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In programma anche una Fondazione che si occuperà delle
Martedì 24 maggio 2011
CAMPOBASSO
7
LʼAPPROFONDIMENTO
Le caratteristiche
del servizio ODO
C
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•
IL FATTO
AMPOBASSO. Questi i punti focali del servizio
ODO, Ospedalizzazione Domiciliare Oncologica:
non è un servizio d’emergenza ma è programmatico
può contare su due
infermieri e un medico
gli operatori sono
raggiungibili su cellulari aziendali dalle
8.00 alle 20.00
il servizio si estende
a tutto il territorio
dell’ex Asl numero 3
tutti i pomeriggi si
effettuano le visite
mediche
tutte le mattine l’infermiere si reca presso le abitazioni
per accedere al servizio domiciliare si può contattare il reparto di Oncologia del Cardarelli e parlare con la responsabile, la dottoressa Musacchio
a breve sarà attivata anche un’assistenza psicologica di sostegno per pazienti e familiari
La donazione dellʼavvocato Pistilli ha permesso lʼacquisto di unʼauto e lʼassunzione di un ulteriore infermiere
Nuova linfa al servizio domiciliare oncologico
In programma anche una Fondazione che si occuperà delle tematiche legate alla prevenzione
STEFANO VENDITTI
C
AMPOBASSO. «Grazie ad un grande
gesto di generosità siamo
riusciti a potenziare il servizio domiciliare oncologico e ad azzerare, così, le
liste di attesa dei pazienti.
Un gesto di altruismo e di
profondo amore che servirà a ricordare la signora
Annina che ha lasciato un
profondo vuoto nei nostri
cuori». Così la dottoressa
Musacchio ha aperto la cerimonia di consegna della
nuova autovettura che andrà a dare nuova linfa al
servizio ODO. «Il mio non è
stato un gesto generoso ma
un atto di partecipazione.
Chi vive accanto ad un malato terminale comprende
in pieno il significato della
parola conforto - ha dichiarato l’avvocato Pistilli Sipio
-. Si attendeva la visita del
medico e dell’infermiere
con un pizzico di speranza
nell’animo, augurandosi di
non sentir mai pronuncia-
re la parola fine. Ho vissuto
gli ultimi momenti accanto
a mia moglie ricchi di tensione ma anche e soprattutto di umanità che ci è
stata regalata dallo staff
medico. Chi lavora a stretto
contatto con i malati oncologici deve essere prima di
tutto dotato di una grande umanità - ha rimarcato
l’avvocato Pistilli Sipio - e
poi deve essere un ottimo
medico. Sono stati nove
lunghi anni di lotta contro
il male, nove anni di dolore, ma anche nove anni di
rapporti umani che sono
andati al di la del puro e
mero aspetto medico-paziente. Rimarrò sempre in
stretto contatto con il vostro reparto continuando a
starvi vicino - ha concluso
l’avvocato Pistilli Sipio -».
L’umanità, la forza dei sentimenti, l’amore che supera anche il dolore più forte
ed atroce come la perdita
della propria compagna,
della propria moglie, con
la quale si è condiviso una
Lʼavvocato Alberto Pistilli Sipio
Il momento della consegna delle chiavi dellʼautovettura
intera esistenza. Dal dolore
rinasce la voglia di andare
avanti e di aiutare quanti
possano cadere nelle “grinfie” del tumore. E’ questo il
messaggio che si è voluto
lanciare dalle stanze del reparto di Oncologia del Cardarelli. Un reparto molto
delicato dove sono all’opera medici ed infermieri di
comprovata esperienza e
La dottoressa Musacchio
professionalità che quotidianamente sono in prima
linea per combattere uno
dei mali più feroci ed aggressivi dei nostri tempi.
Quello che è emerso, comunque, in special modo
dalla profonda commozione dell’avvocato Pistilli
Sipio è stato proprio l’elevato senso morale e l’umanità di tutti gli operatori
sanitari che si interfacciano tra i pazienti, i familiari e il tumore. L’altra nota
positiva è che grazie alla
donazione dell’avvocato
Pistilli si è potuto assumere un ulteriore infermiere,
per la durata di un anno.
Renato Pistacchia andrà ad
affiancarsi a Luciana Galini che da ben nove anni è
impegnata nell’assistenza
domiciliare
oncologica.
«Nel servizio possono confluire tutti i tipi di pazienti,
sia che siano passati prima
dall’ospedale sia anche da
servizi come il day-hospital. Possono provenire anche da strutture esterne al
Cardarelli come la vicina
Cattolica o addirittura da
altre città molisane o extra
regionali. Il numero dei pazienti di cui ci prendiamo
cura - hanno rimarcato i
due infermieri - può variare in base ai loro luoghi di
residenza. Dovendo provvedere alle esigenze dei
pazienti domiciliati relative al territorio dell’ex Asl
numero 3 è necessaria una
perfetta
organizzazione
che includa anche il tempo
necessario per l’andata ed
il ritorno per esempio, per
Trivento, Riccia, Cercemaggiore». «Vorrei ringraziare
calorosamente l’avvocato
Pistilli - ha rimarcato Renato Pistacchia - perché grazie al suo gesto d’altruismo
ho potuto trovare una nuova opportunità lavorativa
dopo aver concluso il precdente contratto nel reparto
di neurologia. Il suo grande cuore, la sua immensa
generosità mi permetterà
di restare più vicino a mia
moglie e in special modo a
mio figlio che da qualche
giorno ha compiuto due
mesi. Senza la donazione
dell’avvocato Pistilli sarei
stato costretto a lavorare
lontano dalla mia famiglia
e non avrei potuto aiutare
mia moglie in un momento
decisamente delicato della
crescita di mio figlio. Grazie, grazie di cuore avvocato Pistilli Sipio». E’ inoltre
in corso di creazione una
Fondazione intitolata alla
defunta signora Anna Pistilli Sipio Perrazzelli, specificatamente destinata ad
occuparsi delle problematiche della prevenzione,
della diagnosi, della terapia
e dell’assistenza domiciliare in campo oncologico.
Lʼauto che sarà impegnata nel servizio domiciliare
LE CITTÀ DEL MOLISE
Martedì 24 maggio 2011
17
DAL VENETO
Nomine Asrem,
scoppia il caso Iorio
GIUDIZIARIA
Truffa alla Asl, ore di attesa per Volpe
FOGGIA. E’ attesa presumibilmente per la tarda mattinata la pronuncia del tribunale del Riesame di Foggia sulla scarcerazione di Liberato Volpe. L’imprenditore
isernino, 48 anni, presidente della cooperativa socio-sanitaria Css, è in carcere in
Puglia dallo scorso 9 maggio. Accusato di falso e truffa aggravati in danno della Asl
foggiana. Ieri la discussione, con il legale campobassano Mariano Prencipe che ha
ribadito la richiesta di revoca della custodia cautelare o, in alternativa, di concessione della più tenue misura dei domiciliari. Il 17 maggio la sede legale della Css, in via
Libero Testa 15 a Isernia, è stata dissequestrata. A porre i sigilli era stata la Guardia
di Finanza di San Severo, gettando nel panico i numerosi dipendenti, ora tornati regolarmente in servizio.
Pba
ISERNIA. Un’interrogazione al leghista Luca Zaia,
governatore del Veneto, su
Luca Iorio. Nominato con
“comando lampo” dalla Asl
di Rovigo alla Asrem, presso l’ospedale di Isernia. A
presentarla,
l’esponente
della Federazione Sinistra
Veneta Pietrangelo Pettenò.
Il consigliere d’opposizione, come si legge sul sito
web “Altromolise.it”, chiede <<di verificare la legittimità delle procedure del
concorso indetto nel marzo
del 2010 dall’azienda Ulss
18 di Rovigo per la copertura di un posto a tempo indeterminato di dirigente medico di chirurgia vascolare>>.
Pettenò sottolinea come la Direzione dell’Ulss abbia ritenuto necessario, nel dicembre 2010, ricorrere a nominare anche <<il secondo classificato in graduatoria, ovvero
il dottor Luca Iorio, figlio del presidente della Regione
Molise, Michele Iorio. Con successivo provvedimento scrive ancora l’esponente della Fsv - l’Azienda sanitaria
regionale del Molise disponeva il comando dello stesso
Luca Iorio presso la medesima Asrem, dove ora potrebbe
occupare un posto a tempo indeterminato>>. Nell’interrogazione il consigliere veneto vuol sapere anche <<se
il posto lasciato vacante da Iorio sia stato riassegnato
o meno tramite la stessa graduatoria e quali azioni la
Giunta intenda intraprendere per assicurare la massima
trasparenza nei concorsi indetti dalle Aziende sanitarie
locali in tempi di drastici tagli e di prospettate chiusure
degli ospedali più piccoli>>.
20
ISERNIA
Martedì 24 maggio 2011
SANITÀ
Pronto soccorso, l’Asrem riconvoca i medici
N
ove mesi di proteste, un accordo sottoscritto con la dirigenza, rassicurazioni a mezzo stampa a getto continuo. Risultato concreto: nulla di fatto. I disagi
al Pronto Soccorso dell’ospedale di Isernia non
accennano a placarsi. Tutta colpa della carenza
di personale e della mancanza di posti letto, che
costringono a deviare i pazienti in strutture di
fuori regione. Ecco allora che l’Asrem ha pensato bene di convocare i medici del reparto d’urgenza a Campobasso. Appuntamento domattina
a mezzogiorno. Eppure, un incontro chiarificatore c’era stato poco più di un mese fa. I vertici
aziendali avevano fatto promesse, assunto impegni. In concreto, però, niente è cambiato. Anzi,
la situazione peggiora di giorno in giorno. Gli
operatori del Pronto Soccorso pentro, dal canto loro, ne hanno piene le tasche. E domani si
faranno sentire, poco ma sicuro. L’estate è alle
porte e tra ferie e prevedibile aumento degli
interventi le condizioni rischiano di farsi
sempre più drammatiche. «Non siamo più
disposti a subire le conseguenze di una gestione pessima della sanità», ha commentato lapidario il dottor Lucio Pastore. Circa
una settimana fa l’afflusso incontrollato di
pazienti ha mandato in tilt l’intera unità
operativa. E dal reparto furono costretti
a chiamare la prefettura per scongiurare eventuali problemi di ordine pubblico.
Eppure, a Venafro si continua a sostenere
che il Pronto Soccorso sia attivo. Ma allora
perché i pazienti vengono dirottati sempre
verso Isernia? E soprattutto, perché non è
stata ancora creata una zona, nel Veneziale
stesso, a medio bassa intensità di cura, con
una ventina di posti letto che facciano da
valvola di sfogo? La risposta, forse, domani. Sperando che non siano, al solito, soltanto parole.
Pba
24
Martedì 24 maggio 2011
LE CITTÀ DEL MOLISE
Alto Molise
ADELE MOAURO
A
GNONE. “Si potrebbe valorizzare la sanità agnonese creando nel
paese un piccolo Centro di
Medicina Universitaria, o
un Centro di Ricerca medica” è l’idea lanciata dall’avvocato Franco Cianci la
sera della riunione convocata dal comitato Art.32,
nel teatro Italo-Argentino,
per discutere con i firmatari l’importante vittoria
ottenuta al Tar di Campobasso. Il legale, che insieme con l’ avvocato Simone
Dal Pozzo si è occupato del
Ricorso, si è mostrato alquanto fiducioso sull’esito
della vicenda, dichiarando abbastanza prevedibili
le decisioni che verranno
prese all’udienza del 21
settembre. Anche perché,
come ribadito da entrambi gli avvocati, la formulazione del Piano sanitario
spetta al Consiglio regionale, e non al Commissario. Purtroppo, però, ciò
Caracciolo, sospensiva Tar
«Vinta battaglia no guerra»
E’ quanto sostengono i legali dell’Articolo 32 che minacciano:
«Ricorreremo alla Corte europea per i diritti dell’uomo»
Lʼavvocato Cianci (AZZI)
che si teme fortemente è la
riunione che si tiene oggi
a Roma tra i Commissari
delle regioni indebitate e
i ministri Giulio Tremonti
e Ferruccio Fazio, che potrebbe cambiare le carte in
tavola. Insomma, secondo i
legali, “è stata vinta un’importante battaglia ma non
di certo la guerra”. Per cui,
per il momento, bisogna
mantenere alta la guardia,
facendo attenzione affinché vengano rispettate alla
lettera le decisioni del Tar.
Tutti i promotori del ricorso si dichiarano pronti ad
andare avanti, e, se necessario, i due legali si dicono
intenzionati a preparare
una diffida affinché vengano ripristinati subito i
servizi. Non si esclude, in
extremis, neanche il ricorso alla Corte Europea dei
Diritti dell’uomo di Strasburgo. Alla riunione erano presenti, oltre ai firmatari, anche il vescovo della
diocesi di Trivento, mons.
Domenico Scotti, il presidente dell’associazione ‘Il
Glicine’ di Carovilli, Luciano Scarpitti, il sindaco di
Agnone, Michele Carosella, con i componenti della
prossima giunta. Nunzia
Zarlenga, ovviamente, che
ha ripercorso le vicende
del ‘Cittadino c’è’ in favore
del Caracciolo da un anno a
questa parte (dalla prima
protesta col lenzuolo bianco al palazzo presidenziale), ricordando in toni molto duri quanto grandi siano
stati l’impegno dei membri
del comitato e l’appoggio
dei cittadini alle iniziative
intraprese. Toni forti anche
da parte di Franco Di Nucci, promotore del comitato
Art.32 insieme con Armando Sammartino, che ha
parlato di “piano criminoso” ai danni del Caracciolo,
portato avanti con lucidità
e caparbietà fin dal 2008.
Sempre più uniti nella lotta dura e difficile perla sanità altomolisana, dunque.
Cittadini, associazioni, comuni molisani e abruzzesi,
e anche la nuova amministrazione di Agnone, che
ha già pronta una delibera
a sostegno delle iniziative
che verranno intraprese in
favore del Caracciolo. Tutti
al grido “L’ospedale non si
tocca”.
Politica
Martedì 24 maggio 2011
5
La vicenda
San Stefar, il giorno più lungo
per Malzoni e Neuromed
Oggi si saprà se il giudice riaprirà l’asta rimettendo in gioco le 19 strutture di riabilitazione
CAMPOBASSO. È andata
come da pronostico. L'offerta
arrivata dal Policlinico Abano Terme - che ha già in fitto
il gruppo Villa Pini - per i 19
centri San Stefar di Abruzzo
e Molise, 'sopravvissuti' al
crac di Vincenzo Angelini, rimette in qualche modo tutto
in discussione. E la riunione
che si è svolta ieri fra la newco 'Malzoni Neuromed' e i
sindacati confederali è durata
il tempo di essere aggiornata
a domani alle 16, sempre a
Chieti.
Il motivo del rinvio è la proposta di Nicola Petruzzi, responsabile del Policlinico,
che offre un 10% in più del
prezzo posto a base d'asta per
le strutture di riabilitazione
che fra Campobasso e Termoli occupano oltre 90 dipendenti e curano centinaia
di pazienti. Il
costo del pacchetto
San
Stefar è salito,
dunque, a sei
La 2^ offerta
Il Policlinico
Abano Terme
ha messo
sul tavolo
del curatore
550mila euro in più
La protesta dei dipendenti San Stefar, un anno fa a Campobasso
milioni di euro. Malzoni se lo
era aggiudicato il 28 aprile
scorso con un rialzo minimo,
58 centesimi.
Petruzzi sul
tavolo ne ha
La decisione
messi
altri
550mila.
La riunione
All'incontro di
di ieri pomeriggio ieri pomeriggio
c'erano
coi sindacati
Cgil, Cisl e
di Cgil, Cisl
Uil, l'amministratore delee Uil si è chiusa
gato del Malcon un rinvio
zoni Raffaele
Ianuale e un delegato del curatore fallimentare, che ha reso
noto di aver ritirato
nella cancelleria del
tribunale il fascicolo
relativo alla nuova
offerta. La nuova
legge fallimentare
prevede la possibilità di rilanciare fino
alla firma che sancisce il definitivo passaggio dei beni o
delle aziende che si
acquistano all'asta.
E Petruzzi ha utilizzato la chance.
Ora tocca al giudice
e alla curatela decidere, valutando le due offerte economiche e i rispettivi piani industriali. Hanno chiesto 24 ore
per definire tutto. Entro oggi
pomeriggio si saprà se per i
centri San Stefar verrà riaperta l'asta, che vedrà come
indubbio protagonista della
gara per la gestione di una
grossa fetta della riabilitazione abruzzese e di gran parte
del settore molisano non solo
il Neuromed ma anche il Policlinico Abano Terme.
r.i.
Campobasso
Martedì 24 maggio 2011
7
Il gesto di solidar ietà dell’a vv ocato Pistilli
Un atto d’amore
per i malati di tumore
Ha donato una vettura e stanziato una somma per pagare un infermiere
CAMPOBASSO. "E' un atto
di amore e non va considerato come un sostegno". Emozionato, come chi è conscio
dell'importanza del gesto fatto, l'avvocato Alberto Pistilli
ha voluto così spiegare il gesto fatto per la donazione di
un'auto e la garanzia del pagamento dell'emolumento per
un infermiere all'Ado, l'unità
che si occupa di assistenza
domiciliare oncologica presso l'ospedale "Cardarelli" di
Campobasso. Un atto di amore, nel ricordo della moglie
Annina che per nove anni ha
combattuto contro una patologia tumorale ma non ce l'ha
fatta. Un atto di generosità,
riconosciuta nei confronti di
chi quotidianamente opera
accanto a chi soffre tentando
di strappare una vita alla morte. Un servizio, l'Ado, che da
anni viene seguito dalla dottoressa Michela Musacchio e
che vede il suo collega, Giustino Antuzzi a seguirne i pazienti sul territorio. Con loro,
due soli infermieri e a disposizione una sola auto. Nonostante tutto, però, è stato possibile garantire, in media, interventi quotidiani per 15 casi. Con l'atto di donazione,
sarà possibile assicurare la
copertura dei casi in carico.
Tutti si riempiono la bocca di
voler portare la sanità sul territorio, di garantire maggiori
servizi all'utenza ad un costo
addirittura inferiore all'ospedalizzazione ma, poi, a conti
fatti i servizi sono sempre di
meno e con scarso personale.
Così, l'atto di donazione dell'avvocato Pistilli risalta nella
sua 'nobilità' di gesto e riapre,
di fatto, la necessità di ripartire da questi fulgidi esempi
per prevedere una migliore
organizzazione dell'assistenza sul territorio. Le poche, ma
significative parole, dell'avvocato Pistilli nel corso del
suo intervento nella cerimonia di consegna delle chiavi
dell'auto, hanno portato proprio a spaziare sulla necessità
che venga rafforzata l'azione
sanitaria e, nel contempo, di
vicinanza alla debolezza dei
malati alle prese con patologie tumorali che finiscono
con il segnarne l'esistenza.
"Ho ritenuto con questo mio
atto - ha aggiunto Pistilli - testimoniare la mia vicinanza a
quanti operano ad alleviare le
sofferenze di chi soffre come
ho potuto valutare nel caso
L’avvocato
della malattia
Pistilli
di mia moglie
con il
e, nel contempersonale
po, cercare di
dell’Ado
dare anch'io
un piccolo aiuto. Dalla sofferenza - ha chiuso Pistilli - deve poter nascere un germoglio di speranza". A sottolineare i risultati raggiunti dall'Ado sul territorio, la dottoressa Musacchio che ha messo in risalto gli sforzi fatti
dall'unità grazie anche ai vo-
lontari. "Con questa donazione - ha aggiunto - saremo nelle condizioni di garantire i
servizi a quanti in lista di attesa e ci consentirà di soddisfare tutte le richieste. Per
questo - ha chiuso Musacchio
- riteniamo importante la
giornata odierna".
10 Campobasso
Marterdì 24 maggio 2011
Il nucleare e rischi
sulla salute, se ne parla
alla facoltà di Medicina
CAMPOBASSO. "Mettere
da parte l'incidente di Fukushima e i continui allarmismi
legati ai rischi sulla salute, al
fine di valutare in maniera razionale i costi e i benefici di
una eventuale costruzione di
centrali nucleari in Italia".
Qualche settimana fa era stato
questo l'obiettivo principale
dell'Università del Molise,
che attraverso un workshop
organizzato dal Dipartimento
SEGeS (Scienze Economiche, Gestionali e Sociali) aveva invitato gli studenti dei
corsi di laurea in Economia
Aziendale e Imprenditorialità
e innovazione a "non farsi
condizionare dagli aspetti
emotivi e a valutare attentamente quelli economici e tecnici".
A circa un mese di distanza, il
tema del nucleare torna d'attualità. Ad affrontarlo, stavolta, sarà la facoltà di Medicina
e Chirurgia che oggi, alle
14.30, darà vita ad un dibattito su aspetti strettamente
scientifici e, in particolare,
sull'evoluzione e sulle conseguenze di un'eventuale incidente atomico. Il seminario,
dal titolo "Centrali nucleari e
produzione d'energia: basi fisiche e radioprotezione", è organizzato dal professor Martino Grandolfo - già dirigente
di Ricerca e direttore del Laboratorio di Fisica dell'ISS - e
si terrà presso l'aula Ippocrate
della sede universitaria in località Tappino.
Ad aprire l'incontro saranno il
rettore Cannata e le autorità
accademiche della facoltà
medica. Interverranno i docenti Giancarlo Ripabelli e
Maurizio Gasperi, rispettivamente titolari delle cattedre di
Igiene ed Endocrinologia
presso l'Unimol.
Dopo un breve accenno al
concetto di energia, alle varie
modalità con cui essa può essere generata e all'importanza
che riveste nella società moderna, verrà poi descritta la fisica del funzionamento delle
centrali elettronucleari. Verrà,
inoltre, preso in esame quanto
accaduto in Giappone, allo
scopo di chiarire meglio la
successione degli eventi e le
potenziali conseguenze relative alla salute della popolazione e all'ambiente. In ultimo,
verranno fornite anche alcune
informazioni circa la Radioprotezione, con una schematica presentazione degli effetti
sanitari delle radiazioni ionizzanti e delle relative protezioni fisiche e normative.
Nelle intenzioni dell'Ateneo,
il seminario rappresenta un
momento di riflessione, ma
soprattutto di formazione, in
quanto "tali eventi sono, fortunatamente, rari e, pertanto,
pochi operatori sanitari sono
efficacemente preparati alla
gestione degli individui esposti alle radiazioni, dei rischi
immediati per la salute del-
l'uomo, degli effetti genetici a lungo
termine e delle
conseguenze sugli
ecosistemi e sulle
produzioni agroalimentari".
VinCa
Isernia
Martedì 24 maggio 2011
Via Pio La Torre, 7 - 96170 Isernia - Tel. 0865 410275 - Fax 0865 451767 - E-mail: [email protected]
Commissione Asrem
per monitorare
il pronto soccorso
Domani l’incontro con il personale
ISERNIA. Una commissione tecnica dell’Asrem ieri si è recata
presso il pronto soccorso dell’Ospedale Veneziale per monitorare il funzionamento della struttura che da tempo è al centro di
grandi problemi per il caos dovuto all’eccessivo numero di utenti e alla carenza di personale. La commissione ha registrato il
tempo medio di attesa per effettuare una visita e soprattutto come viene svolto il servizio. Probabilmente il monitoraggio è propedeutico alla riunione che si svolgerà domani a Campobasso.
Nella sede dell’Asrem torneranno ad incontrarsi i vertici dell’Azienda e la delegazione che rappresenta il personale del pronto soccorso. All’ordine del giorno le misure da adottare per mettere fine al caos. Medici e infermieri del pronto soccorso chiederanno ai vertici dell’Asrem di rispettare l’accordo sottoscritto il
14 aprile scorso che prevedeva l’incremento del personale e la
disponibilità dei posti letto per i ricoveri urgenti.
18 Isernia e Provincia
Martedì 24 maggio 2011
Perplessità sull’assunzione e il successivo trasferimento lampo
Luca Iorio, interrogazione
in Veneto sul concorso
ISERNIA. Sul trasferimento 'lampo' di Luca Iorio,
medico del Veneziale e figlio del presidente della Regione Molise Michele, presso la Asl di Rovigo è arrivata l'interrogazione del consigliere regionale Pettenò
indirizzata al governatore
Luca Zaia. La richiesta di
verifiche riguarda "il concorso pubblico per titoli e
prove d'esame per la copertura di un posto a tempo indeterminato di Dirigente
Medico di Chirurgia Vascolare". Iorio è stato assunto il
14 dicembre dello scorso
anno (si era classificato secondo nella graduatoria,
mentre il primo era già stato assunto cinque giorni prima). La sua parentesi a Rovigo è durata poco visto che
il 22 febbraio scorso Angelo Percopo, direttore generale dell'Asrem, ha comandato il medico nuovamente
in Molise. Una vicenda che
non è passata inosservata,
tanto che l'esponente della
Federazione della sinistra
veneta ha chiesto spiegazioni all'ex ministro Zaia, attuale governatore del Veneto.
"E' inconsueta la rapidità c'è scritto nell'interrogazione - nel disporre il comando
del dottor Iorio da parte dell'Asrem, a dispetto di coloro
i quali aspettano anche decenni prima che si crei
un'opportunità per tornare
nella terra natia che può anche non arrivare mai. I mezzi di informazione molisani
hanno dato un'ampia eco alla vicenda ma a Rovigo la
direzione dell'Ulss 18 non
ha ravvisato alcuna perplessità nell'assunzione e nell'immediato distacco del figlio del governatore della
Regione Molise, vista anche la cospicua presenza
della famiglia Iorio nei ruoli di prestigio della sanità
molisana".
Pettenò tira fuori anche la
questione Nord-Sud, tanto
cara alla Lega, partito che
annovera tra sue fila proprio
il governatore Zaia: "Lo
stesso Molise è finito nel
mirino di esponenti politici
leghisti quale regione "sprecona". Altro punto da chiarire è che Luca Iorio prima
di andare a Rovigo aveva in
Molise un contratto a tempo
determinato e ora potrebbe
occupare un posto a tempo
indeterminato".
Con queste premesse, è stato chiesto a Zaia di avviare
accertamenti anche "sulla
legittimità delle procedure
concorsuali relative al concorso indetto dal direttore
generale della Ulss 18 di
Rovigo per la copertura del
posto a tempo indeterminato di dirigente medico di
Chirurgia Vascolare. Ma anche sapere se il posto lasciato vacante dal dottor Luca
Iorio sia stato riassegnato o
meno tramite la predetta
graduatoria".
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