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ABBIAMO NOSTALGIA DI GENTE DEL OSTRO STAMPO…
Fabio Lametti “Ho nostalgia di gente del mio stampo Omaggio a Ezra Pound A tutti i congeneri di spirito Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 2 La presente opera in base all‟ art. 70 della Legge 633/41 è redatta a scopo di studio, discussione, documentazione ed insegnamento senza alcun scopo di lucro e citando l‟autore e la fonte. Le immagini presenti sono state tratte da siti Internet e pertanto in esse non era indicato l‟autore. L‟autore del testo si rende disponibile ad indicare nella presente opera gli autori delle immagini e le osservazioni ad esse inerenti. Fabio Lametti Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 3 Sommario Presentazione Canzone Perché Pound Motivo Vana Prigioniero Commissione Sestina Altaforte Francesca Erat Hora Ragazza N.Y. Cantico del sole Vortex Il verso libero Canto XLV Contro l‟Usura Brani Radiodiscorso 30/03/42 “Il Modello” Canto LXXII (dedicato a Marinetti) Canto LXXIII Canto Pisano LXXIV Canti Postumi Grazie Ezra Pound Documenti pag. 4 8 9 12 16 17 21 24 27 28 29 32 33 35 40 44 54 57 72 81 88 94 96 Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 4 Presentazione Ezra Pound; l‟uomo il poeta L‟idea di rendere un omaggio a Ezra Pound, nasce dall‟esigenza di far conoscere il Poeta, ad un pubblico, più o meno esperto, che non sia solo quello circoscritto agli ambienti intellettuali e letterari. Cimentarsi con la poesia di Pound è impresa ardua per chiunque: i Cantos, a cui egli ha legato il suo nome, rappresentano una delle più monumentali opere poetiche del Novecento: le liriche che lo compongono si propongono, sul modello della Commedia dantesca, come una sorta di summa sul destino e la storia dell‟uomo, in cui trovano largo spazio anche le vicende economiche e belliche. Ma le citazioni poetiche e documentarie, la sua incontenibile espressività consentono una piena fruizione dell‟opera solo “agli addetti ai lavori”! Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 5 Comprendere il senso profondo di tanti versi ed afferrare il gusto delle sue ardue transizioni, quando – come dice Orazio – “transvolat in medio posita”, è operazione che richiede una grandissima sensibilità, tempo ed una cultura profonda, che spazi a tutto campo e non solo, la disinvoltura con cui utilizza le lingue antiche e moderne, le note musicali ed anche gli ideogrammi cinesi, che rappresentano la sintesi della filosofia di Mencio e di Confucio, di cui è grande estimatore, oltre che studioso e traduttore, non sono facilmente accessibili. Per questo l‟idea di avvicinare il pubblico al Poeta, soprattutto attraverso le liriche che precedono la stesura dei Cantos, con quei testi che, pur rappresentando per lui il primo avvio della sua opera poetica, potrebbero essere considerati il frutto della maturità di un grande artista. La fedeltà al suo mondo ideale e la profondità poetica possono esser trasmesse in maniera diretta Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 6 ed immediata e giungere nel profondo dell‟animo dell‟ascoltatore. Ai giovani in particolare, questo lavoro vuole esser rivolto per risvegliare anime sin troppo intorpidite. I brani scelti fra i tanti della sua grandiosa produzione letteraria sono quelli che, a parer dell‟ autore, ben si prestano allo scopo enunciato; ovviamente ci si è dovuti necessariamente limitare, non senza grande difficoltà, per rendere questa selezione non troppo voluminosa. Dopo la giovanile folgorazione, la possibilità, anzi il privilegio, che l‟autore ha avuto, di entrare in contatto con persone e studiosi che hanno conosciuto Pound ha contribuito, in maniera rilevante, a comprendere la grandezza, non solo artistica, ma anche umana del personaggio. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 7 Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 8 CANZONE (A lume spento 1908) Ama il tuo sogno Ogni inferiore amore disprezzando, Il vento ama Ed accorgiti qui Che sogni solo possono veramente essere, Perciò in sogno a raggiungerti m’avvio. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 9 Perché Pound Perché si prova una gioia incontenibile quando scopriamo che quella nostra tensione spirituale, quell‟anelito che ci spinge verso l‟alto, alla ricerca del Bello, che possono apparirci una singolarità della nostra anima, in quanto non facilmente riconducibili alla comune, e spesso mediocre, sensibilità, trovano un‟eccezionale traduzione nell‟opera di questo poeta. In verità in Pound queste sollecitazioni, che a noi comuni mortali, non senza un guizzo di orgoglio, possono sembrare raffinatezze dello spirito, non sono che l‟incipit e, alla lettura dei suoi versi, ciò che a noi poteva sembrare tanto… a lui, appare ben poca cosa. L‟intelligenza, la preparazione culturale, la sensibilità, l‟umanità, la coerenza e il rigore ideale, o, per dirla con una sola espressione, l‟aristocrazia dell‟animo, trasudano in tutta la sua opera. E non si tratta solo della profondità dei suoi pensieri, sono anche il tono a volte passionale e imperioso a volte delicato, mai retorico, dei suoi versi, l‟eccezionale capacità di esprimere in poche parole asciutte le sue idee sulle problematiche Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 10 dell‟uomo e del mondo che fanno di lui un personaggio… esagerato! Rendere partecipe di queste conquiste, chi a simili conquiste anela, è un atto d‟ amore dovuto. Pound non è solo un artista è anche un esempio altissimo di coerenza ideale, Egli resta dalla parte degli sconfitti della guerra continuando a testimoniare le idee nelle quali aveva sempre creduto, senza rinnegare… senza abiurare, neanche sotto i più atroci maltrattamenti fisici. Non a caso aveva assunto a divisa l‟ideogramma cinese: “Uomo accanto alla parola data”. Uomo e parola, uomo accanto alla sua parola, uomo di parola, di verita,’ sincero, fermo. Ecco perché Pound. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 11 Ta Hsio [Studio integrale] (Versione italiana di Ezra Pound e Alberto Luchini) Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 12 MOTIVO (A lume spento) Un vento lieve udii che mi cercava Dentro quiete foreste, Un vento lieve vidi e mi cercava Sopra il mare sereno. E dentro boschi oscuri Mi sono incamminato, E su acque silenziose, notte e giorno, Cercando il vento lieve. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 13 Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 14 Ezra Pound nasce nel 1885 a Halley nell‟Idaho. Dopo gli studi universitari, ottiene un incarico come docente di letteratura spagnola e francese all‟università di Wabash nell‟Indiana, ma viene allontanato quasi subito perché le sue lezioni sono ritenute avverse alle regole del mondo accademico e il suo stile di vita troppo eccentrico. In realtà quest‟ultima accusa nasce anche da un episodio che fin da allora testimonia la sua grande umanità e la libertà dai pregiudizi. In una notte fredda d‟inverno aveva dato ospitalità ad una ragazza povera e abbandonata, senza alcun secondo fine. Il giorno dopo qualcuno che aveva visto uscire la giovane dal suo appartamento, fece delazione: il fatto gli costò il lavoro. Pound non si è mai preoccupato di contraddire la banale storia che fa da sfondo al suo licenziamento, neanche dopo le scuse e il richiamo da parte del Presidente del College. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 15 Qualche mese dopo, nel 1908, lascia l‟America per l‟Europa, con lunghe permanenze a Londra e a Parigi, ma soprattutto è in Italia. A Venezia, nel 1909, a sue spese, pubblica il suo primo libro di versi “A lume spento” che viene stampato in 100 copie. Già in questa prima raccolta, su cui più tardi il poeta esprimerà un giudizio inesorabilmente severo [“Da questo libro non si può imparare alcuna lezione se non quella della propria ignoranza profonda, o della superficialità della non- percezione…”], la poesia si manifesta come un bisogno insopprimibile. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 16 VANA (A lume spento) Invano ho lottato Per convincere il mio cuore a piegarsi; Invano gli ho detto: “Ci sono poeti più grandi di te”. La sua risposta, come vento e suono di liuto Come vago lamento nella notte Che non mi da‟ riposo, dice sempre: “Un canto, un canto”: I loro echi ondulano uno nell‟altro nel tramonto Cercando sempre un canto. Ah, io sono consumato dal lavoro E il vagare per infinite strade ha cerchiato di viola, Ha riempito di polvere i miei occhi. Su di me c‟è ancora un tremore nel tramonto, E piccoli elfi rossi di parole gridano: “Un canto”, Piccoli grigi elfi di parole gridano per un canto. Piccole foglie gialle di parole gridano: “Un canto”, Piccole foglie verdi di parole gridano per un canto. Le parole sono foglie, vecchie foglie gialle già di primavera, Portate qua e là dal vento vanno cercando un canto. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 17 PRIGIONIERO (1907) Ho nostalgia di gente del mio stampo, Non sono solo, lo so, son circondato Da volti amici, Ma ho nostalgia di gente del mio stampo. “Questi vendono i nostri quadri!” Oh be‟, Non mi riguardano, mi sfiorano appena un lembo, Ma non mi toccano, è divenuta la mia vita Una sola fiamma che non trabocca Dal focolare nel mio cuore, O si nasconde sotto le ceneri per te. “Te?” Oh, “Te” è chi per primo giunge Dalla stirpe dell‟anima mia, Poiché ho nostalgia di gente del mio stampo E il volgo non mi tocca Ho nostalgia Di gente del mio stampo che sa e sente E respira il bello e l‟arte. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 18 Ansioso cerco congeneri di spirito E li trovo soltanto nelle ombre Quando loro vengono, gonfi di potenza, “DAEMON”, “Quasi KALOUN”. Dice Coleridge bellezza è soprattutto un “richiamo dell‟anima”. Sono loro che mi chiamano, turbinando nella nebbia dell‟anima mia, Muovendosi verso di me, forti d‟antica magia. Eppure, ho nostalgia di gente del mio stampo E incontrare vorrei i miei consimili In carne ed ossa portatori del segreto. “Tutti coloro che con rara mestizia” Pur sprezzando il mondo, a tutti sono benigni, Miei compagni, conosco la gloria Di chi spazia libero, ma voi per lo più Vi nascondete come me Solo di quando in quando avvampando Per amore, speranza, bellezza o potere, Tornando poi a covare nel dormiveglia, E non ci sfiorano gli echi del mondo. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 19 Oh, miei compagni: da alcuni ci separano mari Vinacei e blu zaffiro sotto gli strali d‟argento Del sole e dalla spuma spezzata dalle prore; Altri sono accerchiati dai colli, Dalle colline a oriente, mentre noi qui Siamo presi dall‟umida pianura. Non di meno l‟anima mia canta “Su!” e siamo uniti. Sì tu, e tu, e TU, e tutta la mia stirpe Sempre cara al mio petto abbraccio, Poiché vi amo come vento gli alberi Che ha cura dei petali e delle foglie E incita il canto fra i rami Che senza di lui, tremuli, sarebbero ombre Mute ove nessun uccello sussurrerebbe di come “Più oltre, oltre, oltre c’è…”. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 20 Il tema del poeta che si libra nei cieli limpidi ma che si trova a disagio nella realtà contingente del mondo quotidiano, già affrontato da Baudelaire, trova in Pound un nuovo aristocratico interprete che, senza lo “spleen”, anzi con sincerità e grande armonia, manifesta la sua solitudine e la sua tensione verso l‟assoluto. Nella poesia seguente, Commissione, emerge invece la grandissima umanità del poeta verso gli oppressi per varia natura ed il suo disprezzo per gli oppressori. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 21 COMMISSIONE (Lustra 1916) Va‟, mia canzone, dai solitari e dagli insoddisfatti, Va‟ pure da chi ha i nervi in pezzi, dagli schiavi delle convenzioni, Porta il mio disprezzo per i loro oppressori, Va‟ come un‟onda d‟acqua gelida, Porta il mio disprezzo per gli oppressori. Parla contro l‟oppressione inconscia, Parla contro la tirannia dell‟assenza di fantasia, Parla contro i legami. Va‟ dalla bougeoise che muore della sua noia, Va‟ dalle donne dei sobborghi, Da quelle maritate orribilmente, Da quelle che non vedono il fallimento, Da quelli accoppiati da una cattiva sorte, Dalla moglie comprata, Dalla donna ereditata. Va‟ da quelli che hanno una sensualità delicata, Da quelli i cui sentimenti delicati sono frustrati, Va‟ come peste sull‟opacità del mondo; Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 22 Va‟ contro a lei con il tuo taglio, Rafforza le corde sottili, Reca fiducia alle alghe e ai tentacoli dell‟anima. Va‟ in amicizia, Va‟ con parlare aperto, Sii impaziente a scoprire nuovi mali e nuovi beni, Va‟ contro ogni forma di oppressione. Va‟ da quelli che sono ispessiti dall‟età, da quelli che hanno perso interesse. Va‟ dagli adolescenti soffocati dalle famiglie – Oh quanto è orribile Veder tutte insieme tre generazioni d‟una sola casata: E‟ come un albero vecchio con dei germogli E con rami cadenti devastati dal tempo. Va‟ a sfidare apertamente l‟opinione degli altri, Va‟ contro questa vegetale schiavitù del sangue, Sii contro qualsiasi specie di manomorta. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 23 Attratto sin dai tempi dell‟università dagli studi sulla poesia provenzale che, se fu prevalentemente amorosa, diede largo spazio ad argomenti morali, politici e guerrieri, Pound riprende una delle canzoni più famose di Bertran de Born: “Elogio della guerra” e… la fa sua. La bellezza della battaglia, dei colpi di spada dati e ricevuti, delle schiere in movimento, che in Bertran interpretavano già con forza e con un senso vigoroso della vita avventurosa, gli ideali tipici della cavalleria contrapposti a quelli mercantili della insorgente società borghese, in Pound diventano celebrazione di un‟epoca passata, in cui i poeti non avevano rinunciato all‟azione e osavano ancora “seminare discordie” pur di combattere la stagnante ipocrisia, ma anche provocazione, sprone verso una società morta ai valori spirituali e vitali. La guerra non come esaltazione della violenza in sé, dunque, ma come inno all‟ energia, al rischio che affina le capacità umane, alla battaglia in senso Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 24 eroico, dove il valore e il coraggio individuali sono le prerogative peculiari. Ezra Pound rielabora questo canto provenzale con la forza dirompente e la virilità del suo stile. SESTINA : ALTAFORTE (Personae) Loquitur: En Bertrans de Born. Dante Alighieri mise quest‟uomo nell‟inferno Perché era un seminatore di discordia. Eccovi! Giudicate! Scavando, l‟ho tratto fuori nuovamente? La scena è al suo castello, Altaforte. “Papiols” è il suo giullare. “Il leopardo”, la divisa di Riccardo Cuor di Leone. All‟inferno! La pace appesta tutto il nostro Sud. Tu, cane bastardo, Papiols, vieni! Diamoci alla musica! Io non ha vita tranne quando cozzano le spade. Ma quando vedo stendardi d‟oro, di vaio, violacei, opporsi E i vasti campi sotto loro farsi vermigli, Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 25 Allora urla il mio cuore quasi pazzo di gioia. Nell‟ardore dell‟estate provo immensa gioia Quando le tempeste sulla terra ne uccidono la sporca pace, E i fulmini dal cielo nero sfolgorano vermigli, E i tuoni furiosamente ruggiscono a me la loro musica E i venti ululano tra le pazze nuvole, nell‟opporsi, E per tutto il cielo lacerato la spade di Dio cozzano. Conceda l‟inferno di sentire presto il cozzo delle spade! E i nitriti acuti dei destrieri che gioiscono nella battaglia, Petto chiodato opporsi a petto chiodato! Meglio un‟ora di battaglia che un anno di pace Con tavole opime, lazzi osceni, vino e lieve musica! Bah! Non c‟è vino che eguagli il vermiglio del sangue! E io amo vedere il sole levarsi rosso-sangue. E guardo le sue lance per il buio cozzare di armi E mi riempie il cuore di gioia E mi empie la bocca di una forte musica Quando lo vedo così sdegnare e sfidare la pace, La sua forza solitaria alle grandi tenebre opporsi. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 26 L‟uomo che teme la guerra e s‟accascia opponendosi Alle mie parole per la battaglia, non ha sangue vermiglio, Adatto solo a marcire nella femminea pace Lungi da dove il valore ha vinto e le spade cozzano Per la morte di tali baldracche io gioisco; Sì, riempio tutta l‟aria della mia musica. Papiols, Papiols, alla musica! Non c‟è suono che uguagli l‟opporsi di spade a spade, Né grido simile all‟urlo di gioia in battaglia Quando gomiti e spade stillano sangue vermiglio E le nostre cariche cozzano contro l‟assalto del “Leopardo”. Maledica per sempre Iddio quelli che gridano “Pace”! E che la musica delle spade vermigli li renda! L‟inferno conceda presto che di nuovo s‟odi il cozzar delle spade! L‟inferno cancelli in nero per sempre il pensiero “Pace”! Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 27 Con la stessa naturalezza e con altrettanta incisività esprime i suoi sentimenti d‟amore in versi delicati e dolci, dove ogni parola è come la tessera di un raffinato mosaico. FRANCESCA (Personae) Venivi innanzi uscendo dalla notte Recavi fiori in mano, Ora uscirai fuori da una folla confusa, Da un tumulto di parole intorno a te. Io che ti avevo veduta tra le cose prime Mi adirai quando sentii dire il tuo nome In luoghi volgari. Avrei voluto che le onde fredde sulla mia mente fluttuassero E che il mondo inaridisse come foglia morta, O vuota bacca di dente di leone, e fosse spazzato via, Per poterti ritrovare, Sola. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 28 ERAT HORA (Personae) “Grazie qualunque cosa avvenga”. E volta, Come su fiori penduli la luce Sfiorisce quando un vento li solleva, Se n‟andava da me .Qualunque cosa Avvenga, un‟ora fu piena di sole E nulla un dio di meglio può vantare D‟aver atteso che quell‟ora passi. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 29 RAGAZZA (Rispostes) L‟albero mi è entrato nelle mani, La linfa mi è salita nella braccia, L‟albero mi è cresciuto nel petto, Verso il basso, I rami crescono fuori di me come braccia. Albero sei, Muschio sei, Sei violette su cui passi il vento. Una fanciulla – alta così – tu sei, E per il mondo tutto questo è follia. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 30 I suoi viaggi e la permanenza in Europa non rappresentano una fuga o un tradimento verso la sua terra, al contrario Pound ama la sua Patria e soffre nel vedervi radicati tanti mali. Nel saggio “Patria mia” dice: “Bisogna considerare che gli uomini che vengono in America dall’Ungheria o dalla Svezia, croati, slavi cèchi, italiani, tedeschi, sono uomini dai gusti simili e dalle intenzioni simili. Irlandese o ebreo russo che sia, un uomo viene qua con la ferma decisione di migliorare le sue condizioni materiali… Sanno cosa vogliono. Il procurarselo. problema E successivo rapidamente ne è come consegue la definizione dei mezzi. Non sprecano tempo in speculazioni filosofiche. Presso di loro l’intelletto non gode di fama. Ogni intelligenza che non riesca ad esprimersi è esposta a subire mortificazioni, e un’intelligenza che non riesce a fare qualcosa che sia di utilità evidente e immediata incontra il disprezzo.” Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 31 Ma è anche convinto che in America esista l‟occasione di un Rinascimento, soprattutto delle lettere e dell‟arte in genere. Nell‟architettura di New York Pound trova il primo segno della rinascita nei grattacieli di Manhattan, che esprimono lo spirito della città, come le piramidi nell‟antico Egitto. “E qui, non nel disprezzo, forse, ma sicuramente nell’architettura è il nostro primo segno dell’alba”, dice ancora il poeta. E nelle città dell‟Europa ricerca l‟alito della poesia, del bello, i cenacoli dove gli intellettuali si incontrano… la linfa vitale con cui alimentare la sua terra. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 32 N. Y. (Rispostes) Mia città, amata, candida! Ah, snella, Ascolta! Ascoltami, e in te infonderò un‟anima. Delicatamente sulla zampogna, dai ascolto! Ora so bene che sono pazzo, Poiché qui c‟è un milione di persone rese rozze dal traffico; Né questa è una fanciulla. Né saprei suonare una zampogna, anche se ne avessi una. Città, mia amata,,,, Sei una fanciulla senza seno, Sei snella come una canna d‟argento. Ascoltami, dammi ascolto! E in te infonderò un‟anima E tu vivrai per sempre. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 33 CANTICO DEL SOLE ( da Instigationes) Il pensiero di come l‟America sarebbe Se i classici circolassero di più Mi toglie il sonno, Il pensiero di come l‟America, Il pensiero di come l‟America, Il pensiero di come l‟America sarebbe Se i classici circolassero di più Mi toglie il sonno. Nunc dimittis, lascia che il servo tuo Vada in pace. Il pensiero di come l‟America, Il pensiero di come l‟America, Il pensiero di come l‟America sarebbe Se i classici circolassero di più... Eh be! Mi toglie il sonno. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 34 Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 35 In Europa si stabilisce prima a Londra, poi a Parigi, dal 1925 risiederà stabilmente a Rapallo sino alla fine della seconda guerra mondiale. In questi anni Pound svolge un‟intensa attività di organizzatore e animatore del dibattito culturale tra Paesi europei e Stati Uniti. Profondo conoscitori degli autori classici, gli piace scoprire nuovi talenti o comunque esportare in America artisti degni di essere conosciuti. Egli stesso è poeta, traduttore, critico, saggista e fondatore di movimenti letterari quali il vorticismo in antitesi al Futurismo. VORTEX Il vortex è il punto della massima energia. In meccanica rappresenta la maggiore efficienza. Usiamo le parole “maggiore efficienza” in senso preciso – come in un libro di MECCANICA. Si può pensare all‟uomo come a ciò verso cui muove la percezione. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 36 Si può pensarlo quale BALOCCO delle circostanze, come sostanza plastica RICEVENTE impressioni. OPPURE si può pensarlo come DIRIGENTE una certa forza fluidale contro le circostanze, che CONCEPISCE invece di osservare o riflettere semplicemente. Il pigmento primario Il vorticista si basa su questo soltanto: sul pigmento primario della sua arte, nient‟altro. Ogni concetto, ogni emozione, si presenta alla consapevolezza viva sotto qualche forma primaria. E‟ il quadro che rappresenta cento poesie, la musica che rappresenta cento quadri, la più vigorosa affermazione di energia, affermazione non già esaurita nella sua espressione, ma che conserva la maggiore potenzialità espressiva. Il turbine Ogni esperienza si precipita in questo vortex. Tutto il passato pregno di energia, tutto il passato vivo e degno di vivere. Ogni IMPETO, il passato che influisce su di noi, RAZZA, MEMORIA-RAZZIALE, istinto che scarica il PLACIDO. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 37 FUTURO PRIVO DI ENERGIA Il Vortex umano ha in pugno la TRAMA del futuro. Tutto il passato che è vitale, tutto il passato capace di vivere nel futuro è pregno del vortex, ADESSO. Edonismo è il posto vacante di un vortex, senza forza, privo di passato e di futuro, il vertice di un rocchetto o di in cono. Futurismo è il riversarsi di uno spruzzatore di vortex senza pressione, DISPERSIONE. OGNI CONCETTO, OGNI EMOZIONE SI PRESENTA ALLA CONSAPEVOLEZZA VIVA SOTTO QUALCHE FORMA PRIMARIA. APPARTIENE ALL‟ARTE QUESTA FORMA. SE SUONO ALLA MUSICA; SE PAROLE COMPOSTE, ALLA LETTERATURA; LE IMMAGINI, ALLA POESIA; FORMA, AL DISEGNO; COLORE IN POSIZIONE, ALLA PITTURA; FORMA O DISEGNO IIN TRE DIMENSIONI, ALLA SCULTURA; MOVIMENTO ALLA DANZA O AL RITMO DELLA MUSICA O DEI VERSI. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 38 Elaborazione, espressione di seconda intensità, di dispersioni proprie agli artisti di seconda categoria. Le arti disperse EBBERO un vortex. Impressionismo, Futurismo – una specie accelerata di Impressionismo – NEGANO il vortex. Sono i cadaveri dei VORTEX. CREDENZE POPOLARI, movimenti ecc. sono i CADAVERI DEI VORTICI. Marinetti è un cadavere. L‟uomo Il vorticista non si basa su una similitudine o analogia, non su una somiglianza o mimica. In pittura non ci si basa sulla somiglianza di una nonna adorata o di una carezzevole amante. VORTICISMO è arte prima che si sia dilatata in uno stato di flaccidità, di elaborazione, di applicazioni secondarie. La poesia è una sorte di matematica ispirata, che ci dà l‟equazione, non per figure astratte (triangoli, sfere e così via), ma l‟equazione per le emozioni umane Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 39 Entrerà in contatto ed influenzerà, per ammissione degli stessi, quasi tutti i più importanti scrittori e poeti della sua epoca e non solo quelli più giovani. Non posso non citare, in merito, un pensiero del Professor G. Singh da cui, onorandomi della sua amicizia, ho appreso tante cose: “ Con tutto il servizio che Pound rese alla poesia moderna essendone l‟indiscusso creatore – e ai poeti moderni, egli non ebbe altro compenso che la fama. Ma come egli stesso osserverà: „ la fama non è una sostanza commestibile‟. Gli altri poeti o scrittori aiutati o ispirati da lui furono invece compensati a iosa. A ben quattro di loro toccò il premio Nobel: Radindranath Tagore, W.B. Yeats, T.S.Eliot e Ernest Emingway. Tuttavia, oltre la fama, a Pound fu tributato, almeno da parte di alcuni, il senso di gratitudine.” Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 40 A tutto questo si accompagna una originale ricerca poetica che lo porterà a sviluppare il verso libero. IL VERSO LIBERO La poesia è composizione di parole messe in musica. La maggior parte delle altre sue definizioni sono insostenibili o metafisiche. La proporzione o qualità della musica può variare, e varia in effetti; ma la poesia avvizzisce e si dissecca quando lascia dietro di troppo la musica, o almeno una musica immaginata. Gli orrori delle moderne “letture di poesia” sono dovuti alla recitazione oratoria. Non voglio dire che le parole dovrebbero andar impastate assieme e rese indistinte e irriconoscibili in una sorta di pasta onomatopeica. Ho trovato poca gente, tranne i musicisti, che prestassero la minima attenzione alla musica del poeta stesso. I musicisti mancano spesso, lo ammetto, della coscienza critica dell‟eccellenza o della deficienza verbale del poeta, e ignorano il suo valore o la sua banalità “letteraria”. Ma le qualità letterarie non costituiscono da sole tutta la nostra arte. I poeti che non si interessano di musica sono, o diventano, dei cattivi poeti. Direi quasi che i poeti non dovrebbero mai perdere a lungo i contatti con i musicisti. I poeti che non vogliono studiare la musica sono in difetto. Non dico che essi debbano per forza diventare dei virtuosi, o che sia giocoforza che si sottopongano allo studio del Curriculum Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 41 musicale del loro tempo. E‟ forse una loro virtù il fatto che essi possano essere un tantino refrattari ed eretici, poiché ogni arte tende a scadere in forma stereotipa; e in ogni epoca i mediocri mirano con fortuna o meno, semicoscientemente o inconsciamente, ad oscurare il fatto che la moda del giorno non è affatto immutabile. Musica e poesia, melodia e versificazione, precipitano egualmente sotto il marasma. Già è troppo tardi per impedire il verso libero. Ma, è concepibile, lo si potrebbe migliorare, o si potrebbe almeno arginare una piccola parte delle discussioni idiotiche e grette fondate su una ignoranza della musica. L‟attacco dei bigotti, nato da questa ignoranza della tradizione della musica, fu ciò che noi dovremmo affrontare. Il suo percorso poetico, esprimerà il risultato più organico e significativo nell‟opera dei Cantos, alla cui composizione lavora dal 1917 sino alla morte. I Cantos, a cui rimane legato il suo nome, rappresentano una delle più importanti opere poetiche del Novecento. Pound, come Dante nel Trecento, vuole indurre la gente a pensare, non più Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 42 in termini religiosi, ovviamente, ma politici, sociali ed economici. Uno dei mali più gravi, che secondo Pound affliggono la società, è l‟usura, convinto che la sua pratica, consolidatasi con la diffusione del commercio e l‟istituzione delle banche costituisca il male per eccellenza della società moderna e contemporanea, corrompendola e inquinandola alle radici. La condanna dell‟usura perciò si trasforma in un polemico e radicale capitalistico-borghese esclusivamente rifiuto con utilitaristici. i Essa della società suoi principi coincide con l‟assenza di ideali, con il non-valore, ha tradito le ragioni più autentiche della vita, in particolare, il normale rapporto tra l‟uomo e le cose. Pound non si scaglia contro la ricchezza frutto del lavoro, ma contro quella che nasce dal niente, cioè dagli interessi che si ricavano dal prestito del denaro, dai giochi della finanza. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 43 L‟usura diventa per lui un peccato “conto natura”. Di qui la nostalgia per un passato pre-industriale del quale, con un procedimento enciclopedico riconducibile alla letteratura medievale e a Dante, vengono proposti alcuni momenti salienti ed esemplari, quasi antinomia esemplificativa nei confronti dello scadimento del presente. L‟indignazione sembra placarsi solo nella ricchezza dei riferimenti culturali ad un‟età, che si può storicamente collocare fra Medioevo e Rinascimento, e che è stata poi travolta dall‟ ”inferno” del mondo industriale. E mai poesia fu più preveggente , oggi che il potere della finanza ha annientato ogni forma di Bello e di Arte. Di seguito viene riportata anche la versione inglese della poesia poiché è interessantissimo ascoltarne la recitazione dello stesso autore con la musicalità della poesia provenzale. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 44 CANTO XLV (da I Cantos) Contro l’usura Con usura nessuno ha una solida casa Di pietra squadrata e liscia Per istoriarne la facciata, con usura no v‟è chiesa con affreschi di paradiso harpes et luz e l‟Annunciazione dell‟Angelo con le aureole sbalzate, con usura nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine on si dipinge per tenersi arte in casa, ma per vendere e vendere presto e con profitto, peccato contro natura, il tuo pane sarà straccio vieto arido come carta, senza segala né farina di grano duro, Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 45 usura appesantisce il tratto, falsa i confini, con usura nessuno trova residenza amena. Si priva lo scalpellino della pietra, il tessitore del telaio CON USURA La lana non giunge al mercato E le pecore non rendono Peggio della peste è l‟usura, sputa L‟ago in mano alle fanciulle E confonde chi fila. Pietro Lombardo Non si fe‟ con usura Duccio non si fe‟ con usura Né Piero della Francesca o Zuan Bellini Né fu “La Calunnia” dipinta con usura. L‟Angelico non si fe‟ con usura, né Ambrogio de Praedis, Nessuna chiesa viva firmata: Adamo me fecit. Con usura non sorsero Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 46 Saint Trophine e Saint Hilaire, Usura arrugginisce il cesello Arrugginisce arte e artigiano Tarla la tela nel telaio, nessuno Apprende l‟arte di intessere oro nell‟ordito; l‟azzurro s‟incancrena con usura; non si ricama in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling Usura soffoca il figlio nel ventre Arresta il giovane drudo, cede il letto a vecchi decrepiti, si frappone tra i giovani sposi CONTRO NATURA Ad Eleusi han portato puttane Carogne crapulano Ospiti d‟usura. N:B: Usura: una tassa prelevata sul potere d‟acquisto senza riguardo alla produttività, e sovente senza riguardo persino alla possibilità di produrre. (Onde il fallimento della Banca dei Medici) Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 47 CANTO XLV With Usura With usura hath no man a house of good stone Each block cut smooth and well fitting That design might cover their face, With usura Hath no man a painted paradise on his church wall Harpes et luthes Or where virgin receiveth message And halo projects from incision, With usura Seeth no man Gonzaga his heirs and his concubines No picture is made to endure nor to live with But it is made to sell and sell quickly With usura, sin against nature, Is the bread ever more of stale rags Is the bread dry as paper, With no mountai wheat, no strong flour Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 48 With usura the line grows thick With usura is no clear demarcation And no mancan find site for his dwelling. Stone cutter is kept from his stone Weaver is kept from his loom WITH USURA Woll comes not to market Sheep bringeth no gain with usura Usura is a murrain, usura Blunteth the needle in the maid‟s hand And stoppeth the spinner‟s cunning. Pietro Lombardo Came not by usura Duccio came not by usura Nor Pier della francesca; Zuan Bellin‟ not by usura Nor was “La Calunnia” painted. Came not by usura Angelico; came not Ambrogio Praedis, Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 49 Came no church of cut stone signed: Adamo me fecit. Not by usura St Trophime Not by usura Saint Hilaire, Usura rusteth the chisel It rusteth the craft and the craftsman It gnaweth the thread in the loom None learneth to weave gold in her pattern; Azure hath a cancker by usura; cramoisi is unbroidered Emerald findeth no Memling Usura slayeth the child in the womb It stayeth the young man‟s courting It hath brought palsey to bed, lyeth Between the young bride and her bridegroom CONTRA NATURAM They have brought whores for Eleusis Corpses are set to blanquet At behest of usura. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 50 L’unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azioni Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 51 Nonostante la bellezza e l‟incisività del suo pensiero (o forse proprio per questo), i Cantos, in particolare quelli sull‟usura, scateneranno un grande accanimento contro di lui, da parte soprattutto di certi ambienti economico-finanziari, che mai gli perdoneranno di aver capito e rivelato a gran voce ciò che per loro conveniva rimanesse occultato: l‟usura come principio del male, come abitudine mentale che vede nel denaro il proprio fine e perciò è fonte di avidità, odio e… guerre. Negli anni Trenta intensifica la sua polemica contro le manovre economiche internazionali dell‟alta finanza, mentre scorge nel programma economico corporativo delle istituzioni fasciste una terza via, la sola possibile tra capitalismo e comunismo, per frenare la decadenza insita nell‟usura. Dopo un viaggio in America nel tentativo di evitare un conflitto tra Italia e U.S.A., tentativo fallito perché Pound non sarà ricevuto dal presidente, inizia alla radio italiana una serie di discorsi nei Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 52 quali, rivolgendosi agli inglesi e agli americani, ribadisce le sue idee economiche. Quando nel dicembre 1941 gli U.S.A. entrano in guerra, Pound interrompe i suoi discorsi, vorrebbe ritornare in patria ma, non essendogli concesso, riprende tra mille difficoltà le trasmissioni radiofoniche. Sospetto, scetticismo a volte derisione tra gli stessi italiani gli rendono l‟impresa ardua, ma “ ci sono tempi in cui lo scrittore deve cessare di scrivere. In tempi come questi uno scrittore deve venire al sodo e parlare senza peli sulla lingua” (maggio 1942). E dunque questo per Pound è tempus loquendi (Pisan Cantos LXXIV). Discutere con i suoi concittadini, farli riflettere sulla falsificazione storica in atto e dare loro dei ragguagli storici per poter capire il fascismo e sconfiggere l‟alta finanza diventano per il poeta un‟urgenza e un dovere morale. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 53 La guerra, rivela Pound, non è tra Germania e Inghilterra, tra Italia e America, ma tra l‟alta finanza internazionale e… “l‟uomo che vuole fare un lavoro pulito.” “L‟usurocrazia fa le guerre a serie. Le fa secondo un sistema prestabilito, con l‟intenzione di creare debiti. E ogni debito creato in moneta che vale un quintale di grano, viene presentato al momento del pagamento in moneta che vale cinque o più quintali.” Pound non trasmetteva propaganda dell‟Asse. Parlava da americano su questioni americane. Nel 1958 in seguito ad imprecise affermazioni giornalistiche, al suo ritorno in Italia, dopo la lunga prigionia, scrive che: ”non gli sarebbe stato chiesto di dire alcunché di contrario alla sua coscienza o contrario ai suoi doveri di cittadino americano”. La promessa era stata fedelmente mantenuta dal governo fascista italiano. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 54 Brani dal: RADIODISCORSO AGLI AMERICANI ED AGLI INGLESI DEL 30/03/ 42 “IL MODELLO” Quando il popolo americano e quello inglese prenderanno nota del modello, lo schema secondo il quale si fanno le guerre, non una guerra, ma le guerre, al plurale? Si potrebbe risalire alla data di inizio di QUESTA guerra nel 1696, quando venne inoculato nel popolo inglese il virus della morte, silenzioso ed invisibile, più mortale della sifilide. La Banca di Inghilterra, creando il denaro dal Nulla, e prelevando i tassi di interesse. … Uno sciocco maledetto, o una testa vuota mezza ipnotizzata nella nostra Casa Bianca ha minacciato di affamare il Giappone, ha mandato letterine infantili a Mussolini e Hitler, ha minacciato di affamare il mondo, ha detto sciocchezze alle Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 55 potenze dell‟Asse, e al Giappone. Il mondo ha visto quella propaganda ed ha sentito la puzza. Tuttavia, io non ho seguito la linea di Lindberg, che mi sembrava sbagliata. La razza nordica sembrava ignorare del tutto la vera identità dei padroni dell‟Inghilterra; ha espresso la sua simpatia per L‟Inghilterra, SENZA distinguere tra l‟inglese garbato che si può incontrare per strada, e la banda di ladri e protettori di assassini che controlla il governo londinese. Uomini di facciata che nascondono altri dietro le scene: Beit, Goldsmid, Sasson, e Sieff, e Rothshild. Dico che la causa era MARCIA, e si SAPEVA che era marcia……Se Roosevelt non fosse AL DI SOTTO del livello biologico grazie al quale il concetto di onore ENTRA in testa, al disotto del livello biologico grazie al quale un essere umano può concepire l‟esistenza di una realtà chiamata ONORE, quel bugiardo dovrebbe uscire sulla scalinata del Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 56 palazzo del congresso e fare harakiri, per riparare a quei mali che ha imposto al popolo americano. Qui Roma, parla Ezra Pound, parla da cittadino americano, sperando in Dio che esistano ancora degli americani, in quanto distinti dalle IMPORTAZIONI. E per queste denunce dovrà pagare di persona un altissimo prezzo Una nazione che non vuole indebitarsi Fa rabbia agli usurai Nessun paese può sopprimere la verità e vivere bene Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 57 Durante la guerra, alla fine del 1944, quando ormai gli americani erano sbarcati in Italia e la stavano “liberando” bombardando e distruggendo le nostre città, in occasione del bombardamento del tempio malatestiano di Rimini e della morte di Filippo Tommaso Marinetti, (fiaccato nel suo fisico, e piegato dalle fatiche e dal clima della campagna di Russia ultima sua impresa militare dopo la prima guerra mondiale, e quella di Etiopia nel 1935-36) Pound scrive di getto due canti in italiano. In testa al manoscritto, troviamo la seguente nota: “Questi due canti trattano di incontri con spiriti. Canto 72: Marinetti e Ezzelino III da Romano. Canto 73: Incontro con Guido Cavalcanti che in questi giorni si trovava a Rimini.” La storia del canto dedicato a Marinetti è particolarmente toccante in quanto Pound, pur antagonista, del futurismo e quindi di Marinetti in Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 58 età giovanile, è poi profondamente preso dallo spessore umano del personaggio che, dedica ai Marò della X Flottiglia Mas del Comandante Junio Valerio Borghese, il suo ultimo canto, “Quarto d‟ora di poesia della X Mas”. Scrive mirabilmente Giano Accade nel suo libro “Fascismo immenso e rosso”: “Marinetti, scrisse, sul Quaderno di scuola della figlia Vittoria, poche ore prima di morire, ed ai giovani della fanteria di marina volle lasciare un messaggio che partiva già consapevolmente dall‟aldilà: “Non vi grido arrivederci in Paradiso che lassù vi toccherebbe ubbidire all‟infinito amore purissimo di Dio mentre voi ora smaniate dal desiderio di comandare un esercito di ragionamenti e perciò avanti autocarri…. cimiteri dei grandi Italiani slacciano i loro muretti agresti nella viltà dello scirocco e danno iraconde scintille crepitano Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 59 impazienze di polveriere senza dubbio esploderanno esplodono morti unghiuti dunque autocarri avanti… Ci siamo finalmente e si scende in terra quasi santa Beatitudini scabrose di colline inferocite sparano Vibra a lungo corde tese che i proiettili strimpellano la voluttuosa prima linea di combattimento ed è una tonante cattedrale coricata ad implorare Gesù con schianti di petti lacerati Saremo siamo le inginocchiate mitragliatrici a canna palpitanti di preghiere Bacio ribaciare le armi chiodate di mille mille mille cuori tutti traforati dal veemente oblio eterno” “Nel 1945, quando uscì questo breve ma intenso poema di Marinetti, Ezra Pound (nato nel 1885) aveva quasi 60 anni. Un po‟ più giovane di Marinetti, ma ormai anche lui sulle soglie della vecchiaia, anche se con una persistente capacità giovanile di entusiasmarsi; dono dei poeti, dote pericolosa. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 60 Americano, ma residente nella riviera ligure, a Rapallo da una ventina d‟anni, l‟ossessione della lotta contro l‟usucrazia lo aveva portato a solidarizzare con i motivi della “guerra del sangue contro l‟oro”. CANTO LXXII Purché si cominci a ricordare la guerra di merda Certi fatti risorgeranno. Nel principio, Dio Il grande esteta, dopo aver creato cielo e mondo, dopo il tramonto volcanico, dopo aver dipinto la roccia con licheni a modo nipponico, Cacò il gran‟ usuraio Satana-Gerione, prototipo Dei padroni di Churchill. E mi viene ora a cantar‟ In gergo rozzo (non a (h)antar „oscano) ché Dopo la sua morte mi venne Filippo Tomaso dicendo: “Be‟, sono morto, Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 61 Ma non voglio andar in Paradiso, voglio combatter‟ ancora. Voglio il tuo corpo, con che potrei ancora combattere.” Ed io risposi: “Già vecchio il mio corpo, Tomaso E poi, dove andrei? Ne ho bisogno io del corpo. Ma ti darò posto nel Canto, ti darò la parola, a te; Ma se vuoi ancora combattere, va; piglia qualche giovinotto; Pigiate hualche ziovinozz‟ imbelle ed imbecille Per fargli un po‟ di coraggio, per dargli un po‟ di cervello, Per dare all‟Italia ancor‟ un eroe fra tanti; Così puoi rinascere, così diventare pantera, Così puoi conoscere la bi-nascita, e morir una seconda volta, Non morir viejo a letto, anzi morir a suon di battaglia Per aver Paradiso. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 62 Purgatorio hai già fatto Dopo il tradimento, nei giorni del Settembre Ventunesimo, Nei giorni del crollo. Vai! Vai a farti di nuovo eroe. Lascia a me la parola. Lascia a me ch‟io mi spieghi, Ch‟io faccia il canto della guerra eterna Fra luce e fango. Addio, Marinetti! Tornaci a parlar quando ti sembra.” “PRESENTE” E, dopo quel grido forte, mesto aggiunse: “In molto seguii vuota vanitade, Spettacolo amai più che saggezza Né conobbi i savi antichi e mai non lessi Parola di Confucio né di Mencio. Io cantai la guerra, tu hai voluta pace, Orbi ambidue! Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 63 All‟interno io mancai, tu all‟odierno” E parlava a me In parte solamente, né al vicino, Una parte di sé con sé dialogava E non di sé il centro; e da grigia La sua ombra si fé più grigia Finché un altro tono della gamma Uscì dalla diafana del cavo vuoto: “Vomon le nari spiriti di fiamma” Ed io: “venisti tu Torquato Dazzi a Ninna-nannarmi i versi Che traducesti vent‟anni or sono per svegliar Mussato? Tu con Marinetti fai il paio Ambi in eccessso amaste, lui l‟avvenire E tu il passato. Sovra-voler produce sovra effetto Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 64 Purtroppo troppo, egli distrugger volle Ed ora vediamo le rovine più che nel suo voler.” Ma il primo spirito impaziente Come chi porta notizia urgente E non sopporta affare di minore urgenza Riprese, ed io riconobbi la voce di Marinetti Come sentita Lungotevere, in piazza Adriana: “Vai! Vai! Da Macallè sul lembo estremo Del gobi, bianco nella sabbia, un teschio CANTA E non par stanco, ma canta, e canta: -Alamein! Alamein! Noi torneremo! N O I t o r n e r e m o! –“ “Lo credo” diss‟io, E mi pare che di codesta risposta ebbe pace. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 65 Ma l‟altro spirito tornò al suo ritornello Con: “poco minor d‟un toro”… (che è verso dell‟Eccerinus Tradotto dal latino) Egli non pose fine Al verso. Perché tutta l‟aria tremò, e tutta l‟ombra Con sconquasso E come un tuono che la pioggia ingombra Saettava frasi senza senso. Finché con scrocchio Come nello scafo sommerso quando il raggio lo trova Che precorre forse la morte Ed in ogni caso gran pena, Udii in strido crepitar‟: “Calunnia Guelfa, e sempre la loro arma Fu la calunnia, ed è, e non da ieri. Furia la guerra antica in Romagna, Lo sterco sale sino a Bologna Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 66 Con stupro e fuoco, e dove il cavallo bagna Son marocchini ed altra immondizia Che nominar è vergogna, Sì che il sepolto polvere s‟affasca Nel profondo, e muove, e spira, E, per cacciar lo straniero, agogna A tornar vivo. Di sporco vidi parecchio ai miei tempi, La storia dà esempi a serie sporca Di chi tradì città o una provincia Ma quel mezzo-feto Tutta l‟Italia vendé e l‟Impero! Rimini arsa e Forlì distrutta, Chi vedrà più il sepolcro di Gemisto Che tanto savio fu, se pur fu greco? Giù son gli archi e combusti i muri Del letto arcano della divina Ixotta…” “Ma chi sei?” clamai Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 67 Contra la furia della sua tempesta, “Sei tu Sigismundo?” Ma egli non mi ascoltò, Furiando: “Più presto sarà monda la Sede Da un Borgia che non da un Pacelli. Figlio di usuraio fu Sisto E tutta la lor combutta Di Pietro negator‟ degli seguaci, D‟usura grassi e di ottimi contratti! Ch‟or‟ vengon‟ a muggirVi che Farinacci Ha mani rozze, perché è mangia foglia. Ha una mano rozza, ma l‟altra ha dato, Così avendo onore con gli eroi, Tanti ne sono: Tellera, Maletti, Miele, De Carolis e Lorenzini, E Baldassarre, Borsarelli e Volpini, Per nominare solo i generali. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 68 Fiol‟ di banchiere fu Clemente, e nato D‟usuraio il Decimo Leone…” “Chi sei?” clamai. “Io son quell‟Ezzelino che non credé Che il mondo fu creato da un ebreo. Se d‟altro scatto io fossi reo Poco ti importa ora. Mi tradì chi il tuo amico ha tradotto. Cioè Mussato, che ha scritto Ch‟io son fiol d‟Orco, E se tu credi a simile pastocchia Ogni carota può ben farti ciuco. Il bello Adonide morì d‟un porco A far pianger‟ la Ciprigna bella. Se feci giocattolo della ragione Direi che un toro da macello, O dal zoologo vale un piccione; Dirà che l‟animale non fa religione. Un solo falso fa più al mondo boia Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 69 Che i miei scatti: tutti! Ragna ragnaccia! Cavami quella belva dal suo buco, Se non è questa: Bestia umana ama la pastoia? Se mai l‟imperatore quel dono fece, Bisanzio fu madre del trambusto, Scindendo sé da sé e dallo giusto; Né Cesare se stesso mise in schegge, Né Pietro pietra fu prima che Augusto Tutta la virtù ebbe e funzione. Chi dà in legge è solo il possidente, E „l caso ghibellin ben seppe il fiorentino.” E come onde che vengon da più d‟un trasmittente Sentii allora Le voci fuse, e con frasi rotte, E molti uccelli fecer‟ contrappunto Nel mattino estivo, fra il cui cigolar Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 70 in tono soave: “Placidia fui, sotto l‟oro dormivo.” Suonava come note di ben tesa corda. “Malinconia di donna e la dolcezza”… Cominciai Ma io ebbi la pelle convulsa Fra le mie spalle, e il mio polso preso In sì ferreo laccio Che muover non potei Né mano né spalla, e ad afferrare il polso Io vidi un pugno E non vidi avambraccio Che mi tenne come chiodo in muro; Mi crede insulso chi non ha fatto la prova. E poila voce che prima furiava, mi disse feroce, dico feroce, ma non ostile Anzi era paterna quasi, come chi spiega Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 71 In mezzo alla battaglia che deve fare un giovin‟poco esperto “la voglia è antica, ma la mano è nuova. Bada! Bada a me, prima ch‟io torni Nella notte. Dove il teschio canta Torneranno i fanti, torneranno le bandiere.” La comprensione dei Cantos, dato il gran numero di richiami e riferimenti che appaiono, lascia il lettore disorientato e sconcertato. Penso che sia utile consultare un testo in cui questi riferimenti vengono spiegati; ( ce ne sono alcuni che per ovvie ragioni di opportunità non cito ma che non è difficile trovare). Una volta compresi i riferimenti non si può non percepire la grandezza e la bellezza dell‟opera. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 72 Il canto 73 narra con poesia la storia di una ragazza fascista di Rimini che, dopo esser stata stuprata dai soldati canadesi, per amor di patria sacrifica la propria vita portandoli a morir in un campo minato. CANTO LXXIII E poi dormii E svegliandomi nell‟aere perso Vidi e sentii, E quel ch‟io vidi mi pareva andar a cavallo, E sentii: “A me non fa gioia Che la mia stirpe muoia infangata della vergogna Governata dalla carogna e spergiurata. Roosvelt, Churchill ed Eden Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 73 bastardi ed ebreucci Lurchi e bugiardi tutti e il popolo spremuto in tutto ed idiota! Morte che fui a Sarzana aspetto la diana della riscossa. Son quel Guido che amasti pel mio spirito altiero E la chiarezza del mio intendimento. De la ciprigna sfera Conobbi il fulgore già cavalcante (mai postiglione) Per le vie del borgo detto altramente La città dolente Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 74 (Firenze) sempre divisa, Gente stizzosa e leggiera che razza di schiavi! Passai per Arimnio ed incontrai uno spirito gagliardo Che cantava come incantata di gioia” Era una contadinella Un po‟ tozza ma bella ch‟aveva a braccio due tedeschi E cantava, cantava amore senz‟aver bisogno d‟andar in cielo. Aveva condotto i canadesi su un campo di mine Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 75 Dove era il Tempio Della bella Ixotta. Camminavano in quattro o in cinque ed io ero ghiotto D‟amore ancora malgrado i miei anni. Così sono le ragazze nella Romagna. Venivan‟ canadesi a “spugnar” i tedeschi, A rovinar‟ quel che rimaneva della città di Rimini; Domandarono la strada per la via Emilia a una ragazza, una ragazza stuprata Po‟ prima da lor canaglia. -Be‟! Be‟! soldati! Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 76 Quest‟è la strada. Andiamo, andiamo A Via Emilia! – Con loro proseguiva. Il suo fratello aveva scavato I buchi per le mine, là verso il mare. Verso il mare la ragazza, un po‟ tozza ma bella, Condusse la truppa. Che brava pupa! Che brava pupetta! Lei dava un vezzo per puro amore, che eroina! Sfidava la morte, Conquistò la sorte peregrina. Tozza un po‟ ma non troppo Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 77 raggiunse lo scopo. Che splendore! All‟inferno „l nemico, furon venti morti, Morta la ragazza fra quella canaglia, Salvi i prigionieri. Gagliardo lo spirito della pupetta Cantava, cantava incantata di gioia, Or‟ ora per la strada che va verso „l mare. Gloria della patria! Gloria! Gloria! Morir per la patria nella Romagna! Morti non morti son‟, Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 78 Io tornato son‟ dal terzo cielo per veder la Romagna, Per veder le montagne nella riscossa,‟ Che bell‟inverno! Nel settentrion rinasce la patria, Ma che ragazza! che ragazze, che ragazzi, portan‟ il nero! Ezra Pound Prigioniero a Coltano Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 79 Nel motivo della guerra, Pound che pure era pacifista, aveva saputo cogliere la sintesi del Futurismo proprio nel momento in cui questa avanguardia artistica stava concludendosi, non tanto e non solo per la morte del fondatore, quanto per la fine imminente di tutto quel mondo per cui Marinetti si era battuto. Poco dopo anche per Pound sarebbe giunta una durissima prova. Alla fine della seconda guerra mondiale viene arrestato dalla polizia militare delle truppe americane “alleate”, dopo essere stato prelevato da due partigiani. Internato nel campo di concentramento di Coltano, nei pressi di Pisa, con l‟accusa di antisemitismo e di tradimento per aver svolto propaganda antiamericana alla radio italiana, viene rinchiuso in Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 80 una gabbia di ferro, esposto al sole durante il giorno e di notte alla luce di accecanti riflettori per tre settimane fino al collasso, dopodiché, trasferito in una tenda sotto il controllo medico, si riprende e gli viene concesso di scrivere. E‟ il periodo dei Pisan Cantos, scritti di getto tra la fine dell‟estate e l‟ottobre 1945 e, pur essendo nella sostanza legati agli altri Cantos, possono essere considerati un‟opera completa in sé, il capolavoro frutto di quella terribile esperienza. Nella condizione disumana in cui vive, il poeta può sopravvivere perché sa uscire dall‟inferno e rifugiarsi nel suo paradiso poetico, dove le sue convinzioni morali politiche ed economiche, non solo non subiscono scalfitture ma anzi, rinvigoriscono. Nella sua prigionia gode di una libertà interiore che nessuno può strappargli e lì, nella sua mente, dove non ci sono limiti di spazio né di tempo, trova il suo paradiso. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 81 Il primo di questi undici Cantos si apre con la rappresentazione della tragedia umana appena terminata la guerra e con lo scempio che solo l‟odio più sfrenato può dettare e il cui simbolo è racchiuso da Pound nello scenario di piazzale Loreto. CANTO PISANO LXXIV Pesa il tragico sogno e curva le spalle Del bifolco Mani nella concia, Mani impagliato! Così Ben e Claretta a Milano, pei calcagni a Milano E i vermi a divorare la carogna del torello DIGONOS, troverai nella storia Due volte chi fu crocefisso? Ma di‟ al Possum: un botto, non un gemito, con un botto e senza lamenti, Si costruisce la città di Dioce Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 82 Dai terrazzi color di stelle. Occhi dolci, discreti e onesti, anche la pioggia è nostra sorella. Ciò che abbandoni non è la via E l‟ulivo bianco al vento Sbiancato nel Kiang e nel Han Quale biancore opporre a tanto bianco, quale candore? “il grande periplo mena le stelle ai nostri lidi.” Tu che oltrepassi le colonne d‟Ercole Quando Lucifero cadde nel Nord Carolina. Se l‟aria mite cede allo scirocco? Ulisse il nome di famiglia. Anche il vento è nostro frate, sorella la luna Temi Iddio e la stupidità della plebaglia Ma una definizione precisa Ci tramandò Sigismundo Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 83 Cos‟ Duccio e Zuan Bellin, o il mosaico Della Sposa di Cristo in Trastevere / imperatori di stirpe divina E non ce la dia a bere un barbaro moccioso ignorante di storia cinese Né il denaro di Charlie Soong, prestato da anonimo Sempre che Charlie ne avesse, e in India l‟interesse sceso al 18%, strozzini locali riforniti da banchieri esteri sicché il tasso globale, estorto al contadino indiano, s‟ingigantì come la boria di Churchill quando, e più di quando, tornò alla putrida base aurea, verso il 1925 Oh mia Inghilterra libertà di parola senza libertà di parola via radio vale zero Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 84 Nel novembre dello stesso anno viene trasferito a Washington e, dichiarato infermo di mente, è rinchiuso per dodici anni nel manicomio criminale di Saint Elisabeth. Vana sarà l‟azione di tanti illustri intellettuali italiani che, nel desiderio di scagionare Pound, firmano una dichiarazione dove attestano che il poeta aveva svolto esclusivamente attività letterarie e artistiche senza mai occuparsi attivamente di politica o compiere atti di antisemitismo. Chiaramente le accuse sono del tutto infondate, tanto che dopo dodici anni,nell‟Aprile del 1958, saranno ritirate dalla Corte Suprema; dodici anni di manicomio criminale, dunque, poi non più traditore, non più antisemita, non più pazzo. Quale la possibile spiegazione di tanto accanimento? La verità è che quanto Pound andava rivelando era troppo scomodo e bisognava dunque far tacere e Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 85 punire chi aveva osato sfidare i potenti manovratori dell‟usura. “Il mistero dell‟economia è stato custodito come mai furono custoditi i Misteri di Eleusi, e la Banca Centrale della Grecia era a Delfi” (Lavoro e usura). E l‟accusa di pazzia, nella sua logica perversa, poteva essere una punizione più efficace della morte, perché un morto può diventare un eroe, ma di un pazzo si può solo avere pietà. Chiuso nel manicomio criminale a Pound viene tolta ogni dignità di uomo e di poeta. Ma egli non ha paura della solitudine, anzi nel periodo del carcere svolge un lavoro ancora più intenso e creativo, dopo la discesa agli inferi, gli anni del Saint Elisabeth sono il momento culminante dell‟ascesa al paradiso. Un paradiso terrestre che è possibile trovare solo attraverso il raggiungimento della propria consapevolezza critica e morale, dell‟autorealizzazione che si fonda su un saldo Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 86 possesso di sentimenti come l‟amore e la giustizia, quelli che Pound ha sempre esaltato nella sua opera e che toccano la sfera privata come quella politica, economica e, in ultima analisi, sociale ed umana. La sua poesia è dettata da questi elementi basilari e costanti per una precisa scelta poetica e soprattutto per la convinzione che si può e si deve insegnare all‟uomo come distinguere “il bene dal male E sapere di chi fidarsi” (canto LXXXIX). Certo il raggiungimento della verità morale non può non essere legato alla consapevolezza dei fatti storici, economici e politici del presente e del passato, da qui l‟inabissarsi anche nelle epoche più remote dei più diversi paesi del mondo a ricercare tutti quegli elementi che potessero essere una conferma alla sua idea di paradiso terrestre. La maturità, le tragiche esperienze, l‟approfondirsi dei suoi studi, l‟eccezionale capacità di percepire le Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 87 sfumature più lievi lo portano ad un modo di poetare via via sempre più difficile da penetrare e da gustare appieno per la maggior parte dei lettori. Ma, anche fruendo di una percentuale piccolissima di ciò che egli ha tradotto in versi, non è possibile non comprendere la portata e la bellezza della sua creazione poetica. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 88 Canti Postumi (Voci di guerra 1945) Per cui la mente è quieta E il cielo è chiaro Libertà non un privilegio Il fuoco non fa bellezza, la terra non fa bellezza Ma il NOUS, il conoscere. Più vicino del fuoco: più sottile dell’aria Questo splendore, spargere questo splendore Immerso nello splendore In questo frammento, Pound, in un flash, un improvviso lampo, sintetizza dei concetti profondissimi apparentemente non connessi tra i loro; lo stato interiore di grande quiete, ciò che è esterno è visto con grande chiarezza, la libertà profonda ed interiore, la bellezza nella sua pienezza e la conoscenza, lo splendore della conoscenza… un prologo del paradiso. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 89 Nel luglio si imbarca di nuovo per l‟Italia, dove, salvo rare occasioni, vivrà fino alla morte, avvenuta il 1° novembre 1972. La sua salma verrà deposta nell‟isola di San Michele, a Venezia, tra l‟indifferenza dei più. In questi anni, quasi fino alla morte, nonostante le sue apparizioni e i suoi interventi pubblici siano sempre più rari, è il tempus tacendi, Pound continuerà la sua attività di poeta e scrittore. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 90 Nel 1968 vengono pubblicati “Stesure e frammenti dei cantos CX-CXVII”. Il lungo travaglio subito pur lasciando segni evidenti non ha intaccato le sue convinzioni morali e il sapore aspro delle sue immagini poetiche. Gli ultimi scritti poetici, anche nella loro frammentarietà, sono fedeli al cammino intrapreso con i primi Cantos. Frequenti sono i ricordi e le meditazioni sulla guerra, i rinvii alle vicissitudini di un‟intera vita; questi versi sono carichi di accenti mesti e amari, ma mai scadono nella retorica, al contrario, sono sempre dignitosi e commoventi, sia che cantino la sconfitta dei sogni del poeta, la disperata lotta per i suoi ideali, sia che celebrino quel principio dell‟amore che Pound ha condensato nella frase: “amo, ergo sum” Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 91 Ciò che veramente ami rimane, il resto è scoria quello che veramente ami non Ti sarà Strappato Quello che veramente ami è la Tua vera eredità (Drafts & Fragmnets) Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 92 Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 93 M’amour, m’amour Cos’è che amo e Dove sei? Ho perso il mio centro A combattere il mondo. I sogni cozzano E si frantumanoE che ho cercato di costruire un paradiso Terrestre. Ho provato a scrivere il Paradiso Non ti muovere, Lascia parlare il vento Così è Paradiso Lascia che gli Dei perdonino quel che Ho costruito Chi ho amato cerchi di perdonare Quello che ho costruito Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 94 Grazie Ezra Pound Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 95 Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui La tomba di Ezra Pound nel Cimitero di S. Michele a Venezia Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 96 Documenti Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 97 Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 98 Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 99 Il professor SINGH, autografa i suoi libri, e un momento conviviale con il Dott. Amedeo Giorgetti, l‟Ing. Fabio Lametti con le relative famiglie e la Professoressa Enrica Sonnetti Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 100 Ringraziamenti Desidero ringraziare, per questo mio modestissimo contributo ad Ezra Pound, le persone che mi hanno fatto conoscere il poeta ed aiutato in tale opera: Claudio Caparvi che per primo mi parlò di Pound, Enrica Sonnetti che mi ha aiutato a riscoprirlo, Amedeo Giorgetti che con il suo dinamismo, ha organizzato convegni ed incontri, Al Professor Singh che ci ha spiegato tante cose, Alla sua collaboratrice irlandese Gabriel Barfoot, A Giano Accame, Al Professor Giacinto Auriti, Per ultimo, anche se certamente, la Signora non si ricorderà di me “giovinetto”, Vittoria Marinetti che ad una conferenza su Pound, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, mi mostrò alcuni documenti di suo Padre Filippo Tommaso, parlandomene con una passione tale che, non poteva non lasciare in me, un segno di profonda ammirazione. Fabio Lametti “Ho nostalgia di Gente del mio Stampo” 101