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vinta una battaglia ma non la guerra

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vinta una battaglia ma non la guerra
EDICINA
M
& LAVORO
Mensile di informazione sanitaria della CGIL Ospedale Bambino Gesù - Aprile 2012
Nessuna modifica all’art.18
VINTA UNA BATTAGLIA
MA NON LA GUERRA
Scongiurati i licenziamenti facili
ma per i precari sarà ancora dura
L’intervista:
le 4 regine
senza corona
delle Camere
operatorie
IMU,
nuova tassa
per vecchi
tartassati
Fondo SCV,
i numeri
parlano
in positivo
Torna la vecchia ICI (ora IMU) che graverà su famiglie, pensionati, disoccupati
L’Editoriale
IMU, LA NUOVA TASSA
PER VECCHI TARTASSATI
SI FA PRESTO A
GOVERNARE COSI’
Torna la tassa più ingiusta e odiata dagli italiani. Nessuno sconto ai pensionati
O
ltre ad essere una tassa che colpisce tutti, ricchi e meno abbienti, è anche difficile da calcolare. Per alcuni casi si potrà fare da
soli, per altri il Caaf sindacale sarà indispensabile.
L’Imu, la nuova imposta municipale
che segnala il ritorno di una nuova Ici
anche sulla prima casa, è già in vigore.
Ma i contribuenti dovranno versare la
1° rata entro il 18 giugno, visto che la
scadenza originale del 16 cade di sabato
e slitta automaticamente al lunedì successivo. Il decreto ha chiarito alcuni dei
nodi per il pagamento del primo acconto, ma a rendere più difficile il calcolo
dell’imposta c’è anche l’aumento dei
coefficienti decisi dalla manovra del
governo Monti di dicembre.
Ecco una mini guida per districarsi nel
pagamento della nuova imposta:
LE SCADENZE
Saranno 3 rate: la 1° è fissata per il 16
giugno (quest’anno slitta al 18 giugno
perché cade in un giorno prefestivo) e
serve a pagare l’acconto dell’imposta
dovuta per l’anno; l’intermedia a settembre ed il saldo va invece pagato entro il 16 dicembre (e cadendo di domenica slitta quest’anno al 17).
LE ALIQUOTE
Le aliquote ordinarie, valide su tutto il
territorio italiano, sono state fissate governo Monti e sono dello 0,4% (o 4 x
mille) sulla 1°casa e dello 0,76% (o 7,6
x mille) sulle altre. I Comuni possono
aumentare (o diminuire) l’aliquota dello
0,2% entro il prossimo 30 settembre. A
Roma scatterà questo aumento.
LE DETRAZIONI
Solo per la 1° casa è prevista una detrazione fissa di 200 euro, a cui si devono
aggiungere 50 euro per ogni figlio a
carico di età non superiore a 26 anni.
L’AUMENTO DEI COEFFICIENTI
La manovra Monti ha anche deciso un
aumento dei coefficienti catastali, che
servono per adeguare la “rendita catastale” degli immobili (che va aumentata del 5%). Per le pertinenze (box, cantina, soffitte) il coefficiente è passato
dal 100 al 160%;
IL CALCOLO PER LA 1° CASA
Non è semplice. Va presa la rendita catastale che emerge dalla visura del catasto e va rivalutata del +5% (in pratica
va moltiplicata del 105%). L’importo
va ulteriormente moltiplicato per il coefficiente del 160%. Sul valore finale si
applica l’aliquota ordinaria del 4%,
anche se il comune ha già deliberato le
proprie aliquote con lo 0,2% in più.
Quindi si sottrae la detrazione prima
casa (200 euro + 50 per ciascun figlio
sotto i 26 anni).
PER GLI ALTRI IMMOBILI
Si calcola il valore come per la 1° casa:
rendita catastale x 105 x 160 = base
imponibile. Una volta arrivati alla base
imponibile l’aliquota da applicare è dello 0,76%. Per le seconde case non ci
sono detrazioni. Anche per queste occorre pagare la prima parte entro il 18
giugno.
NEGOZI E FABBRICATI RURALI
Per le altre tipologie di immobile cambiano le modalità di calcolo della base
imponibile. In questo caso i Caaf sindacali sono indispensabili.
ANZIANI IN CASE DI RIPOSO
Niente da fare per gli anziani che sono
nelle case di riposo: anche loro dovranno pagare l’Imu sulla casa. E,
tanto per rendere l’idea in che mani siamo, se non cambierà il testo di legge,
col fatto che sono ricoverati, gli risulterà pure come II° casa.
C.G.
La CGIL
ti calcola gratis
l’imposta IMU
sulla tua casa.
Chiamaci al n. 2135
I
l governo Monti nasce dall’emergenza finanziaria e da una esigenza politica, dovuta
al discredito morale e alla mancanza di
autorevolezza del precedente governo. La crisi
economica che ha investito l’Italia, ha reso improrogabili decisioni necessarie da tempo per
dare vita a una nuova stagione di diritti e di opportunità. Ma pur comprendendo i buoni auspici
e presupposti dettati dalle gravi difficoltà, il risanamento finanziario non può camminare sulle
gambe di una crescita economica che non veda
una equa ripartizione dei sacrifici. Si definisce
“governo tecnico”, ma non lo è. E’ un governo
che nasce senza pensiero politico, ma con
l’appoggio dei partiti di centrodestra e centrosinistra. Si chiama “tecnico” perché nella sua composizione non ha ministri parlamentari e, nella
sua timidezza politica, rappresenta la stanchezza e sfiducia degli italiani nello Stato, ma non
l’esigenza quotidiana. La crisi della politica, ancora una volta dilaniata da furti e truffe, non avrebbe potuto gestire una azione di risanamento.
Ci si è affidati a dei professori di elevato intelletto, che stanno imbastendo un riassestamento
legislativo fatto di manovre intrise da troppi sacrifici per le famiglie di medio-basso reddito. Ma
per innalzare le tasse sui carburanti, per
l’introduzione dell’IMU, per l’aumento dell’IVA
che salirà fino al 23%, non servivano i
“professoroni”, bastavano anche i “bidelli”.
C’è il debito? Si alzano le tasse. C’è la disoccupazione? Facilitiamo i licenziamenti. Come spiegare la necessità di far pagare l’IMU ai pensionati con 600 euro al mese? Perché aumentare
ancora i carburanti sapendo di non disporre di
mezzi pubblici che non siano strapieni, inadatti,
lenti e fatiscenti? Come far capire ai giovani che
non troveranno lavoro, o se lo troveranno sarà a
basso reddito, a tempo determinato e che avranno una pensione non prima dei 69 anni?
Si parla troppo di debito pubblico, crescita, indici
e spread. Manca una strategia per valorizzare i
giovani, per dare certezze sul futuro. Questa
depressione sta contagiando il “mal d’Italia” perché non agisce sulla fiducia.
Siamo in un paese dilaniato moralmente; i partiti
rubano, i calciatori si vendono le partite,
l’evasione fiscale è ancora fortissima, i furbi la
fanno franca. E in attesa di una vera svolta etica,
intanto, aumentiamo ancora le tasse? Serve una
strategia di rilancio della fiducia nello Stato, eliminando gli sprechi e punire ogni abuso. Il governo deve osare offrendo ai suoi cittadini quelle
opportunità che invece oggi
sono precluse: ridare forza
di spesa alle famiglie. Perché bloccare i contratti di
lavoro fino al 2018, ma non
congelare prezzi, bollette e
tasse? Si fa presto a governare così. Riccardo Cesari
Il Governo Monti torna indietro sulle modifiche all’art.18. Ma niente da fare sui precari: la legge non vogliono cambiarla
ART.18, VINTA LA BATTAGLIA
MA LA GUERRA ANCORA NO
La CGIL ottiene la riconquista dell’inviolabilità al licenziamento per motivi economici. Scongiurati i licenziamenti facili
S
ui licenziamenti facili il Governo
è dovuto tornare indietro. Un importante
risultato ottenuto dalla costanza della
CGIL nel difendere questo vitale punto. Ma sul
tema della precarietà la distanza è evidente e
rischia di far arretrare i risultati ottenuti
nel confronto con le organizzazioni sindacali. Un
problema gravissimo su cui riflettere: non definire un termine alla precarietà sta diventando
una piaga quasi pari alla disoccupazione.
LE MODIFICHE ALL’ART. 18
E’ stato il punto più controverso e quello sul
quale si è rischiata la rottura di ogni trattativa
sulla Riforma del lavoro.
Nel caso del licenziamento discriminatorio
(quello per appartenenza religiosa, politica, sindacale, maternità, disparità di sesso) resta
l’obbligo al reintegro al lavoro.
Nel caso del licenziamento per motivi economici (il punto chiave avanzato dal Governo e
dalla Confindustria e fortemente contrastato
dalla CGIL) resta il divieto per “insussistenza
della causa del licenziamento” con l’immediata
reintegrazione al posto di lavoro da parte del
giudice. Per snellire i tempi processuali in caso
di impugnativa sindacale al licenziamento, sarà
prevista l'introduzione di un processo speciale
abbreviato (prima udienza in 30 giorni, sentenza
in 10).
PIU’ CASSA INTEGRAZIONE
Nel quadro delle tutele per chi perde il lavoro,
nella bozza di Riforma le parti hanno stabilito
anche l’ampliamento della durata dell’indennità
di disoccupazione (cassa integrazione) che
passa da un minimo di 15 mesi a 903 euro mensili, ad un max. di 27 mensilità (sempre a 903
euro). Prima era da 12 a 24 mensilità, sempre a
903 euro.
SONDAGGIO NELL’OPBG
I 600 dipendenti OPBG che hanno risposto al
sondaggio (riportato nello schema) hanno mostrato una piena consapevolezza del problema,
appoggiando la linea della CGIL a stragrande
maggioranza (in alcuni casi anche il 100% dei
voti). Riguardo la domanda finale “Quale frase ti
convince di più?”, la prevalenza delle risposte è
stata in favore del governatore della Puglia,
Vendola, del partito Sinistra e Libertà, e del
segretario generale Landini della Fiom CGIL (la
parte della CGIL dei metalmeccanici). Le due
espressioni più a sinistra del panorama politico
italiano.
C.G.
Articolo 18 / Sondaggio (hanno così votato i lavoratori OPBG)
1. Sai cos’è l’art. 18 e conosci i suoi contenuti?
SI (il 95%)
2. Sei informato della volontà del Governo Monti di modificare l’art. 18?
SI (il 95%)
3. Sei favorevole alla modifica dell’art. 18?
NO (il 100%)
4. L’obiettivo della modifica dell’art. 18 è quella di introdurre il licenziamento per motivi economici
(attualmente vietato). Ritieni che sia una cosa giusta per rilanciare l’economia e per incrementare le
assunzioni?
NO (il 100%)
5. Abbiamo selezionato in modo da rispettare tutte le posizioni una serie di dichiarazioni fatte dai protagonisti di oggi sullo scontro sull’articolo 18. Quale ti convince di più?
♦"Per noi l'articolo 18 è uno strumento fondamentale per la difesa dei lavoratori" (Susanna Camusso)
scelta dal 21%
♦"L'articolo 18 ce l'ha solo l'Italia. Meglio assicurare le stesse tutele ai lavoratori in uscita in modi diversi, analoghi a quelli
in uso negli altri Paesi" (Sergio Marchionne)
scelta da nessuno
♦"Cancellare l’articolo 18 è portare lo scalpo della civiltà del lavoro presso i potentati della finanza internazionale. Inaccettabile" (Nichi Vendola)
scelta dal 41%
♦"E' un falso problema. Si devono ridurre i tempi di lavoro per aumentare l'occupazione" (P. Carniti) scelta da nessuno
♦"Nessuno ha potere di veto, la riforma è ampiamente condivisa: sull'articolo 18 è contraria solo la Cgil. Per il Governo la
questione è chiusa" (Mario Monti)
scelta da nessuno
♦"Togliamo di mezzo dal dibattito questa puttanata dell’articolo 18. In 54 anni non mi sono mai imbattuto in un caso da
articolo 18" (Carlo De Benedetti)
scelta dal 1%
♦"Se vincono la Camusso e la Marcegaglia, non ci si muove di un passo. Se vince la Fornero, forse qualcosa cambia" (Giuliano Ferrara)
scelta da nessuno
♦"Non riduce la precarietà, non estende gli ammortizzatori ma rende più facili i licenziamenti" (M. Landini) scelta dal 37%
La CGIL dalla parte dei più deboli
ESSERE
PRECARI
Non si può proseguire a fare finta di nulla
L
a precarietà ti esaurisce perché essere
precari sul lavoro vuol dire essere precari nella vita. Significa sentirsi precari
nei sentimenti: perché hai paura di relazioni a
tempo indeterminato, se non sai neanche come
sarà la tua vita fra un mese.
E se fai figli? Sei un incosciente. Se non li fai?
Sei un bamboccione che non vuole assumersi
responsabilità.
Essere precari significa che precario è il tuo
equilibrio: raggiante al rinnovo, depresso e nervoso a fine contratto. Provate a vivere con la
valigia in mano.
Essere precari stanca perché ti vergogni a dire
che sei precario: perché nell’immaginario degli
altri, sei il “giovane” a carico dei genitori. Anche
se sei tu ad essere genitore e se hai abbondantemente superato gli “anta”.
Essere precari stanca, perchè difficilmente sarai
mai padrone di una casa, come non sarai mai
padrone della tua vita, eternamente in affitto di
un padrone ricco.
Essere precari è un perverso paradosso: il lavoro dovrebbe servire a dare stabilità a rendere
liberi , ed invece sei sempre schiavo del capriccio di un imprenditore o governante di turno, e la
stabilità spesso non arriva mai.
Essere precari stanca perché sai che vogliono
fregarti: lo chiamano tempo della globalizzazione, lo chiamano nuovo mercato del lavoro, lo
chiamano fine del posto fisso (in termini dispregiativi, ma a me suona benissimo), la chiamano
flessibilità, meritocrazia, ma non è altro che un
modo come un altro per azzerare anni di lotte
sindacali a tutela dei lavoratori.
Essere precari significa non ammalarsi, non
fare figli, non invecchiare: sono tutti privilegi per i
lavoratori a tempo indeterminato.
Essere precari non aiuta nessuno. Neanche i
datori di lavoro che si precludono la possibilità
d’avere persone di cui fidarsi, con esperienza,
motivate ed interessate al progetto dell’azienda
Che tutti sappiano: essere precari stanca!
Chiudi gli occhi e per un momento prova ad immaginarti tu precario, e poi dimmi come ti senti.
C.G.
L’INTERVISTA DEL MESE - Le Coordinatrici dei Comparti operatori chirurgici di Roma e Palidoro
LE REGINE “SENZA CORONA”
DELLE CAMERE OPERATORIE
Laura Carlesi, Laura Serafini (A.R.C.O.), Antonella Nicolini (DMCCP) e Adriana Firmani (Palidoro)
D
al Piano Strategico del triennio
passato l’OPBG è cresciuto per la
specialistica e la trapiantologia.
Anche nell’attuale c’è volontà di investire in
questi settori. Cerchiamo di capire i problemi, le difficoltà, i traguardi dei settori operatori, cuore dell’attività chirurgica
dell’OPBG.
Come si organizza il lavoro operatorio in una situazione in continuo sviluppo?
• Serafini - Con l’elasticità professionale aperta ai
cambiamenti. Alla C/O S.Onofrio eseguiamo interventi e Day surgery di Ch. digestiva, plastica, maxillo, del rene, urologica, andrologica, urodinamica e
generale. Organizzare personale e materiale sincronizzando la funzionalità non è stato per nulla facile.
• Carlesi - C’è stata una forte crescita dell’attività ad
alta complessità. Un impegno che ha responsabilizzato tutti specie per l’aumento di interventi come la
laparoscopia, la neurochirurgia che da malformativa
è divenuta oncologica, poi l’epatobiliare, ma soprattutto quella trapiantologica. Interventi complessi che
richiedono preparazione a cui ci siamo adattati.
• Firmani - L’incremento dell’attività di Day surgery di
andrologia, otorino, odontoiatria e chirurgia ha caratterizzato l’organizzazione del lavoro di tutto Palidoro.
Non è stato semplice ma eseguiamo anche alta
attività endoscopica, tracheoplastica e tumori al
collo.
• Nicolini - Nella C/O del DMCCP da sempre siamo
operativi per una attività di alto livello. La necessità
di dover sempre garantire il massimo della qualità e
funzionalità, ci ha abituati alla massima attenzione
nei dettagli operativi, nonché ad affrontare ogni tipo
di emergenza insorga durante l’intervento.
La difficoltà maggiore nell’assistenza di sala con le
tante specialistiche e la frenesia di lavoro?
• Serafini - Uno dei grandi problemi iniziali è stato
proprio il reperimento di materiali e strumenti per
tutte queste attività. Con l’appalto della sterilizzazione abbiamo avuto problemi. Ora va meglio, ma deve
migliorare ancora.
• Carlesi - Lo spazio dedicato per ogni chirurgia. La
fase di preparazione, i materiali, i tempi necessari
per l’organizzazione richiedono dimensioni che
spesso non abbiamo. Devo dire che
l’esternalizzazione della sterilizzazione ci ha dato
una mano, anche se c’è molto da fare.
• Firmani - Le ferriste sono preparate a tutte le attività
chirurgiche, mostrando grande capacità di esecuzione. Certo, dobbiamo far fronte alla frenesia. Spesso
in sole 6 ore operiamo anche 7 pazienti in Day surgery, e il rispetto della preparazione e dei protocolli
richiede prontezza, ma anche molta attenzione.
• Nicolini - La difficoltà maggiore è motivare il personale. Si lavora spesso sott’organico, con ritmi e
stress altissimi. Le sedute durano molte ore e i doppi
turni, come il senso di responsabilità, pesano molto.
Dal punto di vista organizzativo devo citare la disponibilità fondamentale della D.ssa Corsetti della Farmacia riguardo la fornitura di materiale per noi indispensabile.
Come è vissuta questa metamorfosi di crescita nel
comparto operatorio dai ferristi?
• Serafini - Con disagio ma con passione. Sono tutte/i
professionisti consapevoli del ruolo e del lavoro
operatorio che prevede anche lunghe sedute alternate ad improvvise urgenze. Certo, lo spirito di adattamento non è uguale per tutte.
• Carlesi - Positivamente, specie per la presenza di
molti giovani che col conforto del personale di maggior esperienza, hanno formato un gruppo di alta
qualità, predisposto ad affrontare le difficoltà.
• Firmani - Normalmente, perché sono delle professioniste esperte.
• Nicolini - Il personale ferrista è il motore della C/O.
Fra enormi difficoltà devo riconoscere di avere un
gruppo di altissima qualità che pone il paziente
sempre prima di tutto.
Cosa manca al tuo settore per essere migliore?
• Serafini - La sala di attesa per i genitori.
• Carlesi - La stanza deposito apparecchi. Abbiamo
milioni in attrezzature sparse fra corridoi e stanze
che andrebbero collocate e protette meglio. Poi una
sala break degna, non un ripostiglio i cui sedersi un
momento dopo ore al tavolo operatorio.
• Firmani - La struttura è quella che è. Manca una
zona filtro e lavoriamo al meglio che è possibile.
• Nicolini - Mi spiace dirlo, ma la struttura non è adeguata. Le C/O sono piccole e per le apparecchiature
che abbiamo ci si gira appena. Anche gli stessi
servizi: manca un deposito materiali e pure la sala
break è insufficiente per riprendere un attimo fiato.
Una cosa che hai chiesto da tempo per la C/O e
che non hai ancora ottenuto?
• Serafini - La sala di attesa dei genitori. Ma forse ci
sono speranze.
• Carlesi - Sono 4 anni che chiedo dei carrellini chiusi
porta biancheria da mettere fuori le sale operatorie.
• Firmani - Una barella. Non c’è da ridere, ho chiesto
una barella in budget ma non è arrivata. Le procedure JCI prevedono il cambio paziente da barella di
reparto a quella della C/O, e noi non l’abbiamo.
• Nicolini - Uno spazio per custodire il materiale
L’attività operatoria di Roma quanto è distante da
quella di Palidoro?
• Firmani - E’ completamente diversa. A Roma c’è la
trapiantologia assieme ad altre tipologie di intervento
che ti danno una conoscenza diversa. Poi la struttura e la complessità.
Le C/O sono adeguate strutturalmente all’attività?
• Serafini - Macché. Le sale sono piccole, specie la B
dove ci sono anche le apparecchiature radiologiche.
Era una C/O per la Ch. Plastica, con diverse esigenze strumentali. Adesso è molto, troppo diverso.
• Carlesi - Sì, ma servirebbe 1 sala in più.
• Firmani - No. Manca la zona filtro, il magazzino e lo
spazio per la ricovery room. Il mercoledì per le sedute di endoscopia, per risparmiare il viaggio in terapia
intensiva post-intervento, devo svuotare la sala
induzione per farla diventare ricovery room.
• Nicolini - No. Come detto prima anche le sale
d’intervento sono piccole.
Tre cose organizzative e strutturali che cambieresti nella tua sala operatoria?
• Serafini - La Ricovery room spostata alla fine della
Antonella Nicolini DMCCP
C/O. Un magazzino per i
macchinari radiologici e poi
non ci sono uscite di sicurezza.
• Carlesi - Una Ricovery room
più ampia, e allargare la
zona di accesso pazienti.
Oppure dei separé per dare Laura Serafini C/O S.Onofrio
un minimo di privacy ai genitori e pazienti.
• Firmani - Strutturalmente:
ricovery room, zona filtro,
magazzino. Organizzativamente: programma formativo
per future ferriste. La più
giovane di noi ha 40 anni!
• Nicolini - Lo spazio. Poi
Laura Carlesi - C/O PIO XII
l’organizzazione del lavoro in
base ai protocolli JCI che
dovremmo osservare, ma
che per la f renesia
dell’attività ci fanno spesso
disattendere. L’attività con i
ritmi frenetici che non permettono di avere tempo per
brevi riunioni necessarie al
Adriana Firmani - C/O Palidoro
confronto e alla crescita del
gruppo.
Due cose che non ripeteresti da caposala?
• Serafini - Niente. Anzi, no. Forse non risottovaluterei il grande carico di lavoro che invece c’è.
• Carlesi - Gli errori iniziali di approccio e gestione.
• Firmani- Niente. Sinceramente mi credevo peggio.
• Nicolini - Nulla. Amo talmente il lavoro nel DMCCP
che rifarei tutto. Errori compresi perché servono a
migliorarsi.
Un consiglio per il Direttore di Dipartimento?
• Serafini - E’ una grande persona, ma se si facesse
vedere ogni tanto per domandare... “come va?”.
• Carlesi - Incontrare più spesso il personale.
• Firmani - Al Dott. Pirozzi ed anche a Suor Luisa: più
presenza a Palidoro.
• Nicolini - Di essere un po’ più presente fra noi.
Lavoriamo in staff e il suo contatto più frequente in
C/O sarebbe importante per il lavoro di equipe.
Il tuo personale è numericamente sufficiente?
• Serafini - Adesso si, però con le ferie e malattie...
• Carlesi - Se tornano le assenze, sì. Ma se aumenta
l’attività, non basta più.
• Firmani - Se sono tutte in servizio, sì.
• Nicolini - Macché. Siamo sotto di 2 unità.
Tornando indietro, rifaresti la caposala in C/O?
• Serafini - Si, mi piace tantissimo anche se mi porto
tantissimo lavoro a casa.
• Carlesi - Non è stata una mia scelta. Un giorno mi
hanno detto ...da oggi sei tu la caposala. Comunque, ora mi trovo bene.
• Firmani - Certo, anche se un po’ Roma mi manca.
• Nicolini - Si, senza timore.
Faresti operare tuo figlio all’OPBG?
• Serafini - L’ho già fatto.
• Carlesi - Sì, ad occhi chiusi.
• Firmani - Sì.
• Nicolini - Si. Indubbiamente.
R.C.
Pubblicata la schermata che indica ad ogni dipendente l’ammontare dell’accantonamento maturato dal proprio Fondo
FONDO SCV, I NUMERI
PARLANO IN POSITIVO
Voce per voce la descrizione di quanto versato e quale rendimento sta ottenendo il Fondo SCV. Per ora niente male
ome stabilito dall’accordo con- + la quota contrattuale mensile, possa inseVOCE N.3
trattuale del Luglio 2011, è ap- rire nel suo investimento anche una somma È il totale di quanto valgono al momento le
parsa sull’Intranet OPBG la aggiuntiva a propria scelta. Detto contributo quote di Fondo in possesso del dipendente
schermata della posizione del volontario (es. 30, 50, 100 euro, ecc.) per- (totale versato + interessi maturati).
Fondo SCV versata e maturata. Una distin- mette la maturazione di una quota extra che
VOCE N.4
verrà liquidata con tutto il Fondo SCV ac- Mese ed anno di inizio del proprio Fondo
ta personalizzata in cui si descrivono:
- le quote acquistate da ogni dipendente in cantonato al momento della pensione (oltre SCV.
al vitalizio aggiuntivo).
base a quanto versato;
VOCE N. 5
- l’ammontare del TFR versato dal 2007 ad
SCHEDA RIPIELOGATIVA
È la parte di TFR versato nel proprio Fondo
oggi (o dalla data di assunzione per chi asFONDO SCV ACCANTONATO
dal 1 gennaio 2007 o (per chi assunto dopo)
sunto dopo);
Dal 27 Marzo 2012 è possibile vedere sul dal momento dell’assunzione fino al 31 lu- quanto versato con la quota contrattuale. collegamento ad Intranet dell’OPBG, la pro- glio 2011 (data di partenza del Fondo SCV).
Un atto di trasparenza che mostra l’efficacia pria posizione maturata. Aprendo il sito sul
VOCE N. 6
del rendimento dell’investimento prescelto proprio profilo, digitando il link “Previdenza È la quota di TFR versata sul proprio Fondo
dalla IOR (banca SCV).
integrativa OPBG” ognuno può leggere dal 1 agosto 2011 in poi.
COSA E’ IL FONDO SCV?
VOCE N.7
quote, versamenti e interessi del proprio
Con l’ultimo Contratto OPBG è stato istituito Fondo. Nel riquadro riportiamo una spiega- È la quota mensile contrattuale che l’OPBG
un Fondo per i dipendenti gestito dalla ban- zione più semplice possibile di ogni voce ha assegnato al dipendente e versato nel
ca SCV-IOR. Il Fondo si basa su una pru- della scheda in modo che ognuno possa proprio Fondo (es. 30, 40, 50, 60, 70 euro
dente forma di investimento della banca comprendere al meglio l’andamento del mensili a seconda della categoria).
vaticana, finalizzata alla rivalutazione nel proprio investimento.
VOCE N. 8
tempo delle somme versate dal lavoratore.
La
quota
mensile
extra che il dipendente ha
* * * * *
Il lavoratore destina il proprio TFR + una
scelto di destinare volontariamente al proVOCE N.1
quota mensile base (dai 30 ai 70 euro) nel E’ la cifra che il dipendente ha attualmente prio Fondo.
proprio Fondo nominativo, ed al momento versata nel Fondo (TFR dal 2007 + le quote
VOCE N. 9
della pensione riceverà le somme versate mensili);
Totale punti 6 + 7 + 8
con gli interessi bancari maturati negli anni
VOCE N. 10
VOCE N. 2
+ un vitalizio mensile calcolato in base agli Come tutti i Fondi di investimento anche Quantità TFR che il dipendente ha maturato
accantonamenti eseguiti. Chi più versa, più questo è suddiviso in quote. Con questa fino al dicembre 2006. La quota aumenta
matura e più riceve.
voce sono indicate quante quote sono in ogni anno del valore di interessi.
IL RENDIMENTO
A.P.
possesso del dipendente.
DEL FONDO SCV
La quota di interessi maturata
SCHEDA SULL’INTRANET DI OGNI DIPENDENTE OPBG
dal Fondo in questo primo
breve periodo (neanche un
anno), mostra un incremento
1
percentuale superiore rispetto a quanto avrebbe maturato
2
3
il TFR se lasciato all’OPBG
come prima. Mentre la tendenza di crescita del Fondo
è stimata intorno al 4% an4
5
nuo, il normale TFR (cioè
senza adesione al Fondo)
varia intorno allo 0,25-0,35%.
IL CONTRIBUTO
6
7
VOLONTARIO
La norma regolamentare del
8
9
Fondo SCV prevede che il
lavoratore,
oltre
all’accantonamento del TFR
10
C
Il mutuo più conveniente, dedicato a Te
Il miglior mutuo che
potresti desiderare oggi!
MUTUO
QUOTA
MENSILE
100.000
150.000
200.000
250.000
480
710
930
1.180
Violenza ed intemperanze fanno riesplodere le polemiche sulla sicurezza all’interno dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma
ALLARME SICUREZZA OPBG
SERVONO PIU’ VIGILANTI
Rissa fra moglie,marito ed amante al Gianicolo. La sede di S.Paolo fra molti timori e poche certezze. Serve di più
N
mente il muretto. Come sorveglianza è stato
ella tarda serata di Pasquetta, i vigilanti
VIA BALDELLI
OPBG sono dovuti ricorrere alla Gendar- La nuova sede doveva aprire a Luglio. Così è annunciato un sofisticato sistema anti-intrusione,
meria Vaticana ed ai Carabinieri, che hanno stato annunciato, ma più ci si avvicina a questa con allarmi e telecamere poste su ogni lato e
arrestato due uomini e una donna data e più si ha la netta sensazione che Luglio luogo. Tecnologia a parte sembra un po’ poco,
di origini pugliesi di età compresa tra i 32 e i 47 non sarà. Più facile che sia Settembre dove oltre visto la posta in palio, anche se per una sicurezanni, già conosciuti alle forze dell'ordine, per alla vendemmia, la città di Roma potrà avere za totale, viste le dimensioni dei luoghi, occorrerebbe alternativamente, un battaglione di vigiaver dato vita ad una rissa nell'Ospedale Bambi- anche il IV° presidio OPBG.
no Gesù. I tre, rispettivamente moglie, ex marito Saranno 5.000mq di ambulatori, laboratori, ra- lanti pronti a pattugliare i 5.000mq.
e attuale compagno della donna, hanno acceso diologia, auditorium, ecc. che andranno a com- Vista la spesa di realizzo della struttura e del
un'animata discussione per dissidi di carattere pletare l’ampiezza di questo ospedale pediatrico suo contenuto, lesinare sulla sicurezza sarebbe
familiare nei pressi dell'ingresso del DEA al padi- sempre più richiesto. Costruito su due piani un problema. Non prevedere un numero adeglione PIO XII. Dopo alcuni istanti, i contendenti (piano terra e rialzato) più parcheggio, consenti- guato di vigilanti farebbe correre il rischio di
sono passati dalle parole ai fatti, iniziando a rà l’alleggerimento di molte attività del Gianicolo, trovare la mattina seguente mezzo ambulatorio
colpirsi vicendevolmente con schiaffi, calci e da sempre scarno di spazi e dimensioni. Sono svuotato. Non volendo neanche minimamente
pugni. Dalle tasche di uno dei tre è
stati investiti milioni di euro per realiz- accennare ad un tiepido pensiero razzista, si
spuntato anche un taglierino. L'inter- “Un grave zare questo edificio che, prim’ancora di ricorda che a poche centinaia di metri, staziona
vento prima dei vigilanti interni, poi
errore
essere terminato ed inaugurato, già un ampio accampamento di “senza tetto”, notoriamente non sempre molto preposti all’integrale
dei Carabinieri della Stazione Porta
presenta forti perplessità.
Cavalleggeri e della Gendarmeria non investire Innanzitutto il costo. Da una base rispetto della proprietà altrui. Ma i Servizi tecnici
Vaticana ha evitato che la rissa
sulla
preventivata di spesa complessiva hanno garantito ampia sicurezza, e non ci resta
i risultati.
potesse degenerare in qualcosa di
sicurezza messa a budget, i Servizi tecnici hanno che attendere
LA
SICUREZZA
E’ UNA ESIGENZA
ben più grave. Il taglierino è stato
già sforato non poco il limite previsto,
sequestrato e i tre pugliesi, dopo in ospedale” con una grande quantità di interventi La sicurezza in ospedale si sta affrontando a
essere stati visitati e dimessi dal
ancora da finire (compresi tutti gli arre- Palidoro, con alterne soluzioni che vedranno
DEA dell'ospedale S.Spirito, dove gli sono state di da acquistare). Una crescita esponenziale dei personale di cooperativa e carabinieri in pensiomedicate le lievissime lesioni riportate nella zuf- lavori che non può passare inosservata, ed a cui ne, custodire beni e persone di quel presidio.
fa, sono stati trattenuti in caserma a disposizione si accompagnano già molti perché.
Spesso si danno per scontate situazioni che,
dell'Autorità Giudiziaria.
Poi il problema della sicurezza. La struttura di invece, scontate non sono. Spendere oltre 30
Questo banale episodio di cronaca romana, è S.Paolo si estende in modo lineare come una milioni di euro per poi non investire sulla sicurezuno dei tanti che periodicamente avviene in lunga “L” per qualche centinaio di metri, protetta za di tutti i presidi, non ci può vedere d’accordo.
questo ospedale a grande affluenza di utenza, e dal muretto di recinzione che separa il terreno E’ vero che quest’anno i furti al Gianicolo si sono
che ripropone nuovamente il problema della della basilica dalla strada, alto non più di 2,5 ridotti della metà. Ma gli episodi di intemperanza
sicurezza nel nosocomio.
metri. Non c’è altra recinzione, e per questo non come quello di Pasquetta e i timori per la sede di
Si era richiesta la presenza fissa della Gendar- si nasconde la preoccupazione per la facile ten- S.Paolo, testimoniano che, così com’è oggi, la
meria SCV in ospedale, ma problemi di compe- tazione di eventuali malintenzionati che, nella sicurezza non è sufficiente, almeno nelle ore
tenza di gestione hanno fatto tramontare l’ipotesi notte, potrebbero aver accesso ai locali zeppi di notturne.
M.T.
già ben avviata. Il problema della sicurezza nelle apparecchi elettromedicali, scavalcando facilmura OPBG è tornato sul tavolo in modo prepotente con il ripetersi di piccoli/medi episodi di
Sindacato CGIL opbg: una squadra vincente
intemperanza dell’utenza che spesso minaccia,
per la tua sicurezza sul lavoro
offende, dileggia il personale, mostrando poco
rispetto per il ruolo e del luogo.
Il personale di vigilanza interno all’ospedale,
così com’è composto, non da garanzie di sicurezza tali da far escludere episodi di violenza e
intemperanza in corsia, dove il mancato rispetto
della presenza dei genitori e visitatori nelle ore
notturne, pone spesso non pochi problemi alle
infermiere. Va riconosciuto che se anche tutto il
personale infermieristico facesse rispettare il
vincolo tassativo di 1 solo genitore per letto,
certe discussioni forse si ridurrebbero, ma potenziare la vigilanza specie nelle ore notturne,
sembra diventata una esigenza più che una
opportunità. E l’episodio della Pasquetta, serve
a ricordarlo.
Come ti rovino l’immagine dell’OPBG in una notte. Se le manutenzioni e i controlli non si eseguono i guai te li aspetti
AMBULATORI ALLAGATI:
TICKET AMARO E BAGNATO
La rottura nella notte di un flessibile del lavandino allaga via Baldelli. Utenza delusa, funzionalità macchiata, e i danni...
L
’aver sbagliato indirizzo, è stato il pensiero
dei genitori dei bambini e ragazzi, che avevano prenotato una visita all’ambulatorio di via
Baldelli in una normale giornata di Marzo.
Certo, abituati a funzionalità ed efficienza, si
sono trovati di fronte una scena da Asl malridotta. Acqua dal soffitti, fila per pagare il ticket fra
stracci e secchielli zuppi di acqua. Uno spettacolo inaspettato in un ambulatorio ancora fresco
di ristrutturazione. “Sono cose che capitano”
dice un vigilante ai genitori infastiditi. “Sono
mesi che aspetto per fare una visita dal dentista, mi sveno per il ticket e mi ritrovo con gli
stracci per terra?” dichiara un genitore con il
viso schifato dallo spettacolo.
IL FATTO
Durante la notte un flessibile del lavandino del
bagno del 1° piano dove hanno la sede i Servizi
Informatici, si è rotto. L’acqua, uscita copiosa
durante tutta la notte, è defluita dove si trovano
gli uffici, sul pianerottolo davanti all’ascensore e
giù per le scale. E’ penetrata attraverso il soffitto allagando l’androne e l’ingresso
dell’ambulatorio di fronte alle casse ed il banco
informazioni, dove stazionano gli utenti.
GLI INTERVENTI
Fra il disappunto dei presenti, la ditta pulitrice
ha ripulito alla bene e meglio il “lago” che si era
formato aspirando con i bidoni l’acqua. Ma poco
o nulla ha potuto fare al continuo gocciolio dal
soffitto completamente impregnato.
Le attività ambulatoriali hanno subito un ritardo,
ma hanno funzionato anche se l’ingresso, che
ha anche la funzione di sala attesa, è stato occupato da teli e secchi per raccogliere l’acqua
proveniente dal soffitto.
QUANTE ANOMALIE
TECNICHE E DI SICUREZZA
Prima cosa la carente sorveglianza tecnica.
Mentre l’acqua defluiva dal soffitto allagando
l’ingresso fino all’ascensore (ed anche dentro) il
personale per raggiungere i piani superiore,
dove sono gli uffici e al terzo piano lo spogliatoio delle infermiere, tranquillamente usufruiva
dell’impianto elevatore.
Sarebbe stato opportuno fermarlo per verificare
l’eventuale pericolo di corto circuito nell’usare
un mezzo elettrico in un “lago” di acqua che
circondava tutta la zona.
Poi il rischio cadute. Nella palazzina di via Baldelli, non c’è nessuno dei Servizi tecnici
(arrivano dal Gianicolo su chiamata) e questo è
già un problema nella tempestività d’intervento.
Ma c’è il Servizio di Prevenzione e Protezione, che, però, non s’è proprio visto. Non hanno
pensato di delimitare la zona per evitare rischio
cadute per la scivolosità dei pavimenti e soprattutto delle scale. Niente, la solita latitanza inspiegabile. Probabilmente erano impegnati nello
scrivere l’ennesimo manuale di “sopravvivenza”
da riporre nello scaffale dei libri meno letti in
assoluto.
I DANNI E LE RESPONSABILITA’
L’evento di quella notte è indicativo per capire
che a via Baldelli, l’impiantistica idraulica in
molte zone è vecchia, fatiscente e depositaria di
muffe. Che prima o poi sarebbe successo lo si
immaginava tutti, ma che il danno venisse da un
bagno rifatto un anno fa col tubo flessibile nuovo, non se lo aspettava nessuno.
Certo è che se i Servizi Tecnici del duo Piernoli
-Nunzi effettuassero una assidua manutenzione, forse si potrebbero prevenire incidenti di
questo tipo. Il costo del danno, ma soprattutto
della figuraccia fatta col pubblico, si sarebbe
potuta risparmiare. Invece, niente di tutto questo. Dopo solo 1 anno, un tubo perde, allaga
tutto ed ora si deve spendere per riparare.
E se per una
volta a questi
dirigenti si applicasse una ammenda di responsabilità del
danno e gli si
chiedesse di
pagare il conto?
O meglio, perché non si offrono loro di risarcire il danno?
Farebbero una
splendida figura.
G.S.
L’ingresso dell’ambulatorio di via Baldelli
Doppi turni?
Non ne
posso più
T
roppi doppi turni, straordinario e notti
consecutive. Atti vietati dalle norme e
leggi. Ecco i riferimenti per difendersi, affinché nessuno possa dire di non conoscere le
regole, e rifiutarsi di eseguire turni illegali.
Contratto OPBG
Art. 72 Lavoro straordinario
Il lavoro straordinario non può essere utilizzato come fattore ordinario di programmazione del lavoro. Le prestazioni in straordinario hanno carattere eccezionale.
Legge n. 66/03
Art. 4 - Durata massima orario di lavoro
2. La durata dell'orario di lavoro non puo' in
nessun caso superare le 48 ore settimanali, comprese le ore di lavoro straordinario.
(L’orario ordinario settimanale è di 36 ore,
quindi al max. è possibile eseguire 12 ore di
straordinario)
Art. 11 - Limitazioni del lavoro notturno
1. E' vietato adibire le donne al lavoro notturno
dall'accertamento dello stato di gravidanza fino
al compimento di 1 anno di eta' del bambino.
2. Non sono obbligati al lavoro notturno anche:
a) la madre di figlio di eta' inferiore a 3 anni o,
in alternativa, il lavoratore padre convivente;
b) la madre o padre che sia l'unico genitore
affidatario di figlio di eta' inferiore a 12 anni;
c) la madre o padre che abbia a carico un soggetto disabile ai sensi
della legge 104.
Art. 13 - Durata
lavoro notturno
1. L'orario notturno
non puo' superare le 8
-10 ore nelle 24 ore.
(questo articolo esplicita il divieto ad
eseguire 2 notti consecutive)
***
Daniela Carbonari
Giulio D’Angelo
Hai un problema?
O te lo tieni, o lo risolvi
con il Sindacato CGIL
In caso di bisogno chiamaci al n. 2135
“Non mi sembra giusto che...
che...”
...”
Inviare la posta a: Redazione Medicina e Lavoro - Segreteria Sindacale O.B.G. P.zza S.Onofrio 4 Roma
Per problemi di spazio si pubblicano solo sintesi di lettere. A chiunque voglia scriverci garantiamo la riservatezza del nome
IL CORAGGIO DI TIRARE FUORI GLI ATTRIBUTI
Sinceramente ammiro lo sforzo dei delegati CGIL nel difendere i diritti dei lavoratori all’interno del nostro ospedale. Troppo spesso ci si
rintana dietro le spalle di questi colleghi che si espongono per noi. Ho visto gente lamentarsi animatamente con loro per turni, ferie e
congedi straordinari non concessi, ma appena si trovano di fronte alla caposala se la fanno sotto. Sputano veleno, ma come la caposala
viene richiamata al rispetto delle regole e dice “chi l’ha detto al Sindacato?”, se la fanno sotto. Beh, questo non è il modo di farsi tutelare.
Non è il modo di diventare grandi e maturi, se ci si nasconde fra la gonna della mamma o della sindacalista di turno. Occorre avere il
coraggio, tirare fuori gli attributi e dire sempre quello che si pensa difendendo le proprie ragioni. Come fanno loro per noi. Grazie a voi
della CGIL che ci aiutate, anche se non sempre lo meritiamo.
(Lettera firmata)
8 MESI PER UNA POLISONNOGRAFIA!
Parlano tanto di prevenzione ma poi per ogni impegnativa pago 14 euro di ticket di base più la spesa delle prestazioni. Ma fosse solo
questo. Mio padre respira male. Ha fatto una visita al S.Camillo e gli hanno detto di fare una TAC. Quando? A fine luglio il primo
appuntamento disponibile. Deve fare anche una polisonnografia. Quando? A fine dicembre. Ma ci arriverà o mi morirà prima? Poi dicono
che gli sprechi di spesa sanitaria dipendono dai privati. Ma se sono gli ospedali pubblici a mandartici altrimenti crepi.
(Lettera firmata)
CHI HA DETTO QUESTA FRASE? UN RIVOLUZIONARIO? SBAGLIATO...
“Non si dovrebbe lavorare a progetto per l’imprenditore, ma si dovrebbe lavorare al proprio progetto di vita, per renderla un capolavoro”.
Sapete chi ha detto questa frase? Epifani? Camusso? Vendola? No, Giovanni Paolo II, riferendosi al vangelo che: “...c’insegna che le leggi
sono fatte per l’uomo, non l’uomo per le leggi. Ed un uomo, cresce, invecchia, si sposa, fa figli, e il lavoro dovrebbe accompagnarlo in
ognuna di queste fasi della vita”. Se lo dice anche Lui, allora la difesa dell’art. 18 non è solo un principio estremista.
(Lettera firmata)
I MAYA, LA CGIL ED I VALORI
I tempi che stiamo vivendo sono tristi ma non meno di altri già vissuti. Dobbiamo resistere a questa ondata di sconfitta dei valori che corre
il rischio di travolgerci. L'importante è essere uniti su idee e principi validi, come scrivete voi di Medicina & Lavoro, per difendere la
riconquista della dignità e affermare la democrazia sul lavoro. Il 2012 per i Maya doveva significare non la fine del mondo ma la sua
trasformazione in una nuova società. Puntiamo su Libertà, Giustizia, Fratellanza e Cultura e sicuramente otterremo risultati migliori. (L.F)
EVVIVA, STAVOLTA LO SAPPIAMO PRIMA
Per la prima volta quest’anno sappiamo con largo anticipo quando chiude la C/O PIO XII in estate. Gli altri anni facevamo il programma
ferie ad Aprile per poi vedercelo sfasciare in piena estate. Quest’anno al Direttore Sanitario va dato merito di aver compreso i problemi e
ha risposto alle nostre richieste.
(Lettera firmata)
VALUTAZIONI, MA IN LABORATORIO ANALISI SONO LA FOTOCOPIA DELLO SCORSO ANNO
Se il clima peggiora in Laboratorio analisi a Roma, non è certo per colpa del Presidente, del Direttore Sanitario o del destino. Anche
quest’anno alle Valutazioni sono risultate come “Eccellenti” sempre le stesse persone che, guarda caso, lo avevano ottenuto l’anno scorso
(tranne una casuale new-entry). Anche ad ottenere “Ottimo” sono sempre le stesse persone, una fotocopia molto poco attendibile
sull’obiettività dei giudizi per il raggiungimento degli obiettivi. Ma in Direzione Sanitaria si chiedono perché solo le stesse persone
raggiungono il massimo, gli altri no. Un caso? E’ stato concesso l’Eccellente anche ad una collega che è stata assente per quasi 3 mesi a
causa di una malattia. Mi viene la pelle d’oca pensare quale premio avrebbe dovuto ricevere costei se fosse stata sempre presente. Un
oscar? O l’oscar lo diamo al solito valutatore assolutamente imparziale?
(Lettera firmata)
GLI SBAGLI IN CHIRURGIA NEONATALE (1)
Non capisco perché in Chirurgia Neonatale, non si faccia nulla per una situazione così spiacevole e intollerabile come l’attuale. E’
inammissibile che i vertici OPBG permettano che le infermiere di quel settore vengano dileggiate professionalmente e accusate di
responsabilità giudiziarie che si ripetono in modo sconsolante. Possibile che se un bambino muore, la colpa è sempre e solo
dell’infermiera. Un bambino si frattura, e la colpa è sempre e solo dell’infermiera. Come in tutte le situazioni credo che il problema sia al
vertice, dove è palese che non vi sia volontà nell’intervenire affinché detti episodi non accadano più. Si ha la sensazione che basta che
sotto accusa vi sia una infermiera, poi...pazienza. Questo reparto, su cui l’OPBG ha investito, sta attraversando una fase di involuzione, e
questi episodi siano solo campanelli di allarme su una gestione che da una parte trascura gli insegnamenti, dall’altra sembra
infischiarsene di quanto accada. Anche la Direzione sanitaria ha le sue colpe: le indagini legali se riguardano una infermiera, subito si
scrive, ma se in C/O un medico commette un grave errore.... E allora? Come la mettiamo?
(Lettera firmata)
GLI SBAGLI IN CHIRURGIA NEONATALE (2)
La categoria infermieristica è sempre considerata come il capro espiatorio delle colpe e responsabilità. Nel nostro reparto volevamo
iniziare una raccolta firme di solidarietà contro il vergognoso attacco alle infermiere della Neonatologia che si trovano sempre incolpate di
ogni malefatta. Perché quando c’è da attribuire un merito al reparto si loda sempre il primario anche se non è solo lui a lavorarci, mentre
se qualcosa va male è solo colpa delle infermiere? E poi, perché il primario quando succede una situazione così grave non riunisce tutte le
infermiere del dipartimento per capire come risolvere il problema? Cosa si aspetta per intervenire? Di solito si chiama: “fare gruppo”, ma
lassù forse è proprio questo che non vogliono. Fare “gruppo” significa proteggersi.
(Lettera firmata)
A PASQUA: PRIMA IN MALATTIA, POI SUBITO IN FERIE. CHE FURBA...
La collega si è nuovamente data malata sotto Pasqua. Può succedere, anche se a lei capita spesso. Il guaio è che per l’ennesima volta alla
malattia ci ha attaccato le ferie senza rientrare neanche un giorno come invece dicono le regole. Chi si comporta così non danneggia
l’OPBG, ma le colleghe che devono lavorare anche per lei. E’ possibile fargli capire che non lo può fare anche se le ferie sono
programmate? Pensare che ha fatto pure il Master perché spera di fare la caposala. Figuriamoci…
(Lettera firmata)
DOMANDA PER L’UFFICIO INFERMIERISTICO
Posso osare di fare una domanda che ho sul gozzo? Perché a Palidoro facciamo fare sempre e solo mattina ad alcune colleghe che fanno
pure 20-30 ore di straordinario col fatto che facendo 7 ore al giorno maturano un bel gruzzolo? E poi, noi turniste, se chiediamo di
toglierci un pomeriggio ci manca poco che non ci ridono in faccia. C’è nessuno che mi risponde?
(Lettera firmata)
COI PRIMARI SI CHIUDE UN OCCHIO, CON LE INFERMIERE NO. PERCHE’?
Ho notato che più di una volta il primario del reparto di Otorino esce dalla C/O PIO XII e va al bar interno in divisa verde e con gli zoccoli
rossi ai piedi e nessuno gli dice niente. Io sono uscito di pochi metri dalla C/O e mi hanno pure minacciato. Perché questa disparità? (L.F)
CRONACA ALL’O.B.G.
FATTI BELLI E BRUTTI DI CASA NOSTRA
DEDICATO A CHI
NON FA POLITICA
FONDO SCV: MODULO PER LA PRIVACY
Per il trattamento dei dati
personali per il Fondo SCV da
parte della banca vaticana (IOR)
la Direzione del personale sta
chiedendo ai dipendenti di
firmare la liberatoria prevista
dalla norma di legge.
Questo prestampato va riempito
coi dati personali e barrando:
- la casella 1 se si è aderito al
Fondo SCV;
- la casella 2 se non si è aderito al
Fondo SCV;
- la casella 3 se destinato ad un
Fondo diverso fuori OPBG.
EEG, TRACCIATI ABUSIVI IN INTRAMOENIA
In quest’ultimo periodo se c’è una anomalia, accade sicuramente
nel Dipartimento Neuroscienze. Dopo i guai e fallimenti
gestionali nella degenza di Neuropsichiatria, anche alcuni
neurologi sono balzati in cima alla cronaca. In violazione delle
norme (ed anche della correttezza) alcuni medici in regime di
attività libero professionale, pretendono dai tecnici di
elettroencefalografia in turno per l’attività ordinaria ai ricoverati,
l’esecuzione di tracciati per i loro clienti “paganti”. Un atto
scorretto e vietato dalle norme che impediscono di chiedere a
chi è in orario ordinario di servizio per i degenti dell’ospedale di
eseguire una prestazione per una attività per cui il medico si fa
pagare dal privato cittadino. Una prestazione abusiva, peraltro
senza neanche riconoscere un centesimo ai tecnici di EEG, che
distoglie del tempo utile ai ricoverati che aspettano i tracciati
per essere dimessi o per stabilire la cura da eseguire. La CGIL ha
chiesto l’immediata sospensione di tale abuso nei confronti dei
tecnici e dei degenti.
U
n conducente di autobus rimane coinvolto in un enorme traffico nella zona centrale di Roma, non c’è alcun modo di
avanzare, quando all’improvviso un uomo gli si
avvicina al finestrino. Il conducente dell’autobus
lo abbassa e chiede:
- “Ma cosa succede?”
- “Alcuni terroristi sono entrati in Parlamento e
hanno sequestrato tutti i parlamentari. Se non avranno la cifra di 10 milioni di euro, li cospargeranno di benzina e poi appiccheranno il fuoco, cosicchè stiamo facendo una colletta tra i guidatori
delle macchine ferme.”
Il conducente dell’autobus portando le mani alla
tasca chiede: “E quanto stanno dando gli altri?”
Al che l’uomo risponde: “ Beh…alcuni mezzo litro,
altri un litro”.
******
Sindacato CGIL,
il piacere di sentirsi amici
E’ USCITO “VALORINCORSO”
La redazione di Medicina & Lavoro da il benvenuto al nuovo
foglio di informazione dell’OPBG “Valorincorso” che
divulgherà i progetti, i contenuti e la realtà di questo grande
luogo di cura. Un mensile utile per tutti nella guida nell’ospedale
che cambia. Sarà diverso da Medicina & Lavoro, e finalmente
non saremo più soli.
S.PAOLO, ECCO LE PRIME NOVITA’
Si va delineando al configurazione del nuovo presidio di S.
Paolo che questa estate aprirà al pubblico. La prima stesura
organizzativa vedrà la presenza dei seguenti servizi:
Radiologia, Ecocardiografia, Eco-Fetale, Cardiologia, Holter
del ritmo, Preospedalizzazione, Centro Prelievi,
Odontostomatologia, Chirurgia Ambulatoriale, Allergologia,
Vaccinazioni, EEG, DH Ch.Plastica, DH Dietologia, DH
Gastroenterologia, DH Urodinamica, DH Neurologia, DH
Psicologia Clinica, DH Endocrinologia, Malattie rare
(Ambulatorio+ DH), Genetica Medica (Ambulatorio+ DH).
Un elenco ancora provvisorio che nelle prossime settimane verrà
completato. Il personale che vorrà essere trasferito nei settori
disponibili, potrà inoltrare domanda e attendere il riscontro in
base alle necessità.
CGIL
Affidati ai professionisti
della sicurezza sul lavoro
CGIL
Antonella e Rosalba
U
n vecchietto parcheggia l'auto in piazza
di Montecitorio. Arriva un vigile che era
nei paraggi e gli dice: "In questa piazza
non si può parcheggiare, qui arrivano le più alte
cariche dello Stato, capo del Governo, ministri, parlamentari, senatori, industriali, sindacalisti, non si
può."
Il vecchietto guardando il vigile dice:
"Sì, ma ho messo l'antifurto."
GIL.
agli iscritti C s!
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. È grati
Tessera
ma il n.2135
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Per
LAVORARE INFORMATI
(schede informative del sindacato CGIL Ospedale Bambino Gesù)
Cosa, dove e quando portare la documentazione che occorre per avere gli assegni familiari. Tutto per essere in regola
COSA OCCORRE PER AVERE
GLI ASSEGNI FAMILIARI
Chi ne ha diritto può chiedere gli arretrati degli assegni familiari fino a 5 anni prima. Ecco come si compila la domanda
CHE COSA E’
L’assegno per il nucleo familiare è un trattamento economico
mensile erogato dal datore di lavoro a favore dei dipendenti
con familiari a carico che hanno redditi inferiori a determinati limiti stabiliti ogni anno dalla legge.
LA RICHIESTA
La domanda di assegno deve essere presentata compilando il
modello pubblicato sull’Intranet dell’Ospedale e recandosi
presso l’Ufficio personale a cui poi va consegnata.
L’AMMONTARE DELL’ASSEGNO
La misura dell’assegno familiare è variabile in base a:
•
il numero dei componenti del nucleo familiare;
•
in base al reddito del nucleo familiare nell’anno solare
antecedente a quello in cui si inoltra la richiesta.
ARRETRATI E PRESCRIZIONE
Il dipendente può inoltrare richiesta di assegni familiari anche per periodi arretrati. Il diritto ad avere il pagamento degli assegni familiari si prescrive nel termine di 5 anni dal
momento in cui si effettua la richiesta.
La documentazione da allegare è la stessa di quella prevista
per la normale richiesta di assegni.
COME SI PAGANO GLI ASSEGNI FAMILIARI?
Il dipendente, una volta consegnata la documentazione richiesta, troverà direttamente in busta paga la somma attribuita in base alle tariffe legislative, ed i rispettivi arretrati.
COSA SI INTENDE PER NUCLEO FAMILIARE?
Fanno parte del nucleo familiare:
•
il lavoratore che richiede l’assegno familiare;
•
il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
•
i figli di età inferiore a 18 anni. I figli maggiorenni
sono contemplati solo per i nuclei familiari
“numerosi” (con più di 3 figli) che risultino studenti.
Per studente deve intendersi il figlio o equiparato che
frequenta una scuola (pubblica o legalmente riconosciuta) secondaria di primo e secondo grado, un corso
di formazione professionale o di laurea.
Sono esclusi dal nucleo familiare:
•
il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
•
il coniuge che ha abbandonato la famiglia;
•
i figli ed equiparati, fratelli, sorelle e nipoti sia minori
che maggiorenni coniugati;
COME SI CALCOLA IL REDDITO FAMILIARE?
Ai fini della determinazione dell’assegno familiare, occorre
fare riferimento al “reddito” percepito da tutti i componenti
del nucleo familiare nell’anno precedente il periodo cui la
domanda si riferisce (Es. Assegno al nucleo familiare per il
periodo dal 1/07/2009 al 30/06/2010 : reddito anno 2008).
E’ necessario presentare come documentazione: lo Stato di
servizio con reddito, o il CUD., o il MOD. 730, o il MOD.
UNICO.
LA DOCUMENTAZIONE
Il dipendente è tenuto ad allegare alla domanda la seguente
documentazione:
•
Stato di famiglia o Autocertificazione
•
Stato civile del dipendente.
Il dipendente che chiede l’assegno familiare, se coniugato
con persona che lavora, deve dichiarare il reddito percepito
dal coniuge nell’anno di riferimento (Mod. Cud, 730, Modello Unico, etc..) e una dichiarazione del datore di lavoro del
coniuge in cui si dichiari che il coniuge non percepisca già
assegni familiari (oppure consegnare un atto notorio attestante la non percezione dell’assegno).
Se il richiedente dell’assegno familiare è coniugato con persona non occupata deve presentare un atto notorio attestante
la non percezione di redditi per l’anno di riferimento.
Se separato legalmente o divorziato, deve presentare una copia atto di separazione o divorzio.
IN CASO DI FAMILIARI INVALIDI A CARICO?
Se maggiorenni: occorre una documentazione sanitaria comprovante lo stato di invalidità al 100 %.
Se minorenni: occorre una documentazione sanitaria comprovante il diritto all’indennità di accompagnamento. * * *
L
I
G
C
Sindacato CGIL, perché con noi
una soluzione ai tuoi problemi c’è sempre
Medicina & Lavoro
Direttore responsabile: Riccardo Cesari Redazione: Massimiliano Trabalza,
Cesare Giorgi, Giovanni Sarcander, Aldo Poa, Alice Addamo.
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