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M9 CONCORSO INTERNAZIONALE AD INVITI M9

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M9 CONCORSO INTERNAZIONALE AD INVITI M9
M9 CONCORSO INTERNAZIONALE AD INVITI
M9 INTERNATIONAL COMPETITION BY INVITATION
BANDO DI CONCORSO
COMPETITION RULES
DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE
DESIGN BRIEF
1
2
BANDO DI CONCORSO
COMPETITION RULES
p. 7
DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE
DESIGN BRIEF
p.15
Venezia, febbraio 2010
Venice, February 2010
3
4
BANDO DI CONCORSO
COMPETITION RULES
5
6
Sommario
CONTENTS
Art. 1
Ente banditore
Clause 1
Sponsor
Art. 2
Obiettivi e oggetto della Consultazione
Clause 2
Competition Aims and Purpose
Art. 3
Procedure concorsuali
Clause 3
Competition Procedures
Art. 4
Lingua ufficiale
Clause 4
Official Language
Art. 5
Segreteria organizzativa
Clause 5
Secretariat
Art. 6
Soggetti invitati alla Consultazione e condizioni di partecipa-
Clause 6
Competition Participants and Terms of Participation
zione
Clause 7
Entering the Competition
Art. 7
Modalità di adesione alla Consultazione
Clause 8
Competition Documents
Art. 8
Documentazione della Consultazione
Clause 9
Site Inspection and Meetings
Art. 9
Sopralluogo e incontri con i partecipanti
Clause 10
Queries
Art. 10
Quesiti
Clause 11
Drawings Required and Delivery
Art. 11
Elaborati richiesti e modalità di consegna
Clause 12
Document Delivery
Art. 12
Termine di consegna degli elaborati di progetto
Clause 13
Fees and Expenses
Art. 13
Compensi e rimborsi spese
Clause 14
Jury
Art. 14
Giuria
Clause 15
Works of the Jury
Art. 15
Lavori della Giuria
Clause 16
Elimination
Art. 16
Eliminazione
Clause 17
Appointment
Art. 17
Conferimento dell’incarico
Clause 18
Use of Drawings
Art. 18
Utilizzo degli elaborati
Clause 19
Copyright and Ownership
Art. 19
Proprietà e diritto d’autore
Clause 20
Confidentiality
Art. 20
Riservatezza
Clause 21
Extensions
Art. 21
Proroghe
Clause 22
Acceptance
Art. 22
Accettazione del presente documento
Clause 23
Applicable Law and Jurisdiction
Art. 23
Legge applicabile e Foro competente
Clause 24
Data Protection
Art. 24
Disposizioni a tutela della riservatezza
7
Art. 1 Ente banditore
Fondazione di Venezia, di seguito “Fondazione” o “Ente banditore”,
Dorsoduro 3488/U - 30123 - Venezia - Italia.
Clause 1
Sponsor
Fondazione di Venezia, hereinafter “Foundation” or “Sponsor”, Dorsoduro 3488/U - 30123 - Venice - Italy.
Art. 2
Obiettivi e oggetto della Consultazione
La Fondazione di Venezia, ente privato senza finalità di lucro e dotato
di piena autonomia statutaria e gestionale, nel 2005 ha deciso di realizzare a Mestre, nella terraferma veneziana, il progetto M9 - Polo culturale e Museo del ’900 Venezia-Mestre (di seguito “M9”), con lo scopo
di creare un polo culturale dotato di funzioni, attività e servizi di alto
livello, che permetta occasioni di incontro, dibattito, apprendimento e
riflessione, divenendo un luogo di aggregazione e un fattore di identificazione civica.
Per questo motivo, la Fondazione ha acquisito un’area di circa 6.500
mq - situata tra le vie Poerio, Brenta Vecchia e Pascoli -, corrispondente
alle aree militari dismesse delle ex Caserme Matter (Lotto 1) e Pascoli
(Lotto 2).
Clause 2
Competition Aims and Purpose
The Fondazione di Venezia is a non profit-making private body
with statutory status. In 2005 it decided to execute the M9
– Cultural Centre and Museum of the 20th century - VeniceMestre (hereinafter “M9”) project in Mestre, on the Venetian
mainland, with the aim of creating a cultural pole with firstrate functions, activities and services, that would provide opportunities for encounter, debate, learning and reflection,
draw people together and create a civic identity.
To this end, the Foundation purchased a site approximately
6,500sq.m in size – set between via Poerio, via Brenta Vecchia
and via Pascoli – and consisting in the disused military sites of
the former Caserma Matter (Lot 1) and the former Caserma
Pascoli (Lot 2).
Oggetto del “Concorso Internazionale di Progettazione M9”, di seguito
“Consultazione”, è il progetto preliminare di M9, da realizzare secondo
le disposizioni delle normative vigenti.
L’intervento complessivo si compone della progettazione di un nuovo
edificio destinato a funzioni museali - per complessivi 8.000 mq, oltre ad
un livello interrato di circa 3.200 mq - e della ristrutturazione dell’ex Caserma Matter, al fine di trasformarla in una mall commerciale, di circa
4.000 mq, più unità commerciali annesse, di circa 300 mq. Le relative
linee guida alla progettazione sono contenute nel Documento Preliminare alla Progettazione (di seguito “DPP”), che costituisce parte integrante del presente documento.
Scopo della Consultazione è la scelta - sulla base degli elaborati di cui
al successivo Art. 11- della proposta progettuale ritenuta di maggiore
interesse e meglio rispondente alle complessive esigenze della Fondazione: al partecipante così selezionato sarà affidato l’incarico per la
progettazione definitiva ed esecutiva.
I costi per le opere edili sono indicativamente stimati, allo stato, in 32,8
milioni di euro, oltre I.V.A., così come evidenziato nell’allegato DPP
(punto 7).
Art. 3
Procedure concorsuali
La Consultazione si svolge in unica fase mediante procedura ristretta
alla quale sono invitati n. 6 concorrenti selezionati direttamente dall’Ente banditore a suo insindacabile giudizio.
I progetti saranno presentati in forma palese.
A tutti i concorrenti che hanno regolarmente partecipato al concorso sarà riconosciuto un compenso e un rimborso, a parziale copertura
delle spese di viaggio e di trasporto, così come definito al successivo
Art. 13.
Art. 4
Lingua ufficiale
La lingua utilizzata per la consultazione è l’italiano. E’ tuttavia ammesso
l’uso della lingua inglese con il supporto di traduzione in italiano. In caso
di possibili diverse interpretazioni delle differenti versioni linguistiche, prevarrà la versione in lingua italiana.
Art. 5
Segreteria organizzativa
Presso l’Ente banditore viene costituita un’apposita Segreteria organizzativa, con il compito di organizzare il sopralluogo all’area, trasmettere il materiale della Consultazione, fornire informazioni e rispondere ai
quesiti scritti, ricevere i plichi delle proposte e, in generale, mantenere i
rapporti con i Partecipanti.
La Segreteria sarà attiva dalle ore 9.00 alle ore 18.00 (ora locale) di ciascun giorno lavorativo al seguente recapito:
Fondazione di Venezia (Ufficio M9) - Dorsoduro 3488/u - 30123 - Venezia
- Italia
Tel.: +39 041 2201284 Fax: +39 041 2201232
e-mail: [email protected]
Art. 6
Soggetti invitati alla Consultazione e condizioni di partecipazione
Possono partecipare alla Consultazione esclusivamente i soggetti invitati direttamente dall’Ente banditore.
Ciascun professionista invitato (il “Partecipante”) potrà avvalersi di consulenti e collaboratori esterni, dichiarandone la qualifica e la natura
della prestazione.
La Fondazione di Venezia non avrà alcun rapporto contrattuale con tali
consulenti e collaboratori, la cui attività verrà prestata al Partecipante,
che rimarrà unico soggetto responsabile nei confronti della Fondazione.
8
The purpose of the “M9 International Design Competition”,
hereinafter the “Competition”, is the preliminary design of the
M9 complex, which is to comply with current legislation.
The overall project consists in the design of a new museum
building - for a total of 8,000sq.m plus a basement level of approximately 3,200sq.m – and the refurbishment of the former
Caserma Matter, converting it to a shopping mall, approximately 4,000sq.m in size, plus annexed retail units, approximately
300sq.m in size. The design guidelines are contained in the
Design Brief (hereinafter “DB”), which forms an integral part
of this document.
The aim of the Competition is to choose the design proposal
deemed the most impressive and that best responds to the
overall needs of the Foundation from drawings produced in
compliance with Clause 11 below: the selected participant
shall be appointed to draw up the final design and the construction documents.
The costs of the building works are initially estimated, as things
stand, as 32.8 million Euros, plus VAT, as described in the DB
attachment (point 7).
Clause 3
Competition Procedures
The Competition is to be held in a one phase restricted procedure to which six participants selected directly by the Sponsor, whose decision is final, are invited.
The designs shall be clearly presented.
All participants who properly participate in the competition
shall be paid a fee and a reimbursement of expenses to partially cover the costs of travel and transport, as described in
Clause 13 below.
Clause 4
Official Language
Italian shall be the language adopted for the competition.
The use of English is permitted with a back-up translation in
Italian. In the event of potentially different interpretations of
the language versions, the Italian one shall prevail.
Clause 5
Secretariat
The Sponsor shall create a special Secretariat, which shall organise the site inspection, pass on the Competition material,
provide information, answer written queries, receive the design proposal packages and, generally speaking, conduct relations with the Participants.
The Secretariat shall be open from 9am to 6pm (local time) on
each working day at the following address:
Fondazione di Venezia (Ufficio M9) - Dorsoduro 3488/u - 30123
- Venice - Italy
Tel.: +39 041 2201284 Fax: +39 041 2201232
e-mail: [email protected]
Clause 6
Competition Participants and Terms of Participation
Only those directly invited by the Sponsor may participate in
the Competition.
Each professional invited (the “Participant”) may avail of external consultants and collaborators, declaring their status
and the nature of their service.
The Fondazione di Venezia shall have no contractual relationship with these consultants and collaborators, whose work
Art. 7
Modalità di adesione alla Consultazione
I Partecipanti hanno ricevuto dall’Ente Banditore, mediante lettera raccomandata, l’invito formale a partecipare alla Consultazione.
I medesimi Partecipanti hanno già inviato alla Segreteria organizzativa
la comunicazione dell’accettazione dell’invito, allegando copia firmata per accettazione dello schema di contratto per la progettazione definitiva ed esecutiva, che la Fondazione di Venezia stipulerà con il solo
vincitore.
Art. 8
Documentazione della Consultazione
La Segreteria organizzativa consegna ad ogni Partecipante copia
cartacea del presente Bando e del Documento Preliminare alla Progettazione; consegna in CD-Rom i medesimi documenti e i seguenti
Allegati:
- Linee guida alla progettazione;
- Indagini diagnostiche;
- Documentazione di base;
- Normative di riferimento.
Art. 9
Sopralluogo e incontri con i partecipanti
È previsto un sopralluogo sull’area di progetto, obbligatorio ai fini della
partecipazione alla Consultazione, in data da definirsi, secondo le disponibilità dell’Ente banditore e dei Partecipanti.
Successivamente alla consegna degli elaborati, e comunque prima
della scelta del progetto vincitore da parte dell’Ente Banditore, potranno essere organizzati incontri con i Partecipanti allo scopo di acquisire
gli ulteriori elementi di informazione ritenuti utili per la valutazione dei
progetti presentati.
Art. 10 Quesiti
Eventuali quesiti e/o richieste di chiarimento dovranno pervenire alla
Segreteria organizzativa unicamente a mezzo e-mail, all’indirizzo precisato al precedente Art. 5, entro e non oltre quindici giorni dalla data
del sopralluogo: per motivi tecnico-organizzativi, l’Ente banditore non
accetterà richieste di chiarimenti dopo tale termine.
Nei quindici giorni successivi il termine sopra citato, una sintesi delle richieste di chiarimenti e delle risposte ai quesiti sarà inviata via e-mail
dalla Segreteria organizzativa a tutti i Partecipanti.
Art. 11 Elaborati richiesti e modalità di consegna
Gli elaborati richiesti, da sottoscriversi in forma palese a cura del Partecipante, da predisporre seguendo le indicazioni qui fornite e da consegnare in un unico contenitore, sono costituiti da:
1) Tavole grafiche quotate, in formato UNI A1 (mm 840x594) come da
impaginazione fornita (in ALLEGATI, Documentazione di base): il nominativo del Partecipante verrà indicato all’interno del cartiglio già predisposto nella cartografia di base redatta per la Consultazione.
Esse dovranno comprendere i seguenti elaborati:
- planimetria generale di progetto a livello terra (edificazione, trattamento spazi aperti, connessioni, accessi), in scala 1:500 (da impaginarsi
come la tavola del rilievo fornita alla medesima scala);
- piante di tutti i livelli, compreso il livello delle coperture, con indicazione delle destinazioni d’uso, delle altezze e delle superfici, in scala 1:200
(da impaginarsi come le tavole del rilievo fornite alla medesima scala);
- sezioni significative e prospetti con indicate le altezze, in scala 1:200
(massimo 2 tavole da comporsi liberamente);
- viste tridimensionali complessive del progetto e dell’immediato intorno
(prospettiche o assonometriche), utili a comprendere le relazioni con il
contesto (massimo 2 tavole in scala libera);
- viste degli spazi interni ed esterni utili a comprendere la qualità dello
spazio e le relazioni visive tra le parti di progetto e gli edifici esistenti
(massimo 2 tavole in scala libera);
- dettagli costruttivi utili alla comprensione di materiali utilizzati, elementi architettonici, tecnologie costruttive e impiantistiche: tali disegni, utili
anche a consentire la valutazione economica dell’intervento, sono richiesti in scala e tecnica libere (massimo 2 tavole);
- schemi grafici del sistema di accessibilità all’area e agli edifici (massimo 1 tavola in scala libera).
Le tavole dovranno essere montate su pannelli rigidi leggeri (tipo “forex” o “polyplatte”) di circa 10 mm di spessore.
Le medesime tavole dovranno essere consegnate anche in carta ripiegata, nel numero di 3 copie.
Le stesse dovranno inoltre essere ridotte in formato UNI A3 (mm 420x297)
e consegnate in fascicolo rilegato, nel numero di 3 copie.
2) Una relazione, in triplice copia, composta di scritti e schemi grafici,
redatta in un massimo di 30 facciate compresa la copertina (corrispon-
shall be provided to the Participant, who remains the only person liable to the Foundation.
Clause 7
Entering the Competition
The Sponsor has sent the Participants a recorded letter containing the formal invitation to participate in the Competition.
Said Participants have already notified the Secretariat of their
acceptance of the invitation, attaching a copy of the draft
contract for the final design and construction documents
signed in acceptance and which the Fondazione di Venezia
shall only sign with the winner.
Clause 8
Competition Documents
The Secretariat sends each Participant a paper copy of this
Announcement and the Design Brief; the same documents
plus the following Attachments are sent on CD-Roms:
- Guidelines;
- Diagnostic Investigations;
- General Documentation;
- Reference Legislation.
Clause 9
Site inspection and Meetings
A site inspection is envisaged and required for participation in
the Competition, on a date still to be set according to Sponsor
and Participant availability.
Meetings may be arranged with the Participants after delivery
of the drawings and before the winning design is chosen by
the Sponsor to acquire additional information deemed helpful
for assessment of the designs presented.
Clause 10 Queries
Any queries and/or requests for clarification must be received
by the Secretariat only by email, to the address indicated in
Clause 5 above, and no later than 15 days after the site inspection date; for technical and organisational reasons, the
Sponsor shall not accept clarification requests after that date.
In the 15 days after the above deadline, the Secretariat shall
email a summary of the clarification requests and answers to
the queries to all the Participants.
Clause 11 Drawings Required and Delivery
The drawings required, clearly signed by the Participant,
drawn up in accordance with the instructions herein and
delivered in a single package are:
1) Dimensioned drawings, in UNI A1 format (840x594mm) as
per the template provided (in ATTACHMENTS, General Documentation): the Participant’s name shall appear in the title
blocks in all the competition drawings.
They are to include the following sheets:
- ground floor plan (building, landscaping, links, accesses), in
a scale of 1:500 (with the same set up as the survey drawing
provided in the same scale);
- plans of all the levels, including roof level, showing uses,
heights and surface areas, in a scale of 1:200 (with the same
set up as the survey drawings provided in the same scale);
- main sections and elevations showing heights, in a scale of
1:200 (max. 2 sheets – free set up);
- 3D overall views of the design and the immediate surroundings
(prospective or axonometric), conveying the relationships
with the context (max. 2 sheets – free set up);
- views of the internal and external spaces conveying the
quality of the space and the visual relations between the
parts of the design and the existing buildings (max. 2 sheets
– free scale);
- construction details providing an understanding of the mater i a l s a d o p t e d , a r c h i t e c t u r a l f e a t u r e s , c o n s t r u c t i o n a n d
service technology; these drawings, which also allow a
financial estimate of the undertaking, are requested in free
scales and drawing techniques (max. 2 sheets);
- diagrams of the accesses to the site and buildings (max. 1
sheet – free scale).
The drawings are to be mounted on lightweight rigid panels
(e.g. Forex or Polyplat) approximately 10mm thick.
The above sheets shall also be provided on folded paper, in
three copies.
They shall also be reduced to a UNI A3 format (420x297mm)
and delivered as a bound document, in three copies.
9
denti ad un massimo di 7.500 parole, oppure di 50.000 caratteri, spazi inclusi) in fascicolo rilegato di formato UNI A4 (mm 210x297), con apposto
sulla copertina il nome del Partecipante.
Essa conterrà:
- descrizione dei criteri di progetto, comprensiva degli aspetti tipologici,
tecnologici e formali;
- schema grafico che dimostri il rispetto delle indicazioni contenute nel
Documento Preliminare alla Progettazione;
- illustrazione della concezione museografica;
- tabelle riepilogative, ai vari livelli degli edifici, delle superfici progettate in riferimento alle superfici indicate nel Documento Preliminare alla
Progettazione;
- valutazione di massima dei costi di realizzazione dell’intervento, in raffronto agli obiettivi di spesa illustrati nel Documento Preliminare alla Progettazione.
3) Plastico del progetto in scala 1:200, su base in formato A1, mm
840x594, con lo stesso inquadramento delle piante di rilievo 1:200: sul
modello dovrà essere apposto, in basso a sinistra (cm 1 dai bordi), il
nome del Partecipante.
4) Supporto informatico (CD o DVD non riscrivibile) contenente una copia conforme:
- delle tavole di progetto, sia in formato .dwg sia in formato .pdf (con
risoluzione di stampa delle immagini pari a 300 dpi nelle dimensioni originali);
- della relazione, sia in formato .doc sia in formato .pdf.
Il supporto informatico dovrà inoltre contenere n°4 riprese fotografiche
del plastico, in formato .pdf (con risoluzione di stampa pari a 300 dpi
nelle dimensioni originali).
Tutti gli elaborati dovranno usare come sistema di misura il sistema metrico decimale, riportare un riferimento metrico grafico e l’orientamento.
In caso di difformità tra gli elaborati cartacei e il contenuto del supporto informatico, la Giuria valuterà esclusivamente gli elaborati cartacei.
Non sono ammessi elaborati ulteriori o diversi, che non verranno comunque valutati dalla Giuria.
Art. 12 Termine di consegna degli elaborati di progetto
I materiali concorsuali di cui al precedente Art. 11, sottoscritti dal Partecipante, dovranno essere consegnati alla Segreteria organizzativa,
in un unico plico sigillato, entro le ore 12.00 (ora locale) del 15 giugno
2010, pena l’esclusione.
Il suddetto plico dovrà essere indirizzato alla Segreteria organizzativa
della Consultazione e dovrà recare all’esterno il nome del Partecipante
e la dicitura “M9_Concorso Internazionale di Progettazione”.
All’atto della consegna, la Segreteria organizzativa rilascerà regolare
ricevuta.
Qualora la consegna venga affidata a un vettore (Poste di Stato, corrieri o agenzie abilitate), il plico dovrà comunque pervenire entro le ore
12 del medesimo giorno: la spedizione avviene a spese e a rischio del
mittente.
Per provenienze da paese estero, l’Ente banditore non si fa carico delle
spese doganali. Per evitare che il loro plico non venga accettato, i Partecipanti dovranno provvedere, con il servizio di spedizione prescelto,
al pagamento anticipato di ogni spesa inerente i diritti doganali.
Art. 13 Compensi e rimborsi spese
A ciascuno dei Partecipanti che avrà consegnato il progetto nel rispetto di quanto previsto ai precedenti Artt. 11 e 12, l’Ente banditore riconoscerà un compenso pari a € 75.000,00 (settantacinquemila/00), oltre
I.V.A.. Per il vincitore della Consultazione, tale somma vale quale anticipazione del compenso professionale.
Tale compenso sarà corrisposto in due tranches: un anticipo, pari a €
25.000,00 (venticinquemila/00) oltre I.V.A., alla ricezione della risposta
attestante l’accoglimento dell’invito; il saldo, pari a € 50.000,00 (cinquantamila euro/00) oltre I.V.A., alla consegna degli elaborati.
Nella medesima occasione, l’Ente banditore corrisponderà a ciascun Partecipante un’ulteriore somma forfettaria pari a € 2.500,00
(duemilacinquecento/00) oltre I.V.A., a parziale copertura delle spese
di viaggio e di trasporto.
Nessun compenso o rimborso sarà dovuto da parte dell’Ente banditore
nei confronti di eventuali collaboratori o consulenti esterni del Partecipante, restando la Fondazione estranea agli accordi stabiliti dai Partecipanti.
Art. 14 Giuria
Entro sessanta giorni dalla consegna degli elaborati di cui all’Art. 11,
10
2) A report, in triple copy, consisting in text and drawings,
comprising a maximum of 30 sides including the cover (max.
7,500 words or 50,000 characters, including spaces) as a
bound document in a UNI A4 format (210x297mm), with the
participant’s name on the cover.
It shall contain:
- description of the design criteria, including type, technology
and form;
- diagram showing compliance with the Design Brief;
- illustration of the museum concept;
- area schedules for each level including a comparison with
the areas indicated in the Design Brief;
- general evaluation of the works costs, compared with the
estimated cost in the Design Brief.
3) Model of the design in a scale of 1:200, on an A1 format
base (840x594mm, as per set up provided 1:200): the model is
to bear the Participant’s name, bottom left (1cm from edge).
4) electronic media (CD or DVD non rewritable) containing a
corresponding copy:
- of the design drawings, both in .dwg and .pdf formats (image
printing resolution 300 dpi in the original sizes);
- the report, both in .doc and .pdf formats.
The electronic media shall include four photographs of the
model, in .pdf format (printing resolution 300 dpi in the original
sizes).
All the drawings must adopt the decimal metric system and
show a scale bar and compass points.
I n t h e e v e n t o f d i f f e r e n c e s b e t w een the paper drawings
a n d t h e c o n t e n t s o f t h e e l e c t r o n i c media, the Jury shall
o n l y e v a l u a t e t h e p a p e r d r a w i n g s . No additional or different
drawings are admitted, and shall not be assessed by the Jury.
Clause 12 Document Delivery
The competition materials described in Clause 11 above, signed
by the Participant, must be delivered to the Secretariat in a single
sealed package no later than 12.00 a.m. (local time) on 15 June
2010 to avoid exclusion.
The aforementioned package shall be addressed to the Competition Secretariat and bear on the exterior the name of the
Participant and the words “M9_Concorso Internazionale di
Progettazione”.
The Secretariat shall issue a proper receipt when it arrives.
Should the delivery be entrusted to a carrier (Italian postal
system, couriers or specialist agencies), the package must still
be received no later than 12.00 a.m. on the same day: the
postage is at the expense and request of the sender.
The Sponsor shall not pay customs duty for packages from
other countries. To avoid rejection of the package, the Participants must prepay all customs duty costs as well as the
delivery service chosen.
Clause 13 Fees and Expenses
The Sponsor shall pay each Participant who delivers the design
in accordance with the contents of Clauses 11 & 12 above a
fee of € 75,000.00 (seventy-five-thousand/00), plus VAT. For the
Competition winner, this sum shall be an advance payment of
the professional fee.
This fee shall be paid in two tranches: an advance of €
25,000.00 (twenty-five thousand/00) plus VAT on receipt of
the reply accepting the invitation; the balance of € 50,000.00
(fifty-thousand Euro/00) plus VAT, on receipt of the drawings.
At the same time, the Sponsor shall pay each Participant a further forfeit sum of € 2,500.00 (two-thousand-five-hundred/00)
plus VAT to partially cover travel and transport expenses.
No fee or reimbursement shall be owed by the Sponsor to any
of the Participant’s external consultants or collaborators, as
the Foundation has no involvement in the agreements drawn
up by the Participants.
Clause 14 Jury
No later than 60 days after delivery of the drawings described
in Clause 11, the Sponsor shall choose the design proposal
that best responds to the aims and purpose of the Competition, availing of a Jury, which shall be specially appointed by
the Fondazione di Venezia.
l’Ente banditore sceglierà la proposta progettuale meglio rispondente
agli obiettivi e agli scopi della Consultazione, avvalendosi dell’opera
di una Giuria, che sarà appositamente nominata dalla Fondazione di
Venezia.
La Giuria è composta da 7 membri effettivi e 2 membri supplenti.
Qualora un membro effettivo risulti assente, verrà sostituito da un membro supplente, su designazione del Presidente della Giuria. A tal fine i
membri supplenti partecipano integralmente ai lavori della Giuria, pur
senza diritto di voto fino al momento in cui vengono chiamati a sostituire
un giurato.
La Giuria è supportata da un segretario, nominato dall’Ente banditore,
che partecipa ai lavori della Giuria senza diritto di voto e redige i verbali.
I componenti della Giuria non potranno ricevere dall’Ente banditore
affidamenti di incarichi relativi al tema del concorso.
Art. 15 Lavori della Giuria
La decisione della Giuria ha carattere vincolante; le valutazioni sui progetti consegnati terranno conto dei seguenti elementi di giudizio (qui
elencati senza ordine di priorità):
- qualità dell’inserimento urbano: impostazione generale del progetto in
rapporto al contesto urbano esistente e programmato, soluzioni per gli
accessi e sistemazione degli spazi aperti;
- qualità della soluzione architettonica: rappresentatività della struttura,
rispondenza alle funzioni e dotazioni richieste nel DPP, qualità e layout
distributivo degli spazi, tecniche di realizzazione dell’opera e degli impianti tecnici e tecnologici;
- caratterizzazione della proposta progettuale dal punto di vista della
flessibilità degli spazi interni;
- presenza di elementi innovativi o di soluzioni progettuali a favore del
risparmio energetico e del contenimento dei costi di gestione e manutenzione.
I lavori della Giuria sono segreti: di essi è tenuto un verbale redatto dal
Segretario, custodito dall’Ente banditore e, al termine della Consultazione, da questi inviato ai Partecipanti.
I verbali delle riunioni della Giuria conterranno una breve illustrazione sulla metodologia seguita e sull’iter dei lavori di valutazione, oltre
all’elenco dei Partecipanti e dei progetti, accompagnato dalle motivazioni relative alla valutazione della scelta.
Art. 16 Eliminazione
Un Partecipante potrà essere eliminato per una delle seguenti ragioni:
- se ha presentato gli elaborati in ritardo sulle scadenze indicate;
- se tenta di influenzare, direttamente o indirettamente, le decisioni di
un membro della Giuria;
- se rende pubblico il progetto, o parte dello stesso, prima che la Giuria
abbia espresso e formalizzato ufficialmente il proprio giudizio.
Art. 17 Conferimento dell’incarico
L’Ente banditore conferirà al Partecipante vincitore l’incarico per la
progettazione definitiva ed esecutiva.
Le fasi e le attività di dettaglio dell’incarico sono state esplicitate dalla
Fondazione nello schema di contratto inviato a tutti i Partecipanti e da
essi sottoscritto per accettazione all’atto di adesione alla Consultazione: tale contratto verrà perfezionato esclusivamente tra la Fondazione
(o una delle sue società strumentali, possedute e controllate al 100%)
e il vincitore della Consultazione, entro quattordici giorni dalla proclamazione.
Art. 18 Utilizzo degli elaborati
La Fondazione di Venezia si riserva di rendere pubbliche le proposte
progettuali ricevute mediante mostre, convegni, cataloghi o in qualunque altra forma dalla stessa ritenuta opportuna.
I Partecipanti alla Consultazione autorizzano tali utilizzi, senza alcun onere per la Fondazione.
Art. 19 Proprietà e diritto d’autore
La Fondazione di Venezia tratterrà in via definitiva tutti i progetti presentati.
Ad essa spetta il diritto della prima pubblicazione dopo la conclusione
della Consultazione, indicando gli autori e senza che siano dovuti altri
compensi. I Partecipanti saranno comunque liberi di pubblicare i propri
progetti senza alcuna limitazione, dopo la prima pubblicazione di cui
sopra.
Il diritto d’autore resterà dei singoli Partecipanti, eccezion fatta per il
progetto prescelto dall’Ente banditore che, in caso di affidamento
dell’incarico di progettazione, diverrà di proprietà del medesimo a ogni
effetto di legge.
The Jury consists in seven permanent members and 2 substitute
members.
Should a permanent member be absent, he/she shall be replaced by a substitute member, designated by the Chairman
of the Jury. To this end, the substitute members shall participate fully in the works of the Jury but without the right to vote,
until invited to replace a jury member.
The Jury is supported by a secretary, appointed by the Sponsor, who participates in the works of the Jury without the right
to vote and records the minutes.
The members of the Jury may not receive appointments linked
to the purpose of the competition from the Sponsor.
Clause 15 Works of the Jury
The Jury’s decision is binding and the assessment made on the
designs shall take into account the following decision factors
(listed here in no particular order):
- quality of the urban integration: general design framework in
relation to the existing or planned urban context, access and
landscaping solutions;
- quality of the architectural solution: how representative the
project is and whether it responds to the functions and requirements in the DB, quality and layout of the spaces, construction methods and M&E services;
- a design proposal featuring flexible internal spaces;
- presence of innovative features or design solutions that favour energy saving and contained running and maintenance
costs.
The work of the Jury is secret: minutes shall be kept, written by
the Secretary, conserved by the Sponsor and then sent to the
Participants at the end of the Competition.
The minutes of the meetings of the Jury shall contain a brief
outline of the method adopted and the assessment process as
well as a list of the Participants and designs, accompanied by
the motivations for the choice made.
Clause 16 Elimination
Participants may be eliminated for one of the following reasons:
- if they have presented the drawings after the set deadlines;
- if they try to, directly or indirectly, influence the decisions of
a Jury member;
- if they make the design, or part of it, public before the Jury
has officially expressed or formalised its decision.
Clause 17 Appointment
The Sponsor shall appoint the winning Participant to produce
the final design and construction drawings.
The details of the phases and work have been explained by
the Foundation in the draft contract sent to all the Participants and signed by them in acceptance at the time of entering the Competition. This contract shall only be signed by
the Foundation (or one of its companies, held and controlled
100%) and the Competition winner, no later than 14 days after
the adjudication announcement.
Clause 18 Use of Drawings
The Fondazione di Venezia reserves the right to make the design proposals received public in exhibitions, conferences, catalogues or any other form it may deem fitting.
The Competition Participants hereby authorise these uses,
with no onus on the Foundation.
Clause 19 Copyright and Ownership
The Fondazione di Venezia will keep all the designs presented
permanently.
It has the right to first publication after the end of the Competition, naming the designers and without owing any additional
fees. The Participants shall however be free to publish their
designs without restrictions of any kind, after the above first
publication.
The copyright shall belong to the individual Participants, save
for the design chosen by the Sponsor which shall become its
property to all legal effects if the design appointment is made.
Clause 20 Confidentiality
The Participants accept liability for the proper management
and conservation of any information that may come into their
11
Art. 20 Riservatezza
Il Partecipante assume la responsabilità della corretta gestione e conservazione delle informazioni di cui venga in possesso in relazione alle
attività di cui alla presente Consultazione.
Il Partecipante potrà utilizzare le informazioni in suo possesso esclusivamente per motivi connessi alla finalità della medesima.
Il Partecipante si impegna ad agire in modo che gli eventuali consulenti
e collaboratori esterni e i relativi dipendenti mantengano riservati i dati
e le informazioni di cui vengano in possesso, non li divulghino e non ne
facciano oggetto di sfruttamento.
Il Partecipante si obbliga a mantenere indenne l’Ente banditore da
qualsiasi danno, onere, spesa, che dovesse derivare all’Ente banditore
stesso, per violazione degli impegni qui assunti.
Art. 21 Proroghe
L’Ente banditore potrà prorogare i termini della scadenza, solo eccezionalmente, allo scopo di conseguire un generale vantaggio per il miglior
esito della Consultazione.
Il provvedimento di proroga sarà comunicato ai Partecipanti tramite
lettera raccomandata.
Art. 22 Accettazione del presente documento
La partecipazione alla presente Consultazione presuppone e implica
la piena accettazione del presente documento, dei singoli termini ivi
espressi e dei relativi allegati, da parte di ogni Partecipante.
Art. 23 Legge applicabile e Foro competente
Il presente documento e ogni successivo contratto, inclusi tutti gli allegati e gli accordi e i documenti sottoscritti ai sensi dello stesso, saranno
disciplinati, eseguiti e interpretati ai sensi del diritto italiano.
Il Foro competente sarà quello di Venezia.
Art. 24 Disposizioni a tutela della riservatezza
Il trattamento dei dati personali dei partecipanti al Concorso avverrà
come da D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e in particolar modo dall’art. 18
e dall’art. 25 dello stesso.
I dati personali dei Partecipanti sono trattati nell’ambito della normale
attività della Fondazione per finalità derivanti da obblighi di legge o per
finalità strettamente strumentali e connesse alla gestione dei reciproci
rapporti, eventualmente comunicando tali dati esclusivamente ai soggetti coinvolti nella gestione dei summenzionati reciproci rapporti.
Il trattamento dei dati avviene attraverso strumenti idonei a garantire
la sicurezza e la riservatezza e viene effettuato mediante strumenti manuali, informatici e telematici, comunque attraverso modalità strettamente correlate alle finalità del trattamento sopra indicate.
12
possession in relation to the activities of this Competition.
The Participants may use the information in their possession
only for reasons linked to its intended purpose.
The Participant promises to make sure that any external consultants and collaborators and their employees maintain the
data and information that come into their possession confidential, do not divulge them and do not exploit them.
The Participant promises to indemnify the Sponsor against any
damages, onus and expense that the Sponsor may incur for
breach of the promises made herein.
Clause 21 Extensions
The Sponsor may extend the deadline, in exceptional cases
only, to achieve a general benefit for the best outcome of
the Competition.
The Participants shall be notified of the extension by recorded
letter.
Clause 22 Acceptance
Participation in this Competition presumes and entails every Participant’s full acceptance of this document, the single
terms expressed herein and the relative attachments.
Clause 23 Applicable law and Jurisdiction
This document and all subsequent agreements, including all
the attachments and the agreements and the documents
signed in accordance with it, shall be governed, executed
and interpreted in accordance with Italian law.
The Jurisdiction shall be that of the Court of Venice.
Clause 24 Data Protection
The personal data of the Competition Participants shall be
handled in compliance with D.Lgs. 30 June 2003 no. 196 and
Art. 18 and Art. 25 of same in particular.
The Participants’ personal data are handled as part of the
standard Foundation activities for purposes linked to legal
obligations or strictly for purposes linked to the management
of the mutual relations. The data shall be revealed only to
those involved in the management of the aforementioned
mutual relations.
The data shall be handled using means that guarantee security and confidentiality, via manual, IT and electronic media,
and in manners strictly linked to the aforementioned purposes.
DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE
DESIGN BRIEF
13
14
SOMMARIO
DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE
INDEX
DESIGN BRIEF
1. IL FUTURO POLO CULTURALE
Obiettivi generali
Le modalità dell’intervento
1.THE FUTURE CULTURAL POLE
General aims
Action plan
p. 18
p. 19
2. L’INQUADRAMENTO STORICO URBANO DELL’AREA
Analisi storica dell’area
p. 24
Iconografia storica
p. 34
La condizione attuale
p. 38
Bibliografia di riferimento
p. 40
2. HISTORICAL AND URBAN BACKGROUND
Historical analysis
Historical illustrations
Present state
Bibliography
p. 24
p. 34
p. 38
p. 40
3. LO STATO DEI LUOGHI
Fotopiano e planimetria dell’area
Superfici coperte e scoperte
Rilievo dell’area e degli edifici
Rassegna fotografica
p. 42
p. 44
p. 46
p. 56
3. THE STATUS QUO
Aerial view and site plan
Covered and unbuilt areas
Survey of the area and buildings
Photographs
p. 42
p. 44
p. 46
p. 56
4. LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE
Modalità d’intervento
Nota esplicativa
Linee guida per la ristrutturazione
Sintesi delle indagini diagnostiche
p. 66
p. 73
p. 74
p. 79
4. GUIDELINES TO THE DESIGN
Brief
Explanatory note
Refurbishment guidelines
Summary of diagnostic investigations
p. 66
p. 73
p. 74
p. 79
5. REQUISITI DEL MUSEO
Il museo del ‘900
Il modello museologico di riferimento
Il concept dell’esposizione permanente
La missione dell’esposizione permanente
I temi dell’esposizione permanente
Un’esempio di sottosezione
Dati dimensionali del museo
Flessibilità e interazione degli spazi
Requisiti tecnici
p. 82
p. 83
p. 84
p. 85
p. 86
p. 87
p. 89
p. 90
p. 91
5. MUSEUM REQUIREMENTS
The museum of the 20th century
Museological reference model
Permanent exhibition concept
Mission of the permanent exhibition
Themes of the permanent exhibition
A sample subsection
Museum area specifications
Flexibility and interaction
Technical Requirements
p. 82
p. 83
p. 84
p. 85
p. 86
p. 87
p. 89
p. 90
p. 91
6. REQUISITI DEL COMMERCIALE
Usi e funzioni
Dati dimensionali
Flessibilità e interazione degli spazi
Requisiti tecnici
p.104
p.104
p.104
p.105
6. RETAIL REQUIREMENTS
Uses and functions
p.104
Area specifications p.104
Flexibility and interaction
p.104
Technical requirements
p.105
7. COSTI E FASI
Costi di realizzazione
Fasi di realizzazione p. 117
p. 117
7. COSTS AND PHASING
Construction Costs
Construction Phases
p. 117
p. 117
8. ELENCO DEGLI ALLEGATI p. 121
8. ATTACHMENTS
p. 121
p. 18
p. 19
15
16
1. IL FUTURO POLO CULTURALE
THE FUTURE CULTURAL POLE
17
OBIETTIVI GENERALI
GENERAL AIMS
Il concorso ha come oggetto la sistemazione di un’area pari a 6.931
mq, collocata nel centro di Mestre (una delle quattro municipalità di
terraferma del comune di Venezia), nella zona compresa tra le vie Poerio, Brenta Vecchia e Pascoli.
Questa area ha un grande valore simbolico e la qualità architettonica
del progetto dovrà contribuire alla sua valorizzazione, nel solco delle più
recenti esperienze internazionali di “rigenerazione urbana”, che riconoscono alle istituzioni culturali la capacità di agire come leve di sviluppo
civile, economico e sociale, fattori di identificazione comunitaria e strumenti di integrazione intergenerazionale, etnica e confessionale.
Rispetto a tali ruoli, l’obiettivo del progetto consiste nella realizzazione
di un polo urbano dotato di spazi (il Museo del ’900, con un’esposizione
permanente e uno spazio espositivo polifunzionale, una Mall coperta,
un Auditorium), attività (mostre, incontri, convegni, concerti, spettacoli, etc.) e servizi (bar-ristorante, libreria, shops) di qualità, che offra
continue occasioni di incontro, dibattito, apprendimento e riflessione,
divenendo un luogo di aggregazione comunitaria e un fattore di identificazione civica.
Gli elementi principali di questo disegno sono costituiti da:
• l’esposizione permanente del Museo del ’900, capace di analizzare
e comunicare ai visitatori, in forme storicamente rigorose ma coinvolgenti, le più importanti trasformazioni sociali, economiche, urbanistiche,
ambientali e culturali occorse in Italia nel XX secolo;
• lo spazio espositivo polifunzionale del Museo del ’900, uno spazio
innovativo e all’avanguardia, in linea con le più interessanti esperienze
estere e in grado di proporsi come caso di eccellenza nazionale;
• un Auditorium da oltre 200 posti a servizio del Museo e della città, in
cui mancano spazi con caratteristiche analoghe. Tale struttura verrà realizzata dopo il presente Concorso e se ne prevede l’allestimento all’interno della ex Chiesa delle Grazie (adiacente all’area di concorso);
• una Mall coperta con attività commerciali di alta qualità, che mancano in città;
• uno spazio pubblico di passaggio e di incontro nel centro di Mestre,
la cui qualità architettonica possa contribuire alla valorizzazione di una
zona in trasformazione, nel cuore di una città oggetto di un piano di
riqualificazione urbanistica di grandi ambizioni.
The aim of the competition is to redesign a site measuring 6,931 sq.m
and situated in the centre of Mestre (one of Venice’s four mainland
municipalities) in the zone between via Poerio, via Brenta Vecchia and
via Pascoli.
This area is of great symbolic value and the architectural worth of the
design must help upgrade it in the wake of recent international experiences in “urban regeneration”, in which institutions have been seen to
boost civil, economic and social development, create a shared sense
of identity and help intergenerational, ethnic and denominational integration
With this in mind, the aim is to create an urban pole with spaces (Museum of the 20th Century with a permanent exhibition, a multi-use
exhibition space, an indoor mall and an auditorium), activities (exhibitions, meetings, conferences, concerts, performances etc.) and
quality services (bar-restaurant, bookshop, shops) that provide constant opportunities for encounter, debate, learning and reflection,
becoming a place of community aggregation and of shared civic
identity.
The main features of this design are:
• a permanent exhibition of the Museum of the 20th Century that
uses strictly historic but exciting forms to analyse and communicate the
major social, economic, urban, environmental and cultural changes
witnessed in Italy in the 20th century;
• a multi-use exhibition space of the Museum of the 20th Century, an
innovative and cutting-edge space in line with the most fascinating experiences in other countries and that stands as an example of national
excellence;
• an auditorium with more than 200 seats serving the Museum and the
city, that lacks similar spaces. This will be created after this competition,
inside the former Chiesa delle Grazie (adjacent to the competition site);
• an indoor mall offering high-quality retail, which is lacking in the city;
• a public space of passage and a rendezvous in the centre of Mestre, the architectural quality of which will help upgrade a zone that
is changing, set in the heart of a city undergoing a highly ambitious
urban-regeneration plan.
Non si tratta pertanto di realizzare un museo tradizionale, ma di inserire
un articolato complesso di funzioni in un progetto integrato di riqualificazione urbanistica che intende:
•
restituire alla cittadinanza un’area nevralgica, recuperando spazi
degradati e rendendo pubblici luoghi e percorsi che non sono mai stati
conosciuti e fruiti dalla collettività;
• far convivere gli edifici storici con nuove architetture di pregio;
• dotare la città delle attività culturali e dei servizi propri delle realtà più
avanzate e all’altezza delle aspettative di quanti risiedono in un’area
metropolitana di quasi 200.000 abitanti, collocata in una delle zone più
densamente popolate d’Europa;
• creare un polo all’avanguardia per la qualità del progetto culturale,
l’innovatività del sistema di offerta e la gamma dei servizi offerti.
18
It is not a matter of creating a traditional museum but of inserting a
complex array of functions into an integrated urban-regeneration design that will:
• give the local population a dynamic hub, retrieve run-down spaces
and open previously unknown/enjoyed public spaces and routes to the
public;
• allow the historic buildings to live alongside fine new architecture;
• provide the city with cutting-edge cultural activities and services
that satisfy the expectations of those living in a metropolitan area
with nearly 200,000 inhabitants, set in one of Europe’s most densely
populated areas;
• create a pole that is avant-garde in its cultural design, innovative
offer and extensive range of services.
LE MODALITA’ DELL’INTERVENTO
ACTION PLAN
Il Programma M9 propone il recupero a fini museali e commerciali
dell’intera area di intervento, entro un quadro di differenti specializzazioni dei singoli manufatti, che opereranno in sinergica integrazione.
Alla nuova edificazione corrispondono le funzioni museali in senso stretto; all’edificazione esistente vengono assegnate le funzioni integrative,
dirette da un lato a riqualificare l’intero complesso ex militare e dall’altro a permettere il finanziamento delle future attività del Museo.
L’integrazione tra le nuove funzioni strettamente culturali e le nuove funzioni ricreative e commerciali potrà vitalizzare l’area tanto nelle ore diurne quanto in quelle serali, trasformando un’ermetica enclave urbana
autoreferenziale in un ambito urbano aperto e disponibile, produttore
di eventi, capace di innescare nuove e fertili relazioni.
The M9 Programme proposes the refurbishment of the entire site for
museum and retail purposes within a framework of different functions
for the individual buildings, which will operate synergically as one.
The new build will provide the museum functions in the strictest sense.
The existing buildings will be allocated additional functions aimed, on
the one hand, at regenerating the entire former military complex and,
on the other, providing funds for future Museum activities.
The integration of the new strictly cultural functions and the new recreational and retail ones will vitalise the area both in the daytime and in the
evenings, turning a closed urban enclave into an open and receptive
urban sphere that produces contents and cultural events capable of
triggering new and fruitful relationships.
L’area di concorso nel centro di Mestre / The competition site in the centre of Mestre
19
Inquadramento territoriale, foto da satellite / Overall area, satellite photograph
20
Inquadramento urbano, foto da satellite / City area, satellite photograph
21
22
2. L’INQUADRAMENTO STORICO URBANO DELL’AREA
HISTORICAL AND URBAN BACKGROUND
23
ANALISI STORICA DELL’AREA
HISTORICAL ANALYSIS
“Mestre è un centro popoloso di oltre seimila abitanti sempre vissuto
del movimento delle persone e delle cose fra Venezia e la terraferma”.
Così definiva Mestre l’arciprete Giovanni Renier nella supplica indirizzata al maresciallo Radetsky nel 1850 – per conto di negozianti, commercianti e possidenti – al fine di ottenere una maggior attenzione dal
governo austriaco circa la localizzazione della stazione ferroviaria, che
si riteneva potesse divenire il volano di una veloce ripresa economica
dopo le distruzioni conseguenti al lungo assedio di Venezia, in occasione della rivoluzione guidata da Daniele Manin nel 1848-49.
Agli esordi dell’epoca industriale se forse solo i più ottimisti e lungimiranti
si potevano augurare che locomotiva e binari potessero far da traino
allo sviluppo commerciale e industriale nelle campagne che da Mestre
andavano via via sfumando verso le barene lagunari (anche se bisognerà aspettare più di mezzo secolo perché nascesse Porto Marghera)
tutti erano concordi nel sottoscrivere l’affermazione che Mestre aveva
sempre vissuto e prosperato sul movimento di persone e cose da e per
Venezia.
Dalla metà del Trecento, quando era stata scavata la fossa Gradeniga
(Canal Salso) i documenti conservati negli archivi testimoniano dell’attività – talora frenetica e caotica – che si svolgeva sulle rive di Piazza
Barche tra passeggeri, spesso anche illustri, che si fermavano nelle vicine locande o nelle ville dell’immediato entroterra e il via vai di merci
necessarie alla sopravvivenza quotidiana di Venezia (vino, latte, polli,
uova, ortaggi, frutta…). Perfino il bellissimo teatro che Amerigo Balbi
aveva fatto erigere in Mestre nel 1778 era sorto lì, a due passi da Piazza
Barche, per intercettare, sul limitare tra terra e acqua, i veneziani residenti in città e nella terraferma.
E proprio lungo la strada che collegava Piazza Maggiore (il luogo del
mercato) con Piazza Barche (la testa di ponte con Venezia) si erano
insediate, all’inizio del Cinquecento, delle monache Benedettine provenienti da Udine, aprendo un monastero, che avrebbe ospitato pure
un educandato per ragazze, posto sotto la protezione della Madonna
delle Grazie.
La loro presenza in quell’area si rivelò talmente significativa per Mestre
che la strada (più precisamente ‘il borgo’) e il ramo del Marzenego che
vi scorreva a lato furono da allora denominati “delle Muneghe”.
I riscontri archivistici parlano di un monastero ricco, che ospitava molte
figlie del patriziato e della nobiltà veneziana e amministrava numerose
proprietà agricole nel vicino entroterra.
Le leggi napoleoniche del 1806 lo fecero confluire, con molti altri, sotto
il Demanio dello stato e fu ben presto destinato a caserma per l’acquartieramento delle truppe.
Qualcosa si salvò dei ricchi arredi di chiesa e monastero: il 30 maggio
1808 il podestà di Mestre chiedeva direttamente al Prefetto “in dono i
cinque altari, l’organo e alcuni pavimenti del soppresso monastero di
Santa Maria delle Grazie, ridotto a caserma”. I cinque altari furono in
effetti acquistati il 19 settembre successivo e ornano ancora oggi l’interno del duomo di San Lorenzo, ch’era stato completamente ricostruito
tre anni prima.
Lungo il Borgo delle Muneghe e sul Ponte della Campana (accesso meridionale di Piazza Maggiore) si svolse la parte più spettacolare della
battaglia nel corso della ‘Sortita’ da forte Marghera del 27 ottobre 1848,
tra l’esercito austriaco e gli insorti rivoluzionari comandati dal generale
Guglielmo Pepe. E’ ritratta in una famosissima stampa d’epoca che ha
per sfondo la lunga fronte degli edifici prospicienti il borgo e il ramo del
Marzenego, compreso il monastero nel suo assetto originario.
Al fine di perpetuarne maggiormente il ricordo nel 1898, cinquantesimo
anniversario della ‘Sortita’, il Comune di Mestre decise di modificare la
toponomastica dell’area: Borgo delle Muneghe divenne così Via Alessandro Poerio (il barone-poeta napoletano ferito mortalmente lì vicino
e deceduto a Venezia qualche giorno dopo), l’attiguo Borgo dei Cappuccini divenne Via Antonio Olivi (figlio del podestà di Treviso pure lui
morto nella stessa battaglia) e la piazzetta che precede Piazza Barche
fu denominata Piazzetta XXII Marzo (giorno dell’inizio della rivoluzione
guidata da Daniele Manin).
Se spoliazioni e ristrutturazione per adeguare l’edificio a deposito di paglia, armi di vario tipo e carriaggi o a uffici e abitazioni per i militari non
sconvolse inizialmente la struttura del monastero, non altrettanto si può
dire di quanto capitò a cavallo tra otto e novecento quando la ‘caserma delle Grazie’ si trovò al centro ideale di quello che viene comunemente definito come ‘campo trincerato di Mestre’.
Nel 1882 lo Stato Maggiore Italiano, nella convinzione di una imminente guerra con l’Austria e di una possibile invasione dai confini orientali,
aveva dato il via a un programma di difesa di Venezia che contemplava la costruzione di una cinta di forti a semicerchio prendendo come
centro ideale forte Marghera, l’erezione in Mestre di due nuove caser-
“Mestre is a densely populated city with more than six thousand
inhabitants and has always lived off the flows of people and commodities between Venice and the mainland.”
This was how the archpriest Giovanni Renier described Mestre in his
entreaty, made on behalf of shopkeepers, merchants and property
owners, to Field Marshal Radetsky in 1850 for the Austrian Government
to pay greater attention to the location of the railway station as
people thought it could become a driving force behind a speedy
economic recovery after the ruin caused by the long siege of Venice during the revolution led by Daniele Manin in 1848-49.
At the dawn of the industrial era, perhaps only the most optimistic and farsighted could expect the locomotive and railway lines
to boost business and industrial development in countryside that,
from Mestre on, gradually turned into the sandbanks of the lagoon
(although Porto Marghera was not built for another 50+ years).
However, all subscribed to the statement that Mestre had always
lived and prospered on the flows of people and goods to and from
Venice.
From the mid-14th century on, when the Fossa Gradeniga (Canal
Salso) was dug, archive documents record the at times chaotic and
frenetic activities along the banks of Piazza Barche, with illustrious
passengers staying in the nearby inns or villas of the immediate hinterland and the commodities required for Venice’s day-to-day survival (wine, milk, chickens, eggs, vegetables, fruit…) going to and fro.
Even the beautiful theatre built by Amerigo Balbi in Mestre in 1778
stood right there, a stone’s throw from Piazza Barche, marking the
boundary between land and water, and drew Venetians living both
in the city and on the mainland.
It was on the very street that linked Piazza Maggiore (the marketplace)
to Piazza Barche (the bridgehead to Venice) that Benedictine nuns
from Udine settled in the early 16th century, opening a convent that
would also house a boarding school for girls under the protection of
Our Lady of Grace.
So significant was their presence in that area for Mestre that the
street (more precisely ‘borgo’ or quarter) and the branch of the
Marzenego river that flowed beside it have been known as “delle
Muneghe” [‘of the nuns’] ever since.
Archive sources speak of a wealthy convent, where many daughters
of the Venetian patricians and nobility lived and that managed
numerous farm estates in the nearby hinterland.
After the Napoleonic laws of 1806, it, and many others, became
State property and was soon earmarked as barracks for quartering
troops.
Some of its rich church and monastery furnishings were, however,
saved: on 30 May 1808, the Podestà of Mestre asked the Prefect
in person for “a gift of the five altars, the organ and some of the
flooring from the suppressed convent of Santa Maria delle Grazie, now
reduced to barracks”. The five altars were, indeed, purchased on the
following 19 September and still adorn the interior of the Duomo of
San Lorenzo, completely rebuilt three years earlier.
Borgo delle Muneghe and the Ponte della Campana (south entrance
to Piazza Maggiore) were the scene of the most spectacular episode in the
battle fought during the ‘Sortie’ from Forte Marghera on 27 October
1848 by the Austrian army and the revolutionary insurgents, under
the command of General Guglielmo Pepe. It is portrayed in a famous period print that shows in the background the long front of the
buildings on Borgo delle Muneghe and the branch of the Marzenego river, including the convent in its original guise.
To further perpetuate its memory, in 1898, the 50th anniversary of the
‘Sortie’, the Mestre city authorities decided to change the area’s
place-name and Borgo delle Muneghe became Via Alessandro Poerio (the Neapolitan patriot and poet who was mortally wounded nearby and died in Venice a few days later); the adjacent Borgo dei
Cappuccini became Via Antonio Olivi (son of the Podestà of Treviso
who died in the same battle); and the small square that precedes
Piazza Barche was called Piazzetta XXII Marzo (the first day of the
revolution led by Daniele Manin).
Although the stripping and refurbishment to convert the building to
a depot for straw, various kinds of arms and wagons or to offices
and lodgings for the soldiers did not initially wreak havoc with the
convent structure, the same cannot be said of the period between
the late 19th and early 20th century, when the ‘Caserma delle Grazie’ found itself at the imaginary centre of what is commonly known
as the ‘Campo Trincerato di Mestre’.
In 1882, convinced of an imminent war with Austria and a possible
invasion from the eastern frontiers, the Italian General Staff gave
24
me, di una lavanderia e di un panificio militare, di un grande hangar per
dirigibili a Campalto, il tutto supportato dal potenziamento della linea
ferroviaria tanto da far divenire Mestre lo scalo ferroviario più importante dell’Italia nord orientale. Questa attività si dipanò lungo il corso
di circa tre decenni fino alla vigilia della prima guerra mondiale (è il
periodo in cui, mettendo a confronto le relative mappe del catasto
austro-italiano, emerge la sostanziale modifica dell’assetto dell’area
occupata dal monastero).
Proprio la costruzione delle due caserme (in Via Miranese per l’artiglieria e in Viale Garibaldi per la fanteria) nei primi anni del Novecento
fa perciò ragionevolmente supporre una, forse di poco precedente,
profonda ristrutturazione anche dell’edificio del monastero delle Grazie che portò a omologarne la fronte su Via Poerio agli stilemi consueti
delle caserme nazionali e predispose una ridistribuzione degli spazi nei
piani prospicienti il cortile interno ma, in particolare, un ampliamento
della stessa struttura, funzionale al ricovero di reparti di cavalleria, attraverso la costruzione, sullo spazio libero retrostante il monastero, cui si
accedeva da un portone sul lato meridionale del chiostro, di tre lunghi
edifici destinati a stalle e scuderie in cui, tra l’altro, sono tuttora conservati degli abbeveratoi. Inoltre la presenza di due lastricati carrabili
che terminano a ridosso del muro che divide il monastero dall’attuale
Corte Legrenzi, lascia fondatamente supporre che i reparti di cavalleria
potessero accedere ai locali loro riservati attraversando lo storico ‘stallo’ di proprietà Campesan (di cui offrono tuttora testimonianza le basse costruzioni che attorniano appunto Corte Legrenzi) che con i propri
cavalli, carri e carrozze assicurava, in quello scorcio di anni, una parte
consistente del trasporto merci e passeggeri in Mestre.
La caserma delle Grazie, più tardi ‘Distretto militare’, era così divenuta
il centro logistico del sistema difensivo che aveva individuato Mestre
come perno e ben presto, com’era stato qualche anno prima per il
borgo, fu pure ribattezzata assumendo il nome di Edmondo Matter, figlio di industriali mestrini, morto sul Carso nel 1916, medaglia d’oro al
valor militare
Una serie di lucidi, rinvenuti di recente presso l’archivio del Distretto Militare di Treviso, supporta la tesi della costruzione a cavallo del secolo
dei tre corpi presenti sul retro della struttura conventuale e permette di
comprendere l’evoluzione della loro struttura.
La comparazione fra gli elaborati fa emergere infatti come i due corpi
presenti sul lato occidentale fossero in origine del tutto allineati e solo
con un intervento successivo quello meridionale fu allungato (il cedimento strutturale di cui è stato oggetto è avvenuto proprio lungo la
linea di attacco dell’ampliamento), mentre il corpo allungato presente
sul lato orientale risulta aver subìto negli anni processi di allungamento
e allargamento tali che lo hanno profondamente snaturato (cosa del
resto evidente anche dalla sola osservazione della qualità dei mattoni
in confronto dei due dirimpettai).
Del resto, dall’esame e dal confronto delle carte, si evince come la sua
attuale struttura possa esser fatta risalire agli anni compresi fra il 1925
(quando venne costruita la caserma dei carabinieri su Via Pascoli e
coperto il corso del Marzenego di fronte alla Banca Cattolica, sul lato
destro del Ponte della Campana) e la fine degli anni Trenta (quando la
caserma divenne “ex” per la costruzione della nuova caserma Matter
sul Terraglio).
Uno dei lucidi ha permesso inoltre di datare con precisione (1914, in
prossimità perciò dell’avvio delle operazioni belliche quando maggiore
sarebbe stato il concorso di militari) l’erezione di una “torretta” sporgente sul lato orientale del convento, da adibire a latrine e servizi.
I bombardamenti del 1944 sfiorarono chiesa e caserma demolendo
quasi completamente i contigui edifici che da Via della Brenta Vecchia e Via Olivi si affacciavano su Via Poerio e mettendo le basi per
una generale riedificazione di tutta quell’area, completata solo all’inizio
degli anni Settanta, dopo che il corso d’acqua del Marzenego era stato completamente coperto, una ventina d’anni prima, per favorire una
migliore viabilità con l’allargamento della sede stradale.
Nell’immediato dopoguerra il monastero (prima caserma, poi distretto) fu quasi subito adibito ad abitazioni per i militari del neocostituito
esercito italiano, ospitando in seguito anche le sedi di varie associazioni
combattentistiche e d’arma (un lucido, fra quelli ultimamente rinvenuti,
delinea con chiarezza la consistenza e distribuzione interna degli spazi
nei singoli appartamenti che erano stati ricavati).
Si perse allora un’occasione storica: Serafino Riva, professore di lingua
e letteratura inglese, consigliere comunale comunista e deputato a seguire i problemi dell’istruzione degli adulti in terraferma, anche in qualità
di primo presidente della ricostituita Università Popolare, preoccupato
della mancanza di strutture culturali a Mestre faceva presente, nell’aprile del 1947, al sindaco Giobatta Gianquinto come fosse “necessario
che il Comune consacri a realizzare un programma di cultura popolare
in terraferma, una somma proporzionata a quella che spende per le
the go-ahead for a programme to defend Venice that included
the construction of a semi-circle of forts with Forte Marghera at its
centre and the construction of two new barracks, a laundry and a
military bakery in Mestre and a large airship hangar in Campalto,
all backed up by an upgraded railway line that would turn Mestre
into the most important railway station in northeast Italy. This activity
unfolded over approximately three decades, until the eve of WWI
(this was the period when comparison of Austro-Italian land registry
maps highlights major changes to the design of the area occupied
by the convent).
The construction of the two barracks (in Via Miranese for the artillery
and Viale Garibaldi for the infantry) in the early years of the 20th
century would thus reasonably suggest a, perhaps only slightly earlier, radical redesign also of the building of the Monastero delle Grazie which brought the front on Via Poerio into line with the customary
style of Italian barracks and changed the layout on the floors overlooking the inner courtyard. More importantly, the structure itself
was enlarged to accommodate cavalry units, via the construction
of three long buildings on the empty space behind the convent,
reached through a gateway on the south side of the cloister serving
as stables which still contain drinking troughs, among other things.
The presence of two paved drives ending close to the wall dividing
the convent from what is now Corte Legrenzi quite reasonably suggests that the cavalry unit had access to the spaces allocated to
them through the old ‘stallo’ owned by Campesan (traces of which
remain in the low constructions surrounding Corte Legrenzi), whose
horses, carts and carriages provided much of the passenger and
goods transport in Mestre in those years.
The Caserma delle Grazie, later called the ‘Distretto Militare’, became the logistics centre of a defence system of which Mestre was
the cornerstone and, as had occurred some years earlier for the
Borgo, it too was soon renamed after Edmondo Matter, the son of
local industrialists who had died on the Carso in 1916 and been
awarded a gold medal for military valour.
A set of drawings recently discovered in the archives of Treviso’s
Distretto Militare supports the theory of the construction of the three
blocks to the rear of the convent structure at the turn of the century
and give an understanding of their structural evolution.
Comparison of the drawings shows that the two blocks on the west
side were originally perfectly aligned and that the south one was
only elongated at a later stage (its structural collapse occurred
along the extension join); the elongated block on the east side was
lengthened and widened over the years to a degree that radically changed it (as clearly conveyed by a simple comparison of the
quality of the bricks of the adjoining sections).
Indeed, examination and comparison of the documentation indicate that the present structure can be dated to the years between
1925 (when the Caserma dei Carabinieri was built in Via Pascoli and
the Marzenego river covered over opposite the Banca Cattolica,
on the right side of the Ponte della Campana) and the late 1930s
(when the barracks were abandoned after the construction of the
new Caserma Matter on the Terraglio road).
One of the drawings also enables us to precisely date the erection
of a projecting “tower” on the east side of the convent, for latrines
and services (1914, close therefore to the start of war operations
when military assistance would have been greater).
The 1944 bombing came very close to the church and barracks,
almost completely demolishing the adjacent buildings that overlook Via Poerio from Via della Brenta Vecchia and Via Olivi and
prompting the widespread reconstruction of the whole area, not
completed until the early 1970s, after the Marzenego river had been
completely covered, about 20 years previously, to favour improved
traffic flows on a widened road.
Straight after the war, the convent (first barracks and then recruiting
office) was almost immediately converted to housing for the soldiers
of the newly formed Italian army and later also housed various veterans
and forces’ associations (one of the drawings discovered most recently
clearly delineates the size and internal layout of the spaces in the
single apartments created).
Then, a momentous opportunity was lost: Serafino Riva, a professor of English literature and grammar and a city councillor for the
Italian Communist Party, was responsible for supervising adult educational issues on the mainland. In his capacity as first rector of the
re-formed Università Popolare, he became concerned by the lack
of cultural structures in Mestre and, in April 1947, told the Mayor Giobatta Gianquinto that “the city authorities had to allocate a sum
proportionate to that spent for art and visitor events in the lagoon
city to a mainland cultural programme for the local inhabitants,”
25
manifestazioni d’arte e turismo nella città lagunare” e raccomandava
a questo scopo che “il Comune si riservi almeno la caserma ex distretto
militare in Via Poerio per il suo Centro Sociale”.
Tutti a Mestre si augurano che, più di sessant’anni dopo, quell’aspirazione divenga presto realtà.
and to this end recommended that “the Comune at least set aside
the Caserma and former military recruiting centre in Via Poerio as a
community centre.”
More than 60 years later, everyone in Mestre hopes that this wish
may soon come true.
Sergio Barizza
Sergio Barizza
1. Mappa di Venezia e del territorio provinciale circostante, predisposta in occasione della presentazione al Ministero del Lavori Pubblici del progetto
di un nuovo ponte translagunare (23/11/1888). Si evidenzia particolarmente il campo trincerato appena realizzato (forte Marghera ai bordi della
laguna e, in una ideale semicirconferenza, forte Tron, forte Brendole e forte Carpenedo) al cui centro sta la città di Mestre / Map of Venice and
the surrounding province, drawn up for presentation of the project for a new bridge across the lagoon to the Ministry for Public Works (23/11/1888). It
highlights, in particular, the recently created Campo Trincerato (Forte Marghera on the edge of the lagoon and Forte Tron, Forte Brendole and Forte
Carpenedo in an imaginary semi-circumference) with the city of Mestre in the centre
26
2.
3.
4.
5.
2. La battaglia al Ponte della Campana (accesso da sud a Piazza Maggiore) durante la Sortita da forte Marghera del 27/10/1848. La notissima stampa, pubblicata qualche anno dopo, ha come sfondo la fronte degli edifici su Borgo delle Monache, dove il prospetto del Monastero appare con
file di finestre non appaiate e sottoportico ad archi gotici / The battle at the Ponte della Campana (south entrance to Piazza Maggiore) during the
‘Sortie’ from Forte Marghera on 27/10/1848. The famous print was published a few years later and shows, in the background, the front of the Borgo
delle Monache buildings; the elevation of the Monastery appears with rows of non-matching windows and a portico with Gothic arches
3. Cartolina di Via Poerio del primo decennio del Novecento. Il prospetto del Monastero appare già modificato / Postcard of Via Poerio in the first
decade of the 20th century. The elevation of the Monastery already appears altered
4. Via Poerio, il ramo del Marzenego detto ‘delle Muneghe’ e il Monastero, foto 1909 / Via Poerio, the branch of the Marzenego river known as ‘delle
Muneghe’ and the Monastery, photo 1909
5. Via Poerio, cartolina, 1910 ca / Via Poerio, postcard, c1910
27
6.
7.
8.
9.
6. Via Poerio, cartolina, 1910 ca / Via Poerio, postcard, c1910
7. Via Poerio, il Ponte della Campana, il Monastero, cartolina 1914 ca. (i due palazzi che sorreggono la Galleria, visibili sullo sfondo, sono stati costruiti nel 1913) / Via Poerio, the Ponte della Campana and the Monastery, postcard c1914. (The two buildings supporting the Gallery, visible in the
background, were constructed in 1913)
8 e 9. Via Poerio, il Ponte della Campana, il Monastero, foto 1933 / Via Poerio, the Ponte della Campana and the Monastery, photos 1933
28
10.
11.
12.
13.
10 e 11. Veduta, dal campanile del duomo, di Via Poerio e del Monastero, 1933. Le due foto (unitamente alla n. 8) fanno parte della documentazione preparatoria al concorso per il Piano Regolatore di Mestre, che sarebbe stato bandito l’anno successivo / View of via Poerio and the Monastery
from the Duomo bell-tower, 1933. The two photos (along with no. 8) formed part of the preparatory documentation for the competition for the Mestre masterplan, which was held the following year
12 e 13. L’angolo tra Via Olivi, Via della Brenta Vecchia e Via Poerio, devastato dai bombardamenti del 1944. La distruzione lambisce la Chiesa e il
Monastero. Foto 1946 / The corner of Via Olivi, Via della Brenta Vecchia and Via Poerio, devastated by bombing in 1944. The destruction just missed
the Church and the Monastery. Photos 1946
29
14.
15.
16.
17.
14, 15 e 16. Alla metà degli anni Cinquanta viene coperto l’alveo del ramo del Marzenego (detto “delle Muneghe” che costeggiava Via Poerio.
Foto 1953 e 1955 / In the mid-1950s the branch of the Marzenego river (known as “delle Muneghe”) that skirted Via Poerio was covered over. Photos
1953 and 1955
17. L’angolo tra Via della Brenta Vecchia e Via Poerio ancora con i segni della distruzione causata dai bombardamenti, foto 1968 / The corner of
Via della Brenta Vecchia and Via Poerio, still bearing the signs of the devastation caused by the bombing, photo 1968
30
18.
19.
20.
21.
18, 19, 20 e 21. Vedute di Via Poerio con Chiesa e Monastero, foto 1968 / Views of Via Poerio with the Church and Monastery, photos 1968
31
22.
23.
24.
25.
22. Via Poerio: sono state demolite le vecchie case a fianco della Chiesa delle Grazie; si sta costruendo un nuovo palazzo fino all’angolo con Via
della Brenta Vecchia, foto 1970 / Via Poerio: the old houses beside the Church of the Grazie have been demolished and a new building is being
constructed up to the corner with Via della Brenta Vecchia, photo 1970
23. Via Poerio, foto 2008 / Via Poerio, photo 2008
24. La caserma di artiglieria ‘Vittorio Emanuele II’ (oggi ‘Piave’) in Via Miranese, cartolina 1910 ca / The Vittorio Emanuele II (now Piave) artillery barracks in Via Miranese, postcard c1910
25. La caserma di fanteria ‘Regina Elena’ (oggi ‘Caposile’) in Viale Garibaldi, cartolina 1910 ca / The Regina Elena (now Caposile) infantry barracks
in Viale Garibaldi, postcard c1910
32
26.
27.
28.
29.
26. La nuova caserma dei carabinieri in Via Pascoli, foto 1926 / The new Caserma dei Carabinieri in Via Pascoli, photo 1926
27. Reparto di cavalleria a Mestre, foto 1909 / Cavalry unit in Mestre, photo 1909
28 e 29. Lo stallo Campesan (ora Corte Legrenzi), foto 1933 / The Stallo Campesan (now Corte Legrenzi), photos 1933
33
ICONOGRAFIA STORICA / HISTORICAL ILLUSTRATIONS
Mestre nel 1600. Comprensorio del Bottenigo tra Mestre, le Catene, Malcontenta-Malcantoni, San Ilario, la Resta d’Aglio, il bordo lagunare fino a
San Zulian ed un tratto del canale Osellino. Archivio di Stato di Venezia / Mestre in 1600. The Bottenigo district, Mestre, Le Catene, MalcontentaMalcantoni, San Ilario, the Resta d’Aglio, the edge of the lagoon to San Zulian and a stretch of the Osellino canal. Archivio di Stato di Venezia
34
Estratto di mappa del catasto napoleonico / Extract of a Napoleonic Land Registry map
35
Estratto di mappa del catasto austriaco / Extract of an Austrian Land Registry map
36
Estratto di mappa del catasto austro-italiano / Extract of an Austro-Italian Land Registry map
37
LA CONDIZIONE ATTUALE / PRESENT STATE
Fotopiano del centro di Mestre (2004) / Aerial view of the centre of Mestre (2004)
38
costruiti prima del 1929
built before 1929
costruiti tra il 1929 e il 1945
built between 1929 and 1945
costruiti tra il 1945 e il 1959
built between 1945 and 1959
costruiti dopo il 1959
built after 1959
Datazione degli edifici / Dating of buildings
39
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
BIBLIOGRAPHY
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Studi Storici di Mestre, Tipografia Liberalato, Mestre 1972.
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origine all’anno 1932 e del suo territorio, Venezia 1966.
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2003.
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L’ottocento e il novecento pp. 2325-2357, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2002.
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• Brunello Piero, I forti del campo trincerato di Mestre, Venezia 1988.
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• AA.VV., Segnali urbani. Progetti e proposte per Mestre, Comune di Venezia/Urbanistica, catalogo della mostra al Centro Culturale Candiani,
Mestre, febbraio-marzo 2003.
40
3. LO STATO DEI LUOGHI
THE STATUS QUO
41
FOTOPIANO E PLANIMETRIA DELL’AREA / AERIAL VIEW AND SITE PLAN
Fotopiano, scala 1:1000 / Aerial view, scale 1:1000
42
Planimetria, scala 1:1000 / Plan, scale 1:1000
43
SUPERFICI COPERTE E SCOPERTE
COVERED AND UNBUILT AREAS
Proprietà POLYMNIA VENEZIA S.r.l. e ELICONIE S.r.l
Owned by POLYMNIA VENEZIA S.r.l. and ELICONIE S.r.l
Superfici coperte
Covered surface areas
Edificio
A
mq
148,88
Building
A
mq
148,88
Edificio
B
mq
158,84
Building
B
mq
158,84
Edificio
C
mq
187,00
Building
C
mq
187,00
Edificio
D
mq
444,74
Building
D
mq
444,74
Edificio
E
mq
154,21
Building
E
mq
154,21
Edificio
F
mq
1.574,86*
Building
F
mq
1.574,86*
Superficie coperta totale
mq
2.668,53
Total covered surface area
mq
2.668,53
Superfici scoperte
Unbuilt surface areas
Area
X
mq
503,55
Area
X
mq
503,55
Area
Y
mq
3.366,72
Area
Y
mq
3.366,72
Area
Z
mq
89,40
Area
Z
mq
89,40
Superficie scoperta totale
mq
3.959,67
Total unbuilt surface area
mq
3.959,67
Superficie totale
proprietà Polymnia - Eliconie
mq
6.628,20
Total surface areas
owned by Polymnia-Eliconie
mq
6.628,20
Proprietà COMUNE DI VENEZIA
Owned by COMUNE DI VENEZIA
Mappali:
2138, 591, 592, 681, 213, 680
mq
303,59
Cadastral maps:
2138, 591, 592, 681, 213, 680
mq
303,59
SUPERFICIE TOTALE
AREA DI INTERVENTO
mq
6.931,79
TOTAL SITE
SURFACE AREA
mq
6.931,79
* La superficie dell’edificio F è comprensiva delle piccole porzioni al piano terra
attualmente di altra proprietà, che fanno comunque parte dell’area di concorso
(Cfr: Rilievo dell’area e degli edifici, Piano terra dell’ex convento, edificio F, aree
non rilevate, attualmente di altra proprietà).
44
* The surface area of building F comprises small portions on the ground
floor currently owned by others that form part of the competition site.
(Cf.: Survey of the area and buildings, Ground floor of former convent,
building F, areas not surveyed, currently owned by others).
edifici di proprietà Polymnia
e Eliconie
buildings owned by Polymnia
and Eliconie
scoperti di proprietà Polymnia
e Eliconie
unbuilt land owned by Polymnia and Eliconie
proprietà del Comune di
Venezia
Comune di Venezia
property
edifici di proprietà Polymnia
adiacenti all’area di intervento
buildings owned by Polymnia
adjacent to the site
scoperti di proprietà Polymnia
adiacenti all’area di intervento
unbuilt land owned by Polymnia adjacent to the site
perimetro dell’area di
intervento
site perimeter
Pianta delle superfici e delle proprietà, scala 1:1000 / Plan of surface areas and properties, scale 1:1000
45
RILIEVO DELL’AREA E DEGLI EDIFICI / SURVEY OF THE AREA AND BUILDINGS
Piano terra dell’area di progetto, scala 1:1000 / Site plan, ground floor, scale 1:1000
46
Piano terra dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / Ground floor - former convent (building F), scale 1:400
47
Primo piano dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / First floor - former convent (building F), scale 1:400
48
Secondo piano dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / Second floor - former convent (building F), scale 1:400
49
Coperture dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / Roofs - former convent (building F), scale 1:400
50
Prospetto su via Poerio e prospetti sud e est dell’edificio all’angolo tra via Poerio e via Brenta vecchia, scala 1:400 / Via Poerio elevation and south
and east elevations of building on corner of via Poerio and via Brenta Vecchia, scale 1:400
51
Sezioni longitudinali verso est e verso ovest e prospetto est dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / East and west longitudinal sections and east
elevation of former convent (building F), scale 1:400
52
Sezioni trasversali verso nord e verso sud e prospetto sud dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / North and south cross sections and south elevation of former convent (building F), scale 1:400
53
Prospetti degli edifici A e B e sezioni verso il muro di confine ovest, scala 1:400 / Elevations - buildings A and B and sections looking to the west
boundary wall, scale 1:400
54
Modello digitale dell’area / Site CAD model
55
RASSEGNA FOTOGRAFICA / PHOTOGRAPHS
1.
1. Panoramica dell’intera area di intervento, vista da sud (2009) / Aerial view of the entire site, seen from the south (2009)
56
2.
2. Panoramica dell’intera area di intervento, vista da nord (2009) / Aerial view of the entire site, seen from the north (2009)
57
3.
4.
5.
6.
3, 4, 6. L’area dall’alto / Aerial views
5. L’area vista da piazza Ferretto / Site seen from piazza Ferretto
58
7.
8.
9.
10.
7, 8, 9, 10. Via Poerio / Via Poerio
59
11.
12.
13.
14.
11,12. Via Brenta vecchia / Via Brenta Vecchia
13. Angolo tra via Brenta vecchia e via Pascoli / Corner of via Brenta Vecchia and via Pascoli
14. Via Pascoli / Via Pascoli
60
15.
16.
17.
18.
15,16,17,18. Il chiostro / The cloister
61
19.
20.
21.
22.
19, 20, 21, 22. Le ex scuderie della caserma Matter / The former Caserma Matter stables
62
23.
24.
25.
26.
23, 24, 25, 26. Gli spazi scoperti / Unbuilt land
63
28.
27.
29.
27, 28. La corte Legrenzi / Corte Legrenzi
29. Il muro di confine dell’area di intervento verso corte Legrenzi / The site boundary wall by Corte Legrenzi
64
4. LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE
GUIDELINES TO THE DESIGN
65
MODALITÀ DI INTERVENTO
BRIEF
1. Caratteristiche degli interventi
Il programma M9 prevede la costruzione di un nuovo edificio (adibito
ad ospitare gli spazi del Museo del ‘900), oltre a opere di demolizione e
ristrutturazione di manufatti esistenti, che risultano necessarie e strettamente collegate alla futura trasformazione dell’area.
1. Types of works
The M9 programme regards the construction of a new building
(to house the Venice-Mestre Museum of the 20th Century) and
the demolition and redevelopment of existing constructions, as
necessary and in relation to the future conversion of the site.
2. Destinazioni d’uso
Come già illustrato al primo capitolo, il Programma M9 propone il recupero a fini museali e commerciali dell’intera area di intervento, entro un
quadro di differenti specializzazioni dei singoli manufatti, che opereranno in sinergica integrazione.
Alla nuova edificazione corrispondono le funzioni museali in senso stretto; all’edificazione esistente vengono assegnate le funzioni integrative,
dirette da un lato a riqualificare l’intero complesso ex militare e dall’altro a permettere il finanziamento delle future attività del Museo.
Il quadro funzionale di progetto è pertanto:
- Edifici esistenti A, B, F: commerciale e terziario
- Nuova edificazione: museale.
2. Intended Uses
As explained in Chapter 1, The M9 Programme proposes the regeneration of the entire site for museum and retail uses, with the
single constructions serving different purposes and operating in synergy together.
The new build will serve the museum functions in the strict sense;
the existing buildings will be assigned the additional functions, aimed
at regenerating the whole former military complex and securing
financing for the future activities of the Museum.
The functional framework of the design is therefore:
- Existing buildings A, B, F: retail, services
- New construction: museum.
3. Modalità di intervento sugli edifici esistenti
3. Brief - Existing Buildings
Edificio A. Intervento di ristrutturazione con vincolo parziale
(mappale 199)
Edificio in mattoni faccia a vista ad un piano, di pianta rettangolare,
con superficie di circa 150 mq. Sulla facciata longitudinale, sequenza di
piccole finestre a lunetta con davanzale in pietra. Copertura a falde su
capriate lignee, con manto in tegole. Costruito con funzione di scuderia militare in epoca anteriore al 1913. All’interno, ancora tracce degli
abbeveratoi in cemento e tondino di ferro, poi tranciati a vivo dalla
superficie muraria.
L’intervento prevede di operare in regime di ristrutturazione con vincolo
parziale, ai sensi delle N.T.A. della Variante Piano regolatore Generale
per il Centro Storico di Mestre.
Funzioni di progetto: commerciale.
Building A. Refurbishment with partial restrictions
(cadastral map 199)
One-storey bare-brick building with a rectangular plan and a surface area of approximately 150sq.m. The longitudinal facade has
a row of small lunette windows with stone windowsills. Pitch roof
on wooden trusses, covered with tiles. Constructed as military stables prior to 1913. Inside, traces remain of the concrete and ironrod drinking troughs, now cut through by the walls.
The action required is refurbishment with partial restrictions, in
compliance with the Norme Tecniche di Attuazione of the Variante Piano Regolatore Generale per il Centro Storico di Mestre.
Functions: retail
Edificio B. Intervento di ristrutturazione totale
(mappale 201)
Edificio in stato avanzato di crollo, in mattoni faccia a vista ad un piano,
di pianta rettangolare, con superficie di circa 160 mq. Sulle facciate
longitudinali, sequenze di piccole finestre a lunetta con davanzale in
pietra. Copertura assente, di impianto presumibilmente analogo all’edificio A. Costruito con funzione di scuderia militare in epoca anteriore al
1913 e prolungato verso est in epoca posteriore al 1925: sulla linea di attacco dell’ampliamento è avvenuto il vistoso crollo della muratura perimetrale che ha progressivamente portato alla perdita della copertura.
L’intervento prevede di operare in regime di ristrutturazione totale, ai
sensi delle N.T.A. della Variante Piano regolatore Generale per il Centro
Storico di Mestre con modifiche di sagoma e sedime. Si prevede la demolizione della testata est, al fine di ricostituire l’originario allineamento
con l’edificio A.
Funzioni di progetto: commerciale.
Edificio C. Intervento di demolizione
(mappali 846-847)
Edificio in mattoni ad un piano, di pianta rettangolare allungata, con
superficie di circa 190 mq. Fronte longitudinale ovest in mattoni faccia
a vista, scandito da pilastri in muratura a sporgere e sequenza di finestre
ad arco ribassato con cornice in mattone a sporgere, prive di davanzale. Fronte longitudinale est in aderenza a muro di cinta intonacato.
Copertura a falde su capriate lignee, con manto in tegole. Edificato
con funzione di scuderia militare, è stato ricostruito tra il 1925 e la fine
degli anni ‘30 su un precedente impianto di minori dimensioni.
L’intervento prevede la sua demolizione.
Edificio D. Intervento di demolizione
(mappale 215)
Fabbricato multipiano in muratura intonacata, con affaccio su via Pascoli (caserma dei Carabinieri, ora dismessa), con superficie complessiva, sui vari piani, di circa 1590 mq. Composto in due corpi di fabbrica comunicanti, distinti per numero di piani e destinazione d’uso: l’ala
ovest, su 4 piani fuori terra, era adibita ad uffici e ad alloggi per gli ufficiali; l’ala est, su 3 piani fuori terra, era adibita a caserma-dormitorio per
la truppa. Tetto a padiglione con manto in tegole. Costruito nel 1925,
con successiva sopraelevazione di un piano nell’ala ovest e ridisegno
dell’intera facciata su via Pascoli, notevolmente semplificata rispetto
66
Building B. Total refurbishment
(cadastral map 201)
Building in an advanced state of collapse, one storey, bare
brick and rectangular plan with a surface area of approximately
160sq.m. The longitudinal fronts have rows of small lunette windows with
stone windowsills. No roof and design presumably similar to building
A. Constructed as military stables prior to 1913 and extended to
the east post-1925: the extensive collapse of the outer wall that
gradually led to the loss of the roof occurred along the extension
join.
The action required is total refurbishment, in compliance with the
Norme Tecniche di Attuazione of the Variante Piano Regolatore
Generale per il Centro Storico di Mestre with changes to the silhouette and plot. Demolition of the east gable wall to recreate
original alignment with building A.
Functions: retail
Building C. Demolition
(cadastral maps 846-847)
One-storey brick building with an elongated rectangular plan
and a surface area of approximately 190sq.m. West longitudinal front in bare brick, marked by projecting masonry pillars and
rows of segmental windows with projecting brick moulding and
no windowsills. East longitudinal front adjacent to the rendered
boundary wall. Pitch roof on wooden trusses, covered with tiles.
Constructed as military stables, it was rebuilt between 1925 and
the late 1930s over a previously smaller design.
Action required: demolition.
Building D. Demolition
(cadastral map 215)
Multi-storey construction in rendered masonry overlooking via Pascoli
(Caserma dei Carabinieri, now disused), with a total surface area on
all levels of approximately 1590sq.m. Two communicating constructions
with different number of floors and uses: the west wing, four storeys above ground, was used as offices and officer accommodation; the east
wing, three storeys above ground, was the troops’ barracks-dormitory.
Pavilion roof covered with tiles. Constructed in 1925; the west wing was
later raised one storey and the whole front on via Pascoli redesigned
much simpler than the original composition.
Action required: demolition.
ristrutturazione con vincolo parziale
refurbishment with partial restrictions
ristrutturazione totale
total refurbishment
demolizione
demolition
muro di cinta da mantenere
boundary wall to be kept
Pianta delle demolizioni e delle ristrutturazioni, scala 1:1000 / Demolition and refurbishment plan, scale 1:1000
67
alla composizione originale.
L’intervento prevede la sua demolizione.
Edificio E. Intervento di demolizione
(mappale 904)
Edificio in muratura intonacata, a 2 piani fuori terra, di semplice tipologia costruttiva, con superficie complessiva di circa 280 mq. Copertura a
falde con manto in tegole. Realizzato come scuderia annessa alla Caserma dei Carabinieri, (edificio D) nel 1925, è stato oggetto di recupero
edilizio negli anni’90 per essere adibito a ricovero mezzi e ad uffici.
L’intervento prevede la sua demolizione.
Edificio F. Intervento di ristrutturazione con vincolo parziale
(mappali 200-202)
Costruito a partire dal XVI sec., il complesso ha origine da struttura conventuale benedettina che ospitava un educandato per ragazze (convento Delle Grazie); con le leggi napoleoniche del 1806 confluì, con
molti altri, sotto il Demanio dello Stato e fu ben presto destinato a caserma per l’acquartieramento delle truppe (caserma Matter).
La facciata principale di via Poerio è caratterizzata da un sistema modulare di archi ribassati poggianti su pilastri quadrangolari con spigoli
smussati e finiture in finto bugnato. La stessa finitura è riproposta nelle
volte degli archi sulle quali, oltre ai finti conci, spiccano le chiavi di volta
realizzate con la medesima tecnica.
L’interno del chiostro è scandito dalla presenza di un sistema di archi
ribassati, analoghi a quelli esterni della facciata principale.
Tutte le altre facciate si presentano con un disegno semplice.
L’edificio, in muratura intonacata, a 3 piani fuori terra, con superficie
complessiva, sui vari piani, di circa 4650 mq. è costituito dalle seguenti
strutture:
- murature in elevazione portanti realizzate in mattoni pieni, di varia dimensione;
- solai realizzati con travi, prevalentemente lignee, con numerosi rinforzi
e l’aiuto di pareti divisorie, con funzione di rompi tratta. Alcune travi
di rinforzo sono in acciaio, derivanti da variazioni ai distributivi interni,
che si sono susseguiti nei vari anni, e a ristrutturazioni di solai, con nuove
travi affiancate a quelle esistenti, per ridurre l’interasse di carico. Al di
sopra delle travi lignee si trova un tavolato, per buona parte dei solai,
e superiore finitura con malta di allettamento e pavimento ceramico.
Parte dei solai, al di sopra delle travi di legno, hanno forati al posto del
tavolato in laterizio, per la formazione di un soprastante getto e superiore finitura ceramica;
- copertura a falde realizzata con capriate di legno, travetti secondari
e finitura delle falde eseguita con arcarecci di legno e tavelle in cotto,
con soprastanti “tegole” di cemento di copertura.
L’esame visivo, le verifiche strutturali e i carotaggi eseguiti a campione
sulle strutture evidenziano un degrado delle finiture, di una consistente
parte dei solai e di alcune elevazioni, inadatte - così come sono allo
stato attuale - a sopportare nuovi carichi di esercizio.
L’intervento prevede di operare in regime di ristrutturazione con vincolo
parziale, seguendo le linee guida per la ristrutturazione più avanti illustrate.
Funzioni di progetto: commerciale.
Nel capitolo “Requisiti del commerciale” sono riportati i relativi dati dimensionali, distinti per sottofunzioni ed ambiti di attività.
Mura di cinta. Intervento di demolizione
Mura di cinta, in mattoni, di recente costruzione, poste all’interno
dell’area e lungo tutto il perimetro, sulle vie Brenta Vecchia e Pascoli.
L’intervento prevede la loro demolizione, escluse le tratte di confine verso terzi nell’ambito sud-ovest dell’area di intervento, le quali possono
comunque essere oggetto di nuova configurazione formale.
Nell’attuale tratta del muro di cinta tra gli edifici A e B ai concorrenti è
richiesta l’apertura di un varco di pubblico passaggio che permetta il
collegamento con la piazza pedonale Legrenzi.
Nella tratta nord, prospiciente il giardino della ex chiesa Delle Grazie e
gli scoperti dell’edificio direzionale d’angolo su via Brenta Vecchia - via
Poerio, i concorrenti sono liberi di prevedere o meno la demolizione della cinta muraria, ovvero di prefigurarne nuovo disegno.
4. Modalità di intervento della nuova edificazione
La nuova edificazione è interamente destinata al Museo del Novecento. Nel capitolo “Requisiti del museo” sono riportati i dati dimensionali,
distinti per sottofunzioni ed ambiti di attività.
I parametri edilizi ai quali il progetto dovrà ottemperare sono:
Zona omogenea F:
- Massima volumetria edificabile
- Altezza massima
68
mc
mt
40.000
30,00
Building E. Demolition
(cadastral map 904)
Building in rendered masonry, two storeys above ground, simple construction type with a total surface area of approximately
280sq.m. Pitched roof covered with tiles. Constructed as stables
annexed to the Caserma dei Carabinieri, (Building D) in 1925;
converted in the 1990s to a vehicle depot and offices.
Action required: demolition.
Building F. Refurbishment with partial restrictions
(cadastral maps 200-202)
Built from the 16th century on, the complex originated as a Benedictine convent housing a girls’ school (Convento Delle Grazie);
as a result of the 1806 Napoleonic laws it, like many others, became State property and it was soon earmarked as barracks for
quartering troops (Caserma Matter).
The main facade on via Poerio features a modular arrangement
of segmental arches resting on square pillars with rounded corners and an imitation rustication finish. The same finish reappears
in the arch vaults which, as well as false ashlars, feature the keystones built with the same technique.
The interior of the cloister is marked by a system of segmental
arches, similar to those on the outside of the main facade. All the
other fronts have a simple design.
Building in rendered masonry, three storeys above ground, with
a total surface area on all levels of approximately 4650sq.m
consisting primarily in the following structures:
- load-bearing walls in solid brick, of varying size;
- floors made of beams, mainly wooden, with numerous reinforcements and the aid of partition walls, serving as section dividers.
Some reinforcement beams are steel and the result of changes
to the internal layout, which occurred over the years, and floor
strengthening, with new beams flanking the existing ones, to reduce the load. The wooden beams are covered with planking, for
much of the floors, over which was placed a layer of mortar and
ceramic flooring. Part of the floors, above the wooden beams,
have hollow blocks in place of the planking which were covered
with screed and given a ceramic finish;
- pitched roof with wooden trusses, rafters and the finished with
wooden purlins and perforated terracotta tiles, covered with
concrete roof “tiles”.
Visual inspection, structural checks and the core samples taken
from the structures reveal deterioration in the finishes, in a substantial part of the floors and in some elevations, unfit – as they
stand – to support new working loads.
Action required: refurbishment with partial restrictions, in accordance
with the refurbishment guidelines below.
Functions: retail
The “Retail requirements” chapter gives the relative dimensions,
divided by sub-functions and spheres of activity.
Boundary wall. Demolition
Boundary wall, brick, recently constructed, standing on the site
and all around the perimeter, on via Brenta Vecchia and via Pascoli.
Action required: demolition, excluding the boundaries with third
parties in the south-west of the site, which may, nonetheless, be
given a new form.
The participants are requested to create a public passage in the
present section of boundary wall between buildings A and B to
provide a link with the pedestrian Legrenzi square.
The participants are free to decide whether or not to demolish
the boundary wall in the north section, overlooking the garden of
the former church Delle Grazie and the unbuilt land of the office
building on the corner of via Brenta Vecchia and via Poerio, or
whether to draw up a new design.
4. Brief - New Build
The new build is entirely given over to the Museum of the 20th
Century.The “Museum requirements” chapter gives the dimensions, divided by sub-functions and spheres of activity.
The required building design parameters are:
Zone F:
- Maximum building volume
- Maximum height
- Distance from external constructions
The “New-build restrictions and instructions”
mc
40.000
mt
30,00
mt
10,00
table below indicates
- Distanza fabbricati esterni
mt
10,00
Nella successiva tavola “Vincoli e prescrizioni per la nuova edificazione”
viene indicata la superficie di inviluppo massimo, che prevede la possibilità di costruire in aderenza alla testata cieca dell’edificio esistente
su via Brenta Vecchia (stessa proprietà dei lotti di intervento); dai partecipanti al Concorso potranno essere individuati altri eventuali elementi
in aderenza tra la nuova edificazione e la struttura conventuale (ad
esempio, un collegamento funzionale tra i due edifici) purché l’aderenza non sia realizzata al piano terra
5. Trattamento degli scoperti
Tutti gli spazi non edificati interni al perimetro dell’area di intervento saranno aperti al pubblico e resi funzionali ad una nuova rete di relazioni
pedonali nord-sud ed est-ovest.
L’insediamento del polo culturale è infatti occasione per delineare un
programma integrato di riqualificazione urbanistica che permetta di
aprire alla cittadinanza un’importante porzione di centro storico fino
ad ora inaccessibile, recuperando spazi degradati e rendendo pubblici luoghi e percorsi che non sono mai stati conosciuti e fruiti dalla
collettività.
La realizzazione di quattro passaggi pedonali al piano terra delle ali
conventuali (due sottoportici su via Poerio e due, corrispondenti, verso il
fondo dell’area) offriranno nuova permeabilità prospettica dalla strada
al chiostro e, da questo, alle vecchie scuderie e alle nuove strutture
museali. L’apertura di un varco pedonale su Corte Legrenzi, benché
di minuta dimensione, permetterà una relazione diretta con un ambito
urbano che negli anni si è rivelato uno dei più vivaci luoghi di incontro
nel centro mestrino: inoltre, le strutture “gemelle” delle vecchie scuderie
militari possono divenire nuovi punti di incontro accanto alla struttura
museale e realizzare quindi un flusso di naturale continuità, negli attraversamenti e negli usi, con l’area pedonale e commerciale che gravita
su piazza Ferretto, calle e corte Legrenzi, piazza Barche.
I concorrenti che decidessero di porre la nuova edificazione in aderenza all’edificio esistente su via Brenta Vecchia curino con particolare
attenzione l’affaccio su strada, garantendo una alta porosità al livello
zero.
Per i quattro sottoportici di accesso al chiostro si prevedano adeguati
sistemi di chiusura notturna, per garantire la sicurezza dell’area e la protezione da atti vandalici.
6. Viabilità, accessi e parcheggi
Nessun intervento di progetto è previsto per la viabilità all’interno del
Programma M9, in quanto le funzioni insediabili utilizzeranno la rete viaria esistente, limitandosi ad impostarvi gli accessi alle nuove strutture; si
richiedono ai concorrenti l’esatta definizione dei flussi pedonali interni
all’area di intervento e le soluzioni di arredo urbano sulle strade a traffico limitato di Via Brenta Vecchia, via Pascoli e via Poerio, congruenti al
progetto. All’interno delle previsioni comunali di pedonalizzazione di via
Poerio, si richiede il disegno di un sistema pedonale continuo, da piazza
Ferretto al chiostro dell’ex Caserma Matter.
Per quanto concerne gli accessi di mezzi pesanti e dei mezzi di soccorso, è necessario che il progetto preveda la possibilità di garantire
ai medesimi l’accesso e la manovrabilità: per il carico e scarico delle
opere e delle strumentazioni necessarie per l’allestimento delle mostre
temporanee e per l’effettuazione delle operazioni richieste dai mezzi
dei vigili del fuoco.
Per quanto riguarda i mezzi pesanti utilizzati per il trasporto di mostre
temporanee, nel caso non si riesca a ricavare una loading bay coperta al piano terra del museo, si potrebbe realizzazione una pensilina di
protezione, adiacente allo stesso, per l’effettuazione delle operazioni di
carico e scarico, dal momento che il parcheggio coperto difficilmente
sarà accessibile agli autoarticolati. (Si veda anche al capitolo 5 il paragrafo: Requisiti tecnici).
Per quanto concerne i parcheggi, la nuova struttura museale accoglierà al livello interrato i posti auto dedicati allo staff di esercizio; nessun
parcheggio di nuovo impianto è previsto per il pubblico, essendo l’area
di intervento interna all’area centrale pedonalizzata e supportata da
esistenti e/o previste aree di parcheggio contermini. (Cfr. tavola “Viabilità e parcheggi”, estratta dal Piano generale del traffico urbano).
the maximum area of the building envelope, with the option of
constructing adjacent to the gable end of the existing building
on via Brenta Vecchia (same ownership as site lots); the
Competition participants may identify any other adjacent
elements between the new build and the convent structure (e.g.,
a functional link between the two buildings) so long as this is not
on the ground floor.
5. Unbuilt areas
All the unbuilt spaces within the site perimeter will be open to
the public and serve a new system of north-south and east-west
pedestrian links.
Indeed, the creation of a cultural pole offers an opportunity to
define an integrated urban-regeneration programme that opens
up a previously inaccessible and important portion of the old city
centre to the population, regenerating degraded spaces and
making previously unknown and unused places and routes
public.
The creation of four pedestrian passages on the ground floor of
the convent wings (two arcades on via Poerio and two corresponding ones near the end of the site) will open a new perspective from the street to the cloister and from this to the old stables
and new museum structures. The opening of a pedestrian passage
on Corte Legrenzi, although tiny, will directly link it to an urban
environment that has proved one of the liveliest rendezvous in
the centre of Mestre over the years. Moreover, the “twin” structures of the old military stables can become new rendezvous beside the museum structure and create a natural and continuous
flow, for both transit and use, with the pedestrian and retail area
that gravitates around piazza Ferretto, calle and Corte Legrenzi,
and piazza Barche.
The participants who decide to place the new build adjacent to
the existing building on via Brenta Vecchia should pay special attention to the street view and guarantee high porosity at ground
level.
Adequate closing is required for the four porches leading to the
cloister to guarantee security and safeguard against vandalism.
6. Traffic flows, Access and Parking
The M9 Programme envisages no design work regarding traffic
flows as the functions installed will use the existing street system; it
will merely organise the accesses to the new structures. The participants are asked to precisely define the pedestrian flows on the
site and the urban furnishings for the streets with restricted traffic
on via Brenta Vecchia, via Pascoli and via Poerio, in keeping with
the design. As part of the municipal plans to pedestrianise via
Poerio, participants are asked to design a continuous pedestrian
system, from piazza Ferretto to the cloister of the former Caserma
Matter.
The design must guarantee access and manoeuvring space for
heavy-goods and rescue vehicles for the loading/unloading of
exhibits and the equipment to set up temporary exhibitions and
for fire-service operations.
If it is not possible to create a covered loading bay on the ground
floor of the Museum for the heavy-goods vehicles used to transport temporary exhibitions, a covered shelter could be built
adjacent to it for loading/unloading operations. It is unlikely that
the covered car park can offer access to heavy goods vehicles
(see also Chap. 5 - paragraph Technical Requirements).
For cars, the new museum structure will have parking spaces for
staff on the underground level; no new car park is planned for the
public as the site is within the pedestrian central area and supported by existing and/or planned adjacent parking areas. (Cf.
“Traffic and Parking” from the city traffic masterplan)
69
perimetro della
Zona Territoriale Omogenea F
per nuova edificazione
perimeter of Zone F for new build
area massima di inviluppo
maximum area of building
envelope
demolizione
demolition
BUILDING PARAMETERS OF NEW BUILD FOR
MUSEUM ACTIVITIES
40,000 m3
Building volume
Maximum height
30.00 m
Distance from boundaries
3.00 m
Distance from external constructions 10.00 m
Vincoli e prescrizioni per la nuova edificazione, scala 1:1000 / New-build restrictions and instructions, scale 1:1000
70
Relazioni di progetto / Project bearings
71
aree ZTL esistenti o di progetto
existing or project Restricted
Traffic Zones
parcheggi
parking
linea del tram in fase di
realizzazione
tramline under construction
percorsi ciclopedonali esistenti
o di progetto
existing or project cyclepedestrian routes
Viabilità e parcheggi. Tavola estratta dal Piano generale del traffico urbano del Comune di Venezia / Traffic and parking. Drawing from the Comune
di Venezia City traffic masterplan
72
NOTA ESPLICATIVA
EXPLANATORY NOTE
1. Osservanza delle prescrizioni
1. Instructions compliance
Si segnala ai Concorrenti che l’emanazione del presente Bando di
Concorso è stata preceduta dalla stipula di un Accordo di Programma, funzionale al Concorso, firmato in data 15.12.2009 e pubblicato il
09.02.2010.
L’Accordo è tra:
- Regione del Veneto;
- Comune di Venezia;
- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto;
- Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e
Laguna per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali;
- Fondazione di Venezia.
L’Accordo di Programma ha definito le modalità di intervento per l’edificazione esistente e per la nuova edificazione sull’intera area interessata
dal Programma M9, costituendo Variante Urbanistica al P.R.G. vigente.
Il presente Documento Preliminare alla Progettazione, ed in particolare
il Cap. 4. LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE, recepisce integralmente i vincoli e le prescrizioni stabilite nell’Accordo di Programma sopra
citato.
La Variante predisposta per l’area M9 è fornita ai Concorrenti in: ALLEGATI: 4.Normative di riferimento / Normative locali / File: Piano approvato in Variante con l’Accordo di Programma.pdf
Participants are informed that these Competition Rules and Design
Brief have been issued after the stipulation of an Accordo di Programma (Programme Agreement), functional to this competition,
signed on 15th December 2009 and officially issued on 9th February
2010.
The Accordo di Programma has been signed by:
- Regione del Veneto;
- Comune di Venezia;
- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto;
- Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e
Laguna on behalf of Ministero per i Beni e le Attività Culturali;
- Fondazione di Venezia.
The Accordo di Programma has estabilished the restrictions and instructions for the existing building and the new building on the M9
site: the Accordo is Variante Urbanistica to the P.R.G. in force.
This Design Brief (particularly Chapter 4. GUIDELINES) fully acknowledges the restrictions and instructions set by the above mentioned
Accordo di Programma.
Participants can find the Variante for the M9 area in: ATTACHMENTS:
4. Reference legislation / Local Legislation / File: Piano approvato in
Variante con l’Accordo di Programma.pdf
2. Nota sulle definizioni
2. Notes on definitions
Per quanto riguarda le definizioni dei termini:
Volumetria,
Superficie Utile (SU),
Altezza del fabbricato (H),
Ristrutturazione con vincolo parziale,
Ristrutturazione totale,
si rimanda agli Artt. 4, 16, 17 delle Norme Tecniche di Attuazione della
Variante al P.R.G. Centro Storico di Mestre (DGRV 15 luglio 1997 n. 2572).
Per quanto riguarda le definizioni sulle Nuove modalità di calcolo delle
volumetrie edilizie si rimanda all’Art. 2 della Legge regionale 30 luglio
1996, n. 21.
Le Norme di attuazione e la Legge regionale sopracitate sono incluse
negli Allegati.
For definitions of:
Volume,
Net floor area (NFA),
Building height (H),
Refurbishment with partial restrictions,
Total refurbishment,
see Artt. 4, 16, 17 of Norme tecniche di Attuazione della variante al
P.R.G. Centro Storico di Mestre (DGRV 15 luglio 1997 no. 2572).
For the definitions of the new calculation methods for building volumes please see art. 2 of the Legge Regionale 3o July 1996, no. 21.
The aforementioned Norme di Attuazione and the regional law are
included with the attached documents.
Negli Allegati sono inclusi inoltre il Regolamento Edilizio del Comune di
Venezia e il Regolamento Locale di Igiene del Comune di Venezia.
Il progetto di concorso dovrà comunque rispettare tutte le normative
tecniche vigenti, italiane ed europee.
The Attachments also include the Regolamento Edilizio del Comune
di Venezia and the Regolamento Locale di Igiene, Comune di Venezia.
The competition design must respect all current Italian and European
technical standards.
73
LINEE GUIDA PER LA RISTRUTTURAZIONE
REFURBISHMENT GUIDELINES
Le vecchie scuderie
I due annessi presentano stati di conservazione assai differenziati e rimandano quindi (anche per vincoli normativi) a differenti approcci
progettuali.
L’edificio A sarà oggetto di interventi di ripristino, salvaguardando i caratteri formali dell’involucro. L’edificio B (in stato avanzato di crollo) potrà essere oggetto di un intervento ricostruttivo il più possibile conforme
all’originale, oppure (a discrezione del concorrente) si potrà proporne
un completamento di sagoma con materiali e linguaggio contemporanei; in entrambi i casi, il corpo di fabbrica dell’edificio B verrà ricostruito con allineamento all’edificio A, come indicato nella tavola “Pianta
delle demolizioni e delle ristrutturazioni” all’inizio del presente capitolo.
Nel caso si estenda l’interrato del Museo anche sotto l’edificio B, i materiali originari di questo potranno essere temporaneamente rimossi e poi
ricomposti sulle nuove fondazioni.
Destinazione d’uso delle ex scuderie: attività di carattere commerciale,
compresa la ristorazione.
The Old Stables
The two annexes are in very different states of conservation and
require different design approaches (also because of legislation
restrictions).
Building A will be refurbished, conserving the features of the
envelope. Building B (in an advanced state of collapse) may
be rebuilt as similarly as possible to the original or (at the participant’s discretion) the silhouette completed using contemporary materials and language. In both cases, the reconstruction
of Building B will be aligned with Building A, as indicated in
the Demolition and Refurbishment Plan at the beginning of this
chapter.
If the Museum basement is extended beneath Building B, the
latter’s original materials may be temporarily removed and recomposed on the new foundations.
Function of former stables: retail activities, including catering.
Il complesso conventuale
Per l’ex convento Delle Grazie si assegna ai concorrenti, come base di
lavoro, uno schema di indirizzo progettuale, che ha avuto origine dalla valutazione delle successive stratificazioni murarie che l’edificio ha
ricevuto, lungo il corso di due secoli di diffusi adattamenti degli spazi
alle alterne esigenze funzionali (caserma, ricovero cavalli, alloggi dei
militari, uffici).
Dall’osservazione dello stato attuale risulta assai difficile ritrovare la matrice conventuale dell’organizzazione spaziale, che presumibilmente
aveva caratterizzato l’edificio alle sue origini: setti paralleli ai fronti e
pilastri interni alle campate documentano in diversi casi di operazioni di
rinforzo strutturale con rompi tratta, o di rotazione di solai.
Lo schema di indirizzo opera pertanto una prima selezione delle murature esistenti, salvaguardando i setti primari ortogonali ai fronti; il progetto
dei concorrenti potrà depurare ulteriormente l’edificio di altri elementi
incongruenti (ad esempio, i pilastri dell’ala sud o altri setti). Le analisi
dei carichi effettuate documentano una portanza dei solai insufficiente
riguardo alle attuali norme di sicurezza, facendo prevedere la necessità di coordinate ed accurate scelte strutturali; queste potranno essere
l’occasione per riavvicinare l’organizzazione degli spazi al presumibile
assetto originario.
Il progetto di concorso potrà inoltre precisare il rapporto distributivo
vani/percorrenza, scegliendo di posizionare i corridoi di distribuzione
lungo le facciate interne (prospicienti la corte), oppure lungo le facciate esterne, oppure ancora con una soluzione mista tra le due. L’analisi di alcune strutture conventuali veneziane conferma la validità delle
diverse opzioni. Per lasciare libertà di scelta alla stesura del progetto in
sede del Concorso Internazionale, il presente schema individua come
permanenza solo la tratta centrale dei setti trasversali, così garantendo
le possibili opzioni distributive finali.
Lo schema di indirizzo delinea inoltre una nuova organizzazione dei percorsi verticali, specializzando a fini distributivi le due ali laterali del corpo
di fabbrica e dotando la struttura anche degli impianti di risalita meccanica necessari alla futura destinazione d’uso dell’edificio.
Si richiede ai concorrenti la copertura del chiostro, affinché esso assuma il valore di spazio pubblico protetto, disponibile alla vita cittadina
in qualsiasi condizione climatica. In questo modo, esso potrebbe partecipare alle manifestazioni del centro culturale, accogliendo opere di
grande dimensione o eventi con importante afflusso di pubblico. Sono
lasciate ai concorrenti le opzioni relative alla sezione ed al piano di imposta della nuova copertura, purché la struttura garantisca il passaggio
della luce solare e la ventilazione naturale.
Si propone infine la copertura a vetro delle due anguste chiostrine all’angolo nord est dell’edificio, utilizzandole come pozzo luce protetto.
The convent complex
The participants are given a design plan for the former Convento Delle Grazie to use as a work base. This is based on an assessment of the building’s stratifications, built up over two centuries
during which the spaces were radically adapted to satisfy changing functional needs (barracks, horse stables, military lodging,
offices).
Observation of the status quo does not clearly indicate
the spatial-organisation matrix that presumably originally
c h a r a c t e rised the convent: in several cases, walls parallel to
t h e f r o n t s a n d p i l l a r s i n t h e b a y s r eveal works of structural
rei n f o r c e m e n t w i t h s e c t i o n d i v i d e r s a n d c h a n g e s t o t h e
direction of floor beams.
The recommended strategy is, therefore, to make an initial selection of the existing walls, safeguarding the bracing walls running perpendicular to the fronts. The participants’ designs will
be able to further free the building of other inconsistent elements (e.g. the pillars of the south wing or other walls). The load
analyses conducted on the floors record a load-bearing capacity that does not meet current safety standards, indicating the
need for careful and coordinated structural choices; this offers
an opportunity to restore the spatial organisation to the presumed original design.
The competition design can also define the ratio of rooms and
corridors, positioning the latter along the inner fronts (facing
the courtyard) or along the external fronts, or in a mixture of
the two. Analysis of some Venetian convent structures confirms
the validity of the various options. To leave freedom of choice
during the design process of the International Competition, this
plan only determines the central section of the transversal walls
as permanent, to guarantee the possible final-layout options.
The design plan also outlines a new organisation of the vertical
circulation, earmarking the two side wings of the construction
for circulation and also giving the structure the lifts needed for
the building’s future use.
The participants are asked to cover the cloister and make it a
sheltered public space that can be used in all weathers. This
would allow its use for the cultural centre programme, accommodating large works or events that attract a large public. The
participants are free to choose the section and eave height of
the new roof so long as the structure guarantees the passage of
sunlight and natural ventilation.
Finally, we propose a glass roof over the two small cloisters at
the north-east corner of the building, using them as protected
light wells.
Gli schemi di indirizzo progettuale sono volontariamente redatti in forma
sintetica: i setti murari interni sono indicati diagrammaticamente, nella
loro valenza di muri tendenzialmente pieni o tendenzialmente permeabili, lasciando agli elaborati del concorrente la precisazione di necessari
varchi, passaggi, porte, superfici vetrate; lo stesso dicasi per le strutture
verticali di risalita, che andranno precisate per posizione e dimensionamento, in relazione alle attività specificate dai progettisti e le relative
normative di sicurezza.
Non sono richiesti posti auto per le superfici commerciali e direzionali
di progetto; l’edificio, che ricade in zona ZTL, è servito da parcheggi
limitrofi e parcheggi scambiatori, da fitta rete di mezzi pubblici e percorsi pedonali e ciclabili, come evidenziato nella tavola “Viabilità e parcheggi” riguardante l’area del centro città.
The design plan was intentionally drawn up in concise form: the
internal walls are shown in diagram form, indicating whether
tendentially solid or permeable; the participant’s drawings will
specify any required openings, passages, entrances and glazed
surfaces. The same applies to the vertical circulation structures,
the position and size of which will be specified, depending on
the activities specified by the designers and the relative safety
standards.
Parking spaces are not required for the retail areas; the building,
which stands in a Restricted Traffic Zone, is served by adjacent
car parks and park-and-rides, an extensive public transport system and pedestrian and cycle routes, as shown in the “Traffic
and Parking” drawing for the city centre.
74
Comparazioni tra possibili soluzioni distributive del piano tipo di progetto e alcuni esempi di conventi veneziani / Comparisons between potential
standard-floor layouts and examples of Venetian convents
75
Caserma Matter (ex convento Delle Grazie), schema di indirizzo progettuale, piano terra, scala 1:400. Nei due colori le possibili distribuzioni, compatibili con la selezione operata sulle murature / Caserma Matter (former Convento Delle Grazie), design plan, ground floor, scale 1:400. The two colours
indicate possible layouts, depending on the choices made for the walls
76
Caserma Matter (ex convento Delle Grazie), schema di indirizzo progettuale, piano primo, scala 1:400. Nei due colori le possibili distribuzioni, compatibili con la selezione operata sulle murature / Caserma Matter (former Convento Delle Grazie), design plan, first floor, scale 1:400. The two colours
indicate the possible layouts, depending on the choices made for the walls
77
Caserma Matter (ex convento Delle Grazie), schema di indirizzo progettuale, piano secondo, scala 1:400. Nei due colori le possibili distribuzioni,
compatibili con la selezione operata sulle murature / Caserma Matter (former Convento Delle Grazie), design plan, second floor, scale 1:400. The
two colours indicate the possible layouts, depending on the choices made for the walls
78
SINTESI DELLE INDAGINI DIAGNOSTICHE
SUMMARY OF DIAGNOSTIC INVESTIGATIONS
Nel biennio 2008-2009 sono state eseguite diverse indagini geotecniche
e strutturali conoscitive del sito che hanno dato esito ai documenti e
alle relazioni allegate al bando.
Le indagini sono suddivise secondo le aree di proprietà, denominate
Lotto1: proprietà Eliconie S.r.l. e Lotto 2: proprietà Polymnia S.r.l.
A number of geotechnical and structural investigations were conducted in 2008 and in 2009 to learn more about the site. These gave
rise to documents and reports included in the documentation attached to the competition documents.
The investigations are divided by ownership and called Lot 1: owned
by Eliconie S.r.l. and Lot 2: owned by Polymnia S.r.l.
Le indagini eseguite sono state le seguenti:
- Indagine e Bonifica Bellica: il sito è stato investigato in tutte le aree
esterne senza alcun ritrovamento bellico. Sono ancora da bonificare le
aree che rimarranno libere dopo la demolizione degli edifici esistenti.
- Indagine georadar e magnetometrica: sono stati mappati gli spazi
esterni, per la ricerca di eventuali opere, manufatti e materiali nel sottosuolo. Gli spazi scoperti, per garantire le attività di bonifica bellica, sono
stati in buona parte scavati, senza il ritrovamento di elementi archeologici o architettonici significativi o di pregio. Per buona parte il terreno,
negli ultimi due metri, è costituito da una quota parte di detriti, mattoni,
trovanti, getti, risalenti agli interventi di ristrutturazione effettuata dai militari in epoca moderna.
- Indagini geotecniche: per la caratterizzazione geotecnica dei terreni sono state eseguite prove in situ (sondaggi a carotaggio continuo,
prove penetrometriche statiche CPTU, prove sismiche MASW, prove di
permeabilità in foro di sondaggio) e prove di laboratorio su campioni di terreno (prove di classificazione, analisi granulometriche, limiti di
Atterberg, prove triassiali e prove edometriche). Dai risultati delle prove geofisiche è risultato un valore Vs30 di 149 m/s, e quindi il terreno in
esame appartiene alla categoria di sottosuolo “D” (Vs30 < 180m/s) secondo quanto riportano nelle Norme Tecniche per le costruzioni D.M.
14/01/2008 al paragrafo 3.2.2. Il livello di falda è stato rinvenuto a circa
1.50 m da piano campagna (quota attuale).
The following investigations were conducted:
- Ordnance investigation and clearance: all the external site areas
were investigated and no ordnances found. The areas that become
free after demolition of the existing buildings are still to be cleared.
- Georadar and magnetometric investigation: the external spaces
have been mapped in the search for any works, artefacts or materials in the subsoil.
Most of the unbuilt spaces were dug up for the ordnance clearance
operations without the discovery of significant or prized archaeological or architectural traces. Over much of the terrain, the last two
metres consists in detritus, bricks, blocks and concrete from the refurbishments carried out by the military in modern times.
- Geotechnical investigations: for geotechnical characterisation
of the terrain tests were carried out in situ (continuous core drilling
samples, CPTU tests, MASW tests, bore-hole permeability tests) and
in the lab on soil samples (classification tests, granulometric analysis,
Atterberg limits, triaxial tests and edometric tests). The results of the
geophysical tests gave a Vs30 value of 149 m/s, so the soil in question
belongs to subsoil class D (Vs30 < 180m/s) according to the Technical
Building Standards D.M. 14/01/2008 par. 3.2.2. The water table level
was found approximately 1.50m below the natural ground level (current).
- Rilievo strutturale dell’edificio ex Caserma Matter: il rilievo strutturale
illustra la tipologia dei solai, delle travi e delle murature, lo stato di conservazione e di degrado. Le analisi di laboratorio approfondiscono lo
stato di consistenza delle travature dei solai. Lo scavo delle fondazioni
illustra lo stato e la tipologia delle fondazioni della muratura perimetrale
interna al chiostro. I carotaggi eseguiti sui solai mostrano l’attuale stratigrafia delle finiture dei solai.
- Structural survey of the former Caserma Matter building: the structural survey illustrates the floor, beam and wall types, plus states of
conservation and deterioration. The laboratory analyses investigate
the state of the floor beams. The excavation of the foundations illustrates the state and type of foundations of the outer walls inside
the cloister. The core samples taken from the floors show the current
layers of floor finishes.
Si vedano i relativi file in: ALLEGATI: 2. Indagini diagnostiche.
See the relative file in: ATTACHMENTS: 2.Diagnostic investigations.
79
80
5.
REQUISITI DEL MUSEO
MUSEUM REQUIREMENTS
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1. IL MUSEO DEL ‘900
1. THE MUSEUM OF THE 20TH CENTURY
Il Museo del ’900 non sarà un museo nel senso tradizionale del termine,
poiché non dispone, né disporrà in futuro, di una vera e propria collezione permanente costituita da oggetti e reperti.
Si tratta invece di un centro di interpretazione basato su un’esposizione
permanente dedicata a cinque grandi temi della storia italiana del ’900
(che verranno presentati in un exhibition show, in tutto e per tutto simile
a una grande mostra temporanea) e su uno spazio espositivo polifunzionale che ospiterà mostre temporanee, dedicate a specifici temi.
Dal punto di vista progettuale va dunque concepito come uno spazio
espositivo neutrale e flessibile, poiché, per ragioni che verranno di seguito spiegate in dettaglio, il Committente ha deciso di indire uno specifico concorso per affidare la progettazione e la realizzazione dell’esposizione permanente a uno studio specializzato in exhibition design: per
esemplificare i modelli museologici e museografici di riferimento, i concorrenti troveranno in allegato un elenco di quelli assunti come termini
di riferimento. (Cfr. ALLEGATI: 1. Linee guida alla progettazione. Esempi
di allestimenti.)
L’edificio dovrà svilupparsi entro un volume massimo fuori terra di 40.000
mc, per un altezza massima di 30 metri, con un singolo piano interrato
che potrà svilupparsi su una superficie da un minimo di 3190 mq ad un
massimo di 4.252 mq.
All’interno di questi vincoli planovolumetrici, il Museo dovrà ospitare negli spazi fuori terra due distinti spazi espositivi, con contenuti, funzioni e
palinsesti differenti, ossia:
• uno spazio espositivo dedicato all’esposizione permanente, concentrata su cinque grandi temi della storia italiana del ’900 (di seguito dettagliatamente spiegati), rivolta a un pubblico principalmente
scolastico e familiare e ispirata ai più moderni modelli di edutainment;
• uno spazio espositivo riservato alle esposizioni temporanee, che
costituiranno invece una finestra aperta sulla comprensione del presente e sulle nuove tendenze del futuro. Esse si rivolgeranno anche
a pubblici specializzati, con un bacino di domanda nazionale e internazionale, occupandosi dei seguenti temi:
- mostre per bambini e dedicate a temi scientifici (prodotte da
children’s museum, musei della scienza e science center);
- mostre di carattere storico, in linea con i contenuti dell’esposizione permanente;
- mostre fotografiche;
- mostre dedicate al design, all’architettura, alla moda, della
moda, alla comunicazione e ai nuovi media.
Tuttavia, per garantire la massima polifunzionalità dello spazio dedicato alle esposizioni temporanee, si chiede ai progettisti di progettare uno spazio espositivo in grado di ospitare anche mostre di
opere d’arte moderna e contemporanea.
The Museum of the 20th Century will not be a museum in the usual
sense of the word because it does not have, nor will it have, a permanent collection made up of objects and exhibits.
It will be a centre of interpretation based on a permanent exhibition that focuses on five great themes of 20th-century Italian history (presented in an exhibition show, which is just like a large
temporary exhibition) and a multiuse exhibition space that will host
temporary exhibitions on specific themes.
In design terms, it must therefore be conceived as a neutral
and versatile exhibition space because, for reasons that will
be illustrated in detail below, the Client has decided to hold a
special competition to adjudicate the design and construction of
the permanent exhibition to a practice specialised in exhibition
design. The participants will find a list of museological and museographic reference models exemplifying those adopted as
terms of reference attached. (ATTACHEMENTS: 1. Guidelines to
the design. Sample exhibition designs.)
The building will consist in an above-ground construction totalling
40,000 m3, with a maximum overall height of 30 metres and just
one basement level that may range from a minimum of 3,190 sq.m
to a maximum of 4,252 sq.m
Within these planovolumetric limits, the above-ground museum
spaces will contain two separate exhibition spaces with different
contents, functions and schedules, i.e.:
• a space for the permanent exhibition focusing on five major
themes of 20th-century Italian history (illustrated in detail below) for a mainly scholastic and family audience and inspired
by the latest edutainment models;
•a space set aside for temporary exhibitions that will provide
an understanding of the present and new trends for the future.
They will also speak to specialist audiences, draw on a national
and international audience and focus on the following themes:
- e x h i b i t i o n s f o r c h i l d r e n a nd on scientific themes
( p r o d u c e d b y c h i l d r e n ’ s m u s eums, science museums
and science centres);
- history exhibitions, aligned with the contents of the permanent exhibition;
- photographic exhibitions;
- exhibitions on design, architecture, trends, fashion, communications and new media.
However, the designers are asked to design an exhibition
space that can also host modern and contemporary art
exhibitions to guarantee the maximum versatility in the
temporary exhibition space.
Oltre agli spazi espositivi, sono stati previsti i seguenti spazi:
• un’area a servizio delle attività espositive temporanee, in cui si
troveranno:
- parcheggio camion per scarico/carico, area di carico/sca-
rico, spazio per imballo/disimballo, deposito per imballi, deposito
per custodia opere, laboratorio per interventi di conservazione,
pulizia e trattamenti di pest management, ufficio per documentazione (registrar, photo, insurance, etc.), laboratorio allestimento, dirty workshops (falegnameria, attrezzisti, carpenteria, etc.),
depositi materiali per allestimenti mostre;
• un’area per i servizi al pubblico e le attività di front office, in cui si
troveranno:
- hall con biglietteria, guardaroba e lost&found, infopoint, distribuzione audio guide, area incontro, security; nursery e presidio
medico sanitario, servizi igienici (su tutti i piani), bar-ristorante
con spazio catering, un bookshop/museumshop, due negozi;
• un’area per eventi sociali e attività didattiche, in cui si troveranno:
- una mediateca con quindici postazioni in cui sarà possibile
consultare filmati, registrazioni audiovisive, materiali radiofonici
e sonori, archivi fotografici e testuali in formato elettronico; uno
spazio da 99 posti a sedere per incontri, convegni, spettacoli dibattiti, proiezioni, attività formative per adulti, etc.; un rental space per ospitare eventi sociali (cene, pranzi, feste, aste, meeting,
etc.), uno spazio per le attività didattiche dei bambini;
• un’area dedicata agli uffici e alle attività di back-office, in cui si
troveranno:
- gli uffici per il personale del museo (15 addetti), gli spazi per il
CED/data center, la Control room per safety & security.
Nell’interrato verranno collocati:
82
The following have been planned in addition to the exhibition spaces:
• an area serving the temporary exhibitions, which will include:
- a lorry park for loading/unloading, loading/unloading
bays, a space for packing/unpacking, a packing store, an
exhibit store, a workshop for conservation, cleaning and
pest-management treatments, a registration office (registry,
photos, insurance, etc.), an exhibition fit-out workshop, dirty
workshops (joinery, odd jobs, carpentry, etc.) and an exhibition fit-out material store.
• an area for public services and front-office activities, which
will include:
- a foyer with ticket office, cloakroom, lost&found, infopoint,
audio-guide distribution, meeting point, security, crèche
and first-aid point, toilets (on all floors), bar-restaurant with
catering space, a bookshop/museum shop, two shops;
• an area for social events and educational activities, which
will include:
- a mediatheque with 15 stations for the consultation of
film clips, audio-visual recordings, radio and sound material, photographic and text archives in electronic formats; a
99-seater space for meetings, conferences, performances,
debates, film shows, adult training activities etc.; a rental
space for social events (dinners, lunches, parties, auctions,
meetings etc.) and a space for children’s educational activities.
• an area for offices and back-office activities, which will include:
- offices for museum staff (15 employees), spaces for the
data centre, safety & security control room .
The basement will contain:
• i servizi di back office interrati (magazzini, laboratori, archivi, depositi per strumentazioni, forniture e attrezzi, magazzini, servizi e spogliatoi);
• l’area montacarichi;
• i locali tecnici;
• i locali antincendio (vasca e locale di pompaggio);
• il garage.
Nelle pagine successive verranno specificate le dimensioni ottimali di
ciascuno di questi spazi.
2. IL MODELLO MUSEOLOGICO DI RIFERIMENTO
Nel corso degli ultimi vent’anni è notevolmente cresciuto l’interesse per
la storia del ’900 e sono divenuti sempre più numerosi i musei, le mediateche, gli archivi, i centri culturali e gli eventi espositivi dedicati alla
storia sociale, economica, del lavoro, della tecnologia e dell’industria
del XX secolo, in un momento caratterizzato dalla delocalizzazione di
molte produzioni manifatturiere, dalla crisi delle città industriali di fondazione otto- e novecentesca, dalla riprogettazione dei centri urbani
di medie dimensioni e da profonde trasformazioni identitarie, sociali ed
economiche.
In modo analogo è cresciuta l’attenzione per il patrimonio culturale del
’900, come si può evincere dall’apertura di un gran numero di musei e
dall’organizzazione di numerose mostre consacrate alla storia del cinema, della televisione, della fotografia, della discografia e della radiofonia, dell’editoria e del giornalismo, del design, dell’architettura, della
moda, della fotografia o della pubblicità, che hanno riconosciuto la
dignità museale ed espositiva dei beni culturali prodotti nel XX secolo.
L’origine di questo fenomeno è chiara, poiché negli ultimi anni è radicalmente cambiato il modo di percepire il cambiamento e di cogliere
la profondità della dimensione storica. Viviamo in un iper-presente che
ci sfugge e gli oggetti che le memorie collettive vorrebbero tramandare appartengono a un passato sempre più vicino e sempre meno condiviso: la moda degli anni ’90 è già oggetto di revival, un programma
televisivo del 1995 ci pare antico come lo scheletro di un dinosauro, un
personal computer di prima generazione è un reperto archeologico.
Parallelamente è caduta la barriera che divideva culture alte e basse,
forme elitarie e popolari, gusti di massa e d’élite, in un processo che ha
comportato la radicale revisione di principi selettivi ed espositivi vigenti
da secoli.
Questa situazione ha convinto, talvolta costretto, i musei a occuparsi
di epoche e tematiche a ridosso della quotidianità, fornendo strumenti
interpretativi e suggestioni narrative che non hanno la pretesa o il coraggio di fissare gerarchie destinate a durare nel tempo e fornire letture
univoche e autoritarie di fenomeni avvenuti pochi anni fa.
Questa evoluzione ha provocato un deciso cambiamento nelle strategie museologiche e nelle tecniche museografiche: non sono più fondamentali i singoli oggetti e la loro stabile collocazione all’interno di immutevoli sistemi classificatori (le cosiddette collezioni permanenti), ma
l’inserimento in contesti interpretativi e narrativi aperti, che non forniscono più una lettura canonica e certificante, ma suggeriscono ai visitatori
diverse linee interpretative e differenti percorsi di approfondimento.
Il visitatore, da destinatario passivo dei verbi disciplinari, è diventato un
soggetto attivo, da sedurre e conquistare, lasciandogli un’ampia libertà di scelta e, in qualche misura, una parola che non è mai l’ultima.
Per questa ragione il senso privilegiato non è solo quello della vista: noi
scopriamo e interagiamo con tutti i sensi, ragion per cui molti musei di
nuova generazione, soprattutto quelli privi di capolavori e di oggetti
eccezionali, “vendono” esperienze, emozioni e sensazioni, stimolando
tutti i sensi e fornendo il maggior numero di informazioni possibili.
Il dibattito museologico e museografico si è così confrontato con due
questioni centrali. La prima riguarda le modalità di rappresentare e narrare fenomeni storici che hanno coinvolto milioni di perfetti sconosciuti,
figure ai margini dei grandi avvenimenti o più spesso vittime dei medesimi, che in taluni casi non hanno lasciato alcuna traccia significativa,
né materiale né documentale. La seconda concerne la possibilità di
creare musei e progetti espositivi senza o con pochi oggetti, editando
supporti audiovisivi in formato digitale, creando installazioni sonore e
olfattive, rielaborando le informazioni raccolte da fonti disparate, accomunate dall’assenza della dimensione fisica e/o oggettuale.
Queste esigenze sono state stimolate dalla volontà di creare livelli diversi di interazione e dialogo con i visitatori, dalla possibilità di personalizzare le forme di fruizione, dalla dichiarata intenzione di coinvolgere
altri sensi, oltre alla vista, per rendere più emozionante e coinvolgente
l’esperienza di visita.
In tal senso le sperimentazioni condotte nei musei scientifici, nei science
• the underground back-office services (stores, workshops,
archives, stores for equipment, supplies and tools, storerooms, toilets and changing rooms);
• the goods lift area;
• plant areas;
• the fire-system rooms (tank and pumping station);
• the garage.
The optimum sizes of each of these spaces will be specified below.
2. MUSEOLOGICAL REFERENCE MODEL
Interest in 20th-century history has grown considerably over the last 20
years and an increasing number of museums, mediatheques, archives,
cultural centres and exhibition events are focusing on the social, economic, work, technological and industrial history of the 20th century, at
a time when many productions are being moved abroad, the industrial
cities founded in the 19th and 20th centuries are in crisis, medium-sized
towns are being redesigned and we are undergoing major identity, social and economic changes.
The focus on the cultural heritage of the 20th century has also grown,
as can be seen by the appearance of a large number of museums
and the organisation of numerous exhibitions on the history of the cinema, television, photography, the record and radio industries, publishing,
journalism, design, architecture, fashion, photography and advertising,
which recognise the museum and exhibition credentials of cultural assets produced in the 20th century.
The origin of this phenomenon is clear because the way people
perceive change and see the depth of the historic dimension has
radically altered in recent years. We live in a hyper-present that
eludes us and the objects that collective memories would like
to hand down belong to an increasingly recent and less shared
past: 1990s’ fashion is already the object of a revival, a 1995 TV
programme seems as ancient as a dinosaur skeleton and a firstgeneration personal computer is an archaeological artefact.
At the same time, the barriers that divided high and low culture, elitist
and popular forms, mass and refined tastes have fallen, in a process
that has brought a radical review of principles of selection and display
that had applied for centuries.
All this has convinced, and sometimes forced, museums to focus on
epochs and themes close to everyday life, and provide means of interpretation and narrative that do not pretend or dare to fix hierarchies
intended to last through time and provide univocal and authoritarian
readings of phenomena that occurred just a few years ago.
This evolution has triggered a marked change in museological strategies and museographic methods. Single exhibits and their fixed position
in unchanging classification systems (the so-called permanent collections) are no longer essential. What are needed are contexts of interpretation and open narratives that no longer provide a canonical and
certifying interpretation but offer visitors different forms of interpretation
and different investigation techniques.
Visitors are no longer the passive recipients of the disciplinary creed.
They have become active participants to be seduced and won over
with extensive freedom of choice and, to some degree, a word that is
never the last one.
Sight is not the only sense favoured. We discover things and interact with
all our senses, which is why many new-generation museums – especially
those with no masterpieces or exceptional exhibits – “sell” experiences,
emotions and feelings, stimulating all the senses and providing as much
information as possible.
The museological and museographic debate has had to address two
core issues. The first concerns how to portray and narrate historical phenomena that have affected millions of complete unknowns, figures
on the margins of major events or more frequently their victims, who
in some cases have left no significant material or documentary trace.
The second concerns the possibility of creating museums and exhibition
projects with no or just a few exhibits, editing audiovisual media in digital
formats, creating sound and olfactory installations, reprocessing information gathered from the most disparate sources, the common denominator of which is the absence of a physical and/or object dimension.
These needs have been stimulated by the desire to create different
levels of interaction and dialogue with visitors that can personalise
the forms of fruition and have the declared intention to involve other
senses as well as sight and make the visitor experience more moving
and exciting.
Thanks to technological processes and sophisticated exhibition design,
the experiments conducted in science museums, science centres,
83
center, nei parchi a tema e nei children’s museum e in molte mostre
temporanee, grazie ai processi tecnologici e alla sofisticatezza delle
pratiche allestitive, hanno contaminato altre tipologie museali.
I convincenti esiti dei musei e degli eventi espositivi dedicati alle donne
e alle migrazioni, agli olocausti e alle schiavitù, alle guerre e al lavoro,
alle civiltà extraeuropee e alle colonizzazioni, alle culture orali e alle tradizioni popolari dimostrano quanto sia maturata la capacità di trattare
felicemente vicende corali, anonime e collettive, che necessitano di
competenze editoriali e soluzioni allestitive peculiari.
L’obiettivo, dichiarato anche nella denominazione delle stesse istituzioni, che hanno rinunciato al termine “museo” per proporsi come “interpretation center”, è quello di rappresentare e narrare fenomeni privi di
protagonisti celebri, riferimenti puntuali, tracce documentali e oggetti
magnetici cui ancorare i progetti allestitivi, cercando di renderli emozionanti, coinvolgenti e convincenti, senza perdere il senso del rigore
storico, dell’onestà intellettuale e della deontologia professionale.
Queste sfide sono state affrontate e vinte, riportando al centro dell’attenzione temi e fenomeni la cui grandezza, talvolta tragica, è risultato
della somma di miriadi di vicende banali, vite modeste, oggetti insignificanti e moltitudini di comprimari irriconoscibili, passati come gocce nel
mare della storia.
Si è trattato innegabilmente di una reazione risarcitoria, condizionata
dagli orientamenti di svariate scienze sociali influenzate dalle teorie
marxiste prima e dai cultural studies poi, che, di là dai condizionamenti
ideologici, hanno comunque aperto una discussione feconda, invocando e favorendo la trattazione di temi e fenomeni ritenuti indegni
della benché minima attenzione sino a pochi decenni or sono.
La museologia ottocentesca e novecentesca ha quasi sempre celebrato le storie e i lasciti materiali dei vincitori, privilegiando avvenimenti isolati e personalità eminenti, singoli eventi e protagonisti indiscussi, civiltà
evolute e opere insigni, in una logica rappresentativa dichiaratamente
scientifica, fondata su oggetti visibili e originali, cronologie chiare, giudizi certi e gerarchie immutabili, che hanno costituito per secoli i capisaldi
delle tradizionali forme di allestimento, narrazione e rappresentazione
museale.
D’altronde i musei hanno condiviso le predilezioni e le idiosincrasie delle discipline accademiche di riferimento, esercitando con puntiglio ed
orgoglio le funzioni di inappellabili giudici di ultima istanza e di insindacabili certificatori del valore culturale di opere e uomini, eventi storici e
fenomeni sociali.
I musei stabilivano gerarchie destinate a durare nel tempo, fissando i
canoni della trasmissibilità intergenerazionale: nella maggior parte dei
casi ciò che veniva giudicato indegno di essere conservato, scompariva, spesso per sempre, dagli orizzonti della vista, e pertanto della conoscenza e della memoria.
Tuttavia, a partire dagli anni settanta del secolo scorso, in coincidenza
con la proliferazione delle ricerche storiche sugli “sconfitti”, sugli “inferiori”, sui devianti, sugli esclusi, sulle culture popolari e i ceti sociali più svantaggiati, su quanto si collocava ai margini esterni del ristretto ed elitario
cono di attenzione dell’alta cultura occidentale otto-novecentesca, si
sono moltiplicati gli sforzi per recuperare il tempo perduto e porre sotto
i riflettori quanto e quanti erano rimasti per secoli e secoli nell’ombra
o al buio: milioni di oggetti e individui, senza autori o provenienze, ma
ciononostante protagonisti di grandi vicende.
theme parks, children’s museums and many temporary exhibitions
have spilled over into other museum types.
T h e c o n v i n c i n g r e s u l t s o f m u s e u m s and exhibition events
f o c u s i n g on women, migration, holocausts, slavery, wars, work,
non-European civilisations, colonisation, oral cultures and folk
traditions show that the ability to successfully address multifaceted, anonymous and collective events that require editorial skills
and unusual exhibition-design solutions has come to maturity.
T h e a i m - d e c l a r e d w h e n i t c o m e s t o naming the institutions
w h i c h h a v e d i s p e n s e d w i t h t h e w ord “museum” and now
present themselves as “interpretation centres” – is to portray and
narrate phenomena that have no famous protagonists, precise
references, documentary evidence or hypnotic pieces to which
the exhibition design can be anchored, and try to make them
thrilling, absorbing and convincing without sacrificing a sense of
historical rigour, intellectual honesty and professional ethics.
These challenges have been faced and met, returning the focus
of attention to themes and phenomena the – sometimes tragic –
magnitude of which is the sum of a myriad of banalities, unassuming lives, insignificant objects and a host of anonymous second
players that have come and gone like drops in the sea of history.
It was an undeniably a reaction of redress, conditioned by trends
in various social sciences influenced by Marxist theories first and
cultural studies later, which, over and above ideological conditioning, prompted a fruitful discussion, calling for and favouring
themes and phenomena deemed unworthy of even the slightest
attention more than a few decades ago.
19th- and 20th-century museology nearly always celebrated the
stories and material bequests of the winners, preferring isolated
occurrences, eminent figures, single events, undisputed protagonists, advanced civilisations and illustrious works in a professedly
scientific manner of representation based on the visible and original objects, clear chronologies, sure judgements and unalterable hierarchies that were the cornerstones of traditional museum
exhibition design, narration and representation for centuries.
After all, museums shared the penchants and idiosyncrasies of
their reference academic disciplines, doggedly and proudly
exercising the functions of unchallengeable final judges and auditors of the cultural value of works, people, historical events and
social phenomena.
The museums established hierarchies that would stand the test
of time, setting the canons of intergenerational transmission. In
most cases anything deemed unworthy of being conserved disappeared, often forever, from view and hence from knowledge
and memory.
However, from the 1970s on, in conjunction with the proliferation
of historic research into the “losers”, the “inferior”, the deviants,
the excluded, the folk cultures and the more disadvantaged social classes, into what lay on the outer margins of the narrow and
elitist focus of the high 19th-20th century Western culture, efforts
were multiplied to make up for lost time and cast the spotlight on
what and who had remained for centuries and centuries in the
shadows or dark – millions of objects and individuals with no designer or provenance but at the core of great events nonetheless.
3. IL CONCEPT DELL’ESPOSIZIONE PERMANENTE
3. PERMANENT EXHIBITION CONCEPT
Rispetto alle premesse descritte nel precedente paragrafo, il Museo del
’900 non è un museo nel senso letterale e tradizionale del termine, poiché non dispone, né disporrà in futuro, di una vera collezione permanente costituita da oggetti e reperti.
Si tratta invece di un centro di interpretazione basato su un’esposizione permanente dedicata a cinque grandi temi della storia italiana del
’900, che verranno trattati in un exhibition show, in tutto e per tutto simile
a una grande mostra temporanea.
L’esposizione permanente sarà costruita utilizzando i seguenti supporti:
- materiali cartografici e a stampa di ogni tipo: quotidiani, periodici,
poster, materiali pubblicitari, cartoline, libri, stampe, incisioni, cartografie, etc.;
- materiali fotografici: fotografie, diapositive, etc.;
- materiali sonori: incisioni radiofoniche, radiodocumentari, ricerche
di storia orale, interviste, fondi radiofonici, registrazioni di suoni, voci
e rumori, etc.;
- materiali audiovisivi: documentari, riprese effettuate da privati (per
esempio, superotto), programmi televisivi, materiali audiovisivi prodotti da imprese e sindacati, film, telegiornali, etc.
Essi verranno integrati da alcuni oggetti, originali o riproduzioni (plastici,
With regard to that illustrated above, the Museum of the 20th Century
will not be a museum in the traditional sense of the word because it
does not have, nor will it have, a permanent collection, consisting in
objects and exhibits.
It will be a centre of interpretation based on a permanent exhibition
that focuses on five great themes of 20th-century Italian history. These
will be presented in an exhibition show, which is like a large temporary
exhibition.
The permanent exhibition will be created with the following back-up
material:
– cartographic and printed materials of all kinds: newspapers, periodicals, posters, advertising material, postcards, books, prints, engravings, maps etc.;
– photographic material: photographs, slides etc.;
– sound material: radio recordings, radio documentaries, oral history
studies, interviews, radio archives, sound, voice and noise recordings
etc.;
– audiovisual material: documentaries, home movies (e.g. super 8),
TV programmes, audiovisual material produced by companies and
syndicates, films, TV news etc.
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macchinari, strumenti scientifici, oggetti d’uso quotidiano, ricostruzioni
animate e in 3D, riproduzione di vario tipo, etc.), per realizzare:
- ricostruzioni immersive di spazi e ambienti (l’interno di una grande fabbrica, la stiva di una nave per il trasporto degli emigranti in
America);
- installazioni interattive (una catena di montaggio);
- installazioni olfattive (l’interno di uno stabilimento chimico, il profumo del pane fatto in casa, il fetore di una latrina);
- installazioni sonore (un grande corteo, una manifestazione politica
di piazza, una conversazione in dialetto, una sala dattilografe);
- installazioni sensoriali (la temperatura invernale di una casa senza
termosifoni, il calore di un altoforno, etc.);
- installazioni video di ogni tipo.
I target di riferimento dell’esposizione permanente sono il pubblico scolastico e familiare, che devono essere i protagonisti attivi di un’esperienza di apprendimento.
Questo obiettivo può essere perseguito garantendo la massima interazione, attraverso exhibit creati per attivare un processo autonomo
di scoperta nell’ottica hands-on. Tale processo permette il coinvolgimento fisico ed emotivo dei visitatori, che vengono stimolati a creare
collegamenti e ad apprendere attraverso esperienze dirette e attive.
L’interattività non è il fine ultimo, ma il mezzo attraverso il quale si vuole
che l’esperienza della visita s’imprima in modo significativo nella memoria del visitatore.
Tale prospettiva esige una grande attenzione alle dimensioni evocative,
narrative ed emotive delle ricostruzioni, con una spiccata attenzione a
tutti i sensi: non solo la vista ma anche il tatto, l’olfatto, l’udito, il gusto.
In questo modo vengono creati percorsi di visita strutturati in modo non
lineare (story line non deterministica): le storie vengono narrate, lasciando ai visitatori la possibilità di creare percorsi di visita personalizzabili e
definire in piena libertà i tempi e le forme della fruizione.
Al tempo stesso, il ruolo determinante dei contenuti disponibili in formato digitale (immagini fisse e in movimento, ricostruzioni 3d, suoni e
voci, etc.) consente di aggiornare e modificare periodicamente alcuni
elementi e i contenuti dell’esposizione permanente.
Simmetricamente, gli stessi strumenti consentono ai visitatori di integrare e arricchire i contenuti dell’esposizione permanente, lasciando delle
tracce (opinioni, ricordi, materiali in formato digitale, messaggi, etc.) e
portando con sé dei ricordi tangibili (stampe, messaggi, video, suoni,
immagini e file di testo).
In questo modo i visitatori verranno direttamente coinvolti nei processi
di produzione dei contenuti, che essi stessi potranno di volta in volta
cambiare, intraprendendo e/o iniziando l’esperienza di visita attraverso
strumenti web 3.0.
Considerando la complessità della progettazione e della realizzazione
dell’esposizione permanente, la Fondazione ha deciso di tenere separata, consapevole dei rischi e delle opportunità che la tale scelta comporta, la progettazione architettonica dalla progettazione dell’esposizione permanente, che verrà affidata a uno studio specializzato nella
realizzazione di progetti con caratteristiche simili.
These will be supplemented by exhibits - original or reproduction
(models, equipment, scientific instruments, everyday objects, animated and 3D reconstructions, reproductions of various types etc.)
- to produce:
– immersive reconstructions of spaces and environments (the
interior of a large factory, the hold of a ship carrying emigrants
to America);
– interactive installations (an assembly line);
– olfactory installations (the interior of a chemical plant, the
smell of freshly baked bread, the fetid smell of a latrine);
– sound installations (a large parade, a political street demonstration, a conversation in dialect, a typing pool);
– sensorial installations (the winter temperature in a house with
no central heating, the heat of a blast furnace etc.);
– video installations of all kinds.
The reference targets of the permanent exhibition are school children and families, who must be active players in the learning experience.
This aim can be pursued by guaranteeing the maximum interaction via exhibits that trigger an autonomous discovery process with
a hands-on approach. This allows physical and emotional visitor
involvement and people are stimulated to create links and learn
via direct and active experience. Interactivity is not the end aim
but the means by which the experience is firmly impressed in the
visitor’s memory.
This approach requires careful attention to the evocative, narrative and emotional dimensions of the reconstructions, with a
focus on all the senses, not just sight but also touch, smell, hearing and taste.
This allows the creation of non-linear visitor routes (nondeterministic storylines). The stories are narrated and the
visitors have the opportunity to personalise their route and
are totally free to determine the timing and forms of fruition.
At the same time, the crucial role of contents available in digital
format (fixed and moving images, 3D reconstructions, sounds and
voices etc.) allows some elements and the contents of the permanent exhibition to be regularly updated and altered.
These same media allow visitors to add to and enrich the contents
of the permanent exhibition leaving traces (opinions, memories,
digital material, messages etc.) and taking tangible memories
(prints, messages, videos, sounds, image and text files) away with
them.
This means visitors will be directly involved in the content production
processes and can change the content themselves, undertaking
and/or initiating the visitor experience using Web 3.0.
Given the complexity of the design and construction of the permanent exhibition and aware of the risks and opportunities that this
decision involves, the Fondazione has decided to separate the architectural design and permanent exhibition design, with the latter
being entrusted to a practice specialised in similar projects.
4. LA MISSIONE DELL’ESPOSIZIONE PERMANENTE
4. MISSION OF THE PERMANENT EXHIBITION
- Raccogliere, analizzare e presentare al pubblico le più significative
testimonianze delle trasformazioni sociali, economiche, urbanistiche,
ambientali e culturali occorse in Italia nel XX secolo, attraverso la tutela,
la gestione e la valorizzazione dei beni culturali del ’900.
- Tutelare il pluralismo delle interpretazioni storiche e fornire strumenti
che assicurino la massima libertà d’analisi dei visitatori.
- Offrire un approccio alla conoscenza multidisciplinare e multisensoriale, che stimoli nei visitatori capacità critiche, curiosità e desiderio di
apprendimento.
- Realizzare un luogo unico e privilegiato di “immersione”, apprendimento, esperienza, attraverso una struttura espositiva fortemente interattiva
e dotata di sistemi di comunicazione tecnologicamente sofisticati.
- Creare un museo “vivente”, che muti e si trasformi grazie alle relazioni instaurate con ogni visitatore (fisico e virtuale), nella prospettiva
di una continua evoluzione dell’esperienza di fruizione. Un museo che
“vive” e si aggiorna nei contenuti e nelle proposte, anche attraverso i
contributi di chi lo fruisce sia negli spazi fisici, sia attraverso gli strumenti
web-based.
- Prestare grande attenzione al multilinguismo, alla multiculturalità e alle
esigenze dei diversamente abili, con soluzioni museografiche sensibili
alle esigenze di tutti i pubblici.
- Far sentire che la pratica del dialogo costruita attorno a un’offerta
culturale di alto profilo può avvicinare gli individui alle loro comunità ed
esortarli a sentirsene parte attiva, critica, partecipe e responsabile.
– To gather, analyse and present the most significant evidence of the
social, economic, urban, environmental and cultural changes that
occurred in Italy in the 20th century to the public via the protection,
management and promotion of the 20th-century cultural heritage.
– To protect the pluralism of historical interpretations and provide
means that ensure visitors have the maximum freedom of analysis.
– To offer an approach to multidisciplinary and multisensorial
knowledge that will stimulate visitors’ critical capacities, curiosity
and desire to learn.
– To create a unique and special place of “immersion”, learning and
experience via an extremely interactive exhibition structure with technologically sophisticated communication systems.
– To create a “living”museum that is changed by the relationships
established with all the visitors (real and virtual), with a view to a
constantly developing fruition experience. A museum that “lives”
and updates its contents and proposals, partly with the contributions
of those who use both its physical spaces and its web-based tools.
– To focus on multilinguism, multiculturality and the needs of the
disabled with museographic solutions that are sensitive to everyone’s needs.
– To make it known that the practice of dialogue built around a highprofile cultural offer can bring people closer to their community and
encourage them to feel they are an active, critical, participating and
responsible part of it.
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- Assistere e favorire i processi di integrazione etnica, confessionale e
generazionale, in un territorio contraddistinto da forti e rapide trasformazioni di carattere urbanistico, sociale, culturale e identitario.
- Creare un’istituzione capace di porsi al servizio della città e dell’area
circonvicina, quale punto di riferimento per la conoscenza del passato,
la comprensione del presente e la fiducia nel futuro.
– To assist and favour processes of ethnic, denominational and
generational integration in an area marked by major and rapid
urban, social, cultural and identity changes.
– To create an institution capable of placing itself at the service of the
city and the surrounding area, a point of reference for a knowledge
of the past, an understanding of the present and faith in the future.
5. I TEMI DELL’ESPOSIZIONE PERMANENTE
5. THEMES OF THE PERMANENT EXHIBITION
L’esposizione permanente è dedicata a cinque grandi assi tematici, di
cui si riportano di seguito i principali sottotemi, che verranno esaminati e
selezionati nei prossimi mesi, per definire con maggior precisione il brief
che verrà fornito nel concorso per la selezione dell’exhibition designer
che realizzerà il progetto finale.
The permanent exhibition will focus on five great themes’ the main
subthemes are given below. They will be explored and selected in
the coming months to more precisely define the brief for the competition to adjudicate the exhibition designer for the final design.
1) Storia sociale: individui, gruppi e società
a) Demografia: come eravamo, come siamo; pesi, altezze, misure;
speranze di vita, natalità e mortalità; tassi di scolarizzazione, professioni, redditi, etc.
b) Persone: uomini e donne, vecchi e bambini: l’evoluzione dei ruoli,
la vita quotidiana, la distribuzione dei compiti, le responsabilità; i ritmi della vita in comune, i riti di passaggio, etc.
c) Famiglie, gruppi, ceti: la composizione dei nuclei familiari, la parentela; i riti sociali (fidanzamenti, matrimoni, battesimi e funerali,
separazioni e divorzi); ricchi e poveri, ascese e declini, la mobilità
sociale, etc.
d) Società civile: diritti e doveri; la politica, i partiti; i sindacati, le
associazioni di categoria; le forme di rappresentanza; la religione,
etc.
2) Storia economica: lavoro, economia e stili di vita
a) Lavoro: contadini e cittadini, il mondo dei mestieri, artigianato,
commercio e industria, il lavoro domestico, le migrazioni, le professioni, etc.
b) Scienza e industria: le rivoluzioni scientifiche, invenzioni e innovazioni, i prodotti, il sistema di fabbrica, la grande impresa, operai e
padroni, vecchi e nuovi imprenditori, settori e distretti, etc.
c) Proprietà e redditi: la terra e la casa, salari e potere d’acquisto,
l’evoluzione dei redditi, la nascita del welfare, l’assistenza sanitaria,
pensioni e assicurazioni, risparmi e investimenti, etc.
d) Consumi e stili di vita: l’alimentazione, la moda, gli spazi domestici, l’utile e il superfluo, le condizioni igienico-sanitarie, i luoghi e riti del
consumo, i simboli di status, etc.
3) Storia urbana: architettura, urbanistica e infrastrutture
a) Mobilità, infrastrutture ed edilizia pubblica: mobilità: strade e ferrovie, porti, stazioni ed aeroporti; nuovi servizi urbani (fogne, acquedotti, energia e illuminazione); edilizia pubblica (scuole, uffici, stadi
e palestre, ospedali, caserme, chiese e cimiteri); nuovi spazi pubblici
(piazze e vie, mercati e macelli, parchi e giardini, teatri, biblioteche
e musei), etc.
b) Tradizione e modernità: la fortuna e le sfortune delle città; crescite pianificate e spontanee, etc.
c) Spazi e luoghi dell’industria e del commercio: grandi insediamenti industriali, fabbriche e stabilimenti; quartieri operai e company
towns; architettura borghese e nuovi ricchi; grandi magazzini e
commercio al dettaglio,
d) Spazi domestici: le forme dell’abitare; privazioni e comfort; arredi
e servizi; prima e dopo gli elettrodomestici, etc.
1) Social history: individuals, groups and societies
a) Demographics: what we were like, what we are like: weights,
heights, measurements, life expectancy, birth and death rates,
education percentages, professions, incomes etc.
b) People: men and women, the elderly and children: how roles
have evolved, everyday life, task distribution, responsibilities;
shared rhythms, rites of passage, etc.
c) Families, groups, classes: the composition of the family
unit, relationships, social rituals (engagements, marriages,
christenings, funerals, separations and divorces); the rich
and the poor, ascents and declines, social mobility etc.
d) Civil society: rights and duties; politics, parties; trade unions,
professional associations, forms of representation, religion etc.
2) Economic history: work, the economy and lifestyles
a) Work: country people and city dwellers, the work world, crafts,
trade and industry, domestic help, migrations, professions etc.
b) Science and industry: scientific revolutions, inventions and
innovations, products, the factory system, large companies,
workers and bosses, old and new entrepreneurs, sectors and
districts etc.
c) Property and income: land and houses, salaries and purchase power, the evolution of incomes, the invention of welfare, healthcare,
pensions and insurance, savings and investments etc.
d) Consumptions and lifestyles: diet, fashion, the home, the useful and the superfluous, hygiene/health, places and rituals of
consumption, status symbols etc.
3) Urban history: architecture, town planning and infrastructures
a) Mobility, infrastructures and public building; mobility: roads,
railways, ports, stations and airports; new urban services (sewers,
aqueducts, energy and lighting); public building (schools, offices,
roads, gyms, hospitals, barracks, churches and cemeteries); new
public spaces (squares and streets, markets, abattoirs, parks,
gardens, theatres, libraries and museums) etc.
b) Tradition and modernity: the success and failures of cities;
planned and spontaneous growth etc.
c) Spaces and places of trade and industry: large industrial installations, factories and plants; workers’ districts and company
towns; bourgeois architecture and the nouveau riche; large department stores and small shops
d) Domestic spaces: forms of living; deprivation and comfort;
furnishings and services; before and after electrical appliances
etc.
4) Storia ambientale: ecosistemi, paesaggi e territorio
a) Le trasformazioni degli ecosistemi: la scomparsa degli ecosistemi, l’abbandono delle campagne, il governo delle risorse naturali, i
cambiamenti climatici, etc.
b) Le trasformazioni dei paesaggi: collina e pianura, l’urbanizzazione
diffusa e quella selvaggia, il sacco delle coste, i nuovi modelli insediativi, prima e dopo la modernizzazione, etc.
c) Il governo del territorio: chi governa il territorio?, abbandoni e riprese, l’evoluzione delle politiche ambientali, le grandi scelte strategiche, etc.
4) History of the environment: ecosystems, landscape and the territory
a) Changing ecosystems: disappearing ecosystems, the abandoned countryside, natural resource management, climate
change etc.
b) The changing landscape: hill and plain, widespread and indiscriminate urbanisation, ravaged coastlines, new settlement
models, before and after modernisation etc.
c) Territorial management: who manages the territory, desertion
and return, the development of environmental policies, great
strategic decisions etc.
5) Istruzione, cultura e tempo libero
a) Istruzione: alfabeti e analfabeti; dai dialetti all’italiano; l’istruzione
obbligatoria; dalle elementari all’università; le scuole tecniche; gli
indirizzi di studio; la promozione sociale, etc.
b) Farsi un’opinione: giornali ed editoria; letteratura colta e popolare; etc.
5) Education, culture and leisure time
a) Education: the literate and the illiterate; from dialects to Italian;
compulsory education; from primary school to university; technical
schools; types of study; social advancement etc.
b) Opinion making: newspapers and publishing; cultivated
and popular literature etc.
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c) Mass media: il cinema, la discografia, la radio, la televisione, la
pubblicità, etc.
d) Il tempo liberato: i luoghi della sociabilità; le feste; i passatempi;
lo sport; le vacanze, etc.
c) Mass media: films, record making, radio, television, advertising etc.
d) Leisure time: the places of social activities; parties, pastimes, sports, holidays etc.
6. UN ESEMPIO DI SOTTOSEZIONE
6. A SAMPLE SUBSECTION
A titolo puramente esemplificativo si illustra un paragrafo dello storyboard di una sottosezione, il primo in ordine di presentazione (Storia sociale: individui, gruppi e società > La demografia)
Purely as an example we shall illustrate a paragraph from a subsection story-board, the first presented (Social history: individuals,
groups and societies > demographics)
Com’erano fatti i nostri bisnonni? Quanti anni vivevano? Quanto erano
alti, quanto pesavano? Quanti gravidanze e figli avevano le nostre nonne? Quanti superavano il primo anno di vita? A quanti anni ci si sposava? Da quante persone erano composti i nuclei familiari?
Queste domande, in apparenza banali, suscitano risposte sorprendenti,
poiché le grandi trasformazioni novecentesche non sono coincise solo
con eventi straordinari e fatti epocali, ma sono avvenute per gradi quasi impercettibili, sebbene nel corso del ’900 i parametri antropometrici e
i caratteri demografici abbiano registrato variazioni impressionanti.
In cent’anni siamo cresciuti, ingrassati, irrobustiti e invecchiati più di
quanto non sia accaduto nelle migliaia di anni precedenti, mentre la
consistenza media dei nuclei familiari si è ridotta a un terzo del valore
del primo Novecento, come pure il numero medio di gravidanze e di
figli.
Tali cambiamenti sono avvenuti con una rapidità eguagliata solo dalla
diffusa inconsapevolezza della loro portata: sono noti agli studiosi che
si occupano di questi fenomeni - medici, biologi, demografi, antropologi, sociologi e storici - ma sfuggono al grande pubblico, che sovente
non si rende conto dei ritmi, delle cause e delle implicazioni di questi
fenomeni.
In tal senso la prima sezione del percorso espositivo “Come eravamo,
come siamo” della collezione permanente potrebbe trattare i seguenti
temi:
What were our great-grandparents like? How long did they live?
How tall were they and how much did they weigh? How many
pregnancies and children did our grandmothers have? How many
lived beyond their first year? At what age did they marry? How
many were there in a family unit?
These seemingly banal questions produce surprising results because
the major changes in the 20th century were not only linked to extraordinary events and epoch-making facts. They occurred by almost
imperceptible degrees although anthropometric parameters and
demographic characteristics recorded amazing variations in the
20th century.
In 100 years, we have grown, become fatter and stronger and aged
more than in thousands of previous years; the average size of the
family unit has also shrunk to a third of that of the early 20th century,
as has the average number of pregnancies and children.
These changes have taken place at a speed equalled only by a
general ignorance of their importance. They are known to scholars
who focus on such phenomena – doctors, biologists, demographers,
anthropologists, sociologists and historians – but they escape the mass
public, who often do not realise the pace, causes and implications of
these phenomena.
In this sense, the first section of the “What we were, what we are”
exhibition route of the permanent collection could address the following themes:
Le dinamiche della popolazione
La popolazione italiana è quasi raddoppiata nel volgere di un secolo, passando da 33,6 milioni di abitanti censiti nel 1901 ai 60 registrati
lo scorso anno. Tuttavia il dato cela significativi movimenti interni, che
vanno interpretati, spiegando l’andamento delle diverse variabili demografiche.
Venire al mondo
La prima variabile è quella della natalità, influenzata dal tasso di mortalità perinatale, che nel 1901 in Italia si attestava al 16,6%, contro gli
attuali 0,561%: un secolo fa un bambino su sei non arrivava al primo
anno di età, oggi questo dramma tocca una famiglia su 200. Includendo la mortalità sino ai 5 anni, un bambino su quattro non raggiungeva
tale traguardo.
Si nasceva in casa e non in ospedale e le possibilità di giungere vivi alla
maggiore età erano notevolmente ridotte, un fenomeno che spiega
l’elevato numero di figli messi al mondo: erano 4,24 nel 1901, contro gli
1,41 del 2007. Il dato non tiene conto del numero medio di gravidanze,
che superava le 7 unità.
Oggi la possibilità di crescere da soli è più alta di quella di farlo insieme
a un fratello o una sorella.
Population Dynamics
The Italian population almost doubled in the space of a century,
rising from 33.6 million censused in 1901 to the 60 recorded last year.
This figure, however, conceals significant internal movement that
must be interpreted and the trends of the various demographic
variables explained.
Birth
The first variable is birth, influenced by the perinatal mortality rate
which in 1901 Italy was 16.6% against today’s 0.561%. One hundred
years ago one child in six did not reach their first birthday but today
this drama affects one family in 200. When we include mortality rates up to the age of five, one child in four did not reach this goal.
Children were born at home and not in hospital and the chance
of surviving to the legal age was extremely small, a phenomenon
that explains the high numbers of children born to families: 4.24 in
1901 against 1.41 in 2007. The figure does not take into account
the average number of pregnancies, which was more than seven.
Today, we are more likely to grow up alone than with a brother or
sister.
Vivere e morire
Se nel 1901 la speranza media di vita alla nascita degli italiani era di 47
anni per i maschi e di 52 per le femmine, nel 2008 è stata pari a 78,8 anni
per i maschi e di 84,1 anni per le femmine.
Negli anni Cinquanta l’Italia era lo stato con l’età media più bassa d’Europa e il più alto tasso di natalità: il paese delle mamme e dei bambini.
Oggi è una nazione con un tasso di invecchiamento secondo solo a
quello del Giappone e con il più basso tasso di natalità europeo.
Living and Dying
In 1901, the average life expectancy at birth for Italians was 47 for
males and 52 for females but in 2008 it was 78.8 for males and 84.1
for females.
In the 1950s, Italy was the European nation with the lowest average
age and the highest birth rate: a country of mothers and babies.
Today, its average old age is second only to that of Japan and it
has the lowest birth rate in Europe.
Sotto lo stesso tetto
Oggi ci si sposa sempre meno e sempre più tardi, sperimentando forme
di unione diverse dal matrimonio, e si rinvia il momento in cui si diventa
genitori: se le famiglie italiane nel 1901 superavano in media le 6 unità,
nel 2007 esse non oltrepassavano le 2,6.
In modo analogo si diventa genitori sempre più tardi: le donne italiane
diventano mamme per la prima volta a quasi 32 anni, i maschi a quasi
35, mentre cresce esponenzialmente il numero di persone che decide
di non avere legami né figli.
Under One Roof
Today, people are marrying less and at an ever older age, experimenting with forms of union other than marriage and postponing
the time when they become parents. Although in 1901 Italian families numbered on average more than six members, in 2007 they did
not exceed 2.6.
Similarly, they become parents increasingly later: Italian women become mothers for the first time at nearly 32 years of age, males at
nearly 35, and the number of people deciding against having ties
and children is growing exponentially.
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Unirsi e lasciarsi
Nel 1900 in tutta Italia le separazioni legali furono solo 800, mentre nel
2006 la somma di separazioni e divorzi ha superato i 130.000 casi, al
punto che oggi per ogni due nuovi matrimoni più di uno fallisce, mentre
lo scorso anno la somma dei divorzi e delle separazioni è stata pari alla
metà delle nuove unioni, religiose o civili che fossero.
Crescite
La statura media degli italiani è cresciuta di oltre 10 centimetri, passando dai 165 cm del 1901 ai 176 del 2008, mentre la crescita del peso e
della BMI ha registrato crescite superiori al 15%: in Veneto nel 1901 il 30%
della popolazione era denutrita, laddove nel 2000 il 33% era sovrappeso
e il 9% obeso.
In modo analogo nell’ultimo mezzo secolo le dimensioni dei nostri piedi
sono cresciute di quasi il 15%, l’età del menarca è diminuita, mentre
quella della menopausa si è allungata.
Le forme corporee
Le foto e i materiali a stampa testimoniano anche le profonde evoluzioni
delle forme corporee: le indagini effettuate dagli storici della medicina
dimostrano che in un secolo siamo diventati più longilinei, con la testa
più allungata e il viso più largo, mentre si sono omogeneizzati diversi
tratti fisionomici: se si scorrono le foto dei passati decenni, da quelle
scolastiche a quelle familiari, si può osservare che certe fronti, certi nasi,
certe orecchie sono quasi scomparse, in un processo di progressiva
normalizzazione dei tratti somatici. In modo analogo si sono evolute le
forme dei corpi: si pensi, ad esempio, ai cambiamenti di quelli femminili,
che nel tempo si sono allungati, assottigliati, alleggeriti, con la progressiva diminuzione delle deformità e delle invalidità permanenti.
Migrare
I saldi migratori sono centrali nel garantire la tenuta degli equilibri demografici ed è importante non dimenticare, in un momento storico in cui in
Italia prevale un’egoistica tendenza alla chiusura, che per quasi tutto il
’900 dall’Italia si scappava in cerca di fortuna o, più semplicemente, di
un pezzo di pane da mettere sotto i denti. L’inversione dei saldi è avvenuta in termini ancora più spettacolari proprio in Veneto: nel 1901 era
la regione italiana con la più alta percentuale di migrazione all’estero;
negli anni ’50 quella con la più alta percentuale di emigrazione interna
(il 33-35% degli immigrati in Piemonte e Lombardia), laddove al primo
gennaio 2008 i cittadini stranieri residenti in Veneto erano 403.985, pari
all’8,4% della popolazione: in termini assoluti si tratta della seconda posizione a livello nazionale, dietro la sola Lombardia.
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Marriage and Separation
In 1900, there were only 800 legal separations in the whole of
Italy. In 2006, the sum of separations and divorces exceeded
130,000 cases, such that for every two new marriages today
more than one ends in failure and last year the sum of divorces
and separations was equal to half the new unions, religious and
civil combined.
Growth
The average height of Italians has increased by more than 10
centimetres, rising from 165cm in 1901 to 176 in 2008. Weight
and BMI values increased by more than 15%. In 1901, 30% of
the population of Veneto was undernourished but in 2000 33%
was overweight and 9% obese.
Similarly, in the last 50 years the size of our feet has increased by nearly
15%, the age of the menarche has fallen and that of the menopause
increased.
Body Shapes
Photographs and printed material also highlight radical evolutions in
body shapes. Investigations conducted by medical historians show that,
in one century, our limbs have become longer, our heads more elongated and our faces wider. Several physiognomic traits have become
standard. School and family photographs of the past decades show
that certain foreheads, noses and ears have almost disappeared in a
gradual feature normalisation process. Body shapes have evolved in a
similar manner; consider the changes to the female figure which, over
time, has become longer, more slender and lighter with a gradual reduction of deformities and permanent invalidity.
Migration
Net migration rates are central to maintaining demographic balances
and, now when a selfish trend towards a shutdown is prevailing in Italy,
it is important to remember that for most of the 20th century people fled
Italy in search of fortune or more simply a crust of bread. The inversion of
net migration trends was even more spectacular manner in Veneto: in
1901 it was the Italian region with the highest percentage of migration
abroad; in the 1950s it had the highest percentage of domestic emigration (33-35% of immigrants in Piedmont and Lombardy), whereas on 1
January 2008 there were 403,985 foreign citizens living in Veneto, equal
to 8.4% of the population. In absolute terms it lies second nationally,
behind Lombardy.
7. DATI DIMENSIONALI DEL MUSEO
7. MUSEUM AREA SPECIFICATIONS
Si riassumono qui le attività che la nuova edificazione dovrà assolvere:
The activities required for the new build are summarised below:
mq
A) Spazi per attività espositive, accessibili al pubblico
1) Esposizione permanente
3.800
2) Spazio per esposizioni temporanee
1.900
Subtotale 5.700
A) Space for exhibition activities, open to the public 1) Permanent exhibition
2) Temporary exhibitions Sub-total 5.700
B) Spazi per attività espositive, non accessibili al pubblico
3) Parcheggio camion per scarico/carico mostre
temporanee (può anche essere esterno, ma con
pensilina di copertura)
4) Area di carico/scarico per mostre temporanee
5) Spazio per imballo/disimballo
6) Deposito per custodia imballi
7) Deposito per custodia opere
8) Laboratorio per interventi di conservazione
(trattamenti opere)
9) Ufficio documentazione (registrar, photo, insurance, etc.)
10) Laboratorio preparazione mostre temporanee
(allestimento opere)
11) Laboratori preparazione mostre temporanee
(falegnameria, attrezzisti, carpenteria)
12) Depositi materiali per allestimenti mostre
Subtotale 450
B) Space for exhibition activities, not open to the public 3) Lorry park for loading/unloading temporary exhibitions
(this can be outside but covered)
4) Loading/unloading area for temporary exhibitions 5) Space for packing/unpacking
6) Store for packing 7) Exhibit Store 8) Conservation workshop
(exhibit treatments)
9) Registration office
(registry, photos, insurance, etc.)
10) Workshop for temporary exhibition preparation
(exhibit props) 11) Workshops for temporary exhibition preparation
(joinery, technicians, carpentry)
12) Stores for exhibition fit-out materials Sub-total 450
C) Spazi per servizi al pubblico e front office
13) Hall con biglietteria, guardaroba e lost&found,
infopoint, distribuzione audio guide, area incontro, security
14) Nursery e presidio medico sanitario 15) Servizi igienici (somma su tutti i piani)
16) Bar-ristorante con spazio catering
17) Bookshop/museumshop 18) Shops (2)
Subtotale 1.150
D) Spazi per eventi sociali e didattici
19) Area children e spazio didattica bambini
20) Sala polifunzionale per eventi sociali (rental space)
21) Sala polifunzionale 99 posti
22) Mediateca (15 postazioni)
Subtotale
E) Spazi per uffici e attività di back office
23) Uffici personale fisso (max 15 addetti)
24) CED e spazi ICT 25) Control room
Subtotale
450
250
40
30
30
75
75
25
25
75
50
25
Sq.m
3.800
1.900
40
30
30
75
75
25
25
75
50
25
450
40
160
200
150
150
C) Space for public services and front office
13) Foyer with ticket office, cloakroom, lost&found,
infopoint, audio-guide distribution, meeting point, security
14) Crèche and first-aid point 15) Toilets (sum for all floors)
16) Bar-restaurant with catering space
17) Bookshop/museum shop 18) Shops (2) Sub-total 1.150
450
40
160
200
150
150
75
150
150
75
D) Space for social and educational events
19) Children’s area and children’s education space 20) Multiuse hall for social events (rental space)
21) Multiuse hall seating 99 22) Mediatheque (15 stations)
Sub-total
75
150
150
75
150
50
50
E) Space for offices and back-office activities
23) Offices for permanent staff (max. 15 employees) 24) Data Centre and ICT spaces
25) Control room
Sub-total
450
250
TOTALE SUPERFICIE LORDA FUORI TERRA 8.000
F) Servizi di back office interrati
26) Depositi bar-ristorante e shop
100
27) Archivi correnti
100
28) Depositi museo
200
29) Depositi per strumentazione e attrezzistica
300
30) Servizi, spogliatoi, area relax personale
200
31) Area montacarichi
40
32) Locali tecnici
400
33) Locali antincendio (vasca e locale pompaggio)
150
34) Garage
1.700
Subtotale
3.190
TOTAL GROSS AREA ABOVE GROUND F) Back-office services - basement
26) Bar-restaurant and shop stores
27) Current archives
28) Museum stores 29) Tool and equipment stores
30) Toilets, changing rooms, staff rest area 31) Goods lift area 32) Plant areas
33) Fire-system rooms (tank and pumping station) 34) Garage
Sub-total
3.190
TOTALE SUPERFICIE LORDA INTERRATO
TOTALE COMPLESSIVO FUORI TERRA E INTERRATO
TOTAL GROSS BASEMENT AREA FULL TOTAL - ABOVE GROUND AND BASEMENT 3.190
11.190
150
50
50
8.000
100
100
200
300
200
40
400
150
1.700
3.190
11.190
35) Eventuali impianti in copertura, con opportune soluzioni schermanti
35) Any services in the roof, with the due screening solutions
Le superfici riportate sono da considerarsi al lordo degli spazi serventi
e sono un’indicazione derivata dalle attività di benchmark su istituzioni
simili.
Pur considerando l’esigenza di rispettare questi parametri per contenere i costi di costruzione e rispettare il budget, la distribuzione e la somma
delle superfici sono indicative e non rigidamente prescrittive.
The areas given are gross of service spaces and are indications based
on benchmark activities in similar institutions.
Although these parameters should be respected to contain construction costs and meet the budget, the layout and sum of the areas are
indicative and not strictly binding.
89
8. FLESSIBILITÀ E INTERAZIONE DEGLI SPAZI
8. FLEXIBLILITY AND INTERACTION
In sede di redazione del progetto preliminare, si richiede ai progettisti di
considerare le seguenti esigenze:
The architects are asked to consider the following needs when
preparing the preliminary design:
- Collocare al piano terra:
- gli spazi per attività espositive, non accessibili al pubblico (per rispettare le richieste degli standard internazionali sui prestiti e garantire un accesso più facile dei mezzi dedicati);
- gli spazi per servizi al pubblico e front office;
- gli spazi per eventi sociali e didattici.
- Assicurare che il bar ristorante e gli shops possano avere un accesso
autonomo rispetto a quello del museo, così da poter essere utilizzati in
modo indipendente, in termini di orari e giornate di apertura.
- Assicurare che la sala rental e quella da 99 posti siano contigue e
possano anche essere sfruttate come unico spazio, in caso di bisogno,
evitando di separarle con elementi architettonici fissi.
- Assicurare che la sala rental sia vicina al bar ristorante, per favorire il
servizio di catering e di ristorazione, nelle occasioni in cui sia necessario.
- Nel bar ristorante ricavare uno spazio dedicato alla ristorazione, separato dallo spazio per il bar.
- Assicurare che siano agevoli i collegamenti verticali tra i depositi nel
piano interrato e gli spazi per bar-ristorante, shop, spazio rental e sala
99 posti.
- Assicurare che gli spazi per l’esposizione permanente e le esposizioni
temporanee siano ampi, liberi, flessibili e facilmente allestibili.
- Collocare all’ultimo piano lo spazio espositivo per le mostre temporanee, così da sfruttare meglio la luce naturale e indurre i visitatori venuti
al museo per la sola esposizione temporanea a percorrere, nella discesa, anche le sale permanenti.
- Cercare di concentrare spazialmente su più piani tutte le funzioni di
back office chiuse al pubblico, così da rendere più agevoli le funzioni
di security (area B, E e spazi 27-31 dell’interrato) e da separare le aree
pubbliche da quelle riservate solo al personale del museo e a i suoi
collaboratori e fornitori.
– Ground floor:
- exhibition activity spaces not open to the public (to comply with international standards on loans and ensure easy
access to the necessary vehicles);
- public-service and front-office spaces;
- spaces for social and educational events.
– The bar-restaurant and shops require a separate entrance
from that of the museum, so that they can be independent in
terms of opening times and days.
– The rental hall and 99-seater hall must be adjacent and offer
the option of use as a single space when required, not separated by fixed architectural elements.
– The rental hall must be close to the bar-restaurant to facilitate the catering and refreshment service whenever required.
– The bar-restaurant must have a catering space separate
from the bar space.
– Convenient vertical links are required between the stores
in the basement and the bar-restaurant space, shop, rental
space and 99-seater hall.
– The spaces for the permanent and temporary exhibitions
must be large, free, flexible and easy to fit out.
– The temporary-exhibition space is to be located on the top
floor to best exploit natural light and to induce visitors to the
temporary exhibition to pass through the permanent spaces
as they descend.
– Back-office spaces on more than one floor should be concentrated to facilitate security (area B, E and spaces 27-31
in the basement) and the public areas separated from those
open only to museum staff, collaborators and suppliers.
90
9. REQUISITI TECNICI
9. TECHNICAL REQUIREMENTS
9.1 Strutture del nuovo edificio museale
Il nuovo edificio vedrà le sue fondazioni sul piano interrato, il quale, rispettando le superfici minime richieste indicate nel precedente paragrafo “Dati dimensionali del museo”, potrà allargarsi a comprendere
una superficie maggiore, in ragione del massimo sfruttamento del sottosuolo, ritenuto ottimale dal punto di vista costi/benefici; la progettazione del livello interrato potrà pertanto estendersi su una dimensione
stimata fino a 4.252 mq, come indicato nella planimetria allegata, riportante il limite massimo del piano interrato.
(Cfr: ALLEGATI, 1. Linee guida alla progettazione: Limite massimo dell’interrato).
Tutte le opere strutturali, comprese quelle necessarie per il sostegno del
terreno durante le fasi di scavo, dovranno essere progettate e verificate
secondo la normativa vigente (Norme Tecniche per le costruzioni, D.M.
14/01/2008).
Le opere di fondazione dovranno essere calcolate in funzione dei carichi esterni agenti, tenendo conto delle caratteristiche di resistenza
meccanica e di deformabilità del terreno. Considerata la presenza di
orizzonti coesivi comprimibili alternati a strati di terreno granulare, particolar attenzione dovrà essere rivolta al calcolo dei cedimenti totali e
differenziali nonché alle distorsioni angolari indotte sulle elevazioni.
Il progetto delle opere di contenimento del terreno dovrà necessariamente tener conto della falda rinvenuta a quota circa -1.50 m da p.c e
prevedere pertanto opere strutturali impermeabili nella fattispecie diaframmi in calcestruzzo armato con giunto a tenuta idraulica.
Data la presenza di sottoservizi ed edifici limitrofi, i diaframmi dovranno
essere opportunamente vincolati mediante puntoni metallici disposti
all’interno dell’area di scavo, senza utilizzo di tiranti attivi e/o passivi che
potrebbero interferire con le strutture esistenti.
Alternativa all’utilizzo di puntoni metallici è lo scavo in “top-down”, tecnica che prevede la realizzazione della soletta a livello “0” come opera
di contrasto e successivo scavo fino a quota imposta piano di fondazione.
Data la presenza di acqua di falda, al fine di mantenere asciutto il fondo scavo, dovrà essere studiato un adeguato impianto di dewatering
con sistema tipo well-point (attivo all’interno dell’area delimitata dai
diaframmi) con l’accorgimento di non abbassare la quota di falda nelle aree limitrofe per non generare fenomeni di subsidenza e/o trasporto
di materiale fine.
Al fine di verificare gli eventuali spostamenti orizzontali dei diaframmi,
sarà necessario predisporre un piano di monitoraggio che preveda la
posa di tubi inclinometrici, all’interno dei diaframmi e lettura dei cedimenti durante le varie fasi di scavo.
Le strutture dei livelli interrati dovranno essere in calcestruzzo armato a
tenuta idraulica; dovranno essere previste guaine impermeabili e water
-stop lungo tutte le riprese di getto verticali ed orizzontali. In alternativa
al classico sistema di impermeabilizzazione (guaine e waterstop) potrà
essere impiegato il sistema tipo “vasca bianca” che prevede l’utilizzo
di speciali calcestruzzi additivati e iniezione di resine acriliche elastiche
nei giunti.
Le strutture portanti per i livelli fuori terra, in calcestruzzo o acciaio o
l’integrazione tra calcestruzzo e acciaio, saranno valutate e decise secondo il progetto architettonico. Esse dovranno rispettare e soddisfare i
requisiti fissati dalle normative vigenti.
Le strutture portanti dovranno essere adeguatamente protette ed isolate sia termicamente che acusticamente per garantire la massima durabilità delle opere e la minima necessità manutentiva.
9.1 New Museum Building Structures
The foundations of the new building will be at basement level,
which, in compliance with the minimum required surface areas indicated in the “Museum Area Specifications” paragraph
above, can be extended to comprise a larger surface area for
maximum exploitation of the basement and to provide the optimum cost/benefit ratio; the basement level design may therefore
extend to an estimated size of up to 4,252sq.m, as indicated
on the attached plan showing the maximum boundaries of the
basement level. (Cf: ATTACHMENTS: 1. Guidelines to the design.
Basement Boundary Plan).
All structural works, including those required to support the
ground during the excavation phases, must be planned and
checked for compliance with current legislation (Norme Tecniche per le Costruzioni D.M. 14/01/2008).
The foundation works are to be calculated on the basis of the
external loads, taking into account specifications of mechanical resistance and ground compressibility. The presence of compressible cohesive strata alternating with layers of granular soil
means special attention must be paid to the calculation of the
total and differential subsidence as well as the angular distortion caused on the external walls.
The temporary retaining works must take into account the water
table found approximately -1.50m from the natural ground level
and therefore include waterproof structural works, in this case
reinforced-concrete plates with waterproof joints.
Given the presence of underground services and adjacent
buildings, the plates must be properly secured with metal
struts placed inside the excavation zone, without the use of
active and/or passive bracing that might interfere with the
existing structures.
An alternative to the use of metal struts is the “top-down” excavation technique that envisages the casting of the slab at level
“0” as a contrasting element and subsequent excavation down
to the foundation level.
In order to maintain the bottom of the excavation dry from the
presence of water from the water table, an adequate dewatering
system of the well-point type must be devised (active inside the
zone circumscribed by the plates) and care taken not to lower the
water-table level in adjacent areas to avoid causing any subsidence
and/or movement of fine matter.
To check any horizontal shifting of the plates, a monitoring plan
will have to be drawn up that includes the laying of inclinometric
pipes, within the plate area, and subsidence readings throughout
the entire excavation phases.
The basement level structures must be in waterproof reinforced
concrete; they are to have damp-proof membranes and waterstops all along the vertical and horizontal casting seams. The
“White Tank” system may be used as an alternative to the traditional waterproofing system (membranes and waterstops); it
uses special concrete with additives and the injection of elastic
acrylic resins into the joins.
The load-bearing structures for the levels above ground, in concrete or steel or a combination of the two, are to be assessed
and decided on the basis of the architectural design. They are
to comply with the requirements imposed by current legislation.
L’autorimessa interrata, nel rispetto delle normative vigenti, dovrà permettere l’accesso a mezzi pesanti per lo scarico e il carico di merci
destinate al Museo.
L’altezza libera della autorimessa, sotto tubi e sotto travi, per consentire
il transito di mezzi pesanti, dovrà essere di almeno di mt 3,50.
Le rampe di accesso all’interrato rispetteranno le seguenti pendenze:
10% se la rampa è all’aperto, 16% massimo se la rampa è al coperto.
Le rampe elicoidali avranno raggio esterno minimo mt 8,50.
Le corsie di manovra interne alla autorimessa avranno larghezza pari a
mt 6,00.
L’autorimessa interrata sarà dotata di rete di raccolta delle acque con
disoleatore.
Si segnala ai Concorrenti che l’altezza minima sopraindicata di mt 3,50
consente l’ingresso a mezzi pesanti medi, aventi lunghezza mt 7,50. Per
mezzi di lunghezza di mt 11-12, l’altezza dei camion può arrivare a mt
4,40; dunque se si prevede di garantire l’accesso a questo tipo di mezzi,
bisognerà garantire una altezza libera di almeno mt 4,50.
The load-bearing structures are to be suitably protected and
insulated for both heat and sound to guarantee the maximum
durability of the works and a minimum need for maintenance.
In compliance with current legislation, the underground garage
is to allow access to heavy goods vehicles for the unloading/
loading of goods for the Museum.
The garage is to have a clear height of at least 3.50 metres beneath pipes and beams to allow heavy goods vehicle transit.
The ramps leading to the basement are to have the following
gradients: 10% if the ramp is in the open air; maximum 16% if the
ramp is covered. Spiral ramps are to have a minimum external
radius of 8.50m.
The lanes inside the garage are to be 600m wide.
The underground garage will also have a water-collection
system with oil extraction.
The architects should note that the above minimum height of
3.50m provides access for medium-sized heavy goods vehicles,
7.50m long. Vehicles 11-12m long can be up to 4.40m high. If you
91
Considerando che mezzi di notevoli dimensioni potranno comunque
avere notevoli difficoltà di manovra per accedere all’interrato, il Concorrente valuti attentamente se affrontare la scelta di effettuare il carico e scarico all’interno dell’interrato anche per i mezzi extra-lunghi,
oppure di organizzare per questi un’area scoperta protetta. (Ricordando che uno scavo notevole, per una considerevole altezza del piano
interrato, implica anche maggiori costi di realizzazione, di smaltimento
del terreno di scavo, ecc.).
wish to guarantee access to this type of vehicle, a clear height of
at least 4.50m must be guaranteed.
Very large vehicles may, however, have great difficulty manoeuvring to enter the basement so please consider carefully whether
to opt for the loading/unloading of very long vehicles in the basement or include a protected outside bay for them. (Extensive excavations for a very high basement also involve increased costs
for construction, disposal of the excavated earth etc.).
9.2 Comfort e impianti
Relativamente al progetto degli impianti, secondo le linee guida qui di
seguito espresse, si chiede la redazione di documenti in forma grafica
e/o in forma di relazione/report nei quali sia possibile comprendere le
scelte progettuali proposte dal concorrente.
Particolare attenzione dovrà essere posta, nello sviluppo progettuale,
agli aspetti dell’utilizzo della luce naturale e al comfort ambientale termico, igrometrico e acustico, considerando che gli impianti dovranno
garantire efficienza e sicurezza di esercizio e affidabilità e flessibilità di
utilizzo.
9.2 Comfort and Services
W h e n d e s i g n i n g t h e s e r v i c e s i n a c c ordance with the guide l i n e s b e l o w , t h e d e s i g n e r s a r e a s k e d to prepare documents
i n d r a w i n g f o r m a n d / o r i n t h e f o r m of reports that clearly
c o n v e y t h e p r o p o s e d d e s i g n c h o i c es.
Special attention must be paid during the design process
to the use of natural light and ambient, heat, humidity and
acoustic control as the services must operate efficiently and
safely and be reliable and flexible to use.
9.2.1 Comfort visivo
Il tema del comfort visivo deve essere affrontato in relazione sia all’illuminazione naturale che all’illuminazione artificiale.
Al di là dei valori di soglia contemplati nella legge italiana e nel regolamento igienico edilizio della Città ai fini dell’abitabilità dei locali (fattore
medio di luce diurna non inferiore al 2%), si chiede di ottimizzare, anche
con sistemi tecnologici/strutturali, l’apporto della luce naturale, bilanciando opportunamente i vantaggi ottenibili con il minore impiego della luce artificiale e gli svantaggi connessi con l’incremento del carico
solare da irraggiamento. In relazione al diffuso impiego di installazioni
multimediali collocate nel museo si chiede di adottare soluzioni distributive e tecnologiche idonee a contenere la luminanza delle superfici
trasparenti in vista e a evitare la presenza di fenomeni di abbagliamento diretto e riflesso.
In particolare la progettazione degli impianti di illuminazione dovrà considerare che:
- Gli spazi espositivi dedicati alle collezioni permanenti ospiteranno
allestimenti multimediali, che hanno bisogno di poca luce o di essere
allestiti in spazi totalmente bui. Dal momento che l’allestimento della collezione permanente verrà realizzato con un progetto specifico,
che prevede la realizzazione di ambienti chiusi (come accade nei
musei della scienza o negli science center), è fondamentale che in
questi spazi sia possibile schermare le fonti di luce naturale.
- Lo spazio espositivo dedicato alle mostre temporanee ospiterà invece anche mostre (per esempio arte, fotografia, design, moda, etc.) in
cui è necessario avere la luce naturale, pur rimanendo la possibilità di
schermarla per utilizzare la luce artificiale o creare ambienti quasi bui
(per esempio mostre scientifiche, con materiali cartacei come stampe, disegni, incisioni, cere e materiali fotosensibili, etc.)
Per questa ragione si suggerisce ai progettisti di collocare gli spazi per le
mostre temporanee nell’ultimo piano dell’edificio, per sfruttare meglio
la luce zenitale ed evitare i coni d’ombra degli edifici circostanti.
I principali obiettivi dell’illuminazione sono:
- integrarsi all’architettura per garantire un’esperienza visiva e multisensoriale coerente al percorso museale;
- soddisfare i requisiti di illuminazione minimi e conservativi delle opere esposte, soprattutto negli spazi per le mostre temporanee;
- garantire il soddisfacimento locale e generale, adattandosi alle
variabili necessità espositive;
- assicurare la possibilità di variare l’intensità della luce;
- ottimizzare l’impiego della luce naturale e artificiale;
- risparmiare energia minimizzando la necessità, dove possibile, di
illuminazione artificiale durante le ore diurne.
Sia negli spazi dedicati alla collezione permanente, sia in quelli dedicati
alle mostre temporanee è necessario che gli impianti di illuminazione
rispettino gli standard museografici internazionali previsti per:
- la componente di radiazione ultravioletta (W/lm) associata al flusso luminoso sulle opere;
- la densità di energia ultravioletta (W/c), radiazione luminosa sulle
opere;
- i livelli di illuminazione naturali e artificiali, massima energia luminosa nell’anno (lux ora/anno), densità di energia totale (W/m2);
I valori di illuminamento massimo negli spazi espositivi dovranno pertanto rispettare gli standard internazionali, che prevedono:
- 50 lux per oggetti particolarmente sensibili, con un limite espositivo
di 120.000 ore/lux annuali (lavori su carta, tessuti, piume, cuoi tinti,
cere, etc.);
- 200 lux per oggetti, con un limite espositivo di 500.000 ore/lux an92
9.2.1 Visual Comfort
Visual comfort must consider both natural light and artificial
light.
As well as complying with the threshold values dictated by
Italian law and the City’s building health regulations (average
daylight index - no less than 2%), the Client requests that the
use of natural light be optimised via the application of technological/structural systems. An appropriate balance is also to be
struck between the advantages of a minimum use of artificial
light and the disadvantages linked to increased insolation. As
multimedia devices will be in widespread use in the museum,
you are asked to design technological and layout solutions
that limit the luminance of transparent surfaces and avoid direct and indirect glare and reflections.
The design of the lighting systems must especially consider that:
- The permanent collection exhibition spaces will contain
multimedia functions that require little light or may even
work in total darkness. As the permanent collection will
have a special exhibition design, which includes the creation of closed spaces (as seen in science museums and
science centres), it is essential that sources of natural light
in these spaces can be screened.
- The temporary exhibition space will, on the other hand,
host exhibitions (e.g. art, photography, design, fashion etc.)
that require natural light, although it must retain the option
to screen it and use artificial light or create almost dark
spaces (e.g. scientific exhibitions, with paper materials such
as prints, drawings, engravings, waxes and photo-sensitive
materials etc.).
For this reason, we suggest the architects place the temporary
exhibition space on the top floor of the building to best exploit
overhead light and avoid umbras caused by the surrounding
buildings.
The main aims for the lighting are to:
- blend with the architecture and guarantee a visual and
multisensorial experience in keeping with the museum route;
- satisfy the minimum conservational lighting requirements
of the works displayed, especially in the temporary exhibition spaces;
- guarantee local and general satisfaction, adapting to
variable exhibition requirements;
- include an option to vary the light intensity;
- optimise the use of natural and artificial light;
- save energy, minimising, wherever possible, the need for
artificial lighting in daylight hours.
The lighting systems in both the permanent collection and temporary exhibition spaces must comply with international museographic standards in terms of:
- the UV radiation factor (W/lm) associated with luminous
flux on exhibits;
- the density of UV energy (W/c), luminous radiation on
exhibits;
- the levels of natural and artificial lighting, maximum luminous energy per year (lux hour/year), density of total energy (W/m2);
The maximum lighting values in the exhibition spaces must therefore comply with international standards, which envisage:
- 50 lux for highly sensitive objects, with an exposure limit of
120,000 lux hours per year (works on paper, fabrics, feathers,
nuali (tutti gli altri materiali organici, dipinti ad olio e a tempera, lacche, etc.);
- 300-500 lux per oggetti insensibili (pietre, vetro, ceramiche, metalli,
etc.);
- 200 lux a un metro AFF (above finished floor) nelle zone di deposito
delle opere;
- 5 lux a un metro AFF per le luci di sicurezza nelle zone monitorate
dalle telecamere a circuito chiuso;
- massimo di 10µWatts/lumen di luce UV ai livelli di lux appena suggeriti.
L’illuminazione artificiale dovrà garantire:
- la resa dei colori; con un Correlated colour temperature (CCT) delle lampade a fluorescenza e altre discharge lamps appropriato per
le altre fonti luminose e un Colour rendering index (CRI) delle lampade a fluorescenza e altre discharge lamps con un minimo di Ra
(Rendering average) di 85 e con un Rw (Rendering worst) di 75.
Saranno pertanto da prevedersi le seguenti tipologie di schermature:
- schermature fisse esterne per bloccare la radiazione solare diretta;
- vetri ad alte prestazioni;
- schermatura regolabile interna;
- schermatura di oscuramento totale.
Le soluzioni adottate in sede di progetto, per quanto concerne le specifiche illuminotecniche, dovranno trovare riscontro nella relazione tecnica richiesta dal regolamento della consultazione.
9.2.2 Comfort termico
Le condizioni termoigrometriche richieste sono quelle previste dagli
standard internazionali di riferimento, che differiscono a seconda delle
funzioni degli spazi museali. I parametri di riferimento per il dimensionamento e la progettazione degli impianti di climatizzazione, filtrazione e
ventilazione forzata sono pertanto i seguenti:
Le condizioni termico igrometriche esterne di riferimento per il progetto
sono:
- Temperatura esterna: inverno: -5°C, UR 80%; estate: 32°C, UR 70%.
All’interno degli ambienti si dovranno mantenere le condizioni termiche
sottoindicate.
Spazi espositivi (collezione permanente, spazio mostre temporanee),
loading bay, depositi per le opere e aree di back-office per la preparazione delle mostre:
- Inverno: + 20°C ± 1 °C con gradienti di ± 2°C all’ora e di ± 4°C su 24
ore - 50% U.R. ± 3%
- Estate: + 26°C ± 4 °C con gradienti di ± 2°C all’ora e di ± 4°C su 24
ore - 50% U.R. ± 3%.
Foyer, sala conferenze da 99 posti, rental space, children area, bookshop, shops, mediateca, uffici personale:
- Inverno: + 20°C ± 1 °C - 50% U.R. ± 3%
- Estate: + 26°C ± 4 °C - 50% U.R. ± 3%.
Bar-Caffetteria:
- Inverno: + 20°C ± 1 °C - 55% U.R. (5%)
- Estate: + 26°C ± 4 °C - 55% U.R. (5%).
Servizi igienici, spogliatoi, depositi, magazzini:
- Inverno: + 20°C ±1°C, U.R. non controllata.
In riferimento alla UNI 10339 saranno rispettati i ricambi d’aria sottoindicati, sia in estate che in inverno.
Aria di rinnovo per spazi espositivi (collezione permanente e spazio mostre temporanee):
- Portata aria minima richiesta: 30 mc/h-persona
- Presenza max di persone per spazio: n° 150.
Spogliatoi - Servizi igienici - Depositi:
- Portata aria minima richiesta: 5 vol/h.
Bar-Caffetteria:
- Portata aria minima richiesta: 35 mc/h persona
- Affollamento previsto: 120 presenze.
Uffici:
- Portata aria minima richiesta: 40 mc/h persona.
Dovrà essere possibile effettuare i controlli dei livelli di umidità nelle diverse aree del museo.
9.2.3 Qualità dell’aria
In tema di ventilazione artificiale si chiede di dedicare particolare attenzione al problema degli spazi ad affollamento variabile (tipicamente
gli spazi espositivi), dove le portate d’aria devono variare in ragione
dell’affollamento.
Gli impianti di climatizzazione del museo dovranno essere dotati di sistemi di filtrazione dell’aria allineati agli standard internazionali, in grado di
dyed leathers, wax etc.);
- 200 lux for objects with an exposure limit of 500,000 lux
hours per year (all other organic materials, oil and tempera
paintings, lacquers etc.);
- 300-500 lux for insensitive objects (stone, glass, ceramics,
metal etc.);
- 200 lux one metre AFF (above finished floor) in exhibit storage areas;
- 5 lux one metre AFF for safety lighting in zones monitored
by CCTV;
- maximum 10µWatts/lumen of UV light at the above lux
levels.
Artificial light must guarantee the following:
- the Correlated Colour Temperature (CCT) for fluorescent
and other discharge lamps is to be appropriate for other
light sources; the Colour Rendering Index (CRI) for fluorescent and other discharge lamps is to have a minimum
Ra (Rendering average) of 85 and an Rw (Rendering
worst) of 75.
The following forms of screening must therefore be included:
- fixed external screening to block direct sunlight;
- high-performance glass;
- adjustable internal screening;
- total black-out screening.
The lighting solutions adopted for the design should be illustrated in the technical report as requested by the brief.
9.2.2 Thermal Comfort
The required thermohygrometric conditions are those of the international reference standards, which differ for different museum
functions. The reference parameters for the size and design of the
air conditioning, filtering and forced ventilation systems are as follows:
The external thermohygrometric reference conditions are:
- Outside temperature: winter: -5°C, RH 80%; summer: 32°C, RH
70%.
The following thermal conditions are to be maintained indoors
(summer-winter):
Exhibition spaces (permanent collection + temporary exhibition
spaces), loading bay, exhibit storage and back-office areas for
exhibition preparation:
- Winter: + 20°C ± 1°C with gradients of ± 2°C per hour and ± 4°C
over 24 hours - 50% R.H. ± 3%
- Summer: + 26°C ± 4°C with gradients of ± 2°C per hour and ±
4°C over 24 hours - 50% R.H. ± 3%
Foyer, 99-seater conference hall, rental space, children’s area,
book-shop, shops, mediatheque, staff offices
- Winter: + 20°C ± 1°C - 50% R.H. ± 3%
- Summer: + 26°C ± 4°C - 50% R.H. ± 3%
Bar-Café
- Winter: + 20°C ± 1°C - 55% R.H. (5%)
- Summer: + 26°C ± 4°C - 55% R.H. (5%)
Toilets, Changing rooms, Stores
- Winter: + 20°C ±1°C, R.H. not controlled
In compliance with UNI 10339, the following air changes will be
provided, summer and winter:
Air change for exhibition spaces (permanent collection and temporary exhibition spaces):
- Minimum required air volume 30m3/h/person
- Maximum human presences per space: 150
Changing rooms - Toilets - Stores
- Minimum required air volume: 5 vol./h
Bar-Café
- Minimum required air volume: 35m3/h/person
- Envisaged crowding: 120 presences
Offices
- Minimum required air volume: 40 m3/h/person
It must be possible to check humidity levels in all the museum areas.
9.2.3 Air Quality
Special attention must be paid to artificial ventilation in areas
of variable occupancy (e.g. exhibition spaces), where airflows
should vary according to people numbers.
The museum air-conditioning systems must have air-filter systems that comply with international standards and are capa93
filtrare particolati e sostanze gassose. Per polveri e particolati l’impianto
di filtraggio deve essere dotato di:
- un prefiltro (G4 secondo UNI EN 779);
- un filtro di media efficienza (F6 secondo UNI EN 779);
- un postfiltro con un’efficienza elevata (F9 secondo UNI EN 779).
Il filtraggio di elementi gassosi deve utilizzare filtri con carboni attivi capaci di garantire i seguenti livelli:
- SO2
≤ 1µg/m3 (0,4 ppb)
- NO2, HNO3
≤ 5µg/m3 (0,4 ppb)
- O3
≤ 2µg/m3 (0,4 ppb).
ble of filtering particles and gases. For dusts and particles, the
filter system must have:
- a pre-filter (G4 see UNI EN 779);
- medium efficiency filter (F6 see UNI EN 779);
- a high-efficiency post-filter (F9 see UNI EN 779).
Gas filtering must adopt active carbon filters that guarantee
the following levels:
- SO2
≤ 1µg/m3 (0.4 ppb)
- NO2, HNO3
≤ 5µg/m3 (0.4 ppb)
- O3
≤ 2µg/m3 (0.4 ppb)
9.2.4 Comfort acustico
I parametri per la determinazione dell’isolamento acustico dell’edificio
devono riferirsi al DPC 5/12/97, Determinazione dei requisiti passivi degli
edifici. L’isolamento acustico di facciata richiesto è pari a 45 dB, mentre
il controllo sul rumore degli impianti deve essere in linea con quanto
previsto dalla norma UNI 8199.
Tuttavia, al di là di quanto richiesto dalle disposizioni legislative nazionali
riguardanti i requisiti acustici passivi delle partizioni orizzontali e verticali
e degli impianti (isolamento acustico di facciata, potere fonoisolante
in opera di pareti divisorie che separano differenti unità immobiliari,
isolamento acustico al calpestio, rumorosità degli impianti), i caratteri
distributivi degli edifici, il layout degli spazi, le tecnologie edilizie e impiantistiche e gli elementi di arredo fissi e ricorrenti (controsoffitti, ecc.)
devono essere progettati in modo tale da garantire concentrazione e
assenza di disturbo anche per rumore di fondo.
I livelli da garantire all’interno dei locali del museo è la seguente:
- spazi espositivi: NR 30;
- sala conferenze, spazio rental, area children: NR 35;
- book shop e altri shops: NR 35;
- hall, bar-caffetteria: NR 40.
9.2.4 Acoustic Comfort
The parameters determining the building’s acoustic insulation
must be based on DPC 5/12/97, Determinazione dei requisiti
passivi degli edifici. The required facade soundproofing is 45
dB; service noise must comply with UNI 8199.
However, over and above national legal requirements for the
acoustic performance of vertical and horizontal partitions and
services (facade insulation, noise insulation for dividing walls, footfall insulation, service insulation), the distribution and
s p a t i a l l a y o u t , b u i l d i n g a n d s e r v i c e technology and fixed
f u r n i s h i n g s a n d b u i l d i n g e l e m e n t s ( false ceilings etc.) must
e n s u r e a n e n v i r o n m e n t t h a t f a c i l i t a tes concentration and is
free from even background noise.
The following levels are to be guaranteed inside the museum:
- exhibition spaces: NR 30;
- conference hall, rental space, children’s area: NR 35;
- bookshop and other shops: NR 35;
- foyer, bar-café: NR 40.
9.3 Gli impianti
9.3.1
Mechanical services
These are to include:
- plant areas or systems for the production and circulation
of thermal-carrier fluids;
- air conditioning and forced-ventilation systems;
- water and sanitary systems to provide the following:
hot and cold sanitary water supply;
sewage disposal;
rainwater drainage and recycling;
sanitary-ware;
- fire systems;
- irrigation systems.
9.3.1 Impianti meccanici
Saranno da prevedere:
- centrali tecnologiche o sistemi di produzione e distribuzione dei
fluidi termovettori;
- impianti o sistemi di climatizzazione e ventilazione forzata;
- impianti idrico-sanitari, che svolgeranno i seguenti servizi:
fornitura acqua fredda e calda sanitaria;
smaltimento acque reflue;
smaltimento e recupero delle acque meteoriche;
apparecchi sanitari;
- impianti o sistemi antincendio;
- impianto di irrigazione spazi verdi.
Allo scopo di agevolare la manutenzione degli impianti è preferibile prevedere impianti di produzione energetica centralizzati, ubicati in posizioni agevolmente raggiungibili dall’esterno per gestione e manutenzione.
Le eventuali sottocentrali di distribuzione dovranno essere concentrate
in zone dedicate degli edifici e servite da impianti montacarichi.
Tutti i locali tecnici devono essere progettati nel rispetto delle disposizioni legislative in materia e devono inoltre essere facilmente accessibili
per consentire attività di conduzione, manutenzione programmata e
intervento a guasto. Poiché tali operazioni sono di norma affidate a terzi
(personale esterno), l’accesso deve avvenire da spazi di distribuzione
riservati a tale personale esterno oppure da spazi comuni, evitando comunque qualsiasi interferenza con le attività lavorative.
9.3.2 Impianti di climatizzazione
Il progetto dei sistemi impiantistici per la climatizzazione dovrà considerare i dati termoigrometrici di Mestre disponibili in letteratura (vedi anche norme UNI 10349 e UNI 10339), in riferimento alle escursioni termiche
sia annue che giornaliere.
Gli impianti dovranno inoltre essere verificati sulla base dei dati di seguito riportati:
- Latitudine-Longitudine: 45° 49’ N; 12° 24’ E.
Sono consentite soluzioni di tipo ibrido con ventilazione naturale assistita
dalla ventilazione artificiale o viceversa, purché queste, oltre a essere
utilizzabili in significativi periodi dell’anno, non richiedano operazioni di
manutenzione periodica e costi di esercizio non comparabili con i benefici energetici ottenibili.
Sono comunque da utilizzare, ove possibile, tecniche di “free cooling” e
“night cooling” per ridurre i carichi di raffreddamento dell’edificio.
Al fine della valutazione dell’applicabilità di queste soluzioni possono
essere utilizzati i dati riportati nelle tabella seguente e riferiti a valori medi
degli ultimi 30 anni.
94
9.3 Services
Centralised energy-production plants are preferable to facilitate service maintenance and located in positions easily accessed from outside the building for easy management and
maintenance. Any distribution sub-plants should be concentrated
in dedicated areas of the building served by goods lifts.
All the above spaces should be designed in compliance with
current legislation and should be easily accessible for normal
running and maintenance as well as repairs. Because such
operations are usually entrusted to third parties (external personnel), independent access or access from communal spaces
needs to be planned to avoid disrupting day-to-day work.
9.3.2 Air-conditioning systems
The hygrothermal data for Mestre, daily and annual figures
(available in the literature, see also UNI 10349 and UNI 10339),
should be considered when establishing the dimensions of the
climate-control services.
The services should be verified on the basis of the following
parameters:
- Latitude-Longitude: 45° 49’ N; 12° 24’ E
Hybrid solutions with natural ventilation assisted by artificial
ventilation, or vice versa, are allowed but, as well as being
available for use for large parts of the year, their regular maintenance and running costs should be comparable with the
energy benefits. Where possible, “free cooling” and “night
cooling” technology should be adopted to reduce the cooling
loads of the building.
Design choices adopting energy-buffer systems that store electricity during cheap off-peak electricity periods will be well received.
The data in the following table, giving average values for the
last 30 years, may be used to assess the application of these
solutions.
Mese
T Min
T Max
Precip.
Gennaio -1 °C
Febbraio 1 °C
Marzo
4 °C
Aprile
8 °C
Maggio 12 °C
Giugno
16 °C
Luglio
18 °C
Agosto
17 °C
Settembre 14 °C
Ottobre
9 °C
Novembre 4 °C
Dicembre 0 °C
6 °C
8 °C
12 °C
16 °C
21 °C
25 °C
28 °C
27 °C
24 °C
18 °C
12 °C
7 °C
58 mm
54 mm
57 mm
64 mm
69 mm
76 mm
63 mm
83 mm
66 mm
69 mm
87 mm
54 mm
Umidità
81%
77%
75%
75%
73%
74%
71%
72%
75%
77%
79%
81%
Vento
ENE 4 km/h
E4
km/h
SSE 9 km/h
SSE 16 km/h
SSE 16 km/h
SSE 16 km/h
SSE 9 km/h
SSE 9 km/h
SSE 9 km/h
SSE 4 km/h
ENE 4 km/h
ENE 4 km/h
Eliofania
3 ore
4 ore
5 ore
6 ore
7 ore
8 ore
9 ore
8 ore
7 ore
5 ore
3 ore
3 ore
Month
Min. T
Max. T Precip.
January
February
March
April
May
June
July
August
September October
November
December
-1 °C
1 °C
4 °C
8 °C
12 °C
16 °C
18 °C
17 °C
14 °C
9 °C
4 °C
0 °C
6 °C
8 °C
12 °C
16 °C
21 °C
25 °C
28 °C
27 °C
24 °C
18 °C
12 °C
7 °C
58 mm
54 mm
57 mm
64 mm
69 mm
76 mm
63 mm
83 mm
66 mm
69 mm
87 mm
54 mm
Humidity
81%
77%
75%
75%
73%
74%
71%
72%
75%
77%
79%
81%
Wind
ENE 4 km/h
E4
km/h
SSE 9 km/h
SSE 16 km/h
SSE 16 km/h
SSE 16 km/h
SSE 9 km/h
SSE 9 km/h
SSE 9 km/h
SSE 4 km/h
ENE 4 km/h
ENE 4 km/h
Sunshine
3 hrs
4 hrs
5 hrs
6 hrs
7 hrs
8 hrs
9 hrs
8 hrs
7 hrs
5 hrs
3 hrs
3 hrs
(Dati Arpav Veneto, Stazione di rilevazione di Mestre)
(Data: Arpav Veneto, Mestre monitoring station)
Sarà infine considerato un elemento di merito l’adozione di sistemi di
utilizzo ottimizzato dell’energia termica, quali i sistemi geotermici ed i
sistemi di accumulo energetico che consentano la produzione di energia elettrica in fasce orarie nelle quali le tariffe elettriche sono notevolmente inferiori.
Le tipologie di impianti di climatizzazione che si intendono adottare
devono essere concettualmente coerenti e fisicamente integrate con
le tecnologie relative agli involucri edilizi e agli spazi interni. Va inoltre
considerata la richiesta del Committente di poter usufruire di spazi suddivisibili, in termini gestionali, in zone di dimensioni dell’ordine di 1.4002.200 mq o di un piano dell’edificio. Ciò implica la necessità di sezionare
gli impianti di climatizzazione al servizio delle diverse zone in modo da
consentirne la messa a riposo o il funzionamento in attenuazione per
periodi più o meno lunghi; è inoltre auspicabile la possibilità di gestione
differenziata tra le varie zone che permetta l’adozione ad esempio di
orari differenziati di accensione, spegnimento, attenuazione.
Per consentire al Committente di esprimere un giudizio sulla soluzione
proposta si chiede ai progettisti di descrivere l’architettura del sistema
impiantistico e in particolare fornire indicazioni circa:
- le tipologie impiantistiche che si intende adottare;
- gli eventuali sistemi di ventilazione ibridi (naturale/artificiale) con
indicazioni delle attese percentuali di tempo, nel giorno e nell’anno,
di utilizzazione della ventilazione naturale (in relazione alle condizioni interne richieste);
- le modalità di adeguamento degli assetti impiantistici locali, a livello di zona termica, in caso di non utilizzo degli spazi;
- le modalità con cui si intende garantire le condizioni di comfort
termico richieste dall’utente a livello di singolo spazio ufficio;
- le modalità con cui si intende controllare la qualità dell’aria nei
locali ad affollamento variabile;
- le periodicità di manutenzione.
Lastly, the choice of services that optimise thermal energy such as geothermal systems and energy-storage systems
that allow electricity production at cheaper off-peak times
will be viewed positively.
The types of air-conditioning systems adopted must be
conceptually consistent and physically integrated with the
technology of the building envelopes and internal spaces.
The Client’s request for spaces that can, for management purposes, be divided up into areas of approximately
1,400-2,200m2 or one floor of the building must also be
a d d r e s s e d . This involves the need to section the air-condi tioning systems serving the different areas so that they can
be switched off or down for long or short periods. The possibility of differentiated management between the various
zones allowing, for instance, differentiated switch down/on/
off times is also desirable.
The service system should be described to allow the Client
to judge the proposed solution and the following informa tion provided in particular:
- the type of services being proposed;
- any hybrid ventilation system (natural/artificial),
complete with indications of the daily and annual percentages of time when natural ventilation would be
used (with the requested internal conditions);
- the procedure for controlling the temperature settings
of services when the spaces are not in use;
- how the requested temperature comfort is to be
guaranteed in individual offices;
- how the room air quality will be controlled in spaces
with variable occupation levels;
- maintenance frequency.
9.3.3 Impianti elettrici
A servizio dell’edificio saranno da prevedere i seguenti impianti principali:
- cabine/locali per l’attestazione delle alimentazioni elettriche dal
pubblico erogatore;
- sistemi di alimentazione di emergenza, di sicurezza e di continuità
assoluta;
- impianti di forza motrice (FM);
- impianti di illuminazione normale;
- impianti di illuminazione di sicurezza;
- impianti di dispersione, equipotenzializzazione e di protezione contro le scariche atmosferiche.
Va inoltre considerata la richiesta del Committente di poter usufruire
di spazi suddivisibili, in termini gestionali, in zone di dimensioni orientativamente comprese tra 1.400 e 2.200 mq o di un piano dell’edificio.
Ciò implica la necessità di garantire una soluzione distributiva che consenta il sezionamento degli impianti coerentemente con la suddivisione
funzionale delle diverse zone del museo. Al fine di ottenere un’elevata
affidabilità dell’erogazione dell’energia elettrica alle utenze del fabbricato, dovrà essere prevista un’architettura di rete ridondata, sia a livello
di quadro generale di BT che di condutture montanti di distribuzione
principale e secondaria.
Particolare attenzione deve essere dedicata allo studio della selettività
delle protezioni elettriche al fine di limitare le zone di blackout dovute a
eventuali guasti e/o anomalie elettriche.
9.3.3 Electrical Services
The following main services are required for the building:
- electricity cupboards/rooms for mains connection;
- emergency, safety and continuity systems;
- motive force systems (MF);
- standard lighting systems;
- safety lighting systems;
- earthing and lightning protection.
The Client’s request for spaces that can be divided up into
areas of approximately 1,400-2,200sq.m or one floor of the
building for management purposes must also be addressed.
This involves the need to guarantee a layout that allows
sectioning of the systems in keeping with the functional di vision of all the museum zones. A super-abundant system
design is required, both in terms of LV panels and main and
secondary risers and ducts to guarantee the building’s users
an extremely reliable electricity supply.
Special attention must also be paid to the study of selective
breakers to restrict black-out zones caused by any faults
and/or electrical anomalies.
9.3.4 Impianti di illuminazione
Per quanto riguarda l’uniformità e il livello di illuminamento, la distribuzione delle luminanze, l’abbagliamento, il colore della luce e la resa
9.3.4 Lighting Systems
The project should comply with the values in UNI EN 12464
and UNI EN ISO 9241 in terms of light uniformity and levels,
distribution, glare, colour and chromatic performance.
The calculations should also adopt maintenance and light
flux deterioration coefficients for light sources assessed on
the basis of location. In all cases, special focus is required
on the lighting equipment specifications to guarantee opti 95
cromatica si devono adottare i valori indicati nelle norme UNI EN 12464
e UNI EN ISO 9241; i calcoli dovranno essere sviluppati applicando gli
opportuni coefficienti di manutenzione e di decadimento del flusso luminoso delle sorgenti, valutati anche in funzione degli ambienti di installazione. In tutti i casi dovrà essere prestata particolare attenzione alle
caratteristiche costruttive degli apparecchi proposti anche in funzione
della garanzia dell’ottimizzazione delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi.
Particolare cura deve essere posta nello studiare soluzioni di integrazione fra illuminazione naturale e artificiale, tali da connettere armonicamente le esigenze di comfort visivo con quelle di risparmio di energia.
A tal proposito sono auspicabili soluzioni progettuali finalizzate a interconnettere funzionalmente, per ogni singolo spazio, i seguenti parametri:
- presenza o assenza di personale (con conseguente possibilità di
prevedere lo spegnimento degli impianti o un livello di illuminamento minimale nelle zone non occupate);
- presenza o assenza di radiazione solare diretta (con conseguente
necessità o meno di schermatura);
- entità dell’illuminazione naturale;
- entità dell’illuminazione artificiale (grazie alla regolazione in continuo del flusso luminoso emesso).
È quindi da valutare in termini sia tecnici che economici l’opportunità
di porre in campo sensori di presenza, sensori della radiazione solare e
sensori del livello di illuminamento e di provvedere alla loro interconnessione tramite un sistema intelligente locale.
Anche in questo caso va considerata la richiesta del Committente di
poter usufruire di spazi suddivisibili, in termini gestionali, in zone di dimensioni orientativamente comprese tra 1.400 e 2.200 mq. Ciò implica la
necessità di organizzare le reti ed i circuiti di alimentazione in modo coerente con la distribuzione funzionale degli spazi distributivi.
9.3.5 Security
9.3.5.1 Sicurezza ambientale
Per sicurezza ambientale si intende la sicurezza nei confronti delle azioni
che l’ecosistema può esercitare sull’insediamento, quali il sisma, il vento
forte, la fulminazione, il dissesto idrogeologico, l’inquinamento atmosferico. Il Committente richiede di considerare il verificarsi di tali fenomeni
naturali e di esplicitare il comportamento del sistema edificio-impianti e
degli occupanti in tali emergenze. Si dovrà dare evidenza delle soluzioni
proposte negli elaborati richiesti in fase di Consultazione.
9.3.5.2 Sicurezza anticrimine (intrusione, furto, atto terroristico) e controllo degli accessi
La sicurezza anticrimine riveste per il Committente particolare importanza. Le soluzioni progettuali dovranno pertanto consentire la messa
in atto di tutte le misure necessarie (quali ad esempio barriere, sistemi
di protezione in genere e di controllo) per impedire l’intrusione e l’uso
improprio degli spazi esterni ed interni all’edificio. Per quanto riguarda
gli spazi interni, i percorsi di distribuzione e le aree più critiche dovranno
essere studiati in modo tale da consentire la sorveglianza continua mediante televisione a circuito chiuso e personale di sorveglianza.
È importante sottolineare che i visitatori del museo non dovranno poter
accedere liberamente a tutte le zone dell’edificio, pertanto dovranno
essere messi in opera mezzi atti a inibirne l’accesso a talune zone.
In ogni caso, anche al fine di poter attuare i piani di emergenza, il sistema di controllo degli accessi del museo deve consentire di conoscere
in qualsiasi momento il numero di persone contemporaneamente presenti all’interno dell’edificio.
9.3.5.3 Sicurezza in caso di incendio
La prevenzione degli incendi è regolata in Italia da specifiche disposizioni legislative a carattere prescrittivo; non esistendo norme generali
riguardanti edifici di carattere museale, sono da considerare con particolare attenzione i compartimenti antincendio (parti di edificio delimitate da elementi costruttivi con resistenza al fuoco predeterminata),
le cavità verticali che possono favorire la propagazione dell’incendio
per effetto camino, i filtri e le scale a prova di fumo, i luoghi sicuri e le
vie di fuga. Per quanto riguarda l’impiantistica dedicata è da considerarsi indispensabile la rilevazione puntuale dell’incendio, con impianto
di rilevazione incendi e diffusione sonora e la disponibilità di idranti ed
estintori, mentre è da riservarsi ad aree particolari l’adozione di impianti
per l’estinzione automatica dell’incendio.
Particolare attenzione dovrà essere prestata agli impianti di spegnimento da collocarsi nelle aree espositive del museo: la tendenza generale,
riconosciuta nella letteratura internazionale, è quella di adottare impianti di spegnimento che utilizzano gas inerti.
96
m u m o r d i n a r y a n d e x t r a o r d i n a r y m aintenance. Whether or
n o t t o i n s t a l l p r e s e n c e s e n s o r s , s u n l i ght sensors and lightingl e v e l s e n s o r s a n d t h e i r l i n k u p v i a a n intelligent local system
should also be appraised.
S p e c i a l a t t e n t i o n s h o u l d b e p a i d to solutions that involve
n a t u r a l a n d a r t i f i c i a l l i g h t i n g t o c o mbine visual comfort with
energy saving.
W i t h t h i s i n m i n d , d e s i g n s o l u t i o n s t hat link up the following
p a r a m e t e r s f o r e a c h s p a c e w i l l b e welcomed:
- p r e s e n c e o r a b s e n c e o f p e r s o n nel (with ensuing lack of
need to guarantee lighting);
- p r e s e n c e o r a b s e n c e o f d i r e ct sunlight (with ensuing
need for sunscreens);
- amount of natural light;
- a m o u n t o f a r t i f i c i a l l i g h t ( t h a nks to constant lighting
control).
The installation of movement, light and sun sensors controlled by
a computer system needs to be appraised both economically
and technically.
The Client’s request for spaces that can be separately
managed in zones of between 1400 and 2200m2 should
also be addressed in this case. It means that the lighting
services will have to be zoned.
9.3.5 Security
9.3.5.1 Environmental safety
E n v i r o n m e n t a l s a f e t y m e a n s s a f e g uarding against the ef f e c t s o f t h e e c o s y s t e m o n t h e b u i lding, e.g. earthquakes,
s t r o n g w i n d , l i g h t e n i n g s t r i k e s , h y drogeological instability
a n d e n v i r o n m e n t a l p o l l u t i o n . T h e Client wishes these natu r a l p h e n o m e n a t o b e c o n s i d e r e d a nd how the building and
i t s o c c u p a n t s w i l l b e h a v e i n s u c h an emergency is to be
illustrated in the material submitted.
T h e p r o p o s e d s o l u t i o n s a r e t o b e explained in the docum e n t s p r o v i d e d d u r i n g t h e C o n s u l t ation.
9.3.5.2 Anti-criminal security (intrusion, theft, terrorism) and access
control
T h e C l i e n t c o n s i d e r s a n t i - c r i m i n a l security particularly im p o r t a n t . T h e d e s i g n s o l u t i o n s h o u l d include all the neces s a r y m e a s u r e s ( e . g . b a r r i e r s , p r o t e c tion and control systems
e t c ) t o p r e v e n t i n t r u s i o n a n d i m p r o per use of the building’s
e x t e r n a l a n d i n t e r n a l s p a c e s . I n t e r n ally, the routes and most
c r i t i c a l a r e a s s h o u l d b e p r o v i d e d w ith constant surveillance
v i a c l o s e d c i r c u i t T V a n d s u r v e i l l a n ce staff.
I t i s i m p o r t a n t t o s t r e s s t h a t m u s e u m visitors must not have
u n l i m i t e d a c c e s s t o t h e b u i l d i n g and systems that restrict
access are required.
T h e m u s e u m ’ s e n t r y s y s t e m m u s t p r ovide the exact number
o f p e o p l e i n s i d e t h e b u i l d i n g a t a n y one time so that emerg e n c y p r o c e d u r e s c a n b e p u t i n p l ace.
9.3.5.3 Fire safety
F i r e p r e v e n t i o n i s r e g u l a t e d b y s p ecific legislation in Italy.
As there are no general standards for museums, the prop o s e d s o l u t i o n s m u s t b e s p e c i a l l y a pproved by the relevant
a u t h o r i t i e s . C e r t a i n a r e a s s h o u l d be the focus of special
a t t e n t i o n , i n c l u d i n g f i r e p r o o f c o m partments (parts of the
b u i l d i n g i s o l a t e d b y m a t e r i a l s w i t h a specific fire-resistant
p e r f o r m a n c e ) , v e r t i c a l s h a f t s t h a t may aggravate fire by
c a u s i n g a c h i m n e y e f f e c t , f i r e p r o of stairs, fire-safe areas
and fire escapes.
S p e c i a l s y s t e m s m u s t i n c l u d e r a p i d fire detection with fired e t e c t i o n a n d s o u n d - a l a r m s y s t e m s and hydrants and ex t i n g u i s h e r s r e a d i l y a v a i l a b l e . T h e i n clusion of automatic fire
e x t i n g u i s h i n g s y s t e m s i s t o b e r e s e r ved for special areas.
Special attention is required for fire-extinguishing systems situated
in the museum’s exhibition areas. The general trend, recognised in
international literature, is for the adoption of extinguishing systems
that use inert gases.
9.3.5.4 Safe use
Safe use addresses the numerous potential problems linked to
the way the building is used, from health and safety regulations to those on the removal of architectural barriers and on
public-access spaces. The Client is aware that many of these
problems will be solved at a later stage but believes that the
9.3.5.4 Sicurezza nell’uso
La sicurezza nell’uso riguarda le numerose problematiche connesse con
le modalità di fruizione dell’edificio, dalle norme di igiene e sicurezza del
lavoro alle norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche, dalle
norme antinfortunistiche alle norme riguardanti gli spazi con accesso
aperto al pubblico. Il Committente è consapevole del fatto che molte di queste problematiche trovano soluzioni in fase più avanzata del
progetto, pur tuttavia ritiene che in questa fase progettuale debbano
essere leggibili le idee guida riguardanti in particolare il tema dell’eliminazione delle barriere architettoniche e dell’antinfortunistica sia per i
dipendenti che per i visitatori e i fornitori del museo. Si dà per scontato
il rispetto, nella fase successiva della progettazione, delle norme vigenti
in Italia relative alla sicurezza sui luoghi del lavoro (D.Lgs. 626/94).
9.3.6 Impianti ICT
Nel museo verranno utilizzate le più avanzate tecnologie per l’allestimento della collezione permanente e delle mostre temporanee e per
l’interazione con i visitatori.
Queste esigenze richiedono una progettazione particolare degli impianti. Sebbene alcune aree siano sostanzialmente standard, quelli collocati nelle aree espositive necessiteranno di una forte integrazione con
l’ambiente circostante e il layout degli interni. Solitamente l’inesteticità
delle vie cavo e dei connettori di rete viene risolta utilizzando tecnologie di comunicazione wireless. Tuttavia le tecnologie wireless, sebbene
efficienti e con buone performance, non sono compatibili con le applicazioni multimediali spinte (flussi audio o video ad altissima qualità e risoluzione, applicazioni molto sensibili ai ritardi etc.) che saranno presenti
negli spazi espositivi dedicati alla collezione permanente e alle mostre
temporanee.
In considerazione delle modalità allestitive del museo e dei temi delle
mostre temporanee è necessario prevedere l’impiego di entrambe: le
flessibili tecnologie di rete wireless e le più affidabili, ma statiche, reti
cablate.
Gli impianti ICT devono pertanto includere tre elementi principali:
1) I locali tecnologici: si tratta di locali dedicati, di dimensioni variabili
a seconda del numero e della tipologia di apparecchiature tecniche
in essi installate, attrezzati con armadi (rack) per l’alloggiamento delle
apparecchiature attive della rete dati, impianto antincendio e, in casi
particolari, di impianto di condizionamento dedicato.
Il più importante di questi locali tecnologici è il CED, in cui sono alloggiate tutte le apparecchiature che compongono la parte centrale del
sistema ICT, che dovrà essere provvisto di impianto di condizionamento
dedicato e di apparati elettrici specifici.
2) L’impianto di cablaggio strutturato (rete passiva), composto da una
rete di cavi in grado di portare i segnali di rete in ogni parte degli edifici.
La dicitura “strutturato” sta ad indicare una realizzazione per aree funzionali, che solitamente fanno capo ad un punto centrale di concentrazione, situato normalmente nel CED. L’impianto viene infatti diviso
in cablaggio di campus (collega tra loro gli edifici di M9), cablaggio
verticale di edificio (collega i vari piani o sezioni di piano degli edifici
con il cablaggio di campus) e cablaggio orizzontale (collega le utenze
con il cablaggio verticale).
3) L’infrastruttura di connettività (rete attiva): è composta da tutti gli apparati di rete (switch, router, access point wireless) che, unitamente alla
rete passiva, consentono effettivamente la comunicazione dei dati.
9.3.6.1 Struttura dell’impianto
Per il Museo in fase di progettazione sarà necessario definire gli spazi per
alcuni locali tecnologici, così composti:
1) Locale CED: si tratta di un locale che, per la tipologia e il numero di
apparati necessari al funzionamento del sistema ICT del museo, deve
poter alloggiare almeno 4 rack per server, ciascuno di misura standard
85cmx100cmx200cm. Includendo lo spazio per la movimentazione di
persone e materiali, basterebbe un locale di circa 25mq, anche senza
finestre, dotato dei seguenti impianti:
- impianto di condizionamento dedicato e separato da quello
dell’edificio funzionante in tutte le stagioni;
- gruppo di continuità statico (UPS) con autonomia calibrata per
almeno 1 ora, utile ad effettuare lo spegnimento controllato delle
macchine in caso di mancanza prolungata di energia elettrica;
- impianto di spegnimento incendi a gas inerte, con avvio automatico e preavviso di sicurezza.
2) Locali tecnici di rete: per le dimensioni degli edifici ci vuole almeno
un locale tecnico per piano, con due locali quando l’estensione lineare
superasse i 70m. Ciascuno di essi deve essere almeno di 2x2m, con una
presa d’aria per l’estrazione del calore.
general guidelines should be provided at this early design
stage, especially as concerns the removal of architectural
barriers and safety in the workplace for the museum’s employees, visitors and suppliers. It is taken for granted that later design stages will comply with Italian legislation on safety
in the workplace (D.Lgs. 626/94).
9.3.6 ICT Systems
The museum will adopt the latest technology for the permanent collection, the temporary exhibitions and visitor interaction.
These needs call for a special systems design. Although
some areas are quite standard, systems in exhibition are as will have to integrate with the surroundings and internal
layout. The unsightly presence of cables and connectors is
usually resolved with wireless communication technology.
However, although efficient and providing good performan ce, wireless technology is not compatible with the advan ced multi-media applications (audio and video flows of the
highest quality and resolution, applications extremely sensitive to delays etc.) that will be present in the permanent
collection and temporary exhibition spaces.
Given the Museum’s exhibition approach and the themes
of the temporary exhibitions, it is necessary to provide for
the use of both: flexible wireless technology and the more
reliable but static cabled systems.
The ICT systems must, therefore, include three main elements:
1) Technology rooms: special rooms of variable size depending
on the amount and type of technical equipment contained, fitted
with racks to house active equipment of the data network and
fire system; they should, in special cases, have their own airconditioning systems.
The most important of these technology rooms is the Data
Processing Centre, which houses all the equipment for the
core part of the ICT system; this is to have its own air conditioning system and electrical equipment.
2) Structured cable system (passive system): this consists in
a system of cables that carry connectivity to all parts of the
buildings. The word “structured” indicates a design based
on functional zones that are usually linked to a central concentration point, normally situated in the Data Processing
Centre. The system is divided into campus cabling (linking
the M9 buildings to each other), vertical building cabling
(linking all the floors or floor sections of the building to the
campus cabling) and horizontal cabling (linking users to the
vertical cabling).
3) Connectivity infrastructure (active system): this consists in
all the system equipment (switches, routers, wireless access
points) that, together with the passive system, allow data
communication.
9.3.6.1 Structure
The spaces for some technology rooms will have to be defined at the Museum design stage, thus composed:
1) Data processing room: for the amount and type of equipment required to run the Museum’s ICT system, this room must
house at least four racks per server, each of standard size
85cmx100cmx200cm. Including the space for the movement
of people and materials, a room measuring approximately
25sq.m would suffice, with or without windows, containing
the following systems:
- its own air-conditioning system, separate from that of
the building and functioning in all seasons;
- an Uninterruptible Power Supply (UPS) with autonomy of
at least 1 hour, which would allow controlled machinery
shut down in the event of a prolonged power failure;
- inert-gas fire extinguishing system, triggered automatically and with a safety warning.
2) Plant areas: the size of the building calls for at least one
plant room per floor, and two when linear extension exceeds
70m. Each one must measure at least 2x2m and have an air
vent for heat extraction.
97
9.3.6.2 Sviluppo dell’impianto di cablaggio
L’impianto di cablaggio strutturato deve avere un’architettura standardizzata, secondo le specifiche della norma ISO 11801. Il criterio più
razionale per progettare l’architettura dei cablaggi strutturati è il raggiungimento del miglior compromesso tra ordine, flessibilità e possibilità
di ampliamento. Prevede solitamente tre linee di cablaggi, a cui corrispondono aree funzionali dell’impianto.
- Cablaggio di dorsale: in realizzazioni su più edifici, collega gli edifici
con il punto centrale (centro stella) dell’area M9 (potrebbe trovarsi
dentro il museo), in cui si trova solitamente il locale CED. Il cablaggio
di dorsale è sempre realizzato in fibra per le distanze da percorrere.
- Cablaggio verticale: collega i vari piani o punti di distribuzione di
un edificio con un centro stella di concentrazione che, nel caso di
impianti distribuiti su più edifici, interconnette con le linee di dorsale.
Anche questa linea di cablaggio è realizzata in fibra per ridurre gli
ingombri e migliorare le prestazioni.
- Cablaggio di distribuzione orizzontale: solitamente realizzato con
cavi in rame per ragioni di economicità non tanto dei cavi, quanto
delle terminazioni (connettori e relative interfacce sugli apparati).
Nella distribuzione orizzontale, tramite la quale si raggiungono gli utilizzatori finali, non si raggiungono distanze tali da giustificare l’impiego della fibra. L’impiego della fibra consente di raggiungere distanze superiori ai 500 metri su una singola tratta, quindi non si pongono
limitazioni di distanza. Il cavo in rame è invece limitato all’incirca a
90m di lunghezza, oltre i quali le prestazioni tendono a degradare.
L’impianto da realizzare all’interno del museo ha caratteristiche peculiari, per i seguenti motivi:
- Non è pensabile, per ragioni estetiche, impiegare canaline a vista
per il passaggio di cavi.
- Al contempo è sconsigliabile la posa di cavi in canaline sotto traccia in parete, che ridurrebbero fortemente la flessibilità dell’impianto e aumenterebbero i costi in caso di necessità di ampliamenti o
riconfigurazioni.
- E’ sconsigliabile l’impiego di pavimenti sollevati per il passaggio
dei cavi, in quanto il rumore prodotto dal passaggio dei visitatori è
fastidioso e in caso di opere e/o exhibits particolarmente pesanti ci
sarebbero problemi di portanza del pavimento.
In particolare, almeno negli spazi espositivi, si prevede una distribuzione
da realizzare all’interno dei controsoffitti e l’impiego di patch cord con
soluzioni di discesa cavi esteticamente compatibili con l’architettura
d’interni. Il passaggio all’interno dei controsoffitti consente, come ulteriore vantaggio, di effettuare una scelta molto più libera sull’estetica
della pavimentazione, non essendo più legati alle necessità imposte da
una soluzione a pavimento sollevato.
9.3.6.3 Caratteristiche tecnologiche di base dell’impianto di cablaggio
strutturato
Le caratteristiche di base di questo impianto, da usarsi come riferimento
di base per la scelta dei materiali, sono le seguenti:
Locali tecnici
- Un data center di dimensioni sufficienti ad ospitare almeno 5 rack
di dimensioni standard cm 80x100x200 (42 Unit), attrezzato con:
Impianto di condizionamento d’aria dedicato e dimensionato
per un’occupazione di server ed apparati pari al 50% di quella
massima consentita;
impianto elettrico interno con trasformatore di isolamento all’ingresso e gruppo di continuità statico (UPS) di potenza pari ad almeno 20 kVA ed autonomia a pieno carico di almeno 30 minuti.
- Un numero sufficiente (almeno uno per piano dell’edificio) di
vani tecnici adatti ad ospitare un rack di dimensioni standard cm
60x60x200, con spazio sufficiente per la manutenzione anteriore e
posteriore al rack.
Cablaggi
- Orizzontali realizzati con cavi in rame Cat6 e cablaggi verticali in
fibra ottica OM3 laser grade.
- Outlet con connettori RJ45.
- Numero di outlet sufficiente a coprire le esigenze di flessibilità degli
spazi espositivi, stimabili con una densità di almeno 0,25 per metro
quadro.
9.3.6.4 Requisiti specifici dell’impianto ICT
- Invisibilità: l’impianto (vie cavo, connettori, prese etc.) dovrà essere caratterizzato da una forte integrazione con l’architettura degli
spazi espositivi. In particolare dovranno essere adottate soluzioni di
cablaggio che permettano di nascondere le terminazioni di rete
non utilizzate in modo da renderle invisibili ai visitatori oppure da
renderle parte integrante degli arredi o delle finiture dei locali.
- Flessibilità: dovranno essere proposte soluzioni tali per cui le termi98
9.3.6.2 Cabling System Design
T h e s t r u c t u r e d c a b l i n g s y s t e m m u s t have a standard design
a n d c o m p l y w i t h I S O 1 1 8 0 1 r e q u i r e ments. The most rational
c r i t e r i o n f o r t h e d e s i g n o f t h e s t r u ctured cabling system is
t o s t r i k e t h e b e s t c o m p r o m i s e b e t w een order, flexibility and
p o s s i b l e e x p a n s i o n . I t u s u a l l y e n v i sages three cable lines,
w h i c h c o r r e s p o n d t o t h e f u n c t i o n a l areas of the system.
- Backbone Cabling: when several buildings are involved,
t h i s l i n k s t h e m t o t h e c e n t r a l p oint (star centre) of the
M 9 s i t e ( w h i c h c o u l d b e i n t h e M useum), where the Data
P r o c e s s i n g C e n t r e i s u s u a l l y l o c ated. Backbone cabling
a l w a y s u s e s f i b r e o p t i c s b e c a u s e of the distances it has
to travel.
- V e r t i c a l C a b l i n g : t h i s l i n k s a l l the floors or distribution
p o i n t s i n a b u i l d i n g t o a s t a r c e n tre which, when systems
a r e d i s t r i b u t e d o v e r m o r e t h a n one building, intercon n e c t s w i t h t h e b a c k b o n e l i n e s . T his cabling is also in fibre
o p t i c s t o s a v e s p a c e a n d i m p r o ve performance.
- H o r i z o n t a l D i s t r i b u t i o n C a b l i n g: this usually employs
c o p p e r w i r e f o r e c o n o m i c a l r e asons, not so much for
t h e c a b l e s b u t f o r t h e t e r m i n a l s (c o n n e c t o r s a n d r e l a t i v e i n t e r f a c e s ) . T h e d i s t a n c e s i nvolved in the horizontal
d i s t r i b u t i o n , c o n n e c t i n g t o t h e end users, are not such
t o j u s t i f y t h e u s e o f f i b r e o p t i c s . Fibre optics allow conn e c t i o n o v e r d i s t a n c e s i n e x c e s s of 500 metres in a single
s p a n s o t h e r e a r e n o l i m i t a t i o n s to distance. Copper wire
i s l i m i t e d t o l e n g t h s o f a p p r o x i m ately 90m, beyond which
p e r f o r m a n c e t e n d s t o d e t e r i o r a te.
T h e s y s t e m r e q u i r e d i n t h e m u s e u m is special, for the following reasons:
- I t i s n o t a e s t h e t i c a l l y a c c e p t a ble to use exposed ducts
for cabling.
- E q u a l l y , i t i s n o t a d v i s a b l e t o l ay cables in ducts buried
i n t h e w a l l s a s t h i s w o u l d g r e a t l y reduce system flexibility
a n d i n c r e a s e c o s t s f o r a n y e x p a nsion or reconfiguration.
- P a s s i n g c a b l e s t h r o u g h r a i s e d floors is not advisable as
t h e n o i s e p r o d u c e d b y f o o t f a l l is a nuisance and floorl o a d p r o b l e m s w o u l d a r i s e i n t he event of particularly
heavy works and/or exhibits.
I n t h e e x h i b i t i o n s p a c e s a t l e a s t , we envisage distribution
t h r o u g h f a l s e c e i l i n g s a n d t h e u s e o f patch cords with cable
d e s c e n t s o l u t i o n s t h a t a r e a e s t h e t i cally compatible with the
i n t e r i o r a r c h i t e c t u r e . An added benefit of passage through
false ceilings is much greater freedom in the choice of flooring,
as it is no longer bound by the raised floor solution.
9.3.6.3 Basic Specifications for the Structured Cabling System
The basic specifications for this system, to be adopted as the
standard reference for the choice of materials, are as follows:
Plant Rooms
- A data centre large enough to contain at least 5 racks
of standard size cm 80x100x200 (42 units) equipped with:
Its own air-conditioning system powerful enough for
servers and equipment equal to 50% of the maximum
permitted ;
internal electricity system with an insulating transformer
at the entrance and at least a 20 kVA Uninterruptible
Power Supply (UPS) with a full-load autonomy of at least
30 minutes.
- A sufficient number (at least one per building floor) of
plant areas that can house a standard size cm 60x60x200
rack, with sufficient room for maintenance in front of and
behind the rack.
Cabling
- Horizontal cabling using Cat6 copper wire and OM3 laser
grade fibre-optic vertical cabling.
- Outlet with RJ45 connectors.
- Adequate number of outlets to cover the exhibition space
needs for flexibility, estimated density at least 0.25 per square
metre.
9.3.6.4 Specific ICT System Requirements
- I n v i s i b i l i t y : t h e s y s t e m ( c a b l e w ays, connectors, sockets
e t c . ) m u s t b l e n d w e l l w i t h t h e a r chitecture of the exhibit i o n s p a c e s . I n p a r t i c u l a r , t h e c abling solutions adopted
m u s t a l l o w t e r m i n a l s n o t i n u s e t o be concealed, making
t h e m i n v i s i b l e t o v i s i t o r s o r a n i ntegral part of the furnishings and finishes.
nazioni di rete possano essere spostate con semplicità senza dover
effettuare opere edili.
- Pervasività: le esigenze del museo in termini di impiego di nuove
tecnologie rendono necessaria la presenza di terminazioni di rete in
numero sufficientemente elevato da coprire gli spazi espositivi nel
loro intero volume. Si consideri, infatti, che, a differenza di un normale edificio, in questo caso potrebbe essere necessario utilizzare
connessioni di rete sul soffitto o in posizioni solitamente non utilizzate.
Il progettista dovrà proporre soluzioni che prendano in considerazione questo aspetto e non precludano, quindi, alcuno spazio all’installazione di terminazioni dell’impianto di cablaggio.
L’impianto ICT che si richiede ha pertanto una duplice dimensione: una
tradizionale, con uffici, data center, locali tecnologici, ed una molta
evoluta, negli spazi espositivi, in cui la rete di telecomunicazione è contemporaneamente invisibile, dinamica e molto diffusa.
Si consideri, a titolo di indicazione progettuale, l’impianto di cablaggio
in modo analogo a quanto già da tempo si esegue per gli impianti elettrici e di illuminazione. L’obiettivo complessivo del progetto deve essere
quello di permeare completamente l’edificio.
9.3.7 Impianti elevatori
Gli ascensori e le scale mobili devono essere studiati in relazione alla
distribuzione planivolumetrica dell’edificio e ai flussi previsti di persone e
cose in relazione agli orari di apertura del museo.
Entrambi gli edifici necessitano l’installazione di impianti elevatori in grado di svolgere la loro funzione in condizioni sia normali (considerando
le situazioni di picco), sia di blackout energetico, sia di emergenza in
genere. Gli impianti devono inoltre essere dotati di adeguati backup
per fare fronte ai periodici fermi per manutenzione ordinaria o straordinaria.
I montacarichi per il trasporto delle cose dovranno essere progettati in
modo integrato con gli impianti e gli allestimenti interni in modo da consentire, sia come pesi trasportati che dimensioni interne, l’innalzamento
al piano delle opere per le mostre temporanee, di tutti i componenti di
arredo fissi e mobili e di tutte le componenti impiantistiche di cui è prevedibile la sostituzione nel tempo.
9.3.8 Building Management System (BMS)
Il sistema edificio-impianti deve essere dotato di un sistema di supervisione e gestione (BMS) da collocare in una centrale di controllo (control
room), che deve provvedere al controllo e la supervisione dei seguenti
impianti:
- centrali tecnologiche;
- impianti di climatizzazione;
- impianti di filtrazione aria;
- impianti idrici e antincendio;
- impianti di illuminazione;
- impianti ICT;
- impianti di comunicazione;
- rilevazione incendio;
- rilevazione infrazioni (allarmi antifurto e anti infrazione);
- controllo delle schermature;
- controllo di accessi e sicurezza;
- controllo degli impianti elevatori (ascensori, montacarichi e scale
mobili).
Il BMS deve essere in grado di fornire informazioni su:
- i valori delle grandezze fisiche caratterizzanti la qualità degli ambienti interni (temperatura, umidità relativa e ricambi d’aria);
- i valori dei consumi energetici, termici ed elettrici, istantanei e in
periodi di tempo prefissati (giorno, mese, anno), eventualmente
suddivisi per zone;
- i valori dei consumi di acqua, eventualmente suddivisi per utenze
specifiche;
- gli stati di funzionamento di tutte le principali apparecchiature per
la climatizzazione, l’illuminazione, il trasporto di persone e cose, deve
essere in grado di trasmettere segnali a microprocessori locali dotati
di propria autonomia funzionale (sistema a intelligenza distribuita) e
deve consentire di programmare temporalmente e funzionalmente
(compresa la messa fuori servizio) gli impianti al servizio delle varie
zone funzionali (1.400-2.200 mq);
- l’indicazione delle anomalie di funzionamento, delle criticità
di esercizio e dello stato di attivazione delle apparecchiature
di backup.
Si suggerisce che detto sistema di controllo e supervisione sia unico tanto per il nuovo edificio museale che per gli edifici commerciali, per ottimizzare costi e spazi.
- Flexibility: the proposed solutions must allow the terminals to be moved easily without the need for building
works.
- Ubiquity: the Museum’s needs in terms of the applica tion of new technology call for the presence of terminals
in a sufficiently high number to cover the entirety of the
exhibition spaces. Unlike a normal building, it may be
necessary to have network links on the ceiling or in
u n u s u a l l o c a t i o n s . The designer must propose solutions
that take this into consideration and do not preclude
any space from the installation of cabling terminals.
The ICT system required therefore has a dual dimension: a
traditional one for the offices, data centre and technology
rooms, and a highly advanced one for the exhibition spaces,
where the telecommunication system must be invisible,
dynamic and extensive.
For guidance, consider the cabling system as has already
for some time been done for electricity and lighting systems.
The overall aim of the design must be to completely permeate the building.
9.3.7 Elevators
Lifts and escalators should take into account the planimetric
layout of the building and flows of people and goods during
the Museum’s opening hours.
Both buildings require an elevator system that works in
normal conditions (including peak times), during power
failures and in a general emergency. The services should
also have adequate back-up for periods of ordinary and
special maintenance.
The goods lifts should be designed in accordance with the
services and internal organisation to ensure they can carry
heavy and large exhibits for temporary exhibitions and all
the furniture, fittings and spare parts for services to the
appropriate floors.
9.3.8 Building Management System (BMS)
The building services must include a Building Management
System (BMS), located in a control room, that controls and
monitors the following systems:
- plant areas;
- air conditioning;
- air filtration;
- water and fire;
- lighting;
- ICT;
- communications;
- fire detection;
- infringement detection (intruder and anti-infringement
alarm);
- screening control;
- access and security control;
- elevator control (lifts, goods lifts and escalators).
The BMS must be able to provide figures for:
- the quality of the internal environment (temperature,
relative humidity and air exchange)
- energy, heating and electricity consumption, instantaneous and for set periods of time (days, months, year),
divided by zone if possible
- water consumption, divided by specific users if possible
- the operational status of all main systems for climate
c o n t r o l , l i g h t i n g a n d t r a n s p o r t i n g p e o p l e a n d g o o d s . It
should also be able to send signals to local microproc e s sors (distributed intelligence system) and programme
the services for all the zones (1,400-2,200sq.m.) in terms
of timing and running (including switch off)
- the indication of any operational anomalies, potential
operational problems and the activation status of backup equipment.
We suggest one control and monitoring system for the new
Museum building and the retail buildings to optimise space
and costs.
9.4 Sustainability and Energy Saving
The M9 programme proposes a development with major so cial and urban repercussions. The refurbishment of the existing buildings, the construction of a museum and the new
99
9.4 Sostenibilità del progetto e risparmio energetico
Il programma M9 propone la realizzazione di un intervento che ha importanti risvolti sociali e urbanistici. La ristrutturazione degli edifici esistenti, l’edificazione del museo e il nuovo assetto urbano dell’area eserciteranno un notevole impatto sul centro storico di Mestre, un’area oggetto
in passato di interventi architettonici di pessima qualità, realizzati con
scarsa o nessuna attenzione agli aspetti estetici e ambientali.
Per questa ragione si richiede ai progettisti di concepire un intervento
eco-sostenibile, affinché M9 diventi un caso esemplare, la dimostrazione visibile di una diversa cultura della progettazione, rispettosa dell’ambiente, attenta al tema dei consumi energetici e tecnologicamente
avanzata.
Il progetto nel suo complesso, sia per gli interventi di ristrutturazione che
per la nuova edificazione, dovrà individuare misure sostenibili relativamente a:
- acqua;
- materiali;
- impianti;
- energie rinnovabili;
- comfort.
In tale prospettiva, il progetto deve evidenziare tutte le soluzioni architettoniche, distributive, tecnologiche e impiantistiche che si intendono
adottare per rendere la costruzione esemplare in termini di qualità ambientale degli spazi esterni e interni, di uso razionale delle risorse e di
impiego di materiali eco-compatibili.
Un’adeguata considerazione delle questioni ambientali ed energetiche richiederà che siano attentamente valutate le tipologie edilizie e
i materiali da impiegare e che vengano effettuate scelte coerenti in
tema di tecnologie e impianti. Un’analisi del ciclo di vita (LCA), sia pure
di prima approssimazione, può essere inoltre utile per mettere in evidenza gli aspetti connessi alla funzionalità, alla durata, alla manutenibilità,
ai consumi energetici, al recupero e al riciclaggio a fine utilizzo.
9.4.1 Materiali per la costruzione
I materiali da costruzione dovranno essere semplici, forti, funzionali e
facilmente reperibili, auspicando l’impiego di materiali riciclati e/o riciclabili, materiali non tossici con basse emissioni nocive e materiali di
origine vegetale.
Nella determinazione delle superfici, interne ed esterne, andranno attentamente valutate sia le valenze funzionali ed estetiche sia le spese di
gestione e manutenzione.
Dovranno inoltre essere impiegati materiali e unità tecnologiche caratterizzate da un ciclo di vita favorevole. In Italia non esiste un’etichettatura relativa all’eco-compatibilità dei materiali da costruzione, ma in
Europa esistono certificazioni di origine delle materie prime, delle emissioni inquinanti in opera, dell’energia inglobata e del ciclo di vita e a
esse si farà riferimento.
Sarà necessario dare evidenza di quanto sopra in sede di relazione progettuale.
9.4.2 Qualità degli involucri
Al fine di consentire agli occupanti degli edifici di usufruire di spazi interni di qualità e comfort, particolare importanza assumono, oltre che la
concezione planivolumetrica degli edifici, le caratteristiche fisiche degli
involucri esterni degli edifici, che dovranno essere allineati alle più evolute proposte del mercato.
In particolare si chiede di curare:
- la protezione dall’irraggiamento solare, eventualmente anche
con l’utilizzo di schermature;
- la riduzione dell’inquinamento acustico;
- la selezione dei materiali per evitare surriscaldamenti locali e riflessi
solari;
- la facilità e l’economicità di manutenzione e pulizia.
9.4.3 Approvvigionamento energetico e uso razionale dell’energia
La prestazione energetica del sistema edifici-impianti assume per il
Committente particolare importanza e pertanto si chiede di effettuare
una specifica ricerca di soluzioni progettuali volte a contenere i consumi energetici. In ogni caso, anche ove fosse previsto l’utilizzo di soluzioni
convenzionali, si chiede di impiegare macchine e impianti con elevata efficienza energetica (elevati rendimenti di combustione ed elevati
COP, soprattutto a carico parziale).
L’edificio dovrà garantire come requisito minimo le trasmittanze termiche ed i valori di consumo energetico specifico previsti dal D.lgs.
192/2005 aggiornato dal D.lgs. 311/2006 e DPR 59/2009.
Gli usi energetici finali che caratterizzano il sistema sono principalmente
i seguenti:
- energia termica per climatizzazione invernale (riscaldamento e
100
u r b a n d e s i g n o f t h e a r e a w i l l h a v e a considerable impact
o n t h e o l d M e s t r e c i t y c e n t r e , a n a rea that has, in the past,
b e e n t h e f o c u s o f v e r y p o o r q u a l i t y architectural projects,
e x e c u t e d w i t h l i t t l e o r n o r e g a r d f o r aesthetics and the environment.
This is why we are asking the designers for an eco-sustainab l e d e s i g n , s o t h a t M 9 m a y b e c o m e an example, the visible
d e m o n s t r a t i o n o f a d i f f e r e n t d e s i gn culture that respects
t h e e n v i r o n m e n t a n d i s a t t e n t i v e to energy-saving issues
and technologically cutting edge.
The whole design - both the refurbishment and the new build is to identify sustainable measures with regard to:
- water;
- materials;
- systems;
- renewable energy;
- comfort.
I n r e c o g n i t i o n o f t h i s , t h e p r o j e c t should illustrate all the
a r c h i t e c t u r a l , l a y o u t , t e c h n o l o g i c al and service solutions
a d o p t e d t o m a k e t h e c o n s t r u c t i o n exemplary in terms of the
e n v i r o n m e n t a l q u a l i t y o f i t s i n t e r n al and external spaces,
t h e r a t i o n a l u s e o f r e s o u r c e s a n d the use of ecologically
compatible materials.
P r o p e r c o n s i d e r a t i o n o f e n v i r o n m ental and energy issues
d e m a n d s c a r e f u l l y s t u d i e d b u i l d i ng types and materials
a n d c o n s i s t e n t t e c h n i c a l a n d s e r v i ce choices. A Life-Cycle
A n a l y s i s ( L C A ) , e v e n a s i m p l e a p p r oximation, may also help
i l l u s t r a t e a s p e c t s l i n k e d t o f u n c t i o nality, duration, mainte n a n c e , e n e r g y c o n s u m p t i o n a n d r ecycling at the end of
use.
9.4.1 Building Materials
T h e b u i l d i n g m a t e r i a l s a r e t o b e s i mple, strong, serviceable
a n d e a s i l y s o u r c e d . W e f a v o u r t h e use of recycled and/or
r e c y c l a b l e m a t e r i a l s , n o n - t o x i c m aterials with low harmful
e m i s s i o n s a n d m a t e r i a l s o f v e g e t a b le origin.
F u n c t i o n a l a n d a e s t h e t i c v a l u e s s h ould be assessed as well
a s m a i n t e n a n c e a n d m a n a g e m e n t costs when determining
external and internal surface areas.
M a t e r i a l s a n d t e c h n o l o g i c a l e q u i pment with a long lifec y c l e s h o u l d b e u s e d . T h e r e i s n o standard benchmark for
t h e e c o - c o m p a t i b i l i t y o f b u i l d i n g m aterials in Italy but there
a r e E u r o p e a n s t a n d a r d s r e g a r d i n g the origin of primary mat e r i a l s , w o r k s i t e p o l l u t i o n , s t o r e d e nergy and life cycle and
these should be referred to.
T h e s e d e s i g n f a c t o r s m u s t b e s t r e s s ed in the project report.
9.4.2 Quality of the Envelopes
As well as the planivolumetric design of the buildings, the physical characteristics o f t h e b u i l d i n g s ’ external envelopes are
p a r t i c u l a r l y i m p o r t a n t , t o e n s u r e t h e occupants have good
q u a l i t y a n d c o m f o r t a b l e i n t e r n a l s paces at their disposal.
T h e l a t e s t , m o s t a d v a n c e d p r o d u c ts on the market should
be used.
P l e a s e c o n s i d e r t h e f o l l o w i n g i n p a rticular:
- s u n p r o t e c t i o n i n c l u d i n g s c r e e ns;
- low noise pollution;
- m a t e r i a l s s e l e c t e d t o a v o i d l o c al overheating and solar
reflection;
- e c o n o m i c a l a n d e a s y m a i n t e n ance and cleaning.
9.4.3 Energy Procurement and Rational Energy Use
The energy performance of the building-services system is
particularly important for the Client and so the specific study of design proposals that limit energy consumption is required. If, however, the design were to adopt conventional
solutions, the equipment used should provide a high level
of energy efficiency (high combustion performance and a
high COP, especially when not operating at full capacity).
As a minimum guaranteed requirement the building is to
comply with the thermal transmittance and specific energy
consumption values contained in D.lgs. 192/2005 updated
by D.lgs. 311/2006 and DPR 59/2009.
The main end energy usage of the service system is:
- thermal energy for winter-climate control (heating and
humidity control);
- thermal energy for hot-water production;
- thermal and cooling energy for summer-climate con-
umidificazione);
- energia termica per produzione di acqua calda sanitaria;
- energia termica e frigorifera per climatizzazione estiva (refrigerazione e deumidificazione);
- energia elettrica per ventilatori, pompe e ausiliari (reti distribuzione
fluidi);
- energia elettrica per illuminazione di interni;
- energia elettrica per le installazioni multimediali del museo;
- energia elettrica per elevatori (ascensori, scale mobili, montacarichi).
- altri usi energetici (ad esempio illuminazione di esterni, auditorium e
spazio per gli affitti, bar-caffetteria, museum shops, ecc.).
Per il museo sono attese soluzioni progettuali che consentano di conseguire gli obiettivi di consumo energetico annuo di energia primaria tale
da collocare gli edifici nella classe energetica non inferiore alla classe
A di cui al DM 26 giugno 2009 per gli edifici di nuova costruzione ed alla
classe B di cui al DM 26 giugno 2009 per quelli ristrutturati.
Per quanto riguarda la produzione di energia termica, dovrà essere studiata la ripartizione di utilizzo tra le varie fonti disponibili al fine di garantire il contenimento sia dell’impatto ambientale che dei costi di esercizio; è comunque da prevedere l’impiego del combustibile tradizionale
stoccato per la produzione dell’energia termica in caso di interruzioni
nell’erogazione da rete.
Per quanto riguarda l’energia elettrica è prevista l’alimentazione dalla rete cittadina in media tensione (22.000 V) e devono essere previsti
spazi tecnici per la realizzazione di cabine elettriche gestite dall’ente
erogatore.
Qualsiasi sia la configurazione adottata per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, devono essere previsti sistemi di backup in
grado di garantire una funzionalità normale degli edifici in caso di avaria di una delle macchine/sistemi di trasformazione dell’energia ed una
funzionalità ridotta in caso di blackout riguardante le reti cittadine di
distribuzione dell’energia elettrica, del calore o del gas naturale (con
eventuale utilizzo di deposito di gasolio per alimentazione di emergenza).
In generale è interesse del Committente garantire la massima indipendenza energetica degli edifici e, se possibile e conveniente, costruire
un edificio “produttore netto di energia” attraverso l’impiego di sistemi
di cogenerazione/trigenerazione e/o di sistemi che impiegano energie
rinnovabili (solare, termico, fotovoltaico).
L’impiego di fonti energetiche rinnovabili e assimilate è ben accolto
dal Committente sia per contenere il consumo di fonti energetiche non
rinnovabili sia per contenere le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera; pertanto viene richiesto di svolgere una ricerca progettuale in
tale direzione.
Per consentire al Committente di esprimere un giudizio sulla soluzione
proposta si chiede ai progettisti di descrivere il diagramma di flusso
energetico del sistema edifici-impianti con la messa in evidenza di:
- fonti energetiche primarie, rinnovabili e non rinnovabili, che si intendono utilizzare;
- macchine per le trasformazioni energetiche (generatori di calore,
pompe di calore, scambiatori di calore, impianti fotovoltaici, ecc.);
- sistemi/soluzioni di backup;
- eventuali accumuli energetici;
- usi finali delle energie trasformate e consumi energetici attesi;
- valori delle potenze termiche ed elettriche installate e configurazioni possibili in situazioni di avaria o black out;
- valori dei consumi energetici annuali previsti, per le diverse fonti
energetiche di cui si prevede l’utilizzo;
- valori delle emissioni annuali previste di CO2.
9.4.4 Emissioni inquinanti
Per emissioni inquinanti si intendono qui in particolare le emissioni gassose in atmosfera e le emissioni di rumore.
Per quanto riguarda i prodotti della combustione, relativi a trasformazioni energetiche attuate negli edifici, valgono i vincoli imposti in materia dalla legge italiana e dalle disposizioni comunali. Sarà comunque
da prevedere l’utilizzo, ove tecnologicamente possibile, di macchinari
a emissione di inquinanti specifici (NOx, solfati, polveri sottili, fumane,
ecc.) significativamente minore dei limiti di legge.
Per quanto riguarda le emissioni di rumore verso l’esterno si ricordano le
disposizioni legislative in materia con riferimento al piano di zonizzazione
acustica della città (Cfr. ALLEGATI: 4. Normative di riferimento. Normative locali). Al di là delle prescrizioni normative si evidenzia comunque
l’importanza che né coloro che lavorano nel museo né i suoi visitatori
siano disturbati da rumore proveniente dall’edificio stesso e in particolare dai locali adibiti ad autorimessa e da quelli adibiti a centrali tecniche.
trol (cooling and humidity control);
- electricity for fans, pumps and fluid distribution systems;
- electricity for internal lighting;
- electricity for the Museum’s multi-media systems;
- electricity for elevators (passenger lifts, escalators,
goods lifts);
- other energy uses (e.g. external lighting, auditorium
and rental space, bar-café, museum shops, etc.).
The expected design solutions for the Museum will attain
the following annual primary energy consumption targets,
which will give the buildings an energy class rating of at
least Class A as defined in DM 26 June 2009 for new builds
and Class B as defined in DM 26 June 2009 for refurbishments.
All the available sources of thermal-energy production
should be studied to guarantee a minimal environmental
impact and to contain running costs. However, the use of
stocks of a traditional combustible for thermal energy production in the event of a break-down in the system should
be envisaged.
The electricity supply is expected to be medium voltage
(22,000 V) from the city mains. The project will have to provide space for substations managed by the local provider.
Whatever the final decision regarding the electricity supply, back-up systems must be provided that can guarantee
normal running of the buildings in the event of a breakdown in one of the transformers and a reduced service in
the event of a power failure in the city electricity, heating
or natural gas services (with the possible use of stocked
fuel oil in emergencies).
Generally speaking, it is in the Client’s interest to guarantee the maximum energy autonomy for the buildings and,
if possible and convenient, to build “energy producing”
buildings by means of cogeneration/trigeneration systems
and/or systems using renewable energy sources (solar
thermal, photovoltaic).
The use of renewable energy or something similar would
be well received by the Client both to reduce the need for
non-renewable energy sources and to reduce CO2 emissions into the atmosphere. Design research in this sense is
therefore requested.
Designers are asked to provide an energy-flow diagram of
the building-services system highlighting the following to
allow the Client to express a judgement on the proposal:
- intended primary energy sources – both renewable
and non- ;
- transformers (heat generators, heat pumps, heat exchangers, photovoltaic devices, etc) and corresponding
back-up systems/solutions;
- any accumulators;
- final use of transformed energy and expected consumptions;
- values for the thermal and electrical power installed
and possible configurations in the event of breakdown
or power failure;
- forecasts for annual energy consumptions for all the
energy sources;
- forecasts for annual CO2 emissions.
9.4.4 Pollution
The use here of this term concerns gas emissions into the
atmosphere and noise pollution. Italian and city legislation
applies to the residual products of combustion resulting
from activities inside the buildings. Where technologically
feasible, it will, however, be necessary to adopt equipment
with much lower emission levels of specific pollutants (NOx,
sulphates, particle matter, fumes, etc) than permitted by
legislation.
In terms of noise pollution towards the outside, we reiterate
c u r r e n t l e g i s l a t i o n a n d , i n p a r t i c u l a r , t h e p l a n f o r t h e city’s
acoustic zoning (Cf. ATTACHMENTS: 4.Reference leg i s l a t i o n .
L o c a l l e g i s l a t i o n ) . Apart from legislative directives we und e r line the prerequisite that neither people working in the
museum nor its visitors should be affected by noise coming
from the building and, in particular, from the car park and
technical systems.
101
9.4.5 Ciclo delle acque
Il tema del contenimento dei consumi di acqua deve essere considerato nel progetto; ad esempio si potrà prevedere il recupero delle acque
meteoriche per l’irrigazione delle superfici a verde e/o il riutilizzo delle
acque bianche. Inoltre il ciclo delle acque può essere integrato con
eventuali sistemi di accumulo termico e con le riserve di acqua necessarie per l’estinzione degli incendi.
9.4.5 Water Cycle
The issue of reducing water consumption should be app r a i s e d i n t h e d e s i g n p r o c e s s . F o r example, systems that
r e c y c l e r a i n w a t e r t o i r r i g a t e g r e e n spaces and/or the reuse
o f w a s t e w a t e r s h o u l d b e s t u d i e d . T he water cycle can also
b e i n t e g r a t e d w i t h a n y t h e r m a l - b u f fer systems and the firesystem water tanks.
9.4.6 Gestione dei rifiuti
I rifiuti rientrano in due categorie: rifiuti classificati come rifiuti assimilabili agli urbani (carta, plastica, alluminio, plastica, rifiuti organici, etc.)
e rifiuti classificati come rifiuti speciali. I primi vengono raccolti e conferiti all’azienda di servizi cittadina. I secondi costituiti principalmente da
materiale cartaceo, metalli speciali, congegni elettronici, computer,
plastica e toner, vengono conferiti ad una diversa azienda autorizzata
che provvede allo smaltimento.
Considerando la presenza di svariate attività commerciali, in particolare quelle dedicate alla ristorazione e alla vendita di prodotti confezionati, si dovranno prevedere soluzioni tecniche che razionalizzino la
raccolta e il trasporto dei rifiuti all’interno degli edifici e ne riducano i
relativi costi.
9.4.6 Waste Management
R e f u s e f a l l s i n t o t w o c a t e g o r i e s : r e fuse classified as “urban
w a s t e ” ( p a p e r , g l a s s , a l u m i n i u m , p l astics, organic, etc.) and
r e f u s e c l a s s i f i e d a s “ s p e c i a l w a s t e ” . The former is collected
a n d p a s s e d o n t o t h e r e l e v a n t m u nicipal service. The latter
m a i n l y c o m p r i s e s p a p e r p r o d u c t s , s pecial metals, electronic
d e v i c e s , c o m p u t e r s , p l a s t i c s a n d t oners, which are passed
o n t o a d i f f e r e n t s p e c i a l i s t c o m p a n y.
G i v e n t h e p r e s e n c e o f v a r i o u s r e t ail activities, particularly
t h o s e i n v o l v e d i n c a t e r i n g a n d t h e sale of packaged produ c t s , y o u a r e a s k e d t o p r o p o s e t e c hnical solutions for ration a l i s e d w a s t e c o l l e c t i o n a n d t r a n s port for the buildings and
that reduce costs.
9.4.7 Ottimizzazione dei sistemi aeraulici e idronici
Si richiede che i percorsi delle canalizzazioni d’aria e delle tubazioni dei
fluidi termovettori siano ottimizzati e integrati con l’architettura e gli spazi dedicati, secondo i più recenti dettami della tecnologia adottati nel
caso di edifici con caratteristiche simili per destinazione d’uso e tipologia costruttiva.
9.4.7 Optimised Duct and Hydronic Cleaning Systems
A i r a n d f l u i d d u c t s p a c e s s h o u l d b e optimised and integrate d i n t o t h e a r c h i t e c t u r e , a d o p t i n g cutting-edge technologi c a l c o n c e p t s f o r t h e d e s i g n o f b u ildings with similar functions and building types.
9.4.8 Manutenzione edilizia e impiantistica
Gli involucri edilizi (facciate e coperture vetrate, aggetti, coperture
piane e inclinate, ecc.), gli elementi di completamento fissi (pavimenti
sopraelevati, controsoffitti, ecc.), le dorsali impiantistiche principali (cavedi tecnici, vie di corsa degli elevatori, ecc.) e le aree verdi inglobate
nel contesto edificato devono poter essere oggetto di periodica pulizia
e manutenzione con mezzi d’opera facilmente disponibili, in condizioni
di sicurezza e con costi contenuti.
Le reti impiantistiche (cavidotti per alimentazioni elettriche e trasmissione
dati, canalizzazioni aria, tubazioni fluidi termovettori, ecc.) e i terminali
e dispositivi in ambiente (bocchette di immissione ed estrazione aria,
ventilconvettori, dispositivi di regolazione, motori elettrici per comando
schermi, valvole, corpi illuminanti, sensori, ecc.) devono consentire la
periodica ispezione, taratura, manutenzione e devono quindi risultare
facilmente accessibili e operabili.
Inoltre, considerando che per il museo è notevole l’incidenza dei costi
della pulizia nel budget relativo al facility management, deve essere
effettuata una ricerca progettuale volta a individuare soluzioni che
consentano di ridurre significativamente i costi per la pulizia degli ambienti interni (ad esempio attraverso la riduzione di spigoli vivi e anfratti non raggiungibili con macchine pulitrici, l’installazione di impianti di
aspirazione della polvere centralizzati, la previsione di spazi di manovra
per macchine pulitrici a elevata automazione, un’attenta selezione dei
materiali di finitura al fine di facilitare la pulizia e ridurre lo spettro di detergenti necessari, ecc.).
9.4.9 Il verde pubblico
Grande cura andrà prestata al verde pubblico, agli arredi urbani e
all’inserimento nel progetto del nuovo edificio di elementi vegetali
(giardini verticali, giardini pensili, etc.).
102
9.4.8 Building and Service Maintenance
The building envelopes (glass facades and roofs, cantilevering, sloping or flat roofs etc), finishing elements (raised floors,
false ceilings etc), main service distribution (service ducts, elevator shafts etc) and green spaces must allow regular maintenance and cleaning with easily sourced equipment, in safe
conditions and at reasonable costs.
The service network (data-transmission and electricity ducts,
air-conditioning ducts, thermovector fluid pipes etc) and terminals and devices in all the areas (air supply and return grills,
convector fans, regulating devices, electric motors controlling
blinds and screens, valves, light fittings, sensors etc) should be
designed for regular inspection, regulation and maintenance
and so should be easy to access and work on.
As cleaning costs are a significant factor in the Museum’s facility-management budget, the design should identify solutions
that significantly reduce the cost of internal cleaning — for
example by reducing corners and recesses that are inaccessible to cleaning machinery, installing centralised vacuuming
systems, providing enough space to manoeuvre highly automated cleaning machinery and/or selecting finishings that are
easily cleaned and reducing the range of detergents needed
etc.
9.4.9 Green Public Space
Careful attention is to be focused on the green public space,
urban furnishings and the inclusion of vegetation (vertical
gardens, roof gardens, green walls etc.) in the design of the
new building.
6. REQUISITI DEL COMMERCIALE
RETAIL REQUIREMENTS
103
1. USI E FUNZIONI
1. USES AND FUNCTIONS
Negli spazi dell’ex Caserma Matter il Committente ha intenzione di realizzare un centro commerciale, che - ispirandosi alle mall urbane di
piccole dimensioni e ponendosi come prolungamento degli assi pedonali che attraversano il centro di Mestre - attragga i flussi di pubblico
provenienti da piazza Ferretto e da piazza XXVII ottobre, convogliandoli
verso l’area M9.
L’intervento di ristrutturazione con vincolo parziale dell’ex caserma potrà essere integrato dalla realizzazione di una copertura per la corte,
così da creare una piazza coperta di circa 500 mq, che fungerà non
solo da punto di accesso alla mall e di transito verso il Museo, ma anche da luogo di ritrovo capace di ospitare attività ed eventi tanto nelle
ore diurne quanto in quelle serali: in questo ambiente potranno trovare
spazio, per esempio, i plateatici per le attività di ristorazione oppure installazioni che anticipino al visitatore quanto esposto nel Museo.
Non sono ancora state individuate le tipologie merceologiche e le attività commerciali che potranno essere collocate, poiché il Committente
sta incontrando diversi operatori (grandi marchi, catene commerciali,
associazioni di categoria, operatori locali, etc.) per definire il modello di
gestione ottimale, che deriverà dalla scelta di legarsi a un solo grande
operatore nazionale/internazionale del settore o di selezionare diversi
operatori commerciali, con un approccio da developer.
Dagli incontri avuti negli ultimi mesi è emerso che gli operatori attendono l’esito del concorso per formulare proposte più concrete circa le
tipologie di merci ed esercizi commerciali. In tal senso è possibile che
il centro commerciale possa dedicare ampi spazi a una food court,
dedicata ai prodotti enogastronomici italiani di alta gamma, con particolare attenzione alle produzioni tipiche e all’agricoltura biologica
dell’area veneta: sfruttando la copertura vetrata della corte potrebbe
essere creato un piccolo mercato coperto connesso direttamente con
un sistema di punti di degustazione/ristorazione, in grado di fornire ampi
spazi per la sosta delle persone.
In ogni caso Il Committente chiede ai progettisti di proporre soluzioni
quanto mai flessibili per quanto riguarda gli assetti degli spazi interni,
partendo dallo schema di indirizzo progettuale, già approvato dalla Soprintendenza, che prevede il mantenimento dei muri portanti e la collocazione delle scale mobili nell’ala più lunga e stretta del complesso.
In tal senso i temi progettuali più delicati riguardano le coperture del
convento, tetti compresi; l’ala che si affaccia sul retro, che versa in
condizioni disastrose, e gli eventuali collegamenti aerei con il nuovo
edificio. Sarà premura del Committente informare tempestivamente i
progettisti degli incontri in corso, laddove possano emergere indicazioni
utili a fini progettuali.
The Client intends to create a shopping mall, inspired by other
small city malls, in the former Caserma Matter. It will become
an extension of the pedestrian routes across the centre of
Mestre, attracting flows from piazza Ferretto and piazza XXVII
ottobre and channelling them towards the M9 site.
The refurbishment, with partial restrictions, of the former barracks can also provide a roof over the courtyard to create a
covered plaza approximately 500 square metres in size that
will act not only as an entrance to the Mall and a place of
transit to the Museum but also as a rendezvous hosting activities and events in both the daytime and evenings. This could
provide the space, for instance, for tables outside restaurants/bars or for installations that give visitors a foretaste of
what they will find in the Museum.
The product types and retail activities have not yet been defined as
the Client is still in discussions with several operators (leading brandnames, retail chains, professional associations, local operators etc.)
to determine the best management model, which will be depend
on the decision over whether to be tied to just one major specialist
national/international operator or to a number of retail operators,
adopting a developer-approach.
The meetings held in recent months have revealed that the
operators are awaiting the outcome of the competition to
draw up more concrete proposals on product types and retail
businesses. T h e s h o p p i n g m a l l m a y a l l o c a t e l a r g e s p a c e s
to a food court given over to high-range Italian foods and
wines with a special focus on speciality products and organic
produce from the Veneto area. The glazed courtyard space
could be exploited to create a small indoor market linked directly to a system of tasting/catering points and provide large
spaces for people to stop at.
The Client wants the architects to propose extremely flexible
solutions in terms of the design of the internal spaces based
on the design plan, which has already been approved by
the Soprintendenza and envisages the conservation of the
load-bearing walls and the positioning of the escalators in
the longest and narrowest wing of the complex.
The most sensitive design themes in this sense concern all the
convent roofs, the wing overlooking the rear, which is in a
disastrous state, and any overhead links to the new building.
The Client will promptly inform the architects of any meetings
at which information useful to the design may emerge.
2. DATI DIMENSIONALI
2. AREA SPECIFICATIONS
L’ex Caserma Matter si sviluppa su tre livelli, per una superficie complessiva - al netto delle murature - di circa 4600 mq.
Data la morfologia dell’edificio, le superfici di vendita più ampie saranno necessariamente concentrate al primo e secondo piano (circa 950
mq di superficie di vendita ciascuno), mentre le unità commerciali ricavabili al piano terra saranno di dimensioni più contenute (inferiori ai
150 mq).
T h e f o r m e r C a s e r m a M a t t e r s t a n d s on three levels with a
t o t a l s u r f a c e a r e a – n e t o f t h e walls – of approximately
4600sq.m.
G i v e n t h e m o r p h o l o g y o f t h e b u i lding, the largest retail
s u r f a c e s w i l l n e c e s s a r i l y b e c o n c e ntrated on the first and
s e c o n d f l o o r s ( a p p r o x . 9 5 0 s q . m o f retail space each); the
g r o u n d f l o o r r e t a i l s p a c e s w i l l b e s maller (less than150sq.m).
3. FLESSIBILITA’ E INTERAZIONE DEGLI SPAZI
3. FLEXIBILITY AND INTERACTION
La progettazione del centro commerciale dovrà tener conto delle seguenti prescrizioni generali:
- le aree commerciali dovranno essere organizzate in aree omogenee e concentrate, in modo tale da garantire massa e continuità
dell’offerta;
- per quanto possibile, è opportuno evitare unità commerciali disposte su più livelli;
- i diversi piani dovranno essere collegati tramite impianti di risalita
meccanica (ascensori, scale mobili);
- i fronti vetrina dovranno essere quanto più continui e privi di interruzioni: la larghezza di ogni vetrina dovrà essere il più ampia possibile;
- sarà necessario prevedere adeguate aree di scarico e movimentazione merci, eventualmente anche tramite montacarichi, in posizioni strategiche rispetto al layout commerciale: a questo proposito si può pensare di specializzare a questo fine la torretta posta
all’angolo sud est dell’edificio, anche in vista di un possibile futuro
accesso delle merci da via Brenta Vecchia, attraverso le proprietà
adiacenti della Fondazione di Venezia.
Per quanto riguarda la corte coperta, il progetto dovrà garantire la
The design of the shopping mall is to consider the following
general requirements:
- the retail areas are to be organised in homogeneous
and concentrated areas so as to guarantee the mass and
continuity of the offer;
- retail units spread over more than one floor should be
avoided as far as possible;
- the floors are to be linked by mechanical means (lifts,
escalators);
- the shop fronts are to be as continuous and free from
interruptions as possible; every shop window is to be as
large as possible;
- adequate spaces must be provided for the unloading
and movement of goods, perhaps via goods lifts strategically placed in the mall layout; the tower at the southeast
corner of the building might be dedicated to this, also
with a view to possible future goods access from via Brenta Vecchia, through the adjacent Fondazione di Venezia
properties.
104
massima flessibilità di utilizzo. Si raccomanda di prevedere un sistema
che impedisca di salire ai livelli superiori nelle ore in cui le attività commerciali fossero chiuse, senza però impedire la fruibilità della corte. Per i
quattro sottoportici di accesso al chiostro si prevedano adeguati sistemi
di chiusura notturna, per garantire la sicurezza dell’area.
4. REQUISITI TECNICI
4.1 Interventi strutturali
-Strutture annesso Edificio A
L’edificio A è stato oggetto di rilievo architettonico e di un sondaggio
fondazionale. Relativamente alle strutture portanti valgono le considerazioni espresse per l’edificio F, nel quale si sono concentrate le investigazioni come caso campione di studio.
Le strutture lignee dei solai e della copertura saranno complessivamente oggetto di conservazione e/o sostituzione di singoli elementi in ragione del soddisfacimento delle esigenze dei nuovi carichi e della stabilità
necessaria rispondenti alle nuove funzioni di progetto.
-Strutture annesso Edificio B
L’edificio, in buona parte crollato, è stato oggetto di rilievo architettonico e di un sondaggio fondazionale. Le sole strutture visibili costituiscono
il perimetro murario in mattoni pieni. La sua ricostruzione vedrà una corretta progettazione tenendo conto delle indagini e delle deduzioni tratte per l’edificio F, che è stato analizzato in maniera più approfondita.
Se il progetto prevederà l’estensione del piano interrato fino al sedime
di questo edificio in ragione di collegamenti impiantistici tra il livello interrato e il piano terra, i materiali originari dell’edificio potranno essere
temporaneamente rimossi e poi ricomposti sulle nuove fondazioni.
-Strutture ex caserma Matter Edificio F
Le strutture dell’edificio ex caserma Matter sono state oggetto di uno
specifico rilievo per l’identificazione della tipologia, della geometria
e dello stato di conservazione dei materiali che ne costituiscono gli
elementi portanti. Gli esiti della campagna di indagine sullo stato di
conservazione delle strutture verticali ed orizzontali sono consultabili in
relazioni e documenti dedicati che illustrano puntualmente le condizioni attuali dell’immobile (Si vedano i relativi file in: ALLEGATI: 2. Indagini
diagnostiche).
Le strutture portanti in muratura di mattoni pieni, che costituiscono il perimetro dell’involucro, saranno mantenute ed adeguatamente ristrutturate. I setti portanti interni, secondo gli schemi di indirizzo progettuale
(vedi cap. 4) verranno, per quanto possibile, conservati e/o modificati
in ragione del nuovo lay-out funzionale e strutturale.
Le pareti e le suddivisioni interne non portanti saranno demolite.
Il progetto di ristrutturazione dovrà prevedere un lay-out funzionale e
strutturale adeguato ai nuovi carichi di esercizio (secondo le “Norme
tecniche per le costruzioni 2008”), per la nuova destinazione d’uso
dell’immobile, che sarà commerciale.
I nuovi solai saranno progettati tenendo conto che una parte delle
travature lignee esistenti potrà essere recuperata. Attualmente le travi
lignee dei solai, ai vari livelli, risultano in molte parti notevolmente deteriorate: il loro stato di conservazione ad oggi riporta numerose e diffuse
fratture longitudinali, parti imbibite da infiltrazioni d’acqua, marcescenze negli appoggi e ammaloramenti dovuti a funghi e aggressioni di insetti. Il rilievo strutturale illustra dettagliatamente le attuali condizioni di
conservazione e le capacità portanti dei solai.
Le strutture lignee in buono stato di conservazione verranno recuperate, mentre le restanti travature che non possono sopportare i nuovi
carichi di esercizio nel nuovo lay-out funzionale, saranno sostituite con
travature di dimensione, forma, essenza compatibili all’integrazione
con travature originarie recuperate.
Le fondazioni delle murature portanti, secondo quanto emerso dalla
campagna investigativa effettuata puntualmente sul chiostro, sono in
muratura di mattoni pieni. Queste fondazioni risultano molto superficiali,
ben conservate, non collegate, in buona parte isolate. Il progetto strutturale delle fondazioni dovrà prevedere cordoli di rinforzo in calcestruzzo armato necessari per il collegamento delle strutture in elevazione.
Il progetto prevederà la proposta per la copertura del chiostro che dovrà essere adeguata al soddisfacimento di requisiti di confort anche
climatico.
4.2 Comfort e impianti
Nella ristrutturazione degli edifici esistenti rivolti a un uso commerciale,
gli impianti saranno progettati ex novo, adeguati alle nuove esigenze e
ai nuovi carichi di esercizio.
The design of the covered courtyard is to guarantee the maximum
flexibility of use. Please provide a system that stops people
ascending to the upper floors at times when retail activities
are closed, w i t h o u t p r e v e n t i n g f r u i t i o n o f t h e c o u r t y a r d .
Provide systems that close the four porches leading to the
cloister at night to guarantee security in the area.
4. TECHNICAL REQUIREMENTS
4.1 Structural Works
- Annexed Structures Building A
Building A has been subjected to architectural and foundation surveys. For the load-bearing structures, the comments
expressed for Building F apply as this was the focus of major
investigation as a sample case study.
The wooden floor and roof structures will all require conservation and/or replacement of single elements to meet the demands of the new loads and the required stability for the new
design functions.
- Annexed Structures Building B
This building, much of which has collapsed, was subjected to
architectural and foundation surveys. The only visible structures
are the outer solid-brick walls. Its reconstruction will require
the proper development based on the investigations and conclusions made for Building F, which was analysed in greater
depth.
If the design includes the extension of the basement floor to
the footprint of this building, for the connection of services
between the basement and ground floor levels, the building’s
original materials may be temporarily removed and recomposed on the new foundations.
- Former Caserma Matter Structures Building F
The structures of the former Caserma Matter were subjected
to a special survey to identify the type, geometry and state of
conservation of the materials that form its load-bearing parts.
The results of the investigations into the state of conservation
of the vertical and horizontal structures can be seen in special
reports and documents precisely illustrating the present state
of the property (see the relative files in: ATTACHMENTS 2
Diagnostic investigations).
The load-bearing structures in solid-brick masonry, which form
the perimeter of the envelope, will be maintained and suitably
refurbished. The internal load-bearing walls, in keeping with
the design plan (see Chapter 4) will, as far as possible, be
conserved and/or altered on the basis of the new functional
and structural lay-out.
The walls and internal non load-bearing partitions will be demolished.
The refurbishment project is to provide a functional and
structural lay-out that is suitable for the new workloads (in
compliance with the “Norme tecniche per le costruzioni
2008”), for the new use of the property, which is to be retail.
The new floors are to be designed bearing in mind that a part
of the existing wooden beams can be salvaged. Currently,
many parts of the wooden floor beams, on all the levels, are
in a poor state of repair: their present state of conservation
shows numerous and widespread longitudinal cracks, parts impregnated by water infiltration, decay at points of support and
deterioration due to fungus and insect attacks.
The structural survey paints a detailed picture of the present
state of conservation and the floor load-bearing capacities.
The wooden structures in a good state of conservation will be
salvaged; the remaining beams that cannot support the new
workloads of the new functional lay-out will be replaced with
beams in a size, form and wood that are compatible with the
original salvaged beams.
According to the results of the thorough investigations conducted on the cloister, the foundations of the load-bearing walls
are solid-brick masonry. These foundations are very superficial,
well conserved, detached and isolated to a large degree. The
structural project for the foundations is to include strengthening curbs in reinforced concrete, needed for connection to
the external wall structures.
It will include a proposal to cover over the cloister, in a way that
105
Particolare attenzione dovrà essere posta all’utilizzo della luce e al comfort ambientale (termico, igrometrico, acustico), anche in considerazione del fatto che gli impianti dovranno garantire efficienza, sicurezza di
esercizio, affidabilità e flessibilità di utilizzo.
4.2.1 Comfort visivo
Il tema del comfort visivo deve essere affrontato in relazione sia all’illuminazione naturale che all’illuminazione artificiale.
Al di là dei valori di soglia contemplati nella legge italiana e nel regolamento igienico edilizio del Comune di Venezia ai fini dell’abitabilità dei
locali, si chiede di ottimizzare, anche con l’ausilio di sistemi tecnologici/
strutturali, l’apporto della luce naturale, bilanciando opportunamente i
vantaggi ottenibili con il minore impiego della luce artificiale e gli svantaggi connessi con l’incremento del carico solare da irraggiamento.
I principali obiettivi dell’illuminazione sono:
- integrarsi negli spazi architettonici;
- assicurare la possibilità di variare l’intensità della luce;
- ottimizzare l’impiego della luce naturale e artificiale;
- risparmiare energia minimizzando la necessità, dove possibile, di
illuminazione artificiale durante le ore diurne.
Dovranno essere rispettati per l’illuminazione i requisiti specifici delle
aree commerciali in modo tale che siano presenti rapporti corretti nei
valori illuminotecnici.
Saranno pertanto da prevedersi le seguenti tipologie di schermature:
-vetri ad alte prestazioni;
-schermatura regolabile interna.
Potranno essere altresì previste schermature fisse esterne per bloccare
la radiazione solare diretta, da concordare con la Soprintendenza per i
Beni Architettonici di Venezia.
Le soluzioni adottate in sede di progetto dovranno trovare riscontro nella relazione tecnica richiesta dal regolamento della consultazione.
4.2.2 Comfort termico
I parametri di riferimento per il dimensionamento e la progettazione
degli impianti di climatizzazione, filtrazione e ventilazione forzata sono
pertanto i seguenti:
In inverno ed estate si dovranno mantenere le seguenti condizioni termiche:
Spazi di vendita
- Inverno: 20°C ± 1 °C - 45% U.R. ± 5%
- Estate: 26°C ± 1 °C - 55% U.R. ± 5%
Servizi igienici, spogliatoi, depositi, magazzini
- Inverno: 20 °C ± 1 °C, UR non controllata
- Estate: non controllata
Corte coperta (se utilizzata per eventi)
- Inverno: 15 -18°C - UR non controllata
- Estate: 26-28 °C – controllo di massima UR anticondensa
In riferimento alla UNI 10339 saranno rispettati i seguenti ricambi d’aria,
sia in estate sia in inverno:
Rinnovo d’aria per spazi di vendita
- Portata d’aria minima richiesta: 25-30 mc/h per persona
- Presenza massima di persone per spazio: 4 per/mq
Rinnovo d’aria per corte coperta
- Portata d’aria minima richiesta: 25 mc/h per persona
Rinnovo d’aria per servizi igienici, spogliatoi, depositi, magazzini
- Portata d’aria minima richiesta: 6-10 vol/h nei WC con aspirazione
- Portata d’aria minima richiesta: 5 vol/h negli spogliatoi
4.2.3 Qualità dell’aria
In conformità al regolamento igienico edilizio del Comune di Venezia
occorre realizzare superfici di ventilazione naturale (serramenti apribili
con idonei sistemi di sicurezza anticaduta, ecc.) di dimensioni non inferiori ad 1/8 della superficie in pianta dei locali, ricorrendo, laddove ciò
non risulta possibile, all’adozione di un’adeguata ventilazione artificiale.
In tema di ventilazione artificiale si chiede di dedicare particolare attenzione al problema degli spazi ad affollamento variabile, dove le portate
d’aria devono variare in ragione dell’affollamento.
Gli impianti di climatizzazione dovranno essere dotati di sistemi di filtrazione dell’aria, in grado di filtrare particolati e sostanze gassose. Per polveri e particolati l’impianto di filtraggio deve essere dotato di:
- prefiltro di efficienza G4 secondo UNI EN 779;
- filtro di efficienza F6 secondo UNI EN 779;
- postfiltro di efficienza F8 secondo UNI EN 779.
4.2.4 Comfort acustico
I parametri per la determinazione dell’isolamento acustico dell’edificio
devono riferirsi al DPC 5/12/97 Determinazione dei requisiti passivi degli
106
satisfies all comfort requirements.
4.2 Comfort and Services
In the refurbishment of the existing buildings for retail use, the
systems are to be designed ex novo and satisfy the new demands and workloads.
Special attention must be paid to the use of light and to environmental comfort (thermal, hygrometric, acoustic) and the
systems are to be efficient, safe to run, reliable and flexible to
use.
4.2.1 Visual Comfort
Visual comfort must consider both natural light and artificial light.
As well as complying with the threshold values dictated by
Italian law and the building health regulations of the City of
Venice for habitable spaces, the use of natural light should
be optimised via the application of technological/structural
systems. An appropriate balance is also to be struck between
the advantages of a minimum use of artificial light and the
disadvantages linked to increased insolation.
T h e m a i n a i m s f o r t h e l i g h t i n g a r e t o:
- blend with the architecture;
- i n c l u d e a n o p t i o n t o v a r y t h e l i ght intensity;
- o p t i m i s e t h e u s e o f n a t u r a l a n d artificial light;
- s a v e e n e r g y , m i n i m i s i n g , w h e r ever possible, the need
f o r a r t i f i c i a l l i g h t i n g i n d a y l i g h t hours.
T h e s p e c i f i c r e q u i r e m e n t s f o r l i g h t i ng in retail areas must be
c o m p l i e d w i t h a n d t h e c o r r e c t l i g h ting ratios provided.
T h e f o l l o w i n g t y p e s o f s c r e e n i n g a r e required:
- high-performance glass;
- adjustable internal screening.
F i x e d e x t e r n a l s c r e e n i n g t o b l o c k direct sunlight may also
b e p r o v i d e d a n d i s t o b e a p p r o v e d by the Soprintendenza
per i Beni Architettonici di Venezia.
T h e s o l u t i o n s a d o p t e d d u r i n g t h e d esign process are to app e a r i n t h e t e c h n i c a l r e p o r t r e q u i red by the Consultation
rules.
4.2.2 Thermal Comfort
The reference parameters for sizing and designing the air-conditioning, filtration and forced-ventilation systems are as follows.
The following thermal conditions are to be maintained in winter
and summer:
Retail spaces
- Winter: 20°C ± 1°C - 45% R.H. ± 5%
- Summer: 26°C ± 1°C - 55% R.H. ± 5%
Toilets, changing rooms, stores
- Winter: 20°C ± 1°C, R.H. not controlled
- Summer: not controlled
Covered courtyard (if used for events)
- Winter: 15 -18°C - R.H. not controlled
- Summer: 26-28°C – general RH anti-condensation control
In compliance with UNI 10339, the following air changes will be
respected, both summer and winter:
Air changes for retail spaces
- Minimum required air volume: 25-30m3/h/person
- Maximum presences per space: 4 persons/m2
Air changes for covered courtyard
- Minimum required air volume: 25 m3/h/person
Air changes for toilets, changing rooms, stores
- Minimum required air volume: 6-10 vol/h in WC with extractors
- Minimum required air volume: 5 vol/h in changing rooms
4.2.3 Air Quality
In accordance with the City of Venice building health regulations, natural ventilation surfaces are to be created (opening
windows with adequate fall-proof safety systems etc.) no smaller than 1/8 of the surface area of the spaces. Where this is not
possible, you may resort to suitable artificial ventilation.
With regard to artificial ventilation, please focus special attention on the issue of spaces with variable occupancy, where air
volumes must vary according to occupancy.
The air-conditioning systems are to have air-filtration systems
that can filter particles and gasses. For dust and particles the
filtering system must have:
edifici.
L’isolamento acustico di facciata richiesto è pari a 42 dB, mentre il controllo sul rumore degli impianti deve essere in linea con quanto previsto
dalla norma UNI 8199.
Tuttavia, al di là di quanto richiesto dalle disposizioni legislative nazionali
riguardanti i requisiti acustici passivi delle partizioni orizzontali e verticali
e degli impianti (isolamento acustico di facciata, potere fonoisolante
in opera di pareti divisorie che separano differenti unità immobiliari,
isolamento acustico al calpestio, rumorosità degli impianti), i caratteri
distributivi degli edifici, il layout degli spazi, le tecnologie edilizie e impiantistiche e gli elementi di arredo fissi e ricorrenti (controsoffitti, ecc.)
devono essere progettati in modo tale da garantire concentrazione e
assenza di disturbo anche per rumore di fondo.
Ai sensi della norma UNI 8199 il livello per la rumorosità indotta dal funzionamento degli impianti all’interno dei locali della mall è di 45 dB(A),
misurati in assenza di pubblico.
4.3 Gli impianti
4.3.1 Impianti meccanici
Saranno da prevedere:
- centrali tecnologiche o sistemi di produzione e distribuzione dei
fluidi termovettori;
- impianti o sistemi di climatizzazione e ventilazione forzata;
- impianti idrico-sanitari, che svolgeranno i seguenti servizi:
- fornitura acqua fredda e calda sanitaria;
- smaltimento acque reflue;
- smaltimento e recupero delle acque meteoriche;
- apparecchi sanitari;
- impianti o sistemi antincendio.
4.3.2 Impianti elettrici
A servizio dell’edificio saranno da prevedere i seguenti impianti principali:
- cabine/locali per l’attestazione delle alimentazioni elettriche dal
pubblico erogatore;
- sistemi di alimentazione di emergenza, di sicurezza e di continuità
assoluta;
- impianti di forza motrice (FM);
- impianti di illuminazione normale;
- impianti di illuminazione di sicurezza;
- impianti di dispersione, equipotenzializzazione e di protezione contro le scariche atmosferiche.
Allo scopo di agevolare la manutenzione degli impianti è preferibile
prevedere che i locali tecnici principali siano ubicati in posizioni agevolmente raggiungibili dall’esterno per gestione e manutenzione. I locali
tecnici di zona/piano dovranno essere concentrati in zone dedicate
degli edifici e servite da impianti montacarichi.
Tutti i locali devono essere progettati nel rispetto delle disposizioni legislative in materia e devono inoltre essere facilmente accessibili per consentire attività di conduzione, manutenzione programmata e intervento
a guasto. Poiché tali operazioni sono di norma affidate a terzi (personale esterno), l’accesso deve avvenire da spazi di distribuzione riservati a
tale personale esterno oppure da spazi comuni, evitando comunque
qualsiasi interferenza con le attività lavorative.
Al fine di ottenere un’elevata affidabilità dell’erogazione dell’energia
elettrica alle utenze del fabbricato, dovrà essere prevista un’architettura di rete ridondata, sia a livello di quadro generale di BT che di condutture montanti di distribuzione principale e secondaria.
Particolare attenzione deve essere dedicata allo studio della selettività
delle protezioni elettriche al fine di limitare le zone di blackout dovute a
eventuali guasti e/o anomalie elettriche.
4.3.3 Impianti di climatizzazione
Il progetto dei sistemi impiantistici per la climatizzazione dovrà considerare i dati termoigrometrici di Mestre disponibili in letteratura (vedi anche norme UNI 10349 e UNI 10339), in riferimento alle escursioni termiche
sia annue che giornaliere.
Gli impianti dovranno inoltre essere verificati sulla base dei dati di seguito riportati:
- Latitudine-Longitudine: 45° 49’ N; 12° 24’ E
Sono consentite soluzioni di tipo ibrido con ventilazione naturale assistita
dalla ventilazione artificiale o viceversa, purché queste, oltre a essere
utilizzabili in significativi periodi dell’anno, non richiedano operazioni di
manutenzione periodica e costi di esercizio non comparabili con i benefici energetici ottenibili.
Sono comunque da utilizzare, ove possibile, tecniche di “free cooling” e
“night cooling” per ridurre i carichi di raffreddamento dell’edificio.
- a G4 efficiency pre-filter, see UNI EN 779;
- an F6 efficiency filter, see UNI EN 779;
- an F8 post-filter, see UNI EN 779.
4.2.4 Acoustic comfort
The parameters determining the building’s acoustic insulation must be based on DPC 5/12/97 Determinazione dei requisiti passivi degli edifici. The required facade soundproofing is 42 dB; service noise must comply with UNI 8199.
However, over and above national legal requirements for
the passive acoustic performance of vertical and horizontal
partitions and services (facade insulation, noise insulation for
dividing walls, footfall insulation, service insulation), the distribution and spatial layout, building and service technology and fixed furnishings and building elements (false ceilings
etc.) must ensure an environment that facilitates concentration and is free from even background noise.
In accordance with UNI 8199 the noise level caused by
serv-ices inside the mall is to be 45 dB(A), measured in the
absence of visitors.
4.3 Services
4.3.1 Mechanical services
These are to include:
- plant areas or systems for the production and circulation
of thermal-carrier fluids;
- air conditioning and forced-ventilation systems;
- water and sanitary systems to provide the following:
- hot and cold sanitary water supply;
- sewage disposal;
- rainwater drainage and recycling;
- sanitary-ware;
- fire systems.
4.3.2 Electrical Services
The following main services are required for the building:
- electricity cupboards/rooms for mains connection;
- emergency, safety and continuity systems;
- motive force systems (MF);
- standard lighting systems;
- safety lighting systems;
- earthing and lightning protection.
It is preferable to position the main plant areas in places easily reached from the outside to facilitate management and
service maintenance. The zone/floor plant areas are to be
concentrated in special parts of the buildings served by goods lifts.
They must all be designed in compliance with specific legislation and must also be easily accessible to allow running,
programmed maintenance and repairs. As these operations
are normally carried out by third parties (outside personnel),
access must be via operational spaces reserved for such personnel or shared spaces but avoid any interference with work
activities.
A super-abundant system design is required, both in terms of
LV panels and main and secondary risers and ducts to guarantee the building’s users an extremely reliable electricity
supply.
Special attention must also be paid to the study of selective
breakers to restrict black-out zones caused by any faults and/
or electrical anomalies.
4.3.3 Air-conditioning systems
The hygrothermal data for Mestre, daily and annual figures available in the literature (see also UNI 10349 and UNI
10339), should be considered when establishing the dimen sions of the climate-control services.
The services should be verified on the basis of the following
parameters:
- Latitude-Longitude: 45° 49’ N; 12° 24’ E
Hybrid solutions with natural ventilation assisted by artificial
ventilation, or vice versa, are allowed but, as well as being
available for use for large parts of the year, their regular
maintenance and running costs should be comparable with
the energy benefits. Where possible, “free cooling” and
“night cooling” technology should be adopted to reduce
the cooling loads of the building.
107
Al fine della valutazione dell’applicabilità di queste soluzioni possono
essere utilizzati i dati riportati nelle tabella seguente e riferiti a valori medi
degli ultimi 30 anni.
T h e d a t a i n t h e f o l l o w i n g t a b l e , g i ving average values for
t h e l a s t 3 0 y e a r s , m a y b e u s e d t o assess the application of
t h e s e solutions.
Mese
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre Ottobre
Novembre
Dicembre
Month
January
February
March
April
May
June
July
August
September
October
November
December
T min
-1 °C
1 °C
4 °C
8 °C
12 °C
16 °C
18 °C
17 °C
14 °C
9 °C
4 °C
0 °C
T max
6 °C
8 °C
12 °C
16 °C
21 °C
25 °C
28 °C
27 °C
24 °C
18 °C
12 °C
7 °C
Precip.
58 mm
54 mm
57 mm
64 mm
69 mm
76 mm
63 mm
83 mm
66 mm
69 mm
87 mm
54 mm
Umidità
81%
77%
75%
75%
73%
74%
71%
72%
75%
77%
79%
81%
Vento
ENE 4 km/h
E
4 km/h
SSE 9 km/h SSE 16 km/h SSE 16 km/h SSE 16 km/h SSE 9 km/h SSE 9 km/h SSE 9 km/h SSE 4 km/h ENE 4 km/h ENE 4 km/h Eliofania
3 ore
4 ore
5 ore
6 ore
7 ore
8 ore
9 ore
8 ore
7 ore
5 ore
3 ore
3 ore
Min. T
-1 °C
1 °C
4 °C
8 °C
12 °C
16 °C
18 °C
17 °C
14 °C
9 °C
4 °C
0 °C
Max. T 6 °C
8 °C
12 °C
16 °C
21 °C
25 °C
28 °C
27 °C
24 °C
18 °C
12 °C
7 °C
Precip.
58 mm
54 mm
57 mm
64 mm
69 mm
76 mm
63 mm
83 mm
66 mm
69 mm
87 mm
54 mm
Humidity
81%
77%
75%
75%
73%
74%
71%
72%
75%
77%
79%
81%
Wind
Sunshine
ENE 4 km/h
3 hrs
E
4 km/h
4 hrs
SSE 9 km/h
5 hrs
SSE 16 km/h
6 hrs
SSE 16 km/h
7 hrs
SSE 16 km/h
8 hrs
SSE 9 km/h
9 hrs
SSE 9 km/h
8 hrs
SSE 9 km/h
7 hrs
SSE 4 km/h
5 hrs
ENE 4 km/h
3 hrs
ENE 4 km/h
3 hrs
(Dati Arpav Veneto, Stazione di rilevazione di Mestre)
(Data: Arpav Veneto, Mestre monitoring station)
Sarà infine considerato un elemento di merito l’adozione di sistemi di utilizzo ottimizzato dell’energia termica quali i sistemi geotermici ed i sistemi di accumulo energetico che consentano la produzione di energia
elettrica in fasce orarie nelle quali le tariffe elettriche sono notevolmente inferiori.
Le tipologie di impianti di climatizzazione che si intendono adottare
devono essere concettualmente coerenti e fisicamente integrate con
le tecnologie relative agli involucri edilizi e agli spazi interni. Va inoltre
considerata la richiesta del Committente di poter usufruire di spazi suddivisibili, in termini gestionali, in zone di dimensioni dell’ordine di un piano
dell’edificio. Ciò implica la necessità di sezionare gli impianti di climatizzazione al servizio delle diverse zone in modo da consentirne la messa a
riposo o il funzionamento in attenuazione per periodi più o meno lunghi;
è inoltre auspicabile la possibilità di gestione differenziata tra le varie
zone che permetta l’adozione ad esempio di orari differenziati di accensione, spegnimento, attenuazione.
Per consentire al Committente di esprimere un giudizio sulla soluzione
proposta si chiede ai progettisti di descrivere l’architettura del sistema
impiantistico e in particolare fornire indicazioni circa:
- le tipologie impiantistiche che si intende adottare;
- gli eventuali sistemi di ventilazione ibridi (naturale/artificiale) con
indicazioni delle attese percentuali di tempo, nel giorno e nell’anno,
di utilizzazione della ventilazione naturale (in relazione alle condizioni interne richieste);
- le modalità di adeguamento degli assetti impiantistici locali, a livello di zona termica, in caso di non utilizzo degli spazi;
- le modalità con cui si intende garantire le condizioni di comfort
termico richieste dall’utente a livello di singolo spazio ufficio;
- le modalità con cui si intende controllare la qualità dell’aria nei
locali ad affollamento variabile;
- le periodicità di manutenzione.
Lastly, the choice of services that optimise thermal energy
such as geothermal systems and energy-storage systems
that allow electricity production at cheaper off-peak times
will be viewed positively.
The types of air-conditioning systems adopted must be
conceptually consistent and physically integrated with the
technology of the building envelopes and internal spaces.
The Client’s request for spaces that can, for management
purposes, be divided up into areas of approximately one
floor of the building must also be addressed. This involves
the need to section the air-conditioning systems serving
the different areas so that they can be switched off or
down for long or short periods. The possibility of differentiated management between the various zones allowing, for
instance, differentiated switch down/on/off times is also
desirable.
The service system should be described to allow the Client
to judge the proposed solution and the following information provided in particular:
- the type of services being proposed;
- a n y h y b r i d v e n t i l a t i o n s y s t e m ( n a t u r a l / a r t i f i c i a l ) , complete
with indications of the daily and annual percentages of time
when natural ventilation would be used (with the requested
internal conditions);
- the procedure for controlling the temperature settings of
services when the spaces are not in use;
- how the requested temperature comfort is to be guaranteed in individual offices;
- how the room air quality will be controlled in spaces with
variable occupation levels;
- maintenance frequency.
4.3.4 Impianti di illuminazione
Per quanto riguarda l’uniformità e il livello di illuminamento, la distribuzione delle luminanze, l’abbagliamento, il colore della luce e la resa
cromatica si devono adottare i valori indicati nelle norme UNI EN 12464
e UNI EN ISO 9241; i calcoli dovranno essere sviluppati applicando gli
opportuni coefficienti di manutenzione e di decadimento del flusso luminoso delle sorgenti, valutati anche in funzione degli ambienti di installazione. In tutti i casi dovrà essere prestata particolare attenzione alle
caratteristiche costruttive degli apparecchi proposti anche in funzione
della garanzia dell’ottimizzazione delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi.
Particolare cura deve essere posta nello studiare soluzioni di integrazione fra illuminazione naturale e artificiale, tali da connettere armonicamente le esigenze di comfort visivo con quelle di risparmio di energia.
A tal proposito sono auspicabili soluzioni progettuali finalizzate a interconnettere funzionalmente, per ogni singolo spazio, i seguenti parametri:
- presenza o assenza di personale (con conseguente inutilità di garantire un livello di illuminamento);
- presenza o assenza di radiazione solare diretta (con conseguente
necessità o meno di schermatura);
- entità dell’illuminazione naturale;
- entità dell’illuminazione artificiale (grazie alla regolazione in continuo del flusso luminoso emesso).
È quindi da valutare in termini sia tecnici che economici l’opportunità
di porre in campo sensori di presenza, sensori della radiazione solare e
4.3.4 Lighting Systems
T h e p r o j e c t s h o u l d c o m p l y w i t h t h e values in UNI EN 12464
a n d U N I E N I S O 9 2 4 1 i n t e r m s o f l i g ht uniformity and levels,
d i s t r i b u t i o n , g l a r e , c o l o u r a n d c h r o matic performance.
T h e c a l c u l a t i o n s s h o u l d a l s o a d o p t maintenance and light
f l u x d e t e r i o r a t i o n c o e f f i c i e n t s f o r l i ght sources assessed on
t h e b a s i s o f l o c a t i o n . I n a l l c a s e s , special focus is required
o n t h e l i g h t i n g e q u i p m e n t s p e c i f i c ations to guarantee opti m u m o r d i n a r y a n d e x t r a o r d i n a r y m aintenance.
S p e c i a l a t t e n t i o n s h o u l d b e p a i d to solutions that involve
n a t u r a l a n d a r t i f i c i a l l i g h t i n g t o c o mbine visual comfort with
energy saving.
W i t h t h i s i n m i n d , d e s i g n s o l u t i o n s t hat link up the following
p a r a m e t e r s f o r e a c h s p a c e w i l l b e welcomed:
- p r e s e n c e o r a b s e n c e o f p e r s o n nel (with ensuing lack of
need to guarantee lighting);
- p r e s e n c e o r a b s e n c e o f d i r e ct sunlight (with ensuing
need for sunscreens);
- amount of natural light;
- a m o u n t o f a r t i f i c i a l l i g h t ( t h a nks to constant lighting
control).
T h e i n s t a l l a t i o n o f m o v e m e n t , l i g h t and sun sensors controll e d b y a c o m p u t e r s y s t e m n e e d s t o be appraised both eco nomically and technically.
The Client’s request for spaces that can be separately
m a n a g e d s h o u l d a l s o b e a d d r e s s e d i n t h i s c a s e . It means
108
sensori del livello di illuminamento e di provvedere alla loro interconnessione tramite un sistema intelligente locale.
Anche in questo caso va considerata la richiesta del Committente di
poter usufruire di spazi suddivisibili funzionalmente. Ciò implica la necessità di organizzare le reti ed i circuiti di alimentazione in modo coerente
con la distribuzione funzionale degli spazi distributivi.
4.3.5 Security
4.3.5.1 Sicurezza ambientale
Per sicurezza ambientale si intende la sicurezza nei confronti delle azioni
che l’ecosistema può esercitare sull’insediamento, quali il sisma, il vento
forte, la fulminazione, il dissesto idrogeologico, l’inquinamento atmosferico.
Il Committente richiede di considerare il verificarsi di tali fenomeni naturali e di esplicitare il comportamento del sistema edificio-impianti e
degli occupanti in tali emergenze. Si dovrà dare evidenza delle soluzioni
proposte negli elaborati richiesti in fase di Consultazione.
4.3.5.2 Sicurezza anticrimine (intrusione, furto, atto terroristico) e controllo degli accessi
La sicurezza anticrimine riveste per il Committente particolare importanza. Le soluzioni progettuali dovranno pertanto consentire la messa in
atto di tutte le misure necessarie (quali ad esempio barriere, sistemi di
protezione in genere e di controllo) per impedire l’intrusione e l’uso improprio degli spazi esterni ed interni all’edificio.
Per quanto riguarda gli spazi interni, i percorsi di distribuzione e le aree
più critiche dovranno essere studiati in modo tale da consentire la sorveglianza continua mediante televisione a circuito chiuso e personale
di sorveglianza.
È importante sottolineare che i visitatori della mall non dovranno poter
accedere liberamente a tutte le zone dell’edificio, pertanto dovranno
essere messi in opera mezzi atti a inibirne l’accesso a talune zone.
In ogni caso, anche al fine di poter attuare i piani di emergenza, il sistema di controllo degli accessi deve consentire di conoscere in qualsiasi
momento il numero di persone contemporaneamente presenti all’interno dell’edificio.
Dovranno essere anche previsti dei cancelli per impedire l’accesso alle
mall e ad alcune aree del fabbricato durante le ore notturne permettendo comunque la circolazione di persone nelle restanti porzioni del
fabbricato.
4.3.5.3 Sicurezza in caso di incendio
La prevenzione degli incendi è regolata in Italia da specifiche disposizioni legislative: sono da considerare con particolare attenzione i
compartimenti antincendio (parti di edificio delimitate da elementi costruttivi con resistenza al fuoco predeterminata), le cavità verticali che
possono favorire la propagazione dell’incendio per effetto camino, i filtri
e le scale a prova di fumo, i luoghi sicuri e le vie di fuga.
Per quanto riguarda l’impiantistica dedicata è da considerarsi indispensabile la rilevazione puntuale dell’incendio, con impianto di rilevazione
incendi e diffusione sonora e la disponibilità di idranti ed estintori, mentre è da riservarsi ad aree particolari l’adozione di impianti per l’estinzione automatica dell’incendio.
4.3.5.4 Sicurezza nell’uso
La sicurezza nell’uso riguarda le numerose problematiche connesse con
le modalità di fruizione dell’edificio, dalle norme di igiene e sicurezza del
lavoro alle norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche, dalle
norme antinfortunistiche, alle norme riguardanti gli spazi con accesso
aperto al pubblico.
Il Committente è consapevole del fatto che molte di queste problematiche troveranno soluzioni in fase più avanzata del progetto, pur tuttavia
ritiene che in questa fase progettuale debbano essere leggibili le idee
guida riguardanti in particolare il tema dell’eliminazione delle barriere
architettoniche e dell’antinfortunistica sia per i dipendenti sia per i visitatori e i fornitori della mall.
Si dà per scontato il rispetto, nella fase successiva della progettazione,
delle norme vigenti in Italia relative alla sicurezza sui luoghi del lavoro
(D.Lgs. 626/94).
4.3.6 Impianti ICT
L’impianto ICT sarà distribuito all’interno delle mall e nelle unità commerciali annesse.
Gli impianti ICT devono pertanto includere tre elementi principali:
1) I locali tecnologici: si tratta di locali dedicati, di dimensioni variabili
a seconda del numero e della tipologia di apparecchiature tecniche
che ospitano, attrezzati con armadi (rack) per l’alloggiamento, impian-
that the lighting services will have to be zoned.
4.3.5 Security
4.3.5.1 Environmental safety
Environmental safety means safeguarding against the ef fects of the ecosystem on the building, e.g. earthquakes,
strong wind, lightening strikes, hydrogeological instability
and environmental pollution. The Client wishes these natu ral phenomena to be considered and how the building and
its occupants will behave in such an emergency is to be
illustrated in the material submitted.
The proposed solutions are to be explained in the documents provided during the Consultation.
4.3.5.2 Anti-criminal security (intrusion, theft, terrorism) and access control
The Client considers anti-criminal security particularly important. The design solution should include all the necessary measures (e.g. barriers, protection and control systems etc) to
prevent intrusion and improper use of the building’s external
and internal spaces. Internally, the routes and most critical
areas should be provided with constant surveillance via
closed circuit TV and surveillance staff.
It is important to stress that visitors to the mall must not have
unlimited access to the building and systems that restrict access to certain zones are required.
The entry system must provide the exact number of people
inside the building at any one time so that emergency procedures can be implemented.
There should also be gates blocking access to the mall and
parts of the building at night while still allowing circulation in
the remaining portion of the building.
4.3.5.3 Fire safety
Fire prevention is regulated by specific legislation in Italy.
Special attention should be focused on fireproof compartments (parts of the building isolated by materials with a specific fire-resistant performance), vertical shafts that may aggravate fire by causing a chimney effect, filters and fireproof
stairs, fire-safe areas and fire escapes.
Systems must include rapid fire detection with fire-detection
and sound-alarm systems and hydrants and extinguishers readily
available. The inclusion of automatic fire extinguishing systems is
to be reserved for special areas.
4.3.5.4 Safe use
Safe use addresses the numerous potential problems linked
to the way the building is used, from health and safety regulations to those on the removal of architectural barriers, accident prevention and public-access spaces. The Client is
aware that many of these problems will be solved at a later
stage but believes that the general guidelines should be provided at this early design stage, especially as concerns the
removal of architectural barriers and safety in the workplace
for the mall’s employees, visitors and suppliers. It is taken for
granted that later design stages will comply with Italian legislation on safety in the workplace (D.Lgs. 626/94).
4.3.6 ICT Systems
The ICT system will extend throughout the mall and the annexed retail units.
The ICT systems must include three main elements:
1) Technology rooms: special rooms of variable size depending on the amount and type of technical equipment contained and fitted with racks for the fire system; they should, in
special cases, have their own air-conditioning systems.
The most important of these technology rooms is the Data
Processing Centre, which houses all the equipment for the
core part of the ICT system; this is to have its own air conditioning system and electrical equipment.
2) Structured cable system (passive system): this consists in
a system of cables that carry connectivity to all parts of the
buildings. The word “structured” indicates a design based
on functional zones that are usually linked to a central concentration point, normally situated in the Data Processing
Centre. The system is divided into campus cabling (linking
the M9 buildings to each other), vertical building cabling
109
to antincendio e, in casi particolari, di impianto di condizionamento
dedicato.
Il più importante di questi locali tecnologici è il CED, in cui sono alloggiate tutte le apparecchiature che compongono la parte centrale del
sistema ICT, che tipicamente viene realizzato con un proprio impianto
di condizionamento e con apparati elettrici specifici.
2) L’impianto di cablaggio strutturato (rete passiva), costituito da una
rete di cavi in grado di distribuire i segnali di rete in ogni parte degli
edifici. La dicitura “strutturato” sta ad indicare una realizzazione per
aree funzionali, che solitamente fanno capo ad un punto centrale di
concentrazione, situato normalmente nel CED. L’impianto viene infatti
diviso in cablaggio di campus (collega tra loro gli edifici di M9), cablaggio verticale di edificio (collega i vari piani o sezioni di piano degli edifici
con il cablaggio di campus) e cablaggio orizzontale (collega le utenze
con il cablaggio verticale).
3) L’infrastruttura di connettività (rete attiva): è composta da tutti gli apparati di rete (switch, router, access point wireless) che, connessi all’impianto di cablaggio, consentono effettivamente la comunicazione dei
dati.
4.3.6.1 Struttura dell’impianto
In fase di progettazione sarà necessario definire gli spazi per alcuni locali tecnologici, così composti:
1) Locale CED: si tratta di un locale che per la tipologia e il numero di
apparati necessari al funzionamento del sistema ICT della mall, deve
poter alloggiare almeno 4 rack per server, ciascuno di misura standard
85cmx100cmx200cm.
Includendo lo spazio per la movimentazione di persone e materiali,
basterebbe un locale di circa 25mq, anche senza finestre, dotato dei
seguenti impianti:
- Impianto di condizionamento dedicato e separato da quello
dell’edificio (può essere necessario raffreddare l’aria anche in inverno);
- Gruppo di continuità statico (UPS) con autonomia calibrata per
almeno 1 ora, utile ad effettuare lo spegnimento controllato delle
macchine in caso di mancanza prolungata di energia elettrica;
- Impianto di spegnimento incendi a gas inerte, con avvio automatico e preavviso di sicurezza.
2) Locali tecnici di rete: per le dimensioni degli edifici è necessario almeno un locale tecnico per piano, con due locali quando l’estensione
lineare superasse i 70m. Ciascuno di essi deve avere dimensioni di almeno di 2x2m, con una presa d’aria per l’estrazione del calore.
4.3.6.2 Sviluppo dell’impianto di cablaggio
L’impianto di cablaggio strutturato deve avere un’architettura standardizzata, secondo le specifiche della norma ISO 11801. Il criterio più
razionale per progettare l’architettura dei cablaggi strutturati è il raggiungimento del miglior compromesso tra ordine, flessibilità e possibilità
di ampliamento. Prevede solitamente tre linee di cablaggi, a cui corrispondono aree funzionali dell’impianto.
- Cablaggio di dorsale: in realizzazioni su più edifici, collega gli edifici
con il punto centrale (centro stella) dell’area M9 (potrebbe trovarsi
dentro il museo), in cui si trova solitamente il locale CED. Il cablaggio
di dorsale è sempre realizzato in fibra per le distanze da percorrere.
- Cablaggio verticale: collega i vari piani o punti di distribuzione di
un edificio con un centro stella di concentrazione che, nel caso di
impianti distribuiti su più edifici, interconnette con le linee di dorsale.
Anche questa linea di cablaggio è realizzata in fibra per ridurre gli
ingombri e migliorare le prestazioni.
- Cablaggio di distribuzione orizzontale: solitamente realizzato con
cavi in rame per ragioni di economicità non tanto dei cavi, quanto
delle terminazioni (connettori e relative interfacce sugli apparati).
Nella distribuzione orizzontale, tramite la quale si raggiungono gli utilizzatori finali, non si raggiungono distanze tali da giustificare l’impiego della fibra. L’impiego della fibra consente di raggiungere distanze superiori ai 500 metri su una singola tratta, quindi non si pongono
limitazioni di distanza. Il cavo in rame è invece limitato all’incirca a
90m di lunghezza, oltre i quali le prestazioni tendono a degradare.
4.3.6.3 Caratteristiche tecnologiche di base dell’impianto di cablaggio
strutturato
Le caratteristiche di base di questo impianto, da usarsi come riferimento
di base per la scelta dei materiali, sono le seguenti:
Locali tecnici
- Un data center di dimensioni sufficienti ad ospitare almeno 5 rack
di dimensioni standard cm 80x100x200 (42 Unit), attrezzato con:
- impianto di condizionamento d’aria dedicato e dimensionato
per un’occupazione di server ed apparati pari al 50% di quella
110
( l i n k i n g a l l t h e f l o o r s o r f l o o r s e c t i o ns of the building to the
c a m p u s c a b l i n g ) a n d h o r i z o n t a l c a bling (linking users to the
vertical cabling).
3 ) C o n n e c t i v i t y i n f r a s t r u c t u r e ( a c t i v e system): this consists in
a l l t h e s y s t e m e q u i p m e n t ( s w i t c h e s , routers, wireless access
p o i n t s ) t h a t , t o g e t h e r w i t h t h e p a ssive system, allow data
communication.
4.3.6.1 Structure
The spaces for some technology rooms will have to be defined at the design stage, thus composed:
1 ) Data processing room: for the amount and type of equipment required to run the mall’s ICT system, this room must
house at least four racks per server, each of standard size
85cmx100cmx200cm. Including the space for the movement of people and materials, a room measuring approximately 25sq.m would suffice, with or without windows,
containing the following systems:
- Its own air-conditioning system, separate from that of
the building (the air may have to be cooled in winter
too).
- An Uninterruptible Power Supply (UPS) with autonomy
of at least 1 hour, which would allow controlled machinery shut down in the event of a prolonged power
failure.
- I n e r t - g a s f i r e e x t i n g u i s h i n g s y s tem, triggered automatically and with a safety warning.
2) Plant areas: the size of the buildings calls for at least
one plant room per floor, and two when linear extension
exceeds 70m. Each one must measure at least 2x2m and
have an air vent for heat extraction.
4.3.6.2 Cabling System Design
The structured cabling system must have a standard design and comply with ISO 11801 requirements. The most
rational criterion for the design of the structured cabling
system is to strike the best compromise between order,
flexibility and possible expansion. It usually envisages three
cable lines, which correspond to the functional areas of
the system.
- Backbone Cabling: when several buildings are involved,
this links them to the central point (star centre) of t h e M 9
site (which could be in the Museum), where the Data
Processing Centre is usually located. Backbone cabling
always uses fibre optics because of the distances it has
to travel;
- Vertical Cabling: this links all the floors or distribution points in a building to a star centre which, when
systems are distributed over more than one building,
interconnects with the backbone lines. This cabling is
also in fibre optics to save space and improve performance;
- Horizontal Distribution Cabling: this usually employs
copper wire for economical reasons, not so much for
the cables but for the terminals (connectors and relative interfaces). The distances involved in the horizontal distribution, connecting to the end users, are not
such to justify the use of fibre optics. Fibre optics allow
connection over distances in excess of 500 metres in
a single span so there are no limitations to distance.
Copper wire is limited to lengths of approximately 90m,
beyond which performance tends to deteriorate.
4.3.6.3 Basic Specifications for the Structured Cabling System
The basic specifications for this system, to be adopted as
the standard reference for the choice of materials, are as
follows:
Plant Rooms
- A data centre large enough to contain at least 5 racks
of standard size 80x100x200 cm (42 units) equipped with:
- its ow n a i r - c o n d i t i o n i n g s y s t e m p o w e r f u l e n o u g h
for servers and equipment equal to 50% of the
maximum permitted;
- internal electricity system with an insulating transformer
at the entrance and at least a 20 kVA Uninterruptible
Power Supply (UPS) with a full-load autonomy of at least
30 minutes.
-A sufficient number of plant areas that can house a
massima consentita;
- impianto elettrico interno con trasformatore di isolamento
all’ingresso e gruppo di continuità statico (UPS) di potenza pari
ad almeno 20 kVA ed autonomia a pieno carico di almeno 30
minuti.
- Un numero sufficiente di vani tecnici adatti ad ospitare un rack
di dimensioni standard 60x60x200cm, con spazio sufficiente per la
manutenzione anteriore e posteriore al rack.
Cablaggi
- Orizzontali realizzati con cavi in rame Cat6 e cablaggi verticali in
fibra ottica OM3 laser grade.
- Outlet con connettori RJ45 cat6.
- Numero di outlet sufficiente a coprire le esigenze di flessibilità degli
spazi di vendita.
4.3.6.4 Requisiti specifici dell’impianto ICT
- Invisibilità: l’impianto (vie cavo, connettori, prese, etc) dovrà essere caratterizzato da una forte integrazione con l’architettura degli
spazi. In particolare dovranno essere adottate soluzioni di cablaggio che permettano di nascondere le terminazioni di rete non utilizzate in modo da renderle invisibili ai visitatori oppure da renderle
parte integrante degli arredi o delle finiture dei locali.
- Flessibilità: pur trattandosi di un impianto di cablaggio strutturato,
per sua natura statico, dovranno essere proposte soluzioni tali per
cui le terminazioni di rete possano essere spostate con semplicità
senza dover effettuare opere edili.
Si consideri, a titolo di indicazione progettuale, l’impianto di cablaggio
in modo analogo a quanto già da tempo si esegue per gli impianti elettrici e di illuminazione.
L’obiettivo complessivo del progetto deve essere quello di permeare
completamente l’edificio.
4.3.7 Impianti elevatori
Gli ascensori e le scale mobili devono essere studiati in relazione alla
distribuzione planivolumetrica dell’edificio e ai flussi previsti di persone e
cose in relazione agli orari di apertura della mall.
L’edificio necessita l’installazione di impianti elevatori in grado di svolgere la loro funzione in condizioni sia normali (considerando le situazioni
di picco), sia di blackout energetico, sia di emergenza in genere. Gli
impianti devono inoltre essere dotati di adeguati backup per fare fronte
ai periodici fermi per manutenzione ordinaria o straordinaria.
Eventuali montacarichi per il trasporto delle cose dovranno essere
progettati in modo integrato con gli impianti e gli allestimenti interni in
modo da consentire, sia come pesi trasportati che dimensioni interne,
l’innalzamento al piano delle merci, di tutti i componenti di arredo fissi
e mobili e di tutte le componenti impiantistiche di cui è prevedibile la
sostituzione nel tempo.
4.3.8 Building Management System (BMS)
Il sistema edificio/impianti deve essere dotato di un sistema di supervisione e gestione (BMS) da collocare in una centrale di controllo (control
room), che deve provvedere al controllo e la supervisione dei seguenti
impianti:
- centrali tecnologiche;
- impianti di climatizzazione;
- impianti di filtrazione aria;
- impianti idrici e antincendio;
- impianti di illuminazione;
- impianti ICT;
- impianti di comunicazione;
- rilevazione incendio;
- rilevazione infrazioni (allarmi antifurto e anti infrazione);
- controllo delle schermature;
- controllo di accessi e sicurezza;
- controllo degli impianti elevatori (ascensori, montacarichi e scale
mobili).
Il BMS deve essere in grado di fornire informazioni su:
- i valori delle grandezze fisiche caratterizzanti la qualità degli ambienti interni (temperatura, umidità relativa e ricambi d’aria);
- i valori dei consumi energetici, termici ed elettrici, istantanei e in
periodi di tempo prefissati (giorno, mese, anno), eventualmente
suddivisi per zone;
- i valori dei consumi di acqua, eventualmente suddivisi per utenze
specifiche;
- gli stati di funzionamento di tutte le principali apparecchiature
per la climatizzazione, l’illuminazione, il trasporto di persone e cose,
deve essere in grado di trasmettere segnali a microprocessori locali
dotati di propria autonomia funzionale (sistema a intelligenza distri-
standard size 60x60x200cm rack, with sufficient room
for maintenance in front of and behind the rack.
Cabling
- Horizontal cabling using Cat6 copper wire and OM3
laser grade fibre-optic vertical cabling.
- Outlet with Cat6 RJ45 connectors.
- Adequate number of outlets to cover the retail space’s
needs for flexibility.
4.3.6.4 Specific ICT System Requirements
- Invisibility: the system (cableways, connectors, sockets
etc) must blend well with the architecture of the spaces.
In particular, the cabling solutions adopted must
allow terminals not in use to be concealed, making
them invisible to visitors or an integral part of the
furnishings and finishes.
- Flexibility: although this is a structured cabling system,
which is static by nature, the proposed solutions must
allow the terminals to be moved easily without the need
for building works.
For guidance, consider the cabling system as has already
for some time been done for electricity and lighting systems.
The overall aim of the design must be to completely permeate the building.
4.3.7 Elevators
Lifts and escalators should take into account the planimetric
layout of the building and flows of people and goods in relation to mall opening times.
The building requires elevator systems that work in normal
conditions (including peak times), during power failures and
in a general emergency. The services should also have adequate back-up for periods of ordinary and special maintenance.
Any goods lifts should be integrated with the services and
internal organisation to ensure they can carry heavy and
large goods and all the furniture, fittings and spare parts for
services to the required floors.
4.3.8 Building Management System (BMS)
The building/services system must include a Building Management System (BMS), located in a control room to
control and monitor the following systems:
- plant areas;
- air conditioning;
- air filtration;
- water and fire;
- lighting;
- ICT;
- communications;
- fire detection;
- infringement detection (intruder and anti-infringement alarm);
- screening control;
- access and security control;
- elevator control (lifts, goods lifts and escalators).
The BMS must be able to provide figures for:
- the quality of the internal environment (temperature,
relative humidity and air exchange);
- energy, heating and electricity consumption, instantaneous and for set periods of time (days, months,
year), divided by zone if possible;
- water consumption, divided by specific users if possible;
- the operational status of all main systems for climate
control, lighting and transporting people and goods.
It should also be able to send signals to autonomous
local microprocessors (distributed intelligence system)
and programme the timing and running (including
switch off) of the services for all the zones;
- any operational anomalies, potential operational
problems and the activation status of back-up equipment.
Although independent from the other buildings in the
complex, the BMS may be centralised to allow control
from a single station.
111
buita) e deve consentire di programmare temporalmente e funzionalmente (compresa la messa fuori servizio) gli impianti al servizio
delle varie zone funzionali;
- l’indicazione delle anomalie di funzionamento, delle criticità di
esercizio e dello stato di attivazione delle apparecchiature di
backup.
L’impianto BMS seppur indipendente dagli altri fabbricati del complesso
potrà essere centralizzato per permettere il controllo da un’unica postazione.
4.4 Sostenibilità del progetto e risparmio energetico
Il programma M9 propone la realizzazione di un intervento che ha importanti risvolti sociali e urbanistici. La ristrutturazione degli edifici esistenti, l’edificazione del museo e il nuovo assetto urbano dell’area eserciteranno un notevole impatto sul centro storico di Mestre, un’area oggetto
in passato di interventi architettonici di pessima qualità, realizzati con
scarsa o nessuna attenzione agli aspetti estetici e ambientali.
Per questa ragione si richiede ai progettisti di concepire un intervento
eco-sostenibile, affinché M9 diventi un caso esemplare, la dimostrazione visibile di una diversa cultura della progettazione, rispettosa dell’ambiente, attenta al tema dei consumi energetici e tecnologicamente
avanzata.
Il progetto nel suo complesso, sia per gli interventi di ristrutturazione che
per la nuova edificazione, dovrà individuare misure sostenibili relativamente a:
- acqua;
- materiali;
- impianti;
- energie rinnovabili;
- comfort.
In tale prospettiva, il progetto deve evidenziare tutte le soluzioni architettoniche, distributive, tecnologiche e impiantistiche che si intendono
adottare per rendere la costruzione esemplare in termini di qualità ambientale degli spazi esterni e interni, di uso razionale delle risorse e di
impiego di materiali eco-compatibili.
Un’adeguata considerazione delle questioni ambientali ed energetiche richiederà che siano attentamente valutate le tipologie edilizie e
i materiali da impiegare e che vengano effettuate scelte coerenti in
tema di tecnologie e impianti. Un’analisi del ciclo di vita (LCA), sia pure
di prima approssimazione, può essere inoltre utile per mettere in evidenza gli aspetti connessi alla funzionalità, alla durata, alla manutenibilità,
ai consumi energetici, al recupero e al riciclaggio a fine utilizzo.
4.4.1 Materiali per la costruzione
I materiali da costruzione dovranno essere semplici, forti, funzionali e
facilmente reperibili, auspicando l’impiego di materiali riciclati e/o riciclabili, materiali non tossici con basse emissioni nocive e materiali di
origine vegetale.
Nella determinazione delle superfici, interne ed esterne, andranno attentamente valutate sia le valenze funzionali ed estetiche sia le spese di
gestione e manutenzione.
Dovranno inoltre essere impiegati materiali e unità tecnologiche caratterizzate da un ciclo di vita favorevole.
In Italia non esiste un’etichettatura relativa all’eco-compatibilità dei
materiali da costruzione, ma in Europa esistono certificazioni di origine
delle materie prime, delle emissioni inquinanti in opera, dell’energia inglobata e del ciclo di vita e a esse si farà riferimento.
Sarà necessario dare evidenza di quanto sopra in sede di relazione progettuale.
4.4.2 Qualità degli involucri
Al fine di consentire agli occupanti degli edifici di usufruire di spazi interni di qualità e comfort, particolare importanza assumono, oltre che la
concezione planivolumetrica degli edifici, le caratteristiche fisiche degli
involucri esterni degli edifici, che dovranno essere allineati alle più evolute proposte del mercato.
In particolare si chiede di curare:
- la protezione dall’irraggiamento solare, anche con l’utilizzo di
schermature;
- la riduzione dell’inquinamento acustico;
- la selezione dei materiali per evitare surriscaldamenti locali e riflessi
solari;
- la facilità e l’economicità di manutenzione e pulizia.
4.4.3 Approvvigionamento energetico e uso razionale dell’energia
La prestazione energetica del sistema edifici impianti assume per il
Committente particolare importanza e pertanto si chiede di effettuare
112
4.4 Sustainability and Energy Saving
T h e M 9 p r o g r a m m e p r o p o s e s a d e v elopment with major so c i a l a n d u r b a n r e p e r c u s s i o n s . T h e refurbishment of the exi s t i n g b u i l d i n g s , t h e c o n s t r u c t i o n o f a museum and the new
u r b a n d e s i g n o f t h e a r e a w i l l h a v e a considerable impact
on the old Mestre city centre, an area that has, in the
past, been the focus of very poor quality architectural
projects, executed with little or no regard for aesthetics
and the environment.
This is why we are asking the designers for an eco-sustainable design, so that M9 may become an example, the
visible demonstration of a different design culture that respects the environment and is attentive to energy-saving
issues and technologically cutting edge.
The whole design - both the refurbishment and the new
build - is to identify sustainable measures with regard to:
- water;
- materials;
- systems;
- renewable energy;
- comfort.
I n r e c o g n i t i o n o f t h i s , t h e p r o j e c t should illustrate all the
a r c h i t e c t u r a l , l a y o u t , t e c h n o l o g i c al and service solutions
a d o p t e d t o m a k e t h e c o n s t r u c t i o n exemplary in terms of the
e n v i r o n m e n t a l q u a l i t y o f i t s i n t e r n al and external spaces,
t h e r a t i o n a l u s e o f r e s o u r c e s a n d the use of ecologically
compatible materials.
Proper consideration of environmental and energy issues
demands carefully studied building types and materials
and consistent technical and service choices. A LifeCycle Analysis (LCA), even a simple approximation, may
also help illustrate aspects linked to functionality, duration, maintenance, energy consumption and recycling at
the end of use.
4.4.1 Building Materials
The building materials are to be simple, strong, serviceable and easily sourced. We favour the use of recycled
and/or recyclable materials, non-toxic materials with low
harmful emissions and materials of vegetable origin.
Functional and aesthetic values should be assessed as
well as maintenance and management costs when determining external and internal surface areas.
Materials and technological equipment with a long lifecycle should be used. There is no standard benchmark
for the eco-compatibility of building materials in Italy but
there are European standards regarding the origin of primary materials, worksite pollution, stored energy and life
cycle and these should be referred to.
These design factors must be stressed in the project report.
4.4.2 Quality of the Envelopes
As well as the planivolumetric design of the buildings, the
physical characteristics of the buildings’ external envelopes are particularly important, to ensure the occupants
have good quality and comfortable internal spaces at
their disposal. The latest, most advanced products on the
market should be used.
Please consider the following in particular:
- sun protection including screens;
- low noise pollution;
- materials selected to avoid local overheating and solar
reflection;
- economical and easy maintenance and cleaning.
4.4.3 Energy Procurement and Rational Energy Use
The energy performance of the building-services system
is particularly important for the Client and so the specific
study of design proposals that limit energy consumption is
required. If, however, the design were to adopt conventional solutions, the equipment used should provide a high
level of energy efficiency (high combustion performance
and a high COP, especially when not operating at full
capacity).
As a minimum guaranteed requirement the building is
to comply with the thermal transmittance and specific
energy consumption values contained in D.lgs. 192/2005
una specifica ricerca di soluzioni progettuali volte a contenere i consumi energetici. In ogni caso, anche ove fosse previsto l’utilizzo di soluzioni
convenzionali, si chiede di impiegare macchine e impianti con elevata efficienza energetica (elevati rendimenti di combustione ed elevati
COP, soprattutto a carico parziale).
L’edificio dovrà garantire come requisito minimo le trasmittanze termiche ed i valori di consumo energetico specifico previsti dal D.lgs.
192/2005 aggiornato dal D.lgs. 311/2006 e DL 59/2009.
Gli usi energetici finali che caratterizzano il sistema sono principalmente
i seguenti:
- energia termica per climatizzazione invernale (riscaldamento e
umidificazione);
- energia termica per produzione di acqua calda sanitaria;
- energia termica e frigorifera per climatizzazione estiva (refrigerazione e deumidificazione);
- energia elettrica per ventilatori, pompe e ausiliari (reti distribuzione
fluidi);
- energia elettrica per illuminazione di interni;
- energia elettrica per elevatori (ascensori, scale mobili, montacarichi);
- altri usi energetici (ad esempio illuminazione di esterni, ecc.).
Per quanto riguarda la produzione di energia termica, dovrà essere studiata la ripartizione di utilizzo tra le varie fonti disponibili al fine di garantire il contenimento sia dell’impatto ambientale che dei costi di esercizio; è comunque da prevedere l’impiego del combustibile tradizionale
stoccato per la produzione dell’energia termica in caso di interruzioni
nell’erogazione da rete.
Per quanto riguarda l’energia elettrica è prevista l’alimentazione dalla rete cittadina in media tensione (20.000 V) e devono essere previsti
spazi tecnici per la realizzazione di cabine elettriche gestite dall’ente
erogatore.
Qualsiasi sia la configurazione adottata per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, devono essere previsti sistemi di backup in
grado di garantire una funzionalità normale degli edifici in caso di avaria di una delle macchine/sistemi di trasformazione dell’energia ed una
funzionalità ridotta in caso di blackout riguardante le reti cittadine di
distribuzione dell’energia elettrica, del calore o del gas naturale (con
eventuale utilizzo di deposito di gasolio per alimentazione di emergenza).
In generale è interesse del Committente garantire la massima indipendenza energetica degli edifici e, se possibile e conveniente, costruire
edifici “produttori netti di energia” attraverso l’impiego di sistemi di cogenerazione/trigenerazione e/o di sistemi che impiegano energie rinnovabili (solare, termico, fotovoltaico).
L’impiego di fonti energetiche rinnovabili e assimilate è ben accolto
dal Committente sia per contenere il consumo di fonti energetiche non
rinnovabili sia per contenere le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera; pertanto viene richiesto di svolgere una ricerca progettuale in
tale direzione.
Per consentire al Committente di esprimere un giudizio sulla soluzione
proposta si chiede ai progettisti di descrivere il diagramma di flusso
energetico del sistema edifici-impianti con la messa in evidenza di:
- fonti energetiche primarie, rinnovabili e non rinnovabili, che si intendono utilizzare;
- macchine per le trasformazioni energetiche (generatori di calore,
pompe di calore, scambiatori di calore, impianti fotovoltaici, ecc.);
- sistemi/soluzioni di backup;
- eventuali accumuli energetici;
- usi finali delle energie trasformate e consumi energetici attesi;
- valori delle potenze termiche ed elettriche installate e configurazioni possibili in situazioni di avaria o black out;
- valori dei consumi energetici annuali previsti, per le diverse fonti
energetiche di cui si prevede l’utilizzo;
- valori delle emissioni annuali previste di CO2.
4.4.4 Emissioni inquinanti
Per emissioni inquinanti si intendono qui in particolare le emissioni gassose in atmosfera e le emissioni di rumore.
Per quanto riguarda i prodotti della combustione, relativi a trasformazioni energetiche attuate negli edifici, valgono i vincoli imposti in materia dalla legge italiana e dalle disposizioni comunali. Sarà comunque
da prevedere l’utilizzo, ove tecnologicamente possibile, di macchinari
a emissione di inquinanti specifici (NOx, solfati, polveri sottili, fumane,
ecc.) significativamente minore dei limiti di legge.
Per quanto riguarda le emissioni di rumore verso l’esterno si ricordano le
disposizioni legislative in materia con riferimento al piano di zonizzazione
acustica della città. (Cfr. ALLEGATI: 4. Normative di riferimento. Norma-
updated by D.lgs. 311/2006 and DPR 59/2009.
The main end energy usage of the service system is:
- thermal energy for winter-climate control (heating
and humidity control);
- thermal energy for hot-water production;
- thermal and cooling energy for summer-climate control (cooling and humidity control);
- electricity for fans, pumps and fluid distribution systems;
- electricity for internal lighting;
- electricity for elevators (passenger lifts, escalators,
goods lifts);
- other energy uses (e.g. external etc.).
All the available sources of thermal-energy production
should be studied to guarantee a minimal environmental
impact and to contain running costs.However, the use of
stocks of a traditional combustible for thermal energy production in the event of a break-down in the system should
be envisaged.
The electricity supply is expected to be medium voltage
(22,000 V) from the city mains. The project will have to
provide space for substations managed by the local provider.
Whatever the final decision regarding the electricity supp l y ,
back-up systems must be provided that can guarantee
n o r m a l r u n n i n g o f t h e b u i l d i n g s i n t h e e v e n t o f a b r e a kdown in one of the transformers and a reduced service in
the event of a power failure in the city electricity, heating
or natural gas services (with the possible use of stocked
fuel oil in emergencies).
Generally speaking, it is in the Client’s interest to guarantee
the maximum energy autonomy for the buildings and, if
possible and convenient, to build “energy producing”
b u i l dings by means of cogeneration/trigeneration systems
and/or systems using renewable energy sources (solar, thermal,
photovoltaic).
The use of renewable energy or something similar would
be well received by the Client both to reduce the need for
non-renewable energy sources and to reduce CO2 emissions into the atmosphere. Design research in this sense is
therefore requested.
Designers are asked to provide an energy-flow diagram of
the building-services system highlighting the following to
allow the Client to express a judgement on the proposal:
- intended primary energy sources – both renewable
and non-;
- transformers (heat generators, heat pumps, heat exchangers, photovoltaic devices, etc);
- back-up systems/solutions;
- any accumulators;
- final use of transformed energy and expected consumptions;
- values for the thermal and electrical power installed
and possible configurations in the event of breakdown
or power failure;
- forecasts for annual energy consumptions for all the
energy sources;
- forecasts for annual CO2 emissions.
4.4.4 Pollution
The use here of this term concerns gas emissions into the
atmosphere and noise pollution. Italian and city legislation applies to the residual products of combustion resulting from activities inside the buildings. Where technologically feasible, it will, however, be necessary to adopt
equipment with much lower emission levels of specific pollutants (NOx, sulphates, particle matter, fumes, etc) than
permitted by legislation.
In terms of noise pollution towards the outside, we reiterate current legislation and, in particular, the plan for the
city’s acoustic zoning. (Cf. ATTACHMENTS: 4. Reference
legislation. Local legislation.)
Apart from legislative directives we underline the prerequisite that neither people working in the mall nor its visitors should be affected by noise coming from the building
and, in particular, from the plant areas.
113
tive locali.) Al di là delle prescrizioni normative si evidenzia comunque
l’importanza che né coloro che lavorano nella mall né i suoi visitatori siano disturbati da rumore proveniente dall’edificio stesso e in particolare
dai locali adibiti a centrali tecniche.
4.4.5 Ciclo delle acque
Il tema del contenimento dei consumi di acqua deve essere considerato nel progetto; ad esempio si potrà prevedere il recupero delle acque
meteoriche per l’irrigazione delle superfici a verde e/o il riutilizzo delle
acque bianche.
Inoltre il ciclo delle acque può essere integrato con eventuali sistemi di
accumulo termico e con le riserve di acqua necessarie per l’estinzione
degli incendi.
4.4.6 Gestione dei rifiuti
I rifiuti rientrano in due categorie: rifiuti classificati come rifiuti assimilabili
agli urbani (carta, plastica, alluminio, plastica, rifiuti organici, etc.) e rifiuti classificati come rifiuti speciali.
I primi vengono raccolti e conferiti all’azienda di servizi cittadina. I secondi costituiti principalmente da materiale cartaceo, metalli speciali,
congegni elettronici, computer, plastica e toner, vengono conferiti ad
una diversa azienda autorizzata che provvede allo smaltimento.
Considerando la presenza di svariate attività commerciali, in particolare
quelle dedicate alla ristorazione e alla vendita di prodotti confezionati,
si dovranno prevedere soluzioni tecniche che razionalizzino la raccolta
e il trasporto dei rifiuti all’interno degli edifici e ne riducano i relativi costi.
4.4.7 Ottimizzazione dei sistemi aeraulici e idronici
Si richiede che i percorsi delle canalizzazioni d’aria e delle tubazioni dei
fluidi termovettori siano ottimizzati e integrati con l’architettura e gli spazi dedicati, secondo i più recenti dettami della tecnologia adottati nel
caso di edifici con caratteristiche simili per destinazione d’uso e tipologia costruttiva.
4.4.8 Manutenzione edilizia e impiantistica
Gli involucri edilizi (facciate e coperture vetrate, piane e inclinate,
ecc.), gli elementi di completamento fissi (pavimenti sopraelevati, controsoffitti, ecc.), le dorsali impiantistiche principali (cavedii tecnici, vie
di corsa degli elevatori, ecc.) e le aree verdi inglobate nel contesto
edificato devono poter essere oggetto di periodica pulizia e manutenzione con mezzi d’opera facilmente disponibili, in condizioni di sicurezza
e con costi contenuti.
Le reti impiantistiche (cavidotti per alimentazioni elettriche e trasmissione dati, canalizzazioni aria, tubazioni fluidi termovettori, ecc.) e i terminali e dispositivi in ambiente (bocchette di immissione ed estrazione
aria, ventilconvettori, dispositivi di regolazione, motori elettrici per comando schermi, valvole, corpi illuminanti, sensori, ecc.) devono consentire la periodica ispezione, taratura, manutenzione e devono quindi
risultare facilmente accessibili e operabili.
Inoltre, considerando che per la mall è notevole l’incidenza dei costi
della pulizia nel budget relativo al facility management, deve essere
effettuata una ricerca progettuale volta a individuare soluzioni che
consentano di ridurre significativamente i costi per la pulizia degli ambienti interni (ad esempio attraverso la riduzione di spigoli vivi e anfratti non raggiungibili con macchine pulitrici, l’installazione di impianti di
aspirazione della polvere centralizzati, la previsione di spazi di manovra
per macchine pulitrici a elevata automazione, un’attenta selezione dei
materiali di finitura al fine di facilitare la pulizia e ridurre lo spettro di detergenti necessari, ecc.).
114
4.4.5 Water Cycle
The issue of reducing water consumption should be appraised in the design process. For example, systems that recycle rainwater to irrigate green spaces and/or the reuse of
waste water should be studied.
T h e w a t e r c y c l e c a n a l s o b e i n t e g rated with any thermalb u f f e r s y s t e m s a n d f i r e - s y s t e m w a t e r reserves.
4.4.6 Waste Management
R e f u s e f a l l s i n t o t w o c a t e g o r i e s : r e fuse classified as “urban
w a s t e ” ( p a p e r , g l a s s , a l u m i n i u m , p l astics, organic, etc.) and
r e f u s e c l a s s i f i e d a s “ s p e c i a l w a s t e ” . The former is collected
a n d p a s s e d o n t o t h e r e l e v a n t m u nicipal service. The latter
m a i n l y c o m p r i s e s p a p e r p r o d u c t s , s pecial metals, electronic
d e v i c e s , c o m p u t e r s , p l a s t i c s a n d t oners, which are passed
o n t o a d i f f e r e n t s p e c i a l i s t c o m p a n y.
G i v e n t h e p r e s e n c e o f v a r i o u s r e t ail activities, particularly
t h o s e i n v o l v e d i n c a t e r i n g a n d t h e sale of packaged produ c t s , y o u a r e a s k e d t o p r o p o s e t e c hnical solutions for ration a l i s e d w a s t e c o l l e c t i o n a n d t r a n s port for the buildings and
that reduce costs.
4.4.7 Optimised Duct and Hydronic Cleaning Systems
A i r a n d f l u i d d u c t s p a c e s s h o u l d b e optimised and integrate d i n t o t h e a r c h i t e c t u r e , a d o p t i n g cutting-edge technologi c a l c o n c e p t s f o r t h e d e s i g n o f b u i ldings with similar functions and building types.
4.4.8 Building and Service Maintenance
T h e b u i l d i n g e n v e l o p e s ( g l a s s f a c ades and roofs, cantile v e r i n g , s l o p i n g o r f l a t r o o f s e t c ) , f i nishing elements (raised
f l o o r s , f a l s e c e i l i n g s e t c ) , m a i n s e r vice distribution (service
d u c t s , e l e v a t o r s h a f t s e t c ) a n d g r e en spaces incorporated
i n t o t h e b u i l t c o n t e x t m u s t a l l o w r egular maintenance and
c l e a n i n g w i t h e a s i l y s o u r c e d e q u i p ment, in safe conditions
and at reasonable costs.
T h e s e r v i c e n e t w o r k ( d a t a - t r a n s mission and electricity
d u c t s , a i r - c o n d i t i o n i n g d u c t s , t h e r movector fluid pipes etc)
a n d t e r m i n a l s a n d d e v i c e s i n a l l t he areas (air supply and
r e t u r n g r i l l s , c o n v e c t o r f a n s , r e g u lating devices, electric
m o t o r s c o n t r o l l i n g b l i n d s a n d s c r e ens, valves, light fittings,
s e n s o r s e t c ) s h o u l d b e d e s i g n e d f o r regular inspection, regu l a t i o n a n d m a i n t e n a n c e a n d s o s hould be easy to access
and work on.
A s c l e a n i n g c o s t s a r e a s i g n i f i c a n t f actor in the mall’s facilit y - m a n a g e m e n t b u d g e t , t h e d e s i g n should identify solutions
t h a t s i g n i f i c a n t l y r e d u c e t h e c o s t of internal cleaning (for
e x a m p l e b y r e d u c i n g c o r n e r s a n d r ecesses that are inaccessible to cleaning machinery, installing centralised vacuuming
s y s t e m s , providing enough space to manoeuvre highly automated cleaning machinery and/or selecting finishes that are
easily cleaned and reducing the range of detergents needed
etc.).
7.
COSTI E FASI
COSTS AND PHASING
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1. Costi di realizzazione
1. COSTS AND PHASING
Il costo di costruzione stimato per l’intervento complessivo ammonta a
€ 32.800.000.
Tale importo comprende:
- il costo di costruzione delle opere interrate;
- il costo di costruzione e di ristrutturazione degli edifici oggetto del presente concorso;
- il costo di sistemazione delle aree esterne.
Sono invece esclusi:
- l’acquisto dell’area;
- gli oneri di urbanizzazione;
- gli oneri professionali;
- gli arredi e gli allestimenti fissi;
- gli allacciamenti alle reti.
The estimated overall construction cost is € 32.800.000.
This includes:
- underground works costs;
- cost of building and refurbishing the competition buildings;
- costs for outside works.
It excludes:
- site purchase;
- municipal fees;
- professional fees;
- fixtures and furnishings;
- mains service connections.
2. FASI DI REALIZZAZIONE
The project is for a refurbishment and a new build. As these
are close but separate, they can be split to allow separate
works management, running parallel. As the refurbishment of
the existing buildings is expected to be completed before the
new museum structure is up and running, the retail buildings
will be occupied immediately so that they can start earning.
L’intervento prevede un intervento di ristrutturazione e una nuova costruzione. Essendo questi interventi vicini ma distinti, possono essere
definiti due stralci funzionali, permettendo una gestione separata dei
cantieri, con tempistiche parallele. Si prevede che per la ristrutturazione
degli edifici esistenti siano necessari tempi più brevi rispetto alla messa
a regime della nuova struttura museale. Gli edifici ad uso commerciale
verranno così immediatamente insediati per avviare la loro redditività.
2. CONSTRUCTION PHASES
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8. ELENCO DEGLI ALLEGATI
ATTACHMENTS
119
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ELENCO DEGLI ALLEGATI
ATTACHMENTS
1. LINEE GUIDA ALLA PROGETTAZIONE
Vincoli e prescrizioni per la nuova edificazione
Schemi di indirizzo progettuale convento
Limite massimo dell’interrato
Esempi di allestimenti
1. GUIDELINES TO THE DESIGN
New-build restrictions and instructions
Design plan for the former convent
Basement boundary plan
Sample exhibition designs
2. INDAGINI DIAGNOSTICHE
Indagini e bonifica bellica (Lotto 1 e Lotto 2)
Indagini georadar e magnetometrica (Lotto 1 e Lotto 2)
Indagini geotecniche (Lotto 1 e Lotto 2)
Rilievo strutturale (Lotto 1)
2. DIAGNOSTIC INVESTIGATIONS
Ordnance survey and clearance (Lot 1 and Lot 2)
Georadar and magnetometric investigations (Lot 1 and Lot 2)
Geotechnical investigations (Lot 1 and Lot 2)
Structural survey (Lot 1)
3. DOCUMENTAZIONE DI BASE
Rilievi dell’area e degli edifici
Modello 3D area concorso e isolati contermini
Cartografia area centrale di Mestre
Fotopiano area centrale di Mestre
Documentazione fotografica dell’area di concorso
Layout di impaginazione per consegna elaborati
3. GENERAL DOCUMENTATION
Survey of the area and buildings
3D model of competition site and adjacent street blocks
Map of the centre of Mestre
Aerial view of the centre of Mestre
Photographs of the competition site
Layout set up for drawings
4. NORMATIVE DI RIFERIMENTO
Normative locali
Elenco principali normative
4. REFERENCE LEGISLATION
Local legislation
Main Italian and European legislation
Nota: nel DVD consegnato ai concorrenti e nel sito web del Concorso
internazionale M9 è reperibile la versione integrale in formato .pdf del
presente fascicolo.
N.B.: A complete .pdf version of the Design brief is available on the dvd
given to the Participants. The same .pdf can be downloaded from the
M9 International Competition website.
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CREDITI / credits
M9 è un progetto ideato e curato da:
Fondazione di Venezia
Presidente
Giuliano Segre
Commissione tecnica
Francesco Dal Co, coordinatore
Plinio Danieli
Marino Folin
Carlo Magnani
Team di progetto
Guido Guerzoni, project manager
Fabio Achilli, vicedirettore Fondazione di Venezia
Annalisa Ferrario, junior assistant
Silvia Pellizzeri, junior assistant
Polymnia Venezia s.r.l.
Presidente
Plinio Danieli
Silvia Carraro, junior assistant
Per conto della Fondazione di Venezia
hanno collaborato alla realizzazione del concorso:
Bando di concorso
e Documento preliminare alla progettazione
Università IUAV di Venezia,
Sistema dei Laboratori, LAR
Franca Pittaluga, direttore scientifico
Carlo Ferro, multimedia
Emanuele Garbin, Cad
Malvina Borgherini
Umberto Ferro
Sara Marini
Nicola Pegolo
Mario Tassoni
Favero&Milan Ingegneria
Sandro Favero
Marina Tosetto
Giampaolo Lenarduzzi
Rilievi
Università IUAV di Venezia
Sistema dei Laboratori, CIRCE
Marisa Scarso, direttore
Francesco Guerra, responsabile scientifico
laboratorio di fotogrammetria
Luca Pilot, responsabile tecnico
laboratorio di fotogrammetria
Andrea Adami
Giovanna Fanello
Marco Gnesutta
Silvia Mander
Micol Pillon
Paolo Vernier
Fotografie
ORCH/Orsenigo_Chemollo
Alessandra Chemollo
Fulvio Orsenigo
Traduzioni
Barbara Fisher
Assistenza legale
Studio legale Biagini
Alfredo Biagini
Andrea Giuman
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