Le Linee Guida per la corretta gestione degli episodi di malattie
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Le Linee Guida per la corretta gestione degli episodi di malattie
Le Linee Guida per la corretta gestione degli episodi di malattie veicolate da alimenti della Regione Toscana: scopi ed applicazioni Arezzo 28 Febbraio – 7 Marzo 2011 Perché nuove Linee Guida ? 1) Criticità Criticità rilevate nella conduzione dell’ dell’indagine 2) Necessità Necessità di adeguamento al cambiamento degli scenari e alle normative europee Perché nuove Linee Guida ? Perché nuove Linee Guida ? 1) Criticità Criticità rilevate nella conduzione dell’ dell’indagine 1) Criticità Criticità rilevate nella conduzione dell’ dell’indagine FOCOLAI DI MTA • scarsa comunicazione tra professionalità diverse che concorrono all’investigazione dell’episodio perché è stata evidenziata una … • mancanza di coordinamento e una.. • mancanza di procedure trasversali • scorretta esecuzione delle tracciabilità dell’alimento sospetto in corso di MTA • assenza di feed-back • esigenza di formazione espressa dagli operatori Parametro % non determinato Agente responsabile 24,5 Luogo di preparazione 21,0 Luogo di consumo 16,8 Provenienza dell’alimento 31,5 Manipolazione 36,1 Temperatura di conservazione 50,8 1 Associazione alimento-focolaio Regione Toscana anni 2002-2009 Perché nuove Linee Guida ? 1)Criticità 1)Criticità rilevate nella conduzione dell’ dell’indagine CASI SINGOLI/SPORADICI DI MTA accertato analiticamente; 41 accertato statisticamente; 24 non determinato; 83 determinato ; 225 sospetto anamnesticamente ; 160 Perché nuove Linee Guida ? 2) Necessità Necessità di adeguamento al cambiamento degli scenari Armonizzazione tra MSs nei sistemi di conduzione dell’investigazione e comunicazione degli episodi di MTA Comparsa di nuovi patogeni Diffusione sovranazionale dei focolai Parametro % non determinato Alimento responsabile 66.7 Provenienza dell’alimento 73.2 Manipolazione dell’alimento 83.5 Modalità di conservazione dell’alimento 85.2 Luogo di preparazione dell’alimento 70.7 Luogo di consumo dell’alimento 71.4 Fattori favorenti lo sviluppo dell’episodio 76.2 Perché nuove Linee Guida ? Le linee guida quindi dovrebbero servire a : • migliorare la capacità di acquisizione delle notizie di sospetta MTA • migliorare la capacità di reperire i casi • fornire i mezzi per acquisire la maggior quantità possibile di informazioni sui casi con particolare attenzione agli alimenti consumati • accrescere il background degli operatori • migliorare le capacità di individuare l’alimento sospetto • ottimizzare la collaborazione tra le figure sanitarie che collaborano nell’investigazione degli episodi 2 Cosa chiedono le nuove linee guida ? 1)Maggiore tempestività tempestività ed accuratezza nell’ nell’indagine dei casi apparentemente sporadici 2) Organizzazione dell’ dell’investigazione in team ed individuazione di un coordinatore dell’ dell’investigazione 1)Maggiore tempestività tempestività ed accuratezza nell’ nell’indagine dei casi apparentemente sporadici Possono essere la punta dell’ dell’iceberg di un focolaio Ottobre 2009 1 notifica di caso singolo di sospetta malattia da alimenti a Livorno indagine epidemiologica 110 esposti 15 casi Alimento individuato : porchetta preparata il giorno precedente e conservata a temperatura ambiente Agente responsabile : non determinato 3) Corretta gestione della comunicazione e principio del feedback Giugno 2010 Più casi singoli notificati in vari comuni del Mugello Indagine epidemiologica 8 persone che in gruppi diversi avevano consumato la cena nella stessa sera nello stesso ristorante Alimento non determinato Agente responsabile : Salmonella munchen 1)Maggiore tempestività tempestività ed accuratezza nell’ nell’indagine dei casi apparentemente sporadici Cosa chiedono le nuove linee guida ? Ricordiamoci la definizione di focolaio : Due o più persone che risultano affette dalla stesso tipo di patologia dopo aver consumato un pasto comune o alimenti provenienti dalla stessa fonte o un aumento inspiegato e inaspettato di casi di una malattia simile e di cui il cibo può essere una probabile fonte Quindi anche casi apparentemente sporadici e disseminati nel territorio possono far parte di un focolaio a seguito di consumo di alimenti acquistati nello stesso esercizio o comunque aventi la stessa origine 2) Organizzazione dell’ dell’investigazione in team ed individuazione di un coordinatore dell’ dell’investigazione 3 2) Organizzazione dell’ dell’investigazione in team ed individuazione di un coordinatore dell’ dell’investigazione Ultimately it requires the implementation of a well functioning and integrated food control system. This necessitates collaboration among all the components of a food control system, including food law and regulations, food control management, inspection services, epidemiological and food monitoring (laboratory services) and education of and communication with the consumer. 2) Organizzazione dell’ dell’investigazione in team ed individuazione di un coordinatore dell’ dell’investigazione Il coordinatore dovrà : • essere informato della notizia, qualsiasi sia la fonte di provenienza • fungere da punto di contatto e di coordinamento dell’azione di tutte le professionalità coinvolte nella investigazione dell’episodio • garantire la corretta gestione dei protocolli operativi previsti e della compilazione ed invio del report finale al referente aziendale del sistema di sorveglianza regionale delle malattie veicolate da alimenti • garantire il feed-back informativo e la corretta comunicazione dell’episodio 2) Organizzazione dell’ dell’investigazione in team ed individuazione di un coordinatore dell’ dell’investigazione La responsabilità dell’investigazione dei focolai di malattie veicolate da alimenti ricade su un gruppo di persone che contribuisce in modo diverso in base alle proprie conoscenze, mansioni e capacità. E’ necessario perciò, per la corretta gestione dell’episodio che le diverse professionalità cooperino creando un gruppo apposito di lavoro, coordinato da un team manager. 2)Organizzazione dell’ dell’investigazione in team ed individuazione di un coordinatore dell’ dell’investigazione Nella nostra realtà le professionalità che partecipano alla gestione di un episodio di MTA sono : – Medico di Igiene degli Alimenti e Nutrizione – Medico di Igiene e Sanità Pubblica – Medico Veterinario dell’Igiene degli Alimenti di Origine Animale – Medico/biologo laboratorista – Tecnico della Prevenzione – Assistente sanitaria/infermiera professionale – Personale amministrativo 4 2)Organizzazione dell’ dell’investigazione in team ed individuazione di un coordinatore dell’ dell’investigazione Il team dovrà : 2)Organizzazione dell’ dell’investigazione in team ed individuazione di un coordinatore dell’ dell’investigazione Il team dovrà : • decidere se si tratta realmente di un focolaio di malattia veicolata da alimenti • decidere sul tipo di investigazione da portare avanti • ricercare i casi e gestire le interviste • pianificare il prelievo dei campioni più idonei, sia clinici che ambientali • condurre un’indagine ambientale sul luogo in cui si sospetta sia avvenuta la contaminazione degli alimenti • concordare ed implementare misure di controllo al fine di prevenire un’ulteriore diffusione mediante operazioni quali sequestro degli alimenti incriminati, chiusura degli esercizi etc. • coordinarsi con altre Aziende Sanitarie eventualmente coinvolte nella gestione dell’episodio 2)Organizzazione dell’ dell’investigazione in team ed individuazione di un coordinatore dell’ dell’investigazione 2)Organizzazione dell’ dell’investigazione in team ed individuazione di un coordinatore dell’ dell’investigazione Il team dovrà : • raccordarsi con i medici di medicina generale per la ricerca dei casi e l’implementazione di misure preventive • decidere le modalità di collegamento con i media • produrre reports e relazioni da presentare alle autorità sanitarie ed ai gruppi di interesse I criteri sulla base dei quali le figure che costituiranno il team saranno direttamente coinvolte e convocate variano a seconda della gravità della malattia , della sua estensione geografica, delle circostanze e risorse disponibili. Generalmente è necessario il diretto coinvolgimento di tutte le professionalità quando : – l’episodio pone un rischio sanitario immediato per la popolazione – i casi sono molto numerosi – la malattia è importante in termini di gravità e tendenza a diffondersi – i casi si sono verificati in un’area vasta senza l’evidenza di una comune fonte di infezione – i casi si sono verificati in un ambiente ad alto rischio (scuole, asili-nido, ospedali, case di ricovero e cura per anziani ) 5 Cosa chiedono le nuove linee guida ? 3) Corretta gestione della comunicazione e principio del feedback • Comunicazione = processo a due sensi consistente in divulgazione e feedback da parte dei riceventi per essere sicuri che il messaggio sia stato capito • Feedback = circolarità tra emittente e ricevente, il quale, dopo aver ricevuto il messaggio lancia un segnale all’emittente circa le conseguenze e le azioni prodotte dal messaggio ricevuto 3) Corretta gestione della comunicazione e principio del feedback 3) Corretta gestione della comunicazione e principio del feedback I riceventi : – Autorità sanitarie regionali e nazionali – Medici operanti nel territorio – Persone coinvolte nel focolaio – Il pubblico generale – Altre Aziende Sanitarie coinvolte nel focolaio Un efficace comunicazione dei risultati rappresenta il legame critico per tradurre l’informazione nella buona pratica di Sanità Sanità Pubblica 3) Corretta gestione della comunicazione e principio del feedback COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE SALUTE E CONSUMATORI Direzione F – Ufficio alimentare e veterinario Da “Relazione di una missione realizzata in Italia al fine di valutare valutare i sistemi esistenti per controllare il rischio di salmonella nelle uova da tavola” tavola” 5.4.5. INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE ….si è notato che le indagini epidemiologiche erano state avviate prontamente, che erano complete e coprivano tutti dati necessari per la salute dell'uomo e la sicurezza alimentare. Nel corso delle indagini sui focolai è apparsa buona la cooperazione tra la sanità pubblica e gli ispettori veterinari della ASL. Tuttavia non sono state sempre fornite informazioni di feedback. RACCOMANDAZIONE 3 L'AC dovrà sviluppare mezzi per ricevere feedback sulle indagini epidemiologiche,con particolare riferimento alle ispezioni/indagini che interessano regioni differenti alla luce dell'articolo 4, punto 3 del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio. 6 Le procedure trasversali in caso di MTA Le nuove Linee Guida per la corretta gestione degli episodi di malattie veicolate da alimenti, pur nel rispetto della legittima autonomia che le Aziende USL hanno nell’allestimento delle procedure gestionali, suggeriscono un sistema di istruzioni operative da mettere in atto nel caso di investigazione di un episodio di malattia veicolata da alimenti Le procedure in caso di MTA Le procedure considerano 4 fasi dell’azione investigativa : •Segnalazione e ricezione di sospetta malattia veicolata da alimenti •Fase investigativa preliminare •Verifica dell’ipotesi e misure a tutela della salute pubblica •Gestione della comunicazione e ritorno dei dati SEGNALAZIONE DI SOSPETTA MALATTIA VEICOLATA DA ALIMENTI In ogni caso, se sono disponibili le informazioni, può essere utile compilare l’allegato 1 non urgenza urgenza Allegato 1 Notifica medica secondo il DM 1990 e non Privato cittadino Forze dell’ dell’Ordine Altra Azienda USL Modulo di raccolta dati iniziali per sospetta malattia veicolata da alimenti FASE INVESTIGATIVA PRELIMINARE 7 NOTIFICA MEDICA SECONDO IL DM 90 E NON CHI NOTIFICA MEDICA SECONDO IL DM 90 E NON QUANDO Medico di famiglia, pediatra di libera scelta, medico di reparto Regio decreto 27 luglio 1934, n. ospedaliero,1265 medico di PS Art. 103. Gli esercenti la professione di medico-chirurgo, oltre a quanto è prescritto da altre disposizioni di legge, sono obbligati: Omissis e) ad informare il medico provinciale e l'ufficiale sanitario dei fatti che possono interessare la sanità pubblica; Non in carattere di urgenza In presenza di •CASO CERTO (presenza di referto di laboratorio provante la presenza di un patogeno a probabile trasmissione alimentare) •CASO SOSPETTO (presenza di sintomatologia significativa e storia di pasti a rischio) di •malattie infettive e diffusive •intossicazioni alimentari quindi non rientranti nel DM 90 “malattie infettive e diffusive” ma comunque pericolose per la salute pubblica • Intossicazioni acute da sostanze chimiche • Sindromi sgombroidi • Patologie da tossine algali etc. CHI Medico di famiglia, pediatra di libera scelta, medico di reparto ospedaliero. PROCEDURA Personale amministrativo, AS,IP, medico Trasmissione al coordinatore entro 1 ora o, in caso di notifiche pomeridiane, la mattina seguente NOTIFICA MEDICA SECONDO IL DM 90 E NON in carattere di urgenza MODULISTICA (All 1 Modulo per raccolta dati iniziali) Trasmettere entro 24 / 48 ore dall’osservazione del caso al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della ASL di competenza anche se residente in altra ASL (Modulo trasmissione notifica malattia non rientrante nel DM 90) RICEZIONE DI NOTIFICA MEDICA SECONDO IL DM 90 E NON – NON URGENTE CHI MODULISTICA PROCEDURA CHI Medico PS, (Forze dell’Ordine) PROCEDURA 1. Allertare il servizio di Igiene Pubblica 2. Iniziale raccolta di informazioni sui pasti e alimenti a rischio 3. Conservare eventuali alimenti portati dai casi 4. Prescrivere esami colturali appropriati anche da far richiedere al medico di famiglia MODULISTICA (Ogni Azienda USL potrebbe predisporre una procedura scritta ed un breve modulo con i dati essenziali da far compilare al Pronto Soccorso) 8 RICEZIONE DI NOTIFICA MEDICA SECONDO IL DM 90 – URGENTE CHI Amministrativi, TDP,AS/IP, Medico PROCEDURA In orario di servizio : trasmissione al coordinatore In pronta disponibilità : recarsi sul luogo (PS, hotel etc ) con il materiale per i questionari ed eventuali prelievi di alimenti e se del caso allertare il personale medico del Servizio MODULISTICA All. 7/All.8 scheda di intervista a partecipante a pasto sospetto All. 3 verbale di acquisizione campione reperto (All 4 Questionario standard per caso di malattia di origine alimentare) 9 RICEZIONE DI SEGNALAZIONE DA PARTE DI PRIVATO CITTADINO CHI Personale amministrativo, TDP, AS/IP, medico, personale URP PROCEDURA MODULISTICA Specificare all’utente che non vengono accettate segnalazioni anonime All. 2 Modulo di raccolta dati in caso di esposto di privato cittadino 1. Su chiamata telefonica : chiedere alla persona di presentarsi o mandare un fax con autocertificazione All. 3 Modello verbale di acquisizione di campione reperto 2. Di persona : raccogliere le informazioni utili a comprendere l’entità del problema RICEZIONE DI SEGNALAZIONE DA ALTRA AZIENDA USL CHI Medico, AS/IP, amministrativo, TDP PROCEDURA Altra ASL avverte che propri residenti hanno consumato un pasto in esercizio nel territorio di competenza: •chiedere dati dell’esercizio •chiedere le prime notizie derivanti dall’indagine epidemiologica per ottenere una prima indicazione sugli alimenti a rischio Nel territorio di altra ASL si è verificato un episodio in un esercizio in cui hanno consumato i pasti residenti della ASL ricevente: •richiedere i dati delle persone da intervistare •chiedere i dati su eventuale sopralluogo dell’esercizio e alimenti sospetti SEGNALAZIONE DI SOSPETTA MALATTIA VEICOLATA DA ALIMENTI MODULISTICA FASE INVESTIGATIVA PRELIMINARE Allegato 1 Modulo di raccolta dati iniziali per sospetta malattia veicolata da alimenti Trasmissione al coordinatore È una MTA ? NO SI Prime interviste alle persone coinvolte (casi e non casi) archiviazione Segnalazione al CeRRTA Ulteriori azioni da intraprendere ? SI PRIMA IPOTESI Indagine epidemiologica Investigazione sull’alimento 10 TRASMISSIONE DELLA SEGNALAZIONE AL COORDINATORE E PIANIFICAZIONE DELLE AZIONI SUCCESSIVE INTERVISTA AI CASI E NONNON-CASI CHI CHI AS/IP, medico,TDP PROCEDURA MODULISTICA Trasmissione della segnalazione al coordinatore, analisi comune e decisione : •Non si tratta di una MTA : archiviazione del materiale cartaceo •Si tratta di una MTA : raccolta del materiale e pianificazione delle azioni da intraprendere AS/IP PROCEDURA MODULISTICA Utilizzare i questionari a seconda della situazione che si presenta All.4 questionario standard per caso di malattia di origine alimentare •Caso singolo/sporadico Gruppi turistici, comunità chiuse (RSA, ospedali, carceri) I casi hanno consumato un unico pasto in comune •Casi/esposti in focolaio in cui non è stato individuato un unico pasto a rischio All. 7 scheda di intervista per partecipante a pasto sospetto •Casi/esposti in focolaio in cui è noto il pasto a rischio All.8. scheda di intervista per partecipante a pasto sospetto ¾ In caso di focolaio domestico intervistare la persona che ha preparato il pasto, sintomatica o no All. 5 questionario di rilevazione dati in caso di focolaio domestico Informazioni sul paziente I sintomi 11 Informazioni sulla terapia farmacologica e analisi di laboratorio Informazioni su situazioni e comportamenti a rischio Indagine su eventuali altri casi Tempi di insorgenza per i vari patogeni Inchiesta sul consumo di alimenti considerati a rischio per tipologia e modalità di utilizzo 12 Pagina di conclusione e pianificazione successivi interventi Ingredienti e loro conservazione 13 INTERVISTA AI CASI E NONNON-CASI CHI Coordinatore, AS/IP, TDP Modalità di preparazione,igiene ambientale e controllo delle contaminazioni PROCEDURA MODULISTICA A seguito delle notizie emerse dalle prime interviste 1. attivare, se necessario, i Servizi competenti per l’investigazione sulla contaminazione dell’alimento (l’attivazione dipende dall’organizzazione dei servizi all’interno dei singoli Dipartimenti) 2. I dati emersi dall’intervista/e non sono sufficienti a garantire risultati attendibili dalla prosecuzione dell’indagine. Se trattasi di un patogeno individuato, inviare i dati emersi fino al momento al CeRRTA che li utilizzerà come dato epidemiologico. Archiviare l’inchiesta. FASE INVESTIGATIVA PRELIMINARE La notizia arriva il 14/02 I sintomi sono iniziati il 25/01 Indagine epidemiologica ricerca dei casi Alimento NON DETERMINATO Agente responsabile CAMPYLOBACTER JEJUNI Interviste alle persone coinvolte (casi e non casi) richiesta analisi di laboratorio su casi e non casi analisi statistica dei dati (Modello per richiedere ad altri servizi l’intervento nell’investigazione) All. 14/a report per caso singolo di MTA PRIMA IPOTESI Investigazione sull’alimento acquisto e/o preparazione e/o consumo in esercizi pubblici preparazione e/o consumo in ambiente domestico sopralluogo all’esercizio raccolta notizie sulle modalità di preparazione dell’alimento indagini analitiche di laboratorio DEFINIZIONE DI CASO E AFFINAMENTO DELL’IPOTESI VERIFICA DELL’IPOTESI E MISURE A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA 14 Ricerca dei casi CHI Coordinatore, medico del servizio, AS/IP. PROCEDURA Richiesta analisi di laboratorio su casi e non casi MODULISTICA •Interrogare i medici del territorio per avere informazioni su eventuali loro pazienti coinvolti CHI Coordinatore, medico del servizio, AS/IP. PROCEDURA • •Chiedere alle persone coinvolte i nomi di altri commensali •In caso di mense comunitarie (scuole, RSA, mense carcerarie etc) farsi consegnare il nome di chi potrebbe aver partecipato al pasto MODULISTICA 1. Alcuni casi hanno eseguito test di Laboratorio risultati positivi per un patogeno È sufficiente, a chi non avesse eseguito analisi, chiedere al Laboratorio la ricerca del solo patogeno sospetto 2. nessun caso ha eseguito test di Laboratorio • SENZA CREARE ALLARMISMI !!! Richiedere la ricerca solo dei patogeni con meccanismo patogenetico e tempi di incubazione compatibili con la sintomatologia osservata All.18.Caratteristiche dei patogeni coinvolti in episodi di malattie veicolate da alimenti 3. Valutare la possibilità di eseguire test su contatti e familiari Circolare n° 4 del 13 marzo 1998 / Protocollo 400.3/26/1189 MISURE DI PROFILASSI PER ESIGENZE DI SANITA’ PUBBLICA Provvedimenti da adottare nei confronti di soggetti affetti da alcune malattie infettive e nei confronti di loro conviventi o contatti Analisi statistica dei dati CHI Coordinatore, medico del servizio, AS/IP. PROCEDURA MODULISTICA In caso di un numero di casi/non casi superiore a 10, calcolare il livello di associazione tra i vari alimenti consumati e l’insorgenza della patologia, utilizzando le tabelle di calcolo del Rischio Relativo / Odds Ratio in modo da ricavare una indicazione sull’alimento statisticamente responsabile Formato elettronico dell’all.13 - report finale su focolaio di malattia veicolata da alimenti 15 Acquisto e/o preparazione e/o consumo in esercizi pubblici/attivit à commerciali pubblici/attività CHI TDP Analisi degli ingredienti usati per ogni portata, data e ora di preparazione e conservazione PROCEDURA MODULISTICA •I TDP si recano alla sede dell’esercizio, dove effettuano un sopralluogo, analizzando con particolare attenzione le fasi della preparazione, conservazione, riscaldamento di materie prime, semilavorati e alimento finito e reperendo dati sulla tracciabilità di quegli alimenti/ materie prime potenzialmente responsabili della patologia. •I TDP acquisiscono campioni di alimenti sulla base delle notizie pervenute dalle prime indagini epidemiologiche. Relazione controllo ufficiale ai sensi dell’Art, 8 reg. CE 883/04 Regione Toscana All. 5 Questionario di rilevazione dati in caso di focolai in esercizi pubblici o a seguito di consumo di alimenti/ingredienti acquistati nel circuito commerciale Tracciabilità All. 5 Questionario di rilevazione dati in caso di focolai in esercizi pubblici o a seguito di consumo di alimenti/ingredienti acquistati nel circuito commerciale 16 Preparazione e/o consumo in ambiente domestico CHI TDP, AS/IP PROCEDURA Reperire le informazioni previste o mediante intervista telefonica o, nel caso siano presenti resti di alimenti da campionare , a seguito di una visita presso l’abitazione in cui si è svolto l’episodio. NDR : nel caso di focolai in case private spesso la possibilità di effettuare un’indagine accurata si scontra con una comprensibile reticenza. Si è più volte notato che può essere efficace spiegare alle persone che l’indagine non viene effettuata per colpevolizzare nessuno ma solo per cercare di capire se c’è un alimento contaminato in circolazione al fine di ritirarlo dal mercato ed evitare che altre persone si ammalino. Definizione di caso e affinamento dell’ dell’ipotesi MODULISTICA CHI PROCEDURA All.5 Questionario di rilevazione dati in caso di focolaio domestico Coordinatore, TDP,AS/IP Sulla base dei dati emersi dai primi accertamenti : All.2 verbale di acquisizione di campione reperto MODULISTICA •Formulare la definizione di caso ed esposto •Avanzare un’ipotesi concreta sull’alimento/materia prima responsabile e sulle modalità di contaminazione degli alimenti All.17 Schede analitiche dei patogeni più frequentemente riscontrati in alimenti e acqua All.18.Caratteristiche dei patogeni coinvolti in episodi di malattie veicolate da alimenti All.18 Caratteristiche dei patogeni coinvolti in episodi di malattie veicolate da alimenti All.17 Schede analitiche dei patogeni più frequentemente riscontrati in alimenti e acqua 17 FASE INVESTIGATIVA PRELIMINARE Verifica dell’ dell’ipotesi VERIFICA DELL’ IPOTESI E MISURE A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA MISURE A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA sugli alimenti sugli addetti Sequestro, distruzione attivazione sistema di allerta sulla azienda Valutazione degli esiti delle indagini di laboratorio Comunicazione alla Autorità Giudiziaria Valutazione degli esiti del sopralluogo VERIFICA DELLA IPOTESI Valutazione degli esiti dell’analisi statistica dei dati Valutazione delle notizie emerse dai questionari CHI Coordinatore, TDP, AS/IP. PROCEDURA MODULISTICA 1)Valutazione di • esiti di Laboratorio relativi a : •analisi sui casi •rapporti di prova dei Laboratori di Sanità Pubblica /IZS/ Arpat •indagini cliniche sugli addetti •relazione sul sopralluogo •analisi statistica dei dati 2)Rianalisi delle notizie riportate dai questionari alla luce dei dati emersi dalle altre attività ulteriori sopralluoghi in esercizi pubblici / produzione primaria 3) Nel caso sia coinvolto un prodotto alimentare presente nel circuito commerciale, inviare al CeRRTA il modulo di comunicazione parziale dei dati All. 15 Modulo di comunicazione dati parziali al CeRRTA SINTESI, GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE E RITORNO DEI DATI Verifica dell’ dell’ipotesi CHI Coordinatore, TDP. PROCEDURA MODULISTICA Nel caso in cui lo studio di tracciabilità dell’alimento renda necessario il sopralluogo/prelievo in altre aziende alimentari ubicate a monte della struttura in cui si è verificato l’episodio pianificare l’azione : •Se l’azienda alimentare risiede nel proprio territorio organizzare il sopralluogo •Se l’azienda ha sede nel territorio di altra Azienda USL richiederne l’intervento e accertarsi del ritorno dei dati (Modulo per comunicazione tra Aziende USL) 18 Sintesi VERIFICA DELL’ IPOTESI E MISURE A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA CHI PROCEDURA MODULISTICA SINTESI,GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE E RITORNO DEI DATI Coordinatore, TDP, AS/IP, medico del servizio Sintesi Comunicazione ad altra/altre Azienda/e USL •Numero di casi ed esposti •Agente responsabile •Alimento responsabile •Luogo di acquisto, preparazione, consumo dell’alimento •Non conformità nella gestione dei processi Notifica dell’evento alla Regione (SIMI) ritorno dei dati RELAZIONE FINALE Trasmissione al CeRRTA e pianifica la gestione della comunicazione trasmissione della relazione/sintesi ai gruppi di interesse Operazioni di feedfeed-back CHI Coordinatore PROCEDURA COMUNICAZIONE DELL’ DELL’EPISODIO ALLA REGIONE MODULISTICA Le operazioni di feed-back riguardano tutte le professionalità al di fuori del team e di cui è stato richiesto l’intervento •Laboratorio di analisi degli alimenti Al termine delle operazioni previste il coordinatore, in collaborazione con gli altri operatori sanitari che sono intervenuti nella gestione dell’episodio, raccoglie tutte le notizie e i dati finora pervenuti, sintetizza l’evento definendo : IL FEED-BACK•Laboratorio DEVE QUINDI ESSERE di Microbiologia Clinica CONTINUO •Medici del territorioPROCESSO DI GESTIONE NEL CORSO DELL’INTERO •Altre Aziende USL competenti per DELL’EPISODIO PERCHE’ SPESSO PROPRIO DAL territorio e/o residenti RITORNO DEI Le DATI DIPENDONO LA POSSIBILITA’ DI informazioni sono fondamentali per la verifica dell’ipotesi, la redazione della AVANZAMENTO DELL’INCHIESTA E LA relazione finale e la chiusura CORRETTEZZA DELLE CONCLUSIONI dell’inchiesta. CHI AS/IP PROCEDURA MODULISTICA Secondo quanto previsto dal DM ’90 inviare alla Regione con le modalità e i tempi previsti i casi di MTA secondo i seguenti criteri : CASO SINGOLO Classe II se sono rispettati i criteri previsti dal DM Scheda di denuncia obbligatoria di malattia infettiva – Classe II All. 2 DM 15/12/1990 FOCOLAIO EPIDEMICO : Scheda di denuncia obbligatoria di focolaio epidemico – Classe IV All. 5 DM 15/12/1990 •Classe IV indicando tra i casi sia gli accertati che i sospetti •Classe II i casi riconducibili al focolaio che rispettano i criteri del DM 19 RELAZIONE FINALE E TRASMISSIONE AI GRUPPI DI INTERESSE CHI Coordinatore, AS/IP,TDP PROCEDURA MODULISTICA Con il ritorno di eventuali informazioni di feed-back e sulla base della sintesi effettuata dopo la verifica dell’ipotesi, stilare una relazione, anche redatta in forme ed estensioni diverse, da trasmettere ai gruppi di interesse che, a seconda dell’entità dell’episodio, potrebbero essere : All. 10 Diario delle operazioni effettuate nel corso dell’inchiesta •Personale di altre Aziende USL •Personale dei laboratori •Dirigenti del Servizio •Dirigenti Regionali •Pubblico generale attraverso i media Per la redazione della relazione finale può essere utile la compilazione nel corso dell’indagine del diario delle operazioni e della tabella di riepilogo All. 10 Diario delle operazioni effettuate nel corso dell’inchiesta All. 11 tabella di riepilogo delle attività svolte TRASMISSIONE DEI DATI AL Ce.R.R.T.A. CHI All. 11 Tabella di riepilogo delle attività svolte (utilizzo per inserimento prodotti finiti?) PROCEDURA Il coordinatore trasmette al referente aziendale, con modalità e Coordinatore, tempi concordati, la relazione finale referente sul focolaio o caso singolo di MTA. Aziendale Ce.R.R.T.A. Il referente aziendale trasmette al Per TERMINE dell’indagine Ce.R.R.T.A Centro di Riferimento si intende il momento della Regionale sulle Tossinfezioni redazione della relazione Alimentari la relazione finale su finale cioè il momento in cui focolaio o caso singolo di malattia tutti i feed-back sono trasmessa utilizzando gli appositi completati. format elettronici e nel rispetto dei tempi previsti dal DRG 6250/2010 MODULISTICA All. 13 Report finale su focolaio di malattia trasmessa da alimenti All. 14/a Report finale su caso singolo di malattia trasmessa da alimenti All. 14/b Report finale su caso di intossicazione da funghi ( 1 settimana dal termine dell’inchiesta per i focolai di MTA, 1 mese per le patologie da consumo di funghi) 20 21 22 Gli altri allegati delle Linee Guida a supporto dell’attività investigativa All. 9 Tabella di riepilogo del focolaio Alle Linee Guida sono stati allegati altri moduli di cui si consiglia l’uso come supporto alle attività investigative. Tali modelli permettono la razionalizzazione dell’attività e agevolano l’interpretazione delle notizie Totali sintomatici, asintomatici , intervistati Totali per singoli sintomi Totali per test di laboratorio 23 All. 12 Registro casi singoli All. 9 Tabella di riepilogo del focolaio Singoli alimenti consumati SI/consumati NO per singolo paziente Una tabella sinottica di tutti i casi singoli della stessa ASL potrebbe permettere di correlare casi apparentemente sporadici ma con una possibile fonte comune di consumo di alimenti o di ambienti frequentati. Questo modulo dovrebbe essere compilato dal referente CeRRTA ogni volta che riceve un’inchiesta per caso singolo/sporadico. PS La tabella assume un significato solo se si rispettano rigorosamente i tempi di compilazione e di invio dei dati al Referente Aziendale. Totali consumati SI/ consumati NO per singolo alimento Altri allegati • All.16 - GLI STUDI ANALITICI IN UNA MALATTIA TRASMESSA DA ALIMENTI Altri allegati INVESTIGAZIONE E CONTROLLO DI EPISODI DI MTA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA INDICATORI DI PERFORMANCE SUBINDICATORI Investigazione della notizia della presenza di una sospetta MTA Î Definizione, azione e follow-up Investigazione di episodio accertato di MTA Î tempo trascorso tra Interviste ai casi STANDARD DI RISULTATO Î percentuale di episodi per i della notifica di sospetta MTA entro 24 ore l’insorgenza dei sintomi e l’inizio dell’investigazione dell’episodio Î intervallo di tempo trascorso tra il ricevimento della notizia e l’intervista dei casi Î acquisizione delle notizie sui casi Î acquisizione della storia del Î Î Î Î pasto/pasti Î acquisizione della data e ora di Î Î notifica ufficiale dei casi Î Î identificazione dei necessari Î insorgenza dei sintomi secondo quanto previsto dal DM 15/12/1990 Curva epidemica in sorgente puntiforme interventi sui casi a tutela della salute quali è stata data una definizione di focolaio accertato, programmate azioni e follow-up entro 24 ore mediana del numero di giorni trascorsi tra l’insorgenza dei sintomi nel caso indice e l’inizio dell’investigazione dell’episodio mediana del numero di giorni trascorsi dal ricevimento della notizia all’intervista dei casi percentuale dei casi per i quali è stato possibile ottenere notizie complete percentuale di casi per i quali è stato possibile ottenere una storia completa del pasto/pasti percentuale dei casi per i quali è stato possibile ottenere la data e ora precisa dell’insorgenza dei sintomi percentuale dei casi per i quali è stata presentata notifica medica secondo il DM 15/12/1990 percentuale dei casi per i quali è stato effettuato o escluso un intervento a tutela della salute All. 21 ESEMPIO DI UN SISTEMA DI INDICATORI DI PERFORMANCE DELLA GESTIONE E CONTROLLL0 DELLE MALATTIE VEICOLATE DA ALIMENTI 24 La gestione di un episodio di MTA quando sono coinvolte più più Aziende USL La gestione di un episodio di MTA quando sono coinvolte più più Aziende USL Facciamo alcuni esempi : CASO 1 Sempre più spesso ci ritroviamo a gestire episodi che coinvolgono più Aziende USL, anche di altre regioni. ASL A segnalazione dall’Ospedale di ricoverata per Salmonella ASL A intervista al caso: persona occasionalmente presente a XXXX per ritiro di una squadra femminile di calcio e che ha cenato con le amiche presso un ristorante di YYYY nel territorio della ASL B La paziente dichiara di essere residente in JJJJ ASL C e che le amiche sono : 2 di ZZZZ ASL D che si sono sentite male il giorno dopo e sono andate al PS di ZZZZ , 1 anch’essa sintomatica è di KKKK ASL E Sarebbe opportuno, almeno all’interno della Regione Toscana, stabilire regole precise su chi è il titolare dell’inchiesta, chi segnala il caso e l’Azienda a cui viene ascritto l’episodio. Che si è fatto ? ASL A avvisa ASL B della presenza di un sospetto focolaio in esercizio posto nel territorio di competenza ( ma siamo sicuri che la ASL C, ASL D, ASL E non abbiano fatto lo stesso ? In realtà si scopre che la ASL B aveva i referti dei casi di ZZZZ non si sa inviati da chi visto che la ASL D, interpellata, non sapeva niente dell’episodio) Ci si rivolge al CERRTA che telefona alle altre ASL per avere notizie : il caso di JJJJ era stato contattato 3 volte da tre aziende diverse perché le amiche avevano dato il nome ognuna alla propria azienda ….. Alla fine il CeRRTA funge da punto di contatto per le varie aziende e compila la relazione finale dell’episodio che viene ascritto alla Azienda B in quanto competente per il territorio in cui si presume sia avvenuta la contaminazione dell’alimento La gestione di un episodio di MTA quando sono coinvolte più più Aziende USL Che cosa si sarebbe dovuto fare ? ASL A riceve la segnalazione • se il caso è ancora presente nel territorio di competenza (ricovero in ospedale) effettua l’intervista, chiede i nomi degli altri casi, avvisa le ASL di competenza se le persone non sono presenti nel suo territorio, allerta la ASL B sul cui territorio è presente la struttura in cui è stato consumato il pasto • se il caso non è più nel territorio avvisa la ASL di competenza della notifica pervenuta •Invia eventuale inchiesta epidemiologica sul caso alla ASL B ASL C-D-E- eseguono inchieste epidemiologiche sui casi di loro competenza, inviano i questionari alla ASL B accertandosi che questa sia stata avvertita ASL B : esegue sopralluogo sulla struttura, raccoglie le inchieste epidemiologiche, stila la relazione finale, invia il report al CeRRTA. LA ASL B NEL CUI TERRITORIO E’ E’ STATO CONSUMATO IL PASTO SOSPETTO E’ E’ LA TITOLARE DEL PROCEDIMENTO. La gestione di un episodio di MTA quando sono coinvolte più più Aziende USL Facciamo alcuni esempi CASO 2 Un gruppo di studenti in gita a XXXX viene ricoverato al PS dell’Ospedale della ASL A per gastroenterite acuta. Il PS avvisa il servizio di Igiene Pubblica che,tramite il personale reperibile ( e anche molti altri …) nella notte effettua circa 40 interviste ai ragazzi. Dalle interviste emerge che i ragazzi nelle 72 ore precedenti hanno consumato tutte le colazioni ed i pasti serali in un albergo nel territorio della ASL A e i pranzi rispettivamente in esercizi nel territorio della ASL B, ASL C e ASL D. Cosa è stato fatto ? I sanitari della ASL A hanno intervistato i ragazzi, effettuato un sopralluogo notturno nell’albergo di XXXX ed il giorno successivo hanno inviato segnalazione alle ASL di competenza in relazione agli altri esercizi in cui erano stati consumati i pasti. Dall’analisi statistica dei dati non è emerso un pasto o un alimento a forte correlazione, la curva epidemica faceva pensare ad un contagio interumano e le analisi delle feci di alcuni casi hanno rivelato la presenza di Norovirus a presumibile trasmissione ambientale per la presenza di un caso indice che aveva manifestato sintomi prima dell’arrivo a XXXX. 25 La gestione di un episodio di MTA quando sono coinvolte più più Aziende USL Le ASL B, C e D hanno inviato alla ASL A gli esiti dei sopralluoghi da cui non sono emerse particolari non conformità, La ASL A ha chiuso l’inchiesta come focolaio da Norovirus a trasmissione interumana ed ambientale ed ha comunicato gli esiti alle altre ASL coinvolte. La ASL A ha notificato il focolaio alla Regione in Classe V. LA ASL A NEL CUI TERRITORIO RISIEDEVANO I CASI E’ LA TITOLARE DEL PROCEDIMENTO. La gestione di un episodio di MTA quando sono coinvolte più più Aziende USL CONCLUSIONI Non è sempre facile stabilire chi è il titolare dell’inchiesta, chi coordina e chi notifica al CeRRTA perché le situazioni sono le più varie e spesso con connotazioni non chiare. In questi casi, per ottenere il massimo dell’efficacia con la massima efficienza sono fondamentali COMUNICAZIONE E COORDINAMENTO prima, durante e dopo l’attività investigativa per organizzare le rispettive attività e coordinare il lavoro, stabilendo primariamente quale Azienda sarà la titolare del procedimento. GRAZIE PER L’ATTENZIONE E LA PAZIENZA 26