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dispersione scolaastica colombo.pptx
prof. sergio severino
La dispersione scolastica.
Politiche per il successo formativo.
Dalla ricerca sugli early school leaver alla proposte di innovazione.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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prof. sergio severino
presentazione
!  Cercare le premesse al welfare to work: sviluppare e valorizzare il
capitale umano e le capacità personali.
!  La partecipazione scolastica rappresenta il bene più prezioso di cui
dispone un Paese per aspirare a raggiungere gli obiettivi di
attivazione che caratterizzano la linea europea
!  La dispersione scolastica rappresenta una forma di spreco di risorse
che nessun sistema di protezione e di attivazione oggi si può
permettere.
!  Il più grande investimento personale e sociale che sta a monte di
un’istruzione per tutti (per ciascuno, n.d.a.), obbligatoria, di qualità,
non può essere dissipato, né tantomeno lasciato funzionare tra
automatismi, inerzie (rivoluzioni semantiche e giuridiche, n.d.a.).
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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…ancora sullo spreco di risorse!
!  La dispersione scolastica non si distribuisce in modo uguale tra la
popolazione giovanile, ma colpisce gli strati sociali già maggiormente
sfavoriti e gli individui più fragili.
!  Ma, paradossalmente, l’importanza dello studio del fenomeno è resa
difficoltosa dalla natura sfuggente della materia.
!  Il concetto di dispersione scolastica ha vissuto una profonda
metamorfosi: rispetto agli approcci e sul modus operandi delle social
policy, rispetto al gruppo target.
!  I sistemi educativi assumono un posto determinato (e determinante,
n.d.a.) nelle nuove politiche di attivazione, in quanto in grado di
sostenere meccanismi di empowerment, nonché perché capaci di
rendere le persone più autonome in una società che fa della
conoscenza il suo tratto più distintivo: capability (competenza
personale).
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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…ancora sullo spreco di risorse!
!  Amartya Kumar Sen è un economista indiano, Premio
Nobel per l'economia nel 1998.
!  Per valutare lo sviluppo di un determinato assetto sociale
secondo l’approccio delle capacità, non è corretto
prendere in considerazione solo i beni a disposizione
degli individui, quanto piuttosto cosa gli individui
riescano a fare (o ad essere) con tali disponibilità: da
tale impostazione nasce il concetto di “sviluppo umano”
come aumento delle capacità degli individui.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Approccio delle capacità - Capability approach
!  Lo Sviluppo Umano così definito, nell’approccio adottato dall’Onu,
costituisce il fine sociale “corretto” cui deve tendere la società globale e
conseguentemente ciò a cui deve tendere la crescita economica
mondiale.
!  L’approccio teorico allo Sviluppo adottato dall’Onu si fonda infatti sul
presupposto che la crescita economica costituisce esclusivamente il
mezzo per promuovere il benessere delle persone e la loro libertà:
l’approccio dello Sviluppo Umano si propone esplicitamente di superare
la tradizionale tendenza degli economisti a concentrare la propria
attenzione esclusivamente sui mezzi dello sviluppo dimenticandone i fini: il
benessere e la libertà degli esseri umani.
!  L’eccessiva preoccupazione per la crescita del PNL ha spesso impedito
di accorgersi che non esiste necessariamente una corrispondenza
biunivoca tra crescita del PNL e riduzione delle privazioni
socioeconomiche delle persone, e che non esiste necessariamente
corrispondenza tra crescita economica e miglioramento della qualità
complessiva della vita delle persone.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Premessa – la strategia di Lisbona
Obiettivi d raggiungere entro il 2010
Relazione intermedia del 2006 (Italia)
Diminuzione degli abbandoni precoci
– media non superiore al 10%
Diminuita la quota dei giovani che non
raggiungono gli studi superiori (dal 25,3% al
20,8% - vs – 15% UE e 10% obiettivo)
Aumento dei laureati in matematica, scienza
e tecnologia – il 15% in più
Leggero aumento, ma inferiore alla
media europea
Raggiungimento della parità tra i sessi
e aumento dei giovani che
completano gli studi superiore (85%)
Discreto riequilibrio di genere (meno della
media UE), quota di completamento studi
superiori al 75,5%
Diminuzione dei 15enni con scarse
capacità di lettura del 20%
Aumentata la quota dei 15enni con
scarse capacità di lettura – dal 18,9%
al 26,4%
Incremento del 12,5% della
Dal 4,8% al 6,1%, ma al di sotto della
popolazione in età lavorativa (25-64) in
media UE (9,6%) e dell’obiettivo (12,5%)
life long learning
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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la strategia di Lisbona
!  Il Consiglio europeo nel 2000 a Lisbona ha concordato un nuovo
obiettivo strategico per l'Unione per il decennio (2000-2010) al fine di
sostenere l'occupazione, le riforme economiche e la coesione
sociale nel contesto di un'economia basata sulla conoscenza.
!  “diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e
dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica
sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore
coesione sociale”.
!  Priorità all’ambito dell’istruzione e della formazione, rispetto allo
sviluppo dell’individuo, della società e dell’economia.
!  Nel 2005 ci si è accorti che gli obiettivi fissati nel 2000 erano ben lungi
dall’essere stati raggiunti. Preso atto degli insufficienti risultati ottenuti,
gli Stati membri dell’UE hanno deciso di rilanciare la strategia di
Lisbona, concentrando gli sforzi verso i due obiettivi principali di
crescita economica ed occupazione. UE 2020.
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Stato di avanzamento degli obiettivi
di LISBONA – E.S.L. ≤ 10%
ANNI
Benchmark
2006
2007
2008
U.E. 27
ITA
U.E. 27
ITA
U.E. 27
ITA
Abbandono scolastico e
formativo – E.S.L.
17,6
20,8
15,2
19,3
15,1
19,7
Conseguimento ISCED 3 –
(20/24 anni -2010 > 85%)
76,6
69,4
78,1
76,3
78,5
76,5
Partecipazione adulti a LLL
(25/64 – 2010 > 12,5%)
7,1
4,8
9,5
6,2
9,6
6,3
Tasso ISCED 3 (25/64)
64,4
45,2
70,8
52,3
n.d.
52,8
Tasso istruzione terziaria
ISCED 5, 6 – (25/64)
19,4
9,6
23,0
13,6
n.d.
14,4
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Lo scenario
!  Con l’espressione D.S. si può intendere, in generale, il fenomeno che
vede una parte della popolazione studentesca non conseguire i risultati
formativi che si prefigge.
!  Fuoriuscite irregolari
!  Ritiri
!  Abbandoni
!  Bocciature
!  Ripetenze
!  Ritardi e debiti formativi
!  Besozzi: “la d.s. è un fenomeno complesso e variegato, che comprende
tutto ciò che si perde (drop out) – temporaneamente o stabilmente – nel
corso della valutazione del processo di apprendimento”.
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Dalla dispersione scolastica al
successo formativo
!  A partire dalla fine degli anni ‘70, con la scolarizzazione di massa e
sulla scorta di teorie maggiormente aperte ai fattori individuali e alla
qualità dell’istruzione, si fa strada una visione più allargata della D.S.:
“soggetti con basso rendimento e l’area del disagio giovanile,
scolastico ed extrascolastico, quale rischio evolutivo delle nuove
generazioni e il loro difficile rapporto col sistema sociale e le sue
regole”.
!  Dalla metà degli anni ‘90 si apre una nuova stagione sull’analisi del
fenomeno: visione contestualizzata.
!  La D.S. non può essere attribuita ad un solo fenomeno causale,
natura trasversale alla condizione giovanile, radici nell’esperienza
situata dei soggetti in vissuti e percorsi di insuccesso scolastico.
!  No attributi soggettivi, bensì caratteristiche degli ambienti in cui il
soggetto esperisce il suo apprendimento, da trattare in sede locale e
in riferimento alle autonomie scolastiche.
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Lo scenario
Periodo
’60 -’70
’80 -’96
Scolarizzazione
di massa
Visione della
dispersione
Calcolata
come
Cause
Parola d’ordine
interventi
Strutturale
Tassi di
abbandono di
under
achieving
Strutturali
(economiche
e socioculturali)
Spiegazione:
deprivazione
sociale e
culturale
Compensativi,
mirati agli strati
sociali
Tassi di
ripetenza, di
irregolarità,
abbandono,
devianza
giovanile
Miste (socioeconomiche,
socio-culturali,
personali e
scolastiche)
Rischio
evolutivo:
disagio
scolastico ed
extrascolastico
Compensativi
e preventivi,
servizi alla
famiglia e
sostegno alla
scuola
problematica
Livelli di
scolarizzazione
Contestuali
(svalutazione
del capitale
umano,
percorsi non
sostenuti)
(definizione
attraverso i tassi)
sotto il
raggiungimento
Visione più
allargata:
emergenziale
Contestualizzata
Dal 1997
Vari fattori
causali
Successo
formativo
Valutazione del
rischio
Migliorativi,
offerta
formativa
integrata, reti
di supporto
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Approcci teorici e metodi di
rilevazione
!  Dropping out (‘900), visione funzionalista (Parsons) e capitale umano:
d.s. come fattore individuale, generato da fallimenti di natura
personale, familiare e/o culturale.
!  Correlazione tra le variabili indipendenti: comportamento dello studente,
rendimento scolastico, stato psicologico, retroterra familiare, aspirazione
alla mobilità, ecc..
!  Pushing out (‘900), visione conflittualista: teorie della deprivazione, del
deficit e della riproduzione sociale e culturale.
!  Espulsione, stratificazione sociale, condizioni strutturali della popolazione,
quali variabili dipendenti del fenomeno.
!  Disengagement (Berger e Luckmann, Berger, 2000): (disimpegno)
fattori esogeni ed endogeni sono all’origine del percorso scolastico e,
dunque, anche del suo fallimento e della fuoriuscita anticipata.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Teorie sociologiche della dispersione
e modelli di analisi
epoca
teoria
Classica
Dropping
out
‘900
Pushing out
‘900
espulsione
2000
Drop out come
Valutazione della
dispersione
Modelli di
analisi
Lineare, visione
funzionalista
Attore integrato in
una data struttura
di disparità
Accettabile, esito
naturale di
differenziazione e
selezione
Causali, con
variabili
strutturali
indipendenti
Discontinua,
visione
conflittualista
Vittima
inconsapevole
meccanismi
istituzionali di
segregazione
espulsione
Inaccettabile,
esito prevedibile
dei processi di
dominio
Causali con
variabili
strutturali
dipendenti
Circolare, visione
interazionista
comunicativa
Cellula di un
sistema che subisce
eventi di rottura o
shock comunicativi,
parte attiva del
sistema di
interazioni
Inaccettabile,
esito
imprevedibile dei
punti di rottura tra
soggetto e
ambiente
scolastico
Causali,
comprendenti
(analisi
biografiche),
valutative e
predittive
scartare
Classica
Attuale
Rapporto
educazione
società
Disengage
ment
disimpegno
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Definizione operativa: aspetti
quantitativi
!  Con il passaggio dai modelli teorici classici alle linee interpretative attuali
cambiano anche le metodologie di rilevazione empirica del fenomeno.
!  La d.s. è un insieme di fenomeni che comportano un rallentamento del
percorso formale di studi; inadempienze dell’obbligo scolastico,; uscite in
corso o a fine anno nei diversi gradi di scolarità obbligatoria e postobbligatoria, prima del raggiungimento del titolo di studio. (MIUR, 2000)
!  Cinque misure fornite dal Sistema Statistico Nazionale (SISTAN):
1.  Alunni ripetenti
2.  Alunni in ritardo rispetto l’età anagrafica
3.  Abbandoni (formalizzati e non)
4.  Frequenze irregolari, ovvero gli alunni non valutati al termine dell’a.s. per
numero eccessivo di assenze (50-60 giorni)
5.  Alunni promossi con debito (secondario di 2° grado)
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Definizione operativa: aspetti
quantitativi
!  In seguito alle raccomandazioni internazionali, nonché sulla base di
altri studi successivi, gli indicatori sono stati integrati con alcuni
parametri globali, con analisi statiche o dinamiche (diacroniche o
sincroniche) e multifattoriali.
!  In altre parole, si possono individuare cause dirette della d.s., che a
loro volta sono influenzate dallo stato delle risorse scolastiche, delle
condizioni socio-economiche del territorio e dello status della
famiglia; nonché cause indirette (inesperienza e mobilità dei docenti,
alta densità di popolazione, tasso di devianza, disagio familiare,
ecc.).
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E.S.L. - Early school leavers
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i.s.c.e.d.
!  L ' I S C E D ( I n t e r n a t i o n a l S t a n d a r d
Classification of Education) è uno
standard creato dall'UNESCO come
sistema internazionale di classificazione
dei corsi di studio e dei relativi titoli.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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il contesto e i dati strutturali
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il contesto e i dati strutturali
2,9% non statali
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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alunni a rischio di abbandono (% degli iscritti) per
regione - a.a. 2011-12
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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la dispersione scolastica
! Tasso elevato, rispetto agli impegni assunti – Strategia di
Lisbona (2000) – ridurre del 10%
! C.E. (2010) - Strategia Europa 2020 – meno del 10%.
! Distribuzione stratificata paradossale – colpisce gli strati
sociali già maggiormente sfavoriti e, all’interno di essi, gli
individui più fragili.
!  Colpisce maggiormente i maschi – con evidenti
collegamenti col fenomeno della segregazione
occupazionale di genere, stratificazione sociale e
mobilità sociale.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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la dispersione scolastica nelle
politiche internazionali
! Si definiscono drop-out, oppure early school leavers,
coloro che entrano nel M.d.L (probabilmente), privi del
titolo di istruzione obbligatorio (o comunque ritenuto
fondamentale per un corretto inserimento socioeconomico), che corrisponde al diploma di istruzione
secondaria di 2° grado – ISCED 3.
!  Società della conoscenza, dell’informazione, postmodernità e tardo-modernità – ergo – rischio di povertà
ed emarginazione o di svantaggio nel M.d.L. post-fordista.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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la dispersione scolastica nelle
politiche internazionali
! E.S.L.
!  DROP-OUT – ritiratisi dopo iscrizione
!  TRUANT – evasori scolastici, assenti cronici
ma è importante conoscere gli sviluppi successivi all’abbandono scolastico
! OCCUPATO – seppur in condizione di svantaggio
! N.E.E.T. – not in employment, education or training
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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N.E.E.T. – Not in education,
employment or Training
! Individui (età compresa tra 15 e 29 anni) che non sono
impegnati nel ricevere un'istruzione o formazione, non
hanno un impiego, né sono impegnati in altre attività,
quali, ad esempio, tirocini, stage o lavori domestici.
! Tra i paesi OCSE (2012) la peggiore performance è del
Messico; il secondo posto è dell'Italia col 20%.
! In Italia nella fascia 25-30 anni i n.e.e.t. rappresentano il
28,8% della popolazione totale (CNEL, 2011).
! Tra i 15 e i 29 anni, con una percentuale del 22,1%,
corrispondente a un totale di 2,1 milioni (CNEL, 2011).
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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primo idealtipo degli E.S.L. – drop-out
!  Appartenenza a minoranze etniche (più o meno evitanti)
!  Appartenenza a famiglie di basso status socio-economico e basso livello
d’istruzione
!  Famiglie mono-genitoriali o ricostruite (cmq. problematiche)
!  Bassa autostima (vs stima di sé)
!  Basso livello di rendimento scolastico
!  Penuria di relazioni con i pari (vs altri gruppi sociali)
!  Coinvolgimento in azioni devianti (disimpegno morale)
!  Abuso di sostanze (stupefacenti, alcol, tabacco), new addiction
!  Gravidanze precoci (per le ragazze)
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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secondo idealtipo degli E.S.L. – 1980
!  Caduta del significato della scuola (e del titolo) come valore in sé
!  La valorizzazione strumentale dell’educazione
!  La scelta casuale dell’indirizzo di studio (vs orientamento)
!  La volontà di autorealizzazione all’esterno della scuola, seppur in un
contesto di disorientamento
!  Drop-out non convenzionale (o volontario)
!  Esperienza dell’insuccesso (irregolarità del percorso)
!  Policentrismo e discontinuità – non reagisce, ma percorre vie
alternative poco conflittuali (vs 1968)
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Seconda parte: la natura del
fenomeno
!  Relativamente alle cause della dispersione scolastica è
opportuno richiamare gli assunti del suo quadro generale:
!  La natura trasversale del fenomeno
!  Il superamento dell’idealtipo tradizione
!  Mix di fattori che espongono determinati soggetti, piuttosto
che altri al rischio di dispersione e abbandono scolastico
!  L’attenzione, allora, si deve focalizzare sul singolo studente, che
si disperde, sui segnali che precedono la dispersione, da
decodificare:
!  Motivazioni fragili, incapacità decisionali, stati di disagio,
stress, incertezza (soprattutto nelle fasi di transizione), episodi
fallimentari, eventi imprevisti, traiettorie discendenti, perdita
o carenza di risorse materiali e simboliche.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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variabili
! Intorno all’esperienza di vita dei protagonisti della
dispersione scolastica si triangolano, in tutti i casi, tre
gruppi di variabili:
1.  Quelle relative al profilo personale del disperso
2.  Quelle di tipo temporale – ossia gli eventi significativi
avvenuti nella sua life history e nella storia della
coorte (e nella generazione) di appartenenza
3.  Quelle di tipo contestuale (chi assume e come
avviene la presa in carico dei soggetti a rischio, quali
sono le prospettive di inseimento lavorqtivo, la rete
amicale, ecc.).
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Variabili personali
Variabili temporali
Variabili contestuali
Genere / sesso
Successi scolastici
T ipologia di corso e
istituto
Età/coorte/generazione
Insuccessi scolastici
Problemi a scuola
registrati e percepiti
Composizione del nucleo Esperienze lavorative e Sistema gratificazioni
coabitativo
contatti M.d.L.
percepite
C o n d i z i o n e Eventi imprevisti e loro
Prospettive di lavoro
occupazionale familiare
successione
Scolarizzazione dei E v o l u z i o n e d e l l a
Offerte di supporto
genitori
motivazione a studiare
Cittadinanza
E v o l u z i o n e d e l l a Cultura locale del valore
motivazione a lavorare
scuola
Nascita in Italia o estero
Incidenti critici
Rete formativa esistente
Mobilità della famiglia
Rete familiare
Aspirazioni lavorative
Rete amicale
Interessi e preferenze
Rete di cura
Agenda personale
Presa in carico
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Socializzazione primaria, secondaria,
formale, informale, non formale
!  Poiché ciascuno dei fattori individuati ed evidenziati si manifesta
entro un preciso ambito di socializzazione è opportuno collocare le
diverse tipologie di cause all’interno degli assi esperienziali che
contrassegnano e contraddistinguono i percorsi evolutivi dei
soggetti:
1.  Scuola – nell’esperienza scolastica risiedono le cause DIRETTE e i
fattori scatenanti
2.  Famiglia – qui si possono rintracciare le cause REMOTE, le ragioni
biografiche e culturali che sottostanno a stati di malessere
3.  Lavoro – cause NASCOSTE o fattori indiretti, che producono
disaffezione o disincanto verso lo studio
4.  Gruppo dei pari e altre agenzie di socializzazione secondaria
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Dentro la Scuola: cause dirette
! Deficit di orientamento
! Autoreferenzialità della scuola e
obsolescenza
! Professionalità debole degli insegnanti
! Vissuto negativo dello stare a scuola
! Fattori individuali
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Deficit di orientamento
!  Stereotipi sugli indirizzi di studio
!  Scarto tra aspettative e capacità reali del soggetto
!  Scarto tra interessi reali del soggetto e proposta formativa
!  Auto-orientamento
!  Gap tra bisogni impliciti della fascia giovanile e il lavoro di “sportello”
!  Incapacità crescente dei giovani di immaginarsi nel futuro e
proiettarsi in avanti
!  Carenza qualitativa dell’orientamento e deficit valoriale degli
insegnanti sul valore orientativo della disciplina
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Obsolescenza e autoreferenzialità
della scuola
! Autoreferenzialità e settorialità di “certi” tipi di scuole:
indirizzi tecnici e professionali, sia dell’istruzione, sia
della formazione
! Preparazione dei ragazzi in maniera superficiale e
addestrativo VS formazione solida, approfondita e
trasversale richiesta dal M.d.L.
! Tentativi di raccordo super ficiale col mondo
professionale
! Dislivello di consapevolezza tra operatori produttivi e
formatori
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Professionalità debole degli
insegnanti
!  Senso diffuso provato dagli insegnanti di inadeguatezza e
distacco dal mestiere, determinato dalla necessità di adattarsi
a una sempre più eterogenea di aspettative e richieste nella
relazione con l’esperienza scolastica
!  Difficoltà di rapportarsi con i B.E.S.
!  Convinzione che la conoscenza dei problemi sociali degli
studenti non faccia parte dell’esercizio ordinario della
professione
!  Turnover e mobilità territoriale dei docenti
!  Scarsa abitudine a mettere in pratica una riflessività
professionale
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Vissuto negativo dello stare a scuola
(variabili indipendenti)
! Fatica di stare a scuola, associata alla carenza di
risultati positivi
! Frustrazione, eventi critici
! Disagio ambientale e ambiente da “caserma”
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Tra Scuola e Famiglia: cause remote
! Necessità, ristrettezze economiche e multiproblematicità
! Eccessiva ambizione dei genitori
! Svalutazione morale del titolo di studio
! Dinamiche familiari
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Necessità, ristrettezze economiche e
multi-problematicità
! Vincolo economico
! Struttura famiglia
! T ipologia di famiglia (autoctona o
allogena)
! Classificazione dei problemi interni alla
famiglia
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Eccessiva ambizione dei genitori
! Rischi dell’investitura familiare
! Iper-protezione dei genitori
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Svalutazione morale del titolo di
studio
! Lavoro come alternativa allo studio
! Mentalità pratica, associata agli alti tassi di produttività
! Studiare è una perdita di tempo, lavorare è produttivo
! Si diventa adulti quando si comincia a lavorare e
guadagnare
! La scuola non insegna quello che occorre nel M.d.L. e si
impara meglio fuori dalla scuola
! orientamento lavoristico
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Tra Scuola e Lavoro: cause nascoste
! Mancanza di lavoro
! Offerta di lavoro
! Sogno lavoristico
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Mancanza di lavoro
! La domanda di lavoro gioca un duplice ruolo nel
sollecitare le decisioni di abbandono scolastico:
1.  quando è elevata sottrae giovani ai percorsi di studio
più impegnativi col miraggio di un guadagno
immediato;
2.  quando è carente funzione, comunque, da ostacolo
alla permanenza in formazione, poiché si
accompagna al declino della motivazione
all’intrapresa e all’abbassamento delle prospettive di
vita.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Offerta di lavoro: abbandono come
scelta
!  A risentire maggiormente dell’attrazione del M.d.L. è la
componente maschile, per tradizione portata a svolgere certe
attività tecnico-manuali, nel caso in cui fossero presenti in
alcuni contesti socio-produttivi.
!  La demotivazione verso lo studio è, inoltre, rafforzata da una
rappresentazione negativa:
!  La mentalità che contrappone studio e lavoro (studio come
ingresso ritardato nel mondo produttivo, aumentando il senso
di precarietà e inadeguatezza delle leve giovani, di fronte
alle aspettative di successo che il mondo adulto esprime nei
loro confronti).
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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Orientamento lavoristico
! L’orientamento lavoristico è veicolato soprattutto dal
mondo imprenditoriale e dai vari referenti della catena
produttiva (tecnici, maestranze, manager, ecc.).
! Essi condividono il fatto che vi sia necessità di disporre
sempre sia di manodopera “alta”, sia “bassa”, per cui
una politica dell’obbligo scolastico e dell’innalzamento
dei livelli formativi risulta ai loro occhi inutile, se non
addirittura controproducente.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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prof. sergio severino
Orientamento lavoristico
! La posizione espressa da questa compagine sociale
(mondo imprenditoriale), verso le politiche formative, si
basa fondamentalmente su due ragioni:
1.  i titoli ottenuti non sono realmente validi, in termini di
conoscenze utili nel m.d.l. (luogo comune del “pezzo di
carta”);
2.  è il sistema economico nel suo complesso a non essere
fisiologicamente in grado di assorbire più di un certo
numero di persone con un livello elevato di istruzione.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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prof. sergio severino
Contraddizioni del “sogno lavoristico”
!  Visione fluida e sfaccettata dei giovani nei confronti del “sogno
lavoristico”
!  Enfasi sugli aspetti strumentali, rispetto a quelli di espressività,
!  Enfasi sugli aspetti di realizzazione personale, piuttosto che su quelli di
riconoscimento sociale e carriera
!  Il lavoro desiderato dai giovani, che non sono a contatto con i mondi
professionali, oscilla tra le dimensioni:
1.  commitment – impegno personale, promessa, espressione di proprie capacità,
vocazioni e interessi
2.  conditioning – costrizioni, vincoli, strumentalità
in balia delle rappresentazioni sociali dominanti nella socializzazione
informale (famiglia, mass-media, gruppo dei pari.
la dispersione scolastica – cause, fattori, valutazione del disagio
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prof. sergio severino
Le cause
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Politiche per il contrasto e la
prevenzione
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