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IPSE DIXIT: Hanno pianto un po`, poi si sono abituati. A tutto si
Educazione
alla legalità, riutilizzo a fini
sociali dei beni confiscati
ai mafiosi.
Anno XI - N 8 - ottobre 2015
Piazza delle Vettovaglie
Pisa.
Mensile politico civile dei Comitati pisani nella “Città dei Diritti”
A sso cia zio ne per la Sa lva guardi a e la Val orizza zion e de lla città di Pis a
http:// lucisullacitta.altervista.org
di Paolo Arduini
Ci hanno riempito la testa di frasi vuote (accogliamo-non
accogliamo-prima li civilizziamo...), di aggettivi ancor più
fracassoni (storica, epocale, catastroficamente inevitabile,
'sta migrazione...), di chiacchiere che servivano a
nascondere la realtà, e cioè quella di una generale
ristrutturazione del mercato del lavoro attraverso l'uso di
una grandiosa manodopera di riserva a buon mercato,
creata dalla beata globalizzazione, e poi la ciliegina sulla
torta: ci hanno fatti dividere in buoni e cattivi, ciascuno a
dire la sua senza dialogo vero, chi pensosamente dice che
dobbiamo accogliere tutti, chi pensosamente dice che ci
invadono, ci conquistano, mamma li Turchi, li Saraceni, gli
Islamici!
Poi, qualcuno un po' più pensoso degli altri ha tirato fuori
un'idea geniale: c'è l'Europa, tutti dobbiamo accogliere,
secondo le proprie necessità e i propri bisogni (il povero
Carletto Marx in caricatura...), soltanto hanno lasciato
qualcuno che ululasse ancora contro gli invasori, per il
solito giochetto dei "moderati contro gli opposti estremismi".
Infine, si sono accorti che c'era un rischio, il rischio che
nella richiesta di diritti (alla casa, al lavoro, al reddito, alla
qualità della vita) indigeni locali e nuovi nomadi migranti si
unissero insieme, risconvolgessero tutto il percorso che i
Grandi avevano sognato: in alto i profitti, in basso si
scannino tra loro!
E allora ne hanno inventata un'altra, la geniale distinzione
tra migranti "politici" e migranti "economici", gli uni da
accogliere come rappresentanti di borghesie appena nate e
addomesticabili, gli altri da rimandare a casa a mangiarsi i
loro figli, visto che hanno fame e sono "naturalmente"
cannibali, e poi brutti, sporchi, ignoranti!
Usciamo dal gioco, usciamo dai sorrisini e usciamo dalle
ghigne feroci, ricordiamoci che siamo PERSONE, che
LORO sono PERSONE, ma che noi e loro non abbiamo
nessuna voglia di farci prendere per stupidi, di farli giocare
sulla nostra e sulla loro pelle...
Sorrisini furbetti
lacrimucce
ma poi si va tutti
a pregare
a mangiare
a cagare
Son buono
ma come son buono
solo dio lo sa,
se c'è,
perché poco si vede...
IPSE DIXIT:
Hanno pianto un po',
poi si sono abituati.
A tutto si abitua
quel vigliacco che è l'uomo
(Fiodor Dostojewski 1821-1881)
di
A. F. Gimigliano
Poco più di un anno fa, esattamente nel giugno 2014, è stato pubblicato con i tipi di Pacini editore un libretto di 64 pagine dal titolo La Toscana per l'integrazione, in distribuzione, fra l'altro, all'URP (Ufficio
Relazioni con il Pubblico) del nostro Comune. In 9 lingue, fra le quali il
cinese e l'arabo, si forniscono alcune utili e interessanti indicazioni a
chi desidera 'integrarsi' nel nostro Paese. Il libretto è indicato come
“progetto cofinanziato dall'Unione Europea (fondo europeo per l'integrazione di cittadini di paesi terzi), dal Ministero dell'Interno e dalla
Regione Toscana, con il partenariato di CTP Follonica, Istituzione
Centro Nord-Sud, Ufficio scolastico regionale per la Toscana, Università per stranieri di Siena”. Sarebbe interessante sapere quanti soldi
pubblici sono stati investiti nel 'progetto', ma questo nel libretto non è
scritto...
Ognuno dei 9 capitoli, tanti quanti sono le lingue, è ripartito in 7 paragrafi. In italiano, la prima delle 9 lingue, i paragrafi risultano così titolati:
1) Impara l'italiano, conosci la cultura civica e la
vita civile italiana perché...
2) Dove puoi imparare
l'italiano?
3) Conosci la cultura
civica e la vita civile in
Italia
4) Cos'è l'Accordo di
integrazione?
5) Che cos'è il permesso di soggiorno CE per
soggiornanti di lungo
periodo?
6) Importante!!!!
OH, MY DARLING! A PIZA
ANDAI, A THE PENZHAI…
QVESTO VRICORDO TI
PORTHAI! OH, YES!
7) Se vuoi avere altre
informazioni puoi visitare...
Nel paragrafo 4) si può leggere:
“L'Accordo di integrazione è il documento che dovrai sottoscrivere in
Prefettura o in Questura al primo ingresso in Italia, al momento della
richiesta di un permesso di soggiorno della durata di almeno 1 anno.
L'Accordo di integrazione è un vero e proprio patto! Ti impegni a rispettare i valori della Costituzione, le leggi dello Stato, a partecipare alla
vita economica, sociale e culturale italiana e ad apprendere la lingua
italiana”.
In merito, alcune considerazioni e domande sorgono spontanee. Quanti dei nostri amministratori e politici possono assicurare di aver rispettato, rispettare e voler rispettare un tale Accordo? Che cosa veramente
fanno i nostri amministratori e politici per agevolare la “partecipazione
alla vita economica, sociale e culturale” da parte dei cittadini che italiani
lo sono da sempre? Che cosa fanno i nostri amministratori e politici per
rispettare la lingua italiana, senza infilare termini inglesi (jobs act,
spending review, ecc. ecc.) dappertutto, anche nelle leggi del nostro
Stato? C'è da chiedersi, ancora: ma i nostri amministratori e politici
leggono, poi, quello che ammanniscono al popolo, per LOR SIGNORI
sempre 'bue', con parole nobili e alate?
N. 8 -
luci sulla città
ottobre 2015
http:// lucisullacitta.altervista.org
Pag. 2
di Antonio F. Gimigliano
di Antonio F. Gimigliano
L'Internet Festival (IF) della nostra città è giunto quest'anno alla 5°
edizione, ancor più ricco che pria di eventi (oltre 200 in quattro
giorni) e partecipanti (fra i quali 250 relatori), con il solito spreco di
pubblico denaro (Regione, Provincia, Comune, Università, ecc.
ecc.). Fra le location, per utilizzare uno dei tanti termini inglesi che
fanno l'eloquio modernamente acculturato, anche quest'anno non
poteva mancare il Ponte di Mezzo, che per visibilità, a Pisa, forse
è secondo soltanto a Piazza dei Miracoli. E anche quest'anno
l'ambita location è stata affidata alle cure dell'architetto Luigi Formicola, che ha realizzato un progetto chiamato 'Inter Spazio' nel
programma ufficiale del Festival ma che nei vari media è stato
presentato come 'Iper Spazio'. Che di 'spazio' si occupasse il progetto è ben chiaro perché, appunto, nello spazio fisico del Ponte
di Mezzo è stato realizzato... che fosse 'inter' o 'iper' poi non è importante: ogni visitatore lo poteva qualificare a suo piacimento. Il
collegamento con internet ai più, anche ai volenterosi studenti che
si sono prestati come 'guide', è apparso alquanto misterioso...
Quello che è stato presentato come un “percorso esperienziale” si
proponeva di dimostrare che lo spazio può essere “percepito in
modo diverso”. Per arrivare a questo risultato i visitatori dovevano
seguire un percorso obbligato che prevedeva il passaggio attraverso 13 diversi ambienti (7 cubi costruiti con tavolati di truciolato
compresso e 6 spazi verdi).
Il 1° ambiente (Non t'impallare) era costituito da due 'pareti' costruite con palline da gioco colorate: infilandosi fra le due pareti si
poteva 'verificare' che il “muro può modificarsi sulla tua forma, lasciando spazio alla tua massa corporea e che ritorna se stesso
dopo il tuo passaggio: lo spazio flessibile”.
Il 2° (Oasi menta), primo spazio verde, presentava 32 varietà di
menta da vedere e sentire. Il 3° (Illusione/Dipendenza) voleva
creare nei visitatori, tramite effetti ottici particolari, sensazioni poco
piacevoli di disorientamento e straniamento. Il 4° (Aker: print your
urban farm) proponeva, con l'allettante idioma english, di scaricare
dall'apposito sito dei file per realizzare strutture destinate all'agricoltura urbana.
Il 5° ambiente [(S)coperto],
costituito da amache sospese, veniva così presentato: “Ritorno alle origini? Il
bozzolo, spazio minimo
sinonimo di protezione,
quiete, percezione ovattata, dolce dondolio e rifugio
ambito”.
Il 6° (Vespa al verde)
presentava, appunto,
una vecchia Vespa
rivestita con verde e
fiori (“Redesign per
gli spazi verdi. Mezzi
di locomozione meccanici restituiti all'ambiente in forma amichevole”).
Il 7° (Iper3) presentava “lo spazio piatto,
una finestra dove infinite dimensioni sono possibili, fette di spazio/tempo si susseguono in un caleidoscopio multidimensionale. La rete come le superstringhe e le D-branes trattiene la materia virtuale, disegna universi paralleli, crea dimensioni inaspettate”. E' ben chiaro che
soltanto i visitatori multilaureati in discipline scientifiche saranno in
grado di capire che cosa sono le superstringhe e le D-branes
nonché la 'materia virtuale'... E gli altri si arrangino...
La comprensione dell'8° ambiente (Hortus) risultava, invece,
accessibile veramente a tutti (“lo
spazio delle micro coltivazioni
urbane: l'orto”). Ispirato alla celebre poesia leopardiana il 9°
(“Sempre caro mi fu...”).
Il 10° ambiente (Aurantioideae)
presentava un “boschetto (esagerato!: NdR) di agrumi rievoca
spazi lontani, l'India, l'Estremo Oriente, la Cina e la Corea”.
L'11° (RIFLETTITItititititititi), costituito da pareti rivestite da specchi riflettenti, era presentato pomposamente così: “Lo spazio non
Bella giornata di sole autunnale.
Corso Italia.
L'amico Enrico, pittore di fama,
e non solo locale,
da poco incontrato,
mi segnala un omino,
che passa da noi
non lontano.
“Mi piacerebbe tanto
poterlo ritrarre” - mi fa.
Ed è così che esitanti
affianchiamo l'omino
e ci presentiamo.
Ascolta cortese in silenzio
la richiesta di Enrico.
“Ho il bus
che fra poco mi parte”- risponde
e altre parole aggiunge
segnali di garbo e cultura.
In un paesino delle colline pisane
abita ormai, ma a Pisa capita spesso.
Chissà perché entrambi, Enrico ed io,
pensiamo ad un professore in pensione...
Docente di botanica
(per i fiori di Lantana stretti in mano)
o, comunque, di scienze...
Congedandosi,
ci dice il suo nome: Eros.
connesso a tutti gli altri spazio (sic!) che sospende, neutralizza o inverte l'insieme dei rapporti che essi stessi designano (sic!) attraverso la riflessione
all'infinito = Eterotopia”.
Il 12° ambiente (Incenso, oro e mirra) costituiva lo “spazio delle insolite: piante
ed erbe dalle proprietà utili”. Il 13° ed ultimo ambiente (sottoCHIAVE) era costituito da un cubo chiuso sulle cui pareti erano state collocate 150 chiavi (“150
chiavi, ma solo una consente di uscire... poco tempo per capire come fare...
solo qualche minuto... è l'ultimo passo per terminare il percorso... e solo il colore di IF ti potrà aiutare”).
La guida al Festival e alcune targhe in loco
indicavano che l'allestimento green (… e ti
pare che dell'inglese si possa fare a meno...) era a cura di Coldiretti, Azienda Agricola Dini e Casa TiColtivo e che negli
spazi esterni erano ospitati progetti di Aker.me e Fab Lab Cascina. Dopo aver
precisato che questa 'apertura' al verde da
parte dell'Internet Festival non può che
essere da noi accolta molto favorevolmente e dopo aver espresso la nostra soddisfazione che, finalmente, quest'anno il
Ponte di Mezzo non è stato dileggiato con
i baracconi di plastica contenenti il 'vuoto'
come nelle precedenti edizioni, vogliamo
qui dichiarare la nostra ferma intenzione di
acquisire la documentazione 'contabile' di
tutto l'ambaradàn collegato a questo Festival pisano, per poi riferirne ai nostri
quattro affezionati e cortesi lettori.
N.B. E' bene chiarire: 1) il virgolettato (“...”) è ripreso da documenti ufficiali
dell'IF ; 2) ambaradàn non è un termine inglese.
di
Paolo Arduini
Cartellone con i loghi delle
Associazioni partecipanti
al “Progetto Partecipato” del
Parco di Cisanello
La presunta mafiosità del costruttore Bulgarella non
c'entra niente, secondo me, mentre c'entra, e molto,
l'incredibile cementificazione che è stata concessa a
questo signore di compiere nel quartiere dormitorio
dei casermoni di Cisanello, con due torri-grattacielo
che avrebbero dovuto, non si sa come, richiamarsi
all'unica Torre di Pisa, notoriamente pendente...
Alla faccia della salvaguardia del territorio e del
recupero dell'esistente, che era a fondamento del
Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico del
Comune di Pisa, qualcuno degli uffici comunali,
dirigenti e assessori compresi, ha permesso che si
facesse questo ennesimo scempio, regalato a una
persona notoriamente ben inserita nei meccanismi
dell'edilizia pisana, a tal punto che sarebbe giusto
chiedere al Palazzo di pubblicare l'elenco completo,
sicuramente spettacolare, degli interventi edilizi
concessi alla sua ditta e a ditte collegate...
Io credo, da semplice cittadino, che un'inchiesta sugli
appalti e sulle gare anche qui a Pisa sarebbe molto
importante, se ci fosse un giudice meno in vena di
popolarità con storie di mafia improbabili, e più in
vena di giustizia per capire come mai anche qui gli
appalti finiscano da sempre nelle stesse mani e nelle
stesse tasche...
Per questo, ho chiesto a Legambiente, al WWF, a
Rebeldia, alla mia AsvPisa, e alle altre associazioni
che hanno volonterosamente partecipato al processo
di partecipazione accuratamente diretto dal dipartimento universitario di Scienze Politiche per programmare il Parco di Cisanello, che si riparasse alla
grave carenza riscontrata nell'assenza completa
della questione delle Due Torri di Bulgarella nella
discussione sul Parco, facendo propria la richiesta di
demolizione immediata di quelle tonnellate di cemento, uscita nella manifestazione di sabato, prima
di poter mettere lì un trionfale striscione con i loghi
di tutte le associazioni e realtà partecipanti, a
maggior gloria di un'altra Grande Opera Comunale
realizzata al solito per via privata...
Aspetto una risposta, da semplice cittadino sinceramente arrabbiato...
luci sulla città
N. 8 - ottobre 2015
http:// lucisullacitta.altervista.org
Pag. 3
da Corriere della Sera 23 agosto 2015
N.d.R.
Avete mai visto piangere così? Noi
non siamo più abituati, noi
cerchiamo vie di fuga e spesso le
troviamo, per canali vari... queste
persone no, piangono con l'anima
tutta fuori, e perfino il soldato
sembra colpito, stupefatto, al
pensiero: ma davvero sono così,
davvero così stiamo
facendo?davvero non è ora di girare
i fucili verso i potenti che ce lo
ordinano ogni giorno?
di Paolo Arduini
Due episodi diversi, ma la reazione, specialmente
da parte degli operatori dell'"informazione", è la
stessa: incivili, maleducati, cafoni!!! Guardano il dito
e non vedono la luna che il dito gli indica...
In Francia, dirigenti "cacciatori di teste" di “Air
France” licenziano 2900 PERSONE e poi
protestano perché questi s'incazzano, gli strappano
le loro sicuramente costosissime bianche camicie, li
fanno fuggire sopra le reti, neanche fossero nomadi
migranti!
da Corriere della Sera – 10 settembre 2015
N.d.R.
EXPO 2015: PADIGLIONE FRANCESE con AIRFRANCE
A Pisa, una cinquantina di PERSONE e famiglie
protestano vivacemente perché il Comune non fa
una, ma dieci proposte, subito smentite e
modificate, per risolvere il problema annoso del loro
lavoro, come ambulanti di quel mercato di chincaglieria che imperversa accanto al Duomo, alle
Mura Storiche, ma che, PARTICOLARE DA NON
DIMENTICARE MAI, dà loro da mangiare e da
vivere: non c'è dubbio che abbia ragione il Palazzo,
in questo caso, perché c'è la legge Ronchey,
inapplicata da decenni, sulla protezione delle realtà
storico-artistiche, e perché in effetti la qualità delle
merci vendute è sicuramente un disastro, e perché
la proposta di spostare il loro mercato al parcheggio
dei bus turistici sembra assolutamente valida, e
rende incomprensibile il loro rifiuto; ma, maiale deeh
come direbbero a Livorno, sindaco, assessori,
Comune, la smettono di raccontarci ogni giorno
una favola nuova? (tornate al vostro posto
appena finita la facciata delle Sinopie;... no, vi
diamo un pezzo dell'ex Santa Chiara;... no, vi
diamo i Trovatelli;... no, ci mettiamo le ruote ai
vostri carretti, così almeno la notte i preziosi
turisti possono guardarsi in pace il lavoro di
Buschetto...)
Per il sindaco Filippescu può anche dispiacerci, visto che è una persona notoriamente
educata e gentile, ma che tutto questo debba
diventare il pretesto per militarizzare ancor più,
intorno alla sua persona, tutta la città, NO, non
ci piace, non ci convince, non
lo accetteremo mai!!!
E del resto con la globalizzazione hanno preteso di seppellire il
conflitto di classe, e ora se ne guardano l'esplosione con stupore e scandalo ignorante: da conflitto a guerra c'è
solo un passo, su questo terreno, e
come sempre è la sostanza, non la
forma, che decide!!!
La bella biondina ungherese, qui
eloquentemente
ritratta
mentre
sgambetta le persone che non la
guardano neanche, hanno troppo da
guardarsi le spalle dalla Morte,
rappresenta bene una Categoria, che
usa la penna per sgambettare la
verità, la giustizia, la fratellanza,
l'uguaglianza dei diversi; e rappresenta anche bene il Nuovo Mondo
democratico apertosi in tutto l'Est
Europa con la fine del Comunismo
(che comunismo non era, ma faceva
troppo comodo farlo credere, per
tenere buoni di qua e di là dal
muro...)
Piazza Manin: spostamento provvisorio (?) delle bancarelle che erano situate lungo il muro del Museo delle Sinopie
N. 8
-
ottobre 2015
luci sulla città
http:// lucisullacitta.altervista.org
Pag. 4
GLI INDIRIZZI PER
I VOSTRI INTERVENTI, FOTO E…
Lunghezza consigliata: 30 righe (max 3000 caratteri),
da inoltrare entro il 10 del mese
Nel prossimo numero
si parlerà di:
Settembre 2015
Compagne, i e compagni della Sexta del Messico e del Mondo: Sorelle
e fratelli dei popoli della Terra: Sa il nostro collettivo cuore, di prima e
di ora, che il nostro dolore non è lamento sterile.
Sa che la nostra rabbia non è sfogo inutile. Sappiamo che siamo ciò
che siamo, che i nostri dolori e rabbie nascono e si alimentano a
partire da menzogne e ingiustizie. Perché chi sta di sopra ai danni di
noi che siamo ciò che siamo, mente come modalità di far politica e
adorna la morte, la sparizione forzata, il carcere, la persecuzione e
l’assassinio con lo scandalo della sua corruzione. E’ criminale per
legge e senza vergogna chi sopra sta, al di là del colore della sua
politica. Al di là che pretenda di nascondersi dietro a un cambio di
nome e di bandiera. Sempre lo stesso volto, la stessa superbia, la
stessa ambizione e la stessa stupidità. Come se facendo sparire e
assassinando volessero anche far sparire e assassinare la memoria.
Da sopra e da coloro che lì annidano le loro perversioni e bassezze,
riceveremo soltanto la menzogna come salario e l’ingiustizia come
stipendio. Puntuali giungono l’ingiustizia e la menzogna, tutti i giorni, a
tutte le ore, in tutti i luoghi. Non li sazia il sottrarci lavoro, vita, terra,
natura. Ci rubano anche chi è con noi: figli, figlie, sorelle, fratelli, padri,
madri, familiari, compagni, amiche e amici. Perseguita chi sopra sta.
Incarcera. Sequestra. Fa scomparire. Uccide. Non pone fine soltanto
ai corpi, alle vite. Distrugge anche storie. Sulla smemoratezza
costruisce chi sta sopra la sua impunità. L’oblio è il giudice che non
solo lo assolve, ma lo premia pure. Perciò, e per altro, i nostri dolori e
rabbie cercano la verità e la giustizia. Presto o tardi impariamo che
non si trovano da nessuna parte, che non c’è libro, né discorso, né
sistema giuridico, né istituzione, né promessa, né tempo, né luogo per
esse. Che bisogna costruirle, impariamo. Come se il mondo non fosse
ancora completo, come se un vuoto gli ferisse il ventre, lacerato il
cuore del colore che siamo, della Terra. Così impariamo che senza
verità e senza giustizia, non c’è giorno completo né notte. Non trova
mai pace il calendario, non riposa la geografia. In molte lingue, idiomi,
segni, nominiamo chi manca. E ogni dolore e ogni rabbia prende un
nome, un volto, una storia, un vuoto che fa male e indigna.
Il mondo e la sua storia si riempiono così di assenze.
E queste assenze si fanno mormorio, parola forte, grido, ululato.
Non gridiamo per lamento. Non piangiamo di pena. Non mormoriamo
per rassegnazione.
E’ perché chi manca trovi la strada del ritorno.
Perché sappiano che ci sono, anche se mancano.
Perché non dimentichino che non dimentichiamo.
Per questo: per il dolore, per la rabbia, per la verità, per la giustizia.
Per Ayotzinapa e tutti gli Ayotzinapa che feriscono i calendari e le
geografie di sotto.
Per questo la resistenza.
Per questo la ribellione.
Perché arriverà il tempo in cui pagheranno tutto ciò che ci devono.
Pagherà chi ha perseguitato, pagherà chi ha incarcerato, pagherà chi
ha picchiato e torturato. Pagherà chi ha imposto la disperazione della
sparizione forzata. Pagherà chi ha ucciso.
Perché il sistema che ha creato, alimentato, coperto e protetto il
crimine che si veste di malgoverno, sarà distrutto. Non imbellettato,
non riformato, non modernizzato: demolito, distrutto, terminato, sepolto
sarà. Per questo in questo momento il nostro messaggio non è di
consolazione né di rassegnazione per chi è addolorato per una o molte
assenze.
Di rabbia è il nostro messaggio, di accoramento.
Perché conosciamo lo stesso dolore.
Perché abbiamo nelle viscere la stessa rabbia.
Perché, essendo differenti, così ci assomigliamo.
Per questo la nostra resistenza, per questo la nostra ribellione.
Per il dolore e la rabbia.
Per la verità e la giustizia.
Per questo: Non claudicare. Non vendersi. Non arrendersi.
Per questo:
Verità e Giustizia!
Dalle montagne del sudest messicano
Subcomandante Insurgente Moisés Subcomandante Insurgente
Galeano
In un angolo del pianeta chiamato “Terra”, settembre 2015
Questo 26 settembre, migliaia di zapatisti, bambini, bambine, giovani,
donne, uomini, altrei, anziani e anziane, vivi e morti, manifesteranno
nei nostri territori per abbracciare in questo modo tutte le persone che
sentono dolore e rabbia a causa del carcere, della sparizione e della
morte imposti da chi sta sopra.
Le abbracceremo anche perché così ci abbracceremo noi zapatisti.
E così chiamiamo tutte le persone oneste e integre del pianeta perché
facciano lo stesso, nei loro calendari e geografie, secondo i loro tempi
e modi.
Perché finché si vorrà supplire con le menzogne e i raggiri alla
mancanza di verità e giustizia, l’umanità continuerà a essere solo una
smorfia grottesca sulla faccia della Terra.
Testo originale
Traduzione a cura dell’Associazione Ya Basta! Milano
*EZLN - Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
CHI VUOLE SOSTENERE IL GIORNALE PUÒ VERSARE IL PROPRIO
CONTRIBUTO SUL C/C PT N. 62181920
INTESTATO A:
ASSOCIAZIONE PER LA SALVAGUARDIA E LA VALORIZZAZIONE
DELLA CITTÀ DI PISA – VIA DON MINZONI, 206 – 56011 CALCI -PI.
Per LUCI, inviate una mail o telefonate a:
[email protected]
tel. 329-0232942 c/o Paolo Arduini
per i COMITATI inviate una mail o telefonate a:
SAN FRANCESCO [email protected]
TEL. 380 6817842
SANT’ ANTONIO [email protected] TEL. 328 6950819
[email protected] TEL. 329 0232942
SAN MARTINO
Chi vuole
aiutare l'omino
a stringersi
per bene
la cravatta
al collo?
Apriamo le iscrizioni
La conferenza stampa dell‘Amministrazione ha un percorso difficile
da sintetizzare in poche frasi, ma ci provo: dalla tassa comunale sui
redditi familiari prima dell'IRPEF, di parecchi anni fa, al Fondo di
Solidarietà Comunale, inserito nella legge di Stabilità del 2013.
Per Calci vuole dire in sostanza un calo spaventoso dei trasferimenti
statali al Comune, motivato dalla bizzarra spiegazione che non siamo
così indebitati da non poter sopportare qualche altro taglio: una
ulteriore prova di quella che l‘ ex premier Prodi chiamava "l'idiozia" di
questi piani di stabilità, inventati da burocrati senza arte né parte se
non quella delle grandi banche e multinazionali, nazionali, europee,
globali.
Già prima Calci aveva il poco invidiabile primato di ricevere, come
trasferimenti statali, 102 euro per abitante, contro una media
regionale e nazionale di 207 (evidentemente l'essere "virtuosi"
comporta questi rischi...); ora che il fondo di solidarietà, messo lì per
diminuire gli squilibri tra le diverse realtà, e fondato sul 38% di IMU
che ogni Comune versa allo Stato per riaverne qualcosa di più giusto
ed equilibrato, è ulteriormente diminuito, perché lo Stato ha deciso di
accaparrarsene unilateralmente 400 milioni (da mettere in conto alla
famigerata spending review?...), per Calci la nuova diminuzione vuol
dire arrivare a 0, o giù di lì.
In cifre: nel 2015 Calci riceve trasferimenti statali per 55.000 euro
(dei quali appena 7600 per il fondo di solidarietà, che nel 2014 era
stato di 127.000 euro), mentre deve versare la sua quota di IMU
come l'anno scorso (circa 433.000 euro); ma ancora più
clamorosamente bassa diventa la quota del fondo di solidarietà per
abitante, 1,17 euro (circa 6.000 abitanti = circa 7.000 euro), rispetto a
una media regionale e provinciale e territoriale che va dai 40 ai 50
euro e oltre.
Insomma, Calci è troppo ricca per aver bisogno di trasferimenti? I
servizi (sanità, scuola, trasporto pubblico, protezione civile e
antincendio, ecc.) sono coperti con questa miseria?
Giustamente, il Comune ha chiesto aiuto al presidente Mattarella per
penalizzazioni vecchie e nuove, che ne rendono difficile il
funzionamento, nonostante i numerosi tagli portati alle spese
politiche, di rappresentanza, ecc.: ora Mattarella viene a Pisa,
risponderà qualcosa o si accoderà al "tutto va bene, madama la
marchesa", che imperversa col governo del "fiorentino" democratico?
A noi sembra più necessario e utile muoversi insieme, TUTTI I
COMUNI DELLA ZONA PISANA, per vedere come si possa
superare le follie di questi patti di Stabilità e comunque
riequilibrare „gli aiuti“ ai diversi territori.
Paolo Arduini
direttore responsabile GIUSEPPE REA
redazione e collaboratori:
P. Arduini, M. Nelli Baudino, A. F. Gimigliano,
F. Pisello, E. Galoppini, I. Alfano, M. Monforte
redazione, amministrazione, sede legale:
via Don Minzoni, 206 – 56011 Calci -PI.
Registraz. presso Tribunale di Pisa n. 11/04 del Registro della Stampa
stampato presso LITOGRAFIA VARO
via Lenin 155/C S. Martino Ulmiano
56010 San Giuliano Terme (Pisa)
Foto di M. Nelli e A. F. Gimigliano
Grafica a cura di MARTA NELLI
gli articoli non firmati sono di esclusiva responsabilità redazionale
Turchia dopo Messico: in tutti i paesi dove è stata fatta crescere una
borghesia venduta alle multinazionali della globalizzazione (e ci
raccontano anche qui la favola che è scesa così la "fame", in questa
maniera che tuttavia registra, come sempre, la ripresa dei conflitti di
classe, economici, politici, militari...), è il momento del voto, quello più
legittimante per questi nuovi poteri e interessi cosiddetti democratici,
a diventare il più pericoloso, il più usato per terrorizzare, intimidire,
ricattare, quelli cui si racconta la favoletta dell' "ora puoi scegliere tu,
metti la scheda nell'urna"!
E allora, sei mesi prima delle elezioni messicane vengono fatti
sparire 43 studenti, colpevoli di essere oppositori del governo e di
voler ricordare il massacro nello stadio olimpico del 1968; e allora,
qualche mese prima e poi ancora a ridosso delle elezioni in Turchia,
esplodono bombe di cosiddetti kamikaze, e massacrano centinaia di
giovani e anziani, colpevoli di essere "socialisti" e soprattutto di voler
appoggiare il popolo, le donne, gli uomini, i bambini Kurdi, nella loro
guerra spietata e vincente contro lo Stato fantoccio islamico, messo lì
in Siria e Iraq con la benedizione e l'appoggio del Mossad e degli
occidentali per sviare quei popoli verso la favola religiosa, la follia
religiosa, l'assassinio in nome di Dio...
E allora, una preghiera: SCAPPATE QUANDO VI DICONO CHE C'E'
DA VOTARE, SCAPPATE FINCHE' SIETE IN TEMPO, PERCHE' IL
VOTO "DEMOCRATICO" E' PARTICOLARMENTE LETALE!!!
Paolo Arduini
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