è ancora grande spazio per i suggerimenti di tutti: scriveteci , vi aspettiamo! [email protected] La redazione In Cammino augura a tutta la Comunità una Santa Pasqua –3– Quaresima di fraternità con il terzo mondo Per la Quaresima di Fraternita 2004, Il Gruppo Progetto vi propone di continuare ad appoggiare i progetti di Don Giovanni Lisa a Teofilo Otoni e Don Luigi Pescarmona a Guarabira, sacerdoti della Diocesi di Alba, Missionari in Brasile, che abbiamo potuto conoscere di persona negli anni passati. Don Giovanni Lisa Teofilo Otoni - Brasile. Progetto: LABORATORI PEDAGOGICI. Destinatari del progetto realizzato: BAMBINI che frequentano la “CASA DELL’ADOLESCENTE”. La “CASA DO ADOLESCENTE”, è una struttura che ospita bambini e ragazzi a rischio dagli 8 ai 17 anni, che, suddivisi in due turni giornalieri, vi trascorrono il tempo libero dalla scuola. Ha come finalità l’aiutare questi ragazzi a fare il loro cammino di crescita nonostante il difficile contesto di vita. In assenza di alternative questi vagabonderebbero per le strade, formando piccole bande o cadendo in altre pericolose tentazioni. L’80% di loro non ha famiglia regolare, soprattutto manca la figura del padre. Sono quasi tutti ragazzi a rischio a causa della gravissima situazione di povertà. All’interno della Casa dell’adolescente i bambini sviluppano varie e interessanti attività di educazione e comunicazione utilizzando anche l’arte attraverso le sue forme (dalla musica, al disegno, al ballo, ecc) grazie al lavoro svolto da una equipe di educatori. Per poter realizzare tali laboratori artisticopedagogici è necessario l’ausilio di materiali didattici quali registratori, musicassette, fogli da disegno, colori, ecc. Mons. Luis Pescarmona Guarabira - Pb - Brasile “Sono vent’anni che lavoro con i contadini e da 32 anni vivo in Brasile, da Alba ero partito per rimanerci tre anni. Dopo 11 anni nel Minas Gerais con don Giovanni Lisa, ormai sono 21 anni nel nord-est. Il nord est è una zona molto povera, terra d’emigranti, afflitta da troppe piogge o da troppa siccità. Trent’anni fa il 70% dei brasiliani vivevano in campagna, vivevano più o meno come i nostri contadini, ora il 70% dei brasiliani vive in città ed è povero, i contadini sono stati espulsi dai campi. I contadini sono gente buona, ma dopo un anno o due di disoccupazione, con i figli nelle strade e privi di scuola, s’adattano alla violenza, alla prostituzione.” In una situazione così squilibrata, che produce fame, marginalità e disperazione, nella diocesi di GUARABIRA, nello stato di Paraiba, è stata costituita la Commissione pastorale della terra. Padre Luis Pescarmona ne è l’assistente ed è anche l’animatore del MST, Movimento dei Senza Terra. I contadini rivendicano il proprio diritto alla soppravvivenza, si insediano nelle terre incolte rendendole produttive, andando incontro poi alle ire dei latifondisti che per rappresaglia fanno bruciare loro i raccolti e a volte li fanno uccidere da sicari. Progetto EDUCAZIONE AGRICOLA In questa zona molto povera l’attività principale è costituita dalla coltivazione della canna da zucchero all’interno dei grandi latifondi; la raccolta viene fatta con turni di lavoro in precarie condizioni igieniche ed è svolta in maggior parte da bambini la cui crescita viene compromessa seriamente. E’ per questo che una volta conquistato, un appezzamento di terra migliorano le condizioni di vita dei contadini e delle loro famiglie non più costretti a tale tipo di lavoro. In tale contesto è sorta l’esigenza di impartire una educazione di tipo agricolo soprattutto ai bambini coinvolgendo però anche le famiglie. Programma di lavoro: Concretamente si tratta di creare inizialmente un orto comunitario, coltivato anche a piante medicinali, passando da colture semplici a quelle via via più complesse. Il tutto in una prima fase a campione inizialmente in tre aree per arrivare poi ad estenderlo alle successive. I costi principali consistono nel pagare il salario ad un agronomo coadiuvato da un educatore in più ai costi vivi delle sementi e di un po’ di attrezzatura. –4– KENYA La missione di Lodokejek fin dal suo inizio (1984) ha avvertito come via importante dell’evangelizzazione e della promozione umana, l’istruzione e l’educazione delle giovani generazioni. Per questo motivo molte risorse ed energie sono impiegate nelle scuole (la missione è sponsor di cinque scuole primarie e di altrettante suole materne). Particolare attenzione, in questo specifico momento storico e politico del Kenya, richiedono le scuole materne che non sono entrate in un progetto governativo di ristrutturazione. Nel 1995, grazie all’aiuto di amici, si costruì l’asilo a Lodokejek. Una struttura semplice ed adeguata all’esigenze di segue da pag. 1 MARAL LODOKEJEK – Don Marco Prastaro e Don Mauro Gaino COSTRUZIONE DI UNA SCUOLA MATERNA quel tempo. Ora dopo 9 anni di attività tale struttura non è più adeguata alle mutate esigenze, per cui si rende necessaria la costruzione di un nuovo asilo più grande. Poiché il coinvolgimento della comunità è condizione fondamentale per la riuscita di ogni progetto, dobbiamo aiutarli a crescere come persone che stanno in piedi da sole, e non gente abituata a chiedere e dipendere, la costruzione verrà in parte finanziata dalla comunità locale attraverso il Comitato dei Genitori della scuola ed il coinvolgimento dei leaders locali e delle famiglie. Purtroppo le risorse non copriranno per intero il progetto, per questo speriamo anche nella vostra partecipazione e solidarietà. CATECHESI ADULTI 2004 per l’umanità: quel progetto è Gesù Cristo, pensato da Dio contemporaneamente all’uomo. In questo progetto l’uomo è avvolto completamente, l’unica possibilità di capire proviene dall’amore e non dall’intelligenza e sempre di più sarà possibile comprendere quanto questo amore sia inesauribile. Il progetto d’amore è Gesù Cristo, la Chiesa è il popolo adunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Quindi la Chiesa è dimora di Dio, di cui riflette la luce così come la luna riflette quella del sole. Le tracce di luce divina che attraversano la chiesa diventano piccole scie luminose che attraversano il mondo, e stare nella Chiesa significa stare nella luce di Dio. La prima riflessione, per noi cristiani, è quindi questa: per essere Chiesa dobbiamo essere dimora di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, quindi è necessario fare spazio alla vita divina. Prima ancora di guardare a che cosa fa una comunità cristiana, dobbiamo chiederci quanto spazio lascia per ricevere dall’alto, da Dio. Importante è proprio quanto essa si fonda sull’attenzione dall’alto. Seconda riflessione: in che misura alimentiamo una vita spirituale? In che modo facciamo abitare in noi lo Spirito Santo? E’ necessario curare i Sacramenti, la Parola, la Liturgia, per poter dire al mondo che Dio abita presso la nostra Comunità. Secondo il Concilio Vaticano II, la Chiesa è intesa come Sacramen- to, segno e strumento dell’intima unione con Dio. E’ segno di un destino che riguarda tutti, il destino di entrare nel segreto di Dio in piena amicizia con Lui e ciascuno con l’altro; piena comunicazione tra gli uomini e tra gli uomini e Dio stesso. La Chiesa è lo strumento che Dio utilizza per realizzare una comunione eterna. Purtroppo anche la Chiesa, come segno, può essere offuscata dal comportamento dei suoi componenti; chiediamoci allora: che cosa rappresentano le nostre comunità nel mondo? Può esistere, oggi, una “vera comunità” ,cioè una comunità in piena unione con l’uomo e con Dio? Le nostre comunità risultano spesso non attraenti per il mondo, proprio perché non riescono a dimostrare agli altri la possibilità di vivere diversamente i rapporti umani, dimostrando profonda fraternità. La Chiesa ha grandi possibilità: può presentare a questo mondo, sempre più individualistico, uno stile di vita completamente diverso, vivendo in comunione tra noi e noi con Dio. I SOGGETTI DELLA CHIESA Guardando alla storia, si è passati da una concezione di chiesa gerarchica alla concezione del Concilio che indica, quali soggetti della chiesa tutto il “popolo di Dio”, significando con questo termine tutti (papa, vescovi, preti, laici) in quanto discepoli di Cristo. Questo spostamento è stato determinante: prima di sottolineare quello che ci distingue, è impor–5– tante sottolineare quello che ci unisce, che ci accomuna. Leggiamo nella Lumen Gentium (n.9): “Popolo che ha come unico capo Gesù cristo, unica legge dell’amore, unico fine la realizzazione del regno di Dio (camminare verso il regno di Dio)”. Questo è quasi come la carta costituzionale della Chiesa. Siamo tutti cristiani con pari dignità, in quanto tutti battezzati. Nessun valore gerarchico, nessuno è più vicino a Dio per il ruolo che ha. C’è un’unica vocazione per tutti: essere sempre più conformi a Gesù Cristo. Il Concilio, parlando del mondo in cui un laico è cristiano, ne sottolinea l’indole secolare, cioè che la santificazione dell’uomo passa attraverso il modo di trattare le cose del mondo (famiglia, lavoro, ricerca, politica, …). Le ore in cui siamo impegnati sul lavoro vanno considerate come un altare, in quanto lì si può offrire al mondo il volto della Chiesa. Essere Chiesa nel mondo significa, per i cristiani, rappresentare un modo diverso di vivere l’economia, la politica, il giornalismo, la ricerca, la cultura, … C’è Chiesa dove tu cristiano ti comporti come tale, testimoniando Cristo e l’unione con Lui nell’Eucarestia, vivendo talvolta in mezzo a persone lontane dalla fede, che possono provocare disagio e sofferenza. Il prossimo appuntamento per la catechesi adulti è il 27 Aprile; tema: “Chiesa e missione”. Silvana UN CAPODANNO… ECUMENICO Per il secondo anno consecutivo un gruppo di animatrici e animatori dell’oratorio ha scelto di partecipare al “pellegrinaggio di fiducia sulla terra”, l’incontro di fine anno organizzato dalla comunità monastica di Taizé, tra migliaia di giovani europei. Città ospitante: Amburgo, considerata la “Venezia” del nord Europa per i suoi innumerevoli canali. Non è però la città turistica ad aver lasciato un segno, ma l’esperienza di fede, la fraternità e l’ospitalità sperimentate in una piccola comunità protestante. Qui il pastore Lorenz ha accolto anche gruppi di giovani russi, polacchi ed ungheresi. Qui al mattino, in piccoli gruppi “soprannazionali”, si è riflettuto sul tema: alle sorgenti della gioia. Qui la notte di capodanno i giovani di ogni nazione rappresentata hanno fatto conoscere il loro… miglior repertorio in fatto di bans, canti, danze. Non è stato solo il divertimento ESERCIZI SPIRITUALI Noi giovani della parrocchia siamo andati, dal 5 al 7 marzo, ad un corso di esercizi spirituali a Susa, ospitati dalle suore in un posto bellissimo e in camere singole. C’era anche il nostro simpatico don Emilio! Eravamo una trentina, ma con noi c’erano altri venti giovani della borgata Palera di Moncalieri e di Carmagnola con don Roberto, già viceparroco da noi per un paio d’anni. E’ venuto a predicare gli esercizi spirituali mons. Giancarlo Maria Bregantini, vescovo di Locri Gerace (Calabria), una persona davvero molto semplice. Ci ha parlato del profeta Geremia. Già dal venerdì sera si è iniziato a creare un clima di silenzio e ci è stato spiegato il ritmo delle due giornate, ognuna delle quali avrebbe avuto due meditazioni; dopo di che ci siamo spostati in chiesa per recitare la Compieta e che ha quindi fatto importanti i cinque giorni ad Amburgo, ma il come e con chi. Pazienza se si è brindato l’inizio del nuovo anno con l’acqua gasata anziché con lo spumante: anch’essa è stata un modo di condividere una gioia spontanea con giovani fino a qualche giorno prima sconosciuti e con un pastore molto, ma molto ecumenico! A nome del gruppo Greta e Sergio ringraziare per l’opportunità che ci veniva data di vivere questi esercizi. Il sabato mattina, dopo le Lodi e la colazione, il silenzio è continuato con la prima delle meditazioni della giornata: il vescovo, cominciando a leggere il libro di Geremia e arricchendo la spiegazione con esempi alla lavagna, ha proposto alcuni versetti destinati alla meditazione personale. Dopo la riflessione ci siamo trovati per la Messa e, durante la celebrazione, ognuno ha avuto la possibilità di condividere con gli altri le proprie riflessioni e i propri commenti sui versetti proposti. Nel pomeriggio si è proseguito, nella sintonia del mattino, con la seconda meditazione, la riflessione personale e la recita comune dei Vespri. Dopo la cena ci siamo spostati in una cappella per il sacramento della Riconciliazione: esposto il Santissimo, il vescovo e i due sacerdoti si sono messi a disposizione per le confessioni. Nel frattempo è arrivata una suora che ci ha guidato nella veglia, durata fino a mezzanotte. –6– Anche la domenica è cominciata con le lodi ed è proseguita con la prima meditazione, sempre in silenzio. La Messa, nella quale è stato usato molto incenso, ha concluso la mattinata. Sull’altare erano state deposte delle piccole anfore, una per ciascuno di noi, con dentro un messaggio o una preghiera: sarebbero state distribuite dopo i Vespri. Nel pomeriggio l’ultima meditazione proposta dal vescovo, poi la riflessione in silenzio; unico strappo alla regola: le foto di gruppo con il vescovo, pronto a ripartire per la Calabria. Ci siamo poi divisi in due gruppi per un momento di condivisione delle nostre riflessioni e per uno scambio di impressioni sulle due giornate. I Vespri hanno concluso gli esercizi (anche se ci sarebbe stata ancora la cena) con il dono di quelle piccole anfore col messaggio all’interno. Per fare tesoro di quello che abbiamo vissuto in queste giornate. Lele e Nadia DAI GRUPPI: riceviamo Un ministro straordinario di comunione offre la sua testimonianza: IL PANE DI VITA “Padre nostro…” è la preghiera che diciamo ogni giorno anche più volte; è la preghiera che ci ha insegnato Gesù e questo la rende ancora più preziosa e unica. …”Dacci oggi il nostro pane quotidiano…” chiediamo il pane che non è solo quello che ci nutre fisicamente, ma è il pane consacrato, il corpo del Signore Gesù che donò la vita al nostro spirito. Oggi riflettevo su queste parole e come ministro straordinario della comunione che questa sera porterà l’ostia ad un’ammalata, mi sono commossa pensando al dono stupendo che Gesù ci ha fatto: farsi mangiare per donarci la sua presenza, la sua forza, la sua vita. E di quanta forza e coraggio abbiano bisogno gli ammalati lo sanno proprio loro… gli ammalati e il Signore! Di uno, in particolare, ricordo la gioia che traspariva dai suoi occhi quando gli portavo Gesù; ammalato grave, in fase terminale, si alzava dal letto, con fatica, raccogliendo le ultime forze, si sedeva sulla sedia perché desiderava ricevere il corpo del Signore con la massima dignità e il più profondo rispetto. Ora vive nel Signore e a me è rimasta la sincera ammirazione per la sua fede che ancora oggi mi edifica e mi riempie il cuore di gioia. Maria Grazia CHI CANTA… PREGA DUE VOLTE Il canto è prima di tutto una preghiera ed è per tutti! Nella nostra comunità parrocchiale ci sono ben quattro gruppi impegnati ad animare le liturgie festive e periodicamente anche feriali. Ciascun coro ha le proprie caratteristiche, uno stile che lascia trapelare lo spirito che anima i cantori e gli strumentisti e, negli anni, ha sviluppato un proprio particolare rapporto con l’assemblea. Sono tanti modi per accompagnare la comunità nella preghiera cantata; nelle grandi solennità queste diverse espressioni si fondono insieme e i gruppi si ritrovano uniti per arricchire la celebrazione. La partecipazione ad un coro parrocchiale è un servizio aperto a tutti, cantori e strumentisti. Chi, dotato di anche minime capacità canore o musicali si sentisse di offrire un po’ del proprio tempo è invitato alle prove, secondo le indicazioni seguenti: coro domenica mattina: tutti i giovedì sera alle 21 in parrocchia coro domenica sera: tutti i venerdì sera alle 21 alla Chantal coro sabato sera: il sabato alla 17,20 in Chiesa parrocchiale coro delle mamme: il primo venerdì del mese alla Chantal prima della S. Messa Vogliamo concludere ricordandoci, come stimolo ed incoraggiamento ad una partecipazione sempre più attiva alla celebrazione liturgica, la frase di San Paolo agli Efesini: “intrattenetevi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando ed inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore”. Luca –7– DAL CARCERE Continua il dialogo con le ragazze delle Vallette. Sono Ambra, questa sarà l’ultima lettera che vi scriverò, perché sto tanto male e non resisto più, la febbre mi divora. Sono stata molto cattiva, ho fatto disperare C., ma lei con molta pazienza, ce l’ha fatta anche con me. Io ora sono in pace, tranquilla, penso a Dio che mi ha insegnato la via per raggiungerlo, ed ora quella via la percorro in santa pace. Vorrei tanto vedere per l’ultima volta il mio papà e la mia mamma, ma non lo so se sarà possibile, pazienza, io ho qui C. e le mie amiche. Vorrei con questa lettera ringraziare tutti coloro che mi hanno scritto, ringraziarli per il bene che mi hanno voluto, facendomi conoscere il senso della vera amicizia. Muoio in pace con Dio, tanti saluti a tutti e ancora un grande grazie per la bella vita che mi avete dato con il vostro affetto. Ambra “ora l’amore che mi stringe a voi è gioia pura e senza tramonto” C. ha così risposto a questa lettera: Mia piccola dolce Ambra, volevo dirti tante cose, le esprimo con queste poche righe. Mi manchi tanto, mi mancano le tue urla, le tue risate, i tuoi dispetti, però avevi un grande cuore, tu volevi bene a tutti, anche a quelli che ti hanno fatto tanto male. Tu mi dicevi che dovevi perdonare i tuoi nemici se volevi avere il regno di Dio e ci sei riuscita. Ti mancavano i tuoi genitori che volevi tanto rivedere, ma poi il tuo cuore è stato addolcito dalle parole che tu sentivi dentro di te, dicevi: sono parole dette da Dio. Io ti credo, perché il tuo cuore tanto grande, all’ultimo ha pensato anche alle vittime di Nassiriya, alle vedove, ai bimbi orfani e hai dato tutto a loro, anche quei soldi che volevamo regalarti a Natale. Ti dico grazie Ambra per tutto quello che tu hai dato a me, con tutto il tuo cuore, sarai sempre con me come le altre ragazze, ciao piccola Ambra. C. SETTIMANA SANTA V I TA D I FA M I GL I A RINATI DALL’ACQUA E DALLO SPIRITO SANTO Benvenuti piccoli amici... ACTIS GROSSO Alberto, CAITO Elena, CASTRO Eloise, COMOGLIO Martina, CUONZO Lucrezia, GRAVA Eleonora, MUSSONE Miriam, MUSSONE Noemi, PISANO Alessia (8.12.2003) CARREA Martina, PRIANO Simone (25.1.2004) MONTANINI Elia, LOIACONO Serena, CASALE Rebecca, ELIANTONIO Francesco, DANUBIO Silvia, BERTI Giada (29.2.2004) SPOSI IN CRISTO E NELLA CHIESA Cari auguri di ogni felicità a... AFFINITO Alessandro e CAPOSIO Chiara (10.1.2004) NOTARSTEFANO Cristian e PALUMBO Angela (13.3.2004) ATTENDONO LA RESURREZIONE Ci hanno lasciato per giungere alla casa del Padre il: 22.11.2003 ROGGERO Chiara in DI GRAZIA, anni 59, Via Servais, 200/S/8 02.12.2003 BENEVENTI Fausto, anni 72, Via Basse di Dora, 31/bis 05.12.2003 DE MARZO Isabella ved. CARADONNA, anni 90, Via P.Cossa, 111 06.12.2003 GOMBA Antonietta ved. DEL PIANO, anni 88, Via A. di Bernezzo, 137 08.12.2003 SASSONE Margherita ved. DUSO, anni 77, C.so Sacco e Vanzetti, 7 10.12.2003 NEIROTTI Felice, anni 70, Via Timermans, 17 14.12.2003 OPERTO Catterina ved. RONDANO, anni 85, C.so Marche, 8 20.12.2003 FURFARI Michelino, anni 70, Via servais, 181 04.01.2004 GALLICCHIO Carmela in VICINO, anni 82, Via P. Cossa, 115/3 07.01.2004 MORI Antonio, anni 83, Via Sostegno, 6 10.01.2004 ASSUMMA Renata ved. Trapani, anni 79, Via Bellardi, 15/bis 22.01.2004 DI LEO Antonio, anni 73, Via Servais, 161 31.01.2004 ZAMPIERI Antonio, anni 62, Via Servais, 197 09.02.2004 CREMA Antonio, anni 75, Via P. Cossa, 52/7/bis 12.02.2004 DE GRASSI Alberto, anni 37, Via Servais, 200/A/23 16.02.2004 CANNITO Vito, anni 64, Via P. Cossa, 17/4 16.02.2004 PERRONE Benedetto, anni 66, Via Basse di Dora, 40 19.02.2004 DAMIANI Elenonora in MONCERO, anni 82, Via sostegno, 68 26.02.2004 CARELLA Giuseppina in MUSCIO, anni 85, Via Giulietti, 10 26.02.2004 CANONE Franca in BAGLIETTI, anni 74, Via Servais, 130/18 01.03.2004 SPINELLI Orlando, anni 62, Via Carrera, 127 CAMPI ESTIVI IN VAL D’AOSTA VeRRayeS Confessioni: Giovedì 8 aprile a S. Maria Goretti dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Venerdì 9 aprile a S. Maria Goretti dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00 (ore 8.30 Lodi) Sabato 10 aprile a S. Maria Goretti dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00 (ore 8.30 Lodi) Celebrazioni: Giovedì Santo, Venerdì Santo, Sabato Santo Ore 21 (raccolta buste e salvadanai Quaresima di Fraternità) ESTATE RAGAZZI 2004 Estate ragazzi in oratorio Dalla 1° elementare alla 2° superiore 1° settimana dal 7 all’11 Giugno dalle 8.30 “accoglienza” alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.30 2° settimana dal 14 al 18 Giugno (orario come sopra) 3° settimana dal 21 al 25 Giugno (orario come sopra) 28-29-30 Giugno, con la presenza di animatori e animatrici, che assicurano l’assistenza, gioco libero e organizzato con festa di fine estate, per coloro che rimangono in città. dal 14 al 20 Giugno per ragazzi/e di 3° 4° e 5° elementare dal 20 al 27 Giugno per ragazzi/e di 1° 2° e 3° media Attenzione!!! Potrebbero verificarsi delle variazioni. Informatevi!