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Untitled - Rizzoli Libri

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Untitled - Rizzoli Libri
PINO ROVEREDO
MASTICA E SPUTA
BOMPIANI
Per il titolo e la citazione alle pp. 26 e sgg.
tratti da Ho visto Nina volare
[Fabrizio De André / Ivano Fossati]
© 1996 Nuvole Sas / Il Volatore Srl / Universal Music
Publishing Ricordi Srl
© 2016 Bompiani / RCS Libri S.p.A., Milano
ISBN 978-88-452-8111-2
Prima edizione Bompiani marzo 2016
A tutti gli ultimi e penultimi in classifica...
TUTTO A POSTO
Serve sempre una ramazza
e non solo perché spazza.
Puoi balzarci in groppa e andare
difilato oltre il mare
nella terra più lontana
dove vive la Befana.
La Befana strizza l’occhio
e ti dà subito un secchio
e ti dice di spazzare
tutto il cielo e tutto il mare.
“Certamente mia signora,
mi ci vuole un quarto d’ora,
dalla mamma poi ritorno
poco dopo mezzogiorno.”
Mezzogiorno è già passato
guarda il ciel com’è pulito
guarda come è azzurro il mare
va’ la mamma ad aiutare.
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Sentito? Hanno bombardato il Palazzo,
bruciato la poltrona del Presidente. Gli asini e i chiodi si sono incazzati e hanno piegato
i bastoni e i martelli, mentre gli schiavi hanno
spezzato le catene e impiccato i padroni, i figli
hanno strozzato le madri nelle culle, e il prete
ha bestemmiato Cristo durante l’omelia della
domenica. Le sirene si sono strappate le voci,
e, adesso basta, si rifiutano di cantare, così i
mari hanno cancellato le rotte, i monti hanno
disconosciuto le conquiste, e i soldati sono miseramente affogati nelle paludi merdose della
sconfitta. L’operaio ha invertito il senso della
catena di montaggio, il mondo ha perso la direzione e la gente è stata colpita dalla malattia
mortale della felicità. Oggi, senza la volontà di
Dio, ognuno è libero di rattristarsi e crepare in
santa allegria…
… Mamma… mamma, mi senti? È tutto a
posto, stai tranquilla, mettiti in pace che è tutto
maledettamente a posto… Stamattina ho messo su due lavatrici, steso la biancheria, stirato le
lenzuola e le tende del soggiorno. Ho dato una
passata al pavimento, lucidato le piastrelle, e
siccome ieri ha piovuto, ho lavato anche le fine8
stre. Mi volevi così no? La regina della casa!…
Bella regina…
Ah! Poi, dopo pranzo, per non restare al
buio, mi sono procurata una corsa e sono andata a impegnare la fede e il tuo braccialetto d’oro
al Monte dei Pegni, e poi via a pagare la bolletta della luce e a prendere qualcosa per cena.
Quando sono tornata a casa, ballando sulla mia
stanchezza, ho preparato la minestra per stasera
e la salsa per domani, quindi per non restare
con le mani in mano ho rammendato un po’ di
mutande e calzini e ho apparecchiato la tavola.
Tovaglia bianca, doppie posate, sottobicchieri
di finto argento, e il fiasco di vino per accontentare la sete e il rutto del re.
Ti ripeto, non preoccuparti mamma, che è
tutto a posto! Tutto maledettamente, stramaledettamente a posto…
Scommetto che, se fossi qua, mi alzeresti il
mento con un dito e con gli occhi della Madonna dei Dolori, mi diresti… Sei triste creatura?
Sei stanca creatura?…
MAMMA!… Chiedimi se ho voglia di ballare,
se amo la vita, o se credo alle fiabe, chiedimi il
nome del mio principe, il colore dei miei sogni,
i miei fiori preferiti…
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Mamma lo sai benissimo che non mi è dato di
rattristarmi, e tanto meno il lusso di stancarmi, lo
sai che sono anni che mi sveglio tristemente stanca, vivo tristemente stanca, dormo tristemente
stanca, e invecchio tri-ste-men-te stanca!…
Dai, dimmi, dimmi tu che sai sempre tutto,
spiegami, com’è che dicevano le fiabe che mi
leggevi da bambina?… La principessa si risveglia a primavera, la regina balla col sole d’estate,
la contessa si solleva con la poesia d’autunno, e
la madama marchesa si ripara dentro l’abbraccio d’inverno? Dai, dimmi, dimmi…
Serve sempre una ramazza
e non solo perché spazza.
Puoi balzarci in groppa e andare
difilato oltre il mare
nella terra più lontana
dove vive la Befana.
La Befana strizza l’occhio
e ti dà subito un secchio
e ti dice di spazzare
tutto il cielo e tutto il mare…
No, eh, non venire fuori con la tua solita voglia
di tragedia! Mamma smettila, tu e quell’aria da
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padre fallito! No, mi dispiace per te, non sono
disperata, e non ho sprecato un attimo del mio
tempo per dedicarlo alla lacrima, io, e lo dovresti
sapere, sono anni che mi rifiuto di piangere!…
Non fingere, tu te lo ricordi bene, eccome se
te lo ricordi… Avevo dodici anni, e un pomeriggio sono tornata a casa con l’agitazione del
fuoco e della paura!
– Cos’è successo, bambina mia, cos’è successo…
Mamma, è successo che a catechismo don
Angelo, mentre mi parlava di Dio, mi ha infilato
una mano sotto la gonna!
– Oh Santo Gesù, Gesù, com’è possibile, ma
sei sicura?…
Ti giuro che sì mamma, aveva gli occhi del
demonio, e mi palpava, e poi sussurrava la sua
saliva nelle orecchie…
– ! Non parlare, lo capisci che è peccato, peccato mortale! Se non vuoi finire all’inferno, mi
raccomando zitta, zitta, che nessuno deve sentire,
sospettare, capire, sapere…
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Sì, nessuno deve sentire, sospettare, capire!
Acqua in bocca, lacrime negli occhi, le ultime,
mentre il porco continuava a distribuire peccati
mortali a creature senza occhi e senza voce!…
Silenzio… Bisogna tacere, non farsi accorgere,
far finta di niente… Ssst… mi raccomando…
silenzio… silenzio… silenzio…
La nostra maledizione sono gli uomini, e maledetta la volta che il Cristo maschio li ha creati
e spediti giù in terra! Ma non poteva tenerseli
lassù tra le nuvole a lucidare le stelle e ingozzarsi di vipere e mele?… Qui, bastavamo noi
donne! Ci affidavano la procreazione, un paio
di pantaloni, e la libertà di amare, e vedi come
ci arrangiavamo da sole! Alla grande!…
Come? Ripeti, ripeti… non si parla così degli
uomini?…
Ma smettila con ’ste cazzate! Gli uomini, gli
uomini… Mamma, tu uno l’hai trovato, e il peggiore che c’era!
Il tuo uomo… Ti sei fatta imbambolare con la
solita menata di fiabe e castelli, e dopo sei mesi
lui ti ha inculato la vita infilandoti un anello al
dito e una figlia in corpo! IL GRANDE UOMO!…
Ma vogliamo dirlo una buona volta che quel tuo
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