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rischio chimico ing. dario stranieri - icsmichelegreco

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rischio chimico ing. dario stranieri - icsmichelegreco
IL RISCHIO CHIMICO
ai sensi del D.Lgs. 81/08
Docente: Dott. Ing. Dario Stranieri
18/02/2014
Argomenti del corso
• Definizione degli agenti chimici (D.Lgs. 81/08)
• Strumenti per l’individuazione degli agenti
chimici pericolosi
• Cenni sulla classificazione degli agenti chimici
pericolosi e sull’etichettatura
• (valutazione del rischio)
• Obblighi relativi alla formazione
Titolo IX
D.Lgs 81/08
Determina i requisiti minimi per la protezione contro i rischi
per la salute e la sicurezza derivanti da agenti chimici
presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni
attività lavorativa che comporti la presenza di agenti
chimici.
Struttura del titolo IX
per agenti chimici pericolosi:
- Titolo IX – Capo I
per agenti cancerogeni e mutageni:
- Titolo IX – Capo II
per amianto:
- Titolo IX – Capo III
COSA SI INTENDE PER AGENTI
CHIMICI?
agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli
sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o
smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante
qualsiasi
attività
lavorativa,
siano
essi
prodotti
intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato;
ESEMPIO GENERICO:
Materie prime, intermedi, prodotti, sottoprodotti, normalmente
impiegati, occasionali o accidentali o frutto di reazioni
indesiderate.
Titolo IX capo 1 DLgs 81/08
Agenti chimici pericolosi:
• Quelli classificati come pericolosi ai sensi dei
D.Lgs. 52/97 (sostanze) e 65/03 (“preparati”)
• Tutti gli agenti chimici che possano comportare
un rischio per le loro proprietà o modo di
utilizzo
• Gli agenti ai quali è stato assegnato un valore
limite di esposizione professionale
Valore limite di esposizione professionale:
DEFINIZIONE: Limite della concentrazione media
ponderata nel tempo di un agente chimico nell’aria
all’interno della zona di respirazione di un lavoratore
in relazione ad un determinato periodo di
riferimento.
Chiunque immetta sul mercato europeo prodotti
pericolosi ha l’obbligo di apporvi un’etichetta e
redigere una scheda di sicurezza
• ETICHETTA:Informazioni brevi e sintetiche,
anche grafiche, sui pericoli
• SCHEDA DI SICUREZZA: Informazioni più
dettagliate su rischi per salute e sicurezza
dell’utilizzatore e ambiente
ATTENZIONE ALL’ETICHETTA
Tutti i contenitori dei prodotti contenenti sostanze
pericolose devono essere correttamente etichettati:
L’etichetta dovrà essere per lo meno nella lingua
Ufficiale e in forma chiara, leggibile e indelebile
Dovrà contenere le seguenti informazioni:
• Identificazione del prodotto
• Nome/i delle sostanze pericolose contenute
• Nome, indirizzo e telefono del responsabile della
commercializzazione.
• Simboli e identificazione del pericolo.
• Frasi indicanti i rischi specifici (frasi R).
• Frasi indicanti le raccomandazioni di sicurezza (frasi S).
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA
PERICOLOSITA’:
PER LA SALUTE
(dipendono dalle proprietà tossicologiche:
Che possono causare effetti acuti e/o
cronici, infortuni, malattie professionali )
PER LA SICUREZZA
(dipendono dalle proprietà chimico fisiche
come Volatilità, Reattività, …)
Possono causare effetti sulla sicurezza:
Incendio, esplosioni, corrosioni
PER L’AMBIENTE
Fuori dal campo di applicazione dell’81
Classificazione di agenti chimici pericolosi per la
sicurezza e l’ambiente
• Esplosivi E
• Comburenti O
• Estremamente infiammabili F+
• Facilmente infiammabili F
• Pericolosi per l’ambiente N
SIMBOLI DI PERICOLO PER LA SALUTE
Sostanze o preparati che, in caso di inalazione,
ingestione o penetrazione cutanea, possono essere
mortali o produrre lesioni acute o croniche
• Molto tossico
T+ (IN PICCOLISSIMA QUANTITA’)
• Tossico
T (IN PICCOLA QUANTITA’)
• Nocivo
Xn
• Corrosivo
Sostanze o preparati che a contatto con tessuti vivi possono
esercitare su di essi un’azione distruttiva
• Irritante
Sostanze o preparati non corrosivi il cui contatto diretto,
prolungato e ripetuto con la pelle o le mucose può
provocare una reazione infiammatoria
• Sensibilizzante
Sostanze o preparati che, in caso di inalazione, ingestione o
penetrazione cutanea, possono dar luogo a una reazione di
ipersensibilizzazione ( ESEMPIO: REAZIONI ALLERGICHE)
Effetti specifici sulla salute (Capo II)
Cancerogeni
Mutageni
Tossici per la riproduzione
CANCEROGENI
Sostanze o preparati che in caso di inalazione,
ingestione o penetrazione cutanea possono
provocare il cancro o aumentarne la frequenza.
• Cat. 1: sostanze note per gli effetti cancerogeni sull’uomo
• Cat. 2: sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene per
l’uomo. (Esistono elementi sufficienti per ritenere verosimile che
l’esposizione dell’uomo ad una sostanza possa provocare lo sviluppo
di tumori, in generale sulla base di: adeguati studi a lungo termine
effettuati su animali o ci sono altre informazioni specifiche).
Frasi di RISCHIO: R45
R49
• Cat. 3: sostanze da considerare con sospetto per i possibili effetti
cancerogeni sull’uomo; Esistono prove ottenute da adeguati studi su animali
che non bastano tuttavia per classificare la sostanza nella categoria 2
Frasi di RISCHIO: R40
Mutageni
• Sostanze o preparati che in caso di inalazione,
ingestione o penetrazione cutanea possono
produrre difetti genetici (DNA) o ereditari o
aumentarne la frequenza.
• Cat. 1: sostanze di cui si conoscono gli effetti mutageni
sull’uomo
• Cat. 2: sostanze che dovrebbero essere considerate mutagene
per l’uomo
Frasi di RISCHIO: R46
Cat. 3: sostanze da considerare con sospetto per i loro possibili
effetti mutageni
Frasi di RISCHIO: F68
Tossici per il ciclo riproduttivo
Sostanze o preparati che in caso di inalazione, ingestione o
penetrazione cutanea possono provocare, o rendere più
frequenti, effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a
carico della funzione o delle capacità riproduttive maschili e
femminili.
Cat. 1: sostanze che danneggiano la fertilità negli esseri umani
Cat. 2: sostanze che dovrebbero essere considerate in grado di
danneggiare la fertilità negli esseri umani
Frasi di RISCHIO: R46
Cat. 3: sostanze che potrebbero avere effetti sulla fertilità umana (
CAPACITA’ DI PROCREARE).
Frasi di RISCHIO: R62 o R63
NB: DI NOTI CHE I PITTOGRAMMI SONO UGUALI PER GLI AGENTI
CANCEROGENI,
MUTAGENI,
TOSSICI
PER
IL
CICLO
RIPRODUTTIVO, CAMBIA SOLO LA FRASE DI RISCHIO
Regolamento CE 1272 del 16 dicembre
2008 (CLP)
Il Regolamento 1272/2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e
all’imballaggio delle sostanze e delle miscele , noto con l'acronimo CLP
(Classification, Labelling and Packaging Regulation) è un sistema pensato
dalle Nazioni Unite per rendere unica e a livello mondiale la classificazione
e l'etichettatura per la manipolazione e l'uso delle sostanze pericolose e
delle loro miscele.
Dal 1°dicembre 2010 per le SOSTANZE:
DOPPIA CLASSIFICAZIONE OBBLIGATORIA ETICHETTATURA E IMBALLAGGIO
secondo i criteri CLP CLASSIFICAZIONE, ETICHETTATURA E IMBALLAGGIO
Dal 1°giugno 2015 per le SOSTANZE e MISCELE: CLASSIFICAZIONE,
ETICHETTATURA E IMBALLAGGIO secondo i criteri CLP
CATEGORIE DI PERICOLO
sostituite dalle
CLASSI DI PERICOLO
suddivise in
CATEGORIE DI PERICOLO
Il numero totale delle classi di rischio e
aumentato soprattutto per
i pericoli fisici
Confronto tra la normativa 93/72/CEE
e il CLP
Pittogrammi nuovi rispetto ai simboli di
pericolo della precedente normativa
Le Frasi di rischio R sono sostituite
dalle Indicazioni di pericolo H
Indicazioni di pericolo H
I Consigli di prudenza S
I Consigli di prudenza S sono stati
sostituiti dai Consigli di prudenza P
SCHEDA DI SICUREZZA
Contiene numerose informazioni sui pericoli,
sulle caratteristiche fisico-chimiche degli
agenti, sugli accorgimenti da adottare
durante l’uso e la conservazione dei prodotti
e sui rimedi da attuare ai fini della sicurezza
e ambientali. Deve riportare la data ed
essere revisionate in caso di nuove
conoscenze acquisite.
La scheda di sicurezza deve riportare le
seguenti informazioni (16 punti):
1. Identificazione della sostanza o del composto, della società
produttrice, del distributore nazionale e i numeri telefonici per le
emergenze;
2. Identificazione dei pericoli;
3. Informazioni sulla sostanza o sul composto;
4. Misure di primo soccorso;
5. Misure antincendio;
6. Misure in caso di fuoriuscita accidentale;
7. Norme per la manipolazione e lo stoccaggio;
8. Disposizioni per il controllo dell'esposizione;
9. Proprietà chimiche e fisiche;
10. Notizie sulla stabilità e la reattività;
11. Informazioni tossicologiche;
12. Informazioni ecologiche;
13. Considerazioni sullo smaltimento in base alla normative
europee e nazionali;
14. Informazioni sul trasporto;
15. Notizie sulla regolamentazione seguita e frasi di rischio;
16. Altre informazioni utili.
MODALITA DI ESPOSIZIONE
INALAZIONE (Manipolazione prodotti volatili,
fuoriuscita accidentale gas vapori)
L’interazione dipende dallo stato fisico in cui si trova l’agente chimico gas,
vapore, liquido, solido (particolato, polveri fini, scaglie, fibre), aerosol
interessa apparato respiratorio (faringe trachea bronchi polmoni e alveoli)
CONTATTO CUTANEO (Manipolazione, contatto
accidentale)
Non si verifica con sostanze solide che vengono bloccate dall’epidermide, ma
solo per liquidi e gas che attraversano lo strato corneo per diffusione
passiva e raggiungono il derma
L’assorbimento è lento (importanza della durata dell’esposizione) e favorito
in caso di abrasioni, ferite, flogosi e riduzione del film lipidico
INGESTIONE ACCIDENTALE
(manipolazione)
L’ingestione avviene tramite: il consumo di
alimenti acqua ed altre bevande contaminate
o le mani contaminate
Si verifica prevalentemente a livello intestinale
grazie all’ampia superficie di scambio (villi e
microvilli intestinali)
EFFETTI DEGLI INQUINANTI SULL’ORGANISMO:
RELAZIONE DOSE-RIPOSTA
La risposta di un organismo ad inquinanti dipende:
• dal TIPO di inquinante
• dalla QUANTITA’ dell’inquinante alla quale
l’organismo è esposto
• dalla MODALITA e VIA di esposizione
• dalla FREQUENZA di esposizione
Tutela degli esposti:
PREVENZIONE
• Valutazione del rischio (art. 223 D.Lgs. 81/08)
• Adozione di misure di prevenzione e protezione
(artt. 224,225 D.Lgs. 81/08)
• Misure in caso di incidente o di emergenza (art. 226
D.Lgs.81/08)
• Formazione ed informazione (artt. 36, 37 e 227
D.Lgs. 81/08)
• Sorveglianza sanitaria (art. 229 D.Lgs. 81/08)
Art. 223 Valutazione del rischio specifico:
Il datore di lavoro valuta i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi, prendendo in
considerazione in particolare:
• le loro proprietà pericolose;
• le informazioni sulla salute e sicurezza contenute nella
relativa scheda di sicurezza;
• il livello, il tipo e la durata dell'esposizione;
• le circostanze in cui viene svolto il lavoro compresa la quantità
degli agenti;
• i valori limite di esposizione professionale o i valori limite
biologici (allegati XXXVIII e XXXIX);
• gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da
adottare;
• se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di
sorveglianza sanitaria già intraprese.
Art. 223 Valutazione del rischio specifico
Il datore di lavoro indica:
quali misure generali e specifiche ove applicabile sono state adottate;
 Valuta tutte le attività, ivi compresa la manutenzione e la pulizia, per
le quali è prevedibile la possibilità di notevole esposizione o che, per
altri motivi, possono provocare effetti nocivi per la salute e la
sicurezza, anche dopo l’adozione di tutte le misure tecniche.
 Nel caso di attività lavorative che comportano l’esposizione a più
agenti chimici pericolosi, i rischi sono valutati in base al rischio che
comporta la combinazione di tutti i suddetti agenti chimici.
Art. 224 Misure e principi generali per la
prevenzione dei rischi
1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 15, i rischi
derivanti da agenti chimici pericolosi devono essere eliminati o
ridotti al minimo mediante le seguenti misure:
a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di
lavoro;
b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative
procedure di manutenzione adeguate;
c) riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero
essere esposti;
d) riduzione al minimo della durata e dell’intensità dell’esposizione;
e) misure igieniche adeguate;
f) riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro
in funzione delle necessità della lavorazione;
g) metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono
la sicurezza nella manipolazione, nell’immagazzinamento e nel
trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei
rifiuti che contengono detti agenti chimici.
Controllo Rischi chimici nei saloni di bellezza:
ES. APPLICAZIONE DI UNGHIE ARTIFCIALI IN ACRILICO
I prodotti per le unghie artificiali sono costituiti da molte
sostanze chimiche; quello principale nella maggior parte di
questi è il metacrilato di metile (monomeri liquidi); polimeri
in forma di polvere rosa; bianco e trasparente e da una
sostanza denominata primer ( acido metacrilico)
Come controllare il rischio?
Nel salone di bellezza bisogna sbarazzarsi dell’aria
contaminata dal METACRILATO DI METILE!!!
SIMBOLI DI RISCHIO
FACILMENTE INFIAMMABILE
IRRITANTE
FRASI H METACRILATO DI METILE
PERICOLI FISICI
H225 – Liquido e vapori facilmente infiammabili.
PERICOLI PER LA SALUTE
H315 – Provoca irritazione cutanea.
H317–Può provocare una reazione allergica cutanea.
H335 – Può irritare le vie respiratorie.
CONSIGLI P METACRILATO
CONSIGLI P DI PRUDENZA: PREVENZIONE
P210 – Tenere lontano da fonti di calore / scintille / fiamme libere / superfici
riscaldate. Non fumare.
P262 – Evitare il contatto con gli occhi, la pelle o gli indumenti.
P280 – Indossare guanti / indumenti protettivi / Proteggere gli occhi / il viso.
CONSIGLI P DI PRUDENZA: REAZIONE
P301 – IN CASO DI INGESTIONE:
P310 – Contattare immediatamente un centro antiveleni o un medico.
P315 – Consultare immediatamente un medico.
COME PREVENIRE?
I ricercatori del National Institute for occupational Safety and Health
(NIOSH) hanno studiato un tavolo tecnico che protegge sia
l’applicatore (ESTETISTA) che il cliente finale.
Controllo del rischio chimico negli studi
odontoiatrici
In ogni studio odontoiatrico e’ comune l’uso, per le diverse fasi di lavoro odontoiatrico e di
assistenza al paziente, di molteplici sostanze, miscele di sostanze o materiali quali metalli e
loro leghe, cementi, gessi, resine, porcellane, ceramiche, paste, adesivi, saponi, disinfettanti,
sterilizzanti, anestetici locali e a volte sistemici, abrasivi, reagenti per sviluppo e stampa
pellicole radiografiche. Molte di queste sostanze sono etichettate – secondo le normative
vigenti - con frasi di rischio che riguardano la nocivita’ o la tossicita’ per inalazione e/o per
contatto, il potere irritante per cute e mucose, il potere sensibilizzante.
ESEMPIO:
Disinfettanti per lo strumentario odontoiatrico e
chirurgico
Disinfettanti a base di benzalconio cloruro o di ammonio quaternario
che ci garantiscono, con l'impiego di una vasca ad ultrasuoni, una
buona attivita’ battericida e virucida.
SIMBOLI DI RISCHIO DEL BENZALCONIO DI CLORURO (PURO):
CORROSIVO
PERICOLOSO PER L’AMBIENTE
IRRITANTE
Benzalconio cloruro: frasi H
Pericoli per la salute
• H302 – Nocivo se ingerito.
• H312 – Nocivo per contatto con la pelle
• H314 – Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni
oculari
Pericoli per l'ambiente
• H400 – Molto tossico per gli organismi acquatici
BENZALCONIO CLORURO (PURO)
CONSIGLI P DI PRUDENZA- PREVENZIONE
P260 – Non respirare la polvere / i fumi / i gas / la nebbia / i vapori / gli aerosol.
CONSIGLI P DI PRUDENZA- REAZIONE
P301 – IN CASO DI INGESTIONE:
P330 – Sciacquare la bocca.
P331 – NON provocare il vomito.
CONSIGLI P DI PRUDENZA- REAZIONE
P303 – IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE (O CON I CAPELLI):
P361 – Togliersi di dosso immediatamente tutti gli indumenti
contaminati.
P353 – Sciacquare la pelle / fare una doccia
P305 – IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI:
P351 – Sciacquare accuratamente per parecchi minuti.
P338 – Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo.
Continuare a sciacquare.
CONSIGLI P DI PRUDENZA- CONSERVAZIONE
P405 – Conservare sotto chiave.
CONSIGLI DI PRUDENZA - SMALTIMENTO
P501 Smaltire il prodotto/recipiente in punti di
raccolta per rifiuti pericolosi o speciali
RISCHIO CHIMICO ARCH. DEL VERDE
I fattori di rischio Chimico che si possono individuare per la
categoria professionale degli addetti al giardinaggio, di diversa
natura, sono rappresentati generalmente dall’uso di sostanze
infiammabili, corrosive, comburenti o esplosive
ESEMPIO: SOLUZIONE DI CONCIME AZOTATO Na
A REAZIONE ACIDA
SCHEDA DI SICUREZZA
RISCHIO CHIMICO IN EDILIZIA:
INTONACHISTI E PAVIMENTISTI
I fattori di rischio chimico correlati alle operazioni
lavorative del comparto edile sono: Silice, amianto,
fibre minerali artificiali, polvere di legno, cemento,
fluidi disarmanti, bitumi, catrami e prodotti adesivi.
ESEMPIO: UTILIZZO DELLA CALCE IDRATA
CALCE IDRATA
SCHEDA DI SICUREZZA CALCE IDRATA
SCHEDA
Scheda di sicurezza adesivo per piastrelle
SCHEDA 1
SCHEDA 2
ESEMPIO: Rischio chimico segheria
La composizione chimica dei trucioli, e quindi delle particelle che
costituiscono la polvere di legno generata dalle lavorazioni meccaniche, è
la stessa del materiale di partenza. Le particelle che costituiscono la
polvere di legno contengono quindi le sostanze chimiche del legno di
provenienza, quelle aggiunte nelle prime lavorazioni (conservanti,
antiparassitari ecc.) e quelle aggiunte nelle lavorazioni intermedie (colle,
leganti, materiali di nobilitazione superficiale, ecc.).
Ad esempio la COLLA VINILICA viene usata
ampiamente sia nell'incollaggio di listelli di
legno per la produzione di pannelli listellari,
sedie, telai sia come collante per placcare
pannelli in truciolato e MDF con carte, pvc o
laminati decorativi.
RISCHIO CHIMICO AZ. AGRICOLA
L’impiego della chimica in agricoltura ha rappresentato da
sempre una problematica complessa e rilevante per le
ripercussioni che ha sulla salute degli occupati e dei
consumatori, sugli interessi dei produttori e sulla salubrità
dell’ambiente.
I PRODOTTI CHIMICI PIU’ UTILIZZATI:
FERTILIZZANTI
FITOFARMACI
-ES: fungicidi (ZOLFO), pesticidi.
RISCHIO CHIMICO ELETTRISTA
R410A
R22
GRAZIE A TUTTI PER
L’ATTENZIONE
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