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Donazione e trapianto rene Sandrini
ASL BRESCIA Corso di formazione per medici di medicina generale Donazione e trapianto d’organi Il paziente con trapianto di rene : “gestione clinica” Silvio Sandrini A.O. Spedali Civili U.O Nefrologia 1 Rene da donatore a ricevente 2 Anastomosi arteriosa Latero-su iliaca esterna Latero su iliaca comune Termino su ipogastrica Anastomosi venosa Latero-su iliaca esterna Latero sul iliaca comune Ureteroneocitostomia sec Gregoir -Leech Cistotomia sec Politano-lebetter 3 PERCHE’ PROPORRE IL TRAPIANTO DI RENE Rischio di morte tra 23.275 riceventi un primo trapianto da donatore deceduto RA Wolfe et al. N Engl J Med 1999; 341:1725 4 QUANDO FARE UN TRAPIANTO DI RENE ? IL PRIMA POSSIBILE! 5 Transplantation 2002; 74:1377 Tipologie di trapianto TRAPIANTO DA DONATORE VIVENTE TRAPIANTO DA DONATORE DECEDUTO 6 Il trapianto da donatore vivente • Vantaggi rispetto al donatore cadavere – programmabile TEMPO MEDIO PER LA PROCEDURA : – spesso effettuato prima della dialisi (pre-emptive) 6 MESI – risultati migliori • Chi può essere il donatore – consanguineo – non-consanguineo (coniuge) 7 8 Il trapianto da donatore vivente EVITA l’intervallo di ISCHEMIA FREDDA Trapianto da donatore deceduto -singola sala operatoria - prelievo dell’organo dell’organo - riperfusione intervallo prelievo e trapianto: - conservazione in ghiaccio 15-20 ore - rivalutazione su banco pre intervento - trapianto. Trapianto da donatore vivente - prelievo dell’organo intervallo prelievo e trapianto: - contemporanea preparazione minuti del30 ricevente - valutazione dell’organo - trapianto. - due sale operatorie in attività 9 Danno da Ischemia e Riperfusione Mancata ripresa funzionale Ritardata ripresa funzionale Comparsa di rigetto acuto Maggiore fallimento del trapianto 10 Il trapianto da donatore deceduto • Procedure – Inizio dialisi – Inserimento in lista trapianto – Attesa di trapianto • In presenza di donatore anziano (>70 anni) – Valutazione bioptica della qualità di entrambi i reni – Elaborazione di uno “score” di lesione – Idoneità del rene per tx singolo, doppio o nessuno 11 Centro Trapianti di Brescia Probabilità di trapianto per i pazienti in lista di attesa presso il nostro Centro (2000-2009) 100 % 80 60 50% 40 20 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 anni di attesa 12 Controindicazioni attuali al trapianto renale • Assolute Neoplasie in atto o non adeguatamente risolte Insufficienza cardiaca ed epatica (cirrosi) Gravi vasculopatie generalizzate Psicopatie non compatibili non con un’adeguata HIV positività: più tra le compliance controindicazioni Infezione attiva Tossicodipendenza Età anagrafica? 13 Centro Trapianti di Brescia n° trapianti per anno Trapianti di rene da donatore deceduto, eseguiti in 32 anni di attività 1979-2011 (n= 1294) anni 14 Centro Trapianti di Brescia ETÀ media e massima dei donatori durante i 32 anni di attività età donatori età massima 80 80 60 età media 53 40 28 23 20 0 79 82 85 88 91 94 97 anni di attività 00 03 06 09 15 12 Centro Trapianti di Brescia ETÀ DEI PAZIENTI SOTTOPOSTI A TRAPIANTO DI RENE (1979-2011) età ricevente 80 73 70 massima 60 50 50 media 40 30 20 10 0 anni attività 16 Centro Trapianti di Brescia Sopravvivenza globale in 6 successivi quinquenni (1979-2009) 100 ‘04-’09: 92,5% 80 ‘99-’03: 70,0% 60 ‘94-’98: 55,0% % 40 ‘89-’93: 36,0% ‘84-’88: 29,3% 20 1979-83: 11.1% 0 0 5 10 15 20 25 30 17 anni di attività From CTS study cancer cardiac infection 18 J Dantal et al NDT 2007; 22 (suppl1): i4-i10 Centro Trapianti di rene di Brescia Cause di 540 fallimenti dopo trapianto di rene osservati in 1296 pazienti (FU: 109±86 mesi) % 19 Centro Trapianti di rene di Brescia Cause decesso dopo trapianto di rene (n° decessi= 160) 35% 13% 31% 20 Centro Trapianti di Brescia Incremento negli anni del numero di pazienti trapiantati seguiti dal Nostro Centro n= 756 (59%) n=508 n= 380 (29%) n=229 n= 160 (12%) 21 Esigenze del paziente dopo trapianto Primo periodo (0 - 6 mesi) Avere un trapianto che funzioni “bene” e il più a lungo possibile Secondo periodo (6-12 mesi) + Raggiungere una buona riabilitazione Effetti collaterali dei farmaci Terzo periodo (>12 mesi) + Possibilità di controlli ambulatoriali non disagevoli TORNARE ALLA NORMALITA’ 22 A chi spetta la gestione clinica del paziente trapiantato? Centro Trapianti dopo 6-12 mesi Centri Dialisi Afferenti •scelta dei protocolli terapeutici • monitoraggio clinico di routine • gestione della disfunzione renale • monitoraggio della terapia immunosop. (biopsia renale, ecc.) • problematiche cliniche urgenti • modifica della terapia immunosoppressiva • controlli urgenti della funzione renale • gestione delle complicanze maggiori • ricoveri per patologia non complessa • controllo dell’aderenza alla terapia Qual è il ruolo del medico di MG? rimanere il punto di riferimento del paziente per tutte le problematiche cliniche quotidiane 23 Problematiche più frequenti dopo trapianto: -disfunzione acuta/cronica del trapianto -monitoraggio dei farmaci immunosoppressori -aderenza del paziente alla terapia -complicanze chirurgiche infettive (febbre,…) cardiovascolari (ipertensione art., aritmie, angina etc) neoplastiche (screening …..) ossee (osteoporosi) metaboliche (dislipidemia, diabete) epatiche gastrointestinali (diarrea, …) neurologiche/psichiatriche cosmetiche 24 Monitoraggio clinico nel paziente stabilizzato mesi di intervalllo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Funzione renale x x x x x x x x x x x x Livelli ematici x x x x x x x x x x x x Esami generali x x x x Visita ambulatoriale x x x x Ecografia renale x Ecografia addome x ………………… Farmaci immunosoppressivi • Steroidi • Azatioprina • Micofenolato mofetile Antimetaboliti • Ciclosporina • Tacrolimus Inibitori calcineurine • Sirolimus/Everolimus Inibitori mTOR 26 Tossicità- Differenze fra ciclosporina e tacrolimus ciclosporina tacrolimus Diabete Neurotossicità Dislipidemia Ipertensione Gastointestinale Cosmetica Polioma 27 Micofenolato Mofetile vs Ciclosporina: effetti collaterali Cell Cept/Myfortic CsA Diarrea 45% 6% Dolori addominali 23% 11% Anemia 22% 9% Perdita di peso 15% 0% Vomito e nausea 16% 9% Anoressia 10% 6% C Dudley et al. Transplantation 2005; 79:466-475 28 Interazioni farmacologiche tra CsA e Tac ed altri farmaci Classe Farmaco Effetto sulla concentrazione Macrolidi Erythromycin ↑↑↑ Clarithromycin ↑↑ Azithromycin ↔ Diltiazem ↑↑↑ Verapamil ↑↑ Voriconazole ↑↑↑ Itraconazole ↑↑ Fluconazole ↑↑ Danazol ↑↑↑↑ Chloramphenicol ↑↑↑ Cimetidine ↑↑ Grape Fruit Juice ↑↑↑ Calcio antagonisti Antifungini azolici Vari 29 Interazioni farmacologiche tra CsA e Tac ed altri farmaci • Classe Farmaci Effetto sulla concentrazione Anticonvulsanti Phenytoin ↓↓↓ Phenobarbital ↓↓↓ Carbamazepine ↓↓↓ Rifampin ↓↓↓ Dexamethasone ↓↓ St. John’s Wort ↓↓ Octreotide ↓↓ Ticlopidine ↓↓ Vari 30 Interferenza farmacologica tra Rapamune e Variconazolo ng/ml 25 20 15 10 5 V-Fend 0 Dose Rapa (mg/die) 2 4 4 5 3 1 0.5 1 31 La febbre -Virali (CMV; HVS; HVZ; influenza...) -Infezione urinarie/pielonefriti -Polmoniti 32 Paziente con febbre, alcuni nostri consigli Esame obiettivo negativo -terapia sintomatica oppure antibiotici a largo spettro -rivedere il paziente dopo 1-2 giorni positivo -se persistenza di iperpiressia severa Invio al P.S. -Protocollo “febbre” presso il P.S. della nostra A.O. 33 Infezioni di interesse clinico nella gestione ambulatoriale del paziente trapiantato Influenza A e B Incidenza: generale Poco nota, probabilmente simile a quella della popolazione Conseguenze Potenzialmente più severa rispetto alla popolazione generale Razionale Il 50-100% dei pazienti risponde alla vaccinazione, ma il titolo anticorpale risulta spesso inferiore a quello atteso. La vaccinazione non sembra causare rigetto o altre complicanze. L’iniezione sottocute è più immunogena della intramuscolare Raccomandazioni Vaccinazione annuale a tutti i pazienti tx Vaccinazione annuale a tutti gli operatori sanitari a contatto con i pazienti tx. 34 (Kasiske et al J Am Soc Neph 2000; 1:S1-S86) Centro Trapianti di Brescia Incidenza di ipertensione arteriosa dopo trapianto di rene % 100 80 60 40 20 0 tx 6 12 60 120 180 mesi tx 35 Terapia dell’ipertensione arteriosa dopo trapianto di rene 36 A Djamali et al. Clin J Am Soc Nephrol 2006; 1:623 Prevalenza della iperlipidemia dopo trapianto di rene 100 % 80 60 40 20 0 colesterolo >240 mg/dl LDL >130 mg/dl HDL <35 mg/dl Trigliceridi >200 mg/dl 37 Kasisle BL, Kidney Int. 2002;61:356 Chimica e metabolismo delle Statine Statina Via Metabolica Lipofilica Atorvastatina (Torvast) Cerivastatina (Baycol) Lovastatina (Mevacor) Simvastatina (Zocor) CYP3A4 CYP3A4 CYP3A4 CYP3A4 Idrofilica Pravastatina (Pravaselect) Fluvastatina (Leascol) not CYP CYP2C9 CPY=Citocromo P450 38 Fattori che condizionano la concentrazione ematica dei principali farmaci immunosoppressori 39 Schema di uno studio cross-over per testare la bioequivalenza 18-24 volontari sani, anni 18-55; normale peso corporeo; singola dose di farmaco brand e test; misura Cmax, Tmax, AUC 40 41 Procedure • Studio restrospettivo condotto presso l’università di Pittsburg Medical Center • Pazienti con trapianto di rene o fegato • Passati dalla formulazione originaria di Tacrolimus ad una generica dopo 3-6 mesi dal trapianto • Tutti con una dose stabile da almeno 15 giorni prima del cambiamento. • Dopo la conversione, i pazienti erano seguiti per un massimo di 90 giorni • La conversione a generico veniva fatta con una dose 1:1 ed i livelli ematici del farmaco venivano monitorati per mantenere il range terapeutico. 42 Resultati • 103 pazienti – 48 trapianti di fegato – 55 trapianti di rene • 746 livelli di tacrolimus furono analizzati 43 Necessità di modificare la dose di Tacrolimus dopo la conversione • Percentuale di pazienti con variazione della dose: 42% • Aumento della dose : 51,2% • Riduzione della dose: 48,8% 44 Percent of change in the mean of BTLs following generic substitution in patients with a constant dose regimen Kidney recipients (BTLs: 5-7 ng/mL) - 0,87 ng/mL (11,9%) 45 Commenti degli autori • E’ possibile passare da un immunosoppressore originario ad un generico con sufficiente sicurezza. Tuttavia, i livelli ematici del farmaco devono essere strettamente monitorati nel periodo successivo al cambiamento. • L’uso di un immunosoppressore generico può aumentare la compliance del paziente e quindi migliorare i risultati. • Il costo di un monitoraggio più intensivo può mascherare il risparmio derivante dal costo del farmaco, almeno nella prima fase. • Il rischio maggiore per il paziente può derivare dal passaggio frequente da un immunosoppressore generico ad un altro senza gli opportuni accorgimenti. 46 La posizione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) Nota giugno 2011 • Evitare interscambi tra farmaco originario ed equivalente • I medici prescrittori (MMG) devono attenersi al nome commerciale riportato nella scheda del paziente compilata dal medico specialista • I farmacisti devono dispensare sempre e solo il farmaco prescritto dal MMG • Si invitano le autorità sanitarie territorial a non far pagare al paziente l’eventuale differenza tra il prezzo di riferimento e quello della formulazione prescritta. 47 Considerazioni conclusive • Il paziente trapiantato è un paziente “fragile” e necessita di un monitoraggio clinico complesso. • In questo ambito, il ruolo principale spetta al Centro Trapianti, che tuttavia, da solo, non può soddisfare tutte le esigenze cliniche dei pazienti • La collaborazione con i medici nefrologi dei centri dialisi afferenti ha migliorato, ma solo in parte, questa problematica assistenziale. • Il compito dei medici specialisti (nefrologi), non deve ridurre il ruolo del medico di MG, che deve rimanere sempre il primo punto di riferimento del paziente per tutte le sue problematiche cliniche. 48