Lo sdoganamento dell`Iran renderà Dubai un hub finanziario globale
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Lo sdoganamento dell`Iran renderà Dubai un hub finanziario globale
2 I COMMENTI Martedì 21 Luglio 2015 IMPROVE YOUR AMERICAN ENGLISH L’ANALISI Netflix scommette sull’Italia Netflix bets on Italy, but in Ma in Francia ha già toppato France it has already been a flop T anto rumore Chef’s table, un proDI CARLO VALENTINI per nulla? gramma di cucina). In Francia è Niente news e sport. stato così. Netflix è arriva- E niente pubblicità. Un punto di forto un anno fa e non ha superato i za è che il bacino d’utenza è mondia200 mila abbonati. Un flop perché le: cioè i programmi sono gli stessi nel quartier generale di Los Gatos, (coi sottotitoli o il doppiaggio) nei 50 in California (la centrale europea è paesi in cui è presente. ad Amsterdam), se ne aspettavano Dal punto di vista economico, Hadieci volte tanti. Con gran squilli di stings sembra avere visto giusto: lo tromba Netflix a ottobre sbarcherà scorso anno ha fatturato 5,5, miliardi in Italia. Avrà più fortuna che in di dollari con un utile di 267 milioni Francia? e 2.000 dipendenti. Ma negli Stati Come sempre succede in questi Uniti, dove si trovano 40 milioni di casi c’è chi pronostica la rivoluzione, abbonati sui 62 milioni totali nel con una vittima: la tv come l’abbiamo mondo, gli ascolti di Abc e Nbc non finora conosciuta. In realtà si trat- ne hanno risentito. Inoltre una parta semplicemente di te del fatturato arriva un’offerta in più. dalla vendita dei diritCos’è Netflix? È la ti delle serie più preSerie televisive scommessa di un amegiate proprio ai granonline ricano, Reed Hastings di network: in Italia, e a pagamento (che ha vissuto anche per esempio, House un anno a Roma): proof cards è trasmesso durre accattivanti serie televisive e continuerà a esserlo da Sky. (le più famose sono House of cards e La banda larga è in molti paesi Orange is the new black) da propor- (compresa l’Italia, dove solo 14 mire in Internet. Finora ne ha prodotte lioni di case hanno una connessione o acquistate per 100 milioni di ore. appropriata) ancora lontana: rischia Si clicca sì sulla proposta d’abbona- di essere un ostacolo invalicabile? mento, da 6 a 10 euro al mese, che Il giro di boa della tv non sarà si può disdire con un altro clic. Chi Netflix ma quando la tecnologia consi abbona riceve il menù giornaliero sentirà di realizzare (a prezzi popoma ha a disposizione anche tutto l’ar- lari) il telecomputer, cioè nel salotto chivio e può guardarsi ciò che vuole. di casa un unico apparecchio e un Ma solo intrattenimento: serie tele- unico telecomando (con tastiera) per visive, film, documentari, programmi gestire allo stesso modo tv e web. (negli Strati Uniti è molto popolare © Riproduzione riservata M uch ado about nothing? very popular). No news and sport. This was the case in And no advertising. A strong point is France. Netflix arrived that the catchment area is worldwide: a year ago and it hasn’t namely the programs are the same passed 200 thousand subscribers. (with subtitles or dubbing) in the 50 It was a flop because the Los Gatos countries where it operates. headquarters, in California (the EuFrom an economic point of view, ropean head office is in Amsterdam), Hastings seems to have been right: expected ten times that number. With last year Netflix had a 5.5 billion much fanfare Netflix will be launched dollar turnover with a 267 million in Italy in October. Will it have more profit and 2,000 employees. But in luck than in France? the United States where there are As it always happens in these cases 40 millions of subscribers of the total there are those who foresee a revolu- 62 millions in the world, ABC and tion, with a victim: the TV as we have NBC ratings haven’t been affected. known it so far. Actually it is simply Furthermore revenue partly comes an offer more. from the sale of the rights of the What is Netflix? It is most valuable series the bet of an American, precisely to large netPaid and Reed Hastings (who works: in Italy, for exlived also a year in ample, House of cards online Rome): producing comis and will continue TV series pelling television series to be broadcasted by (the most famous are Sky. House of cards and Orange is the new Broadband is still far in many counblack) to be offered on the Internet. tries (including Italy, where only 14 So far it has produced or purchased million homes have a proper con100 million hours of TV series. It is nection): does it risk being an insurenough to click yes on the subscription mountable obstacle? proposal, from 6 to 10 euro per month, The TV turning point won’t be Netfthat can be cancelled with another lix but when the technology will allow click. Those who subscribe get the to produce (at low prices) the telecomdaily menu but also have the entire puter, that is a single device and a sinarchive available and can watch what gle remote control (with keyboard) in they want. But just entertainment: our living room to manage the TV and television series, movies, documenta- the web at the same time. ries, programs (in the United States © Riproduzione riservata the Chef’s table, a cooking show, is Traduzione di Silvia De Prisco IL PUNTO LA NOTA POLITICA Lo sdoganamento dell’Iran renderà Dubai un hub finanziario globale DI EDOARDO NARDUZZI L’ economia iraniana fa di nuovo parte della globalizzazione. L’accordo raggiunto la scorsa settimana, a Vienna tra i negoziatori internazionali sulla politica nucleare di Teheran, ha prodotto la fine delle sanzioni occidentali (coreani o russi per esempio lavoravano con il paese da sempre) al paese persiano. Politicamente rientra in gioco una delle cinque famiglie, quella persiana appunto, che, insieme agli arabi, ai turchi, agli indiani e ai malesi/indonesiani, rappresentano il mondo musulmano. Solo i persiani, di religione sciita, erano stati tenuti fuori dai giochi politici ed economici, mentre le relazioni erano regolari con gli altri quattro ceppi musulmani. La minaccia terroristica del Daesh, non solo nei paesi musulmani, ha suggerito, anche agli Usa, lo sdoganamento di Teheran, visto che sono proprio le truppe sciite organizzate, armate e sostenute dall’Iran le uniche che si oppongono ai jihadisti in Siria e in Iraq. Il generale iraniano Qassem Soleimani, peraltro, sta già organizzando delle milizie di combattenti curdi in Iraq secondo la logica militare dei pasdaran per contrastare il Daesh a Mosul. Insomma, il Si trasformerà in una Montecarlo regionale ritorno alla piena legittimità internazionale dell’Iran dopo quarant’anni rimescola di molto le carte politiche nel mondo arabo. Ma ha anche significati importanti a livello economicofinanziario. Dubai, per esempio, per molti lustri è stata la piazza finanziaria offshore dei capitali, molti frutto di corruzione e del contrabbando, iraniani. Ora, con il business iraniano tornato in bonis e con gli investitori internazionali che si preparano a sbarcare di nuovo a Teheran, Dubai sicuramente accrescerà il proprio ruolo di Montecarlo regionale, ospitando buona parte delle finanziarie, delle holding e delle società di trading interessante all’interscambio iraniano. Sicuramente crescerà la presenza nella città degli Emirati Arabi Uniti di operatori finanziari e di capitali, ora liberi di muoversi, iraniani. E altrettanto elevata è la probabilità che investitori iraniani facciano investimenti, immobiliari e finanziari, a Dubai per acquisire un buon posizionamento regionale. Il ritorno nel business mondiale dell’Iran è un originale moltiplicatore di occasioni di affari internazionali e macroregionali. Dubai con le sue infrastrutture avanzate e un sistema finanziario e borsistico di avanguardia nella penisola arabica e nel mondo arabo non potrà non beneficiare di questa ghiotta opportunità. Secondo il Fondo monetario internazionale nel 2015 il pil emiratino crescerà del 4,4% e di un ulteriore 4,5% l’anno successivo. Stime, ora, da rivedere al rialzo dopo l’accordo sul nucleare iraniano. © Riproduzione riservata Contro Renzi la triste compagnia dei tassatori DI MARCO BERTONCINI Che Matteo Renzi abbia realizzato un colpaccio si può tranquillamente dedurre dalle reazioni. Non consideriamo la realizzabilità delle promesse: guardiamo all’impegno in sé. L’effetto magistrale consiste nello scrollare di dosso al Pd l’etichetta di partito delle tasse. Infatti sono subito emersi i tassatori storici. Primo fra tutti, Vincenzo Visco: colui che, ministro di fatto delle Finanze in carica nel 2008, era così legato nel comune sentire alla vessazione tributaria da indurre Walter Veltroni a condurre la campagna elettorale silenziandolo, consapevole che ogni sua apparizione avrebbe recato danni. Eppoi si sono scatenati sindacalisti, dissidenti del Pd, sinistra interna, un’ammucchiata dei vari Camusso, Fassina, Landini, D’Attorre, Bersani… È l’allegra brigata di quelli che discettavano, in una campagna elettorale, a quanto dovesse ammon- tare l’eredità da tassare e, in un’altra, se la prendevano con Berlusconi che prometteva di ridurre l’Ici. Renzi ha capito quello su cui costoro non intendono cedere: per vincere bisogna cambiare il volto tassatore della sinistra. Che abbia colto nel segno si vede pure da come se la sono presa nel centrodestra. Sbeffeggiano la reale capacità di serbare la promessa, denunciano la scopiazzatura dal Cav (perfino nel «patto» con gli italiani), ricordano gli aumenti (veri, beninteso) del carico fiscale attuati dallo stesso R. Insomma: si mangiano le mani. Si mangia le mani pure Alfano, il quale, non avendo mai lanciato una campagna per ridurre le tasse, adesso è ridotto a rivendicare al Ncd il merito della novità che Renzi ha abilmente introdotto. R. è stato berlusconiano, nel senso di lanciare un progetto popolare e di sicura presa, come magistralmente seppe fare B. © Riproduzione riservata