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In programma anche una Fondazione che si occuperà delle
Martedì 24 maggio 2011 CAMPOBASSO 7 LʼAPPROFONDIMENTO Le caratteristiche del servizio ODO C • • • • • • • • IL FATTO AMPOBASSO. Questi i punti focali del servizio ODO, Ospedalizzazione Domiciliare Oncologica: non è un servizio d’emergenza ma è programmatico può contare su due infermieri e un medico gli operatori sono raggiungibili su cellulari aziendali dalle 8.00 alle 20.00 il servizio si estende a tutto il territorio dell’ex Asl numero 3 tutti i pomeriggi si effettuano le visite mediche tutte le mattine l’infermiere si reca presso le abitazioni per accedere al servizio domiciliare si può contattare il reparto di Oncologia del Cardarelli e parlare con la responsabile, la dottoressa Musacchio a breve sarà attivata anche un’assistenza psicologica di sostegno per pazienti e familiari La donazione dellʼavvocato Pistilli ha permesso lʼacquisto di unʼauto e lʼassunzione di un ulteriore infermiere Nuova linfa al servizio domiciliare oncologico In programma anche una Fondazione che si occuperà delle tematiche legate alla prevenzione STEFANO VENDITTI C AMPOBASSO. «Grazie ad un grande gesto di generosità siamo riusciti a potenziare il servizio domiciliare oncologico e ad azzerare, così, le liste di attesa dei pazienti. Un gesto di altruismo e di profondo amore che servirà a ricordare la signora Annina che ha lasciato un profondo vuoto nei nostri cuori». Così la dottoressa Musacchio ha aperto la cerimonia di consegna della nuova autovettura che andrà a dare nuova linfa al servizio ODO. «Il mio non è stato un gesto generoso ma un atto di partecipazione. Chi vive accanto ad un malato terminale comprende in pieno il significato della parola conforto - ha dichiarato l’avvocato Pistilli Sipio -. Si attendeva la visita del medico e dell’infermiere con un pizzico di speranza nell’animo, augurandosi di non sentir mai pronuncia- re la parola fine. Ho vissuto gli ultimi momenti accanto a mia moglie ricchi di tensione ma anche e soprattutto di umanità che ci è stata regalata dallo staff medico. Chi lavora a stretto contatto con i malati oncologici deve essere prima di tutto dotato di una grande umanità - ha rimarcato l’avvocato Pistilli Sipio - e poi deve essere un ottimo medico. Sono stati nove lunghi anni di lotta contro il male, nove anni di dolore, ma anche nove anni di rapporti umani che sono andati al di la del puro e mero aspetto medico-paziente. Rimarrò sempre in stretto contatto con il vostro reparto continuando a starvi vicino - ha concluso l’avvocato Pistilli Sipio -». L’umanità, la forza dei sentimenti, l’amore che supera anche il dolore più forte ed atroce come la perdita della propria compagna, della propria moglie, con la quale si è condiviso una Lʼavvocato Alberto Pistilli Sipio Il momento della consegna delle chiavi dellʼautovettura intera esistenza. Dal dolore rinasce la voglia di andare avanti e di aiutare quanti possano cadere nelle “grinfie” del tumore. E’ questo il messaggio che si è voluto lanciare dalle stanze del reparto di Oncologia del Cardarelli. Un reparto molto delicato dove sono all’opera medici ed infermieri di comprovata esperienza e La dottoressa Musacchio professionalità che quotidianamente sono in prima linea per combattere uno dei mali più feroci ed aggressivi dei nostri tempi. Quello che è emerso, comunque, in special modo dalla profonda commozione dell’avvocato Pistilli Sipio è stato proprio l’elevato senso morale e l’umanità di tutti gli operatori sanitari che si interfacciano tra i pazienti, i familiari e il tumore. L’altra nota positiva è che grazie alla donazione dell’avvocato Pistilli si è potuto assumere un ulteriore infermiere, per la durata di un anno. Renato Pistacchia andrà ad affiancarsi a Luciana Galini che da ben nove anni è impegnata nell’assistenza domiciliare oncologica. «Nel servizio possono confluire tutti i tipi di pazienti, sia che siano passati prima dall’ospedale sia anche da servizi come il day-hospital. Possono provenire anche da strutture esterne al Cardarelli come la vicina Cattolica o addirittura da altre città molisane o extra regionali. Il numero dei pazienti di cui ci prendiamo cura - hanno rimarcato i due infermieri - può variare in base ai loro luoghi di residenza. Dovendo provvedere alle esigenze dei pazienti domiciliati relative al territorio dell’ex Asl numero 3 è necessaria una perfetta organizzazione che includa anche il tempo necessario per l’andata ed il ritorno per esempio, per Trivento, Riccia, Cercemaggiore». «Vorrei ringraziare calorosamente l’avvocato Pistilli - ha rimarcato Renato Pistacchia - perché grazie al suo gesto d’altruismo ho potuto trovare una nuova opportunità lavorativa dopo aver concluso il precdente contratto nel reparto di neurologia. Il suo grande cuore, la sua immensa generosità mi permetterà di restare più vicino a mia moglie e in special modo a mio figlio che da qualche giorno ha compiuto due mesi. Senza la donazione dell’avvocato Pistilli sarei stato costretto a lavorare lontano dalla mia famiglia e non avrei potuto aiutare mia moglie in un momento decisamente delicato della crescita di mio figlio. Grazie, grazie di cuore avvocato Pistilli Sipio». E’ inoltre in corso di creazione una Fondazione intitolata alla defunta signora Anna Pistilli Sipio Perrazzelli, specificatamente destinata ad occuparsi delle problematiche della prevenzione, della diagnosi, della terapia e dell’assistenza domiciliare in campo oncologico. Lʼauto che sarà impegnata nel servizio domiciliare LE CITTÀ DEL MOLISE Martedì 24 maggio 2011 17 DAL VENETO Nomine Asrem, scoppia il caso Iorio GIUDIZIARIA Truffa alla Asl, ore di attesa per Volpe FOGGIA. E’ attesa presumibilmente per la tarda mattinata la pronuncia del tribunale del Riesame di Foggia sulla scarcerazione di Liberato Volpe. L’imprenditore isernino, 48 anni, presidente della cooperativa socio-sanitaria Css, è in carcere in Puglia dallo scorso 9 maggio. Accusato di falso e truffa aggravati in danno della Asl foggiana. Ieri la discussione, con il legale campobassano Mariano Prencipe che ha ribadito la richiesta di revoca della custodia cautelare o, in alternativa, di concessione della più tenue misura dei domiciliari. Il 17 maggio la sede legale della Css, in via Libero Testa 15 a Isernia, è stata dissequestrata. A porre i sigilli era stata la Guardia di Finanza di San Severo, gettando nel panico i numerosi dipendenti, ora tornati regolarmente in servizio. Pba ISERNIA. Un’interrogazione al leghista Luca Zaia, governatore del Veneto, su Luca Iorio. Nominato con “comando lampo” dalla Asl di Rovigo alla Asrem, presso l’ospedale di Isernia. A presentarla, l’esponente della Federazione Sinistra Veneta Pietrangelo Pettenò. Il consigliere d’opposizione, come si legge sul sito web “Altromolise.it”, chiede <<di verificare la legittimità delle procedure del concorso indetto nel marzo del 2010 dall’azienda Ulss 18 di Rovigo per la copertura di un posto a tempo indeterminato di dirigente medico di chirurgia vascolare>>. Pettenò sottolinea come la Direzione dell’Ulss abbia ritenuto necessario, nel dicembre 2010, ricorrere a nominare anche <<il secondo classificato in graduatoria, ovvero il dottor Luca Iorio, figlio del presidente della Regione Molise, Michele Iorio. Con successivo provvedimento scrive ancora l’esponente della Fsv - l’Azienda sanitaria regionale del Molise disponeva il comando dello stesso Luca Iorio presso la medesima Asrem, dove ora potrebbe occupare un posto a tempo indeterminato>>. Nell’interrogazione il consigliere veneto vuol sapere anche <<se il posto lasciato vacante da Iorio sia stato riassegnato o meno tramite la stessa graduatoria e quali azioni la Giunta intenda intraprendere per assicurare la massima trasparenza nei concorsi indetti dalle Aziende sanitarie locali in tempi di drastici tagli e di prospettate chiusure degli ospedali più piccoli>>. 20 ISERNIA Martedì 24 maggio 2011 SANITÀ Pronto soccorso, l’Asrem riconvoca i medici N ove mesi di proteste, un accordo sottoscritto con la dirigenza, rassicurazioni a mezzo stampa a getto continuo. Risultato concreto: nulla di fatto. I disagi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Isernia non accennano a placarsi. Tutta colpa della carenza di personale e della mancanza di posti letto, che costringono a deviare i pazienti in strutture di fuori regione. Ecco allora che l’Asrem ha pensato bene di convocare i medici del reparto d’urgenza a Campobasso. Appuntamento domattina a mezzogiorno. Eppure, un incontro chiarificatore c’era stato poco più di un mese fa. I vertici aziendali avevano fatto promesse, assunto impegni. In concreto, però, niente è cambiato. Anzi, la situazione peggiora di giorno in giorno. Gli operatori del Pronto Soccorso pentro, dal canto loro, ne hanno piene le tasche. E domani si faranno sentire, poco ma sicuro. L’estate è alle porte e tra ferie e prevedibile aumento degli interventi le condizioni rischiano di farsi sempre più drammatiche. «Non siamo più disposti a subire le conseguenze di una gestione pessima della sanità», ha commentato lapidario il dottor Lucio Pastore. Circa una settimana fa l’afflusso incontrollato di pazienti ha mandato in tilt l’intera unità operativa. E dal reparto furono costretti a chiamare la prefettura per scongiurare eventuali problemi di ordine pubblico. Eppure, a Venafro si continua a sostenere che il Pronto Soccorso sia attivo. Ma allora perché i pazienti vengono dirottati sempre verso Isernia? E soprattutto, perché non è stata ancora creata una zona, nel Veneziale stesso, a medio bassa intensità di cura, con una ventina di posti letto che facciano da valvola di sfogo? La risposta, forse, domani. Sperando che non siano, al solito, soltanto parole. Pba 24 Martedì 24 maggio 2011 LE CITTÀ DEL MOLISE Alto Molise ADELE MOAURO A GNONE. “Si potrebbe valorizzare la sanità agnonese creando nel paese un piccolo Centro di Medicina Universitaria, o un Centro di Ricerca medica” è l’idea lanciata dall’avvocato Franco Cianci la sera della riunione convocata dal comitato Art.32, nel teatro Italo-Argentino, per discutere con i firmatari l’importante vittoria ottenuta al Tar di Campobasso. Il legale, che insieme con l’ avvocato Simone Dal Pozzo si è occupato del Ricorso, si è mostrato alquanto fiducioso sull’esito della vicenda, dichiarando abbastanza prevedibili le decisioni che verranno prese all’udienza del 21 settembre. Anche perché, come ribadito da entrambi gli avvocati, la formulazione del Piano sanitario spetta al Consiglio regionale, e non al Commissario. Purtroppo, però, ciò Caracciolo, sospensiva Tar «Vinta battaglia no guerra» E’ quanto sostengono i legali dell’Articolo 32 che minacciano: «Ricorreremo alla Corte europea per i diritti dell’uomo» Lʼavvocato Cianci (AZZI) che si teme fortemente è la riunione che si tiene oggi a Roma tra i Commissari delle regioni indebitate e i ministri Giulio Tremonti e Ferruccio Fazio, che potrebbe cambiare le carte in tavola. Insomma, secondo i legali, “è stata vinta un’importante battaglia ma non di certo la guerra”. Per cui, per il momento, bisogna mantenere alta la guardia, facendo attenzione affinché vengano rispettate alla lettera le decisioni del Tar. Tutti i promotori del ricorso si dichiarano pronti ad andare avanti, e, se necessario, i due legali si dicono intenzionati a preparare una diffida affinché vengano ripristinati subito i servizi. Non si esclude, in extremis, neanche il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo. Alla riunione erano presenti, oltre ai firmatari, anche il vescovo della diocesi di Trivento, mons. Domenico Scotti, il presidente dell’associazione ‘Il Glicine’ di Carovilli, Luciano Scarpitti, il sindaco di Agnone, Michele Carosella, con i componenti della prossima giunta. Nunzia Zarlenga, ovviamente, che ha ripercorso le vicende del ‘Cittadino c’è’ in favore del Caracciolo da un anno a questa parte (dalla prima protesta col lenzuolo bianco al palazzo presidenziale), ricordando in toni molto duri quanto grandi siano stati l’impegno dei membri del comitato e l’appoggio dei cittadini alle iniziative intraprese. Toni forti anche da parte di Franco Di Nucci, promotore del comitato Art.32 insieme con Armando Sammartino, che ha parlato di “piano criminoso” ai danni del Caracciolo, portato avanti con lucidità e caparbietà fin dal 2008. Sempre più uniti nella lotta dura e difficile perla sanità altomolisana, dunque. Cittadini, associazioni, comuni molisani e abruzzesi, e anche la nuova amministrazione di Agnone, che ha già pronta una delibera a sostegno delle iniziative che verranno intraprese in favore del Caracciolo. Tutti al grido “L’ospedale non si tocca”. Politica Martedì 24 maggio 2011 5 La vicenda San Stefar, il giorno più lungo per Malzoni e Neuromed Oggi si saprà se il giudice riaprirà l’asta rimettendo in gioco le 19 strutture di riabilitazione CAMPOBASSO. È andata come da pronostico. L'offerta arrivata dal Policlinico Abano Terme - che ha già in fitto il gruppo Villa Pini - per i 19 centri San Stefar di Abruzzo e Molise, 'sopravvissuti' al crac di Vincenzo Angelini, rimette in qualche modo tutto in discussione. E la riunione che si è svolta ieri fra la newco 'Malzoni Neuromed' e i sindacati confederali è durata il tempo di essere aggiornata a domani alle 16, sempre a Chieti. Il motivo del rinvio è la proposta di Nicola Petruzzi, responsabile del Policlinico, che offre un 10% in più del prezzo posto a base d'asta per le strutture di riabilitazione che fra Campobasso e Termoli occupano oltre 90 dipendenti e curano centinaia di pazienti. Il costo del pacchetto San Stefar è salito, dunque, a sei La 2^ offerta Il Policlinico Abano Terme ha messo sul tavolo del curatore 550mila euro in più La protesta dei dipendenti San Stefar, un anno fa a Campobasso milioni di euro. Malzoni se lo era aggiudicato il 28 aprile scorso con un rialzo minimo, 58 centesimi. Petruzzi sul tavolo ne ha La decisione messi altri 550mila. La riunione All'incontro di di ieri pomeriggio ieri pomeriggio c'erano coi sindacati Cgil, Cisl e di Cgil, Cisl Uil, l'amministratore delee Uil si è chiusa gato del Malcon un rinvio zoni Raffaele Ianuale e un delegato del curatore fallimentare, che ha reso noto di aver ritirato nella cancelleria del tribunale il fascicolo relativo alla nuova offerta. La nuova legge fallimentare prevede la possibilità di rilanciare fino alla firma che sancisce il definitivo passaggio dei beni o delle aziende che si acquistano all'asta. E Petruzzi ha utilizzato la chance. Ora tocca al giudice e alla curatela decidere, valutando le due offerte economiche e i rispettivi piani industriali. Hanno chiesto 24 ore per definire tutto. Entro oggi pomeriggio si saprà se per i centri San Stefar verrà riaperta l'asta, che vedrà come indubbio protagonista della gara per la gestione di una grossa fetta della riabilitazione abruzzese e di gran parte del settore molisano non solo il Neuromed ma anche il Policlinico Abano Terme. r.i. Campobasso Martedì 24 maggio 2011 7 Il gesto di solidar ietà dell’a vv ocato Pistilli Un atto d’amore per i malati di tumore Ha donato una vettura e stanziato una somma per pagare un infermiere CAMPOBASSO. "E' un atto di amore e non va considerato come un sostegno". Emozionato, come chi è conscio dell'importanza del gesto fatto, l'avvocato Alberto Pistilli ha voluto così spiegare il gesto fatto per la donazione di un'auto e la garanzia del pagamento dell'emolumento per un infermiere all'Ado, l'unità che si occupa di assistenza domiciliare oncologica presso l'ospedale "Cardarelli" di Campobasso. Un atto di amore, nel ricordo della moglie Annina che per nove anni ha combattuto contro una patologia tumorale ma non ce l'ha fatta. Un atto di generosità, riconosciuta nei confronti di chi quotidianamente opera accanto a chi soffre tentando di strappare una vita alla morte. Un servizio, l'Ado, che da anni viene seguito dalla dottoressa Michela Musacchio e che vede il suo collega, Giustino Antuzzi a seguirne i pazienti sul territorio. Con loro, due soli infermieri e a disposizione una sola auto. Nonostante tutto, però, è stato possibile garantire, in media, interventi quotidiani per 15 casi. Con l'atto di donazione, sarà possibile assicurare la copertura dei casi in carico. Tutti si riempiono la bocca di voler portare la sanità sul territorio, di garantire maggiori servizi all'utenza ad un costo addirittura inferiore all'ospedalizzazione ma, poi, a conti fatti i servizi sono sempre di meno e con scarso personale. Così, l'atto di donazione dell'avvocato Pistilli risalta nella sua 'nobilità' di gesto e riapre, di fatto, la necessità di ripartire da questi fulgidi esempi per prevedere una migliore organizzazione dell'assistenza sul territorio. Le poche, ma significative parole, dell'avvocato Pistilli nel corso del suo intervento nella cerimonia di consegna delle chiavi dell'auto, hanno portato proprio a spaziare sulla necessità che venga rafforzata l'azione sanitaria e, nel contempo, di vicinanza alla debolezza dei malati alle prese con patologie tumorali che finiscono con il segnarne l'esistenza. "Ho ritenuto con questo mio atto - ha aggiunto Pistilli - testimoniare la mia vicinanza a quanti operano ad alleviare le sofferenze di chi soffre come ho potuto valutare nel caso L’avvocato della malattia Pistilli di mia moglie con il e, nel contempersonale po, cercare di dell’Ado dare anch'io un piccolo aiuto. Dalla sofferenza - ha chiuso Pistilli - deve poter nascere un germoglio di speranza". A sottolineare i risultati raggiunti dall'Ado sul territorio, la dottoressa Musacchio che ha messo in risalto gli sforzi fatti dall'unità grazie anche ai vo- lontari. "Con questa donazione - ha aggiunto - saremo nelle condizioni di garantire i servizi a quanti in lista di attesa e ci consentirà di soddisfare tutte le richieste. Per questo - ha chiuso Musacchio - riteniamo importante la giornata odierna". 10 Campobasso Marterdì 24 maggio 2011 Il nucleare e rischi sulla salute, se ne parla alla facoltà di Medicina CAMPOBASSO. "Mettere da parte l'incidente di Fukushima e i continui allarmismi legati ai rischi sulla salute, al fine di valutare in maniera razionale i costi e i benefici di una eventuale costruzione di centrali nucleari in Italia". Qualche settimana fa era stato questo l'obiettivo principale dell'Università del Molise, che attraverso un workshop organizzato dal Dipartimento SEGeS (Scienze Economiche, Gestionali e Sociali) aveva invitato gli studenti dei corsi di laurea in Economia Aziendale e Imprenditorialità e innovazione a "non farsi condizionare dagli aspetti emotivi e a valutare attentamente quelli economici e tecnici". A circa un mese di distanza, il tema del nucleare torna d'attualità. Ad affrontarlo, stavolta, sarà la facoltà di Medicina e Chirurgia che oggi, alle 14.30, darà vita ad un dibattito su aspetti strettamente scientifici e, in particolare, sull'evoluzione e sulle conseguenze di un'eventuale incidente atomico. Il seminario, dal titolo "Centrali nucleari e produzione d'energia: basi fisiche e radioprotezione", è organizzato dal professor Martino Grandolfo - già dirigente di Ricerca e direttore del Laboratorio di Fisica dell'ISS - e si terrà presso l'aula Ippocrate della sede universitaria in località Tappino. Ad aprire l'incontro saranno il rettore Cannata e le autorità accademiche della facoltà medica. Interverranno i docenti Giancarlo Ripabelli e Maurizio Gasperi, rispettivamente titolari delle cattedre di Igiene ed Endocrinologia presso l'Unimol. Dopo un breve accenno al concetto di energia, alle varie modalità con cui essa può essere generata e all'importanza che riveste nella società moderna, verrà poi descritta la fisica del funzionamento delle centrali elettronucleari. Verrà, inoltre, preso in esame quanto accaduto in Giappone, allo scopo di chiarire meglio la successione degli eventi e le potenziali conseguenze relative alla salute della popolazione e all'ambiente. In ultimo, verranno fornite anche alcune informazioni circa la Radioprotezione, con una schematica presentazione degli effetti sanitari delle radiazioni ionizzanti e delle relative protezioni fisiche e normative. Nelle intenzioni dell'Ateneo, il seminario rappresenta un momento di riflessione, ma soprattutto di formazione, in quanto "tali eventi sono, fortunatamente, rari e, pertanto, pochi operatori sanitari sono efficacemente preparati alla gestione degli individui esposti alle radiazioni, dei rischi immediati per la salute del- l'uomo, degli effetti genetici a lungo termine e delle conseguenze sugli ecosistemi e sulle produzioni agroalimentari". VinCa Isernia Martedì 24 maggio 2011 Via Pio La Torre, 7 - 96170 Isernia - Tel. 0865 410275 - Fax 0865 451767 - E-mail: [email protected] Commissione Asrem per monitorare il pronto soccorso Domani l’incontro con il personale ISERNIA. Una commissione tecnica dell’Asrem ieri si è recata presso il pronto soccorso dell’Ospedale Veneziale per monitorare il funzionamento della struttura che da tempo è al centro di grandi problemi per il caos dovuto all’eccessivo numero di utenti e alla carenza di personale. La commissione ha registrato il tempo medio di attesa per effettuare una visita e soprattutto come viene svolto il servizio. Probabilmente il monitoraggio è propedeutico alla riunione che si svolgerà domani a Campobasso. Nella sede dell’Asrem torneranno ad incontrarsi i vertici dell’Azienda e la delegazione che rappresenta il personale del pronto soccorso. All’ordine del giorno le misure da adottare per mettere fine al caos. Medici e infermieri del pronto soccorso chiederanno ai vertici dell’Asrem di rispettare l’accordo sottoscritto il 14 aprile scorso che prevedeva l’incremento del personale e la disponibilità dei posti letto per i ricoveri urgenti. 18 Isernia e Provincia Martedì 24 maggio 2011 Perplessità sull’assunzione e il successivo trasferimento lampo Luca Iorio, interrogazione in Veneto sul concorso ISERNIA. Sul trasferimento 'lampo' di Luca Iorio, medico del Veneziale e figlio del presidente della Regione Molise Michele, presso la Asl di Rovigo è arrivata l'interrogazione del consigliere regionale Pettenò indirizzata al governatore Luca Zaia. La richiesta di verifiche riguarda "il concorso pubblico per titoli e prove d'esame per la copertura di un posto a tempo indeterminato di Dirigente Medico di Chirurgia Vascolare". Iorio è stato assunto il 14 dicembre dello scorso anno (si era classificato secondo nella graduatoria, mentre il primo era già stato assunto cinque giorni prima). La sua parentesi a Rovigo è durata poco visto che il 22 febbraio scorso Angelo Percopo, direttore generale dell'Asrem, ha comandato il medico nuovamente in Molise. Una vicenda che non è passata inosservata, tanto che l'esponente della Federazione della sinistra veneta ha chiesto spiegazioni all'ex ministro Zaia, attuale governatore del Veneto. "E' inconsueta la rapidità c'è scritto nell'interrogazione - nel disporre il comando del dottor Iorio da parte dell'Asrem, a dispetto di coloro i quali aspettano anche decenni prima che si crei un'opportunità per tornare nella terra natia che può anche non arrivare mai. I mezzi di informazione molisani hanno dato un'ampia eco alla vicenda ma a Rovigo la direzione dell'Ulss 18 non ha ravvisato alcuna perplessità nell'assunzione e nell'immediato distacco del figlio del governatore della Regione Molise, vista anche la cospicua presenza della famiglia Iorio nei ruoli di prestigio della sanità molisana". Pettenò tira fuori anche la questione Nord-Sud, tanto cara alla Lega, partito che annovera tra sue fila proprio il governatore Zaia: "Lo stesso Molise è finito nel mirino di esponenti politici leghisti quale regione "sprecona". Altro punto da chiarire è che Luca Iorio prima di andare a Rovigo aveva in Molise un contratto a tempo determinato e ora potrebbe occupare un posto a tempo indeterminato". Con queste premesse, è stato chiesto a Zaia di avviare accertamenti anche "sulla legittimità delle procedure concorsuali relative al concorso indetto dal direttore generale della Ulss 18 di Rovigo per la copertura del posto a tempo indeterminato di dirigente medico di Chirurgia Vascolare. Ma anche sapere se il posto lasciato vacante dal dottor Luca Iorio sia stato riassegnato o meno tramite la predetta graduatoria".