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Leggi il diario di bordo della vacanza in Croazia

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Leggi il diario di bordo della vacanza in Croazia
Croazia 2011
dal 15/07/2011 al 30/07/2011
Equipaggio:
Driver: The Dolz;
Codriver: Lela
Mezzi: DG (Laika serie X); La Giallina (DRZ 400 SM)
Premessa
Avendo già visitato più volte l’Istria, il Quarnaro e Plitvice (posti sicuramente degni di soste anche prolungate,
soprattutto l’ultimo), l’idea è di scendere a sud verso la Dalmazia fino a Dubrovnik cercando posti tranquilli con mare
cristallino e lontano dalle mete più turistiche, preferendo “spettacoli di natura” a quelli artistici ed architettonici,
quindi parchi laghi ecc.
Leggendo il nostro diario di viaggio, troverete alcune parti scritte in azzurro (come questa). Tali commenti sono da
ritenersi prettamente riflessioni per motoesploratori, al fine di fornire informazioni con le quali altri motodotati
possono avventurarsi in territorio Croato come ho fatto io con la mia Giallina.
A) Novalja (isola di Pag)
Camping Strasko
B) Drage (Zara)
Kamp Roko
C) Orasac (Dubrovnik)
Camp Pod Maslinom
D) Posdarje
Camping Staro Selo
E) Senj
Camping Kozica
Medugorje
Venerdì 15/07/11
Partenza ore 18 da Altedo destinazione Trieste, ci vorremmo portare vicino al confine, cenare e dormire per partire il
sabato sul prestino…
Cominciamo subito bene, appena entrati in autostrada siamo fermi. Incidente verso ferrara Nord, perdiamo una
mezzoretta buona. A Padova rallentamenti vari ci fanno uscire definitivamente dal ruolino di marcia, sono ormai le
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20 passate e siamo solo a San Donà di Piave, lo stomaco comincia a reclamare un po’ di pappa. Sosta in area di
servizio, cena veloce con panini e si riparte. Verso le 22 siamo in prossimità di Trieste, finisce l’autostrada e
decidiamo di dormire alla prima area di servizio (Duino). Pessima idea: è microscopica ma per fortuna troviamo un
posticino “targato” “BUS” che facciamo andare bene per il nostro camper…
Notte non tranquilla: schiamazzi e clacson interrompono il sonno ed innervosiscono il Driver già provato dalle code.
Sabato 16/07/11
Sveglia ore 05.00. Ignorata completamente… Ci svegliamo alle 6 , caffè all’autogrill (uno dei più tristi degli ultimi 8
anni, ci stiamo proprio avvicinando alle terre del caffè imbevibile…), partenza. Confine con la Slovenia indolore
(praticamente inesistente). Il breve pezzo di Slovenia scorre via tranquillo nel verde del paesaggio, breve sosta
gasolio a poco più di 1.2 euro/L (51 euro in totale).
Confine con la Croazia… una buona oretta di coda per non guardarci neppure i documenti!!
Veloce sosta per cambiare qualche euro in kune e via verso Fiume, una bella e veloce autostrada (13 kune = a 2 euro)
ci porta oltre Fiume e ci imbocca sulla statale che scende lungo la costa del Quarnaro fino giù a Dubrovnik.
La strada non è eccezionale, l’asfalto è a tratti rovinato, i limiti bassi (per le curve, le salite/discese e per i paesini)
rallentano molto la marcia, però il panorama è davvero mozzafiato, a partire dal mare di diverse sfumature di blu
alle isole che si susseguono vicinissime alla costa. Ogni tanto guardiamo giù verso calette incantevoli ed acque
limpidissime; i diversi “Autokamp” sarebbero un posticino papabile per i primi 2/3 giorni, che vorremmo dedicare a
mare/riposo, ma decidiamo di attenerci al programma: oltrepassare Jablanac (il punto di imbarco per l’isola di Rab) e
cercare in zona un campeggino carino, sul mare e tranquillo.
Purtroppo dopo Jablanac la costa diventa alta, le calette e gli Autocamp non ci sono più…
Procediamo con il piano “B”. Quindi ci imbarchiamo per l’isola di Pag e ci dirigiamo verso Novalja al campeggio
“Strasko”.
Purtroppo sono già le 12 e l’imbarco a Prizna risulta un po’ lungo, nel senso che una lunga coda ci accoglie
scendendo al porticciolo da dove parte il traghetto. Mentre aspettiamo una buona oretta ci consoliamo con un
episodio incredibile. Un’auto slovena bypassa la coda e si inserisce nella fila giù vicino alla biglietteria… ma un vigile
“sceriffo” su una grossa moto BMW che pattugliava la zona gli si affianca. Dopo aver parlottato qualche minuto
capiamo che fa tornare indietro il furbastro all’inizio della fila che nel frattempo era ulteriormente aumentata, e
naturalmente lo scorta per controllare… Grandioso!, vorrei mostrare il pollice in alto all’amico biker tutore
dell’ordine… ma la Lela mi impone di lasciar perdere!!!
Torniamo al traghetto, 226 kune per 1 camper e due persone, circa 30 eurini che ci permettono di tagliare via
almeno 150 km, che con la media oraria fatta si traduce in ore risparmiate. L’isola è infatti collegata alla terraferma
nella punta sud, ma noi vorremmo fermarci nella punta nord che informazioni varie ci danno per “molto bella” ed il
traghetto ci risparmia appunto di scendere per poi risalire.
Traversata veloce (un quarto d’ora) ed indolore, sbarco un po’ “perplimente”. La costa che sembrava brulla e
pietrosa dall’altra riva si rivela invece… molto brulla e molto pietrosa!!! E le belle foto in internet del camping con
ombra e spiaggione?? Cominciamo a preoccuparci. La stradina sale in mezzo a pietre e rocce per qualche km,
scenario post-atomico, nessun segno riconducibile ad esseri viventi. Poi improvvisamente scolliniamo e si comincia a
vedere un po’ di vegetazione, ci rassicuriamo quando vediamo il mare e le pinete adiacenti.
Raggiungiamo il campeggio Strasko che sembra enorme e ci parcheggiamo alla bene meglio davanti alla reception:
Lela vuole andare a vedere la spiaggia ed il mare, non vorrebbe prendersi l’ennesima buggeratura. Facciamo un
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giretto e guardiamo la piantina per capire come è disposto il camping e raggiungiamo la spiaggia che, come
sapevamo, naturalmente è ghiaiosa ed in parte con spianate di cemento. Però ci sono zone subito a ridosso delle
“cementate” per prendere il sole o riposarsi all’ombra di alberi fitti e curatissimi, con il praticello all’inglese che è una
vera chicca.
L’acqua è stupenda e limpidissima (ed immagino frada zleda (fredda gelata)). Decidiamo che ci piace e ci rechiamo
alla reception per la disponibilità ed i prezzi. Purtroppo non ci sono piazzole a ridosso del mare… ci facciamo andare
bene quelle un po’ più lontane, in zona libera (cioè ti piazzi dove e come ti pare a te!) che a me sembra un’ottima
idea. Spesa circa 34 euro al dì compresa la “scossa”.
Ci sistemiamo in una zona non affollata, all’ombra e vicinissimi alla colonnina elettrica!! Bingo!!
Pranzo veloce (sono già le 13 e 30) e pomeriggio in assoluto relax a sonnecchiare al fresco (il TelAir per fortuna non
mette in crisi la Scossa croata) ed a finire di sistemare tutto. Per cena un bel piatto di pasta col pesto alla genovese
della Lela è il meritato premio per il sofferto trasferimento.
Domenica 17/07/11
Il giorno trascorre, come da programma, in assoluto relax, passeggiata per il campeggio che è veramente enorme e
spiaggia. Stendersi sul praticello di erba verdissima e fresca in riva al mare è una sensazione nuova, e
particolarmente piacevole. Camminiamo scalzi avanti e indietro come cinni (bambini) che scoprono qualcosa di
nuovo…
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Dopo esattamente 7 minuti che sono sdraiato però mi sto già annoiando e convinco la Lela a fare il bagno. Scarpette
da roccia e maschera e via, mi preparo ad entrare nel ghiaccio fuso (sono già stato in queste zone e so cosa mi
aspetta). Entro fino alla caviglia, saranno le scarpe di gomma, ma non sembra così fredda. Affondo fino al ginocchio
e… confermo non è così ghiacciata!! Grandioso!!
Giù la maschera e via. L’acqua è limpidissima ed il fondale dai sassi passa alla roccia. Esattamente lo scenario classico
del Mare Nostrum. Occhiate e saraghi di piccole dimensioni si avvicinano subito curiosi, mentre in lontananza un
enorme banco di enormi salpe pascola nervoso sul fondo ricoperto di alghe, dove trovano cibo e riparo anche grossi
labridi e sciarrani, non mancano neanche le eleganti donzelle. Spettacolo meraviglioso… cominciamo proprio bene!!
Pomeriggio sulla falsariga del mattino con aggiunta di pennica.
Lunedì 18/07/11
Mattino con passeggiata ed approvvigionamento viveri al market (leggermente caruccio e con scelta limitata) e poi
spiaggia e bagno. Intanto qualche nuvola comincia ad oscurare il sole, non minaccia acqua, però…
Rapido consulto e decisione estemporanea: approfittiamo delle nuvole per fare il trasferimento in zona Sibenik.
Quindi mangiamo con calma e facciamo su le canne. Scarico/carico, pagamento (una 70ina di euro per i due giorni) e
via… destinazione Camp Roko a Drage (una 70ina di km a sud). La destinazione è frutto di un contatto telefonico con
l’amico Claudio appena tornato proprio da questi lidi. “Te tu vai lì che l’è bello bello bello, ti parcheggi sul mare e
nuoti in mezzo alle orate”. La strada percorre verso sud l’isola di Pag, fino ad un ponte che la collega alla terraferma.
Il paesaggio è sempre molto bello. Il terreno brullo ed arido si contrappone al mare blu ed alla costa frastagliata; le
isole e le insenature creano un’ atmosfera strana più da grande lago che da mare. L’orizzonte è praticamente
sempre disegnato dalla costa ed è impossibile vedere il mare aperto. Degno di nota il panorama di Pag (paese) visto
dall’alto qualche km prima di arrivarci.
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In un paio di orette siamo a destinazione e, anche se siamo senza navigatore, tra la cartina al 300.000, le indicazioni
di Claudio ed i cartelli stradali (veramente precisi, puntuali e immediati), arriviamo senza problemi e senza pippe. Mi
sa proprio che appena arrivo a casa il Tom Tom lo caccio nel rusco!!! (patume). Il Kamp è ovviamente molto
spartano, non c’è neppure la scossa, però ci fanno sistemare veramente a 15/20 metri dall’acqua!!! Autocamp Roko
Drage 23 211 Pakoštane +385 (0)23 381 265, (0)98 810 819. Prezzo 20 euro al giorno.
La Miky è entusiasta, potrà scendere dal camper e fare il bagno in 20 secondi netti senza trasportare tutta
l’attrezzatura per centinaia di metri, come deve sempre fare…(povera stella, mica glielo ha prescritto il medico di
portarsi appresso quella quintalata di p…ette!!) Sistemata in fretta la roba, sebbene siano già le 19, decidiamo di
tuffarci in mare. Prepariamo i teli sotto la veranda, scarpe da roccia e via in 20 secondi siamo in acqua, il sole è già
basso e in giro non c’è quasi più nessuno… Stupendo. Doccia!! Ci incamminiamo verso i servizi appena sopra al
nostro camper, edificio nuovo e molto bello, dentro alcuni bagni ed un paio di docce. L’acqua è fredda e viene giù
con pochissima pressione!! Porca trota neanche a militare mi è toccata una doccia così, vabbè ci consoliamo con la
cena con sfondo mare al tramonto, veramente bello e romantico.
martedì 19/07/11
Mi sveglio prestino, butto un occhio fuori dal finestrino del mio antro… visione superba: il mare è una tavola e la luce
fresca del sole appena spuntato infonde una tranquillità impressionante, godo appieno di questo momento prima
che bagnanti e natanti comincino a rovinare la poesia.
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Esco e faccio qualche foto. Intanto la Lela si sveglia e reclama il caffè. Sorpresa!!!: arriva un furgoncino da cui
compriamo pane e bomboloni ancora caldi alla cioccolata (1 bombolone 1 euro, una pagnotta da quasi un kiletto 8
kune = poco più di un euro). La ciliegina sulla torta per la colazione.
Giornata destinata a mare/polleggio. Accompagno la Lela a fare una nuotatina corta e rinfrescante, poi mi infilo
pinne e maschera e mi butto in una lunga ricognizione della costa.
Sotto il fondo qui è anche sabbioso, ma la fauna è più o meno identica. Ci sono una miriade di oloturie che strisciano
al rallentatore sulla sabbia e alcuni cefali di dimensioni decenti che si fanno avvicinare senza tanti problemi (dopo
essersi accertati che… fossi disarmato).
Strana l’assenza delle castagnole e un po’ meno quella dei pesci pappagallo, che forse qui troverebbero l’acqua un
po’ freddina (sebbene non freddissima).
Pranzo con finale a sorpresa, passa il furgoncino dei gelati!!! Lela scatta a prendere qualche kuna e lo ferma con un
sorrisone da bimba. Con 2 euro si prende un cono… diciamo non piccolo che a suo dire è pure ottimo…
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La temperatura è altina (siamo intorno alla 30ina) ma non irresistibile, è molto ventilato e qualche rara nuvoletta
interrompe ogni tanto il lavoro del sole. Non sentiamo la mancanza della scossa né per il condizionatore né per altro,
visto che il pannello lavora egregiamente e a sera siamo belli pieni di elettroni nonostante turbovent più o meno
sempre in funzione ed i vari carica-pc-cell-fotocamera ecc!!
Pennica con considerazione: la vacanza sta proprio prendendo il verso giusto, ora manca solo l’ emMeCESP
(MotocazzeggioEsplorativoSemiProgrammato). Detto fatto. Dopo il pisolo sono già le 16 ed il caldo comincia a calare,
è il momento… calo l’asso, anzi la bimba!!
Faccio uno zainetto con una felpa, un po’ d’acqua, documenti, kune, cartina ecc e via! comincia l’esplorazione.
Appena imbocco lo sterratone che porta sulla statale realizzo però che sono solo!! Non c’è Robby, né Mala, né
Zambo, né il team al completo… compagni di merende dove siete finiti?
Comincio a fare la statale verso Zara, ed a ogni paesino sul mare faccio una deviazione e vado a curiosare: sono tutti
molto simili, pieni zeppi di appartamenti ed Autokamp (anche microscopici). Le spiagge in paese sono sempre
ghiaiose ed affollatissime. inframmezzate a porticcioli con gommoni e piccole barche da diporto. Restoran, Konobe,
Gostline ecc non mancano e sembrano promettere bene.
Quando torno sulla statale però alla mia destra si intravede il lago Vransko che praticamente è parallelo al mare.
Ogni tanto una sterrata si stacca giù verso il lago. Se ci fossero stati i compagni di merende si sarebbero già infilati…
Io temporeggio. Si potrà? E se fosse parco naturale? O se arriva in casa di un local che magari non ama le intrusioni
dei foresti?? Però sarebbe bello fare un lightendurotest alla giallina.
Alla fine non resisto e mi butto giù per una di queste sterrate/ghiaiate. La discesa comincia a diventare ripidina ed i
sassi piantati aumentano di dimensione intervallandosi a lastre di pietra. Niente di che, ma con le ruote da 17” e le
gomme stradali per non parlare delle sospensioni da motard… c’è da badare lì!! Più avanti cominciano diverse
biforcazioni.
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Haio… e mo? Me le ricorderò tutte? Ci vorrebbe Robby GPS-MAN … ma non c’è! Per fortuna il tutto finisce in una
asfaltata molto stretta che costeggia il lago. Decido di tornare in senso inverso senza complicarmi troppo la vita a
cercare un ritorno diverso (che sicuramente c’è, perché alla fine intuisco che tutte le sterrate che ho visto dalla
statale finiscono qui).
Ne faccio un altro paio e comincio a divertirmi, mi fermo per fare qualche foto, parcheggio la giallina in mezzo al
sentiero in un’inquadratura molto pittoresca… ma prima che riesca a fare la foto sento un trattore che viene giù per
il sentiero. Ributto tutto nello zaino e sposto la moto dal mezzo del sentiero. Accenno un saluto che il driver ricambia
serio… Avete presente le facce di “Qualcuno volò sul nido del cuculo” ? Ok sono già le 18 passate, abbiamo già
esplorato abbastanza! Torno al camper tutto impolverato, ma contento: WW l’MCESP!!!!!
Mercoledì 20/07/11
Escursione in barca alle isole Kornati.
Avevamo sentito parlare molto di questo paradiso naturale, regno dei velisti per il numero impressionante di isole ed
isolotti disabitati pieni di insenature e calette perfette per buttare l’ancora e concedersi un bagnetto in acque
cristalline. Sull’isola di Dugi (una delle più grandi) poi c’è il lago salato, uno specchio di acqua salata (più del mare)
che rimane ad un’altezza superiore al livello del mare, incastonato in mezzo ad altissime scogliere che lo separano
dal mare circostante.
Partenza alle 08.30 da Filip i Iakov (a 15 km/15 minuti dal Kamp) con la Martina Tours, rientro verso le 18. Prezzo 46
euro + 5 di parcheggio privato dedicato a pochi metri dalla nave. (interessante la possibilità di fermarsi la notte con il
camper)
L’escursione è organizzata piuttosto bene, viene subito servita una bella colazione con panino (cotto/formaggio)
succo di frutta o vino e… grappa (ottima). Purtroppo il mare aperto è troppo mosso (al contrario dei pezzi interni in
mezzo alle isole) e salta la parte delle scogliere del lago salato. Le vedremo dalla terraferma proprio vicino al lago.
Sosta nella profonda e stretta baia proprio a ridosso del lago e pranzo. Niente male: una bella braciola di maiale ed
uno sgombro cotti ad arte con contorno di cappuccio, pane acqua e vino a volontà.
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Sosta. Abbiamo 2 orette e mezzo per fare il bagno nel lago salato ed andare a vedere le scogliere sul mare aperto. Il
lago è una delusione astronomica. E’ fitto di gente e l’acqua è naturalmente torbida, e noi che ci eravamo portati le
maschere… ci sentiamo un po’… imbecilli. Due bracciate e su ad asciugarci. La cosa bella è la pineta, a ridosso
dell’acqua fresca, piena di somarelli socievoli ed infastiditi solo dai ragazzini troppo esuberanti con le coccole.
Ci inerpichiamo su per il sentiero che porta alle scogliere sul mare aperto. La vista è impressionante saremo a più di
100 metri sul mare che è veramente incazzato. Forse questa è stata la parte più emozionante dell’escursione.
In effetti forse le aspettative troppo elevate, forse le oltre 5 ore di navigazione, anche un po’ noiosa ci fanno pensare
che è un bel giro… ma non imperdibile. Ci ritorna in mente un giro simile fatto in Sardegna all’arcipelago della
Maddalena per farci dire “tutt’un’altra cosa”.
Giovedì 21/07/2011
Mattina la Lela si vuole polleggiare al sole, si è cuccata il bombolone alla marmellata anche oggi…
Io sono in forma splendida… MCESP!!! Isola di Murter. In pochi km sono già a Pirovac, dove disseto la mia bimba
(anche la benza costa un pelo meno), segue Tjsno dove si trova il ponte che collega la terraferma all’isola di Murter.
Lo strano è che il braccio di mare che sta in mezzo è davvero esiguo, sembra un fiumiciattolo di poco conto. La strada
è molto bella e panoramica.
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Arrivo velocemente a Murter, faccio un giretto sul porticciolo e mi fermo a studiare la cartina appesa fuori dall’ufficio
turistico. Il paese è carino ma non mi colpisce in maniera particolare. Invece torno un po’ indietro a cercare una
stradina che saliva su una collina proprio alle spalle di Murter. Una stradina che scende con un’indicazione di punto
panoramico mi porta direttamente a Cigrada una chicca di caletta con solo parcheggio dove mi fermo a gustare un
buon caffè espresso ed ammirare l’acqua limpidissima e la spiaggettina davvero graziosa.
Ora mi manca solo il punto panoramico. Risalgo piano piano e scorgo un altro cartello all’inizio di una sterrata… soliti
dubbi: si potrà con la moto? Sono determinato, deve esserci un panorama incredibile… comincio a salire a passo
d’uomo, poi avanti un po’ scorgo un’auto infrattata nella vegetazione!! Abbandonati gli indugi salgo di buon passo
anche se diventa un pelo impegnativa per i lastroni di roccia a gradoni. Dopo 2/3 km appena sono in cima. C’è una
vecchia torretta con scale di ferro proprio sul punto più esposto e diverse antenne (ripetitori o chissà). Sto per
entrare nella torre, ma scorgo degli zaini e capisco che dietro c’è una coppietta che preferisco non disturbare. Il
panorama è davvero stupendo; mare tutto intorno con una miriade di isole ed isolotti (le Kornati).
Ritorno giù estasiato. Sono appena le 11 quindi decido di dare un occhio anche a Betina, l’altro paese dell’isola.
Anche questo è il solito paese di mare, di bello ha solo una stradina sterrata che parte dal porticciolo e costeggia il
mare verso nord… naturalmente mi ci infilo, ormai sono lanciato! Così porto la bimba anche in riva al mare sui sassi!!
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Nel pomeriggio mi concedo una bella sub-esplorazione lungo il tratto roccioso che si estende a nord, mentre la Lela
insiste a fare la lucertola. Sorpresa nelle zone sabbiose compaiono anche triglie e mormore di discrete dimensioni.
Poi una orata non grande ma non così frequente da vedere… ed infine , al ritorno, proprio a pochi metri dal camper,
un branco di spigole per niente piccole si lasciano inseguire a debita distanza.
La sera facciamo conoscenza con una coppia di Ivrea appena arrivati. Lorenzo ed Alessandra, sono molto carini e
simpatici, tanto che ci intratteniamo un bel po’ a fare delle chiacchiere… Avevamo programmato di andare a
mangiare fuori, ma nuvole minacciose e soprattutto la bellissima compagnia ci fanno desistere ed organizziamo una
cenetta veloce assieme ai nostri nuovi amici.
Contatto sms col gemellino in Patria: meteo avverso per il giorno seguente, nuvole ed acqua. Ne approfitteremo per
il trasferimento in zona Dubrovnik, anche se ci scoccia un po’ abbandonare subito Lorenzo ed Alessandra che si
confermano una compagnia piacevolissima.
Venerdì 22/07/2011 (il venerdì nero del trasferimento a Dubrovnik!)
Sveglia con calma verso le 8. Colazione con gli immancabili bomboloni, scarico carico (per le grigie sono attrezzati
con un lungo tubo che arriva sotto il camper con un paio di “adattatori” che però per il Laika “X” non vanno bene.
Cominciamo bene con sbrodolamenti di grigie ed immerdamenti per “rumare” sotto al camper (Rosario N°1)!!!!
Prendiamo l’autostrada vicino a Pirovac che ci porterà giù fino ben oltre Spalato.
Un rumoraccio sul tetto ci indica già il primo problema: un pezzo della bandinella che segue il profilo della mansarda
è spaccato e sbatte contro la fiancata del camper. Mi armo di qualche vitina autofilettante, fascette di plastica e
nastro americano e coadiuvato dallo spirito del vero endurista sistemo tutto alla bene meglio…(Rosario N°2). Appena
usciti dall’autostrada ci colpisce l’indicazione “Medugorje 40 km”. La Lela ci teneva ad andare, e visti i 2 rosari da
purgare giro giù seguendo l’indicazione. Stradello di montagna, frontiera, entriamo in Bosnia. Realizzo che devo fare
gasolio, tra tutte le disavventure me ne sono dimenticato e si è già accesa la spia della riserva. Sono già le 14, siamo
affamati e cotti. Ci fermiamo in un paesino (saremo ad una 20ina di km da Medugorje) per fare gasolio, quando
vediamo il prezzo 2,3 KM ci viene un coccolone: cacchio che roba è km? È vero non siamo più in Croazia ma in
Bosnia!!!. Abbiamo solo kune ed euro. Calma!!! La Lela chiede se possiamo pagare con una carta di credito. Ok
andata paghiamo 165 km per un pienone dalla riserva già inoltrata (Scoprirò in seguito essere circa 80 euro). Ora
dopo aver riempito il serbatoio dovremmo cercare di riempire lo stomaco. Scorgo un bancomat proprio di fianco al
distributore e mando la bancaria a prelevare. Torna con 150 km, sembrano i soldi del monopoli, ci mettiamo a
ridere, la Lela ha fatto un interessante ragionamento: se un pieno è costato 165 km sarà circa l’equivalente di 100
euro che ci serviranno per mangiare e prendere qualche ricordino. Non abbiamo ancora idea di che moneta sia e
quanto valga!!!
Cerchiamo un ristorante. Scartati quelli sulla strada senza parcheggio, ci attira la scritta GRILL.
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Il parcheggio è comodissimo, un po’ di carne alla griglia sarà perfetta. Sorpresa 1: è solo da asporto, vabbè ce la
andiamo a mangiare in camper; sorpresa 2: la ragazza non sa una parola di italiano; sorpresa 3: la ragazza non sa una
parola di inglese. Ci guardiamo intorno per cercare uno di quei menù illustrati con quelle belle foto invitanti…
nessuna traccia. Sono stanco morto, ho una fame atroce!!! “Studio” per bene il menù e ad un certo punto trovo la
parola “Cevapi”, la inserisco nel motore di ricerca del cervellino ormai allo stremo che restituisce “intendevi
“Cevapcici” = sorta di salsiccine croate ecc ecc ecc. Ok decido che se sono quelle bene, sennò se sono altro mangio
qualsiasi cosa arrivi anche una biscia cruda!!! La Lela è un po’ titubante ma alla fine segue il mio ragionamento.
Evviva!! Prese in pieno, sono dei salsicciottini che caccia sulla piastra assieme a del pane tipo arabo, tagliato a metà,
così prende su per bene il sughetto che fanno i cevapi, poi ci brontola qualcosa nella sua lingua… attimi di silenzio ed
imbarazzo. Situazione Kafkiana. Finalmente capisce che non abbiamo capito nulla e ci fa vedere della cipolla tagliata
a rotelle. No grazie. Prendiamo invece dei cetriolini sott’aceto, per sgrassare un po’ la faccenda. Spesa 5+5 = 10 km
(5 euro in tutto) per un rozzo di roba dalle dimensioni impossibili. 8 salsiccini in mezzo alla pagnottella schiacciata. So
già che dovrei mangiarne metà e sarei già oltre il buon senso, ma sono una roba deliziosa e sebbene a fatica finisco
tutto. So già che la pagherò e che finirò di digerire tutto dopo circa 72 ore. Sono un vero maiale, il Team sarebbe
fiero di me… ci sarebbero voluti proprio tutti i compagnucci del Susezza pasa…
Siamo in forte ritardo, ci rimettiamo subito in strada, 20 minuti e arriviamo a Medugorje. Parcheggione dietro la
chiesa di S. James (incredibilmente gratuito).
Visita alla chiesa il cui esterno è allestito con un palco e centinaia di ordinatissime poltroncine; tutt’intorno tanti
Chiostri ciascuno con diverse immagini di Gesù crocifisso e della Madonnina. È un posto che infonde una calma ed
una serenità fuori dal normale!
Lela prende qualche ricordino e interroga la ragazza dei souvenir che parla italiano meglio di noi!!
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I km sono marchi Serbi. 2 km = 1 euro. Il luogo dell’apparizione è a circa 20 minuti dalla chiesa ma il sentierino è un
po’ hard. La Lela ha un ginocchio dolorante, e desistiamo.
Ci ributtiamo verso Dubrovnik, ma un’indicazione “equivoca” mi fa prendere una parallela alla bella statale che
arriva dritta sulla costa e ci fa perdere ore ed allungare di diversi km la strada perché siamo dalla parte sbagliata di
un grosso fiume che non ha ponti fino al mare!!! Riattraversiamo il confine: Croazia, poi di nuovo Bosnia, poi di
nuovo Croazia (Eccheccacchio!!, du maron!). Quando siamo a 30 km da Dubrovnik cominciamo a cercare il piccolo
Kamp sul mare, spartano ma carino… Niente: costa alta e scoscesa. Ormai sono le 18, sono veramente stremato, ci
facciamo andare bene un Camp a Orasac a 12 km da Dubrovnik, che non è sul mare ma, ci dicono, a 2/300 metri (che
diventeranno almeno 5/600 con una pendenza del 50% il giorno dopo) (Camp Pod Maslinom). Però è carino, pulito, e
ci propone una piazzola all’ombra, vicinissima ai servizi e molto spaziosa che compresa corrente paghiamo 16
euro/dì. Ok, tanto domani andremo a Dubrovnik con la moto; domenica ci cerchiamo una caletta tranquilla con la
moto, poi cominceremo a tornare verso nord.
Sabato 23/07/2011 (Piove)
Ci alziamo ancora un po’ scombussolati per il lungo e brigoso trasferimento del giorno prima, inoltre neri e grossi
nuvoloni ci fanno desistere dal programma (Dubrovnik). Con molta calma facciamo colazione e poi decidiamo di fare
un giretto in spiaggia, tanto sono solo 2/300 metri…
Ci aspetta invece una bella reppa lunga e ripida, che solo a scendere è impegnativa, figuriamoci a risalire
(considerazione: da fare 2 volte al dì, magari con cinni è davvero improponibile).
La spiaggettina però è veramente carina. C’è un bar pizzeria ed una camminata che porta ad una caletta appena più
avanti.
L’acqua è sempre cristallina e le scalette aiutano la risalita dal moletto o dalle rocce intorno.
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Ritorniamo su che è già passato mezzogiorno. Pappa e pioggia di scaravento, poi dopo venti minuti smette, poi ogni
tanto uno sguazzottino, poi un po’ di sole e così via fino a sera: pennica e cazzeggio fino a sera. Cheppalle!!
Domenica 24/07/2011 (Dubrovnik)
Si parte la mattina con calma con la giallina. In una mezzoretta siamo già a destinazione. Parcheggiamo circa a 50
metri dall’ingresso della città vecchia (aggratis!!)!
Facciamo una “daily card” per 130 kune (18,5 euro circa) ci permetterà di fare il giro completo delle mura di
fortificazione e di entrare nei principali musei (Navale, naturalistico, etnografico ecc). La città vecchia non è grande,
ed è appunto circondata da altissime mura di difesa che congiungono torri e forti… è veramente un giro stupendo
con panorami mozzafiato: il mare all’esterno e la città vecchia all’interno. Un paio di ore buone ci servono per fare il
giro completo, che anche se non è lungo è abbastanza impegnativo per le scale ripide e strette (per fortuna hanno
istituito una sorta di senso unico per agevolare il traffico che in effetti è piuttosto sostenuto) e per le continue soste
foto.
Riscendiamo che è già quasi mezzogiorno, cerchiamo un ristorantino per sfamarci. Siamo assaliti da un festoso caos
di suoni e colori, musicisti ed artisti di strada, bancarelle, negozi, bar e ristoranti ovunque!! Percorriamo
velocemente la breve strada principale ed in un attimo siamo sul porticciolo.
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In una piazzetta antistante troviamo un bel ristorantino con i tavoli all’aperto che promette pesce fresco. Decidiamo
che è il nostro. Insalata di polpo come antipasto e calamari alla griglia sono veramente squisiti e serviti con cura
(sono meno di 25 euro a testa compresi acqua, birra e caffè). Pomeriggio tra i vicoli pieni di giardini fioriti e curati
che si alternano a negozi e bancarelle. Poi ci sono le attrazioni Storico/artistico/culturali, Dubrovnik ne è un
concentrato, in ogni angolo c’è una chiesa, un monastero (con museo), un museo ecc. E’ veramente una città
bellissima ed interessantissima: abbiamo fatto un sacco di strada ma ne valeva veramente la pena.
Lunedì 25/07/2011 (Si torna verso nord)
Trasferimento verso Nord. Da segnalare solo la pessima idea di seguire le indicazioni per Split che pur di farmi fare
l’autostrada dall’inizio mi deviano di un bel po’ dalla costa per stradine di montagna da 30 km/ora!!! Il panorama sul
Velebit che ci accompagna fino a destinazione però è molto bello e con le nuvole bianche che gli fa da cappello è
anche abbastanza curioso. Comincio già a fantasticare un bel MCESP sulle Alpi Belbie…
Arriviamo in zona Zara e come da programma usciamo e dopo accurate ricerche che ci hanno portato a Nin e
Razanac inutilmente (campeggi pieni e/o lontani dal mare o posti brutti!!), troviamo un piccolo campeggino vicino a
Posdarje. È molto spartano, ma ombreggiato, tranquillo e non distante dal mare. (Camping Staro Selo. Posdarje.
Dragan Ivandic)
I gestori ci accolgono sorridenti affabili e cortesi, ci aiutano nella sistemazione e la figlia sedicenne ci spiega anche
come raggiungere una trattoria poco distante dove si mangia bene sia carne che pesce. Ci complimentiamo con lei
per l’ottimo italiano che sa parlare: lei arrossisce e ci dice che lo ha imparato a scuola in due anni di studio. Sarebbe
strabiliante credere che in soli due anni si possa imparare un italiano corretto. Sarebbe strabiliante … se non fosse
che, con i francesi parla francese, con gli inglesi parla inglese, con i tedeschi parla tedesco! Un talento! Comunque
abbiamo sperimentato la trattoria e con circa 20 euro a testa (più la mancia per il servizio) abbiamo gustato tra
l’altro un ottimo risotto al nero di seppia ed una fantastica grigliata mista di carne resa più gustosa dal profumo
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dell’aglio (o forse era aglio reso più gustoso dal profumo della carne grigliata… mah…) (l’ha presa la Lela che però ha
ancora in mente l’insuperabile croccantissima pancettina cotta da Stefano…). Al rientro… letti separati e oblò aperti!,
e chissenefrega se piove!!
Martedì 26/07/2011 (MCESP… l’apoteosi)
Mattinata di superpolleggio nel camp che è troppo tranquillo e rilassante, soprattutto per la Lela, io non resisto e
dopo un’oretta di ozio inforco la giallina per andare a vedere la zona di Starigrad dove avevo visto segnalati diversi
campeggi. La statale che risale verso Fiume qui è davvero bella, asfalto da pista e curvoni veloci alternati a larghi
tornantoni. Ammetto che ho aperto un po’ il gas ☺☺
Poi uno sceriffo su moto BMW che mi trovo davanti ad andatura codice mi ricorda che è meglio stare nei limiti!!
In effetti tra Seline e Starigrad ci sono diversi campeggi, anche direttamente sul mare, quindi è una zona da tener
presente per future sistemazioni, anche perché c’è il bellissimo Parco Naturale Paklenica che ha le entrate proprio in
questi 2 paesi. Chi vuole fare un’escursione (credo anche in mountain bike) in montagna qui è accontentato.
Nel primo pomeriggio, come fa di solito tutti i giorni per gli ospiti, la ragazza prodigio ci ha portato dei dolcetti tipici
della zona (assomigliano alle nostre frittelle di carnevale) che lei stessa aveva appena preparato, caldissimi, fragranti,
deliziosi! Insomma un campeggio decisamente modesto, senza i servizi di carico/scarico, ma pulitissimo e ricco di
“calore umano”.
Pomeriggio l’apoteosi del MCESP. Appena fuori Posdarje c’è un altissimo ponte che taglia fuori un enorme braccio di
mare che si insinua nell’entroterra per diversi km. La vista è stupenda e… in più ho anche lo spettacolo gratis: Bungee
Jamping. Dal vero è ancora più impressionante.
Mi dirigo verso Obrovac dove sulla cartina ho visto una straducola (spero sterrata) che si insinua sul Velebit, la strada
è molto bella anche se molto “dritta” e pattugliata, il solito sceriffo ha fermato una macchina di turisti francesi (?) mi
ricordo che il limite è massimo 80 km/hr e chiudo un po’. Intanto già all’altezza di Jasenice cominciano una marea di
sterrate con addirittura le indicazioni per i paesi quasi a suggerirmi: “sono strade aperte al traffico, ma non ancora
asfaltate perché molto secondarie”. Mi infilo in un paio, ma sono molto corte e sembrano arrivare in case private!!
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Smollo il colpo e mi attengo al programma. Quindi all’altezza di Obrovac giro a destra seguendo anche un grosso
cartello con la foto di una chiesetta. È asfaltata ma abbastanza strettina, gira un po’ nella campagna poi comincia a
salire e curvarsi un po’!! Bingo è quasi perfetta per la giallina in configurazione motard e dopo qualche km diventa
veramente perfetta quando una bella serie di tornantini stretti e ripidi cominciano a susseguirsi sempre più fitti. Mi
fermo per immortalarne uno, ma non ho il grandangolo e cerco di arretrare un po’ per prendere tutto il tornante.
Sto uscendo dalla carreggiata quando un cartello con un teschio rosso mi dice “Non Oltrepassare: Mine” Sticaxxi!!
Risalgo in moto e faccio caso ai cartelli rossi… ne è pieno, almeno uno ogni 50 metri; mi metto a pensare a che casino
deve esserci stato con la guerra!! Salgo per un bel po’, arrivo ad incrociare l’autostrada e qui l’asfalto finisce per
lasciare il posto ad una sterratona tipo le nostre vecchie strade militari. Qui sono abbastanza sicuro che posso andare
tranquillo è sicuramente una strada secondaria di collegamento. La strada è veramente divertente da fare col
supermotard perché seppur ghiaiata è molto ben battuta e liscia, le insidie vengono solo da alcuni tratti dove sembra
esserci ghiaia fresca e meno battuta, quindi si affonda e il dietro ci sbandiera su per benino. Comunque sono solo e
quindi procedo con molta calma, penso che se mi faccio male qui, dove probabilmente non prende neanche il
cellulare, è un bel casino!!
Dopo 7/8 km Appare la chiesetta della foto e delle rovine che non riesco proprio a datare(??) Il posto è stranissimo,
c’è il solito panorama mozzafiato sulle cime del Velebit, c’è questa chiesetta chiusa ma tenuta apparentemente
molto bene, poi intorno trovo una tomba di un ragazzo di una ventina d’anni morto nel 95 (penso sempre alla
guerra) ed un'altra stranissima coppia di tombe su una delle quali si legge di un “gendarme Francesco Fracasso
morto da forte mentre fronteggiava 22 assassini nel 1851”… Strano posto. Ho tirato le 19 e decido di scendere e
tornare a casa anche se la strada continua ed è molto invitante!! Rifaccio con calma lo sterrato e ci stiracchio un po’
nell’asfalto dei tornantini (qui mi sa che lo sceriffo non bazzica…) Torno con un bel sorrisone dentro al casco, questa
è la vera essenza del MCESP!!!! Peccato solo essere soli!!
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Mercoledì 27/07/2011 (Arripiove)
Ci svegliamo sul tardino e già neri nuvoloni promettono acqua. Ne approfittiamo per spostarci verso nord,
prepariamo tutto con calma, mangiamo qualcosina, salutiamo i gentilissimi gestori e paghiamo (130 kune = 18.5 euro
al dì compresa la scossa. Siamo in strada. Il punto è veramente strategico perché è a pochissimi km dall’autostrada
che ci porterà all’altezza di Senj (tra le isole di Krk e Rab). Mi scoccia un po’ non fare la litoranea ma è già tardino e
vorrei arrivare nella zona tra Senj e Fiume prestino per cercare un posticino carino per gli ultimi giorni…
Infatti i primi 3 Campeggini in paese o nella prima periferia di Senj sono belli pieni, fortuna che qualche km fuori
troviamo una discreta sistemazione. Campeggio a terrazze sul mare con ristorantino. Camping Kozica. Le piazzole sul
mare naturalmente sono tutte occupate e ripieghiamo su un posticino bello largo in 3^/4^ posizione. Breve
cazzeggio sul mare tra scogli e spiaggetta e mentre pensiamo se fare un bagnetto o no (con il cielo coperto non ci
prende più di tanto) nell’acqua sempre bella arriva ora di cena. Il ristorantino è passabile ma non al livello dei
trascorsi, anche se ha una bella terrazza vista mare con sfondo isola di Krk. Risotto ai calamari, insalata di polpo, 2
grigliate di carne con patatine ed insalata, birra, vino acqua 264 kune che con la mancia per il servizio arrivano ad
una 20ina di euro a testa.
Giovedì 28/07/2011 (La Resa)
La notte è disturbata da continui e violenti scrosci d’acqua. La mattina ci svegliamo e sembra Novembre. Decidiamo
di anticipare il rientro per fermarci un paio di giorni a Portogruaro dalla cugina della Lela. Peccato però perché il
posto è veramente molto bello.
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Rientro tranquillo senza intoppi. Circa 2000 km percorsi. Unico problema al Laika serie X il distacco dello spoiler sul
tetto a fianco della mansarda.
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Considerazioni finali (relativi alla zona sud, periodo 15 – 30 Luglio)
Posti veramente molto belli. Il mare è sempre circondato da isole e sembra un grande lago, la costa è sempre
frastagliata da golfi, insenature e splendide calette. Appena all’interno la catena montuosa del Velebit è sempre
presente e concede sempre paesaggi stupendi.
Gente cordiale, disponibile ed ospitale (so che su questo ci sono pareri discordanti in rete…???).
Acque cristalline e tranquille, fondali piuttosto belli, con temperature gradevoli (dall’isola di Pag a sud, perché in
precedenti esperienze nel Quarnaro i ricordi sono di acqua piuttosto freddina). Azzardo un’ipotesi: essendo la costa
sempre protetta dalle innumerevoli isole credo sia difficile trovare il mare mosso!!!
Campeggi e Autokamp (sorta di piccoli campeggi/aree di sosta) sono abbastanza numerosi, generalmente ben tenuti
e puliti, più economici rispetto ai nostri, offrono diverse possibilità di sistemazione dai Megacampeggioni con piscina
negozi e più ristoranti a sistemazioni più modeste a conduzione familiare con servizi modesti ma puliti. Entrambe le
tipologie si possono trovare direttamente sul mare o in posti più tranquilli ed ombreggiati verso l’interno. Raramente
non abbiamo trovato posto nelle strutture, è successo solo nella seconda settimana ed in Kamp veramente piccoli.
Ristoranti e trattorie non mancano e si mangia piuttosto bene a prezzi non stracciati ma inferiori ai nostri. Un buon
piatto di pesce, se è un primo è abbondante, se è un secondo è sempre servito con abbondante contorno, costa 8/9
euro ed un cristiano normale con un contorno extra o un dolce ci si sazia tranquillamente. Se poi si ha la pazienza di
cercare la Gostilna (o Gostlina o Gostiona o Konoba) fuori dagli itinerari turistici si spende ancora meno…
Il traffico ci ha infastidito solo il primo giorno (Sabato) e solo all’imbarco per Pag. L’autostrada che scorre più
all’interno non è a buon mercato ma veloce e comoda, quindi consigliata per trasferimenti veloci, altrimenti
consigliata la litoranea sempre con bellissimi panorami ma rallentata da paesi e curve. Il carburante poi costa
qualcosa in meno.
Il grosso problema, almeno per i bimbi, è la quasi totale assenza di spiagge di sabbia. Le poche spiagge sono di sassi,
e spesso si trovano cementate sulle rocce per agevolare l’entrata e l’uscita dall’acqua. Di positivo questa tipologia di
costa ha la limpidezza dell’acqua.
Peccato solo per il meteo avverso che ci ha “sciupato” quasi interamente la seconda settimana, facendoci perdere
Mostar, il Krka Park, la zona di Trogir (Split) ed altri posticini che avevamo programmato.
The Dolz
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