Diga Valle di Cadore - Autorità di Bacino del fiume Serchio
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Diga Valle di Cadore - Autorità di Bacino del fiume Serchio
Autorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione INDICE 1. 2. 3. 4. 5. IL BACINO DEL SERCHIO ........................................................................................... 3 IL DEFLUSSO MINIMO VITALE (DMV) ........................................................................ 6 LA SPERIMENTAZIONE .............................................................................................. 8 3.1 Programma di attuazione ....................................................................................... 9 3.2 Metodologia di monitoraggio ................................................................................ 10 3.3 Punti di monitoraggio ........................................................................................... 11 3.4 Risultati ................................................................................................................ 13 BIBLIOGRAFIA ........................................................................................................... 17 RIFERIMENTI ............................................................................................................. 18 Pag. 2 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione 1. IL BACINO DEL SERCHIO Il fiume Serchio nasce dallo spartiacque della dorsale appenninica che separa il settore più settentrionale della Toscana dall‟Emilia Romagna, scende dalle pendici del monte Sillano (1.864 m) e si riunisce al ramo denominato "Serchio di Gramolazzo" presso il comune di Piazza al Serchio. Percorre la Garfagnana da nord a sud, da Sillano fino a Gallicano, per poi continuare nella Media Valle costeggiando il territorio del Comune di Barga e attraversare quello di Borgo a Mozzano. Più volte sbarrato artificialmente, in questo tratto riceve da destra l'Edron, il Turrite Secca, il Turrite di Gallicano, il Turrite Cava, il Pedogna e la Celetra; da sinistra il Fiume, il Castiglione, il Sillico, e la Lima, il suo principale affluente che nasce dal Passo dell'Abetone raccogliendo le acque dell'Appennino Pistoiese nord occidentale. Giunto nella piana di Lucca, dove raccoglie anche le acque del torrente Freddana, volge a ovest dove, attraverso le "strette" di Filettole, entra in Provincia di Pisa scorrendo nei Comuni di San Giuliano Terme e Vecchiano, fino a terminare il suo corso gettandosi nel Mar Ligure, nella zona del Parco di San Rossore, pochi chilometri a nord di Pisa. La particolare posizione del bacino, allungato longitudinalmente rispetto al mare, e le particolari caratteristiche geografiche ed orografiche, fanno di quest‟area una delle più piovose dell‟Italia, con intensità che possono superare sui rilievi apuani i 3.000 mm annui. Nella tabella di seguito riportata si elencano alcuni dati caratteristici del bacino del Serchio. Tabella 1 – Dati caratteristici del bacino del Serchio Superficie totale bacino 1.565 (km²) Superficie del bacino imbrifero 1.408 (km²) Altezza media annua di pioggia 1.946 mm Quota media bacino 717 m slmm Portata massima del Serchio a Lucca (09/11/82) 2.200m³/sec Portata media 46 m³/sec Portata minima 6,50 m³/sec Portata minima storica 4 m³/sec Comuni ricadenti nel bacino 36 Tabella 2 – Dati demografici Popolazione Popolazione Sup.(km²) Garfagnana 30.059 530 Media Valle 30574 372 Alta Val di Lima 8.000 160 Piana di Lucca 98.862 273 Litorale 102.505 230 Totale 270.000 1.565 Pag. 3 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione Sulla base di indagini effettuate dall‟Autorità di Bacino (AdB) del Serchio atte a individuare le pressioni esercitate dall‟attività antropica sullo stato dei corpi idrici, nel bacino sussistono diversi elementi di pressione tra i quali ritroviamo: scarichi da impianti di depurazione civili e industriali, che per altro dimostrano un sottoutilizzo del 40% circa degli impianti di depurazione stessi, dovuto alla mancanza di reti fognarie di allacciamento ed, in alcuni casi, alla non ottimale gestione delle strutture depurative insediamenti produttivi industriali, di grossa taglia (industria metallurgica, estrazione del tannino, cartiere), di media dimensione ed artigianali (lavorazione di inerti e marmo, lavorazione artistica di metalli, tessile, oggettistica, officine meccaniche, aziende agricole, fonderie). Sono inoltre presenti insediamenti produttivi eterogenei (produzione di filati, salumifici, raffinerie grassi, vernici, aziende del latte, galvaniche, fonderie, lavaggio di ghiaia) pressioni legate all’utilizzo della risorsa idrica, soprattutto sui corpi idrici superficiali, per la produzione di energia elettrica (dighe e sbarramenti maggiori gestiti Enel, ma anche un crescente numero di minihydro), utenze industriali, utilizzi agricoli irrigui. In particolare lo sfruttamento idroelettrico delle acque risale all‟inizio del „900, ed è stato favorito dalle favorevoli condizioni locali: territorio acclive e abbondanti precipitazioni. Il parco impianti gestiti da Enel nel bacino del Serchio conta 12 dighe, 3 sbarramenti fluviali, 51 opere di captazione minori e 128 km di opere idrauliche (82,6 km di canali a pelo libero, 40,6 km di gallerie e canali in pressione, 4,8 km di condotte forzate), realizzate a partire dal 1901 (Ania) e continuamente mantenute e rinnovate sino ad oggi (ultimo intervento nel 2005 a Gallicano). Nel bacino del Serchio si concentra circa il 60% del parco idroelettrico Enel dell‟intera Toscana, la cui produzione media annua 1 è pari a circa 479 GWh (cioè 90% della produzione lorda annua da fonte idroelettrica della Toscana). Questa produzione soddisfa all‟incirca il 12% del fabbisogno della Provincia di Lucca. Il volume di 3 invaso totale originario era di circa 46,3 milioni di m . Circa 40,5 milioni era il volume utile originario, 3 ridotto ad oggi a circa 32,8 milioni di m , principalmente (circa il 75%) per le limitazioni imposte all‟invaso di Vagli. All‟uso storico dell‟acqua per la produzione idroelettrica effettuato da Enel si è aggiunto in anni recenti un utilizzo della stessa con impianti di ridotte dimensione e piccola produzione (minihydro), in grado di sfruttare salti e portate modeste, le quali, nell‟attuale regime di incentivi, assicurano comunque una redditività tale da rendere conveniente l‟investimento. Lo stato di qualità corpi idrici superficiali è stato definito dall‟AdB sulla base del disposto della Direttiva 2000/60/CE e del DLgs 152/06 e smi. In sintesi la situazione è schematizzata attraverso il seguente set di indicatori. Tabella 3 – Indicatori qualità 2 Indicatori 1 Valori numerici n. corpi idrici superficiali con stato di qualità elevato (AdB2009) su totale 4 su 55 n. corpi idrici superficiali con stato di qualità buono (AdB2009) su totale 20 su 55 n. corpi idrici superficiali con stato di qualità sufficiente (AdB2009) su totale 16 su 55 n. corpi idrici superficiali con stato di qualità scarso (AdB2009) su totale 12 su 55 n. corpi idrici superficiali con stato di qualità cattivo (AdB2009) su totale 3 su 55 Dato Enel relativo alla produzione dell‟anno 2008. 2 AdB, Piano di Gestione delle Acque del distretto idrografico del fiume Serchio,- Rapporto ambientale: relazione stato ambiente. Pag. 4 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione Circa il 44% dei corpi idrici superficiali presentano uno stato di qualità delle acque pari o superiore al livello buono. È comunque significativa la percentuale del 27% delle acque di qualità scadente o pessima. Pag. 5 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione 2. IL DEFLUSSO MINIMO VITALE (DMV) Il concetto di “portata minima vitale” o “deflusso minimo vitale“ (DMV) è stato introdotto nel quadro legislativo italiano dalla legge 183/1989 (art.3 comma1, lettera i) e poi ripreso dal D. Lgs. 75/1993, dalla legge 36/1994 , dal D. Lgs. 152/1999 abrogato dal nuovo Testo Unico di riferimento in materia ambientale il D.Lgs 152/06. Per Deflusso Minimo Vitale si intende quel quantitativo di acqua rilasciato da una qualsiasi opera di captazione in grado di garantirne la naturale integrità ecologica, con particolare riferimento alla tutela della vita acquatica. Il DMV deve essere considerato come portata residua, in grado di permettere la salvaguardia della normale struttura naturale dell‟alveo e, di conseguenza, la presenza di una biocenosi che corrisponda alle condizioni naturali Il DLgs. 152/99 ha imposto a carico dei concessionari degli impianti idroelettrici dei precisi obblighi in materia di rilasci di Deflusso Minimo Vitale (DMV) a valle delle loro captazioni, come misura per mitigare gli impatti imputati all‟uso idroelettrico delle acque. Questi obblighi sono poi stati ripresi dal DLgs. 152/06 e nella delibera n. 121 emanata dall‟Autorità di Bacino del Serchio in data 1 agosto 2002 recante “Criteri per la definizione del DMV nel bacino del fiume Serchio”. Successivamente in data 24 Febbraio 2010 è stato adottato, da parte del Comitato Istituzionale dell‟Autorità di bacino del Fiume Serchio, il Piano di Gestione delle Acque del distretto idrografico del fiume Serchio, redatto in attuazione dei disposti della Direttiva 2000/60/CE e della relativa legislazione italiana di recepimento. Tale Piano attraverso la misura n° 4 “Disciplina delle derivazioni da acque superficiali al fine di garantire il deflusso minimo vitale e salvaguardare l’ambiente fluviale” regolamenta le modalità di realizzazione e gestione delle derivazioni da acque superficiali e disciplina il Deflusso Minimo Vitale (DMV) su tutto il bacino del Serchio. 3 Tale Norma individua un “sistema idraulico strategico”, mostrato nella seguente figura a cui si riconosce una non sostituibile importanza nel soddisfacimento dei fabbisogni idropotabili, agricoli, industriali e di produzione elettrica nel bacino del fiume Serchio. 3 Insieme delle dighe e sbarramenti, delle opere di presa e captazione, delle strutture di adduzione e trasferimento, delle sezioni di rilascio con le relative opere ad esse associate. Pag. 6 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione Fig. 1: Sistema idraulico strategico Nelle sezioni interessate tale sistema individua i valori minimi della portata di rilascio e la loro modulazione nell‟arco dell‟anno. Per modulazione si intende che il valore del minimo rilascio è variabile nel corso dell‟anno, in modo da ricostruire almeno in parte l‟andamento idrologico naturale (prevalentemente su base stagionale) cercando di contemperare l‟esigenza di tener conto dell‟andamento idrologico nel bacino del Serchio, con la duplice esigenza di massimizzare il volume d‟acqua immagazzinato negli invasi e di limitare per quanto possibile la complessità di gestione dei rilasci. Pag. 7 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione 3. LA SPERIMENTAZIONE Enel ha ritenuto, in accordo con l‟Autorità di Bacino del Serchio (AdB), di avviare nel 2005 una Sperimentazione basata su un intenso programma di monitoraggi ambientali, predisposta e attuata in collaborazione con URS Italia SpA, volta a valutare sul campo gli effetti dei rilasci sperimentali di DMV. I rilasci sperimentali di DMV sono stati avviati in periodi differenti a partire dal 2006. Inizialmente i monitoraggi si sarebbero dovuti protrarre fino al 2007, ma successivamente (in accordo con le prescrizioni emesse dall‟AdB, Delibera n. 147 del 19/5/06) Enel ha deciso di estendere i monitoraggi fino all‟anno 2010, incrementando inoltre il numero di punti di controllo al fine di includere anche altri sbarramenti che non erano inizialmente contemplati dalla Sperimentazione. L‟obbiettivo principale della Sperimentazione è stato valutare lo stato di qualità complessiva dei corsi d‟acqua interessati e seguirne l‟evoluzione nel tempo, in riferimento all‟avvio dei rilasci sperimentali dagli sbarramenti a monte, al fine di concorrere al raggiungimento dello stato di qualità “buono”, in accordo alle previsioni della Direttiva Comunitaria 2000/60. Allo stato finale i tratti interessati dalla Sperimentazione sono stati i seguenti: Fiume Serchio di Soraggio: un unico tratto rappresentativo compreso tra la diga di Vicaglia e la confluenza con il Serchio Torrente Acqua Bianca: un unico tratto rappresentativo compreso tra la diga di Gramolazzo e la confluenza con il Serchio Torrente Edron: un unico tratto rappresentativo compreso tra la diga di Vagli e la confluenza con il Serchio Torrente Turrite Secca: un unico tratto rappresentativo compreso tra la diga di Isola Santa e la confluenza con il Serchio Torrente Turrite di Gallicano: un unico tratto rappresentativo compreso tra la diga di Trombacco e la confluenza con il Serchio Torrente Corfino: un unico tratto rappresentativo compreso tra la diga di Villacollemandina e la confluenza con il Serchio Fiume Serchio: tra la diga di Pontecosi e la centrale di Vinchiana. Tre i tronchi rappresentativi: a valle dell‟invaso di Pontecosi, a valle dello sbarramento di Castelnuovo Garfagnana ed a valle della diga di Borgo a Mozzano Torrente Lima: tra le dighe di Tistino e Verdiana e la confluenza del Lima nel Serchio. Tre i tronchi fluviali rappresentativi: a valle della diga di Tistino, a valle della diga di Verdiana, tra lo sbarramento di Giardinetto e la confluenza del Lima nel Serchio. Pag. 8 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione Fig. 2: Tratti oggetto di monitoraggio 3.1 Programma di attuazione Il programma di attuazione dei rilasci sperimentali si è stato così articolato: Primavera 2006 – inizio dei rilasci sperimentali nelle sezioni idrauliche sul Serchio a valle delle dighe/sbarramenti di Pontecosi, Castelnuovo Garfagnana e Borgo a Mozzano Fine 2006 – avvio dei rilasci sperimentali a valle della diga di Trombacco Primavera 2007 – avvio dei rilasci sperimentali nelle sezioni idrauliche sul Lima corrispondenti alle dighe/sbarramenti di: Verdiana, Tistino e Giardinetto Fine 2007 – avvio dei rilasci sperimentali a valle della diga di Vagli Primavera 2008 – avvio dei rilasci sperimentali nelle restanti sei sezioni idrauliche a valle degli impianti di: Vicaglia, Gramolazzo, Villa Collemandina, Isola Santa, Trombacco e Turrite Cava. Pag. 9 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione Il programma di attuazione dei monitoraggi ha compreso, per i primi due anni, un‟unica campagna svolta nel mese di marzo (al termine del periodo invernale). Dal 2008 in poi ha incluso un numero maggiore di tratti monitorati nel medesimo periodo, unitamente ad una campagna parziale sui soli punti iniziali nel mese di settembre (al termine del periodo estivo), come mostrato nel prospetto seguente. Tabella 4 – Quadro temporale dei rilievi Rilascio Rilascio speriSbarramento iniziale mentale [l/s] [l/s] Gramolazzo - 180 Vagli 50 160 Isola Santa 200 200 Trombacco - 110 Turrite Cava - 240 Vicaglia 210 Villa Collemandina Anno 2006 Mar Anno 2007 Sett Mar Sett Anno 2008 Mar R R R R R R Anno 2009 Sett Mar R R R R R R Anno 2010 Sett Mar Sett R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R 60 R R R R R R R R R R R R 30 100 R R R R R R - 1.000 R R R R R R R R R R R R R R R R Castelnuovo Garfagnana 150 1.600 R R R R R R R R R R R R R R R R Borgo a Mozzano 400 3.800 R R R R R R R R R R R R R R R R Verdiana - 80 Tistino - 250 R R R R R R R R 40 700 R R R R Pontecosi Giardinetto R R R R R R R R R R R R R R R R R R Legenda R R Rilievi inizio del rilascio 3.2 Metodologia di monitoraggio La metodologia di monitoraggio è stata definita in accordo con la vigente legislazione: Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. In particolare per la scelta degli elementi da monitorare è preso a riferimento l‟Allegato V DLgs 152/06, recante “Norme in materia ambientale” (il cosiddetto Testo Unico ambientale), in particolare è preso a riferimento quanto contenuto nella Parte Terza, recante “Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche” e nei relativi Allegati. Non essendo disponibili nel Testo Unico, al momento dell‟inizio della sperimentazione, indicazioni specifiche per le metodiche di monitoraggio e i criteri tecnici di classificazione, sono state utilizzate come riferimento le indicazioni contenute nel D.Lgs 152/99 abrogato dal D.Lgs 152/06: Pag. 10 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione DLgs 152/99, recante “Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della Direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della Direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole”. In particolare sono prese a riferimento le metodologie di monitoraggio descritte nell‟Allegato I. Per la valutazione dello stato di qualità dei corpi idrici in esame sono stati monitorati i seguenti indicatori: 4 Fauna macrobentonica (indice di tipo quantitativo, IBE ) 5 Qualità chimica e chimico-fisica delle acque (indice di tipo quantitativo, LIM ) 6 Stato ecologico del corso d‟acqua (indice di tipo quantitativo calcolato dai primi due, SECA ) Fauna ittica (indice di tipo qualitativo) 7 Elementi di qualità idromorfologica (indice di tipo quantitativo, IFF ) Continuità (indice di tipo qualitativo) Misura di portata istantanea (riferimento quantitativo). Sulla base di tutti gli elementi raccolti, per ciascun punto di monitoraggio è stato infine elaborato un giudizio sintetico che, in assenza di precise indicazioni di legge, definisce lo stato di qualità complessiva sulla base di un analisi ragionata dei risultati ottenuti per ciascun indicatore. 3.3 Punti di monitoraggio La scelta dei punti di monitoraggio è stata effettuata sulla base dell‟analisi di documentazione raccolta e tenendo in considerazione: la rappresentatività del punto rispetto al tratto in esame la morfologia dell‟alveo la presenza di apporti dovuti agli affluenti i disturbi dovuti a regolazioni i disturbi dovuti alle captazioni la presenza di stazioni idrometriche e punti di monitoraggio in cui sono disponibili serie storiche la presenza di insediamenti urbani e industriali. Inoltre per ogni punto è stata valutata la possibilità di accesso e operatività in condizioni di sicurezza. 4 Ghetti P.M., 1997. 5 DLgs 152/99. 6 DLgs 152/99. 7 IFF, 2007. Pag. 11 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione Tabella 5 – Punti di monitoraggio Corpo Idrico Sbarramento a monte Edron Diga di Vagli Lima Verdiana Lima Tratto Qualità acque IBE Ittiofauna Qualità idromorf. EV1 Valle diga di Vagli X X X X EV2 Monte confl. Serchio X X X X SP3 Valle diga di Pontecosi X X X X SC4 Valle diga di Castelnuovo X X X X SC5 Valle diga di Castelnuovo X SC6 Monte confl. Lima X X X X Sbarramento di Borgo a Mozzano SB7 Valle diga di Borgo a Mozzano X X X X SB8 Monte confl. Vinchiana X X Diga di Tistino LT9 Valle diga di Tistino X X X X VV10 Valle diga di Verdiana X X X X LG11 Valle sb. di Giardinetto X X X X LG12 Monte confl. Serchio X X Diga di Pontecosi Serchio Elementi di Monitoraggio Punto Sbarramento di Castelnuovo Garfagnana Diga di Verdiana Sbarramento di Giardinetto X Frequenza campagne 2/anno 2/anno X 1/anno X Acqua Bianca Diga di Gramolazzo AG13 Valle diga di Gramolazzo - monte confl. Serchio X X X X 1/anno Turrite Secca Diga di Isola Santa TS14 Valle diga di Isola Santa - monte confluenza Serchio X X X X 1/anno Turrite di Gallicano Diga di Trombacco TT15 Valle diga di Trombacco - monte confluenza Serchio X X X X 1/anno Turrite Cava Diga di Turrite Cava CC16 Valle diga di Turrite Cava - monte confluenza Serchio X X X X 1/anno Serchio di Soraggio Diga di Vicaglia SV17 Valle diga di Vicaglia monte confluenza Serchio X X X X 1/anno CV18 Valle diga di Villacollemandina monte confluenza Serchio X X X X 1/anno 18 17 15 18 Corfino Diga di Villa Collemandina Quantità totali per campagna Pag. 12 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione Fig. 3: Posizionamento dei punti di monitoraggio 3.4 Risultati In totale, da marzo del 2006 a settembre del 2010 sono state effettuate 8 campagne di monitoraggio, di cui 3 complete sui 18 punti (marzo 2008, marzo 2009 e marzo 2010) e 5 relative a un sottoinsieme dei punti. Sono stati effettuati complessivamente 102 rilievi puntuali che hanno portato alla predisposizione di un corposo database, il cui tabulato completo ammonta a più di 280 pagine. Lo stato di qualità riscontrato nei rilievi iniziali è stato, generalmente, buono con casi di particolare pregio (es. Verdiana, Vicaglia) e una situazione non ottimale (Vagli). Pag. 13 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione Dopo l‟avvio dei rilasci sperimentali lo stato di qualità si è, generalmente, mantenuto su un livello buono, in alcuni casi su un livello buono-ottimo e in alcuni casi è migliorato (Vagli, Trombacco, Giardinetto). Le seguenti figure mostrano in forma sintetica il giudizio complessivo nelle 3 campagne complete di marzo 2008, 2009 e 2010. Fig. 4: Giudizio complessivo campagna marzo 2008 Pag. 14 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione Fig. 5: Giudizio complessivo campagna marzo 2009 Pag. 15 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione Fig. 6: Giudizio complessivo campagna marzo 2010 Nel complesso la situazione finale è attestata su un livello di qualità “buono”. In particolare si osserva che, nonostante la significativa antropizzazione del territorio e i molteplici elementi di pressione insistenti sul reticolo idrico superficiale, l‟ambiente fluviale analizzato in queste campagne presenta: Qualità chimica delle acque generalmente buona, con assenza di indicatori di inquinamenti significativi Qualità biologica dell‟ecosistema generalmente buona, con popolazioni bentoniche e ittiche abbondanti e ben diversificate, sebbene con evidenze sporadiche di infestazioni da specie ittiche alloctone derivanti da attività di piscicoltura e da semine per ripopolamento. Di particolare pregio la popolazione di Scazzoni presente sul Verdiana Qualità idromorfologica discreta, localmente penalizzata dall‟antropizzazione del territorio e dalla presenza di manufatti in alveo (dighe e traverse idroelettriche in primis, ma anche briglie e opere di sistemazione varie). Si segnala che in due casi la presenza delle traverse di captazione idroelettrica Enel è mitigata da scale di risalita per l‟ittiofauna (Castelnuovo G., Giardinetto). Pag. 16 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione 4. BIBLIOGRAFIA Autorità di bacino pilota del fiume Serchio, “Piano di Gestione delle Acque del distretto idrografico del fiume Serchio,- Rapporto ambientale: relazione stato ambiente”. Autorità di bacino pilota del fiume Serchio (2009), “Proposta di piano di gestione delle acque – Pressioni ed impatti significativi”. Autorità di bacino pilota del fiume Serchio (2010), “Le acque del bacino del Serchio – Sintesi del Piano di Gestione”. Delibera 1 Agosto 2002 n. 121, Autorità di bacino pilota del fiume Serchio, “Criteri per la definizione del DMV nel bacino del fiume Serchio”. Direttiva 2000/60/CE, "Directive 2000/60/EC of the European Parliament and of the Council establishing a framework for the Community action in the field of water policy", 23/10/2000. DLgs 11 Maggio 1999 n. 152 (Gazzetta Ufficiale n. 177 del 30/07/99 - Suppl. Ord. n. 146), “Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole”. DLgs 3 Aprile 2006 n. 152 (Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14/04/2006 - Suppl. Ord. n. 96), "Norme in materia ambientale". Ghetti P.M., 1997, “Manuale di applicazione Indice biotico esteso (IBE). I macroinvertebrati nel controllo di qualità degli ambienti di acque correnti”, Provincia Autonoma di Trento, Trento. 222 pp. Manuale APAT, IFF 2007, “Indice di funzionalità fluviale Nuova versione del metodo revisionata e aggiornata”. Servizio Agricoltura e Risorse naturali, Provincia di Lucca, “Atlante di pesci”. URS Italia SpA, “Protocollo di sperimentazione sui rilascio dagli sbarramenti del bacino del Serchio”, 05/12/2005. URS Italia SpA, “Sperimentazione sui rilasci dagli sbarramenti - Fase 1”, 10/04/2006. URS Italia SpA, “Sperimentazione sui rilasci dagli sbarramenti - Fase 2”, 16/04/2007. URS Italia SpA, “Sperimentazione sui rilasci dagli sbarramenti - Marzo 2008”, 23/04/2008. URS Italia SpA, “Sperimentazione sui rilasci dagli sbarramenti - Sett. 08”, 24/10/2008. URS Italia SpA, “Sperimentazione sui rilasci dagli sbarramenti - Marzo 2009”, 24/04/2009. URS Italia SpA, “Sperimentazione sui rilasci dagli sbarramenti - Sett. 2009”, 23/10/2009. URS Italia SpA, “Sperimentazione sui rilasci dagli sbarramenti - Marzo 2010”, 30/04/2010. URS Italia SpA, “Sperimentazione sui rilasci dagli sbarramenti - Sett. 2010”, 16/11/2010. Pag. 17 di 18 SPERIMENTAZIONE SUI RILASCI DAGLI SBARRAMENTI ENEL DEL BACINO DEL SERCHIO Sintesi della Sperimentazione 5. RIFERIMENTI Enel Produzione SpA - NI di Lucca Responsabile: ing. Corrado Coletta Via Ribocco 1 - 55011 Loc. Marginone - Altopascio (Lucca) Telefono 0583 095772 URS Italia SpA Responsabile di progetto: ing. Mario Lagorio via Watt 27 – 20143 Milano Telefono 02 4225561 Pag. 18 di 18