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Avvio nuovo anno scolastico: i soliti ritardi e tanta confusione

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Avvio nuovo anno scolastico: i soliti ritardi e tanta confusione
S
TARIFFA R.O.C. - POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003
(CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46), ART. 1, COMMA 1, D.C.B. ROMA
Mercoledì
19 settembre 2012
SCUOLA N. .A.L.S.
Anno XXXVII
Numero
199
12
Quotidiano del Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola aderente alla
Avvio nuovo anno scolastico:
i soliti ritardi e tanta confusione
In quasi tutte le realtà territoriali disagi e problemi organizzativi e procedurali
Editoriale
dalla Confederazione
La Confsal, con le Federazioni
aderenti del settore, ha proclamato lo sciopero nazionale dei lavoratori del pubblico impiego, in
tutti i comparti e le aree della dirigenza, con esclusione del comparto Scuola e dell’Area V della
dirigenza scolastica.
Lo sciopero sarà effettuato venerdì 28 settembre 2012, per l’intera giornata o turno di lavoro.
Nuovo concorso
e immissioni
in ruolo
di MARCO PAOLO NIGI
L’anno scolastico
è
iniziato sotto il segno
dei tagli,
della confusione, delle
polemiche.
La politica
della spending review ha interessato
anche la scuola sulla quale
anziché investire per dare
prospettive alle nuove generazioni, si è continuato a tagliare, con ingenti danni sia
sul piano quantitativo che
qualitativo.
Volendo fare un bilancio, a
circa nove mesi dal suo insediamento, non si può non affermare che il governo tecnico di Monti ha messo in atto
provvedimenti iniqui e discutibili, facendo pagare il prezzo della crisi, ancora una volta, alle fasce sociali più deboli, ai giovani, ai pensionati, ai
lavoratori, in particolare ai
pubblici dipendenti.
Una situazione che ha determinato un meccanismo perverso: contrazione dei consumi-riduzione della produzione-crescita della disoccupazione. Non sono state create
le condizioni per la ripresa,
per la crescita, ma, al contrario, si è scelto di fronteggiare
l’emergenza economico-finanziaria con tagli lineari in
tutti i settori.
Per quanto riguarda la scuola,
già reduce da anni di drastiche contrazioni degli organici
e ora sotto le forbici della
spending review, l’anno è cominciato con alcune novità.
• A PAGINA 2
• A PAGINA 8
Supplenze: le disposizioni
operative del Miur
TFA SPECIALI,
SI BRANCOLA NEL BUIO
Emanata la nota ministeriale che disciplina l’attribuzione
delle supplenze per l’anno scolastico 2012/13
Nella riunione di informativa tra Miur e sindacati si è parlato dei Tfa speciali, che sono corsi riservati ai docenti non abilitati che negli
ultimi anni hanno prestato servizio nella scuola pubblica o paritaria per più di due anni scolastici, e che hanno svolto servizio, anche se non continuativo, per almeno 180
giorni per ogni anno scolastico.
D
opo le pressioni dello
Snals-Confsal, finalmente il
Miur ha emanato
la nota in materia
di supplenze. L’intensa azione svolta dal nostro sindacato ai tavoli ha consentito di conseguire
correttivi e/o modifiche alla nota stessa. Per
darne un’idea riportiamo all’interno il resoconto dell’incontro del 10 settembre, mentre per
altre problematiche discusse rinviamo alla sintesi della riunione dell’11 settembre.
• A PAGINA 4
• A PAGINA 3
Ricorso Snals-Confsal contro
esclusione prove preselettive TFA
L’Ufficio Legale centrale del sindacato fa riferimento alle
prove preselettive recentemente svoltesi per la ammissione al
Tirocinio formativo attivo per il conseguimento della abilitazione. In base al regolamento adottato con D.M. n. 249/2010,
per superare il suddetto test nazionale ed essere ammessi alla prova scritta occorreva aver conseguito il punteggio minimo di 21/30, prevedendosi, a tal fine, la somministrazione di
60 quesiti, l’attribuzione di 0,50 punti per ogni risposta esatta
e di 0 punti ad ogni risposta errata o non data.
SCUOLA S N A L S Scatti di anzianità,
.
.
. . .
SPENDING
REVIEW
Tagli
e ritagli
alla scuola
Gli articoli della legge n. 135 del 7 agosto 2012
che interessano il personale e gli studenti
nell’inserto
ulteriore pressing
dei sindacati
• A PAGINA 3
CONFSAL
SERVIZI CARD
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AVRAI TANTI VANTAGGI
La richiesta unitaria
al Ministro Profumo
La vertenza
sugli scatti di
anzianità si
sta trascinando ormai da
troppo tempo.
In data 3 settembre il nostro sindacato, Cisl-scuola, Uil-scuola e Gilda hanno inviato al Ministro
un’ulteriore nota che riportiamo
a pagina 2.
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2
MERCOLEDÌ
19 SETTEMBRE 2012
S
e-mail:
[email protected]
SCUOLA NALS
dalla prima pagina
Avvio nuovo anno scolastico: i soliti ritardi...
Le nuove nomine in ruolo, da noi
insistentemente richieste con l’obiettivo di stabilizzare il personale precario, pur tra i soliti ritardi
e le difficoltà organizzative e procedurali di inizio d’anno, daranno
una boccata d’ossigeno ad un settore ormai al collasso. L’altra novità riguarda l’emanazione del
bando di concorso, per titoli ed
esami, su base regionale,finalizzato alla copertura di 11.892 cattedre a partire dal prossimo anno
scolastico.
Al di là dell’enfasi degli annunci
mediatici, il concorso presenta
delle criticità anche perché esso coinvolge
le attese di una vasta platea di soggetti. Lo
Snals-Confsal ha assunto una posizione
chiara, proponendo modifiche e correttivi.
Il sindacato non è contrario a priori al reclutamento mediante concorso, ma ritiene
che occorra procedere con gradualità, trasparenza e sulla base di un confronto con i
sindacati, che purtroppo è mancato. Tutto
ciò per evitare di creare conflitti e tensioni,
che hanno accompagnato, ad esempio, il
TFA già avviato, costellato da errori e ricorsi di difficile gestione.
Per il personale di ruolo restano ancora sul
tappeto alcune questioni non di poco conto.
A cominciare dall’ erogazione degli scatti di
anzianità, un diritto del personale della
scuola, faticosamente riconquistato. Un ritardo intollerabile se si considera la grave
situazione di riduzione del potere d’acquisto delle retribuzioni, per effetto dell’inflazione, della pressione fiscale e del blocco
dei contratti, fermi al 31 dicembre 2009. Da
qui la nostra nuova richiesta al Miur con le
altre OO.SS. (vedi sotto n.d.r.).
In definitiva occorre sciogliere parecchi no-
Scatti di anzianità, nuovo pressing
delle Organizzazioni sindacali
La vertenza sugli scatti di anzianità si sta trascinando ormai da
troppo tempo. Lo Snals-Confsal è
più volte intervenuto, nel corso dei
vari incontri al ministero sull’argomento, con una fortissima e pressante azione sindacale, affinchè il
Governo rispetti gli impegni faticosamente raggiunti con il decreto interministeriale e con l’intesa del 4
febbraio 2011.
Dopo aver certificato le risorse relative al 30% dei risparmi di spesa, rea-
lizzati attraverso la riduzione degli
organici, il Governo, chiede lo SnalsConfsal, deve procedere alla corresponsione degli scatti di anzianità
che si riferiscono al 2011.
Negli ultimi incontri lo Snals ha
chiesto nuovamente che il Ministro
Profumo emani al più presto l’atto di
indirizzo all’ARAN.
In data 3 settembre il nostro sindacato, Cisl-scuola, Uil-Scuola e Gilda
hanno inviato al Ministro un’ulteriore nota che riportiamo di seguito.
LA NOTA CONGIUNTA
Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca,
prof. Francesco Profumo
Al Capo di Gabinetto,
dott. Luigi Fiorentino
Le scriventi Organizzazioni Sindacali ritengono grave e non più sopportabile il ritardo con cui si procede a dare attuazione alle intese sul
recupero della validità dell’anno 2011 ai fini delle progressioni di carriera del personale della scuola, intese recepite nel Decreto Interministeriale n. 3 del 14 gennaio 2011.
Nell’incontro del 12 giugno scorso, il Ministro ha assunto l’impegno
all’emanazione dello specifico atto di indirizzo e con incontri successivi
sono stati esaminati in modo approfondito tutti gli aspetti relativi alla
copertura economica di un’operazione che deve concludersi al più presto per soddisfare le attese di quanti attendono, da mesi, il passaggio di
classe maturato lo scorso anno.
A tal fine, le scriventi Organizzazioni Sindacali si sono dette disponibili ad un’apposita sessione negoziale per la quale, a tutt’oggi, non risulta ancora pervenuto all’ARAN il necessario atto di indirizzo.
Si chiede pertanto alla S.V. di attivarsi perché si completino con la
massima urgenza gli atti preliminari allo svolgimento della trattativa,
in coerenza con gli impegni assunti ai tavoli di confronto; in caso contrario, saranno immediatamente attivate le opportune iniziative di mobilitazione della categoria.
Roma, 3 settembre 2012
SNALS CONFSAL CISL SCUOLA
Marco Paolo Nigi
Francesco Scrima
UIL SCUOLA
GILDA UNAMS
Massimo Di Menna Rino Di Meglio
di, ma per farlo è necessario un
cambio di rotta, per restituire alla
scuola l’attenzione che merita e
valorizzare tutte le professionalità
che continuano ad essere mortificate dal basso livello delle retribuzioni.
Come preannunciato su queste colonne prima della pausa estiva,la
Confsal ha avviato una lunga fase
di mobilitazione nel pubblico impiego contro la politica del governo Monti che, escludendo a priori
ogni confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative, ha
posto in essere in modo autoritario e unilaterale, misure drastiche di riduzione delle risorse umane, che nulla hanno
a che vedere con la riorganizzazione della
P.A. e la qualificazione della spesa.
L ’impegno della Confsal e dello Snals è di
continuare a battersi per la ripresa di un
confronto reale e costruttivo con il Governo
su questioni concrete: precariato, rinnovo
dei contratti, defiscalizzazione delle retribuzioni.
Marco Paolo Nigi
Segretario generale dello Snals-Confsal
attività del sindacato
S
e-mail:
MERCOLEDÌ
[email protected] 19 SETTEMBRE 2012
SCUOLA NALS
TFA SPECIALI: SI BRANCOLA
NEL BUIO
Nessun chiarimento da parte del Miur nell’incontro con i sindacati
N
ella riunione di informativa tra Miur e
sindacati si è parlato dei TFA speciali,
che sono corsi riservati ai docenti non
abilitati che negli ultimi anni hanno prestato
servizio nella scuola pubblica o paritaria per
più di due anni scolastici, e che hanno svolto
servizio, anche se non continuativo, per almeno 180 giorni per ogni anno scolastico. Ancora
tutto in alto mare, visto che per partire, dopo i
pareri delle Commissioni Parlamentari, del
Mef, del Ministero della Funzione Pubblica
manca ancora quello del Consiglio Universitario Nazionale (CUN).
A tutt’oggi, inoltre non è stata attivata la procedura abilitante relativa alla scuola dell’infanzia e
primaria, mentre sul fronte dei TFA ordinari, è
preoccupante la situazione dei ricorsi. È quanto
denunciato nel corso dell’incontro, dallo SnalsConfsal che ha anche contestato la mancata attivazione, a tutt’oggi, di tutti i corsi afferenti all’Afam, stigmatizzando, con forza, gli inaccettabili
ritardi e l’assenza totale del Direttore Generale
Afam ai vari incontri, nonché la mancanza di
informazione alle OO.SS., più volte richiesta dallo Snals-Confsal e dagli altri sindacati.
Per lo Snals-Confsal, il TFA speciale rappresenta una assoluta priorità quale minimo riconoscimento per il lavoro svolto da chi, coprendo per anni con sacrificio posti di lavoro in
qualità di precario non abilitato ha garantito,
Roma, Ministero P.I.
comunque, un servizio di qualità.
Ha, inoltre, chiesto di intervenire presso la
Direzione Generale dell’Università per una totale revisione del calendario delle prove scritte,
per non determinare concomitanze nelle date
relative alle prove scritte tra materie per le quali è previsto lo stesso titolo di studio per l’accesso. Il sindacato ha espresso le proprie critiche
sia per gli errori commessi dal Cineca sia sulla
completezza del lavoro svolto dalla commissione, a seguito di segnalazione degli interessati.
Tutto ciò determinerà i più disparati contenziosi in quanto, la procedura, nel suo insieme
molto criticabile, ha determinato delusioni e
danni gravissimi ai diretti interessati che
avranno modo di far valere i propri diritti.
Giuseppina Di Giacomo
Snals-Confsal promuove ricorso al Tar del Lazio (azione 65)
L
L’esperto risponde
a cura di MARIA GAIANI
Coordinatore
educazione fisica
D.
Esclusione prove preselettive
per ammissione al TFA
’Ufficio Legale Centrale
del sindacato fa riferimento alle prove preselettive recentemente svoltesi
per la ammissione al Tirocinio formativo attivo per il
conseguimento della abilitazione.
In base al regolamento
adottato con D.M. n. 249/2010,
per superare il suddetto test
nazionale ed essere ammessi
alla prova scritta occorreva
aver conseguito il punteggio
minimo di 21/30, prevedendosi, a tal fine, la somministrazione di 60 quesiti, l’attribuzione di 0,50 punti per ogni risposta esatta e di 0 punti ad ogni
risposta errata o non data.
Come è noto, sono sorti
numerosi problemi in ordine
alla correttezza delle risposte
indicate nel test.
Le criticità rilevate hanno
riguardato numerose classi di
concorso ed hanno indotto il
Miur a costituire una apposita
commissione di verifica.
I lavori di tale commissione
hanno condotto ad individuare
numerosissimi errori (indicati
tra parentesi) che hanno riguardato le seguenti classi di concorso: A013 (12), A016 (8),
A017 (8), A019 (6), A020 (16),
A029 (17), A033 (9), A034 (22),
3
Roma, TAR Lazio
A035 (25), A036 (11), A037 (13),
A038 (4), A039 (11), A042 (16),
A047 (10), A048 (8), A049 (13),
A050 (11), A051 (6), A052 (8),
A057 (12), A058 (10), A059 (9),
A060 (25), A061 (6), A071 (20),
A072 (9), A111 (5), A112 (4),
A113 (5), A114 (5), A246 (24),
A346 (13), A446 (18), A546 (8),
A646 (9) e A846 (4).
Come si può notare, il numero delle risposte errate rilevate dalla predetta commissione per talune classi di concorso
è addirittura di 24 e 25 su 60.
La presenza degli errori (indipendentemente dal numero
di essi) avrebbe imposto all’Amministrazione di rinnovare la prova secondo criteri di
legittimità.
Senonché, il Miur ha ritenuto di considerare corrette
tutte le risposte date ai quesiti
ritenuti errati dalla commissione.
È evidente come un simile
modo di procedere abbia completamente falsato l’esito delle
prove preselettive, palesandosi
contrario ai principi di imparzialità e buon andamento della
P.A., oltre che della par condicio dei concorrenti.
Si osserva, peraltro, che il
punteggio conseguito nella
prova preselettiva concorre,
unitamente al punteggio conseguito nella prova scritta ed in
quella orale, alla determinazione del punteggio finale necessario per essere ammessi al tirocinio formativo.
Ciò consente di ipotizzare
la proposizione di un ricorso al
TAR del Lazio, onde contestare
la legittimità delle prove preselettive al fine di ottenerne la
rinnovazione.
Trattandosi di un ricorso
collettivo, si proporranno motivi di impugnativa omogenei.
Possono partecipare al ricorso tutti coloro che abbiano
partecipato alle prove preselettive nelle classi di concorso sopra indicate.
Per saperne di più gli interessati possono rivolgersi
alle Segreterie provinciali
Snals di riferimento.
Sono iscritto allo Snals, docente di
Educazione Fisica. Visto l'articolo
letto su Scuola Snals del 29 giugno
2012, alla pagina 6, "Classi di Concorso e reclutamento, le proposte”, ho dei quesiti da
porre: un docente di sostegno, immesso in
ruolo su A029 o A030 (quindi con Diploma
ISEF o Laurea in Scienze Motorie), ma impegnato su posto sostegno per psicofisici, pur
non avendo mai insegnato Ed. Fisica, può o
non può essere considerato un docente di
Ed. Fisica? Tanto è vero che nelle graduatorie di Istituto le due tipologie di insegnamento sono distinte da due diverse graduatorie.
Alla luce delle C.M. 158 del 1998 e della
C.M. 106 del 1999, che sono l'applicazione
del art. 307 del T.U. per il conferimento dell'incarico di Coordinatore di Ed. Fisica e
Sportiva, dove si chiede come requisito
d'accesso di essere docente di Ed. Fisica, i
docenti di sostegno (con Diploma ISEF o
Laurea in Scienze Motorie) hanno eventualmente titolo a partecipare al bando per la
selezione di docenti a cui affidare le funzioni di Coordinatore dei servizi provinciali di
Ed. Fisica e Sportiva?
R.
Egregio Professore, la C.M. 158/1998 al paragrafo “Aventi titolo” cita:
“Possono presentare domanda…i docenti di educazione fisica e i capi d’istituto in servizio nella
provincia con almeno dieci anni di ruolo…svolti
nelle scuole di ogni ordine e grado ai sensi delle vigenti disposizioni e validi a tutti gli effetti come servizio”. Secondo quanto previsto dalla suddetta
C.M. la domanda può essere presentata anche da
personale diverso dai docenti di educazione fisica (i
capi d’istituto) e in questi casi prescinde anche il
requisito del titolo di studio richiesto (tabella valutazione dei titoli punto B comma 2).
Peraltro nella stessa tabella non è menzionata
la tipologia di servizio prestata (posto comune o
posto di sostegno), ma semplicemente viene menzionato il servizio valido a tutti gli effetti. Secondo
il CCNI sulla mobilità il docente in servizio su posto di sostegno che chiede di essere trasferito su
posto comune, nei movimenti viene considerato
come un titolare da trasferirsi nella seconda fase
dei movimenti, quella tra comuni diversi della
stessa provincia, perciò è equiparato ai docenti titolari di posto comune; viceversa se si trattasse di
tipologia di servizio diverso (altra classe di concorso) dovrebbe chiedere un passaggio di cattedra
e non un trasferimento, ma non essendo il sostegno una classe di concorso autonoma, il servizio
si considera utile a tutti gli effetti nella classe di
concorso di origine. Peraltro anche l’assunzione
su posto di sostegno avviene a seguito della compilazione di elenchi aggiuntivi compensati, derivanti dalle graduatorie delle singole classi di concorso, sia nelle graduatorie ad esaurimento sia in
quelle di merito dei vincitori di concorso. Secondo quanto indicato, a parere della scrivente, nelle
disposizioni vigenti nulla osta alla partecipazione
al concorso per il conferimento di incarico di
coordinatore di educazione fisica, di docente di
educazione fisica titolare di posto di sostegno.
La Prof. Maria Gaiani risponde ai lettori: tutti i
colleghi che hanno quesiti da porre relativamente
al settore secondario, possono scrivere all’e-mail:
[email protected] - L’esperto risponde. Le domande saranno pubblicate in forma anonima.
4
MERCOLEDÌ
19 SETTEMBRE 2012
e-mail:
[email protected]
S
SCUOLA NALS
attività del sindacato
Supplenze: emanate
le disposizioni operative
di GIUSEPPINA DI GIACOMO
• L’INCONTRO DEL 10 SETTEMBRE
Lo Snals-Confsal ha chiesto di conoscere a che
punto fosse il confronto con il MEF per le nomine in
ruolo del personale ATA, significando, con forza, le
ansie e le legittime aspettative di tale personale, che
chiede di conoscere con urgenza il numero dei posti
relativi al contingente delle assunzioni a tempo indeterminato per l’a.s. 2012/2013.
✓ Decreto “salvaprecari”: il nostro sindacato ha
proposto di attivare le procedure per un nuovo decreto “salvaprecari”, con particolare riguardo al
personale ATA, anche a seguito delle conseguenze
del decreto interministeriale di prossima emanazione, che determinerà il passaggio “forzoso” nei
ruoli degli assistenti amministrativi e assistenti
tecnici del personale docente inidoneo, già utilizzato in altri compiti, o dei titolari delle classi C555
e C999, che non si trovino nelle condizioni di un
possibile utilizzo in altre classi di concorso o di
passaggio di ruolo nelle stesse, per mancanza di
possesso dei titoli di accesso o di abilitazione previsti.
✓ Pagamento indennità: altro argomento sostenuto
con forza e urgenza è stata la trattativa per il pagamento della indennità, sia ai DSGA titolari di
scuole dimensionate normalmente, che abbiano
accettato la reggenza di istituti sottodimensionati,
sia a colleghi che si sobbarchino dell’onere della
prestazione del servizio tra più scuole sottodimensionate. È stato sottolineato che tale trattativa deve essere attuata con urgenza all’Aran, in quanto
non si può pensare che il personale svolga prestazioni lavorative senza conoscere l’entità del compenso che dovrà percepire e che altresì è necessario risolvere il problema del pagamento della indennità di funzioni superiori a tutti quegli assistenti amministrativi che durante il decorso anno
scolastico hanno sostituito i DSGA assenti.
✓ Personale supplente: lo Snals-Confsal ha richiesto di rivedere il regolamento delle supplenze del
personale docente, ormai obsoleto, ricordando,
inoltre, che da oltre un anno è stata discussa e
concordata una nuova stesura del regolamento del
personale ATA, per il quale ci sono stati più incontri, e che di tale ipotesi di revisione del regolamento non si è saputo più nulla. È stata sottolineata
l’urgenza e l’indifferibilità dell’emanazione delle
istruzioni operative in materia di supplenze, atteso
che già molti uffici hanno provveduto alla nomina
dei supplenti e in altri stanno per effettuare tali
operazioni. Conseguentemente, è indispensabile
avere un quadro normativo di riferimento attendibile e uniforme sul territorio nazionale, tenendo
conto che eventuali modifiche alla nota n. 6522
del 5 settembre 2012, per il personale ATA, non
debbano andare a scompaginare accordi regionali
già effettuati o intese già raggiunte sul territorio,
rimettendo tardivamente in discussione operazioni già effettuate, legittimamente, in base al quadro
normativo esistente. Il nostro sindacato ha richiesto che la stipula dei contratti a tempo determinato sia disposta fino al 31 agosto e non fino al 30
giugno, per quanto riguarda i posti ATA vacanti e
disponibili residuati dopo l’esaurimento delle graduatorie permanenti di cui all’art. 554 del D.L.vo
n. 297/94 e dei decreti ministeriali n. 75/2001 e n.
75/2004, nonché sia consentito al personale ATA
di ruolo incluso nelle graduatorie permanenti di
cui al D.L.vo n. 297/94 per un profilo superiore, di
accettare per lo stesso rapporti di lavoro a tempo
determinato su posti vacanti e disponibili conferibili “fino alla nomina dell’avente titolo”, ai sensi
dell’art. 40, comma 9, della L. 449/97. In particolare, per la procedura che prevede, per gli inseriti
nelle graduatorie degli istituti soppressi o riorganizzati, la trasposizione in automatico nelle graduatorie delle nuove istituzioni, secondo la rispettiva fascia di appartenenza e secondo il relativo
punteggio, ha sottolineato l’urgenza della attivazione di tale procedura. È stato richiesto, altresì,
LA NOTA MINISTERIALE
A seguito dell’incontro tenutosi al Miur in data 10 settembre 2012, il Ministero ha finalmente
emanato, ad operazioni quasi concluse in molte
province, la nota 6677 del 12 settembre 2012
con la quale si forniscono istruzioni e indicazioni
operative in materia di attribuzione di supplenze
al personale scolastico per l’a.s. 2012/13.
Nel rinviare ad un’attenta lettura della nota
(v. Scuola Snals, ed. quadri, n.195 del 14 settembre 2012, ndr) segnaliamo, tra l’altro, che nella
parte relativa a “Nuove disposizioni in materia di
graduatorie di circolo e di istituto per l’a.s.
2012/2013” si prevede, a seguito dei dimensionamenti attuati per l’a.s. 2012/2013, una procedura
automatica di allineamento, per la quale saranno
emanate successive istruzioni, che consentirà la
trasposizione in automatico degli aspiranti già
inseriti nelle graduatorie degli istituti soppressi e
riorganizzati, nelle graduatorie delle nuove istituzioni; nelle more dell’attuazione di tale procedura e della diramazione definitiva delle nuove graduatorie, i dirigenti scolastici utilizzeranno le
graduatorie del precedente a.s. con contratti “fino all’avente titolo”.
Alcune delle osservazioni formulate dallo
Snals-Confsal in merito alle disposizioni sono
state accolte, ma rimangono irrisolti diversi
nodi.
In materia di supplenze ci batteremo, tra
l’altro, perché giunga in dirittura di arrivo la
revisione del Regolamento delle supplenze del
personale ATA e perché si riveda anche il Regolamento del personale docente, in larga parte superato e anacronistico.
Rimane, altresì, il nostro impegno per l’emanazione di un nuovo decreto salva-precari,
soprattutto per il personale ATA, con particolare riguardo agli assistenti amministrativi e
assistenti tecnici, per le inevitabili ricadute su
tali categorie del decreto interministeriale, in
corso di emanazione, relativo al passaggio al
personale ATA dei docenti inidonei e dei docenti delle classi C555 e C999, non utilizzabili
in altre classi di concorso.
che il sistema preveda la possibilità di correzioni
tempestive a seguito di segnalazione di errori materiali da parte degli interessati o, in autotutela,
da parte dell’Amministrazione.
Infine, lo Snals ha evidenziato che va prevista,
nella nota, la necessità di dare adeguata pubblicizzazione non solo a tutte le informazioni riguardanti il
conferimento delle supplenze al personale docente
(disponibilità di posti e ogni loro successiva variazione, calendari e sedi delle convocazioni), pubblicizzandole attraverso tutti i possibili mezzi di informazione, ma che altrettanta chiarezza e trasparenza sia
puntualizzata nella circolare e sia attuata dagli UST
anche per il personale ATA.
➢ Il sindacato fa il punto
L’INCONTRO DELL’11 SETTEMBRE
• L’informativa dell’Amministrazione
• Le nostre proposte
Sulla convenzione di cassa, le modalità di pagamento delle supplenze, la monetizzazione delle ferie e le visite fiscali, l’Amministrazione ha ricordato che il D.L. 95, convertito in legge n. 135/12, ha
introdotto la Tesoreria Unica, con allocazione delle
risorse presso la Banca d’Italia il cui avvento decorrerà dal 12 novembre 2012. Di conseguenza, le
banche verseranno ciò che hanno in deposito sui
c/c delle scuole all’11 novembre alla Tesoreria Unica, con la quale le scuole continueranno ad operare
a partire dal 12 novembre 2012. A riguardo sono
state anche predisposte delle slides di chiarimento,
che dovrebbero essere inviate alle scuole. Ha, inoltre, precisato che la versione aggiornata della convenzione di cassa si trova attualmente al Mef e
quando sarà registrata, l’Amministrazione consiglierà alle scuole di consorziarsi in rete, al fine di
beneficiare di migliori condizioni. Tutti i pagamenti provenienti dallo Stato saranno allocati sul conto
infruttifero, mentre quelli dei privati sulla banca,
che li verserà sul conto fruttifero, ma sempre presso la Banca d’Italia. Operativamente, la scuola darà
il mandato al proprio istituto cassiere, che effettuerà, giornalmente, il “netting”, prima del conto
infruttifero, poi di quello fruttifero. Per quanto attiene le donazioni, eventualmente effettuate da privati alle scuole, le stesse non saranno inviate in Tesoreria Unica, ma rimarranno sul conto corrente
bancario della scuola.
Per quanto riguarda il regolamento di contabilità, ha, infine, preannunciato modifiche per gli inventari, l’ordinativo informatico locale e la convenzione di cassa.
Sono state, inoltre, illustrate le innovazioni derivanti dal DL n. 95/2012, in relazione al pagamento delle supplenze, per le quali si prevede l’erogazione diretta da parte del Mef, presumibilmente
dopo il 31 dicembre 2012. In ordine alle ferie è stato fatto riferimento ai contenuti del DL n. 95 (vedi
inserto, ndr)e del messaggio Mef n. 135 del 6 settembre 2012 (v. Scuola Snals, ed. quadri, n.196 del
15 settembre 2012, ndr).
Le assegnazioni delle somme necessarie per l’effettuazione delle visite fiscali saranno inviate alle
Regioni.
Il nostro sindacato ha ricordato all’Amministrazione
il rispetto delle prerogative sindacali del CCNL 29 novembre 2007 ed ha richiesto, in particolare, di garantire
sulle specifiche materie previste dal contratto, sia l’effettuazione dei previsti CCNI, sia gli incontri di informativa preventiva e successiva; ha richiesto, altresì, di ricevere, in bozza, copia delle circolari elaborate dalla Direzione Generale del Bilancio, al fine di dare un apporto
tecnico e collaborativo alla stesura delle stesse e di essere posto a conoscenza, prima delle scuole, della emanazione di specifiche circolari e note. Ciò al fine di poter
offrire un adeguato servizio di informazione e consulenza alle proprie strutture territoriali e regionali, nonché
un supporto tecnico ai dubbi interpretativi delle scuole.
Quindi, ha avanzato le seguenti proposte e richieste:
• convenzione di cassa: sia la convenzione di cassa,
sia il regolamento concernente le istruzioni generali
sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche, adottato con il D.I. n. 44 dell’febbraio
2001, vanno aggiornati urgentemente con l’evoluzione
normativa intervenuta, al fine di dare certezza operativa alle scuole.
• modalità pagamento supplenze: le scuole vanno
portate a conoscenza, per tempo, della decorrenza del
pagamento delle spettanze fisse per il personale supplente da parte del MEF e vanno assicurate alle stesse
le risorse finanziarie necessarie fino al compiuto passaggio al nuovo sistema, al fine di erogare quanto dovuto agli interessati, con la massima tempestività.
• monetizzazione delle ferie: in aggiunta a quanto già
risolto con il messaggio Mef n. 135 del 6 settembre
2012 che ha stabilito il pagamento delle ferie non godute, è stato richiesto di provvedere anche al pagamento delle ferie di quel personale che ha ottenuto la
proroga del rapporto di lavoro per la partecipazione
agli esami di maturità (docenti), ovvero per motivate
esigenze di servizio (personale ATA), e, comunque, in
tutti i casi in cui non sia possibile la fruizione delle
stesse, stante la durata del rapporto di lavoro e le esigenze di servizio ad esso connesse.
• visite fiscali: va chiarito se la competenza del pagamento da parte delle Regioni decorra dal 1°gennaio
2012, o dalla data di entrata in vigore del DL 95, come comunicato dall’Amministrazione con la nota n.
4442 del 16 luglio scorso, al fine di evitare eventuali
contenziosi.
S
attività del sindacato
SCUOLA PRIMARIA
e-mail:
MERCOLEDÌ
[email protected] 19 SETTEMBRE 2012
SCUOLA NALS
5
E ora avremo anche il maestro virtuale?
di PIER FRANCESCO RAMERO
A
lcuni giornali danno risalto ad un’altra
delle “innovazioni” del Ministro Profumo
che sta tentando disperatamente, nel residuo tempo che gli tocca come inquilino di Viale
Trastevere, di lasciare un segno tangibile della
sua presenza.
L’ “innovazione” rientra nella guerra dichiarata
dal Ministro alla carta presente nelle scuole. Non
che ce ne sia più tanta di carta, ormai, se siamo
ridotti a chiedere alle famiglie di provvedere alla
carta igienica per i loro figli. Ma questo, forse, al
“Rettore” Profumo non gliel’ hanno detto.
Bando agli scherzi, perché, se la notizia fosse
confermata sarebbe veramente pazzesca: nel progetto di dotare le scuole di computer (ma dove li
prenderà i soldi?) il nostro ha pensato anche alle
piccole scuole di montagna e delle isolette. Pochi
bambini non hanno diritto ad avere un maestro,
il trasporto non è pensabile ed allora eccoci qua:
un bel computer (uno per bambino? Mah, chi lo
sa) in un’aula senza insegnante, ma con collegamento ad una classe “di riferimento”, dove il
buon numero di alunni giustifica l’esistenza di un
maestro. Un’aula virtuale, insomma, o meglio tutta una scuola virtuale.
Ma qualcuno si sarà reso conto della pazzia?
Per almeno cinque buone ragioni:
1. l’incolumità fisica di bambini di sei, sette anni
a chi sarà affidata? A nessuno? O forse ad un
collaboratore scolastico? E questi, se così fosse, con una responsabilità del genere non sarebbe in pieno diritto di chiedere una revisione
sostanziale del suo stipendio? In questo caso il
risparmio dove starebbe?
2. L’idea della scuola che emerge dalla proposta è
quella della sola trasmissione di cultura (sacrosanta cosa, ma non esaustiva), che trascura il
rapporto educativo e il rapporto sociale.
Bott@... e rispost@
ORARIO DI SERVIZIO:
22 O 24 ORE?
risponde PIER FRANCESCO RAMERO
R.
Una premessa ci pare fondamentale: l’orario scolastico
per gli alunni è previsto in 27 ore
settimanali, aumentabili compatibilmente con le risorse di organico
e non con il volontariato dei Docenti, men che mai se il volontariato è imposto. Nello specifico, poi,
la risposta si trova nel CCNL, che è
l’unico atto normativo regolante la
materia.
D’altro canto ricordiamo (proprio
a quei Dirigenti che temono contaminazioni sindacali) che il contratto
è una convergenza di volontà delle
OO.SS. e dell’Amministrazione, rappresentata dall’Aran.
Art. 28:
“5. Nell’ambito del calendario
scolastico delle lezioni definito a livello regionale, (il che vuol dire che
le ore di insegnamento vengono effettuate solo nei giorni previsti dal
calendario scolastico e non in altre
occasioni)
l’attività di insegnamento si
svolge ... in 22 ore settimanali nella
scuola elementare. Alle 22 ore settimanali di insegnamento stabilite
per gli insegnanti elementari, vanno aggiunte 2 ore da dedicare, anche in modo flessibile e su base
plurisettimanale, alla programma-
Legge 169/08, all’art. 4 afferma:
Comma 1 “... è ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche della
scuola primaria costituiscano classi
affidate ad un unico insegnante
con orario di ventiquattro ore setCome si vede il CCNL stabilisce
timanali...”.
chiaramente la separazione tra le atIl famoso “maestro unico” del Mitività di insegnamento e quelle di
nistro Gelmini.
“programmazione didattica”, quantiMa poi prosegue, rispettoso, il
ficandole, senza possibilità interpreParlamento (e di conseguenza dotative, in 22 e 2.
vrebbero esserlo anche i Dirigenti
Né si può dire che tutto rientri in
scolastici, o no?)
un magmatico ed
delle norme contratindistinto calderone Invia i tuoi quesiti a
tuali:
di “impegni dei do- Pier Francesco Ramero
Comma 2 “Con
centi”, magari col Rubrica “Botta e risposta”
apposita sequenza
pennacchio del “do- e.mail: [email protected]
Fax: 06/58972512
contrattuale è defivere professionale”.
nito il trattamento
Il citato CCNL,
economico dovuto all’insegnante
infatti, suddivide nettamente gli imunico della scuola primaria, per le
pegni (orario) di insegnamento, da
ore di insegnamento aggiuntive riquelli (orario) di non insegnamento,
spetto all’orario d’obbligo di inseregolandoli addirittura in due articognamento stabilito dalle vigenti dili diversi: il 28 ed il 29.
sposizioni contrattuali”.
Ma c’è di più: la tabella 5 allegata
al CCNL e relativa ai compensi per
Vorrei sottolineare che a pensarla
ore aggiuntive prevede una diversificome noi è anche il Legislatore...
cazione tra la misura del compenso
È, pertanto, assolutamente illegitspettante per ogni ora di insegnatimo utilizzare un Docente per un
mento (35 euro) e la misura del
compenso per ogni ora di non inseorario di insegnamento maggiorato
gnamento (17,50 euro).
rispetto a quello contrattualmente
Non solo, ma lo stesso Parlamenprevisto (a meno che si tratti di ore
to, in sede di approvazione della
aggiuntive volontarie e pagate), an-
Direttore responsabile:
LUCIA TAGLIAFIERRO
Comitato di redazione:
ANTONIO CASELLA
GIUSEPPINA DI GIACOMO
GINO GALATI
ACHILLE MASSENTI
ROBERTO MOLLICONE
ROBERTO SOLDATO
Ci scrive una collega rappresentando la seguente situazione: nella
sua istituzione scolastica, per poter offrire il tempo scuola richiesto
dalle famiglie è invalsa l’abitudine di utilizzare le 2 ore, destinate alla programmazione didattica tra i docenti della classe, a lezioni,
per cui i docenti, anziché 22 ore di lezione settimanale ne fanno 24.
Ci chiede la collega: è legittimo tutto ciò, per di più atteso il fatto
che, a chi non è d’accordo, il Dirigente impone tale orario?
zione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei docenti interessati, in tempi non coincidenti con
l’orario delle lezioni.
SCUOLA S.N.A.L.S.
Direttore:
MARCO PAOLO NIGI
3. Non credo sia una buona cosa che, in questo
mondo già tanto virtuale, si tolga ancora una
fetta di “vita reale” all’interno di una comunità
come quella della scuola.
4. La tecnologia, che dovrebbe essere “a supporto” dell’azione umana la stiamo trasformando
in “sostitutiva” dell’uomo. Ma non sarà una involuzione?
5. E che dire della mancanza totale di una figura
di riferimento per i bambini, che, come è noto
(o dovrebbe essere noto) imparano anche per
imitazione? La schizofrenia ministeriale è senza limiti: passiamo dal maestro “unico” o “prevalente” della L. 169/08 creato apposta per
esaltare la “figura di riferimento”, all’assenza
totale del maestro e quindi all’implicita affermazione che sia superfluo qualsiasi riferimento all’adulto nel rapporto educativo.
Forse di buone ragioni ce ne saranno anche altre che, ora, a caldo, mi sfuggono.
Certo è che una proposta del genere, al di là dei
problemi giuridici che pone (la vigilanza sui minori è pur sempre un obbligo), è veramente massacrante. E non perché pone problemi di organici, ma perché sottende un’idea di scuola che non
credo possa essere condivisa da persone di buon
senso. E meno che mai dagli insegnanti.
che se gli viene diminuita un’ora di
programmazione. A parte che la
programmazione riveste una grande
utilità, cioè quella di raccordare i docenti per armonizzare tra loro gli insegnamenti.
Va infine ricordato che una
eventuale delibera del Collegio Docenti in merito non solo sarebbe viziata da illegittimità, ma potrebbe
creare problemi a coloro che la votassero; infatti se i docenti chiedessero il pagamento delle ore straordinarie effettuate (due a settimana
di insegnamento) per oltre 2.000
euro l’anno a testa: chi paga? Il Dirigente che ha dato l’ordine, ma
nulla vieta di pensare che anche il
Collegio avallante un’illegittimità
sia chiamato in causa.
Come ci si può difendere, se si è
obbligati a prestare 24 ore la settimana di insegnamento? Semplicemente rappresentando - magari
prima a voce - al Dirigente le ragioni sopra esposte e chiedendo, se a
nulla vale il buon senso, l’ordine
scritto fin dalla prima settimana
(ove si fosse costretti a prestare 24
ore di insegnamento anziché 22)
nonché il pagamento delle ore aggiuntive. Fermo restando che, in
ultima analisi, è possibile ricorrere
al Giudice del lavoro.
Quotidiano del Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola aderente alla Conf. s.a.l.
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6
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MERCOLEDÌ
19 SETTEMBRE 2012 [email protected]
opinioni
SCUOLA NALS
TFA: selezione o decimazione?
Il travaglio del concorso per D.S.
di GIANFRANCO SAMORÌ*
di CARLO FRASCARI*
“Per fare l’insegnante non
è sufficiente prendere
una laurea e partecipare
al concorso solo con
prova scritta e orale?
”
I
l Ministro della Pubblica Istruzione ha
finalmente trovato la panacea per risolvere il problema del sovraffollamento
nei concorsi pubblici. Come è possibile mettere in atto procedure di selezione efficienti
che devono fare i conti con migliaia di concorrenti a fronte di poche decine di posti disponibili? Ed ecco pronta la soluzione: i
quiz. Con tale sistema, parziale e grottesca
interpretazione dei canoni della docimologia, in un batter d’occhio, si “fanno fuori”
migliaia di persone che hanno investito tempo e denaro in una preparazione che doveva
garantire un posto di lavoro o, almeno, una
speranza: quella di entrare in una graduatoria ad esaurimento. Ed invece i quiz, vero
plotone di esecuzione, e per giunta sommaria, come neppure Bava Beccaris aveva immaginato quando fucilava, in piazza Duomo, a Milano, i manifestanti che chiedevano
pane e lavoro, hanno brillantemente risolto
il problema. Nel concorso a dirigente scolastico della mia Regione (Emilia-Romagna),
di fronte ad oltre 2.000 candidati iniziali, solo 490 si sono salvati dalla prova preselettiva: meno di ¼ e, quindi, meno del 25%. Ed
altrettanto è avvenuto per le prove di accesso al TFA con l’aggravante, in questo caso,
che si specula su persone alla ricerca disperata di un posto di lavoro facendo pagare
un obolo di ingresso di circa 100 euro solo
per partecipare alla prima, che resta fondamentale per le sorti dei candidati, delle tre
prove preselettive. Si prevede una prova per
accedere ad un corso per accedere ad un
concorso. Ma è normale tutto ciò? Solo una
mente disturbata poteva elaborare procedure concorsuali o paraconcorsuali così astruse, inutilmente complesse e, tra l’altro, infarcite (è il caso dei TFA ma anche del Concorso a dirigente scolastico ed a nulla vale che
poi si sia tentato di ricorrere ai ripari abbonando alcune domande per tutti e con ciò
aggiungendo tensioni tra i candidati e confusione a confusione) di errori materiali, di
nozionismo e di improbabili richieste di conoscenza riferite a personaggi che sono dei
veri carneadi nella loro materia. O, peggio,
se non disturbate, certamente interessate
perché si è venuto strutturando un businnes
che ha visto impegnati il Ministero, le Università, gli autori di manuali e le innumerevoli associazioni pronte a sostenere, non
certo disinteressatamente, i candidati/concorrenti. Ma la ricetta per risolvere il
problema era ed è tanto semplice. Basta
non soffrire di strabismo, basta guardarsi
intorno ed assumere, come proprie, le “best
practices” internazionali od anche, più semplicemente, guardare alla nostra storia passata senza, per questo, assumere l’atteggiamento del “laudator temporis acti”. Ma non
è sufficiente, per fare l’insegnante, prendere
una laurea e poi dare un concorso pubblico
con prova scritta ed orale, così come si faceva, tempo fa, nel nostro Paese o come si fa,
oggi, ad esempio, in Francia ove le prove
concorsuali sono semplici, snelle, chiare e,
soprattutto, ripetibili in cicli costanti? Ciò
determina allentamento della tensione nei
candidati che si possono distribuire nel tempo senza creare masse di aspiranti (là ove,
ad esempio, i concorsi si fanno ogni dieci
anni se va bene) che, seppur delusi, hanno
certezza di poter riprovare, in caso di insuccesso, in tempi ragionevoli e non biblici. Ma
per noi le cose semplici sono di bassa qualità ed è per questo che ci siamo inventati il
Concorso per accedere al Corso per accedere al Concorso. Ma è normale tutto ciò? Evidentemente sì almeno per i nostri esperti
ministeriali per cui, è il caso dei TFA, è necessario accedere ad una prova di improbabili quiz per frequentare un corso estremamente selettivo e costoso (anche 2.500 euro)
solo per acquisire una semplice abilitazione
che sembra costituisca “condicio sine qua
non” per dare poi il Concorso definitivo. E
tutto ciò viene contrabbandato con il profumo della scientificità là ove, invece, si tratta
di procedure che nulla hanno di scientifico.
Si vuole costruire una docimologia “prêt à
porter”, casalinga, funzionale al proprio scopo. Non è possibile, ovviamente, in questa
sede, approfondire i dettami della docimologia (quella seria) verso la quale, per altro,
non mi sentirei di escludere critiche profonde e, penso, motivate. Ma, prescindendo per
un attimo da tutto ciò, si può sicuramente
affermare:
• Le prove docimologiche sono relative al
gruppo. Chi si pone nella media o sopra
la media supera la prova. E come si spiega, allora, che in ben sei Università, nei
test della classe di Concorso A036 (Filosofia, Psicologia e Scienze dell’educazione) nessun candidato è stato ammesso in
quanto tutti hanno ottenuto punteggi inferiori ai 42 punti prestabiliti? E da chi
poi, e con quali criteri? La risposta è una
sola: le prove erano mal costruite e, quindi, testimoniano la pochezza culturale
degli estensori.
• Le prove devono distinguere tra chi risponde con sicurezza da chi si affida al
caso. Non è possibile, allora, considerare
l’astensione alla stregua di una risposta
sbagliata non differenziandola nel punteggio.
• La rappresentatività degli stimoli culturali (e non nozionistici) deve essere reale e
non può esaurirsi nella caricatura dei
quiz a scelta multipla.
Non credo che queste obiezioni, per altro
banali, non siano, per così dire, a conoscenza dei tecnici che hanno preparato le prove/quiz. Il problema è che tali persone o Enti, almeno questa è la mia precisa sensazione, abbiano avuto un input ben preciso dai
loro committenti: risparmiare tempo e denaro. Ed allora, cosa di meglio, per evitare le
lungaggini di un concorsone con migliaia di
aspiranti/ concorrenti, che allestire un quizzone ultraselettivo e, per giunta, a pagamento? Un plotone di esecuzione, appunto!!!!
*Segretario regionale Snals-Confsal
Emilia Romagna
I
n questo periodo si stanno effettuando le nomine,
in diverse Regioni, dei
nuovi dirigenti scolastici che
hanno superato le prove del
concorso indetto con DDG. del
13/07/2011.
È tempo, quindi, di porre alcune riflessioni su un percoso
concorsuale travagliato che sta
lasciando dietro di sé una scia
di malcontento e contenzioso
davvero sconsolante.
Si sostiene da più parti che la
procedura concorsuale per i d.s.,
prevista dal nuovo regolamento
in materia emanato nel 2008,
sia fuori dal tempo e non corrisponda più all’esigenza di selezionare i docenti più adatti e preparati ad affrontare una funzione diventata difficile, impegnativa e carica di responsabilità.
In realtà è tutta la filosofia
delle selezioni nei concorsi pubblici che avrebbe bisogno di
una profonda rivisitazione se si
vuole un netto miglioramento
della qualità dei servizi offerti
dallo Stato.
Ma, per rimanere nell’ambito dell’analisi delle vicende dell’attuale concorso per dirigenti,
quali sono gli aspetti più evidenti di un meccanismo che ha
lasciato molto perplessi?
✓ La preselezione con i quesiti
è stata un vero calvario dell’Amministrazione. Gli oltre
1.500 quesiti errati, tra
quelli proposti per la selezione, hanno evidenziato
scandalose pecche nella gestione di questa procedura,
affidata evidentemente a
un’organizzazione deficitaria e pressappochista che
ha reclutato mani sbagliate
per la formulazione delle
domande. Attendiamo ancora di sapere se qualcuno
ha pagato o pagherà per
questo danno che il Miur
ha subito. In tal senso, poichè non c’è mai limite al
peggio, ci si è ripetuti nella
recente vicenda dei quesiti
per l’accesso ai TFA.
✓ La costituzione delle commissioni, retribuite con vergognose elemosine, è stata
spesso il frutto di scelte casuali non certamente dettate
da competenze e professionalità di profilo. Queste,
qualche volta con encomiabile sacrificio, si sono trovate a correggere a tamburo
battente centinaia di elaborati in pochi mesi (qualche
volta 30 in un giorno!?) lasciando molto perplessi sulla serenità dei giudizi e sulla
loro equità.
✓ Continuare a pensare che
con la correzione di due elaborati, fatta in modo approssimativo, si possa selezionare i futuri dirigenti per
le nostre complesse istituzioni scolastiche, è pura illazione. Ci si affida forse più alla
casualità della selezione che
non alla sua efficacia. Bisogna, insomma, che l’Amministrazione sia fortunata se
la scelta riesce!
In tempi di complesse interazioni tra pubblico e privato, tra
tecnologia e cultura e tra sapere
e saper fare, occorre il coraggio
di procedere a ribaltare il sistema concorsuale.
Non mi sembra scandaloso
pensare ad una procedura che
preveda:
• una preselezione con quesiti
affidata a organizzazioni
esperte, con clausole di responsabilità stringenti in caso di errori o fallimenti.
• Una verifica psico-attitudinale per la conduzione di sistemi complessi.
• Una prova orale su materie
attinenti il sistema scolastico e la gestione delle organizzazioni.
• Una verifica della conoscenza dei sistemi informatizzati
e dell’inglese.
• Un periodo obbligatorio di
studio, per i vincitori, presso
la Scuola Superiore della
Pubblica Amministrazione.
• Il riconoscimento, per gli
idonei, dei titoli di studio e
servizio.
Si tratta di scegliere: vogliamo affidarci al caso e alla fortuna o vogliamo dirigenti davvero
capaci di condurre le nostre
scuole?
*Segretario Regionale
Snals-Confsal Abruzzo
n o t iz i e
d a l l e Re g io n i
e da l l e
Province
CRONACA REGIONALE
S
SCUOLA NALS
Merco led ì 19 settemb re 20 12
7
La voce delle province
S
cuole senza personale al completo, errori nelle assegnazioni di posti fantasma, precari ancora in attesa di convocazioni. A far sentire “la voce” di tanti colleghi docenti, ATA e dei dirigenti scolastici e a rappresentare la situazione di disagio di scuole e istituti in quasi tutte le realtà territoriali, i nostri Segretari provinciali e regionali. Per motivi
di spazio riportiamo solo alcune delle loro dichiarazioni, comunque emblematiche del caos iniziale di questo nuovo
anno scolastico, che riflette la situazione di confusione e incertezza in cui si trova il mondo dell’istruzione.
Venezia
Rieti
Belluno
Nomine in ritardo
e troppe reggenze
Dirigenti scolastici
pendolari
Precari e ATA,
i più penalizzati
“Si sarebbe dovuti partire dalla situazione dell’organico di fatto delle scuole e dall’elenco delle disponibilità degli insegnanti. Poi si sarebbe dovuto procedere
con i trasferimenti dei docenti di ruolo, per continuare
con le nomine in ruolo e con le supplenze”. A parlare è
Giovanni Giordano, Segretario provinciale dello Snals
di Venezia, il quale denuncia il fatto che senza avere
un quadro complessivo si è invece partiti con le nomine in ruolo per procedere poi con i trasferimenti e infine con le supplenze. “Questo rischia di creare confusione”. “Le nomine per le supplenze, aggiunge, sono cominciate solo il 5 settembre e molte classi potrebbero
trovarsi senza insegnanti come succedeva 20 anni fa”.
Giordano lamenta poi che ai 19 dirigenti scolastici sono state assegnate due scuole. “Non è serio, afferma,
teniamo conto che i vicepresidi non godono nemmeno
dei permessi per sostituire i titolari!”.
Costretti a percorrere centinaia di chilometri al giorno per raggiungere l’istituto che
è stato assegnato loro in reggenza, con l’impossibilità di gestire bene due realtà scolastiche molto distanti tra loro. È questa la dura
vita dei dirigenti scolastici in montagna.
“Non è ammissibile questa situazione, afferma Milena De Carlo, della Segreteria provinciale dello Snals di Belluno, perché vengono pregiudicate le relazioni tra dirigente
scolastico, docenti e studenti, oltre a venir
meno quell’input che solitamente deve venire dai dirigenti ai docenti. Inoltre non è possibile neppure organizzare eventuali attività
con il territorio e la qualità del lavoro ne risente sicuramente. Il problema deve essere
risolto in altri modi”.
“Il contratto che regola le operazioni di mobilità annuale è stato
emanato solo il 23 agosto, spiega Luciano Isceri, Segretario provinciale dello Snals di Rieti, ed entro il 31 gli USP, con organici esigui, avrebbero dovuto provvedere all’emanazione di tutti gli atti
propedeutici per l’avvio dell’anno scolastico e dei contratti a tempo
indeterminato”. Lo Snals ha provveduto a segnalare le situazioni
critiche e la dirigente dell’USP, Graziella Del Rosso, ha dato la garanzia di pubblicare un decreto di rettifica. La situazione più preoccupante è quella del personale ATA “che risente, dice Isceri, sia dei
ritardi normativi che degli effetti del decreto legge sulla spending
review che dispone l’utilizzazione nei ruoli ATA del personale dichiarato permanentemente inidoneo. Per il personale ATA si attende, quindi, che si sblocchi l’autorizzazione delle nomine in ruolo. I
più penalizzati in termini di possibilità lavorative, conclude Isceri,
sono comunque i precari tanto che si prevede un calo del 50% degli
incarichi annuali, senza contare che, a differenza del passato, chi
sarà nominato, perderà lo stipendio di una settimana lavorativa”.
Macerata
Caltanissetta Pescara Pistoia
I problemi
del personale ATA
Organici ridotti,
sicurezza a rischio
Una soluzione
per 6mila precari
Concorso
solo per abilitati
Giovanni Bonvecchi, Segretario provinciale
dello Snals di Macerata, evidenzia tra i tanti problemi del personale della scuola, quelli relativi al
personale ATA e spiega: “La decisione di trasferire d’ufficio nei ruoli del personale ATA i docenti
dichiarati inidonei all’insegnamento per motivi di
salute penalizzerà molti assistenti precari con
esperienza pluriennale, riducendo la funzionalità
delle stesse segreterie”. E aggiunge: “Non era meglio autorizzare il pensionamento con gli anni di
contribuzione maturati?” Denuncia poi che i tagli
hanno colpito pesantemente anche i collaboratori
scolastici, ai quali, negli ultimi anni sono state assegnate più mansioni e di crescente responsabilità. Il rischio è che possa essere compromessa
l’apertura dei diversi plessi,specie di pomeriggio.
“Le nuove 89 immissioni in ruolo, pur essendo motivo di soddisfazione, non riescono a coprire il fabbisogno della provincia e, oltretutto
c’è un altro aspetto da non sottovalutare che è
quello della sicurezza negli istituti scolastici”. Lo
sottolinea Biagio Riggi, Segretario provinciale
dello Snals di Caltanissetta che aggiunge: “Un
numero sempre insufficiente di docenti, ma anche di personale amministrativo e ausiliario non
consente una vigilanza adeguata delle classi e
degli istituti scolastici, così come la composizione di classi sempre più numerose non favorisce
un percorso formativo adeguato. Le riforme
vanno fatte, ma non possono essere tagliate le risorse economiche in un settore così importante
come quello dell’istruzione e della ricerca”.
“In Abruzzo, spiega il Segretario regionale Carlo Frascari, ci
sono cinque-seimila precari per i
quali occorre trovare una soluzione. Le maggiori criticità sono nella scuola superiore per effetto della riforma”. Esprime anche perplessità sugli istituti sovradimensionati: “Si dovrebbe decidere un
numero massimo per evitare anche problemi di sicurezza, di cui
ci stiamo occupando da anni. Il
parco edilizio non è in buone condizioni, conclude, soprattutto nei
grossi centri dove bisogna far
quadrare bilanci in crisi”.
“Le cronache di questi giorni
hanno contribuito a creare un
clima di equivoci ed enfasi circa
l’eventualità di nuovi posti di lavoro. È quanto afferma Domenico Dimilta, Segretario provinciale dello Snals di Pistoia,
che contesta il futuro concorso,
il cui bando è di prossima pubblicazione. “Il concorso, aggiunge, dovrà comunque essere riservato agli abilitati, ossia a tutti quei docenti precari inseriti
nelle graduatorie ad esaurimento che fanno funzionare la scuola da anni”.
Cremona
Tempi troppo stretti
per la scelta dei posti
Non sono mancate polemiche e tensioni tra gli operatori dell’Ufficio scolastico provinciale e i precari convocati
per le supplenze nelle scuole medie e
superiori, anche per i tempi troppo
stretti con i quali è stato possibile visionare i posti e a causa di alcune procedure. “La tensione era più che mai palpabile afferma Riccarda Signori, Segretaria provinciale dello Snals di Cremona, i tempi sono stati strettissimi, i
ritardi dell’amministrazione centrale
hanno rischiato di far inceppare l’intera
macchina. Sono stati fatti miracoli, ma
certo tutto è perfettibile”.
Trieste
Nuovo concorso, un guazzabuglio
Giuseppe Ughi, Presidente dello Snals di Trieste,
boccia in pieno il concorso delineato dal ministro Profumo. “Una soluzione, dice, che non centrerà l’obiettivo
di premiare il merito e aumentare la professionalità dei
docenti, ma finirà per “uccidere” le aspettative di migliaia di precari che hanno dato la vita per la scuola,
ma anche quelle degli aspiranti che hanno speso tempo
e denaro nei percorsi dei Tirocini formativi per ottenere l’abilitazione. La stessa tempistica immaginata dal
Miur è tecnicamente impossibile da rispettare. Il ministro dice di poter partire con i test selettivi in ottobre
per poi avviare le prove scritte a cui seguiranno quelle
orali, da concludere tassativamente entro giugno, in
modo da far partire le nuove immissioni da settembre
2013. Ma si rende conto il ministro di quante decine di
migliaia di persone parteciperanno a questo concorso?
E della difficoltà di formare le commissioni d’esame
per un numero così elevato di candidati?”
BIELLA e VERCELLI
NUOVO COMMISSARIO STRAORDINARIO
Il nuovo referente per le province di Biella e Vercelli è il
Commissario straordinario MARGHERITA BORSA
Sede di BIELLA: Via F.Trossi, 10/e - 13900 Biella (BI)
Tel e fax 015/8493325 - e-mail: [email protected]
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8
S
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MERCOLEDÌ
19 SETTEMBRE 2012 [email protected]
CF
attività confederale
SCUOLA NALS
dalla
ON EDERAZIONE
SINDACATI AUTONOMI LAVORATORI
Contro la legge sulla spending review,
gravemente iniqua per i lavoratori
Confsal: 28 settembre sciopero
nazionale pubblico impiego
Nigi: “Dopo gli esiti negativi dell’incontro
a Palazzo Vidoni, al via l’azione di lotta”
La vertenza del pubblico impiego è incentrata sulle gravi
iniquità e penalizzazioni subite
dai lavoratori del settore per effetto dei provvedimenti di legge
sulla spending review, del blocco dei rinnovi contrattuali e dell’insostenibile pressione fiscale
e sulla rivendicazione della previsione finanziaria a copertura
dei rinnovi contrattuali.
Lo sciopero è stato indetto
dopo l’esito negativo dell’incontro a Palazzo Vidoni, il 4 settembre scorso con il ministro
Patroni Griffi e le parti sociali.
La nostra Confederazione, nel
corso dell’incontro aveva ribadito la sua valutazione nettamente negativa sulla spending re-
view, “ridotta” ad una iniqua
manovra finanziaria che con l’abusato metodo dei tagli lineari
non potrà essere un corretto
strumento di razionalizzazione
delle pubbliche amministrazioni e del riordino del pubblico
impiego.
La delegazione Confsal, inoltre, aveva evidenziato alcune
criticità e illogicità della legge
che potrebbero portare ad un
diffuso e grave contenzioso.
Dopo l’incontro il Segretario
Nigi aveva dichiarato: “Si è perduta un’altra occasione per rendere proficuo il confronto Governo-Parti sociali. Sono quindi
confermate le programmate
azioni di lotta”.
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