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Parere VA Orizzonte Verde_Comune di Jesolo

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Parere VA Orizzonte Verde_Comune di Jesolo
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
PARERE
n. 79 del 03 Agosto 2012
(o.d.g. 9 del 03 Agosto 2012)
OGGETTO: Comune di JESOLO (VE). Piano Urbanistico Attuativo “Orizzonte Verde” (ex Parco Pineta)
località Cortellazzo. Proponente Consorzio Parco Pineta. Verifica di Assoggettabilità (art. 12
D.Lgs. 152/2006).
PREMESSO CHE
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l’ art. 6 comma 3 del D.Lgs. 152/2006 prevede che in caso di modifiche minori di piani o programmi
esistenti, o di piani o programmi che determinino l’uso di piccole aree a livello locale debba essere
posta in essere la procedura di verifica di assoggettabilità di cui all’art. 12 del medesimo Decreto
legislativo ;
–
con deliberazione n. 791 del 31.03.2009 la Giunta Regionale ha, tra l’altro, stabilito le procedure da
seguire per la verifica di assoggettabilità individuando alcune tipologie e casistiche da escludere dalla
suddetta procedura nonché dalla procedura VAS;
–
La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 03 Agosto
2012 come da nota n. 347024 del 26.07.2012 del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento
Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione;
–
Il Consorzio Parco Pineta con nota acquisita al protocollo regionale al n. 222746 del 15.05.2012, ha
fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS.
–
Con nota prot n. 235763 del 22.05.2012 del l’ U.P. Coordinameto Commissioni (VAS- VINCANUVV) ha inviato richiesta di pareri ai seguenti soggetti competenti in materia ambientale:
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Provincia di Venezia Settore Politiche ambientali
Comune di Jesolo
Comune di San Donà di Piave
Comune di Musile di Piave
Comune di Eraclea
Comune di Cavallino Treporti
Comune di Venezia
Soprintendenza per i Beni Ambientali e Paesaggistici di Venezia e Laguna
Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Veneto
Genio civile di Venezia
Consorzio di Bonifica Basso Piave
ALISEA Territorio Ambiente Energia
Autorità di Bacino alto Adriatico
Magistrato alle Acque di Venezia
ARPAV Dipartimento Provinciale di Venezia
ULSS 10
Regione del Veneto Direzione Difesa del Suolo Servizio Ispettorato Regionale Agricoltura
Servizio Ispettorato Regionale Agricoltura
Corpo Forestale dello Stato Comando Forestale
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
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COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
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Consorzio BIM
Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica
Regione del Veneto Direzione Urbanistica e Paesaggio.
Sono pervenuti i pareri delle seguenti Autorità Ambientali consultate:
• Genio Civile di Venezia con nota prot. n. 267024 del 07.06.2012.
• ULSS n. 10 “Veneto Orientale” con fax del 14.05.2012 acquisito al prot. regionale n. 279428 del
15.06.2012.
• Comune di Eraclea con nota prot. n.11790 del 13.06.2012 acquisita al prot. regionale n. 279473 del
15.06.2012.
• L’Arpav di Venezia con nota prot n. 68781 del 14.06.2012, acquisita al prot regionale n. 281077 del
18.06.2012.
• La Società Alisea s.p.a. con fax acquisito al prot. regionale n. 284868 del 19.06.2012.
• La Provincia di Venezia con nota prot. 59030/12 del 29.06.2012, acquisita al prot regionale n.
306920 del 03.07.2012.
• Il Comune di Jesolo con nota prot. n. 37626/12-10-27- STIT del 28.06.2012 acquisita al prot
regionale n. 306914 del 28.06.2012.
• Il Comune di Cavallino Treporti con nota prot. n. 16851 del 26.06.2012 acquisita al prot regionale
n. 316374 del 09.07.2012.
Con nota prot n. 333449 del 18.07.2012 l’ U.P. Coordinameto Commissioni (VAS- VINCA- NUVV)
ha inviato richiesta di parere al Ministero Beni Culturali e Paesaggistici – Direziopne Regionale per i
Beni culturali e Paesaggistici del Veneto.
Il “PIANO URBANISTICO ATTUATIVO ORIZZONTE VERDE” redatto ai sensi dell’art. 19 della L.
R. 11/04” è un intervento di natura pianificatoria che mette in atto una destinazione urbanistica del
vigente PRG (D.G.R. n 3425 del 4.08.1977 e successive modificazioni), adottata con Delibera di Giunta
Comunale il 20 marzo 2012.
Pur trattandosi di uno strumento di pianificazione che attua una indicazione del PRG, esso viene
sottoposto a procedura di VAS, con la verifica di assoggettabilità, D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. (D.Lgs
4/2008), in quanto il Piano Regolatore Comunale vigente è stato a suo tempo redatto senza alcuna
valutazione ambientale.
Il Rapporto ambientale contiene, in allegato, i seguenti elaborati:
- Relazione Paesaggistica;
- Valutazione di Incidenza Ambientale;
- Piano di Monitoraggio.
−
CONTESTUALIZZAZIONE GEOGRAFICA
L’area in oggetto è localizzata nella zona est del territorio comunale. Il Cavetta, canale di bonifica che
collega Jesolo con il Piave, disegna il limite a nord tra l’insediamento di Cortellazzo e l’ampia zona
agricola che caratterizza l’entroterra. Il comparto si posiziona, a nord-ovest, sull’asse del canale
consortile “Cortellazzo”. Ad ovest l’area è definita da Via Cigno Bianco. Ad est, la foce del Piave
diviene limite fisico e punto privilegiato di relazione con l’acqua. Il margine sud è identificato dal bordo
delle alberature della “pineta” storica che si è sostituita alle dune e alle barene originarie oltre che
all’edificazione.
SIC e ZPS Natura 2000
Il territorio comunale di Jesolo è interessato dalla presenza di 3 siti della Rete Natura 2000:
-la Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT3250046 “Laguna di Venezia”;
-il Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) IT3250031 “Laguna superiore di Venezia”;
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-il Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) IT3250013 “Laguna del Mort e Pinete di Eraclea”.
Il SIC IT3250031 “Laguna superiore di Venezia” risulta completamente inglobato nella più ampia ZPS
IT3250046 “Laguna di Venezia”.
Immediatamente oltre il confine comunale, nel territorio di Cavallini-Treporti, vi è il SIC/ZPS
IT3250003 “Penisola del cavallino: biotopi litoranei”.
Vincolo Paesaggistico
Il PUA si colloca all’interno del vincolo paesaggistico istituito lungo le fasce fluviali del Cavetta.
−
CARATTERISTICHE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO
L’intervento intende definire l’urbanizzazione dell’area, da sempre agricola, tramite la simultanea
riqualificazione ambientale mirata alla “ricucitura” con la pineta esistente (che definisce tutto il
territorio posto a sud e, di fatto, qualifica il litorale adriatico di Jesolo) e la dotazione di servizi (parco
tematico, darsena, impianti sportivi) e residenze turistiche.
Il progetto urbanistico del comparto desume le modalità aggregative e tipologiche dello Schema
Direttore, che descrive gli intenti progettuali relativi all’area, e definisce gli ambiti tematici specifici
previsti dalle NTA, intesi quali il parco tematico, l’area sportiva, aree a verde.
Il Piano del Verde
Il P.U.A. ha affrontato le specifiche questioni dell’area a parco attraverso una fase iniziale di rilievo dei
sistemi ambientali in essere (habitat e impianto arboreo) attraverso cui si è impostato uno sviluppo
progettuale che prevede unitarietà d’intervento per gli schemi d’impianto ed una progressione di crescita
che garantisca omogeneità dei nuovi spazi a verde.
Viabilità
L’attuazione del P.U.A. concretizza alcune questioni di valore infrastrutturale del P.R.G. ed in
particolare il riassetto della viabilità nella zona est di Jesolo.
L’occasione principale data dalla realizzazione del Piano è la definizione di un asse viario che permetta
l’attraversamento da ovest ad est della pineta litoranea, in particolare del suo abitato. La viabilità
carrabile sarà solo perimetrale e di scorrimento, così ,come previsto dal P.R.G.:
- viabilità sud (di collegamento tra Via Cigno Bianco e la zona est - via Oriente);
- viabilità nord (di completamento alla viabilità di via Kennedy);
- bretella di by-pass attraverso il parco per ristabilire la percorribilità della sponda Cavetta interrotta
dalla darsena.
Il progetto prevede la conversione ad area a parco piantumato dell’attuale zona agricola che si estende a
nord della pineta “storica”.
Tale area verrà realizzata garantendo connessioni spaziali e fisiche che si compongono di percorsi
ciclopedonali che seguono i corridoi ecologici corrispondenti ai canali presenti nell’area. Essi sono di
collegamento dei vari “poli” tematici quali il Parco pubblico, la darsena e l’Area Sportiva. Una
passerella ciclopedonale garantirà il sovrappasso alla bretella viaria posta tra sud e nord e permetterà la
continuità di fruizione da est ad ovest dell’intera area.
Il P.U.A. viene integrato con il progetto urbanistico dell’area a parcheggio, organizzato con le modalità
progettuali e di servizio indicate dalla Società Jtaca.
Il Canale Cavetta
Il tema dell’acqua è costituito dalla riqualificazione della sponda del canale Cavetta e dalla proposta,
definita dallo Schema Direttore, di realizzare uno specchio d’acqua all’interno dell’area. La
Ristrutturazione della sponda del canale offre l’opportunità di garantire la funzionalità idraulica del
canale e di ambiti specifici alle diverse attività previste dal PRG All’interno del parco tematico,
usufruendo delle due importanti aree a parcheggio previste, è anche possibile inserire impianti ludici
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all’aperto (es. piscine scoperte) e una darsena che andrebbe a completare l’offerta sportivo/ricreativa del
parco medesimo.
La darsena si sviluppa infatti in continuità con il parco e, pur conservando anche la tipologia di ormeggi
diretti sulla sponda che attualmente caratterizza il Canale Cavetta, offre un consistente numero di posti
barca per imbarcazioni di dimensione medio-piccola, oltre che per le house boats in transito lungo
l’Idrovia Litoranea Veneta. Lo sviluppo della proposta progettuale, a partire dall’idea urbanistica,
evidenzia come si sia cercato di ottenere una soluzione che, pur permettendo la funzionalità richiesta per
la darsena e la fruibilità turistica del sito, garantisce la sicurezza idraulica al pari o meglio dell’argine
esistente.
La darsena sarà protetta da un argine che garantirà un margine di sicurezza superiore a quello oggi
esistente, realizzato con moderne tecnologie e macchinari, oltre che con quota di coronamento adeguata
a rispondere alle prevedibili esigenze dettate dagli scenari di sea level rise, cui tutte le opere idrauliche
dovranno nel prossimo futuro rispondere.
L’argine sarà privo di parti mobili, manufatti idraulici o altri dispositivi la cui fallanza possa
compromettere la tenuta idraulica dell’argine stesso. La quota di coronamento sarà elevata a +3.00 ml
s.m.m. (attualmente è di circa +2.70 ml s.m.m.), adeguandola eventualmente alle maggiori quote che il
Genio Civile di Venezia vorrà indicare.
I servizi alla darsena ed al parco
Il P.U.A., in attuazione di quanto indicato dal P.R.G., prevede la realizzazione all’interno del parco
tematico di edifici destinati alla gestione ed organizzazione dell’area.
Tali volumi ospiteranno funzioni diversificate quali locali di ristoro, servizi igienici, uffici, magazzini,
depositi, locali per impianti tecnologici, spogliatoi e bagni, ecc. per una cubatura complessiva massima
di 10.000 mc.
All’interno di tale volumetria verranno ubicate anche le residenze di pertinenza del personale di gestione
(direzione e custodia).
L’area di posizionamento dei servizi è posta lungo l’arginatura della darsena collegata per l’accessibilità
carrabile sia alla nuova viabilità nord, presso l’innesto con via Cavetta Marina, sia da via Oriente presso
il ponte mobile. Tali strutture sono sinergiche alla fruizione dell’area tematica ed alla riqualificazione
della sponda del Cavetta. La definizione architettonica degli stessi sarà demandata alla progettazione
esecutiva dell’area.
Area sportiva
Il P.R.G. indica la zona in prossimità di Via Cigno Bianco come maggiormente idonea alla collocazione
di strutture sportive.
L’area sportiva ha un’autonomia di accesso/recesso da via Cigno Bianco e diviene la “testata” ovest del
sistema delle strutture a tema previste dal P.U.A.
Dalle indicazioni dell’Amministrazione Comunale si è identificato come tema caratterizzante la
progettazione della “Cittadella del Rugby”. Sono presenti due campi da rugby per allenamento ed un
campo per partite internazionali con gradinate, nonché un volume adibito a servizi e spogliatoi e un
volume identificato come “Club House”. Tali strutture sono correlate ad aree di parcamento al servizio
degli spettatori e ad aree verdi pubbliche.
La definizione delle strutture è delegata alla progettazione esecutiva, sia per la scelta architettonica che
per quella prettamente sportiva.
Le residenze turistiche
Come indicato dallo Schema Direttore, l’insediamento residenziale viene posto esclusivamente sopra le
“Terre alte”, e viene declinato secondo piccoli gruppi costituiti da più edifici di sezione ridotta che a
loro volta si dispongono ai margini dei rilevati. In questo modo viene lasciata libera un’area baricentrica
della singola Terra alta per accogliere gli spazi comuni (piscina, giochi per i bambini, spazi di sosta e
convivialità, etc.) e si consente alle unità abitative di affacciarsi sugli ampi spazi alberati frapposti tra le
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diverse “Terre alte”. Ciascun nucleo ha la possibilità di essere completamente autonomo facilitando
l’attuazione del Piano per stralci, riducendo al minimo, per gli insediamenti già realizzati, i disagi dovuti
alla costruzione in tempi diversi dei vari nuclei e limitando l’impatto generale delle costruzioni dal
punto di vista ambientale.
All’interno di una maglia predeterminata possono essere impiegate diverse tipologie edilizie: la casa in
linea compatta; elementi a corte sia puntuali, che aggregati; sequenze ritmate di corpi aggettanti. Il
controllo architettonico del P.U.A. è garantito dalla redazione di un abaco tipologico a cui va fatto
obbligatorio riferimento in sede di progettazione edilizia (Tav. 6/2 REVISIONE 1 e relativo Prontuario)
Gli attacchi a terra delle terre alte possono contenere le autorimesse, alle quali si può accedere
direttamente dai fabbricati soprastanti.
La definizione architettonica degli edifici sarà improntata a linee guida quali:
- unitarietà architettonica
- propensione ad una elevata efficienza energetica tramite uso del solare termico, fotovoltaico,
geotermia (oltre alla rispondenza alle normative vigenti di qualificazione energetica degli edifici) utilizzo di materiali e tecniche costruttive mirate all’ottimizzazione dei tempi di esecuzione
(prefabbricazione) e resa termica (serramenti, isolanti, ecc.).
−
DIMENSIONAMENTO
Ambito d’intervento Comparto ORIZZONTE VERDE (ex Parco Pineta) (superficie convenzionale da
P.R.G.) Mq 613.922,14
Densità Territoriale di Fabbricazione mc/mq 0,60
Volumetria max ammissibile Ambito z.t.o C2.1-14 mc 238.444,84
Area sportiva Cigno Bianco:
Impianti sportivi scoperti mq 10.927,43
Impianti sportivi coperti mq 2.500,00
Parcheggi standard di P.R.G. mq 4.789,83
Parcheggi standard di P.U.A. mq 10.606,29
Verde pubblico mq 28.023,04
Strade di progetto mq 3.087,51
Parco Tematio:
Verde Pubblico mq 15.491,93
Parcheggi standard di P.R.G. mq 10.903,57
−
CRITICITA’ DELLO STATO DELL’AMBIENTE
ARIA
Rispetto ai valori limite ed obiettivo richiesti dalla normativa vigente (D.Lgs. 155/2000), per quanto
riguarda la valutazione della qualità dell’aria rilevata dalle stazioni più vicine all’ambito d’intervento, si
può riassume quanto segue:
-per il biossido di zolfo (SO2) non vi è stato alcun superamento dei valori indicati dalla normativa
vigente;
-per il monossido di carbonio (CO) non vi è stato alcun superamento dei valori indicati dalla normativa
vigente;
-per il biossido di azoto (NO2) si registrano valori al di sotto del limite di legge. In particolare per le
stazioni di fondo (San Donà di Piave e Concordia Sag.), nell’intero quinquennio (2006-2010), non si ha
alcun superamento del valore limite di legge;
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-per l’ozono (O3) sono stati registrati dei superamenti delle soglia d’informazione nel quinquennio
2006-2010 ed è stato riscontrato un superamento di tale indicatore per quanto riguarda il
raggiungimento degli obiettivi a lungo termine per la protezione della salute umana e della vegetazione;
-per il particolato PM10 sono stati registrati superamenti del valore limite giornaliero nelle stazioni di
fondo durante il periodo 2006-2010, mentre non è stato superato il limite annuale per la protezione della
salute umana nelle stazioni di fondo. Il confronto dei valori medi annui di PM10 nel periodo 2006-2010
per le stazioni di fondo, mostra un sensibile decremento. I valori delle centraline in provincia di Venezia
ed in particolare, la stazione di fondo di Concordia Sagittaria, negli ultimi tre anni risultano tutti al di
sotto del valore limite. Inoltre grazie ai dati riportati delle due stazioni mobili di Jesolo si rileva che il
numero di superamenti del valore limite giornaliero è percentualmente inferiore rispetto a quello
rilevato presso il sito fisso di riferimento ed anche la media complessiva dei due periodi è inferiore al
valore limite annuale;
-per il particolato PM 2.5 non si registrano superamenti del valore limite/obiettivo vigente;
-per il Benzene è stato rispettato il valore limite vigente;
-per il benzo(a)pirene è stato rispettato il valore obiettivo vigente;
-per il Piombo le concentrazioni risultano tutte inferiori al valore limite;
-per gli elementi in trecce, quali arsenico, nichel e cadmio le medie annue di concentrazione rilevate
risultano essere ampiamente al di sotto dei valori obiettivo. Il comune è inserito nelle aree “A2
Provincia”. Esso non rappresenta una fonte rilevante di inquinamento per se stesso e i comuni limitrofi.
Con riferimento alle emissioni di CO, VOC, NOx e PM2.5 rispetto alla situazione attuale dell’area di
progetto le variazioni associate ai volumi di traffico relativi agli scenari di progetto 1 e 2 sono da
considerare marginali.
PRINCIPALI CRITICITÀ EMERSE
Le concentrazioni di PM10, superiori ai valori di riferimento normativi in tutto il bacino padano,
dipendono principalmente dal background regionale ed urbano. Altro elemento critico è l’ozono, come
si evince dai dati riportati sono infatti emersi dei superamenti degli obiettivi a lungo termine per la
protezione della salute umana e della vegetazione.
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’
Mantenere i livelli di emissioni a norma di legge.
RACCOMANDAZIONI AMBIENTALI PER IL PUA
Fluidificare il traffico veicolare.
MONITORAGGIO
SI
ACQUA
superficiali
L’area di progetto ricade nel bacino scolante del fiume Sile e confina con quello del bacino della
pianura tra Livenza e Piave.
Il bacino del fiume Sile essendo di risorgiva è caratterizzato dalla presenza di nitrati che causano un
punteggio basso dell’azoto nitrico. Altro punteggio basso è riferito al parametro microbiologico E.Coli
rilevato nella stazione del fiume Musestre. Nell’insieme però il trend 2000-2008 apporta un giudizio
sufficiente delle acque superficiali. In particolare le stazioni di monitoraggio più vicine all’area di
progetto di Jesolo riportano uno stato LIM buono. Nel 2010 il livello LIM dell’asta fluviale del fiume
Sile è aumentato in tutto il bacino portandolo ad uno stato buono anche se il LIMeco calcolato riporta
invece valori con giudizio sufficiente per cui peggiori del LIM calcolato per lo stesso anno.
Lo stato delle acque superficiali del bacino della pianura tra Livenza e Piave è calcolato per un’unica
stazione e per cui non si può avere lo stato dell’asta fluviale. Nell’unica stazione di monitoraggio lo
stato è sufficiente sia per il trend 2000-2008 che per l’anno 2010. Nei due bacini non sono state rilevate,
nei periodi 2000-2008 e 2010, superamenti degli standard di qualità delle sostanze pericolose.
Per quanto riguarda le sostanze pericolose è stato rilevato un cattivo giudizio nella stazione del fiume
Piave, bacino scolante del fiume Piave, a monte dell’area di progetto, stazione Fosalta di Piave.
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Risalita del cuneo salino nel fiume Piave favorita dalle portate limitate che defluiscono a mare. Nessun
punto di rilevamento è situato nel Canale Cavetta interessato dal progetto.
I valori di conduttività elettrica elevati, misurati in canali che scorrono in prossimità del Piave inducono
ad ipotizzare che l’acqua proveniente dal mare possa infiltrarsi nella rete di bonifica attraverso l’alveo
del Piave.
Valori di criticità del cuneo salino rilevati nel fiume Cavetta.
Si deduce l’esistenza di una corrispondenza fra le aree interessate da intrusione di acque salate nella rete
idrografica e la distribuzione della contaminazione salina nelle acque sotterranee.
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’
- Evitare inquinamenti di natura fisico-chimica delle acque del Cavetta.
- Non modificare il regime idraulico del Cavetta.
RACCOMANDAZIONI AMBIENTALI PER IL PUA
Gestione della darsena in caso di superamento dei livelli di inquinamento.
MONITORAGGIO
SI
sotterranee
Nell’area GWB Bassa Pianura Settore Brenta dove ricade il comune di Jesolo nessuna situazione è
giudicata negativa 2 sono positive e 12 stazionarie.
Il trend 2009-2010 non comporta variazioni e lo stato qualitativo si può considerare mediamente buono
per tutto il Veneto. Per i GWB afferenti all’area di progetto solo in Bassa Pianura Settore Brenta 3
stazioni sono scarse su 12. Si può dire che la situazione degli acquiferi sotterranei non è ne buona ne
cattiva.
La situazione idrogeologica locale è caratterizzata da forti spessori di materiali argilloso-limosi che
riducono drasticamente la permeabilità verticale (acquicludi); in essi si intercalano letti prevalentemente
sabbioso-limosi, sedi di circolazione d’acqua assai modesta (acquitardi), e livelli sabbiosi sovrapposti
sedi di falde idriche in pressione, aventi comunque una bassa trasmissività se confrontata con quella di
altre aree della provincia.
In sintesi, solo l’acquifero presente da una profondità di 105-120 m dal p.c. sino alla profondità di 150170 metri sembra avere una discreta continuità sull’intero territorio della bassa pianura veneta.
Per un’area a seminativo servono molti kg di antiparassitari, di nitrati e molti litri di gasolio per renderla
produttiva. La realizzazione del progetto invece, togliendo l’area a tale vocazione e trasformando molta
parte del terreno a verde pubblico consente una drastica di munizione di inquinanti.
Per il 2010 le contaminazioni riscontrate, nel Veneto, più frequentemente, sono quelle dovute a
composti organo-alogenati (28), nitrati (12), metalli imputabili all’attività umana (5) e pesticidi (3).Il
trend 2009-2010 non comporta variazioni e lo stato qualitativo si può considerare mediamente buono
per tutto il Veneto. Per i GWB afferenti all’area di progetto solo in Bassa Pianura Settore Brenta, 3
stazioni sono scarse su 12. Infatti il maggiore addensamento di punti di prelievo caratterizzati da acque
con superamento dei valore limite (VL) fissati dal Dlgs 30/2009 si riscontra nell’area dell’alta pianura,
particolarmente nella sua porzione orientale. I rimanenti superamenti si hanno nella falda freatica
superficiale dell’acquifero differenziato della bassa pianura.
La qualità naturale delle acque sotterrane di queste zone è bassa, in relazione alla presenza di una serie
di elementi di origine geologica (e quindi assolutamente non legati ad inquinamento antropico).
La presenza di elevate concentrazioni di metalli nei terreni e nelle acque sotterranee nella Bassa Pianura
Veneta è nota da tempo. In particolare sono note la presenza di Ferro, Ammoniaca, Manganese ed
Arsenico in acquiferi confinati. In generale si può tranquillamente affermare che acquiferi, sia
“superficiali” che “profondi” possono essere interessati da elevati valori di arsenico, ferro, manganese
ed ammoniaca di origine geologica.
L'area del progetto è interessata da fenomeni di cuneo salino da considerare attentamente; la falda
freatica non appare una risorsa utilizzabile a scopo irriguo, sia per la qualità delle acque, sia per non
aggravare il già esistente fenomeno dell'ingressione del cuneo salino.
Presenza di inquinanti dovuti all’agricoltura.
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’
Migliorare i parametri fisico – chimici delle acque sotterranee.
Diminuire nel suolo la quantità di pesticidi e diserbanti di origine chimica.
RACCOMANDAZIONI AMBIENTALI PER IL PUA
Usare pesticidi e diserbanti biodegradabili.
MONITORAGGIO
SI
acquedotti e fognature
La zona è considerata di bassa industrializzazione e la natura degli scarichi è pressoché esclusivamente
domestica; gli insediamenti “industriali” tipici della zona, infatti, sono individuabili in autolavaggi,
lavanderie a secco, e servizi simili.
L’infrastrutturazione acquedottistica rispetto al resto d’Italia presenta una bassa percentuale di perdite.
PRINCIPALI CRITICITÀ EMERSE
Elevato consumo pro capite di acqua potabile per uso commerciale e residenziale nel periodo estivo.
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’
Mantenere nel periodo estivo una sufficiente dotazione idrica a scala locale.
RACCOMANDAZIONI AMBIENTALI PER IL PUA
Attuare un piano di gestione per l’approvigionamento idrico ai fini irrigui.
MONITORAGGIO
NO
SUOLO
Il lotto in esame presenta quote del piano campagna costantemente al di sotto del livello medio mare.
L’area infatti tra Sile e Piave rappresenta antiche zone paludose oggi bonificate e trasformate in pianura
coltivabile.
Il sito è costituito da sedimenti di tipo sabbioso (in prevalenza per la presenza di paleodune) e argilloso
con talora resti di carattere organico torboso .
I dati rilevati indicano che vi è una buona capacità portante dei terreni e che dal punto di vista litologico
si tratta di sabbie più o meno fini con scarsa percentuale di frazione fine depositate dall’azione
combinata dei corsi d’acqua, del moto ondoso e del vento.
PRINCIPALI CRITICITÀ EMERSE
Il tratto di costa immediatamente adiacente a Cortellazzo risulta essere in erosione anche se essendo
zona in prossimità della foce del Piave è molto dinamica e può essere considerato un avvenimento
altalenante.
L ‘area di progetto si trova in zona a rischio idrogeologico, a causa della componente del terreno e della
sua localizzazione in terre bonificate.
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’
Diminuire i rischi di alluvione.
RACCOMANDAZIONI AMBIENTALI PER IL PUA
Realizzare aree di laminazione per la gestione idraulica in caso di eventi atmosferici particolarmente
sfavorevoli.
MONITORAGGIO
NO
CARATTERISTICHE RILEVANTI
Presenza di un geosito.
Visibilità delle tracce del geosito attraverso foto aerea in quanto dalla colorazione del terreno è possibile
riconoscere ove le dune si elevavano dal terreno, e ove la sedimentazione organica ha cambiato le
proprietà del terreno rendendolo più scuro.
Riscontro della posizione dei cordoni dunali anche nella carta geomorfologica opportunamente
commentata al capitolo dedicato.
PRINCIPALI CRITICITÀ EMERSE
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
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COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Perdita delle tracce dei cordoni dunali in quanto il territorio è stato tutto spianato per le opere di
bonifica.
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’
Ripristino dei sistemi dunali costieri.
RACCOMANDAZIONI AMBIENTALI PER IL PUA
Ricostruzione di un brano di geosito.
MONITORAGGIO
NO
RUMORE
In termini generali, gli effetti dell’incremento dei volumi e della nuova distribuzione dei flussi veicolari
associato anche alle nuove infrastrutture previste produce un effetto diversificato sui diversi archi della
rete di riferimento: si osservano situazioni caratterizzate da decrementi nelle emissioni (per le
infrastrutture esistenti) e situazioni caratterizzate da incrementi (sia per le infrastrutture esistenti sia per
quelle nuove).
In generale gli incrementi stimati rispetto alla situazione attuale (sia per le emissioni gassose sia per
quelle da rumore) appaiono modeste.
PRINCIPALI CRITICITÀ EMERSE
Nello stato attuale si osserva il superamento dei limiti imposti dal piano del rumore del Comune di
Jesolo in corrispondenza delle vie Oriente (zona ponte sul Cavetta) e lungo il primo tratto di via
Cristoforo Colombo;
Gli incrementi di traffico determinati dalla realizzazione degli interventi considerati nello scenario di
progetto 1 e 2 producono variazioni marginali delle emissioni sonore (nell’ordine di qualche dB).
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’
Mantenere un livello di rumore dovuto dal traffico entro i limiti a norma di legge.
RACCOMANDAZIONI AMBIENTALI PER IL PUA
Apportare in fase di progettazione degli interventi soluzioni progettuali viabilistiche in quei nodi più
sensibili del sistema trasportistico del PUA.
MONITORAGGI
SI
BIODIVERSITA’
Distanza dai siti della Rete Natura 2000
L’area d’intervento si trova a 153 metri di distanza dalla zona più vicina alla rete Natura 2000.
Vicino all’area oggetto dell’analisi esistono tre siti identificati con i seguenti codici e caratteristiche:
- IT3250013 - Laguna del Mort e Pinete di Eraclea;
- IT3250031 - Laguna superiore di Venezia;
- IT3250046 - Laguna di Venezia.
Gli ultimi due siti, appartenenti alla rete ecologica Natura 2000 del territorio, sono situati ad una
distanza notevole rispetto all’area oggetto di intervento, rispettivamente pari a 4.728 metri. Questa
distanza è tale per cui non si è ritenuto necessario svolgere le indagini relative alla Valutazione di
Incidenza Ambientale per cui l’analisi della banca dati Natura 2000 ha riguardato unicamente il sito
IT3250013.
Il SIC in oggetto, identificato dal codice IT3250013 e denominato “Laguna del Mort e Pinete di
Eraclea”. È geograficamente centrato su longitudine E 12 45 51 e latitudine N 45 32 49, ha una
superficie totale di 214 ettari e appartiene alla regione biogeografia continentale.
La superficie del SIC è costituita al 60% da area lagunare - estuarile con melme e banchi di sabbia. Al
10% include un tratto di mare. Il 15% è dato da spiaggia e dune. Un 10% è costituito da terreni agricoli,
il 5% da prati salati.
Si tratta di un sistema litoraneo costituito da una laguna di limitata estensione separata dal mare da un
sottile diaframma sabbioso e collegata all’entroterra da un sistema di dune relitte. Il fondale lagunare è
parzialmente coperto da cenosi di fanerogame marine (Zosteretae marinae) e le porzioni marginali sono
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COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
colonizzate da tipica vegetazione alofila di barena (Salicornietum venetae). La fascia strettamente
litoranea è occupata da frammenti della serie vegetazionale psammofila (Salsolo-Cakiletum aegypticae,
Sporoboro arenarii-Agropyretum juncei, Echinophoro spinosae- Ammophiletum arenarie, Tortuloscabiosetum), mentre sul sistema di dune relitte si sviluppa una pineta d’impianto e Pinus pinea con
fascia antistante a Juniperus communis. Nella bassure interdunali si rinviene sporadicamente l’ErianthoSchoenum nigricantis.
L’area propriamente lagunare è importante per migrazioni e svernamento di limicoli, anatidi,svassi,
strolaghe. Sono presenti entità rare di notevole rilevanza fitogeografica.
L’area risulta sensibile ai fenomeni erosivi e alla frequentazione turistica.
Si identificano nel SIC, 11 habitat di “interesse comunitario”, per la cui conservazione è prevista la
designazione di aree speciali di conservazione. Di questi ben 5, quello delle lagune costiere (cod. 1150),
i limonieti (1510) e quelli dunali (cod. 2130, 2250, 2270), vengono indicati come prioritari: la loro
conservazione è cioè responsabilità particolare dell’Unione Europea.
I tipi di habitat presenti sono anche habitat di specie d’interesse comunitario, costituendo ambiti di
svernamento, nidificazione, alimentazione e sosta durante la migrazione per diverse specie di uccelli, 13
delle quali sono indicate nell’allegato I della Direttiva “Uccelli”, e sono dunque previste per le stesse,
misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat.
È presente anche una specie ittica d’interesse comunitario, il Ghiozzetto di laguna (Knipowitschia
panizzae).
Il piano in oggetto non rientra nel sito e, com’è evidenziato nella relazione VIncA, dalla quale risulta
che non va a compromettere le relazioni che lo stesso ha con altri siti Natura 2000, si ritiene comunque
opportuno, in considerazione della vicinanza del Sito Natura 2000, denominato “Laguna del Mort e
Pinete di Eraclea”, di rinviare ad una fase progettuale di maggior dettaglio la valutazione degli effetti
d’intorbidimento delle acque legati allo scavo del canale Cavetta. Tale intervento dovrà essere oggetto
di un apposito Studio d’incidenza Ambientale e relativa procedura di VIncA.
VIABILITA’
La strada che da sul canale Cavetta e all’interno dell’area di progetto presentano uno stato basso di
traffico.
La nuova viabilità proposta nel PUA permette di ridurre i volumi attualmente interessanti via Oriente
effetto del ruolo portante che assume l’asse costituito dalle vie Martin Luther King, via Papa Luciani e
la nuova via posta a sud dell’intervento. Peraltro questo ruolo appare coerente con le previsioni del PRG
che prevede il completamento di tale asse con l’introduzione di una nuova tratta di collegamento tra via
Papa Luciani e la nuova viabilità a sud dell’intervento ed alternativa a via Correr.
PRINCIPALI CRITICITA’ EMERSE
La rete allo stato attuale presenta delle sofferenze non trascurabili con riferimento all’ora di puntadel
sabato relativamente all’asse viario rappresentato dalla SP42 a nord del nodo semaforico in prossimità
del ponte sul “Cavetta” dalle via Ca’ Gamba e via Danimarca di accesso all’area orientale del Lido da
nord-ovest. Le stime prodotte confermano tale circostanza che risulta ben nota. Lungo tale asse il tasso
di saturazione raggiunge il 85% in direzione sud ed il 73% in direzione nord (il sistema opera sotto
capacità, in uno stato che si può definire metastabile).
Sono inoltre da segnalare le sofferenze lungo via Oriente nelle zone limitrofe al ponte sul canale Cavetta
in prossimità del Cortellazzo, sempre lungo via Oriente in corrispondenza di Piazza Torino.
Altre sofferenze sono riscontrabili lungo l’asse via Revedoli-via Massaua (direttrici di accesso/egresso
al Lido da est).
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’
Migliorare la fluidità del sistema trasportistico.
RACCOMANDAZIONI AMBIENTALI PER IL PUA
Apportare in fase di progettazione degli interventi soluzioni progettuali viabilistiche in quei nodi più
sensibili del sistema trasportistico del PUA.
MONITORAGGIO
SI
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
RIFIUTI
CARATTERISTICHE RILEVANTI
Nel comune di Jesolo la raccolta differenziata è di molto aumentata e ha continuato ad aumentare negli
anni.
PRINCIPALI CRITICITA’ EMERSE
Jesolo ha una forte incidenza della presenza turistica per quanto riguarda la produzione di rifiuti urbani
tanto da superare la produzione procapite nelle province venete e nei comuni capitali di provincia.
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’
Migliorare la gestione del ciclo unico dei rifiuti soprattutto nella fase di raccolta.
RACCOMANDAZIONI AMBIENTALI PER IL PUA
Progettare un sistema di moduli per la raccolta differenziata dei rifiuti all’interno dei complessi edilizi,
eliminando le isole ecologiche.
MONITORAGGIO
SI
−
SISTEMA DI MONITORAGGIO
E’ prevista un’attività di monitoraggio, svolta in maniera continuativa durante tutta l’attuazione del
piano, rappresentando quindi lo strumento attraverso il quale verificare la coerenza tra le azioni
realizzate, in attuazione delle scelte di Piano, e gli obiettivi prefissati, misurando l’eventuale
scostamento.
Viene differenziato il monitoraggio dello stato dell’ambiente e il monitoraggio degli effetti
dell’attuazione del piano.
Il primo riguarda solitamente la stesura dei rapporti sullo stato dell’ambiente e tiene sotto osservazione
l’andamento di indicatori appartenenti ad insiemi generali, consigliati dalle varie agenzie internazionali
per rendere confrontabili le diverse situazioni. In questo caso, gli indicatori devono permettere di
misurare nel tempo lo stato di qualità delle risorse o delle componenti ambientali al fine di verificare se
le azioni di piano hanno contribuito al miglioramento del livello qualitativo.
Il secondo tipo di monitoraggio ha lo scopo di valutare l’efficacia ambientale delle azioni previste dal
piano o dal programma, utilizzando anche alcuni indicatori serviti per verificare lo stato dell’ambiente
che si dimostrino utili per valutare le azioni di piano.
Gli indicatori necessari per il primo tipo di monitoraggio si definiscono “indicatori descrittivi” e sono
resi disponibili da diversi enti (Provincia, ARPAV, Consorzio di Bonifica, ecc.).
Gli indicatori necessari per il secondo tipo di monitoraggio, invece, possono essere definiti
“prestazionali”.
−
CONSULTAZIONE CON LE AUTORITA’ AMBIENTALI
Si riportano di seguito i pareri espressi dalle Autorità Ambientali consultate:
•
•
•
•
Genio Civile di Venezia con nota prot. n. 267024 del 07.06.2012, che comunica che nel merito non
detiene competenze.
ULSS n. 10 “Veneto Orientale” con fax del 14.05.2012 acquisito al prot. regionale n. 279428 del
15.06.2012. che esprime parere favorevole.
Comune di Eraclea con nota prot. n.11790 del 13.06.2012 acquisita al prot. regionale n. 279473 del
15.06.2012, che riscontra l’assenza di una fascia tampone o di un corridoio ecologico tra l’intervento ed
il fiume Piave a protezione dell’area SIC sita al di là del fiume, in territorio di Eraclea.
L’Arpav di Venezia con nota prot n. 68781 del 14.06.2012, acquisita al prot regionale n. 281077 del
18.06.2012. che evidenzia la mancanza nel R.A:
-di uno studio previsionale di impatto acustico;
-una valutazione degli impatti cumulativi (es. presenza di altre darsene) ;
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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
•
•
1.
2.
3.
4.
5.
•
•
-una proposta di indicatori di sostenibilità;
-un approfondimento del tema energia data la realizzazione di nuovi edifici.
Ritenendo, inoltre necessario un che il Piano di Monitoraggio ambientale individui gli indicatori di
processo e la frequenza del loro aggiornamento.
La Società Alisea s.p.a. con fax acquisito al prot. regionale n. 284868 del 19.06.2012, che ha espresso
parere favorevole.
La Provincia di Venezia con nota prot. 59030/12 del 29.06.2012, acquisita al prot regionale n. 306920
del 03.07.2012, che nel merito ha evidenziato le seguenti criticità:
-non risulta possibile dalla lettura del R.A. preliminare definire l’estensione del PUA e delle opere che
lo caratterizzano, in quanto privo di dati dimensionali puntuali e precisi;
-le opere previste all’interno del piano (darsena, parco tematico,residenze turistiche ecc.) potrebbero
essere soggette a procedura di verifica per la VIA, qualora superino le sogli di cui al D.lgs 152/06
(allegato IV);
-il PUA stesso, è riconducibile alla tipologia progettuale di cui all’allegato IV punto 7 lett. b) di cui al
D.lgs 152/06, pertanto assoggettabile a procedura di verifica di VIA;
-il R.A. non considera altri importanti interventi di urbanizzazione turistica, quali ad esempio il progetto
speculare denominato Valle Ossi in Comune di Eraclea;
-la realizzazione del PUA in oggetto e di quello di Valle Ossi rappresenta un continuo di urbanizzazione
lungo tutta la costa attorno alla foce del fiume Piave, creando una barriere tra ambiente interno e di
costa i cui effetti non sono stati debitamente considerati in un’ottica di valutazione globale.
Il Comune di Jesolo con nota prot. n. 37626/12-10-27- STIT del 28.06.2012 acquisita al prot regionale
n. 306914 del 28.06.2012., che nel merito ha formulato una serie di osservazioni al fine di perseguire
una maggiore sostenibilità dell’intervento in ordine al sistema di raccolta rifiuti, ricorso a fonti
energetiche alternative, gestione e manutenzione del verde pubblico, riduzione dell’inquinamento da
polveri sottili, valutazione di escludere dal monitoraggio le acque sotterranee, installazione di centraline
fisse di monitoraggio dell’aria ad integrazione di quelle dell’ARPAV.
Il Comune di Cavallino Treporti con nota prot. n. 16851 del 26.06.2012 acquisita al prot regionale n.
316374 del 09.07.2012, che nel merito ha evidenziato la raccomandazione che l’attuazione
dell’intervento non generi effetti significati, sulla viabilità di collegamento con il Comune di Treporti.
– L’Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), esaminati i documenti
trasmessi ha elaborato la propria istruttoria;
TUTTO CIÒ CONSIDERATO
LA COMMISSIONE REGIONALE VAS
ESAMINATA la documentazione relativa alla proposta di Piano Urbanistico Attuativo denominato
“Orizzonte Verde”, in Comune di Jesolo (VE)
RITENUTO
Che il Rapporto Ambientale Preliminare presentato, dal punto di vista metodologico, può essere considerato
una vera e propria valutazione ambientale strategica, in quanto contiene:
- un’analisi delle diverse componenti ambientali a scala più ampia del sito interessato dal PUA;
- una verifica di coerenza dell’intervento con il Quadro conoscitivo ambientale attraverso una valutazione
comparata che confronta strategie pianificatorie diverse;
- un Piano di monitoraggio;
- una Relazione Paesaggistica;
- una Valutazione di Incidenza Ambientale.
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COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Sulla base di quanto emerso dallo studio dello stato attuale dell’ambiente, in relazione alle previsioni
urbanistiche del piano attuativo, l’intervento risulta ambientalmente sostenibile, non essendo stati individuati
effetti negativi significativi.
Si evidenzia comunque la necessità, in considerazione della vicinanza del Sito Natura 2000, denominato
“Laguna del Mort e Pinete di Eraclea”, di rinviare ad una fase progettuale di maggior dettaglio la
valutazione degli effetti legati allo scavo del canale Cavetta. Prevedendo per tale intervento un apposito
Studio d’incidenza Ambientale e relativa procedura di VIncA.
Le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate, anche sulla base dei pareri espressi dalle
Autorità Ambientali, al fine di assicurare il controllo degli effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione del
Piano, nonché il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati.
VISTE
- la Direttiva 2001/42/CE ;
- la LR 11/2004;
- il D.Lgs. n.152/2006, come modificato dal D.Lgs. 4/2008, ed in particolare l’art. 11, comma 4, che
stabilisce che la “VAS viene effettuata ai vari livelli istituzionali tenendo conto dell’esigenza di
razionalizzare i procedimenti ed evitare duplicazioni nelle valutazioni.”.;
- la LR 4/2008;
- le D.G.R. 791/2009
ESPRIME IL PARERE DI NON ASSOGGETTARE ALLA PROCEDURA V.A.S.
Il Piano Urbanistico Attuativo denominato “Orizzonte Verde”, in Comune di Jesolo (VE) in quanto non
determina effetti negativi significativi sull’ambiente ed a condizione che si ottemperi alle seguenti
prescrizioni:
1. In considerazione della vicinanza del Sito Natura 2000, denominato “Laguna del Mort e Pinete di
Eraclea”, si ritiene di rinviare ad una fase progettuale di maggior dettaglio la valutazione degli
effetti d’intorbidimento delle acque legati allo scavo del canale Cavetta. Tale intervento dovrà essere
oggetto di un apposito Studio d’incidenza Ambientale e relativa procedura di VIncA.
2. Le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate come di seguito riportato, con
riferimento agli specifici articoli:
art. 03.1 Zona per residenze turistiche all’interno z.t.o. C2.1–14
Disciplina e norme generali
a) in sede di progettazione esecutiva vanno adottate soluzioni viabilistiche, nei nodi più sensibili del
sistema trasportistico del PUA, e vanno effettuati degli interventi al fine di fluidificare il traffico
veicolare.
art. 03.2 Zona per residenze turistiche all’interno della z.t.o. C2.1–14
Disciplina integrativa ed esplicativa
a) all’interno del sistema delle “Terre alte” va previsto un impianto modulare per la raccolta
differenziata dei rifiuti all’interno dei complessi edilizi, al fine di eliminare le isole ecologiche;
art. 04.1 Area per il Parco della Pineta D4 – 12
Disciplina e norme generali
a) va predisposto un sistema di gestione della darsena in caso di superamento dei livelli di
inquinamento;
b) nell’area destinata a parco tematico va realizzato un brano di geosito.
art. 09 Ulteriori integrazioni determinate dal Rapporto Ambientale
a) nella gestione delle aree a verde vanno utilizzati diserbanti biodegradabili;
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COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
b) va attuato un piano per l’approvvigionamento idrico ai fini irrigui;
c) va predisposta una gestione idraulica per le aree “Terre Basse” (che fungono da aree di
laminazione) in caso di eventi atmosferici particolarmente sfavorevoli.
3. Dovranno essere recepite le prescrizioni contenute ne pareri pervenuti dagli Enti competenti in
materia ambientale, individuando le soluzioni alle criticità esposte, anche in fase progettuale di
maggior dettaglio.
FIRMATO
Il Presidente
della Commissione Regionale VAS
(Segretario Regionale per le Infrastrutture)
Ing. Silvano Vernizzi
FIRMATO
Il Vice Presidente
della Commissione Regionale VAS
(Segretario Regionale per l’Ambiente)
Ing. Mariano Carraro
FIRMATO
Il Segretario
della Commissione Regionale VAS
(Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV)
Avv. Paola Noemi Furlanis
Il presente parere si compone di 14 pagine
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