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editoria vaticana - Libreria Editrice Vaticana
3 Anno VII | Numero 1 | Periodico bimestrale EDITORIA VATICANA 4 LIBRERIA EDITRICE VATICANA Via della Posta | 00120 Città del Vaticano Periodico bimestrale della LEV Direttore Responsabile Giuseppe Costa Redazione Francesca Aida Bucciarelli Luca Caruso (coordinamento) Contatti [email protected] [email protected] Stampa Tipografia Facciotti S.r.l. Vicolo Pian due Torri, 74 00146 - Roma Info 06.55260900 - Fax 06.55260907 www.tipografiafacciotti.com Fotografie Felice Bongiorno Luca Caruso Antonietta Coniglione Andrea Moneta Carla Morselli Antonio Petrini Marco Renzi (copertina) Amministrazione Libreria Editrice Vaticana Chiuso per la stampa marzo 2015 If you decide to buy rights and publish the title, please, contact, indicating your running print and the selling price: Dr. Francesca Angeletti, General Secretariate, Libreria Editrice Vaticana: [email protected] www.libreriaeditricevaticana.va “Quando si compie qualcosa di buono, quasi istintivamente nasce in noi il desiderio di essere stimati e ammirati per questa buona azione, per ricavarne una soddisfazione. Gesù ci invita a compiere queste opere senza alcuna ostentazione, e a confidare unicamente nella ricompensa del Padre «che vede nel segreto» (Mt 6,4.6.18)” Papa Francesco, omelia durante la Messa di Benedizione e imposizione delle Ceneri nella Basilica di Santa Sabina, Roma 18 febbraio 2015 3 Editoriale Due anni di Pontificato non sono molti. Eppure Papa Francesco li ha talmente caratterizzati con i suoi interventi da passare alla storia. L’editoria vaticana vive questa ricca stagione di attesa e di speranza con entusiasmo nel suo servizio quotidiano. Papa Francesco è riuscito a far superare ai cattolici quella “sindrome da accerchiamento” nella quale si era sprofondati, mentre i suoi insistenti inviti a rituffarsi nelle acque limpide e fresche della testimonianza evangelica ci riportano alle origini più autentiche della nostra fede. Con la Chiesa in uscita tutto è stato rimesso in movimento, ma soprattutto la pastorale, con i suoi metodi e la formazione. I viaggi di Papa Francesco poi e le sue uscite oltre Tevere acquistano il sapore della provocazione spirituale. Pubblicando e diffondendo le Parole di Papa Bergoglio, ci sentiamo veramente strumenti di questo processo e ne avvertiamo tutta la responsabilità in mezzo ad un popolo in cammino. Ci incoraggia in tal senso anche l’interesse dell’editoria mondiale per questo Papa. Grazie Papa Francesco ed auguri per il coraggio che ci infondi e la speranza che ci offri. Nave che raccoglie ed issa a bordo naufraghi od ospedale da campo, la Chiesa che ci appartiene è sempre àncora di salvezza, segno di un Regno da costruire. Siamo lieti di poter essere portatori di questo messaggio. Don Giuseppe Costa SDB Direttore della Libreria Editrice Vaticana Editoriale Chiesa 4 Il “filo rosso” della carità di Francesco Montenegro Riportiamo l’intervento tenuto dall’arcivescovo di Agrigento e neo cardinale Francesco Montenegro il 30 settembre 2014 presso l’Istituto Patristico Augustinianum di Roma, in occasione della presentazione del volume Atlante storico della carità, una coedizione Libreria Editrice Vaticana – Jaca Book a firma dello storico spagnolo Juan María Laboa. Atlante storico della carità. a cura di Juan María Laboa LEV – Jaca Book, 2014 Pagine 242 Euro 49,00 Una delle definizioni più complete che il Nuovo Testamento ci dà di Dio è che: «Dio è amore» (1 Gv 4,8). Tante volte la Sacra Scrittura si era soffermata a descrivere, attraverso immagini e similitudini, la misericordia e la tenerezza del Padre; ma nel testo appena citato l’espressione non lascia più spazio ad equivoci: il Dio di Gesù Cristo si identifica con l’Amore. È un’affermazione che ha delle conseguenze. Dice infatti Giovanni: “Amiamoci gli uni gli altri perché l’amore è da Dio. Chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio perché Dio è amore”. Gesù non solo ha reso accessibile e conoscibile l’amore del Padre, ma in più ha creato uno spartiacque nettissimo: chi ama viene da Dio, chi non ama non ha conosciuto Dio. Non c’è una terza via. Il volume che stiamo presentando intende rintracciare le orme di quanti, in questi duemila anni di storia della Chiesa, sono stati dalla parte di Dio e, quindi, dell’amore. Non è una semplice storia fatta di date e accadimenti; né un almanacco di episodi importanti. Partendo dalla confessione di Dio come carità, l’autore rintraccia i luoghi e, soprattutto, i volti, in cui l’amore di Dio si è incontrato con la storicità di uomini e donne che hanno incarnato l’amore, testimoniandolo con il dono della vita. Il titolo dato all’opera – Atlante storico della carità – ne rispecchia bene il contenuto e lascia intendere cosa è racchiuso nei 41 capitoli di cui si compone. “Atlante storico”. In genere gli atlanti se- gnano i confini dei Paesi e dei continenti, tracciano i corsi dei fiumi e l’ampiezza dei mari; così come i libri di storia descrivono i fatti e i loro protagonisti, gli eventi e tutti coloro che la storia l’hanno “fatta” dando ad essa significati nuovi. Potremmo dire che quest’opera descrive la storia e la geografia della carità. Dal servizio dei diaconi alle mense dei poveri e delle vedove, descritto nel libro degli Atti, alle missionarie della carità dei nostri giorni… È catena ininterrotta che mostra l’Amore di Dio all’opera attraverso le opere concrete di coloro che hanno creduto all’Amore. Come lo stesso autore scrive nell’introduzione, si tratta di una storia della Chiesa 5 letta e scritta mantenendo come punto focale la carità a dimostrazione che, nonostante le fragilità, le divisioni, le infedeltà e le contraddizioni di tanti cristiani, il “filo rosso” della carità non si è mai interrotto, anzi, ha attraversato tutti gli angoli della terra e tutte le stagioni della storia degli uomini. Leggendo dall’inizio alla fine il volume, si arriva ad una conclusione: Dio si è reso presente concretamente nella storia degli uomini attraverso la vita di quanti hanno amato e servito i poveri. Ci sono diverse vie per arrivare alla dimostrazione dell’esistenza di Dio. Le famose vie di San Tommaso ad esempio, o quelle messe a punto dalla teodicea, ma c’è anche, e non è meno importante, quella della carità. Anzi, più che dimostrare Dio, l’amore mostra Dio; ne diventa l’epifania chiara e indiscutibile. Il volume, letto con questa prospettiva, diventa una bella antologia di brani che raccontano Dio non per vie astratte o con parole dalla difficile comprensione ma “con i fatti e nella verità”. Dio raccontato, mostrato, presentato attraverso coloro che hanno amato e servito l’uomo di ogni tempo e nelle situazioni più difficili. Ma a questo punto è opportuno chiedersi: di quale amore si parla? È l’amore che diventa dono; che non calcola nulla per sé ma tutto fa per l’altro. Potremmo dire è l’amore che si perde nell’altro; pronto a “farsi tutto a tutti”. L’amore cristiano non è solo un sentimento – pur avendo una dimensione affettiva – così come non è solo azione – pur vivendo di gesti concreti: è la scelta di vita che rende visibile Dio. La dimensione dell’amore è “sacramentale”; come in ogni sacramento, attraverso dei segni visibili – come l’acqua, il pane, l’olio… – si rende presente il Dio invisibile, così ogni gesto di carità rende presente Dio. La carità del cristiano è capacità di chinarsi sull’altro per rialzarlo, è prontezza nell’avvicinare l’escluso per ridargli dignità, è efficacia di parola per riaccendere speranza, è tenerezza offerta lì dove più forti sono le ferite del peccato. La vita di Gesù è la concretizzazione e la spiegazione più bella e più completa di cosa sia l’agape. A partire da essa e dalla consapevolezza che ogni battezzato è chiamato a ri-presentare lo stesso Cristo (da cui “cristiano”) scaturisce il bisogno di vivere la carità come imitazione di Cristo. I diversi capitoli del libro sono l’applicazione di questo criterio. Ci vengono presentate persone che, apparentemente, hanno fatto cose straordinarie; mentre in loro c’era solo il desiderio di vivere in modo ordinario il Vangelo e di mostrarlo, soprattutto in quelle situazioni in cui l’egoismo umano aveva calpestato il fratello. E così troviamo, ad esempio, i mercedari, che facevano finire la loro libertà affinché altri la riacquistassero o i diversi ordini religiosi che si dedicavano agli ammalati o ai bambini abbandonati o alle povere vedove. È una carità dai mille colori, come migliaia e migliaia sono le forme grigie e tristi dell’animo e della condizione umana. Anzi, vi è una costante nella storia dell’umanità: lì dove l’egoismo umano ha lasciato delle tracce cupe, la carità ha riportato i colori fantastici della speranza e della bellezza; o, se vogliamo, la carità ha fatto sì che riprendesse il cammino degli uomini lì dove alcuni, accecati dall’orgoglio, avevano deciso Chiesa Chiesa 6 di bloccarlo. La carità descritta nel volume guarda a tutto l’uomo: dal bambino al migrante, dall’indigente all’ammalato. È senza confini di tempo e di spazio, di culture e di storia, senza esclusione di sorta. È una carità essa stessa estrema – non può mai esserci una carità che si “accontenta” della misura minima – che scaturisce da cuori che hanno amato fino alle estreme possibilità. Come Cristo. Dicendo a Nicodemo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unigenito Figlio” (Gv 3,8), Gesù delinea l’agire amorevole del Padre che arriva sino all’estremo donando suo Figlio. Lui stesso ci dice la misura più alta dell’amore nel dono della croce. Come dicevano i Padri, la misura dell’amore è amarsi senza misura. L’Atlante di cui ora stiamo parlando traccia i confini della fragilità umana – quella della logica dello “scarto” – ma di contro, la sconfinata carità che ha sempre aiutato l’umanità a rintracciare l’infinito amore di Dio. La trama del libro poi ci aiuta a fare altre riflessioni. Ad esempio, avendo il volume interessi storici, ci aiuta a capire chi sono i veri protagonisti della storia dell’uomo. Noi siamo abituati a pensare sempre in termini di utilità, di efficienza, di beneficio. Il volume in sottofondo solleva una domanda: chi “fa” la storia? Solo chi realizza, ad esempio, una grande rivoluzione industriale, o anche chi con fantasia mette su un ospedale? Chi realizza agglomerati urbani per pochi ricchi, o chi recupera i bambini in mezzo alla spazzatura delle favelas? Chi è il vero protagonista della storia? In un clima che sa di materialismo e di perbenismo, come il nostro, il volume ci aiuta a dare la risposta giusta: i veri protagonisti della storia sono i poveri e coloro che amano i poveri. Da Francesco d’Assisi a Helder Camara, da Vincenzo de’ Paoli a Oscar Romero, da Martino di Tours a Madre Teresa di Calcutta. Gli artefici della storia sono stati e continuano ad essere coloro che sono capaci di un amore senza confini in grado di raggiungere le estreme periferie del mondo per portare in esse l’amore di Dio. Tutti costoro, noti o no, hanno capovolto i criteri del mon- do rovesciando il normale modo di pensare. Papa Francesco ci ha offerto un’espressione che, ormai, è diventata comune: “periferie esistenziali”. Ne ha spiegato il significato in tante occasioni ed è bene, per un istante, tornarci alla luce del volume in questione. La logica del Vangelo è sempre una logica capovolta rispetto al mondo: gli ultimi saranno i primi, gli affamati saranno saziati e così via. È in questa logica capovolta, a mio avviso, che bisogna intendere l’espressione “periferie esistenziali”. Di fatto queste “periferie” per Dio sono il vero centro, mentre quello che noi consideriamo “centro” e “centrali” per Dio sono periferie. Allora, l’unica chance che abbiamo, se vogliamo essere “visti” da Dio, o se vogliamo incontrarLo, è abitare le periferie esistenziali perché è lì che Dio abita ed è li che Dio “guarda”. Dice Frei Betto: “Quando cerchiamo Cristo nel tempio, Lui si trova nella stalla; quando Lo cerchiamo tra i sacerdoti, si trova in mezzo ai peccatori; quando Lo cerchiamo libero, è prigioniero; quando Lo cerchiamo rivestito di gloria, è sulla croce ricoperto di sangue. Spesso è seduto sui gradini delle nostre chiese con la mano tesa”. In quelle periferie “abitano” coloro che Lui predilige; l’uomo se ne è dimenticato, anzi, per non sentirli e vederli, li ha emarginati nei ghetti geografici e non solo, di modo che non risultino scomodi e nessuno ne parli. Nel libro queste “periferie” sono considerate centrali, anzi, sono proprio esse le centrali della fede cristiana. Si tratta dei carcerati, degli ammalati, dei poveri privi di istruzione, degli schiavi, degli orfani… Quelli che una certa cultura ha conside- All’incontro, che è stato introdotto da don Giuseppe Costa, direttore della LEV e da Sante Bagnoli, presidente di Jaca Book, sono intervenuti insieme all’autore Juan María Laboa: monsignor Francesco Montenegro e Mario Marazziti, presidente del Comitato permanente sui diritti umani della Camera dei Deputati. 7 rato marginali e periferici, Dio, attraverso l’intervento di tanti uomini e donne animati dall’amore, ha rimesso al centro della storia scrivendo, proprio per mezzo di essi, pagine straordinarie di carità. Allora non si tratta di un semplice elenco che attraversa duemila anni di storia, ma di un criterio nuovo – forse finora poco considerato – che è proprio il criterio della carità. È l’amore che “fa” la storia. Potremmo dire che sono questi “artisti” originali che partono dai bisogni dell’uomo per raccontare il “sogno” di Dio, che, cioè, ogni persona si senta valorizzata, capita, rispettata, in una sola parola… amata. Gesù ci dice su cosa saremo giudicati: “Avevo fame, avevo sete, ero nudo, ero in carcere…”. Nel nostro volume tutte queste situazioni passano davanti agli occhi, capitolo dopo capitolo, quasi a mostrare la puntualità della descrizione di Gesù. Si tratta di un insieme di situazioni che sempre sono esistite e sempre esisteranno. In quella pagina come colpisce il senso di meraviglia dei giusti e dei malvagi così colpisce la risposta di Gesù: “Ogni volta che avete fatto una di queste cose ad uno dei miei fratelli più piccoli l’avete fatta a me”. Dunque non una carità artificiosa, finta, costruita ad arte, ma una carità spontanea che fa quasi sapendo di non fare; cioè che “fa” senza alcun calcolo, senza alcuna orgogliosa visibilità. Gesù ci dice che ogni atto d’amore è un atto di fede. Poiché il criterio del giudizio universale è criterio di verità sulla storia degli uomini, ne deduciamo che coloro che amano sono coloro che vivono nella verità, che vivono in Dio che è Amore e Verità. Permettetemi un ultimo elemento di riflessione. È vero che si tratta di un’opera in sé completa, di un Atlante storico che ha, correttamente, un inizio – la vita di Gesù – e una contemporaneità – il Magistero e l’esempio di Papa Francesco. Ma credo di poter dire che è un’opera “aperta”. Verso la fine vi è un capitolo dedicato ai segni dei tempi. E penso che la curiosità che suscita questo volume sia data proprio nella capacità non solo di rintracciare coloro che hanno amato, ma anche gli ambiti dentro i quali oggi il Signore ci chiama ad agire con lo stile della carità. Dalla condizione disumana degli immigrati che arrivano – per chi ci riesce – sulle nostre sponde, alla tratta delle donne sfruttate per la prostituzione o ai bambini “soldato” in molti paesi del Sud del mondo… Sono tante le situazioni di povertà e di miseria che ancora esistono nel nostro mondo sviluppato e iper-tecnologico. È chiaro che l’Atlante non può descrivere ciò che rimane da fare ma, indirettamente, ci aiuta a tracciare le linee dell’amore che ancora serve a questo nostro mondo. Se nei secoli passati alcuni hanno avuto a cuore le sorti dei più poveri, oggi chi è pronto a dare la vita per gli immigrati o per le prostitute? Sono convinto che la lettura del volume ci può essere d’aiuto per stimolare le energie di carità che Dio ha messo nel cuore di ognuno di noi e che, probabilmente, per mille motivi, abbiamo deciso di neutralizzare. Don Tonino Bello amava dire che se la fede ci rende credenti, solo la carità ci rende credibili. Non basta conoscere le cose di Dio (come si dice dalle mie parti) per essere graditi a Dio. Ma accettare che la fede ci chieda di amare con il cuore stesso di Dio per essere da Lui riconoscibili come figli. Speriamo di trovare forza nella nostra fede, nella nostra intelligenza e, perché no, anche nella lettura di queste pagine, per riscoprire sempre nuova la vocazione alla carità, quella che sola rende bella e ricca la nostra vita e somigliante alla vita stessa di Dio. Chiesa Papa 8 La Libreria Editrice Vaticana per Papa Francesco 9 Papa Sono oltre 20 i libri con gli interventi di Papa Bergoglio che la Libreria Editrice Vaticana ha pubblicato nel corso dei suoi due anni di pontificato. Molti di essi fanno parte della collana “Le parole di Papa Francesco”, che riunisce le sintesi delle omelie del mattino presso la Domus Sanctae Marthae, i discorsi e le omelie nel corso dei viaggi apostolici, i testi delle catechesi del mercoledì e i saluti pronunciati prima della preghiera dell’Angelus o del Regina Coeli. Ma la LEV ha consegnato alle stampe anche diverse raccolte di omelie e discorsi dell’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires. Cinque inoltre i titoli della collana “I passi della fede”, a cura del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che propongono testi e immagini degli incontri di Papa Francesco con varie realtà della Chiesa avvenuti nel corso dell’Anno della fede: cresimati; movimenti, nuove comunità ed associazioni ecclesiali; popolo della vita; seminaristi e religiosi in formazione; Giornata mariana. A cura del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Dacci oggi il nostro amore quotidiano sull’incontro del Papa con i fidanzati, nella collana “Famiglia in cammino” e Gli insegnamenti di Jorge Mario Bergoglio Papa Francesco sulla famiglia e sulla vita 1999-2014, primo titolo della collana “Famiglia e Vita”. Il 14 dicembre 2014, III domenica di Avvento, Papa Francesco ha fatto distribuire a quanti erano in Piazza San Pietro per la recita dell’Angelus “un piccolo libretto tascabile che raccoglie alcune preghiere, per i vari momenti della giornata e per le diverse situazioni della vita” dal titolo Preghiere. “Prendetene uno ciascuno e portatelo sempre con voi – ha esortato Francesco –, come aiuto a vivere tutta la giornata con Dio”. Nella I domenica di Quaresima, lo scorso 22 febbraio, al termine dell’Angelus il Papa ha regalato un altro libretto dal titolo Custodisci il cuore, che “raccoglie alcuni insegnamenti di Gesù e i contenuti essenziali della nostra fede, come ad esempio i sette Sacramenti, i doni dello Spirito Santo, i dieci comandamenti, le virtù, le opere di misericordia”. Un “aiuto – lo ha definito il Papa – per la conversione e la crescita spirituale, che parte sempre dal cuore: lì dove si gioca la partita delle scelte quotidiane tra bene e male, tra mondanità e Vangelo, tra indifferenza e condivisione”. “L’umanità ha bisogno di giustizia, di pace, di amore e potrà averle solo ritornando con tutto il cuore a Dio, che è la fonte di tutto questo” ha concluso. Entrambi i libretti possono essere acquistati presso i punti vendita della LEV a Roma, oppure ordinati via mail all’indirizzo: [email protected]. Bibbia 10 Un monumento scritturistico ed editoriale Uno “strumento provvidenziale”, che “permetterà al lettore italiano di leggere la Bibbia in maniera comprensibile per l’oggi, ma radicata nella universalità della fede della Chiesa e della sua storia”. Così il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha definito La Sacra Bibbia – Testo bilingue. Latino-Italiano, pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana, durante la presentazione che si è svolta nel pomeriggio del 26 gennaio presso l’Aula magna dell’Istituto Patristico Augustinianum di Roma. Questa ponderosa edizione (ben 4.480 pagine) – indicata da L’Osservatore Romano come “un vero monumento scritturistico ed editoriale” – presenta due versioni affiancate in parallelo ad ogni pagina: la Nova Vulgata, riedita nel 2005, e la versione italiana della Conferenza Episcopale Italiana del 2008. Le due traduzioni “si legano perché si tratta delle due forme fondamentali, nella versione più recente, della presenza del testo biblico nel cattolicesimo e nella cultura del nostro Paese” ha notato il cardinal Betori. La Sacra Bibbia Testo bilingue. Latino-Italiano a cura di mons. Fortunato Frezza LEV, Città del Vaticano 2015 Pagine 4.488 Euro 42,00 In un ampio excursus sulle diverse traduzioni della Bibbia, il porporato ha ricordato che “per lungo tempo la tradizione culturale italiana non ha conosciuto la presenza di un testo biblico autorevole nella lingua corrente del Paese”. Riferendosi alla edizione della CEI del 2008, che ha richiesto “12 anni di lavoro”, il cardinale ha osservato che il suo obiettivo è quello di “offrire un testo più sicuro nei confronti degli originali, più coerente nelle dinamiche interne, più comunicativo nei confronti della cultura contemporanea, più adatto alla proclamazione nel contesto liturgico”, facendo “risplendere il contenuto della Bibbia nelle modalità proprie del nostro linguaggio”. Questo perché “i Libri Sacri non sono soltanto un contenitore di pensieri religiosi, ma una vera e propria letteratura, che affida le potenzialità del suo messaggio anche allo stupore che la Parola suscita nel lettore e negli ascoltatori”. La pubblicazione di questa edizione bilingue è stata curata da monsignor Fortuna- 11 to Frezza, canonico vaticano e dottore in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, già sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, che ha sviluppato l’elaborazione dei testi in un arco temporale di 28 mesi. Questa Bibbia bilingue “è destinata a proporre due versioni dell’unico testo originale, disposte in parallelo su una medesima pagina, con evidenti scopi comparativi” spiega monsignor Frezza. “Nova Vulgata e versione italiana della CEI sono due veri e propri monumenti di fedeltà alla rivelazione e di studio scientifico – prosegue il curatore –, che rendono preziosa questa edizione che li associa e ne pubblica i pregi”. Alla presentazione, coordinata da don Giuseppe Costa, direttore della LEV – secondo il quale “la dimensione ecclesiale e sociale di un’editrice si misura dalla sua capacità di creare strumenti” –, sono intervenuti anche Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale e monsignor Romano Penna, ordinario emerito di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense. Per Cesare Mirabelli “avere i due testi a fronte consente di nutrirsi doppiamente, in una fruizione agevole e moderna del testo italiano, con la possibilità di un riferimento alla tradizione latina”. Un’operazione al contempo “scientifica, culturale e religiosa”, che fornisce “uno strumento di migliore comprensione, diretto a valutare come il contesto della Bibbia vada sempre approfondito, con il ricorso al testo originale”. “La Bibbia non è stata scritta né in latino, né in italiano – ha osservato monsignor Romano Penna –. La traduzione è la prima interpretazione del testo. Tradurre è allora un atto d’amore: si accoglie l’alterità in se stessa, senza volerla colonizzare con le nostre precomprensioni”. Il primo esemplare della Bibbia bilingue latina e italiana è stato offerto in cofanetto a Papa Francesco, la mattina del 23 gennaio, dal curatore monsignor Frezza, insieme al direttore della LEV, don Giuseppe Costa e al coordinatore editoriale dell’opera, padre Edmondo Caruana. Presenti in sala, tra gli altri, i cardinali Baldisseri, Farina, O’ Brien e Saraiva Martins; gli arcivescovi De Andrea, Farhat e Marra, il vescovo Fabene e numerosi membri del Capitolo Vaticano. Bibbia Diritto internazionale 12 La diplomazia pontificia e i grandi problemi della comunità internazionale di Luca Caruso Professor Buonomo, quale insegnamento ricaviamo dal volume da lei curato “La diplomazia pontificia in un mondo globalizzato”, che riunisce numerosi interventi del cardinale Bertone nella sua veste di segretario di Stato? L’idea di una diplomazia che si confronta quotidianamente con le grandi questioni mondiali. L’attenzione della diplomazia pontificia non è rivolta soltanto alla dimensione ecclesiale, della quale fa pur parte, ma alle istanze e ai bisogni di ogni uomo, per affrontare i problemi della famiglia umana. Quali sono questi problemi? Possiamo forse iniziare dal tema della libertà di religione... Premesso che l’interesse della Santa Sede è rivolto a tutti i credenti, non soltanto ai cristiani e ai cattolici, sono almeno due i grandi focus sui quali si orienta la riflessione della diplomazia pontificia. In primis, l’intolleranza nei confronti di chi vive una religione, oggi sempre più evidente quando si utilizzano le religioni in modo strumentale. Lo sguardo è aperto a tutto il mondo: la diplomazia pontificia è forse l’unica che riesce a esercitare un controllo capillare, essendo presente in 176 Paesi con rappresentanze pontificie e contatti diretti con le Chiese locali. In secondo luogo l’indifferenza verso chi vive una dimensione religiosa: la religione è confinata a un fatto privato, o meglio, la dimensione religiosa non è ammessa nello spazio pubblico. Nel suo viaggio apostolico in Albania, Papa Francesco ha stigmatizzato l’uso strumentale della religione. Nel suo primo incontro con il corpo diplomatico, Papa Francesco ha sintetizzato l’obiettivo della diplomazia nella necessità di “creare ponti”. Ecco allora che la Santa Sede assicura il suo apporto a diverse iniziative tese a garantire il dialogo interreligioso. Mi riferisco agli incontri periodici tra gli esponenti delle grandi religioni e le Nazioni unite, o alle recenti proposte dei grandi leader religiosi mondiali per tutelare la natura. V’è poi l’impegno della Santa Sede nell’Organizzazione internazionale per il dialogo interculturale e interreligioso (il KAICIID), il cui obiettivo è quello di favorire la solidarietà e la formazione. È un’istituzione che raggruppa gli Stati che, mediante un’azione politica o giuridica, intendono sottolineare nei fori internazionali come la religione non possa mai costituire una causa di contrapposizione, essendo invece strumento di dialogo. Assistiamo tuttavia a un crescendo dell’intolleranza religiosa. Ebbene: arginarla attraverso l’uso della forza non può essere una soluzione definitiva. Occorre lavorare piuttosto per formare le coscienze e costruire un dialogo in grado di accogliere reciprocamente le diversità. Un altro tema di stringente attualità è quello dei flussi migratori. La facilità degli spostamenti è un fenomeno che fa parte della società globalizzata. Quali radici profonde spingono le persone a lasciare la propria terra? Molto spesso non è un generico desiderio di star bene, ma le necessità di sopravvivenza e di continuità di minoranze etniche, religiose, linguistiche, ma anche di minoranze economiche e perfino “ambientali”, che fuggono da condizioni sfavorevoli. Un effetto dei mutamenti climatici è proprio il costituirsi di “minoranze ambientali”, che sono costrette a cercare nuovi spazi. Sono temi che la Santa Sede affronta in una fattiva collaborazione anzitutto con due istituzioni internazionali: l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, chiamato alla gestione di oltre 30 milioni di rifugiati, e l’Organizzazione internazionale per le Migrazioni, che studia le cause del fenomeno e le possibili soluzioni, ricalcando spesso le linee del Magistero pontificio, che prevede 13 Diritto internazionale Intervista al prof. Vincenzo Buonomo, ordinario di Diritto internazionale e direttore del Corso di laurea in Giurisprudenza presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, esperto giuridico delle delegazioni della Santa Sede che partecipano alle riunioni e alle conferenze dell’ONU, della FAO, del Consiglio d’Europa e dell’OSCE, autore di monografie e saggi di diritto internazionale, diritti umani e cooperazione internazionale, nominato da Papa Francesco consigliere dello Stato della Città del Vaticano nel gennaio del 2014 un’azione non finalizzata solo alle emergenze, ma anche di tipo continuativo. Siamo arrivati così alla questione ambientale. Sviluppo, cooperazione e ambiente costituiscono una grande tematica che vede la diplomazia pontificia impegnata in rapporti bilaterali con gli Stati, nell’intento di favorire la formazione, che è una garanzia di sviluppo. I problemi nascono infatti dalla mancanza di una formazione di base, quando si privilegia un’ecologia di tipo tecnico, dimenticando il fattore umano. Il tentativo di tradurre in pratica l’insegnamento del Magistero deve spingere le persone a sentirsi custodi della creazione, per la salvaguardia ambientale, ma anche partecipi della creazione, in vista di un utilizzo sostenibile delle risorse della terra, non egoistico e prolungato nel tempo. Cosa si può dire invece innanzi al perdurare della crisi economica? Nel Messaggio del Papa all’Organizzazione internazionale del Lavoro dello scorso giugno, non è indicata genericamente la necessità del superamento della crisi, ma una metodologia: in tutti i processi economici si deve partire dai bisogni della persona e non dagli effetti dell’azione economica sul mercato. La crisi è finanziaria e poi economica, ma è anche una crisi di valori: se l’idea prevalente rimane quella di difendere il libero mercato globale, senza garantire l’autodeterminazione dei mercati più poveri, dalla crisi non si esce. È notizia recente che la privacy e la sicurezza informatiche a livello planetario siano a rischio... La Santa Sede apprezza i livelli raggiunti dalla tecnologia, ma non tralascia i suoi risvolti. Anzitutto il digital divide, cioè il fatto che non tutti beneficiano di questi risultati. E poi l’osservazione che il sistema dell’informazione è ormai una realtà comune a diversi Paesi, cui non si possono dare risposte singole, ma occorre piuttosto una regolamentazione internazionale. Le situazioni non sono infatti più controllabili dai singoli Paesi, i crimini informatici sono spesso delocalizzati, e proprio mentre i sistemi di sicurezza dei Paesi sono in allerta contro il terrorismo, bisogna ricordare che la tutela del sistema delle informazioni è un modo per garantire la sicurezza. Quale il legame tra informazione e terrorismo? L’informazione è uno dei nodi da controllare. Pensiamo ad esempio al caso siriano-iracheno. Non siamo più innanzi a un conflitto asimmetrico contro una realtà non localizzabile com’era Al Qaeda. L’Isis è localizzabile, ed esercita un controllo territoriale che le garantisce l’uso delle risorse presenti in quel territorio. La difesa dei dati diventa pertanto essenziale. Il Web non è più un fenomeno spontaneo, dal basso, ma va regolato. Il radicamento sociale determina anche la pericolosità sociale legata a comportamenti che necessitano di una regolamentazione sempre più stretta, visto che la Rete non ha confini. La presentazione del volume La diplomazia pontificia in un mondo globalizzato ha costituito un’anteprima della manifestazione “La LEV a Pordenone”, il 27 settembre 2014 presso Palazzo Montereale Mantica. Dopo il saluto del vescovo di Concordia Pordenone Giuseppe Pellegrini, sono intervenuti: Vincenzo Buonomo e Giuseppe Nesi, ordinario di Diritto internazionale e preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’università di Trento. L’incontro è stato moderato da don Giuseppe Costa, direttore LEV. Il 16 gennaio il volume è stato presentato presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Catania. All’incontro sono intervenuti il rettore Giacomo Pignataro e Vincenzo Buonomo. I lavori sono stati coordinati da Rosario Sapienza, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e docente di Diritto internazionale ed europeo presso l’Università di Catania. Tra i presenti, l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina. Diritti umani 14 John Finnis racconta il pensiero di Tommaso d’Aquino, sospeso tra centro e periferia di Andrea Gagliarducci Si intitola Dio, il mondo e la società in Tommaso d’Aquino il terzo volume dei Quaderni Aquinati, la collana di studi e documenti diretta da Tommaso Di Ruzza e co-edita dalla Libreria Editrice Vaticana e il Circolo San Tommaso d’Aquino. Questo Quaderno pubblica la lectio magistralis che John Finnis pronunciò ad Aquino il 3 marzo del 2011, in occasione della cerimonia di conferimento del Premio Internazionale Tommaso d’Aquino, e una prefazione di John Haldane, professore dell’università scozzese di St. Andrews e consultore del Pontificio Consiglio della Cultura. Filosofo del diritto di fama internazionale, John Finnis ha dedicato proprio a Tommaso d’Aquino il primo volume della collana della Oxford University Press dedicata ai pilastri del pensiero moderno. In una intervista con Editoria Vaticana, Finnis affronta i temi centrali della sua lectio, dall’importanza del pensiero dell’Aquinate nel comprendere il diritto internazionale di oggi al modo in cui la peculiare distinzione tra perenne e contingente siano ancora cruciali nel mondo moderno. Lei parla di Tommaso d’Aquino come uomo di frontiera e uomo dell’essenzialità. In che modo questi due aspetti si mescolano e si combinano nel pensiero di Tommaso d’Aquino? Perché questi due aspetti sono così importanti? Il fatto che Tommaso fosse un uomo di frontiera lo ha aiutato a dargli consapevolezza delle tensioni, fragilità, urgenze e opposizioni nella relazioni tra popoli, culture, anche civiltà. Che fosse un uomo del centro, allo stesso modo, lo ha aiutato a diventare ciò che io definisco “l’uomo del centro, dell’essenza. Cioè l’uomo dedito alla ricerca delle fonti più profonde ed ultime, quelle che indicano e rivelano le finalità stesse del sapere. Di concerto, egli è l’uomo impegnato a condurre quella stessa ricerca nel dialogo con i più solidi pensatori e cercatori di verità di ogni epoca (ed anche con i loro avversari più intelligenti). E aggiungo che dovremmo giustamente ritenere che il suo lavoro sia stato di basilare importanza per comprendere solidamente alcune realtà fondamentali: Dio, l’uomo, il mondo e la società”. Lei ha parlato della chiarezza e la capacità di Tommaso d’Aquino di bilanciare il diritto naturale come criterio universale e naturale (ovvero ragionevole) per il diritto positivo umano. Come questa distinzione tra naturale e positivo si relaziona a quelli che oggi chiamiamo diritti umani? Alcuni dei diritti umani di oggi che sono stati stabiliti in dichiarazioni, convenzioni (trattati) e costituzioni sono universali genuini, in quanto sono elementi che implicano immediatamente la legge morale 15 naturale. Altri diritti, nel modo in cui vengono oggi formulati, sono specificazioni di universali norme di giustizia, specificazioni che in qualche loro significativa accezione avrebbero potuto ragionevolmente essere differenti – e per questo sono questioni che riguardano più il diritto positivo del diritto naturale. Collego questo anche alla distinzione, importante per San Tommaso, tra pubblico e privato (per esempio, tra Stato e famiglia). Tutto questo viene reso chiaro nella filosofia del diritto di Tommaso d’Aquino, per non citare poi la sua filosofia della giustizia. Perché Tommaso d’Aquino può essere importante per comprendere il diritto internazionale oggi? Tommaso d’Aquino ha poco da dire sul diritto internazionale nel senso moderno del termine. Ma le sue brillanti discussioni sulla idea profonda e reale della legge, incluse il diritto umano positivo e lo ius gentium, ovvero il diritto dei popoli, ci permettono di pensare in maniera più chiara ed esatta riguardo qualunque forma di diritto, incluso il diritto internazionale. In un mondo in cui i diritti umani sono sempre in discussione, con riferimento speciale al dibattito sui cosiddetti diritti di terza e quarta generazione, quanto sarebbe importante guardare indietro a Tommaso d’Aquino? Alcuni diritti umani di terza e quarta generazione non sono diritti umani genuini, ma sono piuttosto costruzioni ideologiche in cui la giustizia è stata subordinate a desideri individualisti, all’autonomia che sfocia nell’auto legislazione e ad altre discutibili motivazioni o programmi sociali. Quando Tommaso d’Aquino definisce con cura cosa è perenne e cosa è contingente o legato al tempo nel suo pensiero, fornisce una solida guida sulla quale basarci per distinguere i diritti genuini da quelli spuri. Un’altra importante distinzione dell’Aquinate è quella tra i poteri secolari e religiosi. Come questi due poteri sono legati? In un mondo in cui il secolarismo è diventato sempre più aggressivo nel tentare di non riconoscere i sentimenti religiosi (il diritto alla libertà di coscienza è sempre in pericolo), come possono questi due poteri convivere? Ciò che è più importante per Tommaso d’Aquino – e direi che è la cosa più importante da comprendere per noi che lo leggiamo – è che la religione non è una questione di sentimenti, ma di comprensione di alcune proposizioni vere, e di un accettazione di queste stesse proposizioni sulla base della loro verità nel modo in cui questa è mostrata dalla ragione naturale o dal diritto naturale, o da entrambe. La Chiesa, come organizzazione dedicata a incoraggiare e rendere possibile la nostra (o quella di chiunque altro) adesione a queste verità, si basa su entrambe queste risorse di giusto giudizio. Ma la responsabilità della Chiesa è di insegnare ai cittadini e ai governanti i fondamentali elementi della verità riguardo la condotta umana. Non si tratta di una responsabilità di governare società secolari come per gli Stati. E Tommaso d’Aquino è sostanzialmente chiaro, nei fondamentali, riguardo le necessarie distinzioni tra i due poli. Diritti umani Bibbia 16 Bibbie e dintorni dal 1926 ad oggi di Alessandra Maria Turco Con questo intervento l’autrice presenta il catalogo “Le pubblicazioni bibliche della Libreria Editrice Vaticana” Costruire un catalogo significa ordinare secondo un criterio prestabilito – alfabetico, cronologico, sistematico, classificato, per materia, per soggetto – o l’intera produzione editoriale di una casa editrice o il patrimonio di una biblioteca o tutto ciò che si vuole rendere noto ad un pubblico di lettori e non. Lo scopo di un catalogo librario sarà sempre e solo quello di identificare in modo preciso e non ambiguo una particolare opera in una particolare edizione al fine di consentire al lettore un recupero agevole delle informazioni che cerca. Il catalogo della produzione biblica della Libreria Editrice Vaticana – del quale presentiamo qualche aspetto – segue un ordinamento cronologico che partendo dal 1926, anno della sua fondazione, giunge sino ai nostri giorni. Pensato dall’Editrice in occasione della mostra sulla sua pro- duzione editoriale, legata esclusivamente alla Bibbia e al suo studio, esso si presenta in edizione trilingue (italiano, inglese, portoghese) ed è il frutto di una collaborazione con l’American Bible Society. Le sue schede sono state costruite secondo le regole base della catalogazione e individuano in modo inequivocabile ogni singola opera in ogni singola edizione. I campi distinguono, in modo chiaro e basilare, l’autore o curatore dell’opera, il suo titolo, l’eventuale appartenenza ad una collana, il suo luogo di edizione e l’anno, la lingua, il soggetto, le pagine e talvolta presentano uno spazio dedicato alle note. La scheda è arricchita dalla copertina di ogni singola pubblicazione al fine di regalare al lettore non solo un impatto emozionale immediato ma la possibilità di individuare autonomamente l’opera indicata. A ciò si aggiunge la ricostruzione biografica di ogni singolo autore. Lo scopo di questo catalogo non è soltanto quello di essere un valido strumento di supporto ai visitatori che lo sfoglieranno in occasione della mostra che si terrà negli Stati Uniti e a Roma ma, si pone come obbiettivo ultimo, anche quello di raccogliere e custodire al suo interno gli ottantanove anni di storia dell’editoria della casa editrice dei Papi la quale, alla rigorosa tradizione dello studio critico ed esegetico della Bibbia mischia temi di spiritualità e di archeologia dei testi sacri, passando attraverso la parola presente nella liturgia per 17 approdare ad opere di grande ambizione culturale e di pregio come la Biblia Polyglotta del 2008 e l’odierna edizione bilingue (latino-italiano) della Sacra Bibbia presentata nello scorso mese di gennaio. Apre il catalogo il primo volume, nato nel 1926, della collana Biblia Sacra, iuxta latinam Vulgatam versionem, edizione critica nata sotto Papa Pio XI a cura della Pontificia Commissione per la revisione ed emendazione della Vulgata. Nel 1929 venne stampata la nuova edizione della Vulgata Clementina curata dal prete Luigi Gramatica e, successivamente, Dom Pierre Salmon (OSB), curò vari volumi per la collana Collectanea Biblica Latina tra cui vale la pena ricordare Le Lectionnaire de Luxeuil; alla stessa collana collaborarono anche Dom Robert Weber e Dom Henri de Sainte-Marie. Nel 1969, ad opera della Pontificia Commissione per la Neovulgata verrà pubblicato il Liber Psalmorum, primo volume di una edizione della Bibbia in lingua latina per la Liturgia mentre nel 1970, la Commissione dei Benedettini di San Girolamo in Urbe, darà alla luce Evangelia IV, Epistolae S. Pauli Apostoli et Catholicae, Actus Apostolorum et Apocalypsis Ioannis. Il 1979 è l’anno dell’edizione definitiva della Nova Vulgata. Bibliorum Sacrorum Editio Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II ratione habita, iussu Pauli PP. VI recognita auctoritate Ioannis Pauli PP. II promulgata. Il 1979 pone uno spartiacque nell’attività editoriale: all’attività di ricognizione critico-testuale, a partire dagli anni Ottanta si svilupperà una nuova strategia editoriale volta alla diffusione di volumi in lingua italiana destinati ad un pubblico colto grazie a biblisti del calibro di Bellarmino Bagatti, Gianfranco Nolli, Guido Berardi, Pierre Grelot. La terza fase dell’Editrice viene raggiunta all’inizio degli anni Novanta: a pubblicazioni contenenti temi di critica testuale e di esegesi generale si alterneranno temi più selettivi che vanno dai commenti per la liturgia alla meditazione, dalla lectio divina alla spiritualità. Nonostante la proliferazione di temi, lo studio critico del testo biblico resta il punto focale della sua produzione editoriale; tra i numerosi testi ricordiamo gli studi sul Codex Cantabrigiensis di Theodore Beza e il volume Psalmi et Cantici. Iuxta Novae Vulgatae editionis Textum. Il culmine degli studi biblici verrà raggiunto nel 2008 con la pubblicazione della Biblia Polyglotta Synodi “De Verbo Dei” occasione exarata, impresa editoriale frutto di una collaborazione dell’Editrice con l’American Bible Society. L’edizione di notevole pregio artistico, stilistico e culturale dispone su ogni pagina il testo biblico in cinque lingue diverse: ebraico-aramaico, greco, latino, inglese e spagnolo. Molti sono i nomi che hanno contribuito ad arricchire il catalogo della Libreria Editrice Vaticana negli anni Novanta e sino ai nostri giorni. Oltre ai volumi di Papa Benedetto XVI, ricordiamo i lavori di: Harold Attrige, Louis Bouyer, Giuseppe Ferraro e Michelangelo Tàbet, Michel Quesnel, Virgilio Pasquetto, Tullio Veglianti, Otto Betz e Rainer Riesner, Alexander Schick, José Luis Sicre, Gonzalo Flor Serrano e Luis Alonso Schökel, Gabriel Mestre. Il catalogo è chiuso dall’edizione de La Sacra Bibbia. Edizione bilingue. Latino-Italiano curata dal biblista Fortunato Frezza il quale affianca, con in calce gli apparati critico-esegetico propri delle versioni in origine, il testo della Neovulgata riveduto del 2005 e la versione italiana della CEI del 2008. Bibbia Fotografia 18 Foto e poesie per celebrare Gerusalemme Il viaggio di Giovanni Chiaramonte parte nella metà degli anni Ottanta da Berlino, al fine di comprendere perché una delle capitali dell’Occidente avesse deciso di eliminare dal mondo la genealogia d’Israele. È allora che Chiaramonte, fotografo di fama internazionale e docente di Teoria e Storia della fotografia allo IULM e alla NABA di Milano, raggiunge la Città Santa e si mette al lavoro per ritrarre la sua bellezza e il suo mistero, attraverso momenti di vita quotidiana per le sue vie, angoli poco noti, squarci enigmatici, luoghi simbolo e istanti di preghiera di ebrei, cristiani e musulmani. Quell’esplorazione è diventata oggi un volume fotografico pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, Jerusalem, che contiene 36 fotografie ed è arricchito dalle “descritture delle immagini” firmate dal poeta Umberto Fiori. “Nell’immagine impressa dalla luce – annota Chiaramonte nella sua prefazione intitolata ‘Figure della promessa’ – vive soltanto il tempo presente: come una profezia del Giudizio, la fotografia testimonia che non ci può essere nostalgia del tempo passato o paura del tempo futuro, perché nel dramma di ogni momento respira e si rivela come speranza l’istante perenne della memoria di Dio”. Giovanni Chiaramonte, nato a Varese nel 1948 da genitori siciliani, comincia a fo- tografare alla fine degli anni Sessanta, operando per la ripresa della forma figurativa, dopo la stagione astratta e informale di certe tendenze della pop-Art e dell’Arte concettuale. L’immagine di Chiaramonte si genera sin dall’inizio nell’estetica teologica di Romano Guardini, Hans Urs von Balthasar e della Chiesa d’Oriente, e ha come tema principale il rapporto tra luogo e destino nella civiltà occidentale, cioè il destino dell’uomo quale si rivela nell’abitare il mondo. Caratteristica predominante del volume è la luce, che si riflette sulla pietra bianca della Città Santa. Luce che irradia dal cielo terso, come pure negli interni illuminati dai neon, o ancora attraverso un raggio di sole che si Jerusalem Giovanni Chiaramonte LEV 2014 Pagine 96 Euro 35,00 19 affaccia a rischiarare il pavimento della via Dolorosa nella vecchia Gerusalemme, deserta al tempo della prima intifada. “Di queste strade bianche, del cammello all’incrocio tra i furgoni, di scarpe e minareti, delle croci accatastate a una parete (voragini che il giorno ti spalanca nella retina) non ti farai un’immagine” recita una delle poesie di Umberto Fiori. E un’altra: “Un pergolato di palme, una trama d’ombra, un gioco di ragazzine questa mattina, a proteggere le Tavole della Legge”. Fiori ha “abitato” le fotografie dell’amico Chiaramonte, prima di comporre i suoi versi. “In fondo agli orti, la Croce si fa strada verso le mura. I morti e i vivi hanno negli occhi l’Invisibile che dilaga dal Monte degli Ulivi”. Testi e foto non sono immediatamente associabili, ma sfogliando il volume si origina una suggestione arcana… “Sfreccia un nero di ali, se ne va via tra due cipressi piegati. Gli stessi che spinsero fino al cielo il carro di Elia”. Lo scatto simbolo rimane sicuramente quello scelto per la copertina: in un luminoso belvedere di pietra, si vedono due giovani coppie sedute su un muretto, una in abiti civili mentre l’altra indossa una divisa militare, sulla scena di antiche rovine in parte ricostruite, sotto un arco di pietra che pare sostenuto dal cielo. Immagine evocativa che sembra rivelare il destino di ogni uomo, di ogni donna, di ogni città, in ogni tempo della storia. Fotografia Mostra fotografica Jerusalem Dal 6 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015, presso la Libreria internazionale Paolo VI di Roma, si è svolta la mostra fotografica Jerusalem di Giovanni Chiaramonte. Le foto presentate erano accompagnate dai versi del poeta Umberto Fiori. La presentazione del volume Il 13 dicembre 2014 a Roma, presso l’Accademia Nazionale di San Luca a Palazzo Carpegna, ha avuto luogo la presentazione del libro fotografico Jerusalem. All’incontro, insieme all’autore Giovanni Chiaramonte, sono intervenuti l’architetto Paolo Portoghesi, il poeta Umberto Fiori e lo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle. Archeologia 20 La storia raccontata dalle monete S’intitola Le monete della Zecca di Gela il volume bilingue (italiano-inglese) che presenta le monete dell’antica città di Gela conservate sia al Museo Archeologico della città siciliana, sia presso il Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. L’opera è a cura di Giancarlo Alteri, già Conservatore del Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana, attualmente capo del Gabinetto del Medagliere Ambrosiano, e di Eleonora Giampiccolo, responsabile del Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. “Alto riconoscimento al prestigio storico e culturale del monetiere di Gela, una delle più grandi collezioni di monete dell’antica civiltà greca” definisce il volume, nella presentazione, il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. “Nelle incisioni, ritroviamo le alternanze della grande storia, le effigi testimoni dei giorni della democrazia e di quelli della tirannide. Le figure rappresentate sulle monete sono simboli anche di una grande abbondanza e ricchezza. La loro fine lavorazione ci riporta a un tempo in cui l’Isola era uno dei centri più progrediti del Mediterraneo sia nell’industria che nelle arti, nell’agricoltura e nella cavalleria” osserva il presidente Crocetta. “Il percorso di sviluppo della Sicilia non può prescindere da una riscoperta dell’identità siciliana, e una riscoperta matura dell’identità siciliana, dunque, non può prescindere da una conoscenza profonda delle proprie eredità culturali – prosegue Crocetta –. Le monete sono allora il racconto corale di un popolo operoso, aperto agli scambi e vivo nei commerci, e di una terra crocevia di popoli e valori, capace di accogliere e valorizzare le diverse sensibilità mediterranee in contaminazioni uniche e irripetibili, che non smettono di affascinare”. “2700 anni di Storia raccontati attraverso LE MONETE DELLA ZECCA DI GELA a cura di Giancarlo Alteri ed Eleonora Giampiccolo LEV, Città del Vaticano 2015 Pagine 268 Euro 32,00 l’immenso patrimonio monetario della zecca di Gela, conservato nel Museo della Città” riassume nella prefazione il sindaco di Gela Angelo Fasulo, che intende come un “dovere” quello di “riuscire a trasmettere ai più giovani la consapevolezza di vivere in una città straordinaria, nella quale ogni angolo evoca gli echi del tempo, e ogni traccia ritrovata rappresenta il segno di un sapere profondo”. Il catalogo delle monete è preceduto dal Prologo “Elegia delle Mura” firmato da Giovanni Chiaramonte, fotografo di fama internazionale, docente di Teoria e Storia della Fotografia all’Università IULM di Milano. Questa sezione propone 21 scatti fotografici delle Mura Timoleontee, le antiche fortificazioni greche di Gela. Dopo un’introduzione sulla storia della città, a partire dalla sua fondazione fino alla sua distruzione nel 282 a.C., segue il catalogo vero e proprio in cui sono elencate le monete emesse dall’antica città di Gela durante il periodo greco e conservate presso il Museo Archeologico della città. Esso si divide in due parti. Nella prima sono esposte le monete d’argento: si tratta quasi esclusivamente di didrammi che recano gli 21 stessi tipi e sono stati raggruppati in base alla posizione della legenda sulla moneta. Nella seconda parte sono elencate le monete di bronzo. In questa sezione sono presentate anche le foto di alcuni reperti archeologici di particolare valore, custoditi presso il Museo di Gela. Completa il volume un’appendice con una breve storia del Medagliere della Biblioteca Vaticana, che precede il catalogo delle diciotto monete dell’antica Gela conservate in Vaticano, tra cui figurano esemplari non presenti nella collezione di Gela, molti dei quali si distinguono per il loro ottimo stato di conservazione. Archeologia Una delle fotografie di Giovanni Chiaramonte dal Prologo “Elegia delle Mura” La mattina del 10 gennaio, presso l’Hotel Sole di Gela, l’opera è stata presentata ai giornalisti in conferenza stampa da Ennio Turco, direttore del Museo Archeologico regionale di Gela, don Giuseppe Costa e dai curatori Giancarlo Alteri ed Eleonora Giampiccolo. Nel pomeriggio si è svolta la presentazione presso il Museo Archeologico regionale di Gela. Dopo i saluti di Ennio Turco, don Giuseppe Costa, Angelo Fasulo, sindaco di Gela, sono intervenuti: Davide Faraone, sottosegretario Ministero della Pubblica Istruzione, Salvatore Giglione, direttore generale del Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Giovanni Uggeri, archeologo e docente presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma, Alessandra Turco, ricercatrice editoriale. L’incontro è stato coordinato da Vincenzo Morgante. 22 Agenda degli Eventi a cura di Luca Caruso 15 ottobre DALL’EVANGELII NUNTIANDI ALL’EVANGELII GAUDIUM IL CORAGGIO DELLA MODERNITÀ di Lorenzo Leuzzi LEV, Città del Vaticano 2014 Pagine 132 Euro 10,00 16 ottobre PAOLO VI. HO VISTO, HO CREDUTO GLI ANNI DEL PONTIFICATO (1963-1978) di Gianfranco Grieco LEV, Città del Vaticano 2014 Pagine 276 Euro 22,00 Dall’Evangelii nuntiandi all’Evangelii gaudium. Il coraggio della modernità è il libro del vescovo ausiliare di Roma Lorenzo Leuzzi presentato il 15 ottobre presso la Sala Marconi della Radio Vaticana. All’incontro hanno partecipato monsignor Enrico Dal Covolo, rettore della Pontificia Università Lateranense, Francesco Bonini, rettore della LUMSA, Maria Grazia Marciani, dell’Università di Roma Tor Vergata, Marina Brogi, Si è svolta il 16 ottobre presso l’Aula Magna della Libera Università Maria Ss.ma Assunta di Roma, la presentazione del volume Paolo VI. Ho visto, ho creduto – Gli anni del pontificato (1963-1978), firmato da padre Gianfranco Grieco, capoufficio del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Insieme all’autore, sono intervenuti: l’arcivescovo Agostino Marchetto, storico del Concilio Vaticano II e del pontificato di Paolo VI, Giuseppe Dalla Torre, già rettore della LUMSA, Giovanni Maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano, Angelo Scelzo, vicedirettore della Sala della Sapienza di Roma. I lavori, conclusi da don Giuseppe Costa, direttore della LEV, sono stati moderati dal direttore di Tv2000 Paolo Ruffini. “Da Papa Paolo VI a Papa Francesco: un cammino di amore per la Chiesa, e di servizio alla società – scrive Leuzzi nella presentazione –. Chi, come me, lo ha vissuto dal di dentro, può testimoniare che quel merito che Paolo VI chiedeva all’uomo contemporaneo per la simpatia con cui la Chiesa si è fatta cultore dell’uomo, oggi trova tutta la sua profetica valenza. Come non pensare alla tenace difesa della dignità dell’uomo vissuta nella sofferenza da parte di san Giovanni Paolo II? E poi, chi avrebbe mai pensato che la ragione, in un momento storico in cui l’Illuminismo cedeva il passo allo scetticismo, avrebbe trovato in Papa Benedetto XVI un alleato affidabile per la crescita del pensiero umano?”. Stampa della Santa Sede. I lavori sono stati coordinati da don Giuseppe Costa. Padre Grieco, per 37 anni redattore de L’Osservatore Romano, fa rivivere ai lettori tutto il pontificato di Paolo VI. “Un gran merito dell’autore – nota nella presentazione del volume il cardinale Paul Poupard – è quello di ripercorrere questi intensi quindici anni del pontificato montiniano con fedele precisione cronologica e, insieme, di restituire nel loro contesto storico divenuto già lontano per noi, gli scritti e i gesti di un Papa che ha aperto una nuova epoca per la Chiesa dei tempi nuovi”. 23 6 novembre LA VOCE DELL’ICONA IMMAGINE TEOLOGICA E POESIA NELL’ORIENTE CRISTIANO di Manuel Nin LEV, Città del Vaticano 2014 Pagine 260 Euro 18,00 13 novembre IL SORRISO DI TENEREZZA LETTURE SULLA CUSTODIA DEL CREATO di Paolo Portoghesi LEV, Città del Vaticano 2014 Pagine 320 Euro 26,00 Il 6 novembre ha avuto luogo presso il Pontificio Collegio Greco di Roma la presentazione del volume La voce dell’icona – Immagine teologica e poesia nell’Oriente cristiano, di padre Manuel Nin, archimandrita e rettore del Pontificio Collegio, docente presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, la Pontificia Università della Santa Croce e il Pontificio Istituto Orientale. All’incontro, moderato da Eventi Giovanni Maria Vian, hanno preso parte Emidio Vergani, docente presso il Pontificio Istituto Orientale e Antonis Fyrigos, docente presso la Pontificia Università Gregoriana. Il volume, che raccoglie una serie di articoli apparsi su L’Osservatore Romano negli anni 2010-2012, ripercorre la tradizione ecclesiale così come si esplica nelle grandi feste siriache e bizantine, basandosi sulle icone e sulla poesia. Le composizioni innografiche evidenziano la dimensione poetica della teologia in Oriente e il contenuto teologico della poesia cristiana orientale; le icone forniscono invece un commento visivo dei testi liturgici, che a loro volta commentano l’immagine. Scopo dell’autore è di “mettere in evidenza nelle liturgie cristiane il rapporto stretto che troviamo tra la preghiera in quel che cantiamo e la preghiera in quel che vediamo, in quel che contempliamo coi nostri occhi”. Ciascun articolo si apre con una raffigurazione artistica della tradizione orientale, che non è un elemento decorativo ma detiene un valore meramente teologico. L’Accademia Nazionale di San Luca a Roma ha ospitato il 13 novembre la presentazione del volume Il sorriso di tenerezza – Letture sulla custodia del creato dell’architetto Paolo Portoghesi, con gli interventi del cardinale Raffaele Farina, archivista e bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, Vittorio Sgarbi, Giuseppe Pullara, giornalista de Il Corriere della sera, e don Giuseppe Costa. L’opera “nasce dal desiderio di spingere il lettore a riconoscere nella bellezza del creato l’impronta del Creatore”, e insieme alle riflessioni dell’autore presenta una antologia di testi di ispirazione cristiana sul rispetto del creato. Il titolo si riferisce a una metafora di Simone Weil, secondo la quale il sorriso di Gesù risplende nelle bellezze della terra, ma richiama anche le parole di Papa Francesco, che più volte ha usato l’espressione “tenerezza”. Certo, riconosce l’autore, “nel creato non c’è solo bellezza e armonia, ma ci sono anche conflitti, dissonanze, crudeltà e tanto dolore”. Ma “la gioia che si prova ammirando la bellezza del creato”, e questo è il filo conduttore del volume, “non avrebbe il senso profondo che ha, se non si leggesse in essa, insieme alla fragilità e alla grazia, l’imminenza del dolore (…) Dietro la complementarità di gioia e dolore si manifesta del resto il mistero della libertà dell’uomo, della sua capacità di scegliere e di decidere”. Eventi 24 17 novembre RIALZA IL POVERO DALL’IMMONDIZIA di Giovanni card. Coppa LEV, Città del Vaticano 2014 Pagine 224 Euro 18,00 2 dicembre PRONTO? SONO FRANCESCO IL PAPA E LA RIVOLUZIONE COMUNICATIVA UN ANNO DOPO di Massimo Enrico Milone LEV, Città del Vaticano 2014 Pagine 240 Euro 15,00 Rialza il povero dall’immondizia è il titolo dell’autobiografia del cardinale Giovanni Coppa, presentata a Roma il 17 novembre presso la Sala Marconi della Radio Vaticana. Coordinati da don Giuseppe Merola, dell’ufficio redazionale della LEV, sono intervenuti il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, Romano Penna, ordinario emerito di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense, Angelo Scelzo, vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede. Il volume si articola in sei sezioni, seguendo lo scorrere di una giornata. Così la narrazione ha inizio con l’alba e le esperienze di un ragazzo nel Piemonte degli anni Venti; poi il mattino, segnato dall’esperienza della guerra mondiale e al contempo dalla formazione in seminario; quindi il pieno giorno con gli studi all’Università Cattolica di Milano, l’ordinazione sacerdotale nel 1949 e il trasferimento a Roma in qualità di latinista. Nel 1958 avviene il passaggio in segreteria di Stato e da lì seguirà il lavoro con Giovanni XXIII prima e con Paolo VI poi, passando attraverso l’intensa pagina del Concilio Vaticano II. Il meriggio parte dalla rievocazione dell’ordinazione episcopale, ricevuta da Giovanni Paolo II nel 1980. Dieci anni dopo arriverà la nomina a nunzio apostolico in Cecoslovacchia, incarico che l’arcivescovo Coppa manterrà nella neocostituita Repubblica Ceca fino alla conclusione del suo ministero apostolico e alla partenza da Praga, nel 2001. E infine giunge la sera della giornata di vita dell’autore. Non mancano le sofferenze fisiche, ma nemmeno le sorprese, come la nomina a cardinale nel 2007. “Sono davvero passato attraverso la polvere, l’immondizia, il letame – conclude il cardinale Coppa –, mentre il Signore ha poi incomprensibilmente voluto ‘farmi sedere con i principi, con i principi del suo popolo’. Il perché lo sa solo Lui”. “Informazione religiosa – Le nuove frontiere della formazione giornalistica” è il tema del dibattito promosso dall’Unione Cattolica della Stampa Italiana, svoltosi il 2 dicembre a Roma, presso il Pio Sodalizio dei Piceni, in occasione della presentazione del volume del giornalista e responsabile della struttura Rai Vaticano Massimo Enrico Milone Pronto? Sono Francesco. Il Papa e la rivoluzione comunicativa un anno dopo. Dopo i saluti di don Giuseppe Costa, e di Filippo Bizzarri, vicepresidente del Pio Sodalizio, la tavola rotonda ha visto gli interventi di padre Francesco Occhetta S.I., scrittore de “La Civiltà Cattolica”, Vincenzo Morgante, direttore del Tgr Rai, monsignor Domenico Pompili, sottosegre- tario della Conferenza Episcopale Italiana. L’incontro è stato introdotto e moderato da Andrea Melodia, presidente dell’Ucsi. Il volume da cui prende spunto il dibattito ripercorre il primo anno di pontificato di Papa Francesco attraverso le sue parole ai giornalisti. Un itinerario che ha inizio con la prima udienza pubblica di Francesco, concessa proprio ai rappresentanti dei media, oltre seimila, riuniti nell’Aula Paolo VI il 16 marzo 2013, all’indomani del Conclave, fino all’intervista rilasciata al direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli il 5 marzo 2014, che offre una panoramica ad amplissimo raggio sul primo anno di pontificato e le sfide che attendono oggi la Chiesa. 25 Comunicazioni Sociali e Andrea Tornielli, vaticanista del quotidiano La Stampa e coordinatore del portale Vatican Insider. L’opera si propone come un viaggio nell’anno liturgico insieme a Papa Francesco, attingendo dalle omelie del Papa, dagli Angelus, dai Regina Coeli, dai messaggi e dai discorsi, permettendo al lettore di seguire il Pontefice, con parole e foto, nell’anno liturgico della Chiesa cattolica. Le parole di Papa France- sco vengono rinforzate dalle immagini che le completano illuminando le stagioni liturgiche della Chiesa e le sue celebrazioni. “Come l’anno liturgico accompagna le persone passo dopo passo nel ministero, nella passione, nella morte e nella resurrezione di Gesù – notano gli autori –, Papa Francesco riflette sugli eventi della vita del Signore e ciò che essi rivelano circa il grande amore di Dio per l’uomo e la misericordia verso coloro che si smarriscono. Ma il Papa include anche consigli pratici per i cristiani su come seguire Gesù, estendendo a tutti l’amore e la misericordia concretamente, soprattutto ai poveri e a coloro che vivono ai margini della società”. la sua memoria. All’interno della Basilica di San Pietro, a firma di monsignor Marco Agostini, officiale nella sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato e cerimoniere pontificio. Con l’autore, sono intervenuti il cardinale Raffaele Farina, Guido Cornini, curatore del Reparto Arti Decorative dei Musei Vaticani e Neria De Giovanni, presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari. L’opera riunisce una serie di brevi saggi su diversi elementi architettonici e artistici della Basilica di San Pietro in Vaticano, come gli altari, i pavimenti marmorei, le statue e le pale d’altare. “L’autore ci accompagna direi quasi per mano, nel cuore della Basilica e ci permette di ca- pire tutto: il testo evangelico, la sua trasfigurazione leggendaria, la devozione popolare, il vasto rumore della storia che circonda, sovrasta ed esalta i capolavori dell’arte” scrive nella prefazione il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci. Ma lo sguardo di monsignor Agostini spazia anche oltre: nell’articolo “Risveglio in Vaticano”, ad esempio, v’è la descrizione di quell’“enorme formicaio” che è San Pietro di prima mattina, quando “la Basilica Vaticana si tinge di fuori del colore dell’aurora e dentro s’anima di una vita insolita”. O ancora l’itinerario nell’“anello d’oro” che circonda Roma, cioè quella serie di cittadine, sedi di diocesi suburbicarie, che confermano “il carattere sacro della città”. 3 dicembre PAPA FRANCESCO. UNA GUIDA AL TEMPO DI DIO di Cindy Wooden e Paul Haring LEV-Catholic News Service 2014 Pagine 120 Euro 20,00 La LEV, in collaborazione con l’agenzia cattolica statunitense Catholic News Service, ha presentato il 3 dicembre presso l’Istituto Patristico Augustinianum di Roma il volume Papa Francesco. Una guida al tempo di Dio, pubblicato in italiano, inglese e spagnolo a cura della giornalista Cindy Wooden, con le fotografie di Paul Haring. Insieme agli autori, hanno preso la parola monsignor Paul Tighe, segretario del Pontificio Consiglio delle 9 dicembre LA TOMBA E LA SUA MEMORIA ALL’INTERNO DELLA BASILICA DI SAN PIETRO di Marco Agostini LEV, Città del Vaticano 2014 Pagine 104 Euro 20,00 La Sala Marconi della Radio Vaticana ha ospitato il 9 dicembre la presentazione del volume La tomba e Eventi Eventi 26 10 dicembre LA SANTITÀ È POSSIBILE NASCONO PER NON MORIRE di José card. Saraiva Martins LEV, Città del Vaticano 2014 Pagine 656 Euro 22,00 Il cardinale José Saraiva Martins, prefetto emerito della Congregazione per le Cause dei Santi, ha presenziato il 10 dicembre all’Augustinianum di Roma alla presentazione del suo volume La santità è possibile – Nascono per non morire, con gli interventi di Roberto Morozzo della Rocca, ordinario di Storia contemporanea presso l’università Roma Tre, e padre Raffaele Di Muro Ofm Conv., professore di Spiritualità presso le Pontificie Facoltà Teologiche “San Bonaventura” e “Teresianum”. Padre Edmondo A. Caruana O. Carm., responsabile editoriale della LEV, ha coordinato l’incontro. Questo ponderoso volume, che raccoglie oltre 130 tra omelie e relazioni del cardinale Saraiva Martins, per dieci anni a capo della Congregazione per le 16 dicembre GESÙ DIMMI IN VERITÀ: TU CHI SEI? di Raffaele Pettenuzzo LEV, Città del Vaticano 2014 Pagine 228 Euro 14,00 Gesù dimmi in verità: Tu chi sei? è il saggio di don Raffaele Pettenuzzo presentato a Roma il 16 dicembre presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, sede della Biblioteca della Camera dei Deputati. All’incontro, moderato da Maria Antonietta Fontana, dirigente di Ancislink Mondo Cattolico, sono intervenuti padre Vincenzo Battaglia Ofm, docente di Cristologia presso la Pontificia Università “Antonianum” e presidente della Pontificia Cause dei Santi, si articola in quattro macro-sezioni: Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio, Sante Spigolature. Intento dell’opera, secondo il cardinale decano Angelo Sodano, che ne firma la prefazione, è “presentare agli uomini d’oggi le figure di centinaia di uomini e donne che, in luoghi e tempi diversi, hanno vissuto santamente la loro vocazione cristiana”. Accademia Mariana Internazionale e padre Edmondo A. Caruana O. Carm.. “Questo saggio – spiega don Pettenuzzo, che è sacerdote della diocesi di Benevento, filosofo e teologo – vuole in qualche modo suscitare o provocare nel cristiano, in qualsiasi momento e luogo si trovi, la domanda su chi è Gesù, per accendere in lui il desiderio di cercarlo o di lasciarsi trovare. Non c’è nessuna ragione per cui qualcuno possa pensare che la domanda da porre a Gesù ‘Tu chi sei?’ non possa essere anche per lui, perché nessuno di noi è escluso dal fare esperienza di Gesù e dalla gioia di parlare con Lui”. Il saggio è suddiviso in nove libri, ciascuno dei quali riflette una catechesi. Tra i vari temi approfonditi nel volume: le tentazioni, i sentimenti, il dolore, il sapere. 27 19 dicembre CI RIPOSEREMO IN PARADISO Don Franco Cavallo nel ricordo dei suoi a cura di Silvia Guidi LEV, Città del Vaticano 2014 Pagine 112 Euro 12,00 Di don Franco Cavallo, sacerdote di periferia che ha vissuto sempre con il sorriso sulle labbra e con quella certezza di eternità che gli derivavano dall’affidamento totale a Dio, si è parlato a Gela (Caltanissetta) il 19 dicembre, in occasione della presentazione di un volume a lui dedicato Ci riposeremo in Paradiso, a cura della giornalista de L’Osservatore Romano Silvia Guidi. L’autrice racconta con grande delicatezza la storia del parroco del quartiere Settefarini di Gela, andando oltre la sua vicenda personale per condurci dentro il “mistero sacerdotale”, svelando al cuore di chi legge la bellezza della vocazione e raccontando di preti fedeli alla Chiesa, non ammalati di carrierismo, che vivono nella grazia la loro vocazione. Padre Cavallo visse il suo ministero convinto che la missione del sacerdote non finisse in canonica ma 22 gennaio IL PAPA E L’AMICO EBREO STORIA DI UN’AMICIZIA RITROVATA di Gian Franco Svidercoschi Cairo-LEV, 2014 Pagine 128 Euro 10,00 Nella vigilia della Giornata della Memoria delle Vittime della Shoah e nel ricordo di Jerzy Kluger, socio illustre del Tennis Club Parioli, si è svolta il 22 gennaio a Roma, presso il Tennis Club, la presentazione del libro Il Papa e l’amico ebreo. Storia di un’amicizia ritrovata di Gian Franco Svidercoschi, una coedizione Cairo e LEV. Insieme all’autore, sedevano al tavolo dei relatori: don Giuseppe Costa, Johanna Arbib Perugia, presidente del Keren Hayesod e Gianni Letta. Il libro ripropone l’avvincente racconto di un’amicizia, quella tra Karol Wojtyla, poi Papa Giovanni Paolo II, e Jerzy Kluger, tra un cattolico e un ebreo, nella Polonia degli Eventi dovesse affrontare la strada, i problemi del vivere quotidiano della gente, il disagio sociale, il degrado dei quartieri, la corruzione politica. Insieme alla curatrice sono intervenuti don Giuseppe Costa, don Massimo Naro, direttore del Centro Studi Cammarata di San Cataldo e il regista Gianni Virgadaula. anni Venti. La drammatica ondata dell’antisemitismo, l’occupazione nazista, la guerra e le deportazioni cambieranno la loro vita per sempre. I due amici si perdono di vista, per 27 anni, ritrovandosi per caso a Roma durante il Concilio Vaticano II e da allora la loro frequentazione rimane assidua. E l’incontro tra un cattolico e un ebreo diviene il messaggio universale di un dialogo possibile. Secondo l’autore, questa storia “è di una attualità enorme e assume oggi un valore superiore, in un mondo attraversato da violenza, odio e intolleranza, anche alla luce dei terribili fatti di Parigi, del massacro al giornale Charlie Hebdo e della strage al supermercato kosher”. “La riproposizione di un’amicizia tra due persone di diversa appartenenza religiosa – nota Svidercoschi – è estremamente importante. In essa v’è un valore di testimonianza e di insegnamento, soprattutto per le nuove generazioni, a non dimenticare e a conoscere quanto è accaduto in passato, perché non si ripeta, anche se in forme diverse”. Eventi 28 19 febbraio PERSONA E MATRIMONIO: MISTERO, RIFLESSIONI E VITA a cura di Jorge Ernesto Villa Avila e Rami Al Kabalan LEV, Città del Vaticano 2014 Pagine 322 Euro 30,00 Si è svolto il 19 febbraio presso l’Aula Pio XI della Pontificia Università Lateranense di Roma la presentazione del volume Persona e matrimonio: mistero, riflessioni e vita, a cura dell’avvocato rotale Jorge Ernesto Villa Avila e di padre Rami Al Kabalan, pubblicato nella collana Studi Giuridici. L’incontro – promosso dalla LEV, dall’Institutum Utriusque Iuris della PUL e dall’Arcisodalizio della Curia Romana –, è stato presieduto dal cardinale Lorenzo Baldisseri, che ha tenuto una relazione sul tema “La famiglia nella vita e nel diritto della Chiesa”. Dopo il saluto di Claudia Izzi, docente di Giurisprudenza e prassi giudiziale della PUL, sono intervenuti: Patrizia Manganaro, docente di Storia della Filosofia contemporanea della PUL, monsignor Giordano Caberletti, prelato uditore del Tribunale Apostolico della Rota Romana, professore di Diritto matrimoniale canonico della PUL, Sandro Gherro, professore emerito di Diritto ecclesiastico presso l’Università di Padova. La presentazione è stata conclusa da monsignor José María Serrano Ruiz, di cui il volume raccoglie alcune conferenze, insieme a studi sul matrimonio che cercano di sviluppare il suo insegnamento magistrale. “La persona nella sua molteplice declinazione e fenomenologia, nel suo essere e nel suo stare psicologico e sociologico, nella sua trascendenza cristiana e nella sua presenza umana. Angoscia e speranza insieme, la persona è un centro di attrazione verso il quale dovrebbero convergere le preoccupazioni e le occupazioni di tutti. Soprattutto di quelli a cui è affidata una missione carica di umanità e umanesimo. Tale la missione della Chiesa sul matrimonio” scrive Serrano nell’introduzione del volume. 20 febbraio GIORGIO FILIBECK. UN UOMO PER I DIRITTI a cura di Tommaso Di Ruzza LEV, Città del Vaticano 2013 Pagine 96 Euro 8,00 Giorgio Filibeck. Un uomo per i diritti è il volume a cura del direttore dell’Autorità di informazione finanziaria Tommaso Di Ruzza, presentato il 20 febbraio presso la Libreria internazionale Paolo VI di Roma. All’incontro, coordinato da padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, sono intervenuti: l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, monsignor Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, vescovo eletto di Faenza, Guido Raimondi, vicepresidente della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il volume è suddiviso in due sezioni (“L’uomo” e “Il giurista”) e raccoglie diverse testimonianze su Giorgio Filibeck (19452004), giurista e officiale della Santa Sede presso il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, dove è stato responsabile in materia di diritti dell’uomo e di diritto umanitario dal 1969 al 2004. Tra di esse, quelle del cardinale Roger Etchegaray, degli arcivescovi Giampaolo Crepaldi e Paul Richard Gallagher e di Mary Ann Glendon. 29 Incontri “I Venerdì di Propaganda: Temi & Autori” Si è concluso venerdì 27 febbraio il ciclo 2014-2015 de “I Venerdì di Propaganda: Temi & Autori”, gli incontri culturali organizzati dalla Libreria Editrice Vaticana presso la Libreria internazionale Paolo VI di Via di Propaganda, a Roma. Questo ciclo dell’iniziativa, giunta al sesto anno, aveva avuto inizio il 31 ottobre 2014. In queste pagine, una breve rassegna degli incontri, coordinati dalla scrittrice e critico letterario Neria De Giovanni. 31 ottobre 2014 “Omaggio a Paolo VI”, con padre Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia, autore de La civiltà dell’amore e Pregare è bellezza (LEV). 14 novembre 2014 Il sorriso di tenerezza. Letture sulla custodia del creato (LEV) dell’architetto Paolo Portoghesi. 21 novembre 2014 El Greco. Le illuminazioni (LEV) di Mario Dal Bello, scrittore e critico d’arte, cinema e musica. Letture di Eleonora Mazzoni. Per l’occasione, è stato emesso da Poste Vaticane uno speciale annullo figurato che riprende il Cristo Salvatore di El Greco. 28 novembre 2014 “La donna e la Chiesa”, a colloquio con Lucetta Scaraffia, docente di Storia contemporanea presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Incontri 30 9 gennaio 2015 “Le parole mistiche”, con la direttrice della collana Testi mistici della LEV Maria Rosaria Del Genio. Letture di Ilaria Drago. 16 gennaio 2015 Il mio dovere l’ho fatto. La scelta di un carabiniere il dono responsabile di un cristiano (LEV) della giornalista Daniela Lombardi. 23 gennaio 2015 “Arte e religione”, incontro con il critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi. 13 febbraio 2015 “Dopo il Sinodo: la Chiesa e la famiglia”, dialogo con Manuel Jesús Arroba Conde, giurista, docente presso la Pontificia Università Lateranense e preside dell’Institutum Utriusque Iuris. 27 febbraio 2015 “A che servono i Santi?”, conversazione con il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. 31 News La visita della presidente della Repubblica di Malta Dopo l’udienza privata con Papa Francesco, la mattina del 30 settembre 2014 la presidente della Repubblica di Malta, Marie Louise Coleiro Preca, si è recata in visita ufficiale, insieme al seguito, presso la sede della Libreria Editrice Vaticana. La presidente Coleiro Preca è stata accolta dal direttore della LEV don Giuseppe Costa, dal presidente del Consiglio di Sovrintendenza dell’Editrice monsignor Giuseppe Antonio Scotti e dal responsabile dell’ufficio editoriale padre Edmondo A. Caruana. Museo-vetrina in onore di Pio XII Il 2 ottobre 2014, a pochi giorni dall’anniversario della morte di Papa Pio XII, si è svolta l’inaugurazione del museo-vetrina in suo onore, presso la Libreria internazionale Benedetto XVI di Piazza Pio XII, a Roma, punto vendita della Libreria Editrice Vaticana. A un passo da Piazza San Pietro, è possibile visitare questo nuovo allestimento che presenta una serie di oggetti devozionali, e non solo, in memoria del Pontefice. Il museo-vetrina su Pio XII è stato ispirato da suor Margherita Marchione, biografa di Papa Pacelli, che ha preso parte all’iniziativa, insieme al cardinale Raffaele Farina, agli arcivescovi Jean-Louis Bruguès ed Edmund Farhat, a monsignor Giuseppe Antonio Scotti, don Giuseppe Costa, padre Gianfranco Grieco, padre Edmondo A. Caruana, la principessa Elettra Marconi. Nell’occasione, ha avuto luogo anche un omaggio floreale alla lapide dedicata a Pio XII Defensor Civitatis, restaurata di recente e visibile nella piazza a lui intitolata, proprio vicino alla Libreria. Omaggio a Paolo VI Dal 18 al 25 ottobre 2014 la Libreria Internazionale Paolo VI di via di Propaganda, a Roma, ha ospitato la mostra filatelica “Omaggio a Paolo VI”. Promossa dalla Libreria Editrice Vaticana in occasione della beatificazione di Papa Montini, la mostra presentava francobolli e materiale filatelico sul Pontefice, fornito dall’Ufficio Filatelico e Numismatico del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e dall’Associazione AFNIR “io collezionista” di Roma. Nell’occasione, sono stati emessi due speciali annulli figurati delle Poste Vaticane e delle Poste Italiane. L’annullo delle Poste Vaticane raffigura Paolo VI intento ad accendere una candela. L’immagine è tratta dalla copertina del volume Paolo VI. Ho visto, ho creduto – Gli anni del pontificato (1963-1978), di padre Gianfranco Grieco, pubblicato dalla LEV. L’annullo delle Poste Italiane propone invece un ritratto di Paolo VI realizzato dall’artista Dina Bellotti. News 32 La LEV a Pordenone Si è tenuta dal 20 al 25 ottobre 2014 l’VIII edizione de “La Libreria Editrice Vaticana a Pordenone – Ascoltare, leggere, crescere”, rassegna culturale che ha affrontato temi d’attualità, d’arte, di storia della Chiesa, di finanza, comunicazione e sport. Cinquanta gli ospiti, tra autori, studiosi, economisti, medici, accademici e giornalisti, che si sono alternati nel corso dei dieci incontri nei quali si è articolata la kermesse, che oltre al centro storico di Pordenone, ha previsto anche tappe a Conegliano e Maniago. Il progetto è stato realizzato dall’Associazione Eventi Euro ’92. Dipinti di Nemesio Svampa in omaggio al Beato Paolo VI Dal 27 al 31 ottobre 2014 si è tenuta presso la Libreria internazionale Paolo VI di Roma la mostra personale dei dipinti di Nemesio Svampa in omaggio al Beato Paolo VI, con i quali l’artista “invita a partecipare alla propria esperienza contemplativa, al tempo stesso estetica e intellettuale. A chi si lascia coinvolgere, essa consente di compiere gli stessi passi di avvicinamento compiuti dall’artista al Papa che ha amato l’arte con l’appassionato struggimento di chi ne avverte la vertiginosa e sempre attuale potenza. Messa in condizione di fragilità nel mondo contemporaneo, essa non Gli è parsa per questo meno preziosa; proprio per questo anzi Egli ha coltivato nei suoi riguardi un’autentica devozione. Paolo VI ha amato l’arte contemporanea amandone gli autori, suoi amici” scrive nella brochure della mostra Maria Antonietta Crippa, architetto e professore ordinario di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano. Direttorio omiletico È stato presentato lo scorso 10 febbraio nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede il Direttorio omiletico, redatto dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana. Sono intervenuti il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, l’arcivescovo Arthur Roche, segretario della medesima Congregazione, padre Corrado Maggioni, S.M.M., sottosegretario del Dicastero e Filippo Riva, Officiale del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, media project. 33 Rassegna Editoriale Mentre si ricordano i cento anni dall’inizio della Grande Guerra e in occasione della visita di papa Francesco al Sacrario Militare di Redipuglia, il 13 settembre 2014, durante la quale il papa ha pregato per i caduti di tutte le guerre e per la pace, l’Autore presenta questa lettera sottolineando tra l’altro che la pace non è pace finché anche un solo popolo nel mondo sarà in guerra, ma anche che la pace non può celare, dietro l’apparente assenza di guerra, quelle ingiustizie, discriminazioni, prevaricazioni e violenze di ogni genere delle quali tutti rischiamo di essere protagonisti o almeno complici. Si vuole con questa lettera al mondo militare offrire brevi spunti di riflessione, tratti anche dal magistero di Papa Francesco, in modo da approfondirli nella preghiera personale e nella riflessione comunitaria, arricchendoli e tentando di trasformarli in percorsi di fede, in iniziative concrete, in gesti di pace. Libri a cura di Francesca Aida Bucciarelli IL DIO CHE STRONCA LE GUERRE di Santo Marcianò LEV 2014 Pagine 32 Euro 5,00 LA STORIA DELLA Il volume sulla nascita e la formazione della Chiesa Coreana aiuterà nella comprensione di questa Chiesa CHIESA COREANA giovane e in continuo mutamento. Aspetti storici, La fede cattolica è entrata in Corea attraverso dei laici provenienti da Pechino. L’adesione al Credo cattolico giuridici è nata da uno studio personale e approfondito dei testi, da una curiosità verso questa “scienza occidentale” e pastorali che presentava elementi diversi e straordinari. Sicuramente non è stato un cammino facile tanto è vero che di Tong-Ill Han LEV 2014 la nascita della Conferenza Episcopale è relativamente recente: solo dal 1953 cominciò a radunarsi con Pagine 244 regolarità ogni anno e da allora il lavoro non si è più fermato. In questo studio si è cercato di studiare sopratEuro 24,00 tutto la Conferenza Episcopale, espressione ufficiale della fede cattolica in questo Paese in cui l’affermarsi del cattolicesimo ha avuto un cammino non certo facile. Il volume si articola in tre parti: il primo capitolo descrive lo sviluppo e la natura giuridica delle Conferenze Episcopali in generale; nel secondo si affronta la storia della Conferenza Episcopale della Corea, il suo Statuto e la sua struttura; nel terzo capitolo, infine, viene studiato il contesto storico e l’organizzazione del diritto particolare della Chiesa coreana, dando una visione d’insieme delle deliberazioni della Conferenza Episcopale della Corea nelle diverse materie attribuite alla sua competenza. Nel libro si riflette sulla preghiera del Credo e sull’indulgenza plenaria per l’Anno della fede concessa ANNO DELLA FEDE in varie occasioni; vengono illustrati il logo e l’inno dell’Anno, le statistiche riguardanti il sito web e Parole e immagini i social network che ne hanno accompagnato lo svolgimento. Il volume ripercorre i grandi eventi che a cura del Pontificio hanno caratterizzato questo speciale Anno, a partire dal suo inizio, l’11 ottobre 2012, cinquant’anni Consiglio per la Prodopo l’apertura del Concilio Vaticano II. Il primo evento dell’Anno della fede presieduto dal nuovo mozione della Nuova Pontefice è l’amministrazione delle cresime il 28 aprile. Seguono le Giornate delle confraternite, dei Evangelizzazione LEV 2014 movimenti, delle nuove comunità, delle associazioni e delle aggregazioni laicali, l’adorazione eucaPagine 306 ristica in contemporanea mondiale, la giornata dell’Evangelium vitae, quella dei seminaristi, novizi, Euro 64,00 novizie e di quanti sono in cammino vocazionale, la Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro, quella dei catechisti, la giornata mariana, la giornata della famiglia, quella per la vita contemplativa e infine l’incontro con i catecumeni a conclusione dell’Anno della fede. L’Anno si è chiuso con una solenne celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro il 24 novembre. Le Giornate si sono generalmente svolte secondo un comune schema celebrativo, centrato su quattro momenti principali: il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, la catechesi sul tema specifico della Giornata, il tempo dedicato alla riconciliazione e all’Adorazione eucaristica. Grazie ai testi che introducono ogni sezione del volume e alla raccolta degli interventi di Papa Benedetto e di Papa Francesco, uniti a un’amplissima selezione di fotografie dei diversi momenti che hanno scandito l’Anno della fede, quest’opera si caratterizza come una preziosa testimonianza documentale di una iniziativa definita “provvidenziale” da Papa Bergoglio, nell’omelia della solennità di Cristo Re, il 24 novembre 2013. Il volume contiene delle riflessioni, sotto forma di meditazioni spirituali, sulla basilica della Sagrada Familia, il maestoso monumento situato nel cuore di Barcellona (Catalogna) e consacrato alla Santa Famiglia di Nazaret. Di pari passo viene delineata la figura di Antoni Gaudí, il geniale architetto che seppe infondere in questo luogo sia la più pura espressione del suo talento, sia la sua fervente fede cristiana. Il libro si divide in tre parti come tre sono le facciate della basilica. Gaudí ebbe l’intuizione di portare fuori, sulle facciate della basilica, i retabli, quelle che in spagnolo sono le pale d’altare, raffiguranti i momenti più importanti della fede cristiana, prefigurando la proposta di papa Francesco di “una Chiesa in uscita”, di uscire dalle chiese per andare verso le periferie. Prefazione del Cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi. GAUDÍ L’uomo, l’artista, il cristiano di Lluis card. Martínez Sistach LEV 2014 Pagine 120 Euro 12,00 Libri 34 Rassegna Editoriale ELOGIO DELLA DIGNITÀ di Giovanni Maria Flick LEV 2015 Pagine 136 Euro 12,00 Nel contesto attuale di crisi, di odio, di disprezzo della condizione umana sia in generale sia in concreto questo libro è quanto mai necessario per riflettere sul suo ruolo e il suo valore in un mondo globalizzato che sembra averne dimenticato il significato di ponte e di continuità tra un passato di aggressione ed un presente e un futuro di nuove minacce ed offese ad essa. La dignità è premessa e condizione di uguaglianza e al tempo stesso di diversità; è espressione e frutto di solidarietà; è fondamento e limite di ogni libertà. I settimanali diocesani in Italia sono una realtà che edita circa 800mila copie complessive, per un numero di lettori attorno ai 2.400.000. Questo ponderoso volume si propone come una fotografia dei settimanali esistenti e delle loro diverse tipologie, ne ripercorre la storia, la difficile situazione che caratterizza il presente e poi si volge in avanti per rispondere all’interrogativo se ci sia un futuro per la stampa. Il volume si articola in sei parti. La prima fa rivivere la storia dei settimanali cattolici, partendo dalla proclamazione dell’unità d’Italia nel 1861. La seconda parte, intitolata “Il futuro è integrato”, delinea i nuovi scenari dell’informazione, declinandone alcune caratteristiche: globale, in tempo reale, affidabile, interattiva, gratuita. La terza affronta “il processo storico di autocoscienza della Chiesa come soggetto di comunicazione non solo tramite la Parola di Dio , l’arte e le immagini, ma anche con i mass media”, con un excursus dalla fine dell’800 ad oggi. La quarta parte del volume traccia “l’identikit” del settimanale diocesano all’inizio del terzo millennio, “immerso in un ambiente mediatico rivoluzionato e aggredito da una parte dalla crisi economica, dall’altra dalla concorrenza del web”. La quinta parte si sofferma sulla questione del pluralismo dell’informazione, mentre la sesta fornisce infine una ricca bibliografia. IL SETTIMANALE DIOCESANO QUESTO SCONOSCIUTO… di Giorgio Zucchelli LEV 2015 Pagine 512 Euro 20,00 Il titolo è tratto da un’affermazione del Documento di Aparecida. Il testo affronta il tema dell’evangelizzazione nelle città, in particolare di quelle con più di centomila abitanti. Espone l’inculturazione della Chiesa in grandi metropoli come Buenos Aires, collocate per la maggior parte in paesi del sud del mondo e non solamente nelle società occidentali supermoderne del nord. Il volume si articola in quattro parti. La prima sezione, La Chiesa e la città, offre una panoramica - storica, filosofica, biblica, culturale e pastorale - dei rapporti tra la Chiesa e la città. La seconda, Dal Concilio Vaticano II ad Aparecida, ricostruisce la memoria sul tema nella chiesa latinoamericana postconciliare. La terza, ‘La presenza di Dio nelle città’, interpreta il progetto missionario di Aparecida e va al nucleo teologale e cristocentrico della pastorale urbana: la fede in Dio che, in Gesù Cristo, è presente nelle case e nelle città. La quarta, ‘Conversione a una nuova pastorale urbana’, indica alcune linee pastorali per evangelizzare la cultura urbana. Completano l’opera una serie di allegati che diffondono dei documenti latinoamericani sulla pastorale urbana. DIO VIVE IN CITTÀ di Carlos María Galli LEV 2014 Pagine 408 Euro 22,00 LA GESTIONE DEI BENI ECCLESIASTICI DEGLI ISTITUTI DI VITA CONSACRATA E DELLE SOCIETÀ DI VITA APOSTOLICA a cura della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica LEV 2014 Pagine 280 Euro 20,00 Vengono riportati in questo volume gli Atti del Simposio Internazionale tenutosi a Roma nei giorni 8 e 9 marzo 2014, auspicato dal Santo Padre Francesco ed organizzato dal Dicastero per la vita consacrata. Il tema su cui i partecipanti sono stati chiamati a riflettere è quello della gestione degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica, che sono beni della Chiesa, al servizio dell’humanum e della missione ecclesiale. Il Simposio ha avviato una riflessione su i “beni ecclesiastici”, cioè i mezzi a servizio delle finalità proprie della Chiesa con particolare attenzione alle attuali problematiche derivate dall’amministrazione e gestione delle opere degli Istituti e delle Società. Da una parte i consacrati, oggi, sono quasi indotti o costretti ad entrare nel meccanismo delle leggi dell’economia moderna, ma devono farlo con la semplicità e la prudenza propria del discepolo del Signore. Dall’altra devono essere consapevoli che possono correre il rischio di perdere la propria identità di consacrati, trasformandosi in amministratori mediocri o cattivi, senza punti di riferimento con il dettato evangelico e la giustizia, appannando così l’immagine della Chiesa stessa. Nel corso del Simposio è stato dunque fatto il punto della situazione, che presenta luci ed ombre, per una rinnovata coscienza della responsabilità propria di ogni Istituto. Esperti sono stati chiamati proprio per parlare della gestione dei beni ecclesiastici sotto vari aspetti ed in base alle rispettive competenze ed esperienze. 35 LIBRERIA EDITRICE VATICANA Direzione-Amministrazione Via della Posta | 00120 Città del Vaticano 36 LIBRERIA EDITRICE VATICANA