"il Fatto Quotidiano" (replica di RFI ad articolo di Daniele
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"il Fatto Quotidiano" (replica di RFI ad articolo di Daniele
l’Amministratore Delegato Preg.mo Direttore Il Fatto Quotidiano Antonio Padellaro Via Valadier 42 00193 Roma Roma, 11 dicembre 2013 Gentile direttore, l’articolo TAV, lo Stato investe ma incassa Moretti (Il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2013) che prende spunto da un’analisi a dir poco superficiale, quand’anche non strumentale, del contesto, merita una precisazione. Rete ferroviaria. La società RFI è proprietaria della rete. Lo stabiliscono due leggi: n. 210 del 17 maggio 1985 (art. 15, comma 1) e n. 448 del 23 dicembre 1998 (art. 43, comma 2), Legge Finanziaria 1999. Coerentemente lo testimoniano i suoi bilanci. Nel network di Rete Ferroviari Italiana rientra anche la rete AV/AC, la cui proprietà è stata acquisita da RFI tramite la fusione, per incorporazione, della Società di scopo TAV. Canone pedaggio. Oggi, in Italia, il pedaggio per le nuove linee alta velocità è pari a 12,56 euro/chilometro. Per la relazione Roma - Milano il valore medio del pedaggio scende a 8,11 euro/chilometro, questo perché la Firenze – Roma, linea con caratteristiche tecniche e prestazionali AV, è tariffata con canone inferiore. RFI, quale Gestore dell’infrastruttura nazionale, quindi non FS Italiane, applica il medesimo canone a tutte le imprese ferroviarie che operano sulla rete AV. E lo stesso vale per la rete convenzionale. Canone che è il più basso a livello europeo per collegamenti ferroviari su linee con analoghe caratteristiche tecniche, frequentazioni e interesse del mercato. Infatti, in Europa, dove esistono, i treni AV pagano questi pedaggi: Parigi - Lione 26,84 euro/km, in Francia; Francoforte - Colonia 14,01 euro/km, in Germania; Madrid - Siviglia 13,85 euro/km, in Spagna; Amsterdam - Breda 29,20 euro/km, in Olanda; Bruxelles - Liegi 8,21 euro/km, in Belgio. Il pedaggio dell’alta velocità è stato determinato, per la prima volta, nel 2003, con il dossier di valutazione relativo al progetto di finanziamento Torino - Milano - Napoli approvato dal CIPE (gennaio 2003). E’ su quella base che è nato il valore poi inserito nel decreto ministeriale dell’agosto 2006. Oneri finanziari. Lo schema finanziario del sistema AV/AC ha da sempre previsto che la copertura di una quota del costo di realizzazione fosse a carico dei margini originati dallo sfruttamento economico (il cosiddetto autofinanziamento da progetto), in base al livello di pedaggio. Con le Leggi Finanziarie 2006 e 2007 sono stati sanciti definitivamente il livello e le modalità di partecipazione dello Stato al progetto, e contestualmente è stato definito che RFI, per la parte non coperta da fondi pubblici (ben 4,2 miliardi di euro!), dovesse Piazza della Croce Rossa, 1 - 00161 Roma www.fsitaliane.it Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. Sede legale: Piazza della Croce Rossa, 1 - 00161 Roma Capitale Sociale: Euro 38.790.425.485,00 Iscritta al Registro delle Imprese di Roma Cod. Fisc. e P. Iva 06359501001 - R.E.A. 962805 pag. 2 a proprio onere e rischio - procurarsi la provvista finanziaria necessaria attraverso il ricorso al mercato dei capitali. I debiti contratti da RFI, sempre secondo lo schema delle Leggi Finanziarie, sarebbero stati coperti (per la quota capitale e interessi) con i margini derivanti dallo sfruttamento commerciale delle nuove linee AV. RFI, quindi, date le stime di traffico (in termini di slot) e il livello di pedaggio fissato dovrebbe essere in grado nei prossimi 20 anni di ripagare il debito, di oltre 4 miliardi di euro, legato al completamento del sistema AV italiano, oltre a coprire i costi per la fornitura dei propri servizi. Ecco a cosa servono gli 89 milioni (i 120 milioni – comunque sovrastimati - citati nell’articolo non considerano gli effetti della riduzione del 15% sul pedaggio della rete AV introdotta con Decreto del MIT del 10 settembre 2013, mentre comprendono i pedaggi sulla rete convenzionale, che costano mediamente 3,3 euro/chilometro e, addirittura, l’energia elettrica per trazione) pagati per pedaggio su nuova rete AV (quella, per intendersi, che oggi costa 12,56 euro/ chilometro) da NTV per i treni Italo e i quasi 212 milioni pagati da Trenitalia – sempre su nuova rete AV per le Frecce. Cordiali saluti Michele Mario Elia Amministratore Delegato Rete Ferroviaria Italiana