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M9 CONCORSO INTERNAZIONALE AD INVITI M9
M9 CONCORSO INTERNAZIONALE AD INVITI M9 INTERNATIONAL COMPETITION BY INVITATION BANDO DI CONCORSO COMPETITION RULES DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE DESIGN BRIEF 1 2 BANDO DI CONCORSO COMPETITION RULES p. 7 DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE DESIGN BRIEF p.15 Venezia, febbraio 2010 Venice, February 2010 3 4 BANDO DI CONCORSO COMPETITION RULES 5 6 Sommario CONTENTS Art. 1 Ente banditore Clause 1 Sponsor Art. 2 Obiettivi e oggetto della Consultazione Clause 2 Competition Aims and Purpose Art. 3 Procedure concorsuali Clause 3 Competition Procedures Art. 4 Lingua ufficiale Clause 4 Official Language Art. 5 Segreteria organizzativa Clause 5 Secretariat Art. 6 Soggetti invitati alla Consultazione e condizioni di partecipa- Clause 6 Competition Participants and Terms of Participation zione Clause 7 Entering the Competition Art. 7 Modalità di adesione alla Consultazione Clause 8 Competition Documents Art. 8 Documentazione della Consultazione Clause 9 Site Inspection and Meetings Art. 9 Sopralluogo e incontri con i partecipanti Clause 10 Queries Art. 10 Quesiti Clause 11 Drawings Required and Delivery Art. 11 Elaborati richiesti e modalità di consegna Clause 12 Document Delivery Art. 12 Termine di consegna degli elaborati di progetto Clause 13 Fees and Expenses Art. 13 Compensi e rimborsi spese Clause 14 Jury Art. 14 Giuria Clause 15 Works of the Jury Art. 15 Lavori della Giuria Clause 16 Elimination Art. 16 Eliminazione Clause 17 Appointment Art. 17 Conferimento dell’incarico Clause 18 Use of Drawings Art. 18 Utilizzo degli elaborati Clause 19 Copyright and Ownership Art. 19 Proprietà e diritto d’autore Clause 20 Confidentiality Art. 20 Riservatezza Clause 21 Extensions Art. 21 Proroghe Clause 22 Acceptance Art. 22 Accettazione del presente documento Clause 23 Applicable Law and Jurisdiction Art. 23 Legge applicabile e Foro competente Clause 24 Data Protection Art. 24 Disposizioni a tutela della riservatezza 7 Art. 1 Ente banditore Fondazione di Venezia, di seguito “Fondazione” o “Ente banditore”, Dorsoduro 3488/U - 30123 - Venezia - Italia. Clause 1 Sponsor Fondazione di Venezia, hereinafter “Foundation” or “Sponsor”, Dorsoduro 3488/U - 30123 - Venice - Italy. Art. 2 Obiettivi e oggetto della Consultazione La Fondazione di Venezia, ente privato senza finalità di lucro e dotato di piena autonomia statutaria e gestionale, nel 2005 ha deciso di realizzare a Mestre, nella terraferma veneziana, il progetto M9 - Polo culturale e Museo del ’900 Venezia-Mestre (di seguito “M9”), con lo scopo di creare un polo culturale dotato di funzioni, attività e servizi di alto livello, che permetta occasioni di incontro, dibattito, apprendimento e riflessione, divenendo un luogo di aggregazione e un fattore di identificazione civica. Per questo motivo, la Fondazione ha acquisito un’area di circa 6.500 mq - situata tra le vie Poerio, Brenta Vecchia e Pascoli -, corrispondente alle aree militari dismesse delle ex Caserme Matter (Lotto 1) e Pascoli (Lotto 2). Clause 2 Competition Aims and Purpose The Fondazione di Venezia is a non profit-making private body with statutory status. In 2005 it decided to execute the M9 – Cultural Centre and Museum of the 20th century - VeniceMestre (hereinafter “M9”) project in Mestre, on the Venetian mainland, with the aim of creating a cultural pole with firstrate functions, activities and services, that would provide opportunities for encounter, debate, learning and reflection, draw people together and create a civic identity. To this end, the Foundation purchased a site approximately 6,500sq.m in size – set between via Poerio, via Brenta Vecchia and via Pascoli – and consisting in the disused military sites of the former Caserma Matter (Lot 1) and the former Caserma Pascoli (Lot 2). Oggetto del “Concorso Internazionale di Progettazione M9”, di seguito “Consultazione”, è il progetto preliminare di M9, da realizzare secondo le disposizioni delle normative vigenti. L’intervento complessivo si compone della progettazione di un nuovo edificio destinato a funzioni museali - per complessivi 8.000 mq, oltre ad un livello interrato di circa 3.200 mq - e della ristrutturazione dell’ex Caserma Matter, al fine di trasformarla in una mall commerciale, di circa 4.000 mq, più unità commerciali annesse, di circa 300 mq. Le relative linee guida alla progettazione sono contenute nel Documento Preliminare alla Progettazione (di seguito “DPP”), che costituisce parte integrante del presente documento. Scopo della Consultazione è la scelta - sulla base degli elaborati di cui al successivo Art. 11- della proposta progettuale ritenuta di maggiore interesse e meglio rispondente alle complessive esigenze della Fondazione: al partecipante così selezionato sarà affidato l’incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva. I costi per le opere edili sono indicativamente stimati, allo stato, in 32,8 milioni di euro, oltre I.V.A., così come evidenziato nell’allegato DPP (punto 7). Art. 3 Procedure concorsuali La Consultazione si svolge in unica fase mediante procedura ristretta alla quale sono invitati n. 6 concorrenti selezionati direttamente dall’Ente banditore a suo insindacabile giudizio. I progetti saranno presentati in forma palese. A tutti i concorrenti che hanno regolarmente partecipato al concorso sarà riconosciuto un compenso e un rimborso, a parziale copertura delle spese di viaggio e di trasporto, così come definito al successivo Art. 13. Art. 4 Lingua ufficiale La lingua utilizzata per la consultazione è l’italiano. E’ tuttavia ammesso l’uso della lingua inglese con il supporto di traduzione in italiano. In caso di possibili diverse interpretazioni delle differenti versioni linguistiche, prevarrà la versione in lingua italiana. Art. 5 Segreteria organizzativa Presso l’Ente banditore viene costituita un’apposita Segreteria organizzativa, con il compito di organizzare il sopralluogo all’area, trasmettere il materiale della Consultazione, fornire informazioni e rispondere ai quesiti scritti, ricevere i plichi delle proposte e, in generale, mantenere i rapporti con i Partecipanti. La Segreteria sarà attiva dalle ore 9.00 alle ore 18.00 (ora locale) di ciascun giorno lavorativo al seguente recapito: Fondazione di Venezia (Ufficio M9) - Dorsoduro 3488/u - 30123 - Venezia - Italia Tel.: +39 041 2201284 Fax: +39 041 2201232 e-mail: [email protected] Art. 6 Soggetti invitati alla Consultazione e condizioni di partecipazione Possono partecipare alla Consultazione esclusivamente i soggetti invitati direttamente dall’Ente banditore. Ciascun professionista invitato (il “Partecipante”) potrà avvalersi di consulenti e collaboratori esterni, dichiarandone la qualifica e la natura della prestazione. La Fondazione di Venezia non avrà alcun rapporto contrattuale con tali consulenti e collaboratori, la cui attività verrà prestata al Partecipante, che rimarrà unico soggetto responsabile nei confronti della Fondazione. 8 The purpose of the “M9 International Design Competition”, hereinafter the “Competition”, is the preliminary design of the M9 complex, which is to comply with current legislation. The overall project consists in the design of a new museum building - for a total of 8,000sq.m plus a basement level of approximately 3,200sq.m – and the refurbishment of the former Caserma Matter, converting it to a shopping mall, approximately 4,000sq.m in size, plus annexed retail units, approximately 300sq.m in size. The design guidelines are contained in the Design Brief (hereinafter “DB”), which forms an integral part of this document. The aim of the Competition is to choose the design proposal deemed the most impressive and that best responds to the overall needs of the Foundation from drawings produced in compliance with Clause 11 below: the selected participant shall be appointed to draw up the final design and the construction documents. The costs of the building works are initially estimated, as things stand, as 32.8 million Euros, plus VAT, as described in the DB attachment (point 7). Clause 3 Competition Procedures The Competition is to be held in a one phase restricted procedure to which six participants selected directly by the Sponsor, whose decision is final, are invited. The designs shall be clearly presented. All participants who properly participate in the competition shall be paid a fee and a reimbursement of expenses to partially cover the costs of travel and transport, as described in Clause 13 below. Clause 4 Official Language Italian shall be the language adopted for the competition. The use of English is permitted with a back-up translation in Italian. In the event of potentially different interpretations of the language versions, the Italian one shall prevail. Clause 5 Secretariat The Sponsor shall create a special Secretariat, which shall organise the site inspection, pass on the Competition material, provide information, answer written queries, receive the design proposal packages and, generally speaking, conduct relations with the Participants. The Secretariat shall be open from 9am to 6pm (local time) on each working day at the following address: Fondazione di Venezia (Ufficio M9) - Dorsoduro 3488/u - 30123 - Venice - Italy Tel.: +39 041 2201284 Fax: +39 041 2201232 e-mail: [email protected] Clause 6 Competition Participants and Terms of Participation Only those directly invited by the Sponsor may participate in the Competition. Each professional invited (the “Participant”) may avail of external consultants and collaborators, declaring their status and the nature of their service. The Fondazione di Venezia shall have no contractual relationship with these consultants and collaborators, whose work Art. 7 Modalità di adesione alla Consultazione I Partecipanti hanno ricevuto dall’Ente Banditore, mediante lettera raccomandata, l’invito formale a partecipare alla Consultazione. I medesimi Partecipanti hanno già inviato alla Segreteria organizzativa la comunicazione dell’accettazione dell’invito, allegando copia firmata per accettazione dello schema di contratto per la progettazione definitiva ed esecutiva, che la Fondazione di Venezia stipulerà con il solo vincitore. Art. 8 Documentazione della Consultazione La Segreteria organizzativa consegna ad ogni Partecipante copia cartacea del presente Bando e del Documento Preliminare alla Progettazione; consegna in CD-Rom i medesimi documenti e i seguenti Allegati: - Linee guida alla progettazione; - Indagini diagnostiche; - Documentazione di base; - Normative di riferimento. Art. 9 Sopralluogo e incontri con i partecipanti È previsto un sopralluogo sull’area di progetto, obbligatorio ai fini della partecipazione alla Consultazione, in data da definirsi, secondo le disponibilità dell’Ente banditore e dei Partecipanti. Successivamente alla consegna degli elaborati, e comunque prima della scelta del progetto vincitore da parte dell’Ente Banditore, potranno essere organizzati incontri con i Partecipanti allo scopo di acquisire gli ulteriori elementi di informazione ritenuti utili per la valutazione dei progetti presentati. Art. 10 Quesiti Eventuali quesiti e/o richieste di chiarimento dovranno pervenire alla Segreteria organizzativa unicamente a mezzo e-mail, all’indirizzo precisato al precedente Art. 5, entro e non oltre quindici giorni dalla data del sopralluogo: per motivi tecnico-organizzativi, l’Ente banditore non accetterà richieste di chiarimenti dopo tale termine. Nei quindici giorni successivi il termine sopra citato, una sintesi delle richieste di chiarimenti e delle risposte ai quesiti sarà inviata via e-mail dalla Segreteria organizzativa a tutti i Partecipanti. Art. 11 Elaborati richiesti e modalità di consegna Gli elaborati richiesti, da sottoscriversi in forma palese a cura del Partecipante, da predisporre seguendo le indicazioni qui fornite e da consegnare in un unico contenitore, sono costituiti da: 1) Tavole grafiche quotate, in formato UNI A1 (mm 840x594) come da impaginazione fornita (in ALLEGATI, Documentazione di base): il nominativo del Partecipante verrà indicato all’interno del cartiglio già predisposto nella cartografia di base redatta per la Consultazione. Esse dovranno comprendere i seguenti elaborati: - planimetria generale di progetto a livello terra (edificazione, trattamento spazi aperti, connessioni, accessi), in scala 1:500 (da impaginarsi come la tavola del rilievo fornita alla medesima scala); - piante di tutti i livelli, compreso il livello delle coperture, con indicazione delle destinazioni d’uso, delle altezze e delle superfici, in scala 1:200 (da impaginarsi come le tavole del rilievo fornite alla medesima scala); - sezioni significative e prospetti con indicate le altezze, in scala 1:200 (massimo 2 tavole da comporsi liberamente); - viste tridimensionali complessive del progetto e dell’immediato intorno (prospettiche o assonometriche), utili a comprendere le relazioni con il contesto (massimo 2 tavole in scala libera); - viste degli spazi interni ed esterni utili a comprendere la qualità dello spazio e le relazioni visive tra le parti di progetto e gli edifici esistenti (massimo 2 tavole in scala libera); - dettagli costruttivi utili alla comprensione di materiali utilizzati, elementi architettonici, tecnologie costruttive e impiantistiche: tali disegni, utili anche a consentire la valutazione economica dell’intervento, sono richiesti in scala e tecnica libere (massimo 2 tavole); - schemi grafici del sistema di accessibilità all’area e agli edifici (massimo 1 tavola in scala libera). Le tavole dovranno essere montate su pannelli rigidi leggeri (tipo “forex” o “polyplatte”) di circa 10 mm di spessore. Le medesime tavole dovranno essere consegnate anche in carta ripiegata, nel numero di 3 copie. Le stesse dovranno inoltre essere ridotte in formato UNI A3 (mm 420x297) e consegnate in fascicolo rilegato, nel numero di 3 copie. 2) Una relazione, in triplice copia, composta di scritti e schemi grafici, redatta in un massimo di 30 facciate compresa la copertina (corrispon- shall be provided to the Participant, who remains the only person liable to the Foundation. Clause 7 Entering the Competition The Sponsor has sent the Participants a recorded letter containing the formal invitation to participate in the Competition. Said Participants have already notified the Secretariat of their acceptance of the invitation, attaching a copy of the draft contract for the final design and construction documents signed in acceptance and which the Fondazione di Venezia shall only sign with the winner. Clause 8 Competition Documents The Secretariat sends each Participant a paper copy of this Announcement and the Design Brief; the same documents plus the following Attachments are sent on CD-Roms: - Guidelines; - Diagnostic Investigations; - General Documentation; - Reference Legislation. Clause 9 Site inspection and Meetings A site inspection is envisaged and required for participation in the Competition, on a date still to be set according to Sponsor and Participant availability. Meetings may be arranged with the Participants after delivery of the drawings and before the winning design is chosen by the Sponsor to acquire additional information deemed helpful for assessment of the designs presented. Clause 10 Queries Any queries and/or requests for clarification must be received by the Secretariat only by email, to the address indicated in Clause 5 above, and no later than 15 days after the site inspection date; for technical and organisational reasons, the Sponsor shall not accept clarification requests after that date. In the 15 days after the above deadline, the Secretariat shall email a summary of the clarification requests and answers to the queries to all the Participants. Clause 11 Drawings Required and Delivery The drawings required, clearly signed by the Participant, drawn up in accordance with the instructions herein and delivered in a single package are: 1) Dimensioned drawings, in UNI A1 format (840x594mm) as per the template provided (in ATTACHMENTS, General Documentation): the Participant’s name shall appear in the title blocks in all the competition drawings. They are to include the following sheets: - ground floor plan (building, landscaping, links, accesses), in a scale of 1:500 (with the same set up as the survey drawing provided in the same scale); - plans of all the levels, including roof level, showing uses, heights and surface areas, in a scale of 1:200 (with the same set up as the survey drawings provided in the same scale); - main sections and elevations showing heights, in a scale of 1:200 (max. 2 sheets – free set up); - 3D overall views of the design and the immediate surroundings (prospective or axonometric), conveying the relationships with the context (max. 2 sheets – free set up); - views of the internal and external spaces conveying the quality of the space and the visual relations between the parts of the design and the existing buildings (max. 2 sheets – free scale); - construction details providing an understanding of the mater i a l s a d o p t e d , a r c h i t e c t u r a l f e a t u r e s , c o n s t r u c t i o n a n d service technology; these drawings, which also allow a financial estimate of the undertaking, are requested in free scales and drawing techniques (max. 2 sheets); - diagrams of the accesses to the site and buildings (max. 1 sheet – free scale). The drawings are to be mounted on lightweight rigid panels (e.g. Forex or Polyplat) approximately 10mm thick. The above sheets shall also be provided on folded paper, in three copies. They shall also be reduced to a UNI A3 format (420x297mm) and delivered as a bound document, in three copies. 9 denti ad un massimo di 7.500 parole, oppure di 50.000 caratteri, spazi inclusi) in fascicolo rilegato di formato UNI A4 (mm 210x297), con apposto sulla copertina il nome del Partecipante. Essa conterrà: - descrizione dei criteri di progetto, comprensiva degli aspetti tipologici, tecnologici e formali; - schema grafico che dimostri il rispetto delle indicazioni contenute nel Documento Preliminare alla Progettazione; - illustrazione della concezione museografica; - tabelle riepilogative, ai vari livelli degli edifici, delle superfici progettate in riferimento alle superfici indicate nel Documento Preliminare alla Progettazione; - valutazione di massima dei costi di realizzazione dell’intervento, in raffronto agli obiettivi di spesa illustrati nel Documento Preliminare alla Progettazione. 3) Plastico del progetto in scala 1:200, su base in formato A1, mm 840x594, con lo stesso inquadramento delle piante di rilievo 1:200: sul modello dovrà essere apposto, in basso a sinistra (cm 1 dai bordi), il nome del Partecipante. 4) Supporto informatico (CD o DVD non riscrivibile) contenente una copia conforme: - delle tavole di progetto, sia in formato .dwg sia in formato .pdf (con risoluzione di stampa delle immagini pari a 300 dpi nelle dimensioni originali); - della relazione, sia in formato .doc sia in formato .pdf. Il supporto informatico dovrà inoltre contenere n°4 riprese fotografiche del plastico, in formato .pdf (con risoluzione di stampa pari a 300 dpi nelle dimensioni originali). Tutti gli elaborati dovranno usare come sistema di misura il sistema metrico decimale, riportare un riferimento metrico grafico e l’orientamento. In caso di difformità tra gli elaborati cartacei e il contenuto del supporto informatico, la Giuria valuterà esclusivamente gli elaborati cartacei. Non sono ammessi elaborati ulteriori o diversi, che non verranno comunque valutati dalla Giuria. Art. 12 Termine di consegna degli elaborati di progetto I materiali concorsuali di cui al precedente Art. 11, sottoscritti dal Partecipante, dovranno essere consegnati alla Segreteria organizzativa, in un unico plico sigillato, entro le ore 12.00 (ora locale) del 15 giugno 2010, pena l’esclusione. Il suddetto plico dovrà essere indirizzato alla Segreteria organizzativa della Consultazione e dovrà recare all’esterno il nome del Partecipante e la dicitura “M9_Concorso Internazionale di Progettazione”. All’atto della consegna, la Segreteria organizzativa rilascerà regolare ricevuta. Qualora la consegna venga affidata a un vettore (Poste di Stato, corrieri o agenzie abilitate), il plico dovrà comunque pervenire entro le ore 12 del medesimo giorno: la spedizione avviene a spese e a rischio del mittente. Per provenienze da paese estero, l’Ente banditore non si fa carico delle spese doganali. Per evitare che il loro plico non venga accettato, i Partecipanti dovranno provvedere, con il servizio di spedizione prescelto, al pagamento anticipato di ogni spesa inerente i diritti doganali. Art. 13 Compensi e rimborsi spese A ciascuno dei Partecipanti che avrà consegnato il progetto nel rispetto di quanto previsto ai precedenti Artt. 11 e 12, l’Ente banditore riconoscerà un compenso pari a € 75.000,00 (settantacinquemila/00), oltre I.V.A.. Per il vincitore della Consultazione, tale somma vale quale anticipazione del compenso professionale. Tale compenso sarà corrisposto in due tranches: un anticipo, pari a € 25.000,00 (venticinquemila/00) oltre I.V.A., alla ricezione della risposta attestante l’accoglimento dell’invito; il saldo, pari a € 50.000,00 (cinquantamila euro/00) oltre I.V.A., alla consegna degli elaborati. Nella medesima occasione, l’Ente banditore corrisponderà a ciascun Partecipante un’ulteriore somma forfettaria pari a € 2.500,00 (duemilacinquecento/00) oltre I.V.A., a parziale copertura delle spese di viaggio e di trasporto. Nessun compenso o rimborso sarà dovuto da parte dell’Ente banditore nei confronti di eventuali collaboratori o consulenti esterni del Partecipante, restando la Fondazione estranea agli accordi stabiliti dai Partecipanti. Art. 14 Giuria Entro sessanta giorni dalla consegna degli elaborati di cui all’Art. 11, 10 2) A report, in triple copy, consisting in text and drawings, comprising a maximum of 30 sides including the cover (max. 7,500 words or 50,000 characters, including spaces) as a bound document in a UNI A4 format (210x297mm), with the participant’s name on the cover. It shall contain: - description of the design criteria, including type, technology and form; - diagram showing compliance with the Design Brief; - illustration of the museum concept; - area schedules for each level including a comparison with the areas indicated in the Design Brief; - general evaluation of the works costs, compared with the estimated cost in the Design Brief. 3) Model of the design in a scale of 1:200, on an A1 format base (840x594mm, as per set up provided 1:200): the model is to bear the Participant’s name, bottom left (1cm from edge). 4) electronic media (CD or DVD non rewritable) containing a corresponding copy: - of the design drawings, both in .dwg and .pdf formats (image printing resolution 300 dpi in the original sizes); - the report, both in .doc and .pdf formats. The electronic media shall include four photographs of the model, in .pdf format (printing resolution 300 dpi in the original sizes). All the drawings must adopt the decimal metric system and show a scale bar and compass points. I n t h e e v e n t o f d i f f e r e n c e s b e t w een the paper drawings a n d t h e c o n t e n t s o f t h e e l e c t r o n i c media, the Jury shall o n l y e v a l u a t e t h e p a p e r d r a w i n g s . No additional or different drawings are admitted, and shall not be assessed by the Jury. Clause 12 Document Delivery The competition materials described in Clause 11 above, signed by the Participant, must be delivered to the Secretariat in a single sealed package no later than 12.00 a.m. (local time) on 15 June 2010 to avoid exclusion. The aforementioned package shall be addressed to the Competition Secretariat and bear on the exterior the name of the Participant and the words “M9_Concorso Internazionale di Progettazione”. The Secretariat shall issue a proper receipt when it arrives. Should the delivery be entrusted to a carrier (Italian postal system, couriers or specialist agencies), the package must still be received no later than 12.00 a.m. on the same day: the postage is at the expense and request of the sender. The Sponsor shall not pay customs duty for packages from other countries. To avoid rejection of the package, the Participants must prepay all customs duty costs as well as the delivery service chosen. Clause 13 Fees and Expenses The Sponsor shall pay each Participant who delivers the design in accordance with the contents of Clauses 11 & 12 above a fee of € 75,000.00 (seventy-five-thousand/00), plus VAT. For the Competition winner, this sum shall be an advance payment of the professional fee. This fee shall be paid in two tranches: an advance of € 25,000.00 (twenty-five thousand/00) plus VAT on receipt of the reply accepting the invitation; the balance of € 50,000.00 (fifty-thousand Euro/00) plus VAT, on receipt of the drawings. At the same time, the Sponsor shall pay each Participant a further forfeit sum of € 2,500.00 (two-thousand-five-hundred/00) plus VAT to partially cover travel and transport expenses. No fee or reimbursement shall be owed by the Sponsor to any of the Participant’s external consultants or collaborators, as the Foundation has no involvement in the agreements drawn up by the Participants. Clause 14 Jury No later than 60 days after delivery of the drawings described in Clause 11, the Sponsor shall choose the design proposal that best responds to the aims and purpose of the Competition, availing of a Jury, which shall be specially appointed by the Fondazione di Venezia. l’Ente banditore sceglierà la proposta progettuale meglio rispondente agli obiettivi e agli scopi della Consultazione, avvalendosi dell’opera di una Giuria, che sarà appositamente nominata dalla Fondazione di Venezia. La Giuria è composta da 7 membri effettivi e 2 membri supplenti. Qualora un membro effettivo risulti assente, verrà sostituito da un membro supplente, su designazione del Presidente della Giuria. A tal fine i membri supplenti partecipano integralmente ai lavori della Giuria, pur senza diritto di voto fino al momento in cui vengono chiamati a sostituire un giurato. La Giuria è supportata da un segretario, nominato dall’Ente banditore, che partecipa ai lavori della Giuria senza diritto di voto e redige i verbali. I componenti della Giuria non potranno ricevere dall’Ente banditore affidamenti di incarichi relativi al tema del concorso. Art. 15 Lavori della Giuria La decisione della Giuria ha carattere vincolante; le valutazioni sui progetti consegnati terranno conto dei seguenti elementi di giudizio (qui elencati senza ordine di priorità): - qualità dell’inserimento urbano: impostazione generale del progetto in rapporto al contesto urbano esistente e programmato, soluzioni per gli accessi e sistemazione degli spazi aperti; - qualità della soluzione architettonica: rappresentatività della struttura, rispondenza alle funzioni e dotazioni richieste nel DPP, qualità e layout distributivo degli spazi, tecniche di realizzazione dell’opera e degli impianti tecnici e tecnologici; - caratterizzazione della proposta progettuale dal punto di vista della flessibilità degli spazi interni; - presenza di elementi innovativi o di soluzioni progettuali a favore del risparmio energetico e del contenimento dei costi di gestione e manutenzione. I lavori della Giuria sono segreti: di essi è tenuto un verbale redatto dal Segretario, custodito dall’Ente banditore e, al termine della Consultazione, da questi inviato ai Partecipanti. I verbali delle riunioni della Giuria conterranno una breve illustrazione sulla metodologia seguita e sull’iter dei lavori di valutazione, oltre all’elenco dei Partecipanti e dei progetti, accompagnato dalle motivazioni relative alla valutazione della scelta. Art. 16 Eliminazione Un Partecipante potrà essere eliminato per una delle seguenti ragioni: - se ha presentato gli elaborati in ritardo sulle scadenze indicate; - se tenta di influenzare, direttamente o indirettamente, le decisioni di un membro della Giuria; - se rende pubblico il progetto, o parte dello stesso, prima che la Giuria abbia espresso e formalizzato ufficialmente il proprio giudizio. Art. 17 Conferimento dell’incarico L’Ente banditore conferirà al Partecipante vincitore l’incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva. Le fasi e le attività di dettaglio dell’incarico sono state esplicitate dalla Fondazione nello schema di contratto inviato a tutti i Partecipanti e da essi sottoscritto per accettazione all’atto di adesione alla Consultazione: tale contratto verrà perfezionato esclusivamente tra la Fondazione (o una delle sue società strumentali, possedute e controllate al 100%) e il vincitore della Consultazione, entro quattordici giorni dalla proclamazione. Art. 18 Utilizzo degli elaborati La Fondazione di Venezia si riserva di rendere pubbliche le proposte progettuali ricevute mediante mostre, convegni, cataloghi o in qualunque altra forma dalla stessa ritenuta opportuna. I Partecipanti alla Consultazione autorizzano tali utilizzi, senza alcun onere per la Fondazione. Art. 19 Proprietà e diritto d’autore La Fondazione di Venezia tratterrà in via definitiva tutti i progetti presentati. Ad essa spetta il diritto della prima pubblicazione dopo la conclusione della Consultazione, indicando gli autori e senza che siano dovuti altri compensi. I Partecipanti saranno comunque liberi di pubblicare i propri progetti senza alcuna limitazione, dopo la prima pubblicazione di cui sopra. Il diritto d’autore resterà dei singoli Partecipanti, eccezion fatta per il progetto prescelto dall’Ente banditore che, in caso di affidamento dell’incarico di progettazione, diverrà di proprietà del medesimo a ogni effetto di legge. The Jury consists in seven permanent members and 2 substitute members. Should a permanent member be absent, he/she shall be replaced by a substitute member, designated by the Chairman of the Jury. To this end, the substitute members shall participate fully in the works of the Jury but without the right to vote, until invited to replace a jury member. The Jury is supported by a secretary, appointed by the Sponsor, who participates in the works of the Jury without the right to vote and records the minutes. The members of the Jury may not receive appointments linked to the purpose of the competition from the Sponsor. Clause 15 Works of the Jury The Jury’s decision is binding and the assessment made on the designs shall take into account the following decision factors (listed here in no particular order): - quality of the urban integration: general design framework in relation to the existing or planned urban context, access and landscaping solutions; - quality of the architectural solution: how representative the project is and whether it responds to the functions and requirements in the DB, quality and layout of the spaces, construction methods and M&E services; - a design proposal featuring flexible internal spaces; - presence of innovative features or design solutions that favour energy saving and contained running and maintenance costs. The work of the Jury is secret: minutes shall be kept, written by the Secretary, conserved by the Sponsor and then sent to the Participants at the end of the Competition. The minutes of the meetings of the Jury shall contain a brief outline of the method adopted and the assessment process as well as a list of the Participants and designs, accompanied by the motivations for the choice made. Clause 16 Elimination Participants may be eliminated for one of the following reasons: - if they have presented the drawings after the set deadlines; - if they try to, directly or indirectly, influence the decisions of a Jury member; - if they make the design, or part of it, public before the Jury has officially expressed or formalised its decision. Clause 17 Appointment The Sponsor shall appoint the winning Participant to produce the final design and construction drawings. The details of the phases and work have been explained by the Foundation in the draft contract sent to all the Participants and signed by them in acceptance at the time of entering the Competition. This contract shall only be signed by the Foundation (or one of its companies, held and controlled 100%) and the Competition winner, no later than 14 days after the adjudication announcement. Clause 18 Use of Drawings The Fondazione di Venezia reserves the right to make the design proposals received public in exhibitions, conferences, catalogues or any other form it may deem fitting. The Competition Participants hereby authorise these uses, with no onus on the Foundation. Clause 19 Copyright and Ownership The Fondazione di Venezia will keep all the designs presented permanently. It has the right to first publication after the end of the Competition, naming the designers and without owing any additional fees. The Participants shall however be free to publish their designs without restrictions of any kind, after the above first publication. The copyright shall belong to the individual Participants, save for the design chosen by the Sponsor which shall become its property to all legal effects if the design appointment is made. Clause 20 Confidentiality The Participants accept liability for the proper management and conservation of any information that may come into their 11 Art. 20 Riservatezza Il Partecipante assume la responsabilità della corretta gestione e conservazione delle informazioni di cui venga in possesso in relazione alle attività di cui alla presente Consultazione. Il Partecipante potrà utilizzare le informazioni in suo possesso esclusivamente per motivi connessi alla finalità della medesima. Il Partecipante si impegna ad agire in modo che gli eventuali consulenti e collaboratori esterni e i relativi dipendenti mantengano riservati i dati e le informazioni di cui vengano in possesso, non li divulghino e non ne facciano oggetto di sfruttamento. Il Partecipante si obbliga a mantenere indenne l’Ente banditore da qualsiasi danno, onere, spesa, che dovesse derivare all’Ente banditore stesso, per violazione degli impegni qui assunti. Art. 21 Proroghe L’Ente banditore potrà prorogare i termini della scadenza, solo eccezionalmente, allo scopo di conseguire un generale vantaggio per il miglior esito della Consultazione. Il provvedimento di proroga sarà comunicato ai Partecipanti tramite lettera raccomandata. Art. 22 Accettazione del presente documento La partecipazione alla presente Consultazione presuppone e implica la piena accettazione del presente documento, dei singoli termini ivi espressi e dei relativi allegati, da parte di ogni Partecipante. Art. 23 Legge applicabile e Foro competente Il presente documento e ogni successivo contratto, inclusi tutti gli allegati e gli accordi e i documenti sottoscritti ai sensi dello stesso, saranno disciplinati, eseguiti e interpretati ai sensi del diritto italiano. Il Foro competente sarà quello di Venezia. Art. 24 Disposizioni a tutela della riservatezza Il trattamento dei dati personali dei partecipanti al Concorso avverrà come da D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e in particolar modo dall’art. 18 e dall’art. 25 dello stesso. I dati personali dei Partecipanti sono trattati nell’ambito della normale attività della Fondazione per finalità derivanti da obblighi di legge o per finalità strettamente strumentali e connesse alla gestione dei reciproci rapporti, eventualmente comunicando tali dati esclusivamente ai soggetti coinvolti nella gestione dei summenzionati reciproci rapporti. Il trattamento dei dati avviene attraverso strumenti idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza e viene effettuato mediante strumenti manuali, informatici e telematici, comunque attraverso modalità strettamente correlate alle finalità del trattamento sopra indicate. 12 possession in relation to the activities of this Competition. The Participants may use the information in their possession only for reasons linked to its intended purpose. The Participant promises to make sure that any external consultants and collaborators and their employees maintain the data and information that come into their possession confidential, do not divulge them and do not exploit them. The Participant promises to indemnify the Sponsor against any damages, onus and expense that the Sponsor may incur for breach of the promises made herein. Clause 21 Extensions The Sponsor may extend the deadline, in exceptional cases only, to achieve a general benefit for the best outcome of the Competition. The Participants shall be notified of the extension by recorded letter. Clause 22 Acceptance Participation in this Competition presumes and entails every Participant’s full acceptance of this document, the single terms expressed herein and the relative attachments. Clause 23 Applicable law and Jurisdiction This document and all subsequent agreements, including all the attachments and the agreements and the documents signed in accordance with it, shall be governed, executed and interpreted in accordance with Italian law. The Jurisdiction shall be that of the Court of Venice. Clause 24 Data Protection The personal data of the Competition Participants shall be handled in compliance with D.Lgs. 30 June 2003 no. 196 and Art. 18 and Art. 25 of same in particular. The Participants’ personal data are handled as part of the standard Foundation activities for purposes linked to legal obligations or strictly for purposes linked to the management of the mutual relations. The data shall be revealed only to those involved in the management of the aforementioned mutual relations. The data shall be handled using means that guarantee security and confidentiality, via manual, IT and electronic media, and in manners strictly linked to the aforementioned purposes. DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE DESIGN BRIEF 13 14 SOMMARIO DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE INDEX DESIGN BRIEF 1. IL FUTURO POLO CULTURALE Obiettivi generali Le modalità dell’intervento 1.THE FUTURE CULTURAL POLE General aims Action plan p. 18 p. 19 2. L’INQUADRAMENTO STORICO URBANO DELL’AREA Analisi storica dell’area p. 24 Iconografia storica p. 34 La condizione attuale p. 38 Bibliografia di riferimento p. 40 2. HISTORICAL AND URBAN BACKGROUND Historical analysis Historical illustrations Present state Bibliography p. 24 p. 34 p. 38 p. 40 3. LO STATO DEI LUOGHI Fotopiano e planimetria dell’area Superfici coperte e scoperte Rilievo dell’area e degli edifici Rassegna fotografica p. 42 p. 44 p. 46 p. 56 3. THE STATUS QUO Aerial view and site plan Covered and unbuilt areas Survey of the area and buildings Photographs p. 42 p. 44 p. 46 p. 56 4. LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE Modalità d’intervento Nota esplicativa Linee guida per la ristrutturazione Sintesi delle indagini diagnostiche p. 66 p. 73 p. 74 p. 79 4. GUIDELINES TO THE DESIGN Brief Explanatory note Refurbishment guidelines Summary of diagnostic investigations p. 66 p. 73 p. 74 p. 79 5. REQUISITI DEL MUSEO Il museo del ‘900 Il modello museologico di riferimento Il concept dell’esposizione permanente La missione dell’esposizione permanente I temi dell’esposizione permanente Un’esempio di sottosezione Dati dimensionali del museo Flessibilità e interazione degli spazi Requisiti tecnici p. 82 p. 83 p. 84 p. 85 p. 86 p. 87 p. 89 p. 90 p. 91 5. MUSEUM REQUIREMENTS The museum of the 20th century Museological reference model Permanent exhibition concept Mission of the permanent exhibition Themes of the permanent exhibition A sample subsection Museum area specifications Flexibility and interaction Technical Requirements p. 82 p. 83 p. 84 p. 85 p. 86 p. 87 p. 89 p. 90 p. 91 6. REQUISITI DEL COMMERCIALE Usi e funzioni Dati dimensionali Flessibilità e interazione degli spazi Requisiti tecnici p.104 p.104 p.104 p.105 6. RETAIL REQUIREMENTS Uses and functions p.104 Area specifications p.104 Flexibility and interaction p.104 Technical requirements p.105 7. COSTI E FASI Costi di realizzazione Fasi di realizzazione p. 117 p. 117 7. COSTS AND PHASING Construction Costs Construction Phases p. 117 p. 117 8. ELENCO DEGLI ALLEGATI p. 121 8. ATTACHMENTS p. 121 p. 18 p. 19 15 16 1. IL FUTURO POLO CULTURALE THE FUTURE CULTURAL POLE 17 OBIETTIVI GENERALI GENERAL AIMS Il concorso ha come oggetto la sistemazione di un’area pari a 6.931 mq, collocata nel centro di Mestre (una delle quattro municipalità di terraferma del comune di Venezia), nella zona compresa tra le vie Poerio, Brenta Vecchia e Pascoli. Questa area ha un grande valore simbolico e la qualità architettonica del progetto dovrà contribuire alla sua valorizzazione, nel solco delle più recenti esperienze internazionali di “rigenerazione urbana”, che riconoscono alle istituzioni culturali la capacità di agire come leve di sviluppo civile, economico e sociale, fattori di identificazione comunitaria e strumenti di integrazione intergenerazionale, etnica e confessionale. Rispetto a tali ruoli, l’obiettivo del progetto consiste nella realizzazione di un polo urbano dotato di spazi (il Museo del ’900, con un’esposizione permanente e uno spazio espositivo polifunzionale, una Mall coperta, un Auditorium), attività (mostre, incontri, convegni, concerti, spettacoli, etc.) e servizi (bar-ristorante, libreria, shops) di qualità, che offra continue occasioni di incontro, dibattito, apprendimento e riflessione, divenendo un luogo di aggregazione comunitaria e un fattore di identificazione civica. Gli elementi principali di questo disegno sono costituiti da: • l’esposizione permanente del Museo del ’900, capace di analizzare e comunicare ai visitatori, in forme storicamente rigorose ma coinvolgenti, le più importanti trasformazioni sociali, economiche, urbanistiche, ambientali e culturali occorse in Italia nel XX secolo; • lo spazio espositivo polifunzionale del Museo del ’900, uno spazio innovativo e all’avanguardia, in linea con le più interessanti esperienze estere e in grado di proporsi come caso di eccellenza nazionale; • un Auditorium da oltre 200 posti a servizio del Museo e della città, in cui mancano spazi con caratteristiche analoghe. Tale struttura verrà realizzata dopo il presente Concorso e se ne prevede l’allestimento all’interno della ex Chiesa delle Grazie (adiacente all’area di concorso); • una Mall coperta con attività commerciali di alta qualità, che mancano in città; • uno spazio pubblico di passaggio e di incontro nel centro di Mestre, la cui qualità architettonica possa contribuire alla valorizzazione di una zona in trasformazione, nel cuore di una città oggetto di un piano di riqualificazione urbanistica di grandi ambizioni. The aim of the competition is to redesign a site measuring 6,931 sq.m and situated in the centre of Mestre (one of Venice’s four mainland municipalities) in the zone between via Poerio, via Brenta Vecchia and via Pascoli. This area is of great symbolic value and the architectural worth of the design must help upgrade it in the wake of recent international experiences in “urban regeneration”, in which institutions have been seen to boost civil, economic and social development, create a shared sense of identity and help intergenerational, ethnic and denominational integration With this in mind, the aim is to create an urban pole with spaces (Museum of the 20th Century with a permanent exhibition, a multi-use exhibition space, an indoor mall and an auditorium), activities (exhibitions, meetings, conferences, concerts, performances etc.) and quality services (bar-restaurant, bookshop, shops) that provide constant opportunities for encounter, debate, learning and reflection, becoming a place of community aggregation and of shared civic identity. The main features of this design are: • a permanent exhibition of the Museum of the 20th Century that uses strictly historic but exciting forms to analyse and communicate the major social, economic, urban, environmental and cultural changes witnessed in Italy in the 20th century; • a multi-use exhibition space of the Museum of the 20th Century, an innovative and cutting-edge space in line with the most fascinating experiences in other countries and that stands as an example of national excellence; • an auditorium with more than 200 seats serving the Museum and the city, that lacks similar spaces. This will be created after this competition, inside the former Chiesa delle Grazie (adjacent to the competition site); • an indoor mall offering high-quality retail, which is lacking in the city; • a public space of passage and a rendezvous in the centre of Mestre, the architectural quality of which will help upgrade a zone that is changing, set in the heart of a city undergoing a highly ambitious urban-regeneration plan. Non si tratta pertanto di realizzare un museo tradizionale, ma di inserire un articolato complesso di funzioni in un progetto integrato di riqualificazione urbanistica che intende: • restituire alla cittadinanza un’area nevralgica, recuperando spazi degradati e rendendo pubblici luoghi e percorsi che non sono mai stati conosciuti e fruiti dalla collettività; • far convivere gli edifici storici con nuove architetture di pregio; • dotare la città delle attività culturali e dei servizi propri delle realtà più avanzate e all’altezza delle aspettative di quanti risiedono in un’area metropolitana di quasi 200.000 abitanti, collocata in una delle zone più densamente popolate d’Europa; • creare un polo all’avanguardia per la qualità del progetto culturale, l’innovatività del sistema di offerta e la gamma dei servizi offerti. 18 It is not a matter of creating a traditional museum but of inserting a complex array of functions into an integrated urban-regeneration design that will: • give the local population a dynamic hub, retrieve run-down spaces and open previously unknown/enjoyed public spaces and routes to the public; • allow the historic buildings to live alongside fine new architecture; • provide the city with cutting-edge cultural activities and services that satisfy the expectations of those living in a metropolitan area with nearly 200,000 inhabitants, set in one of Europe’s most densely populated areas; • create a pole that is avant-garde in its cultural design, innovative offer and extensive range of services. LE MODALITA’ DELL’INTERVENTO ACTION PLAN Il Programma M9 propone il recupero a fini museali e commerciali dell’intera area di intervento, entro un quadro di differenti specializzazioni dei singoli manufatti, che opereranno in sinergica integrazione. Alla nuova edificazione corrispondono le funzioni museali in senso stretto; all’edificazione esistente vengono assegnate le funzioni integrative, dirette da un lato a riqualificare l’intero complesso ex militare e dall’altro a permettere il finanziamento delle future attività del Museo. L’integrazione tra le nuove funzioni strettamente culturali e le nuove funzioni ricreative e commerciali potrà vitalizzare l’area tanto nelle ore diurne quanto in quelle serali, trasformando un’ermetica enclave urbana autoreferenziale in un ambito urbano aperto e disponibile, produttore di eventi, capace di innescare nuove e fertili relazioni. The M9 Programme proposes the refurbishment of the entire site for museum and retail purposes within a framework of different functions for the individual buildings, which will operate synergically as one. The new build will provide the museum functions in the strictest sense. The existing buildings will be allocated additional functions aimed, on the one hand, at regenerating the entire former military complex and, on the other, providing funds for future Museum activities. The integration of the new strictly cultural functions and the new recreational and retail ones will vitalise the area both in the daytime and in the evenings, turning a closed urban enclave into an open and receptive urban sphere that produces contents and cultural events capable of triggering new and fruitful relationships. L’area di concorso nel centro di Mestre / The competition site in the centre of Mestre 19 Inquadramento territoriale, foto da satellite / Overall area, satellite photograph 20 Inquadramento urbano, foto da satellite / City area, satellite photograph 21 22 2. L’INQUADRAMENTO STORICO URBANO DELL’AREA HISTORICAL AND URBAN BACKGROUND 23 ANALISI STORICA DELL’AREA HISTORICAL ANALYSIS “Mestre è un centro popoloso di oltre seimila abitanti sempre vissuto del movimento delle persone e delle cose fra Venezia e la terraferma”. Così definiva Mestre l’arciprete Giovanni Renier nella supplica indirizzata al maresciallo Radetsky nel 1850 – per conto di negozianti, commercianti e possidenti – al fine di ottenere una maggior attenzione dal governo austriaco circa la localizzazione della stazione ferroviaria, che si riteneva potesse divenire il volano di una veloce ripresa economica dopo le distruzioni conseguenti al lungo assedio di Venezia, in occasione della rivoluzione guidata da Daniele Manin nel 1848-49. Agli esordi dell’epoca industriale se forse solo i più ottimisti e lungimiranti si potevano augurare che locomotiva e binari potessero far da traino allo sviluppo commerciale e industriale nelle campagne che da Mestre andavano via via sfumando verso le barene lagunari (anche se bisognerà aspettare più di mezzo secolo perché nascesse Porto Marghera) tutti erano concordi nel sottoscrivere l’affermazione che Mestre aveva sempre vissuto e prosperato sul movimento di persone e cose da e per Venezia. Dalla metà del Trecento, quando era stata scavata la fossa Gradeniga (Canal Salso) i documenti conservati negli archivi testimoniano dell’attività – talora frenetica e caotica – che si svolgeva sulle rive di Piazza Barche tra passeggeri, spesso anche illustri, che si fermavano nelle vicine locande o nelle ville dell’immediato entroterra e il via vai di merci necessarie alla sopravvivenza quotidiana di Venezia (vino, latte, polli, uova, ortaggi, frutta…). Perfino il bellissimo teatro che Amerigo Balbi aveva fatto erigere in Mestre nel 1778 era sorto lì, a due passi da Piazza Barche, per intercettare, sul limitare tra terra e acqua, i veneziani residenti in città e nella terraferma. E proprio lungo la strada che collegava Piazza Maggiore (il luogo del mercato) con Piazza Barche (la testa di ponte con Venezia) si erano insediate, all’inizio del Cinquecento, delle monache Benedettine provenienti da Udine, aprendo un monastero, che avrebbe ospitato pure un educandato per ragazze, posto sotto la protezione della Madonna delle Grazie. La loro presenza in quell’area si rivelò talmente significativa per Mestre che la strada (più precisamente ‘il borgo’) e il ramo del Marzenego che vi scorreva a lato furono da allora denominati “delle Muneghe”. I riscontri archivistici parlano di un monastero ricco, che ospitava molte figlie del patriziato e della nobiltà veneziana e amministrava numerose proprietà agricole nel vicino entroterra. Le leggi napoleoniche del 1806 lo fecero confluire, con molti altri, sotto il Demanio dello stato e fu ben presto destinato a caserma per l’acquartieramento delle truppe. Qualcosa si salvò dei ricchi arredi di chiesa e monastero: il 30 maggio 1808 il podestà di Mestre chiedeva direttamente al Prefetto “in dono i cinque altari, l’organo e alcuni pavimenti del soppresso monastero di Santa Maria delle Grazie, ridotto a caserma”. I cinque altari furono in effetti acquistati il 19 settembre successivo e ornano ancora oggi l’interno del duomo di San Lorenzo, ch’era stato completamente ricostruito tre anni prima. Lungo il Borgo delle Muneghe e sul Ponte della Campana (accesso meridionale di Piazza Maggiore) si svolse la parte più spettacolare della battaglia nel corso della ‘Sortita’ da forte Marghera del 27 ottobre 1848, tra l’esercito austriaco e gli insorti rivoluzionari comandati dal generale Guglielmo Pepe. E’ ritratta in una famosissima stampa d’epoca che ha per sfondo la lunga fronte degli edifici prospicienti il borgo e il ramo del Marzenego, compreso il monastero nel suo assetto originario. Al fine di perpetuarne maggiormente il ricordo nel 1898, cinquantesimo anniversario della ‘Sortita’, il Comune di Mestre decise di modificare la toponomastica dell’area: Borgo delle Muneghe divenne così Via Alessandro Poerio (il barone-poeta napoletano ferito mortalmente lì vicino e deceduto a Venezia qualche giorno dopo), l’attiguo Borgo dei Cappuccini divenne Via Antonio Olivi (figlio del podestà di Treviso pure lui morto nella stessa battaglia) e la piazzetta che precede Piazza Barche fu denominata Piazzetta XXII Marzo (giorno dell’inizio della rivoluzione guidata da Daniele Manin). Se spoliazioni e ristrutturazione per adeguare l’edificio a deposito di paglia, armi di vario tipo e carriaggi o a uffici e abitazioni per i militari non sconvolse inizialmente la struttura del monastero, non altrettanto si può dire di quanto capitò a cavallo tra otto e novecento quando la ‘caserma delle Grazie’ si trovò al centro ideale di quello che viene comunemente definito come ‘campo trincerato di Mestre’. Nel 1882 lo Stato Maggiore Italiano, nella convinzione di una imminente guerra con l’Austria e di una possibile invasione dai confini orientali, aveva dato il via a un programma di difesa di Venezia che contemplava la costruzione di una cinta di forti a semicerchio prendendo come centro ideale forte Marghera, l’erezione in Mestre di due nuove caser- “Mestre is a densely populated city with more than six thousand inhabitants and has always lived off the flows of people and commodities between Venice and the mainland.” This was how the archpriest Giovanni Renier described Mestre in his entreaty, made on behalf of shopkeepers, merchants and property owners, to Field Marshal Radetsky in 1850 for the Austrian Government to pay greater attention to the location of the railway station as people thought it could become a driving force behind a speedy economic recovery after the ruin caused by the long siege of Venice during the revolution led by Daniele Manin in 1848-49. At the dawn of the industrial era, perhaps only the most optimistic and farsighted could expect the locomotive and railway lines to boost business and industrial development in countryside that, from Mestre on, gradually turned into the sandbanks of the lagoon (although Porto Marghera was not built for another 50+ years). However, all subscribed to the statement that Mestre had always lived and prospered on the flows of people and goods to and from Venice. From the mid-14th century on, when the Fossa Gradeniga (Canal Salso) was dug, archive documents record the at times chaotic and frenetic activities along the banks of Piazza Barche, with illustrious passengers staying in the nearby inns or villas of the immediate hinterland and the commodities required for Venice’s day-to-day survival (wine, milk, chickens, eggs, vegetables, fruit…) going to and fro. Even the beautiful theatre built by Amerigo Balbi in Mestre in 1778 stood right there, a stone’s throw from Piazza Barche, marking the boundary between land and water, and drew Venetians living both in the city and on the mainland. It was on the very street that linked Piazza Maggiore (the marketplace) to Piazza Barche (the bridgehead to Venice) that Benedictine nuns from Udine settled in the early 16th century, opening a convent that would also house a boarding school for girls under the protection of Our Lady of Grace. So significant was their presence in that area for Mestre that the street (more precisely ‘borgo’ or quarter) and the branch of the Marzenego river that flowed beside it have been known as “delle Muneghe” [‘of the nuns’] ever since. Archive sources speak of a wealthy convent, where many daughters of the Venetian patricians and nobility lived and that managed numerous farm estates in the nearby hinterland. After the Napoleonic laws of 1806, it, and many others, became State property and was soon earmarked as barracks for quartering troops. Some of its rich church and monastery furnishings were, however, saved: on 30 May 1808, the Podestà of Mestre asked the Prefect in person for “a gift of the five altars, the organ and some of the flooring from the suppressed convent of Santa Maria delle Grazie, now reduced to barracks”. The five altars were, indeed, purchased on the following 19 September and still adorn the interior of the Duomo of San Lorenzo, completely rebuilt three years earlier. Borgo delle Muneghe and the Ponte della Campana (south entrance to Piazza Maggiore) were the scene of the most spectacular episode in the battle fought during the ‘Sortie’ from Forte Marghera on 27 October 1848 by the Austrian army and the revolutionary insurgents, under the command of General Guglielmo Pepe. It is portrayed in a famous period print that shows in the background the long front of the buildings on Borgo delle Muneghe and the branch of the Marzenego river, including the convent in its original guise. To further perpetuate its memory, in 1898, the 50th anniversary of the ‘Sortie’, the Mestre city authorities decided to change the area’s place-name and Borgo delle Muneghe became Via Alessandro Poerio (the Neapolitan patriot and poet who was mortally wounded nearby and died in Venice a few days later); the adjacent Borgo dei Cappuccini became Via Antonio Olivi (son of the Podestà of Treviso who died in the same battle); and the small square that precedes Piazza Barche was called Piazzetta XXII Marzo (the first day of the revolution led by Daniele Manin). Although the stripping and refurbishment to convert the building to a depot for straw, various kinds of arms and wagons or to offices and lodgings for the soldiers did not initially wreak havoc with the convent structure, the same cannot be said of the period between the late 19th and early 20th century, when the ‘Caserma delle Grazie’ found itself at the imaginary centre of what is commonly known as the ‘Campo Trincerato di Mestre’. In 1882, convinced of an imminent war with Austria and a possible invasion from the eastern frontiers, the Italian General Staff gave 24 me, di una lavanderia e di un panificio militare, di un grande hangar per dirigibili a Campalto, il tutto supportato dal potenziamento della linea ferroviaria tanto da far divenire Mestre lo scalo ferroviario più importante dell’Italia nord orientale. Questa attività si dipanò lungo il corso di circa tre decenni fino alla vigilia della prima guerra mondiale (è il periodo in cui, mettendo a confronto le relative mappe del catasto austro-italiano, emerge la sostanziale modifica dell’assetto dell’area occupata dal monastero). Proprio la costruzione delle due caserme (in Via Miranese per l’artiglieria e in Viale Garibaldi per la fanteria) nei primi anni del Novecento fa perciò ragionevolmente supporre una, forse di poco precedente, profonda ristrutturazione anche dell’edificio del monastero delle Grazie che portò a omologarne la fronte su Via Poerio agli stilemi consueti delle caserme nazionali e predispose una ridistribuzione degli spazi nei piani prospicienti il cortile interno ma, in particolare, un ampliamento della stessa struttura, funzionale al ricovero di reparti di cavalleria, attraverso la costruzione, sullo spazio libero retrostante il monastero, cui si accedeva da un portone sul lato meridionale del chiostro, di tre lunghi edifici destinati a stalle e scuderie in cui, tra l’altro, sono tuttora conservati degli abbeveratoi. Inoltre la presenza di due lastricati carrabili che terminano a ridosso del muro che divide il monastero dall’attuale Corte Legrenzi, lascia fondatamente supporre che i reparti di cavalleria potessero accedere ai locali loro riservati attraversando lo storico ‘stallo’ di proprietà Campesan (di cui offrono tuttora testimonianza le basse costruzioni che attorniano appunto Corte Legrenzi) che con i propri cavalli, carri e carrozze assicurava, in quello scorcio di anni, una parte consistente del trasporto merci e passeggeri in Mestre. La caserma delle Grazie, più tardi ‘Distretto militare’, era così divenuta il centro logistico del sistema difensivo che aveva individuato Mestre come perno e ben presto, com’era stato qualche anno prima per il borgo, fu pure ribattezzata assumendo il nome di Edmondo Matter, figlio di industriali mestrini, morto sul Carso nel 1916, medaglia d’oro al valor militare Una serie di lucidi, rinvenuti di recente presso l’archivio del Distretto Militare di Treviso, supporta la tesi della costruzione a cavallo del secolo dei tre corpi presenti sul retro della struttura conventuale e permette di comprendere l’evoluzione della loro struttura. La comparazione fra gli elaborati fa emergere infatti come i due corpi presenti sul lato occidentale fossero in origine del tutto allineati e solo con un intervento successivo quello meridionale fu allungato (il cedimento strutturale di cui è stato oggetto è avvenuto proprio lungo la linea di attacco dell’ampliamento), mentre il corpo allungato presente sul lato orientale risulta aver subìto negli anni processi di allungamento e allargamento tali che lo hanno profondamente snaturato (cosa del resto evidente anche dalla sola osservazione della qualità dei mattoni in confronto dei due dirimpettai). Del resto, dall’esame e dal confronto delle carte, si evince come la sua attuale struttura possa esser fatta risalire agli anni compresi fra il 1925 (quando venne costruita la caserma dei carabinieri su Via Pascoli e coperto il corso del Marzenego di fronte alla Banca Cattolica, sul lato destro del Ponte della Campana) e la fine degli anni Trenta (quando la caserma divenne “ex” per la costruzione della nuova caserma Matter sul Terraglio). Uno dei lucidi ha permesso inoltre di datare con precisione (1914, in prossimità perciò dell’avvio delle operazioni belliche quando maggiore sarebbe stato il concorso di militari) l’erezione di una “torretta” sporgente sul lato orientale del convento, da adibire a latrine e servizi. I bombardamenti del 1944 sfiorarono chiesa e caserma demolendo quasi completamente i contigui edifici che da Via della Brenta Vecchia e Via Olivi si affacciavano su Via Poerio e mettendo le basi per una generale riedificazione di tutta quell’area, completata solo all’inizio degli anni Settanta, dopo che il corso d’acqua del Marzenego era stato completamente coperto, una ventina d’anni prima, per favorire una migliore viabilità con l’allargamento della sede stradale. Nell’immediato dopoguerra il monastero (prima caserma, poi distretto) fu quasi subito adibito ad abitazioni per i militari del neocostituito esercito italiano, ospitando in seguito anche le sedi di varie associazioni combattentistiche e d’arma (un lucido, fra quelli ultimamente rinvenuti, delinea con chiarezza la consistenza e distribuzione interna degli spazi nei singoli appartamenti che erano stati ricavati). Si perse allora un’occasione storica: Serafino Riva, professore di lingua e letteratura inglese, consigliere comunale comunista e deputato a seguire i problemi dell’istruzione degli adulti in terraferma, anche in qualità di primo presidente della ricostituita Università Popolare, preoccupato della mancanza di strutture culturali a Mestre faceva presente, nell’aprile del 1947, al sindaco Giobatta Gianquinto come fosse “necessario che il Comune consacri a realizzare un programma di cultura popolare in terraferma, una somma proporzionata a quella che spende per le the go-ahead for a programme to defend Venice that included the construction of a semi-circle of forts with Forte Marghera at its centre and the construction of two new barracks, a laundry and a military bakery in Mestre and a large airship hangar in Campalto, all backed up by an upgraded railway line that would turn Mestre into the most important railway station in northeast Italy. This activity unfolded over approximately three decades, until the eve of WWI (this was the period when comparison of Austro-Italian land registry maps highlights major changes to the design of the area occupied by the convent). The construction of the two barracks (in Via Miranese for the artillery and Viale Garibaldi for the infantry) in the early years of the 20th century would thus reasonably suggest a, perhaps only slightly earlier, radical redesign also of the building of the Monastero delle Grazie which brought the front on Via Poerio into line with the customary style of Italian barracks and changed the layout on the floors overlooking the inner courtyard. More importantly, the structure itself was enlarged to accommodate cavalry units, via the construction of three long buildings on the empty space behind the convent, reached through a gateway on the south side of the cloister serving as stables which still contain drinking troughs, among other things. The presence of two paved drives ending close to the wall dividing the convent from what is now Corte Legrenzi quite reasonably suggests that the cavalry unit had access to the spaces allocated to them through the old ‘stallo’ owned by Campesan (traces of which remain in the low constructions surrounding Corte Legrenzi), whose horses, carts and carriages provided much of the passenger and goods transport in Mestre in those years. The Caserma delle Grazie, later called the ‘Distretto Militare’, became the logistics centre of a defence system of which Mestre was the cornerstone and, as had occurred some years earlier for the Borgo, it too was soon renamed after Edmondo Matter, the son of local industrialists who had died on the Carso in 1916 and been awarded a gold medal for military valour. A set of drawings recently discovered in the archives of Treviso’s Distretto Militare supports the theory of the construction of the three blocks to the rear of the convent structure at the turn of the century and give an understanding of their structural evolution. Comparison of the drawings shows that the two blocks on the west side were originally perfectly aligned and that the south one was only elongated at a later stage (its structural collapse occurred along the extension join); the elongated block on the east side was lengthened and widened over the years to a degree that radically changed it (as clearly conveyed by a simple comparison of the quality of the bricks of the adjoining sections). Indeed, examination and comparison of the documentation indicate that the present structure can be dated to the years between 1925 (when the Caserma dei Carabinieri was built in Via Pascoli and the Marzenego river covered over opposite the Banca Cattolica, on the right side of the Ponte della Campana) and the late 1930s (when the barracks were abandoned after the construction of the new Caserma Matter on the Terraglio road). One of the drawings also enables us to precisely date the erection of a projecting “tower” on the east side of the convent, for latrines and services (1914, close therefore to the start of war operations when military assistance would have been greater). The 1944 bombing came very close to the church and barracks, almost completely demolishing the adjacent buildings that overlook Via Poerio from Via della Brenta Vecchia and Via Olivi and prompting the widespread reconstruction of the whole area, not completed until the early 1970s, after the Marzenego river had been completely covered, about 20 years previously, to favour improved traffic flows on a widened road. Straight after the war, the convent (first barracks and then recruiting office) was almost immediately converted to housing for the soldiers of the newly formed Italian army and later also housed various veterans and forces’ associations (one of the drawings discovered most recently clearly delineates the size and internal layout of the spaces in the single apartments created). Then, a momentous opportunity was lost: Serafino Riva, a professor of English literature and grammar and a city councillor for the Italian Communist Party, was responsible for supervising adult educational issues on the mainland. In his capacity as first rector of the re-formed Università Popolare, he became concerned by the lack of cultural structures in Mestre and, in April 1947, told the Mayor Giobatta Gianquinto that “the city authorities had to allocate a sum proportionate to that spent for art and visitor events in the lagoon city to a mainland cultural programme for the local inhabitants,” 25 manifestazioni d’arte e turismo nella città lagunare” e raccomandava a questo scopo che “il Comune si riservi almeno la caserma ex distretto militare in Via Poerio per il suo Centro Sociale”. Tutti a Mestre si augurano che, più di sessant’anni dopo, quell’aspirazione divenga presto realtà. and to this end recommended that “the Comune at least set aside the Caserma and former military recruiting centre in Via Poerio as a community centre.” More than 60 years later, everyone in Mestre hopes that this wish may soon come true. Sergio Barizza Sergio Barizza 1. Mappa di Venezia e del territorio provinciale circostante, predisposta in occasione della presentazione al Ministero del Lavori Pubblici del progetto di un nuovo ponte translagunare (23/11/1888). Si evidenzia particolarmente il campo trincerato appena realizzato (forte Marghera ai bordi della laguna e, in una ideale semicirconferenza, forte Tron, forte Brendole e forte Carpenedo) al cui centro sta la città di Mestre / Map of Venice and the surrounding province, drawn up for presentation of the project for a new bridge across the lagoon to the Ministry for Public Works (23/11/1888). It highlights, in particular, the recently created Campo Trincerato (Forte Marghera on the edge of the lagoon and Forte Tron, Forte Brendole and Forte Carpenedo in an imaginary semi-circumference) with the city of Mestre in the centre 26 2. 3. 4. 5. 2. La battaglia al Ponte della Campana (accesso da sud a Piazza Maggiore) durante la Sortita da forte Marghera del 27/10/1848. La notissima stampa, pubblicata qualche anno dopo, ha come sfondo la fronte degli edifici su Borgo delle Monache, dove il prospetto del Monastero appare con file di finestre non appaiate e sottoportico ad archi gotici / The battle at the Ponte della Campana (south entrance to Piazza Maggiore) during the ‘Sortie’ from Forte Marghera on 27/10/1848. The famous print was published a few years later and shows, in the background, the front of the Borgo delle Monache buildings; the elevation of the Monastery appears with rows of non-matching windows and a portico with Gothic arches 3. Cartolina di Via Poerio del primo decennio del Novecento. Il prospetto del Monastero appare già modificato / Postcard of Via Poerio in the first decade of the 20th century. The elevation of the Monastery already appears altered 4. Via Poerio, il ramo del Marzenego detto ‘delle Muneghe’ e il Monastero, foto 1909 / Via Poerio, the branch of the Marzenego river known as ‘delle Muneghe’ and the Monastery, photo 1909 5. Via Poerio, cartolina, 1910 ca / Via Poerio, postcard, c1910 27 6. 7. 8. 9. 6. Via Poerio, cartolina, 1910 ca / Via Poerio, postcard, c1910 7. Via Poerio, il Ponte della Campana, il Monastero, cartolina 1914 ca. (i due palazzi che sorreggono la Galleria, visibili sullo sfondo, sono stati costruiti nel 1913) / Via Poerio, the Ponte della Campana and the Monastery, postcard c1914. (The two buildings supporting the Gallery, visible in the background, were constructed in 1913) 8 e 9. Via Poerio, il Ponte della Campana, il Monastero, foto 1933 / Via Poerio, the Ponte della Campana and the Monastery, photos 1933 28 10. 11. 12. 13. 10 e 11. Veduta, dal campanile del duomo, di Via Poerio e del Monastero, 1933. Le due foto (unitamente alla n. 8) fanno parte della documentazione preparatoria al concorso per il Piano Regolatore di Mestre, che sarebbe stato bandito l’anno successivo / View of via Poerio and the Monastery from the Duomo bell-tower, 1933. The two photos (along with no. 8) formed part of the preparatory documentation for the competition for the Mestre masterplan, which was held the following year 12 e 13. L’angolo tra Via Olivi, Via della Brenta Vecchia e Via Poerio, devastato dai bombardamenti del 1944. La distruzione lambisce la Chiesa e il Monastero. Foto 1946 / The corner of Via Olivi, Via della Brenta Vecchia and Via Poerio, devastated by bombing in 1944. The destruction just missed the Church and the Monastery. Photos 1946 29 14. 15. 16. 17. 14, 15 e 16. Alla metà degli anni Cinquanta viene coperto l’alveo del ramo del Marzenego (detto “delle Muneghe” che costeggiava Via Poerio. Foto 1953 e 1955 / In the mid-1950s the branch of the Marzenego river (known as “delle Muneghe”) that skirted Via Poerio was covered over. Photos 1953 and 1955 17. L’angolo tra Via della Brenta Vecchia e Via Poerio ancora con i segni della distruzione causata dai bombardamenti, foto 1968 / The corner of Via della Brenta Vecchia and Via Poerio, still bearing the signs of the devastation caused by the bombing, photo 1968 30 18. 19. 20. 21. 18, 19, 20 e 21. Vedute di Via Poerio con Chiesa e Monastero, foto 1968 / Views of Via Poerio with the Church and Monastery, photos 1968 31 22. 23. 24. 25. 22. Via Poerio: sono state demolite le vecchie case a fianco della Chiesa delle Grazie; si sta costruendo un nuovo palazzo fino all’angolo con Via della Brenta Vecchia, foto 1970 / Via Poerio: the old houses beside the Church of the Grazie have been demolished and a new building is being constructed up to the corner with Via della Brenta Vecchia, photo 1970 23. Via Poerio, foto 2008 / Via Poerio, photo 2008 24. La caserma di artiglieria ‘Vittorio Emanuele II’ (oggi ‘Piave’) in Via Miranese, cartolina 1910 ca / The Vittorio Emanuele II (now Piave) artillery barracks in Via Miranese, postcard c1910 25. La caserma di fanteria ‘Regina Elena’ (oggi ‘Caposile’) in Viale Garibaldi, cartolina 1910 ca / The Regina Elena (now Caposile) infantry barracks in Viale Garibaldi, postcard c1910 32 26. 27. 28. 29. 26. La nuova caserma dei carabinieri in Via Pascoli, foto 1926 / The new Caserma dei Carabinieri in Via Pascoli, photo 1926 27. Reparto di cavalleria a Mestre, foto 1909 / Cavalry unit in Mestre, photo 1909 28 e 29. Lo stallo Campesan (ora Corte Legrenzi), foto 1933 / The Stallo Campesan (now Corte Legrenzi), photos 1933 33 ICONOGRAFIA STORICA / HISTORICAL ILLUSTRATIONS Mestre nel 1600. Comprensorio del Bottenigo tra Mestre, le Catene, Malcontenta-Malcantoni, San Ilario, la Resta d’Aglio, il bordo lagunare fino a San Zulian ed un tratto del canale Osellino. Archivio di Stato di Venezia / Mestre in 1600. The Bottenigo district, Mestre, Le Catene, MalcontentaMalcantoni, San Ilario, the Resta d’Aglio, the edge of the lagoon to San Zulian and a stretch of the Osellino canal. Archivio di Stato di Venezia 34 Estratto di mappa del catasto napoleonico / Extract of a Napoleonic Land Registry map 35 Estratto di mappa del catasto austriaco / Extract of an Austrian Land Registry map 36 Estratto di mappa del catasto austro-italiano / Extract of an Austro-Italian Land Registry map 37 LA CONDIZIONE ATTUALE / PRESENT STATE Fotopiano del centro di Mestre (2004) / Aerial view of the centre of Mestre (2004) 38 costruiti prima del 1929 built before 1929 costruiti tra il 1929 e il 1945 built between 1929 and 1945 costruiti tra il 1945 e il 1959 built between 1945 and 1959 costruiti dopo il 1959 built after 1959 Datazione degli edifici / Dating of buildings 39 BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO BIBLIOGRAPHY • Barcella Bonaventura, Mestre 1796-1832, (a cura di G. 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LO STATO DEI LUOGHI THE STATUS QUO 41 FOTOPIANO E PLANIMETRIA DELL’AREA / AERIAL VIEW AND SITE PLAN Fotopiano, scala 1:1000 / Aerial view, scale 1:1000 42 Planimetria, scala 1:1000 / Plan, scale 1:1000 43 SUPERFICI COPERTE E SCOPERTE COVERED AND UNBUILT AREAS Proprietà POLYMNIA VENEZIA S.r.l. e ELICONIE S.r.l Owned by POLYMNIA VENEZIA S.r.l. and ELICONIE S.r.l Superfici coperte Covered surface areas Edificio A mq 148,88 Building A mq 148,88 Edificio B mq 158,84 Building B mq 158,84 Edificio C mq 187,00 Building C mq 187,00 Edificio D mq 444,74 Building D mq 444,74 Edificio E mq 154,21 Building E mq 154,21 Edificio F mq 1.574,86* Building F mq 1.574,86* Superficie coperta totale mq 2.668,53 Total covered surface area mq 2.668,53 Superfici scoperte Unbuilt surface areas Area X mq 503,55 Area X mq 503,55 Area Y mq 3.366,72 Area Y mq 3.366,72 Area Z mq 89,40 Area Z mq 89,40 Superficie scoperta totale mq 3.959,67 Total unbuilt surface area mq 3.959,67 Superficie totale proprietà Polymnia - Eliconie mq 6.628,20 Total surface areas owned by Polymnia-Eliconie mq 6.628,20 Proprietà COMUNE DI VENEZIA Owned by COMUNE DI VENEZIA Mappali: 2138, 591, 592, 681, 213, 680 mq 303,59 Cadastral maps: 2138, 591, 592, 681, 213, 680 mq 303,59 SUPERFICIE TOTALE AREA DI INTERVENTO mq 6.931,79 TOTAL SITE SURFACE AREA mq 6.931,79 * La superficie dell’edificio F è comprensiva delle piccole porzioni al piano terra attualmente di altra proprietà, che fanno comunque parte dell’area di concorso (Cfr: Rilievo dell’area e degli edifici, Piano terra dell’ex convento, edificio F, aree non rilevate, attualmente di altra proprietà). 44 * The surface area of building F comprises small portions on the ground floor currently owned by others that form part of the competition site. (Cf.: Survey of the area and buildings, Ground floor of former convent, building F, areas not surveyed, currently owned by others). edifici di proprietà Polymnia e Eliconie buildings owned by Polymnia and Eliconie scoperti di proprietà Polymnia e Eliconie unbuilt land owned by Polymnia and Eliconie proprietà del Comune di Venezia Comune di Venezia property edifici di proprietà Polymnia adiacenti all’area di intervento buildings owned by Polymnia adjacent to the site scoperti di proprietà Polymnia adiacenti all’area di intervento unbuilt land owned by Polymnia adjacent to the site perimetro dell’area di intervento site perimeter Pianta delle superfici e delle proprietà, scala 1:1000 / Plan of surface areas and properties, scale 1:1000 45 RILIEVO DELL’AREA E DEGLI EDIFICI / SURVEY OF THE AREA AND BUILDINGS Piano terra dell’area di progetto, scala 1:1000 / Site plan, ground floor, scale 1:1000 46 Piano terra dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / Ground floor - former convent (building F), scale 1:400 47 Primo piano dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / First floor - former convent (building F), scale 1:400 48 Secondo piano dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / Second floor - former convent (building F), scale 1:400 49 Coperture dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / Roofs - former convent (building F), scale 1:400 50 Prospetto su via Poerio e prospetti sud e est dell’edificio all’angolo tra via Poerio e via Brenta vecchia, scala 1:400 / Via Poerio elevation and south and east elevations of building on corner of via Poerio and via Brenta Vecchia, scale 1:400 51 Sezioni longitudinali verso est e verso ovest e prospetto est dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / East and west longitudinal sections and east elevation of former convent (building F), scale 1:400 52 Sezioni trasversali verso nord e verso sud e prospetto sud dell’ex convento (edificio F), scala 1:400 / North and south cross sections and south elevation of former convent (building F), scale 1:400 53 Prospetti degli edifici A e B e sezioni verso il muro di confine ovest, scala 1:400 / Elevations - buildings A and B and sections looking to the west boundary wall, scale 1:400 54 Modello digitale dell’area / Site CAD model 55 RASSEGNA FOTOGRAFICA / PHOTOGRAPHS 1. 1. Panoramica dell’intera area di intervento, vista da sud (2009) / Aerial view of the entire site, seen from the south (2009) 56 2. 2. Panoramica dell’intera area di intervento, vista da nord (2009) / Aerial view of the entire site, seen from the north (2009) 57 3. 4. 5. 6. 3, 4, 6. L’area dall’alto / Aerial views 5. L’area vista da piazza Ferretto / Site seen from piazza Ferretto 58 7. 8. 9. 10. 7, 8, 9, 10. Via Poerio / Via Poerio 59 11. 12. 13. 14. 11,12. Via Brenta vecchia / Via Brenta Vecchia 13. Angolo tra via Brenta vecchia e via Pascoli / Corner of via Brenta Vecchia and via Pascoli 14. Via Pascoli / Via Pascoli 60 15. 16. 17. 18. 15,16,17,18. Il chiostro / The cloister 61 19. 20. 21. 22. 19, 20, 21, 22. Le ex scuderie della caserma Matter / The former Caserma Matter stables 62 23. 24. 25. 26. 23, 24, 25, 26. Gli spazi scoperti / Unbuilt land 63 28. 27. 29. 27, 28. La corte Legrenzi / Corte Legrenzi 29. Il muro di confine dell’area di intervento verso corte Legrenzi / The site boundary wall by Corte Legrenzi 64 4. LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE GUIDELINES TO THE DESIGN 65 MODALITÀ DI INTERVENTO BRIEF 1. Caratteristiche degli interventi Il programma M9 prevede la costruzione di un nuovo edificio (adibito ad ospitare gli spazi del Museo del ‘900), oltre a opere di demolizione e ristrutturazione di manufatti esistenti, che risultano necessarie e strettamente collegate alla futura trasformazione dell’area. 1. Types of works The M9 programme regards the construction of a new building (to house the Venice-Mestre Museum of the 20th Century) and the demolition and redevelopment of existing constructions, as necessary and in relation to the future conversion of the site. 2. Destinazioni d’uso Come già illustrato al primo capitolo, il Programma M9 propone il recupero a fini museali e commerciali dell’intera area di intervento, entro un quadro di differenti specializzazioni dei singoli manufatti, che opereranno in sinergica integrazione. Alla nuova edificazione corrispondono le funzioni museali in senso stretto; all’edificazione esistente vengono assegnate le funzioni integrative, dirette da un lato a riqualificare l’intero complesso ex militare e dall’altro a permettere il finanziamento delle future attività del Museo. Il quadro funzionale di progetto è pertanto: - Edifici esistenti A, B, F: commerciale e terziario - Nuova edificazione: museale. 2. Intended Uses As explained in Chapter 1, The M9 Programme proposes the regeneration of the entire site for museum and retail uses, with the single constructions serving different purposes and operating in synergy together. The new build will serve the museum functions in the strict sense; the existing buildings will be assigned the additional functions, aimed at regenerating the whole former military complex and securing financing for the future activities of the Museum. The functional framework of the design is therefore: - Existing buildings A, B, F: retail, services - New construction: museum. 3. Modalità di intervento sugli edifici esistenti 3. Brief - Existing Buildings Edificio A. Intervento di ristrutturazione con vincolo parziale (mappale 199) Edificio in mattoni faccia a vista ad un piano, di pianta rettangolare, con superficie di circa 150 mq. Sulla facciata longitudinale, sequenza di piccole finestre a lunetta con davanzale in pietra. Copertura a falde su capriate lignee, con manto in tegole. Costruito con funzione di scuderia militare in epoca anteriore al 1913. All’interno, ancora tracce degli abbeveratoi in cemento e tondino di ferro, poi tranciati a vivo dalla superficie muraria. L’intervento prevede di operare in regime di ristrutturazione con vincolo parziale, ai sensi delle N.T.A. della Variante Piano regolatore Generale per il Centro Storico di Mestre. Funzioni di progetto: commerciale. Building A. Refurbishment with partial restrictions (cadastral map 199) One-storey bare-brick building with a rectangular plan and a surface area of approximately 150sq.m. The longitudinal facade has a row of small lunette windows with stone windowsills. Pitch roof on wooden trusses, covered with tiles. Constructed as military stables prior to 1913. Inside, traces remain of the concrete and ironrod drinking troughs, now cut through by the walls. The action required is refurbishment with partial restrictions, in compliance with the Norme Tecniche di Attuazione of the Variante Piano Regolatore Generale per il Centro Storico di Mestre. Functions: retail Edificio B. Intervento di ristrutturazione totale (mappale 201) Edificio in stato avanzato di crollo, in mattoni faccia a vista ad un piano, di pianta rettangolare, con superficie di circa 160 mq. Sulle facciate longitudinali, sequenze di piccole finestre a lunetta con davanzale in pietra. Copertura assente, di impianto presumibilmente analogo all’edificio A. Costruito con funzione di scuderia militare in epoca anteriore al 1913 e prolungato verso est in epoca posteriore al 1925: sulla linea di attacco dell’ampliamento è avvenuto il vistoso crollo della muratura perimetrale che ha progressivamente portato alla perdita della copertura. L’intervento prevede di operare in regime di ristrutturazione totale, ai sensi delle N.T.A. della Variante Piano regolatore Generale per il Centro Storico di Mestre con modifiche di sagoma e sedime. Si prevede la demolizione della testata est, al fine di ricostituire l’originario allineamento con l’edificio A. Funzioni di progetto: commerciale. Edificio C. Intervento di demolizione (mappali 846-847) Edificio in mattoni ad un piano, di pianta rettangolare allungata, con superficie di circa 190 mq. Fronte longitudinale ovest in mattoni faccia a vista, scandito da pilastri in muratura a sporgere e sequenza di finestre ad arco ribassato con cornice in mattone a sporgere, prive di davanzale. Fronte longitudinale est in aderenza a muro di cinta intonacato. Copertura a falde su capriate lignee, con manto in tegole. Edificato con funzione di scuderia militare, è stato ricostruito tra il 1925 e la fine degli anni ‘30 su un precedente impianto di minori dimensioni. L’intervento prevede la sua demolizione. Edificio D. Intervento di demolizione (mappale 215) Fabbricato multipiano in muratura intonacata, con affaccio su via Pascoli (caserma dei Carabinieri, ora dismessa), con superficie complessiva, sui vari piani, di circa 1590 mq. Composto in due corpi di fabbrica comunicanti, distinti per numero di piani e destinazione d’uso: l’ala ovest, su 4 piani fuori terra, era adibita ad uffici e ad alloggi per gli ufficiali; l’ala est, su 3 piani fuori terra, era adibita a caserma-dormitorio per la truppa. Tetto a padiglione con manto in tegole. Costruito nel 1925, con successiva sopraelevazione di un piano nell’ala ovest e ridisegno dell’intera facciata su via Pascoli, notevolmente semplificata rispetto 66 Building B. Total refurbishment (cadastral map 201) Building in an advanced state of collapse, one storey, bare brick and rectangular plan with a surface area of approximately 160sq.m. The longitudinal fronts have rows of small lunette windows with stone windowsills. No roof and design presumably similar to building A. Constructed as military stables prior to 1913 and extended to the east post-1925: the extensive collapse of the outer wall that gradually led to the loss of the roof occurred along the extension join. The action required is total refurbishment, in compliance with the Norme Tecniche di Attuazione of the Variante Piano Regolatore Generale per il Centro Storico di Mestre with changes to the silhouette and plot. Demolition of the east gable wall to recreate original alignment with building A. Functions: retail Building C. Demolition (cadastral maps 846-847) One-storey brick building with an elongated rectangular plan and a surface area of approximately 190sq.m. West longitudinal front in bare brick, marked by projecting masonry pillars and rows of segmental windows with projecting brick moulding and no windowsills. East longitudinal front adjacent to the rendered boundary wall. Pitch roof on wooden trusses, covered with tiles. Constructed as military stables, it was rebuilt between 1925 and the late 1930s over a previously smaller design. Action required: demolition. Building D. Demolition (cadastral map 215) Multi-storey construction in rendered masonry overlooking via Pascoli (Caserma dei Carabinieri, now disused), with a total surface area on all levels of approximately 1590sq.m. Two communicating constructions with different number of floors and uses: the west wing, four storeys above ground, was used as offices and officer accommodation; the east wing, three storeys above ground, was the troops’ barracks-dormitory. Pavilion roof covered with tiles. Constructed in 1925; the west wing was later raised one storey and the whole front on via Pascoli redesigned much simpler than the original composition. Action required: demolition. ristrutturazione con vincolo parziale refurbishment with partial restrictions ristrutturazione totale total refurbishment demolizione demolition muro di cinta da mantenere boundary wall to be kept Pianta delle demolizioni e delle ristrutturazioni, scala 1:1000 / Demolition and refurbishment plan, scale 1:1000 67 alla composizione originale. L’intervento prevede la sua demolizione. Edificio E. Intervento di demolizione (mappale 904) Edificio in muratura intonacata, a 2 piani fuori terra, di semplice tipologia costruttiva, con superficie complessiva di circa 280 mq. Copertura a falde con manto in tegole. Realizzato come scuderia annessa alla Caserma dei Carabinieri, (edificio D) nel 1925, è stato oggetto di recupero edilizio negli anni’90 per essere adibito a ricovero mezzi e ad uffici. L’intervento prevede la sua demolizione. Edificio F. Intervento di ristrutturazione con vincolo parziale (mappali 200-202) Costruito a partire dal XVI sec., il complesso ha origine da struttura conventuale benedettina che ospitava un educandato per ragazze (convento Delle Grazie); con le leggi napoleoniche del 1806 confluì, con molti altri, sotto il Demanio dello Stato e fu ben presto destinato a caserma per l’acquartieramento delle truppe (caserma Matter). La facciata principale di via Poerio è caratterizzata da un sistema modulare di archi ribassati poggianti su pilastri quadrangolari con spigoli smussati e finiture in finto bugnato. La stessa finitura è riproposta nelle volte degli archi sulle quali, oltre ai finti conci, spiccano le chiavi di volta realizzate con la medesima tecnica. L’interno del chiostro è scandito dalla presenza di un sistema di archi ribassati, analoghi a quelli esterni della facciata principale. Tutte le altre facciate si presentano con un disegno semplice. L’edificio, in muratura intonacata, a 3 piani fuori terra, con superficie complessiva, sui vari piani, di circa 4650 mq. è costituito dalle seguenti strutture: - murature in elevazione portanti realizzate in mattoni pieni, di varia dimensione; - solai realizzati con travi, prevalentemente lignee, con numerosi rinforzi e l’aiuto di pareti divisorie, con funzione di rompi tratta. Alcune travi di rinforzo sono in acciaio, derivanti da variazioni ai distributivi interni, che si sono susseguiti nei vari anni, e a ristrutturazioni di solai, con nuove travi affiancate a quelle esistenti, per ridurre l’interasse di carico. Al di sopra delle travi lignee si trova un tavolato, per buona parte dei solai, e superiore finitura con malta di allettamento e pavimento ceramico. Parte dei solai, al di sopra delle travi di legno, hanno forati al posto del tavolato in laterizio, per la formazione di un soprastante getto e superiore finitura ceramica; - copertura a falde realizzata con capriate di legno, travetti secondari e finitura delle falde eseguita con arcarecci di legno e tavelle in cotto, con soprastanti “tegole” di cemento di copertura. L’esame visivo, le verifiche strutturali e i carotaggi eseguiti a campione sulle strutture evidenziano un degrado delle finiture, di una consistente parte dei solai e di alcune elevazioni, inadatte - così come sono allo stato attuale - a sopportare nuovi carichi di esercizio. L’intervento prevede di operare in regime di ristrutturazione con vincolo parziale, seguendo le linee guida per la ristrutturazione più avanti illustrate. Funzioni di progetto: commerciale. Nel capitolo “Requisiti del commerciale” sono riportati i relativi dati dimensionali, distinti per sottofunzioni ed ambiti di attività. Mura di cinta. Intervento di demolizione Mura di cinta, in mattoni, di recente costruzione, poste all’interno dell’area e lungo tutto il perimetro, sulle vie Brenta Vecchia e Pascoli. L’intervento prevede la loro demolizione, escluse le tratte di confine verso terzi nell’ambito sud-ovest dell’area di intervento, le quali possono comunque essere oggetto di nuova configurazione formale. Nell’attuale tratta del muro di cinta tra gli edifici A e B ai concorrenti è richiesta l’apertura di un varco di pubblico passaggio che permetta il collegamento con la piazza pedonale Legrenzi. Nella tratta nord, prospiciente il giardino della ex chiesa Delle Grazie e gli scoperti dell’edificio direzionale d’angolo su via Brenta Vecchia - via Poerio, i concorrenti sono liberi di prevedere o meno la demolizione della cinta muraria, ovvero di prefigurarne nuovo disegno. 4. Modalità di intervento della nuova edificazione La nuova edificazione è interamente destinata al Museo del Novecento. Nel capitolo “Requisiti del museo” sono riportati i dati dimensionali, distinti per sottofunzioni ed ambiti di attività. I parametri edilizi ai quali il progetto dovrà ottemperare sono: Zona omogenea F: - Massima volumetria edificabile - Altezza massima 68 mc mt 40.000 30,00 Building E. Demolition (cadastral map 904) Building in rendered masonry, two storeys above ground, simple construction type with a total surface area of approximately 280sq.m. Pitched roof covered with tiles. Constructed as stables annexed to the Caserma dei Carabinieri, (Building D) in 1925; converted in the 1990s to a vehicle depot and offices. Action required: demolition. Building F. Refurbishment with partial restrictions (cadastral maps 200-202) Built from the 16th century on, the complex originated as a Benedictine convent housing a girls’ school (Convento Delle Grazie); as a result of the 1806 Napoleonic laws it, like many others, became State property and it was soon earmarked as barracks for quartering troops (Caserma Matter). The main facade on via Poerio features a modular arrangement of segmental arches resting on square pillars with rounded corners and an imitation rustication finish. The same finish reappears in the arch vaults which, as well as false ashlars, feature the keystones built with the same technique. The interior of the cloister is marked by a system of segmental arches, similar to those on the outside of the main facade. All the other fronts have a simple design. Building in rendered masonry, three storeys above ground, with a total surface area on all levels of approximately 4650sq.m consisting primarily in the following structures: - load-bearing walls in solid brick, of varying size; - floors made of beams, mainly wooden, with numerous reinforcements and the aid of partition walls, serving as section dividers. Some reinforcement beams are steel and the result of changes to the internal layout, which occurred over the years, and floor strengthening, with new beams flanking the existing ones, to reduce the load. The wooden beams are covered with planking, for much of the floors, over which was placed a layer of mortar and ceramic flooring. Part of the floors, above the wooden beams, have hollow blocks in place of the planking which were covered with screed and given a ceramic finish; - pitched roof with wooden trusses, rafters and the finished with wooden purlins and perforated terracotta tiles, covered with concrete roof “tiles”. Visual inspection, structural checks and the core samples taken from the structures reveal deterioration in the finishes, in a substantial part of the floors and in some elevations, unfit – as they stand – to support new working loads. Action required: refurbishment with partial restrictions, in accordance with the refurbishment guidelines below. Functions: retail The “Retail requirements” chapter gives the relative dimensions, divided by sub-functions and spheres of activity. Boundary wall. Demolition Boundary wall, brick, recently constructed, standing on the site and all around the perimeter, on via Brenta Vecchia and via Pascoli. Action required: demolition, excluding the boundaries with third parties in the south-west of the site, which may, nonetheless, be given a new form. The participants are requested to create a public passage in the present section of boundary wall between buildings A and B to provide a link with the pedestrian Legrenzi square. The participants are free to decide whether or not to demolish the boundary wall in the north section, overlooking the garden of the former church Delle Grazie and the unbuilt land of the office building on the corner of via Brenta Vecchia and via Poerio, or whether to draw up a new design. 4. Brief - New Build The new build is entirely given over to the Museum of the 20th Century.The “Museum requirements” chapter gives the dimensions, divided by sub-functions and spheres of activity. The required building design parameters are: Zone F: - Maximum building volume - Maximum height - Distance from external constructions The “New-build restrictions and instructions” mc 40.000 mt 30,00 mt 10,00 table below indicates - Distanza fabbricati esterni mt 10,00 Nella successiva tavola “Vincoli e prescrizioni per la nuova edificazione” viene indicata la superficie di inviluppo massimo, che prevede la possibilità di costruire in aderenza alla testata cieca dell’edificio esistente su via Brenta Vecchia (stessa proprietà dei lotti di intervento); dai partecipanti al Concorso potranno essere individuati altri eventuali elementi in aderenza tra la nuova edificazione e la struttura conventuale (ad esempio, un collegamento funzionale tra i due edifici) purché l’aderenza non sia realizzata al piano terra 5. Trattamento degli scoperti Tutti gli spazi non edificati interni al perimetro dell’area di intervento saranno aperti al pubblico e resi funzionali ad una nuova rete di relazioni pedonali nord-sud ed est-ovest. L’insediamento del polo culturale è infatti occasione per delineare un programma integrato di riqualificazione urbanistica che permetta di aprire alla cittadinanza un’importante porzione di centro storico fino ad ora inaccessibile, recuperando spazi degradati e rendendo pubblici luoghi e percorsi che non sono mai stati conosciuti e fruiti dalla collettività. La realizzazione di quattro passaggi pedonali al piano terra delle ali conventuali (due sottoportici su via Poerio e due, corrispondenti, verso il fondo dell’area) offriranno nuova permeabilità prospettica dalla strada al chiostro e, da questo, alle vecchie scuderie e alle nuove strutture museali. L’apertura di un varco pedonale su Corte Legrenzi, benché di minuta dimensione, permetterà una relazione diretta con un ambito urbano che negli anni si è rivelato uno dei più vivaci luoghi di incontro nel centro mestrino: inoltre, le strutture “gemelle” delle vecchie scuderie militari possono divenire nuovi punti di incontro accanto alla struttura museale e realizzare quindi un flusso di naturale continuità, negli attraversamenti e negli usi, con l’area pedonale e commerciale che gravita su piazza Ferretto, calle e corte Legrenzi, piazza Barche. I concorrenti che decidessero di porre la nuova edificazione in aderenza all’edificio esistente su via Brenta Vecchia curino con particolare attenzione l’affaccio su strada, garantendo una alta porosità al livello zero. Per i quattro sottoportici di accesso al chiostro si prevedano adeguati sistemi di chiusura notturna, per garantire la sicurezza dell’area e la protezione da atti vandalici. 6. Viabilità, accessi e parcheggi Nessun intervento di progetto è previsto per la viabilità all’interno del Programma M9, in quanto le funzioni insediabili utilizzeranno la rete viaria esistente, limitandosi ad impostarvi gli accessi alle nuove strutture; si richiedono ai concorrenti l’esatta definizione dei flussi pedonali interni all’area di intervento e le soluzioni di arredo urbano sulle strade a traffico limitato di Via Brenta Vecchia, via Pascoli e via Poerio, congruenti al progetto. All’interno delle previsioni comunali di pedonalizzazione di via Poerio, si richiede il disegno di un sistema pedonale continuo, da piazza Ferretto al chiostro dell’ex Caserma Matter. Per quanto concerne gli accessi di mezzi pesanti e dei mezzi di soccorso, è necessario che il progetto preveda la possibilità di garantire ai medesimi l’accesso e la manovrabilità: per il carico e scarico delle opere e delle strumentazioni necessarie per l’allestimento delle mostre temporanee e per l’effettuazione delle operazioni richieste dai mezzi dei vigili del fuoco. Per quanto riguarda i mezzi pesanti utilizzati per il trasporto di mostre temporanee, nel caso non si riesca a ricavare una loading bay coperta al piano terra del museo, si potrebbe realizzazione una pensilina di protezione, adiacente allo stesso, per l’effettuazione delle operazioni di carico e scarico, dal momento che il parcheggio coperto difficilmente sarà accessibile agli autoarticolati. (Si veda anche al capitolo 5 il paragrafo: Requisiti tecnici). Per quanto concerne i parcheggi, la nuova struttura museale accoglierà al livello interrato i posti auto dedicati allo staff di esercizio; nessun parcheggio di nuovo impianto è previsto per il pubblico, essendo l’area di intervento interna all’area centrale pedonalizzata e supportata da esistenti e/o previste aree di parcheggio contermini. (Cfr. tavola “Viabilità e parcheggi”, estratta dal Piano generale del traffico urbano). the maximum area of the building envelope, with the option of constructing adjacent to the gable end of the existing building on via Brenta Vecchia (same ownership as site lots); the Competition participants may identify any other adjacent elements between the new build and the convent structure (e.g., a functional link between the two buildings) so long as this is not on the ground floor. 5. Unbuilt areas All the unbuilt spaces within the site perimeter will be open to the public and serve a new system of north-south and east-west pedestrian links. Indeed, the creation of a cultural pole offers an opportunity to define an integrated urban-regeneration programme that opens up a previously inaccessible and important portion of the old city centre to the population, regenerating degraded spaces and making previously unknown and unused places and routes public. The creation of four pedestrian passages on the ground floor of the convent wings (two arcades on via Poerio and two corresponding ones near the end of the site) will open a new perspective from the street to the cloister and from this to the old stables and new museum structures. The opening of a pedestrian passage on Corte Legrenzi, although tiny, will directly link it to an urban environment that has proved one of the liveliest rendezvous in the centre of Mestre over the years. Moreover, the “twin” structures of the old military stables can become new rendezvous beside the museum structure and create a natural and continuous flow, for both transit and use, with the pedestrian and retail area that gravitates around piazza Ferretto, calle and Corte Legrenzi, and piazza Barche. The participants who decide to place the new build adjacent to the existing building on via Brenta Vecchia should pay special attention to the street view and guarantee high porosity at ground level. Adequate closing is required for the four porches leading to the cloister to guarantee security and safeguard against vandalism. 6. Traffic flows, Access and Parking The M9 Programme envisages no design work regarding traffic flows as the functions installed will use the existing street system; it will merely organise the accesses to the new structures. The participants are asked to precisely define the pedestrian flows on the site and the urban furnishings for the streets with restricted traffic on via Brenta Vecchia, via Pascoli and via Poerio, in keeping with the design. As part of the municipal plans to pedestrianise via Poerio, participants are asked to design a continuous pedestrian system, from piazza Ferretto to the cloister of the former Caserma Matter. The design must guarantee access and manoeuvring space for heavy-goods and rescue vehicles for the loading/unloading of exhibits and the equipment to set up temporary exhibitions and for fire-service operations. If it is not possible to create a covered loading bay on the ground floor of the Museum for the heavy-goods vehicles used to transport temporary exhibitions, a covered shelter could be built adjacent to it for loading/unloading operations. It is unlikely that the covered car park can offer access to heavy goods vehicles (see also Chap. 5 - paragraph Technical Requirements). For cars, the new museum structure will have parking spaces for staff on the underground level; no new car park is planned for the public as the site is within the pedestrian central area and supported by existing and/or planned adjacent parking areas. (Cf. “Traffic and Parking” from the city traffic masterplan) 69 perimetro della Zona Territoriale Omogenea F per nuova edificazione perimeter of Zone F for new build area massima di inviluppo maximum area of building envelope demolizione demolition BUILDING PARAMETERS OF NEW BUILD FOR MUSEUM ACTIVITIES 40,000 m3 Building volume Maximum height 30.00 m Distance from boundaries 3.00 m Distance from external constructions 10.00 m Vincoli e prescrizioni per la nuova edificazione, scala 1:1000 / New-build restrictions and instructions, scale 1:1000 70 Relazioni di progetto / Project bearings 71 aree ZTL esistenti o di progetto existing or project Restricted Traffic Zones parcheggi parking linea del tram in fase di realizzazione tramline under construction percorsi ciclopedonali esistenti o di progetto existing or project cyclepedestrian routes Viabilità e parcheggi. Tavola estratta dal Piano generale del traffico urbano del Comune di Venezia / Traffic and parking. Drawing from the Comune di Venezia City traffic masterplan 72 NOTA ESPLICATIVA EXPLANATORY NOTE 1. Osservanza delle prescrizioni 1. Instructions compliance Si segnala ai Concorrenti che l’emanazione del presente Bando di Concorso è stata preceduta dalla stipula di un Accordo di Programma, funzionale al Concorso, firmato in data 15.12.2009 e pubblicato il 09.02.2010. L’Accordo è tra: - Regione del Veneto; - Comune di Venezia; - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto; - Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali; - Fondazione di Venezia. L’Accordo di Programma ha definito le modalità di intervento per l’edificazione esistente e per la nuova edificazione sull’intera area interessata dal Programma M9, costituendo Variante Urbanistica al P.R.G. vigente. Il presente Documento Preliminare alla Progettazione, ed in particolare il Cap. 4. LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE, recepisce integralmente i vincoli e le prescrizioni stabilite nell’Accordo di Programma sopra citato. La Variante predisposta per l’area M9 è fornita ai Concorrenti in: ALLEGATI: 4.Normative di riferimento / Normative locali / File: Piano approvato in Variante con l’Accordo di Programma.pdf Participants are informed that these Competition Rules and Design Brief have been issued after the stipulation of an Accordo di Programma (Programme Agreement), functional to this competition, signed on 15th December 2009 and officially issued on 9th February 2010. The Accordo di Programma has been signed by: - Regione del Veneto; - Comune di Venezia; - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto; - Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna on behalf of Ministero per i Beni e le Attività Culturali; - Fondazione di Venezia. The Accordo di Programma has estabilished the restrictions and instructions for the existing building and the new building on the M9 site: the Accordo is Variante Urbanistica to the P.R.G. in force. This Design Brief (particularly Chapter 4. GUIDELINES) fully acknowledges the restrictions and instructions set by the above mentioned Accordo di Programma. Participants can find the Variante for the M9 area in: ATTACHMENTS: 4. Reference legislation / Local Legislation / File: Piano approvato in Variante con l’Accordo di Programma.pdf 2. Nota sulle definizioni 2. Notes on definitions Per quanto riguarda le definizioni dei termini: Volumetria, Superficie Utile (SU), Altezza del fabbricato (H), Ristrutturazione con vincolo parziale, Ristrutturazione totale, si rimanda agli Artt. 4, 16, 17 delle Norme Tecniche di Attuazione della Variante al P.R.G. Centro Storico di Mestre (DGRV 15 luglio 1997 n. 2572). Per quanto riguarda le definizioni sulle Nuove modalità di calcolo delle volumetrie edilizie si rimanda all’Art. 2 della Legge regionale 30 luglio 1996, n. 21. Le Norme di attuazione e la Legge regionale sopracitate sono incluse negli Allegati. For definitions of: Volume, Net floor area (NFA), Building height (H), Refurbishment with partial restrictions, Total refurbishment, see Artt. 4, 16, 17 of Norme tecniche di Attuazione della variante al P.R.G. Centro Storico di Mestre (DGRV 15 luglio 1997 no. 2572). For the definitions of the new calculation methods for building volumes please see art. 2 of the Legge Regionale 3o July 1996, no. 21. The aforementioned Norme di Attuazione and the regional law are included with the attached documents. Negli Allegati sono inclusi inoltre il Regolamento Edilizio del Comune di Venezia e il Regolamento Locale di Igiene del Comune di Venezia. Il progetto di concorso dovrà comunque rispettare tutte le normative tecniche vigenti, italiane ed europee. The Attachments also include the Regolamento Edilizio del Comune di Venezia and the Regolamento Locale di Igiene, Comune di Venezia. The competition design must respect all current Italian and European technical standards. 73 LINEE GUIDA PER LA RISTRUTTURAZIONE REFURBISHMENT GUIDELINES Le vecchie scuderie I due annessi presentano stati di conservazione assai differenziati e rimandano quindi (anche per vincoli normativi) a differenti approcci progettuali. L’edificio A sarà oggetto di interventi di ripristino, salvaguardando i caratteri formali dell’involucro. L’edificio B (in stato avanzato di crollo) potrà essere oggetto di un intervento ricostruttivo il più possibile conforme all’originale, oppure (a discrezione del concorrente) si potrà proporne un completamento di sagoma con materiali e linguaggio contemporanei; in entrambi i casi, il corpo di fabbrica dell’edificio B verrà ricostruito con allineamento all’edificio A, come indicato nella tavola “Pianta delle demolizioni e delle ristrutturazioni” all’inizio del presente capitolo. Nel caso si estenda l’interrato del Museo anche sotto l’edificio B, i materiali originari di questo potranno essere temporaneamente rimossi e poi ricomposti sulle nuove fondazioni. Destinazione d’uso delle ex scuderie: attività di carattere commerciale, compresa la ristorazione. The Old Stables The two annexes are in very different states of conservation and require different design approaches (also because of legislation restrictions). Building A will be refurbished, conserving the features of the envelope. Building B (in an advanced state of collapse) may be rebuilt as similarly as possible to the original or (at the participant’s discretion) the silhouette completed using contemporary materials and language. In both cases, the reconstruction of Building B will be aligned with Building A, as indicated in the Demolition and Refurbishment Plan at the beginning of this chapter. If the Museum basement is extended beneath Building B, the latter’s original materials may be temporarily removed and recomposed on the new foundations. Function of former stables: retail activities, including catering. Il complesso conventuale Per l’ex convento Delle Grazie si assegna ai concorrenti, come base di lavoro, uno schema di indirizzo progettuale, che ha avuto origine dalla valutazione delle successive stratificazioni murarie che l’edificio ha ricevuto, lungo il corso di due secoli di diffusi adattamenti degli spazi alle alterne esigenze funzionali (caserma, ricovero cavalli, alloggi dei militari, uffici). Dall’osservazione dello stato attuale risulta assai difficile ritrovare la matrice conventuale dell’organizzazione spaziale, che presumibilmente aveva caratterizzato l’edificio alle sue origini: setti paralleli ai fronti e pilastri interni alle campate documentano in diversi casi di operazioni di rinforzo strutturale con rompi tratta, o di rotazione di solai. Lo schema di indirizzo opera pertanto una prima selezione delle murature esistenti, salvaguardando i setti primari ortogonali ai fronti; il progetto dei concorrenti potrà depurare ulteriormente l’edificio di altri elementi incongruenti (ad esempio, i pilastri dell’ala sud o altri setti). Le analisi dei carichi effettuate documentano una portanza dei solai insufficiente riguardo alle attuali norme di sicurezza, facendo prevedere la necessità di coordinate ed accurate scelte strutturali; queste potranno essere l’occasione per riavvicinare l’organizzazione degli spazi al presumibile assetto originario. Il progetto di concorso potrà inoltre precisare il rapporto distributivo vani/percorrenza, scegliendo di posizionare i corridoi di distribuzione lungo le facciate interne (prospicienti la corte), oppure lungo le facciate esterne, oppure ancora con una soluzione mista tra le due. L’analisi di alcune strutture conventuali veneziane conferma la validità delle diverse opzioni. Per lasciare libertà di scelta alla stesura del progetto in sede del Concorso Internazionale, il presente schema individua come permanenza solo la tratta centrale dei setti trasversali, così garantendo le possibili opzioni distributive finali. Lo schema di indirizzo delinea inoltre una nuova organizzazione dei percorsi verticali, specializzando a fini distributivi le due ali laterali del corpo di fabbrica e dotando la struttura anche degli impianti di risalita meccanica necessari alla futura destinazione d’uso dell’edificio. Si richiede ai concorrenti la copertura del chiostro, affinché esso assuma il valore di spazio pubblico protetto, disponibile alla vita cittadina in qualsiasi condizione climatica. In questo modo, esso potrebbe partecipare alle manifestazioni del centro culturale, accogliendo opere di grande dimensione o eventi con importante afflusso di pubblico. Sono lasciate ai concorrenti le opzioni relative alla sezione ed al piano di imposta della nuova copertura, purché la struttura garantisca il passaggio della luce solare e la ventilazione naturale. Si propone infine la copertura a vetro delle due anguste chiostrine all’angolo nord est dell’edificio, utilizzandole come pozzo luce protetto. The convent complex The participants are given a design plan for the former Convento Delle Grazie to use as a work base. This is based on an assessment of the building’s stratifications, built up over two centuries during which the spaces were radically adapted to satisfy changing functional needs (barracks, horse stables, military lodging, offices). Observation of the status quo does not clearly indicate the spatial-organisation matrix that presumably originally c h a r a c t e rised the convent: in several cases, walls parallel to t h e f r o n t s a n d p i l l a r s i n t h e b a y s r eveal works of structural rei n f o r c e m e n t w i t h s e c t i o n d i v i d e r s a n d c h a n g e s t o t h e direction of floor beams. The recommended strategy is, therefore, to make an initial selection of the existing walls, safeguarding the bracing walls running perpendicular to the fronts. The participants’ designs will be able to further free the building of other inconsistent elements (e.g. the pillars of the south wing or other walls). The load analyses conducted on the floors record a load-bearing capacity that does not meet current safety standards, indicating the need for careful and coordinated structural choices; this offers an opportunity to restore the spatial organisation to the presumed original design. The competition design can also define the ratio of rooms and corridors, positioning the latter along the inner fronts (facing the courtyard) or along the external fronts, or in a mixture of the two. Analysis of some Venetian convent structures confirms the validity of the various options. To leave freedom of choice during the design process of the International Competition, this plan only determines the central section of the transversal walls as permanent, to guarantee the possible final-layout options. The design plan also outlines a new organisation of the vertical circulation, earmarking the two side wings of the construction for circulation and also giving the structure the lifts needed for the building’s future use. The participants are asked to cover the cloister and make it a sheltered public space that can be used in all weathers. This would allow its use for the cultural centre programme, accommodating large works or events that attract a large public. The participants are free to choose the section and eave height of the new roof so long as the structure guarantees the passage of sunlight and natural ventilation. Finally, we propose a glass roof over the two small cloisters at the north-east corner of the building, using them as protected light wells. Gli schemi di indirizzo progettuale sono volontariamente redatti in forma sintetica: i setti murari interni sono indicati diagrammaticamente, nella loro valenza di muri tendenzialmente pieni o tendenzialmente permeabili, lasciando agli elaborati del concorrente la precisazione di necessari varchi, passaggi, porte, superfici vetrate; lo stesso dicasi per le strutture verticali di risalita, che andranno precisate per posizione e dimensionamento, in relazione alle attività specificate dai progettisti e le relative normative di sicurezza. Non sono richiesti posti auto per le superfici commerciali e direzionali di progetto; l’edificio, che ricade in zona ZTL, è servito da parcheggi limitrofi e parcheggi scambiatori, da fitta rete di mezzi pubblici e percorsi pedonali e ciclabili, come evidenziato nella tavola “Viabilità e parcheggi” riguardante l’area del centro città. The design plan was intentionally drawn up in concise form: the internal walls are shown in diagram form, indicating whether tendentially solid or permeable; the participant’s drawings will specify any required openings, passages, entrances and glazed surfaces. The same applies to the vertical circulation structures, the position and size of which will be specified, depending on the activities specified by the designers and the relative safety standards. Parking spaces are not required for the retail areas; the building, which stands in a Restricted Traffic Zone, is served by adjacent car parks and park-and-rides, an extensive public transport system and pedestrian and cycle routes, as shown in the “Traffic and Parking” drawing for the city centre. 74 Comparazioni tra possibili soluzioni distributive del piano tipo di progetto e alcuni esempi di conventi veneziani / Comparisons between potential standard-floor layouts and examples of Venetian convents 75 Caserma Matter (ex convento Delle Grazie), schema di indirizzo progettuale, piano terra, scala 1:400. Nei due colori le possibili distribuzioni, compatibili con la selezione operata sulle murature / Caserma Matter (former Convento Delle Grazie), design plan, ground floor, scale 1:400. The two colours indicate possible layouts, depending on the choices made for the walls 76 Caserma Matter (ex convento Delle Grazie), schema di indirizzo progettuale, piano primo, scala 1:400. Nei due colori le possibili distribuzioni, compatibili con la selezione operata sulle murature / Caserma Matter (former Convento Delle Grazie), design plan, first floor, scale 1:400. The two colours indicate the possible layouts, depending on the choices made for the walls 77 Caserma Matter (ex convento Delle Grazie), schema di indirizzo progettuale, piano secondo, scala 1:400. Nei due colori le possibili distribuzioni, compatibili con la selezione operata sulle murature / Caserma Matter (former Convento Delle Grazie), design plan, second floor, scale 1:400. The two colours indicate the possible layouts, depending on the choices made for the walls 78 SINTESI DELLE INDAGINI DIAGNOSTICHE SUMMARY OF DIAGNOSTIC INVESTIGATIONS Nel biennio 2008-2009 sono state eseguite diverse indagini geotecniche e strutturali conoscitive del sito che hanno dato esito ai documenti e alle relazioni allegate al bando. Le indagini sono suddivise secondo le aree di proprietà, denominate Lotto1: proprietà Eliconie S.r.l. e Lotto 2: proprietà Polymnia S.r.l. A number of geotechnical and structural investigations were conducted in 2008 and in 2009 to learn more about the site. These gave rise to documents and reports included in the documentation attached to the competition documents. The investigations are divided by ownership and called Lot 1: owned by Eliconie S.r.l. and Lot 2: owned by Polymnia S.r.l. Le indagini eseguite sono state le seguenti: - Indagine e Bonifica Bellica: il sito è stato investigato in tutte le aree esterne senza alcun ritrovamento bellico. Sono ancora da bonificare le aree che rimarranno libere dopo la demolizione degli edifici esistenti. - Indagine georadar e magnetometrica: sono stati mappati gli spazi esterni, per la ricerca di eventuali opere, manufatti e materiali nel sottosuolo. Gli spazi scoperti, per garantire le attività di bonifica bellica, sono stati in buona parte scavati, senza il ritrovamento di elementi archeologici o architettonici significativi o di pregio. Per buona parte il terreno, negli ultimi due metri, è costituito da una quota parte di detriti, mattoni, trovanti, getti, risalenti agli interventi di ristrutturazione effettuata dai militari in epoca moderna. - Indagini geotecniche: per la caratterizzazione geotecnica dei terreni sono state eseguite prove in situ (sondaggi a carotaggio continuo, prove penetrometriche statiche CPTU, prove sismiche MASW, prove di permeabilità in foro di sondaggio) e prove di laboratorio su campioni di terreno (prove di classificazione, analisi granulometriche, limiti di Atterberg, prove triassiali e prove edometriche). Dai risultati delle prove geofisiche è risultato un valore Vs30 di 149 m/s, e quindi il terreno in esame appartiene alla categoria di sottosuolo “D” (Vs30 < 180m/s) secondo quanto riportano nelle Norme Tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008 al paragrafo 3.2.2. Il livello di falda è stato rinvenuto a circa 1.50 m da piano campagna (quota attuale). The following investigations were conducted: - Ordnance investigation and clearance: all the external site areas were investigated and no ordnances found. The areas that become free after demolition of the existing buildings are still to be cleared. - Georadar and magnetometric investigation: the external spaces have been mapped in the search for any works, artefacts or materials in the subsoil. Most of the unbuilt spaces were dug up for the ordnance clearance operations without the discovery of significant or prized archaeological or architectural traces. Over much of the terrain, the last two metres consists in detritus, bricks, blocks and concrete from the refurbishments carried out by the military in modern times. - Geotechnical investigations: for geotechnical characterisation of the terrain tests were carried out in situ (continuous core drilling samples, CPTU tests, MASW tests, bore-hole permeability tests) and in the lab on soil samples (classification tests, granulometric analysis, Atterberg limits, triaxial tests and edometric tests). The results of the geophysical tests gave a Vs30 value of 149 m/s, so the soil in question belongs to subsoil class D (Vs30 < 180m/s) according to the Technical Building Standards D.M. 14/01/2008 par. 3.2.2. The water table level was found approximately 1.50m below the natural ground level (current). - Rilievo strutturale dell’edificio ex Caserma Matter: il rilievo strutturale illustra la tipologia dei solai, delle travi e delle murature, lo stato di conservazione e di degrado. Le analisi di laboratorio approfondiscono lo stato di consistenza delle travature dei solai. Lo scavo delle fondazioni illustra lo stato e la tipologia delle fondazioni della muratura perimetrale interna al chiostro. I carotaggi eseguiti sui solai mostrano l’attuale stratigrafia delle finiture dei solai. - Structural survey of the former Caserma Matter building: the structural survey illustrates the floor, beam and wall types, plus states of conservation and deterioration. The laboratory analyses investigate the state of the floor beams. The excavation of the foundations illustrates the state and type of foundations of the outer walls inside the cloister. The core samples taken from the floors show the current layers of floor finishes. Si vedano i relativi file in: ALLEGATI: 2. Indagini diagnostiche. See the relative file in: ATTACHMENTS: 2.Diagnostic investigations. 79 80 5. REQUISITI DEL MUSEO MUSEUM REQUIREMENTS 81 1. IL MUSEO DEL ‘900 1. THE MUSEUM OF THE 20TH CENTURY Il Museo del ’900 non sarà un museo nel senso tradizionale del termine, poiché non dispone, né disporrà in futuro, di una vera e propria collezione permanente costituita da oggetti e reperti. Si tratta invece di un centro di interpretazione basato su un’esposizione permanente dedicata a cinque grandi temi della storia italiana del ’900 (che verranno presentati in un exhibition show, in tutto e per tutto simile a una grande mostra temporanea) e su uno spazio espositivo polifunzionale che ospiterà mostre temporanee, dedicate a specifici temi. Dal punto di vista progettuale va dunque concepito come uno spazio espositivo neutrale e flessibile, poiché, per ragioni che verranno di seguito spiegate in dettaglio, il Committente ha deciso di indire uno specifico concorso per affidare la progettazione e la realizzazione dell’esposizione permanente a uno studio specializzato in exhibition design: per esemplificare i modelli museologici e museografici di riferimento, i concorrenti troveranno in allegato un elenco di quelli assunti come termini di riferimento. (Cfr. ALLEGATI: 1. Linee guida alla progettazione. Esempi di allestimenti.) L’edificio dovrà svilupparsi entro un volume massimo fuori terra di 40.000 mc, per un altezza massima di 30 metri, con un singolo piano interrato che potrà svilupparsi su una superficie da un minimo di 3190 mq ad un massimo di 4.252 mq. All’interno di questi vincoli planovolumetrici, il Museo dovrà ospitare negli spazi fuori terra due distinti spazi espositivi, con contenuti, funzioni e palinsesti differenti, ossia: • uno spazio espositivo dedicato all’esposizione permanente, concentrata su cinque grandi temi della storia italiana del ’900 (di seguito dettagliatamente spiegati), rivolta a un pubblico principalmente scolastico e familiare e ispirata ai più moderni modelli di edutainment; • uno spazio espositivo riservato alle esposizioni temporanee, che costituiranno invece una finestra aperta sulla comprensione del presente e sulle nuove tendenze del futuro. Esse si rivolgeranno anche a pubblici specializzati, con un bacino di domanda nazionale e internazionale, occupandosi dei seguenti temi: - mostre per bambini e dedicate a temi scientifici (prodotte da children’s museum, musei della scienza e science center); - mostre di carattere storico, in linea con i contenuti dell’esposizione permanente; - mostre fotografiche; - mostre dedicate al design, all’architettura, alla moda, della moda, alla comunicazione e ai nuovi media. Tuttavia, per garantire la massima polifunzionalità dello spazio dedicato alle esposizioni temporanee, si chiede ai progettisti di progettare uno spazio espositivo in grado di ospitare anche mostre di opere d’arte moderna e contemporanea. The Museum of the 20th Century will not be a museum in the usual sense of the word because it does not have, nor will it have, a permanent collection made up of objects and exhibits. It will be a centre of interpretation based on a permanent exhibition that focuses on five great themes of 20th-century Italian history (presented in an exhibition show, which is just like a large temporary exhibition) and a multiuse exhibition space that will host temporary exhibitions on specific themes. In design terms, it must therefore be conceived as a neutral and versatile exhibition space because, for reasons that will be illustrated in detail below, the Client has decided to hold a special competition to adjudicate the design and construction of the permanent exhibition to a practice specialised in exhibition design. The participants will find a list of museological and museographic reference models exemplifying those adopted as terms of reference attached. (ATTACHEMENTS: 1. Guidelines to the design. Sample exhibition designs.) The building will consist in an above-ground construction totalling 40,000 m3, with a maximum overall height of 30 metres and just one basement level that may range from a minimum of 3,190 sq.m to a maximum of 4,252 sq.m Within these planovolumetric limits, the above-ground museum spaces will contain two separate exhibition spaces with different contents, functions and schedules, i.e.: • a space for the permanent exhibition focusing on five major themes of 20th-century Italian history (illustrated in detail below) for a mainly scholastic and family audience and inspired by the latest edutainment models; •a space set aside for temporary exhibitions that will provide an understanding of the present and new trends for the future. They will also speak to specialist audiences, draw on a national and international audience and focus on the following themes: - e x h i b i t i o n s f o r c h i l d r e n a nd on scientific themes ( p r o d u c e d b y c h i l d r e n ’ s m u s eums, science museums and science centres); - history exhibitions, aligned with the contents of the permanent exhibition; - photographic exhibitions; - exhibitions on design, architecture, trends, fashion, communications and new media. However, the designers are asked to design an exhibition space that can also host modern and contemporary art exhibitions to guarantee the maximum versatility in the temporary exhibition space. Oltre agli spazi espositivi, sono stati previsti i seguenti spazi: • un’area a servizio delle attività espositive temporanee, in cui si troveranno: - parcheggio camion per scarico/carico, area di carico/sca- rico, spazio per imballo/disimballo, deposito per imballi, deposito per custodia opere, laboratorio per interventi di conservazione, pulizia e trattamenti di pest management, ufficio per documentazione (registrar, photo, insurance, etc.), laboratorio allestimento, dirty workshops (falegnameria, attrezzisti, carpenteria, etc.), depositi materiali per allestimenti mostre; • un’area per i servizi al pubblico e le attività di front office, in cui si troveranno: - hall con biglietteria, guardaroba e lost&found, infopoint, distribuzione audio guide, area incontro, security; nursery e presidio medico sanitario, servizi igienici (su tutti i piani), bar-ristorante con spazio catering, un bookshop/museumshop, due negozi; • un’area per eventi sociali e attività didattiche, in cui si troveranno: - una mediateca con quindici postazioni in cui sarà possibile consultare filmati, registrazioni audiovisive, materiali radiofonici e sonori, archivi fotografici e testuali in formato elettronico; uno spazio da 99 posti a sedere per incontri, convegni, spettacoli dibattiti, proiezioni, attività formative per adulti, etc.; un rental space per ospitare eventi sociali (cene, pranzi, feste, aste, meeting, etc.), uno spazio per le attività didattiche dei bambini; • un’area dedicata agli uffici e alle attività di back-office, in cui si troveranno: - gli uffici per il personale del museo (15 addetti), gli spazi per il CED/data center, la Control room per safety & security. Nell’interrato verranno collocati: 82 The following have been planned in addition to the exhibition spaces: • an area serving the temporary exhibitions, which will include: - a lorry park for loading/unloading, loading/unloading bays, a space for packing/unpacking, a packing store, an exhibit store, a workshop for conservation, cleaning and pest-management treatments, a registration office (registry, photos, insurance, etc.), an exhibition fit-out workshop, dirty workshops (joinery, odd jobs, carpentry, etc.) and an exhibition fit-out material store. • an area for public services and front-office activities, which will include: - a foyer with ticket office, cloakroom, lost&found, infopoint, audio-guide distribution, meeting point, security, crèche and first-aid point, toilets (on all floors), bar-restaurant with catering space, a bookshop/museum shop, two shops; • an area for social events and educational activities, which will include: - a mediatheque with 15 stations for the consultation of film clips, audio-visual recordings, radio and sound material, photographic and text archives in electronic formats; a 99-seater space for meetings, conferences, performances, debates, film shows, adult training activities etc.; a rental space for social events (dinners, lunches, parties, auctions, meetings etc.) and a space for children’s educational activities. • an area for offices and back-office activities, which will include: - offices for museum staff (15 employees), spaces for the data centre, safety & security control room . The basement will contain: • i servizi di back office interrati (magazzini, laboratori, archivi, depositi per strumentazioni, forniture e attrezzi, magazzini, servizi e spogliatoi); • l’area montacarichi; • i locali tecnici; • i locali antincendio (vasca e locale di pompaggio); • il garage. Nelle pagine successive verranno specificate le dimensioni ottimali di ciascuno di questi spazi. 2. IL MODELLO MUSEOLOGICO DI RIFERIMENTO Nel corso degli ultimi vent’anni è notevolmente cresciuto l’interesse per la storia del ’900 e sono divenuti sempre più numerosi i musei, le mediateche, gli archivi, i centri culturali e gli eventi espositivi dedicati alla storia sociale, economica, del lavoro, della tecnologia e dell’industria del XX secolo, in un momento caratterizzato dalla delocalizzazione di molte produzioni manifatturiere, dalla crisi delle città industriali di fondazione otto- e novecentesca, dalla riprogettazione dei centri urbani di medie dimensioni e da profonde trasformazioni identitarie, sociali ed economiche. In modo analogo è cresciuta l’attenzione per il patrimonio culturale del ’900, come si può evincere dall’apertura di un gran numero di musei e dall’organizzazione di numerose mostre consacrate alla storia del cinema, della televisione, della fotografia, della discografia e della radiofonia, dell’editoria e del giornalismo, del design, dell’architettura, della moda, della fotografia o della pubblicità, che hanno riconosciuto la dignità museale ed espositiva dei beni culturali prodotti nel XX secolo. L’origine di questo fenomeno è chiara, poiché negli ultimi anni è radicalmente cambiato il modo di percepire il cambiamento e di cogliere la profondità della dimensione storica. Viviamo in un iper-presente che ci sfugge e gli oggetti che le memorie collettive vorrebbero tramandare appartengono a un passato sempre più vicino e sempre meno condiviso: la moda degli anni ’90 è già oggetto di revival, un programma televisivo del 1995 ci pare antico come lo scheletro di un dinosauro, un personal computer di prima generazione è un reperto archeologico. Parallelamente è caduta la barriera che divideva culture alte e basse, forme elitarie e popolari, gusti di massa e d’élite, in un processo che ha comportato la radicale revisione di principi selettivi ed espositivi vigenti da secoli. Questa situazione ha convinto, talvolta costretto, i musei a occuparsi di epoche e tematiche a ridosso della quotidianità, fornendo strumenti interpretativi e suggestioni narrative che non hanno la pretesa o il coraggio di fissare gerarchie destinate a durare nel tempo e fornire letture univoche e autoritarie di fenomeni avvenuti pochi anni fa. Questa evoluzione ha provocato un deciso cambiamento nelle strategie museologiche e nelle tecniche museografiche: non sono più fondamentali i singoli oggetti e la loro stabile collocazione all’interno di immutevoli sistemi classificatori (le cosiddette collezioni permanenti), ma l’inserimento in contesti interpretativi e narrativi aperti, che non forniscono più una lettura canonica e certificante, ma suggeriscono ai visitatori diverse linee interpretative e differenti percorsi di approfondimento. Il visitatore, da destinatario passivo dei verbi disciplinari, è diventato un soggetto attivo, da sedurre e conquistare, lasciandogli un’ampia libertà di scelta e, in qualche misura, una parola che non è mai l’ultima. Per questa ragione il senso privilegiato non è solo quello della vista: noi scopriamo e interagiamo con tutti i sensi, ragion per cui molti musei di nuova generazione, soprattutto quelli privi di capolavori e di oggetti eccezionali, “vendono” esperienze, emozioni e sensazioni, stimolando tutti i sensi e fornendo il maggior numero di informazioni possibili. Il dibattito museologico e museografico si è così confrontato con due questioni centrali. La prima riguarda le modalità di rappresentare e narrare fenomeni storici che hanno coinvolto milioni di perfetti sconosciuti, figure ai margini dei grandi avvenimenti o più spesso vittime dei medesimi, che in taluni casi non hanno lasciato alcuna traccia significativa, né materiale né documentale. La seconda concerne la possibilità di creare musei e progetti espositivi senza o con pochi oggetti, editando supporti audiovisivi in formato digitale, creando installazioni sonore e olfattive, rielaborando le informazioni raccolte da fonti disparate, accomunate dall’assenza della dimensione fisica e/o oggettuale. Queste esigenze sono state stimolate dalla volontà di creare livelli diversi di interazione e dialogo con i visitatori, dalla possibilità di personalizzare le forme di fruizione, dalla dichiarata intenzione di coinvolgere altri sensi, oltre alla vista, per rendere più emozionante e coinvolgente l’esperienza di visita. In tal senso le sperimentazioni condotte nei musei scientifici, nei science • the underground back-office services (stores, workshops, archives, stores for equipment, supplies and tools, storerooms, toilets and changing rooms); • the goods lift area; • plant areas; • the fire-system rooms (tank and pumping station); • the garage. The optimum sizes of each of these spaces will be specified below. 2. MUSEOLOGICAL REFERENCE MODEL Interest in 20th-century history has grown considerably over the last 20 years and an increasing number of museums, mediatheques, archives, cultural centres and exhibition events are focusing on the social, economic, work, technological and industrial history of the 20th century, at a time when many productions are being moved abroad, the industrial cities founded in the 19th and 20th centuries are in crisis, medium-sized towns are being redesigned and we are undergoing major identity, social and economic changes. The focus on the cultural heritage of the 20th century has also grown, as can be seen by the appearance of a large number of museums and the organisation of numerous exhibitions on the history of the cinema, television, photography, the record and radio industries, publishing, journalism, design, architecture, fashion, photography and advertising, which recognise the museum and exhibition credentials of cultural assets produced in the 20th century. The origin of this phenomenon is clear because the way people perceive change and see the depth of the historic dimension has radically altered in recent years. We live in a hyper-present that eludes us and the objects that collective memories would like to hand down belong to an increasingly recent and less shared past: 1990s’ fashion is already the object of a revival, a 1995 TV programme seems as ancient as a dinosaur skeleton and a firstgeneration personal computer is an archaeological artefact. At the same time, the barriers that divided high and low culture, elitist and popular forms, mass and refined tastes have fallen, in a process that has brought a radical review of principles of selection and display that had applied for centuries. All this has convinced, and sometimes forced, museums to focus on epochs and themes close to everyday life, and provide means of interpretation and narrative that do not pretend or dare to fix hierarchies intended to last through time and provide univocal and authoritarian readings of phenomena that occurred just a few years ago. This evolution has triggered a marked change in museological strategies and museographic methods. Single exhibits and their fixed position in unchanging classification systems (the so-called permanent collections) are no longer essential. What are needed are contexts of interpretation and open narratives that no longer provide a canonical and certifying interpretation but offer visitors different forms of interpretation and different investigation techniques. Visitors are no longer the passive recipients of the disciplinary creed. They have become active participants to be seduced and won over with extensive freedom of choice and, to some degree, a word that is never the last one. Sight is not the only sense favoured. We discover things and interact with all our senses, which is why many new-generation museums – especially those with no masterpieces or exceptional exhibits – “sell” experiences, emotions and feelings, stimulating all the senses and providing as much information as possible. The museological and museographic debate has had to address two core issues. The first concerns how to portray and narrate historical phenomena that have affected millions of complete unknowns, figures on the margins of major events or more frequently their victims, who in some cases have left no significant material or documentary trace. The second concerns the possibility of creating museums and exhibition projects with no or just a few exhibits, editing audiovisual media in digital formats, creating sound and olfactory installations, reprocessing information gathered from the most disparate sources, the common denominator of which is the absence of a physical and/or object dimension. These needs have been stimulated by the desire to create different levels of interaction and dialogue with visitors that can personalise the forms of fruition and have the declared intention to involve other senses as well as sight and make the visitor experience more moving and exciting. Thanks to technological processes and sophisticated exhibition design, the experiments conducted in science museums, science centres, 83 center, nei parchi a tema e nei children’s museum e in molte mostre temporanee, grazie ai processi tecnologici e alla sofisticatezza delle pratiche allestitive, hanno contaminato altre tipologie museali. I convincenti esiti dei musei e degli eventi espositivi dedicati alle donne e alle migrazioni, agli olocausti e alle schiavitù, alle guerre e al lavoro, alle civiltà extraeuropee e alle colonizzazioni, alle culture orali e alle tradizioni popolari dimostrano quanto sia maturata la capacità di trattare felicemente vicende corali, anonime e collettive, che necessitano di competenze editoriali e soluzioni allestitive peculiari. L’obiettivo, dichiarato anche nella denominazione delle stesse istituzioni, che hanno rinunciato al termine “museo” per proporsi come “interpretation center”, è quello di rappresentare e narrare fenomeni privi di protagonisti celebri, riferimenti puntuali, tracce documentali e oggetti magnetici cui ancorare i progetti allestitivi, cercando di renderli emozionanti, coinvolgenti e convincenti, senza perdere il senso del rigore storico, dell’onestà intellettuale e della deontologia professionale. Queste sfide sono state affrontate e vinte, riportando al centro dell’attenzione temi e fenomeni la cui grandezza, talvolta tragica, è risultato della somma di miriadi di vicende banali, vite modeste, oggetti insignificanti e moltitudini di comprimari irriconoscibili, passati come gocce nel mare della storia. Si è trattato innegabilmente di una reazione risarcitoria, condizionata dagli orientamenti di svariate scienze sociali influenzate dalle teorie marxiste prima e dai cultural studies poi, che, di là dai condizionamenti ideologici, hanno comunque aperto una discussione feconda, invocando e favorendo la trattazione di temi e fenomeni ritenuti indegni della benché minima attenzione sino a pochi decenni or sono. La museologia ottocentesca e novecentesca ha quasi sempre celebrato le storie e i lasciti materiali dei vincitori, privilegiando avvenimenti isolati e personalità eminenti, singoli eventi e protagonisti indiscussi, civiltà evolute e opere insigni, in una logica rappresentativa dichiaratamente scientifica, fondata su oggetti visibili e originali, cronologie chiare, giudizi certi e gerarchie immutabili, che hanno costituito per secoli i capisaldi delle tradizionali forme di allestimento, narrazione e rappresentazione museale. D’altronde i musei hanno condiviso le predilezioni e le idiosincrasie delle discipline accademiche di riferimento, esercitando con puntiglio ed orgoglio le funzioni di inappellabili giudici di ultima istanza e di insindacabili certificatori del valore culturale di opere e uomini, eventi storici e fenomeni sociali. I musei stabilivano gerarchie destinate a durare nel tempo, fissando i canoni della trasmissibilità intergenerazionale: nella maggior parte dei casi ciò che veniva giudicato indegno di essere conservato, scompariva, spesso per sempre, dagli orizzonti della vista, e pertanto della conoscenza e della memoria. Tuttavia, a partire dagli anni settanta del secolo scorso, in coincidenza con la proliferazione delle ricerche storiche sugli “sconfitti”, sugli “inferiori”, sui devianti, sugli esclusi, sulle culture popolari e i ceti sociali più svantaggiati, su quanto si collocava ai margini esterni del ristretto ed elitario cono di attenzione dell’alta cultura occidentale otto-novecentesca, si sono moltiplicati gli sforzi per recuperare il tempo perduto e porre sotto i riflettori quanto e quanti erano rimasti per secoli e secoli nell’ombra o al buio: milioni di oggetti e individui, senza autori o provenienze, ma ciononostante protagonisti di grandi vicende. theme parks, children’s museums and many temporary exhibitions have spilled over into other museum types. T h e c o n v i n c i n g r e s u l t s o f m u s e u m s and exhibition events f o c u s i n g on women, migration, holocausts, slavery, wars, work, non-European civilisations, colonisation, oral cultures and folk traditions show that the ability to successfully address multifaceted, anonymous and collective events that require editorial skills and unusual exhibition-design solutions has come to maturity. T h e a i m - d e c l a r e d w h e n i t c o m e s t o naming the institutions w h i c h h a v e d i s p e n s e d w i t h t h e w ord “museum” and now present themselves as “interpretation centres” – is to portray and narrate phenomena that have no famous protagonists, precise references, documentary evidence or hypnotic pieces to which the exhibition design can be anchored, and try to make them thrilling, absorbing and convincing without sacrificing a sense of historical rigour, intellectual honesty and professional ethics. These challenges have been faced and met, returning the focus of attention to themes and phenomena the – sometimes tragic – magnitude of which is the sum of a myriad of banalities, unassuming lives, insignificant objects and a host of anonymous second players that have come and gone like drops in the sea of history. It was an undeniably a reaction of redress, conditioned by trends in various social sciences influenced by Marxist theories first and cultural studies later, which, over and above ideological conditioning, prompted a fruitful discussion, calling for and favouring themes and phenomena deemed unworthy of even the slightest attention more than a few decades ago. 19th- and 20th-century museology nearly always celebrated the stories and material bequests of the winners, preferring isolated occurrences, eminent figures, single events, undisputed protagonists, advanced civilisations and illustrious works in a professedly scientific manner of representation based on the visible and original objects, clear chronologies, sure judgements and unalterable hierarchies that were the cornerstones of traditional museum exhibition design, narration and representation for centuries. After all, museums shared the penchants and idiosyncrasies of their reference academic disciplines, doggedly and proudly exercising the functions of unchallengeable final judges and auditors of the cultural value of works, people, historical events and social phenomena. The museums established hierarchies that would stand the test of time, setting the canons of intergenerational transmission. In most cases anything deemed unworthy of being conserved disappeared, often forever, from view and hence from knowledge and memory. However, from the 1970s on, in conjunction with the proliferation of historic research into the “losers”, the “inferior”, the deviants, the excluded, the folk cultures and the more disadvantaged social classes, into what lay on the outer margins of the narrow and elitist focus of the high 19th-20th century Western culture, efforts were multiplied to make up for lost time and cast the spotlight on what and who had remained for centuries and centuries in the shadows or dark – millions of objects and individuals with no designer or provenance but at the core of great events nonetheless. 3. IL CONCEPT DELL’ESPOSIZIONE PERMANENTE 3. PERMANENT EXHIBITION CONCEPT Rispetto alle premesse descritte nel precedente paragrafo, il Museo del ’900 non è un museo nel senso letterale e tradizionale del termine, poiché non dispone, né disporrà in futuro, di una vera collezione permanente costituita da oggetti e reperti. Si tratta invece di un centro di interpretazione basato su un’esposizione permanente dedicata a cinque grandi temi della storia italiana del ’900, che verranno trattati in un exhibition show, in tutto e per tutto simile a una grande mostra temporanea. L’esposizione permanente sarà costruita utilizzando i seguenti supporti: - materiali cartografici e a stampa di ogni tipo: quotidiani, periodici, poster, materiali pubblicitari, cartoline, libri, stampe, incisioni, cartografie, etc.; - materiali fotografici: fotografie, diapositive, etc.; - materiali sonori: incisioni radiofoniche, radiodocumentari, ricerche di storia orale, interviste, fondi radiofonici, registrazioni di suoni, voci e rumori, etc.; - materiali audiovisivi: documentari, riprese effettuate da privati (per esempio, superotto), programmi televisivi, materiali audiovisivi prodotti da imprese e sindacati, film, telegiornali, etc. Essi verranno integrati da alcuni oggetti, originali o riproduzioni (plastici, With regard to that illustrated above, the Museum of the 20th Century will not be a museum in the traditional sense of the word because it does not have, nor will it have, a permanent collection, consisting in objects and exhibits. It will be a centre of interpretation based on a permanent exhibition that focuses on five great themes of 20th-century Italian history. These will be presented in an exhibition show, which is like a large temporary exhibition. The permanent exhibition will be created with the following back-up material: – cartographic and printed materials of all kinds: newspapers, periodicals, posters, advertising material, postcards, books, prints, engravings, maps etc.; – photographic material: photographs, slides etc.; – sound material: radio recordings, radio documentaries, oral history studies, interviews, radio archives, sound, voice and noise recordings etc.; – audiovisual material: documentaries, home movies (e.g. super 8), TV programmes, audiovisual material produced by companies and syndicates, films, TV news etc. 84 macchinari, strumenti scientifici, oggetti d’uso quotidiano, ricostruzioni animate e in 3D, riproduzione di vario tipo, etc.), per realizzare: - ricostruzioni immersive di spazi e ambienti (l’interno di una grande fabbrica, la stiva di una nave per il trasporto degli emigranti in America); - installazioni interattive (una catena di montaggio); - installazioni olfattive (l’interno di uno stabilimento chimico, il profumo del pane fatto in casa, il fetore di una latrina); - installazioni sonore (un grande corteo, una manifestazione politica di piazza, una conversazione in dialetto, una sala dattilografe); - installazioni sensoriali (la temperatura invernale di una casa senza termosifoni, il calore di un altoforno, etc.); - installazioni video di ogni tipo. I target di riferimento dell’esposizione permanente sono il pubblico scolastico e familiare, che devono essere i protagonisti attivi di un’esperienza di apprendimento. Questo obiettivo può essere perseguito garantendo la massima interazione, attraverso exhibit creati per attivare un processo autonomo di scoperta nell’ottica hands-on. Tale processo permette il coinvolgimento fisico ed emotivo dei visitatori, che vengono stimolati a creare collegamenti e ad apprendere attraverso esperienze dirette e attive. L’interattività non è il fine ultimo, ma il mezzo attraverso il quale si vuole che l’esperienza della visita s’imprima in modo significativo nella memoria del visitatore. Tale prospettiva esige una grande attenzione alle dimensioni evocative, narrative ed emotive delle ricostruzioni, con una spiccata attenzione a tutti i sensi: non solo la vista ma anche il tatto, l’olfatto, l’udito, il gusto. In questo modo vengono creati percorsi di visita strutturati in modo non lineare (story line non deterministica): le storie vengono narrate, lasciando ai visitatori la possibilità di creare percorsi di visita personalizzabili e definire in piena libertà i tempi e le forme della fruizione. Al tempo stesso, il ruolo determinante dei contenuti disponibili in formato digitale (immagini fisse e in movimento, ricostruzioni 3d, suoni e voci, etc.) consente di aggiornare e modificare periodicamente alcuni elementi e i contenuti dell’esposizione permanente. Simmetricamente, gli stessi strumenti consentono ai visitatori di integrare e arricchire i contenuti dell’esposizione permanente, lasciando delle tracce (opinioni, ricordi, materiali in formato digitale, messaggi, etc.) e portando con sé dei ricordi tangibili (stampe, messaggi, video, suoni, immagini e file di testo). In questo modo i visitatori verranno direttamente coinvolti nei processi di produzione dei contenuti, che essi stessi potranno di volta in volta cambiare, intraprendendo e/o iniziando l’esperienza di visita attraverso strumenti web 3.0. Considerando la complessità della progettazione e della realizzazione dell’esposizione permanente, la Fondazione ha deciso di tenere separata, consapevole dei rischi e delle opportunità che la tale scelta comporta, la progettazione architettonica dalla progettazione dell’esposizione permanente, che verrà affidata a uno studio specializzato nella realizzazione di progetti con caratteristiche simili. These will be supplemented by exhibits - original or reproduction (models, equipment, scientific instruments, everyday objects, animated and 3D reconstructions, reproductions of various types etc.) - to produce: – immersive reconstructions of spaces and environments (the interior of a large factory, the hold of a ship carrying emigrants to America); – interactive installations (an assembly line); – olfactory installations (the interior of a chemical plant, the smell of freshly baked bread, the fetid smell of a latrine); – sound installations (a large parade, a political street demonstration, a conversation in dialect, a typing pool); – sensorial installations (the winter temperature in a house with no central heating, the heat of a blast furnace etc.); – video installations of all kinds. The reference targets of the permanent exhibition are school children and families, who must be active players in the learning experience. This aim can be pursued by guaranteeing the maximum interaction via exhibits that trigger an autonomous discovery process with a hands-on approach. This allows physical and emotional visitor involvement and people are stimulated to create links and learn via direct and active experience. Interactivity is not the end aim but the means by which the experience is firmly impressed in the visitor’s memory. This approach requires careful attention to the evocative, narrative and emotional dimensions of the reconstructions, with a focus on all the senses, not just sight but also touch, smell, hearing and taste. This allows the creation of non-linear visitor routes (nondeterministic storylines). The stories are narrated and the visitors have the opportunity to personalise their route and are totally free to determine the timing and forms of fruition. At the same time, the crucial role of contents available in digital format (fixed and moving images, 3D reconstructions, sounds and voices etc.) allows some elements and the contents of the permanent exhibition to be regularly updated and altered. These same media allow visitors to add to and enrich the contents of the permanent exhibition leaving traces (opinions, memories, digital material, messages etc.) and taking tangible memories (prints, messages, videos, sounds, image and text files) away with them. This means visitors will be directly involved in the content production processes and can change the content themselves, undertaking and/or initiating the visitor experience using Web 3.0. Given the complexity of the design and construction of the permanent exhibition and aware of the risks and opportunities that this decision involves, the Fondazione has decided to separate the architectural design and permanent exhibition design, with the latter being entrusted to a practice specialised in similar projects. 4. LA MISSIONE DELL’ESPOSIZIONE PERMANENTE 4. MISSION OF THE PERMANENT EXHIBITION - Raccogliere, analizzare e presentare al pubblico le più significative testimonianze delle trasformazioni sociali, economiche, urbanistiche, ambientali e culturali occorse in Italia nel XX secolo, attraverso la tutela, la gestione e la valorizzazione dei beni culturali del ’900. - Tutelare il pluralismo delle interpretazioni storiche e fornire strumenti che assicurino la massima libertà d’analisi dei visitatori. - Offrire un approccio alla conoscenza multidisciplinare e multisensoriale, che stimoli nei visitatori capacità critiche, curiosità e desiderio di apprendimento. - Realizzare un luogo unico e privilegiato di “immersione”, apprendimento, esperienza, attraverso una struttura espositiva fortemente interattiva e dotata di sistemi di comunicazione tecnologicamente sofisticati. - Creare un museo “vivente”, che muti e si trasformi grazie alle relazioni instaurate con ogni visitatore (fisico e virtuale), nella prospettiva di una continua evoluzione dell’esperienza di fruizione. Un museo che “vive” e si aggiorna nei contenuti e nelle proposte, anche attraverso i contributi di chi lo fruisce sia negli spazi fisici, sia attraverso gli strumenti web-based. - Prestare grande attenzione al multilinguismo, alla multiculturalità e alle esigenze dei diversamente abili, con soluzioni museografiche sensibili alle esigenze di tutti i pubblici. - Far sentire che la pratica del dialogo costruita attorno a un’offerta culturale di alto profilo può avvicinare gli individui alle loro comunità ed esortarli a sentirsene parte attiva, critica, partecipe e responsabile. – To gather, analyse and present the most significant evidence of the social, economic, urban, environmental and cultural changes that occurred in Italy in the 20th century to the public via the protection, management and promotion of the 20th-century cultural heritage. – To protect the pluralism of historical interpretations and provide means that ensure visitors have the maximum freedom of analysis. – To offer an approach to multidisciplinary and multisensorial knowledge that will stimulate visitors’ critical capacities, curiosity and desire to learn. – To create a unique and special place of “immersion”, learning and experience via an extremely interactive exhibition structure with technologically sophisticated communication systems. – To create a “living”museum that is changed by the relationships established with all the visitors (real and virtual), with a view to a constantly developing fruition experience. A museum that “lives” and updates its contents and proposals, partly with the contributions of those who use both its physical spaces and its web-based tools. – To focus on multilinguism, multiculturality and the needs of the disabled with museographic solutions that are sensitive to everyone’s needs. – To make it known that the practice of dialogue built around a highprofile cultural offer can bring people closer to their community and encourage them to feel they are an active, critical, participating and responsible part of it. 85 - Assistere e favorire i processi di integrazione etnica, confessionale e generazionale, in un territorio contraddistinto da forti e rapide trasformazioni di carattere urbanistico, sociale, culturale e identitario. - Creare un’istituzione capace di porsi al servizio della città e dell’area circonvicina, quale punto di riferimento per la conoscenza del passato, la comprensione del presente e la fiducia nel futuro. – To assist and favour processes of ethnic, denominational and generational integration in an area marked by major and rapid urban, social, cultural and identity changes. – To create an institution capable of placing itself at the service of the city and the surrounding area, a point of reference for a knowledge of the past, an understanding of the present and faith in the future. 5. I TEMI DELL’ESPOSIZIONE PERMANENTE 5. THEMES OF THE PERMANENT EXHIBITION L’esposizione permanente è dedicata a cinque grandi assi tematici, di cui si riportano di seguito i principali sottotemi, che verranno esaminati e selezionati nei prossimi mesi, per definire con maggior precisione il brief che verrà fornito nel concorso per la selezione dell’exhibition designer che realizzerà il progetto finale. The permanent exhibition will focus on five great themes’ the main subthemes are given below. They will be explored and selected in the coming months to more precisely define the brief for the competition to adjudicate the exhibition designer for the final design. 1) Storia sociale: individui, gruppi e società a) Demografia: come eravamo, come siamo; pesi, altezze, misure; speranze di vita, natalità e mortalità; tassi di scolarizzazione, professioni, redditi, etc. b) Persone: uomini e donne, vecchi e bambini: l’evoluzione dei ruoli, la vita quotidiana, la distribuzione dei compiti, le responsabilità; i ritmi della vita in comune, i riti di passaggio, etc. c) Famiglie, gruppi, ceti: la composizione dei nuclei familiari, la parentela; i riti sociali (fidanzamenti, matrimoni, battesimi e funerali, separazioni e divorzi); ricchi e poveri, ascese e declini, la mobilità sociale, etc. d) Società civile: diritti e doveri; la politica, i partiti; i sindacati, le associazioni di categoria; le forme di rappresentanza; la religione, etc. 2) Storia economica: lavoro, economia e stili di vita a) Lavoro: contadini e cittadini, il mondo dei mestieri, artigianato, commercio e industria, il lavoro domestico, le migrazioni, le professioni, etc. b) Scienza e industria: le rivoluzioni scientifiche, invenzioni e innovazioni, i prodotti, il sistema di fabbrica, la grande impresa, operai e padroni, vecchi e nuovi imprenditori, settori e distretti, etc. c) Proprietà e redditi: la terra e la casa, salari e potere d’acquisto, l’evoluzione dei redditi, la nascita del welfare, l’assistenza sanitaria, pensioni e assicurazioni, risparmi e investimenti, etc. d) Consumi e stili di vita: l’alimentazione, la moda, gli spazi domestici, l’utile e il superfluo, le condizioni igienico-sanitarie, i luoghi e riti del consumo, i simboli di status, etc. 3) Storia urbana: architettura, urbanistica e infrastrutture a) Mobilità, infrastrutture ed edilizia pubblica: mobilità: strade e ferrovie, porti, stazioni ed aeroporti; nuovi servizi urbani (fogne, acquedotti, energia e illuminazione); edilizia pubblica (scuole, uffici, stadi e palestre, ospedali, caserme, chiese e cimiteri); nuovi spazi pubblici (piazze e vie, mercati e macelli, parchi e giardini, teatri, biblioteche e musei), etc. b) Tradizione e modernità: la fortuna e le sfortune delle città; crescite pianificate e spontanee, etc. c) Spazi e luoghi dell’industria e del commercio: grandi insediamenti industriali, fabbriche e stabilimenti; quartieri operai e company towns; architettura borghese e nuovi ricchi; grandi magazzini e commercio al dettaglio, d) Spazi domestici: le forme dell’abitare; privazioni e comfort; arredi e servizi; prima e dopo gli elettrodomestici, etc. 1) Social history: individuals, groups and societies a) Demographics: what we were like, what we are like: weights, heights, measurements, life expectancy, birth and death rates, education percentages, professions, incomes etc. b) People: men and women, the elderly and children: how roles have evolved, everyday life, task distribution, responsibilities; shared rhythms, rites of passage, etc. c) Families, groups, classes: the composition of the family unit, relationships, social rituals (engagements, marriages, christenings, funerals, separations and divorces); the rich and the poor, ascents and declines, social mobility etc. d) Civil society: rights and duties; politics, parties; trade unions, professional associations, forms of representation, religion etc. 2) Economic history: work, the economy and lifestyles a) Work: country people and city dwellers, the work world, crafts, trade and industry, domestic help, migrations, professions etc. b) Science and industry: scientific revolutions, inventions and innovations, products, the factory system, large companies, workers and bosses, old and new entrepreneurs, sectors and districts etc. c) Property and income: land and houses, salaries and purchase power, the evolution of incomes, the invention of welfare, healthcare, pensions and insurance, savings and investments etc. d) Consumptions and lifestyles: diet, fashion, the home, the useful and the superfluous, hygiene/health, places and rituals of consumption, status symbols etc. 3) Urban history: architecture, town planning and infrastructures a) Mobility, infrastructures and public building; mobility: roads, railways, ports, stations and airports; new urban services (sewers, aqueducts, energy and lighting); public building (schools, offices, roads, gyms, hospitals, barracks, churches and cemeteries); new public spaces (squares and streets, markets, abattoirs, parks, gardens, theatres, libraries and museums) etc. b) Tradition and modernity: the success and failures of cities; planned and spontaneous growth etc. c) Spaces and places of trade and industry: large industrial installations, factories and plants; workers’ districts and company towns; bourgeois architecture and the nouveau riche; large department stores and small shops d) Domestic spaces: forms of living; deprivation and comfort; furnishings and services; before and after electrical appliances etc. 4) Storia ambientale: ecosistemi, paesaggi e territorio a) Le trasformazioni degli ecosistemi: la scomparsa degli ecosistemi, l’abbandono delle campagne, il governo delle risorse naturali, i cambiamenti climatici, etc. b) Le trasformazioni dei paesaggi: collina e pianura, l’urbanizzazione diffusa e quella selvaggia, il sacco delle coste, i nuovi modelli insediativi, prima e dopo la modernizzazione, etc. c) Il governo del territorio: chi governa il territorio?, abbandoni e riprese, l’evoluzione delle politiche ambientali, le grandi scelte strategiche, etc. 4) History of the environment: ecosystems, landscape and the territory a) Changing ecosystems: disappearing ecosystems, the abandoned countryside, natural resource management, climate change etc. b) The changing landscape: hill and plain, widespread and indiscriminate urbanisation, ravaged coastlines, new settlement models, before and after modernisation etc. c) Territorial management: who manages the territory, desertion and return, the development of environmental policies, great strategic decisions etc. 5) Istruzione, cultura e tempo libero a) Istruzione: alfabeti e analfabeti; dai dialetti all’italiano; l’istruzione obbligatoria; dalle elementari all’università; le scuole tecniche; gli indirizzi di studio; la promozione sociale, etc. b) Farsi un’opinione: giornali ed editoria; letteratura colta e popolare; etc. 5) Education, culture and leisure time a) Education: the literate and the illiterate; from dialects to Italian; compulsory education; from primary school to university; technical schools; types of study; social advancement etc. b) Opinion making: newspapers and publishing; cultivated and popular literature etc. 86 c) Mass media: il cinema, la discografia, la radio, la televisione, la pubblicità, etc. d) Il tempo liberato: i luoghi della sociabilità; le feste; i passatempi; lo sport; le vacanze, etc. c) Mass media: films, record making, radio, television, advertising etc. d) Leisure time: the places of social activities; parties, pastimes, sports, holidays etc. 6. UN ESEMPIO DI SOTTOSEZIONE 6. A SAMPLE SUBSECTION A titolo puramente esemplificativo si illustra un paragrafo dello storyboard di una sottosezione, il primo in ordine di presentazione (Storia sociale: individui, gruppi e società > La demografia) Purely as an example we shall illustrate a paragraph from a subsection story-board, the first presented (Social history: individuals, groups and societies > demographics) Com’erano fatti i nostri bisnonni? Quanti anni vivevano? Quanto erano alti, quanto pesavano? Quanti gravidanze e figli avevano le nostre nonne? Quanti superavano il primo anno di vita? A quanti anni ci si sposava? Da quante persone erano composti i nuclei familiari? Queste domande, in apparenza banali, suscitano risposte sorprendenti, poiché le grandi trasformazioni novecentesche non sono coincise solo con eventi straordinari e fatti epocali, ma sono avvenute per gradi quasi impercettibili, sebbene nel corso del ’900 i parametri antropometrici e i caratteri demografici abbiano registrato variazioni impressionanti. In cent’anni siamo cresciuti, ingrassati, irrobustiti e invecchiati più di quanto non sia accaduto nelle migliaia di anni precedenti, mentre la consistenza media dei nuclei familiari si è ridotta a un terzo del valore del primo Novecento, come pure il numero medio di gravidanze e di figli. Tali cambiamenti sono avvenuti con una rapidità eguagliata solo dalla diffusa inconsapevolezza della loro portata: sono noti agli studiosi che si occupano di questi fenomeni - medici, biologi, demografi, antropologi, sociologi e storici - ma sfuggono al grande pubblico, che sovente non si rende conto dei ritmi, delle cause e delle implicazioni di questi fenomeni. In tal senso la prima sezione del percorso espositivo “Come eravamo, come siamo” della collezione permanente potrebbe trattare i seguenti temi: What were our great-grandparents like? How long did they live? How tall were they and how much did they weigh? How many pregnancies and children did our grandmothers have? How many lived beyond their first year? At what age did they marry? How many were there in a family unit? These seemingly banal questions produce surprising results because the major changes in the 20th century were not only linked to extraordinary events and epoch-making facts. They occurred by almost imperceptible degrees although anthropometric parameters and demographic characteristics recorded amazing variations in the 20th century. In 100 years, we have grown, become fatter and stronger and aged more than in thousands of previous years; the average size of the family unit has also shrunk to a third of that of the early 20th century, as has the average number of pregnancies and children. These changes have taken place at a speed equalled only by a general ignorance of their importance. They are known to scholars who focus on such phenomena – doctors, biologists, demographers, anthropologists, sociologists and historians – but they escape the mass public, who often do not realise the pace, causes and implications of these phenomena. In this sense, the first section of the “What we were, what we are” exhibition route of the permanent collection could address the following themes: Le dinamiche della popolazione La popolazione italiana è quasi raddoppiata nel volgere di un secolo, passando da 33,6 milioni di abitanti censiti nel 1901 ai 60 registrati lo scorso anno. Tuttavia il dato cela significativi movimenti interni, che vanno interpretati, spiegando l’andamento delle diverse variabili demografiche. Venire al mondo La prima variabile è quella della natalità, influenzata dal tasso di mortalità perinatale, che nel 1901 in Italia si attestava al 16,6%, contro gli attuali 0,561%: un secolo fa un bambino su sei non arrivava al primo anno di età, oggi questo dramma tocca una famiglia su 200. Includendo la mortalità sino ai 5 anni, un bambino su quattro non raggiungeva tale traguardo. Si nasceva in casa e non in ospedale e le possibilità di giungere vivi alla maggiore età erano notevolmente ridotte, un fenomeno che spiega l’elevato numero di figli messi al mondo: erano 4,24 nel 1901, contro gli 1,41 del 2007. Il dato non tiene conto del numero medio di gravidanze, che superava le 7 unità. Oggi la possibilità di crescere da soli è più alta di quella di farlo insieme a un fratello o una sorella. Population Dynamics The Italian population almost doubled in the space of a century, rising from 33.6 million censused in 1901 to the 60 recorded last year. This figure, however, conceals significant internal movement that must be interpreted and the trends of the various demographic variables explained. Birth The first variable is birth, influenced by the perinatal mortality rate which in 1901 Italy was 16.6% against today’s 0.561%. One hundred years ago one child in six did not reach their first birthday but today this drama affects one family in 200. When we include mortality rates up to the age of five, one child in four did not reach this goal. Children were born at home and not in hospital and the chance of surviving to the legal age was extremely small, a phenomenon that explains the high numbers of children born to families: 4.24 in 1901 against 1.41 in 2007. The figure does not take into account the average number of pregnancies, which was more than seven. Today, we are more likely to grow up alone than with a brother or sister. Vivere e morire Se nel 1901 la speranza media di vita alla nascita degli italiani era di 47 anni per i maschi e di 52 per le femmine, nel 2008 è stata pari a 78,8 anni per i maschi e di 84,1 anni per le femmine. Negli anni Cinquanta l’Italia era lo stato con l’età media più bassa d’Europa e il più alto tasso di natalità: il paese delle mamme e dei bambini. Oggi è una nazione con un tasso di invecchiamento secondo solo a quello del Giappone e con il più basso tasso di natalità europeo. Living and Dying In 1901, the average life expectancy at birth for Italians was 47 for males and 52 for females but in 2008 it was 78.8 for males and 84.1 for females. In the 1950s, Italy was the European nation with the lowest average age and the highest birth rate: a country of mothers and babies. Today, its average old age is second only to that of Japan and it has the lowest birth rate in Europe. Sotto lo stesso tetto Oggi ci si sposa sempre meno e sempre più tardi, sperimentando forme di unione diverse dal matrimonio, e si rinvia il momento in cui si diventa genitori: se le famiglie italiane nel 1901 superavano in media le 6 unità, nel 2007 esse non oltrepassavano le 2,6. In modo analogo si diventa genitori sempre più tardi: le donne italiane diventano mamme per la prima volta a quasi 32 anni, i maschi a quasi 35, mentre cresce esponenzialmente il numero di persone che decide di non avere legami né figli. Under One Roof Today, people are marrying less and at an ever older age, experimenting with forms of union other than marriage and postponing the time when they become parents. Although in 1901 Italian families numbered on average more than six members, in 2007 they did not exceed 2.6. Similarly, they become parents increasingly later: Italian women become mothers for the first time at nearly 32 years of age, males at nearly 35, and the number of people deciding against having ties and children is growing exponentially. 87 Unirsi e lasciarsi Nel 1900 in tutta Italia le separazioni legali furono solo 800, mentre nel 2006 la somma di separazioni e divorzi ha superato i 130.000 casi, al punto che oggi per ogni due nuovi matrimoni più di uno fallisce, mentre lo scorso anno la somma dei divorzi e delle separazioni è stata pari alla metà delle nuove unioni, religiose o civili che fossero. Crescite La statura media degli italiani è cresciuta di oltre 10 centimetri, passando dai 165 cm del 1901 ai 176 del 2008, mentre la crescita del peso e della BMI ha registrato crescite superiori al 15%: in Veneto nel 1901 il 30% della popolazione era denutrita, laddove nel 2000 il 33% era sovrappeso e il 9% obeso. In modo analogo nell’ultimo mezzo secolo le dimensioni dei nostri piedi sono cresciute di quasi il 15%, l’età del menarca è diminuita, mentre quella della menopausa si è allungata. Le forme corporee Le foto e i materiali a stampa testimoniano anche le profonde evoluzioni delle forme corporee: le indagini effettuate dagli storici della medicina dimostrano che in un secolo siamo diventati più longilinei, con la testa più allungata e il viso più largo, mentre si sono omogeneizzati diversi tratti fisionomici: se si scorrono le foto dei passati decenni, da quelle scolastiche a quelle familiari, si può osservare che certe fronti, certi nasi, certe orecchie sono quasi scomparse, in un processo di progressiva normalizzazione dei tratti somatici. In modo analogo si sono evolute le forme dei corpi: si pensi, ad esempio, ai cambiamenti di quelli femminili, che nel tempo si sono allungati, assottigliati, alleggeriti, con la progressiva diminuzione delle deformità e delle invalidità permanenti. Migrare I saldi migratori sono centrali nel garantire la tenuta degli equilibri demografici ed è importante non dimenticare, in un momento storico in cui in Italia prevale un’egoistica tendenza alla chiusura, che per quasi tutto il ’900 dall’Italia si scappava in cerca di fortuna o, più semplicemente, di un pezzo di pane da mettere sotto i denti. L’inversione dei saldi è avvenuta in termini ancora più spettacolari proprio in Veneto: nel 1901 era la regione italiana con la più alta percentuale di migrazione all’estero; negli anni ’50 quella con la più alta percentuale di emigrazione interna (il 33-35% degli immigrati in Piemonte e Lombardia), laddove al primo gennaio 2008 i cittadini stranieri residenti in Veneto erano 403.985, pari all’8,4% della popolazione: in termini assoluti si tratta della seconda posizione a livello nazionale, dietro la sola Lombardia. 88 Marriage and Separation In 1900, there were only 800 legal separations in the whole of Italy. In 2006, the sum of separations and divorces exceeded 130,000 cases, such that for every two new marriages today more than one ends in failure and last year the sum of divorces and separations was equal to half the new unions, religious and civil combined. Growth The average height of Italians has increased by more than 10 centimetres, rising from 165cm in 1901 to 176 in 2008. Weight and BMI values increased by more than 15%. In 1901, 30% of the population of Veneto was undernourished but in 2000 33% was overweight and 9% obese. Similarly, in the last 50 years the size of our feet has increased by nearly 15%, the age of the menarche has fallen and that of the menopause increased. Body Shapes Photographs and printed material also highlight radical evolutions in body shapes. Investigations conducted by medical historians show that, in one century, our limbs have become longer, our heads more elongated and our faces wider. Several physiognomic traits have become standard. School and family photographs of the past decades show that certain foreheads, noses and ears have almost disappeared in a gradual feature normalisation process. Body shapes have evolved in a similar manner; consider the changes to the female figure which, over time, has become longer, more slender and lighter with a gradual reduction of deformities and permanent invalidity. Migration Net migration rates are central to maintaining demographic balances and, now when a selfish trend towards a shutdown is prevailing in Italy, it is important to remember that for most of the 20th century people fled Italy in search of fortune or more simply a crust of bread. The inversion of net migration trends was even more spectacular manner in Veneto: in 1901 it was the Italian region with the highest percentage of migration abroad; in the 1950s it had the highest percentage of domestic emigration (33-35% of immigrants in Piedmont and Lombardy), whereas on 1 January 2008 there were 403,985 foreign citizens living in Veneto, equal to 8.4% of the population. In absolute terms it lies second nationally, behind Lombardy. 7. DATI DIMENSIONALI DEL MUSEO 7. MUSEUM AREA SPECIFICATIONS Si riassumono qui le attività che la nuova edificazione dovrà assolvere: The activities required for the new build are summarised below: mq A) Spazi per attività espositive, accessibili al pubblico 1) Esposizione permanente 3.800 2) Spazio per esposizioni temporanee 1.900 Subtotale 5.700 A) Space for exhibition activities, open to the public 1) Permanent exhibition 2) Temporary exhibitions Sub-total 5.700 B) Spazi per attività espositive, non accessibili al pubblico 3) Parcheggio camion per scarico/carico mostre temporanee (può anche essere esterno, ma con pensilina di copertura) 4) Area di carico/scarico per mostre temporanee 5) Spazio per imballo/disimballo 6) Deposito per custodia imballi 7) Deposito per custodia opere 8) Laboratorio per interventi di conservazione (trattamenti opere) 9) Ufficio documentazione (registrar, photo, insurance, etc.) 10) Laboratorio preparazione mostre temporanee (allestimento opere) 11) Laboratori preparazione mostre temporanee (falegnameria, attrezzisti, carpenteria) 12) Depositi materiali per allestimenti mostre Subtotale 450 B) Space for exhibition activities, not open to the public 3) Lorry park for loading/unloading temporary exhibitions (this can be outside but covered) 4) Loading/unloading area for temporary exhibitions 5) Space for packing/unpacking 6) Store for packing 7) Exhibit Store 8) Conservation workshop (exhibit treatments) 9) Registration office (registry, photos, insurance, etc.) 10) Workshop for temporary exhibition preparation (exhibit props) 11) Workshops for temporary exhibition preparation (joinery, technicians, carpentry) 12) Stores for exhibition fit-out materials Sub-total 450 C) Spazi per servizi al pubblico e front office 13) Hall con biglietteria, guardaroba e lost&found, infopoint, distribuzione audio guide, area incontro, security 14) Nursery e presidio medico sanitario 15) Servizi igienici (somma su tutti i piani) 16) Bar-ristorante con spazio catering 17) Bookshop/museumshop 18) Shops (2) Subtotale 1.150 D) Spazi per eventi sociali e didattici 19) Area children e spazio didattica bambini 20) Sala polifunzionale per eventi sociali (rental space) 21) Sala polifunzionale 99 posti 22) Mediateca (15 postazioni) Subtotale E) Spazi per uffici e attività di back office 23) Uffici personale fisso (max 15 addetti) 24) CED e spazi ICT 25) Control room Subtotale 450 250 40 30 30 75 75 25 25 75 50 25 Sq.m 3.800 1.900 40 30 30 75 75 25 25 75 50 25 450 40 160 200 150 150 C) Space for public services and front office 13) Foyer with ticket office, cloakroom, lost&found, infopoint, audio-guide distribution, meeting point, security 14) Crèche and first-aid point 15) Toilets (sum for all floors) 16) Bar-restaurant with catering space 17) Bookshop/museum shop 18) Shops (2) Sub-total 1.150 450 40 160 200 150 150 75 150 150 75 D) Space for social and educational events 19) Children’s area and children’s education space 20) Multiuse hall for social events (rental space) 21) Multiuse hall seating 99 22) Mediatheque (15 stations) Sub-total 75 150 150 75 150 50 50 E) Space for offices and back-office activities 23) Offices for permanent staff (max. 15 employees) 24) Data Centre and ICT spaces 25) Control room Sub-total 450 250 TOTALE SUPERFICIE LORDA FUORI TERRA 8.000 F) Servizi di back office interrati 26) Depositi bar-ristorante e shop 100 27) Archivi correnti 100 28) Depositi museo 200 29) Depositi per strumentazione e attrezzistica 300 30) Servizi, spogliatoi, area relax personale 200 31) Area montacarichi 40 32) Locali tecnici 400 33) Locali antincendio (vasca e locale pompaggio) 150 34) Garage 1.700 Subtotale 3.190 TOTAL GROSS AREA ABOVE GROUND F) Back-office services - basement 26) Bar-restaurant and shop stores 27) Current archives 28) Museum stores 29) Tool and equipment stores 30) Toilets, changing rooms, staff rest area 31) Goods lift area 32) Plant areas 33) Fire-system rooms (tank and pumping station) 34) Garage Sub-total 3.190 TOTALE SUPERFICIE LORDA INTERRATO TOTALE COMPLESSIVO FUORI TERRA E INTERRATO TOTAL GROSS BASEMENT AREA FULL TOTAL - ABOVE GROUND AND BASEMENT 3.190 11.190 150 50 50 8.000 100 100 200 300 200 40 400 150 1.700 3.190 11.190 35) Eventuali impianti in copertura, con opportune soluzioni schermanti 35) Any services in the roof, with the due screening solutions Le superfici riportate sono da considerarsi al lordo degli spazi serventi e sono un’indicazione derivata dalle attività di benchmark su istituzioni simili. Pur considerando l’esigenza di rispettare questi parametri per contenere i costi di costruzione e rispettare il budget, la distribuzione e la somma delle superfici sono indicative e non rigidamente prescrittive. The areas given are gross of service spaces and are indications based on benchmark activities in similar institutions. Although these parameters should be respected to contain construction costs and meet the budget, the layout and sum of the areas are indicative and not strictly binding. 89 8. FLESSIBILITÀ E INTERAZIONE DEGLI SPAZI 8. FLEXIBLILITY AND INTERACTION In sede di redazione del progetto preliminare, si richiede ai progettisti di considerare le seguenti esigenze: The architects are asked to consider the following needs when preparing the preliminary design: - Collocare al piano terra: - gli spazi per attività espositive, non accessibili al pubblico (per rispettare le richieste degli standard internazionali sui prestiti e garantire un accesso più facile dei mezzi dedicati); - gli spazi per servizi al pubblico e front office; - gli spazi per eventi sociali e didattici. - Assicurare che il bar ristorante e gli shops possano avere un accesso autonomo rispetto a quello del museo, così da poter essere utilizzati in modo indipendente, in termini di orari e giornate di apertura. - Assicurare che la sala rental e quella da 99 posti siano contigue e possano anche essere sfruttate come unico spazio, in caso di bisogno, evitando di separarle con elementi architettonici fissi. - Assicurare che la sala rental sia vicina al bar ristorante, per favorire il servizio di catering e di ristorazione, nelle occasioni in cui sia necessario. - Nel bar ristorante ricavare uno spazio dedicato alla ristorazione, separato dallo spazio per il bar. - Assicurare che siano agevoli i collegamenti verticali tra i depositi nel piano interrato e gli spazi per bar-ristorante, shop, spazio rental e sala 99 posti. - Assicurare che gli spazi per l’esposizione permanente e le esposizioni temporanee siano ampi, liberi, flessibili e facilmente allestibili. - Collocare all’ultimo piano lo spazio espositivo per le mostre temporanee, così da sfruttare meglio la luce naturale e indurre i visitatori venuti al museo per la sola esposizione temporanea a percorrere, nella discesa, anche le sale permanenti. - Cercare di concentrare spazialmente su più piani tutte le funzioni di back office chiuse al pubblico, così da rendere più agevoli le funzioni di security (area B, E e spazi 27-31 dell’interrato) e da separare le aree pubbliche da quelle riservate solo al personale del museo e a i suoi collaboratori e fornitori. – Ground floor: - exhibition activity spaces not open to the public (to comply with international standards on loans and ensure easy access to the necessary vehicles); - public-service and front-office spaces; - spaces for social and educational events. – The bar-restaurant and shops require a separate entrance from that of the museum, so that they can be independent in terms of opening times and days. – The rental hall and 99-seater hall must be adjacent and offer the option of use as a single space when required, not separated by fixed architectural elements. – The rental hall must be close to the bar-restaurant to facilitate the catering and refreshment service whenever required. – The bar-restaurant must have a catering space separate from the bar space. – Convenient vertical links are required between the stores in the basement and the bar-restaurant space, shop, rental space and 99-seater hall. – The spaces for the permanent and temporary exhibitions must be large, free, flexible and easy to fit out. – The temporary-exhibition space is to be located on the top floor to best exploit natural light and to induce visitors to the temporary exhibition to pass through the permanent spaces as they descend. – Back-office spaces on more than one floor should be concentrated to facilitate security (area B, E and spaces 27-31 in the basement) and the public areas separated from those open only to museum staff, collaborators and suppliers. 90 9. REQUISITI TECNICI 9. TECHNICAL REQUIREMENTS 9.1 Strutture del nuovo edificio museale Il nuovo edificio vedrà le sue fondazioni sul piano interrato, il quale, rispettando le superfici minime richieste indicate nel precedente paragrafo “Dati dimensionali del museo”, potrà allargarsi a comprendere una superficie maggiore, in ragione del massimo sfruttamento del sottosuolo, ritenuto ottimale dal punto di vista costi/benefici; la progettazione del livello interrato potrà pertanto estendersi su una dimensione stimata fino a 4.252 mq, come indicato nella planimetria allegata, riportante il limite massimo del piano interrato. (Cfr: ALLEGATI, 1. Linee guida alla progettazione: Limite massimo dell’interrato). Tutte le opere strutturali, comprese quelle necessarie per il sostegno del terreno durante le fasi di scavo, dovranno essere progettate e verificate secondo la normativa vigente (Norme Tecniche per le costruzioni, D.M. 14/01/2008). Le opere di fondazione dovranno essere calcolate in funzione dei carichi esterni agenti, tenendo conto delle caratteristiche di resistenza meccanica e di deformabilità del terreno. Considerata la presenza di orizzonti coesivi comprimibili alternati a strati di terreno granulare, particolar attenzione dovrà essere rivolta al calcolo dei cedimenti totali e differenziali nonché alle distorsioni angolari indotte sulle elevazioni. Il progetto delle opere di contenimento del terreno dovrà necessariamente tener conto della falda rinvenuta a quota circa -1.50 m da p.c e prevedere pertanto opere strutturali impermeabili nella fattispecie diaframmi in calcestruzzo armato con giunto a tenuta idraulica. Data la presenza di sottoservizi ed edifici limitrofi, i diaframmi dovranno essere opportunamente vincolati mediante puntoni metallici disposti all’interno dell’area di scavo, senza utilizzo di tiranti attivi e/o passivi che potrebbero interferire con le strutture esistenti. Alternativa all’utilizzo di puntoni metallici è lo scavo in “top-down”, tecnica che prevede la realizzazione della soletta a livello “0” come opera di contrasto e successivo scavo fino a quota imposta piano di fondazione. Data la presenza di acqua di falda, al fine di mantenere asciutto il fondo scavo, dovrà essere studiato un adeguato impianto di dewatering con sistema tipo well-point (attivo all’interno dell’area delimitata dai diaframmi) con l’accorgimento di non abbassare la quota di falda nelle aree limitrofe per non generare fenomeni di subsidenza e/o trasporto di materiale fine. Al fine di verificare gli eventuali spostamenti orizzontali dei diaframmi, sarà necessario predisporre un piano di monitoraggio che preveda la posa di tubi inclinometrici, all’interno dei diaframmi e lettura dei cedimenti durante le varie fasi di scavo. Le strutture dei livelli interrati dovranno essere in calcestruzzo armato a tenuta idraulica; dovranno essere previste guaine impermeabili e water -stop lungo tutte le riprese di getto verticali ed orizzontali. In alternativa al classico sistema di impermeabilizzazione (guaine e waterstop) potrà essere impiegato il sistema tipo “vasca bianca” che prevede l’utilizzo di speciali calcestruzzi additivati e iniezione di resine acriliche elastiche nei giunti. Le strutture portanti per i livelli fuori terra, in calcestruzzo o acciaio o l’integrazione tra calcestruzzo e acciaio, saranno valutate e decise secondo il progetto architettonico. Esse dovranno rispettare e soddisfare i requisiti fissati dalle normative vigenti. Le strutture portanti dovranno essere adeguatamente protette ed isolate sia termicamente che acusticamente per garantire la massima durabilità delle opere e la minima necessità manutentiva. 9.1 New Museum Building Structures The foundations of the new building will be at basement level, which, in compliance with the minimum required surface areas indicated in the “Museum Area Specifications” paragraph above, can be extended to comprise a larger surface area for maximum exploitation of the basement and to provide the optimum cost/benefit ratio; the basement level design may therefore extend to an estimated size of up to 4,252sq.m, as indicated on the attached plan showing the maximum boundaries of the basement level. (Cf: ATTACHMENTS: 1. Guidelines to the design. Basement Boundary Plan). All structural works, including those required to support the ground during the excavation phases, must be planned and checked for compliance with current legislation (Norme Tecniche per le Costruzioni D.M. 14/01/2008). The foundation works are to be calculated on the basis of the external loads, taking into account specifications of mechanical resistance and ground compressibility. The presence of compressible cohesive strata alternating with layers of granular soil means special attention must be paid to the calculation of the total and differential subsidence as well as the angular distortion caused on the external walls. The temporary retaining works must take into account the water table found approximately -1.50m from the natural ground level and therefore include waterproof structural works, in this case reinforced-concrete plates with waterproof joints. Given the presence of underground services and adjacent buildings, the plates must be properly secured with metal struts placed inside the excavation zone, without the use of active and/or passive bracing that might interfere with the existing structures. An alternative to the use of metal struts is the “top-down” excavation technique that envisages the casting of the slab at level “0” as a contrasting element and subsequent excavation down to the foundation level. In order to maintain the bottom of the excavation dry from the presence of water from the water table, an adequate dewatering system of the well-point type must be devised (active inside the zone circumscribed by the plates) and care taken not to lower the water-table level in adjacent areas to avoid causing any subsidence and/or movement of fine matter. To check any horizontal shifting of the plates, a monitoring plan will have to be drawn up that includes the laying of inclinometric pipes, within the plate area, and subsidence readings throughout the entire excavation phases. The basement level structures must be in waterproof reinforced concrete; they are to have damp-proof membranes and waterstops all along the vertical and horizontal casting seams. The “White Tank” system may be used as an alternative to the traditional waterproofing system (membranes and waterstops); it uses special concrete with additives and the injection of elastic acrylic resins into the joins. The load-bearing structures for the levels above ground, in concrete or steel or a combination of the two, are to be assessed and decided on the basis of the architectural design. They are to comply with the requirements imposed by current legislation. L’autorimessa interrata, nel rispetto delle normative vigenti, dovrà permettere l’accesso a mezzi pesanti per lo scarico e il carico di merci destinate al Museo. L’altezza libera della autorimessa, sotto tubi e sotto travi, per consentire il transito di mezzi pesanti, dovrà essere di almeno di mt 3,50. Le rampe di accesso all’interrato rispetteranno le seguenti pendenze: 10% se la rampa è all’aperto, 16% massimo se la rampa è al coperto. Le rampe elicoidali avranno raggio esterno minimo mt 8,50. Le corsie di manovra interne alla autorimessa avranno larghezza pari a mt 6,00. L’autorimessa interrata sarà dotata di rete di raccolta delle acque con disoleatore. Si segnala ai Concorrenti che l’altezza minima sopraindicata di mt 3,50 consente l’ingresso a mezzi pesanti medi, aventi lunghezza mt 7,50. Per mezzi di lunghezza di mt 11-12, l’altezza dei camion può arrivare a mt 4,40; dunque se si prevede di garantire l’accesso a questo tipo di mezzi, bisognerà garantire una altezza libera di almeno mt 4,50. The load-bearing structures are to be suitably protected and insulated for both heat and sound to guarantee the maximum durability of the works and a minimum need for maintenance. In compliance with current legislation, the underground garage is to allow access to heavy goods vehicles for the unloading/ loading of goods for the Museum. The garage is to have a clear height of at least 3.50 metres beneath pipes and beams to allow heavy goods vehicle transit. The ramps leading to the basement are to have the following gradients: 10% if the ramp is in the open air; maximum 16% if the ramp is covered. Spiral ramps are to have a minimum external radius of 8.50m. The lanes inside the garage are to be 600m wide. The underground garage will also have a water-collection system with oil extraction. The architects should note that the above minimum height of 3.50m provides access for medium-sized heavy goods vehicles, 7.50m long. Vehicles 11-12m long can be up to 4.40m high. If you 91 Considerando che mezzi di notevoli dimensioni potranno comunque avere notevoli difficoltà di manovra per accedere all’interrato, il Concorrente valuti attentamente se affrontare la scelta di effettuare il carico e scarico all’interno dell’interrato anche per i mezzi extra-lunghi, oppure di organizzare per questi un’area scoperta protetta. (Ricordando che uno scavo notevole, per una considerevole altezza del piano interrato, implica anche maggiori costi di realizzazione, di smaltimento del terreno di scavo, ecc.). wish to guarantee access to this type of vehicle, a clear height of at least 4.50m must be guaranteed. Very large vehicles may, however, have great difficulty manoeuvring to enter the basement so please consider carefully whether to opt for the loading/unloading of very long vehicles in the basement or include a protected outside bay for them. (Extensive excavations for a very high basement also involve increased costs for construction, disposal of the excavated earth etc.). 9.2 Comfort e impianti Relativamente al progetto degli impianti, secondo le linee guida qui di seguito espresse, si chiede la redazione di documenti in forma grafica e/o in forma di relazione/report nei quali sia possibile comprendere le scelte progettuali proposte dal concorrente. Particolare attenzione dovrà essere posta, nello sviluppo progettuale, agli aspetti dell’utilizzo della luce naturale e al comfort ambientale termico, igrometrico e acustico, considerando che gli impianti dovranno garantire efficienza e sicurezza di esercizio e affidabilità e flessibilità di utilizzo. 9.2 Comfort and Services W h e n d e s i g n i n g t h e s e r v i c e s i n a c c ordance with the guide l i n e s b e l o w , t h e d e s i g n e r s a r e a s k e d to prepare documents i n d r a w i n g f o r m a n d / o r i n t h e f o r m of reports that clearly c o n v e y t h e p r o p o s e d d e s i g n c h o i c es. Special attention must be paid during the design process to the use of natural light and ambient, heat, humidity and acoustic control as the services must operate efficiently and safely and be reliable and flexible to use. 9.2.1 Comfort visivo Il tema del comfort visivo deve essere affrontato in relazione sia all’illuminazione naturale che all’illuminazione artificiale. Al di là dei valori di soglia contemplati nella legge italiana e nel regolamento igienico edilizio della Città ai fini dell’abitabilità dei locali (fattore medio di luce diurna non inferiore al 2%), si chiede di ottimizzare, anche con sistemi tecnologici/strutturali, l’apporto della luce naturale, bilanciando opportunamente i vantaggi ottenibili con il minore impiego della luce artificiale e gli svantaggi connessi con l’incremento del carico solare da irraggiamento. In relazione al diffuso impiego di installazioni multimediali collocate nel museo si chiede di adottare soluzioni distributive e tecnologiche idonee a contenere la luminanza delle superfici trasparenti in vista e a evitare la presenza di fenomeni di abbagliamento diretto e riflesso. In particolare la progettazione degli impianti di illuminazione dovrà considerare che: - Gli spazi espositivi dedicati alle collezioni permanenti ospiteranno allestimenti multimediali, che hanno bisogno di poca luce o di essere allestiti in spazi totalmente bui. Dal momento che l’allestimento della collezione permanente verrà realizzato con un progetto specifico, che prevede la realizzazione di ambienti chiusi (come accade nei musei della scienza o negli science center), è fondamentale che in questi spazi sia possibile schermare le fonti di luce naturale. - Lo spazio espositivo dedicato alle mostre temporanee ospiterà invece anche mostre (per esempio arte, fotografia, design, moda, etc.) in cui è necessario avere la luce naturale, pur rimanendo la possibilità di schermarla per utilizzare la luce artificiale o creare ambienti quasi bui (per esempio mostre scientifiche, con materiali cartacei come stampe, disegni, incisioni, cere e materiali fotosensibili, etc.) Per questa ragione si suggerisce ai progettisti di collocare gli spazi per le mostre temporanee nell’ultimo piano dell’edificio, per sfruttare meglio la luce zenitale ed evitare i coni d’ombra degli edifici circostanti. I principali obiettivi dell’illuminazione sono: - integrarsi all’architettura per garantire un’esperienza visiva e multisensoriale coerente al percorso museale; - soddisfare i requisiti di illuminazione minimi e conservativi delle opere esposte, soprattutto negli spazi per le mostre temporanee; - garantire il soddisfacimento locale e generale, adattandosi alle variabili necessità espositive; - assicurare la possibilità di variare l’intensità della luce; - ottimizzare l’impiego della luce naturale e artificiale; - risparmiare energia minimizzando la necessità, dove possibile, di illuminazione artificiale durante le ore diurne. Sia negli spazi dedicati alla collezione permanente, sia in quelli dedicati alle mostre temporanee è necessario che gli impianti di illuminazione rispettino gli standard museografici internazionali previsti per: - la componente di radiazione ultravioletta (W/lm) associata al flusso luminoso sulle opere; - la densità di energia ultravioletta (W/c), radiazione luminosa sulle opere; - i livelli di illuminazione naturali e artificiali, massima energia luminosa nell’anno (lux ora/anno), densità di energia totale (W/m2); I valori di illuminamento massimo negli spazi espositivi dovranno pertanto rispettare gli standard internazionali, che prevedono: - 50 lux per oggetti particolarmente sensibili, con un limite espositivo di 120.000 ore/lux annuali (lavori su carta, tessuti, piume, cuoi tinti, cere, etc.); - 200 lux per oggetti, con un limite espositivo di 500.000 ore/lux an92 9.2.1 Visual Comfort Visual comfort must consider both natural light and artificial light. As well as complying with the threshold values dictated by Italian law and the City’s building health regulations (average daylight index - no less than 2%), the Client requests that the use of natural light be optimised via the application of technological/structural systems. An appropriate balance is also to be struck between the advantages of a minimum use of artificial light and the disadvantages linked to increased insolation. As multimedia devices will be in widespread use in the museum, you are asked to design technological and layout solutions that limit the luminance of transparent surfaces and avoid direct and indirect glare and reflections. The design of the lighting systems must especially consider that: - The permanent collection exhibition spaces will contain multimedia functions that require little light or may even work in total darkness. As the permanent collection will have a special exhibition design, which includes the creation of closed spaces (as seen in science museums and science centres), it is essential that sources of natural light in these spaces can be screened. - The temporary exhibition space will, on the other hand, host exhibitions (e.g. art, photography, design, fashion etc.) that require natural light, although it must retain the option to screen it and use artificial light or create almost dark spaces (e.g. scientific exhibitions, with paper materials such as prints, drawings, engravings, waxes and photo-sensitive materials etc.). For this reason, we suggest the architects place the temporary exhibition space on the top floor of the building to best exploit overhead light and avoid umbras caused by the surrounding buildings. The main aims for the lighting are to: - blend with the architecture and guarantee a visual and multisensorial experience in keeping with the museum route; - satisfy the minimum conservational lighting requirements of the works displayed, especially in the temporary exhibition spaces; - guarantee local and general satisfaction, adapting to variable exhibition requirements; - include an option to vary the light intensity; - optimise the use of natural and artificial light; - save energy, minimising, wherever possible, the need for artificial lighting in daylight hours. The lighting systems in both the permanent collection and temporary exhibition spaces must comply with international museographic standards in terms of: - the UV radiation factor (W/lm) associated with luminous flux on exhibits; - the density of UV energy (W/c), luminous radiation on exhibits; - the levels of natural and artificial lighting, maximum luminous energy per year (lux hour/year), density of total energy (W/m2); The maximum lighting values in the exhibition spaces must therefore comply with international standards, which envisage: - 50 lux for highly sensitive objects, with an exposure limit of 120,000 lux hours per year (works on paper, fabrics, feathers, nuali (tutti gli altri materiali organici, dipinti ad olio e a tempera, lacche, etc.); - 300-500 lux per oggetti insensibili (pietre, vetro, ceramiche, metalli, etc.); - 200 lux a un metro AFF (above finished floor) nelle zone di deposito delle opere; - 5 lux a un metro AFF per le luci di sicurezza nelle zone monitorate dalle telecamere a circuito chiuso; - massimo di 10µWatts/lumen di luce UV ai livelli di lux appena suggeriti. L’illuminazione artificiale dovrà garantire: - la resa dei colori; con un Correlated colour temperature (CCT) delle lampade a fluorescenza e altre discharge lamps appropriato per le altre fonti luminose e un Colour rendering index (CRI) delle lampade a fluorescenza e altre discharge lamps con un minimo di Ra (Rendering average) di 85 e con un Rw (Rendering worst) di 75. Saranno pertanto da prevedersi le seguenti tipologie di schermature: - schermature fisse esterne per bloccare la radiazione solare diretta; - vetri ad alte prestazioni; - schermatura regolabile interna; - schermatura di oscuramento totale. Le soluzioni adottate in sede di progetto, per quanto concerne le specifiche illuminotecniche, dovranno trovare riscontro nella relazione tecnica richiesta dal regolamento della consultazione. 9.2.2 Comfort termico Le condizioni termoigrometriche richieste sono quelle previste dagli standard internazionali di riferimento, che differiscono a seconda delle funzioni degli spazi museali. I parametri di riferimento per il dimensionamento e la progettazione degli impianti di climatizzazione, filtrazione e ventilazione forzata sono pertanto i seguenti: Le condizioni termico igrometriche esterne di riferimento per il progetto sono: - Temperatura esterna: inverno: -5°C, UR 80%; estate: 32°C, UR 70%. All’interno degli ambienti si dovranno mantenere le condizioni termiche sottoindicate. Spazi espositivi (collezione permanente, spazio mostre temporanee), loading bay, depositi per le opere e aree di back-office per la preparazione delle mostre: - Inverno: + 20°C ± 1 °C con gradienti di ± 2°C all’ora e di ± 4°C su 24 ore - 50% U.R. ± 3% - Estate: + 26°C ± 4 °C con gradienti di ± 2°C all’ora e di ± 4°C su 24 ore - 50% U.R. ± 3%. Foyer, sala conferenze da 99 posti, rental space, children area, bookshop, shops, mediateca, uffici personale: - Inverno: + 20°C ± 1 °C - 50% U.R. ± 3% - Estate: + 26°C ± 4 °C - 50% U.R. ± 3%. Bar-Caffetteria: - Inverno: + 20°C ± 1 °C - 55% U.R. (5%) - Estate: + 26°C ± 4 °C - 55% U.R. (5%). Servizi igienici, spogliatoi, depositi, magazzini: - Inverno: + 20°C ±1°C, U.R. non controllata. In riferimento alla UNI 10339 saranno rispettati i ricambi d’aria sottoindicati, sia in estate che in inverno. Aria di rinnovo per spazi espositivi (collezione permanente e spazio mostre temporanee): - Portata aria minima richiesta: 30 mc/h-persona - Presenza max di persone per spazio: n° 150. Spogliatoi - Servizi igienici - Depositi: - Portata aria minima richiesta: 5 vol/h. Bar-Caffetteria: - Portata aria minima richiesta: 35 mc/h persona - Affollamento previsto: 120 presenze. Uffici: - Portata aria minima richiesta: 40 mc/h persona. Dovrà essere possibile effettuare i controlli dei livelli di umidità nelle diverse aree del museo. 9.2.3 Qualità dell’aria In tema di ventilazione artificiale si chiede di dedicare particolare attenzione al problema degli spazi ad affollamento variabile (tipicamente gli spazi espositivi), dove le portate d’aria devono variare in ragione dell’affollamento. Gli impianti di climatizzazione del museo dovranno essere dotati di sistemi di filtrazione dell’aria allineati agli standard internazionali, in grado di dyed leathers, wax etc.); - 200 lux for objects with an exposure limit of 500,000 lux hours per year (all other organic materials, oil and tempera paintings, lacquers etc.); - 300-500 lux for insensitive objects (stone, glass, ceramics, metal etc.); - 200 lux one metre AFF (above finished floor) in exhibit storage areas; - 5 lux one metre AFF for safety lighting in zones monitored by CCTV; - maximum 10µWatts/lumen of UV light at the above lux levels. Artificial light must guarantee the following: - the Correlated Colour Temperature (CCT) for fluorescent and other discharge lamps is to be appropriate for other light sources; the Colour Rendering Index (CRI) for fluorescent and other discharge lamps is to have a minimum Ra (Rendering average) of 85 and an Rw (Rendering worst) of 75. The following forms of screening must therefore be included: - fixed external screening to block direct sunlight; - high-performance glass; - adjustable internal screening; - total black-out screening. The lighting solutions adopted for the design should be illustrated in the technical report as requested by the brief. 9.2.2 Thermal Comfort The required thermohygrometric conditions are those of the international reference standards, which differ for different museum functions. The reference parameters for the size and design of the air conditioning, filtering and forced ventilation systems are as follows: The external thermohygrometric reference conditions are: - Outside temperature: winter: -5°C, RH 80%; summer: 32°C, RH 70%. The following thermal conditions are to be maintained indoors (summer-winter): Exhibition spaces (permanent collection + temporary exhibition spaces), loading bay, exhibit storage and back-office areas for exhibition preparation: - Winter: + 20°C ± 1°C with gradients of ± 2°C per hour and ± 4°C over 24 hours - 50% R.H. ± 3% - Summer: + 26°C ± 4°C with gradients of ± 2°C per hour and ± 4°C over 24 hours - 50% R.H. ± 3% Foyer, 99-seater conference hall, rental space, children’s area, book-shop, shops, mediatheque, staff offices - Winter: + 20°C ± 1°C - 50% R.H. ± 3% - Summer: + 26°C ± 4°C - 50% R.H. ± 3% Bar-Café - Winter: + 20°C ± 1°C - 55% R.H. (5%) - Summer: + 26°C ± 4°C - 55% R.H. (5%) Toilets, Changing rooms, Stores - Winter: + 20°C ±1°C, R.H. not controlled In compliance with UNI 10339, the following air changes will be provided, summer and winter: Air change for exhibition spaces (permanent collection and temporary exhibition spaces): - Minimum required air volume 30m3/h/person - Maximum human presences per space: 150 Changing rooms - Toilets - Stores - Minimum required air volume: 5 vol./h Bar-Café - Minimum required air volume: 35m3/h/person - Envisaged crowding: 120 presences Offices - Minimum required air volume: 40 m3/h/person It must be possible to check humidity levels in all the museum areas. 9.2.3 Air Quality Special attention must be paid to artificial ventilation in areas of variable occupancy (e.g. exhibition spaces), where airflows should vary according to people numbers. The museum air-conditioning systems must have air-filter systems that comply with international standards and are capa93 filtrare particolati e sostanze gassose. Per polveri e particolati l’impianto di filtraggio deve essere dotato di: - un prefiltro (G4 secondo UNI EN 779); - un filtro di media efficienza (F6 secondo UNI EN 779); - un postfiltro con un’efficienza elevata (F9 secondo UNI EN 779). Il filtraggio di elementi gassosi deve utilizzare filtri con carboni attivi capaci di garantire i seguenti livelli: - SO2 ≤ 1µg/m3 (0,4 ppb) - NO2, HNO3 ≤ 5µg/m3 (0,4 ppb) - O3 ≤ 2µg/m3 (0,4 ppb). ble of filtering particles and gases. For dusts and particles, the filter system must have: - a pre-filter (G4 see UNI EN 779); - medium efficiency filter (F6 see UNI EN 779); - a high-efficiency post-filter (F9 see UNI EN 779). Gas filtering must adopt active carbon filters that guarantee the following levels: - SO2 ≤ 1µg/m3 (0.4 ppb) - NO2, HNO3 ≤ 5µg/m3 (0.4 ppb) - O3 ≤ 2µg/m3 (0.4 ppb) 9.2.4 Comfort acustico I parametri per la determinazione dell’isolamento acustico dell’edificio devono riferirsi al DPC 5/12/97, Determinazione dei requisiti passivi degli edifici. L’isolamento acustico di facciata richiesto è pari a 45 dB, mentre il controllo sul rumore degli impianti deve essere in linea con quanto previsto dalla norma UNI 8199. Tuttavia, al di là di quanto richiesto dalle disposizioni legislative nazionali riguardanti i requisiti acustici passivi delle partizioni orizzontali e verticali e degli impianti (isolamento acustico di facciata, potere fonoisolante in opera di pareti divisorie che separano differenti unità immobiliari, isolamento acustico al calpestio, rumorosità degli impianti), i caratteri distributivi degli edifici, il layout degli spazi, le tecnologie edilizie e impiantistiche e gli elementi di arredo fissi e ricorrenti (controsoffitti, ecc.) devono essere progettati in modo tale da garantire concentrazione e assenza di disturbo anche per rumore di fondo. I livelli da garantire all’interno dei locali del museo è la seguente: - spazi espositivi: NR 30; - sala conferenze, spazio rental, area children: NR 35; - book shop e altri shops: NR 35; - hall, bar-caffetteria: NR 40. 9.2.4 Acoustic Comfort The parameters determining the building’s acoustic insulation must be based on DPC 5/12/97, Determinazione dei requisiti passivi degli edifici. The required facade soundproofing is 45 dB; service noise must comply with UNI 8199. However, over and above national legal requirements for the acoustic performance of vertical and horizontal partitions and services (facade insulation, noise insulation for dividing walls, footfall insulation, service insulation), the distribution and s p a t i a l l a y o u t , b u i l d i n g a n d s e r v i c e technology and fixed f u r n i s h i n g s a n d b u i l d i n g e l e m e n t s ( false ceilings etc.) must e n s u r e a n e n v i r o n m e n t t h a t f a c i l i t a tes concentration and is free from even background noise. The following levels are to be guaranteed inside the museum: - exhibition spaces: NR 30; - conference hall, rental space, children’s area: NR 35; - bookshop and other shops: NR 35; - foyer, bar-café: NR 40. 9.3 Gli impianti 9.3.1 Mechanical services These are to include: - plant areas or systems for the production and circulation of thermal-carrier fluids; - air conditioning and forced-ventilation systems; - water and sanitary systems to provide the following: hot and cold sanitary water supply; sewage disposal; rainwater drainage and recycling; sanitary-ware; - fire systems; - irrigation systems. 9.3.1 Impianti meccanici Saranno da prevedere: - centrali tecnologiche o sistemi di produzione e distribuzione dei fluidi termovettori; - impianti o sistemi di climatizzazione e ventilazione forzata; - impianti idrico-sanitari, che svolgeranno i seguenti servizi: fornitura acqua fredda e calda sanitaria; smaltimento acque reflue; smaltimento e recupero delle acque meteoriche; apparecchi sanitari; - impianti o sistemi antincendio; - impianto di irrigazione spazi verdi. Allo scopo di agevolare la manutenzione degli impianti è preferibile prevedere impianti di produzione energetica centralizzati, ubicati in posizioni agevolmente raggiungibili dall’esterno per gestione e manutenzione. Le eventuali sottocentrali di distribuzione dovranno essere concentrate in zone dedicate degli edifici e servite da impianti montacarichi. Tutti i locali tecnici devono essere progettati nel rispetto delle disposizioni legislative in materia e devono inoltre essere facilmente accessibili per consentire attività di conduzione, manutenzione programmata e intervento a guasto. Poiché tali operazioni sono di norma affidate a terzi (personale esterno), l’accesso deve avvenire da spazi di distribuzione riservati a tale personale esterno oppure da spazi comuni, evitando comunque qualsiasi interferenza con le attività lavorative. 9.3.2 Impianti di climatizzazione Il progetto dei sistemi impiantistici per la climatizzazione dovrà considerare i dati termoigrometrici di Mestre disponibili in letteratura (vedi anche norme UNI 10349 e UNI 10339), in riferimento alle escursioni termiche sia annue che giornaliere. Gli impianti dovranno inoltre essere verificati sulla base dei dati di seguito riportati: - Latitudine-Longitudine: 45° 49’ N; 12° 24’ E. Sono consentite soluzioni di tipo ibrido con ventilazione naturale assistita dalla ventilazione artificiale o viceversa, purché queste, oltre a essere utilizzabili in significativi periodi dell’anno, non richiedano operazioni di manutenzione periodica e costi di esercizio non comparabili con i benefici energetici ottenibili. Sono comunque da utilizzare, ove possibile, tecniche di “free cooling” e “night cooling” per ridurre i carichi di raffreddamento dell’edificio. Al fine della valutazione dell’applicabilità di queste soluzioni possono essere utilizzati i dati riportati nelle tabella seguente e riferiti a valori medi degli ultimi 30 anni. 94 9.3 Services Centralised energy-production plants are preferable to facilitate service maintenance and located in positions easily accessed from outside the building for easy management and maintenance. Any distribution sub-plants should be concentrated in dedicated areas of the building served by goods lifts. All the above spaces should be designed in compliance with current legislation and should be easily accessible for normal running and maintenance as well as repairs. Because such operations are usually entrusted to third parties (external personnel), independent access or access from communal spaces needs to be planned to avoid disrupting day-to-day work. 9.3.2 Air-conditioning systems The hygrothermal data for Mestre, daily and annual figures (available in the literature, see also UNI 10349 and UNI 10339), should be considered when establishing the dimensions of the climate-control services. The services should be verified on the basis of the following parameters: - Latitude-Longitude: 45° 49’ N; 12° 24’ E Hybrid solutions with natural ventilation assisted by artificial ventilation, or vice versa, are allowed but, as well as being available for use for large parts of the year, their regular maintenance and running costs should be comparable with the energy benefits. Where possible, “free cooling” and “night cooling” technology should be adopted to reduce the cooling loads of the building. Design choices adopting energy-buffer systems that store electricity during cheap off-peak electricity periods will be well received. The data in the following table, giving average values for the last 30 years, may be used to assess the application of these solutions. Mese T Min T Max Precip. Gennaio -1 °C Febbraio 1 °C Marzo 4 °C Aprile 8 °C Maggio 12 °C Giugno 16 °C Luglio 18 °C Agosto 17 °C Settembre 14 °C Ottobre 9 °C Novembre 4 °C Dicembre 0 °C 6 °C 8 °C 12 °C 16 °C 21 °C 25 °C 28 °C 27 °C 24 °C 18 °C 12 °C 7 °C 58 mm 54 mm 57 mm 64 mm 69 mm 76 mm 63 mm 83 mm 66 mm 69 mm 87 mm 54 mm Umidità 81% 77% 75% 75% 73% 74% 71% 72% 75% 77% 79% 81% Vento ENE 4 km/h E4 km/h SSE 9 km/h SSE 16 km/h SSE 16 km/h SSE 16 km/h SSE 9 km/h SSE 9 km/h SSE 9 km/h SSE 4 km/h ENE 4 km/h ENE 4 km/h Eliofania 3 ore 4 ore 5 ore 6 ore 7 ore 8 ore 9 ore 8 ore 7 ore 5 ore 3 ore 3 ore Month Min. T Max. T Precip. January February March April May June July August September October November December -1 °C 1 °C 4 °C 8 °C 12 °C 16 °C 18 °C 17 °C 14 °C 9 °C 4 °C 0 °C 6 °C 8 °C 12 °C 16 °C 21 °C 25 °C 28 °C 27 °C 24 °C 18 °C 12 °C 7 °C 58 mm 54 mm 57 mm 64 mm 69 mm 76 mm 63 mm 83 mm 66 mm 69 mm 87 mm 54 mm Humidity 81% 77% 75% 75% 73% 74% 71% 72% 75% 77% 79% 81% Wind ENE 4 km/h E4 km/h SSE 9 km/h SSE 16 km/h SSE 16 km/h SSE 16 km/h SSE 9 km/h SSE 9 km/h SSE 9 km/h SSE 4 km/h ENE 4 km/h ENE 4 km/h Sunshine 3 hrs 4 hrs 5 hrs 6 hrs 7 hrs 8 hrs 9 hrs 8 hrs 7 hrs 5 hrs 3 hrs 3 hrs (Dati Arpav Veneto, Stazione di rilevazione di Mestre) (Data: Arpav Veneto, Mestre monitoring station) Sarà infine considerato un elemento di merito l’adozione di sistemi di utilizzo ottimizzato dell’energia termica, quali i sistemi geotermici ed i sistemi di accumulo energetico che consentano la produzione di energia elettrica in fasce orarie nelle quali le tariffe elettriche sono notevolmente inferiori. Le tipologie di impianti di climatizzazione che si intendono adottare devono essere concettualmente coerenti e fisicamente integrate con le tecnologie relative agli involucri edilizi e agli spazi interni. Va inoltre considerata la richiesta del Committente di poter usufruire di spazi suddivisibili, in termini gestionali, in zone di dimensioni dell’ordine di 1.4002.200 mq o di un piano dell’edificio. Ciò implica la necessità di sezionare gli impianti di climatizzazione al servizio delle diverse zone in modo da consentirne la messa a riposo o il funzionamento in attenuazione per periodi più o meno lunghi; è inoltre auspicabile la possibilità di gestione differenziata tra le varie zone che permetta l’adozione ad esempio di orari differenziati di accensione, spegnimento, attenuazione. Per consentire al Committente di esprimere un giudizio sulla soluzione proposta si chiede ai progettisti di descrivere l’architettura del sistema impiantistico e in particolare fornire indicazioni circa: - le tipologie impiantistiche che si intende adottare; - gli eventuali sistemi di ventilazione ibridi (naturale/artificiale) con indicazioni delle attese percentuali di tempo, nel giorno e nell’anno, di utilizzazione della ventilazione naturale (in relazione alle condizioni interne richieste); - le modalità di adeguamento degli assetti impiantistici locali, a livello di zona termica, in caso di non utilizzo degli spazi; - le modalità con cui si intende garantire le condizioni di comfort termico richieste dall’utente a livello di singolo spazio ufficio; - le modalità con cui si intende controllare la qualità dell’aria nei locali ad affollamento variabile; - le periodicità di manutenzione. Lastly, the choice of services that optimise thermal energy such as geothermal systems and energy-storage systems that allow electricity production at cheaper off-peak times will be viewed positively. The types of air-conditioning systems adopted must be conceptually consistent and physically integrated with the technology of the building envelopes and internal spaces. The Client’s request for spaces that can, for management purposes, be divided up into areas of approximately 1,400-2,200m2 or one floor of the building must also be a d d r e s s e d . This involves the need to section the air-condi tioning systems serving the different areas so that they can be switched off or down for long or short periods. The possibility of differentiated management between the various zones allowing, for instance, differentiated switch down/on/ off times is also desirable. The service system should be described to allow the Client to judge the proposed solution and the following informa tion provided in particular: - the type of services being proposed; - any hybrid ventilation system (natural/artificial), complete with indications of the daily and annual percentages of time when natural ventilation would be used (with the requested internal conditions); - the procedure for controlling the temperature settings of services when the spaces are not in use; - how the requested temperature comfort is to be guaranteed in individual offices; - how the room air quality will be controlled in spaces with variable occupation levels; - maintenance frequency. 9.3.3 Impianti elettrici A servizio dell’edificio saranno da prevedere i seguenti impianti principali: - cabine/locali per l’attestazione delle alimentazioni elettriche dal pubblico erogatore; - sistemi di alimentazione di emergenza, di sicurezza e di continuità assoluta; - impianti di forza motrice (FM); - impianti di illuminazione normale; - impianti di illuminazione di sicurezza; - impianti di dispersione, equipotenzializzazione e di protezione contro le scariche atmosferiche. Va inoltre considerata la richiesta del Committente di poter usufruire di spazi suddivisibili, in termini gestionali, in zone di dimensioni orientativamente comprese tra 1.400 e 2.200 mq o di un piano dell’edificio. Ciò implica la necessità di garantire una soluzione distributiva che consenta il sezionamento degli impianti coerentemente con la suddivisione funzionale delle diverse zone del museo. Al fine di ottenere un’elevata affidabilità dell’erogazione dell’energia elettrica alle utenze del fabbricato, dovrà essere prevista un’architettura di rete ridondata, sia a livello di quadro generale di BT che di condutture montanti di distribuzione principale e secondaria. Particolare attenzione deve essere dedicata allo studio della selettività delle protezioni elettriche al fine di limitare le zone di blackout dovute a eventuali guasti e/o anomalie elettriche. 9.3.3 Electrical Services The following main services are required for the building: - electricity cupboards/rooms for mains connection; - emergency, safety and continuity systems; - motive force systems (MF); - standard lighting systems; - safety lighting systems; - earthing and lightning protection. The Client’s request for spaces that can be divided up into areas of approximately 1,400-2,200sq.m or one floor of the building for management purposes must also be addressed. This involves the need to guarantee a layout that allows sectioning of the systems in keeping with the functional di vision of all the museum zones. A super-abundant system design is required, both in terms of LV panels and main and secondary risers and ducts to guarantee the building’s users an extremely reliable electricity supply. Special attention must also be paid to the study of selective breakers to restrict black-out zones caused by any faults and/or electrical anomalies. 9.3.4 Impianti di illuminazione Per quanto riguarda l’uniformità e il livello di illuminamento, la distribuzione delle luminanze, l’abbagliamento, il colore della luce e la resa 9.3.4 Lighting Systems The project should comply with the values in UNI EN 12464 and UNI EN ISO 9241 in terms of light uniformity and levels, distribution, glare, colour and chromatic performance. The calculations should also adopt maintenance and light flux deterioration coefficients for light sources assessed on the basis of location. In all cases, special focus is required on the lighting equipment specifications to guarantee opti 95 cromatica si devono adottare i valori indicati nelle norme UNI EN 12464 e UNI EN ISO 9241; i calcoli dovranno essere sviluppati applicando gli opportuni coefficienti di manutenzione e di decadimento del flusso luminoso delle sorgenti, valutati anche in funzione degli ambienti di installazione. In tutti i casi dovrà essere prestata particolare attenzione alle caratteristiche costruttive degli apparecchi proposti anche in funzione della garanzia dell’ottimizzazione delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi. Particolare cura deve essere posta nello studiare soluzioni di integrazione fra illuminazione naturale e artificiale, tali da connettere armonicamente le esigenze di comfort visivo con quelle di risparmio di energia. A tal proposito sono auspicabili soluzioni progettuali finalizzate a interconnettere funzionalmente, per ogni singolo spazio, i seguenti parametri: - presenza o assenza di personale (con conseguente possibilità di prevedere lo spegnimento degli impianti o un livello di illuminamento minimale nelle zone non occupate); - presenza o assenza di radiazione solare diretta (con conseguente necessità o meno di schermatura); - entità dell’illuminazione naturale; - entità dell’illuminazione artificiale (grazie alla regolazione in continuo del flusso luminoso emesso). È quindi da valutare in termini sia tecnici che economici l’opportunità di porre in campo sensori di presenza, sensori della radiazione solare e sensori del livello di illuminamento e di provvedere alla loro interconnessione tramite un sistema intelligente locale. Anche in questo caso va considerata la richiesta del Committente di poter usufruire di spazi suddivisibili, in termini gestionali, in zone di dimensioni orientativamente comprese tra 1.400 e 2.200 mq. Ciò implica la necessità di organizzare le reti ed i circuiti di alimentazione in modo coerente con la distribuzione funzionale degli spazi distributivi. 9.3.5 Security 9.3.5.1 Sicurezza ambientale Per sicurezza ambientale si intende la sicurezza nei confronti delle azioni che l’ecosistema può esercitare sull’insediamento, quali il sisma, il vento forte, la fulminazione, il dissesto idrogeologico, l’inquinamento atmosferico. Il Committente richiede di considerare il verificarsi di tali fenomeni naturali e di esplicitare il comportamento del sistema edificio-impianti e degli occupanti in tali emergenze. Si dovrà dare evidenza delle soluzioni proposte negli elaborati richiesti in fase di Consultazione. 9.3.5.2 Sicurezza anticrimine (intrusione, furto, atto terroristico) e controllo degli accessi La sicurezza anticrimine riveste per il Committente particolare importanza. Le soluzioni progettuali dovranno pertanto consentire la messa in atto di tutte le misure necessarie (quali ad esempio barriere, sistemi di protezione in genere e di controllo) per impedire l’intrusione e l’uso improprio degli spazi esterni ed interni all’edificio. Per quanto riguarda gli spazi interni, i percorsi di distribuzione e le aree più critiche dovranno essere studiati in modo tale da consentire la sorveglianza continua mediante televisione a circuito chiuso e personale di sorveglianza. È importante sottolineare che i visitatori del museo non dovranno poter accedere liberamente a tutte le zone dell’edificio, pertanto dovranno essere messi in opera mezzi atti a inibirne l’accesso a talune zone. In ogni caso, anche al fine di poter attuare i piani di emergenza, il sistema di controllo degli accessi del museo deve consentire di conoscere in qualsiasi momento il numero di persone contemporaneamente presenti all’interno dell’edificio. 9.3.5.3 Sicurezza in caso di incendio La prevenzione degli incendi è regolata in Italia da specifiche disposizioni legislative a carattere prescrittivo; non esistendo norme generali riguardanti edifici di carattere museale, sono da considerare con particolare attenzione i compartimenti antincendio (parti di edificio delimitate da elementi costruttivi con resistenza al fuoco predeterminata), le cavità verticali che possono favorire la propagazione dell’incendio per effetto camino, i filtri e le scale a prova di fumo, i luoghi sicuri e le vie di fuga. Per quanto riguarda l’impiantistica dedicata è da considerarsi indispensabile la rilevazione puntuale dell’incendio, con impianto di rilevazione incendi e diffusione sonora e la disponibilità di idranti ed estintori, mentre è da riservarsi ad aree particolari l’adozione di impianti per l’estinzione automatica dell’incendio. Particolare attenzione dovrà essere prestata agli impianti di spegnimento da collocarsi nelle aree espositive del museo: la tendenza generale, riconosciuta nella letteratura internazionale, è quella di adottare impianti di spegnimento che utilizzano gas inerti. 96 m u m o r d i n a r y a n d e x t r a o r d i n a r y m aintenance. Whether or n o t t o i n s t a l l p r e s e n c e s e n s o r s , s u n l i ght sensors and lightingl e v e l s e n s o r s a n d t h e i r l i n k u p v i a a n intelligent local system should also be appraised. S p e c i a l a t t e n t i o n s h o u l d b e p a i d to solutions that involve n a t u r a l a n d a r t i f i c i a l l i g h t i n g t o c o mbine visual comfort with energy saving. W i t h t h i s i n m i n d , d e s i g n s o l u t i o n s t hat link up the following p a r a m e t e r s f o r e a c h s p a c e w i l l b e welcomed: - p r e s e n c e o r a b s e n c e o f p e r s o n nel (with ensuing lack of need to guarantee lighting); - p r e s e n c e o r a b s e n c e o f d i r e ct sunlight (with ensuing need for sunscreens); - amount of natural light; - a m o u n t o f a r t i f i c i a l l i g h t ( t h a nks to constant lighting control). The installation of movement, light and sun sensors controlled by a computer system needs to be appraised both economically and technically. The Client’s request for spaces that can be separately managed in zones of between 1400 and 2200m2 should also be addressed in this case. It means that the lighting services will have to be zoned. 9.3.5 Security 9.3.5.1 Environmental safety E n v i r o n m e n t a l s a f e t y m e a n s s a f e g uarding against the ef f e c t s o f t h e e c o s y s t e m o n t h e b u i lding, e.g. earthquakes, s t r o n g w i n d , l i g h t e n i n g s t r i k e s , h y drogeological instability a n d e n v i r o n m e n t a l p o l l u t i o n . T h e Client wishes these natu r a l p h e n o m e n a t o b e c o n s i d e r e d a nd how the building and i t s o c c u p a n t s w i l l b e h a v e i n s u c h an emergency is to be illustrated in the material submitted. T h e p r o p o s e d s o l u t i o n s a r e t o b e explained in the docum e n t s p r o v i d e d d u r i n g t h e C o n s u l t ation. 9.3.5.2 Anti-criminal security (intrusion, theft, terrorism) and access control T h e C l i e n t c o n s i d e r s a n t i - c r i m i n a l security particularly im p o r t a n t . T h e d e s i g n s o l u t i o n s h o u l d include all the neces s a r y m e a s u r e s ( e . g . b a r r i e r s , p r o t e c tion and control systems e t c ) t o p r e v e n t i n t r u s i o n a n d i m p r o per use of the building’s e x t e r n a l a n d i n t e r n a l s p a c e s . I n t e r n ally, the routes and most c r i t i c a l a r e a s s h o u l d b e p r o v i d e d w ith constant surveillance v i a c l o s e d c i r c u i t T V a n d s u r v e i l l a n ce staff. I t i s i m p o r t a n t t o s t r e s s t h a t m u s e u m visitors must not have u n l i m i t e d a c c e s s t o t h e b u i l d i n g and systems that restrict access are required. T h e m u s e u m ’ s e n t r y s y s t e m m u s t p r ovide the exact number o f p e o p l e i n s i d e t h e b u i l d i n g a t a n y one time so that emerg e n c y p r o c e d u r e s c a n b e p u t i n p l ace. 9.3.5.3 Fire safety F i r e p r e v e n t i o n i s r e g u l a t e d b y s p ecific legislation in Italy. As there are no general standards for museums, the prop o s e d s o l u t i o n s m u s t b e s p e c i a l l y a pproved by the relevant a u t h o r i t i e s . C e r t a i n a r e a s s h o u l d be the focus of special a t t e n t i o n , i n c l u d i n g f i r e p r o o f c o m partments (parts of the b u i l d i n g i s o l a t e d b y m a t e r i a l s w i t h a specific fire-resistant p e r f o r m a n c e ) , v e r t i c a l s h a f t s t h a t may aggravate fire by c a u s i n g a c h i m n e y e f f e c t , f i r e p r o of stairs, fire-safe areas and fire escapes. S p e c i a l s y s t e m s m u s t i n c l u d e r a p i d fire detection with fired e t e c t i o n a n d s o u n d - a l a r m s y s t e m s and hydrants and ex t i n g u i s h e r s r e a d i l y a v a i l a b l e . T h e i n clusion of automatic fire e x t i n g u i s h i n g s y s t e m s i s t o b e r e s e r ved for special areas. Special attention is required for fire-extinguishing systems situated in the museum’s exhibition areas. The general trend, recognised in international literature, is for the adoption of extinguishing systems that use inert gases. 9.3.5.4 Safe use Safe use addresses the numerous potential problems linked to the way the building is used, from health and safety regulations to those on the removal of architectural barriers and on public-access spaces. The Client is aware that many of these problems will be solved at a later stage but believes that the 9.3.5.4 Sicurezza nell’uso La sicurezza nell’uso riguarda le numerose problematiche connesse con le modalità di fruizione dell’edificio, dalle norme di igiene e sicurezza del lavoro alle norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche, dalle norme antinfortunistiche alle norme riguardanti gli spazi con accesso aperto al pubblico. Il Committente è consapevole del fatto che molte di queste problematiche trovano soluzioni in fase più avanzata del progetto, pur tuttavia ritiene che in questa fase progettuale debbano essere leggibili le idee guida riguardanti in particolare il tema dell’eliminazione delle barriere architettoniche e dell’antinfortunistica sia per i dipendenti che per i visitatori e i fornitori del museo. Si dà per scontato il rispetto, nella fase successiva della progettazione, delle norme vigenti in Italia relative alla sicurezza sui luoghi del lavoro (D.Lgs. 626/94). 9.3.6 Impianti ICT Nel museo verranno utilizzate le più avanzate tecnologie per l’allestimento della collezione permanente e delle mostre temporanee e per l’interazione con i visitatori. Queste esigenze richiedono una progettazione particolare degli impianti. Sebbene alcune aree siano sostanzialmente standard, quelli collocati nelle aree espositive necessiteranno di una forte integrazione con l’ambiente circostante e il layout degli interni. Solitamente l’inesteticità delle vie cavo e dei connettori di rete viene risolta utilizzando tecnologie di comunicazione wireless. Tuttavia le tecnologie wireless, sebbene efficienti e con buone performance, non sono compatibili con le applicazioni multimediali spinte (flussi audio o video ad altissima qualità e risoluzione, applicazioni molto sensibili ai ritardi etc.) che saranno presenti negli spazi espositivi dedicati alla collezione permanente e alle mostre temporanee. In considerazione delle modalità allestitive del museo e dei temi delle mostre temporanee è necessario prevedere l’impiego di entrambe: le flessibili tecnologie di rete wireless e le più affidabili, ma statiche, reti cablate. Gli impianti ICT devono pertanto includere tre elementi principali: 1) I locali tecnologici: si tratta di locali dedicati, di dimensioni variabili a seconda del numero e della tipologia di apparecchiature tecniche in essi installate, attrezzati con armadi (rack) per l’alloggiamento delle apparecchiature attive della rete dati, impianto antincendio e, in casi particolari, di impianto di condizionamento dedicato. Il più importante di questi locali tecnologici è il CED, in cui sono alloggiate tutte le apparecchiature che compongono la parte centrale del sistema ICT, che dovrà essere provvisto di impianto di condizionamento dedicato e di apparati elettrici specifici. 2) L’impianto di cablaggio strutturato (rete passiva), composto da una rete di cavi in grado di portare i segnali di rete in ogni parte degli edifici. La dicitura “strutturato” sta ad indicare una realizzazione per aree funzionali, che solitamente fanno capo ad un punto centrale di concentrazione, situato normalmente nel CED. L’impianto viene infatti diviso in cablaggio di campus (collega tra loro gli edifici di M9), cablaggio verticale di edificio (collega i vari piani o sezioni di piano degli edifici con il cablaggio di campus) e cablaggio orizzontale (collega le utenze con il cablaggio verticale). 3) L’infrastruttura di connettività (rete attiva): è composta da tutti gli apparati di rete (switch, router, access point wireless) che, unitamente alla rete passiva, consentono effettivamente la comunicazione dei dati. 9.3.6.1 Struttura dell’impianto Per il Museo in fase di progettazione sarà necessario definire gli spazi per alcuni locali tecnologici, così composti: 1) Locale CED: si tratta di un locale che, per la tipologia e il numero di apparati necessari al funzionamento del sistema ICT del museo, deve poter alloggiare almeno 4 rack per server, ciascuno di misura standard 85cmx100cmx200cm. Includendo lo spazio per la movimentazione di persone e materiali, basterebbe un locale di circa 25mq, anche senza finestre, dotato dei seguenti impianti: - impianto di condizionamento dedicato e separato da quello dell’edificio funzionante in tutte le stagioni; - gruppo di continuità statico (UPS) con autonomia calibrata per almeno 1 ora, utile ad effettuare lo spegnimento controllato delle macchine in caso di mancanza prolungata di energia elettrica; - impianto di spegnimento incendi a gas inerte, con avvio automatico e preavviso di sicurezza. 2) Locali tecnici di rete: per le dimensioni degli edifici ci vuole almeno un locale tecnico per piano, con due locali quando l’estensione lineare superasse i 70m. Ciascuno di essi deve essere almeno di 2x2m, con una presa d’aria per l’estrazione del calore. general guidelines should be provided at this early design stage, especially as concerns the removal of architectural barriers and safety in the workplace for the museum’s employees, visitors and suppliers. It is taken for granted that later design stages will comply with Italian legislation on safety in the workplace (D.Lgs. 626/94). 9.3.6 ICT Systems The museum will adopt the latest technology for the permanent collection, the temporary exhibitions and visitor interaction. These needs call for a special systems design. Although some areas are quite standard, systems in exhibition are as will have to integrate with the surroundings and internal layout. The unsightly presence of cables and connectors is usually resolved with wireless communication technology. However, although efficient and providing good performan ce, wireless technology is not compatible with the advan ced multi-media applications (audio and video flows of the highest quality and resolution, applications extremely sensitive to delays etc.) that will be present in the permanent collection and temporary exhibition spaces. Given the Museum’s exhibition approach and the themes of the temporary exhibitions, it is necessary to provide for the use of both: flexible wireless technology and the more reliable but static cabled systems. The ICT systems must, therefore, include three main elements: 1) Technology rooms: special rooms of variable size depending on the amount and type of technical equipment contained, fitted with racks to house active equipment of the data network and fire system; they should, in special cases, have their own airconditioning systems. The most important of these technology rooms is the Data Processing Centre, which houses all the equipment for the core part of the ICT system; this is to have its own air conditioning system and electrical equipment. 2) Structured cable system (passive system): this consists in a system of cables that carry connectivity to all parts of the buildings. The word “structured” indicates a design based on functional zones that are usually linked to a central concentration point, normally situated in the Data Processing Centre. The system is divided into campus cabling (linking the M9 buildings to each other), vertical building cabling (linking all the floors or floor sections of the building to the campus cabling) and horizontal cabling (linking users to the vertical cabling). 3) Connectivity infrastructure (active system): this consists in all the system equipment (switches, routers, wireless access points) that, together with the passive system, allow data communication. 9.3.6.1 Structure The spaces for some technology rooms will have to be defined at the Museum design stage, thus composed: 1) Data processing room: for the amount and type of equipment required to run the Museum’s ICT system, this room must house at least four racks per server, each of standard size 85cmx100cmx200cm. Including the space for the movement of people and materials, a room measuring approximately 25sq.m would suffice, with or without windows, containing the following systems: - its own air-conditioning system, separate from that of the building and functioning in all seasons; - an Uninterruptible Power Supply (UPS) with autonomy of at least 1 hour, which would allow controlled machinery shut down in the event of a prolonged power failure; - inert-gas fire extinguishing system, triggered automatically and with a safety warning. 2) Plant areas: the size of the building calls for at least one plant room per floor, and two when linear extension exceeds 70m. Each one must measure at least 2x2m and have an air vent for heat extraction. 97 9.3.6.2 Sviluppo dell’impianto di cablaggio L’impianto di cablaggio strutturato deve avere un’architettura standardizzata, secondo le specifiche della norma ISO 11801. Il criterio più razionale per progettare l’architettura dei cablaggi strutturati è il raggiungimento del miglior compromesso tra ordine, flessibilità e possibilità di ampliamento. Prevede solitamente tre linee di cablaggi, a cui corrispondono aree funzionali dell’impianto. - Cablaggio di dorsale: in realizzazioni su più edifici, collega gli edifici con il punto centrale (centro stella) dell’area M9 (potrebbe trovarsi dentro il museo), in cui si trova solitamente il locale CED. Il cablaggio di dorsale è sempre realizzato in fibra per le distanze da percorrere. - Cablaggio verticale: collega i vari piani o punti di distribuzione di un edificio con un centro stella di concentrazione che, nel caso di impianti distribuiti su più edifici, interconnette con le linee di dorsale. Anche questa linea di cablaggio è realizzata in fibra per ridurre gli ingombri e migliorare le prestazioni. - Cablaggio di distribuzione orizzontale: solitamente realizzato con cavi in rame per ragioni di economicità non tanto dei cavi, quanto delle terminazioni (connettori e relative interfacce sugli apparati). Nella distribuzione orizzontale, tramite la quale si raggiungono gli utilizzatori finali, non si raggiungono distanze tali da giustificare l’impiego della fibra. L’impiego della fibra consente di raggiungere distanze superiori ai 500 metri su una singola tratta, quindi non si pongono limitazioni di distanza. Il cavo in rame è invece limitato all’incirca a 90m di lunghezza, oltre i quali le prestazioni tendono a degradare. L’impianto da realizzare all’interno del museo ha caratteristiche peculiari, per i seguenti motivi: - Non è pensabile, per ragioni estetiche, impiegare canaline a vista per il passaggio di cavi. - Al contempo è sconsigliabile la posa di cavi in canaline sotto traccia in parete, che ridurrebbero fortemente la flessibilità dell’impianto e aumenterebbero i costi in caso di necessità di ampliamenti o riconfigurazioni. - E’ sconsigliabile l’impiego di pavimenti sollevati per il passaggio dei cavi, in quanto il rumore prodotto dal passaggio dei visitatori è fastidioso e in caso di opere e/o exhibits particolarmente pesanti ci sarebbero problemi di portanza del pavimento. In particolare, almeno negli spazi espositivi, si prevede una distribuzione da realizzare all’interno dei controsoffitti e l’impiego di patch cord con soluzioni di discesa cavi esteticamente compatibili con l’architettura d’interni. Il passaggio all’interno dei controsoffitti consente, come ulteriore vantaggio, di effettuare una scelta molto più libera sull’estetica della pavimentazione, non essendo più legati alle necessità imposte da una soluzione a pavimento sollevato. 9.3.6.3 Caratteristiche tecnologiche di base dell’impianto di cablaggio strutturato Le caratteristiche di base di questo impianto, da usarsi come riferimento di base per la scelta dei materiali, sono le seguenti: Locali tecnici - Un data center di dimensioni sufficienti ad ospitare almeno 5 rack di dimensioni standard cm 80x100x200 (42 Unit), attrezzato con: Impianto di condizionamento d’aria dedicato e dimensionato per un’occupazione di server ed apparati pari al 50% di quella massima consentita; impianto elettrico interno con trasformatore di isolamento all’ingresso e gruppo di continuità statico (UPS) di potenza pari ad almeno 20 kVA ed autonomia a pieno carico di almeno 30 minuti. - Un numero sufficiente (almeno uno per piano dell’edificio) di vani tecnici adatti ad ospitare un rack di dimensioni standard cm 60x60x200, con spazio sufficiente per la manutenzione anteriore e posteriore al rack. Cablaggi - Orizzontali realizzati con cavi in rame Cat6 e cablaggi verticali in fibra ottica OM3 laser grade. - Outlet con connettori RJ45. - Numero di outlet sufficiente a coprire le esigenze di flessibilità degli spazi espositivi, stimabili con una densità di almeno 0,25 per metro quadro. 9.3.6.4 Requisiti specifici dell’impianto ICT - Invisibilità: l’impianto (vie cavo, connettori, prese etc.) dovrà essere caratterizzato da una forte integrazione con l’architettura degli spazi espositivi. In particolare dovranno essere adottate soluzioni di cablaggio che permettano di nascondere le terminazioni di rete non utilizzate in modo da renderle invisibili ai visitatori oppure da renderle parte integrante degli arredi o delle finiture dei locali. - Flessibilità: dovranno essere proposte soluzioni tali per cui le termi98 9.3.6.2 Cabling System Design T h e s t r u c t u r e d c a b l i n g s y s t e m m u s t have a standard design a n d c o m p l y w i t h I S O 1 1 8 0 1 r e q u i r e ments. The most rational c r i t e r i o n f o r t h e d e s i g n o f t h e s t r u ctured cabling system is t o s t r i k e t h e b e s t c o m p r o m i s e b e t w een order, flexibility and p o s s i b l e e x p a n s i o n . I t u s u a l l y e n v i sages three cable lines, w h i c h c o r r e s p o n d t o t h e f u n c t i o n a l areas of the system. - Backbone Cabling: when several buildings are involved, t h i s l i n k s t h e m t o t h e c e n t r a l p oint (star centre) of the M 9 s i t e ( w h i c h c o u l d b e i n t h e M useum), where the Data P r o c e s s i n g C e n t r e i s u s u a l l y l o c ated. Backbone cabling a l w a y s u s e s f i b r e o p t i c s b e c a u s e of the distances it has to travel. - V e r t i c a l C a b l i n g : t h i s l i n k s a l l the floors or distribution p o i n t s i n a b u i l d i n g t o a s t a r c e n tre which, when systems a r e d i s t r i b u t e d o v e r m o r e t h a n one building, intercon n e c t s w i t h t h e b a c k b o n e l i n e s . T his cabling is also in fibre o p t i c s t o s a v e s p a c e a n d i m p r o ve performance. - H o r i z o n t a l D i s t r i b u t i o n C a b l i n g: this usually employs c o p p e r w i r e f o r e c o n o m i c a l r e asons, not so much for t h e c a b l e s b u t f o r t h e t e r m i n a l s (c o n n e c t o r s a n d r e l a t i v e i n t e r f a c e s ) . T h e d i s t a n c e s i nvolved in the horizontal d i s t r i b u t i o n , c o n n e c t i n g t o t h e end users, are not such t o j u s t i f y t h e u s e o f f i b r e o p t i c s . Fibre optics allow conn e c t i o n o v e r d i s t a n c e s i n e x c e s s of 500 metres in a single s p a n s o t h e r e a r e n o l i m i t a t i o n s to distance. Copper wire i s l i m i t e d t o l e n g t h s o f a p p r o x i m ately 90m, beyond which p e r f o r m a n c e t e n d s t o d e t e r i o r a te. T h e s y s t e m r e q u i r e d i n t h e m u s e u m is special, for the following reasons: - I t i s n o t a e s t h e t i c a l l y a c c e p t a ble to use exposed ducts for cabling. - E q u a l l y , i t i s n o t a d v i s a b l e t o l ay cables in ducts buried i n t h e w a l l s a s t h i s w o u l d g r e a t l y reduce system flexibility a n d i n c r e a s e c o s t s f o r a n y e x p a nsion or reconfiguration. - P a s s i n g c a b l e s t h r o u g h r a i s e d floors is not advisable as t h e n o i s e p r o d u c e d b y f o o t f a l l is a nuisance and floorl o a d p r o b l e m s w o u l d a r i s e i n t he event of particularly heavy works and/or exhibits. I n t h e e x h i b i t i o n s p a c e s a t l e a s t , we envisage distribution t h r o u g h f a l s e c e i l i n g s a n d t h e u s e o f patch cords with cable d e s c e n t s o l u t i o n s t h a t a r e a e s t h e t i cally compatible with the i n t e r i o r a r c h i t e c t u r e . An added benefit of passage through false ceilings is much greater freedom in the choice of flooring, as it is no longer bound by the raised floor solution. 9.3.6.3 Basic Specifications for the Structured Cabling System The basic specifications for this system, to be adopted as the standard reference for the choice of materials, are as follows: Plant Rooms - A data centre large enough to contain at least 5 racks of standard size cm 80x100x200 (42 units) equipped with: Its own air-conditioning system powerful enough for servers and equipment equal to 50% of the maximum permitted ; internal electricity system with an insulating transformer at the entrance and at least a 20 kVA Uninterruptible Power Supply (UPS) with a full-load autonomy of at least 30 minutes. - A sufficient number (at least one per building floor) of plant areas that can house a standard size cm 60x60x200 rack, with sufficient room for maintenance in front of and behind the rack. Cabling - Horizontal cabling using Cat6 copper wire and OM3 laser grade fibre-optic vertical cabling. - Outlet with RJ45 connectors. - Adequate number of outlets to cover the exhibition space needs for flexibility, estimated density at least 0.25 per square metre. 9.3.6.4 Specific ICT System Requirements - I n v i s i b i l i t y : t h e s y s t e m ( c a b l e w ays, connectors, sockets e t c . ) m u s t b l e n d w e l l w i t h t h e a r chitecture of the exhibit i o n s p a c e s . I n p a r t i c u l a r , t h e c abling solutions adopted m u s t a l l o w t e r m i n a l s n o t i n u s e t o be concealed, making t h e m i n v i s i b l e t o v i s i t o r s o r a n i ntegral part of the furnishings and finishes. nazioni di rete possano essere spostate con semplicità senza dover effettuare opere edili. - Pervasività: le esigenze del museo in termini di impiego di nuove tecnologie rendono necessaria la presenza di terminazioni di rete in numero sufficientemente elevato da coprire gli spazi espositivi nel loro intero volume. Si consideri, infatti, che, a differenza di un normale edificio, in questo caso potrebbe essere necessario utilizzare connessioni di rete sul soffitto o in posizioni solitamente non utilizzate. Il progettista dovrà proporre soluzioni che prendano in considerazione questo aspetto e non precludano, quindi, alcuno spazio all’installazione di terminazioni dell’impianto di cablaggio. L’impianto ICT che si richiede ha pertanto una duplice dimensione: una tradizionale, con uffici, data center, locali tecnologici, ed una molta evoluta, negli spazi espositivi, in cui la rete di telecomunicazione è contemporaneamente invisibile, dinamica e molto diffusa. Si consideri, a titolo di indicazione progettuale, l’impianto di cablaggio in modo analogo a quanto già da tempo si esegue per gli impianti elettrici e di illuminazione. L’obiettivo complessivo del progetto deve essere quello di permeare completamente l’edificio. 9.3.7 Impianti elevatori Gli ascensori e le scale mobili devono essere studiati in relazione alla distribuzione planivolumetrica dell’edificio e ai flussi previsti di persone e cose in relazione agli orari di apertura del museo. Entrambi gli edifici necessitano l’installazione di impianti elevatori in grado di svolgere la loro funzione in condizioni sia normali (considerando le situazioni di picco), sia di blackout energetico, sia di emergenza in genere. Gli impianti devono inoltre essere dotati di adeguati backup per fare fronte ai periodici fermi per manutenzione ordinaria o straordinaria. I montacarichi per il trasporto delle cose dovranno essere progettati in modo integrato con gli impianti e gli allestimenti interni in modo da consentire, sia come pesi trasportati che dimensioni interne, l’innalzamento al piano delle opere per le mostre temporanee, di tutti i componenti di arredo fissi e mobili e di tutte le componenti impiantistiche di cui è prevedibile la sostituzione nel tempo. 9.3.8 Building Management System (BMS) Il sistema edificio-impianti deve essere dotato di un sistema di supervisione e gestione (BMS) da collocare in una centrale di controllo (control room), che deve provvedere al controllo e la supervisione dei seguenti impianti: - centrali tecnologiche; - impianti di climatizzazione; - impianti di filtrazione aria; - impianti idrici e antincendio; - impianti di illuminazione; - impianti ICT; - impianti di comunicazione; - rilevazione incendio; - rilevazione infrazioni (allarmi antifurto e anti infrazione); - controllo delle schermature; - controllo di accessi e sicurezza; - controllo degli impianti elevatori (ascensori, montacarichi e scale mobili). Il BMS deve essere in grado di fornire informazioni su: - i valori delle grandezze fisiche caratterizzanti la qualità degli ambienti interni (temperatura, umidità relativa e ricambi d’aria); - i valori dei consumi energetici, termici ed elettrici, istantanei e in periodi di tempo prefissati (giorno, mese, anno), eventualmente suddivisi per zone; - i valori dei consumi di acqua, eventualmente suddivisi per utenze specifiche; - gli stati di funzionamento di tutte le principali apparecchiature per la climatizzazione, l’illuminazione, il trasporto di persone e cose, deve essere in grado di trasmettere segnali a microprocessori locali dotati di propria autonomia funzionale (sistema a intelligenza distribuita) e deve consentire di programmare temporalmente e funzionalmente (compresa la messa fuori servizio) gli impianti al servizio delle varie zone funzionali (1.400-2.200 mq); - l’indicazione delle anomalie di funzionamento, delle criticità di esercizio e dello stato di attivazione delle apparecchiature di backup. Si suggerisce che detto sistema di controllo e supervisione sia unico tanto per il nuovo edificio museale che per gli edifici commerciali, per ottimizzare costi e spazi. - Flexibility: the proposed solutions must allow the terminals to be moved easily without the need for building works. - Ubiquity: the Museum’s needs in terms of the applica tion of new technology call for the presence of terminals in a sufficiently high number to cover the entirety of the exhibition spaces. Unlike a normal building, it may be necessary to have network links on the ceiling or in u n u s u a l l o c a t i o n s . The designer must propose solutions that take this into consideration and do not preclude any space from the installation of cabling terminals. The ICT system required therefore has a dual dimension: a traditional one for the offices, data centre and technology rooms, and a highly advanced one for the exhibition spaces, where the telecommunication system must be invisible, dynamic and extensive. For guidance, consider the cabling system as has already for some time been done for electricity and lighting systems. The overall aim of the design must be to completely permeate the building. 9.3.7 Elevators Lifts and escalators should take into account the planimetric layout of the building and flows of people and goods during the Museum’s opening hours. Both buildings require an elevator system that works in normal conditions (including peak times), during power failures and in a general emergency. The services should also have adequate back-up for periods of ordinary and special maintenance. The goods lifts should be designed in accordance with the services and internal organisation to ensure they can carry heavy and large exhibits for temporary exhibitions and all the furniture, fittings and spare parts for services to the appropriate floors. 9.3.8 Building Management System (BMS) The building services must include a Building Management System (BMS), located in a control room, that controls and monitors the following systems: - plant areas; - air conditioning; - air filtration; - water and fire; - lighting; - ICT; - communications; - fire detection; - infringement detection (intruder and anti-infringement alarm); - screening control; - access and security control; - elevator control (lifts, goods lifts and escalators). The BMS must be able to provide figures for: - the quality of the internal environment (temperature, relative humidity and air exchange) - energy, heating and electricity consumption, instantaneous and for set periods of time (days, months, year), divided by zone if possible - water consumption, divided by specific users if possible - the operational status of all main systems for climate c o n t r o l , l i g h t i n g a n d t r a n s p o r t i n g p e o p l e a n d g o o d s . It should also be able to send signals to local microproc e s sors (distributed intelligence system) and programme the services for all the zones (1,400-2,200sq.m.) in terms of timing and running (including switch off) - the indication of any operational anomalies, potential operational problems and the activation status of backup equipment. We suggest one control and monitoring system for the new Museum building and the retail buildings to optimise space and costs. 9.4 Sustainability and Energy Saving The M9 programme proposes a development with major so cial and urban repercussions. The refurbishment of the existing buildings, the construction of a museum and the new 99 9.4 Sostenibilità del progetto e risparmio energetico Il programma M9 propone la realizzazione di un intervento che ha importanti risvolti sociali e urbanistici. La ristrutturazione degli edifici esistenti, l’edificazione del museo e il nuovo assetto urbano dell’area eserciteranno un notevole impatto sul centro storico di Mestre, un’area oggetto in passato di interventi architettonici di pessima qualità, realizzati con scarsa o nessuna attenzione agli aspetti estetici e ambientali. Per questa ragione si richiede ai progettisti di concepire un intervento eco-sostenibile, affinché M9 diventi un caso esemplare, la dimostrazione visibile di una diversa cultura della progettazione, rispettosa dell’ambiente, attenta al tema dei consumi energetici e tecnologicamente avanzata. Il progetto nel suo complesso, sia per gli interventi di ristrutturazione che per la nuova edificazione, dovrà individuare misure sostenibili relativamente a: - acqua; - materiali; - impianti; - energie rinnovabili; - comfort. In tale prospettiva, il progetto deve evidenziare tutte le soluzioni architettoniche, distributive, tecnologiche e impiantistiche che si intendono adottare per rendere la costruzione esemplare in termini di qualità ambientale degli spazi esterni e interni, di uso razionale delle risorse e di impiego di materiali eco-compatibili. Un’adeguata considerazione delle questioni ambientali ed energetiche richiederà che siano attentamente valutate le tipologie edilizie e i materiali da impiegare e che vengano effettuate scelte coerenti in tema di tecnologie e impianti. Un’analisi del ciclo di vita (LCA), sia pure di prima approssimazione, può essere inoltre utile per mettere in evidenza gli aspetti connessi alla funzionalità, alla durata, alla manutenibilità, ai consumi energetici, al recupero e al riciclaggio a fine utilizzo. 9.4.1 Materiali per la costruzione I materiali da costruzione dovranno essere semplici, forti, funzionali e facilmente reperibili, auspicando l’impiego di materiali riciclati e/o riciclabili, materiali non tossici con basse emissioni nocive e materiali di origine vegetale. Nella determinazione delle superfici, interne ed esterne, andranno attentamente valutate sia le valenze funzionali ed estetiche sia le spese di gestione e manutenzione. Dovranno inoltre essere impiegati materiali e unità tecnologiche caratterizzate da un ciclo di vita favorevole. In Italia non esiste un’etichettatura relativa all’eco-compatibilità dei materiali da costruzione, ma in Europa esistono certificazioni di origine delle materie prime, delle emissioni inquinanti in opera, dell’energia inglobata e del ciclo di vita e a esse si farà riferimento. Sarà necessario dare evidenza di quanto sopra in sede di relazione progettuale. 9.4.2 Qualità degli involucri Al fine di consentire agli occupanti degli edifici di usufruire di spazi interni di qualità e comfort, particolare importanza assumono, oltre che la concezione planivolumetrica degli edifici, le caratteristiche fisiche degli involucri esterni degli edifici, che dovranno essere allineati alle più evolute proposte del mercato. In particolare si chiede di curare: - la protezione dall’irraggiamento solare, eventualmente anche con l’utilizzo di schermature; - la riduzione dell’inquinamento acustico; - la selezione dei materiali per evitare surriscaldamenti locali e riflessi solari; - la facilità e l’economicità di manutenzione e pulizia. 9.4.3 Approvvigionamento energetico e uso razionale dell’energia La prestazione energetica del sistema edifici-impianti assume per il Committente particolare importanza e pertanto si chiede di effettuare una specifica ricerca di soluzioni progettuali volte a contenere i consumi energetici. In ogni caso, anche ove fosse previsto l’utilizzo di soluzioni convenzionali, si chiede di impiegare macchine e impianti con elevata efficienza energetica (elevati rendimenti di combustione ed elevati COP, soprattutto a carico parziale). L’edificio dovrà garantire come requisito minimo le trasmittanze termiche ed i valori di consumo energetico specifico previsti dal D.lgs. 192/2005 aggiornato dal D.lgs. 311/2006 e DPR 59/2009. Gli usi energetici finali che caratterizzano il sistema sono principalmente i seguenti: - energia termica per climatizzazione invernale (riscaldamento e 100 u r b a n d e s i g n o f t h e a r e a w i l l h a v e a considerable impact o n t h e o l d M e s t r e c i t y c e n t r e , a n a rea that has, in the past, b e e n t h e f o c u s o f v e r y p o o r q u a l i t y architectural projects, e x e c u t e d w i t h l i t t l e o r n o r e g a r d f o r aesthetics and the environment. This is why we are asking the designers for an eco-sustainab l e d e s i g n , s o t h a t M 9 m a y b e c o m e an example, the visible d e m o n s t r a t i o n o f a d i f f e r e n t d e s i gn culture that respects t h e e n v i r o n m e n t a n d i s a t t e n t i v e to energy-saving issues and technologically cutting edge. The whole design - both the refurbishment and the new build is to identify sustainable measures with regard to: - water; - materials; - systems; - renewable energy; - comfort. I n r e c o g n i t i o n o f t h i s , t h e p r o j e c t should illustrate all the a r c h i t e c t u r a l , l a y o u t , t e c h n o l o g i c al and service solutions a d o p t e d t o m a k e t h e c o n s t r u c t i o n exemplary in terms of the e n v i r o n m e n t a l q u a l i t y o f i t s i n t e r n al and external spaces, t h e r a t i o n a l u s e o f r e s o u r c e s a n d the use of ecologically compatible materials. P r o p e r c o n s i d e r a t i o n o f e n v i r o n m ental and energy issues d e m a n d s c a r e f u l l y s t u d i e d b u i l d i ng types and materials a n d c o n s i s t e n t t e c h n i c a l a n d s e r v i ce choices. A Life-Cycle A n a l y s i s ( L C A ) , e v e n a s i m p l e a p p r oximation, may also help i l l u s t r a t e a s p e c t s l i n k e d t o f u n c t i o nality, duration, mainte n a n c e , e n e r g y c o n s u m p t i o n a n d r ecycling at the end of use. 9.4.1 Building Materials T h e b u i l d i n g m a t e r i a l s a r e t o b e s i mple, strong, serviceable a n d e a s i l y s o u r c e d . W e f a v o u r t h e use of recycled and/or r e c y c l a b l e m a t e r i a l s , n o n - t o x i c m aterials with low harmful e m i s s i o n s a n d m a t e r i a l s o f v e g e t a b le origin. F u n c t i o n a l a n d a e s t h e t i c v a l u e s s h ould be assessed as well a s m a i n t e n a n c e a n d m a n a g e m e n t costs when determining external and internal surface areas. M a t e r i a l s a n d t e c h n o l o g i c a l e q u i pment with a long lifec y c l e s h o u l d b e u s e d . T h e r e i s n o standard benchmark for t h e e c o - c o m p a t i b i l i t y o f b u i l d i n g m aterials in Italy but there a r e E u r o p e a n s t a n d a r d s r e g a r d i n g the origin of primary mat e r i a l s , w o r k s i t e p o l l u t i o n , s t o r e d e nergy and life cycle and these should be referred to. T h e s e d e s i g n f a c t o r s m u s t b e s t r e s s ed in the project report. 9.4.2 Quality of the Envelopes As well as the planivolumetric design of the buildings, the physical characteristics o f t h e b u i l d i n g s ’ external envelopes are p a r t i c u l a r l y i m p o r t a n t , t o e n s u r e t h e occupants have good q u a l i t y a n d c o m f o r t a b l e i n t e r n a l s paces at their disposal. T h e l a t e s t , m o s t a d v a n c e d p r o d u c ts on the market should be used. P l e a s e c o n s i d e r t h e f o l l o w i n g i n p a rticular: - s u n p r o t e c t i o n i n c l u d i n g s c r e e ns; - low noise pollution; - m a t e r i a l s s e l e c t e d t o a v o i d l o c al overheating and solar reflection; - e c o n o m i c a l a n d e a s y m a i n t e n ance and cleaning. 9.4.3 Energy Procurement and Rational Energy Use The energy performance of the building-services system is particularly important for the Client and so the specific study of design proposals that limit energy consumption is required. If, however, the design were to adopt conventional solutions, the equipment used should provide a high level of energy efficiency (high combustion performance and a high COP, especially when not operating at full capacity). As a minimum guaranteed requirement the building is to comply with the thermal transmittance and specific energy consumption values contained in D.lgs. 192/2005 updated by D.lgs. 311/2006 and DPR 59/2009. The main end energy usage of the service system is: - thermal energy for winter-climate control (heating and humidity control); - thermal energy for hot-water production; - thermal and cooling energy for summer-climate con- umidificazione); - energia termica per produzione di acqua calda sanitaria; - energia termica e frigorifera per climatizzazione estiva (refrigerazione e deumidificazione); - energia elettrica per ventilatori, pompe e ausiliari (reti distribuzione fluidi); - energia elettrica per illuminazione di interni; - energia elettrica per le installazioni multimediali del museo; - energia elettrica per elevatori (ascensori, scale mobili, montacarichi). - altri usi energetici (ad esempio illuminazione di esterni, auditorium e spazio per gli affitti, bar-caffetteria, museum shops, ecc.). Per il museo sono attese soluzioni progettuali che consentano di conseguire gli obiettivi di consumo energetico annuo di energia primaria tale da collocare gli edifici nella classe energetica non inferiore alla classe A di cui al DM 26 giugno 2009 per gli edifici di nuova costruzione ed alla classe B di cui al DM 26 giugno 2009 per quelli ristrutturati. Per quanto riguarda la produzione di energia termica, dovrà essere studiata la ripartizione di utilizzo tra le varie fonti disponibili al fine di garantire il contenimento sia dell’impatto ambientale che dei costi di esercizio; è comunque da prevedere l’impiego del combustibile tradizionale stoccato per la produzione dell’energia termica in caso di interruzioni nell’erogazione da rete. Per quanto riguarda l’energia elettrica è prevista l’alimentazione dalla rete cittadina in media tensione (22.000 V) e devono essere previsti spazi tecnici per la realizzazione di cabine elettriche gestite dall’ente erogatore. Qualsiasi sia la configurazione adottata per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, devono essere previsti sistemi di backup in grado di garantire una funzionalità normale degli edifici in caso di avaria di una delle macchine/sistemi di trasformazione dell’energia ed una funzionalità ridotta in caso di blackout riguardante le reti cittadine di distribuzione dell’energia elettrica, del calore o del gas naturale (con eventuale utilizzo di deposito di gasolio per alimentazione di emergenza). In generale è interesse del Committente garantire la massima indipendenza energetica degli edifici e, se possibile e conveniente, costruire un edificio “produttore netto di energia” attraverso l’impiego di sistemi di cogenerazione/trigenerazione e/o di sistemi che impiegano energie rinnovabili (solare, termico, fotovoltaico). L’impiego di fonti energetiche rinnovabili e assimilate è ben accolto dal Committente sia per contenere il consumo di fonti energetiche non rinnovabili sia per contenere le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera; pertanto viene richiesto di svolgere una ricerca progettuale in tale direzione. Per consentire al Committente di esprimere un giudizio sulla soluzione proposta si chiede ai progettisti di descrivere il diagramma di flusso energetico del sistema edifici-impianti con la messa in evidenza di: - fonti energetiche primarie, rinnovabili e non rinnovabili, che si intendono utilizzare; - macchine per le trasformazioni energetiche (generatori di calore, pompe di calore, scambiatori di calore, impianti fotovoltaici, ecc.); - sistemi/soluzioni di backup; - eventuali accumuli energetici; - usi finali delle energie trasformate e consumi energetici attesi; - valori delle potenze termiche ed elettriche installate e configurazioni possibili in situazioni di avaria o black out; - valori dei consumi energetici annuali previsti, per le diverse fonti energetiche di cui si prevede l’utilizzo; - valori delle emissioni annuali previste di CO2. 9.4.4 Emissioni inquinanti Per emissioni inquinanti si intendono qui in particolare le emissioni gassose in atmosfera e le emissioni di rumore. Per quanto riguarda i prodotti della combustione, relativi a trasformazioni energetiche attuate negli edifici, valgono i vincoli imposti in materia dalla legge italiana e dalle disposizioni comunali. Sarà comunque da prevedere l’utilizzo, ove tecnologicamente possibile, di macchinari a emissione di inquinanti specifici (NOx, solfati, polveri sottili, fumane, ecc.) significativamente minore dei limiti di legge. Per quanto riguarda le emissioni di rumore verso l’esterno si ricordano le disposizioni legislative in materia con riferimento al piano di zonizzazione acustica della città (Cfr. ALLEGATI: 4. Normative di riferimento. Normative locali). Al di là delle prescrizioni normative si evidenzia comunque l’importanza che né coloro che lavorano nel museo né i suoi visitatori siano disturbati da rumore proveniente dall’edificio stesso e in particolare dai locali adibiti ad autorimessa e da quelli adibiti a centrali tecniche. trol (cooling and humidity control); - electricity for fans, pumps and fluid distribution systems; - electricity for internal lighting; - electricity for the Museum’s multi-media systems; - electricity for elevators (passenger lifts, escalators, goods lifts); - other energy uses (e.g. external lighting, auditorium and rental space, bar-café, museum shops, etc.). The expected design solutions for the Museum will attain the following annual primary energy consumption targets, which will give the buildings an energy class rating of at least Class A as defined in DM 26 June 2009 for new builds and Class B as defined in DM 26 June 2009 for refurbishments. All the available sources of thermal-energy production should be studied to guarantee a minimal environmental impact and to contain running costs. However, the use of stocks of a traditional combustible for thermal energy production in the event of a break-down in the system should be envisaged. The electricity supply is expected to be medium voltage (22,000 V) from the city mains. The project will have to provide space for substations managed by the local provider. Whatever the final decision regarding the electricity supply, back-up systems must be provided that can guarantee normal running of the buildings in the event of a breakdown in one of the transformers and a reduced service in the event of a power failure in the city electricity, heating or natural gas services (with the possible use of stocked fuel oil in emergencies). Generally speaking, it is in the Client’s interest to guarantee the maximum energy autonomy for the buildings and, if possible and convenient, to build “energy producing” buildings by means of cogeneration/trigeneration systems and/or systems using renewable energy sources (solar thermal, photovoltaic). The use of renewable energy or something similar would be well received by the Client both to reduce the need for non-renewable energy sources and to reduce CO2 emissions into the atmosphere. Design research in this sense is therefore requested. Designers are asked to provide an energy-flow diagram of the building-services system highlighting the following to allow the Client to express a judgement on the proposal: - intended primary energy sources – both renewable and non- ; - transformers (heat generators, heat pumps, heat exchangers, photovoltaic devices, etc) and corresponding back-up systems/solutions; - any accumulators; - final use of transformed energy and expected consumptions; - values for the thermal and electrical power installed and possible configurations in the event of breakdown or power failure; - forecasts for annual energy consumptions for all the energy sources; - forecasts for annual CO2 emissions. 9.4.4 Pollution The use here of this term concerns gas emissions into the atmosphere and noise pollution. Italian and city legislation applies to the residual products of combustion resulting from activities inside the buildings. Where technologically feasible, it will, however, be necessary to adopt equipment with much lower emission levels of specific pollutants (NOx, sulphates, particle matter, fumes, etc) than permitted by legislation. In terms of noise pollution towards the outside, we reiterate c u r r e n t l e g i s l a t i o n a n d , i n p a r t i c u l a r , t h e p l a n f o r t h e city’s acoustic zoning (Cf. ATTACHMENTS: 4.Reference leg i s l a t i o n . L o c a l l e g i s l a t i o n ) . Apart from legislative directives we und e r line the prerequisite that neither people working in the museum nor its visitors should be affected by noise coming from the building and, in particular, from the car park and technical systems. 101 9.4.5 Ciclo delle acque Il tema del contenimento dei consumi di acqua deve essere considerato nel progetto; ad esempio si potrà prevedere il recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione delle superfici a verde e/o il riutilizzo delle acque bianche. Inoltre il ciclo delle acque può essere integrato con eventuali sistemi di accumulo termico e con le riserve di acqua necessarie per l’estinzione degli incendi. 9.4.5 Water Cycle The issue of reducing water consumption should be app r a i s e d i n t h e d e s i g n p r o c e s s . F o r example, systems that r e c y c l e r a i n w a t e r t o i r r i g a t e g r e e n spaces and/or the reuse o f w a s t e w a t e r s h o u l d b e s t u d i e d . T he water cycle can also b e i n t e g r a t e d w i t h a n y t h e r m a l - b u f fer systems and the firesystem water tanks. 9.4.6 Gestione dei rifiuti I rifiuti rientrano in due categorie: rifiuti classificati come rifiuti assimilabili agli urbani (carta, plastica, alluminio, plastica, rifiuti organici, etc.) e rifiuti classificati come rifiuti speciali. I primi vengono raccolti e conferiti all’azienda di servizi cittadina. I secondi costituiti principalmente da materiale cartaceo, metalli speciali, congegni elettronici, computer, plastica e toner, vengono conferiti ad una diversa azienda autorizzata che provvede allo smaltimento. Considerando la presenza di svariate attività commerciali, in particolare quelle dedicate alla ristorazione e alla vendita di prodotti confezionati, si dovranno prevedere soluzioni tecniche che razionalizzino la raccolta e il trasporto dei rifiuti all’interno degli edifici e ne riducano i relativi costi. 9.4.6 Waste Management R e f u s e f a l l s i n t o t w o c a t e g o r i e s : r e fuse classified as “urban w a s t e ” ( p a p e r , g l a s s , a l u m i n i u m , p l astics, organic, etc.) and r e f u s e c l a s s i f i e d a s “ s p e c i a l w a s t e ” . The former is collected a n d p a s s e d o n t o t h e r e l e v a n t m u nicipal service. The latter m a i n l y c o m p r i s e s p a p e r p r o d u c t s , s pecial metals, electronic d e v i c e s , c o m p u t e r s , p l a s t i c s a n d t oners, which are passed o n t o a d i f f e r e n t s p e c i a l i s t c o m p a n y. G i v e n t h e p r e s e n c e o f v a r i o u s r e t ail activities, particularly t h o s e i n v o l v e d i n c a t e r i n g a n d t h e sale of packaged produ c t s , y o u a r e a s k e d t o p r o p o s e t e c hnical solutions for ration a l i s e d w a s t e c o l l e c t i o n a n d t r a n s port for the buildings and that reduce costs. 9.4.7 Ottimizzazione dei sistemi aeraulici e idronici Si richiede che i percorsi delle canalizzazioni d’aria e delle tubazioni dei fluidi termovettori siano ottimizzati e integrati con l’architettura e gli spazi dedicati, secondo i più recenti dettami della tecnologia adottati nel caso di edifici con caratteristiche simili per destinazione d’uso e tipologia costruttiva. 9.4.7 Optimised Duct and Hydronic Cleaning Systems A i r a n d f l u i d d u c t s p a c e s s h o u l d b e optimised and integrate d i n t o t h e a r c h i t e c t u r e , a d o p t i n g cutting-edge technologi c a l c o n c e p t s f o r t h e d e s i g n o f b u ildings with similar functions and building types. 9.4.8 Manutenzione edilizia e impiantistica Gli involucri edilizi (facciate e coperture vetrate, aggetti, coperture piane e inclinate, ecc.), gli elementi di completamento fissi (pavimenti sopraelevati, controsoffitti, ecc.), le dorsali impiantistiche principali (cavedi tecnici, vie di corsa degli elevatori, ecc.) e le aree verdi inglobate nel contesto edificato devono poter essere oggetto di periodica pulizia e manutenzione con mezzi d’opera facilmente disponibili, in condizioni di sicurezza e con costi contenuti. Le reti impiantistiche (cavidotti per alimentazioni elettriche e trasmissione dati, canalizzazioni aria, tubazioni fluidi termovettori, ecc.) e i terminali e dispositivi in ambiente (bocchette di immissione ed estrazione aria, ventilconvettori, dispositivi di regolazione, motori elettrici per comando schermi, valvole, corpi illuminanti, sensori, ecc.) devono consentire la periodica ispezione, taratura, manutenzione e devono quindi risultare facilmente accessibili e operabili. Inoltre, considerando che per il museo è notevole l’incidenza dei costi della pulizia nel budget relativo al facility management, deve essere effettuata una ricerca progettuale volta a individuare soluzioni che consentano di ridurre significativamente i costi per la pulizia degli ambienti interni (ad esempio attraverso la riduzione di spigoli vivi e anfratti non raggiungibili con macchine pulitrici, l’installazione di impianti di aspirazione della polvere centralizzati, la previsione di spazi di manovra per macchine pulitrici a elevata automazione, un’attenta selezione dei materiali di finitura al fine di facilitare la pulizia e ridurre lo spettro di detergenti necessari, ecc.). 9.4.9 Il verde pubblico Grande cura andrà prestata al verde pubblico, agli arredi urbani e all’inserimento nel progetto del nuovo edificio di elementi vegetali (giardini verticali, giardini pensili, etc.). 102 9.4.8 Building and Service Maintenance The building envelopes (glass facades and roofs, cantilevering, sloping or flat roofs etc), finishing elements (raised floors, false ceilings etc), main service distribution (service ducts, elevator shafts etc) and green spaces must allow regular maintenance and cleaning with easily sourced equipment, in safe conditions and at reasonable costs. The service network (data-transmission and electricity ducts, air-conditioning ducts, thermovector fluid pipes etc) and terminals and devices in all the areas (air supply and return grills, convector fans, regulating devices, electric motors controlling blinds and screens, valves, light fittings, sensors etc) should be designed for regular inspection, regulation and maintenance and so should be easy to access and work on. As cleaning costs are a significant factor in the Museum’s facility-management budget, the design should identify solutions that significantly reduce the cost of internal cleaning — for example by reducing corners and recesses that are inaccessible to cleaning machinery, installing centralised vacuuming systems, providing enough space to manoeuvre highly automated cleaning machinery and/or selecting finishings that are easily cleaned and reducing the range of detergents needed etc. 9.4.9 Green Public Space Careful attention is to be focused on the green public space, urban furnishings and the inclusion of vegetation (vertical gardens, roof gardens, green walls etc.) in the design of the new building. 6. REQUISITI DEL COMMERCIALE RETAIL REQUIREMENTS 103 1. USI E FUNZIONI 1. USES AND FUNCTIONS Negli spazi dell’ex Caserma Matter il Committente ha intenzione di realizzare un centro commerciale, che - ispirandosi alle mall urbane di piccole dimensioni e ponendosi come prolungamento degli assi pedonali che attraversano il centro di Mestre - attragga i flussi di pubblico provenienti da piazza Ferretto e da piazza XXVII ottobre, convogliandoli verso l’area M9. L’intervento di ristrutturazione con vincolo parziale dell’ex caserma potrà essere integrato dalla realizzazione di una copertura per la corte, così da creare una piazza coperta di circa 500 mq, che fungerà non solo da punto di accesso alla mall e di transito verso il Museo, ma anche da luogo di ritrovo capace di ospitare attività ed eventi tanto nelle ore diurne quanto in quelle serali: in questo ambiente potranno trovare spazio, per esempio, i plateatici per le attività di ristorazione oppure installazioni che anticipino al visitatore quanto esposto nel Museo. Non sono ancora state individuate le tipologie merceologiche e le attività commerciali che potranno essere collocate, poiché il Committente sta incontrando diversi operatori (grandi marchi, catene commerciali, associazioni di categoria, operatori locali, etc.) per definire il modello di gestione ottimale, che deriverà dalla scelta di legarsi a un solo grande operatore nazionale/internazionale del settore o di selezionare diversi operatori commerciali, con un approccio da developer. Dagli incontri avuti negli ultimi mesi è emerso che gli operatori attendono l’esito del concorso per formulare proposte più concrete circa le tipologie di merci ed esercizi commerciali. In tal senso è possibile che il centro commerciale possa dedicare ampi spazi a una food court, dedicata ai prodotti enogastronomici italiani di alta gamma, con particolare attenzione alle produzioni tipiche e all’agricoltura biologica dell’area veneta: sfruttando la copertura vetrata della corte potrebbe essere creato un piccolo mercato coperto connesso direttamente con un sistema di punti di degustazione/ristorazione, in grado di fornire ampi spazi per la sosta delle persone. In ogni caso Il Committente chiede ai progettisti di proporre soluzioni quanto mai flessibili per quanto riguarda gli assetti degli spazi interni, partendo dallo schema di indirizzo progettuale, già approvato dalla Soprintendenza, che prevede il mantenimento dei muri portanti e la collocazione delle scale mobili nell’ala più lunga e stretta del complesso. In tal senso i temi progettuali più delicati riguardano le coperture del convento, tetti compresi; l’ala che si affaccia sul retro, che versa in condizioni disastrose, e gli eventuali collegamenti aerei con il nuovo edificio. Sarà premura del Committente informare tempestivamente i progettisti degli incontri in corso, laddove possano emergere indicazioni utili a fini progettuali. The Client intends to create a shopping mall, inspired by other small city malls, in the former Caserma Matter. It will become an extension of the pedestrian routes across the centre of Mestre, attracting flows from piazza Ferretto and piazza XXVII ottobre and channelling them towards the M9 site. The refurbishment, with partial restrictions, of the former barracks can also provide a roof over the courtyard to create a covered plaza approximately 500 square metres in size that will act not only as an entrance to the Mall and a place of transit to the Museum but also as a rendezvous hosting activities and events in both the daytime and evenings. This could provide the space, for instance, for tables outside restaurants/bars or for installations that give visitors a foretaste of what they will find in the Museum. The product types and retail activities have not yet been defined as the Client is still in discussions with several operators (leading brandnames, retail chains, professional associations, local operators etc.) to determine the best management model, which will be depend on the decision over whether to be tied to just one major specialist national/international operator or to a number of retail operators, adopting a developer-approach. The meetings held in recent months have revealed that the operators are awaiting the outcome of the competition to draw up more concrete proposals on product types and retail businesses. T h e s h o p p i n g m a l l m a y a l l o c a t e l a r g e s p a c e s to a food court given over to high-range Italian foods and wines with a special focus on speciality products and organic produce from the Veneto area. The glazed courtyard space could be exploited to create a small indoor market linked directly to a system of tasting/catering points and provide large spaces for people to stop at. The Client wants the architects to propose extremely flexible solutions in terms of the design of the internal spaces based on the design plan, which has already been approved by the Soprintendenza and envisages the conservation of the load-bearing walls and the positioning of the escalators in the longest and narrowest wing of the complex. The most sensitive design themes in this sense concern all the convent roofs, the wing overlooking the rear, which is in a disastrous state, and any overhead links to the new building. The Client will promptly inform the architects of any meetings at which information useful to the design may emerge. 2. DATI DIMENSIONALI 2. AREA SPECIFICATIONS L’ex Caserma Matter si sviluppa su tre livelli, per una superficie complessiva - al netto delle murature - di circa 4600 mq. Data la morfologia dell’edificio, le superfici di vendita più ampie saranno necessariamente concentrate al primo e secondo piano (circa 950 mq di superficie di vendita ciascuno), mentre le unità commerciali ricavabili al piano terra saranno di dimensioni più contenute (inferiori ai 150 mq). T h e f o r m e r C a s e r m a M a t t e r s t a n d s on three levels with a t o t a l s u r f a c e a r e a – n e t o f t h e walls – of approximately 4600sq.m. G i v e n t h e m o r p h o l o g y o f t h e b u i lding, the largest retail s u r f a c e s w i l l n e c e s s a r i l y b e c o n c e ntrated on the first and s e c o n d f l o o r s ( a p p r o x . 9 5 0 s q . m o f retail space each); the g r o u n d f l o o r r e t a i l s p a c e s w i l l b e s maller (less than150sq.m). 3. FLESSIBILITA’ E INTERAZIONE DEGLI SPAZI 3. FLEXIBILITY AND INTERACTION La progettazione del centro commerciale dovrà tener conto delle seguenti prescrizioni generali: - le aree commerciali dovranno essere organizzate in aree omogenee e concentrate, in modo tale da garantire massa e continuità dell’offerta; - per quanto possibile, è opportuno evitare unità commerciali disposte su più livelli; - i diversi piani dovranno essere collegati tramite impianti di risalita meccanica (ascensori, scale mobili); - i fronti vetrina dovranno essere quanto più continui e privi di interruzioni: la larghezza di ogni vetrina dovrà essere il più ampia possibile; - sarà necessario prevedere adeguate aree di scarico e movimentazione merci, eventualmente anche tramite montacarichi, in posizioni strategiche rispetto al layout commerciale: a questo proposito si può pensare di specializzare a questo fine la torretta posta all’angolo sud est dell’edificio, anche in vista di un possibile futuro accesso delle merci da via Brenta Vecchia, attraverso le proprietà adiacenti della Fondazione di Venezia. Per quanto riguarda la corte coperta, il progetto dovrà garantire la The design of the shopping mall is to consider the following general requirements: - the retail areas are to be organised in homogeneous and concentrated areas so as to guarantee the mass and continuity of the offer; - retail units spread over more than one floor should be avoided as far as possible; - the floors are to be linked by mechanical means (lifts, escalators); - the shop fronts are to be as continuous and free from interruptions as possible; every shop window is to be as large as possible; - adequate spaces must be provided for the unloading and movement of goods, perhaps via goods lifts strategically placed in the mall layout; the tower at the southeast corner of the building might be dedicated to this, also with a view to possible future goods access from via Brenta Vecchia, through the adjacent Fondazione di Venezia properties. 104 massima flessibilità di utilizzo. Si raccomanda di prevedere un sistema che impedisca di salire ai livelli superiori nelle ore in cui le attività commerciali fossero chiuse, senza però impedire la fruibilità della corte. Per i quattro sottoportici di accesso al chiostro si prevedano adeguati sistemi di chiusura notturna, per garantire la sicurezza dell’area. 4. REQUISITI TECNICI 4.1 Interventi strutturali -Strutture annesso Edificio A L’edificio A è stato oggetto di rilievo architettonico e di un sondaggio fondazionale. Relativamente alle strutture portanti valgono le considerazioni espresse per l’edificio F, nel quale si sono concentrate le investigazioni come caso campione di studio. Le strutture lignee dei solai e della copertura saranno complessivamente oggetto di conservazione e/o sostituzione di singoli elementi in ragione del soddisfacimento delle esigenze dei nuovi carichi e della stabilità necessaria rispondenti alle nuove funzioni di progetto. -Strutture annesso Edificio B L’edificio, in buona parte crollato, è stato oggetto di rilievo architettonico e di un sondaggio fondazionale. Le sole strutture visibili costituiscono il perimetro murario in mattoni pieni. La sua ricostruzione vedrà una corretta progettazione tenendo conto delle indagini e delle deduzioni tratte per l’edificio F, che è stato analizzato in maniera più approfondita. Se il progetto prevederà l’estensione del piano interrato fino al sedime di questo edificio in ragione di collegamenti impiantistici tra il livello interrato e il piano terra, i materiali originari dell’edificio potranno essere temporaneamente rimossi e poi ricomposti sulle nuove fondazioni. -Strutture ex caserma Matter Edificio F Le strutture dell’edificio ex caserma Matter sono state oggetto di uno specifico rilievo per l’identificazione della tipologia, della geometria e dello stato di conservazione dei materiali che ne costituiscono gli elementi portanti. Gli esiti della campagna di indagine sullo stato di conservazione delle strutture verticali ed orizzontali sono consultabili in relazioni e documenti dedicati che illustrano puntualmente le condizioni attuali dell’immobile (Si vedano i relativi file in: ALLEGATI: 2. Indagini diagnostiche). Le strutture portanti in muratura di mattoni pieni, che costituiscono il perimetro dell’involucro, saranno mantenute ed adeguatamente ristrutturate. I setti portanti interni, secondo gli schemi di indirizzo progettuale (vedi cap. 4) verranno, per quanto possibile, conservati e/o modificati in ragione del nuovo lay-out funzionale e strutturale. Le pareti e le suddivisioni interne non portanti saranno demolite. Il progetto di ristrutturazione dovrà prevedere un lay-out funzionale e strutturale adeguato ai nuovi carichi di esercizio (secondo le “Norme tecniche per le costruzioni 2008”), per la nuova destinazione d’uso dell’immobile, che sarà commerciale. I nuovi solai saranno progettati tenendo conto che una parte delle travature lignee esistenti potrà essere recuperata. Attualmente le travi lignee dei solai, ai vari livelli, risultano in molte parti notevolmente deteriorate: il loro stato di conservazione ad oggi riporta numerose e diffuse fratture longitudinali, parti imbibite da infiltrazioni d’acqua, marcescenze negli appoggi e ammaloramenti dovuti a funghi e aggressioni di insetti. Il rilievo strutturale illustra dettagliatamente le attuali condizioni di conservazione e le capacità portanti dei solai. Le strutture lignee in buono stato di conservazione verranno recuperate, mentre le restanti travature che non possono sopportare i nuovi carichi di esercizio nel nuovo lay-out funzionale, saranno sostituite con travature di dimensione, forma, essenza compatibili all’integrazione con travature originarie recuperate. Le fondazioni delle murature portanti, secondo quanto emerso dalla campagna investigativa effettuata puntualmente sul chiostro, sono in muratura di mattoni pieni. Queste fondazioni risultano molto superficiali, ben conservate, non collegate, in buona parte isolate. Il progetto strutturale delle fondazioni dovrà prevedere cordoli di rinforzo in calcestruzzo armato necessari per il collegamento delle strutture in elevazione. Il progetto prevederà la proposta per la copertura del chiostro che dovrà essere adeguata al soddisfacimento di requisiti di confort anche climatico. 4.2 Comfort e impianti Nella ristrutturazione degli edifici esistenti rivolti a un uso commerciale, gli impianti saranno progettati ex novo, adeguati alle nuove esigenze e ai nuovi carichi di esercizio. The design of the covered courtyard is to guarantee the maximum flexibility of use. Please provide a system that stops people ascending to the upper floors at times when retail activities are closed, w i t h o u t p r e v e n t i n g f r u i t i o n o f t h e c o u r t y a r d . Provide systems that close the four porches leading to the cloister at night to guarantee security in the area. 4. TECHNICAL REQUIREMENTS 4.1 Structural Works - Annexed Structures Building A Building A has been subjected to architectural and foundation surveys. For the load-bearing structures, the comments expressed for Building F apply as this was the focus of major investigation as a sample case study. The wooden floor and roof structures will all require conservation and/or replacement of single elements to meet the demands of the new loads and the required stability for the new design functions. - Annexed Structures Building B This building, much of which has collapsed, was subjected to architectural and foundation surveys. The only visible structures are the outer solid-brick walls. Its reconstruction will require the proper development based on the investigations and conclusions made for Building F, which was analysed in greater depth. If the design includes the extension of the basement floor to the footprint of this building, for the connection of services between the basement and ground floor levels, the building’s original materials may be temporarily removed and recomposed on the new foundations. - Former Caserma Matter Structures Building F The structures of the former Caserma Matter were subjected to a special survey to identify the type, geometry and state of conservation of the materials that form its load-bearing parts. The results of the investigations into the state of conservation of the vertical and horizontal structures can be seen in special reports and documents precisely illustrating the present state of the property (see the relative files in: ATTACHMENTS 2 Diagnostic investigations). The load-bearing structures in solid-brick masonry, which form the perimeter of the envelope, will be maintained and suitably refurbished. The internal load-bearing walls, in keeping with the design plan (see Chapter 4) will, as far as possible, be conserved and/or altered on the basis of the new functional and structural lay-out. The walls and internal non load-bearing partitions will be demolished. The refurbishment project is to provide a functional and structural lay-out that is suitable for the new workloads (in compliance with the “Norme tecniche per le costruzioni 2008”), for the new use of the property, which is to be retail. The new floors are to be designed bearing in mind that a part of the existing wooden beams can be salvaged. Currently, many parts of the wooden floor beams, on all the levels, are in a poor state of repair: their present state of conservation shows numerous and widespread longitudinal cracks, parts impregnated by water infiltration, decay at points of support and deterioration due to fungus and insect attacks. The structural survey paints a detailed picture of the present state of conservation and the floor load-bearing capacities. The wooden structures in a good state of conservation will be salvaged; the remaining beams that cannot support the new workloads of the new functional lay-out will be replaced with beams in a size, form and wood that are compatible with the original salvaged beams. According to the results of the thorough investigations conducted on the cloister, the foundations of the load-bearing walls are solid-brick masonry. These foundations are very superficial, well conserved, detached and isolated to a large degree. The structural project for the foundations is to include strengthening curbs in reinforced concrete, needed for connection to the external wall structures. It will include a proposal to cover over the cloister, in a way that 105 Particolare attenzione dovrà essere posta all’utilizzo della luce e al comfort ambientale (termico, igrometrico, acustico), anche in considerazione del fatto che gli impianti dovranno garantire efficienza, sicurezza di esercizio, affidabilità e flessibilità di utilizzo. 4.2.1 Comfort visivo Il tema del comfort visivo deve essere affrontato in relazione sia all’illuminazione naturale che all’illuminazione artificiale. Al di là dei valori di soglia contemplati nella legge italiana e nel regolamento igienico edilizio del Comune di Venezia ai fini dell’abitabilità dei locali, si chiede di ottimizzare, anche con l’ausilio di sistemi tecnologici/ strutturali, l’apporto della luce naturale, bilanciando opportunamente i vantaggi ottenibili con il minore impiego della luce artificiale e gli svantaggi connessi con l’incremento del carico solare da irraggiamento. I principali obiettivi dell’illuminazione sono: - integrarsi negli spazi architettonici; - assicurare la possibilità di variare l’intensità della luce; - ottimizzare l’impiego della luce naturale e artificiale; - risparmiare energia minimizzando la necessità, dove possibile, di illuminazione artificiale durante le ore diurne. Dovranno essere rispettati per l’illuminazione i requisiti specifici delle aree commerciali in modo tale che siano presenti rapporti corretti nei valori illuminotecnici. Saranno pertanto da prevedersi le seguenti tipologie di schermature: -vetri ad alte prestazioni; -schermatura regolabile interna. Potranno essere altresì previste schermature fisse esterne per bloccare la radiazione solare diretta, da concordare con la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Venezia. Le soluzioni adottate in sede di progetto dovranno trovare riscontro nella relazione tecnica richiesta dal regolamento della consultazione. 4.2.2 Comfort termico I parametri di riferimento per il dimensionamento e la progettazione degli impianti di climatizzazione, filtrazione e ventilazione forzata sono pertanto i seguenti: In inverno ed estate si dovranno mantenere le seguenti condizioni termiche: Spazi di vendita - Inverno: 20°C ± 1 °C - 45% U.R. ± 5% - Estate: 26°C ± 1 °C - 55% U.R. ± 5% Servizi igienici, spogliatoi, depositi, magazzini - Inverno: 20 °C ± 1 °C, UR non controllata - Estate: non controllata Corte coperta (se utilizzata per eventi) - Inverno: 15 -18°C - UR non controllata - Estate: 26-28 °C – controllo di massima UR anticondensa In riferimento alla UNI 10339 saranno rispettati i seguenti ricambi d’aria, sia in estate sia in inverno: Rinnovo d’aria per spazi di vendita - Portata d’aria minima richiesta: 25-30 mc/h per persona - Presenza massima di persone per spazio: 4 per/mq Rinnovo d’aria per corte coperta - Portata d’aria minima richiesta: 25 mc/h per persona Rinnovo d’aria per servizi igienici, spogliatoi, depositi, magazzini - Portata d’aria minima richiesta: 6-10 vol/h nei WC con aspirazione - Portata d’aria minima richiesta: 5 vol/h negli spogliatoi 4.2.3 Qualità dell’aria In conformità al regolamento igienico edilizio del Comune di Venezia occorre realizzare superfici di ventilazione naturale (serramenti apribili con idonei sistemi di sicurezza anticaduta, ecc.) di dimensioni non inferiori ad 1/8 della superficie in pianta dei locali, ricorrendo, laddove ciò non risulta possibile, all’adozione di un’adeguata ventilazione artificiale. In tema di ventilazione artificiale si chiede di dedicare particolare attenzione al problema degli spazi ad affollamento variabile, dove le portate d’aria devono variare in ragione dell’affollamento. Gli impianti di climatizzazione dovranno essere dotati di sistemi di filtrazione dell’aria, in grado di filtrare particolati e sostanze gassose. Per polveri e particolati l’impianto di filtraggio deve essere dotato di: - prefiltro di efficienza G4 secondo UNI EN 779; - filtro di efficienza F6 secondo UNI EN 779; - postfiltro di efficienza F8 secondo UNI EN 779. 4.2.4 Comfort acustico I parametri per la determinazione dell’isolamento acustico dell’edificio devono riferirsi al DPC 5/12/97 Determinazione dei requisiti passivi degli 106 satisfies all comfort requirements. 4.2 Comfort and Services In the refurbishment of the existing buildings for retail use, the systems are to be designed ex novo and satisfy the new demands and workloads. Special attention must be paid to the use of light and to environmental comfort (thermal, hygrometric, acoustic) and the systems are to be efficient, safe to run, reliable and flexible to use. 4.2.1 Visual Comfort Visual comfort must consider both natural light and artificial light. As well as complying with the threshold values dictated by Italian law and the building health regulations of the City of Venice for habitable spaces, the use of natural light should be optimised via the application of technological/structural systems. An appropriate balance is also to be struck between the advantages of a minimum use of artificial light and the disadvantages linked to increased insolation. T h e m a i n a i m s f o r t h e l i g h t i n g a r e t o: - blend with the architecture; - i n c l u d e a n o p t i o n t o v a r y t h e l i ght intensity; - o p t i m i s e t h e u s e o f n a t u r a l a n d artificial light; - s a v e e n e r g y , m i n i m i s i n g , w h e r ever possible, the need f o r a r t i f i c i a l l i g h t i n g i n d a y l i g h t hours. T h e s p e c i f i c r e q u i r e m e n t s f o r l i g h t i ng in retail areas must be c o m p l i e d w i t h a n d t h e c o r r e c t l i g h ting ratios provided. T h e f o l l o w i n g t y p e s o f s c r e e n i n g a r e required: - high-performance glass; - adjustable internal screening. F i x e d e x t e r n a l s c r e e n i n g t o b l o c k direct sunlight may also b e p r o v i d e d a n d i s t o b e a p p r o v e d by the Soprintendenza per i Beni Architettonici di Venezia. T h e s o l u t i o n s a d o p t e d d u r i n g t h e d esign process are to app e a r i n t h e t e c h n i c a l r e p o r t r e q u i red by the Consultation rules. 4.2.2 Thermal Comfort The reference parameters for sizing and designing the air-conditioning, filtration and forced-ventilation systems are as follows. The following thermal conditions are to be maintained in winter and summer: Retail spaces - Winter: 20°C ± 1°C - 45% R.H. ± 5% - Summer: 26°C ± 1°C - 55% R.H. ± 5% Toilets, changing rooms, stores - Winter: 20°C ± 1°C, R.H. not controlled - Summer: not controlled Covered courtyard (if used for events) - Winter: 15 -18°C - R.H. not controlled - Summer: 26-28°C – general RH anti-condensation control In compliance with UNI 10339, the following air changes will be respected, both summer and winter: Air changes for retail spaces - Minimum required air volume: 25-30m3/h/person - Maximum presences per space: 4 persons/m2 Air changes for covered courtyard - Minimum required air volume: 25 m3/h/person Air changes for toilets, changing rooms, stores - Minimum required air volume: 6-10 vol/h in WC with extractors - Minimum required air volume: 5 vol/h in changing rooms 4.2.3 Air Quality In accordance with the City of Venice building health regulations, natural ventilation surfaces are to be created (opening windows with adequate fall-proof safety systems etc.) no smaller than 1/8 of the surface area of the spaces. Where this is not possible, you may resort to suitable artificial ventilation. With regard to artificial ventilation, please focus special attention on the issue of spaces with variable occupancy, where air volumes must vary according to occupancy. The air-conditioning systems are to have air-filtration systems that can filter particles and gasses. For dust and particles the filtering system must have: edifici. L’isolamento acustico di facciata richiesto è pari a 42 dB, mentre il controllo sul rumore degli impianti deve essere in linea con quanto previsto dalla norma UNI 8199. Tuttavia, al di là di quanto richiesto dalle disposizioni legislative nazionali riguardanti i requisiti acustici passivi delle partizioni orizzontali e verticali e degli impianti (isolamento acustico di facciata, potere fonoisolante in opera di pareti divisorie che separano differenti unità immobiliari, isolamento acustico al calpestio, rumorosità degli impianti), i caratteri distributivi degli edifici, il layout degli spazi, le tecnologie edilizie e impiantistiche e gli elementi di arredo fissi e ricorrenti (controsoffitti, ecc.) devono essere progettati in modo tale da garantire concentrazione e assenza di disturbo anche per rumore di fondo. Ai sensi della norma UNI 8199 il livello per la rumorosità indotta dal funzionamento degli impianti all’interno dei locali della mall è di 45 dB(A), misurati in assenza di pubblico. 4.3 Gli impianti 4.3.1 Impianti meccanici Saranno da prevedere: - centrali tecnologiche o sistemi di produzione e distribuzione dei fluidi termovettori; - impianti o sistemi di climatizzazione e ventilazione forzata; - impianti idrico-sanitari, che svolgeranno i seguenti servizi: - fornitura acqua fredda e calda sanitaria; - smaltimento acque reflue; - smaltimento e recupero delle acque meteoriche; - apparecchi sanitari; - impianti o sistemi antincendio. 4.3.2 Impianti elettrici A servizio dell’edificio saranno da prevedere i seguenti impianti principali: - cabine/locali per l’attestazione delle alimentazioni elettriche dal pubblico erogatore; - sistemi di alimentazione di emergenza, di sicurezza e di continuità assoluta; - impianti di forza motrice (FM); - impianti di illuminazione normale; - impianti di illuminazione di sicurezza; - impianti di dispersione, equipotenzializzazione e di protezione contro le scariche atmosferiche. Allo scopo di agevolare la manutenzione degli impianti è preferibile prevedere che i locali tecnici principali siano ubicati in posizioni agevolmente raggiungibili dall’esterno per gestione e manutenzione. I locali tecnici di zona/piano dovranno essere concentrati in zone dedicate degli edifici e servite da impianti montacarichi. Tutti i locali devono essere progettati nel rispetto delle disposizioni legislative in materia e devono inoltre essere facilmente accessibili per consentire attività di conduzione, manutenzione programmata e intervento a guasto. Poiché tali operazioni sono di norma affidate a terzi (personale esterno), l’accesso deve avvenire da spazi di distribuzione riservati a tale personale esterno oppure da spazi comuni, evitando comunque qualsiasi interferenza con le attività lavorative. Al fine di ottenere un’elevata affidabilità dell’erogazione dell’energia elettrica alle utenze del fabbricato, dovrà essere prevista un’architettura di rete ridondata, sia a livello di quadro generale di BT che di condutture montanti di distribuzione principale e secondaria. Particolare attenzione deve essere dedicata allo studio della selettività delle protezioni elettriche al fine di limitare le zone di blackout dovute a eventuali guasti e/o anomalie elettriche. 4.3.3 Impianti di climatizzazione Il progetto dei sistemi impiantistici per la climatizzazione dovrà considerare i dati termoigrometrici di Mestre disponibili in letteratura (vedi anche norme UNI 10349 e UNI 10339), in riferimento alle escursioni termiche sia annue che giornaliere. Gli impianti dovranno inoltre essere verificati sulla base dei dati di seguito riportati: - Latitudine-Longitudine: 45° 49’ N; 12° 24’ E Sono consentite soluzioni di tipo ibrido con ventilazione naturale assistita dalla ventilazione artificiale o viceversa, purché queste, oltre a essere utilizzabili in significativi periodi dell’anno, non richiedano operazioni di manutenzione periodica e costi di esercizio non comparabili con i benefici energetici ottenibili. Sono comunque da utilizzare, ove possibile, tecniche di “free cooling” e “night cooling” per ridurre i carichi di raffreddamento dell’edificio. - a G4 efficiency pre-filter, see UNI EN 779; - an F6 efficiency filter, see UNI EN 779; - an F8 post-filter, see UNI EN 779. 4.2.4 Acoustic comfort The parameters determining the building’s acoustic insulation must be based on DPC 5/12/97 Determinazione dei requisiti passivi degli edifici. The required facade soundproofing is 42 dB; service noise must comply with UNI 8199. However, over and above national legal requirements for the passive acoustic performance of vertical and horizontal partitions and services (facade insulation, noise insulation for dividing walls, footfall insulation, service insulation), the distribution and spatial layout, building and service technology and fixed furnishings and building elements (false ceilings etc.) must ensure an environment that facilitates concentration and is free from even background noise. In accordance with UNI 8199 the noise level caused by serv-ices inside the mall is to be 45 dB(A), measured in the absence of visitors. 4.3 Services 4.3.1 Mechanical services These are to include: - plant areas or systems for the production and circulation of thermal-carrier fluids; - air conditioning and forced-ventilation systems; - water and sanitary systems to provide the following: - hot and cold sanitary water supply; - sewage disposal; - rainwater drainage and recycling; - sanitary-ware; - fire systems. 4.3.2 Electrical Services The following main services are required for the building: - electricity cupboards/rooms for mains connection; - emergency, safety and continuity systems; - motive force systems (MF); - standard lighting systems; - safety lighting systems; - earthing and lightning protection. It is preferable to position the main plant areas in places easily reached from the outside to facilitate management and service maintenance. The zone/floor plant areas are to be concentrated in special parts of the buildings served by goods lifts. They must all be designed in compliance with specific legislation and must also be easily accessible to allow running, programmed maintenance and repairs. As these operations are normally carried out by third parties (outside personnel), access must be via operational spaces reserved for such personnel or shared spaces but avoid any interference with work activities. A super-abundant system design is required, both in terms of LV panels and main and secondary risers and ducts to guarantee the building’s users an extremely reliable electricity supply. Special attention must also be paid to the study of selective breakers to restrict black-out zones caused by any faults and/ or electrical anomalies. 4.3.3 Air-conditioning systems The hygrothermal data for Mestre, daily and annual figures available in the literature (see also UNI 10349 and UNI 10339), should be considered when establishing the dimen sions of the climate-control services. The services should be verified on the basis of the following parameters: - Latitude-Longitude: 45° 49’ N; 12° 24’ E Hybrid solutions with natural ventilation assisted by artificial ventilation, or vice versa, are allowed but, as well as being available for use for large parts of the year, their regular maintenance and running costs should be comparable with the energy benefits. Where possible, “free cooling” and “night cooling” technology should be adopted to reduce the cooling loads of the building. 107 Al fine della valutazione dell’applicabilità di queste soluzioni possono essere utilizzati i dati riportati nelle tabella seguente e riferiti a valori medi degli ultimi 30 anni. T h e d a t a i n t h e f o l l o w i n g t a b l e , g i ving average values for t h e l a s t 3 0 y e a r s , m a y b e u s e d t o assess the application of t h e s e solutions. Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Month January February March April May June July August September October November December T min -1 °C 1 °C 4 °C 8 °C 12 °C 16 °C 18 °C 17 °C 14 °C 9 °C 4 °C 0 °C T max 6 °C 8 °C 12 °C 16 °C 21 °C 25 °C 28 °C 27 °C 24 °C 18 °C 12 °C 7 °C Precip. 58 mm 54 mm 57 mm 64 mm 69 mm 76 mm 63 mm 83 mm 66 mm 69 mm 87 mm 54 mm Umidità 81% 77% 75% 75% 73% 74% 71% 72% 75% 77% 79% 81% Vento ENE 4 km/h E 4 km/h SSE 9 km/h SSE 16 km/h SSE 16 km/h SSE 16 km/h SSE 9 km/h SSE 9 km/h SSE 9 km/h SSE 4 km/h ENE 4 km/h ENE 4 km/h Eliofania 3 ore 4 ore 5 ore 6 ore 7 ore 8 ore 9 ore 8 ore 7 ore 5 ore 3 ore 3 ore Min. T -1 °C 1 °C 4 °C 8 °C 12 °C 16 °C 18 °C 17 °C 14 °C 9 °C 4 °C 0 °C Max. T 6 °C 8 °C 12 °C 16 °C 21 °C 25 °C 28 °C 27 °C 24 °C 18 °C 12 °C 7 °C Precip. 58 mm 54 mm 57 mm 64 mm 69 mm 76 mm 63 mm 83 mm 66 mm 69 mm 87 mm 54 mm Humidity 81% 77% 75% 75% 73% 74% 71% 72% 75% 77% 79% 81% Wind Sunshine ENE 4 km/h 3 hrs E 4 km/h 4 hrs SSE 9 km/h 5 hrs SSE 16 km/h 6 hrs SSE 16 km/h 7 hrs SSE 16 km/h 8 hrs SSE 9 km/h 9 hrs SSE 9 km/h 8 hrs SSE 9 km/h 7 hrs SSE 4 km/h 5 hrs ENE 4 km/h 3 hrs ENE 4 km/h 3 hrs (Dati Arpav Veneto, Stazione di rilevazione di Mestre) (Data: Arpav Veneto, Mestre monitoring station) Sarà infine considerato un elemento di merito l’adozione di sistemi di utilizzo ottimizzato dell’energia termica quali i sistemi geotermici ed i sistemi di accumulo energetico che consentano la produzione di energia elettrica in fasce orarie nelle quali le tariffe elettriche sono notevolmente inferiori. Le tipologie di impianti di climatizzazione che si intendono adottare devono essere concettualmente coerenti e fisicamente integrate con le tecnologie relative agli involucri edilizi e agli spazi interni. Va inoltre considerata la richiesta del Committente di poter usufruire di spazi suddivisibili, in termini gestionali, in zone di dimensioni dell’ordine di un piano dell’edificio. Ciò implica la necessità di sezionare gli impianti di climatizzazione al servizio delle diverse zone in modo da consentirne la messa a riposo o il funzionamento in attenuazione per periodi più o meno lunghi; è inoltre auspicabile la possibilità di gestione differenziata tra le varie zone che permetta l’adozione ad esempio di orari differenziati di accensione, spegnimento, attenuazione. Per consentire al Committente di esprimere un giudizio sulla soluzione proposta si chiede ai progettisti di descrivere l’architettura del sistema impiantistico e in particolare fornire indicazioni circa: - le tipologie impiantistiche che si intende adottare; - gli eventuali sistemi di ventilazione ibridi (naturale/artificiale) con indicazioni delle attese percentuali di tempo, nel giorno e nell’anno, di utilizzazione della ventilazione naturale (in relazione alle condizioni interne richieste); - le modalità di adeguamento degli assetti impiantistici locali, a livello di zona termica, in caso di non utilizzo degli spazi; - le modalità con cui si intende garantire le condizioni di comfort termico richieste dall’utente a livello di singolo spazio ufficio; - le modalità con cui si intende controllare la qualità dell’aria nei locali ad affollamento variabile; - le periodicità di manutenzione. Lastly, the choice of services that optimise thermal energy such as geothermal systems and energy-storage systems that allow electricity production at cheaper off-peak times will be viewed positively. The types of air-conditioning systems adopted must be conceptually consistent and physically integrated with the technology of the building envelopes and internal spaces. The Client’s request for spaces that can, for management purposes, be divided up into areas of approximately one floor of the building must also be addressed. This involves the need to section the air-conditioning systems serving the different areas so that they can be switched off or down for long or short periods. The possibility of differentiated management between the various zones allowing, for instance, differentiated switch down/on/off times is also desirable. The service system should be described to allow the Client to judge the proposed solution and the following information provided in particular: - the type of services being proposed; - a n y h y b r i d v e n t i l a t i o n s y s t e m ( n a t u r a l / a r t i f i c i a l ) , complete with indications of the daily and annual percentages of time when natural ventilation would be used (with the requested internal conditions); - the procedure for controlling the temperature settings of services when the spaces are not in use; - how the requested temperature comfort is to be guaranteed in individual offices; - how the room air quality will be controlled in spaces with variable occupation levels; - maintenance frequency. 4.3.4 Impianti di illuminazione Per quanto riguarda l’uniformità e il livello di illuminamento, la distribuzione delle luminanze, l’abbagliamento, il colore della luce e la resa cromatica si devono adottare i valori indicati nelle norme UNI EN 12464 e UNI EN ISO 9241; i calcoli dovranno essere sviluppati applicando gli opportuni coefficienti di manutenzione e di decadimento del flusso luminoso delle sorgenti, valutati anche in funzione degli ambienti di installazione. In tutti i casi dovrà essere prestata particolare attenzione alle caratteristiche costruttive degli apparecchi proposti anche in funzione della garanzia dell’ottimizzazione delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi. Particolare cura deve essere posta nello studiare soluzioni di integrazione fra illuminazione naturale e artificiale, tali da connettere armonicamente le esigenze di comfort visivo con quelle di risparmio di energia. A tal proposito sono auspicabili soluzioni progettuali finalizzate a interconnettere funzionalmente, per ogni singolo spazio, i seguenti parametri: - presenza o assenza di personale (con conseguente inutilità di garantire un livello di illuminamento); - presenza o assenza di radiazione solare diretta (con conseguente necessità o meno di schermatura); - entità dell’illuminazione naturale; - entità dell’illuminazione artificiale (grazie alla regolazione in continuo del flusso luminoso emesso). È quindi da valutare in termini sia tecnici che economici l’opportunità di porre in campo sensori di presenza, sensori della radiazione solare e 4.3.4 Lighting Systems T h e p r o j e c t s h o u l d c o m p l y w i t h t h e values in UNI EN 12464 a n d U N I E N I S O 9 2 4 1 i n t e r m s o f l i g ht uniformity and levels, d i s t r i b u t i o n , g l a r e , c o l o u r a n d c h r o matic performance. T h e c a l c u l a t i o n s s h o u l d a l s o a d o p t maintenance and light f l u x d e t e r i o r a t i o n c o e f f i c i e n t s f o r l i ght sources assessed on t h e b a s i s o f l o c a t i o n . I n a l l c a s e s , special focus is required o n t h e l i g h t i n g e q u i p m e n t s p e c i f i c ations to guarantee opti m u m o r d i n a r y a n d e x t r a o r d i n a r y m aintenance. S p e c i a l a t t e n t i o n s h o u l d b e p a i d to solutions that involve n a t u r a l a n d a r t i f i c i a l l i g h t i n g t o c o mbine visual comfort with energy saving. W i t h t h i s i n m i n d , d e s i g n s o l u t i o n s t hat link up the following p a r a m e t e r s f o r e a c h s p a c e w i l l b e welcomed: - p r e s e n c e o r a b s e n c e o f p e r s o n nel (with ensuing lack of need to guarantee lighting); - p r e s e n c e o r a b s e n c e o f d i r e ct sunlight (with ensuing need for sunscreens); - amount of natural light; - a m o u n t o f a r t i f i c i a l l i g h t ( t h a nks to constant lighting control). T h e i n s t a l l a t i o n o f m o v e m e n t , l i g h t and sun sensors controll e d b y a c o m p u t e r s y s t e m n e e d s t o be appraised both eco nomically and technically. The Client’s request for spaces that can be separately m a n a g e d s h o u l d a l s o b e a d d r e s s e d i n t h i s c a s e . It means 108 sensori del livello di illuminamento e di provvedere alla loro interconnessione tramite un sistema intelligente locale. Anche in questo caso va considerata la richiesta del Committente di poter usufruire di spazi suddivisibili funzionalmente. Ciò implica la necessità di organizzare le reti ed i circuiti di alimentazione in modo coerente con la distribuzione funzionale degli spazi distributivi. 4.3.5 Security 4.3.5.1 Sicurezza ambientale Per sicurezza ambientale si intende la sicurezza nei confronti delle azioni che l’ecosistema può esercitare sull’insediamento, quali il sisma, il vento forte, la fulminazione, il dissesto idrogeologico, l’inquinamento atmosferico. Il Committente richiede di considerare il verificarsi di tali fenomeni naturali e di esplicitare il comportamento del sistema edificio-impianti e degli occupanti in tali emergenze. Si dovrà dare evidenza delle soluzioni proposte negli elaborati richiesti in fase di Consultazione. 4.3.5.2 Sicurezza anticrimine (intrusione, furto, atto terroristico) e controllo degli accessi La sicurezza anticrimine riveste per il Committente particolare importanza. Le soluzioni progettuali dovranno pertanto consentire la messa in atto di tutte le misure necessarie (quali ad esempio barriere, sistemi di protezione in genere e di controllo) per impedire l’intrusione e l’uso improprio degli spazi esterni ed interni all’edificio. Per quanto riguarda gli spazi interni, i percorsi di distribuzione e le aree più critiche dovranno essere studiati in modo tale da consentire la sorveglianza continua mediante televisione a circuito chiuso e personale di sorveglianza. È importante sottolineare che i visitatori della mall non dovranno poter accedere liberamente a tutte le zone dell’edificio, pertanto dovranno essere messi in opera mezzi atti a inibirne l’accesso a talune zone. In ogni caso, anche al fine di poter attuare i piani di emergenza, il sistema di controllo degli accessi deve consentire di conoscere in qualsiasi momento il numero di persone contemporaneamente presenti all’interno dell’edificio. Dovranno essere anche previsti dei cancelli per impedire l’accesso alle mall e ad alcune aree del fabbricato durante le ore notturne permettendo comunque la circolazione di persone nelle restanti porzioni del fabbricato. 4.3.5.3 Sicurezza in caso di incendio La prevenzione degli incendi è regolata in Italia da specifiche disposizioni legislative: sono da considerare con particolare attenzione i compartimenti antincendio (parti di edificio delimitate da elementi costruttivi con resistenza al fuoco predeterminata), le cavità verticali che possono favorire la propagazione dell’incendio per effetto camino, i filtri e le scale a prova di fumo, i luoghi sicuri e le vie di fuga. Per quanto riguarda l’impiantistica dedicata è da considerarsi indispensabile la rilevazione puntuale dell’incendio, con impianto di rilevazione incendi e diffusione sonora e la disponibilità di idranti ed estintori, mentre è da riservarsi ad aree particolari l’adozione di impianti per l’estinzione automatica dell’incendio. 4.3.5.4 Sicurezza nell’uso La sicurezza nell’uso riguarda le numerose problematiche connesse con le modalità di fruizione dell’edificio, dalle norme di igiene e sicurezza del lavoro alle norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche, dalle norme antinfortunistiche, alle norme riguardanti gli spazi con accesso aperto al pubblico. Il Committente è consapevole del fatto che molte di queste problematiche troveranno soluzioni in fase più avanzata del progetto, pur tuttavia ritiene che in questa fase progettuale debbano essere leggibili le idee guida riguardanti in particolare il tema dell’eliminazione delle barriere architettoniche e dell’antinfortunistica sia per i dipendenti sia per i visitatori e i fornitori della mall. Si dà per scontato il rispetto, nella fase successiva della progettazione, delle norme vigenti in Italia relative alla sicurezza sui luoghi del lavoro (D.Lgs. 626/94). 4.3.6 Impianti ICT L’impianto ICT sarà distribuito all’interno delle mall e nelle unità commerciali annesse. Gli impianti ICT devono pertanto includere tre elementi principali: 1) I locali tecnologici: si tratta di locali dedicati, di dimensioni variabili a seconda del numero e della tipologia di apparecchiature tecniche che ospitano, attrezzati con armadi (rack) per l’alloggiamento, impian- that the lighting services will have to be zoned. 4.3.5 Security 4.3.5.1 Environmental safety Environmental safety means safeguarding against the ef fects of the ecosystem on the building, e.g. earthquakes, strong wind, lightening strikes, hydrogeological instability and environmental pollution. The Client wishes these natu ral phenomena to be considered and how the building and its occupants will behave in such an emergency is to be illustrated in the material submitted. The proposed solutions are to be explained in the documents provided during the Consultation. 4.3.5.2 Anti-criminal security (intrusion, theft, terrorism) and access control The Client considers anti-criminal security particularly important. The design solution should include all the necessary measures (e.g. barriers, protection and control systems etc) to prevent intrusion and improper use of the building’s external and internal spaces. Internally, the routes and most critical areas should be provided with constant surveillance via closed circuit TV and surveillance staff. It is important to stress that visitors to the mall must not have unlimited access to the building and systems that restrict access to certain zones are required. The entry system must provide the exact number of people inside the building at any one time so that emergency procedures can be implemented. There should also be gates blocking access to the mall and parts of the building at night while still allowing circulation in the remaining portion of the building. 4.3.5.3 Fire safety Fire prevention is regulated by specific legislation in Italy. Special attention should be focused on fireproof compartments (parts of the building isolated by materials with a specific fire-resistant performance), vertical shafts that may aggravate fire by causing a chimney effect, filters and fireproof stairs, fire-safe areas and fire escapes. Systems must include rapid fire detection with fire-detection and sound-alarm systems and hydrants and extinguishers readily available. The inclusion of automatic fire extinguishing systems is to be reserved for special areas. 4.3.5.4 Safe use Safe use addresses the numerous potential problems linked to the way the building is used, from health and safety regulations to those on the removal of architectural barriers, accident prevention and public-access spaces. The Client is aware that many of these problems will be solved at a later stage but believes that the general guidelines should be provided at this early design stage, especially as concerns the removal of architectural barriers and safety in the workplace for the mall’s employees, visitors and suppliers. It is taken for granted that later design stages will comply with Italian legislation on safety in the workplace (D.Lgs. 626/94). 4.3.6 ICT Systems The ICT system will extend throughout the mall and the annexed retail units. The ICT systems must include three main elements: 1) Technology rooms: special rooms of variable size depending on the amount and type of technical equipment contained and fitted with racks for the fire system; they should, in special cases, have their own air-conditioning systems. The most important of these technology rooms is the Data Processing Centre, which houses all the equipment for the core part of the ICT system; this is to have its own air conditioning system and electrical equipment. 2) Structured cable system (passive system): this consists in a system of cables that carry connectivity to all parts of the buildings. The word “structured” indicates a design based on functional zones that are usually linked to a central concentration point, normally situated in the Data Processing Centre. The system is divided into campus cabling (linking the M9 buildings to each other), vertical building cabling 109 to antincendio e, in casi particolari, di impianto di condizionamento dedicato. Il più importante di questi locali tecnologici è il CED, in cui sono alloggiate tutte le apparecchiature che compongono la parte centrale del sistema ICT, che tipicamente viene realizzato con un proprio impianto di condizionamento e con apparati elettrici specifici. 2) L’impianto di cablaggio strutturato (rete passiva), costituito da una rete di cavi in grado di distribuire i segnali di rete in ogni parte degli edifici. La dicitura “strutturato” sta ad indicare una realizzazione per aree funzionali, che solitamente fanno capo ad un punto centrale di concentrazione, situato normalmente nel CED. L’impianto viene infatti diviso in cablaggio di campus (collega tra loro gli edifici di M9), cablaggio verticale di edificio (collega i vari piani o sezioni di piano degli edifici con il cablaggio di campus) e cablaggio orizzontale (collega le utenze con il cablaggio verticale). 3) L’infrastruttura di connettività (rete attiva): è composta da tutti gli apparati di rete (switch, router, access point wireless) che, connessi all’impianto di cablaggio, consentono effettivamente la comunicazione dei dati. 4.3.6.1 Struttura dell’impianto In fase di progettazione sarà necessario definire gli spazi per alcuni locali tecnologici, così composti: 1) Locale CED: si tratta di un locale che per la tipologia e il numero di apparati necessari al funzionamento del sistema ICT della mall, deve poter alloggiare almeno 4 rack per server, ciascuno di misura standard 85cmx100cmx200cm. Includendo lo spazio per la movimentazione di persone e materiali, basterebbe un locale di circa 25mq, anche senza finestre, dotato dei seguenti impianti: - Impianto di condizionamento dedicato e separato da quello dell’edificio (può essere necessario raffreddare l’aria anche in inverno); - Gruppo di continuità statico (UPS) con autonomia calibrata per almeno 1 ora, utile ad effettuare lo spegnimento controllato delle macchine in caso di mancanza prolungata di energia elettrica; - Impianto di spegnimento incendi a gas inerte, con avvio automatico e preavviso di sicurezza. 2) Locali tecnici di rete: per le dimensioni degli edifici è necessario almeno un locale tecnico per piano, con due locali quando l’estensione lineare superasse i 70m. Ciascuno di essi deve avere dimensioni di almeno di 2x2m, con una presa d’aria per l’estrazione del calore. 4.3.6.2 Sviluppo dell’impianto di cablaggio L’impianto di cablaggio strutturato deve avere un’architettura standardizzata, secondo le specifiche della norma ISO 11801. Il criterio più razionale per progettare l’architettura dei cablaggi strutturati è il raggiungimento del miglior compromesso tra ordine, flessibilità e possibilità di ampliamento. Prevede solitamente tre linee di cablaggi, a cui corrispondono aree funzionali dell’impianto. - Cablaggio di dorsale: in realizzazioni su più edifici, collega gli edifici con il punto centrale (centro stella) dell’area M9 (potrebbe trovarsi dentro il museo), in cui si trova solitamente il locale CED. Il cablaggio di dorsale è sempre realizzato in fibra per le distanze da percorrere. - Cablaggio verticale: collega i vari piani o punti di distribuzione di un edificio con un centro stella di concentrazione che, nel caso di impianti distribuiti su più edifici, interconnette con le linee di dorsale. Anche questa linea di cablaggio è realizzata in fibra per ridurre gli ingombri e migliorare le prestazioni. - Cablaggio di distribuzione orizzontale: solitamente realizzato con cavi in rame per ragioni di economicità non tanto dei cavi, quanto delle terminazioni (connettori e relative interfacce sugli apparati). Nella distribuzione orizzontale, tramite la quale si raggiungono gli utilizzatori finali, non si raggiungono distanze tali da giustificare l’impiego della fibra. L’impiego della fibra consente di raggiungere distanze superiori ai 500 metri su una singola tratta, quindi non si pongono limitazioni di distanza. Il cavo in rame è invece limitato all’incirca a 90m di lunghezza, oltre i quali le prestazioni tendono a degradare. 4.3.6.3 Caratteristiche tecnologiche di base dell’impianto di cablaggio strutturato Le caratteristiche di base di questo impianto, da usarsi come riferimento di base per la scelta dei materiali, sono le seguenti: Locali tecnici - Un data center di dimensioni sufficienti ad ospitare almeno 5 rack di dimensioni standard cm 80x100x200 (42 Unit), attrezzato con: - impianto di condizionamento d’aria dedicato e dimensionato per un’occupazione di server ed apparati pari al 50% di quella 110 ( l i n k i n g a l l t h e f l o o r s o r f l o o r s e c t i o ns of the building to the c a m p u s c a b l i n g ) a n d h o r i z o n t a l c a bling (linking users to the vertical cabling). 3 ) C o n n e c t i v i t y i n f r a s t r u c t u r e ( a c t i v e system): this consists in a l l t h e s y s t e m e q u i p m e n t ( s w i t c h e s , routers, wireless access p o i n t s ) t h a t , t o g e t h e r w i t h t h e p a ssive system, allow data communication. 4.3.6.1 Structure The spaces for some technology rooms will have to be defined at the design stage, thus composed: 1 ) Data processing room: for the amount and type of equipment required to run the mall’s ICT system, this room must house at least four racks per server, each of standard size 85cmx100cmx200cm. Including the space for the movement of people and materials, a room measuring approximately 25sq.m would suffice, with or without windows, containing the following systems: - Its own air-conditioning system, separate from that of the building (the air may have to be cooled in winter too). - An Uninterruptible Power Supply (UPS) with autonomy of at least 1 hour, which would allow controlled machinery shut down in the event of a prolonged power failure. - I n e r t - g a s f i r e e x t i n g u i s h i n g s y s tem, triggered automatically and with a safety warning. 2) Plant areas: the size of the buildings calls for at least one plant room per floor, and two when linear extension exceeds 70m. Each one must measure at least 2x2m and have an air vent for heat extraction. 4.3.6.2 Cabling System Design The structured cabling system must have a standard design and comply with ISO 11801 requirements. The most rational criterion for the design of the structured cabling system is to strike the best compromise between order, flexibility and possible expansion. It usually envisages three cable lines, which correspond to the functional areas of the system. - Backbone Cabling: when several buildings are involved, this links them to the central point (star centre) of t h e M 9 site (which could be in the Museum), where the Data Processing Centre is usually located. Backbone cabling always uses fibre optics because of the distances it has to travel; - Vertical Cabling: this links all the floors or distribution points in a building to a star centre which, when systems are distributed over more than one building, interconnects with the backbone lines. This cabling is also in fibre optics to save space and improve performance; - Horizontal Distribution Cabling: this usually employs copper wire for economical reasons, not so much for the cables but for the terminals (connectors and relative interfaces). The distances involved in the horizontal distribution, connecting to the end users, are not such to justify the use of fibre optics. Fibre optics allow connection over distances in excess of 500 metres in a single span so there are no limitations to distance. Copper wire is limited to lengths of approximately 90m, beyond which performance tends to deteriorate. 4.3.6.3 Basic Specifications for the Structured Cabling System The basic specifications for this system, to be adopted as the standard reference for the choice of materials, are as follows: Plant Rooms - A data centre large enough to contain at least 5 racks of standard size 80x100x200 cm (42 units) equipped with: - its ow n a i r - c o n d i t i o n i n g s y s t e m p o w e r f u l e n o u g h for servers and equipment equal to 50% of the maximum permitted; - internal electricity system with an insulating transformer at the entrance and at least a 20 kVA Uninterruptible Power Supply (UPS) with a full-load autonomy of at least 30 minutes. -A sufficient number of plant areas that can house a massima consentita; - impianto elettrico interno con trasformatore di isolamento all’ingresso e gruppo di continuità statico (UPS) di potenza pari ad almeno 20 kVA ed autonomia a pieno carico di almeno 30 minuti. - Un numero sufficiente di vani tecnici adatti ad ospitare un rack di dimensioni standard 60x60x200cm, con spazio sufficiente per la manutenzione anteriore e posteriore al rack. Cablaggi - Orizzontali realizzati con cavi in rame Cat6 e cablaggi verticali in fibra ottica OM3 laser grade. - Outlet con connettori RJ45 cat6. - Numero di outlet sufficiente a coprire le esigenze di flessibilità degli spazi di vendita. 4.3.6.4 Requisiti specifici dell’impianto ICT - Invisibilità: l’impianto (vie cavo, connettori, prese, etc) dovrà essere caratterizzato da una forte integrazione con l’architettura degli spazi. In particolare dovranno essere adottate soluzioni di cablaggio che permettano di nascondere le terminazioni di rete non utilizzate in modo da renderle invisibili ai visitatori oppure da renderle parte integrante degli arredi o delle finiture dei locali. - Flessibilità: pur trattandosi di un impianto di cablaggio strutturato, per sua natura statico, dovranno essere proposte soluzioni tali per cui le terminazioni di rete possano essere spostate con semplicità senza dover effettuare opere edili. Si consideri, a titolo di indicazione progettuale, l’impianto di cablaggio in modo analogo a quanto già da tempo si esegue per gli impianti elettrici e di illuminazione. L’obiettivo complessivo del progetto deve essere quello di permeare completamente l’edificio. 4.3.7 Impianti elevatori Gli ascensori e le scale mobili devono essere studiati in relazione alla distribuzione planivolumetrica dell’edificio e ai flussi previsti di persone e cose in relazione agli orari di apertura della mall. L’edificio necessita l’installazione di impianti elevatori in grado di svolgere la loro funzione in condizioni sia normali (considerando le situazioni di picco), sia di blackout energetico, sia di emergenza in genere. Gli impianti devono inoltre essere dotati di adeguati backup per fare fronte ai periodici fermi per manutenzione ordinaria o straordinaria. Eventuali montacarichi per il trasporto delle cose dovranno essere progettati in modo integrato con gli impianti e gli allestimenti interni in modo da consentire, sia come pesi trasportati che dimensioni interne, l’innalzamento al piano delle merci, di tutti i componenti di arredo fissi e mobili e di tutte le componenti impiantistiche di cui è prevedibile la sostituzione nel tempo. 4.3.8 Building Management System (BMS) Il sistema edificio/impianti deve essere dotato di un sistema di supervisione e gestione (BMS) da collocare in una centrale di controllo (control room), che deve provvedere al controllo e la supervisione dei seguenti impianti: - centrali tecnologiche; - impianti di climatizzazione; - impianti di filtrazione aria; - impianti idrici e antincendio; - impianti di illuminazione; - impianti ICT; - impianti di comunicazione; - rilevazione incendio; - rilevazione infrazioni (allarmi antifurto e anti infrazione); - controllo delle schermature; - controllo di accessi e sicurezza; - controllo degli impianti elevatori (ascensori, montacarichi e scale mobili). Il BMS deve essere in grado di fornire informazioni su: - i valori delle grandezze fisiche caratterizzanti la qualità degli ambienti interni (temperatura, umidità relativa e ricambi d’aria); - i valori dei consumi energetici, termici ed elettrici, istantanei e in periodi di tempo prefissati (giorno, mese, anno), eventualmente suddivisi per zone; - i valori dei consumi di acqua, eventualmente suddivisi per utenze specifiche; - gli stati di funzionamento di tutte le principali apparecchiature per la climatizzazione, l’illuminazione, il trasporto di persone e cose, deve essere in grado di trasmettere segnali a microprocessori locali dotati di propria autonomia funzionale (sistema a intelligenza distri- standard size 60x60x200cm rack, with sufficient room for maintenance in front of and behind the rack. Cabling - Horizontal cabling using Cat6 copper wire and OM3 laser grade fibre-optic vertical cabling. - Outlet with Cat6 RJ45 connectors. - Adequate number of outlets to cover the retail space’s needs for flexibility. 4.3.6.4 Specific ICT System Requirements - Invisibility: the system (cableways, connectors, sockets etc) must blend well with the architecture of the spaces. In particular, the cabling solutions adopted must allow terminals not in use to be concealed, making them invisible to visitors or an integral part of the furnishings and finishes. - Flexibility: although this is a structured cabling system, which is static by nature, the proposed solutions must allow the terminals to be moved easily without the need for building works. For guidance, consider the cabling system as has already for some time been done for electricity and lighting systems. The overall aim of the design must be to completely permeate the building. 4.3.7 Elevators Lifts and escalators should take into account the planimetric layout of the building and flows of people and goods in relation to mall opening times. The building requires elevator systems that work in normal conditions (including peak times), during power failures and in a general emergency. The services should also have adequate back-up for periods of ordinary and special maintenance. Any goods lifts should be integrated with the services and internal organisation to ensure they can carry heavy and large goods and all the furniture, fittings and spare parts for services to the required floors. 4.3.8 Building Management System (BMS) The building/services system must include a Building Management System (BMS), located in a control room to control and monitor the following systems: - plant areas; - air conditioning; - air filtration; - water and fire; - lighting; - ICT; - communications; - fire detection; - infringement detection (intruder and anti-infringement alarm); - screening control; - access and security control; - elevator control (lifts, goods lifts and escalators). The BMS must be able to provide figures for: - the quality of the internal environment (temperature, relative humidity and air exchange); - energy, heating and electricity consumption, instantaneous and for set periods of time (days, months, year), divided by zone if possible; - water consumption, divided by specific users if possible; - the operational status of all main systems for climate control, lighting and transporting people and goods. It should also be able to send signals to autonomous local microprocessors (distributed intelligence system) and programme the timing and running (including switch off) of the services for all the zones; - any operational anomalies, potential operational problems and the activation status of back-up equipment. Although independent from the other buildings in the complex, the BMS may be centralised to allow control from a single station. 111 buita) e deve consentire di programmare temporalmente e funzionalmente (compresa la messa fuori servizio) gli impianti al servizio delle varie zone funzionali; - l’indicazione delle anomalie di funzionamento, delle criticità di esercizio e dello stato di attivazione delle apparecchiature di backup. L’impianto BMS seppur indipendente dagli altri fabbricati del complesso potrà essere centralizzato per permettere il controllo da un’unica postazione. 4.4 Sostenibilità del progetto e risparmio energetico Il programma M9 propone la realizzazione di un intervento che ha importanti risvolti sociali e urbanistici. La ristrutturazione degli edifici esistenti, l’edificazione del museo e il nuovo assetto urbano dell’area eserciteranno un notevole impatto sul centro storico di Mestre, un’area oggetto in passato di interventi architettonici di pessima qualità, realizzati con scarsa o nessuna attenzione agli aspetti estetici e ambientali. Per questa ragione si richiede ai progettisti di concepire un intervento eco-sostenibile, affinché M9 diventi un caso esemplare, la dimostrazione visibile di una diversa cultura della progettazione, rispettosa dell’ambiente, attenta al tema dei consumi energetici e tecnologicamente avanzata. Il progetto nel suo complesso, sia per gli interventi di ristrutturazione che per la nuova edificazione, dovrà individuare misure sostenibili relativamente a: - acqua; - materiali; - impianti; - energie rinnovabili; - comfort. In tale prospettiva, il progetto deve evidenziare tutte le soluzioni architettoniche, distributive, tecnologiche e impiantistiche che si intendono adottare per rendere la costruzione esemplare in termini di qualità ambientale degli spazi esterni e interni, di uso razionale delle risorse e di impiego di materiali eco-compatibili. Un’adeguata considerazione delle questioni ambientali ed energetiche richiederà che siano attentamente valutate le tipologie edilizie e i materiali da impiegare e che vengano effettuate scelte coerenti in tema di tecnologie e impianti. Un’analisi del ciclo di vita (LCA), sia pure di prima approssimazione, può essere inoltre utile per mettere in evidenza gli aspetti connessi alla funzionalità, alla durata, alla manutenibilità, ai consumi energetici, al recupero e al riciclaggio a fine utilizzo. 4.4.1 Materiali per la costruzione I materiali da costruzione dovranno essere semplici, forti, funzionali e facilmente reperibili, auspicando l’impiego di materiali riciclati e/o riciclabili, materiali non tossici con basse emissioni nocive e materiali di origine vegetale. Nella determinazione delle superfici, interne ed esterne, andranno attentamente valutate sia le valenze funzionali ed estetiche sia le spese di gestione e manutenzione. Dovranno inoltre essere impiegati materiali e unità tecnologiche caratterizzate da un ciclo di vita favorevole. In Italia non esiste un’etichettatura relativa all’eco-compatibilità dei materiali da costruzione, ma in Europa esistono certificazioni di origine delle materie prime, delle emissioni inquinanti in opera, dell’energia inglobata e del ciclo di vita e a esse si farà riferimento. Sarà necessario dare evidenza di quanto sopra in sede di relazione progettuale. 4.4.2 Qualità degli involucri Al fine di consentire agli occupanti degli edifici di usufruire di spazi interni di qualità e comfort, particolare importanza assumono, oltre che la concezione planivolumetrica degli edifici, le caratteristiche fisiche degli involucri esterni degli edifici, che dovranno essere allineati alle più evolute proposte del mercato. In particolare si chiede di curare: - la protezione dall’irraggiamento solare, anche con l’utilizzo di schermature; - la riduzione dell’inquinamento acustico; - la selezione dei materiali per evitare surriscaldamenti locali e riflessi solari; - la facilità e l’economicità di manutenzione e pulizia. 4.4.3 Approvvigionamento energetico e uso razionale dell’energia La prestazione energetica del sistema edifici impianti assume per il Committente particolare importanza e pertanto si chiede di effettuare 112 4.4 Sustainability and Energy Saving T h e M 9 p r o g r a m m e p r o p o s e s a d e v elopment with major so c i a l a n d u r b a n r e p e r c u s s i o n s . T h e refurbishment of the exi s t i n g b u i l d i n g s , t h e c o n s t r u c t i o n o f a museum and the new u r b a n d e s i g n o f t h e a r e a w i l l h a v e a considerable impact on the old Mestre city centre, an area that has, in the past, been the focus of very poor quality architectural projects, executed with little or no regard for aesthetics and the environment. This is why we are asking the designers for an eco-sustainable design, so that M9 may become an example, the visible demonstration of a different design culture that respects the environment and is attentive to energy-saving issues and technologically cutting edge. The whole design - both the refurbishment and the new build - is to identify sustainable measures with regard to: - water; - materials; - systems; - renewable energy; - comfort. I n r e c o g n i t i o n o f t h i s , t h e p r o j e c t should illustrate all the a r c h i t e c t u r a l , l a y o u t , t e c h n o l o g i c al and service solutions a d o p t e d t o m a k e t h e c o n s t r u c t i o n exemplary in terms of the e n v i r o n m e n t a l q u a l i t y o f i t s i n t e r n al and external spaces, t h e r a t i o n a l u s e o f r e s o u r c e s a n d the use of ecologically compatible materials. Proper consideration of environmental and energy issues demands carefully studied building types and materials and consistent technical and service choices. A LifeCycle Analysis (LCA), even a simple approximation, may also help illustrate aspects linked to functionality, duration, maintenance, energy consumption and recycling at the end of use. 4.4.1 Building Materials The building materials are to be simple, strong, serviceable and easily sourced. We favour the use of recycled and/or recyclable materials, non-toxic materials with low harmful emissions and materials of vegetable origin. Functional and aesthetic values should be assessed as well as maintenance and management costs when determining external and internal surface areas. Materials and technological equipment with a long lifecycle should be used. There is no standard benchmark for the eco-compatibility of building materials in Italy but there are European standards regarding the origin of primary materials, worksite pollution, stored energy and life cycle and these should be referred to. These design factors must be stressed in the project report. 4.4.2 Quality of the Envelopes As well as the planivolumetric design of the buildings, the physical characteristics of the buildings’ external envelopes are particularly important, to ensure the occupants have good quality and comfortable internal spaces at their disposal. The latest, most advanced products on the market should be used. Please consider the following in particular: - sun protection including screens; - low noise pollution; - materials selected to avoid local overheating and solar reflection; - economical and easy maintenance and cleaning. 4.4.3 Energy Procurement and Rational Energy Use The energy performance of the building-services system is particularly important for the Client and so the specific study of design proposals that limit energy consumption is required. If, however, the design were to adopt conventional solutions, the equipment used should provide a high level of energy efficiency (high combustion performance and a high COP, especially when not operating at full capacity). As a minimum guaranteed requirement the building is to comply with the thermal transmittance and specific energy consumption values contained in D.lgs. 192/2005 una specifica ricerca di soluzioni progettuali volte a contenere i consumi energetici. In ogni caso, anche ove fosse previsto l’utilizzo di soluzioni convenzionali, si chiede di impiegare macchine e impianti con elevata efficienza energetica (elevati rendimenti di combustione ed elevati COP, soprattutto a carico parziale). L’edificio dovrà garantire come requisito minimo le trasmittanze termiche ed i valori di consumo energetico specifico previsti dal D.lgs. 192/2005 aggiornato dal D.lgs. 311/2006 e DL 59/2009. Gli usi energetici finali che caratterizzano il sistema sono principalmente i seguenti: - energia termica per climatizzazione invernale (riscaldamento e umidificazione); - energia termica per produzione di acqua calda sanitaria; - energia termica e frigorifera per climatizzazione estiva (refrigerazione e deumidificazione); - energia elettrica per ventilatori, pompe e ausiliari (reti distribuzione fluidi); - energia elettrica per illuminazione di interni; - energia elettrica per elevatori (ascensori, scale mobili, montacarichi); - altri usi energetici (ad esempio illuminazione di esterni, ecc.). Per quanto riguarda la produzione di energia termica, dovrà essere studiata la ripartizione di utilizzo tra le varie fonti disponibili al fine di garantire il contenimento sia dell’impatto ambientale che dei costi di esercizio; è comunque da prevedere l’impiego del combustibile tradizionale stoccato per la produzione dell’energia termica in caso di interruzioni nell’erogazione da rete. Per quanto riguarda l’energia elettrica è prevista l’alimentazione dalla rete cittadina in media tensione (20.000 V) e devono essere previsti spazi tecnici per la realizzazione di cabine elettriche gestite dall’ente erogatore. Qualsiasi sia la configurazione adottata per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, devono essere previsti sistemi di backup in grado di garantire una funzionalità normale degli edifici in caso di avaria di una delle macchine/sistemi di trasformazione dell’energia ed una funzionalità ridotta in caso di blackout riguardante le reti cittadine di distribuzione dell’energia elettrica, del calore o del gas naturale (con eventuale utilizzo di deposito di gasolio per alimentazione di emergenza). In generale è interesse del Committente garantire la massima indipendenza energetica degli edifici e, se possibile e conveniente, costruire edifici “produttori netti di energia” attraverso l’impiego di sistemi di cogenerazione/trigenerazione e/o di sistemi che impiegano energie rinnovabili (solare, termico, fotovoltaico). L’impiego di fonti energetiche rinnovabili e assimilate è ben accolto dal Committente sia per contenere il consumo di fonti energetiche non rinnovabili sia per contenere le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera; pertanto viene richiesto di svolgere una ricerca progettuale in tale direzione. Per consentire al Committente di esprimere un giudizio sulla soluzione proposta si chiede ai progettisti di descrivere il diagramma di flusso energetico del sistema edifici-impianti con la messa in evidenza di: - fonti energetiche primarie, rinnovabili e non rinnovabili, che si intendono utilizzare; - macchine per le trasformazioni energetiche (generatori di calore, pompe di calore, scambiatori di calore, impianti fotovoltaici, ecc.); - sistemi/soluzioni di backup; - eventuali accumuli energetici; - usi finali delle energie trasformate e consumi energetici attesi; - valori delle potenze termiche ed elettriche installate e configurazioni possibili in situazioni di avaria o black out; - valori dei consumi energetici annuali previsti, per le diverse fonti energetiche di cui si prevede l’utilizzo; - valori delle emissioni annuali previste di CO2. 4.4.4 Emissioni inquinanti Per emissioni inquinanti si intendono qui in particolare le emissioni gassose in atmosfera e le emissioni di rumore. Per quanto riguarda i prodotti della combustione, relativi a trasformazioni energetiche attuate negli edifici, valgono i vincoli imposti in materia dalla legge italiana e dalle disposizioni comunali. Sarà comunque da prevedere l’utilizzo, ove tecnologicamente possibile, di macchinari a emissione di inquinanti specifici (NOx, solfati, polveri sottili, fumane, ecc.) significativamente minore dei limiti di legge. Per quanto riguarda le emissioni di rumore verso l’esterno si ricordano le disposizioni legislative in materia con riferimento al piano di zonizzazione acustica della città. (Cfr. ALLEGATI: 4. Normative di riferimento. Norma- updated by D.lgs. 311/2006 and DPR 59/2009. The main end energy usage of the service system is: - thermal energy for winter-climate control (heating and humidity control); - thermal energy for hot-water production; - thermal and cooling energy for summer-climate control (cooling and humidity control); - electricity for fans, pumps and fluid distribution systems; - electricity for internal lighting; - electricity for elevators (passenger lifts, escalators, goods lifts); - other energy uses (e.g. external etc.). All the available sources of thermal-energy production should be studied to guarantee a minimal environmental impact and to contain running costs.However, the use of stocks of a traditional combustible for thermal energy production in the event of a break-down in the system should be envisaged. The electricity supply is expected to be medium voltage (22,000 V) from the city mains. The project will have to provide space for substations managed by the local provider. Whatever the final decision regarding the electricity supp l y , back-up systems must be provided that can guarantee n o r m a l r u n n i n g o f t h e b u i l d i n g s i n t h e e v e n t o f a b r e a kdown in one of the transformers and a reduced service in the event of a power failure in the city electricity, heating or natural gas services (with the possible use of stocked fuel oil in emergencies). Generally speaking, it is in the Client’s interest to guarantee the maximum energy autonomy for the buildings and, if possible and convenient, to build “energy producing” b u i l dings by means of cogeneration/trigeneration systems and/or systems using renewable energy sources (solar, thermal, photovoltaic). The use of renewable energy or something similar would be well received by the Client both to reduce the need for non-renewable energy sources and to reduce CO2 emissions into the atmosphere. Design research in this sense is therefore requested. Designers are asked to provide an energy-flow diagram of the building-services system highlighting the following to allow the Client to express a judgement on the proposal: - intended primary energy sources – both renewable and non-; - transformers (heat generators, heat pumps, heat exchangers, photovoltaic devices, etc); - back-up systems/solutions; - any accumulators; - final use of transformed energy and expected consumptions; - values for the thermal and electrical power installed and possible configurations in the event of breakdown or power failure; - forecasts for annual energy consumptions for all the energy sources; - forecasts for annual CO2 emissions. 4.4.4 Pollution The use here of this term concerns gas emissions into the atmosphere and noise pollution. Italian and city legislation applies to the residual products of combustion resulting from activities inside the buildings. Where technologically feasible, it will, however, be necessary to adopt equipment with much lower emission levels of specific pollutants (NOx, sulphates, particle matter, fumes, etc) than permitted by legislation. In terms of noise pollution towards the outside, we reiterate current legislation and, in particular, the plan for the city’s acoustic zoning. (Cf. ATTACHMENTS: 4. Reference legislation. Local legislation.) Apart from legislative directives we underline the prerequisite that neither people working in the mall nor its visitors should be affected by noise coming from the building and, in particular, from the plant areas. 113 tive locali.) Al di là delle prescrizioni normative si evidenzia comunque l’importanza che né coloro che lavorano nella mall né i suoi visitatori siano disturbati da rumore proveniente dall’edificio stesso e in particolare dai locali adibiti a centrali tecniche. 4.4.5 Ciclo delle acque Il tema del contenimento dei consumi di acqua deve essere considerato nel progetto; ad esempio si potrà prevedere il recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione delle superfici a verde e/o il riutilizzo delle acque bianche. Inoltre il ciclo delle acque può essere integrato con eventuali sistemi di accumulo termico e con le riserve di acqua necessarie per l’estinzione degli incendi. 4.4.6 Gestione dei rifiuti I rifiuti rientrano in due categorie: rifiuti classificati come rifiuti assimilabili agli urbani (carta, plastica, alluminio, plastica, rifiuti organici, etc.) e rifiuti classificati come rifiuti speciali. I primi vengono raccolti e conferiti all’azienda di servizi cittadina. I secondi costituiti principalmente da materiale cartaceo, metalli speciali, congegni elettronici, computer, plastica e toner, vengono conferiti ad una diversa azienda autorizzata che provvede allo smaltimento. Considerando la presenza di svariate attività commerciali, in particolare quelle dedicate alla ristorazione e alla vendita di prodotti confezionati, si dovranno prevedere soluzioni tecniche che razionalizzino la raccolta e il trasporto dei rifiuti all’interno degli edifici e ne riducano i relativi costi. 4.4.7 Ottimizzazione dei sistemi aeraulici e idronici Si richiede che i percorsi delle canalizzazioni d’aria e delle tubazioni dei fluidi termovettori siano ottimizzati e integrati con l’architettura e gli spazi dedicati, secondo i più recenti dettami della tecnologia adottati nel caso di edifici con caratteristiche simili per destinazione d’uso e tipologia costruttiva. 4.4.8 Manutenzione edilizia e impiantistica Gli involucri edilizi (facciate e coperture vetrate, piane e inclinate, ecc.), gli elementi di completamento fissi (pavimenti sopraelevati, controsoffitti, ecc.), le dorsali impiantistiche principali (cavedii tecnici, vie di corsa degli elevatori, ecc.) e le aree verdi inglobate nel contesto edificato devono poter essere oggetto di periodica pulizia e manutenzione con mezzi d’opera facilmente disponibili, in condizioni di sicurezza e con costi contenuti. Le reti impiantistiche (cavidotti per alimentazioni elettriche e trasmissione dati, canalizzazioni aria, tubazioni fluidi termovettori, ecc.) e i terminali e dispositivi in ambiente (bocchette di immissione ed estrazione aria, ventilconvettori, dispositivi di regolazione, motori elettrici per comando schermi, valvole, corpi illuminanti, sensori, ecc.) devono consentire la periodica ispezione, taratura, manutenzione e devono quindi risultare facilmente accessibili e operabili. Inoltre, considerando che per la mall è notevole l’incidenza dei costi della pulizia nel budget relativo al facility management, deve essere effettuata una ricerca progettuale volta a individuare soluzioni che consentano di ridurre significativamente i costi per la pulizia degli ambienti interni (ad esempio attraverso la riduzione di spigoli vivi e anfratti non raggiungibili con macchine pulitrici, l’installazione di impianti di aspirazione della polvere centralizzati, la previsione di spazi di manovra per macchine pulitrici a elevata automazione, un’attenta selezione dei materiali di finitura al fine di facilitare la pulizia e ridurre lo spettro di detergenti necessari, ecc.). 114 4.4.5 Water Cycle The issue of reducing water consumption should be appraised in the design process. For example, systems that recycle rainwater to irrigate green spaces and/or the reuse of waste water should be studied. T h e w a t e r c y c l e c a n a l s o b e i n t e g rated with any thermalb u f f e r s y s t e m s a n d f i r e - s y s t e m w a t e r reserves. 4.4.6 Waste Management R e f u s e f a l l s i n t o t w o c a t e g o r i e s : r e fuse classified as “urban w a s t e ” ( p a p e r , g l a s s , a l u m i n i u m , p l astics, organic, etc.) and r e f u s e c l a s s i f i e d a s “ s p e c i a l w a s t e ” . The former is collected a n d p a s s e d o n t o t h e r e l e v a n t m u nicipal service. The latter m a i n l y c o m p r i s e s p a p e r p r o d u c t s , s pecial metals, electronic d e v i c e s , c o m p u t e r s , p l a s t i c s a n d t oners, which are passed o n t o a d i f f e r e n t s p e c i a l i s t c o m p a n y. G i v e n t h e p r e s e n c e o f v a r i o u s r e t ail activities, particularly t h o s e i n v o l v e d i n c a t e r i n g a n d t h e sale of packaged produ c t s , y o u a r e a s k e d t o p r o p o s e t e c hnical solutions for ration a l i s e d w a s t e c o l l e c t i o n a n d t r a n s port for the buildings and that reduce costs. 4.4.7 Optimised Duct and Hydronic Cleaning Systems A i r a n d f l u i d d u c t s p a c e s s h o u l d b e optimised and integrate d i n t o t h e a r c h i t e c t u r e , a d o p t i n g cutting-edge technologi c a l c o n c e p t s f o r t h e d e s i g n o f b u i ldings with similar functions and building types. 4.4.8 Building and Service Maintenance T h e b u i l d i n g e n v e l o p e s ( g l a s s f a c ades and roofs, cantile v e r i n g , s l o p i n g o r f l a t r o o f s e t c ) , f i nishing elements (raised f l o o r s , f a l s e c e i l i n g s e t c ) , m a i n s e r vice distribution (service d u c t s , e l e v a t o r s h a f t s e t c ) a n d g r e en spaces incorporated i n t o t h e b u i l t c o n t e x t m u s t a l l o w r egular maintenance and c l e a n i n g w i t h e a s i l y s o u r c e d e q u i p ment, in safe conditions and at reasonable costs. T h e s e r v i c e n e t w o r k ( d a t a - t r a n s mission and electricity d u c t s , a i r - c o n d i t i o n i n g d u c t s , t h e r movector fluid pipes etc) a n d t e r m i n a l s a n d d e v i c e s i n a l l t he areas (air supply and r e t u r n g r i l l s , c o n v e c t o r f a n s , r e g u lating devices, electric m o t o r s c o n t r o l l i n g b l i n d s a n d s c r e ens, valves, light fittings, s e n s o r s e t c ) s h o u l d b e d e s i g n e d f o r regular inspection, regu l a t i o n a n d m a i n t e n a n c e a n d s o s hould be easy to access and work on. A s c l e a n i n g c o s t s a r e a s i g n i f i c a n t f actor in the mall’s facilit y - m a n a g e m e n t b u d g e t , t h e d e s i g n should identify solutions t h a t s i g n i f i c a n t l y r e d u c e t h e c o s t of internal cleaning (for e x a m p l e b y r e d u c i n g c o r n e r s a n d r ecesses that are inaccessible to cleaning machinery, installing centralised vacuuming s y s t e m s , providing enough space to manoeuvre highly automated cleaning machinery and/or selecting finishes that are easily cleaned and reducing the range of detergents needed etc.). 7. COSTI E FASI COSTS AND PHASING 115 116 1. Costi di realizzazione 1. COSTS AND PHASING Il costo di costruzione stimato per l’intervento complessivo ammonta a € 32.800.000. Tale importo comprende: - il costo di costruzione delle opere interrate; - il costo di costruzione e di ristrutturazione degli edifici oggetto del presente concorso; - il costo di sistemazione delle aree esterne. Sono invece esclusi: - l’acquisto dell’area; - gli oneri di urbanizzazione; - gli oneri professionali; - gli arredi e gli allestimenti fissi; - gli allacciamenti alle reti. The estimated overall construction cost is € 32.800.000. This includes: - underground works costs; - cost of building and refurbishing the competition buildings; - costs for outside works. It excludes: - site purchase; - municipal fees; - professional fees; - fixtures and furnishings; - mains service connections. 2. FASI DI REALIZZAZIONE The project is for a refurbishment and a new build. As these are close but separate, they can be split to allow separate works management, running parallel. As the refurbishment of the existing buildings is expected to be completed before the new museum structure is up and running, the retail buildings will be occupied immediately so that they can start earning. L’intervento prevede un intervento di ristrutturazione e una nuova costruzione. Essendo questi interventi vicini ma distinti, possono essere definiti due stralci funzionali, permettendo una gestione separata dei cantieri, con tempistiche parallele. Si prevede che per la ristrutturazione degli edifici esistenti siano necessari tempi più brevi rispetto alla messa a regime della nuova struttura museale. Gli edifici ad uso commerciale verranno così immediatamente insediati per avviare la loro redditività. 2. CONSTRUCTION PHASES 117 118 8. ELENCO DEGLI ALLEGATI ATTACHMENTS 119 120 ELENCO DEGLI ALLEGATI ATTACHMENTS 1. LINEE GUIDA ALLA PROGETTAZIONE Vincoli e prescrizioni per la nuova edificazione Schemi di indirizzo progettuale convento Limite massimo dell’interrato Esempi di allestimenti 1. GUIDELINES TO THE DESIGN New-build restrictions and instructions Design plan for the former convent Basement boundary plan Sample exhibition designs 2. INDAGINI DIAGNOSTICHE Indagini e bonifica bellica (Lotto 1 e Lotto 2) Indagini georadar e magnetometrica (Lotto 1 e Lotto 2) Indagini geotecniche (Lotto 1 e Lotto 2) Rilievo strutturale (Lotto 1) 2. DIAGNOSTIC INVESTIGATIONS Ordnance survey and clearance (Lot 1 and Lot 2) Georadar and magnetometric investigations (Lot 1 and Lot 2) Geotechnical investigations (Lot 1 and Lot 2) Structural survey (Lot 1) 3. DOCUMENTAZIONE DI BASE Rilievi dell’area e degli edifici Modello 3D area concorso e isolati contermini Cartografia area centrale di Mestre Fotopiano area centrale di Mestre Documentazione fotografica dell’area di concorso Layout di impaginazione per consegna elaborati 3. GENERAL DOCUMENTATION Survey of the area and buildings 3D model of competition site and adjacent street blocks Map of the centre of Mestre Aerial view of the centre of Mestre Photographs of the competition site Layout set up for drawings 4. NORMATIVE DI RIFERIMENTO Normative locali Elenco principali normative 4. REFERENCE LEGISLATION Local legislation Main Italian and European legislation Nota: nel DVD consegnato ai concorrenti e nel sito web del Concorso internazionale M9 è reperibile la versione integrale in formato .pdf del presente fascicolo. N.B.: A complete .pdf version of the Design brief is available on the dvd given to the Participants. The same .pdf can be downloaded from the M9 International Competition website. 121 122 CREDITI / credits M9 è un progetto ideato e curato da: Fondazione di Venezia Presidente Giuliano Segre Commissione tecnica Francesco Dal Co, coordinatore Plinio Danieli Marino Folin Carlo Magnani Team di progetto Guido Guerzoni, project manager Fabio Achilli, vicedirettore Fondazione di Venezia Annalisa Ferrario, junior assistant Silvia Pellizzeri, junior assistant Polymnia Venezia s.r.l. Presidente Plinio Danieli Silvia Carraro, junior assistant Per conto della Fondazione di Venezia hanno collaborato alla realizzazione del concorso: Bando di concorso e Documento preliminare alla progettazione Università IUAV di Venezia, Sistema dei Laboratori, LAR Franca Pittaluga, direttore scientifico Carlo Ferro, multimedia Emanuele Garbin, Cad Malvina Borgherini Umberto Ferro Sara Marini Nicola Pegolo Mario Tassoni Favero&Milan Ingegneria Sandro Favero Marina Tosetto Giampaolo Lenarduzzi Rilievi Università IUAV di Venezia Sistema dei Laboratori, CIRCE Marisa Scarso, direttore Francesco Guerra, responsabile scientifico laboratorio di fotogrammetria Luca Pilot, responsabile tecnico laboratorio di fotogrammetria Andrea Adami Giovanna Fanello Marco Gnesutta Silvia Mander Micol Pillon Paolo Vernier Fotografie ORCH/Orsenigo_Chemollo Alessandra Chemollo Fulvio Orsenigo Traduzioni Barbara Fisher Assistenza legale Studio legale Biagini Alfredo Biagini Andrea Giuman 123 124