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Capitoli 5 e 6

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Capitoli 5 e 6
GIALLO DI ALBERTO
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DELITTO TRA RAGAZZI
CAPITOLO 5
Gli alunni
22 LUGLIO 1979
RIMINHOTEL
ORE 9:00
Io e Jack non ci alzammo molto presto.
Alle 9:30 eravamo nella sala da pranzo a fare colazione. Il Riminihotel ci aveva ospitati; in
quell’hotel si mangiava molto bene e la colazione fu molto abbondante.
Nella mattinata intervistammo qualche ragazzo, domandando chi, secondo loro, tra i 5
sospettati avesse potuto compiere il crimine.
Ma non riuscimmo ad interrogare tutti i ragazzi: domandammo solo a dieci di loro, di cui
cinque femmine e cinque maschi. Più precisamente interrogammo Martin, Norberto, Andrea,
Marco, Nicola, Elena, Tania, Giulia, Arianna e Alessandra.
Cercammo di sbrigarci, perché il pomeriggio i ragazzi sarebbero andati lo stesso a visitare
Urbino, ma comunque non ce la facemmo ad interrogarli tutti. Erano veramente tanti quei
ragazzi!! Non mi era mai capitato di affrontare una caso con così tante persone coinvolte!
Comunque i risultati delle interviste furono i seguenti:
SILVANA FIORE
GILBERTO SENTER
LUDOVICO ZENI
LORENZA MOSER
MONICA ROSSI
*
***
*
*****
Come vedete la maggior sospettata era Monica Rossi. Ma noi non potevamo basarci su
indicazioni di alunni.
Facemmo anche qualche domanda ai professori. Ma non ci dissero niente di particolare.
Pranzammo insieme ai ragazzi alle 13:00. Poi loro partirono alle 14:00 e noi andammo a
salutarli al pullman.
Il prof Dianti lanciò il famoso urlo: - Vaa… bene!!
E tutti i ragazzi risposero in coro: - Oook!!!
E il pullman si è avviò.
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GIALLO DI ALBERTO
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DELITTO TRA RAGAZZI
***
Nel pomeriggio, come voluto da Jack, girammo per le stanze dei sospettati, ma invano. Tutto
era perfetto. Eppure la tuta sporca di sangue doveva pur essere da qualche parte.
Quando tornarono i ragazzi noi eravamo già a tavola ad aspettarli. Cenammo e poi
andammo con loro a fare il giro sulla spiaggia.
Avevo come l’impressione che qualcuno nell’ombra ci stesse pedinando, probabilmente per
sentire se dicevamo qualcosa sul caso.
Non capivo chi fosse, perché si teneva sempre nella penombra e appena si accorgeva che
cercavo di svelare la sua identità, spariva nel resto del gruppo.
Quella notte non dormii molto perché avevo ancora l’immagine impressa nella mente di
quella figura oscura che ci seguiva.
***
La mattina seguente ci fu favorevole, perché i ragazzi erano in spiaggia, e noi potemmo
chiamarli liberamente uno alla volta per qualche piccola domandina.
Finalmente riuscimmo ad intervistarli tutti e la tabella dei sospettati si aggiornò così:
SILVANA FIORE
GILBERTO SENTER
LUDOVICO ZENI
LORENZA MOSER
MONICA ROSSI
*
*
*****
***
**********
Non so perché continuavamo a fare queste interviste, perché poi tanto non ci servivano a
niente. Lo domandai a Jack e lui rispose che in questa maniera almeno raccoglievamo
l’opinione dei ragazzi.
La più indiziata era Monica Rossi, e secondo me i giovani hanno sempre ragione, quindi
dovevo sforzarmi di trovare una prova per incastrarla. Ero sicuro che fosse lei l’assassina!
Prima di pranzo bevemmo un caffè. Poi io e Jack domandammo anche ai prof, ma loro si
rifiutarono di rispondere. Avevano ben ragione: un prof. che accusa un alunno di omicidio!
Capite che è una cosa inverosimile!
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DELITTO TRA RAGAZZI
Dopo mangiato andammo con i ragazzi a visitare le famose grotte di Frasassi.
E’ incredibile quanto siano grandi e che dimensioni abbiano le rocce. Io non le avevo mai
visitate, ma Jack sì, lui ha visitato tutto il mondo!!
Sono restato veramente stupefatto, sono veramente belle quelle grotte!!
La sera andai a letto presto e mi addormentai subito, per riguadagnare quello che avevo
perso la notte precedente.
Dormii tranquillo, senza immaginare che l’indomani avrei fatto la scoperta più grande di
tutta la mia carriera di investigatore.
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GIALLO DI ALBERTO
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DELITTO TRA RAGAZZI
CAPITOLO 6
La prima prova
24 LUGLIO 1979
RIMINHOTEL
ORE 8:00
La mattina mi svegliai presto e uscii senza aspettare Jack, perché ero deciso ad indagare sul
serio.
Feci colazione prima degli altri.
Mentre i ragazzi facevano colazione io dissi a Monica che era la maggior sospettata, per
vedere la sua reazione.
Quando glielo dissi lei scoppiò in un mare di lacrime e corse in camera sua. Ma la cosa strana
fu che sembrava volermi dire qualcosa, rinunciando poi di colpo, come fosse stata fulminata
con gli occhi da qualcuno dietro di me; ma quando mi girai quel qualcuno era già corso via giù
dalle scale, mischiandosi con gli altri. Allora forse non era lei il colpevole. O forse mi ero
sognato tutto.
La mattina perlustrai, mentre Monica era al mare a fare il bagno, la sua camera. Tutto era
normale e incominciavano a venirmi dei dubbi sul fatto che fosse stata lei ad uccidere
Geltrude.
A mezza mattina bevvi un caffè e poi feci il bagno insieme ai ragazzi.
L’acqua era gelida ma mi divertii moltissimo.
Pranzai e nel pomeriggio indagai anche nelle altre camere dei sospettati, anche se aveva già
controllato Jack.
Alle 16:00 i ragazzi fecero una passeggiata per Rimini per vederne i negozi e i pochi
monumenti storici, ma io e Jack non avevamo per niente voglia di andare con loro, quindi
rimanemmo a chiacchierare con i cuochi e le cameriere.
Siccome le indagini non procedevano, sembrava più di essere in vacanza che ha indagare su
un delitto.
Eppure uno di quei ragazzi doveva aver ucciso quella povera Geltrude! Non poteva essere
morta da sola!!
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DELITTO TRA RAGAZZI
Un po’ prima di cena io e Jack demmo un'altra controllatina alle stanze dividendocele: io
guardavo quelle di Monica e Ludovico, mentre Jack controllava quelle di Lorenza, Silvana e
Gilberto.
Negli armadi di quella di Ludovico c’erano vestiti, qualche libro sul comodino, le coperte ben
piegate … niente di strano.
Guardai in quella di Monica ed era tutto in disordine: letti disfatti, caramelle sparse nei
cassetti, calzini sul pavimento; l’unica cosa in ordine era l’armadio. Scostai i vestiti per
vedere se aveva bei gusti, ma mi trovai davanti una cosa che non mi aspettavo: una camicia
con schizzi di sangue!!
Feci un urlo e chiamai subito Jack. Lui accorse e la osservò. Anche i ragazzi si erano
avvicinati e Monica disse: - Cosa fate in camera mia?
- E’ sua questa, signorina Rossi? - disse Jack mostrando la camicia a Monica.
- ...Sì ...ma ...non capisco ...come può essere?!?!
- Lei è la colpevole?
- No ...cioè si ...non so ... - e scoppiò a piangere.
Anche in quel momento aveva cambiato idea bruscamente. “Qui c’è qualcosa di strano”
pensai, ma non capivo cosa.
Monica il giorno dopo sarebbe stata messa in prigione per omicidio, ma io non ero molto
convinto.
Andai a dormire alle 23:30, perché giocava l’Inter contro il Milan. Jack invece andò a
dormire alle 21:00.
... continua
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