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Un giro a Brembio: gemme nascoste tra campi e strade

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Un giro a Brembio: gemme nascoste tra campi e strade
VII
GIOVEDÌ 23 GENNAIO 2014
GustaLO
il Cittadino
TERRITORIO
Un giro a Brembio:
gemme nascoste
tra campi e strade
La chiesetta del Monasterolo è l’elemento storico di spicco
dell’antico monastero di San Michele: è l’area più interessante
dal punto di vista storico anche se oggi è in completo abbandono
n Le gemme storico-artistiche
di Brembio sono ben nascoste, ma
meritevoli. Per arrivare si percorra la strada provinciale 107 e fuori
dall’abitato di Ossago (dopo di esso provenendo da Lodi) staccarsi
per imboccare la strada panoramica per Brembio. Una stretta
strada che si apre sulla campagna
lodigiana con qualche bella cascina da costeggiare. È su questa
strada che si incontra l’edicola votiva della Madonna dell’Aiuto, in
stile neoclassico, tipico tempietto
di devozione popolare (non antico
e ristrutturato nel 2010 dopo pesanti vandalismi) che fa il paio con
la Madonnina posta fuori dall’abitato dalla parte opposta, sulla
strada per Secugnago.
Proseguendo sulla strada si entra
in paese fino ad arrivare alla piazza principale, piazza Matteotti. Nel
centro si concentrano i punti d’interesse più rilevanti, a partire dalla facciata di palazzo Andreani e
dalla chiesa parrocchiale dedicata
a Santa Maria Nascente. Entrambi
gli edifici sono coevi, e risalgono al
1731, realizzati per volontà dei Gerolamini di Ospedaletto che volevano edificare chiesa e monastero. Nel 1772 il monastero passò al
conte Andreani che poi lo lasciò ai
Barnabiti. Oggi è sede municipale,
ristrutturata in toto negli ultimi 20
anni, e cuore della vita del paese.
La chiesa contiene diversi affreschi e quadri meritevoli di visita.
Di fronte a questi edifici, dall’altra
parte della piazza e oltre via
Gramsci, sorgeva un antico castello risalente probabilmente al
XII secolo, che a partire dal XVI
secolo fu abitato dalle Orsoline e
trasformato in convento. Oggi
quasi nulla è rimasto, ma entrando nel cortile dalla stradina laterale si arriva di fronte alla bella facciata della ex chiesa del convento,
la cui costruzione risale al XVIII
secolo.
Proseguendo su via Roma, verso
l’uscita per Secugnago, merita una
sosta, la nuovissima passeggiata
che si sta realizzando sul Brembiolo: poco più di 50 metri direttamente sul fiume e in mezzo alle
case, che una volta terminata promette di diventare un angolo suggestivo del centro. «Il Brembiolo
è una bellezza paesaggistica notevole di Brembio, ma di difficile ac-
SCOPRENDO
IL PAESE
Sopra il titolo
le cascine
del
Monasterolo
e l’antica
chiesetta
del monastero.
Sopra il box
uno scorcio
del Brembiolo
e l'ex
convento.
Qui sopra
l’edicola
della
Madonna
dell’Aiuto
cesso - dicono Giampiero Panigada e Roberto Zani della Pro Loco -.
Vi si può passeggiare accanto solo
a tratti, anche se è molto bello. Al
pari di tutte le cascine della zona,
dalla centralissima Cascina Morona di via Vittorio Veneto alla cascina Sabbiona, un’eccellenza del
territorio, tutte di proprietà privata e visitabili solo con il consenso
delle proprietà».
Fuori dall’abitato sulla strada per
Zorlesco, si può invece prendere
la strada in asfalto per cascina Monasterolo e superato il Brembiolo
(qui è possibile un’altra passeggiata di un centinaio di metri in riva al fiume) si arriva al complesso
di cascine omonime. Sulla sinistra
si arriva all’area più interessante,
dal punto di vista storico e archeologico, oggi in completo abbandono ma fino agli anni Settanta in piedi: la chiesetta del Monasterolo è l’elemento storico di
spicco dell’antico monastero di
San Michele. Questa era la parte
più antica di tutta Brembio, risalente all’epoca romana come testimoniato da diversi ritrovamenti. Sul castrum romano i benedettini costruirono un monastero
attivo fino al XV secolo. A fianco,
si trovano i resti dell’antica ghiacciaia, di cui oggi praticamente
nulla rimane. Il luogo, benché di
difficile visita, suscita grandi suggestioni storiche ed è incorniciato
in un complesso di edifici e cascine (in gran parte inattive) di pregevole fattura.
Andrea Bagatta
CUSTODI DELLA MEMORIA
L’IMPEGNO
DI PRO LOCO
E COMMISSIONE
BIBLIOTECA
n Più di 240 iscritti con una dozzina di membri operativi
che in occasione delle manifestazione raddoppiano facilmente: la Pro Loco di Brembio è un’associazione in piena
salute, che ogni mese propone e organizza iniziative varie,
la più nota delle quali è senza dubbio la festa del pesce
di giugno, due giorni a tavola a base di pesce. Per forza
e presenza (praticamente tutti i giorni o quasi nella sede
delle associazioni a palazzo Andreani) la Pro Loco è punto
di riferimento obbligato. «Ma non ci occupiamo di visite
guidate né abbiamo le competenze per occuparci della
promozione o della storia di Brembio - spiega il presidente Giampiero Panigada -. Ci occupiamo del folklore, dell’intrattenimento e soprattutto siamo il braccio operativo
in tante manifestazioni del comune». La parte di promozione storica di Brembio, negli anni è toccata tradizionalmente alla Commissione Biblioteca, oggi guidata da Oriana Ghidotti, che ciclicamente propone concorsi, mostre
o iniziative per il recupero della memoria della comunità.
CUCINA GIAPPONESE
SUSHI|CINESE
Kokoro in giapponese ha diversi
significati: “essenza”, “soffio
vitale”, più semplicemente
“anima”; in diversi casi sta
anche ad indicare “cuore retto”,
“giusto animo”.
Allora quest’oggetto si può
interpretare anche come la luce,
il soffio vitale che si specchia nel
suo cuore? Oppure il cuore che
riflette e quindi orienta il
proprio soffio vitale?
TAKE AWAY
Si può passare dalle specialità
Sushi alle specialità Sashimi,
Tempura e pesce alla griglia.
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