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ti aspettiamo a Seminare il Futuro!
approfondimento: TTIP. Un trattato per il commercio cambierà le nostre vite?
Le Terre Di Ecor: aziende agricole bio, organismi viventi
il gesto quotidiano: i corsi fateli voi
notizie dalla Fattoria Di Vaira: lavori di fine estate in un’azienda biodinamica
numero 3
settembre/ottobre 2015
COD 999
domenica 11 ottobre 2015
ti aspettiamo
a Seminare il Futuro!
1
sommario
3
editoriale
una voce
fuori dal coro
5
6
news dal mondo bio
le storie de Le Terre di Ecor
aziende agricole bio,
organismi viventi
10 i nostri progetti
seminiamo il futuro tra
“ La Terra e il Cielo”
12 la qualità risponde
13 approfondimento
appuntamento
a Sana 2015
14 azienda del mese
Triballat
16 il gesto quotidiano
i corsi fateli voi
19 il lunario
20 notizie dalla Fattoria di Vaira
lavori di fine estate
in un’azienda
biodinamica
22 dall’orto con amore
grappoli d’uva
25 perché ho scelto bio
Lisa Casali: la mia
rivoluzione in cucina
26 notizie dai negozi
Cascine Orsine: oasi
biodinamica, rifugio
di biodiversità
29 homemade in cucina
cereali a colazione…
ma non solo
30 oggi in cucina
pandolce
senza glutine
32 approfondimento
come un artigiano
veronese ha
sconfitto i giganti
dell’agrochimica
35 l’esperto in cucina
i legumi
36 oggi in cucina
con lo chef Martino Beria
crema di zucca
e porcini con borlotti
e grano saraceno
40 consigli per orto e terrazzo
dopo la raccolta,
cosa faccio nell’orto?
42 salute e benessere
la depurazione
della pelle
44 green generation
biocontadini crescono
46 approfondimento
TTIP. Un trattato
per il commercio
cambierà
le nostre vite?
47 davanti allo scaffale
il piacere di una
tazza fumante
48 l’angolo degli animali
l’alimentazione dei
nostri piccoli animali
Editore:
EcorNaturaSì SpA
via De Besi 20/c (Vr)
tel 0458918611
www.naturasi.it
[email protected]
Direttore responsabile:
Luigi Speri
Redazione
e realizzazione grafica:
Ecocomunicazione.it, progetti
di comunicazione ecologica
Art Direction:
www.metalli-lindberg.com
Stampato da Mediaprint (Vr)
su carta ecologica riciclata
con inchiostri a base vegetale
49 Baule Volante
la Pasticceria
più golosa che c’è!
50 news dal mondo bio
Pubblicazione bimestrale
registrata presso il Tribunale
di Verona in data 30/12/2003
n. 1575
38 bio & the city
prendersi cura di sè
Pionieri nel biologico dal 1974
Brodo e dado Rapunzel
ingredienti fondamentali
in cucina
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www.rapunzel.de/it
Il brodo e il dado RAPUNZEL vengono
prodotti con i migliori ingredienti.
Ideali per insaporire e condire minestre,
salse, ricette a base di verdura e altri
piatti caldi.
• 100 % ingredienti vegetali
Wir machen Bio aus Liebe.
2
editoriale
chi siamo
una voce
fuori dal coro
la redazione:
Giò Gaeta
Silvia Valentini
Sophie Meneghelli
hanno collaborato a questo numero:
Serena Federici
di Ecocomunicazione
progetti di comunicazione ecologica,
per l’impaginazione
Riccardo Astolfi
appassionato di pane e prodotti biologici,
per la rubrica Il Gesto Quotidiano
Antonio Scaccio
chef di Affetti&Sapori concept store
di cucina naturale www.affetti&sapori.it
anche su FB, per la rubrica
L’esperto in cucina
Elena Meglioranzi
per la rubrica Davanti allo scaffale
Chiara Frascari
per la rubrica Homemade in cucina
“Prima dell’aratura, si devono
conoscere bene i venti, gli usi
mutevoli del cielo. Si osservano
gli astri prima della semina
del farro, si mette a riposo
il campo dopo il raccolto”.
Publio Virgilio Marone
(70 a.C.-19 a.C.)
Il ritmo delle stagioni, il flusso armonico
del succedersi dei mesi, il cambiamento
di temperatura e il mutare della percezione di luce e buio durante la giornata sono
elementi che ci aiutano a connetterci con
la natura. A volte, invece, il nostro essere
nella Vita preferisce manifestarsi attraverso la ricerca spasmodica di previsioni
metereologiche, con un’ansia di conoscenza che ci fa consultare programmi
televisivi e app su telefoni “intelligenti”.
Oppure il nostro “trascorrere dell’anno” ci fa programmare calendari personalizzati sempre più pieni d’impegni
e induce a predisporci alla stagione
successiva, a volte in base a stimoli come
“prepariamoci all’abbronzatura, alla
prova costume, alla perdita dei capelli,
all’inizio della scuola, alle allergie,
al freddo, alle Feste ecc.”
Quasi niente che ci induca ad ascoltare
i mutamenti dell’anima, in connessione
con la Natura, ad arrenderci al cambiamento nel ritmo del sonno e di veglia,
al desiderio di cibo caldo o freddo o al
bisogno di silenzio per poter riflettere in
noi stessi.
Al contrario, spesso conduciamo stili
di vita sempre uguali, impermeabili allo
scorrere del tempo, ai cambiamenti
climatici, all’avvicendarsi delle stagioni
e anche ai bisogni interiori.
Ma se vogliamo sentirci, come esseri
viventi, parte di un tutto, forse ne dovremmo seguire maggiormente l’andamento, lento o veloce che sia, armoniosamente accordato con l’infinito che ci
circonda.
In questo momento di passaggio,
perciò, proviamo a riconnetterci con
la Natura, osservandola più da vicino,
guardando il mutamento dei colori, degli
odori, dei nostri desideri e bisogni e, per
quanto possibile, accordiamo il nostro
respiro con quello più ampio del Creato.
L’estate per quest’anno si sta spegnendo e l’autunno si manifesta attraverso
segnali, man mano, sempre più evidenti:
inizia il mutamento dentro alla terra
e a noi stessi, per consentirci di “rinascere” con la prossima primavera.
Proviamo, allora, a cogliere la luce
anche in questo “riflettere” delle forze interiori, regalandoci il tempo per fermarci,
per sentire la nostra “voce fuori dal coro”,
ma in armonia con il canto della vita.
Passeggiamo, per esempio, in mezzo
alla Natura, osserviamo la “mutevolezza”
del cielo, i doni diversi degli orti e, quando
l’aria rinfresca, cogliamo l’occasione per
mettere in tavola piatti a base di cereali
e legumi, per preparare il nostro pane
in casa o per riporre in dispensa le conserve con i frutti dell’estate.
Buona nuova stagione.
Antonella Carteri
medico veterinario, per la rubrica
L’angolo degli animali
Carlo Triarico
presidente dell’Associazione
per l’Agricoltura Biodinamica e direttore
di APAB, per la rubrica Approfondimento
Paolo Pistis
esperto di agricoltura biodinamica,
per la rubrica Consigli per orto e terrazzo
Filippo Zaccaria
presidente dell’associazione La Biolca,
autore del Lunario
Fabio Brescacin
presidente di EcorNaturaSì,
per la rubrica Approfondimento
Sabrina Scicchitano
fotografa e food stylist
per la rubrica Oggi in cucina di p. 30
Serena Gallorini
fotografa
Benedetta Marchi
fotografa e food blogger
Mediaprint
per la stampa
Martino Beria
chef e co-fondatore
de lacucinavegetariana.it, per le foto
e i testi della rubrica Oggi in cucina
di p. 36
Grazie anche a tutte le persone che,
donandoci il racconto della loro storia,
hanno contribuito a rendere ancora più
autentico e reale il nostro magazine.
Giò Gaeta
3
anteprima
lavori di fine estate
in un’azienda
biodinamica
aziende agricole bio, organismi viventi
Veneto e Trentino sono le regioni che abbiamo esplorato in questo numero, alla scoperta degli agricoltori de Le Terre di Ecor: nove aziende agricole, alcune biologiche, altre
biodinamiche...
Quando arriva il momento dei trapianti
in un’azienda agricola biodinamica sono
due le operazioni preliminari da eseguire:
un’adeguata lavorazione del terreno
e l’utilizzo dei preparati biodinamici.
a pagina 20
a pagina 6
biocontadini
crescono
cereali a colazione…
La base di questa gustosa colazione è costituita dai fiocchi di cereali integrali che
forniscono l’energia giusta per affrontare
la mattinata senza buchi allo stomaco.
come un artigiano
veronese ha sconfitto
i giganti...
a pagina 29
a pagina 32
Questo magazine è stato
stampato su carta Eural Offset
riciclata 100% FSC®. Utilizzando
Eural Offset rispetto ad una carta
non riciclata, l’impatto ambientale
sarà ridotto di: 35.919 kg di rifiuti,
8.608 kg CO2, 86.078 km percorsi
4
Trasmettere un rapporto speciale con la
terra e un impegno profondo nei confronti della natura è da sempre tra gli obiettivi di EcorNaturaSì. La terra ci regala ogni
giorno la vita: l’amore e la cura verso di
essa la rendono fertile e le consentono
di offrirci i prodotti necessari...
a pagina 44
mediamente da una macchina europea,
904.549 litri d’acqua, 114.469
kWh di energia, 58.358 kg di legno
(Fonti: La valutazione dell’impronta
carbonio è realizzata da Labelia
Conseil conformemente al metodologia
Bilan Carbone®. I calcoli vengono
da un paragone tra la carta riciclata
considerata ed una carta a fibre vergini
secondo gli ultimi dati disponibili
dell’European Bref (per la carta a fibre
vergini). I risultati ottenuti sono generati
da informazioni tecniche e sono
soggetti a modifica.)
news dal mondo bio
SANA 2015
Anche quest’anno EcorNaturaSì rinnoverà la presenza a SANA, il salone internazionale del biologico e del naturale
che si terrà a Bologna da sabato
12 a martedì 15 settembre 2015.
Come di consueto, la fiera si articolerà
in tre sezioni espositive: alimentazione
(settore riservato al biologico), benessere (spazio dedicato alla cura della
persona e alla cosmesi biologica
e naturale) e altri prodotti naturali
(area focalizzata su prodotti a basso
impatto ambientale per la casa e per
la vita di tutti i giorni).
L’area espositiva sarà affiancata da un
denso calendario di incontri, conferenze e workshop riguardanti alcune
tra le tematiche più sentite nel settore.
L’edizione 2015 di SANA, inoltre,
sarà collegata con EXPO Milano 2015:
BolognaFiere è infatti official partner
di EXPO, tramite la realizzazione del
Parco della biodiversità che ospita al
suo interno il padiglione del biologico
e del naturale.
Per ulteriori informazioni, visita il sito
www.sana.it
Inoltre, per saperne di più sulla partecipazione di EcorNaturaSì a questo importante appuntamento con il biologico
e il naturale leggi l’articolo di pag. 13.
in evidenza
Extra Gold Medal 2015
per l’azienda agraria
Bacci Noemio
Nonostante le difficoltà incontrate in un
2014 segnato da avverse condizioni
atmosferiche, l’azienda agraria Bacci
Noemio ha ricevuto l’extra Gold Medal
per l’altissima qualità del suo olio
nell’ambito del Premio Internazionale
Biol 2015. L’azienda produce l’olio extravergine d’oliva DOP Umbria biologico
a marchio Terra Olivata nel cuore verde
d’Italia, a Gualdo Cattaneo, un territorio
altamente vocato per l’olivicoltura.
È una delle poche aziende della regione
a fregiarsi della doppia certificazione di
duramente per produrre ciò che tutti noi
mangiamo, cercando di proteggere
la madre terra. Scopri il programma su
www.terramadregiovani.it
Bio per tutti
i Quaderni di Valore
Alimentare
Chiedi al tuo negoziante bio di fiducia
i Quaderni di Valore Alimentare,
la collana di monografie proposta
dalla rivista online per dare ancora più
rilievo ai temi su cui Valore Alimentare
è specializzata.
Terra Madre Giovani
Terra Madre Giovani – We Feed the
Planet: questa la grande sfida di Slow
Food e di Slow Food Youth Network,
che dal 3 al 6 ottobre portano a Milano
migliaia di giovani contadini, pescatori
e allevatori provenienti da ogni parte
del mondo.
Tre giorni di dibattiti, divertimento,
incontri e confronto per discutere il
futuro del cibo e trovare insieme le
soluzioni per nutrire il pianeta, dando
voce proprio a chi ogni giorno lavora
Fino al 31 gennaio 2016 continua,
nei negozi aderenti, l’iniziativa
Bio per Tutti: potete scegliere tra oltre
40 prodotti, proposti a un prezzo basso
e costante per tutto l’anno grazie a una
selezione di referenze che comprende sia
prodotti confezionati che ortofrutta.
LEVICO riduce
a zero i gas serra
Grazie alla recente ristrutturazione,
la fabbrica di Levico Acque è in grado
di ridurre in modo più che significativo l’emissione di gas serra, e questo
le ha valso una delle certificazioni più
rilevanti in questo ambito. Attraverso
la norma ßNEUTRAL, BIOS certifica
le emissioni di CO2 e la conseguente
riduzione e compensazione, che nel caso
di Levico Acque, nell’anno 2014, è stata
del 100%. Prima azienda del Trentino
e prima azienda del settore ad ottenere
una certificazione così significativa.
biologico e DOP Umbria. Costituita nel
1947, è arrivata alla terza generazione.
Gli oliveti si estendono su una superficie
di 30 ettari, con circa 10.000 piante delle
varietà moraiolo, frantoio e leccino. Le
olive vengono molite entro 24 ore dalla
raccolta nel proprio modernissimo frantoio
che può vantare innovazioni tecnologiche
e soluzioni d’avanguardia. L’estrazione
dell’olio è a freddo. L’azienda è dotata
anche di un impianto di imbottigliamento
sotto azoto, in camera sterile, che garantisce una conservazione ottimale dell’olio.
Associazione
Disanapianta
Anche quest’autunno tornano i corsi
dell’Associazione Disanapianta
di Reggio Emilia.
Un ricco calendario, articolato tra corsi
pomeridiani, serali e nel week end, che
va dalle salse e i sughi per la pasta all’elaborazione di un menù settimanale fino
a torte e biscotti.
Per ulteriori informazioni sugli orari, i
costi, le modalità di iscrizione e il luogo
di svolgimento dei corsi, visita il sito
www.disanapianta.net
vuoi saperne di più
su WWOOF Italia?
Sul numero di luglio/agosto della rivista
è uscito un breve racconto dal titolo
“vado in fattoria” che nell’ambito di uno
spazio promozionale faceva riferimento
all’associazione WWOOF Italia.
I nostri amici di WWOOF Italia ci hanno
chiesto di chiarire che la promozione
non li vede coinvolti e ci hanno chiesto
uno spazio sul numero in uscita
a Novembre per raccontare con parole
loro l’esperienza associativa.
5
le storie de
Le Terre di Ecor
#perunaterrafertile
aziende agricole
bio, organismi
viventi
6
®
esperienza, ma con il desiderio di mettersi
alla prova. La pratica presso un’azienda
convenzionale segna per loro un passaggio fondamentale: “Non avevamo allora
l’idea dell’agricoltura biologica: c’è venuta
lavorando in campagna, in un’azienda
dove non si faceva biologico. Lì ci siamo
resi conto della non sostenibilità di quel
tipo di agricoltura” spiega Antonio Tesini,
da sempre presidente di Ca’ Magre. Sui
30 ettari della cooperativa si coltivano
diverse varietà di ortaggi, alcuni anche
poco noti o dimenticati, sempre rispettando la stagionalità: “La coltivazione che
noi facciamo è molto diversificata” spiega
Antonio. “Abbiamo tanti tipi di ortaggi,
non in grosse quantità, rispettando la
stagionalità e cercando di far capire che
in una determinata stagione ci sono quei
prodotti, che ha senso avere proprio quelli
e non altri”. Ecco perché in questa stagione potete trovare nei negozi l’insalata,
le coste e le cicorie della cooperativa
Ca’ Magre.
In alto, da sinistra,
Antonio Tesini,
presidente della
Cooperativa
Ca’ Magre, e Luciano
Borgato, dell’omonima
azienda agricola.
Qui a sinistra,
Cristiano e Roberta,
dell’azienda agricola
Scappini, con alcuni
collaboratori.
messaggio promozionale
Veneto e Trentino sono le regioni che
abbiamo esplorato in questo numero, alla
scoperta degli agricoltori de Le Terre di
Ecor: nove aziende agricole, alcune biologiche, altre biodinamiche, accomunate
dalla passione per la terra e dal desiderio
di mantenerla fertile attraverso tecniche
agricole che ne salvaguardino la vitalità.
Azienda agricola Perina Daniele
A Buttapietra, nella campagna di Verona, si estendono gli 11 ettari dell’azienda
agricola che Daniele Perina ha iniziato a
convertire nel 1991, dopo aver seguito un
corso di agricoltura biologica. “Facendo
biologico sicuramente devi mettere in
conto delle perdite” spiega Daniele. “Ma
ultimamente, con tecniche e soluzioni
nuove, riusciamo ad avere un raccolto
soddisfacente. Con i sovesci, con il concime organico, con la ristrutturazione del
terreno ci stiamo avvicinando alle rese
del convenzionale.
Gli attacchi parassitari diminuiscono
molto la resa, ma il fenomeno è in genere
limitato, perchè riusciamo a contrastare
bene gli attacchi con ausiliari e predatori”.
Da qualche tempo Daniele ha adottato
alcune tecniche tipiche dell’agricoltura
biodinamica: “Mi interessava soprattutto
vedere se c’erano differenze. Abbiamo
riscontrato molti punti positivi, come un
incremento dei sapori, ma anche i terreni
e le piante stanno meglio”. In questo pe-
riodo, nei nostri negozi trovate i peperoni
e i pomodori coltivati da Daniele.
Azienda agricola Scappini Cristiano
Anche l’azienda agricola di Cristiano Scappini e della moglie Roberta si
trova in provincia di Verona, ma a Isola
della Scala. L’hanno fondata lui sfidando
l’opinione contraria dei genitori che non
volevano per il figlio una vita tanto dura,
lei, lasciando il lavoro in fabbrica. Spiega
Roberta: “Credevamo nella stessa cosa e
ci siamo resi conto che davanti a noi c’era
lo stesso cammino da percorrere, basato
sul rispetto della natura, sulla conoscenza di ciò che effettivamente mangiamo.
Abbiamo intrapreso la nostra avventura
con questo progetto condiviso”. Aggiunge
Cristiano: “Credo nell’equilibrio della
natura: sapevo che quello bio era il mio
mondo, dare alla gente la possibilità di
mangiare meglio”. Cristiano e Roberta lavorano insieme condividendo giorno dopo
giorno una vita “tosta” che affrontano con
un sentimento di gratitudine nei confronti
della natura e di soddisfazione per quanto
coltivano. Come le insalate, che potete trovare in negozio proprio in questo periodo.
Cooperativa Agricola Ca’ Magre
A Isola della Scala ha la sua sede anche
la Cooperativa Ca’ Magre che coltiva
ortaggi biologici dal 1988, anno in cui è
stata fondata da quattro ragazzi senza
Azienda Agricola Olivieri Stefano
Restando sempre nel veronese, ma spostandoci a Nogara, incontriamo Stefano
Olivieri, titolare di un’azienda che si
estende per circa 8,5 ettari. Nata nel 1991
a indirizzo ortofrutticolo, in seguito si è
specializzata nella coltivazione di ortaggi.
Quello che non ha mai cambiato è la
vocazione all’agricoltura biologica: “Ho
scelto l’agricoltura biologica perché credo
sia il futuro”. Da qualche anno Stefano sta
seguendo anche alcune tecniche proprie
del metodo biodinamico: “Credo che si
debba mantenere la fertilità del terreno e
sicuramente dei buoni sovesci e dei buoni
preparati biodinamici aiutano. Inoltre,
facendo alcuni test, ho scoperto che
alcuni preparati tendono ad aumentare
la bontà, la colorazione, la maturazione
finale e la conservabilità del prodotto”. In
questo periodo potete trovare nei negozi i
pomodori, i cetrioli, le melanzane graffiti
e le melanzane tradizionali coltivati da
Stefano.
Azienda Agricola Borgato Luciano
Luciano Borgato è un pioniere nel mondo
del biologico: la sua azienda di Saonara,
piccolo comune in provincia di Padova,
è stata infatti fondata nel 1984, ancor
prima del regolamento comunitario che
ha disciplinato il settore del bio. “È stata
una scelta etica e ambientalista, oltre che
per passione verso l’agricoltura” spiega
Luciano. “Non volevo inquinare il terreno
sul quale lavoravo e non volevo inquinare
me stesso con pesticidi e concimi chimici i
quali, oltre a lasciare residui nel prodotto,
fanno crescere la quantità d’acqua nelle
fibre della verdura”. Rispettando i loro
tempi naturali di crescita e la vitalità del
suolo, sui suoi due ettari e mezzo coltiva
ortaggi come finocchi e coste d’argento.
Racconta: “Molti mi dicono: risento i gusti
di una volta, quelli dell’orto di mio padre”.
7
e vitali. Nel mese di ottobre, potrete
trovare nei nostri negozi le pere e diverse
varietà di mele provenienti dall’azienda
agricola Valsugana.
Cooperativa Osiris
L’ultima azienda di cui vi parliamo è la
cooperativa Osiris, fondata nel 1988 da
un gruppo di agricoltori biodinamici che,
dopo aver trovato un modo diverso di
coltivare la terra, volevano commercializzarne i prodotti. Oggi la cooperativa
conta 35 soci che coltivano circa 150
ettari in diverse vallate dell’Alto Adige; il
suo statuto vincola ogni socio a praticare
esclusivamente l’agricoltura biodinamica
e prevede anche una serie di norme interne che vanno oltre al regolamento stabilito
dalla Demeter. Osiris insegue, da sempre, l’obiettivo di offrire al consumatore
prodotti “puliti”, di qualità, senza perdere
mai di vista la coerenza con quanto gli
viene promesso. Oltre alle mele, che la
contraddistinguono, coltiva anche le pere
e produce il succo, classico e concentrato,
e la composta di mela che potete trovare
con il marchio Osiris – Le Terre di Ecor.
In alto, Alexius Terzer, socio della Cooperativa
Osiris, e una foto di gruppo della Società Agricola
Biodinamica San Michele nella nuova sede
di Cortellazzo, Jesolo (VE)
Azienda Agricola Miola Francesco
A Bojon, frazione di Campolongo Maggiore, nell’entroterra veneziano si trova
l’azienda agricola di Francesco Miola:
7 ettari a conduzione familiare che
Francesco, dopo gli studi di agraria e il
lavoro in una serra, ha deciso di convertire a biologico: “Sono arrivato a un punto
in cui non sopportavo più l’odore dei
veleni: così, ho fatto dei corsi di agricoltura biologica, ho imparato come si coltiva,
ho iniziato a capire che cos’è la fertilità del
suolo… quello che la scuola non mi aveva
insegnato”. Così, Francesco ha adottato le
tecniche del metodo biologico: oltre a non
utilizzare sostanze chimiche di sintesi, ha
piantumato lungo il confine alberi ad alto
fusto, che contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio ambientale, fungendo
anche da barriera contro l’inquinamento
esterno, utilizza concime organico da cumulo e macerati di piante e difende le sue
coltivazioni dai parassiti grazie alla lotta
biologica, attraverso il lancio di insetti e
organismi utili. Francesco coltiva cereali
e ortaggi come insalate e fagiolini.
Società Agricola Biodinamica
San Michele
Nel 1987 i fondatori della Libera Associazione (oggi Fondazione) Rudolf Steiner
decidono di mettere in pratica i principi
dell’antroposofia applicandoli all’agricoltura, attraverso la creazione di un’azienda
8
agricola biodinamica. Nasce così questo
vero e proprio organismo vivente che
realizza al suo interno il ciclo completo
dell’attività agricola. Centrale è l’allevamento bovino, da cui provengono il latte
utilizzato per i formaggi a marchio San
Michele – Le Terre di Ecor, ma anche il
letame, fondamentale per la fertilità dei
terreni, circa 200 ettari, un centinaio dei
quali destinato a ortaggi, il resto a vigneto
e a seminativo. In questo periodo, la San
Michele fornisce patate gialle, zucche, zucchine e radicchio tondo rosso.
Finora dislocata tra i comuni trevigiani
di Breda di Piave, Maserada e Spresiano,
la Società Agricola San Michele in futuro
verrà accorpata in una nuova locazione
a Cortellazzo, nel veneziano, su terreni
attualmente in conversione.
Azienda Agricola Valsugana
Situata a Spera, in Valsugana, tra Trento
e Bassano, l’azienda agricola Valsugana è
una realtà biologica fondata nel 1985.
Questa zona, che vanta alle sue spalle
una lunga tradizione agricola, è contraddistinta dalla naturale fertilità dei terreni,
che in azienda viene incrementata utilizzando il letame degli animali aziendali
opportunamente compostato con l’aggiunta dei preparati biodinamici. Sui suoi 6
ettari, Ruggero Tomaselli e la moglie non
utilizzano nessun altro tipo di concimazione: i terreni sono naturalmente fertili
Le Terre di Ecor è una rete di aziende
agricole indipendenti, unite da un
rapporto speciale con la terra e da un
impegno profondo nei confronti della
natura, delle persone e della qualità
del prodotto. Il progetto, mantenendo
l’identità e la storia di ogni singolo
produttore, ha come obiettivo
quello di unire le aziende agricole,
condividendone esperienze e modalità
di lavoro, oltre alla certificazione
biologica.
Lo scopo è avere prodotti
di qualità da aziende di eccellenza
ed economicamente sostenibili
nel tempo.
EcorNaturaSì si impegna ad acquistare
i prodotti di Le Terre di Ecor a un
prezzo che remuneri adeguatamente
l’impegno degli agricoltori e la
qualità dei loro prodotti, e a proporli
con trasparenza ai consumatori, in
modo che possano effettuare scelte
consapevoli.
ecor.it/leterrediecor
#perunaterrafertile
messaggio promozionale
Foto di Vincenzo Menichella per èQ studio
e di Colin Dutton
consigli per la spesa
BARNHOUSE
THE BRIDGE
Krunchy
all’amaranto con
lamponi e aronia
e con farro
e mandorle
Due croccanti Krunchy a base di
amaranto, ideali con il latte, lo yogurt
o con bevande e dessert vegetali.
Il primo si contraddistingue per il gusto
fruttato di lamponi e aronia, mentre
il secondo è caratterizzato dalla
presenza di farro e mandorle.
Bio Soya: dessert
di soia al cacao
e alla vaniglia
Due dessert vegetali a base di soia. Quello
al cacao è pensato per i più golosi, amanti
dei gusti intensi, mentre quello alla vaniglia
è l’ideale per chi predilige i sapori più
delicati. Perfetti a colazione, come dessert
o golosa merenda.
NATUR ATTIVA
bevande di soia
Naturattiva propone un ampio
assortimento di dessert e bevande vegetali.
Quella di soia viene proposta nelle
versioni al naturale, light e con calcio.
Indicate a colazione, per la preparazione
di cappuccini, sono ottime anche per dolci
e besciamelle.
THE BRIDGE
ECOR
Bio Rice Drink
mandorla
miglio bruno
integrale in farina
e in chicco
Una bevanda vegetale a base di riso,
contraddistinta dal gusto inconfondibile
della mandorla. Ottima a colazione,
è perfetta anche a merenda, grazie al
pratico formato in bricchetti da 200 ml,
ideali da portare sempre con sé in ufficio,
a scuola e nel tempo libero.
Il miglio bruno è naturalmente senza
glutine e ha un elevato contenuto
di fibre. In chicchi, dopo l’ammollo
e la cottura, può essere utilizzato per
sformati e crocchette, mentre la sua
farina è indicata per preparare dolci,
pane e biscotti.
ECOR
chinotto
e aranciata rossa
Due bibite naturalmente frizzanti grazie
all’anidride carbonica proveniente dal
sottosuolo toscano. Il chinotto è l’ideale
per gli amanti dei gusti classici, mentre
l’aranciata rossa è perfetta per chi cerca
sapori più mediterranei. In bottiglia
di vetro da 1 litro.
9
i nostri progetti
seminiamo il futuro
tra “ La Terra
e il Cielo”
Il racconto di Bruno Sebastianelli
Ormai ci siamo quasi: domenica 11
ottobre, torna Seminare il Futuro,
l’iniziativa di semina collettiva che si tiene
contemporaneamente in diverse aziende
agricole della nostra penisola, da Nord a
Sud, isole comprese. Ideata in Svizzera
dall’agricoltore biodinamico Peter Kunz
con il selezionatore di cereali biologici Ueli
Hurter, è arrivata in Italia nel 2011 grazie
ad EcorNaturaSì. È un evento rivolto a
tutti coloro che desiderano un maggiore
contatto con la terra, che avviene attraverso il gesto della semina con il metodo a
spaglio, cioè con le mani; un gesto antico
e moderno al tempo stesso, in grado di
unire il cuore alla terra.
Il significato dell’iniziativa
Un’opportunità unica per riscoprire il
10
territorio, ma anche un importante momento di unione tra produttori, negozianti
e clienti, per non dimenticare che cosa c’è
dietro a un alimento. Questo è il significato dell’iniziativa anche per Bruno Sebastianelli, presidente della cooperativa La
Terra e il Cielo, storica realtà marchigiana
del biologico italiano, nata nel 1980: “Pochissimi sanno da dove viene il cibo, pochissimi sanno chi fa l’uovo. La semina è
un gesto simbolico molto antico, di unione
incredibile, e un’iniziativa come questa ti
La nostra esperienza
è stata molto molto
positiva. Ci sono i
nuovi, ma anche chi
ritorna ogni anno.
E poi ci sono tanti
bambini: lo scorso
anno, penso che
fossero quasi la metà
dei partecipanti.
E questo è importante,
perché è proprio
lì dove dobbiamo
seminare.
ulteriori costi per il disinquinamento del
territorio, si prende cura della fertilità del
suolo e della sua vitalità.
Azienda agricola Luciano Valentini
La cooperativa La Terra e il Cielo aderisce
a Seminare il Futuro attraverso le aziende
agricole che ne fanno parte: “Quando
Fabio Brescacin (ndr: presidente di EcorNaturaSì) mi ha proposto di partecipare,
ho accettato subito: è un’idea molto buona,
un momento importante per far conoscere
il biologico e il biodinamico”.
Da qualche anno a ospitare l’iniziativa
è in particolare l’azienda agricola Luciano
Valentini, di Serra De’ Conti, in provincia di Ancona, socia della cooperativa da
circa 15 anni. “L’abbiamo scelta perché
è un’azienda biologica modello, in cui la
famiglia vive di agricoltura. E questo è
importante” spiega Bruno. “La nostra
cooperativa è formata da tante aziende,
soprattutto piccole, alcune delle quali
sono gestite da agricoltori domenicali che
hanno un altro lavoro e portano avanti
una piccola azienda agricola nel tempo
libero. Questa è invece un’azienda che vive
del solo reddito agricolo, e non è da poco
al giorno d’oggi: con tutti i problemi che
ha l’agricoltura italiana, chi coltiva fatica
a mantenere la famiglia. Inoltre, ha una
varietà di colture che vanno dagli olivi alle
vigne, fino a cereali e legumi: è un piccolo
parco della biodiversità”.
Un’esperienza molto positiva
Prima di salutarci, Bruno spiega che, sin
dalla prima edizione, le persone sono
entusiaste dell’iniziativa e che, anno
dopo anno, sono sempre di più coloro che
desiderano partecipare: “Le persone si
divertono, l’occasione piace, ci ringraziano
continuamente perché diamo loro questa
opportunità. La nostra esperienza è stata
molto positiva. Ci sono i nuovi, ma anche
chi ritorna ogni anno.
E poi ci sono tanti bambini: lo scorso
anno, penso che fossero quasi la metà dei
partecipanti. E questo è importante, perché è proprio lì dove dobbiamo seminare”.
permette di capire cosa c’è dietro ogni singolo prodotto. Generalmente si seminano
grani antichi, per l’importanza e il valore
di questi grani e questo dà la possibilità
di parlare, di raccontare. Le persone sono
molto curiose, fanno molte domande ed è
bello poter spiegare e raccontare. Per fare
in modo che tornino a casa con un po’ di
consapevolezza in più”.
Consapevolezza, per esempio, sul giusto
prezzo del cibo: “quando qualcuno mi dice
che il biologico costa troppo mi arrabbio”
continua infatti Sebastianelli “perché non
sanno quanto lavoro c’è dietro e quali costi l’agricoltore deve sostenere. Credo che
dobbiamo trasmettere questo concetto ai
consumatori. E poi c’è la tematica ambientale: ogni volta che c’è una perturbazione
arriva un allagamento. Nelle Marche il
terreno ha perso la capacità di trattenere
l’acqua di un 40% perché il terreno sta
morendo. Poco lontano da noi c’è un fosso:
qualche tempo fa, la mattina era secco e
poi la sera è straripato, allagando le case.
Negli anni ’70 questo fosso non seccava
mai, nemmeno nel periodo estivo, perché
la terra tratteneva l’acqua d’inverno e la
rilasciava piano piano. Questa condizione provoca dei costi enormi”. Si tratta di
costi che si ridurrebbero sensibilmente se
si coltivasse con il metodo biologico che,
oltre a rinunciare all’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, che comportano
11
la qualità risponde
Nel biologico esistono delle
linee guida per mantenere la
produttività del terreno? Vengono
effettuate pratiche come la
rotazione delle colture, il riposo del
terreno, la concimazione organica
e l’aratura?
Giacomo, Verona
Sì, certo. Gestione della fertilità del suolo,
scelta di specie e varietà, rotazione
colturale, riciclaggio delle materie
organiche e tecniche colturali sono
gli elementi essenziali del sistema di
gestione della produzione biologica e
sono precisamente dettagliati da norme
europee (in particolare reg. 834/2007 e
889/2008) e da norme nazionali (come
il decreto ministeriale 18354/2009, per
il quale la rotazione deve prevedere un
avvicendamento minimo di tre cicli di
colture di specie botaniche differenti,
di cui almeno una leguminosa o da
sovescio). Lavorazione del terreno e
pratiche colturali salvaguardano
o aumentano la sostanza organica
del suolo, ne accrescono stabilità
e biodiversità, prevenendo compattazione
e erosione.
Ogni tanto scrivete di “periodo
di conversione”. Cosa significa?
Quanto dura? I prodotti coltivati
in conversione sono venduti come
biologici?
Secondo la normativa, «conversione»
è la transizione all’agricoltura biologica
entro un periodo di tempo determinato,
durante il quale il produttore deve seguire
in tutto e per tutto le disposizioni relative
alla produzione biologica ed è sottoposto
agli stessi controlli e ispezioni che riceve
un’azienda già biologica.
I prodotti raccolti possono recare la
dicitura “in conversione all’agricoltura
biologica” solo dopo almeno 12
mesi dall’inizio della conversione
dell’appezzamento.
Perché i vegetali (e i prodotti che ne
derivano) siano considerati biologici,
invece, l’azienda deve aver rispettato
le norme di produzione biologica per
almeno due anni prima della semina (tre
anni nel caso di colture pluriennali, come
gli alberi da frutta).
Più in breve: almeno per il primo anno
dall’inizio della conversione il prodotto
è commercializzato come convenzionale,
almeno dopo il primo anno si etichetta
“in conversione”, dopo almeno due anni
si etichetta “biologico”, gli anni diventano
almeno tre per la frutta.
lo sapevi che…
La zucca può essere cotta al forno?
Infornala tagliata e fette, ancora
con la buccia, cospargendola
con sale, pepe, rosmarino e olio
extravergine d’oliva e gustala
ancora calda.
SCRIVETE A:
[email protected]
[email protected]
il biologico
del monviso
Il valore dei nostri prodotti
è nella semplicità delle nostre scelte:
solo frutta biologica, preferibilmente di origine italiana
utilizzo di dolcificanti di origine naturale
attenzione per le intolleranze
utilizzo di soli ingredienti nobili
Ai piedi del Monviso, nell’alta valle del Po, a 650 mt s.l.m.,
sorge il laboratorio di trasformazione
dell’Azienda Montana Achillea.
Grazie alla miglior tecnologia italiana,
la miglior frutta bio viene trasformata delicatamente
in succhi, puree e confetture senza pectine.
100% Bio!
www.achillea.com
12
approfondimento
appuntamento
a Sana 2015
Dal 12 al 15 settembre torna a Bologna
Sana, storica fiera internazionale del
biologico e del naturale che, negli anni, si
è affermata come appuntamento sempre
più aperto ai consumatori e non solo
riservato agli operatori. Quattro giornate
dedicate all’agricoltura biologica e all’alimentazione naturale, buona per l’uomo
e sostenibile per la terra e per l’ambiente.
EcorNaturaSì sarà presente anche a
questa ventisettesima edizione, con un
suo spazio espositivo rinnovato presso il
padiglione 33 con l’obiettivo di continuare il percorso di conoscenza tra produttori e consumatori intrapreso negli anni
scorsi. In questa edizione EcorNaturaSì
proporrà un vero e proprio mercato del
biologico, un luogo dove la vendita dei
prodotti sarà affiancata all’incontro con i
acquistare il biglietto a soli 5 € saltando la fi la alle casse. Scopri come fare
visitando le pagine negozicuorebio.it/
sana2015 e naturasi.it/sana2015.
Grazie alla convenzione stipulata tra
Sana e Trenitalia, per vivere un’esperienza all’insegna della sostenibilità, i titolari
di Carta Freccia potranno usufruire di
uno sconto del 30% sui biglietti dei treni
ad alta velocità. Per ulteriori informazioni, visita la sezione visitatori del sito
www.sana.it
produttori, veri protagonisti del biologico: tutti insieme, dunque, all’insegna del
biologico e del biodinamico, con l’obiettivo di rafforzare la rete tra i vari protagonisti del nostro mondo per diffondere
un modo più pulito di fare agricoltura.
Proprio come in un vero mercato, i
visitatori potranno fare la spesa, nello
stesso tempo entrando in relazione con i
fornitori: agricoltori, allevatori, ma anche
aziende di trasformazione e produttori
non alimerntari. Oltre a questo, potranno
prendere parte alle tante attività programmate, tra cui gli interventi della
compagnia teatrale Koinè.
A Sana, con il tuo negozio bio
I negozi NaturaSì e Cuorebio ti invitano
a Sana 2015 e ti offrono l’opportunità di
13
azienda del mese
Triballat: azienda
pioniera nel settore bio
14
i prodotti del mese
Sojade e Integralimenti
I dessert Sojade sono cremosi, golosi e disponibili in
un’ampia gamma di ricette,
per accontentare tutti i palati:
alla frutta, con polpa o pezzi, per arrivare alle golose
crème dessert.
Sojade Bianco Naturale,
nelle tre versioni 2x100 g,
4x100 g e 400 g è un dessert vellutato e dal sapore
equilibrato, ideale come alternativa al classico yogurt di
latte vaccino, accompagnato
con cereali o frutta o come
base di condimenti leggeri
e creme delicate.
Sojade alla Canapa, una novità assoluta disponibile nella
confezione 2x100 g ai gusti
cioccolato o fragola/lampone. La canapa ha un sapore
pieno e delicato, leggermente «nocciolato»; il prodotto è
fonte di Omega3, garantito
senza lattosio e adatto anche
a chi è intollerante alla soia.
Integralimenti ha creato
cinque linee: Tofu, Seitan,
Burger e Specialità, cui si
aggiunge la nuova gamma
“Apri & Gusta” in vaschetta,
veloce e pratica, ideale
per un consumo fuori casa.
Le linee tofu e seitan sono
concepite come base per i
cuochi più esperti che amano
sperimentare in cucina, mentre le deliziose “Specialità”
coccolano i consumatori con
ricette tradizionali, deliziose
e subito pronte.
Da ricordare anche Integrali-
menti Vegan Tonnè, morbide
fettine di seitan arricchite con
una delicata salsa ai capperi, ideali come antipasto o
come secondo veloce.
Subito pronte, basta tirarle
fuori dal frigorifero qualche
minuto prima di servirle per
gustarne il sapore e la consistenza.
Integralimenti Scaloppine di
seitan ai funghi nascono dalla rivisitazione di una ricetta
classica della cucina italiana.
Saporite e leggere, sono delicate e vellutate, grazie alla
deliziosa salsa preparata
con funghi Champignon
e crema di soia.
messaggio promozionale
Triballat è un’azienda a conduzione familiare specializzata in prodotti biologici
con sede in Bretagna, conosciuta per la
qualità, l’innovazione e la sicurezza dei
suoi prodotti, proposti con i principali
brand Sojade (specializzato nella soia bio)
e Integralimenti, il vegetale della buona
cucina “made in Italy”.
Negli anni ’70, a dispetto della tendenza a coltivazioni sempre più intensive, la
famiglia Triballat intraprende la strada
dell’agricoltura biologica per proporre sul
mercato prodotti controllati e di qualità.
Nel 1975, in Francia, i negozi del biologico cominciano a distribuire la sua prima
linea bio: yogurt, panna e burro di latte
vaccino. Da lì a poco negli stessi punti
vendita fanno la loro comparsa anche la
linea di soia, di latte di pecora e di latte
di capra, sviluppate per rispondere alle
richieste del maggior numero di consumatori biologici. Oggi Triballat è guidata
da Olivier Clanchin, rappresentante della
terza generazione.
Pioniera nel settore, Triballat è costantemente impegnata nello sviluppo sostenibile, producendo nel pieno rispetto
dell’ambiente, e fa parte del progetto “1%
for the planet”, che destina l’1% del fatturato a sostegno dell’agricoltura biologica
e della biodiversità. Nelle coltivazioni
della soia e dei foraggi per gli animali da
latte sono ovviamente banditi diserbanti
e pesticidi di sintesi, a tutela dell’interazione tra l’ambiente e le persone. La
fi liera è interamente controllata,
la scelta degli ingredienti è accurata.
Per preservare la qualità degli ingredienti, la materia prima è raccolta vicino
agli stabilimenti di produzione. I 17 stabilimenti di Triballat – di cui 1 in Italia
– sono costruiti nel rispetto della natura
e con l’obiettivo di utilizzare sempre di
più le energie rinnovabili e di ridurre al
minimo i rifiuti.
Numerosi mezzi di trasporto dell’azienda sono elettrici; sin dal 2005 i
camion sono alimentati a biocarburante
e gli autisti sono costantemente formati
messaggio promozionale
canapa. Per mantenere l’alta qualità dei
prodotti proposti al pubblico, Triballat ha
scelto di preparare in proprio le basi di
frutta dei dessert e quelle delle “crème”,
con grande attenzione alla materia
prima. I dessert alla frutta Sojade sono
ricchi di fermenti lattici vivi come il Bifidus, di cui è dimostrata l’azione a favore
dell’equilibrio della microflora intestinale; la materia prima biologica, coltivata
per la maggior parte nel sud-ovest della
Francia da produttori supervisionati sistematicamente, è ovviamente garantita
“NON OGM” dalla semina al raccolto.
Il pack della linea Sojade è costituito
da vasetti concepiti in materiale riciclabile, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Sojade ha anche una linea di soia biologica UHT, 100% vegetale: drink di soia
(al naturale, con calcio e alla vaniglia)
e “panna” da cucina.
per una guida all’insegna del risparmio
energetico. L’attenzione ambientale
coinvolge anche gli addetti al confezionamento del prodotto, per diminuire
lo spreco d’acqua e i materiali di scarto
degli imballi, con ottimi risultati: nonostante l’aumento di produzione, dal 2010
i residui sono in costante diminuzione.
Sojade
Dal 1988, Sojade presenta una gamma
completa di prodotti biologici 100% vegetali a base di soia, di riso e, dal 2015, di
Integralimenti
Triballat non è solo Sojade: l’attenzione
a un’alimentazione sana e la volontà di
salvaguardare l’ambiente sono i valori
che guidano Integralimenti. Lanciato
nel 1998, questo marchio è dedicato alla
gastronomia a base di proteine vegetali e
offre la risposta perfetta al consumatore
di prodotti biologici che intenda eliminare o limitare il consumo di proteine
animali senza rinunciare al gusto della
buona tavola.
La lavorazione con un occhio alla
cucina tradizionale garantisce qualità e
gusto casalingo conservando le preziose
caratteristiche nutrizionali della materia
prima, scelta con profonda attenzione.
Integralimenti punta a sviluppare un
assortimento di alimenti vegetali vario
e in costante evoluzione, che sia capace
di interpretare e anticipare le tendenze
e i gusti dei consumatori.
Nelle foto: la lavorazione del seitan e un’immagine
dello stabilimento francese di Triballat.
SOJADE
www.sojade.it
[email protected]
15
il gesto quotidiano di Riccardo Astolfi
i corsi fateli voi
In estate ho steso una lista dei corsi più
strani che vorrei frequentare quest’autunno. Ho deciso: voglio avere il coraggio di
imparare, la tranquillità di essere imbranato, di non capire e poi di esplodere di
gioia nel vedere finalmente le cose chiare.
Vorrei fare un corso di calligrafia,
per perdermi e poi ritrovarmi nei caratteri snelli, ma dinamici e attuali; vorrei
approfondire con l’acquerello la teoria dei
colori di Goethe, per assaporare sempre
di più dove luci e ombre si incontrano e,
infine, vorrei conoscere fino all’ultimo
segreto della vita quotidiana dei microbi, e
di come essere loro amici: potrebbe essere
una soluzione a molti problemi.
Siamo a settembre. Per me è sempre
il vero primo mese dell’anno. È l’iniziare
nuovamente con i buoni propositi, il rien-
16
tro al lavoro, il ritorno dei figli a scuola.
È il guardarsi in faccia al mattino e dirsi:
ok, si va. Rimettiamoci la maglia, i tempi
stanno per cambiare.
È un attimo. Siamo tutti felici e sorridenti e poi, dietro l’angolo, ci attendono
i “corsi extrascolastici”. Questa entità
mistica dalle sembianze un po’ mostruose
che in poche settimane riesce ad assorbire
tutte le nostre energie e a rendere finalmente utile il dannato corso universitario
di organizzazione aziendale.
La nostra famiglia e la nostra vita
diventano come un’azienda: ci sono tempi,
scadenze, corsi e ricorsi, in un turbine di
entropia tra la borsa della piscina nella
quale si sono infilati i tamburelli del corso
di musica e la cartella di disegno infangata dalle scarpe da calcio.
I nostri figli ereditano un’agenda
degna di Obama e noi ci trasformiamo
in nevrotici piloti pronti a districarci
nel traffico del pomeriggio all’uscita
da scuola.
Ho una soluzione: fate così, i corsi fateli
voi. E lasciate liberi i vostri figli di giocare,
di correre, di sporcarsi nel fango fingendo
di cucinare per voi la torta migliore del
mondo.
Fate i corsi più strani, senza paura. Tra
qualche anno sarà bello guardarsi indietro
e vedere con chiarezza che tutti questi
puntini-passaggi importanti della vostra
vita si saranno uniti, completandosi, in un
disegno chiaro ma in continua evoluzione.
Fate un elenco dei corsi che vorreste
fare, scriveteli sul tovagliolo del bar: se
quelli sono i vostri sogni sarà davvero
un sogno avere il coraggio di seguirli.
E state sereni, tutti i puntini, prima
o poi, si uniranno.
Non ci credete? Cominciate con questo
primo compito per le nuove vacanze dalla
vostra vecchia vita: pensate a un momento
in cui ricordate di avere avuto il coraggio
di prendere una decisione azzardata sul
vostro futuro e riflettete
su dove siete ora e quanto quella scelta
ha migliorato la vostra situazione.
consigli per la spesa
ANTICO MOLINO ROSSO
Miscela Pan di Sole
per pane con semi
Una miscela per pane ottenuta dalla
combinazione di farina di grano tenero
con semi di girasole, di lino e fiocchi
d’avena. Con lievito di pasta madre, è
indicata per la preparazione in casa di
diverse tipologie di pane, da quello in
cassetta ai panini. Pronti per impastare?
Baule Volante
Senz’uovo
Il nuovo arrivato nella linea homebaking è un prodotto esclusivo e
innovativo che dona struttura, elasticità,
colore, consistenza a frolle, torte e
crostate. Si tratta di una miscela di
ingredienti di origine vegetale, che
sostituisce l’uovo nei prodotti da forno
vegani, dolci e salati.
BIONOVA
biostarter
per Kefir d’acqua
Fermenti selezionati per produrre in casa
un dissetante Kefir d’acqua, bevanda
leggermente alcolica e frizzante.
È disponibile in comode bustine
da 5 g con le quali potrete preparare
fino a 4 litri di Kefir.
crackers salati
in superficie
Croccanti e friabili, sono preparati con
farina di frumento e olio extravergine
d’oliva. Le comode porzioni li rendono
indicati da portare sempre con sé,
come semplice snack spezzafame.
Ma sono indicati anche a tavola,
come valida alternativa al pane.
BERCHTESGADENER L AND
bioghurt
È un latte alpino intero fermentato, senza
lattosio (lattosio < 0,1%). Al naturale e alla
vaniglia, è ideale da arricchire con cereali,
frutta secca oppure scaglie di cioccolato.
Prova anche la variante al lampone, dal
gusto fruttato.
VOELKEL
succo di verdura,
di carote e di
barbabietola rossa
Tre succhi di ortaggi: ci sono quelli di
carote e di barbabietola rossa e quello
alle verdure che nasce dalla combinazione
di succo di carote, di barbabietole rosse,
di sedano, di limone e polpa di acerola.
17
consigli per la spesa
BIONATUR AE
BIO INSIDE
tre cereali con
verdure e orzo
con legumi
verdure mix “Asia”
surgelate
Un mix di verdure per la cottura nel wok,
tipico della cucina orientale, o in padella.
Preparato con germogli di fagiolo mungo,
carote, cavolfiore, porro, fagiolini, funghi
champignon, cipolla, peperone rosso e
peperone verde, è indicato come contorno
o per ricette di ispirazione orientale.
Due piatti pronti per chi ha poco tempo:
il primo abbina l’orzo, l’avena e il
grano con croccanti verdure ed è ottimo
anche tiepido. L’orzo con legumi, ideale
sia freddo che riscaldato, nasce invece
dall’unione di orzo, piselli, ceci e fagioli
rossi.
BIOL AB
fricò vegetariano
Il piatto tipico della cucina friulana
rivisitato in chiave vegetariana. Semplice
e appetitoso, è un morbido tortino di
formaggio (lavorato a caglio microbico e
non animale) e patate. Si prepara in poco
tempo: basta scaldarlo 5 minuti in padella
ed è pronto.
TAIFUN
ALCE NERO
tapas burger olive,
anacardi e peperoni
capperi
gli omogeneizzati
Omogeneizzati preparati con verdure,
frutta, carni e pesce di provenienza
italiana. Tutte le ricette, pulite dal
superfluo e studiate per lasciare
inalterato il gusto delle materie prime,
permettono di nutrire i bambini con la
bontà del 100% bio. Sono disponibili
nelle varianti: manzo, pollo, tacchino,
trota con verdure, vitellone, frutta mista,
mela, pera, pera-yogurt, prugna-mela
e verdure miste.
Con ingredienti dal sapore mediterraneo,
si preparano in pochi minuti, scaldandoli
in padella, con un filo d’olio extravergine
d’oliva, oppure in forno. Accompagnateli
con un contorno di verdure di stagione
per un secondo piatto veloce e appetitoso.
BIO APPETÌ
sorgo con verdure
Cereale antico, il sorgo è stata una
delle prime piante coltivate. La sua
granella, dal colore chiaro, in questa
preparazione è abbinata a carote,
fagiolini e mais. Una piacevole nota
di limone le dona un gusto delicato
e gradevole tutto da assaporare.
18
il lunario
La luna, passando davanti alle
costellazioni zodiacali, trasmette
alla terra forze che si manifestano
nel comportamento degli organismi
viventi.
In agricoltura biodinamica, le stesse
favoriscono i tempi di semina,
lavorazione e raccolta.
Agiscono in modo analogo sul corpo
umano, in particolare sulla crescita
di capelli e unghie. Ogni nove giorni
circa la luna, nel medesimo trigono
di forze, favorisce o “ostacola”
alcune parti della pianta o del corpo.
legenda
Luna
di Filippo Zaccaria
settembre
ottobre
LUGLIO
IN
CUCINA
LUGLIO
CURA
PERSONA
PIANTE
DI CASA
IN
CUCINA
1
mar
1
gio
2
mer
2
ven
3
gio
3
sab
4
ven
4
dom
5
sab
5
lun
6
dom
6
mar
7
lun
7
mer
8
mar
8
gio
9
mer
9
ven
10
gio
10
sab
11
ven
11
dom
12
sab
12
lun
13
dom
13
mar
14
lun
14
mer
il pane
15
mar
15
gio
lo yogurt
16
mer
16
ven
le conserve
17
gio
17
sab
18
ven
18
dom
19
sab
19
lun
20
dom
20
mar
21
lun
21
mer
22
mar
22
gio
attività fisica
23
mer
23
ven
giornata di relax
24
gio
24
sab
25
ven
25
dom
26
sab
26
lun
piena
nuova
In cucina:
Cura della persona:
taglio ritardante
capelli/unghie
massaggi
Piante di casa:
27
dom
27
mar
rinvaso
28
lun
28
mer
potatura
29
mar
29
gio
concimazione
30
mer
30
ven
31
sab
CURA
PERSONA
PIANTE
DI CASA
19
notizie dalla Fattoria di Vaira
lavori di fine estate
in un’azienda
biodinamica
Quando arriva il momento dei trapianti
in un’azienda agricola biodinamica sono
due le operazioni preliminari da eseguire: un’adeguata lavorazione del terreno
e l’utilizzo dei preparati biodinamici.
Ripuntatura, erpicature, vangature (e
in un secondo tempo la preziosa sarchiatura) sono tecniche agricole in linea
con questo tipo di agricoltura: “Sarebbe
inutile usare i prodotti biodinamici se poi
non si adottassero tecniche idonee anche
per quanto riguarda la lavorazione dei
terreni”, afferma Matteo, che alla Di Vaira
si occupa dei preparati … ma anche di
molte altre attività. La preparazione del
terreno con mezzi meccanici spetta invece
a Andrea, giovane trattorista appassionato
di macchine agricole, che ha scoperto il
20
biologico e il biodinamico nel 2010, quando ha iniziato a lavorare alla Di Vaira: “È
stato allora che ho compreso fino in fondo
l’importanza della biodinamica e del
valore che ha il lavorare secondo questo
metodo perché permette non solo di dare
al consumatore un ottimo prodotto, ma
anche di non respirare le sostanze chimiche che vengono impiegate nel convenzionale e che, a lungo andare, causano gravi
problemi di salute”, dice Andrea. Grande
importanza riveste anche il recupero di
pratiche tradizionali, come il sovescio e
la rotazione delle colture, ulteriori fasi
che si collocano a monte dei trapianti. La
tecnica del sovescio, una vera e propria
terapia per la terra, la vivifica, rendendola
più fertile. “Solitamente, i sovesci vengono
realizzati prima del periodo autunnale,
ma quest’anno abbiamo deciso di farli sin
dall’estate, così da preparare al meglio i
terreni per gli ortaggi autunnali”, ha aggiunto Matteo. Le rotazioni devono essere
le più ampie possibile, sia per gli ortaggi
che per i cereali. Accanto all’attività di
preparazione dei terreni con mezzi meccanici corre, lo si è detto, quella relativa
all’impiego dei preparati biodinamici: si
tratta di due dinamiche collaterali, strettamente connesse. Lavorare in agricoltura
biodinamica significa prendersi cura della
terra. L’azienda agricola, in questa visione,
è un vero e proprio organismo vivente a
ciclo chiuso, inserito all’interno del più
grande organismo cosmico, che esercita
costantemente su di noi la sua influenza.
Favorire questo rapporto, per ottenere
un terreno fertile, con piante sane e cibi
buoni e gustosi, è compito dell’agricoltore
biodinamico. Steiner sosteneva che “la
crescita e lo sviluppo dei frutti dipendono
dalla combinazione rispettose delle forze
cosmiche e materiali mentre lo sviluppo dell’uomo dipende dall’interazione
rispettosa della natura e dalla comunione
degli individui”. Alla Di Vaira si lavora
proprio per queste interazioni, per restituire alla terra la sua fertilità. I preparati
biodinamici aiutano questo processo:
“La biodinamica serve principalmente
per costruire il terreno”, spiega Matteo.
Costruire un terreno vuol dire nutrirlo,
curarlo, senza l’uso di pesticidi o altre
sostanze nocive utilizzate nell’agricoltura
convenzionale. Per prima cosa servono
degli ottimi preparati da spruzzo (vedi box
di approfondimento di p. 21). Il preparato
“500” viene utilizzato per la preparazione
del terreno, in primavera o in autunno.
Il “501”, invece, è il cornosilice e viene
impiegato principalmente per lo sviluppo
della pianta. Parallelamente a tali operazioni va effettuato il compostaggio del
letame (proveniente dagli animali della
Fattoria) che alla Di Vaira viene realizzato
con la tecnica dei cumuli: il letame viene
mescolato sia con la paglia che con l’erba
verde (questa solo nell’ultimo periodo).
Prima di procedere al trapianto si effettua
l’immersione delle radici nel preparato
“500”, che stimola la piccola zolla nella
piantina a radicarsi meglio e contribuisce
all’innesco di speciali batteri e micorrize
utili. Infine, si procede al trapianto degli
ortaggi con la trapiantatrice che innesta la
pianta direttamente nel terreno, lungo file
già predisposte. Dopo aver controllato che
l’operazione sia stata effettuata correttamente si procede al posizionamento del
circuito d’irrigazione che, alla Di Vaira,
viene effettuata con il sistema a goccia.
Alla Di Vaira sperimentano il corno
letame anche nel circuito di irrigazione
per evitare che venga dato ad un terreno
estivo molto caldo e poco umido. Nell’agricoltura biodinamica la coltivazione non è
intensiva, ma si rispettano le tempistiche
della natura. La biodinamica, nata quasi
un secolo fa, sembra porsi come alternativa possibile per un futuro che si basi sul
rispetto della terra e, dunque, dell’essere
umano che da essa trae ogni giorno il
proprio nutrimento.
I preparati
biodinamici
Stimolano la fertilità di piante
e terreno e ognuno di essi svolge
una funzione specifica. Si dividono
in due categorie:
Preparati da spruzzo:
- cornoletame o preparato ”500”: i corni
di vacche che abbiano figliato almeno
una volta, riempiti con la “fatta” (il letame
fresco) all’inizio dell’autunno, vengono
interrati fino alla primavera successiva.
In seguito il contenuto verrà prelevato
dal corno e conservato in un contenitore
circondato da torba. Il preparato verrà
quindi dinamizzato con acqua tiepida,
prima di essere spruzzato sul terreno;
- cornosilice o preparato “501”: si
utilizzano cristalli di quarzo, macinati
finemente. Posto dentro dei corni di vacca
lattifera in primavera, il preparato verrà
estratto durante l’autunno. È particolarmente indicato per favorire lo sviluppo
della pianta.
Preparati da cumulo:
si aggiungono (in piccole quantità) al letame da compostare, e sono classificati dal
“502” al “507”: i primi cinque vengono
inoculati in alcune palline di terra umida
poi inserite nel cumulo, mentre il 507 viene spruzzato direttamente sul cumulo.
- Il “502”, fatto con i fiori di Achillea
Millefolium, serve a equilibrare lo zolfo e
il potassio presenti nel terreno, favorendo
inoltre la fioritura e la qualità dei frutti;
- il “503”, con fiori di Matricaria Camomilla, equilibra calcio e zolfo, rafforzando
la vitalità della pianta e rivitalizzando il
calcare presente nel terreno;
- il “504”, realizzato con piante di Urtica
Dioica, serve a donare equilibrio al ferro
e al magnesio presenti nel terreno, aiutando la fotosintesi delle piante e rinforzando
il verde delle foglie;
- il “505”, realizzato con la corteccia di
Quercus Robur tritata, equilibra le forze
vitali, evitando, per esempio, marciumi
nella terra;
- il preparato “506”, a base di Taraxacum
officinalis, aiuta a regolare il silicio e lo
zolfo presenti nel terreno, rendendo la
pianta resistente agli squilibri nutrizionali;
- il “507” viene realizzato con il succo
estratto dai fiori di Valeriana officinalis e
regola i processi del fosforo nel terreno,
rendendo le piante resistenti allo sbalzo
termico. Usato per il compost, può anche
essere spruzzato direttamente sulla
pianta.
21
dall’orto con amore
grappoli d’uva
Sull’uva esiste un’ampia letteratura che
ne attesta la popolarità fin dai tempi più
remoti. Nella favola di Esopo, quando la
volpe comprende di non poter raggiungere
l’uva che tanto l’attrae, finge di disprezzarla per nascondere quanto in realtà
desideri assaggiarla. In effetti, è difficile
resistere alla dolcezza dei suoi acini gonfi
e succosi. La sua popolarità è dovuta anche al più celebre derivato dall’uva, il vino,
che si ottiene attraverso la pigiatura degli
acini. Nella Genesi si racconta dell’ubriacatura di Noè, dopo il diluvio universale,
con il vino prodotto dalla vite che aveva
piantato. In Grecia, il vino era considerato la bevanda di Dioniso, divinità che
aveva tra i Romani il suo corrispondente
in Bacco, a noi più ben noto, e conosciuto
da tutti come il dio del vino. Moltissime
22
sono le rappresentazioni pittoriche che lo
ritraggono circondato da grappoli d’uva
e con un bicchiere di vino in mano. In
realtà, l’uva da tavola è diversa dall’uva
da vino: la prima ha infatti buccia sottile
e polpa più soda, mentre quella da vino è
caratterizzata da una polpa più tenera e
da una buccia più spessa. Inoltre, l’uva da
tavola, per disposizione di legge, oltre che
per qualità del risultato, non può essere
vinificata.
L’uva è il frutto della vite, pianta
dall’andamento rampicante appartenente
alla famiglia delle Vitacee: in Europa è
classificata principalmente come Vitis Vinifera, la vite coltivata, e Vitis Labrusca,
a sviluppo selvatico. Può essere coltivata
fino a 600 m sul livello del mare (anche se
non mancano vigneti “eroici” a quote più
elevate); per crescere al meglio necessita di un clima asciutto e di una buona
esposizione al sole; a seconda della fase
vegetativa, richiede un diverso apporto
di acqua.
Le foglie sono denominate pampini;
l’uva si presenta in grappoli (racemi)
composti da una parte centrale legnosa
(il raspo o graspo) cui sono attaccati gli
acini (tecnicamente delle bacche) che, a
seconda della varietà, possono essere più
o meno grandi, tondi oppure ovoidali, con
colori che vanno dal verde al rosato fino al
viola scuro, quasi nero. Oltre a denotare
l’appartenenza a diverse varietà d’uva, il
differente colore degli acini indica anche
diversi gradi di maturazione: quella bianca virerà dal verde al giallo mentre quella
nera tenderà a scurirsi.
la ricetta
biscotti ripieni
all’uva
L’uva è un tipico frutto di fine estate che
si raccoglie verso la fine della stagione o
all’inizio dell’autunno. È molto delicata:
gli acini si possono danneggiare facilmente. Al momento dell’acquisto, devono
essere ben attaccati al raspo e apparire
sodi e integri. Se, una volta acquistata, ci
si accorge di alcuni acidi appassiti o danneggiati, è bene eliminarli, così da riporre
in frigorifero solo quelli integri evitando
la formazione di muffe che potrebbero poi
proliferare da un acino all’altro. In frigorifero, l’uva può essere conservata in un
sacchetto di carta da pane, per preservarla
dall’umidità. Si consiglia di lavarla solo
prima del consumo, così da evitare ristagni d’acqua che possono incidere sulla
buona conservazione. Può restare
in frigorifero anche per una settimana.
Dell’uva non si butta via niente. Oltre
agli acini, infatti, vengono utilizzati anche
i semi (vinaccioli), da cui si estrae un olio.
L’uva viene consumata sia fresca che
essiccata, da sola oppure per la preparazione di dolci, creme e dessert; esistono
anche ricette salate che l’hanno come
protagonista. Dall’uva si ottengono il
mosto e la composta, nonché il succo, da
bere fresco durante l’estate oppure caldo,
con una stecca di cannella, nelle rigide
e piovose giornate autunnali. Il succo
d’uva, specialmente quello concentrato, è
utilizzato anche come dolcificante per la
preparazione di dolci da forno.
Ingredienti per 4-5 persone
• 170 g di farina di orzo
• 100 g di fecola di patate
• 100 g di nocciole tritate
• 100 g di bevanda di soia
• 100 g di miele
• 60 ml di olio di semi di girasole
• 1 grappolo di uva rossa
• 1 cucchiaino di cremor tartaro
(o lievito in polvere)
Sulla metà dei dischetti disponete
due o tre chicchi d’uva e poi chiudete il tutto con un altro dischetto;
fissate i bordi dei biscotti con i
lembi di una forchetta.
4 Fate cuocere i biscotti in forno
caldo a 180 °C per 15-20 minuti
in una teglia coperta con carta da
forno, finché la superficie non risulterà dorata. Lasciate raffreddare
e servite.
Procedimento
1 Mescolate gli ingredienti secchi in una
ciotola capiente, unitevi la bevanda di
soia e l’olio poco alla volta fino a ottenere un composto omogeneo e umido.
2 Con l’aiuto di ulteriore farina, formate
una palla di impasto, avvolgetela nella
pellicola per alimenti e mettetela in
frigo a riposare per circa un’ora. Nel
frattempo lavate l’uva e dividete ogni
chicco a metà, eliminando eventuali
semi.
3 Stendete l’impasto dei biscotti tra due
fogli di carta da forno in modo da
non farlo attaccare al piano di lavoro
senza dover aggiungere altra farina, e
con un bicchiere formate dei dischetti.
Ricetta e foto di Benedetta Marchi
www.fashionflavors.it
Nella favola di Esopo,
quando la volpe
comprende di non
poter raggiungere
l’uva che tanto
l’attrae, finge di
disprezzarla per
nascondere quanto
in realtà desideri
assaggiarla.
La popolarità dell’uva è dovuta anche alle
molteplici virtù che da sempre la tradizione popolare le attribuisce.
Come quelle depurative: fin dai tempi
più antichi, infatti, nel periodo che va da
settembre fino alla fine dell’estate, viene
praticata l’ampeloterapia (da ampelos,
vite), ossia la “cura dell’uva”, che prevede
il consumo dell’uva come unico alimento
della giornata. Stando alle credenze popolari, la pratica servirebbe per disintossicare l’organismo. In ogni caso, visto il suo
elevato contenuto di zuccheri, l’uva viene
generalmente sconsigliata a chi deve limitare l’assunzione di questi nutrienti.
Nei nostri negozi potete trovare diverse
varietà di uva come l’uva Italia, bianca,
dalla polpa dolce e carnosa, e le nere Red
Globe e Crimson (quest’ultima senza semi
e tendente al rosso), provenienti da alcune
aziende agricole siciliane e dall’azienda
agricola pugliese di Natile Vincenzo, che
fa parte del progetto Le Terre di Ecor.
Azienda agricola Natile Vincenzo
Situata nel territorio di Marina di
Ginosa, in provincia di Taranto, è
nata vent’anni fa grazie alla volontà
di Giuseppe e Rosa che, inizialmente,
producevano uva da tavola e olive
da olio. Quando la gestione passa
ai figli Paolo e Vincenzo, dopo studi
e ricerche, avviene la conversione al
biologico, per accrescere la qualità
delle produzioni e per contribuire
alla salvaguardia del territorio.
Oggi coltivano ortaggi, uva da tavola,
cereali e legumi. Nel 2010 l’azienda ha
ottenuto la certificazione biodinamica
e la concessione del marchio Demeter.
ecor.it/leterrediecor
#perunaterrafertile
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consigli per la spesa
PERL AGE
BIOVITAGR AL
Novello Veneto IGT
Dino Nardi
Tito Primo
farina di grano
saraceno senza
glutine
Ottenuto dalla vinificazione di uve
Merlot e Cabernet, è il vino perfetto per
accompagnare i prodotti tipici dell’autunno
come zucche, castagne e funghi che,
di regione in regione, diventano la base
per numerose ricette della tradizione.
Il grano saraceno è una poligonacea
naturalmente senza glutine: originaria
dell’Asia Centrale, è arrivata in Europa
nelle bisacce delle stirpi nomadi,
trovando casa in Valtellina.
La sua farina è ideale per i pizzoccheri,
piatto tipico di questa zona d’Italia.
TERRE DI SANGIORGIO
sugo all’arrabbiata
e al basilico
Pomodoro italiano coltivato con il metodo
biodinamico e raccolto quando è maturo
al punto giusto per questi due sughi: quello
al basilico, ideale per chi ama i condimenti
semplici, e quello all’arrabbiata per chi
cerca sapori più decisi.
LE CARLINE
BIONATUR AE
Lison DOCG
classico
pesto vegan
e ragù di tofu
Vino simbolo dell’area enologica LisonPramaggiore, presenta un colore giallo
paglierino carico con rifl essi dorati.
Profumo intenso, caratterizzato da note
fruttate e floreali. Sapore tipicamente
morbido, di lunga persistenza, con
elegante sentore di mandorla. Ottimo
con primi piatti saporiti, con il pesce e
le carni bianche. Stappato al momento,
va servito a 10 °C.
Due classici condimenti della tradizione
italiana rielaborati in versione vegana
e preparati con il tofu. Il ragù è perfetto
per preparare le lasagne al forno, mentre
il pesto può essere usato come condimento
per la pasta, ma anche come salsa per
sfiziose tartine.
ECOR
grissini di grano
duro Cappelli
Croccanti e appetitosi, sono preparati
con semola di grano duro Cappelli, senza
olio di palma, ma con olio extravergine
d’oliva, e sono il frutto di una lavorazione
tradizionale. Il lievito dona all’impasto
un sapore unico e infondibile, rendendoli
ancora più fragranti.
24
perché ho scelto bio
completate con una spolverata di formaggio grattugiato.
Quali sono le buone pratiche
di ogni giorno in cucina e nelle
altre attività quotidiane?
foto di Dario Altamura
Imparare a usare il 100% degli ingredienti, comprese tutte le bucce, gambi, foglie
e baccelli. Riutilizzare sempre le acque
di cottura e tutti i sottoprodotti delle
ricette. Non esagerate con le proteine
animali che non solo non fanno bene, ma
sono tra i prodotti a maggiore impatto
ambientale. Autoprodurre il proprio cibo
partendo da un piccolo orto. In generale, non sperperare risorse, cercando di
usarle al meglio.
Su Laeffe, insieme a Federico
Bernocchi, si occupa di orti: com’è
il suo rapporto con la natura?
Ha il pollice verde? Coltiva un orto?
Lisa Casali:
la mia rivoluzione
in cucina
Scrittrice, eco-food blogger
e conduttrice televisiva: ambiente
e cucina rappresentano il filo
conduttore di tutte le sue attività.
Quando ha iniziato a riflettere su
questo legame?
In realtà svolgo anche altre attività che
poco hanno a che vedere con il cibo, ma
che sono invece fortemente legate alle
mie competenze ambientali.
Ho cominciato a riflettere sul legame tra
ambiente e cibo circa 10 anni fa, quando sono arrivata a Milano; a innescare
questa sorta di rivoluzione è stata una
riflessione sullo spreco di cibo che non è
altro che uno spreco di risorse naturali
come aria pulita, acqua potabile e suolo
fertile.
Il suo legame con il bio è nato
da questa riflessione?
La mia predilezione per i prodotti bio
nasce sicuramente dal desiderio di preservare la naturale fertilità del terreno,
ecosistemi naturali più a lungo possibile senza forzare i cicli naturali delle
stagioni, tutte cose che con l’agricoltura
convenzionale rischiano di sparire.
Da dove nasce la sua passione
per la cucina? E le sue ricette?
Fin da bambina ero molto golosa e curiosa, andavo pazza per broccoli, carciofi,
spinaci. Ho sempre coltivato la cucina
come passione fino a quando ho cominciato a frequentare corsi di cucina a cui
mi appassionavo sempre di più. Cucinare
per me è come fare yoga o meditazione,
mi rilasso, libero la mente, tutto questo
però solo quando cucino nella solitudine
di casa mia, in tv è decisamente un’altra
storia… più divertimento e meno meditazione.
C’è una ricetta di stagione che vuole condividere con i nostri lettori?
Fate appassire uno scalogno in padella,
unite la buccia di una zucca tagliata a
pezzetti. Condite con curcuma, noce
moscata e zenzero in polvere. Coprite
di brodo vegetale e portate a cottura.
Schiacciate quindi con una forchetta in
modo da avere un condimento abbastanza cremoso. Cuocete delle tagliatelle
fresche e scolatele al dente, conditele con
la crema di buccia di zucca speziata e
Ho un moderato pollice verde, ma una
grandissima passione per l’orto: credo sia
uno dei più potenti inneschi della rivoluzione che è il momento di portare nelle
nostre case e cucine. Ho un orto molto
piccolo, ma continuo a cambiare casa
proprio in fuzione dell’orto, per averlo
sempre più vicino al mio ideale.
Su RAI 3 dal 1 di giugno conduce
tutti i giorni il nuovo programma tv
“The CooKing Show”; qual è l’idea
alla base di questo nuovo format?
Cosa rappresenta per lei questa
opportunità?
The CooKing Show è un viaggio, per
certi versi anche una maratona, che ho il
piacere di condurre tutti i giorni all’interno di EXPO2015. Ogni giorno ospito due
grandi chef e un ospite speciale. Cucinando e parlando affrontiamo temi legati alla
sostenibilità ambientale e alla lotta allo
spreco.
È un’opportunità unica per parlare dei
temi che mi stanno più a cuore e farlo
insieme ai protagonisti dell’alta cucina
internazionale.
Ci parli del suo ultimo libro “Tutto
fa brodo. Dagli scarti alle scorte:
la mia rivoluzione in cucina”.
È il mio primo saggio dopo 4 manuali di
cucina ecologica. In questo libro ho voluto riassumere tutto il mio pensiero e più
di 10 anni di sperimentazioni e domande
che non mi stanco mai di porre.
Tra i temi che trovate e che più mi stanno
a cuore ci sono indubbiamente la lotta
allo spreco, la cottura in lavastoviglie,
l’orto, le lumache, l’autoproduzione, le
tecniche per rimediare ai disastri e molto
altro. Si basa sulle mie esperienze personali, compresi, appunto, gli errori.
25
notizie dai negozi
Cascine Orsine:
oasi biodinamica,
rifugio di
biodiversità
foto di Colin Dutton e di Luca Bonavia
26
L’azienda agricola
L’azienda agricola Cascine Orsine è composta da 650 ettari tra Bereguardo e il
fiume, cui si aggiungono anche 120 ettari
della Cascina Donzellina che da qui dista
una quindicina di chilometri. 260 ettari
sono coltivati, mentre la fascia lungo il Ticino è stata mantenuta a bosco e a lanche,
oasi di rifugio di molte specie animali e
una delle più estese garzaie d’Italia. Per
preservare l’ambiente, sono stati conservati anche siepi, filari e i cosiddetti “prati
marcitoi “ (o marcite), inventati dai frati
cistercensi nel Cinquecento e che conservano ancor oggi un’importante valenza
ambientale: d’inverno quando il terreno
tende a gelare, l’acqua delle marcite non
ghiaccia, creando così un ambiente ospitale per numerose specie di uccelli.
Da sempre, poi, vengono conservati i
grandi boschi ripariali che permettono di
assorbire, limitandone i danni, le periodiche piene del Ticino che scorre a meno di
due chilometri dall’azienda. Percorrere i
sentieri del Parco significa anche passeggiare tra i pochi boschi di tipo planiziale
rimasti, incontrando aironi, garzette e
altri piccoli animali. È l’antica foresta mista di pianura, composta in prevalenza da
querce e acacie, ma anche da altre specie
indigene di alberi e arbusti, come carpini,
olmi, aceri, tigli, frassini, pioppi bianchi e
pioppi neri, salici e noccioli.
Questi luoghi più di 2000 anni fa erano
considerati sacri dalle popolazioni celtiche
dei Levi, dei Marici e degli Insubri che
vi vivevano. Furono gli antichi Romani,
più tardi, a trasformare questi paesaggi,
mantenendo però il rispetto per acque,
piante e animali, una pratica continuata
fino ai giorni nostri. L’azienda dispone di
due orti: il primo, di 6 ettari, è dedicato
alla produzione professionale da destinare
al proprio negozio biologico e a quelli vicini, il secondo viene utilizzato per attività
didattiche e divulgative. L’azienda realizza
al suo interno l’intero ciclo dell’agricoltura
biodinamica: dispone di un allevamento
bovino, naturalmente anch’esso condotto
secondo il metodo biodinamico, in cui
i circa 450 bovini sono liberi di pascolare sui prati nella bella stagione e sono
messaggio promozionale
Le Cascine Orsine sono un’oasi biodinamica dal 1975, un vero e proprio rifugio
della biodiversità situato a Bereguardo, in
provincia di Pavia, all’interno del parco
del Ticino. Ci si arriva percorrendo una
strada sterrata, costeggiata da maestosi
alberi che accolgono il visitatore proiettando su di lui la loro ombra. Il silenzio è
rotto soltanto dal cinguettio degli uccelli e
dallo stormire delle foglie mosse dal vento. Qui, oltre all’azienda agricola fondata
40 anni fa da Giulia Maria Crespi, con il
sostegno del figlio Aldo Paravicini Crespi,
da qualche tempo sono stati aperti anche
un negozio bio e un ristoro di campagna,
dov’è possibile fare una pausa degustando
prodotti biologici e biodinamici.
alimentati con cereali e foraggi prodotti
in azienda. Oltre al latte, utilizzato per
formaggi e yogurt, dall’allevamento arriva
il letame, centrale per il processo di fertilizzazione dei campi.
La bottega e il ristoro di campagna
Nella bottega di campagna si trova tutto
quanto è necessario per la spesa bio, tra
cui le specialità delle Cascine Orsine:
riso, formaggi, yogurt e prodotti freschi
dell’orto. Il ristoro di campagna permette di fare una pausa assaggiando piatti
semplici preparati con prodotti biologici
e biodinamici locali trasformati da mani
esperte. Tante ricette per il pranzo e per la
cena, ma anche per una pausa in qualsiasi
momento della giornata: il ristoro, infatti,
è aperto dalle 9.00 alle 22.30 venerdì, sabato e la domenica, dalle 9.00 alle 20.00
dal martedì al giovedì. Ecco alcuni piatti
proposti dallo chef Giorgio e dal suo staff,
piatti che subiscono variazioni a seconda
delle stagioni e della disponibilità dei
prodotti nel corso dell’anno:
- Sformato di polenta della Zelata. Un
piatto semplice ma gustoso, che affonda
le radici nella tradizione gastronomica di
questo territorio: una polenta arricchita
da bietole, formaggi, olio extravergine
d’oliva, burro e salvia.
- Riso integrale con zucchine o barbabietole e primo sale: il riso e il formaggio
primo sale, due specialità delle Cascine
Orsine, abbinati a zucchine o barbabietole.
- Vellutata di carote: dal gusto delicato e
dalla consistenza cremosa.
- Cereali con verdure di stagione: una
semplice insalata a base di cereali, da abbinare con gli ortaggi offerti dalla natura,
stagione dopo stagione.
- Polpette di miglio o avena con crema di
lattuga e crema di carote. Irresistibili, rese
più saporite e gustose dalla creme, che
conferiscono al piatto una nota di colore.
L’auto raccolta in campo
L’estate appena trascorsa ha dato ai visitatori delle Cascine Orsine un’opportunità
in più: oltre a percorrerne i sentieri, chi lo
desiderava, nei giorni stabiliti e con l’aiuto
dello staff ha potuto partecipare alla raccolta degli ortaggi, un’attività che continuerà per tutta la stagione. Chi per curiosità, chi perché conosceva già le Cascine
Orsine perché abita in zona, chi invece
ne conosceva solo la marca ignorandone
storia e territorio: tutti hanno colto con
entusiasmo l’opportunità di raccogliere
con le proprie mani gli ortaggi. “Mettere
le mani nella terra rigenera” racconta una
signora. “Se sei cresciuto in città, l’orto è
una scoperta” dice un’altra che, da Milano,
si è trasferita a Bereguardo. “Qui è tutto
molto buono, veramente, e possiamo
raccoglierlo da soli: è anche bello, vero?”
spiega un papà alla sua bambina. E poi
racconta: “È già venuta con la mamma,
ma per me è la prima volta. È un’occasione
per fare un giro assieme e la possibilità di
raccogliere direttamente a mano è un’esperienza”. “È un’ottima cosa, una buona
idea” racconta una signora. “Mi dicevo
sempre devo andarci, devo andarci…”
ammette una ragazza che già acquistava
i prodotti, senza conoscere direttamente
l’azienda e che, grazie a questa attività, ne
ha finalmente percorso i sentieri, toccandone la terra con mano. “Un’amica mi ha
detto che organizzavano la raccolta in
campo;” continua “sono venuta una prima
volta… e adesso è la terza!”.
L’articolo continua nella pagina seguente.
27
Cascine Orsine
Orari negozio e ristorante:
lunedì giorno di chiusura
martedì, mercoledì e giovedì
9.00-20.00
venerdì, sabato e domenica
9.00-22.30
Raccolta prodotti in campo
(fino a disponibilità):
martedì, giovedì e sabato
7.30-12.00
Le attività in programma
Le Cascine Orsine sono pronte a ospitare
chi desidera approfondire la conoscenza
del biologico e del biodinamico. Oltre a
usufruire del negozio e del punto ristoro, i
visitatori possono gratuitamente esplorare
l’orto didattico con la sua area dedicata
alle piante officinali, aromatiche, tintorie
e ProSpecieRara, attraversare i percorsi
naturalistici, visitare l’orto professionale
e l’area dedicata alle piante autoctone in
vaso. Ma si può anche accedere a un ricco
28
programma di eventi, di cui diamo
solo un assaggio:
• corso base di giardinaggio naturale;
• per-corso di cucina naturale;
• corso base di riconoscimento piante
officinali e selvatiche;
• corso di pittura;
• a scuola di biodiversità;
• conferenze e incontri su agricoltura
biodinamica e… dintorni;
• corsi dell’Associazione per l’agricoltura
biodinamica.
Vi segnaliamo inoltre il corso teorico e
pratico per una buona cucina casalinga
intitolato “Buono, sano, biodinamico:
agricoltura, alimentazione, salute” che si
terrà dal 16 al 18 ottobre presso la Zelata
di Bereguardo (Pv).
Per ulteriori informazioni visitate il sito
www.cascineorsine.it oppure
la pagina Facebook dell’Azienda Agricola
Biodinamica Cascine Orsine.
messaggio promozionale
Per prenotazioni
o informazioni: 0382/930542
homemade in cucina
saraceno, riso, miglio, ecc.
Una volta sperimentata la ricetta base,
potete variarla e arricchirla a vostro
piacimento: per esempio aumentate o diminuite la quantità di liquido, a seconda
della consistenza che preferite; oppure
rendetelo più cremoso sostituendo circa
metà del liquido con uno yogurt denso.
la ricetta
un porridge
alternativo:
l’overnight oats
cereali a
colazione…
ma non solo
Ricominciamo a prenderci cura di noi a
partire dalle abitudini
quotidiane, iniziando
proprio dal risveglio
e dalla prima colazione,
troppo spesso trascurata, fatta di fretta e con
alimenti poco adatti.
Con il nostro porridge
in vasetto senza cottura
(l’overnight oats)
non avrete più scuse:
è veloce e buonissimo!
La base di questa gustosa colazione è costituita dai fiocchi di cereali integrali che
forniscono l’energia giusta per affrontare
la mattinata senza buchi allo stomaco.
Un mix bilanciato di ingredienti che
la rende cremosa e nutriente grazie ai
carboidrati da cereali integrali, alle proteine e ai grassi presenti nel latte (o nello
yogurt) e nella frutta secca e a una buona
dose di fibre, per renderla saziante.
E, qualità non da poco, è velocissima
da preparare e comodissima da consumare, anche per chi la mattina è già di
corsa appena sveglio. L’overnight oats
è infatti perfetto anche per chi vuole
portare la colazione con sé al lavoro, in
palestra o a scuola: basterà prendere con
sé il barattolo ben chiuso, un cucchiaino
e una borsa termica per mantenerlo al
fresco.
È adatto per tutta la famiglia, anche
per vegetariani e vegani – utilizzando bevande e dessert vegetali – e per chi deve
evitare il glutine, optando per fiocchi di
Ingredienti:
• 30-40 g di fiocchi di cereali integrali
(in questo caso avena, orzo e segale)
• 1 cucchiaino di semi (in questo caso
semi di zucca e di chia)
• 1 cucchiaio di frutta disidratata
(in questo caso bacche di goji)
• 130-150 ml di latte vaccino
(in alternativa, 130-150 ml
di bevanda vegetale)*
• per completare: frutta fresca
e secca (in questo caso una manciata
di lamponi e fettine di cocco)
• aggiunte facoltative: miele, creme
di frutta secca o di semi
Procedimento:
La sera, in un vasetto di vetro pulito e
dotato di coperchio, versate i fiocchi
di cereali che avete scelto. Unite anche
la frutta disidratata e i semi (è preferibile aggiungere quelli di chia o di lino
all’inizio, perché daranno consistenza
alla preparazione; potete aggiungere le
altre tipologie di semi anche la mattina,
se volete che restino croccanti).
Versate la bevanda vegetale o il latte,
eventualmente miscelati con lo yogurt
o il dessert vegetale. Mescolate, chiudete il vasetto e riponetelo in frigorifero per tutta la notte.
La mattina seguente completate con gli
ingredienti croccanti: pezzetti di frutta
fresca di stagione, frutta secca tostata
o al naturale. Se lo desiderate, dolcificate con un cucchiaino di miele.
Un consiglio goloso: avete finito il barattolo di crema al cioccolato, di burro
d’arachidi o di tahin? Utilizzatelo direttamente senza lavarlo per preparare il
vostro overnight oats per la mattina...
affronterete la giornata con una marcia
in più.
* per renderlo più cremoso potete
scegliere di utilizzare 70 g di yogurt
+ 50-80 ml di latte (oppure 70 g
di dessert vegetale + 50-80 ml
di bevanda vegetale).
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oggi in cucina
ingredienti
• 500 g di preparato per pane
senza glutine
• 100 g di pasta madre senza
glutine (solida autoprodotta)
• 1 tuorlo grande
• 4 cucchiai di miele
• 100 g noci
• 100 g mandorle pelate
• 100 g nocciole
• 3 cucchiai di yogurt
• 100 ml circa di acqua
pandolce
senza glutine
preparato
per pane
senza glutine
Un preparato con grano saraceno
pensato per gli amanti del pane che
devono eliminare il glutine, ma non
vogliono rinunciare ai buoni sapori.
30
L A R AIA
miele di millefiori
È il riassunto di tutte le componenti
di un paesaggio: quanto più varia
è la natura, tanto più ricco è il suo
aroma. Cristallizza spontaneamente
ed è contraddistinto da un colore
intenso che può sfumare dall’ambra
al color rame, a seconda dei fiori.
messaggio promozionale
PIÙ BENE
ricetta e foto di Sabrina Scicchitano
In una ciotola unite la vostra pasta madre
senza glutine con l’acqua, lo yogurt e
il preparato per pane, impastando per
bene fino a formare una palla liscia e
omogenea.
Tenetela in un luogo caldo a lievitare per
un paio d’ore circa.
Dividete l’impasto in due palle e poi in
otto spicchi con un coltello, formate una
pallina al cui interno metterete due o tre
nocciole, noci,mandorle.
Richiudete la pallina e ponete nello
stampo ricoperto da carta forno o oliato
e infarinato. Fate uno strato di palline,
coprite e lasciate lievitare per un’altra
ora. Decorate con la frutta secca rimasta,
versate sopra l’emulsione di tuorlo e miele
e infornate a 180° per 40/45 minuti.
messaggio promozionale
A ZIENDA AGRICOL A MORINI
Per la pasta madre senza glutine
Passo 1: impastate 200 g di farina
senza glutine, 100 g di acqua tiepida
e 1 cucchiaino di miele (facoltativo), fino
ad ottenere una piccola palla morbida e
liscia. Riponete questo primo impasto in
una ciotola coperta da un panno umido
e lasciatelo riposare a temperatura ambiente (tra i 18 e i 25 gradi) per 48 ore.
Passo 2: stemperate 200 g dell’impasto
precedente in 100 g di acqua tiepida e,
una volta sciolto per bene, aggiungete
200 g di farina senza glutine. Procedete dunque come al punto precedente,
fino ad ottenere un nuovo impasto ben
modellato. Avete appena eseguito quello
che si chiama “rinfresco”. Coprite e fate
riposare per altre 48 ore.
Passi successivi: Continuate questa
procedura di “rinfresco” per almeno una/
due settimane, finché il vostro impasto
non sarà in grado di raddoppiare il suo
volume in circa 4 ore. Terminato questo
processo, la vostra pasta madre è pronta
per essere utilizzata. Si conserverà in
frigorifero in un vasetto di vetro anche
per più di una settimana, tra un rinfresco
e l’altro.
(si ringrazia Riccardo Astolfi
per la consulenza sulla pasta madre)
ndr: si raccomanda di fare attenzione
alle possibili contaminazioni indicate
in etichetta.
ECOR
uova
mandorle pelate
L’azienda agricola Morini nutre
le sue galline con alimenti biologici
a base vegetale prodotti nel proprio
mangimificio. La gestione degli animali
è completa fin dalla nascita e la cura
del loro benessere è attenta e costante.
Per uova davvero “ruspanti”.
Un alimento prezioso, indicato
nelle diete vegetariane e vegane.
Grazie al loro gusto inconfondibile,
le mandorle sono indicate in tante
ricette, dai dolci tradizionali alle
preparazioni internazionali
dal gusto esotico.
31
approfondimento di Fabio Brescacin
come un artigiano
veronese ha sconfitto
i giganti dell’agrochimica
In agricoltura biologica e biodinamica,
uno dei problemi sul “campo”, poiché non
si possono usare sostanze chimiche di
sintesi come i diserbanti, è liberarsi dalle
erbe infestanti. Zappare a mano è meno
semplice di quanto sembri: ci vuole, infatti, esperienza e abilità manuale se non
si vuole rischiare di provocare danni alle
piante coltivate.
A volte si trovano squadre di zappatori
che sono come esperti “violinisti”, tale è
la maestria con cui portano avanti questo
faticosissimo lavoro.
Esistono altre macchine per il diserbo,
32
ma questa macchina agricola, il sarchiatore Oliver, è semplice ed efficace, in
piena sintonia con il metodo biologico e
biodinamico, e consente di fare a meno
delle dannosissime sostanze chimiche di
sintesi: un esempio d’innovazione a servizio dell’uomo, rispettando, però, Terra e
Natura.
L’uomo per migliaia di anni si è spaccato
la schiena con la zappa, lo strumento che
può essere considerato l’antesignano di
ogni utensile forgiato dall’uomo.
Con la zappa si dissodava il terreno,
lo si arieggiava, si toglievano le erbe
infestanti. Se per dissodarlo e arieggiarlo
è arrivata poi in aiuto prima la trazione
animale e poi quella meccanica, la zappa
ancora non poteva essere sostituita, se
volevamo liberarci da tutte le piante che
ogni contadino, spregevolmente, definisce erbacce. In realtà, più che erbacce,
sono il sacrosanto tentativo della Natura
di riequilibrare olisticamente la nostra
unilateralità colturale.
La liberazione dalla schiavitù della fatica della zappa venne proposta dalla chimica con diserbanti e disseccanti di ogni
tipo entrati in forza nelle nostre campagne
dopo gli esperimenti bellici. Finalmente
anche l’ultima abnorme fatica di ogni
agricoltore era superata e l’agricoltore si
era del tutto emancipato dalla schiavitù
di produrre il cibo col sudore della fronte
di biblica memoria. Arrivarono poi gli
ecologisti che proponevano un’agricoltura senza chimica per non avvelenare
la Terra e gli uomini che dei suoi frutti si
nutrono. Tutto si poteva fare con mezzi più
ecologici, organici, ma la zappa tornava
insostituibile.
Ciò consentiva ai sostenitori dell’agricoltura industriale di tacciare gli agricoltori biologici di nostalgia del passato e di
ritorno a pratiche, come la zappatura, non
più possibili per un’agricoltura moderna.
Biologico e biodinamico venivano segregati in una piccola nicchia, senza riconoscimento del ruolo di vera proposta agricola
per il futuro. Intanto il consumo dei
diserbanti cresceva e poche grandi aziende ne monopolizzavano la produzione per
un’agricoltura che si definiva moderna,
ma che in realtà distruggeva la salute di
terreni, contadini e consumatori.
In realtà i contadini biologici, dopo
aver risolto in modo sano e molto evoluto
mille problemi tecnici e agronomici, non
avevano ancora risolto il problema della
zappa per controllare le erbe infestanti.
La zappa, se ben compresa, può essere
terapia per il corpo e per l’anima ed è uno
strumento da consigliare a ogni cittadino
che vuol ritrovare un rapporto con la Vita
e con la Natura, ma per un agricoltore di
professione il suo utilizzo massiccio diven-
ta un problema pesante e costoso. Zappare
bene è una danza ormai quasi dimenticata, una vera arte che pochi ancora possiedono. Sembrava che le multinazionali
della chimica non avessero rivali.
Però l’intelligenza e il genio non germogliano solo nelle università o nei laboratori
col camice bianco, ma spesso da capacità
di osservazione, intuizione, pratica della
vita, interesse e creatività umane. Ed ecco
finalmente arriva la rivoluzione.
Tra una fila di piante e l’altra il problema era da tempo egregiamente risolto in
modo molto professionale; con attrezzi
meccanici, detti “sarchiatrici”, le erbe
indesiderate sparivano, ma tra una pianta
e l’altra non c’era soluzione, ogni attrezzo meccanico faceva sparire l’infestante
assieme alla nostra insalata, al nostro
finocchio, al nostro pomodoro. Prima un
contadino tedesco elabora un attrezzo
semplicissimo, una sorta di manina rotante, che gira attorno alla nostra piantina
dopo alcuni giorni dalla piantagione e
sradica tutte le piccole infestanti che nel
frattempo avevano cominciato a farsi
vedere. Poi arriva Oliver, questo piccolo,
geniale artigiano veronese.
Con una grande capacità di osservazione e l’interesse per la sfida, inventa un
attrezzo di fronte al quale ogni persona
che ama la Terra e non la vuole avvelenare, ma che anche non vuol massacrarsi di
fatica, si inchina con gratitudine e piange
di commozione.
Un elicoide rotante che accarezza e
accompagna la pianta senza sradicarla, fa
prendere ossigeno, quindi vita al terreno,
Rotosark®
Rotosark ® non è una comune
sarchiatrice in quanto raggruppa
3 macchine in una:
• macchina sarchiante
• diserbatrice meccanica di precisione
• arieggiatrice
A differenza delle sarchiatrici convenzionali, Rotosark ® agisce direttamente sulla
fila di trapianto.
Grazie alla tecnologia Rotoblizz ® costituita da due rotori dalla forma arrotondata,
contrapposti, ed inclinati di 28° verso
la pianta, la distanza di lavoro viene
ridotta a 2,5 cm dalla fila di trapianto.
messaggio promozionale
La macchina riesce a lavorare tra una
piantina e l’altra senza arrecare danno né
all’apparato radicale né fogliare, riuscendo a sradicare le infestanti ed eliminando
così la necessità di diserbanti chimici.
e sradica la piccola plantula infestante:
meraviglia! L’ultima grande fatica è stata
vinta con intelligenza e rispetto della
Natura e della terra. Ora i miei professori
universitari d’agraria, secondo i quali
senza i diserbanti non era possibile fare
un’agricoltura al passo coi tempi, sono
stati smentiti e l’agricoltura chimica non
ha più scuse.
Oggi sappiamo lavorare il terreno con
mezzi che non lo distruggono, sappiamo
valorizzare la biodiversità per sostenere
una sana agricoltura, sappiamo difenderci
dalle malattie e dagli insetti con mezzi
naturali, sappiamo restituire la fertilità ai
terreni con il compostaggio della materia
organica, sappiamo curare il paesaggio e
fare artisticamente delle nostre aziende
dei giardini, sappiamo mantenere le siepi
per ospitare uccelli e insetti utili, e ora
grazie ad Oliver e ai geni pratici come
lui, sappiamo anche non distruggere le
erbacce, ma mantenerle sotto controllo
senza massacrarci di fatica. A volte la
sarchiatura ti risolve il problema mentre a
volte bisogna comunque intervenire con la
zappatura per finire il lavoro.
Se piove tanto a volte si può rendere
un’operazione complicata e quindi non
sempre è possibile che il lavoro sia perfetto.
Sta comunque all’abilità dell’uomo ponderare il tutto, perché la macchina non ti
risolve il problema se non è l’agricoltore a
gestirlo. E se ogni tanto un po’ di rifinitura
con la zappa, poca, è ancora necessaria, lo
facciamo con gioia e leggerezza, ci fa solo
bene e invitiamo tutti coloro che hanno
a cuore la salute della terra e di ciò che
mangiamo a provarci almeno una volta.
Grazie a Oliver e a qualcuno come lui,
da strumento di oppressione la zappa è
diventata quasi uno strumento di gioco e
l’agrochimica e i suoi sostenitori sono stati
definitivamente sconfitti. Eureka.
Tutto questo per dire che siamo ormai
in pieno rinascimento agricolo, il rinascimento di un’agricoltura che cura la terra,
che cura le persone con un cibo vivo, che
cura artisticamente il paesaggio, che cura
la vita sociale tra gli uomini, che cura la
dignità e l’intelligenza di ogni agricoltore.
E per dire che se almeno una piccola
parte dell’intelligenza e delle risorse economiche utilizzate per un’agricoltura in
antitesi con tutto questo fossero messe a
servizio di questo rinascimento, potremo
creare il futuro di una Terra ed un Uomo
puliti, sani e veri.
La leggera penetrazione nel terreno
(3-4 cm) vanifica il risveglio di ulteriori
malerbe dormienti in maggiore profondità. Rotosark ® permette di lavorare anche
con piantine allo stadio di 2/3 foglie.
33
consigli per la spesa
BUSTAFFA
ECOR
tosellina della
nonna per piastra
tortelloni
ricotta e spinaci
Proposta in una pratica confezione, è un
formaggio primo sale indicato per tanti
piatti diversi: dalle insalate alla cottura
sulla piastra. Provatela scaldata in padella
alcuni minuti, con un filo d’olio o una noce
di burro, e servita con pomodorini a fette,
origano e sale.
Una pasta di grano duro racchiude
un morbido ripieno a base di ricotta e
spinaci. Il primo piatto perfetto per chi
ha poco tempo, perché cuoce in pochi
minuti, ed è facile da preparare, basta
condire con un filo d’olio extravergine
d’oliva.
LEEB-BIOMILCH
quark di latte
di capra
Un formaggio fresco dal sapore delicato
e dalla consistenza cremosa, ideale
per preparazioni dolci e salate. Ottimo
semplicemente spalmato sul pane, è
l’ingrediente perfetto per introdurre
una nota di gusto e creatività in cucina:
provatelo per cremosi dessert!
ARCANIA
cabernet “Non SO”
IGT senza solfiti
aggiunti
Ottenuto da uve 100% cabernet, è un
vino di colore rosso rubino indicato per
accompagnare carni rosse, pollame e
formaggi semi-stagionati a grana dura.
La gradazione alcolica è di 12,5% vol.,
si consiglia di servirlo a 16-18 °C.
CA’ VERDE
ricotta affumicata
Proposta sottovuoto, è preparata con
siero di latte vaccino, latte vaccino e sale
marino e viene affumicata naturalmente,
con il fumo prodotto dai trucioli di faggio.
È ideale grattugiata, per insaporire primi
piatti, ripieni e contorni a base di verdura.
ANDECHSER NATUR
camembert
di latte di capra
Il camembert è un formaggio a pasta
molle, con crosta fiorita. Deve il suo nome
all’omonimo paese francese, dove sembra
abbia avuto origine. Tradizionalmente
preparato con il latte di vacca, Andechser
lo propone nella variante a base di latte
di capra.
34
l’esperto in cucina
messaggio promozional-letterario
i legumi
I legumi secchi sono tra gli alimenti di
origine vegetale più ricchi di proteine:
sono importanti per la nostra dieta,
risultando praticamente indispensabili
per chi non assume proteine animali o ne
limita il consumo, ma possono essere utili
per tutti. Sono più adatti a un consumo
invernale: riserviamo al periodo più caldo
il consumo di legumi freschi come piselli,
fave o fagioli, varietà che si raccolgono tra
la primavera e l’estate. I legumi secchi più
diffusi sono le numerose varietà di fagioli,
come i borlotti, i cannellini, quelli dall’occhio e gli azuki. Ma ci sono anche i ceci, le
lenticchie (verdi, di Castelluccio, di Altamura…), le fave, i piselli spezzati e quelli
meno usati come le cicerchie, i lupini, le
arachidi e le carrube. Con la farina di ceci
si fanno ottimi piatti tradizionali come la
farinata (o cecina) e le panelle. Una menzione a parte merita la soia, legume di cui
sono molto usati alcuni derivati: dal tofu
al tempeh (soia fermentata), dalle bevande
usate al posto del latte alle salse (tamari,
shoyu). Esistono due tipi di soia, quella
gialla o comune, e quella nera, meno
diffusa; quelli chiamati soia verde e rossa,
in realtà, non hanno nulla a che fare con la
soia, ma sono i fagioli mung e gli azuki.
I cosiddetti “germogli di soia”, in realtà
sono germogli di fagiolo mung! In cucina
abbiamo sempre considerato i legumi
come alimento da minestra o, al massimo,
un contorno. Siccome sono naturalmente
ricchi di proteine e di fibra, possiamo
invece utilizzarli per preparare veri e propri piatti forti, avendo cura di rispettare
poche regole basilari. Molti legumi secchi
hanno necessità di essere messi a bagno in
acqua per almeno 6 ore prima della cottura, così da ammorbidirli. Un accorgimento
è partire sempre dall’acqua fredda: diminuendo poi la fiamma una volta raggiunta
l’ebollizione e proseguendo con un leggero
bollore fino a cottura. Per cucinarli, io
utilizzo sempre erbe aromatiche e alghe,
come la kombu. La loro consistenza si
presta a varie preparazioni: asciutti sono
indicati per polpette, cotture al forno o
cialde; morbidi per vellutate e creme. Se
li utilizzate per il minestrone, metteteli a
cuocere per primi, aggiungendo le verdure
verso la fine, in modo che queste ultime
non cuociano troppo a lungo. Con ceci, fagioli e cicerchie si possono preparare sformati e hamburger vegani. Per preparare
delle polpette di ceci, per esempio, unite
a 200 g di ceci, cotti e tritati finemente,
una costa di sedano, una zucchina e 100 g
di zucca, anch’esse tritate, 100 g di patate
cotte al vapore e schiacciate, un cucchiaio
di aromi misti, sale e un pizzico di pepe.
Impastate, ungete le mani con l’olio e
formate delle polpette, che schiaccerete
appena e cuocerete in una padella, due
minuti per lato.
Se cercate idee e spunti per le vostre
cene a base di legumi, potete trovarli nel
mio ultimo libro “Armonia vegetale in
cucina” edito da Tecniche Nuove.
di Antonio Scaccio
www.affettiesapori.it
35
ingredienti
per 4 persone:
crema di zucca e
porcini con borlotti
e grano saraceno
URBANI FUNGHI
funghi porcini
secchi speciali
Proposti in pratiche bustine trasparenti
da 20 g, sufficienti per condire un
risotto per 4 persone, sono essiccati
al sole, così da ridurne il contenuto di
acqua e preservare le caratteristiche
organolettiche e aromatiche.
36
• 1 litro d’acqua
• 500 g di zucca
• 250 g di grano saraceno
• 1 cucchiaio di lievito
alimentare
• 250 g di fagioli borlotti
già cotti
• 40 g di funghi porcini essiccati
• sale e olio extravergine
d’oliva q.b.
• rosmarino fresco
BAULE VOL ANTE
lievito alimentare
con farina
di malto d’orzo
Ottenuto da cereali biologici, ha un
aroma caratteristico che arricchisce
di sapore insalate, verdure cotte,
zuppe e centrifugati.
messaggio promozionale
oggi in cucina
con lo chef Martino Beria
ricetta e foto di lacucinavegetariana.it
Mettete a bagno i fagioli borlotti secchi
per una notte, quindi scolateli e fateli
bollire in acqua per 15 minuti; a questo
punto scolateli e cambiate l’acqua. Fate
bollire i fagioli per altri 15 minuti e scolateli di nuovo. Riempite la pentola con
altra acqua, questa volta salatela, e fate
bollire i fagioli per un’ultima volta, sempre
per 15 minuti. Assaggiate e, se necessario, continuate la cottura fino a che non
saranno morbidi. Scolateli e metteteli da
parte.
Mettete a bagno i funghi essiccati in un
recipiente. Sbucciate la zucca, eliminate
i semi e i filamenti interni e tagliatela
a cubetti. In una pentola di terracotta,
mettete i pezzetti di zucca e l’acqua e
fate bollire coperto per 15 minuti. Togliete
ECOR - FILIER A ITALIANA
messaggio promozionale
fagioli borlotti
Caratterizzati da una buccia
bianca, screziata di rosso, sono
molto diffusi nella tradizione del
nord Italia per zuppe, minestre,
passati di verdura e la tipica “pasta
e fagioli”. Cotti, sprigionano il loro
gusto intenso e delicato.
il coperchio e utilizzate un frullatore
a immersione per ottenere una crema
fluida. A questo punto, aggiungete alla
crema il grano saraceno, i funghi, il lievito alimentare e due rametti di rosmarino.
Mescolate bene e fate cuocere per 10
minuti. Infine, aggiungete i fagioli, aggiustate di sale e cuocete a fuoco lento per
altri 10 minuti. Servite la crema di zucca
con dell’olio extravergine d’oliva a crudo.
A chi piace, consigliamo di macinare
del pepe nero in grani direttamente sulla
crema: sprigionerà un aroma davvero
invitante!
In alternativa, al posto dei fagioli borlotti
secchi potete utilizzare quelli precotti,
aggiungendoli nel punto indicato dalla
ricetta.
Martino Beria
Martino Beria è chef e co-fondatore del
portale di ricette veg lacucinavegetariana.it che si occupa di divulgazione
riguardo la scienza e la cultura della
gastronomia vegan. Martino e il team
di lacucinavegetariana.it tengono corsi
e conferenze di cucina 100% vegetale,
collaborano con diverse riviste e offrono
consulenze aziendali in ambito vegan.
La cucina per Martino è la ricerca della
giusta armonia tra sapore e ingredienti
di qualità, nel rispetto del pianeta e di
tutti gli esseri che lo abitano.
NATIVE
olio extra
vergine d’oliva
Ottenuto da spremitura a freddo
di olive raccolte manualmente, è
di colore giallo paglierino brillante,
con rifl essi dorati. Ha un sapore
dolce, poco piccante, con un
sentore di erba fresca.
37
bio & the city
un centro benesere. Non voglio sentire né
vedere nessuno: due giorni a rilassarmi e
a prendermi cura di me. Impacchi di argilla, tarassaco e cavolo verza: arrivo!
Venerdì, ore 22.30
un po’ di mistero
non guasta
Alle domande curiose delle mie amiche
faccio la misteriosa. Mi sa che hanno mangiato la foglia....
Sabato, ore 9.30
in missione
al negozio bio
Mi mancano due o tre prodotti per il mio
progetto! Un’idea fantastica: vado nel
mio negozio bio di fiducia a fare il pieno
di verdure e consigli, poi mi dedico al
benessere!
Ore 16.00
nuova dai piedi
ai capelli
prendersi
cura di sè
Lunedì, ore 8.15
ferie finite, riprende
il tran tran
Le vacanze sono finite, sono ritornata al
lavoro e alla solita vita, in città. Finite le
passeggiate e le nuotate, le dormite sotto
l’ombrellone e le notti a guardare le stelle
cadenti. Ecco il programma delle attività
per l’autunno delle mie amiche. Silvia:
pilates e ballo latino. Carlotta - lei sempre
più originale - tango… Chissà, forse è
la volta che imparerà a camminare sui
tacchi, visto che la sua tenuta è sempre
sneakers e pantaloni, non sia mai che la si
possa ammirare in una versione alternativa. Ci siamo date appuntamento per raccontarci l’estate trascorsa, ma gli impegni
38
sono tanti: lavoro, casa, famiglia e amici.
Martina ha anche le lezioni di giapponese
(non le bastavano inglese, spagnolo e tedesco). Quindi, per ora, non s’è fatto niente.
Mercoledì, ore 21.00
parola d’ordine:
restyling totale
Ho veramente bisogno d’aiuto: pelle a
chiazze, spellatura, pressione sotto i
tacchi, gambe gonfie, capelli stopposi.
Insomma, un disastro! L’ho detto al telefono a Martina, che ha risposto: “Allora fa’
qualcosa! Scusa devo andare a preparare
il sushi con wasabi e tonno… ciaooo!”
Grazie tante... Bene, allora questo fine settimana mi chiudo in casa e la trasformo in
Eccomi qua, pronta per i miei trattamenti
alternativi. Andiamo a incominciare...
Intanto metto i piedi in ammollo, con
acqua e bicarbonato, e poi sciolgo in olio di
sesamo qualche goccia di olio essenziale di
rosmarino: e via con un bell’automassaggio energizzante.
Per i capelli: una maschera con lo yogurt
(bianco, non alla frutta, mi raccomando!),
olio extravergine d’oliva e un pochino di
miele (mescolare e applicare con pennello). Tenere per mezz’ora circa. Intanto,
bevo la linfa di betulla con acqua tiepida
per disintossicare…
Ore 21.00
e infine
il meritato relax
Mi rilasso sul divano e guardo il mio film
preferito, “Come eravamo”, mentre bevo
una tisana. Il tempo di sciacquarmi faccia
e capelli e mi addormento, beata
e contenta…
Domenica mattina…
mai trascurare
la colazione
Svegliata non prestissimo: colazione
con succo di betulla. Faccio una corsetta
dietro a casa. Poi colazione con yogurt,
muesli, frutta e ancora tanta acqua.
i nostri consigli
Ore 11.00
naturalmente belle
Suona il campanello: le mie amiche! Non
l’hanno bevuta, eccole qui a fare un sacco
di domande: ma che pelle, che capelli,
cos’hai usato? Anch’io, anch’io! Insomma,
dopo qualche minuto tutte in bagno a
provare i miei rimedi. Una merenda con
succhi di frutta e verdura di stagione e ci
troviamo sedute per terra con gli asciugamani attorcigliati sulla testa a mo’ di
sultano, le facce bianche per la maschera
d’argilla. Altro che spa… ci voleva casa
mia, la voglia di stare insieme e qualche
prodotto della Natura!
Maschera per il viso
a base di argilla
- un bicchiere di argilla verde
- un cucchiaino di miele
- un cucchiaino d’olio di mandorle dolci
(oppure olio extravergine d’oliva)
- mezzo bicchiere di acqua minerale
naturale
Sciogliete il miele in una tazza contenente
l’acqua minerale; aggiungete l’olio e mescolate il tutto. Aggiungete a poco a poco
l’argilla, continuando a mescolare fino
a quando non avrete ottenuto una crema
omogenea e lucida. Applicatela sul viso
e sulla fronte. Questa è la preparazione
di base. A seconda del vostro tipo di pelle
potete creare delle maschere di argilla più
specifiche.
Maschera per pelli normali
Aggiungere alla maschera base mezzo
cucchiaino di olio di germe di grano e
mescolate. A piacere, aggiungete anche
da 1 a 3 gocce di olio essenziale di lavanda.
Tempo di applicazione: 10 minuti.
messaggio promozionale
Maschera per pelli secche
Aggiungere alla preparazione base 2
cucchiai da minestra di infuso di foglie
di malva (preparato al momento), mezzo
cucchiaino di olio di rosa mosqueta o di
olio di borragine e mescolate. A piacere
aggiungete da 1 a 3 gocce di olio essenziale
di sandalo.
Tempo di applicazione: 5 minuti.
Maschera per pelli grasse
Aggiungete alla maschera base
un cucchiaio di succo di limone
o pompelmo spremuto al momento
e mescolate. A piacere, aggiungete da
1 a 3 gocce di olio essenziale di limone.
Tempo di applicazione: 10 minuti.
Maggiori informazioni e altri consigli
si possono trovare sul sito
www.argital.it
In forma
per l’autunno
1 Raab
Maca in capsule
La maca è una pianta tipica delle Ande
peruviane, nota anche come Ginseng andino,
le cui radici venivano utilizzate dalla popolazione contadina in occasione dei riti nuziali.
Importate in Europa dagli spagnoli, nel XVI e
XVII secolo, sono conosciute per la loro azione
tonica e di sostegno metabolico. Sono proposte in capsule, che si consiglia di assumere
3 volte al giorno, con un sorso d’acqua, senza
masticare. All’occorrenza, si possono assumere anche 5 capsule al giorno.
2 Raab
Açai in capsule
Capsule a base di polvere di bacche di açai,
frutti originari della foresta amazzonica che,
grazie ai loro principi attivi, possono avere
un’azione antiossidante. Si consiglia di assumere 3 capsule al giorno, accompagnate
da un bicchier d’acqua.
3 Raab
Acerola in compresse
L’acerola è una pianta originaria delle aree
tropicali e subtropicali dell’America i cui frutti,
simili a ciliegie, hanno un elevato contenuto
di vitamina C, che favorisce il normale funzionamento del sistema immunitario e nervoso,
stimola la formazione del collagene per la
normale funzione di pelle, denti e ossa, e
contribuisce a ridurre la stanchezza e la fatica.
Viene proposta in compresse da assumere tre
volte al giorno con dell’acqua oppure masticandole o succhiandole; è sconsigliata a chi
soffre di calcolosi renale e acidità gastrica.
4 Raab
Rhodiola in capsule
Conosciuta anche come “radice d’oro”, la
rhodiola (Rhodiola rosea) è una pianta robusta
che non si arrende nemmeno di fronte a
difficili condizioni di crescita, come quelle
delle regioni artiche e montane, anzi, cresce al
meglio nei terreni poveri e nelle zone fredde.
È proposta in capsule che contengono anche
vitamina C che contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e immunitario.
Si consiglia di assumerne due al mattino,
a stomaco vuoto, con abbondante acqua.
5 Raab
Moringa polvere
La Moringa olifera è conosciuta anche come
“albero dei miracoli” o “albero della vita”.
La polvere proposta da Raab è ottenuta
utilizzando le foglie di colore verde chiaro, che
vengono macinate finemente. Si consiglia di
assumerne un cucchiaino 3 volte al giorno.
39
dopo la raccolta,
cosa faccio nell’orto?
Dopo la raccolta degli ortaggi
è importante favorire la
decomposizione dei residui
colturali. Spesso, infatti,
foglie, steli e radici sono fonte
di infezione per le colture
successive. Pertanto è buona
cosa, se possibile, raccogliere
tutto il materiale organico e
compostarlo a parte. In altri
casi si possono interrare
i residui colturali tramite
vangatura, zappatura e simili,
però prima che inizi la decomposizione è bene irrorare
il suolo e i residui colturali
con il preparato biodinamico
Fladen. Questo preparato consente di inoculare il
terreno con batteri e funghi
utili alla decomposizione e di
non far agire funghi e batteri
infettivi. Inoltre favorisce la
riproduzione dei lombrichi
che completeranno il processo di decomposizione a favore
della formazione dell’humus.
Basterà prendere 50 g del preparato biodinamico Fladen
colloidale, metterlo in 15 l di
acqua tiepida e agitare energicamente, cioè dinamizzare,
per 20-30 minuti, spruzzando
al suolo prima dell’interramento delle stoppie. Nei terreni dove non abbiamo residui
colturali possiamo semplicemente arieggiare il suolo con
un forcone, o passare alla semina di un sovescio plurispe-
cie biodinamico. Quest’operazione consiste nel seminare
un miscuglio di piante tra
cui prevalgono le leguminose che avrà il compito di
lavorare il suolo con le radici,
decontaminarlo da parassiti,
disinfettarlo (piante biocide)
e nutrirlo (piante azotofissatrici). È importante seminare
il sovescio abbastanza fitto,
affinché non crescano erbe infestanti. La massa vegetativa
crescerà per tutto l’autunno
e, in base alle temperature,
anche d’inverno. A primavera,
quando la massa vegetativa
sarà ben sviluppata e avremo
il sovescio al 10% circa di
fioritura si potrà trinciare,
lasciare appassire e irrorare
con il preparato biodinamico Fladen colloidale. Poi si
seminterrerà attraverso una
piccola vangatura o zappatura. In questo modo avremo
realizzato una concimazione
verde, un compostaggio in
loco. Dopo circa 20 giorni
potremo trapiantare diversi
ortaggi e dopo circa un mese
potremo anche seminare direttamente. Dopo le raccolte
autunnali è molto importante
aver chiaro quali saranno le
colture che vorremmo mettere a dimora nell’autunno o
nella primavera successiva
per effettuare le lavorazioni
più corrette. Per esempio, se
dopo la raccolta dei cavoli
autunnali prevediamo di
seminare dei piselli, delle fave
o dell’aglio, dovremmo avere
cura di preparare il terreno
con un certo anticipo, mentre
se prevediamo una semina
di lattughe primaverili
possiamo lasciare l’aiuola o il
terreno incolto o realizzare
un sovescio.
I pomodori Alce Nero maturano al sole
zano
dell’Emilia Romagna, nella valle del Mezzano
all’interno del delta del Po, caratterizzata da
rtili.
suoli torbosi, naturalmente ricchi e fertili.
unga
Le principali varietà utilizzate sono a bacca lunga
pori,
fra le quali Coimbra e Ercole. Per preservare sapori,
profumi e proprietà nutrizionali il processo produttivo
prevede mediamente non più di 8 ore dalla raccolta
alla lavorazione.
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40
e
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consigli per orto e terrazzo di Paolo Pistis
consigli per la spesa
CANTINA DI ALDENO
MACHANDEL
Moscato giallo
trentino DOC e
Vino Lagrein DOC
fagioli rossi azuki
Ideali come contorno, ma anche per
insalate, vellutate e zuppe, i fagioli rossi
azuki sono l’ingrediente principale della
cosiddetta “Anko”, una pasta dolce,
simile a una confettura, che in Giappone
rappresenta uno degli ingredienti
fondamentali della pasticceria tradizionale.
Un bianco e un rosso: il Moscato, dal
gusto aromatico, si contraddistingue per
i suoi sentori di salvia, melissa, limone
e frutta, mentre il Lagrein, strutturato
e sapido, per i sentori di piccoli frutti.
BIOL AB
mini svizzere
Hanno il gusto della classica svizzera
vegetariana di Biolab, ma il loro piccolo
formato le rende ancora più irresistibili.
Ideali come secondo piatto, con un
contorno di verdure di stagione, cotte
o crude, sono perfette anche per
accompagnare, con fantasia, un aperitivo.
SCANDIA
BIO APPETÌ
carpaccio di pesce
spada crudo
polpettine
alle olive
Pesce spada pescato in alto mare
e immediatamente surgelato a bordo nave.
Adatto al consumo tal quale, è ideale
per le preparazioni a freddo, condito con
olio extravergine di oliva e accompagnato
da verdure di stagione.
Saporite e dalla consistenza morbida
e compatta, sono una gustosa
preparazione impanata a base di tofu
e olive nere. Pronte in pochi minuti,
sono ideali come secondo piatto
abbinate con verdure di stagione o
come stuzzicante aperitivo bio vegetale.
GAUTSCHI
maionese
con erbe delle Alpi
Una maionese classica arricchita dal
gusto intenso delle erbe aromatiche:
prezzemolo, erba cipollina, basilico
e aglio orsino. Ideale per preparare
tartine, panini e tramezzini, e per tutte
le preparazioni che richiedono gusto
e creatività.
41
salute e benessere
la depurazione
della pelle
Il nostro organismo non utilizza
tutte le sostanze che introduciamo con
l’alimentazione: alcune sono in eccesso, non disponiamo di enzimi per la
metabolizzazione di altre, molte altre
ancora vengono “smontate” e utilizzate
solo in parte. Altre, infine, sono per
noi tossiche (quindi dannose anche
in quantità minime), senza contare i
microrganismi patogeni che devono
venire necessariamente resi inoffensivi.
Sostanze nocive possono essere presenti nell’ambiente di lavoro o anche
nell’aria che respiriamo, mentre tossine
endogene possono essere prodotte in
42
seguito a un’attività ormonale alterata.
Questo materiale tossico che si accumula nel nostro organismo è costituito
da sostanze che appartengono a gruppi
molto diversi dal punto di vista chimico
e metabolico. Il processo di neutralizzazione ed eliminazione delle tossine è
compito di organi e apparati differenti:
sarebbe troppo rischioso affidarlo a uno
solo… Gli organi che assumono questa
funzione sono detti “emuntori”: fegato,
reni, polmone, intestino (sistema linfatico), pelle e, perché no, cervello (anche
certi pensieri devono essere eliminati
o resi innocui). Ovviamente questi
organi hanno anche altre funzioni e la
loro azione depuratrice può essere più o
meno intensa a seconda del loro stato di
salute e delle necessità dell’organismo.
La cute, emuntore secondario
La pelle è considerata un emuntore
secondario, che entrerebbe in azione
quando quelli principali sono troppo
impegnati o malfunzionanti perché affetti da qualche patologia. Secondo questa concezione, la cute, oltre a venire in
aiuto in caso di difficoltà, fungerebbe
da “spia” per la salute degli organi interni. Molte patologie cutanee o alterazioni
del sebo e del sudore non sarebbero altro che la manifestazione della funzione
emuntoria della cute, che entra in azione per supplire altri organi. Così, sopprimere una dermatite può ostacolare
il tentativo della pelle di ristabilire un
equilibrio compromesso: è come voler
invertire il corso naturale di un fiume o
costruire una diga sconvolgendo l’ecosistema di un territorio. Un’alimentazione
sana, corretta ed equilibrata permetterà
anche agli organi emuntori di funzionare senza sovraccarichi e la pelle così
potrà essere luminosa, idratata e ben
nutrita, equilibrata nelle sue secrezioni,
priva di impurità, e quindi, in definitiva,
più “bella”.
A cosa serve la depurazione
Il nostro organismo è una “macchina”
molto più efficiente di qualsiasi motore
inventato dall’uomo, ma va mantenuto
in ordine e trattato con i dovuti riguardi. Di tanto in tanto va ripulito, lasciato
riposare, senza ridursi a farlo quando
insorgono problemi. Una depurazione
periodica manterrà gli emuntori efficienti e sarà fonte di salute e benessere.
Il trattamento non deve provocare
perdite di sali minerali o squilibri energetici. Il terreno su cui si opera deve
essere valutato correttamente poiché gli
organi non funzionano in modo uguale
in tutti gli individui: c’è chi è “debole”
di reni, chi di fegato, chi d’intestino, chi
di polmoni e chi ha problemi di pelle;
prima di intervenire bisogna capire in
quale situazione ci troviamo.
Le stagioni più adatte
Alle nostre latitudini l’alternanza delle
stagioni inf luisce sul nostro corpo e
sulle nostre abitudini, determinando
periodi più o meno adatti alla depurazione. Durante l’inverno la nostra
alimentazione è orientata verso cibi più
grassi e quindi calorici, per far fronte ai
rigori del clima: la necessità di produrre calore impegna molti organi. Chi, per
esempio, soffre di acne o di dermatite
seborroica, può presentare un aggravamento di queste manifestazioni.
Le stagioni più favorevoli per praticare una depurazione sono quelle intermedie, cioè la primavera e l’autunno, sia
per preparare l’organismo ai successivi
periodi di clima più estremo, sia per
riequilibrarlo dopo che questi sono passati. Il depuratore più semplice, ma non
meno efficace, è costituito dall’acqua.
L’acqua fa bene a tutto il nostro organismo, contribuendo al mantenimento
delle funzioni fisiche normali. Bisognerebbe bere mediamente due litri d’acqua
al giorno: questa quantità può variare
in rapporto al clima, al peso corporeo
e all’attività fisica. È bene bere l’acqua
in dosi frazionate e fuori pasto per non
diluire eccessivamente i succhi gastrici
necessari alla digestione. Col passare
degli anni, il senso della sete si attenua,
si beve di meno e la pelle inaridisce: è
necessario, quindi, sforzarsi un po’…
L’acqua è anche usata per la pulizia
intestinale con la idrocolonterapia, una
pratica che permette una depurazione
molto più accurata rispetto al comune
clistere. Osservare un giorno di digiuno
ogni tanto (secondo prescrizione medica), bevendo solo acqua, sarebbe poi
un’ottima e salutare abitudine.
Articolo di Francesco Garonzi
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Sguardo luminoso,
capelli morbidi
e fluenti
1
bjobj
Avena: shampoo e balsamo
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Grazie alle naturali proprietà nutrienti e protettive dell’avena, questa linea bjobj è specifica
per capelli sottili e sfibrati. Lo shampoo, particolarmente delicato, ha un’azione fortificante
e nutriente. Il balsamo, grazie alla sua formula
ricca di principi attivi, rende i capelli morbidi,
corposi, luminosi e facili da pettinare; inoltre,
contiene ingredienti dalle proprietà nutrienti
e lucidanti. Dopo lo shampoo, si consiglia di
applicare il balsamo sui capelli bagnati, stendendolo per tutta la loro lunghezza, pettinare
e lasciare agire qualche minuto. Entrambe le
referenze sono dermatologicamente testate e
nichel tested (Ni < 1ppm).
2 Lavera
Illuminating eye cream
Una crema illuminante per il contorno occhi,
arricchita con pigmenti che riflettono la luce,
contrastando i segni della stanchezza, nascondendo le occhiaie e donando alla pelle un
aspetto fresco e riposato. La sua formulazione
è a base di acido ialuronico e Cova Btrox®,
due efficaci costituenti anti-aging che donano
alla pelle un aspetto più giovane. Inoltre,
contiene estratto di perle, che idrata e migliora
l’aspetto dell’incarnato, rendendolo più
radioso, e caffeina bio, che leviga e rassoda
la pelle.
3 Weleda
Miglio: shampoo trattante
Indicato per capelli normali, lo shampoo trattante al miglio è perfetto per tutta la famiglia
ed è adatto per lavaggi frequenti. Deterge con
dolcezza, mantenendo la naturale lucentezza
dei capelli, grazie agli estratti di miglio e salvia
e all’olio di noce di macadamia. Senza siliconi, oli minerali, profumazioni e conservanti di
sintesi, è certificato NATRUE.
4 Weleda
Olio nutriente per capelli
Formulato con sostanze naturali, come
l’estratto di fiori di trifoglio, rende morbidi e
lisci anche i capelli più secchi e sfibrati, prevenendo le doppie punte. Inoltre è un valido
alleato per capelli tinti e decolorati, proteggendo dalla disidratazione anche in situazioni
estreme, come l’esposizione al sole, al vento o
al cloro della piscina. Può essere utilizzato per
impacchi da tenere in posa una o due ore, al
termine delle quali è necessario lavare bene
i capelli. Per evitare la formazione di doppie
punte si consiglia di trattare le punte con un
po’ d’olio, è certificato NATRUE.
43
green generation
biocontadini
crescono
Trasmettere un rapporto speciale con la
terra e un impegno profondo nei confronti della natura è da sempre tra gli obiettivi di EcorNaturaSì. La terra ci regala
ogni giorno la vita: l’amore e la cura verso
di essa la rendono fertile e le consentono
di offrirci i prodotti necessari al nostro
nutrimento. Non va vista dunque come
un’entità astratta e indefinita, ma come
una realtà concreta il cui benessere è
legato a doppio fi lo al nostro. Ed è per
questo che, oltre agli adulti, bisogna
educare e responsabilizzare i più piccoli
al rispetto della natura e a un’alimenta44
zione sana ed equilibrata. In quest’ottica,
EcorNaturaSì ha ideato un progetto dedicato agli orti biologici nelle scuole, che
ha preso il via all’inizio del 2015 in alcuni
istituti milanesi e che continuerà (sempre
a Milano) anche nei prossimi mesi con
la ripresa dell’anno scolastico. Armati di
zappe, rastrelli, badili e con il desiderio
di scoprire l’affascinante segreto della
terra e della vita, con la collaborazione
del dirigente scolastico Angelo Lucio
Rossi e della vicepreside Rossella Viaconzi, più di 700 alunni di diverse scuole
milanesi, dalla scuola dell’Infanzia fino
alla secondaria (l’Istituto Comprensivo
“Via Pareto”, l’Istituto Comprensivo Calasanzio e la Casa dei bambini Montessori),
hanno preso parte all’iniziativa. “In un
primo momento alcuni ragazzi, soprattutto quelli delle medie, erano piuttosto
scettici, – racconta con un sorriso Sergio
Dimartino, l’agronomo che ha seguito
gli allievi nella realizzazione dell’orto –
ma una volta che hanno potuto mettere
mano agli attrezzi e vedere le piante crescere, giorno dopo giorno, si sono sciolti
in un entusiasmo collettivo”. Non solo:
“Anche al momento del raccolto, all’inizio
erano quasi increduli di poter effettivamente mangiare qualcosa che era nato
sotto i loro occhi, piantato e cresciuto
grazie al loro impegno. E una volta assaggiatolo si sono lasciati conquistare dal
sapore di un cibo genuino”. L’evoluzione
dalla diffidenza allo spirito partecipativo
si è basata su curiosità e voglia di stare
insieme, lontano da barriere e pregiudizi
di sorta. “Alla fine della giornata gli allievi erano stanchi, ma contenti. Qualcuno
di loro ha detto: Nell’orto si fanno quasi
tutte le materie! Da storia a geografia,
da matematica a geometria, tanta biologia, scienze e, soprattutto, moltissima
attività fi sica”.
Il percorso ha attraversato momenti
diversi: dalle lezioni in aula per dare ad
alunni e insegnanti alcune nozioni fondamentali sull’agricoltura biologica e sulle
tecniche di coltivazione a vere e proprie
attività pratiche nell’orto. Bambini e
ragazzi hanno dato via al bio orto della
scuola, imparando come organizzarlo per
impostare un ciclo pluriennale di rotazioni e migliorarne le caratteristiche, ma
anche come preparare il cumulo del compost e predisporre il terreno alla semina
e ai trapianti di tante specie di ortaggi,
erbe aromatiche e piante officinali.
Colori, profumi, forme e sapori diversi
hanno delicatamente invaso i cortili delle
scuole: lattughe, carote, spinaci, pomodori, zucche, melanzane, ma anche piantine
di timo, calendula, basilico, rosmarino,
hanno regalato un piccolo, ma prezioso respiro anche a una metropoli come
Milano.
Badili, carriole, annaffiatoi e tutto
l’occorrente per la lavorazione dell’orto
sono stati forniti da EcorNaturaSì. L’azienda ha donato anche libri e riviste di
giardinaggio, orticoltura e alimentazione
biologica per la creazione, da settembre,
di uno scaffale dedicato nella biblioteca
di ciascuna scuola. Il terriccio ammendante bio è stato fornito da Marco Polo
Environmental Group, mentre parte del
percorso educativo e l’allestimento della
degustazione dei prodotti bio è stata
curata dall’azienda agricola biodinamica
Cascine Orsine. Infine, tutte le sementi
sono state fornite dall’azienda svizzera
Sativa, specialista dei semi biologici e
biodinamici.
Alla fine del percorso è stata organizzata una visita guidata alle Cascine
Orsine, grazie alla collaborazione di Sara
Lucchi, Filippo Allegra, Iuri Pallagrossi
e Annarita Gatti, per far conoscere più
da vicino non solo agli insegnanti e ai
ragazzi, ma anche ai loro genitori, luoghi,
piante, animali e modalità con cui i cibi
arrivano sulle nostre tavole. Agli alunni
che hanno partecipato al progetto sono
stati consegnati gli attestati di “biocontadini”. La festa alle Cascine è stata un’occasione per sottolineare l’importanza
sociale del cibo e del “respirare” il mondo
della natura, un’esperienza che ha fatto
Ritorniamo nell’orto!
Con la ripresa dell’anno scolastico l’offerta si è arricchita di nuove proposte
che renderanno il percorso dei ragazzi
nel bio orto ancora più completo, ma
nello stesso tempo, divertente. Infatti,
oltre all’esperienza sul campo è stata
pensata una serie di attività collaterali
incentrate sulla sperimentazione artistica, studiate per fasce d’età. L’idea è
di porre in essere un percorso pluriennale che guidi gli alunni attraverso le
varie fasi conoscitive ed esperienziali
sulla natura. Anche le sezioni che non
faranno direttamente parte del progetto verranno rese partecipi attraverso
attività di supporto e supervisione,
nell’ottica di diffondere un senso di
responsabilità collettiva; tutti i ragazzi
potranno diventare i “custodi dell’orto”. La volontà è di coinvolgere in
prima persona anche genitori, nonni
e personale scolastico non docente,
che potranno così aiutare bambini e
ragazzi nella conservazione dell’orto
anche durante il periodo estivo, dando
continuità al progetto. In ogni caso,
verrà offerta a tutti la possibilità di
partecipare all’uscita didattica alle
Cascine Orsine, a Bereguardo (PV),
nel Parco del Ticino. Alla fine dell’an-
superare barriere territoriali e di gruppo,
diventando una virtuosa commistione di
storie, identità e culture.
Questa iniziativa, infatti, non si limita
a far conoscere il mondo dell’orto biologico e della corretta alimentazione, ma
crea vere e proprie occasioni di socialità: “Ci piace stare nell’orto… È l’unica
occasione in cui facciamo qualcosa tutti
no scolastico verrà inoltre organizzata
un’esposizione itinerante che racconterà l’esperienza.
insieme”, ha confessato un alunno delle
medie. “Tra tutte le attività fatte a scuola
quella dell’orto è stata la più bella, me la
ricorderò per tutta la vita”, ha fatto eco
un bambino della primaria. L’obiettivo
è rendere il progetto-pilota un modello
sostenibile da poter replicare e utilizzare
in altre città italiane.
45
approfondimento di Carlo Triarico
TTIP
un trattato per
il commercio cambierà
le nostre vite?
Si chiama TTIP (Transatlantic Trade and
Investment Partnership) il Partenariato
trans-atlantico per il commercio e gli
investimenti tra Unione Europea e Stati
Uniti. Il nome lascerebbe pensare a una
questione specialistica, un affare per
addetti ai lavori, ma non è così.
Questo trattato potrebbe cambiare
in peggio i nostri costumi alimentari,
riducendo le barriere a protezione della
salute dei cittadini e della qualità del
lavoro agricolo, barriere che in alcuni casi
antepongono la precauzione al profitto. Il
condizionale è obbligatorio, anche perché
le trattative in corso sul TTIP sono tenute
tuttora segrete.
Per questo gli agricoltori biodinamici
hanno organizzato un grande convegno
a Bruxelles il 16 e 17 giugno, chiamando
a raccolta la società civile, insieme ai
portatori di interesse (anche USA) e i rappresentanti della politica europea e hanno
chiesto l’apertura degli istituti decisionali
ai cittadini.
Abbattere le barriere?
Lo scopo ufficiale del trattato è di abbattere le barriere che ostacolano il libero
commercio attraverso l’Atlantico. Non si
tratta tanto di eliminare le barriere di tipo
tariffario, cioè di evitare che tassazioni
46
doganali impediscano il libero commercio. Ma lo scopo principale è di rimuovere
le barriere di tipo non tariffario, rendendo
possibile la circolazione di merci che oggi
non possono passare la frontiera, perché
ottenute secondo standard ritenuti inaccettabili. Quelle che i negoziatori chiamano “barriere non tariffarie” sono in realtà
ciò che noi chiamiamo protezione dei
consumatori, dei lavoratori, dell’ambiente
e degli animali, della privacy, dei servizi
pubblici. Sono questioni che incidono sulla sovranità del cittadino, sul modo di fare
agricoltura, di trasformare e conservare il
cibo, di alimentarsi e di curarsi, di trattare
gli animali domestici. Sono standard che
rappresentano una missione fondamentale delle democrazie e che rischiano di
essere livellati in basso.
Il trattato vorrebbe diventare un cattivo esempio per le altre relazioni commerciali: il modello per impostare i trattati
bilaterali con altri Paesi terzi, anche Paesi
come la Russia e la Cina, dove i problemi
sono ancora più grandi.
Raccolta firme
Sappiamo che 200 esperti e lobbisti stanno lavorando segretamente alle trattative,
per stabilire norme che saranno vincolanti
per tutti.
Il parlamento europeo avrebbe dovuto deliberare in maggio un “via libera” preventivo agli effetti del TTIP, ma una raccolta
di firme dei cittadini europei ha consigliato di sospendere la decisione.
È un fenomeno di grande rilievo: oltre
due milioni di firme sono state raccolte
in pochi giorni, un numero di sottoscrittori mai raggiunto prima in una petizione europea. Un fenomeno simile alla
petizione ELIANT: un milione di firme si
pronunciava qualche anno fa a difesa delle
attività antroposofiche in Europa.
Le conseguenze del TTIP
Quello che bisogna chiarire è come il TTIP
influenzerà gli standard di sicurezza alimentare, la protezione degli interessi dei
cittadini e la salute pubblica. Sappiamo
che col TTIP il potere per decidere sugli
standard in materia non spetterebbe più
ai parlamenti, ma al Consiglio per la cooperazione regolativa, un organo decisionale non soggetto a controllo democratico.
Allo stesso modo vengono istituite corti
private (Investor-State dispute settlement)
scelte con criteri extragiudiziari, dove i
grandi investitori avrebbero il potere di
citare in giudizio per danni gli Stati se introducono politiche a difesa di ambiente,
salute e lavoro, che ridimensionano
i profitti preventivati.
In questo modo potremmo dover
importare quello che oggi non è permesso
in Europa: un cibo OGM, una bistecca agli
ormoni, un pesticida vietato, un’etichetta
omertosa e livellare così anche i nostri
standard.
Quello che più è preoccupante è la perdita di democrazia e di sovranità.
Da questo punto di vista le trattative
per il TTIP dobbiamo trasformarle nel
loro contrario: in una opportunità per i
diritti civili.
Conclusioni
Il TTIP non è un inedito. Rende solo
evidenti le grandi trasformazioni, che già
oggi stanno portando cittadini e contadini
a una perdita progressiva di sovranità.
Ci stavamo abituando a una distrazione, a considerare i cittadini solo nella loro
valenza di consumatori e i contadini solo
nella loro valenza di produttori, mentre
sempre maggiori poteri sono trasferiti
fuori dalle sfere di controllo sociale.
Oggi si discute finalmente di quali nuovi istituti popolari potranno governare un
mondo in trasformazione e i cittadini non
accettano trattative riservate sui loro stili
di vita. Quando nel Settecento i borghesi
decisero di cambiare il vecchio ordine, si
riunirono in una palestra dedicata al gioco
della pallacorda e fondarono un nuovo
parlamento. Il dibattito democratico sul
TTIP, la mobilitazione civile dei cittadini
europei, potrà portare a una maturazione
sugli stili di vita e sulla convivenza civile.
Se sapremo fare questo il caso TTIP
avrà cambiato in meglio le nostre vite.
davanti allo scaffale
il piacere di una
tazza fumante
Scusi, posso farle una domanda?
Quando si fa la spesa tra una corsia
e l’altra, nascono sempre molti interrogativi. Per rispondere ad alcuni di questi
abbiamo chiesto a Elena, che da molti
anni lavora in un negozio biologico, di
raccontarci le conversazioni che avvengono davanti agli scaffali. In questo numero parliamo di infusi, tisane e decotti
D: Scusi, ma che differenza c’è tra una
tisana, un infuso e un decotto?
Non ci ho mai capito nulla...
È una giovanissima ragazza che pone questa domanda; istintivamente, penso che
sia molto bello che voglia approfondire...
R: Le differenze stanno nella scelta della
parte della pianta che viene utilizzata e nel
modo di preparare la bevanda. Tisana
è quella che si ottiene versando in acqua
bollente la parte tenera o legnosa di una
pianta per un tempo di circa cinque minuti. Per un infuso si utilizza la parte tenera
(fiori o foglie), ci si versa sopra acqua
bollente e si filtra dopo 5/10 minuti. Il decotto, invece, viene preparato mettendo
in acqua fredda le parti più dure (radici,
corteccia) e portando a bollore per una
decina di minuti. Si lascia poi riposare per
altri dieci minuti e quindi si filtra. Trovi
tisane e infusi anche in filtri, da utilizzare secondo le istruzioni riportate sulla
confezione.
D: Ah, ecco! E cosa mi consiglia come
bevanda in questi primi mesi d’autunno?
R: Trovo molto adatto l’infuso di sambuco, da alternare al ribes nero e alla rosa
canina, ma anche l’ortica. Per la sera ti
consiglio il tiglio da alternare a melissa e
camomilla. Si utilizza anche il rooibos.
D: Ma sì, lo conosco, è il tè rosso!
R: Già, anche se non è della famiglia dei
tè, è una leguminosa, pensa... e dunque
non contiene teina. È una pianta che cresce in Sud Africa, dove tradizionalmente
è ritenuta ricca di preziose sostanze: secondo la medicina popolare aiuterebbe nei
casi di ritenzione idrica, nelle crisi d’asma
e nei disturbi gastro-intestinali.
Ti svelo un piccolo segreto: facendo dei
risciacqui sul viso con questa bevanda fai
un’azione preventiva contro le impurità
della pelle!
D: Davvero?
R: Ma sì, e si usa anche in tutti i casi
di arrossamento della pelle.
D: Un’ultima curiosità: cosa posso usare
al posto del caffé quando ho bisogno
di tirarmi su?
R: Per la tradizione popolare non ci sono
dubbi: fai bollire per 3/4 minuti un
rametto di rosmarino e un pizzico
di origano.
Lo filtri e, se vuoi, lo addolcisci.
D: E il fantastico mondo dei tè?
R: Magari in una prossima occasione
possiamo approfondire, che dici?
D: A presto!
Arrivederci alla prossima domanda.
D: domanda
R: risposta
IL BUONO DEL BIOLOGICO
DAL 1978
I nettari e i succhi di frutta Alce Nero sono prodotti
con sola frutta fresca raccolta al giusto grado di
maturazione. Le pere, le pesche e le albicocche
provengono da frutteti dei nostri soci e vengono
lavorate entro 12 ore dalla raccolta lasciandone
inalterato il sapore. I nettari sono ottenuti dalla purea
di frutta, zucchero di canna e succo di limone, mentre
i succhi 100% mela e 100% pera sono il risultato della
spremitura dei frutti senza alcuna altra aggiunta.
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e
47
l’angolo degli animali della dr.ssa Antonella Carteri, medico veterinario
l’alimentazione dei
nostri piccoli animali
Il mondo scientifico si sta
interessando sempre più allo
studio dell’influenza del cibo
sullo stato di salute.
Recenti ricerche sul microbioma, cioè l’insieme di batteri
che colonizzano l’intestino,
dimostrano che questo si
comporta come un organo
endocrino. La sua influenza
può condizionare lo stato
psichico e fisico dell’individuo
attraverso la produzione di
sostanze (GABA, serotonina)
che regolano la comunicazione tra i neuroni, migliorano
lo stato nutrizionale (vitamine, acidi grassi) o hanno
proprietà antinfiammatorie
(cortisolo). I batteri cosid-
detti “buoni”, permettono
la digestione dei cibi, impediscono la proliferazione di
batteri patogeni o pericolosi
e proteggono dall’insorgenza
di molte malattie soprattutto
metaboliche e immunitarie.
Questa premessa ribadisce
quanto sia grande la responsabilità nella scelta del cibo
per i nostri amici pelosi al
fine di mantenerli in un buono stato di salute.
L’industria mangimistica
convenzionale pianifica la
dieta di Fido e Micio nel
rispetto della composizione
analitica, cioè del contenuto
in proteine, grassi, fibra ecc.,
ma per rispettare queste ta-
belle, il produttore può usare
materie prime di qualità o
meno. Chi ha detto che il
nostro cane debba mangiare
quotidianamente una dose
precisa di vitamine, minerali
o proteine? Forse sarebbe
più contento di non essere
semplicemente sfamato, ma di
mangiare con gusto! La dieta,
in un animale sano, non deve
essere estremamente rigida
e nemmeno uniforme per un
periodo di tempo troppo lungo. Cani e gatti sono prevalentemente carnivori, ma spesso
i cibi commerciali vengono
preparati con materie prime
non adatte alla loro natura.
Il gatto, soprattutto, è una
piccola tigre che andrebbe
volentieri a caccia, se solo gli
fosse permesso.
Come scegliere quindi il cibo
giusto? Secondo l’etichetta,
gli ingredienti sono sempre in
ordine decrescente per peso.
• La carne è un ingrediente
importantissimo e quindi
deve essere presente in una
buona percentuale.
• I cereali, spesso, si trovano
al primo posto e talvolta la
somma di questi, macinati o
in farina, supera di gran lunga la percentuale della carne.
• Gli zuccheri dovrebbero
essere di molto ridotti.
• I grassi dovrebbero essere
di ottima qualità e in percentuale bassa.
• I “treats”, cioè i fuori pasto
dovrebbero essere limitati.
Ultimi consigli: evitare i mangimi a prezzo troppo basso
e con un elenco degli ingredienti poco dettagliato, dando
la preferenza ad alimenti
biologici certificati.
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Baule Volante
messaggio promozionale
biologica e senza glutine,
la Pasticceria più
golosa che c’è!
Per garantire l’assenza di glutine a chi ne ha la necessità e
per regalare gusto e dolcezza Baule Volante ha creato
la linea “Pasticceria senza
glutine”, golose specialità
della migliore arte pasticcera italiana. Questi prodotti
non hanno nulla da invidiare
alle versioni classiche e sono
adatti a tutti coloro che, pur
dovendo evitare l’assunzione
di glutine, non vogliono rinunciare al piacere e al gusto
di mangiar bene.
Il senza glutine biologico
di Baule Volante
I prodotti della linea Baule
Volante sono preparati se-
condo ricette esclusive (senza
olio di palma) e sono pensati
per offrire un’alternativa a
chi non può assumere glutine,
ma non possono che venir apprezzati da tutta la famiglia.
Che cos’è il glutine
Il glutine è una componente
lipo-proteica presente nel grano (tenero e duro) e in alcune
specie di cereali come farro,
orzo, segale, grano khorasan
Kamut® e potenzialmente
nell’avena. Seguire un’alimentazione senza glutine significa
eliminare tutti gli alimenti
che hanno tra gli ingredienti
questi cereali: pane, pasta,
pizza, biscotti, torte e in gene-
re i prodotti da forno.
Il glutine è invece assente in
riso, miglio, mais, sorgo, in
grano saraceno e amaranto.
Il glutine conferisce viscosità, elasticità e consistenza
agli impasti, caratteristiche
indispensabili per prodotti
lievitati e resistenti alla cottura. La produzione di alimenti
“gluten free” presenta difficoltà tecniche generalmente
maggiori rispetto ai prodotti
con glutine, che possono contare su questa componente
“collosa” del chicco.
La garanzia ministeriale
Il glutine deve essere eliminato dalla dieta dei celiaci
e anche dall’alimentazione
di quelle persone che vivono
una condizione definita di
“ipersensibilità al glutine”
che sia opportunamente
diagnosticata dal medico.
Chi è affetto da celiachia sa
bene che dev’essere molto
attento nella scelta degli alimenti, fidandosi soltanto dei
prodotti preparati in laboratori che garantiscono, oltre
all’ovvia assenza di ingredienti contenenti glutine, l’assenza
della minima “contaminazione” da glutine durante tutte
la fasi del processo produttivo. I prodotti che riportano la
dicitura “(alimento) dietetico
senza glutine” sono soggetti alla notifica al ministero
della Salute. Tutti i prodotti
della Pasticceria senza glutine
Baule Volante sono notificati al ministero, prodotti
in laboratori espressamente
autorizzati e sono inseriti
nel Registro Nazionale degli
Alimenti per celiaci erogabili
gratuitamente.
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news dal mondo bio
Expo Milano 2015
Fino al 31 ottobre vieni a farci visita
presso il Biomarket NaturaSì al Biodiversity Park Expo2015!
Vi aspettiamo con un ricco calendario
di eventi:
Da giovedi a domenica, tutte le settimane, presso il Parco della Biodiversità
NaturaSì organizza i laboratori teatralizzati “Con le mani in pasta”. 5 repliche
al giorno per impastare e preparare le
tagliatelle da portare a casa e cucinare
per tutta la famiglia.
Ogni settimana puoi incontrare e conoscere i nostri produttori e degustare i
loro prodotti.
Tutti i giorni sono previste visite guidate
dall’Albero della Vita lungo la Passeggiata della Biodiversità. Un’occasione da
cogliere al volo prenotando all’indirizzo:
[email protected] oppure
incontrando le guide tutti i giorni dalle
15.00 alle 19.30 direttamente all’interno
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del Parco della Biodiversità.
Le visite sono GRATUITE.
Scopri tutti nostri eventi qui
www.naturasi.it/expo/
Ti aspettiamo!
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piubenebio.it
Teff, quinoa, miglio e riso sono naturalmente senza glutine.
Questi nuovi prodotti, ottimi per la colazione e la merenda, fanno parte
della linea senza glutine Più Bene e non contengono olio di palma.
Una rete di negozi bio
al tuo servizio
Scegliere un supermercato NaturaSì significa
essere certi di acquistare cibi biologici
e biodinamici, selezionati e certificati.
Ma vuol dire anche avere a cuore la salute
della terra e il rispetto delle risorse naturali.
NaturaSì servizio clienti
Verona - Tel. 0458918611
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